DPRT Documento Programmatico Rigenerazione Territoriale ai sensi della L.R.n° 21 del 2008 e del PO FERS 2007-2013 Asse VII Linea 7.2

pist le vie del mare Programmi Integrati di Sviluppo Territoriale

Luglio 2011 di , Comune di , Comune di Vico del luglio 2011

DPRT - RIGENERAZIONE URBANA pist le vie del mare Piano Integrato di Sviluppo Territoriale

Comune di Peschici, Comune di Rodi Garganico, Comune di luglio 2011

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INDICE INDICE...... 1

1 INTRODUZIONE ...... 5

1.1 Una opportunità da cogliere ...... 5

1.2 Processo di formazione del PIST ...... 6

1.3 La Governance del PIST ...... 7

1.4 Metodo e articolazione del Documento Programmatico di Rigenerazione Territoriale...... 8

2 TERRITORIO E RISORSE ...... 10

2.1 Territorio del PIST: criteri di scelta e perimetrazione ...... 10

2.2 Sistema territoriale di area vasta...... 12

2.2.1 Risorse del sistema socioeconomico di area vasta ...... 12

2.2.2 Risorse del sistema insediativo di area vasta ...... 15

2.2.3 Risorse del sistema ambientale-orografico di area vasta...... 17

2.2.4 Risorse del sistema infrastrutturale di area vasta ...... 19

2.3. Sistema territoriale locale ...... 22

2.3.1 Sistema delle risorse ambientali e naturali...... 22

2.3.2 Sistema delle risorse storico-culturali ...... 29

2.3.3 Sistema dei luoghi della cultura e dei servizi di eccellenza ...... 36

2.3.4 Sistema delle connessioni ...... 37

2.3.5 Sistema dei mestieri perduti ...... 39

2.3.6 Sistema delle manifestazioni e degli eventi ...... 39

3. QUADRO CONOSCITIVO SOCIO-ECONOMICO ...... 42

3.1 Sintesi ...... 42

3.2 Dinamiche demografiche...... 43

3.3 Caratteristiche del patrimonio abitativo ...... 49

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3.4 Il sistema economico...... 53

3.4.1 Il comparto agricolo ...... 56

3.4.2 Il comparto turistico ...... 58

3.4.3 Capacità di generare attrattività: il turimo oggi ...... 60

3.4.4 Domanda attuale e domanda potenziale ...... 60

3.4.5 Indicatori della domanda turistica ...... 64

4. QUADRO PROGRAMMATICO...... 70

4.1 Quadro programmatico di Area Vasta ...... 70

4.2 Quadro programmatico locale ...... 93

5 ELEMENTI SI SINTESI DEL QUADRO CONOSCITIVO ...... 98

5.1 Sintesi Analisi SWOT...... 98

5.2 Punti di forza ...... 99

5.3 Punti di debolezza ...... 102

5.4 Opportunità ...... 103

5.5 Minacce ...... 105

6. IDEA-GUIDA DEL PROCESSO DI RIGENERAZIONE ...... 107

6.1 Cosa significa proporre un’Idea Guida ...... 107

6.2 L’idea guida di rigenerazione territoriale dei tre comuni: lo sviluppo autosostenibile delle “comunità di destino” ...... 107

7 GLI AMBITI DELLA RIGENERAZIONE: DESCRIZIONE E COERENZA CON LA LEGGE REGIONALE...... 110

7.1 Ambiti, interventi e contenuti della LR 21/2008 ...... 110

7.2 Descrizione degli ambiti di intervento ...... 112

7.2.1 AT01 Contesti storici ...... 112

7.2.2 AT 02 Contesti periferici e marginali...... 115

7.2.3 AT03 Paesaggio rurale ...... 122

7.2.4 AT04 Sistema della naturalità ...... 123 2

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7.2.5 AT05 Sistema delle connessioni infrastrutturali ...... 123

7.2.6 AT05 Sistema delle connessioni immateriali ...... 125

7.3 Coerenza con i principi della LR 21/2008 ...... 126

8 GLI AMBITI DELLA RIGENERAZIONE: OBIETTIVI E LINEE D’INTERVENTO ...... 130

8.1 Il quadro logico programmatico ...... 130

8.2 Gli obiettivi della riqualificazione territoriale da perseguire ...... 135

8.2.1 AT01 Contesti storici: I. Incrementare in parallelo la coesione sociale e la qualità insediativa 136

8.2.2 AT01 Contesti storici: II. Realizzazione di un sistema integrato di servizi per la definizione di un circuito di borghi minori inseriti in un piano di offerta turistica e culturale basata sui modelli innovativi137

8.2.3 AT02 Contesti periferici e marginali: III. Migliorare il governo delle trasformazioni edilizie periurbane ...... 138

8.2.4 AT03 Paesagio rurale: IV. Riqualificare i beni paesaggistici, ambientali e culturali del territorio in modo unitario, in particolare attraverso politiche di sostegno alle attività agricole, artigianali e di servizio al turismo eco-compatibile protagonisti della loro conservazione attiva ...... 140

8.2.5 AT04 Sistema della naturalità: V. Elevare il capitale di risorse naturali ricercando equilibri duraturi tra le attività antropiche e le dinamiche ambientali ...... 143

8.2.6 AT05 Sistema delle connessioni infrastrutturali: VI. Ricucitura e potenziamento dell’armatura infrastrutturale di interesse sovra locale ...... 145

8.2.7 AT06 Sistema delle connessioni immateriali: VII. Aumentare l’attrattività del territorio .... 146

8.2.8 AT06 Sistema delle connessioni immateriali: VIII. Valorizzare il patrimonio umano e socioeconomico ...... 147

9 IL PROCESSO INCLUSIVO ...... 149

9.1 Partecipazione civica ...... 149

9.2 Partenariato pubblico-privato ...... 152

10 CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLA FATTIBILITA’ ...... 155

10.1 I prerequisiti del progetto: valutazione di coerenza del PIST con gli obiettivi espressi nel documento programmatico ...... 155

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10.1.1 Le prestazioni del modello valutativo adottato e le opzioni di fondo sottese alla sua impostazione metodologica ...... 155

10.1.2 I quattro passaggi operativi della metodologia proposta ...... 158

10.1.3 Primo passaggio: Predisposizione della Matrice delle interrelazioni obiettivi/scelte progettuali ...... 158

10.1.4 Secondo passaggio: Calcolo degli indicatori prestazionali ...... 159

10.1.5 Terzo passaggio: Predisposizione dei Dossier di valutazione delle Scelte progettuali del PIST 160

10.1.6 Quarto passaggio: Commento di sintesi alla performance complessiva del PIST ...... 162

10.2 La valutazione della fattibilità dei programmi...... 163

11 ATTUAZIONE E GESTIONE DEI PROGRAMMI ...... 164

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1 INTRODUZIONE

1.1 Una opportunità da cogliere La Legge Regionale 21/2008 della Regione Puglia sui Programmi integrati di Rigenerazione Urbana (PIST) si configura come un importante passo in direzione dell’integrazione delle politiche di governo del territorio, perseguendo al contempo la messa in coerenza, rispetto ad un quadro di opzioni politiche ampiamente condiviso, degli interventi realizzati tramite programmi integrati variamente denominati.

Alla base dei Programmi vi sono le tre parole-chiave che ricorrono in tutte le azioni regionali in materia: integrazione, sostenibilità ambientale e partecipazione degli abitanti. La rigenerazione è intesa come intervento integrato, che coinvolge non solo gli aspetti fisici, ma anche quelli sociali ed economici del degrado urbano. Ė questo che induce a parlare non solo di riqualificazione, ma anche di rigenerazione. Inoltre, è uno strumento per rendere più attrattivi città e sistemi urbani attraverso la valorizzazione delle risorse storiche, culturali, paesaggistiche e affrontando nello stesso tempo le gravi questioni di degrado dell’ambiente fisico, sociale, economico che connotano alcune loro porzioni, sulla base degli orientamenti della politica di coesione comunitaria per le città .

In particolare, la LR 21/2008 definisce la cornice normativa per armonizzare gli strumenti di riqualificazione/rigenerazione urbana di matrice comunitaria con la pianificazione urbanistica ordinaria. Nell’asse VII del Programma Operativo FESR approvato dalla Giunta regionale il 12 febbraio 2008, infatti, gli obiettivi della politica di coesione in tema di aree urbane sono articolati in due diversi obiettivi operativi, relativi rispettivamente:

• alla “rigenerazione urbana attraverso piani integrati di sviluppo urbano (PISU) caratterizzati da azioni volte alla sostenibilità ambientale e, in particolare, alla riqualificazione della città esistente e al contenimento dell’espansione urbana, destinati alle città medie o alle aree delle grandi città dove si concentrano problemi di natura fisica, sociale, economica”;

• alla “rigenerazione territoriale attraverso piani integrati di sviluppo territoriale (PIST) volti al rafforzamento, riqualificazione, razionalizzazione e, dove necessario, disegno delle reti funzionali e delle trame di relazione che connettono i sistemi di centri urbani minori con particolare riguardo a quelli fortemente connessi o con elevato potenziale di connessione dal punto di vista naturalistico e storico-culturale”.

Fondamentale è il ruolo assegnato ai Comuni, cui spetta il compito di predisporre e approvare, con apposito atto deliberativo del Consiglio Comunale e in generale secondo le modalità e i contenuti previsti dall’art. 3 della LR21/2008, un Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU) o un Documento Programmatico per la Rigenerazione Territoriale che definisca gli ambiti territoriali che, per le loro caratteristiche di contesti urbani marginali, rendono necessari interventi di rigenerazione urbana.

I Comuni di Pechici, Rodi e Vico hanno inteso – con il presente documento - avviare il processo di approvazione del Documento Programmatico di Rigenerazione Territoriale (DPRT) previsto dalla legge regionale n. 21/2008, e che vedrà, nelle fasi successive, fino alla sua approvazione, iniziative, istituzionali e 5

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non volte a favorire la partecipazione degli abitanti, tenendo conto anche delle proposte di intervento avanzate da soggetti pubblici e privati.

L’avvio del Programma rappresenta un’occasione per valorizzare il ruolo di questi comuni nel contesto territoriale di appartenenza e per promuovere coerentemente piani e progetti capaci di incrementare la qualità degli insediamenti esistenti, di integrare l’offerta territoriale attraverso la messa in rete delle risorse, e quindi di avere ricadute positive sulla città pubblica in termini di qualità urbana diffusa, al fine di migliorare la vivibilità sia dei residenti che di coloro che attraversano il territorio. Il processo avviato rappresenta inoltre un’opportunità per elaborare in modo partecipato una visione futura del territorio e della città e per mettere in rete attori e progetti, sia materiali che immateriali, di rilevanza strategica.

Il programma potrà così consentire un maggiore e più efficace coinvolgimento della comunità locale nei processi decisionali, una più ampia condivisione dei temi di interesse e delle priorità in riferimento ad obiettivi strategici consapevolmente e costantemente valutati e condivisi.

1.2 Processo di formazione del PIST Per l’avvio dei programmi di rigenerazione territoriale i Comuni definiscono gli ambiti territoriali che presentano caratteristiche di contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi, degrado degli edifici e degli spazi aperti e processi di esclusione sociale, ivi compresi i contesti urbani storici interessati da degrado del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici e da disagio sociale; i contesti urbani storici interessati da processi di sostituzione sociale e fenomeni di terziarizzazione; le aree dismesse, parzialmente utilizzate e degradate.

A tal fine i Comuni predispongono un Documento Programmatico per la Rigenerazione Territoriale da mettere a punto con la partecipazione degli abitanti, tenendo conto anche delle proposte di intervento avanzate da altri soggetti pubblici e da soggetti privati, e da approvarsi con apposito atto deliberativo del consiglio comunale applicando le procedure previste dai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 11 della l.r. 20/2001, ovvero:

• il Consiglio comunale adotta, su proposta della Giunta, il Documento programmatico (DPRT) che viene depositato presso la segreteria del Comune (dell'avvenuto deposito è data notizia mediante pubblicazione di avviso su almeno tre quotidiani a diffusione provinciale);

• entro venti giorni dalla data di deposito si possono presentare osservazioni al DPRT.

In seguito all’approvazione definitiva del DPRT, i Comuni, anche facendo seguito alle proposte inviate dai soggetti pubblici o privati, predispongono il/i programmi integrati di rigenerazione territoriale (PIST).

I programmi assumono gli effetti di strumenti urbanistici esecutivi, pertanto – nel caso di PIST in variante agli strumenti urbanistici generali comunali si ricorre alla seguente procedura di approvazione:

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• i PIST sono adottati con atto deliberativo del Consiglio comunale sulla base di quanto stabilito dal DPRT (e tenendo conto delle proposte avanzate dalle forze sociali, economiche e culturali e dagli abitanti che risiedono o operano nel contesto da riqualificare e negli ambiti ad esso contigui);

• dopo l’adozione il Sindaco convoca una Conferenza dei servizi i cui esponenti, in caso di approvazione, sottoscrivono uno Schema di accordo di programma;

• lo Schema di accordo di programma, corredato della documentazione tecnica e grafica prescritta, ivi compresa quella prevista dalle vigenti norme urbanistiche, è depositato per trenta giorni consecutivi presso la segreteria del comune interessato, durante i quali chiunque può prenderne visione (l’effettuato deposito è tempestivamente reso noto al pubblico mediante la pubblicazione sul BURP e su almeno due quotidiani a diffusione provinciale, nonché mediante l’affissione di un avviso all'albo pretorio con l’annotazione degli estremi di pubblicazione nel BURP). Entro gli stessi trenta giorni dalla data di pubblicazione nel BURP gli interessati possono presentare al comune le proprie osservazioni;

• entro i quindici giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni, il soggetto proponente presenta le proprie deduzioni sulle osservazioni pervenute;

• entro i trenta giorni successivi, il sindaco chiede al Presidente della Giunta regionale la convocazione dei soggetti invitati alla Conferenza dei servizi per la valutazione delle osservazioni pervenute e la conclusione dell’accordo;

• l’accordo, approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale entro i trenta giorni successivi, produce effetto di variante allo strumento urbanistico comunale con l’adozione della deliberazione consiliare di ratifica dell'adesione del sindaco all'accordo;

• tale ratifica deve intervenire, a pena di decadenza, entro trenta giorni dalla stipula dell’accordo.

Si tratta di una procedura dai tempi tecnici piuttosto compatti (155 giorni in totale, pari a circa 5 mesi) comunque dimezzati rispetto ai tempi tecnici necessari per l’approvazione di una variante al PRG (290 giorni, pari a circa 10 mesi).

1.3 La Governance del PIST I Comuni di Peschici, Rodi e Vico con il Protocollo d’Intesa hanno inteso strutturare la governance del PIST, definita attraverso:

• la individuazione dell’Amministrazione di Vico del Gargano quale soggetto capofila;

• la istituzione della Conferenza dei Sindaci, composta dai Sindaci dei tre Comuni aderenti o da loro delegati, quale organismo di consultazione cui è demandata la definizione degli indirizzi politici per la attuazione degli obiettivi del Protocollo;

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• la costituzione di un Gruppo tecnico di lavoro intercomunale , composto da almeno un referente tecnico designato da ciascun Comune e coordinato dal tecnico del Comune capofila (Vico), con il compito di assolvere alle attività tecnico-amministrative congiunte necessarie a supportare il processo di co-pianificazione.

Ai due organismi interistituzionali (Conferenza dei Sindaci, Gruppo Tecnico di lavoro intercomunale) si ha intenzione di affiancare la assemblea permanente della cittadinanza attiva, organizzata nelle modalità di un Forum Territoriale.

Il Forum Territoriale sarà dunque la modalità principale di organizzazione della partecipazione e di coinvolgimento delle cittadinanze (individui, associazioni, ...) e degli stakeholders pubblici e privati (enti, imprese, consorzi, categorie professionali e artigiane, …) nella elaborazione del PIST in ogni sua fase.

Aperto a tutti i cittadini dei tre Comuni coinvolti, il Forum Territoriale proseguirà e integrerà le attività di discussione e confronto quali Forum cittadini e modalità on line attivate per la condivisione del DPRT.

Gli incontri del Forum territoriale durante la redazione del DPRT hanno dunque perseguito un triplice scopo:

• informare su finalità/contenuti/modalità operative del processo in corso;

• raccogliere segnalazioni/bisogni/idee utili a definire il quadro conoscitivo del contesto territoriale comune e a indirizzare l’impostazione complessiva del DPRT;

• accrescere e stimolare nelle cittadinanze attraverso il dibattito un senso positivo e propositivo di appartenenza a un territorio più ampio di quello identificato con lo specifico del proprio “campanile”.

