BALERNA BALERNA

Benvenuti a Balerna

Il Municipio di Balerna - dopo l’opuscolo pubblicato nel 1997 - ha dato alle stampe un altro referto informativo con il patrocinio di una giovane nata e cresciuta a Balerna. Si tratta, a non averne dubbio, di un contributo professionalmente molto serio. Anche in questa occasione, l’esecutivo ringrazia già sin d’ora tutti coloro che vorranno leg- gere questa pubblicazione e trarne le informazioni che più sono usualmente richieste. La pubblicazione non ha la pretesa di essere un documento esaustivo ma, più semplicemen- te, ha l’intenzione d’indicare in quali campi é occupato il nostro comune e quali sono i set- tori nei quali ogni persona può agire. Già da questo profilo, l’iniziativa avrebbe raggiunto i suoi intendimenti.

Il sindaco: Avv. Gian Paolo Grassi

Dopo una prima pubblicazione risalente al 1989 ed una seconda versione rimaneggiata del 1997, l’Autorità Comunale ha il piacere di riproporre questo opuscolo informativo riguar- dante il Comune di Balerna.

Gli obiettivi che l’opuscolo persegue sono rimasti sostanzialmente quelli originari: informa- re coloro che già vi risiedono, così come pure i nuovi concittadini di Balerna e tutti gli Enti interessati circa la nostra storia, i nostri beni artistici, le famiglie patrizie, i servizi forniti dall’Ente Pubblico come da quelli privati (in particolar modo per quanto attiene all’occupa- zione del tempo libero). Nel corso degli anni sono state pubblicate anche altre opere, magari più puntuali, circa aspetti del nostro Comune. Il presente opuscolo vuole rimanere un documento di facile, veloce e sintetica lettura informativa. La realizzazione di questa pubblicazione è l’opera corale di più persone che è giusto ringrazia- re per la disponibilità prestata e che si è aggiunta a quella dell’amministrazione comunale.

L’auspicio è evidentemente che questo opuscolo possa facilitare l’inserimento e l’orienta- mento della popolazione residente nel nostro contesto comunale, ma anche di quella che per ragioni più varie può essere legata o interessata alla nostra realtà storica e attuale.

Il Capo Dicastero Cultura

Indice

Scheda Pag. 14 Profi lo storico Premessa 17 A mò d’introdizione (Balerna la videro così) 17 Dalle “origini” alla caduta dell’Impero Romano 17 Dalle invasioni barbariche all’inizio della dominazione svizzera 18 La sudditanza agli Svizzeri 21 1798-1813 La “tutela” francese 23 Il XIX secolo 25 Il Novecento 28 31 Le antiche famiglie di Balerna Note d’arte e di architettura 49

Ossario 70 Chiesa della Beata Vergine e di San Giovanni Battista 77 Case dei canonici e Nunziatura 80 Villa Vescovile 82 Oratorio di Sant’Antonio da Padova (Cereda) 90 Oratorio dell’Addolorata (Pontegana) 91 Il cimitero 92 94 Altri edifi ci Colonia climatica a Bosco Gurin 96 Fondazione Sgüramedai - Progetto casa Cragno 100 Il parco tecnologico sul Pian Faloppia 102 Il piano urbanistico 104 Piano regolatore Balerna 106 110

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Veduta aerea del Basso Mendrisiotto Belerna vista dall’oratorio di Sant’Antonio (1930 circa) Foto di Gino Pedroli Medesima posizione, ma quanti cambiamenti!

Profi lo Storico

A mo’ d’introduzione (Balerna la videro così)

Hans Rudolf Schinz (agosto 1772) veo della Breggia vedrà da un lato la per la sua grandezza e pienezza mi fece “Entro un’ora arrivammo a Balerna, sponda di sasso arenario di finissima pensare a quella favolosa di Gerico. bellissima località aperta ornata di grana, che non di rado vien venduto Nel giardino, fra i tralci di viti pesanti una villa del vescovo di , di una come cote inglese, e dall’altro lato un di grappoli, spiccavano le pannocchie chiesa fastosa in stile italiano e di al- ammasso di ciottoli fluitati depositativi arancione del granturco maturo, nel cune case del relativo capitolo. In que- senza dubbio dal torrente quando for- loro involucro bianco simile a un velo, sta regione la fertilità della terra sviz- mava ivi un laghetto, e correa molto completando il quadro della più lieta zera sembra avvicinarsi al suo massimo più in alto. V’ha pur in quelle vicinan- felicità”. raggiungendo o addirittura superando ze delle buone argille”. Martinoni R., op. cit., p. 456 quella che si ammira nelle pianure del Martinoni R., Viaggiatori del Sette- Milanese e del Piemonte. ... Da Baler- cento nella Svizzera Italiana, Locar- na la strada ci fece attraversare i più no, 1989, p. 362 Karl Viktor von Bonstennen (15 set- splendidi vigneti. In ricchissimi campi tembre 1796) “A Balerna - quel luogo di grano le viti crescono appoggiate ad santo ove (con le loro bellissime case, site alberi, ed i tralci distesi in festoni tra Friederike Brun (23 settembre 1795) sotto il palazzo del vescovo di Como) due alberi abbelliscono ancor più que- “Andai con B[onstetten] a Balerna, nove canonici formano una bella comu- sti campi già ameni di per sé soprat- quel canonicato che vedemmo ieri sul- nità - a Balerna, dall’estremità del bel tutto perché il loro aspetto lussureg- la sinistra circa a metà della strada giardino dell’arciprete, si osserva la ter- giante e le grandi foglie danno per Como. Ha una singolare esposizio- ra come squarciata: là, nel suo letto pro- l’impressione visiva della fertilità del- ne, su un rilievo mozzo alto su una fondo, serpeggia la Breggia. Ripide e la terra”. valle profonda. Tutto l’insieme è sin- fesse sono le sue rive, fatte di argilla e di Schinz H.R., Descrizione della Svizze- golarmente rinchiuso fra alte monta- arenaria, fra i torrenti alpini, questo è ra Italiana, , 1985, p. 190 ss. gne ... Dalla terrazza del giardino senz’altro uno dei più innocui”. [dell’arciprete] contemplammo a lun- Bonstetten (von) K.V., Lettere sopra i go quella terra meravigliosa, in cui le baliaggi italiani, Locarno, 1984, p. 148 Carlo Amoretti (1794) “Il naturalista valli si sprofondano nelle valli ... Fum- cammin facendo si vedrà quasi sempre mo accolti molto cordialmente a sinistra il sasso calcare, e appiè d’es- dall’ospitale canonico. La tavola era Stefano Franscini (1840) “Balerna, so grossi massi di scisto granitico por- imbandita magnificamente, e la com- ubertoso ed amenissimo paese di cam- tativi da qualche grande rivoluzione. pagnia di ottimo umore. Alla fine del pi, gelseti e vitiferi colli che, a dritta e Se presso Balerna vorrà discendere l’al- pasto comparve frutta sceltissima, che a manca della grande strada giace tra e il confine lombardo verso o fortemente inclinati a N... Una se- Sicuramente c’erano vulcani in atti- Como ... Balerna (con Bisio, Pontega- conda escursione si può intraprendere vità e le loro eruzioni, violente ed na e Mercole, anime 672), capoluogo da Balerna, recandosi in pochi minuti improvvise, contribuivano a rendere del circolo del suo nome, è un bel vil- in una specie di bacino, in mezzo al pauroso ed inospitale il territorio al- laggio simile a borgo, tra Mendrisio e quale sovra un piccolo dosso siede meno alle forme di vita attuali. sulla strada postale. Conta l’eremo di Sant’Antonio, solitario luo- Lentissimamente le ere geologiche si parecchie case civili, un palazzo vesco- go con bella vista tra un viale d’annosi susseguirono e le forze demolitrici vile, una bella collegiata con arciprete tigli e un grazioso vigneto a terrazzi della natura (assestamento della cro- e numeroso capitolo. E’ terra di anti- semicircolari. La roccia appartiene sta terrestre, venti, erosione dei fiu- che memorie, e trovasi menzionata in alle alluvioni e ridonda di frammenti mi, ghiacciai) imposero enormi tra- documenti dell’undecimo e duodecimo di calcarea bruna con cemento calcare. sformazioni al paesaggio. secolo. Vi si fabbricano mattoni d’ec- A piè dell’eremo veggonsi molte opero- Cominciò con l’era Quaternaria (ini- cellente qualità. Nell’alveo poi della se fornaci di tegole, mattoni e simili zio circa 2 milioni di anni fa) un pe- Breggia, che ivi in età a noi lontanissi- assai ricercati in Lombardia e Pie- riodo in cui si ebbero 4 espansioni ma formava un laghetto e correva monte. L’argilla è di color azzurrogno- glaciali intercalate da periodi a clima molto più alta, si trova pietra arenaria lo al basso e grigio in alto ... La prima caldo-secco con conseguente ritiro di finissima grana”. Franscini S., La dopo la cottura diviene bianca; la se- dei ghiacciai. Dobbiamo a questo va Svizzera Italiana, ristampa anastati- conda rossastra ... “. Lavizzari L., e vieni di enormi masse di ghiaccio ca, Bellinzona, 1987, vol III, p. 143 Escursioni nel Cantone , Lo- lo scavo di valli profondamente in- carno, 1988, p. 44 ss. cassate (la valle di ad esem- pio) e la formazione della Campagna Luigi Lavizzari (8 ottobre 1850) Adorna con il suo prolungamento “Balerna è tra le più considerevoli ter- Nella notte dei tempi verso il Pian Faloppia. re del Mendrisiotto. Vi fa bella mostra Il Mendrisiotto fu ricoperto da 2 lin- sovra un poggio la villa che era già del Nei tempi remoti, parliamo di milio- gue di ghiaccio: una proveniente dal vescovo di Como. All’estremità del ni e milioni di anni fa, le nostre terre, Luganese e l’altra dal Comasco, che si giardino dell’arciprete mirasi un come molte altre, erano occupate dal spinsero fino all’altezza di bell’orrido; dirimpetto è il ponte della mare che ci lasciò, a testimonianza formando, a monte di quella località, Breggia, con mulini e villaggi all’en- della sua presenza, ricchi depositi un lago che, scaricandosi, diede origi- trata della valle di Muggio. fossilizzati di fauna e flora ad esem- ne a diversi torrenti della zona. Da questo punto il geologo può intra- pio sul San Giorgio, sul Generoso, prendere due corse interessanti. Può nelle gole della Breggia e (anche se L’ultima glaciazione interessò il pe- visitare prima l’alveo della Breggia più recenti) nei depositi argillosi di riodo da 120’000 a 12’000 anni fa poi all’estremità inferiore della valle di Balerna e dintorni. i ghiacciai si ritirarono definitiva- Muggio scendendo in cinque minuti al La numerosa presenza di fossili è mente a quote più alte lasciando il ponte della Breggia, che mette a Mor- prova inconfutabile che il rilievo si territorio ingombro di morene, mas- bio Inferiore; ed è molto alto poggian- preparò nelle profondità oceaniche si erratici, valli a U. Da allora poche do con due grandi archi sulla marna sotto forma di depositi stratificati i furono le modifiche al paesaggio e, calcarea rossa a strati quasi verticali, quali emersero in epoche posteriori. eccettuate quelle non da poco dovute all’uomo, possiamo citare la lenta ma - beni privati (la cui esistenza non è archeologia lo permettono con una continua ed ostinata erosione dovuta certa). certa sicurezza. agli agenti atmosferici ed allo scorre- Como (quante volte ritroveremo nelle Cacciatori paleolitici percorsero pro- re delle acque che in continuazione pagine seguenti il nome della città la- babilmente la zona prealpina 30’000- provocano seppur impercettibilmen- riana così come quello di Milano) po- 40’000 anni a.C. come attestato da ri- te, l’abbassamento dei rilievi e l’ap- trebbe essere stato capoluogo di un trovamenti in grotte in alta quota. profondimento delle valli a V. conciliabolo comprendente anche L’area alpina cominciò ad essere abita- l’attuale Mendrisiotto ed evidente- ta da gruppi più consistenti di indivi- mente Balerna. dui solo 5’500-4’500 anni a.C. Risalgo- Le origini La conquista romana segnò con ogni no attorno al 4’300 a.C. gli importanti probabilità la fi ne dei conciliaboli e le ritrovamenti neolitici nell’area di Ca- Il punto di partenza (non ci si chieda funzioni politicoamministrative ven- stelgrande di Bellinzona. E’ possibile né il secolo né tantomeno l’anno) è nero assunte in parte dallo Stato, in quindi che un primitivo nucleo abitato da cercare molto prima della roma- parte dai magistrati municipali resi- (antenato di Balerna) sulla cui entità nizzazione tenendo per valido il denti a Como. Le entità minori da cui numerica e sull’ubicazione nulla sap- principio della conservazione cui si è risulterà composto il suolo municipale piamo, sia esistito parecchi secoli pri- accennato nella premessa. Sembra vennero ristrutturate in nuove comu- ma dell’era cristiana. certo, secondo il Gianoncelli (1) che nità, i pagi. I confi ni dei pagi e dei vici A quale razza appartenessero quegli le circoscrizioni territoriali nelle rimasero in generale nella tradizione uomini non è sicuro e, per azzardare quali i Romani, al momento della locale, costituendo la base territoriale ipotesi, dobbiamo forzatamente rivol- conquista suddivisero il territorio, dei distretti medievali (pievi e villag- gerci alla Lombardia. ricalcassero istituti preesistenti detti gi). Probabilmente inalterate rimasero I primi abitatori del Mendrisiotto, conciliaboli (insieme di villaggi do- invece le funzioni cultuali del pago, quelli che hanno lasciato importanti tati di un luogo fortificato e di un considerata la larghezza di vedute dei tracce nella torbiera di e al- centro religioso comuni) così deno- Romani nel concedere e riconoscere ai tri reperti isolati (vedi cartina 1), forse minati dal loro organo di governo, il popoli sottomessi il diritto di adorare nomadi, forse palafi tticoli, dovevano concilium. I conciliaboli avevano divinità locali. Nei secoli V-VI le prime appartenere alla gente caucasica o al- possedimenti (pascoli, boschi) ap- pievi cristiane fecero proprio il territo- pina (o caucasica-armenoide) la cui partenenti all’insieme dei vici (vil- rio del pago, così come la diocesi fece presenza è possibile far risalire al 4’000 laggi) così come i singoli vici posse- con quello del municipio romano. Si a.C. circa. devano probabilmente beni propri. può anticipare quindi che Balerna, ca- Sembra esistessero quindi tre tipi di po-pieve, è stata in precedenza capo- A proposito di Coldrerio il Donati proprietà: luogo di un pago romano. così si esprime “Le informazioni ac- - beni conciliari (appartenenti in co- quisite sul resto del territorio danno mune a più nuclei abitati, cioè ad un Per stabilire con relativa precisione i oggi maggior significato e validità conciliabolo) confi ni del distretto cumano, ritenia- all’interpretazione della possibile esi- - beni vicanali (appartenenti in comu- mo utile tentare di ricostruire il succe- stenza di una stazione palustre d’età ne agli abitanti di un nucleo abitato, dersi di popoli che l’hanno abitato al- neolitica nella regione della torbiera cioè di un vico o ad una parte di essi) meno fi n quando letteratura e di Coldrerio, l’assenza di ceramica tra Cartina 1 1. Monte Generoso (in località fontana di Genur) 2. 3. Coldrerio (in località Paü) 4. (in località Boscherina) 5. Chiasso 6. Arzo 7. Pedrinate

