INSULA FULCHERIA Periodico a Carattere Scientifico
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INSULA FULCHERIA Periodico a carattere scientifico Internet: http://www.comune.crema.cr.it/museo/insula-fulcheria e-mail: [email protected] Direttore Marco Lunghi Vicedirettore Walter Venchiarutti Redazione Elena Benzi, Franco Bianchessi, Piero Carelli, Mario Cassi, Giovanni Giora, Roberto Knobloch, Antonio Pavesi, Simone Riboldi (capo redattore), Alvaro Stella, Paola Venturelli Comitato Scientifico Giuliana Albini, Cesare Alpini, Cesare Alzati, Roberta Carpani Renata Casarin, Franco Giordana, Giovanni Plizzari, Giovanni Righini, Luciano Roncai, Juanita Schiavini Trezzi Responsabile del Museo Civico Francesca Moruzzi Traduzione testi in lingua Elena Cucciati, Elena Fiameni, Amelia Frangioia Curatori del volume XLV Piero Carelli e Walter Venchiarutti I testi firmati rispecchiano soltanto il pensiero dell’autore e non impegnano in alcun modo la Direzione e la Redazione della Rivista Numero XLV - Dicembre 2015 INSULA FULCHERIA Rassegna di studi e documentazioni di Crema e del Cremasco A cura del Museo Civico di Crema Sommario 7 Marco Lunghi Editoriale Arte contemporanea 9 Walter Venchiarutti Agostino Arrivabene, ovvero delle demiurgiche arti trasformatorie Agostino Arrivabene, or the demiurgic transforming arts 41 Eleonora Petrò Antologica - Biografia artistica di Aldo Spoldi Antologica - An artistic biography of Aldo Spoldi 69 Sara Fontana L’arte di Ugo Stringa, passione e tormento The art of Ugo Stringa, passion and torment 95 Silvia Merico Francesco Panceri - Per non volare via Francesco Panceri - Not to fly away 117 Giorgio Zucchelli Mario Toffetti e la potenza dello spirito Mario Toffetti and the power of the Spirit 147 Silvia Merico Maurizio Zurla - Il segno delle mani nella materia Maurizio Zurla - The mark of his hands in the material Miscellanea 169 Barbara De Santis, Marilena Casirani Un insediamento in legno di età altomedievale in località S. Ippolito di Quintano - A wooden settlement of High Middle Ages found at S. Ippolito di Quintano 183 Rosaugusta Maccalli La musica come mezzo di promozione culturale e di diffusione popolare nel territorio cremasco, tra il XV e il XVII secolo Music as a means of cultural advancement and of popular diffusion in the area of Crema, between the XVth and the XVIIth centuries Insula Fulcheria 5 193 Manuel Ottini Vicende storiche e letterarie dell’accademia dei Sospinti a Crema Historical and literary events concerning the academy of the “Sospinti” in Crema 219 Maria Verga Bandirali L’ancona-tabernacolo di Cesare del Conte per l’altare Maggiore del Duomo. - The Altarpiece-tabernacle by Cesare del Conte for the High Altar of the Cathedral 227 Pietro Martini Paolo Braguti - Scritto in suo onore, nel duecentesimo anniversario della nascita - Paolo Braguti - Written in his honour, on the two-hundredth anniversary of his birth 265 Piero Carelli Anno 1915: una febbre che contagia anche Crema In the year 1915: a fever that influenced Crema too 303 Vittorio Dornetti Un Cremasco alla Grande Guerra An inhabitant of Crema at the Great War 325 Gaia Avaldi, Elena Maria Scampa La catalogazione delle opere otto e novecentesche del Museo Civico di Crema e del Cremasco - The cataloguing of the art works of the 19th and 20th century present in the Civic Museum of Crema Museo 338 Simone Riboldi Museo civico di Crema e del Cremasco: un altro anno ricco di attività Civic Museum of Crema and its area: another year rich in activities Appendice 348 Associazioni culturali del territorio 352 Bibliografia cremasca (a cura di Alvaro Stella) 354 I curricula degli autori 6 Insula Fulcheria Editoriale È naturale che il destino della rivista che rappresenta “il museo civico di Crema” e del suo territorio sia strettamente collegato alle vicende storiche dell’istituzione. Non è perciò irrilevante il radicamento che “Insula Fulcheria” ha nel territorio come voce autorevole e palestra dove si esercita in piena libertà la ricerca dei valori di una convivenza locale. Anche per questo il compito di chi scrive diventa difficile in tempi in cui gli stessi ideatori degli spazi espositivi di ultima genera- zione suggeriscono, per quanto riguarda i musei, un cambio di nomenclatura per il tradizionale “tempio delle Muse”. Il termine, infatti, di museo richiama istintivamente nella immaginazione po- polare ambienti polverosi dove è fatale il pericolo, non solo infantile, della noia. L’invito perciò rivolto agli enti promotori è di progettare luoghi da esplorare con i cinque sensi mediante tecniche multimediali e supporti audiovisivi che svolgano funzioni di guida e di illustrazione. Il tutto, come avviene ormai nelle società più civili senza cadere nell’effetto “antimuseo” o di “Disneyland”. Inoltre, è appena il caso di ricordare che già in passato è raggiunto