Ai fini di garantire le necessarie attività di monitoraggio e controllo dell’intero processo, in fase di redazione del PIST sarà istituito un Comitato tecnico di controllo. Tale Comitato sarà integrato dall’Autorità Ambientale, da costituirsi nell’ambito del processo di Valutazione Ambientale Strategica, qualora ritenuto necessario al termine della fase di screening.

1.4 Metodo e articolazione del Documento Programmatico di Rigenerazione Territoriale Coerentemente con quanto definito nella Legge Regionale n.21/2208 e specificatamente ribadito nel PPA del PO FESR 2007-13, Asse VII, il Documento Programmatico è stato elaborato con l’obiettivo principale di definire una idea-guida di rigenerazione territoriale legata ai caratteri ambientali e storico culturali dell’ambito territoriale interessato, alle sue identità e ai bisogni e alle istanze degli abitanti, da cui scaturire un insieme coordinato di azioni in grado di affrontare in modo integrato i problemi di degrado fisico e di disagio socio-economico riscontrabili sul campo.

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La metodologia seguita per la definizione del DPRT è stata dunque così articolata:

• strutturazione dei percorsi partecipativi, attraverso la calendarizzazione generale dell’intero percorso e in particolare delle attività di comunicazione e partecipazione attiva, anche tramite web;

• costruzione di un quadro conoscitivo generale, atto a riconoscere, anche con l’apporto delle cittadinanze, i caratteri del sistema territoriale (paesaggio, ambiente, economia, società e cultura, mobilità), analizzarne e valutarne i fabbisogni, le criticità e le opportunità presenti, a partire da quanto già sistematizzato nelle specifiche analisi di contesto contenute soprattutto nei recenti strumenti di pianificazione e di programmazione alla scala comunale (in particolare i PUG Vico in corso di elaborazione), alla scala intercomunale (Piano Sociale di Zona, Gruppo di Azione Locale) e di Area Vasta (Piano strategico “Capitanata 2020”), alla scala regionale (in particolare, Piano Paesaggistico Territoriale Regionale);

• definizione partecipata della idea-guida (visione) di rigenerazione territoriale, a partire dal confronto pubblico nell’ambito del Forum Territoriale, dal confronto con le Amministrazioni e dai riscontri derivanti da processi partecipativi affini recentemente attivati alla scala comunale e intercomunale;

• definizione di un quadro programmatico integrato (obiettivi-linee di intervento-azioni) per il recupero e la valorizzazione del paesaggio storico (urbano e rurale) e della rete ambientale, a partire dalla ricognizione di quanto già definito negli strumenti sovra comunali (PPTR, Piano strategico di Area Vasta, PSZ, GAL) e negli specifici strumenti di pianificazione urbana di ciascun Comune;

• definizione di indirizzi per la sostenibilità e durabilità del redigendo PIST, attraverso la definizione di interventi pilota di start-up e per la definizione di un modello di gestione.

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2 TERRITORIO E RISORSE

2.1 Territorio del PIST: criteri di scelta e perimetrazione Il PIST “le vie del mare” comprenderà interamente i territori comunali di Peschici, Rodi Garganico e Vico del Gargano. Il suo perimetro coinciderà con quello dei tre comuni nel loro insieme. Essi sono contigui e concentrati nell’area nord del Gargano e devono alla loro posizione e conformazione morfologica una particolare predisposizione alla cooperazione, che ha attenuato in qualche modo la tendenza tipica di questo contesto ad una sorta di “isolamento” dei singoli centri dal punto di vista economico, sociale e culturale. Negli ultimi anni le rispettive amministrazioni hanno accentuato questa volontà, sottolineando la necessità di fare sistema e dando inizio ad una condivisione di servizi di base, in particolare per quanto riguarda Rodi e Vico ed, in misura minore, di questi con Peschici.

Dal punto di vista delle risorse presenti, questi territori hanno molto in comune, pur offrendo una gran varietà di beni ambientali e culturali; la particolarità paesistica di questo contesto è infatti riconosciuta in un articolato sistema di aree e siti tra loro fortemente diversificati ma interconnessi. L’importanza delle aree contigue perciò deriva dalla necessità di operare in una condizione di efficacia sia per la valorizzazione complessiva che per la gestione delle risorse stesse.

A dispetto di questa massiccia presenza di attrattori, i tre territori hanno da sempre sviluppato una tendenza turistica consistente principalmente, se non esclusivamente, nella balneazione e quindi nello sfruttamento eccessivo della costa; dimostrazione ne è il fatto che anche il comune di Vico, situato nell’entroterra, presenta una frazione sul mare, San Menaio, che catalizza le presenze turistiche.

La possibilità invece prospettata dalla realizzazione del PIST è quella di sfruttare la varietà di contesti, spostando i flussi verso l’entroterra, facendo del centro collinare, ed in generale delle aree interne, una alternativa ”in situ” alla vacanza tipica offerta attualmente e cogliendo l’occasione di sfruttare le aree degradate o sotto utilizzate, attualmente poste al margine dei centri urbani trasformandole in aree a servizio di questo sistema. Come si dirà più avanti l’obiettivo è ricomporre da una parte il sistema duale interno-costa e ricomporre l’identità frammentata. Uguale attenzione è stata posta alla grandezza del contesto: il territorio coinvolto risulta infatti una sorta di “unità minima” sulla quale operare avendo la possibilità di includere un’ampia gamma di risorse, accomunate da una storia e uno sviluppo complementari e senza grandi disparità e al tempo stesso di concentrare ed ottimizzare gli interventi necessari alla valorizzazione e alla messa in rete.

Territorio comunale Popolazione residente

Comuni del PIST kmq ab Peschici 48,92 4.395 Rodi Garganico 13,23 3.684 Vico del Gargano 110 ,53 7.989 Totale PIST 172,68 16.068

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Figura 1: Il territorio del PIST

Figura 2: Il territorio del PIST

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2.2 Sistema territoriale di area vasta

2.2.1 Risorse del sistema socioeconomico di area vasta

INQUADRAMENTO GENERALE I comuni compresi nell’area del Parco del Gargano manifestano dinamiche differenziate per ciò che attiene alla crescita economica. Comuni come Rodi e Manfredonia si collocano stabilmente al di sopra della media dell’area, Vieste e Apricena, seppure in tempi diversi, registrano l’inversione del posizionamento relativo e tutti gli altri si situano stabilmente al di sotto della media locale. Il caso di San Giovanni Rotondo è un fenomeno degli ultimi anni di particolare rilevanza per l’economia dell’area.

Non è difficile rintracciare le cause dell’ottima performance di comuni leader: sviluppo del turismo religioso e della sanità a S. Giovanni Rotondo, crescita del turismo ricreativo a Rodi e l’ esistenza di una storica vocazione manifatturiera a Manfredonia, che presenta in questo settore di attività il maggior numero di unità locali e addetti dell’intera area del Parco. Mentre la meno brillante performance dei comuni di Vieste e Apricena è forse imputabile a fenomeni di congestionamento turistico e di deindustrializzazione; negli altri comuni sembra persistere una struttura produttiva poco sviluppata, se non residuale, rispetto alla tradizionale attività agricola dominante. Nel complesso i dati segnalano la difficoltà che il processo di sviluppo imprenditoriale incontra a decollare in un territorio pur così ricco di potenzialità, soprattutto dal punto di vista turistico e nautico.

DINAMICHE ECONOMICHE E SISTEMI PRODUTTIVI PRINCIPALI Negli ultimi decenni il territorio garganico ha subito un processo di tendenziale riequilibrio tra fascia costiera ed aree interne.

Alcuni comuni, in particolare, si sono caratterizzati per una economia basata su settori specifici settori di offerta: San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo per il turismo religioso, Sannicandro e Rodi Garganico per i servizi, Manfredonia per l’industria manifatturiera e delle costruzioni, Peschici e Vieste per il turismo balneare, Lesina e Cagnano per la pesca e gli allevamenti lacustri.

PROBLEMI E CRITICITÀ - Il carattere del “sistema naturale” complesso del Gargano non trova adeguato riscontro sotto l’aspetto economico e sociale.

- L’agricoltura (intesa anche come offerta di prodotti enogastronomici) ed turismo potrebbero essere elementi trainanti dello sviluppo locale ma sono anche auspicabili altre forme di sviluppo e di offerta produttiva in particolare per quanto riguarda forme più adeguate e sostenibili nell’ambito manifatturiero, dei servizi e dell’artigianato.

LE FORME DELL’OFFERTA TURISTICA: BALNEARE – TURISTICO - RELIGIOSO Attualmente il turismo si basa su emergenze ambientali e paesaggistiche cui si sommano i valori culturali ed un ricco patrimonio di tradizioni locali.

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La filiera turistica evidenzia complessivamente una buona capacità ricettiva (sia per dimensione che per tipologie) a cui si accompagna una proposta eno-gastronomica di buona competitività.

Da un punto di vista della dinamica turistica dove i settori trainanti, religioso e balneare, sono arrivati, nel loro ciclo di vita, ad un punto prossimo a quello di massimo sviluppo dal punto di vista della capacità di carico, è necessario un ripensamento dell’attuale modello di sviluppo con nuove forme di offerta che coinvolgano anche il turismo verde e rurale.

Il turismo balneare si distribuisce sulla fascia costiera che va dalla laguna di Lesina alle spiagge di Manfredonia, concentrandosi soprattutto nei tratti di Peschici-Vieste e intorno a Mattina.

Il turismo religioso ha il suo centro nevralgico in San Giovanni Rotondo, con Monte Sant’Angelo e San Marco in Lamis come propaggini di pertinenza. L’esplosione del fenomeno di devozione per Padre Pio ha però concentrato i flussi soprattutto su San Giovanni Rotondo, determinandone uno stravolgimento consistente, sia dal punto di vista economico che più propriamente delle trasformazioni urbanistiche ed infrastrutturali.

Il turismo rurale è l’elemento di nuova formazione in questi ultimi anni. Ancora poco significativo dal punto di vista quantitativo ma abbastanza dinamico nell’offerta: dalla caratterizzazione storico-architettonica dei centri storici alla valorizzazione del patrimonio eno-gastronomico; dal potenziamento dell’escursionismo naturalistico alla riscoperta delle tradizionali popolari; dal recupero dell’artigianato locale all’incremento della fruizione dei siti archeologici, vi è un variegato fronte d’iniziative per promuovere nuove forme di turismo nelle aree interne e, soprattutto, fuori dalla stagione più propriamente balneare.

PROBLEMI E CRITICITÀ - Turismo religioso e balneare si caratterizzano con un grande affollamento nei mesi estivi provocando uno scadimento dell’offerta dei servizi ed un crescente conflitto con le comunità locali.

- Debolezza del sistema infrastrutturale e conseguente difficoltà di accesso ai centri turistici, con fenomeni di congestione nel cuore della stagione estiva o in occasioni di particolari eventi e manifestazioni.

L’ARTIGIANATO GARGANICO Grandissima è la varietà di produzione dovuta alla sopravvivenza di tradizioni di antiche civiltà; antichi usi e antiche arti che ancora si tramandano di generazione in generazione: la ceramica, il merletto e il ferro battuto. Ma quella del legno è forse, la più importante delle produzioni artigianali sul Gargano, sicuramente la più rappresentativa. Meravigliose sono le cassapanche lavorate ad intarsio. Originali gli oggetti legati alla vita contadina. Il protagonista vivo ed essenziale di questa produzione è l’olivo.

L’AGROALIMENTARE E L’OFFERTA ENO-GASTRONOMICA Alla varietà geo-morfologica, storica e culturale del Gargano non può non fare eco anche una diversità di sapori. Attualmente si sta cercando di attuare un programma di attività che abbia l'obiettivo di promuovere e valorizzazione i prodotti agro alimentari di qualità. Tale programma vuole rafforzare la presenza dei

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prodotti e delle aziende agroalimentari sui mercati nazionali ed esteri e, allo stesso tempo, di promuovere l'intero territorio permettendo alle produzioni agroalimentari di qualità di parlare di storia, cultura, turismo.

I SERVIZI L’analisi di alcuni settori di servizi è rilevante ai fini dell’individuazione delle future direttrici di sviluppo economico-sociale dell’area in esame. Tale analisi viene condotta esaminando l’andamento delle quote di addetti e di unità locali per settore.

- Istruzione.

I dati relativi a questo sotto settore indicano in generale un aumento delle unità locali e una crescita del numero di addetti. Questa dinamica è frutto di performance differenziate dei diversi comuni. Accanto a comuni come Apricena, Manfredonia, Vico del Gargano e Mattinata che registrano una crescita sia delle unità locali che degli addetti, si collocano comuni come Carpino, Ischitella, Peschici, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro e Vieste che, pur evidenziando una riduzione delle unità locali, segnalano un aumento degli addetti. Infine si notano comuni in cui i saldi di entrambe le variabili di riferimento sono negativi, come Cagnano Varano, Lesina, Monte Sant’Angelo, Serracapriola.

- Sanità.

Nella sanità tutti i comuni mostrano saldi positivi per entrambe le variabili di riferimento. Si segnalano tuttavia le performance di Mattinata, Sannicandro e soprattutto di Manfredonia e San Giovanni Rotondo, che denunciano rispettivamente il maggior numero di unità locali e il più elevato numero di addetti connotandosi come poli di prestazione.

- Sport, cultura e attività sociali.

Le dinamiche comunali appaiono fortemente differenziate anche se con un generale, a eccezione di Apricena, andamento positivo. La migliore performance relativa è stata realizzata da Cagnano Varano; mentre il maggior numero di unità locali sono situate a: Manfredonia, S. Marco in Lamis, Monte Sant’Angelo e Sannicandro Garganico.

- I servizi alle imprese.

E’ il settore a maggior tasso di crescita passando, nel periodo 1961-1991, da 56 a 190 unità locali (+239,29%) e da 147 a 336 (+128,57%) addetti. Anche qui si registrano dinamiche differenziate tra i comuni dell’area e le imprese si concentrano, come è lecito attendersi, laddove esiste un’imprenditoria ben radicata: Manfredonia, Apricena, San Giovanni Rotondo e Vieste.

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2.2.2 Risorse del sistema insediativo di area vasta Il concetto di insularità del Gargano, risulta caratterizzante sia in termini geografici e geomorfologici che per la strutturazione storica e culturale. Il territorio presenta peculiarità strutturali che ne influenzano i processi di acculturazione.

Le coste facilmente raggiungibili dal mare, che hanno favorito l’influsso dei popoli del Medio-Oriente e la crescita dei porti e dei centri costieri (Salaria, Siponto e Vieste); le paludi di Varano e Lesina e le Sipontine, che lambiscono la base del promontorio; l’impervietà e la ricchezza naturale del massiccio centrale; le aree pascolive che hanno permesso il progressivo sviluppo di una struttura agricola stanziale, latifondo in epoca romana; la presenza dell’allevamento sul promontorio quale propaggine dei pascoli del tavoliere, con il sistema dei tratturi; la presenza diffusa di luoghi protetti e mistici quali le grotte, testimonianza di un nomadismo antico (Varano e Paglicci), e base per il sistema degli eremi e dei luoghi di culto sulla via di pellegrinaggio, luoghi fondamentali di organizzazione del territorio agricolo circostante.

Ė forse il secolo scorso, con le trasformazioni più rapide e incisive, a produrre un effetto di insularità/marginalità nel promontorio. Il Gargano si configura come vera e propria isola, almeno fino alla fine della seconda guerra mondiale ed è solo nel dopoguerra che il territorio garganico subisce dei processi trasformativi che hanno profondamente modificato il sistema insediativo, nei modelli d’uso e nelle forme di localizzazione, in particolare con il fenomeno turistico, nato a partire dagli anni ‘60 (1965 il primo grande complesso ENI a Pugnochiuso) e sviluppatosi in maniera veloce ed aggressiva negli anni ’80 e ’90.

Oggi esso rappresenta un elemento fondamentale per l’economia locale e provinciale ma, al contempo, costituisce anche un nodo problematico in relazione alle politiche di conservazione e valorizzazione del “paesaggio storico-culturale-naturale”.

PROBLEMI E CRITICITÀ - Anche a fronte delle alterazioni segniche di alcuni nodi, la lettura del sistema storico-insediativo, evidenzia la permanenza dei sistemi di relazione interni (sistema infrastrutturale, centri portuali, agricoli e religiosi, sistema agricolo pastorale).

- I centri storici, tutti di origine antica, sono cresciuti in maniera modesta fino agli anni ’70. Ma dagli anni ’70 in poi, la crescita meno compatta, ha dato origine a nuove aree insediative anche con forme di alterazione dei contesti agricoli e naturali ( la piana di Peschici, il promontorio di Vieste, ed in particolare Monte S. Angelo).

- Oggi l’insediamento denso e compatto (escluso il turismo) occupa circa 1680 ha.

