Il Terrorismo E Le EDUCARE ALLA LEGALITÀ DEMOCRATICA STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE Nuova Serie 1 Il Terrorismo E Le Stragi Stragi

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Il Terrorismo E Le EDUCARE ALLA LEGALITÀ DEMOCRATICA STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE Nuova Serie 1 Il Terrorismo E Le Stragi Stragi ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina 1 centro di documentazione cultura legalità 1 democratica il terrorismo e le il terrorismo EDUCARE ALLA LEGALITÀ DEMOCRATICA STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE Nuova serie 1 il terrorismo e le stragi stragi Strumenti per lo studio della violenza politica in Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta centro di documentazione cultura legalità democratica ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina I EDUCARE ALLA LEGALITÀ DEMOCRATICA STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE Nuova serie Collana a cura di Regione Toscana Centro di documentazione Cultura della Legalità Democratica ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina II Regione Toscana Centro di documentazione Cultura della Legalità Democratica Via Val di Pesa, 1 50127 Firenze Regione Toscana – Giunta Regionale Direzione Generale: Organizzazione e sistemi operativi Settore: Sistemi informativi, documentari e servizi dell’accesso al pubblico Comunicazioni Tel. 055-4382249 Fax 055-4382280 Http: www.regione.toscana.it/cld E-mail: [email protected] II ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina III EDUCARE ALLA LEGALITÀ DEMOCRATICA STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE Nuova serie 1 III ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina IV Il terrorismo Catalogazione nella pubblicazione (CIP) a cura della Biblioteca della Giunta regionale toscana: Il terrorismo e le stragi : strumenti per lo studio della violenza politica in Italia tra gli anni sessanta e ottanta. – (Educare alla legalità democratica : stru- menti di documentazione. Nuova serie) I. D’Agnelli, Antonio R. II. Ferri, Katia III. Cuomo, Pasquale IV. Toscana. Centro di documentazione Cultura Legalità Democratica 1. Associazioni ter- roristiche – Stragi – Italia – 1970-1989 364.10945 © Regione Toscana Prima edizione Realizzazione editoriale C.D.& V., Firenze progetto grafico e copertina: Marco Capaccioli redazione: Piero Antonini Stampa: Litografia, P.O. Produzioni Editoriale, Grafiche e Multimediali – Centro Stampa Regione Toscana Distribuzione gratuita Tiratura: 5000 copie 2005 IV ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina V centro di documentazione cultura legalità democratica e le stragi Strumenti per lo studio della violenza politica in Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta a cura di Antonio R. D’Agnelli Katia Ferri con la collaborazione di Pasquale Cuomo V ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina VI ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina VII Ad Angelo ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina VIII ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina IX PRESENTAZIONE ADaniela, alla sua passione di vita, alla sua sete di verità Senza scrivere un solo verso, Omero componeva e recitava i suoi poemi epi- ci semplicemente ricordandoli. A quei tempi la memoria era tutto: il deposito del sa- pere e dell’esperienza, il senso stesso del vivere civile. Ricordare era un’arte divi- na: era un dono troppo grande perché fosse originato dal caso. Oltre a custodire il patrimonio delle conoscenze, la memoria era anche il filtro attraverso cui vedere e interpretare il mondo. Oggi le cose sono molto diverse. Il mondo continuamente ci bombarda di im- magini e, paradossalmente, questa massa immane non ci sembra mai sufficiente: siamo sempre alla ricerca di nuovi, più perfezionati mezzi che ci permettano di am- pliarla. Il mondo esterno è stato in gran parte sostituito dalle sue rappresentazioni; la nostra società sembra più interessata a produrre dati che alla loro corretta elabo- razione. Ma se l’organismo sociale è cambiato in modo così radicale, quello biologico non si muove alla stessa velocità. Oggi ricordare è, come allora, fatica: non basta comprare un computer più grande e potente per avere pronti nella nostra mente no- mi, fatti, date. Oggi come allora, ricordare vuol dire capire, inquadrare, costruire schemi in cui questi nomi, questi fatti, queste date siano in grado di dare un senso al mondo attuale e alle sue contraddizioni. In questo volume non si parla di fatti lontani o di eroi avvolti nella leggenda; i luoghi e i personaggi sono più vicini a noi nel tempo e nello spazio. Si parla di Bre- scia, Milano, Bologna; si parla di Borghese, Moro, Pecorelli. Eppure per molti que- sti nomi sono quasi sconosciuti o, al massimo, evocano vaghi e indistinti ricordi. Pen- so ai più giovani, ai ragazzi delle scuole, che non erano ancora nati mentre questi fat- IX ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina X ti accadevano, ma penso anche ai loro genitori, che forse non hanno saputo cogliere pienamente quanto stava succedendo intorno a loro. Questo volume – e insieme ad essa tutta l’opera del CLD – vuol essere d’aiuto a coltivare l’arte del ricordare intesa come atto civile di costruzione di un’etica della me- moria. È un invito a non correre dietro alle