il suggerimento dalle pagine della nostra rivista di far incontrare al centro culturale S. Agostino civiltà esotiche presenti nel nostro territorio con l’idea di chiamare l’edificio “la Cittadella delle culture”. Si arriva così all’idea del museo etno-antropologico in cui l’identità etnica si evolve nel proposito originario di una esposizione multipla dove una rinnovata comunità si specchia e la gente si sente rappresentata a tutto campo: dalla locale arte organaria ai prodotti della presenza terzomondiale. Non esiste un discorso im- mutabile quando si parla di cultura e anche l’esposizione museale deve evolvere in corrispondenza con la propria epoca dove, contrariamente alle rivendicazioni identitarie, occorrono esempi positivi di appartenenza. È di fronte a questa prospettiva storica che è giunta la decennale attività della di- rezione e della redazione di “Insula Fulcheria”, composta da volontari che hanno ricevuto l’incarico, da parte del Comune, di raccontare, valorizzare e interpretare la storia e il patrimonio culturale della nostra città. In passato i collaboratori sareb- bero stati definiti appassionati di “Antichità e Belle Arti”. Ma oggi l’idea appare ristretta e superata dalla nozione di “beni culturali”. Si tratta di opere che vanno ben oltre l’ambito artistico-archeologico per includere una integralità di discipline che richiede intorno al tavolo l’integralità di un gruppo di specialisti. Certo, è gra- dito per noi avvertire e sollecitare la presenza di concittadini impegnati in attività accademiche, di scrittori qualificati in diverse discipline, di studenti universitari che esperimentano le prime ricerche, ma anche alunni delle superiori di stage di formazione. A queste condizioni il Museo diventa per l’amministrazione comunale un pic- colo ministero dei nostri beni culturali nel quale è piacevole il lavoro di collabo- razione in amichevole contatto e dialogo con i responsabili della istituzione, tutti insieme lontani dai vincoli burocratici di palazzo e di crescenti condizionamenti economici. A questo ultimo riguardo vorremo rivolgere un grazie squisito alla “Associazione Popolare Crema per il territorio”, che con attenzione degna del “classico mecenatismo augusteo” non ha mancato, come da sempre, con elargizio- ni liberali e disponibilità pubbliche di assicurarci il contributo economico di sus- sistenza. Vorrei aggiungere un’ultima osservazione riguardante la crisi abbattutasi Insula Fulcheria 7 come una scure anche sulla nostra attività. Potrebbe essere l’occasione per un salto di qualità qualora riuscissimo a vincere la sfida del lavoro in rete tra i musei presenti in provincia e in regione. Sono molti anche in Lombardia e in particolare nel territorio cremonese i musei locali che vivono per il grande pubblico in un cono d’ombra, dove hanno subito il “complesso di Cenerentola”, ma che stanno alzando la voce nel panorama culturale italiano. È ovvio che da sole queste realtà si mostrino fragili, pur sentendosi ricche di peculiarità tematiche, quando riescono a condividere le competenze, le professio- nalità e le risorse. Naturalmente per un simile progetto è richiesto un impegno non facile per vincere la resistenza di un individualismo che spesso assume i caratteri del “campanilismo”. Oltretutto la mancanza di collegamenti ci assicura che il pro- blema non sarebbe tanto la selezione del patrimonio ma l’integrazione dei sistemi. In questo senso il museo non è più da considerare soltanto un settore a bassa pro- duttività né solo in funzione turistica, ma come motore di creatività. A conclusione del fascicolo equamente dedicato all’arte e alla storia di casa nostra, mi sia concesso il ricorso ad un’immagine di sintesi che traggo dal rosone del nostro Duomo recentemente restaurato: attraverso la grande vetrata a spicchi il visitatore si trova tra la fine dello spazio fisico e l’inizio di quello interiore che dialogano insieme. Il direttore don Marco Lunghi 8 Insula Fulcheria Arte contemporanea La storia ci insegna che le élites artistiche sbocciano con regolare periodicità all’ombra del dinamismo presente nelle metropoli. Forse per questo motivo il retroscena culturale della provincia è stato spesso sottovalutato. Tuttavia anche la “quiete campestre” ha saputo garantire, nel corso dei secoli, un considerevole numero di “minori” che si sono dimostrati elementi indispensabili allo svilup- po innovativo dei cosiddetti movimenti d’avanguardia. Un esempio è fornito dal Cremasco, sovente relegato a terra di provincia e che tuttavia ha espresso una identità costituita da personalità artistiche di significativo interesse. Su alcune è calata una inopportuna dimenticanza e solo occasionalmente sono stati rispolve- rati alcuni di questi “gioielli di famiglia”. Basterebbe porsi domande in merito agli interpreti del Futurismo locale: il pittore Enzo