Università Degli Studi Della Tuscia

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Università Degli Studi Della Tuscia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali - DISBEC Corso di Dottorato di Ricerca in STORIA D’EUROPA: SOCIETÀ, POLITICA, ISTITUZIONI, XIX-XX SECOLO – XXV Ciclo I 55 GIORNI DEL CASO MORO: L’EVENTO MEDIATICO NELLA RICOSTRUZIONE STORICA S.s.d. SPS / 08 Tesi di dottorato di Dott.ssa Ilenia Imperi Coordinatore del corso Tutor Prof.ssa Gabriella Ciampi Prof. Giovanni Fiorentino Viterbo, 17 giugno 2013 A Matilde che ha condiviso con questa tesi la sua gestazione e i suoi primi mesi diI 55vita, GIORNI accompagnandomi DEL CASO dolcemente MORO: nelle lunghe nottateL’EVENTO di studio e diMEDIATICO scrittura. NELLA RICOSTRUZIONE STORICA A Martina che in questi anni mi ha costantemente fatto dono di spazio e tempo, cedendomi spesso parte del suo spazio e tantissimo del nostro tempo. A Marco Perché senza il suo sostegno questo lavoro e tutto il mio percorso di ricerca non avrebbero neanche avuto inizio. Perché senza di lui niente sarebbe stato possibile. 2 INDICE Ringraziamenti ………………………………….………………………………………….5 Introduzione ……………………………………………………………………………...7 Capitolo I Alcune premesse …………………………………………………………. 19 1.1 14 aprile 1975: la legge di riforma della Rai …………………………………..…19 1.2 19 febbraio 1978: l’intervista di McLuhan ……………………………………….28 1.3 28 febbraio 1978: l’ultimo discorso di Moro ……………………………………..36 Capitolo II 16 marzo 1978: via Fani. CRONOLOGIA: 17 MARZO – 17 APRILE 1978 ………………………..……….. .53 2.1 Giovedì, 16 marzo 1978: via Fani ………………………………………………..53 2.2 Cronologia: 17 marzo – 17 aprile 1978 …………………………………………..67 Capitolo III 18 aprile 1978: via Gradoli e il Lago della Duchessa. 9 maggio 1978: via Caetani. CRONOLOGIA: 19 APRILE – 13 MAGGIO 1978 …………………………………98 3.1 Martedì, 18 aprile 1978: via Gradoli e il Lago della Duchessa …………………..98 3.2 Cronologia: 19 aprile – 8 maggio 1978 …………………………………………106 3.3 Martedì 9 maggio 1978: via Caetani …………………………………………….129 3.4 Cronologia: 10 e 13 maggio 1978 ……………………………………………….134 Capitolo IV Informazione, eventi mediali e pseudo eventi …………………:….…:…139 4.1 La giornata più lunga dell’informazione ………………………………………...139 4.2 From News Gathering to News Making: la fabbrica delle notizie-spettacolo …..148 4.3 Corpi e immagini, incoronazioni e memoria ……………………………………156 TABELLA 1 – Indici di ascolto giovedì 16 marzo 1978 …………………………………..162 TABELLA 2 – Indici di ascolto martedì 18 aprile 1978 …………………………………...163 TABELLA 3 – Indici di ascolto martedì 9 maggio 1978 …………………………………..164 TABELLA 4 – Abbonamenti Rai 1978 …………………………………………………….164 3 Conclusioni ……………………………………………………………………………....165 Appendice ………………………………………………………………………………..172 Bibliografia ……………………………………………………………………………....184 Fonti …………………………………………………………………………………..….189 4 RINGRAZIAMENTI Potrà sembrare scontato ma sono davvero tante le persone che devo ringraziare per avermi aiutato a portare a termine questo lavoro. Innanzitutto Sergio Flamigni, Emilia Lotti e Ilaria Moroni del Centro documentazione Archivio Flamigni di Oriolo Romano: senza il patrimonio storico di fonti e documenti conservati nel loro archivio non avrei potuto in alcun modo condurre la mia ricerca, così come preziosi sono stati i loro consigli, i loro ricordi, le lunghe chiacchierate che accompagnavano i nostri pranzi. Grazie per l’accoglienza e la disponibilità, per il bel rapporto di collaborazione divenuto presto vera amicizia; grazie infine per il vostro straordinario lavoro, messo da sempre così generosamente, instancabilmente, a disposizione di tutti. Un pensiero e un grazie vanno anche alle persone straordinarie che ho avuto la fortuna di conoscere proprio nell’ambito dell’archivio Flamigni, su tutti: Agnese Moro, Francesco Maria Biscione, Giulia Corradi. Venendo al corso di dottorato, un sentito ringraziamento va alla nostra coordinatrice, la prof.ssa Gabriella Ciampi, a tutti i docenti del Collegio e in particolare al prof. Maurizio Ridolfi, mio attento e paziente co-tutor. Un grazie carico d’affetto è per tutti i miei compagni di dottorato, dai più “anziani” ai “nuovi”, con i quali ho condiviso tanti momenti diversi di svago e di lavoro, di studio, di confronto, di crescita: momenti e volti indimenticabili. Di questi anni serberò anche il ricordo della prof.ssa Francesca Anania, mi resteranno di lei soprattutto il rigore e la sua franchezza di spirito. Un ringraziamento assolutamente speciale va al mio tutor, il prof. Giovanni Fiorentino. È a lui che devo praticamente tutto quello che so nel campo della sociologia e degli studi sui mezzi di comunicazione di massa: grazie a lui sono riuscita a canalizzare le mie varie passioni (sociologia e mediologia appunto, ma anche storia e letteratura) e a trovare, seguendo il suo esempio, sempre nuovi interessi e nuovi sbocchi di studio, attraverso il metodo