mille agenzie che si accavallano continua- mente, ma a fermarsi, a riflettere, a cercare di ricostruire un passato che è appena die- tro di noi, nel tentativo di ridare dimensione e spessore a quanto emerge al di là della cronaca dei fatti. Un libro come questo di per sé non è sufficiente a far dire: “Ho capito che cosa è successo”, perché non è un libro che racconta storie o che si legge come un roman- zo. È uno strumento utile per sollecitare interesse, per orientare ricerche, per incrociare interpretazioni, frammenti di “verità” che, a partire da fatti durissimi e incontroverti- bili, costruiscono un quadro ampio e complesso che parte dalla consapevolezza che qui, in Italia, pochi anni fa, vi furono persone morte, ammazzate nelle piazze e nelle strade. Vale la pena dunque di conoscere e capire, o almeno cercare di capire perché queste cose sono potute accadere. È un primo passo di un lungo cammino, un cammino che conduce ad avere co- scienza di sé e della società in cui si è inseriti, a fare di ognuno di noi un cittadino re- sponsabile, capace di vivere consapevolmente la sua appartenenza alla comunità e al- la sua storia. Mariella Zoppi Assessore alla Cultura della Regione Toscana X ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina 1 INTRODUZIONE Questo libro si occupa di terrorismo e stragismo e, più in generale, del feno- meno della violenza politica in Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso. Naturalmente questo arco temporale, che già al suo interno presenta una serie di epi- sodi diversi e di difficile interpretazione, non esaurisce il tema della violenza politica nell’Italia repubblicana. Sia prima che dopo tale periodo, il ricorso alla violenza come strumento di lotta politica ha rappresentato un tratto costante della nostra storia recen- te, una chiave di lettura su cui varrebbe forse la pena di impostare una riflessione sto- riografica generale. Prima, nell’immediato dopoguerra, ricordiamo la politica di re- pressione del conflitto sociale, che provocò episodi di eccezionale gravità come l’ec- cidio di Portella della Ginestra del 1° maggio del 1947 e che portò all’uccisione di 62 lavoratori, al ferimento di oltre 3000 persone nel biennio 1948-1950 e alla morte di 18 lavoratori tra il 1951 e il 1958; dopo, le stragi di Capaci e di via d’Amelio del 1992, nel- le quali furono uccisi i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borselli- no e gli uomini delle loro scorte, gli attentati del 1993 in via Fauro e a San Giorgio al Velabro a Roma, in via dei Georgofili a Firenze e in via Palestro a Milano, gli ultimi due con cinque vittime ciascuno, e ancora gli assassini per mano delle Brigate Rosse dei professori Massimo D’Antona nel 1999 e Marco Biagi nel 2002. Tuttavia, ci è apparso innegabile che intorno alle vicende racchiuse tra gli anni Sessanta e Ottanta – dalla crisi del governo Tambroni, a metà del 1960, al passaggio tra primo e secondo governo Moro nel giugno-luglio del 1964, dallo stragismo alla strategia della tensione inaugurati con la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, dal terrorismo di estrema destra a quello di estrema sinistra che si sovrappon- gono nella prima metà degli anni Settanta, dal caso Moro del 1978 all’emergere del PREFAZIONE VIOLANTE 1 ANNI_DI_PIOMBO_per PDF 1-12-2005 13:27 Pagina 2 potere occulto della Loggia massonica P2 nel 1981 – si sia accumulato un importan- te patrimonio documentario, prevalentemente di origine giudiziaria e parlamentare, e si sia avviata una prima analisi complessiva da parte degli studiosi, più spesso gior- nalisti e pubblicisti che veri e propri storici. Non a caso, nella Proposta di relazione presentata il 12 dicembre del 1995 dal presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo, Giovanni Pellegrino, proprio in relazione a questo periodo si afferma «l’esistenza di un quadro d’insieme già sufficientemente chiaro e cioè di un mosaico che, ancorché mancante di numerose tessere e quindi non definito nel detta- glio, già si presta ad un’utile e non equivoca lettura». L’obiettivo del presente volume è quello di dar conto dei tanti tasselli conosciu- ti di questo mosaico, ricostruendo in modo semplice e schematico una stagione di violenza che, per quantità di episodi e per intensità, non ha paragoni né nella storia na- zionale degli ultimi decenni, né nelle vicende contemporanee degli altri paesi occi- dentali non interessati da rilevanti questioni nazionali o coloniali. Il tentativo è dun- que di indicare, attraverso un approccio non specialistico, ma anzi attento alle esi- genze della divulgazione storica, e un metodo rigoroso, un percorso di lettura utile per chiunque senta il bisogno di approfondire un aspetto fondamentale del nostro pas- sato recente. In maniera più specifica, questa pubblicazione è pensata come uno stru- mento di supporto per gli insegnanti, la cui funzione di mediazione tra testo e alunni e il cui ruolo nella formazione critica di questi ultimi riteniamo preziosi e indispen- sabili. La pubblicazione si rivolge poi agli studenti delle ultime classi delle scuole su- periori e a tutti i giovani, con la convinzione che rafforzare la nostra memoria storica significhi anche contrastare la visione piatta, grigia e indistinta che un revisionismo di basso livello tende sempre più a imporre.
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