- L’edificato sparso si riconosce storicamente nelle masserie, quali centri focali dell’organizzazione agraria che ancora oggi costituiscono un patrimonio non indifferente. (3000 unità nel promontorio). L’edificato sparso recente, tende a dislocarsi lungo le strade e/o a formare piccoli agglomerati ponendo il rischio di eccessivi carichi antropici ed il proliferare di forme di infrastruttura spontanea.

PRINCIPALI PROBLEMI: - crescita urbana spesso spontanea e non pianificata;

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- scarsa qualità del patrimonio edilizio di recente costruzione;

- scarsa qualità degli spazi, delle attrezzature, dei servizi.

Le fasi prioritarie della formazione dell’attuale paesaggio culturale garganico, mostrano la forza di un sistema di permanenze che fisicamente e culturalmente lega i 18 comuni del Promontorio tra loro e ognuno di loro con l’epicentro del sistema rappresentato dagli altopiani dei boschi e dei pascoli. A ciò si aggiunga il valore dei singoli beni, apprezzabili in termini di integrità, buona conservazione, leggibilità, ed elevata qualità ambientale e paesistica dei contesti in cui sono inseriti.

In particolare: le aree di Rodi e Vico contraddistinte dalla presenza dei “casini” per la coltura degli agrumeti (Casino Ventrella, Casino Della Bella, Casino Ricucci), le aree di Cagnano, Carpino e Sannicandro contraddistinte da tipologie delle masserie di dimensioni esigue; le aree di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e Mattinata caratterizzate dalla densità delle masserie di qualità architettonica significativa.

L’analisi dei numerosi beni e percorsi storici, permette d’individuare alcuni sistemi fondativi del territorio garganico, su cui si costruisce in gran parte l’identità locale e i modelli di interrelazione:

- Il sistema dei centri storici;

- Il sistema dei centri e delle attività religiose;

- Il sistema costiero delle torri e dei porti;

- Il sistema rurale delle masserie.

Figura 3: Sistema insediativo del territorio del Gargano 16

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2.2.3 Risorse del sistema ambientale-orografico di area vasta Il Gargano ha un carattere prevalentemente naturale (le aree naturali infatti rappresentano il 65% della superficie) e si presenta come un mosaico ecologico di eccezionale valore con ecosistemi agricoli e pastorali che costituiscono un sistema di spazi aperti d’importanza strategica per il mantenimento dei valori paesaggistici e di biodiversità, la cui persistenza è fortemente minacciata dall’abbandono colturale.

Attualmente il 65% della superficie è destinata a boschi e arbusteti mediterranei. I boschi del Gargano rappresentano quasi i ¾ della superficie forestale provinciale. Il seminativo è in forte contrazione (-66%) e ancor di più il pascolo (-80%).

Si assiste ad un elevato livello di compromissione di alcuni ambienti soprattutto nella fascia costiera.

All’interno dell’intero territorio insiste l’istituzione del Parco Nazionale del Gargano che include 18 comuni; il 55,94% della superficie comunale di Vico del Gargano rientra nell’area del Parco.

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA Il paesaggio garganico è un’area costituita da differenti successioni stratigrafiche rappresentative delle fasi evolutive della piattaforma carbonatica, interessata da accentuati fenomeni dislocativi con forte sviluppo di forme carsiche sia epigee che ipogee. Estesi altipiani interessati da un gran numero di doline, con profondità che raggiungono anche i 110m (dolina Pozzalina), si alternano a valli allungate colmate da depositi residuali e materiali tettonici.

I siti d’interesse geologico (geositi) sono tantissimi. Questi potrebbero essere l’occasione per estendere l’area turistica dalle zone costiere a quelle interne e incentivare l’affluenza dei visitatori anche nel periodo invernale dando luogo al geoturismo.

Dal punto di vista geomorfologico sono stati individuati 9 ambiti:

- fascia costiera;

- zona umida costiera (laguna di lesina);

- altopiani carsico occidentale;

- altopiano carsico orientale;

- fascia di versanti a conoidi;

- fascia dei versanti acclivi;

- fascia dei versanti terrazzati in cui rientra il territorio del comune di Vico del Gargano costituito, appunto, da terrazzamenti ben visibili dalla strada a scorrimento veloce che hanno determinato un uso del suolo e un evoluzione del paesaggio agricolo differenti rispetto a quelli riscontrati negli altri versanti del promontorio:

- pianura pedegarganica meridionale;

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- sistema dei valloni.

IDROGEOLOGIA Lo scorrimento idrico è assai poco sviluppato in superficie per la presenza di terreni ad alta permeabilità. Le acque meteoriche, anche per la presenza di inghiottitoi e cavità, tendono per lo più ad infiltrarsi, alimentando una complessa idrografia sotterranea. In tutto il territorio mancano corsi d’acqua permanenti e ciò rende difficoltoso un po’ ovunque l’approvvigionamento idrico. Gli scarsi corsi d’acqua hanno carattere stagionale e non presentano un reticolo organizzato.

I notevoli dislivelli e i brevi percorsi che li separano dal mare fanno si che nella stagione delle piogge essi esercitino un’azione erosiva selvaggia trascinando a valle enormi quantità di sedimenti e dilavando porzioni di suolo notevoli.

CARATTERI FLORISTICI E FAUNISTICI La flora garganica è conservativa di specie e comunità di foresta temperata decidua, oggi pressoché eliminata dai territori circostanti, caposaldo del patrimonio forestale di pregio che comprende le faggete a tasso e agrifoglio e le faggete miste. Un ulteriore particolarità della vegetazione del Gargano è costituita dalle pinete a pino d’aleppo.

La conservazione di tale patrimonio è dovuta da una parte alla concentrazione di aree oggetto di tutela (SIC e ZPS) e dall’altra alla concentrazione di valori botanici nelle maglie del sistema agro-pastorale il quale offre rifugio e diffusione secondaria di specie di pregio.

La particolare ricchezza di specie animali rinvenibili nel Gargano è dovuta all’estrema varietà di ambienti che lo contraddistingue (infatti in uno spazio relativamente ristretto l’escursione altimetrica è di circa 1000 m): la medesima pluralità di situazioni ambientali ha permesso in questo territorio la conservazioni di specie animali che, nel resto della penisola sono ormai in estinzione. Un vero preziosismo faunistico è rappresentato dalla popolazione autoctona del capriolo.

PATRIMONIO FORESTALE A livello forestale il Gargano si contraddistingue per una ricchezza dendrologica non comune rispetto all’estensione del territorio. La morfologia articolata e il notevole dislivello altimetrico portano ad una diversità climatica che vede la parte più alta del comprensorio fresca e umida, il versante settentrionale caldo e umido e quello meridionale più caldo e arido. Ciò determina il prevalere della faggeta nella parte sommitale, della lecceta nel settore settentrionale e della pineta di pino d’aleppo in quella meridionale.

CARATTERI PAESAGGISTICI Il paesaggio del Gargano risulta plasmato da una serie di elementi naturali e di vicende umane che hanno modificato e ridisegnato i principali tratti del territorio. Condizioni ambientali poco favorevoli e intense attività antropiche hanno portato allo sfruttamento sempre più vasto delle risorse esistenti. I fabbisogni alimentari hanno spinto nel tempo al dissodamento dei terreni per lo più in declivio e ad una loro sistemazione a terrazzi. Per la messa a coltura di questi lembi di terreni è stata compiuta un’intensa opera

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di spietramento e con il materiale di risulta sono stati costruiti muretti a secco e piccoli ricoveri a servizio del fondo. La fitta trama dei muretti a secco disegna rigide geometrie nel paesaggio e questo risulta, quindi, fortemente caratterizzato dalla pietra e da un’agricoltura di sussistenza. Le più importanti colture riscontrabili sul Gargano sono rappresentate da frutteti, oliveti, “giardini di agrumi”, castagneti da frutto, distese di fico d’india e colture cerealicole. La denominazione “giardini ad agrumi” è propria della zona nord-garganica. Caratteristica di questa coltura erano i frequenti muriccioli costruiti a protezione dei venti freddi che avrebbero danneggiato le piante di arancio e di limone particolarmente sensibili. Attualmente molti lembi di territorio presentano i segni dell’abbandono e in alcuni casi si sta cercando d’intervenire con il rimboschimento riqualificando gli ambienti degradati.

Figura 4: Sistema ambientale del territorio del Gargano

2.2.4 Risorse del sistema infrastrutturale di area vasta Il Gargano è connesso all’Asse Adriatico (costituito da autostrada e ferrovia) nei nodi principali localizzati a Poggio Imperiale, San Severo, Foggia (e Cerignola provenendo dal sud delle Puglie).

Dal corridoio infrastrutturale si dipartono due accessi rapidi realizzati negli ultimi decenni del secolo scorso che permettono di raggiungere l’area di Manfredonia (S.S.89) e l’area costiera settentrionale (S.S.V.) raccordandosi con il sistema della viabilità interna locale e di attraversamento. Le linee ferroviarie lambiscono il promontorio ad eccezione della linea ferroviaria del Gargano che da San Severo raggiunge Rodi e Peschici (e quella che da Foggia raggiunge Manfredonia). L’unico grande porto d’interscambio

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marittimo è il porto di Manfredonia in quanto Vieste, Peschici e Rodi costituiscono approdi esclusivamente turistici (imbarco isole Tremiti).

Figura 5: Sistema infrastrutturale del territorio del Gargano

Figura 6: Criticità del patrimonio ambientale del territorio del Gargano 20

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Figura 7: Criticità del Sistema insediativo e infrastrutturale del Gargano

Figura 8: Componenti di valore dei sistemo ambientale, insediativo e infrastrutturale del Gargano

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2.3. Sistema territoriale locale

2.3.1 Sistema delle risorse ambientali e naturali Il Gargano, ricompreso per gran parte nel Parco Nazionale del Gargano, è un territorio rinomato per la grande varietà di paesaggi che si incontrano muovendosi entro i suoi confini. I comuni di Rodi, Vico e Peschici sono rappresentativi di tale varietà, nei loro territori è possibile leggere una sorta di sintesi di questa articolazione paesaggistica.

Tracciando idealmente una linea trasversale al territorio, si passa attraverso un paesaggio costiero caratterizzato da tratti alti e rocciosi coperti da verdi ed estese pinete che si tuffano nel mare e che incastonano piccole e suggestive baie sabbiose.

Si prosegue poi verso l’entroterra e si incontrano paesaggi rurali, collinari o pianeggianti caratterizzati colture storiche e tradizionali, arboree o ortive che hanno costituito il maggiore sostentamento dell’area per secoli, oppure paesaggi coperti dalla macchia mediterranea alternati a macchie boschive, per raggiungere infine la foresta ombrosa e a tratti quasi impenetrabile.

Questa componente areale di paesaggi ad alto valore storico, identitario e percettivo, è integrata da una altrettanto notevole ricchezza di risorse lineari, ossia corsi d’acqua che incidono i valloni, arrivando fino al mare e da risorse puntuali sparse sul territorio: il sistema delle grotte, che offrono un aspetto alternativo del Gargano noto ai più, il cosiddetto Gargano carsico, arricchito a sua volta dal sistema delle sorgenti che, data la natura arida di questo contesto, costituiscono una risorsa esclusiva da tutelare e valorizzare.

PARCO NAZIONALE DEL GARGANO Per comporre il mosaico diversificato del territorio, l’ente Parco ha individuato ventiquattro macro sistemi paesistici e ambientali, le Unità di Paesaggio, quali ambiti caratterizzati da specifici sistemi di relazioni (ecologiche, funzionali, culturali e percettive).

I comuni qui considerati fanno riferimento alle seguenti unità di paesaggio: UP9 . Ischitella e Vico del Gargano

- Paesaggio delle valli interne. Emerge la forte interazione tra la dorsale a prateria e i seminativi di Ischitella e Vico. Sono presenti valloni verso il mare con pinete, macchia mediterranea e boschi di leccio.

UP10 . Costiera di Rodi

- Paesaggio costiero con orografia scarsamente articolata. Un piano inclinato con agrumeti di pregio da cui emergono le pinete di Coppa Marzini e il promontorio del centro storico di Rodi. Presenza di ulivi e macchia mediterranea.

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UP11 . Piana di Calenella e di Peschici

- Paesaggio costiero costituito da due piane alluvionali. La valle Calenella stretta tra Coppa Marzini e Monte Pucci con lembi di macchia e pineta e la valle di Calena polarizzata dal centro storico di Peschici.

UP12 .Costiera tra Peschici e Isola la Chianca - Paesaggio costiero caratterizzato da una serie di valli che giungono fino alla costa e si concludono a mare in una successione di stretti arenili e piccoli promontori rocciosi coperti da lembi di pineta.

LE RISERVE NATURALI Il Parco nazionale del Gargano è un parco “giovane”, costituito nel 1991, comincia effettivamente la sua attività alla fine degli anni ‘90. La specificità e la valenza ecologica di molti ambienti ricompresi al suo interno sono state motivo di grandi attenzioni scientifiche e parallelamente di tutela. Prima del Parco, nel Gargano si istituiscono le forme di tutela allora più diffuse, le cosiddette Riserve, tutte istituite negli anni ‘70 con Decreti Ministeriali e su iniziativa dell’allora Ministero dell’Agricoltura e Foreste. Queste realtà offrono elementi naturali alquanto interessanti sul piano scientifico e soprattutto didattico.

Le riserve comprese all’interno dei tre territori sono le seguenti: - Riserva naturale statale Sfilzi

- Riserva naturale statale Foresta Umbra

SITI DI INTERESSE COMUNITARIO E ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE Su alcuni dei siti di cui si è parlato e su altri del tutto nuovi, sono cadute nuove attenzioni scientifiche e protezionistiche, questa volta a livello comunitario, nell’ambito del progetto noto come Rete Natura 2000. Queste si distinguono in Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale. Le aree SIC ricadenti nei tre comuni sono:

• Foresta Umbra Con i suoi 20.000ha, è una delle più estese foreste di caducifoglie (cerrete e faggete) dell’Unione Europea, ricade per gran parte nel comune di Vico , ma si estende anche in tutti gli altri comuni della testa del Gargano: Ischitella, Carpino, Peschici , Vieste, Monte S.Angelo, Mattinata.

• Pineta Marzini Pineta costiera spontanea a Pinus halepensis (Pino d’Aleppo) mista a lecceta vegetanti su habitat rupestre ricade nei comuni di Vico e Peschici . Ha un’estensione di circa 888ha.

• Manacore del Gargano Pineta costiera con resti di una grande palude storica che conserva ancora la tipica vegetazione alo- igrofila, ricade nei comuni di Peschici e Vieste

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Le aree ZPS sono:

• Foresta Umbra • Riserva Sfilzi Ha un’estensione di 56 ha, in località Valle Carpinosa, istituita per preservare una sorgente, la più interna del promontorio che costituisce il cuore del bosco di latifoglie, misto di tasso,faggio e cerro. All’interno della riserva esiste la Fontana di Sfilzi l’unica montana nel territorio garganico

Territorio Parco Nazionale Aree SIC Riserve Naturali ZPS comunale del Gargano

% sul % sul % sul % sul kmq kmq territorio kmq territorio kmq territorio kmq territorio Comuni del PIST comunale comunale comunale comunale Peschici 48,92 29,10 59,48 36,11 73,81 0,00 0,00 0,00 0,00 Rodi Garganico 13,23 5,20 39,30 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Vico del Gargano 110,53 61,50 55,64 84, 62 76,56 0,65 0,59 0,65 0,59 Totale PIST 172,68 95,80 55,47 120,73 69,91 0,65 0,59 0,65 0,59 Tabella: Sistema delle risorse ambientali e naturali – Percentuali sui territori comunali e sull’intero PIST

IL PAESAGGIO STORICO DEGLI ULIVI Il contesto olivicolo di Vico del Gargano , si estende con continuità per circa 2.000 ettari di superficie collinare, compresi tra la quota del centro abitato di Vico e la linea di costa (San Menaio-Calenella), e costituisce, insieme a quello di Vieste, il nucleo olivetato più antico della provincia di Foggia.

I suoi notevoli valori paesaggistici, naturalistici e storico-culturali dipendono sia dalla particolare geomorfologia del suolo olivetato, caratterizzata da una sistema di poggi e valloni che degradano verso il mare, in diversi casi anche terrazzati, sia dalla presenza di piante ultrasecolari, con molti esemplari di anche di valore monumentale (Patriarchi arborei da frutto).

Il primo consistente sviluppo dell’ulivo nel territorio di Vico del Gargano risale infatti alla fine dell’800, quando nel Gargano l’olivo comincia ad affermarsi in maniera diffusa, sotto la spinta incentivante della Società Economica di Capitanata. Il paesaggio degli ulivi si estende per buona parte anche nel territorio di Peschici scavalcando la pineta di Monte Pucci ed estendendosi fino alla piana di Calena.

