I11 COMMISSIONE PERMANENTE (Affari Esteri E Comunitari)

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I11 COMMISSIONE PERMANENTE (Affari Esteri E Comunitari) 102 - Bollettino Commissioni - 16 - Giovedì 14 gennaio 1988 I11 COMMISSIONE PERMANENTE (Affari esteri e comunitari) GIOVED~14 GENNAIO 1988, ORE 9,30. - proca. Presidenza del Presidente Flaminio PICCOLI. La paura è una brutta consigliera, so- - Intervengono il ministro degli affari pra tutto nelle relazioni tra gli Stati. esteri Giulio Andreotti ed il sottosegreta- Essa alimenta la diffidenza fra interlocu- rio di Stato per gli affari esteri Gilberto tori, soffoca la possibilità di dialogo e Bonalumi. provoca l’accumulazione d’ingenti stru- menti distruttivi ! Certo, risalire la china guardando verso .l’alto, verso un futuro COMUNICAZIONIDEL MINISTRODEGLI AFFARI più sereno, verso un assetto dei rapporti ESTERI SUI TEMI PIU ATTUALI DI POLITICA internazionali più giusto e più stabile ri- INTERNAZIONALE. chiede uno sforzo di volontà non comune. Questa è, in fondo, la lettura vera dell’ac- I1 Ministro degli affari esteri, Giulio cordo sottoscritto 1’8 dicembre, che non e ANDREOTTI, osserva che i tragici eventi misurabile soltanto con il metro della della Cisgiordania e di Gaza, con il loro quantità delle armi distrutte ma va consi- elevato numero di vittime sopra tutto fra derato tenendo presente che esso costitui- i giovani (che ammonterebbe a trentasei sce lo stimolo, attraverso l’estensione del secondo le fonti israeliane ed a quaranta- meccanismo delle verifiche in esso con- cinque secondo quelle palestinesi) sem- templato, per ulteriori intese volte al di- brano avere offuscato le attese globali su- mezzamento delle armi strategiche, alla scitate nelle opinioni pubbliche di tutto il totale eliminazione delle armi chimiche mondo dal Vertice tra il Presidente degli ed al ristabilimento degli equilibri con- Stati Uniti d‘America ed il Segretario Ge- venzionali. nerale del Partito Comunista dell’unione Non desidera dilungarsi su tutti gli Sovietica tenutosi a Washington dal 7 al aspetti di quest‘accordo che, come è noto, 10 dicembre dello scorso anno. Eppure contiene l’accettazione da parte sovietica l’incontro e l’accordo sottoscritto in quel- del principio di una riduzione asimme- l’occasione sull’eliminazione degli euro- trica degli armamenti. Si limita in questa missili rappresentano avvenimenti di por- sede, a tre considerazioni. tata storica; e ciò perché costituiscono il La prima riguarda la valutazione, che primo passo verso il superamento di un è certamente positiva, dei risultati rag- sistema di rapporti internazionali che giunti durante il Vertice tra Reagan e fino ad ora si è retto sulla paura reci- Gorbaciov: risultati che non si sono arre- 102 - Bollettino Commissioni - 17 - Giovedì 14 gennaio 1988 stati al settore degli armamenti ma che tale, a preservare, in tutti i successivi hanno abbracciato anche altre tematiche, passaggi verso equilibri basati su un nu- in primo luogo quelle regionali, come è mero ridotto di armamenti, la sicurezza dimostrato dalla recente disponibilità ma- di tutti e, altresì, a progredire verso una nikstata dall’unione Sovietica di ritirare, graduale integrazione delle difese euro- a partire dal 1” maggio, le proprie truppe pee. dall’Afghanistan, a coalizione, però, che Su questo tema due sono i punti da vengano a cessare gli aiuti esterni ai pa- tenere presenti. L’integrazione militare trioti afghani. non può essere separata da quella poli- Per quanto riguarda l‘Unione Sovietica tica e, quindi, dobbiamo procedere paral- si deve registrare con compiacimento la lelamente, anche perché il livello dell’in- sconfessione ad opera di Gorbaciov della tegrazione politica che potremo conse- decisione, attuata a cominciare dalla guire (con tutto ciò che essa comporta metà degli anni ‘70, di schierare in Eu- sul piano delle istituzioni come su quello ropa ed in Asia le nuove armi nucleari decisionale) è un po’ come la cartina di intermedie. tornasole della reale disponibili tà dei sin- La seconda considerazione riguarda il goli Paesi a portare avanti l’integrazione ruolo svolto dai Paesi dell’Europa occi- mi litare . dentale per mantenere aperto il dialogo È inevitabile, inoltre, che -la sicurezza con l’Est, anche nei momenti di più collettiva sfoci, anche se a più lungo ter- acuto antagonismo tra le due maggiori mine, in una messa in comune degli stru- Potenze. Si tratta, qui, di un elemento menti, ad evitare che all’interno di una non secondario, sopra tutto avuto ri- Comunità Europea estesa alla difesa si guardo all’esito del negoziato per l’ac- creino situazioni non omogenee e, quindi, cordo sugli euromissili. Negli ultimi sette politicamente mal definite. Non per que- anni (tanto è durato questo negoziato !) sto siamo contrari alla politica dei piccoli la consultazione euro-atlantica ha rag- passi, compresa la parziale integrazione giunto un livello di grande intensità, che di alcune componenti dell’armamento non si era riscontrato neppure nel pe- convenzionale, a patto che esse si inseri- riodo dell’elaborazione della dottrina scano in un disegno che non contraddica della risposta flessibile. l’obiettivo principale dell’integrazione po- La terza considerazione riguarda