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Riva San Vitale

Arzo

rio La Coldrerio

Novazzano

Chiasso Pedrinate

Attuale confine Italo - Svizzero

Ritrovamenti neolitici

Cartina 1 - I neolitici

(Fonte della cartina, A.Crivelli, Atlante preistorico e storico della Svizzera Italiana, Bellinzona, 1990, p. 15, 133, 136) Cartina 2 - Mendrisiotto Reti

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Rovio Erbonne

rio a L Coldrerio Morbio Boscherina Inf.

Chiasso

COMO Comensi

Attuale con ne Italo - Svizzero Cartina 2 Ascia Selce 1. Riva San Vitale Altri reperti 2. Ligornetto 3. Stabio 4. Coldrerio 5. 6. Sagno

(Fonte della cartina: Donati P.A., Ticino 2500 anni fa, Zurigo, p. 19 ss - Crivelli A., op. cit. p. 25) i reperti noti non consente però di pro- Attorno alla fi ne del VI secolo a.C. pe- netrazione di Celti e loro stanziamenti porre una datazione” (2). Aggiungia- netrarono a sud della catena alpina sono provati anche dalla toponomasti- mo, per migliore informazione del nuove genti celtiche e contemporanea- ca. Nomi quale Arquate, Barzio, Varen- lettore, come l’archeologia abbia di- mente giunsero elementi etruschi da na sarebbero infatti di origine celtica. mostrato che le cosiddette palafitte meridione. E’ bene sottolineare che la Ed ecco, per associazione, un’altra teo- non erano sempre costruzioni sull’ac- presenza etrusca fu sporadica e limita- rica possibilità (tutta da dimostrare) qua, ma vicine all’acqua e che i nu- ta a singoli individui o a piccoli nuclei relativa all’origine del toponimo Ba- merosi pali servivano quale rinforzo familiari arrivati da noi per motivi di lerna. Esso potrebbe essere la risultan- delle fondamenta. Illuminante al lavoro e commercio partendo proba- za di un originario Barenna o Barena, proposito l’esposizione “Pfahlbau- bilmente da una delle numerose colo- trasformatosi in Barerna (forma anco- land’ tenutasi a Zurigo nel 1990 (3). nie fondate nella Pianura Padana e sul ra presente in documenti dell’VIII e IX Tutto ciò non esclude però che in mare Adriatico (Ravenna, Bologna, secolo d.C.) ed infi ne inBALERNA . Al certi siti le costruzioni siano sorte Adria, ecc.) Può anche darsi però, così proposito il Camponovo scrive “più sull’acqua come sembra essere avve- almeno ritiene il Gianoncelli (7) che verosimile è un’origine celtica tanto che nuto ad esempio nel Veneto e nel essi abbiano creato qualche piccolo in- possiamo mettere accanto arno = corso Trentino. sediamento e, se la ragione sta dalla d’acqua-, poi voberno = vobarno = cor- Notizie più certe si hanno con i Ligu- parte di alcuni studiosi come ad esem- so d’acqua più o meno nascosto e infi ne: ri, popolo o insieme di tribù, origi- pio (prudentemente però) il Campo- Balodurum, città della Gallia transalpi- nario sembra del Nord-Africa o del novo (8), il toponimo Balerna sarebbe na”. (9) Nell’ III secolo a.C. l’organi- Mediterraneo orientale, stanziatosi addirittura di origine etrusca. Affasci- smo orobico sarebbe stato sottomesso nell’attuale Liguria, diffusosi fino al nante ipotesi! Ma le prove? La lingua alla potenza degli Insubri (un’altra tri- Po ed in seguito nei territori prealpi- etrusca, ancora in parte misteriosa, bù celtica) popolo che, nel 222 a.C., fu ni durante la prima età del bronzo non ci aiuta, così come l’oscura fi ne di, battuto dai Romani a Casteggio. Battu- (1800-1500 a.C.).(4) I Liguri, nel quel genialissimo popolo dal quale i to ma non vinto poiché lo troviamo di loro avanzare, avrebbero spinto ver- Romani impararono tutto o quasi e nuovo in guerra contro Roma nel 196 so le Alpi i più antichi abitatori. cui, nei primi secoli, furono addirittu- a.C. quando rimedia una sonora e for- ra sottomessi. se defi nitiva sconfi tta. A quella batta- Verso la fine dell’età del bronzo è I ritrovamenti che risalgono all’età del glia assai cruenta, secondo Tito Livio, nota la presenza degli Orobi (5), ferro (IV secolo a.C.) si fanno, nel presero parte, accanto agli Insubri, an- probabile risultato di un miscuglio Mendrisiotto, abbastanza numerosi, che i Comensi , ma non è chiaro se per tra Liguri e Celti (che i Romani signifi cativi e consistenti ed appaiono i vincoli di alleanza o di costrizione. chiamarono Galli) scesi, questi ulti- primi resti umani. (vedi cartina 2) (10) Ed il nome Comensi non può che mi da nord nel 750 a.C. circa. La tri- Notevoli stazioni risalenti all’età del ricordare Como, città attorno alla qua- bù degli Orobi, una delle molte che bronzo furono, vicino a noi, in Brian- le, unitamente a Milano e Varese, il formavano la variopinta schiera cel- za, nel Novarese e nel Varesotto mentre Mendrisiotto ed il Ticino tutto, orbita- tica, secondo il Medici sarebbe stata dell’età del ferro rimane, fra le altre, rono per molti secoli. la più importante tra quelle che di- l’importantissima necropoli della Ca’ Insubri, un nome riesumato con la cre- lagarono a sud delle Alpi durante la Morta sita alla periferia di Como. azione della Regio Insubrica che po- prima ondata. (6) In quei secoli si ebbe un’ulteriore pe- trebbe essere futuro motore dell’econo- mia, della cultura e della collaborazione La Romanità to ad esempio ad Erbonne, ora minu- in generale tra la lombardia e il sud del scolo villaggio che, a quei tempi, batteva Ticino. Un progetto di stretta collabo- per importanza, località oggi molto più razione in vari ambiti che (anche se Dopo la citata vittoria a Casteggio (196 conosciute. qualcosa già è stato fatto nel momento a.C.), i Romani si avvicinarono ulte- A proposito di vie di comunicazione, in cui si scrivono queste righe) potreb- riormente a Como la cui importanza riprendiamo quanto scritto dal Donati be forse risolvere molti problemi co- commerciale e strategica non poteva “Dalla Sighignola passando dal Monte muni sperando che nessuno, da una che attirarli considerata la loro politica Gneneroso e dal Sasso Gordona la tor- parte o dall’altra, gli tarpi le ali. ostinatamente espansionistica. Posse- mentata idrologia ... permetteva collega- dere Como ed il Lario signifi cava avere menti tra il Ceresrio e il Lario che sovente il controllo sui valichi alpini della Rezia sono oggi dimenticati o tralasciati ... e quindi sul nord. Pensiamo al circuito Cernobbio Arcegno, Nel 95 a.C. Lucio Licinio Crasso com- che tracciato in gran parte dalla Breggia battè contro non meglio identifi cate tri- crea un entroterra alla sponda del Lario bù che insidiavano il basso Lario e nonostante lo spartiacque del Bisbino; nell’89 a.C. Gneo Pompeo Stabone re- non sono però le colline di Balerna e Col- staurò la città probabilmente devastata drerio che possono aver impedito un faci- dai Reti e vi stanziò altri coloni. Il di- le contatto, tramite la valletta del torrente stretto cumano, all’epoca della conqui- Faloppia, con la valle del Laveggio che sta comprendeva quasi sicuramente, versa nel Ceresio” (1). oltre al conciliabolo di Como, il primo bacino del Lario, l’attuale Mendrisiotto Dopo 1’89 a.C., le comunità limitrofe coi centri di Stabio, Riva San Vitale e a Como che prima erano largamente Note Balerna, nonché le pievi di Uggiate e autonome nelle funzioni politico-am- Appiano Gentile. ministrative, furono subordinate al l. Gianoncelli M., Como e il suo Su Stabio e Riva San Vitale non ci sof- capoluogo che divenne il centro a tutti territorio, Como, 1982 fermeremo mentre tenteremo di evi- gli effetti del peesistente distretto. Nel 2. Crivelli A., op. cit., p. 136 denziare l’importanza del nostro Co- 77 a.C., Gaio (Caio) Scipione portò a 3. Pfahlbauland, catalogo dell’esposi- mune, località che rivestì forse anche Como altri 3000 coloni ed infi ne, nel zione, Zurigo, 1990 compiti strategici in quanto posta, con 59 a.C., Cesare ne istallò 5000. Questi 4. Crivelli A., op.cit., p. 14 Pontegana, a sbarramento della valle numeri rendono l’idea dello sviluppo 5. Gianoncelli M., op. cit., p. 23 della Breggia percorsa da una via anti- demografi co della città e, conseguen- 6. Medici M., Storia di Mendrisio, camente molto battuta che si dirigeva temente, della sua aumentata impor- Mendrisio, 1980, vol 1, p. 13 verso la valle d’Intelvi e l’alto Lario dove tanza. Ricordiamo che la Como prero- 7. Gianoncelli M., op.cit., p. 32 risiedevano le già menzionate tribù re- mana non sorgeva, come oggi, sulla 8. Camponovo O., Sulle strade regine del tiche. A dimostrazione dell’importanza rive del Lario, ma nella zona di Rondi- Mendrisiotto, Bellinzona, 1976, p. 458 di quel tragitto stanno i ritrovamenti in neto, a ovest dell’attuale città. Essa, 9. Camponovo O., op. cit., p. 458-459 valle di Muggio e in valle d’Intelvi. Ci oltre che importante dal punto di vi- 10. Gianoncelli M., op. cit., p. 33 piace inoltre ricordare quanto rinvenu- sta militare, era uno sviluppato centro manifatturiero (ceramica, tessuti, me- se è vero, come è vero, che il territorio Tornando ai secoli precedenti la con- talli) e commerciale. Furono i Roma- romano, in costante fase di espansione, quista romana, vogliamo brevemente ni, probabilmente tra 1’89 e il 59 a.C., era un calderone di razze e popoli e non accennare alle iscrizioni rinvenute nel a spostare la città nella posizione at- un organismo unitario e perfetto. nostro distretto considerando essen- tuale realizzando importanti opere di Nella seconda metà del I secolo a.C., il ziale il fatto che l’uso della scrittura bonifi ca così da rendere abitabile il