Trento Longaretti
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TRENTO LONGARETTI di Chiara Pirovano A Granada recentemente nella bi- Per conoscere appieno l’opera guito ad alcuni avvenimenti, tra cui un blioteca universitaria, al centro di di un artista, oltre uno studio viaggio in Russia negli anni sessanta, una sublime struttura architettoni- approfondito ed accorto, un che di certo lo ha suggestionato insie- ca a croce all’interno di una volta plus valore risulta dal contatto me alla familiarità con Marc Chagall, la diretto, purtroppo non sempre pittura di Longaretti si mantiene, a det- che conduce lo sguardo al cielo, mi possibile, con la sua umanità, il ta di diversi critici, uguale a sè stessa. colpivano due oggetti scientifici in suo carattere, le sue abitudini, la sua Dice egli stesso: «il leitmotiv del mio esposizione messi ben in evidenza indole quotidiana, lontana dal costrui- dipingere …quel fantasticare di uomini come se rappresentassero il tenta- to mondo espositivo di mostre, musei e donne con bambini, di gente che va, tivo umano di esplorare queste due e conferenze. Tra i ricordi della mia di persone inquiete, di figure strane, e dimensioni incommensurabili: un infanzia, giace uno di questi magici in- sempre questo mondo umano, molto micrometro di Adam Hilger e un fo- contri proprio con il pittore Trento Lon- umano, dove domina il sentimento toeliografo di Steward. Credo che garetti. Egli certo non potrà ricordarsi (non il sentimentale)…» e ancora: « … la sanità mentale sia direttamente di me, al contrario io rammento, come questo contenuto è per me sempre fosse ieri, un fugace e semplice scam- e sempre la figura dell’uomo e il suo proporzionale alla capacità di per- bio di battute, conseguenza di una mondo. Ricordi di anni lontani, di pa- cepirsi e collocarsi al posto giusto. mia sincera, per quanto forse ingenua, ese d’infanzia o di gente incontrata, Natale, con tutta la sua poesia e la esclamazione entusiasta di fronte ad dimentica e riaffiorata con elementi bellezza dipinta dall’arte sacra per un suo dipinto, veduto a casa di un di pura invenzione… Favole con si- secoli, mi piace pensare che sia conoscente comune: «Bello!» dissi. gnificati di sentimento, solitamente di l’invito a situarsi con stupore e in- «Grazie, sei gentile!» mi rispose. malinconia, non disperata ma dolce, canto, quindi con una sorta di rico- Non tanto le parole, quanto il sorriso talvolta struggente e talvolta rassere- noscenza, al proprio posto, a metà un po’ sornione e lo sguardo benevolo nante, come sono le favole». strada fra i confini dell’universo e e pacato, con un pizzico di velata ma- Girovaghi, musici di strada, vecchi, linconia, di quell’uomo, per me allora bambini e madri protettive, affrante la struttura molecolare, atomica e sconosciuto, conferiscono un valore in dolore composto per la perdita di subatomica. Un gesto curativo, ri- aggiunto alla descrizione che, dai suoi un figlio, o chinate sulle proprie crea- PUBBLICITÀ sanante, di grande efficacia. esordi fino ai giorni nostri, ne ha fatto ture consapevoli, amorevolmente, del La donna della copertina non è la critica ufficiale. destino indefettibile che li attende, e la madonna del presepe ma una che ci richiamano alla mente le sacre donna che sta proteggendo suo Nato nel 1916 a Treviglio. Si forma in maternità: questi i personaggi erranti figlio riproducendo lo schema em- ambiente milanese: studi liceali e in della galleria longarettiana fondata su blematico dell’accoglienza di due seguito l’Accademia di belle arti a Bre- colore e luce quest’ultima usata con esseri umani: quello dell’utero ma- ra. Fondamentale l’incontro con il ma- accorgimenti tali che, dal semplice estro Aldo Carpi con il quale resterà plasmare, diviene essa stessa parte terno che accoglie il figlio. L’artista, legato da profonda amicizia. Morlotti, dei corpi che definisce. Trento Longaretti, non reinterpre- Bergolli, Cassinari, alcuni artisti com- A ben guardare l’opera di Longaretti ta la nascita per eccellenza ma ci pagni di viaggio del periodo giovanile sottende una motivazione religiosa propone l’umanità del gesto, la e formativo. discendente da una fede e da una postura dei corpi e delle anime dei Negli anni trenta e negli anni quaranta, devozione autenticamente vissute protagonisti in un contesto dove durante i quali vive sulla propria pelle dall’artista, tradotte, forse in modo l’elemento anomalo dell’organetto l’esperienza della guerra in trincea, si più esplicito per il pubblico, soprat- 2 da viandante, per me stravolge il giocano le sue scelte stilistiche, in cui tutto dei fedeli, nelle sue opere di arte 3 messaggio, ribaltandolo nell’uni- dimostra, nella consapevolezza del sacra cui egli si è dedicato a lungo panorama artistico che lo circonda, e proficuamente: affreschi, mosaici verso della comunicazione non ver- indipendenza e autonomia, grazie an- e vetrate, in cui Longaretti, oltre ad bale, dove la possibilità creativa, il che alla estrema padronanza dei mezzi una maestria tecnica già comprovata, linguaggio dell’arte figurativa e mu- tecnici, palesatasi, fin dalla sua giova- solida e versatile, dimostra una vena sicale nel contempo, ci prefigurano ne età, tanto da essere definito a più narrativa complice del suo interlocuto- la bellezza e la maestosità che può riprese enfant prodige. Altrettanto pre- re/destinatario ideale, proseguendo il sprigionarsi, come porta dell’infinito sto inizia la sua ricca carriera espositiva filone della ben nota biblia pauperum, e della trascendenza, da quella ap- insieme ad un lungo elenco di premi attingendo alla tradizione dei maestri parente povertà umana, carica di conseguiti durante una vita trascorsa del trecento e quattrocento italiano, debolezza e di finitezza. Le nostre tra l’attività pittorica, l’insegnamento e ma non solo. la direzione dell’Accademia Carrara di nevrosi potrebbero trovare rispo- Bergamo dal 1953 al 1978. Troppo breve lo spazio di una scheda ste e soluzioni nell’incanto pieno di Il racconto di una umanità viva de- per considerare concluso il discorso fascino dello sguardo benevole di scritta con tranquillità malinconica, nel su Trento Longaretti, che continua un povero Cristo che non è nato in senso più costruttivo che questa defi- tutt’oggi la sua attività di pittore insie- una grotta di buoni sentimenti ma nizione possa suscitare, è la sostanza me all’attività espositiva intensa sia in ha trasfigurato la sua natura incar- dell’opera, sia sacra che profana, di Italia che all’estero. nandosi per amore in un non luogo Trento Longaretti, priva di qualunque Speriamo dunque che le immagini situato fra l’infinito e la struttura su- patetismo o sentimentalismo. aiutino il lettore a lasciar decantare e batomica della materia. Pur tenendo conto di alcuni cambia- a lasciarsi incantare dalla poesia di un menti stilistici, avvenuti anche in se- grande maestro. Buon Natale. .