diret- litica o fornisca un alibi per allontanarsi tamente il nostro Paese, che, come ebbe a da esso o per attenuare, magari incon- dire il Segretario di Stato Shultz in occa- sciamente, quella sostanziale europeizza- sione della recente visita a Washington zione di Stati Uniti e Canada, consacrata del Presidente del Consiglio, ha avuto il nel Patto Atlantico e accettata a Helsinki merito, dalla decisione sulla cosiddetta nel 1975 da tutta l’Europa. cc opzione zero )) all’attuazione dello schie- L’attenzione della Comunità interna- ramento dei Cruise, di operare sempre zionale si concentra oggi sulla situazione c( senza proclami e senza retorica D. Esso dei territori di Gaza e della Cisgiordania. ha fornito un ulteriore contributo all’ac- Quarant’anni di stato di guerra fra Isra- cordo sugli euromissili sottoscrivendo a ele ed i Paesi arabi e ventuno anni d’oc- Bruxelles 1’11 dicembre ed a Roma il 29 cupazione fanno pagare un tributo pe- dello stesso mese gli accordi per l’appli- sante ad un milione e mezzo di palesti- cazione al nostro territorio delle proce- nesi ma comprimono certamente anche la dure di verifica. vita quotidiana del popolo d’Israele. L’accordo in materia di riduzione de- Poiché non C’è pace tra quegli ulivi, gli armamenti appena concluso e quelli proprio‘ perché manca un’intesa politica, in corso di negoziato costituiscono per sono la tensione e la diffidenza reciproca l‘Europa non soltanto un’occasione ma che prevalgono, scanditi, periodicamente, anche una sfida. Dovremo essere attenti, da manifestazioni diprotesta, anche in noi Paesi appartenenti all’Europa occiden- €orma di grande violenza. 102 - Bollettino Commissioni - 18 - Giovedì 14 gennaio 1988 La protesta originata agli inizi di di- permanente presso I’ONU, dopo avere ri- cembre da alcuni incidenti nella striscia chiamato la posizione italiana e comuni- di Gaza, si è estesa rapidamente alla Ci- taria a favore di una conferenza interna- sgiordania ed a Gerusalemme. Tra le zionale sul Medio Oriente, ricordava, in cause immediate si annoverano episodi di maniera energica, gli impegni che incom- repressione da parte delle forze armate bono ad Israele come potenza occupante israeliane, talune misure del Governo ap- ai termini della Convenzione di e Ginevra parse provocatorie, come la solenne del 12 agosto 1949 sulla protezione delle inaugurazione, nel settembre scorso, di persone civili in tempo di guerra. un nuovo insediamento in Cisgiordania. Lo stesso 18 dicembre i Paesi della Si deve anche tenere conto delle mi- Comunità Europea effettuavano un passo sure adottate da Israele, a partire dall’a- a Gerusalemme per rappresentare a gosto del 1985, nei confronti di persona- quelle autorità la profonda preoccupa- lità ed istituzioni palestinesi, compresa la zione dei Dodici di fronte al rapido ed chiusura delle università, che hanno ac- inquietante deterioramento della situa- cresciuto lo stato di generale malcon- zione a Gaza e sulla riva occidentale del tento, fornendo alla protesta il sostegno Giordano. In quella stessa occasione essi anche dei settori moderati della popola- chiedevano al Governo israeliano di adot- zione. tare con urgenza le misure necessarie per La reazione è anche, secondo la mag- assicurare l’immediata protezione degli gioranza degli osservatori, espressione abitanti dei territori occupati, in confor- spontanea di sentimenti di frustrazione, mità col diritto internazionale e con i che nascono dalla mancanza di una pro- diritti elementari dell’uomo. spettiva di soluzione politica e dal disin- La Risoluzione adottata dal Consiglio teresse della Comunità internazionale. di Sicurezza il 22 dicembre con la sola Altri fattori di tensione completano il astensione, e senza veto, degli Stati Uniti quadro e lo rendono ancor più precario. d’America, che porta il numero 605, in- Si pensi, ad esempio, al fatto che la den- vita Israele ad osservare nei territori oc- sità della striscia di Gaza, dove la rivolta cupati la Convenzione del 1949 e ad eser- è più tenace e disperata, è di quasi quat- citare la massima moderazione per con- tromila abitanti per chilometro quadrato tribuire allo stabilimento della pace. La con una popolazione che aumenta del 4 stessa Risoluzione chiede al Segretario per cento ‘l’anno. Generale di riferire al Consiglio sulla si- La situazione dei territori occupati tuazione di quei territori entro il 20 gen- non soddisfa certo i palestinesi, né la Co- naio. munità internazionale, né, sicuramente, Gli sembra superfluo ricordare, ma lo gli stessi israeliani. Essa è caratterizzata fa per una preoccupazione di chiarezza, dal succedersi di periodi di relativa che il riferimento alla Cisgiordania e alla calma a periodi di tensioni. Ma, questa striscia di Gaza come c( territori occu- volta, abbiamo la sensazione che le ten- pati )) è recepito sia nelle risoluzioni delle sioni, sopra tutto nei campi dei rifugiati Nazioni Unite che nelle dichiarazioni e tra la gioventù palestinese, abbiano ca- della Comunità Europea. rattere cronico: esse ci ammoniscono che Il 3 gennaio il Governo israeliano an- la definizione dello status di quei territori nunciava la sua intenzione di deportare è diventata un imperativo per tutta.
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