proficuo dell’analisi comparata e dell’approccio interdisciplinare che tanto di più, in termini di strumenti, e di più completo, in relazione al campo d’indagine, riesce ad apportare e a produrre nell’ambito del lavoro di ricerca. Ultimo ma di sicuro non ultimo un grazie immenso alla mia famiglia e a quella di mio marito: senza il loro fattivo aiuto e sostegno sarebbe stato tutto molto, molto più 5 complicato. Li ringrazio soprattutto per essersi presi cura, spessissimo, delle mie stelline, permettendo così a me di seguire il più possibile tutti i miei impegni di studio e di lavoro. Infine, concedetemi, un semplice grazie a me e alla mia infinita testardaggine che ha saputo opportunamente tramutarsi in una incrollabile e irriducibile tenacia, fino alla fine. 6 INTRODUZIONE Non esiste un documento oggettivo, innocuo, primario. È il risultato prima di tutto di un montaggio, conscio o inconscio, della storia, dell'epoca, della società che lo hanno prodotto. È il risultato dello sforzo compiuto dalle società storiche per imporre al futuro – volenti o nolenti – quella data immagine di se stesse. Jacques Le Goff Nasce da una riflessione sulle immagini, sul loro potere insieme documentativo ed evocativo, l’idea alla base di questo studio. E subito cresce la curiosità e matura la volontà di accedere ad esse come fonti, complementari, per ricostruire un pezzo fondamentale della storia del nostro paese, che è stato vissuto proprio attraverso il racconto che di esso hanno offerto le immagini e che, per lo stesso motivo, verrà ricordato per sempre. Il lavoro di ricerca oggetto della presente tesi si incentra sulla ricostruzione del caso Moro attraverso l’analisi dei servizi trasmessi dai Tg della Rai (Tg1 e Tg2) nel corso dei 55 giorni, dal 16 marzo, giorno della strage della scorta e del sequestro dell’On. Aldo Moro in via Fani, al 9 maggio 1978, quando il corpo del presidente della Dc fu ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa in via Caetani, più l’esame delle giornate del 10 e del 13 maggio 1978. La ricomposizione degli avvenimenti si basa su un lavoro di intreccio di più fonti storiografiche ma soprattutto si appoggia alla fonte televisiva, inedita, cercando di ricostruire la cronologia integrale e completa degli avvenimenti di tutti i 55 giorni. Rispetto alla stampa, più spesso analizzata nell’ambito della saggistica sul caso Moro, la fonte televisiva risulta molto meno esplorata e tuttavia particolarmente interessante poiché in grado di apportare ulteriori elementi di riflessione e di analisi sulla vicenda, agendo secondo molteplici prospettive. Nell’immaginario collettivo, televisivamente parlando, la memoria visiva si muove tra due limiti temporali di riferimento: il servizio di Paolo Frajese in onda nell’edizione straordinaria del Tg1 la mattina del 16 marzo, con la ripresa della scena dell’agguato di via Fani, e le immagini riprese da Valerio Leccese del corpo di Moro in via Caetani, unica testimonianza filmata esistente che la Rai fu costretta a comprare da una piccola emittente privata romana, la Gbr. Immediatamente emerge il legame forte che unisce l’evento all’immagine, l’accaduto alla sua rappresentazione iconica e, per altro verso, la grande carica semiotica che a sua volta 7 l’immagine trasferisce all’evento stesso, influenzandone la percezione e dilatandone senso e significato. Il lavoro si muove pertanto su due piani: il piano storico, con la ricostruzione degli eventi, e il piano mediatico, con l’analisi sociologica e semiotica dell’aspetto comunicativo, della narrazione e della rappresentazione mediatica del fatto-notizia, attraverso l’esame dei concetti di pseudo e media events. In generale, tra tutti i mezzi di comunicazione di massa, la televisione nel nostro paese ha costituito, fin dalla sua prima apparizione, il principale strumento di informazione: nel realizzare ciò un ruolo fondamentale è stato svolto dall’immagine, e ancor più dall’immagine in diretta e a colori. Ed è proprio nel corso degli anni Settanta che la televisione si dota di questi nuovi strumenti tecnologici ed inizia a leggere e a reinterpretare la storia secondo i propri codici comunicativi, inserendola all’interno di nuovi tempi e nuovi spazi mediali. Già le Olimpiadi di Roma del 1960 (di cui la Rai con il suo unico canale aveva trasmesso l’intera programmazione) o lo sbarco sulla luna del luglio 1969 avevano costituito illustri precedenti, esempi perfetti della categoria degli eventi mediali, coinvolgendo direttamente i mezzi di comunicazione, e in particolar modo la televisione, e portando i telespettatori a vivere direttamente quegli avvenimenti attraverso lo schermo televisivo. Il caso Moro è però il primo evento nella storia della Repubblica a rendere i media fortemente determinanti all’interno dello stesso processo di sviluppo della vicenda.
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