Mendrisiotto è quindi parte del territo- sia sinonimo di evoluzione e civilizza- territorio prima paludoso. rio romano ed i suoi abitanti, schiavi zione. Secondo il Crivelli (5), la scrit- Nel 49 a.C. la cittadinanza romana fu esclusi, membri a tutti gli effetti del gran- tura si diffonde nell’Italia settentrio- estesa a tutta la regione transpadana e de Stato. nale tra il VI e il V secolo a.C.. Como diventò Municipium: così era de- signata una città la cui annessione impli- cava la perdita della sovranità, ma la conservazione di una notevole autono- mia amministrativa. Como, nel 49 a.C., divenne città romana a tutti gli effetti. Fu perciò attorno a quegli anni che gli antichi balernitani (l’abbiano voluto o no, l’abbiano capito o no ... ) divennero cittadini dell’Urbe. L’area del Municipio comense era ormai defi nita: essa si estendeva sulle comunità limitrofe, fra esse Balerna (probabile cir- coscrizione pagense), omologate dai Ro- mani sui preesistenti conciliaboli e che prenderanno in seguito la denominazio- ne di Plebs (Pieve). Così afferma il Gia- noncelli “Altrettanto sembra di poter af- fermare per la pieve di Balerna, nel cui ambito si registra un termine concilium nel 1204 ..., i vicanalia et conciliba loca, menzionati nel 747, ... (2) Il consolidarsi della presenza romana e la concessione della cittadinanza incre- mentarono l’opera di romanizzazione delle nostre terre tanto che, a partire da quegli anni, perde logica parlare di etnia locale anche se, indubbiamente, tradi- zioni, credenze, tratti antichi rimasero radicati negli abitanti del Mendrisiotto Cartina 3 - Comuni Mendrisiotto L’alfabeto usato, definito nord etrusco Note Sia per i grandi dei come per le dinità mi- , è comune a tutta la zona prealpina e nori locali si avvicinava un grande pericolo ciò confermerebbe la contemporanei- 1. Donati P.A., Romanità a sud del Cere- rappresentato dal cristianesimo che, tra tà (decennio più, decennio meno) del sio nelle attuali terre ticinesi, estratto da I mille diffi coltà, si stava rafforzando e affer- suo uso in una vasta zona. Purtroppo Romani nel Comasco, testimonianze ar- mando. Secondo il più volte citato Gia- però, quanto è stato trovato (segnata- cheologiche dalla città e dal territorio, noncelli, forse la conoscenza del Vangelo mente in Ticino) è di scarsa utilità ai Como, 1980, p. 54 giunse a Como prima della venuta del pro- fini storici perché frammentario e 2. Gianoncelli M., op. cit., p. 49 tovescovo San Felice (386-?) ma è da esclu- breve. Un problema spesso irrisolto è 3. Crivelli A., Atlante storico e preistorico dere l’esistenza di una comunità di fedeli poi l’interpretazione (la traduzione) della Svizzera Italiana, Bellinzona, 1943 organizzata prima del IV secolo. A San Fe- delle iscrizioni. Pur riuscendo infatti 4. Donati P.A., op. cit. lice successero San Provino (dopo 391- gli esperti ad assegnare un valore ad 5. Crivelli A., op. cit. p. 33 ss 420) e Sant’Amanzio (420-449?) ma sem- un segno e pur ricostruendo il suono bra che il nuovo credo non avesse ancora di un’intera parola o frase, si è ancora molti proseliti. Determinante fu invece lontani dall’averne compreso il signi- l’opera del quarto vescovo di Como ficato. Così, ad esempio, su un’iscri- Paganesimo. Cristianesimo; Sant’Abbondio (449-468?) cui si deve non zione rinvenuta a Banco si legge da Crollo dell’Impero solo una larga conversione della cittadi- destra a sinistra nel nostro alfabeto nanza comasca, ma l’avvio dell’ordina- NIALVI : PALA, parole il cui significa- mento ecclesiastico pievano sulla base delle to è sconosciuto. Sempre secondo il Balerna è conosciuta dagli storici soprat- circoscrizioni pagensi romane. Afferma Crivelli, le uniche iscrizioni in alfabe- tutto perché capo-pieve ed è questa con- ancora il Gianoncelli “... la Chiesa si è valsa to nord etrusco rinvenute nel Men- statazione che ci permette di iniziare un spesso e volentieri, ai fi ni della sua distret- drisiotto vengono da Stabio. Il loro discorso che ci porterà fi no ai giorni no- tuazione, delle preesistenti circoscrizioni lo- testo: stri. cali che essa, in generale, non aveva nessun 1. MINVKV : KOMOENOS Balerna è capo-pieve e, per comprendere interesse a modifi care, ma piuttosto a con- 2. KOMOENOS : VARSILEOS cosa ciò signifi chi, dobbiamo riferirci an- servare quali più consone alle abitudini seco- 3. ALKOVINOS cora a Milano e Como. E’ indubbio che nel lari delle popolazioni da evangelizzare”. (4) AXKONETI (o AITIKONETI) contado esistevano templi o zone di culto Una prima comunità cristiana a Balerna Forse si tratta di nomi di persone: dedicati sia alle divinità uffi ciali romane potrebbe essersi creata nella seconda metà KOMOENOS può ricordare COMEN- che a quelle locali. Per Como si ha notizia del V secolo, ma riteniamo che, se fu così, si SE ? Troppo poco per sapere qualcosa di templi in cui venivano venerati Giove, trattò di poca cosa vista la diffi coltà con cui, di sicuro e completo sul linguaggio Mercurio, Minerva, Diana. (1) Per il conta- non solo in zone periferiche come la nostra dei nostri progenitori senza scartare do citeremo l’ara dedicata a Giove trovata a e già in pieno medioevo, si abbandonaro- l’ipotesi di una marcata differenza tra Santo Stefano di Pedrinate ed ora scom- no antichi culti e credenze che, anzi, in par- lingua scritta (usata e capita da una parsa (2) e la tradizione che vuole il topo- te, furono cristianizzati (si pensi, ad esem- minoranza) e lingua parlata; un feno- nimo Mercole (presente nei territori di pio, alle Rogazioni , riti di origine pagana meno ancor’oggi importante in molte Balerna e Coldrerio) ricordare un tempio tesi a procurare un buon raccolto. aree dove il gergo locale prevale su in onore di Mercurio, medesima divinità Da Como e Milano partirono i primi mis- quello ufficiale. cui è dedicata un’ara rinvenuta a Stabio.(3) sionari che evangelizzarono il Mendrisiot- forse compreso nel imes bizantino. Una conferma di tale possibilità starebbe nella presenza, nelle fondamenta di ciò che resta del fortilizio, di alcuni sarcofaghi romani. A tale proposito è da segnalare un’originale ipotesi formulata dall’archeologa balerni- tana Alice Bianchi. “Sul colle di Pontegana [sostiene la ricercatrice] frazione di Balerna ... sorgeva un antico castello, del quale ri- mangono purtroppo solo pochi resti ... Ai nostri occhi oggigiorno è visibile solo una parte dell’antica torre costituita da una ca- mera (104 mq) con il soffi tto in mattoni a tre volte ... Questa torre era circondata da un corridoio a cielo aperto ... Osservando atten- tamente le mura all’esterno di questo locale si possono notare enormi blocchi di pietra, i Castello di Pontegana: sarcofago quali non sono altro che casse e coperchi di sarcofaghi (bare) ... Questi sarcofaghi sono to e, dove si formava una comunità di cre- milanese protettore dei fuggiaschi, era lavorati nella loro forma più semplice e non denti, veniva edifi cato un oratorio nel vivissimo proprio in quei secoli. La pri- presentano né decorazioni (es. rilievi), né in- quale, però, non si celebrava, essendo que- ma attestazione documentaria di Baler- cisioni. Gli esemplari murati nella torre non sta una prerogativa della chiesa vescovile. na come ecclesia (titolo spettante alla sono gli unici esistenti perché ve ne sono altri Quando però il Vangelo giunse da noi, chiesa battesimale) è però soltanto ... che in seguito furono portati sul Colle degli già si usava delegare i compiti liturgici e dell’anno 739. (6) Ulivi a Coldrerio ed adibiti a fontane, oppu- sacramentali ad un sacerdote il quale, L’anno 476 segnò uffi cialmente la scom- re furono riutilizzati per stdare e costruzioni pur dipendendo dal vescovo, era posto a parsa dell’Impero romano d’occidente ma varie, come era consuetudine fi no a poco capo di una nuova circoscrizione. Ana- da decenni la sua forza era andata via via tempo fa. Esisteva quindi una certa quantità logamente le prerogative della cattedrale scemando. Della deposizione dell’ultimo di sarcofaghi che lascia supporre l’esistenza erano trasferite ad un oratorio esistente imperatore, Romolo Augustolo, con ogni in antichità di una bottega di scalpellino, o edifi cato ex novo, dove era collocato il probabilità a Balerna non si seppe nulla. che, ricevuta la pietra grezza, la lavorava fi no fonte battesimale. Il territorio era detto Nessuno si rese conto che un’epoca era fi ni- ad ottenere casse e coperchi. Questo, ben in- Pieve e, per analogia, la chiesa, plebana. ta; che si avvicinavano mutamenti impor- teso, non signifi ca che il materiale usato per i La chiesa Plebana aveva dunque le fun- tanti e periodi di instabilità e insicurezza. sarcofaghi, granito, dovesse provenire dai zioni dell’attuale parrocchia. (5) Risale quasi certamente all’ultima età im- dintorni di Pontegana... Questo materiale si L’istituzione di una chiesa battesimale a periale, quando la pressione dei popoli trova in Riviera (Biasca, Lumino), ... questa Balerna può risalire al VVI secolo: una barbari costringeva ad un continuo arre- cospicua presenza di casse e coperchi avvalo- conferma starebbe nella sua dedicazione tramento delle opere difensive di confi ne, ra l’ipotesi dell’esistenza di una bottega di poiché il culto di San Vittore, martire la parte antica del castello di Pontegana scalpellino il quale preparava il sarcofago Le invasioni Barbariche L’alto Medioevo