I GIARDINI DEGLI AGRUMI E I VALLONI Si tratta di un paesaggio rurale del tutto particolare, disegnato dai tipici muretti (frangivento morti) in muratura o dai filari frangivento di leccio, lentisco o canneto di alloro (frangivento vivi), dalle canalette di distribuzione delle acque di irrigazione e punteggiato dalle tradizionali strutture rurali legate alla lavorazione del prodotto.

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Tali giardini fanno parte di un più vasto paesaggio di rilevante valore storico, identitario e percettivo, caratteristico del settore nord-orientale del promontorio garganico, modellato dai cosiddetti “Valloni” che si aprono a raggiera e confluiscono in mare, e indicato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali come “Oasi agrumaria garganica” o “Giardini d’agrumi del Gargano” estesi per alcune centinaia di ettari tra Vico e Rodi e caratterizzati da un sistema di parcelle colturali disposte intorno al rivo perenne del Vallone Asciatizza, e al rivo del Vallone San Nicola-S.Antonio, che si inerpicano sui versanti fino a quote che toccano i 350 s.l.m..

CORSI D’ACQUA Come già accennato, i corsi d'acqua di superficie con regime perenne in questo contesto sono rari. Infatti grazie alla grande permeabilità del terreno, il Gargano è caratterizzato da una notevole idrografia sotterranea facilitata anche da grosse cavità e inghiottitoi. I pochi corsi d'acqua di superficie sono quasi sempre secchi, nei mesi estivi, per la loro vicinanza al mare e per la brevità dei loro percorsi. Quando questi corsi d'acqua si riempiono svolgono una grandiosa attività erosiva. Essi sono infatti a carattere torrentizio, e solitamente scorrono dall’entroterra fino al mare attraverso i valloni. Spesso essi tracciano percorsi interessanti attraverso il territorio e vengono infatti utilizzati anche dalle guide che accompagnano i turisti in escursioni. Troviamo:

• Canale Asciatizzo , scorre nella parte ovest del territorio comunale di Vico del Gargano e collega il centro urbano con la zona costiera in prossimità del confine con il comune di Rodi e in corrispondenza dell’oasi agrumaria; • Canale di Calenella , scorre invece nella parte ad est del centro abitato e sfocia a mare nella omonima piana; • Torrente Romandato , scorre attraverso due dei tre comuni considerati, ossia Vico, Ischitella per sfociare poi a mare nel territorio di Rodi Garganico; • Canale Pincio , ha un percorso breve, sostanzialmente tutto ricompreso nel comune di Rodi. • Torrente Ulso , scorre nel territorio di Peschici, lungo il vallone di Ulso, al confine con il comune di Vico, incontra lungo il suo percorso il Villaggio Moresco (frazione di Peschici) e sfocia infine nella piana di Calena.

IL SISTEMA DELLE GROTTE Il promontorio del Gargano è costituito da un'impalcatura di rocce calcareo-dolomitiche riferibili principalmente all'Era Mesozoica. Lo sviluppo del carsismo ha caratterizzato il Gargano con una serie di morfologie epigee e profonde quali valli carsiche percorse da brevi corsi d'acqua a regime torrentizio, ampie conche carsico-tettoniche (denominate polje), estesi pianori a doline (superfici d'altipiano crivellate da centinaia di depressioni chiuse), campi solcati (aree contraddistinte da una moltitudine di solchi paralleli tra loro), grotte e voragini.

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Oltre quanto ci è dato vedere alla luce del sole, i territori carsici celano nel sottosuolo un mondo sconosciuto e misterioso, talvolta molto suggestivo, sempre comunque in netta antitesi con l'ambiente esterno. Le grotte carsiche, infatti, sono caratterizzate da un paesaggio quasi del tutto minerale, immerso nel buio più assoluto, dove l'acqua che all'esterno scarseggia, si rinviene in abbondanza. Nel Gargano si conoscono attualmente oltre 700 cavità naturali suddivise tra grotte marine e grotte terrestri. Mentre le prime sono concentrate per la maggior parte lungo il tratto di costa che va da Vieste a Mattinata, le seconde sono numerose nella parte centrale e nei comuni dell’area nord.

In particolare nel territorio di Vico del Gargano sono presenti: - Grotta di Santa Maria

- Grotta sotto il Convento dei Cappuccini

- Grotta della Maddalena

- Grotta del Melaino

- Grotta di Panunzio 2

- Grotta di Quatello 1

- Grotta di Quatello 2

- Grotta di Quatello 3

- Grotta Santiago

- Grotta Malaragna 2

- Grotta Malaragna 1

- Grotta di Panunzio 1

- Grave di Agnoliddo

- Grotta di Mauro

- Grotte sotto la strada Peschici - Rodi

- Grotta Sospetta

- Grotticella sopra la Grotta della Torre

- Grotte di Monte Pucci

- Grotta della Valle di Vico

- Grotta di San Biagio

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- Grotta Mascia

- Grotta di Pozzo della Chiesa

Nel territorio di Rodi sono presenti: - Caverna c/o le Cascatelle della Sorgente

- Grotta di S.Jorio

Nel territorio di Peschici sono presenti: - Grotta della Torre di Monte Pucci

- Grotta del Chialillo

- Grotta di San Nicola

- Grottone di Zagano

- Caverna di Manaccora

- Grotta presso la Punta di Manaccora

- Grotta del Turco

- Grotta di Cala di

- Caverna dell'Acqua c/o Torre Sfinale

IL SISTEMA DELLE SORGENTI Tra gli interventi di recupero del patrimonio naturale, è da segnalare il sistema delle sorgenti di Vico, Rodi e Peschici, preziose risorse d’acqua in un contesto arido quale è il Gargano. Un reticolo naturale di sorgenti, riconosciute come Pubbliche Fonti, ha storicamente rappresentato l’elemento strutturale di un’agricoltura tradizionale all’interno del Parco Nazionale del Gargano con caratteri di eccezionale biodiversità agraria: dal fico d’India al castagno. Circa un centinaio di punti affioranti, disseminate in tutto il territorio, in parte utilizzate per l’irrigazione degli agrumeti (4 sorgenti), ma in prevalenza oggi in stato di incuria e degrado. Diverse sono fuori del perimetro del Parco; sono quelle maggiormente degradate e paradossalmente sono quelle più preziose per la qualità delle loro acque; oggetto di frequentazione da parte della comunità per attingere acqua da bere, e più funzionali al sistema agricolo.

Le sorgenti di Vico, Rodi e Peschici, hanno perso oggi perfino di leggibilità; difficile distinguerle, quando l’incuria, l’abbandono non le ha del tutto “cancellate”. Qualcuna continua ad essere meta di cittadini per approvvigionarsi della sua preziosa acqua; qualche altra continua ad irrigare qualche piccolo orto o soprattutto continua a mantenere in vita quello che può definirsi uno dei paesaggi agrari storici più peculiari dell’intero Meridione: i Giardini d’Agrumi, una piccola oasi di agricoltura intensiva che ha radici 27

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storiche (sorgono intorno all’anno mille). Le sorgenti, infatti, hanno rappresentato la premessa fondamentale perché nel Gargano si affermasse la coltura dell’agrume, per le quali questa terra veniva conosciuta già nel secolo scorso da Mosca, Pietroburgo a Liverpool a Chicago (il 50% della produzione veniva esportata in terre d’oltralpe).

Le acque delle sorgenti potrebbero essere ancora utili per la tradizionale coltivazione degli agrumi; potrebbero avere un uso potabile - alla luce delle nuove teorie che riqualificano le acque ricche di calcio, come lo sono le sorgenti in questione; potrebbero essere utili per farne dei luoghi pregiati, con opportune opere di restauro e recupero naturalistico, di mete per il turismo verde. Potrebbero essere, infine, occasione per creare specchi d’acqua (invasi) anche al fine di praticare la pesca sportiva, nonché preziose riserve d‘acqua a fini antincendio.

Le sorgenti, sono preziose risorse di acqua potabile che il Gargano e la Puglia, non possono permettersi il lusso di perdere. E se le valenze non sono meramente naturalistiche (bensì anche storiche, paesaggistiche, sociali) qualsiasi ipotesi progettuale deve concepirsi come qualcosa di organico, che miri cioè ad una valorizzazione/fruizione “olistica” delle stesse.

Le maggiori sono concentrate nel territorio di Vico sono: - Acqua del Moroso

- Acqua del Contine

- Loc.Asciatizzo

- Santiago

- Sfilzi

- Montenero

- Pincio

- Carnevale

- Canneto

- Acqua nuova

- S.Nicola

- Acqua del Vicario

- Acqua del Porco

- Fontanella

- Acqua di Chilci

- Acqua della Chianca

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- Acqua del Vasto

- Pasinacci

- Maddalena

- Crepacore

- Corpo di Cristo

- Acqua di pietra

Nel territorio di Rodi : - Sorgente del Pincio

- Sorgente “Surienza”

Nel comune di Peschici : - S.Lucia

2.3.2 Sistema delle risorse storico-culturali Il sistema delle risorse storico-culturali è consistente e articolato, composto dall’intreccio di differenti sotto- sistemi. In primo luogo il sistema dei centri storici, sia costieri (Peschici e Rodi) che collinari (Vico), offrono interessantissimi spunti di visita per l’aspetto architettonico generale, l’armoniosa aggregazione degli edifici, le pavimentazioni in pietra, i castelli, i caratteristici vicoli e le chiese. Essi hanno subito differenti processi di espansione e sviluppo, come è possibile notare nelle attuali configurazioni planimetriche.

A questo primo sistema, fondamentalmente coincidente con le tre aree urbane, si aggiungono risorse “diffuse” nel territorio afferenti al sistema delle risorse archeologiche e degli edifici con valenza architettonica segnalati dal PUTT, sostanzialmente aree ed edifici civili e religiosi localizzati in contesti urbani o rurali; il sistema delle risorse lungo la costa, testimonianza di un passato fortemente connesso al mare, ossia le torri costiere e i trabucchi ed infine l’edilizia rurale sparsa che presenta aspetti tradizionali fortemente legati al paesaggio e al suo utilizzo.

CENTRO STORICO DI VICO DEL GARGANO Il centro abitato di Vico gode di un’ ottima posizione in collina e il suo centro storico ha un impianto composto da tre nuclei principali, tre quartieri, “Civita”, “Terra” e “Casale”, formatisi in tre successive fasi di sviluppo del borgo dal X al XVII secolo a cui si aggiunge nel XVIII secolo quello di “San Marco”.

Il meraviglioso patrimonio del centro storico è modulato sulla tipologia di un’architettura spontanea e ricorrente. Vicoli, archetti, capitelli, portali e case basse che si accalcano e si sovrappongono, in una stratificazione continua nel tempo.

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La sapienza costruttiva degli abitanti, ponendo la stalla al piano terra e l’abitazione al piano primo, si concentra sullo spazio domestico della cucina “monacesca”, focolaio e punto d’incontro e di riferimento dell’intera famiglia; le case si caratterizzano e si distinguono con i comignoli ( le più ricche hanno lo stemma di famiglia in pietra sulla canna fumaria ) e fanno precedere i loro ingressi dai “pieddi”, termine equivalente all’italiano “profferli” e che indica una scalinata e il pianerottolo d’accesso all’abitazione, costituito da gradini in pietra, dal parapetto.

Tipico dell’architettura locale, il pieddo assieme ai comignoli e alle cucine monacesche, costituisce uno degli elementi più caratterizzanti dell’intero contesto urbano.

Alla suggestiva architettura residenziale si aggiunge poi una gran quantità di monumenti e luoghi di interesse, in particolar modo di chiese; Vico è infatti famosa per la presenza di ben 13 chiese.

Un altro elemento architettonico che abbina al valore funzionale quello estetico e suggestivo è il sottopassaggio. In quelli di dimensioni consistenti, posti in genere lungo la cinta muraria poiché consentivano il suo attraversamento, la copertura è in legno ed è costituita da un’unica orditura di travi e tavolato in genere in legno di quercia. I sottopassaggi di ampiezza e lunghezza ridotta sono invece coperti con volte a botte in conci di pietra, lasciati per lo più a vista e non intonacati.

Paradossalmente la “fortuna” del centro storico di Vico è risultata quella dell’abbandono del nucleo antico a partire da metà Ottocento, che ne ha consentito la conservazione quasi integrale del linguaggio architettonico, pur con ovvie situazioni di degrado e di parziale sostituzione.

Attualmente infatti, una buona parte degli immobili all’interno del centro storico risulta vuota e a volte inutilizzata, condizione che oltre ad essere un punto di debolezza permette però di pensare ad una rigenerazione che punti a mantenere e a valorizzare l’originalità e la genuinità di questo contesto.

CENTRO STORICO DI RODI GARGANICO Il centro abitato di Rodi, situato a 46 m sul livello del mare, divide il territorio comunale in due parti, con caratteristiche morfologiche diverse tra loro: la riviera di Levante, impervia e caratterizzata dall’Oasi Agrumaria e quella di Ponente, più pianeggiante con colture ad olivo e seminativo.

Il suo centro storico nasce come borgo marinaro, con abitazioni realizzate una accanto all’altra a scopo difensivo, e caratterizzate, anche in questo caso, dai comignoli che, come a Vico, erano gli unici elementi veramente distintivi, ad essi si aggiungono altri elementi peculiari: i tetti, realizzati con il manto di copertura in controcoppi e coppi, sporgono dai muri perimetrali grazie alla “romanella”, costituita da file sovrapposte di coppi incassati nella muratura, che consente lo scolo delle acque piovane lontano dalle facciate e i balconi “alla romana” sostenuti da mensole di pietra e con le ringhiere realizzate in ferro ad elementi verticali; i portoni in legno con il telaio all’interno ed il rivestimento, in genere a tavole poste affiancate verticalmente, all’esterno.

Un elemento distintivo ed atipico è invece il gran numero di palazzi signorili dal numero di piani superiore ai tre e dagli elementi architettonici più ricercati: i cantonali bugnati, i cornicioni dei tetti, i balconi che si

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sviluppano interessando quasi per intero le facciate, i disegni delle ringhiere in ferro ed i portali bugnati, a testimonianza della ricchezza del paese e dell’importanza raggiunta durante l’intero XIX secolo.

Suggestiva è la passeggiata di “sotto il Castello”, ossia la parte di abitato costruita fuori dalla cinta muraria e alle pendici della rocca, di forza trapezoidale, sulla quale si ergeva il castello aragonese del quale sono ancora visibili due torri.

Anche questo centro storico, è caratterizzato da stretti vicoli, originariamente pavimentati con basole in pietra provenienti dalle cave del napoletano, che, alternati a strette scalinate, conducono a piccoli slarghi e piazzette.

Di particolare interesse è il percorso che da Piazza Rovelli, attraverso corso Umberto I conduce a Piazza Garibaldi detta anche piazza dell’Orologio a causa della presenza di un orologio meccanico posizionato sulla torre presso la porta principale della cittadina alla fine degli anni ‘20 del Settecento, testimonianza della nuova e più avanzata tecnica moderna.

CENTRO STORICO DI PESCHICI Peschici è il centro abitato più settentrionale della Puglia continentale. Il centro storico sorge su una rupe di oltre 70 metri da cui si domina la costa da Manacore, a levante, fino a Rodi e oltre a ponente.

L’abitato si è sviluppato dalla rupe verso l’interno, sul crinale e, non potendo sfruttare spazi piani, sono partite strade a gradoni e vicoli a scalini che scendono rapidamente. Il borgo originario sorse intorno all’antico Castello, e si cinse di una prima cerchia muraria, il Recinto Baronale. Un’ulteriore cinta muraria doveva chiudersi all’altezza dell’innesto di via le Ripe con piazza del Popolo: lo testimonia una torre circolare parzialmente inclusa nell’abitato. Con l’aumento demografico, verificatosi tra i secoli XVII e XVIII, si occupano gli spazi vuoti, poi si raddoppiano i piani abitativi; s’intasano piccoli vicoli fino ad utilizzare le mura.

Tra il 1851 ed il 1901 con l’aumento della popolazione il centro abitato esce fuori dalle mura. Il Castello e la Torre del Ponte costituiscono per la loro importanza architettonica beni monumentali della Regione Puglia. Il primo d’impianto duecentesco, distrutto, rifatto nelle sembianze attuale nel XVIII sec. rappresenta il caposaldo del Recinto Baronale. La Torre del Ponte, la cui base a scarpata tronco-conica la indicherebbe come una costruzione angioina risalente al XIII-XIV secolo.

AREE ARCHEOLOGICHE Come precedentemente detto, i tre comuni comprendono numerose aree archeologiche, segnalate o vincolate dal PUTT; alcune di essere hanno importanza anche nazionale anche se in molti casi versano in condizioni di abbandono e necessitano perciò di essere valorizzate e ricomprese all’interno dei circuiti turistici.

