Integrazioni Tecnologiche E
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DOCUMENTAZIONE INTEGRAZIONI TECNOLOGICHE E RILIEVO ARCHEOLOGICO - IL CASO DI TINDARI di Dario Angelini, Michele Fasolo, Domenico Santarsiero, Marco Sfacteria In questo lavoro si presentano i primi risultati del rilievo delle fortificazioni della città di Tyndaris tramite l’utilizzo integrato di varie metodologie e tecniche di acquisizione. Le caratteristiche di queste mura ne fanno un interessantissimo esempio di architettura militare sulla cui cronologia ancora si dibatte. Le dimensioni e la collocazione delle strutture, in parte soggette a superfetazioni che giungono sino ad età moderna, insieme al non uniforme stato di conservazione delle stesse, hanno sempre reso difficile un rilievo analitico del monumento nella sua interezza. L’utilizzo integrato di una serie di tecnologie applicate al rilievo topografico in un’area campione del monumento, ha ad oggi dato risultati promettenti ai quali si auspica Fig. 1 - Vista generale del sito di Tindari. di dare seguito con il completamento del rilievo dell’intera struttura muraria. l caso studio che qui si presenta ha interessato la porta a tenaglia e un tratto delle mura dell’antica città di Tindari, sulla costa settentrionale della Sicilia, dirimpetto alle isole Eolie, I70 km a ovest di Messina. Un’area archeologica, quella del centro urbano, tra le più estese d’Italia ma relativamente poco conosciuta e indagata, su cui gravitava anticamente un territorio solo recentemente oggetto di una ricognizione sistematica e intensiva di superficie con pubblicazione di una carta archeologi- ca (Fasolo 2013, 2014). L’intento del lavoro è stato quello di verificare se sia possibile e in che modo - allorché ragioni economiche, di tempo e di accessibilità al monumento impediscano di eseguire una campagna pianificata di rilievo - riutilizzare proficuamente materiali eterogenei per provenienza, qualità, tecnologie e metodologie di acquisizione, realizzati con finalità e in tempi diversi. E inoltre se si possano conseguire in maniera speditiva grazie alle recenti tecniche di post processamento dei dati alte accuratezze, precisioni di natura metrica, geometrica e morfologica che consentano sia analisi interpretative ma anche la progettazione di interventi di conservazione e valorizzazione. 6 ArcheomaticA N°1 marzo 2017 Tecnologie per i Beni Culturali 7 INQUADRAMENTO STORICO La fondazione di Tyndaris risale, secondo Diodo- ro Siculo, all’assegnazione nel 396/395 a.C. da parte di Dionysios I di Siracusa di un territorio, nella fascia costiera settentrionale della Sicilia, dirimpetto alle isole Eolie, a seicento mercenari messeni combattenti sotto le sue insegne in una vittoriosa campagna che porterà nel 393 a.C. i cartaginesi ad abbandonare l’Isola. Una guarni- gione stabile e agguerrita di professionisti della guerra, che impostosi un poleonimo mitico mes- senico, viene a presidiare un territorio sottratto alla citta sicula di Abakainon, alleata di Carta- gine, abitato e circondato da popolazioni sicule in gran parte ostili, incentrandosi su un promon- torio a picco sul mare. Contemporaneamente, a Fig. 2 - Porzione delle mura del sito viste dall’alto. conseguenza probabilmente del nuovo insedia- mento, perde quasi del tutto vitalità il vicino centro indigeno ellenizzato di Gioiosa Guardia. Dal promontorio tindaritano si controllava un importante coli dopo nel territorio tindaritano a Patti, in quella che valico del percorso paralitoraneo, coincidente con il punto potrebbe essere stata una sua tenuta. Sicuramente a lui o di arrivo sulla costa di una rilevante direttrice proveniente un altro ignoto partigiano eminente di Ottaviano apparte- dall’entroterra, e si interdiceva una zona portuale, forse neva una lastra marmorea con bassorilievo in cui compare articolata in due approdi, strategica per il dominio delle Apollo dinanzi al tempio della Vittoria sul Palatino rinvenu- rotte marittime del Tirreno meridionale. ta negli scavi nell’area della villa romana di Patti Marina e Il dato cronologico della fondazione fornito dalla fonte probabilmente esposta in un ambiente della dimora che ha storica tuttavia non ha trovato sino a oggi conferma nelle preceduto la villa tardo antica. ricerche archeologiche. Sia le strutture più antiche dell’a- Tuttavia i progetti di Augusto con la prefigurazione di un bitato, identificate nel corso degli scavi degli anni ‘50 del rilancio e di un ruolo importante per la nuova colonia di secolo scorso, sia i dati più antichi provenienti dalle aree diritto romano rispetto a uno stato di abbandono e di oli- di necropoli non risalgono oltre la seconda metà del IV sec. gantropia, segnalato in quegli anni da Strabone, sembrano a.C. Risultano di conseguenza incerte e controverse negli trovare una brusca interruzione a causa di un