Ripercussioni dovute alle invasioni bar- bariche furono avvertite anche nella no- stra regione sebbene in modo mitigato essendo protetta a nord dalle Alpi e dai Reti; a sud dall’eccentrica posizione ri- spetto alle principali vie di transito, dal complicato sistemalacustre e, non da ul- timo, poiché priva di importanti centri, obiettivo privilegiato dai barbari assetati di bottino oltre che di terre fertili. Attorno al 570 cessò la sanguinosa guer- ra fra Goti e Bizantini. Questo confl itto Pontegana: i “miseri resti” del grandioso fortilizio potrebbe aver interessato anche la no- stra regione (si ricordi l’ipotesi sulle nella sua forma primaria ed in seguito, su derando il tutto nelle dimensioni del tem- origini del castello di Pontegana). I ordinazione, poteva apporvi modifi che ed po) anche perché, come abbiamo afferma- Goti, vincitori, non hanno però fatto eventuali iscrizioni a richiesta. ... Unico dato to precedentemente, era capo-pieve. storia da noi. L’unica loro attestazione sicuro è che il castello e i sarcofaghi non sono scritta sembra infatti consistere in un contemporanei; questi ultimi dovevano esse- frammento di epigrafe murato sulla re già in loco precedentemente. Non si può facciata dell’oratorio di San Martino di stabilire con certezza la datazione dei sarcofa- Note Sagno che dimostrerebbe, unitamente ghi e ritengo sia inutile fare delle supposizioni ai resti delle fondamenta di una torre, la ... in quanto ... mancano dati in merito”. (7) 1. Gianoncelli M., op.cit., p. 62 presenza, nel Vi secolo, di un presidio L’ipotesi avanzata da Alice Bianchi lascia 2. Camponovo O., Il sacello di Pedrinate, in In- militare e ciò a causa della posizione apetri due interessanti interrogativi: vito al Mendrisiotto, Bellinzona, 1965, p. 23 ss. dominante Como, il Mendrisiotto e - come giunsero a Pontegana ingenti quan- 3. Crivelli A., op.cit., p. 79 l’imbocco della valle di Muggio. (1) tità di pietra da luoghi, per allora, così di- 4. Gianoncelli M., op.cit., p.65 Ai Goti successero i Longobardi. Como stanti? 5. Moretti A., La pieve di Balerna, in Mendri- cadde in loro mano già nel 569 ma un - può, la presenza di una bottega artigiana- siotto sguardi e pensieri, Balerna, 1986, p. 11 ss. presidio goto resistette fi no al 588 le, suffragare l’ipotesi dell’esistenza di un 6. Moretti A., op.cit., p. 11 ss. sull’isola Comacina. La presenza longo- centro abitato di una certa importanza? 7. Frigerio Bianchi A., Pontegana, sintesi della barda però, dato il loro scarso numero Sembra più facile rispondere al secondo conferenza tenuta a Balerna il 14 novembre rispetto agli indigeni accentuato dalle interrogativo. 1991, in Bollettino parrocchiale di Balerna, mar- perdite in battaglia e dalle epidemia, Balerna doveva essere importante (consi- zo-aprile 1992 non potè essere massiccia. Sembra che questo popolo contasse infatti circa Soffermiamoci ancora un poco su Ponte- tardi (844) in un placito di Milano, è di- 100’000 guerrieri e, di conseguenza, un gana, osservando come i Longobardi assai scussa la legittimità dell’acquisto di case, numero totale aggirantesi attorno alle raramente abbiano edifi cato nuovi castel- beni e servi in Balerna fatta dal monaste- 300’000 - 400’000 unità compresi con- li preferendo insediarsi in quelli preesi- ro, che sostiene di aver comperato tali tingenti di Gepidi, Romani del Norico e stenti: ecco dunque un’ulteriore conferma beni da Brunigo de Magliaso, mentre il della Pannonia, Sarmati e Svevi. (2) dell’antichità del fortilizio. Un’ultima os- convento afferma che i medesimi erano Con l’arrivo dei Longobardi vi fu un servazione sui Longobardi è per sottoli- stati donati da Brunigo alla fi glia Vual- imbarbarimento della vita sociale. Da neare l’importanza che venne assumendo perga. Nella pieve di Balerna ... esistono buoni soldati quali erano e basando il Mendrisio con l’insediamento di un rela- fondi di notevole consistenza, composti loro ordinamento essenzialmente sulla tivamente alto numero di individui dai da case e terreni coltivati da servi ... vi famiglia, essi occuparono, al di fuori quali discende l’insigne famiglia dei Tor- coesistono diversi grandi proprietari delle città, solo alcuni luoghi economi- riani (Della Torre e Bosia). [come il] monastero di Sant’Ambrogio”. camente o strategicamente importanti. La presenza longobarda è attestata an- (6) Un documento del 865 parla invece Con il passare del tempo anche fra i che da alcuni toponimi come, ad esem- di una donazione fatta da Sigeratto, vas- Longobardi si vennero a creare diversi pio, quelli derivati dalla parola gahais sallo dell’imperatore, di terre con le fa- ceti sociali. Così accanto alle casae (le (siepe, recinto) riconoscibile in Gaggio miglie pertinenti, a Balerna. Benefi cie- abitazioni comuni) ed alle salae (parte (Novazzano, , ) e Gag- rio di donazioni fu spesso anche il del territorio occupata dal proprietario giolo (Stabio). Nel 744 il regno longo- convento di Sant’Abbondio di Como, e luogo di raccolta dei tributi) divenne- bardo in Italia cessò di esistere a vantag- sebbene in epoca più tarda. Nel 1115 si ro relativamente numerose le domus gio dei Franchi che, unitamente agli ha così notizia del dono fatto da tale (abitazioni dei signori). Al di qua di Alamanni, si sparsero anche nel territo- Guiberto di Adamo detto Magniacabal- Melide dei domini risiedevano a Cam- rio sud alpino, Balerna compresa. In un lo, di un terreno a Balerna. Nel 1210, pione e Mendrisio. L’espansione longo- documento dell’840 circa un certo Sige- invece, il monastero effettua una per- barda a sud del Ceneri è identifi cabile, rat dona infatti suoi possedimenti “in muta con la plebana di San Vittore rice- già lo si è accennato, con la presenza di loco et fundo Balerne, ubi dicitur Oblino, vendo in cambio metà di un fondo in presidi militari dipendenti dalla iudi- iudiciaria sebriensis” al monastero di località in Arbostra (?) presso Gorla. (7) ciaria del Seprio. Fra le località occupa- Sant’Ambrogio di Milano. Uno sculdac- Un seppur breve accenno meritano i te anche Balerna; sicuramente Pontega- cio (uffi ciale amministrativo) risiedeva servi, raramente citati nei manuali di na, dove, verso 1’800, è attestata la nel nostro Comune (4) ed altri docu- storia ma spesso menzionati negli atti presenza di un nobile, tale Ragipert, fi - menti confermano la presenza franca a di compravendita o di donazione essen- glio di Ragifrit, che fi gura come teste in Balerna (5). do essi comperati o venduti contempo- documenti redatti da Totone da Cam- Risale al tempo longobardo e franco la raneamente ai beni immobili. Anch’essi pione (il più noto Longobardo ticinese) consuetudine (continuata poi per seco- erano beni immobili ed il loro destino che, alla sua morte lasciò notevoli beni li) di donare possedimenti a chiese e legato alla terra sebbene pare non si al convento di Sant’Ambrogio di Mila- conventi. Non solo il già citato Totone debba immaginare una crudele schiavi- no. (3) Smpre secondo lo Scäfer ed altri, da Campione lasciò beni al convento di tù, almeno alle nostre latitudini. Le loro una famiglia longobarda (i de Balerna?) Sant’Ambrogio ma molti signori segui- condizioni (eccettuata la mancanza del- risiedette a Caslaccio, ma nessun docu- rono il suo esempio. Leggiamo ad esem- la libertà) non erano infatti molto dissi- mento lo prova. pio in Ticino medievale “Due anni più mili da quelle dei contadini liberi o se- miliberi. Nell’Alto Medioevo ed anche fatto che Balerna doveva essere località cioè una via frequentemente percorsa. in epoche più recenti, vivere era duro importante poiché spesso citata in do- Poteva trattarsi di quella che, partendo per tutti: fame, malattie, guerre minac- cumenti relativi alle strade anche se, se- da Como, risaliva la sponda destra del ciavano la vita di ognuno e, addirittura, condo il Camponovo, le vie principali Lario per poi seguire il corso della Breg- a volte, essere servo (schiavo) era garan- dei giorni nostri non corrispondono a gia, toccare Pontegana e, nei dintorni, zia di sopravvivenza. Non era raro in- quelle di allora. Le strade che attraver- biforcarsi verso la valle di Muggio e Ba- fatti che dei liberi, per necessità, rinun- savano o attraversano il Mendrisiotto lerna. Non deve meravigliare il fatto che ciassero al loro stato per offrirsi ad un