In particolare nel comune di Vico si possono trovare:

• la Necropoli paleocristiana di Monte Pucci (Vincolo)

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Si trova sulle pendici di una collinetta posta tra San Menaio e Peschici, sul versante occidentale, prospiciente la piana di Calenella, nei pressi della stazione ferroviaria “Peschici- Calenella. Si tratta di un complesso di ipogei paleocristiani, costituito da oltre ottocento sepolture ipogeiche a fossa e loculi sormontati da arcosoli, databili tra il IV e il VII secolo d.C. . Gli ipogei si trovano a poca distanza uno dall’altro e alcuni sono ancora oggi interrati o seminterrati. Ci sono notizie di numerosi oggetti rinvenuti negli ipogei di Monte Pucci; si tratta soprattutto di lanterne, frammenti di olle, di patere e di ampolle di vario genere; e di un’ampolla di vetro che, con due braccialetti in bronzo, era collocata accanto ad un cranio. • la Necropoli del ferro di Monte Tabor (Vincolo)

La necropoli di Monte Tabor è situata in quella che un tempo era la periferia di Vico del Gargano, ma che oggi è pieno centro abitato. L’area, costituita da tre collinette, è in parte occupata da edifici e da strutture annesse e, di tutta l’antica necropoli, che si estendeva fino all’attuale Piazza San Francesco, oggi resta solo una parte esigua. Studi condotti negli anni ’80 hanno rilevato la presenza di un numero considerevole di tombe situate sul fianco orientale del colle, con la caratteristica forma a “bisaccia” a sezione tronco-piramidale a base rettangolare. All’interno delle tombe sono stati recuperati ricchi corredi funerari, in parte collocati nei locali della Biblioteca Comunale di Vico del Gargano (si tratta di un deposito riconosciuto dalla Soprintendenza, e non di un Museo) in parte persi e finiti in chissà quali e quante collezioni private. Le suppellettili ritrovate appartengono a due classi ceramiche: una grossolana utilizzata per grandi contenitori di uso comune (ceramica di impasto); l’altra più fine, a volte colorata (ceramica decorata). Quest’ultimo tipo di ceramica è associato, il più delle volte, ad oggetti ornamentali in bronzo, tra cui fibule ad arco di violino, a dorso ristretto, a doppia spirale e pendagli. • Insediamento preistorico Macchia di Mare (Vincolo)

• Fonte pubblica e lavatoio in zona S.Maria Pura (segnalazione)

• Calenella (segnalazione)

Nel territorio di Peschici :

• Il Grottone di Manacora (Vincolo) Situato a 4 Km da Peschici, sul promontorio di Manaccora, furono individuati ben tre villaggi preistorici, e, sulla spiaggia una magnifica grotta In seguito alla campagna di scavo, è stato oggetto di molta attenzione e finalmente di recente aperto al pubblico, restaurato e dotato di passaggi in legno, recinzione, guide turistiche, luci e custodi. E’ aperto da primavera inoltrata all’autunno. Il Grottone di epoca preistorica, ha fornito numerosi reperti litici (armi di selce) ceramici (vasellame, lucerne) e antropologici (scheletri dalle tombe) bronzei, come utensili da fusione, di ferro come punte di frecce. Copre quindi un lunghissimo arco di tempo. • S.Maria di Kalena (ex convento) (segnalazione)

Sita in agro di Peschici, è da annoverare fra le più antiche d’Italia. Sarebbe stata eretta addirittura nell’872. Un edificio sacro esisteva già nell’XI secolo, come testimonia un atto di donazione del 1023.

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È certo che l’abbazia di Santa Maria di Kàlena accolse molti pellegrini, famosi e non, che sbarcavano sui litorali del Gargano Nord per recarsi al Monte dell’Angelo. Questi, per recarsi alla miracolosa grotta dell’Arcangelo S. Michele, facevano lungo il cammino la prima tappa a Kàlena e dopo presso i Santuari siti nella montagna garganica. La presenza di pellegrini stranieri all’abbazia di Santa Maria di Kàlena è documentata proprio dai resti delle sue fabbriche conventuali, visibili a tutti ancora oggi. Se la prima chiesa dell’abbazia si inserisce infatti nel solco di un’originale tradizione costruttiva pugliese, quella delle cupole in asse, la più recente seconda chiesa, che si addossa all’edificio più antico, fu costruita con soluzioni architettoniche di vasta circolazione europea ed extraeuropea, proprio da quelle maestranze itineranti di scalpellini, di origine borgognona, che percorrevano nei due sensi, con il traffico di pellegrini e crociati verso la Terrasanta, la "Via Francigena". Dall’abbazia un camminamento sotterraneo portava alla "caletta" del Jalillo che serviva ai frati per sfuggire alle frequenti scorribande saracene. Da un’acquasantiera, posta in fondo alla navata sinistra della chiesa nuova, giungerebbe il rumore della risacca marina. Si racconta anche di un antico tesoro di Barbarossa o forse si trattava dell’ammiraglio turco Khair ed - Din, attendente di Solimano I, che assediò Tremiti: insomma, una storia affascinante e suggestiva anche a distanza di secoli e che non deve andare dimenticata. • L’ insediamento eneolitico e preromano Malanotte (segnalazione)

• Punta Spinale (segnalazione)

EDIFICI CON VALENZA ARCHITETTONICA Numerosi sono anche gli edifici con valenza architettonica. Essi sono riconducibili a due macro-categorie: gli edifici civili con funzioni di presidio o legate ai mestieri rurali, ossia masserie, casini, torri di avvistamento, fortezze e castelli e gli edifici religiosi o di culto.

Il comune con il maggior numero di chiese è Vico del Gargano , la maggior parte sono concentrate nel centro storico, di seguito invece vengono riportate quelle segnalate o vincolati dal PUTT.

• chiesa di San Michele arcangelo , situata lungo la strada che connette il centro abitato di vico alla frazione costiera di San Menaio (Vincolo)

• Chiesa Sant'Antonio (Segnalazione)

• Chiesa Sant'Antonio Abate (Segnalazione)

• Chiesa Santa Maria della Difesa (Segnalazione)

• Chiesa San Biagio (Segnalazione)

• Chiesa San Nicola (Segnalazione)

• Chiesa Santa Maria Pura (Segnalazione)

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• Convento Cappuccini (Segnalazione)

• Chiesa San Pietro (Segnalazione)

• Chiesa San Rocco (Segnalazione)

• Chiesa dei Cortigli

• Chiesa Madonna di Canneto

Nel comune di Rodi : • ex convento dei Cappuccini (vincolo) Fondato nel 1538 fu il primo insediamento cappuccino in area garganica. Il legame con il santuario micaelico e con i percorsi del pellegrinaggio ad esso collegati è evidente nella scelta strategica di ogni sito dei Conventi cappuccini.Il complesso comprende la struttura conventuale con un chiostro centrale quadrangolare e la chiesa dello Spirito Santo.

Nel comune di Peschici : • Abbazia di S.Maria di Kalena (vincolo)

• Santuario della Madonna di Loreto

EDILIZIA RURALE SPARSA Il sistema dell’edilizia rurale è vario, poiché sono presenti diverse tipologie di edifici, con maggiore o minore valenza architettonica, ma con caratteristiche specifiche e differenti tra loro, poiché legati ai contesti e ai paesaggi nei quali sorgono.

Le tipologie presenti sono :

• Case a cupola , dette anche “casette bianche” dal colore del rivestimento dell’intonaco a calce, erano edifici a base cubica sormontati da cupole bianche, ognuna con il suo originale “minareto- comignolo”, la cui forma aveva origine dalle influenze delle invasioni turche e quindi dai modelli costruttivi utilizzati nell’Africa Mediterranea. Erano presenti in particolar modo nel territorio di Peschici . • Masserie ,testimoniano un periodo storico in cui la proprietà terriera, principale sostegno dell’economia, doveva essere protetta da attacchi esterni e doveva esprimere il proprio livello di benessere con costruzioni di elevato valore architettonico. Nel comune di Vico , degna di considerazione nonché vincolata dal PUTT è la Masseria Giuseppe Della Bella. • Comunità rurali , ossia piccole comunità rurali autosufficienti, poiché si formavano solitamente intorno ad una sorgente e comprendevano anche una scuola e una chiesa. Possono essere citate le maggiori, tutte nel comune di Vico del Gargano: o Comunità di San Nicola 34

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o Comunità di San Biagio o Comunità di Canneto • Casini, eretti nei primi decenni del ‘700, erano complessi edilizi tipicamente rurali o suburbani destinati a residenza. Al casino si associava spesso anche una cappella per le celebrazioni delle funzioni religiose ed un giardino con alberi di frutta ed eleganti pergolati per le passeggiate. Sono presenti nelle aree di Rodi e Vico. o Casino della Bella o Casino Ricucci (1,2, 3) o Casino del RE o Casino proprietà C.Stallone (1,2,3) o Casino proprietà U. Radoia o Casino proprietà G. di Lella o Casino proprietà M.Carraro Saggese (1,2) o Casino Ventrella • Iazzi – Edifici rurali per il ricovero degli animali presenti su tutto il territorio • Caserme – Si trovano nelle aree interne del comune di Vico , all’interno del fitto bosco della Foresta Umbra.Le maggiori sono: o Caserma di Caritate o Caserma Sfilzi

Le masserie, i casini, gli jazzi, le case sparse nella campagna partecipano quindi attivamente alla formazione dei paesaggi caratteristici del promontorio, sia in quanto espressione dell’evoluzione di una civiltà contadina, sia come “naturale” completamento di un’azienda agricola. Esiste quindi una stretta relazione tra manufatto e spazio rurale per la formazione di paesaggi unici e caratteristici per l’equilibrio spontaneo tra fattori antropici e spazi aperti.

TORRI COSTIERE Costruite quasi tutte nel 1500 come rete di controllo contro le scorribande turche che periodicamente minacciavano il litorale, rappresentano un elemento caratteristico del paesaggio garganico. Nel tratto di costa compreso nei comuni di Ischitella, Rodi, Vico e Peschici troviamo:

• Torre Montepucci – tra Calenella e Peschici (Segnalazione) • Torre Usmai - località Manacore (vincolo) • Torre Calalunga – Baia di Calalunga (vincolo) • Torre di Sfinale – In località Palude di Sfinale a Peschici (vincolo) • Torre dei Preposti - Situata in zona San Menaio, questa fortificazione trecentesca affacciata sul mare, dalle dimensioni maggiori rispetto a quelle che si trovano lungo la costa, svolgeva funzione di difesa e di dogana.

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TRABUCCHI Anche questi sono elementi tipici della costa garganica, anche se condivisi con tutta la costa centro- meridionale dell’Adriatico a partire dall’Abruzzo dove danno perfino il nome ad un tratto di costa chietina - la “Costa dei trabaccoli”). Utilizzati per la pesca del pesce di passaggio, hanno un’architettura molto complessa ed esteticamente affascinante, fatta di pali di legno e da una fitta e complessa rete di fili e carrucole. Oltre al fattore estetico, il motivo peculiare di interesse è dato dal fatto che alcuni sono fruibili ad uso turistico, dove si può gustare il pesce dopo averlo pescato con le antiche procedure. Se ne possono trovare soprattutto nell’arco costiero che va da Rodi a Mattinata, in particolare nel comune di Peschici:

- Ponticella

- Monte Pucci

- San Nicola

- Manaccora

- Calalunga

- Punta Usmai

E’ presente anche un trabucco nel comune di Rodi, recentemente restaurato in occasione della costruzione del nuovo porto turistico.

2.3.3 Sistema dei luoghi della cultura e dei servizi di eccellenza La ricognizione dei servizi già esistenti e offerti dai tre comuni è necessaria al fine di individuare le possibili attività da inserire nel sistema che si sta costruendo, con l’obiettivo di allargare e arricchire l’offerta turistica e culturale del luogo.

Da tale ricognizione è emersa infatti la presenza di servizi di eccellenza che ben si legano al turismo, e offrono la possibilità di associare alla balneazione, alle attività escursionistiche legate alla ruralità e alla naturalità in genere, anche attività di tipo formativo e culturale connesse a più specifici interessi che riescano ad attrarre tipologie di turisti di “nicchia”.

Si riportano di seguito i maggiori servizi.

- Conservatorio musicale “U.GIANNONE” di Rodi, sezione distaccata del Conservatorio di Foggia

- Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri “M. Del Giudice” di Rodi

- Centro visita museale di Rodi

- Biblioteca comunale di Rodi

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- Liceo Classico e Scientifico “Virgilio” di Vico del Gargano

- Museo “Trappeto Maratea” di Vico

- Castello normanno

- Segrete del Castello di Peschici

Si tratta di sotterranei della roccaforte denominata "Castello" sita in cima alla Rupe, a strapiombo sul mare, I sotterranei che furono depositi di granaglie e carceri oggi ospitano esposizioni temporanee di artisti locali e internazionali. Nelle segrete oggi restaurate sede un museo che espone antichi attrezzi usati da vari artigiani ed anche legati al lavoro domestico.

- Museo Archeologico della selce di Peschici

Ospita i manufatti litici in selce (lavorati e semilavorati) estratti nella stazione-officina campignana di Valle Sbernia, localita` a sud della cittadina e alcuni reperti provenienti dagli scavi realizzati presso la Grotta di Manaccora.

- Museo Etnografico dei nonni di Peschici

Realizzato da due giovani che nel corso degli anni hanno raccolto in un locale di loro proprietà tutti gli oggetti che appartenevano agli anziani del paese. Si tratta di oggetti concessi spontaneamente dagli anziani del paese. Tra questi oggetti libri, oggetti per lavori domestici come il fuso o le brocche, pentole, vecchi oggetti militari, oggetti per la cura dei campi, pizzi e tessuti tradizionali.

2.3.4 Sistema delle connessioni Le connessioni sono sicuramente uno dei principali punti di debolezza attuali dell’area. È ottima l’accessibilità stradale dall’esterno, garantita dall’autostrada A14 Bologna-Taranto, rendendo l’area facilmente raggiungibile da importanti bacini di domanda. Difficoltosa è invece la mobilità interna, poiché le maggiori arterie di collegamento sono assi stradali tortuosi e con una sezione non particolarmente consona ai flussi che devono sostenere. Di seguito vengono riportate le principali arterie di collegamento interno.

VIABILITÀ DI CONNESSIONE TRA I CENTRI E CON I CENTRI - S.S.V. Garganica, congiunge Vico del Gargano al casello di Poggio Imperiale e quindi all’autostrada A14 servendo tutti i comuni dell’area nord-garganica

- S.S. 89, strada “circumgarganica”

- S.P. 52, strada litoranea panoramica che congiunge Peschici a Vieste unendosi poi alla S.S.89

- Strada di collegamento tra Rodi e Foce Varano, passando per la frazione di Lido del Sole

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ASSI DI CONNESSIONE INTERNO-COSTA Da Vico verso la costa: - S.P. 144 – Strada che connette la S.S.89 alla S.S.V Garganica nel tratto che congiunge il centro urbano di Vico alla frazione costiera di San Menaio

- Strada Comunale dei Mulini

- Strada Vicinale S.Menaio

- Strada Vicinale Valazzo (Capotondo)

- Strada Vicinale Scaramuzzo

- Strada Vicinale Calenella

Da Rodi verso l’interno: - Strada provinciale Rodi-Ischitella

- Strada Comunale Cappella

- Strada Comunale Canneto

- Strada Comunale Molino di mare

Da Peschici verso l’interno: - Due strade della piana di Calena

- Strada Comunale per Monte S.Angelo

- Strada Comunale Coppa della Macchia

COLLEGAMENTI CON LA FORESTA UMBRA - S.P. 144 – La strada da Vico prosegue verso sud, verso il comune di Monte S.Angelo passando all’interno della Foresta Umbra.

- Strada Comunale Gadescia – Da Monte Pucci alla S.P.144 in località il Parchetto.

- S.P. 52 bis – Strada interna che congiunge la statale 89 con la Strada provinciale 144. Passa attraverso la Foresta Umbra ed incontra la caserma di Caritate e il villaggio umbra.

- Strada Comunale della Macchia – Comune di Peschici fino alla Caserma di Caritate

STRADE CON VALENZA PAESAGGISTICA - S.S. 89 – Strada “circumgarganica” panoramica. Interna nel tratto tra Vieste e Peschici e litoranea nel tratto tra Peschici e Rodi. Percorso tortuoso, con morfologia collinare o montana.

- S.P. 52 – Strada litoranea panoramica che congiunge Peschici a Vieste unendosi poi alla S.S.89

- S.P. 52 bis – Strada interna che congiunge la statale 89 con la Strada provinciale 144. Passa attraverso la Foresta Umbra ed incontra la caserma di caritate e il villaggio umbra.