evento cata- studi sia la datazione del piano urbano sia la connessa que- strofico ricordato da Plinio il Vecchio. Gli studi non hanno stione cronologica riguardante la cinta muraria. ancora chiarito né la natura né l’area interessata dal disa- Dibattutasi per oltre un secolo, con pochi decenni di in- stro ma certamente in città sono stati riscontrati, dopo una dipendenza, tra siracusani, condottieri come Timoleonte iniziale serie di interventi urbani della prima età imperiale, e Agatocle, cartaginesi, mamertini e romani nel 254 a.C., dalla seconda metà del I secolo d.C. i segni di un rallen- qualche anno dopo la battaglia navale di Attilio Regolo con- tamento dell’attività edilizia, sia privata sia pubblica, una tro Amilcare nelle acque antistanti, Tindari si consegna in crisi finanziaria, e più avanti quelli di un progressivo declino fidem et amicitiam populi Romani mantenendo successi- della vita cittadina. All’inizio del III secolo i dati stratigra- vamente un comportamento fedele. A partire dal II-inizi I fici mostrano un abbandono definitivo di alcuni complessi secolo a. C. sono leggibili in città i riscontri di una vivace edilizi urbani e forse temporaneo di molti altri, segno anche attività edilizia, pubblica e privata in adesione a esperienze di una consistente contrazione demografica, non estranee e modelli di cultura architettonica e figurativa ellenistica probabilmente anche le epidemie. e italica. Tra l’ultima età repubblicana e la prima imperia- Un ingente movimento tellurico, identificato dalla maggior le, in concomitanza con l’arrivo in Sicilia di gruppi di Itali- parte degli studiosi nel terremoto del 365 d.C., provocò poi ci sempre più numerosi e imprenditorialmente aggressivi, l’abbandono abitativo dei quartieri occidentali e nord-oc- prendono corpo nel territorio le villae. cidentali della città. Anche nelle campagne l’insediamento Alle vicende belliche che vedono contrapposti in Sicilia Se- stabile si restrinse e se non scomparve di certo non si ac- sto Pompeo e Ottaviano segue in età imperiale la deduzione centrò a Tindari. della Colonia Augusta Tyndaritanorum, con un probabile Sempre in età tardo antica o proto-bizantina alcuni studiosi passaggio di mano generalizzato delle proprietà dalla vec- hanno fatto risalire la ristrutturazione dell’originaria cinta chia aristocrazia locale a membri della nuova e vittoriosa muraria greca in concomitanza con le incursioni vandaliche classe dirigente augustea e un intensificarsi della presenza in Sicilia tra il 440 e il 475 d.C. Nel settore SE della città nelle campagne circostanti il centro, come messo in luce dalla ricognizione sistematica e intensiva di superficie con- dotta tra il 2010 e il 2012 (Fa- solo 2013, 2014). Tra questi nuovi proprietari potremmo annoverare il Grypianus, for- se in connessione con Iucun- dus Grypianus con possessi fondiari in Egitto, il nome di un cui liberto è emerso da un’iscrizione riutilizzata se- Fig. 3 - Particolare della nuvola di punti della Porta a Tenaglia. Fig. 4 - Nell’immagine le sezioni/prospetto estratte dalla mesh texturizzata. questo intervento inglobò il muro NO della c.d. “Basilica” toponimo M.d.nar o D.ndarah, dalla notizia della conqui- e segnò un generale restringimento del perimetro urbano. sta della città ad opera dei conquistatori arabi nell’anno Dal VI secolo l’abitato sembra perdere ogni fisionomia ur- 835/836. Tra la fine dell’XI e quella del XII secolo, sotto il bana avviandosi ad assumere una facies rurale. Nell’ultima dominio dei normanni, Tindari viene soppiantata da Patti fase bizantina di Sicilia Tindari, pur sede episcopale, è forse nel ruolo che le era stato proprio per secoli di baricentro del ridotta solamente a un presidio fortificato del territorio e di territorio e nelle fonti non risulta menzionata se non indi- un tratto della costa. rettamente come vetus civitas, ricomparendovi come sedes Un terminus ad quem per la fine della città potrebbe essere helene tindaree solamente nel 1282. ricavato, ove accettassimo l’identificazione con Tindari del Fig. 5 - Rilievo della Porta a Tenaglia vettorializzato da ortofoto. 8 ArcheomaticA N°1 marzo 2017 Tecnologie per i Beni Culturali 9 RILIEVO GEO-TOPOGRAFICO E TECNICHE DI DOCUMENTA- Fotogrammetria con camera amatoriale ZIONE DIGITALE: L’INTEGRAZIONE DI DIVERSI STRUMENTI Per completare i rilievi in zone in ombra del fascio laser E METODI DI DOCUMENTAZIONE scanner sono state effettuate integrazioni con tecniche fo- I test di documentazione realizzati hanno visto l’utilizza- togrammetriche basate sull’utilizzo di fotogrammi realizzati zione di differenti tecnologie di acquisizione e di documen- con camere amatoriali, che attraverso appropriati algoritmi tazione, alcune estremamente speditive, altre più impe- consentono una buona calibrazione con derivazione finale di gnative con successive