possono, per riassumere, essere fatte ri- la pianura fra Chiasso e Bisio non fosse signore in cambio di cibo e protezione. salire a tre periodi: attraversata da strade; era infatti una Pare comunque, almeno per quanto -epoca romana e franco-longobarda zona paludosa e di diffi cile transito. concerne il Mendrisiotto, che il numero -dal 1100 al 1800 circa L’argomento strade diventerà in ogni di servi noti fosse alto ed i proprietari -dopo il 1800 caso più chiaro nei secoli seguenti terrieri, spesso, faticavano a procurarse- Ovviamente in questo capitolo ci occu- quando, dipendendo Balerna da Como li tanto che li andavano ad acquistare peremo delle strade realizzate nel primo e Milano, esistono documenti eloquenti nelle città lombarde. Così fece anche il periodo. Per quanto riguarda l’antichi- e dettagliati. più volte citato Totone da Campione tà, sembra che nessuna via importante comperando ad esempio a Milano un attraversasse il Mendrisiotto (eccettuata fanciullo gallico di nome Satrelano, pa- la Stabio - Riva San Vitale) pur ammet- gando alla madre Ermetruda dodici tendo l’esistenza di collegamenti secon- soldi nuovi d’oro ed in seguito altri due dari fra le vare località. Forse una o due fanciulli per trenta soldi d’argento. Te- mulattiere attraversavano l’attuale ter- stimone del secondo contratto fu Ragi- ritorio del nostro Comune e sono, con Note frit di Pontegana. (8) tutte le riserve, riconoscibili una nell’at- Dal profi lo giuridico la distinzione fra i tuale Via Regina che dalla Togna (via 1. Vismara G. -Cavanna A.- Vismara vari status delle persone era vaga: non Silva), passando a lato della collegiata, P. , Ticino medievale, Locarno, 1990, chiara era ad esempio la posizione di saliva a Caslaccio per proseguire in di- p 38-39 una donna libera che sposava un servo rezione di Gorla-Tognano-Corteglia-la 2. Melucco Vaccaro A., I Longobardi in o la condizione dei nati da questi matri- Torre-Mendrisio e la seconda è possibi- Italia, Milano, 1988, p. 80 moni anche se, in generale, era facile le si dirigesse verso Cereda. 3. Schafer P., Il Sottoceneri nel Medioevo, per una donna mantenere la libertà Ciò è suggerito dalla disposizione delle Lugano, 1954, p. 65 personale. Abbastanza frequenti erano abitazioni lungo via Fontana ed il Cia- 4. Vismara G.-Cavanna A-Vismara P., comunque le dispute tra servi e padroni rello. Da Cereda essa proseguiva verso op.cit., p. 52 (giudicate a Milano o Castelseprio) e la Costa (territorio di Coldrerio dove 5. Schàfer P., op. cit., 52 non sempre i secondi la spuntavano. ancora vi sono tracce di un ospizio per 6. Vismara G.-Cavanna A.-Vismara P., Pare però che alla fi ne del IX secolo la pellegrini) e Mendrisio. Occorre presta- op.cit., p.91 ss. categoria degli aldii (semiliberi) sia av- re però attenzione al termine Via Regi- 7. AA. VV., S.Abbondio lo spazio e il tem- viata a scomparire mentre nel XII seco- na Non fu realizzatrice di tale strada al- po, Como, 1984, p. 123 lo fu la volta dei servi. cuna regina ma la denominazione 8. Ceschi R., Momenti di storia della Sviz- Abbiamo accennato in precedenza al deriverebbe dala sua importanza: era zera Italiana, Bellinzona, 1980, p. 34 L’epoca feudale I a colti, buona parte del territorio offrendo erano unite con quella di Uggiate da stretti dipendenza da agli abitanti innumerevoli prodotti. Oltre rapporti di interesse ed i tre capitoli erano alla legna ed alla selvaggina, vi si trovavano collegati da un vincolo di fraternità detto Como e Milano fl utti ed ortaggi selvatici, miele, coloranti, consorzio. Ogni capitolo aveva beni pro- erbe medicinali ed il bosco era fonte natu- pri, ma altri erano in comune amministra- rale di sostentamento per i maiali semisel- ti da tre ministri. Nel 1188, ad esempio, a A seguito dello smembramento del Comi- vatici (in Inghilterra, ad esempio, la super- capo del consorzio troviamo un Marchiso tato rurale del Seprio, il nostro Comune fu fi cie di una foresta era calcolata sulla base Scotica di Balerna. Nella prima metà del parte del complesso territoriale del vescovo del numero di suini che poteva sfamare). XII secolo molti privilegi del vescovo furo- di Como. Il Motta cita in particolare un L’importanza del bosco rimane in nume- no rivendicati ed ottenuti dal Comune di atto dell’imperatore Lotario (795-855) rosi toponimi come Scereda (Balerna, Riva Como il quale si sostituì al prelato nel con- dell’anno 824, ma la cessione risale ad un San Vitale e Capolago), Boscaia (Salorino), tado come detentore della sovranità fi scale, periodo precedente. (1) Era infatti pratica Scerell (Balerna), Boscherina (Novazza- militare e giudiziaria. Balerna entrò per- frequente, presso i carolingi e le dinastie no), Pobbia (Novazzano), Olmeda (Baler- tanto sempre di più nell’orbita comasca e, seguenti, assegnare ad enti ecclesiastici o na), Sceredascia (Balerna e l’elenco è lungi indirettamente, in quella imperiale essen- prelati il possesso in feudo di vasti territori dall’essere completo). Originariamente do la città lariana fedele suddita dell’impe- che, almeno in teoria, potevano essere me- tutti i beni ecclesiastici erano riuniti e asse- ro in particolare in contrapposizione con glio controllati dal potere centrale; esiste- gnati alla chiesa episcopale, ma, già in epo- Milano. Al proposito così si esprime il Gia- vano comunque anche signori laici. ca carolingia, alcune entrate furono stacca- noncelli “Con Federico II [1194-1250] ri- Balerna entrò, con Obino, Corteglia e Avra, te e benefi ciari risultarono essere gli enti sorse l’antagonismo tra impero e comuni a far parte della Castellania di Castel San religiosi locali. Da ciò il pagamento di deci- [già oggetto di ripetuti interventi di Federico Pietro formando un importante comples- me e tributi direttamente alla plebana di 1 detto il Barbarossa]. I cittadini si scindono so che godeva di particolari privilegi (pe- Balerna, menzionata esplicitamente per la in due partiti: i guelfi e i ghibellini. A Como sca, caccia, sfruttamento di terre in comu- prima volta in un documento del 789 (ii la prevale il vecchio partito [ghibellino], dopo ne) organizzato sul modello delle ville più antica attestazione del Ticino). la vittoria conseguita dallle forze imperiali a medievali. Il territorio era diviso in tre par- Per un’ulteriore e migliore defi nizione di Cortenova (1237), furono assegnate alla cit- ti: la prima dipendeva direttamente dal pieve, il Camponovo così si esprime “Pieve, tà lariana, in segno di benevolenza le pievi di padrone ed era lavorata da servi e liberi dal latino plebs signifi ca plebe, popolo.Plebs Agno, Bellinzona, Lugano, Balerna, Men- (con il metodo delle corvéés cioè la presta- rustica chiamavano i Romani i dimoranti drisio ...”. (3) zione gratuita di giornate di lavoro); la se- nella campagna. Con la stessa espressione Nel contado rimasero comunque beni del conda era costituita dai mansi (appezza- plebe (e sottintendendo rustica) si designò, al clero cittadino che furono separati da quel- menti più o meno della medesima diffondersi del cristianesimo dapprima - e li del vescovo il quale fondò e dotò anche superfi cie, coltivati da liberi e semiliberi per distinguerla da quella cittadina - la po- conventi e ospedali. Oltre al più volte citato che dovevano versare un affi tto - in natura polazione di campagna che aveva per centro convento di Sant’Àmbrogio, risultano pos- e a volte in denaro - al padrone) ed infi ne le la chiesa, poi la parrocchia che ha sotto di sé sedere beni anche il capitolo di San Fedele terre in comune (generalmente pascoli e un gruppo di villaggi, e quindi la chiesa par- ed il monastero di Santa Maria Vetus. Da boschi). Non è da sottovalutare l’impor- rocchiale”. (2) parte sua il capitolo di San Vittore era pro- tanza delle foreste nel Medioevo. Il bosco Balerna e Riva San Vitale, le due pievi del prietario di beni non solo a Balerna, ma costituiva, unitamente ad altri terreni in- Mendrisiotto (Mendrisio è più recente) anche a , Morbio Inferio- re, Caneggio; riscuoteva parzialmente le decime nel capo-pieve ed a Castel San Pie- tro e totalmente a Morbio Inferiore e Supe- riore, Caneggio, Sagno e Salorino cui si - Chiasso aggiungevano quote a Pedrinate, Pontega- a o Lugan na (comunità citata separatamente da Ba- Breggi A2 lerna) e Coldrerio. In pratica il capitolo di