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- S.P. 144 – La strada da Vico prosegue verso sud, verso il comune di Monte S.Angelo passando all’interno della Foresta Umbra.

I SENTIERI PRESENTI Nel territorio, sono già presenti alcuni sentieri di collegamento tra le risorse, che vengono battuti dalle guide e dai turisti durante le escursioni:

- Sentiero Sfilzi-Caritate – Percorre la valle della Carpinosa attraverso la foresta Umbra collegando le due caserme di Sfilzi e Caritate

- Sentiero Caritate-Iacotentente – Percorso che collega la caserma con la base dell’aeronautica militare

- Sentieri rurali Rodi

2.3.5 Sistema dei mestieri perduti

TESSITURA La tradizione della tessitura ha radici lontane nel tempo.

I tessuti lavorati erano soprattutto la lana, il cotone o la canapa e da un censimento dei telai attivi del 1866 risultano:

- 800 telai a Vico

- 250 a Rodi

- 48 a Peschici

Il fenomeno è andato scemando come attività produttiva, anche se non è mai del tutto scomparso. Con antiche tecniche di tessitura vengono prodotti ancora oggi manufatti in lino e cotone, che risentono dell’influenza saracena nei disegni e nei colori.

LAVORAZIONI ARTIGIANALI Le lavorazioni tipiche sono soprattutto quelle del legno e della terra cotta a Peschici.

Oggi le botteghe artigiane aperte al pubblico sono quasi del tutto scomparse, sono presenti perlopiù botteghe di vendita dei manufatti prodotti.

Vico era famosa per la presenza di maestri d’ascia di cui è presente ancora qualche bottega.

2.3.6 Sistema delle manifestazioni e degli eventi Accanto alla ricognizione dei servizi di eccellenza presenti, si è proceduto alla compilazione dell’elenco delle manifestazioni e degli eventi . Ne è emerso che l’offerta risulta abbastanza ricca e varia. 39

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Da un lato numerose sono le feste patronali, che si svolgono durante l’intero arco dell’anno:

- Festa di San Valentino – Vico del Gargano

Il paese festeggia le relique del santo patrono della città e protettore degli agrumeti. In occasione della festa viene organizzata una manifestazione che dura una settimana, durante la quale la Chiesa Madre e le strade cittadine vengono addobbate con arance, limoni e alloro, vengono aperte le botteghe, le cantine e i ritrovi. Il 14 febbraio poi si svolge la processione con il santo.

- Festa di Sant’Elia – Peschici

- Festa della Madonna del Carmine – Vico

- Processione del Venerdì Santo – Vico

- Processione della Madonna di Loreto - Peschici

- Festa di San Rocco – Rodi

- Festa di Maria SS della Libera e San Cristofaro – Rodi

Si celebra in Luglio. Nel santuario urbano dedicato alla Madonna della Libera si conserva l’antica icona trafugata ai turchi dai marinai veneziani.

- Festa della Vergine Incoronata – Rodi

Una secolare usanza dei cittadini di Rodi che si recano l’ultimo sabato di Aprile al Convento per festeggiare e consumare il pasto della festa mariana (la tradizionale frittata

Ognuna di queste feste è spesso composta dal rito religioso vero e proprio, normalmente consistente in processioni e pellegrinaggi, ma anche da pratiche più “pagane” e popolari, fortemente caratteristiche del luogo e altamente suggestive, partecipate dalla popolazione e spesso vissute “privatamente” e che invece riuscirebbero a suscitare l’interesse dall’esterno, alimentando particolari forme di turismo.

Dall’altro lato le manifestazioni e gli eventi connessi alle tradizioni popolari, che invece si svolgono prevalentemente durante il periodo di maggiore affluenza turistica, ossia nei due mesi estivi.

- Premio internazionale di pittura – Vico (settimana di S.Valentino)

- Premio internazionale di letteratura “San Valentino” – Vico (settimana di S.Valentino)

- Estate vichese, rassegna teatrale – Vico (Luglio/Agosto)

- Mostra del fungo – Vico (Ottobre)

- Sagra della Campagna – Peschici (Aprile)

- Sagra del pesce sul porto – Peschici (Marzo)

- Carnevale rodiano – Rodi (Febbraio) 40

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- Rodi Estate – Rodi (Luglio/Agosto)

- Festival pianistico del Gargano – Rodi (Settembre)

- Settembre in musica – Rodi (Settembre)

- Rodi Jazz Fest – Rodi (Luglio)

- GarganoLetteratura – Rodi,Vico

- Sagra delle Arance - Rodi

- UmbraFolkFestival – Foresta Umbra

- Festa delle bande – Rodi

- Rodi Folk Jam – Rodi

E’ chiaro quindi che c’è un’eccessiva concentrazione degli eventi in un periodo troppo ristretto e una conseguente sovrapposizione dei calendari che il progetto del sistema ambientale e culturale si propone di scardinare, permettendo in primo luogo l’integrazione con altre tipologie di manifestazioni e successivamente una redistribuzione temporale anche in altri periodi dell’anno.

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3. QUADRO CONOSCITIVO SOCIO-ECONOMICO La definizione del Quadro Conoscitivo del territorio costituisce il primo momento del processo di pianificazione. È necessario, infatti, che a fondamento dell'attività di pianificazione sia posta una ricostruzione dello stato di fatto del territorio, nonché un’analisi delle dinamiche evolutive in atto, al fine di cogliere, in modo sintetico e unitario, le interazioni tra i vari sistemi che vivono il territorio e ne determinano i cambiamenti a breve-medio termine.

A tal fine, dopo una sintetica descrizione dell’area interessata dal PIST, si è ritenuto importante porre particolare attenzione alle dinamiche riguardanti: a) la demografia; b) il patrimonio abitativo; c) il sistema economico, con particolare attenzione al comparto agricolo; d) il turismo.

3.1 Sintesi Il territorio interessato dalla presente ipotesi di pianificazione integrata comprende i comuni di Rodi Garganico, Peschici e Vico del Gargano. Compresa all’interno del Parco Nazionale del Gargano e dotata di straordinarie eccellenze paesaggistiche, culturali e naturalistiche, l’area si caratterizza per la sua forte attrattività in chiave turistica, sempre più mirata ad integrare l’ormai consolidato appeal legato alle innumerevoli e rinomate località balneari con le altre forme di turismo (enogastronomico, religioso, ecc.), facendo del turismo l’ asset strategico principale per lo sviluppo economico dell’area.

Con una popolazione residente sostanzialmente stabile nel tempo e con una densità abitativa in linea con i valori medi provinciali (solamente nel Comune di Rodi Garganico il valore è sopra la media, in virtù della sua particolare conformazione morfologica), l’intera area diviene assai popolosa nel periodo estivo con l’afflusso turistico che poggia, oltre alla variegata offerta di strutture ricettive, su di una rilevante presenza di seconde case per la villeggiatura, in particolare a Rodi e Peschici, dove la percentuale di case vuote (quindi prevalentemente destinate alla villeggiatura) superava il 70% nell’ultimo Censimento.

Accanto al turismo, l’altro traino dell’economia locale è costituito dal settore agricolo, incentrato sulla coltura dell’olivo e sul comparto della produzione della frutta che beneficia delle favorevoli condizioni climatiche dell’area. Se l’olivicoltura, tuttavia, non sembra mostrare alcun segnale di crisi, grazie anche alla particolare qualità del prodotto, gli altri comparti si trovano alle prese con la preoccupante crisi del settore che investe un territorio ben più ampio di quello oggetto di studio.

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3.2 Dinamiche demografiche Secondo i più recenti dati di fonte Istat , l’ambito territoriale oggetto della presente analisi comprende una popolazione di 16.068 abitanti che si distribuiscono tra i comuni di Rodi Garganico (3.684), Peschici (4.395) e Vico del Gargano (7.989).

Osservando l’evoluzione storica della popolazione residente nei tre comuni, emerge un andamento piuttosto omogeneo, con il succedersi di fasi di espansione e di periodi di assestamento generati dai movimenti migratori che hanno interessato l’intera area del Mezzogiorno e che esulano, dunque, da fattori specifici legati alle singole entità locali. La leggera flessione degli ultimi decenni, ad esempio, è in linea con quanto accaduto a livello provinciale, con la popolazione nella provincia di Foggia che è passata dai 696.605 abitanti nel 1991 ai 640.917 attuali, con un’emorragia solo in parte tamponata dall’afflusso e dalla regolarizzazione di cittadini stranieri.

Considerando il trend complessivo, tuttavia, l’andamento demografico legato al Comune di Peschici si distingue dagli altri in quanto rappresenta l’unico comune a non aver mai conosciuto fasi di vera e propria contrazione (se si eccettua una lieve flessione nei primi decenni del secondo dopoguerra).

Figura 9: Evoluzione storica della popolazione residente nei 3 comuni

12.000

9.000 8.273 7.989 6.000 4.885

residenti 4.395

3.000 3.684 2.178

0

Vico del Gargano Peschici Rodi Garganico

Fonte: ISTAT

Focalizzando l’attenzione sugli ultimi 20 anni, è possibile notare che per il comune di Peschici la popolazione residente sembra essersi piuttosto stabilizzata, mentre gli altri due attraversano una fase di contrazione, iniziata dal secondo dopoguerra e non ancora arrestatasi.

Per comprendere la cause di tale lieve flessione, occorre esaminare l’evoluzione della popolazione nelle sue componenti strutturali. Nel corso della prima parte (1991-2001), si evidenzia un saldo naturale prevalentemente positivo, mentre diventa deficitario nella seconda (dal 2001 ad oggi): la somma algebrica

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fornisce un risultato totale negativo, ma di lieve entità (-17 unità dal 1991 al 2010). Dunque, è il saldo sociale, ossia la variazione demografica dovuta ad iscrizioni/cancellazioni anagrafiche, a spiegare la diminuzione della popolazione intercorsa dal Censimento del 1991 ad oggi. In particolare, i trasferimenti anagrafici interni, ossia i cambi di residenza tra comuni italiani (come si può notare dall’analisi dei dati presenti nelle tabelle successive), assumono costantemente un saldo negativo; tuttavia, la perdita di residenti è in parte attenuata dall’iscrizione all’anagrafe di cittadini stranieri (per migrazione e regolarizzazione). Nell’anno 2007, in particolare, si è registrata un valore elevato di cittadini stranieri registrati all’anagrafe, probabilmente in coincidenza dell’entrata in vigore delle misure inerenti la regolarizzazione dei cittadini stranieri.

Figura 10: Andamento del saldo naturale e sociale nell’insieme dei comuni di riferimento dal 1991 al 31 dicembre 2009 200

150

100

50

0

-50

-100

Saldo naturale Saldo sociale

Fonte: ISTAT

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Tabella 1: Saldo naturale e sociale a Vico nel periodo intercensuario (1991-2001) Anno Pop. inizio periodo Saldo naturale Saldo sociale Pop fine periodo

1991 8.323 -1 -8 8.314

1992 8.314 21 -52 8.283

1993 8.283 11 -45 8.249

1994 8.249 10 -52 8.207

1995 8.207 14 -1 8.220

1996 8.220 -22 -10 8.188

1997 8.188 9 18 8.215

1998 8.215 -13 3 8.205

1999 8.205 5 -51 8.159

2000 8.159 -8 -14 8.137

2001 8.137 -2 -28 8.107

Fonte: ISTAT.

Tabella 2: Evoluzione delle componenti strutturali della popolazione a Vico dal Censimento al 31 dicembre 2009 Iscritti Cancel. Saldo Iscritti Cancel. Altri Altri Pop 31 Anno Nati Morti (altri (altri naturale (estero) (estero) iscritti cancel. dicembre comuni) comuni)

2002 57 71 -14 110 150 12 7 31 1 8.107

2003 77 95 -18 120 201 35 17 8 2 8.032

2004 85 89 -4 149 161 19 23 8 3 8.017

2005 86 105 -19 118 175 18 10 3 0 7.952

2006 90 68 22 98 165 33 13 1 0 7.928

2007 86 96 -10 109 132 55 1 1 0 7.950

2008 71 79 -8 125 158 44 1 0 0 7.952

2009 79 79 0 120 99 29 13 0 0 7.989

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Fonte: ISTAT.

Tabella 3: Saldo naturale e sociale a Peschici nel periodo intercensuario (1991-2001) Anno Pop. inizio periodo Saldo naturale Saldo sociale Pop fine periodo

1991 4.335 0 0 4.335

1992 4.335 24 -27 4.332

1993 4.332 -4 -29 4.299

1994 4.299 30 6 4.335

1995 4.335 14 -18 4.331

1996 4.331 1 -13 4.319

1997 4.319 7 -13 4.313

1998 4.313 17 5 4.335

1999 4.335 -3 -18 4.314

2000 4.314 37 -10 4.341

2001 4.341 -1 -1 4.339

Fonte: ISTAT.

Tabella 4: Evoluzione delle componenti strutturali della popolazione a Peschici dal Censimento al 31 dicembre 2009 Iscritti Cancel. Saldo Iscritti Cancel. Altri Altri Pop 31 Anno Nati Morti (altri (altri naturale (estero) (estero) iscritti cancel. dicembre comuni) comuni)

2002 39 37 2 64 83 15 17 0 0 4.314

2003 41 48 -7 60 80 27 0 0 0 4.314

2004 42 38 4 64 69 12 8 0 0 4.317

2005 43 35 8 47 83 21 0 0 0 4.310

2006 40 35 5 46 69 10 9 0 0 4.293

2007 43 36 7 81 64 73 0 0 0 4.390

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2008 46 40 6 54 72 30 7 0 0 4.401

2009 50 43 7 43 67 22 5 0 0 4.401

Fonte: ISTAT.

Tabella 5: Saldo naturale e sociale a Rodi Garganico nel periodo intercensuario (‘91-2001) Anno Pop. inizio periodo Saldo naturale Saldo sociale Pop fine periodo

1991 3.981 5 -10 3.976

1992 3.976 13 38 4.027

1993 4.027 -9 -2 4.016

1994 4.016 -4 15 4.027

1995 4.027 12 -37 4.002

1996 4.002 -5 -49 3.948

1997 3.948 0 -54 3.894

1998 3.894 -5 -70 3.819

1999 3.819 6 -10 3.815

2000 3.815 -9 -22 3.784

2001 3.784 4 -10 3.778

Fonte: ISTAT.

Tabella 6: Evoluzione delle componenti strutturali della popolazione a Rodi Garganico dal Censimento al 31 dicembre 2009 Iscritti Cancel. Saldo Iscritti Cancel. Altri Altri Pop 31 Anno Nati Morti (altri (altri naturale (estero) (estero) iscritti cancel. dicembre comuni) comuni)

2002 36 43 -7 76 96 5 0 7 0 3.753

2003 29 44 -15 70 99 4 18 7 0 3.702

2004 34 48 -14 63 71 8 7 9 0 3.690

2005 34 27 7 82 80 3 8 1 0 3.695

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2006 23 36 -13 71 83 9 7 5 0 3.677

2007 36 53 -17 72 65 46 3 0 5 3.705

2008 34 45 -11 66 83 5 10 26 7 3.691

2009 35 38 -3 92 102 34 5 0 3 3.704

Fonte: ISTAT.

La perdita di popolazione per migrazione è fenomeno datato e diffuso a livello non solo regionale ma di intero Mezzogiorno, e, attraversando diverse fasi e periodi storici, ha accompagnato tutta la storia nazionale. È cambiato il target, tuttavia: oggi non è l’operaio che si trasferisce con la famiglia verso le fabbriche del Nord, ma sono prevalentemente i giovani, laureati e capaci che cercano prospettive migliori nelle aree maggiormente sviluppate del Paese. Se i giovani emigrano, ciò provoca un inevitabile processo di invecchiamento nei comuni di origine, specialmente in quelli di minore dimensione. Dalla tabella seguente è possibile notare come i valori dell’indice di vecchiaia relativi ai comuni di Rodi Garganico e Vico del Gargano siano superiori alla media provinciale e regionale, mentre Peschici, beneficiando dell’ingresso di nuovi residenti, ha mantenuto una proporzione favorevole tra popolazione anziana e giovani in età non attiva. Non a caso, nel Comune di Peschici si registra una percentuale più alta di residenti stranieri (5% al 31 dicembre 2009, contro il 3% di Rodi e il 2% di Vico), per tradizione maggiormente propensi alla procreazione.

Tabella 7: Indice di vecchiaia per area territoriale – Confronto 2001/2009 Area 2001 2009

Vico del Gargano 110,04 124,69

Peschici 85,18 108,35

Rodi Garganico 115,04 134,29

Provincia di Foggia 90,31 114,00

Regione Puglia 95,23 122,06

Fonte: ISTAT.