A O San Vittore aveva lo zampino in quasi tutti 2 N D A R G A E T igli agglomerati della sua circoscrizione. T T 3 O N O G 1 P

N A A D I A E V S R E A P I La dipendenza da Como provocò la perte- V L O R A C cipazione, volente o nolente, alla guerra L E I A decennale contro Milano. Sicuramente, V visto come fra gli obblighi vi era il servizio militare, alcuni balernitani presero parte al L A V E O N Z lungo confl itto che, iniziato nel 1118, fi nì 4 C E V I N A nel 1127 con la sconfi tta di Como, la par- V I ia O R D Ferrov ziale distruzione della città ed in particola- T A O T G A N re delle opere difensive. Di quella guerra S V I A rimane un lungo poema anonimo, il “De bello cumano”, tradotto da Enrico Besta con il titolo “La guerra dei Milanesi contro Como”. (4). Nei versi, l’anonimo comasco così esterna la disperazione sua e dei suoi concittadini 1 Rovine dell’antica torre 2 Probabili mura, fossato e terrapieno per la sconfi tta. 3 ex masseria “Nel fragore il dolore si dipinge sui volti ma- 4 chiesa nifesto. A terra cadono le torri e le dimore di Cluniola. Intorno stan- no i cittadini affl itti con le mani strappando- ed il Ceresio (dove avvennero vere e pro- i due natanti che, dalle descrizioni, doveva- si i capelli. prie battaglie navali) si svolsero in Brianza, no essere molto di più che semplici barche! …. nel Varesotto, in valle d’Intelvi, nel Lugane- Durante le operazioni militari, i Milanesi, Mestamente piangevan le lor mura quei di se e nel Mendrisiotto causando senza dub- grazie al tradimento per denaro del castel- Vico miserandi anch’essi …Restano bio danni e disagi alla popolazione. Fra gli lano Gisalberto Clerici, espugnarono il ca- agli infelici solamente episodi citati dall’Anonimo, il trasporto stello di Pontegana (1124). Così si esprime le lor misere capanne ...” dal Lario al Ceresio, via terra e passando l’Anonimo Cumano (Cluniola = Coloniola; Vico = Borgovico, presumibilmente da Balerna, du due navi. “... Van su Pantagano quartieri della città). (5) Chissà che spettacolo e che fatica trascinare e vi pongon l’assedio le schiere Le operazioni militari, oltre che sul Lario con la forza di innumerevoli buoi e uomini circondar preste quel castello ignaro. Esso era situato sulla roccia, della Breggia) rendeva arduo l’assalto. Leggiamo negli Statuti comaschi del con la sua torre edifi cato, bello Terminando il discorso sulla rocca di 1335 che “La castellanza di San Pietro per le sue mura, ma per le rupi minaccioso. Pontegana, diremo che venne almeno insieme con Balerna, deve riattare e tene- Un tale Gisalberto parzialmente ricostruita ed in parte ap- re riattata la strada dal ponte della Roda che chierico era stato della pieve, dentro parteneva al vescovo di Como. Le pro- di Chiasso fi no al ponte sul Raggio ... la abitava con la moglie e i fi gli. Lui raggira- prietà annesse, affi date a mezzadri, sono strada per la quale si sale a Gorla... due rono e piegarono con doni Milanesi. E citate in documenti del XIII e XIV seco- terzi del ponte chiamato della Pioda di quegli stoltamente lo. Nel 1350 il vescovo Bonifacio (lo stes- Chiasso”. col castello ai nemici consegna, insiem tra- so che fece erigere la chiesa Rossa a Ca- Tornano ad essere menzionate le due dendo con gli amici suoi stel San Pietro) ordinò notevoli lavori di strade cui abbiamo accennato in prece- i conoscenti al pari ed i parenti” (6) ristrutturazione ed è pertanto logico denza cioè la Chiasso- Sant’Antonio-Col- pensare che il castello fosse ancora abita- drerio-Mendrisio (il ponte sul Raggio Dalla descrizione (sebbene concisa) to. Probabilmente la distruzione defi ni- doveva trovarsi lungo l’attuale via Tarchi- dell’Anonimo traspare con suffi ciente tiva avvenne verso la fi ne del XVI secolo ni) e la Chiasso-Pontegana-Balerna-Cor- chiarezza come il castello dovesse essere ed i ruderi diventarono abbondante e teglia-Mendrisio. assai munito, oseremmo dire imponente gratuita fonte di prezioso materiale usa- Come già detto l’autoritaria città permet- e diffi cilmente espugnabile se i Milanesi to ad esempio per ampliare la plebana di teva qualche autonomia agli organismi ricorsero alla corruzione, dopo ben sei San Vittore o, più recentemente, nella locali. Gli Statuti, oltre all’esistenza dei anni dall’inizio delle ostilità, per averne costruzione della linea ferroviaria e della consoli, prevedevano infatti che ogni pie- ragione. Attualmente del castello rimane strada cantonale. ve avesse il suo burgus (località rurale di poca cosa ma si può tentare un abbozzo maggiore importanza) che, generalmen- (si perdoni se la fantasia si sostituirà All’inizio del XIII secolo Como, rapida- te, corrispondeva con il capo-pieve. Da all’archeologia) di come doveva presen- mente riavutasi dalla sconfi tta anche noi, però non fu così infatti centro eccle- tarsi in epoca medievale. Il fortilizio oc- grazie all’intervento imperiale, è sovra- siastico rimase Balerna mentre Mendrisio cupava parte del colle ed era probabil- na assoluta e pretende sottomissione e la soppiantò per quanto riguardava le mente affi ancato, sul lato sud-est, da un obbedienza pur mantenendo delle au- funzioni amministrative (è probabile che piccolo villaggio. Sempre verso sud-est torità locali, i consoli, cui spettava il du- in quegli anni costituì anche una nuova (ma le moderne costruzioni hanno can- plice compito di fare da tramite con la pieve). I Balernitani non si arresero alla cellato tutto) la difesa era data dalle mura città e di dirigere l’organizzazione del perdita di importanza e la disputa si pro- e forse anche da un fossato e un terrapie- villaggio. Gli Statuti dei singoli comuni trarrà fi no alla dominazione confederata no. Verso nord-ovest si erigeva la rocca (quelli di Balerna sono scomparsi) do- con rigurgiti anche in epoche più recenti. vera e propria avente come punti di for- vevano attenersi a quanto imposto dalla za una torre di cui ancora si vedono i città che interveniva anche in ambiti La metà del XIII secolo segnò l’inizio di resti ed un’altra sule cui fondamenta si precedentemente di competenza locale un lungo periodo assai confuso che vide suppone sia edifi cato il campanile (una certa autonomia era lasciata per Como dilaniata da continue lotte tra dell’attuale chiesetta. Sempre sui lati ciò che concerneva lo sfruttamento del- guelfi , apitanati dai Vitani con Albricci, nord-ovest e nord-est, la natura del ter- le terre comuni). Un capitolo impor- Azzali, Borsieri, Bontà, Brunocori, Ca- reno (stravolta dalla costruzione dell’au- tante riguardava la costruzione e la ma- stelli, Gambacurti, Lavizzari, Lavelli, tostrada e dalla correzione del corso nutenzione di strade, ponti, guadi. Malagrida, Meda, Malerba, Mosconi, Ol- giati, Oldrati, Peri, Perlasca, Sanbenedet- sero di parte guelfa. (8) A proposito soggette a Como. I successori di Franchi- to, Sala, Torriani, Vacani, Venosta, Villa e della lunga diatriba fra le due fazioni no Rusca tentarono a più riprese di riac- ghibellini i cui leader Rusconi (Rusca) e ricorderemo, nel 1282, la presa del ca- quistare le posizioni perse dapprima con Lambertenghi avevano come sostenitori stello di Pontegana da parte dei Rusca e il fi glio Lotario poi con il nipote Franchi- gli Appiani, gli Acqua, i Balbiani, i Bira- la strage perpetrata la notte di Natale no II. Nel 1412 Balerna era sotto il domi- ghi, i Castel S.Nazaro, i Castiglioni, i Car- del 1390 dai Busioni di Mendrisio nio dei duchi di Milano e governata da un della, i Duni, i Formenti, i Ficoni, i Mu- (ramo collaterale dei Torriani) ai danni podestà risiedente a Mendrisio: i Rusca goria, i Muralti, gli Ortelli, gli Orchi, i dei Rusconi nella chiesa di Castel San dal 1414 al 1432 che ottennero dai Vi- Panteri, i Pirovano, i Parravicini, i Porta, Pietro. Proprio a quel tragico fatto la sconti, come attestato in un documento, “ i Quadrio, i Raimondi, i Rastelli, i Rocca, voce popolare vorrebbe attribuire il ... tota plebe Balerne cum Castro Sancti Pe- gli Stoppani, i Vicedomini. (7) nome di Chiesa Rossa. tri dicto Castro Ruscono ... “, i Sanseverino Abbiamo vuluto riproporre la lista Numerosi furono, dalla metà del Trecento di Lugano (famiglia di origine napoleta- na) dal 1433 al 1435, di nuovo Franchino Rusca dal 1436 al 1438; ancora i Sanseve- rino fi no al 1447; per un breve periodo la Repubblica Ambrosiana (nata apporofi t- tando della morte dell’ultimo dei Visconti Filippo Maria) che nello stesso anno ce- dette il nostro territorio a Como; ancora i Rusca che nel 1448, con il già citato Fran- chino, riuscirono a farsi concedere dall’imperatore Federico III Balerna ed altri territori in feudo. Nel 1450, quando il duca di Milano era Francesco Sforza, il Mendrisiotto tornò in feudo ai Sanseveri- no (Americo, Francesco e Barnaba, fi gli di Luigi). Mentre il governo di Luigi sembra essere stato, per quei tempi, saggio e giu- sto, non altrettanto si potè dire di quello Lo stemma dei Torriani orna il portoncino d’ingresso della casa dell’arciprete dei fi gli ed in particolare di Francesco che, morto nel 1464, lasciò il feudo alla moglie completa non per pedanteria ma allo all’inizio del Cinquecento, i passaggi di Aloisia. La popolazione era però nausea- scopo di mostrare quali fossero, all’epo- proprietà subiti dalla pieve di Balerna. Nel ta dai Sanseverino e, in occasione del ca, le più importanti famiglie comasche 1335 Franchino Rusca, capitano della cit- giuramento di fedeltà ad Aloisia, insce- ed anche perché alcune sono tuttora tà di Como, rinunciò alla carica e, al suo narono minacciose dimostrazioni. Pren- presenti nel Mendrisiotto. Sempre il posto, venne eletto Azzo Visconti. Fu per dendoli dal Camponovo, riportiamo Cantù evidenzia come Balerna, Belliin- le nostre terre l’inizio della dipendenza da degli stralci del rapporto che il delegato zona e Lugano parteggiassero per i ghi- Milano anche se, fi no al 1402, pur facen- dello Sforza inviò al duca. (10) bellini mentre Mendrisio e Morbio fos- do parte dello Stato milanese, rimasero “1464, settembre, 13 ... Da poi chio sum stato a mendrixie et in sta famiglia cessò di avere poteri su Men- in rovina e malsicure per la presenza di pieve de balerna per lo vero che quisti ho- drisio e Lugano. Già nel 1467 comunque briganti e bestie feroci (in particolare lupi mini hanno osato tante disonestate che se- la comunità di Mendrisio e la pieve di Ba- ed orsi infestavano il paese), numerose ria ... a spostarlo. Quisti homini hanno lerna inviarono una supplica alla duches- epidemie di peste (1484, 1498, 1501) deci- battuto li messi del offi ciali ... alchuni altri sa madre Bianca Maria Visconti e a Gale- marono la popolazione, il 1476 ed il 1493 hanno levata ... et batuti alchuni hano ca- azzo Sforza chiedendo di venir furono anni di carestia. zato lo offi ciale zoxo del banco…, alchuni nuovamente incorporati nella giurisdi- Per tornare al palleggio fra signori e per andavano de nocte in compagnia de homi- zione di Como. Nel documento, riportato concludere la storia di quel tormentato ni circa LX a per la terra de mendrixie et dal Camponovo sono citati, come fi rma- periodo, diremo che Ludovico il Moro, dinance ala cas del offi ciale con un tambo- tari per Balerna “ Donatus de Uszio de Ba- nel 1499, diede in feudo Mendrisio e Ba- rino sonando et criando peloia, peloia [= lerna fq. Iohannis consul, Victor de Fontana lerna al conte Bartolomeo Crivelli il quale avaraccio]“. Aloisia, prudentemente, ri- fq. ser Antoiii, Antonius de Casago fq. Otto- fece però appena in tempo a visitarle poi- nunciò al feudo che passò sotto la diretta roli, Gabriel del Pesso fq. Iacobi, Petrus del ché nell’ottobre di quell’anno Luigi XII re amministrazione del duca il quale delegò Pesso fq. Iohannis, Donatus de Cardano fq. di Francia, le cui truppe avevano occupa- a Mendrisio un suo rappresentante con il Primi, Petrus fq. Iohannis de Interlenghis, to la nostra pieve, la cedette a Donato de titolo di Podestà.* Petrolus de Fontana fq. Gregorii, Victor de Carcano ed al conte Manfredo Tornielli. * Elenco dei vicari e podestà durante il Prato Curte fq. Zanoli et Stephanus del Pes- Termina in quegli anni la presenza mila- dominio ducale so fq. Victoris, omnes vici et habitatores nese. Ora, a contendersi il Mendrisiotto, Per un elenco completo vedasi M. Medici, communis Balerne”.(11) già suffi cientemente provato, saranno Storia di Mendrisio, 1980, vol. 1, p. 659-660 Dal 1485 al 1499 Ludovico Maria Sforza Francesi e Svizzeri. Alla morte di Francesco Sforza (1466) suo (più conosciuto come Ludovico il Moro) fi glio Galeazzo Maria riportò i Sanseveri- tenne il possesso del Mendrisiotto attra- no e, contemporaneamente, ripresero i verso delegati e sembra che plaga, compli- dissidi che si protrassero fi no al 1485 anno ce principale l’eterna lotta fra guelfi e ghi- Note in cui, fi nalmente (è il caso di dirlo) que- bellini, fosse allo stremo. Le strade erano 1. Motta E. Effemeridi ticinesi, Giubia- sco, 1991, p.7 2. Camponovo O., op.cit., p. 442 3. Gianoncelli M., op.cit., p. 113 4. Anonimo Cumano, La guerra dei Mi- lanesi contro Como, Milano, 1985 5. Anonimo Cumano, op.cit., p. 102, vv. 3023-3037 6. Anonimo Cumano, op.cit., p. 51, vv 1166-1179 7. Cantù C., Storia di Como e sua provincia, ristampa anastatica, Brescia, 1975, p. 1071 8. Cantù C., op.cit., p. 1071 9. Camponovo O., op.cit., p. 244 10. Camponovo O., op.cit., p. 248-249 Antichi sigilli della Pieve 11. Camponovo O., op.cit., p. 251-252 La sudditanza agli Svizzeri Balerna, considerando che la maggior Il Capitolo di San Vittore vide sempre parte di coloro che dipendon da quel giu- di più calare le sue entrate e ciò diede dice risiedono in prossimità di Balerna e luogo a numerose liti, cause, processi Nel 1512 gli Svizzeri, spronati dal cardi- sono pertanto più numerosi di quelli [di- contro singoli abitanti o intere comuni- nale di Sion Matteo Schiner, convinto pendenti] da Mendrisio”. Il tentativo tà. Citeremo, a mo’ di esempio, la lunga sostenitore dell’espansionismo verso non riuscì in quanto nel medesimo do- disputa con i villaggi della valle di Mug- sud, vinsero i Francesi a Pavia e l’anno cumento si legge “I delegati hanno ri- gio (Caneggio in particolare) circa la dopo a Novara mentre nel 1515, in sposto che riservano ai loro Signori il di- decima sulle castagne e il vino. I docu- cruento combattimento a Melegnano ritto di scegliere la residenza del giudice menti relativi a tale diatriba, in gran (allora Marignano) uscirono sconfi tti dove loro piacerà” (2) La scelta cadde su parte custoditi nell’Archivio di Stato di rinunciando al sogno di dominio sulle Mendrisio ma, piccolo contentino, si Como, sono costituiti addirittura da al- terre lombarde. concesse la denominazione “Baliaggio cune centinaia di lettere. Castagne e Fu nel 1512 che essi occuparono il no- di Mendrisio e della Pieve di Balerna” ed vino erano essenziali nell’alimentazione stro Comune confermandone gli Statuti il landfogto, almeno fi no al 1573, tenne dei quel tempo pertanto nessuna delle (ciò che fu fatto anche nel 1513, 1653, giustizia nelle due località. due parti voleva cedere e ci si dovette 1718, 1782). Nel 1513 gli Svizzeri stabili- rivolgere alla giustizia civile, al landfog- rono pure che il Mendrisiotto avrebbe Solo nel 1522-1523 (dopo un periodo to che, a quanto risulta, tentò di tirarla costituito un nuovo baliaggio separato in cui il Mendrisiotto fu una specie di per le lunghe tanto che l’arciprete (An- da Lugano “ Noi [i Confederati] abbia- terra di nessuno governata, si fa per tonio Clerici) si indirizzò addirittura al mo ancora loro [a quelli di Mendrisio e dire, da alcuni podestà) il nuovo ba- Papa (Gregorio XIII). Ecco riassunti al- Balerna] dato il privilegio di non essere liaggio divenne stabile possesso deì cuni passaggi del documento papale oppressi né molestati da quelli di Lugano e Cantoni elvetici. che risale al 5 settembre 1573 “... La co- di non pagare alla detta Valle [di Lugano] Balerna, dunque, non fu capitale della munità e gli uomini di questa villa [Ca- tributi o spese, ma di essere e restare come fogtia masolo capo di una pieve che, neggio] negano di essere tenuti [a paga- per il passato, da quelli separati”.(1) come abbiamo visto, era sia organismo re] le premesse [decime] ... perché qui vi Risulta evidente che Lugano mirava a religioso che politico-amministrativo. sono luoghi montuosi e silvestri e poco controllare l’estremo lembo del Ticino Iniziando dalla prima prerogativa, con atti alla coltura e soggetti alle grandinate, sicuramente sperando di trarre giova- il passare degli anni, si assistette ad un tanto che a malapena si producono la se- mento dall’esazione dei pedaggi sulle progressivo calo di importanza via via menza [del grano] e niente vino e delle merci in transito più che dal preleva- che si creavano, nei singoli villaggi, delle castagne... tuttavia il Capitolo e i Cano- mento di tasse dagli abitanti. Sempre parrocchie indipendenti: XV secolo nici e la comunità e gli uomini predetti, nel 1513, i Balernitani fecero un ulterio- Mendrisio, 1557 Ligornetto,1573 Vacal- desiderosi di evitare la suddetta lite ... re tentativo per diventare capoluogo lo, prima de11575 Stabio, prima del sotto il nostro beneplacito e quello della (burgus) del baliaggio. Si legge, fra l’al- 1578 Novazzano, 1593 Coldrerio, 1599 sede apostolica, vennero a concordia: e tro, nell’atto di dedizione (Baden, 24 , 1601 Salorino, 1626 Castel cioè che la comunità sia tenuta in perpe- giugno 1513) “... Così pure i nominati di San Pietro, tra il 1633 e il 1671 Caneg- tuo a versare le previste decime sul gra- Balerna hanno chiesto... la separazione gio, 1776 Morbio Inferiore, XVIII seco- no, sulle verdure e sugli altri frutti ... e giurisdizionale e amministrativa da lo Pedrinate, 1802 Morbio Superiore, che il Capitolo di Balerna sia tenuto e Mendrisio ... che il giudice abbia casa in 1821 Cabbio e Monte. (5) debba, lui stesso e i suoi successori, libe- rare il comune della decima del vino e Momenti particolarmente importanti va il s. r. Francesco Torriano dottor in te- delle castagne.” nella vita della pieve e delle parrocchie ologia subdiacono... Io non so se li cano- Gregorio Papa XIII”. (6) erano e sono le visite pastorali e quando nici miei residenti si confessino spesse Per quanto riguarda il funzionamento giungeva il vescovo o il suo delegato, so- volta o rare volte perché da me non viene della pieve (sempre intesa nella sua prattutto dopo il Concilio di Trento alcuno ... il medemo posso dire de curati connotazione religiosa) mancano quasi (1545-1563) arciprete e canonici erano et vice curati della mia pieve ... delli chie- del tutto documenti antecedenti l’anno sottoposti ad un vero e proprio terzo rici il medemo posso dire però io gli rac- 1000. Verso il 1200 si sa che risiedevano grado ed il prelato dava precisi ordini comanda molto severare quel tanto che se a Balerna 9 canonici più l’arciprete (8 per migliorare le condizioni non solo gli raccomanda negli ordeni che pigliano nel 1333, 5 nel 1339, 3 nel 1432, 2 nel delle anime ma anche di chiese e cap- ... Alla dottrina christiana quando io son 1491, 5 nel 1540 e nel 1566, 8 nel 1675, pelle la cui cura lasciava a volte a desi- sano ... ci attendo ogni festa o, almeno la 8 nel 1846). derare vuoi per negligenza, vuoi per domenica ... ma li populi mi fanno stur- Poco si conosce sul funzionamento del mancanza di fondi. Particolarmente bare per esser molto negligenti a venir e capitolo, sulla ripartizione dei compiti, dettagliata è la documentazione relativa mandare i fi glioli ... Io non so che alcuno sull’obbligo di residenza nel capo-pieve. alla visita effettuata da monsignor Feli- canonico curato né altro sacerdote facci Riassumiamo alcune note redatte da ciano Ninguarda, vescovo di Como, nel mercantia né dia denari a interessi ... Antonietta Moretti.(7) Un documento 1591. Da quegli atti, oggetto di uno stu- Quanto che i miei canonici o altri sacer- del 1362 informa che l’elezione dell’ar- dio di Sandro Bianconi e Brigitte Sch- doti tengano o portino achebusio o altre ciprete (il primo attestato nel 1209 è warz, togliamo alcuni passaggi. (8) armi prohibite se son molto retirati datti Januarius) compete ai canonici mentre Monsignor Ninguarda giunse a Balerna canonici d’alcuni mesi in qua di portar uno antecedente (1330) rivela che tale la sera del 13 maggio 1591 ed il 15 inter- quell’arme ... quanto alla caccia de leppre incarico spetta al vescovo di Como. A rogò i membri del capitolo iniziando alcinu mi hanno fatto strurbare li mesi volte la carica veniva ceduta previa ap- dall’arciprete Luigi Torriani il quale di- passati perché troppo vi attendevano con provazione del Papa (nel 1473 da Jo- chiarò “L’arcipretato di questa chiesa perdita delli offi ci et altri sviamenti ... Il hannes de Nato a Jeronimus de Nato; l’hebbe da Pio IV l’anno del signor nostro mio populo di Balerna, ma ancora delle nel 1499 da Marcus Paernio a Simon de 1565 ... item ho ottenuto da Sisto V l’an- terre vicine sogliono confessare et comu- Paernio; dal 1258 al 1674 si tratta di una no 1587 ... una cappella di S.Eusebio nel nicare almeno quattro o cinque volte specie di carica ereditaria fre ben 7 arci- luogo di Castel S.Pietro ... rende ogni l’anno ... è vero che gli Huomeni sono in preti appartenenti alla famiglia dei Tor- anno scudi vinticinque ... Nella mia col- questo molto più negligenti delle donne... riani di Mendrisio). A partire dal XV legiata vi sono otto prebende canonicali, Non so che né nella mia cura di Balerna secolo i canonici si divisero in residenti delle quali ne possiedono quattro canoni- né nella pieve vi sia alcuno scomunicato. e non residenti (primo passo verso la ci residenti et sono li m.r p. Francesco E’ vero che per non haver satisfato alla s. disgregazione della pieve) questi ultimi Torriano, p. Cesar Buzzo, p. Leonardo ma communione questa prossima Pa- però dovevano venire a Balerna in par- Molla, p. Antonio Buggia et li non resi- scha, io facci interdire dalla chiesa quat- ticolari ricorrenze (la Settimana Santa o denti sono li r. d. Giulio Boniperto sacer- tro huomeni de li quali doi subito venne- la festa di San Vittore) e partecipare agli dote, qual serve per cappellano a Gironi- ro a penitentia, a uno per degni rispetti uffi ci divini. In alcuni casi i canonici co nella pieve di Uggiate, p. Marco Comi, ho prorogato la communione l’altro fora- non risiedevano nel capo-pieve poiché sacerdote, ... Francesco Torre accolito, stiero non é mai comparso et credo sia cumulavano benefi ci in diverse località. qual studia a Como, l’ultimo lo possede- absente”. Seguono le deposizioni dei vari canonici. Quale impressione si può pensare che i presuli comaschi vi allog- del comune di Balerna, qualmente mer- trarre? Tutto sommato buona, conside- giassero e chissà da quanto tempo. coledì prossimo passato a tre hore avante rati i tempi, fatta forse eccezione sul giorno essendo il rev. do. M. r. Prete Mar- portare e tenere armi ma era, per allora Nel corso del lungo periodo di suddi- co del Como, canonico di Balerna, leva- e come abbiamo visto, prassi assai co- tanza agli Svizzeri non si registrarono, to ao orinare aprendo la fenestra per mune in una terra di confi ne in cui tutto sommato, eventi clamorosi e per votar l’orinatorio nel tornar a serrar la scorrazzavano frequentemente con- quasi tre secoli il Ticino godette di anni fenestra, fu sparata una archabusata trabbandieri a malfattori ed in cui la relativamente pacifi ci sotto la protezio- alla volta del detto M. r. Prete Marco, la caccia era a volte più che un passatem- ne di quella che era una forza militare quale toccò circa una spanna più abasso po. Si notino la precisione nel computo coccolata da molti potenti europei cui del limitale della fenestra, fu sparata da di chi non si era confessato e comunica- forniva i famosi soldati mercenari i uno che stette nell’horto del R o. M. r. to e la severità verso chi non aveva ot- quali, pur combattendo per denaro, si Prete Alessandro Maderno, canonico di temperato all’obbligo persone che, in distinsero più volte per coraggio e dedi- Balerna, dippos [_ dietro] del muro caso di morte, non avevano diritto a fu- zione. Frequenti furono comunque le rimpetto a detta fenestra, ma non si sa nerali religiosi: tutto però era fortuna- liti e le risse e, a volte, ci scappavano chi la sparasse, né vi furono testimoni tamente lasciato al buon senso ed alla morti e feriti il tutto favorito dalla foco- alchuni eccetto M. r. Prete Gio. Pietro pietà dei sacerdoti. sità degli animi, dalle abbondanti liba- Fontana, qual essendo in letto in casa Nella qualità di capo-pieve più meri- gioni e dall’uso abbastanza generalizza- sua senté l’archabusata”. (9) dionale del territorio elvetico, Balerna to (sebbene proibito) di portare armi Sull’amministrazione della giustizia in aveva l’onore di accogliere ed ospitare il sia da taglio che da