Tra i mutamenti più rilevanti osservati negli ultimi anni riguardo alle caratteristiche della popolazione italiana, vi è senza dubbio la modificazione strutturale a cui sono state soggette le famiglie. Tra i comuni considerati nel PIST, durante il decennio che si sta chiudendo, si è verificata una forte diminuzione nel numero medio di componenti per famiglia a Rodi Garganico, una diminuzione un po’ meno consistente a Vico del Gargano, mentre, per i motivi sottolineati in precedenza, a Peschici, in controtendenza, il valore è aumentato

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Figura 11 - Numero medio di componenti per famiglia. Confronto 2001/2009 3

2,78 2,75 2,68 2,7 2,64 2,64

2,40 2,4

2,1 Vico del Gargano Peschici Rodi Garganico

2001 2009

Fonte: ISTAT.

3.3 Caratteristiche del patrimonio abitativo Una delle principali peculiarità del sistema abitativo che caratterizza i comuni oggetto di studio riguarda il numero elevato di abitazioni vuote, connesse alla forte presenza di alloggi utilizzati per la villeggiatura. I dati a disposizione per l’analisi fanno riferimento alla rilevazione censuaria e delineano dunque una fotografia dello stato delle abitazioni risalente al 2001. Tuttavia, si ritiene ugualmente utile l’analisi dei dati considerando i fini descrittivi dell’indagine.

Analizzando la distribuzione degli edifici per epoca di costruzione in ciascun comune, emergono le differenze legate ai diversi periodi di sviluppo che hanno interessato i singoli Enti. A Vico del Gargano, ad esempio, ben il 22% delle abitazioni risultavano di antica costruzione, risalendo addirittura a prima del 1919, mentre il 50% di esse è stato costruito tra gli anni Sessanta e Settanta, in coincidenza con gli anni del boom economico. Tra i tre comuni, in base ai dati censuari (prescindendo dunque dalle edificazioni avvenute dopo il 2001), Vico è quello che mostra la quota maggiore di edifici risalenti alla prima metà del secolo scorso.

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Figura 12 – Abitazioni in edifici ad uso abitativo a Vico per epoca di costruzione al 2001 30% 27% 25% 23% 22% 20%

15% 10% 10% 7% 6% 5% 5%

0% Prima del Dal 1919 Dal 1946 Dal 1962 Dal 1972 Dal 1982 Dopo il 1919 al 1945 al 1961 al 1971 al 1981 al 1991 1991

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

Per quanto riguarda il Comune di Peschici, invece, emerge una distribuzione delle abitazioni per epoca di costruzione abbastanza regolare, che raggiunge il suo apice nel decennio dal 1982 al 1991, in linea con le esigenze della domanda legate alle dinamiche demografiche emerse.

Figura 13 - Abitazioni in edifici ad uso abitativo a Peschici per epoca di costruzione al 2001 40% 35% 35%

30%

25%

20% 15% 16% 15% 13% 9% 10% 6% 6% 5%

0% Prima del Dal 1919 Dal 1946 Dal 1962 Dal 1972 Dal 1982 Dopo il 1919 al 1945 al 1961 al 1971 al 1981 al 1991 1991

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

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Nel Comune di Rodi Garganico, infine, emerge una fortissima fase di edificazione negli Anni Settanta, con quasi la metà delle abitazioni costruite nel decennio dal 1972 al 1981.

Figura 14 – Abitazioni in edifici ad uso abitativo a Rodi per epoca di costruzione al 2001 60%

48% 50%

40%

30%

20% 16% 17%

10% 5% 6% 5% 3% 0% Prima del Dal 1919 Dal 1946 Dal 1962 Dal 1972 Dal 1982 Dopo il 1919 al 1945 al 1961 al 1971 al 1981 al 1991 1991

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

Il grafico successivo mostra, invece, la quota rilevante di abitazioni vuote, a testimonianza della presenza di seconde case ad utilizzo stagionale. Rispetto ad una media provinciale del 26%, la percentuale raggiunge nei tre comuni analizzati i massimi valori.

Figura 15 – Quota di abitazioni vuote nei comuni di interesse e nelle aree limitrofe al 2001

72% 71%

56% 55%

38% 36% 34% 32% 29% 26% 22% 12%

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

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Nelle tabelle successive si evidenziano altre caratteristiche legate alle abitazioni nei tre comuni di interesse. Emerge, ad esempio, che nel Comune di Peschici si registra la maggior percentuale (81,1%) di abitazioni occupate da residenti che detengono a titolo di proprietà.

Tabella 8: Caratteristiche delle abitazioni a Vico del Gargano al Censimento 2001 Abitazioni occupate da Abitazioni non occupate Totale persone residenti da persone residenti

Numero abitazioni 2.946 3.597 6.543

2.186 di cui di proprietà - - (74,2%)

Superficie media in mq 86,43 64,37 74,30

Numero medio d i 3,65 3,06 3,33 stanze

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

Tabella 9: Caratteristiche delle abitazioni a Peschici al Censimento 2001 Abitazioni occupate da Abitazion i non occupate Totale persone residenti da persone residenti

Numero abitazioni 1.616 4.023 5.639

1.310 di cui di proprietà - - (81,1%)

Superficie media in mq 77,50 49,72 57,68

Numero medio di 3,41 2,45 2,73 stanze

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

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Tabella 10: Caratteristiche delle abitazioni a Rodi Garganico al Censimento 2001 Abitazioni occupate da Abitazioni non occupate Totale persone residenti da persone residenti

Numero abitazioni 1.401 4.004 5. 405

954 di cui di proprietà - - (68,1%)

Superficie media in mq 79,59 64,18 68,17

Numero medio di 3,46 2,96 3,09 stanze

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

3.4 Il sistema economico L’economia dell’area oggetto di studio si basa prevalentemente sul felice connubio tra agricoltura e turismo, che spesso trovano reciproca commistione in un settore agrituristico in forte espansione, nonché nella tradizione enogastronomica del territorio. Tali evidenze trovano conferma dall’analisi dei dati del Censimento 2001, che delineavano da un lato la propensione agricola di Vico del Gargano e, dall’altro, la prevalenza di addetti nei servizi negli altri due comuni, con un settore terziario a forte caratterizzazione turistica.

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Tabella 11: Quota occupati per sezioni di attività economica per area territoriale al Censimento 2001 Area territoriale

Settore economico Rodi Vico del Prov. Peschici Puglia Garganico Gargano Foggia

Agricoltura, caccia e silvicoltura 6,2% 14,0% 20,6% 16,9% 11,5%

Pesca, piscicoltura e servizi connessi 1,0% 1,6% 0,0% 0,7% 0,5%

Estrazione di minerali - - 0,4% 0,4% 0,4%

Attività manifatturiere 10,8% 9,7% 10,5% 13,5% 18,6%

Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 1,1% 0,6% 0,7% 0,8% 0,8%

Costruzioni 9,8% 13,1% 8,7% 9,6% 8,9%

Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di 14,7% 16,3% 13,6% 13,1% 14,0% autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti 10,2% 13,7% 7,6% 3,8% 3,6%

Trasporti, magazzinaggio, e comunicazioni 4,1% 2,0% 2,7% 4,0% 3,8%

Intermediazione monetaria e finanziaria 1,6% 0,7% 1,4% 2,2% 2,4%

Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre 5,3% 4,9% 4,2% 4,2% 4,8% attività professionali e imprenditoriali

Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale 12,1% 8,3% 10,3% 9,5% 10,1% obbligatoria

Istruzione 9,8% 7,1% 9,8% 9,6% 9,0%

Sanità e altri servizi sociali 8,9% 3,9% 5,7% 7,6% 7,2%

Altri servizi pubblici, sociali e personali 3,2% 3,8% 2,8% 3,2% 3,3%

Servizi domestici presso famiglie e convivenze 1,1% 0,5% 1,3% 1,0% 1,1%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

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Figura 16 – Quota di occupati nei principali settori economici. Confronti al Censimento 2001 80% 71% 70% 61% 59% 58% 59% 60%

50%

40%

30% 29% 21% 22% 23% 24% 20% 18% 20% 16% 12% 10% 7%

0% Vico del Rodi Garganico Peschici Prov Foggia Regione Puglia Gargano Agricoltura Industria Servizi

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

Tuttavia, il sistema economico dell’area si trova a dover far fronte ad un tasso di disoccupazione che, se già al Censimento risultava ovunque più elevato rispetto ai valori medi provinciali ed a quelli regionali, oggi sta subendo i duri contraccolpi della crisi internazionale, col rischio di minare proprio quelli che costituiscono i settori-volano dell’economia locale.

Tabella 12: Tasso di disoccupazione per area territoriale al Censimento 2001 Area Maschi Femmine Totale

Peschici 34,95 42,24 36,76

Rodi Garganico 20,20 32,72 24,56

Vico del Gargano 21,21 29,82 24,33

Provincia di F oggia 16,82 31,02 21,55

Regione Puglia 15,70 27,85 20,06

Fonte: ISTAT. Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 2001

Esaminando l’andamento del tasso di disoccupazione provinciale negli anni successivi al Censimento, si nota che le persone in cerca di un’occupazione (i disoccupati) sono diminuite drasticamente nel corso degli anni. Tuttavia nel 2009 il tasso di disoccupazione è rimbalzato al 13,6%, una percentuale maggiore di un punto di quella regionale (12,6%) e con sensibili differenze, nell’ordine dei due punti e mezzo in più o in meno, rispetto alle altre province pugliesi.

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Tabella 13: Tasso di disoccupazione medio provinciale dal 2004 al 2009 Area 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Foggia 19,3 18,5 11,3 9,6 11,5 13,6

Bari 14,7 13,5 13,3 9,7 10,3 11,1

Taranto 14,0 12,8 9,3 10,6 10,3 9,6

Brindisi 16,1 16,3 12,9 13,7 12,0 14,3

Lecce 14,7 14,4 15,0 14,5 15,0 16,2

Puglia 15,5 14,6 12,8 11,2 11,6 12,6

Sud e Isole 15,0 14,3 12,2 11,0 12,0 12,5

Italia 8,0 7,7 6,8 6,1 6,7 7,8

Fonte: ISTAT. Indagine sulle forze di lavoro

3.4.1 Il comparto agricolo Dall’esame dei dati relativi all’ultimo Censimento dell’Agricoltura (2000), si evidenzia una presenza preponderante dell’olivo tra le colture praticate nei territori analizzati, con percentuali che vanno da un minimo del 55% a Vico, sino al 66% rilevato a Rodi Garganico. Si tratta di quote notevoli, se si considera che la media relativa all’intera provincia era pari al 13% circa.

A Vico, significativa è anche la quota di coltivazioni foraggere, che costituiscono il 23% delle colture.

Figura 17 – Ripartizione percentuale delle colture a Vico del Gargano

9% 6%

23% orticole foraggere fruttifere olivo

7% altro 55%

Fonte: ISTAT. Censimento Generale dell’Agricoltura 2000

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Figura 18 – Ripartizione percentuale delle colture a Peschici

1% 1% 5%

cereali 30% orticole foraggere fruttifere olivo 62% altro 1%

Fonte: ISTAT. Censimento Generale dell’Agricoltura 2000

L’analisi della ripartizione percentuale delle colture a Rodi Garganico, evidenzia un’importante presenza delle colture fruttifere; in particolare, gli agrumi rappresentano un comparto di rilievo nell’economia cittadina, sfruttando una tradizione ormai secolare che si basa su prodotti che hanno ottenuto il marchio DOP (come il Limone Femminiello del Gargano, o l’Arancia bionda e duretta del Gargano).

Figura 19 – Ripartizione percentuale delle colture a Rodi Garganico

1% 2%

31% foraggere fruttifere olivo altro

66%

Fonte: ISTAT. Censimento Generale dell’Agricoltura 2000

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3.4.2 Il comparto turistico L’area interessata dal PIST è inserita nel Sistema Locale del Lavoro (SLL) di Vieste: si tratta del principale sistema locale a vocazione turistica, originariamente costituito dai soli due centri di Vieste e di Peschici e che solo successivamente ha attratto nella propria sfera relazionale anche i comuni limitrofi, alcuni dei quali (come Vico del Gargano), sono stati oggetto negli ultimi anni di un importante progetto di riqualificazione urbana finalizzata al turismo.

Il sistema locale nel corso degli ultimi anni ha mostrato un notevole sviluppo in termini di attività produttive ed occupati complessivi beneficiando anche dell’andamento positivo del comparto turistico nell’intera area pugliese. Basti pensare che la vocazione della Puglia quale attrattore di flussi turistici non ha subito flessioni nemmeno nel 2009, anno di grandi difficoltà per il turismo italiano e, in generale, per quello internazionale. Se a livello nazionale l’anno scorso si è registrata una diminuzione delle presenze pari al 3,8% (dati Federalberghi), in Puglia il 2009 è stato un anno di conferme in ambito turistico, registrando un trend turistico positivo a differenza di quasi tutte le regioni italiane (fatta eccezione di Veneto e Sicilia).

Si tratta del secondo anno consecutivo in cui le strutture ricettive della regione hanno registrato un aumento delle presenze: nel 2008 la crescita fu dell'8%, nel 2009 è stata del 3,9%. Nonostante la loro diversità, i due dati sono da considerarsi entrambi estremamente positivi in quanto realizzati il primo all'inizio della crisi internazionale ed il secondo nel suo pieno evolversi.

In base ai dati elaborati dalla Regione Puglia (in particolare dall’Osservatorio Turistico Regionale), l’insieme dei comuni compresi nel Piano può contare annualmente su di una presenza turistica che supera il milione di unità (presenze turistiche).

La varietà delle risorse naturalistiche presenti nell’area, unitamente al movimento religioso legato ad alcune importanti figure, hanno rappresentato il nucleo iniziale su cui si è avviato lo sviluppo turistico dell’area, che oggi rappresenta il volano dell’economia locale.

Le attività turistiche, considerate nel loro complesso, rappresentano il comparto produttivo principale e quello che negli ultimi anni ha registrato i maggiori incrementi. Per avere un’idea del peso del turismo sull’economia locale, basta osservare la stima per l’anno 2007 proposta nel “Rapporto sul Turismo Pugliese” 1, secondo cui il valore aggiunto turistico attivato direttamente ed indirettamente dalla spesa turistica a livello regionale è stato pari a 3 miliardi e 473 milioni di euro, con una incidenza sul valore aggiunto totale del 5,0% . A livello nazionale, circa il 4,8% del valore aggiunto prodotto nel nostro Paese dipende direttamente e indirettamente dai consumi turistici. Ed il dato molto probabilmente assume un valore superiore al 5% all’interno della provincia di Foggia, che nello stesso anno (2007) contava da sola più di un terzo delle presenze turistiche della Regione.

A conseguenza della forte pressione turistica, l’intera area si contraddistingue per un’ampia offerta di strutture ricettive, capaci di accogliere una domanda sempre più diversificata ed orientata verso

1 A cura dell’Osservatorio Turistico Regionale, 2009. 58

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l’integrazione delle forme turistiche. Si va dalla presenza di 5 alberghi a 4 stelle (Peschici), ad una consistente offerta di campeggi ed alloggi per un turismo di massa. Complessivamente, al 31 dicembre 2009, nell’intera area si contavano 158 esercizi ricettivi per un totale di 24.889 posti letto disponibili; il 56% di essi è localizzato nel Comune di Peschici.

Tabella 14: Capacità degli esercizi alberghieri nei 3 comuni al 31 dicembre 2009 Residenze 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella turistico Anno alberghiere

Eserc. Letti Eserc. Letti Eserc. Letti Eserc. Letti Eserc. Letti Eserc. Letti

Rodi - - - - 19 1.614 3 58 1 24 - - Garganico

Peschici - - 5 813 10 646 10 363 5 114 2 608

Vico - - - - 6 360 - - 1 13 1 170

Subtotale - - 5 813 35 2.620 13 421 7 151 3 778

Provincia 2 517 48 7.594 163 11.152 62 2.304 33 753 15 3.115 Foggia

Regione 25 3.608 253 34.145 429 31.551 123 3.777 48 1.071 79 11.510 Puglia

Fonte: ISTAT. Capacità degli esercizi ricettivi – Indagine censuaria 2010

Tabella 15: Capacità degli esercizi complementari nei 3 comuni al 31 dicembre 2009 Campeggi e villaggi Agriturismo/ Country- Alloggi in affitto Bed & Breakfast Anno turistici Houses Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti

Rodi Garganico 11 4.084 14 583 1 9 1 10

Peschici 15 9.171 22 2.129 1 26 6 53

Vico del Gargano 4 2.256 2 83 2 50 2 22

Subtotale 30 15.511 38 2.795 4 85 9 85

Provincia Foggia 160 63.284 202 6.447 44 770 167 1.326

Regione Puglia 223 102.972 537 19.427 291 6.815 1.869 13.293

Fonte: ISTAT. Capacità degli esercizi ricettivi – Indagine censuaria 2010

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Tabella 7: Totale capacità degli esercizi ricettivi per Comune al 31 dicembre 2009 Area Esercizi Posti letto

Rodi Garganico 50 6.382

Peschici 76 13.923

Vico del Gargano 18 2.954

Subtotale 144 24.259

Provincia Foggia 905 98.005

Regione Puglia 3.907 229.927

Fonte: ISTAT. Capacità degli esercizi ricettivi – Indagine censuaria 2010

3.4.3 Capacità di generare attrattività: il turimo oggi L’intera area interessata dal PIST nel corso degli ultimi anni ha mostrato un discreto sviluppo in termini di attività produttive ed occupati complessivi, beneficiando soprattutto dell’andamento positivo del comparto turistico nell’intera area pugliese. Basti pensare che la vocazione della Puglia quale attrattore di flussi turistici non ha subito flessioni nemmeno nel 2009, anno di grandi difficoltà per il turismo italiano e, in generale, per quello internazionale. Se a livello nazionale l’anno scorso si è registrata una diminuzione delle presenze pari al 3,8% (dati Federalberghi), in Puglia il 2009 è stato un anno di conferme, con un trend positivo che si differenzia da quasi tutte le altre regioni italiane (fatta eccezione di Veneto e Sicilia): nel 2008 la crescita fu dell'8%, nel 2009 è stata del 3,9%. Nonostante la loro diversità, i due dati sono da considerarsi entrambi estremamente positivi in quanto realizzati il primo all'inizio della crisi internazionale ed il secondo nel suo pieno evolversi. L’effetto propulsore sull’economia locale generato dal turismo può essere soggetto, nel breve termine, ad un ulteriore consolidamento, se è vero che anche nel 2010 il saldo, seppur provvisorio, appare decisamente positivo, in controtendenza agli altri settori economici.

A livello provinciale, negli ultimi anni è cresciuta la dimensione del sistema di accoglienza: si è trattato di una crescita asimmetrica, in cui l’incremento delle imprese è stato superiore a quello relativo al numero complessivo dei posti/letto. Tale crescita, tuttavia, non appare equidistribuita dal punto di vista territoriale: se in termini relativi è l’area dei Monti Dauni ad aver mostrato il maggior dinamismo, grazie al significativo impulso dato dal comparto degli esercizi complementari (segnatamente agriturismi e bed&breakfast), è proprio il comprensorio garganico quello che ha evidenziato l’incremento assoluto più evidente.

3.4.4 Domanda attuale e domanda potenziale In base ai dati elaborati dalla Regione Puglia (in particolare dall’Osservatorio Turistico Regionale), l’insieme dei comuni compresi nel Piano può contare annualmente su un ammontare di turisti (arrivi) che oscilla tra le 135mila e le 150mila unità, con un equivalente in termini di presenze che supera il milione di persone.

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Tabella 17: Arrivi turistici nei 3 comuni dal 2002 al 2008 Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Rodi Garganico 33.819 31.094 32.850 37.621 44.931 45.000 46.489

Peschici 83.681 74.535 88.839 84.427 89.762 85.000 72.418

Vico del 9.469 9.916 10.618 13.354 16.257 15.500 13.309 Gargano

Subtotale 126.969 115.545 52.357 135.402 154.462 145.500 132.216

Prov. Foggia 872.244 797.480 820.000 830.000 850.000 868.283 1.022.504

Reg. Puglia 2.250.000 2.296.715 2.375.000 2.500.000 2.573.132 2.693.881 2.922.245

Fonte: Regione Puglia – Osservatorio Turistico Regionale.

Tabella 18: Presenze turistiche nei 3 comuni dal 2002 al 2008 Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Rodi Garganico 282.131 258.994 236.146 279.328 318.118 310.694 325.423

Peschici 787.739 723.211 805.017 765.848 782.873 543.066 608.310

Vico del 79.979 90.544 95.399 118.028 119.080 100.928 102.479 Gargano

Subtotale 1.149.849 1.072.749 1.136.562 1.163.204 1.220.071 954.688 1.036.212

Prov. Foggia 4.229.011 4.166.617 4.072.157 4.266.978 4.438.301 4.101.437 4.495.013

Reg. Puglia 10.260.701 10.702.634 10.395.189 10.829.774 11.228.844 11.481.603 12.183.376

Fonte: Regione Puglia – Osservatorio Turistico Regionale.

Di seguito si rappresenta la distribuzione delle presenze turistiche rilevate nel 2005 2 dei tre comuni del PIST, disaggregate per tipologia di struttura e cittadinanza dei clienti.

Ciò che emerge è un sostanziale equilibrio tra le presenze in strutture alberghiere e complementari, tranne nel Comune di Peschici, dove il peso notevole dei campeggi/villaggi fa si che le presenze in esercizi complementari costituiscano il 66% del totale. Le presenze straniere sul totale raggiungono appena il 15%, in linea con i valori medi regionali.

2 I dati sono stati estratti dal PTCP della Provincia di Foggia. Non sono presenti dati rlativi al Comune di Ischitella. 61

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Tabella 19: Presenze turistiche a Peschici disaggregate per tipologia di struttura - 2005 Anno Presenze italiane Presenze stranieri Presenze totali Percentuale

Alberghi a 4 stelle 144.156 10.691 154.847 20,2%

Alberghi a 3 stelle 80.535 3.871 84.406 11,0%

Alberghi a 2 stelle 9.454 2.960 12.414 1,6%

Alberghi a 1 stella 1.831 172 2.003 0,3%

Residenze turistico- 6.009 456 6.465 0,8% alberghiere

Totale alberghieri 241.985 18.150 260.135 34,0%

Alloggi in affitto 215 0 215 0,0%

Campeggi e villaggi 333.093 111.993 445.086 58,1% turistici

Agriturismi 627 359 986 0,1%

Case per ferie 55.656 3.770 59.426 7,8%

Totale complementari 389.591 116.122 505.713 66,0%

TOTALE 631.576 134.272 765.848 100,0%

Fonte: PTCP della Provincia di Foggia.

Tabella 20: Presenze turistiche a Rodi disaggregate per tipologia di struttura - 2005 Anno Presenze italiane Presenze stranieri Presenze totali Percentuale

Alberghi a 3 stelle 121.069 16.771 137.840 49,3%

Alberghi a 2 stelle 2.199 363 2.562 0,9%

Alberghi a 1 stella 976 94 1.070 0,4%

Totale alberghieri 124.244 17.228 141.472 50,6%

Campeggi e villaggi 71.701 7.547 79.248 28,4% turistici

Case per ferie 55.769 2.839 58.608 21,0%

Totale complementari 127.470 10.386 137.856 49,4%

TOTALE 251.714 27.614 279.328 100,0%

Fonte: PTCP della Provincia di Foggia.

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Tabella 21: Presenze turistiche a Vico disaggregate per tipologia di struttura - 2005 Anno Presenze italiane Presenze stranieri Presenze totali Percentuale

Alberghi a 3 stelle 42.249 1.239 43.488 36,8%

Alberghi a 1 stella 628 17 645 0,5%

Residenze turistico- 9.212 8.262 17.474 14,8% alberghiere

Totale alberghieri 52.089 9.518 61.607 52,2%

Campeggi e villaggi 53.570 2.744 56.314 47,7% turistici

B&B 107 0 107 0,1%

Totale complementari 53.677 2.744 56.421 47,8%

TOTALE 105.766 12.262 118.028 100,0%

Fonte: PTCP della Provincia di Foggia.

La molteplicità di asset strategici che insistono sull’area e la particolare conformazione morfologica del territorio, con la presenza di isole di notevole valenza anche sotto il profilo storico-culturale, ne fanno, inoltre, una meta importante anche per il turismo escursionistico.

In base a tali considerazioni, al fine di individuare la domanda potenziale legata all’utilizzo dei servizi turistici che si intende attivare ed in particolare la fruizione dei percorsi cultural-naturalistici, occorre considerare un bacino d’utenza comprensivo dei turisti che alloggiano nei servizi ricettivi (corrispondenti agli arrivi) e di una quota di escursionisti che coincidono con i residenti dell’area interessata e dei territori strettamente contigui.

Stimato il bacino d’utenza potenziale, per individuare una quota, seppur approssimativa, relativa alla percentuale di utenti che effettivamente usufruiranno dei servizi sovraesposti, si è presa in considerazione l’indagine multiscopo sulle famiglie dell’ISTAT “I cittadini e il tempo libero” (anno 2006). In base a tale indagine, la propensione dei cittadini pugliesi a visitare località rilevanti dal punto di vista paesaggistico nel corso dell’anno è pari al 27,5%. In altre parole, il 27,5% dei pugliesi annualmente effettua almeno un’escursione presso località rilevanti dal punto di vista paesaggistico, con una percentuale in linea con i valori medi rilevati nell’Italia meridionale.

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Tabella 22: Percentuale di persone di 6 anni e più che effettuano visite a località rilevanti dal punto di vista paesaggistico – Anno 2006 Frequenza della visita No, non Regione Si più di 12 risponde 1-3 volte 4-6 volte 7-12 volte volte

Puglia 72,5 27,5 75,1 14,0 5,4 5,4

Italia meridionale 72,8 27,2 75,6 14,7 5,4 4,3

Italia 64,5 35,5 70,5 17,7 6,9 4,9

Fonte: ISTAT, Indagine multiscopo sulle famiglie - “I cittadini e il tempo libero”

L’utilizzo di tale percentuale nelle stime legate al bacino d’utenza del PIST appare particolarmente idoneo se si considera che il turismo garganico, e quello pugliese in generale, è fortemente legato alla prossimità. Nel 2009, in base ai dati dell’Osservatorio Turistico Regionale, in Puglia il 20% degli arrivi era composto da turismo interno e circa la metà proveniva dalle regioni limitrofe, risultando al terzultimo posto nella graduatoria delle regioni italiane per incidenza di turisti stranieri sul totale (14% degli arrivi nel 2009). Tali valori risultano abbastanza in linea con quelli rilevati in precedenza relativamente ai comuni compresi nel PIST (es. 15% di presenze straniere sul totale) e possono fornire interessanti indicazioni.

Considerando, quindi, un bacino d’utenza potenziale di 150.000 persone, comprensivi di arrivi nelle strutture ricettive e di una quota, seppur esigua, di escursionisti, una stima prudente degli effettivi fruitori potrebbe essere fissata attorno alle 40mila unità, utilizzando come percentuale di riferimento quel 27,5% di cui sopra. Trattandosi di una prima stima approssimativa si è scelto di adottare un approccio cautelativo che non considera:

- il probabile incremento dei flussi turistici nel breve-medio termine, in particolare quelli esteri, legati alla ripresa del ciclo economico;

- la varietà delle proposte turistiche inserite all’interno dei percorsi, che potrebbero richiamare un pubblico ben più ampio di quel 27,5% che dichiara di svolgere annualmente almeno una visita in una località rilevante dal punto di vista paesaggistico, coinvolgendo, ad esempio, appassionati di pratiche sportive (trekking, cicloturisti, ecc.).

3.4.5 Indicatori della domanda turistica L’attrattività in chiave turistica di un territorio può essere esaminata attraverso l’elaborazione di opportuni indicatori; uno dei più utilizzati è quello che individua la permanenza media dei clienti nelle strutture ricettive osservate ed è ottenuto rapportando il numero delle presenze al numero degli arrivi registrati in un determinato periodo. Questo rapporto indica quanti pernottamenti in media si registrano per ogni singolo cliente di una struttura ricettiva. Come si può notare dall’osservazione della tabella sottostante, nell’ultimo anno disponibile (2008) nei comuni interessati dal PIST si evidenzia una permanenza media 64

Comune di Peschici, Comune di Rodi Garganico, Comune di Vico del Gargano luglio 2011

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quasi doppia rispetto ai valori rilevati a livello provinciale e regionale. A fronte del dato regionale che indica un soggiorno medio di 4,2 giorni, i comuni analizzati presentano una permanenza media di 8,4 gg a Peschici, di 7,7 a Vico del Gargano e di 7 a Rodi: i valori elevati testimoniano un turismo fortemente legato alle attività balneari, solitamente caratterizzato da una maggiore permanenza media

Tabella 23: Permanenza media dei turisti nei 3 comuni dal 2002 al 2008 – (giorni) Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Rodi 8,3 8,3 7,2 7,4 7,1 6,9 7,0 Garganico

Peschici 9,4 9,7 9,1 9,1 8,7 6,4 8,4

Vico del 8,4 9,1 9,0 8,8 7,3 6,5 7,7 Gargano

Subtotale 8,9 9,3 8,6 8,6 8,1 6,6 7,9

Prov. Foggia 4,8 5,2 5,0 5,1 5,2 4,7 4,4

Reg. Puglia 4,6 4,7 4,4 4,3 4,4 4,3 4,2

Fonte: Regione Puglia – Osservatorio Turistico Regionale.

Molto diffusi sono poi tutta una serie di indicatori rivolti alla valutazione dell’influenza del flusso turistico sul territorio e sulla popolazione che lo abita. Su tutti l’Indice di turisticità territoriale, costruito rapportando la principale variabile quantitativa, ovvero il numero delle presenze, con la popolazione residente nell’area esaminata. Come si può notare il valore relativo al complesso dei comuni del PIST è nettamente più alto rispetto alla media provinciale e regionale.

Tabella 24: Indice di turisticità territoriale nei 3 comuni dal 2002 al 2008 – (pres./residenti) Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Rodi 75,2 70,0 64,0 75,6 86,5 83,9 88,2 Garganico

Peschici 182,6 167,6 186,5 177,7 182,4 123,7 138,2

Vico del 9,9 11,3 11,9 14,8 15,0 12,7 12,9 Gargano

Subtotale 56,9 53,5 56,9 59,0 61,8 48,3 52,4

Prov. Foggia 6,1 6,1 5,9 6,2 6,5 6,0 6,6

Reg. Puglia 2,5 2,6 2,6 2,7 2,8 2,8 3,0

65

Comune di Peschici, Comune di Rodi Garganico, Comune di Vico del Gargano luglio 2011

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Fonte: Regione Puglia – Osservatorio Turistico Regionale

Tale indicatore può essere ulteriormente specificato in virtù della tipologia di clientela individuata, distinguendo, ad esempio, tra turisti italiani e stranieri. Tali indici, tuttavia, mettono a confronto quantità non omogenee, per cui generalmente si preferisce elaborare anche il cosiddetto Indice di impatto ambientale.

Tabella 25: Indice di impatto ambientale nei 3 comuni dal 2002 al 2008 – (pres./residenti annui) Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Rodi 206,0 191,7 175,3 207,1 237,0 229,7 241,6 Garganico

Peschici 500,3 459,3 510,9 486,8 499,6 338,9 378,7

Vico del 27,0 30,9 32,6 40,7 41,2 34,8 35,3 Gargano

Subtotale 155,9 146,6 155,9 161,8 169,4 132,3 143,6

Prov. Foggia 16,8 16,6 16,2 17,1 17,8 16,5 18,1

Reg. Puglia 7,0 7,3 7,0 7,3 7,6 7,7 8,2

Fonte: Regione Puglia – Osservatorio Turistico Regionale.

L’indice misura l’intensità dei flussi turistici in un territorio indipendentemente dalle dimensioni dello stesso e tende a quantificare l’incidenza dei consumi e dei rilasci nell’ambiente riconducibile alla presenza turistica in rapporto alla popolazione residente.

Se si intende misurare, invece, il peso delle presenze turistiche a livello territoriale, tenendo conto anche della superficie interessata, può essere utile costruire anche l’Indice di affollamento, che misura l’impatto dei residenti e dei turisti sulla superficie territoriale. Da notare che i valori di Rodi Garganico e Peschici risultano molto superiori ai valori medi delle altre aree territoriali analizzate.

Un tipo di informazione simile è dato anche dall’Indice di densità turistica, che utilizza gli arrivi al posto delle presenze e dall’Indice di sfruttamento territoriale, cha considera la somma di arrivi e presenze.

Tabella 8: Indice di affollamento nei 3 comuni dal 2002 al 2008 – (pers./km 2) Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Rodi 21.609 19.856 18.128 21.393 24.323 23.764 24.876 Garganico

Peschici 16.191 14.872 16.544 15.743 16.091 11.191 12.525

Vico del 797 892 936 1.140 1.149 985 999

66

Comune di Peschici, Comune di Rodi Garganico, Comune di Vico del Gargano luglio 2011

DPRT - RIGENERAZIONE URBANA pist le vie del mare Piano Integrato di Sviluppo Territoriale

Gargano

Subtotale 4.611 4.312 4.564 4.706 4.898 3.867 4.192

Prov. Foggia 706 697 683 711 735 687 743

Reg. Puglia 738 762 747 770 790 804 840

Fonte: Regione Puglia – Osservat