fuoco. Anche il con- epoca balivale torneremo comunque Nunzio apostolico quando si recava al trabbando costituiva fonte di preoccu- nelle pagine seguenti. di là delle Alpi. Era nel nostro Comune pazione per i landfogti che più volte che i rappresentanti dei Cantoni gli tentarono di intervenire ma con scarsi Balerna era sede del Consiglio della Pie- rendevano omaggio prima di scortarlo risultati perché non disponevano di ve, organismo politico-amministrativo nel suo viaggio. Di questo privilegio e una vera e propria forza di polizia ai di cui facevano parte i consoli dei sin- delle sale della Nunziatura diremo in loro ordini diretti. Non che Balerna e goli comuni a volte affi ancati da uno o seguito. Per terminare il discorso sulla dintorni fossero una specie di Far West, più delegati; alle discussioni poteva pieve (che potrebbe essere molto lun- ma è certo che non era raro risolvere partecipare il landfogto ma aveva solo go) ricorderemo lo stretto legame, ose- questioni personali a non ricorrendo autorità consultiva. Principali argo- remmo dire affettivo che i vescovi di alla forza. A questo proposito il Campo- menti di discussione e delibera erano le Como riservavano a Balerna. Questa novo riporta la denuncia di un episo- strade (della cui costruzione e manu- predilezione è testimoniata dal fatto che dio, risoltosi fortunatamente senza tenzione i landfogti non si preoccupa- scelsero il nostro Comune come resi- spargimento di sangue, subito dal cano- vano minimamente), i pesi, la misure, denza di vacanza estiva e ciò ben prima nico del Capitolo di Balerna Comi. A l’approvvigionamento di cibo, la tassa di erigervi l’ancora esistente Villa vesco- segnalare il fattaccio al landfogto fu il sul sale. Il Consiglio della Pieve nomi- vile. Nella cucina di un’antica casa in console Giacomo Antonio Quadri nava anche dei funzionari quale ad via Fontana esiste infatti un ampio ca- “1601 die sabbarti, quarto mensi augusti esempio il camparo (tesoriere-contabi- mino recante lo stemma del vescovo A voi M. co S. Podestà di Mendrisio de- le) e sceglieva i plebani o reggenti che, Gianantonio Volpi e la data 1559. Ciò fa nuntia Jacomo Antonio Quadrio console più o meno, erano un corrispondente dell’attuale potere esecutivo. I plebani triziato comunque esiste e prospera Ill.mo Landfogto possa ricavarne il suo restavano in carica un anno e, di regola, ancora in numerose località ticinesi ma terzo. non potevano essere subito rieletti. Il non più nel nostro Comune dove venne E così giurarono successivamente: per la Consiglio godeva inoltre del diritto di sciolto probabilmente alla fi ne del Set- comunità di Balerna il nobile sig. Anto- sigillare i propri documenti: il sigillo tecento. Il Patriziato balernitano era nio Paernio qm. nob. Giambattista ... Li portava incisa una croce (identica a proprietario di vaste aree soprattutto quali consoli, alzati le tre dita, hanno quella dei comuni di Como e Milano) e nella zona dell’attuale Pian Faloppia giurato nelle mani di me Landscriba in- la dicitura Plebis Balernae. Le riunioni (Pastiùa), a Sant’Antonio (era padrone, frascritto come segue: erano tenute normalmente il giorno se- fra l’altro della chiesa che poi passò al che tutti saranno fedeli ed obbedienti all’Ill. guente l’Epifania (7 gennaio) nella Casa Comune) e al Dosso. I terreni vennero mo Signor Reggente Landfogto di Mendri- della Ragione, nome pomposo e che fa spartiti fra patrizi e Comune sollevando sio e Balerna e che gli porteranno fedelmen- pensare ad un sontuoso palazzo ma, numerose dispute tese ad accaparrarsi te tutte le denunzie de’ casi che occorreran- come annota il Camponovo, doveva le parti migliori. no ne’ rispettivi Comuni sotto pena di scudi trattarsi di un semplice locale, magari 10 per volta e per ciascun contrafacente e se più grande del solito, nell’abitazione di L’insediamento del nuovo landfogto saranno casi di malefi ziosi li porteranno un balernitano infl uente e non possia- era eseguito dai Sindacatori inviati dai immediatamente ed in tutto e per tutto alla mo nemmeno escludere che tali riunio- Cantoni sovrani. Spettava loro con- forma de’ Supremi DecretiLandscriba ni, così come quelle degli abitanti del trollare l’operato del balivo anche per de Beroldingen”. (11) comune, si tenesse in chiesa quanto concerneva l’amministrazione Un momento importante nella vita Le riunioni dei vicini (chiamati poi pa- del baliaggio: essi, inoltre, costituivano delle nostre comunità rurali era rap- trizi) si tenevano a Balerna solitamente l’autorità di ricorso in materia giudi- presentato dal mercato, occasione di nella chiesa di Santa Maria; erano an- ziaria. vendita e acquisto di merci ma anche nunciate dal suono della campana e Reggenti e Consoli della Pieve presta- di incontro. L’autorizzazione a tenere presiedute dai consoli. Non tutti pote- vano giuramento di fedeltà al landfog- un mercato era rilasciata, dietro paga- vano parteciparvi, ma solamente gli to (spesso rappresentato dal landscri- mento di una tassa, dal landfogto. A iscritti alla vicinanza (i capifamiglia ba una specie di segretario) e, fra l’altro Balerna il mercato aveva luogo il 22 di delle casate più antiche) promettevano di versargli un terzo dei ogni mese e “... in detti giorni di merca- Rimanevano esclusi i cosiddetti divisi (a proventi di multe e contravvenzioni. Si to, è lecito vendere e comprare ogni sorta volte la maggioranze dei residenti) e legge in un documento del 1784 di vittuaglie, grassina, polaria, castagne, spesso fra i due gruppi, soprattutto “1784 die 7 mensis Januariis lumache, cipolle et simili raccolte in quando erano in discussione argomenti Il signor Carlo Lavizzari fi glio del sig. questa giurisdizione; et fuori di d. ti. g. di interesse generale, sorgevano aspri Galeazzo di Mendrisio come nuovo Reg- di mercato non è lecito né permesso ad dissidi dei quali il landfogto non si oc- gente ha giurato nelle mani del Lan- alchuno vendere simili vittuaglie per cupava più di tanto per non dire che dscriba infrascritto come segue: estraherle di non se ne curava affatto. Più volte, non che procurerà il bene ed ovvierà il male q. a. giurisdizione ... si fa pubblica grida solo a Balerna, i divisi rivendicarono di detta Magnifi ca Pieve e se farà qual- et commandamento a tutti li mercanti pari diritti dei vicini ma, per poterli ot- che grida notifi cherà all’Ill. mo Signor di grano ... che debbano condurre sopra tenere e nemmeno tutti, dovettero at- Landfogto tutti li trasgressori, come an- li d. i. mercati di Mend.o e Bal.a a hora tendere la Rivoluzione francese. Il Pa- che tutte le condanne, affi nché il prefato debita cioè alla mattina a due hore di giorno al più tardi, et tenere esposto ogni soldato doveva avere un archibu- teva essere infl itta a vita o per un certo pubblicamente sopra d. o. mercato al- gio, una spada ed una bandoliera men- numero di anni. meno il spatio di quattro hore continue tre i Consoli dovevano portare 2 libbre Nel caso di reati minori oppure prima nel tempo d’hinverno et almeno se hore di polvere, 40 palle di piombo e 6 pietre di una esecuzione era prevista la berli- nel tempo di hestate”. (12) focaie per ciascun milite. Un inventario na: il condannato veniva legato in un Ai landfogti spettava inoltre il compito effettuato nel 1652 è illuminante sullo luogo pubblico (una piazza ad esem- di regolare la caccia e la pesca, attività stato delle armi: a Balerna, presso il pio) con vicino un cartello con scritto il proibite senza la loro autorizzazione; al Console, c’erano infatti solamente 6 nome ed il motivo della condanna. Ra- balivo inoltre spettava la pelliccia degli moschetti malfunzionanti! ramente si infl iggevano condanne al animali uccisi. Le gride a proposito di Era pure compito del lanfogto ammini- carcere (eccettuati i periodi di detenzio- caccia e pesca diventavano frequenti e strare la giustizia. Le vertenze potevano ne preventiva) e ciò perché si creavano severe soprattutto in tempo di carestia in esere di tre tipi: - dei costi (cibo, sorveglianza, ecc. ); capi- particolare verso gli stranieri qe quando - le cause per malefi cio tava anzi a volte che la famiglia del con- dal Milanese diminuivano le importa- - le cause criminali dannato dovesse rifondere all’autorità zioni di generi alimentari. Una grida del - le cause civili. le spese per la carcerazione. Le cause 1542, ad esempio, ordinava “... che non li Nel primo caso (malefi cio) era prevista criminali comprendevano i delitti mi- sia persona alchuna, si di questa jurisdi- la pena più pesante e cioè la morte, soli- nori (ingiurie, ferimenti, percosse) e, tione quanto di fuora che volsca né presu- tamente per decapitazione oppure tra- assai spesso il colpevole, oltre alla berli- ma senza speziale licentia ... andar a cazia mite il rogo (le streghe in particolare) o na, veniva condannato ad una pena pe- de animali quadrupedi, excetti lupi et orsi, l’impiccagione. Le esecuzioni capitali cuniaria. Alcuni landfogti anzi preferi- né fassani, pernice et quaglie ... sotto pena avevano luogo in zona Nebbiano (tra vano infl iggere multe piuttosto che di scudi 3 per volta ... (13) Mendrisio e ) o a Cer- punizioni corporali: avevano infatti il Il landfogto era responsabile del con- cera in territorio di . loro tornaconto poiché una parte della tingente militare ma le spese per l’equi- Ai colpevoli poteva essere infl itto il somma andava alla vittima ed una al paggiamento toccavano ai comuni. Nel bando: essi cioè dovevano lasciare il ter- balivo stesso. 1600, ad esempio, il baliaggio doveva ritorio elvetico, i Consoli erano obbli- Le cause civili riguardavano dispute (in teoria) fornire 823 uomini. Sappia- gati a dar loro la caccia e, se rientravano concernenti ad esempio la proprietà, i mo che Balerna, nel 1569, era tenuta a nel baliaggio, una volta scoperti, erano diritti d’uso, i diritti di passo, ecc. e, al- fornire 80 militi, ma il numero, con il automaticamente condannati. Il bando meno durante il XVI secolo, il landfog- passare del tempo, diminuì (nel 1688, poteva essere a vita oppure per un de- to le presiedeva anche a Balerna. Nei 300 uomini in tutto il baliaggio) forse terminato numero di anni. Non era raro secoli seguenti tutto venne però centra- anche per lo scarso spirito guerriero e la però che dei banditi, visto come alle lizzato a Mendrisio. preparazione praticamente nulla. L’età frontiere in pratica non esistessero con- Come già accennato, la colpa più grave in cui si era tenuti a prestare servizio trolli, se ne venissero e lasciassero il ba- (eccettuato forse l’infanticidio) era il andava dai 18 ai 60-70 anni; la scelta era liaggio con tutta comodità. malefi cio. Tutti credevano nelle streghe e affi data alla sorte ed era possibile che Il reo poteva essere anche condannato nei loro nefasrti riti e, soprattutto dopo il membri della stessa famiglia si sostitu- alla galera e cioè obbligato a rimanere Concilio di Trento, la lotta contre le pre- issero fra loro. Per quanto riguarda quale rematore forzato sulle navi (soli- sunte megere divenne spietata. Bastava l’equipaggiamento (sempre in teoria) tamente veneziane): anche la galera po- un nonnulla, un minimo sospetto, un’ac- cusa infondata, una maldicenza per ca- Tariffa per il Mastro di giustizia nel 1729 dere nelle mani della giustizia che, in stretta collaborazione con la Chiesa, fa- - per tutti li colpi di una esecuzione ceva di tutto per punire in modo drasti- con tenaglie infuocate lire 20 milanesi co e defi nitivo i rei. La loro sorte era qua- si sempre segnata ancor prima dell’inizio - per impiccare, taglio della testa, del processo e la confessione veniva strozzare stando alla colonna, strappata con la tortura in modo che an- per abbruciare e squartare, che i più robusti fi sicamente e moral- per ciascuna simil esecuzione 7 s. 10 mente, prima o poi cedevano. Nel ba- liaggio di Mendrisio e Balerna i casi di - per affi ggere una testa al patibolo 12 malefi cio furono pochi rispetto ad altre zone del Ticino (le Valli in particolare) - per fare una catasta di legna ed anche da noi furono soprattutto le per abbruciare una strega o altro malfattore 12 donne ad essere accusate (ci risulta sola- mente un caso di stregone). Tale e tanta - per tagliare una mano 10 era la paura verso le streghe che i Comu- ni erano disposti a pagare volentieri le - per ciascun colpo se viene arrotato 5 spese di giustizia! Un modo particolare per risolvere le ver- - per mettere uno alla berlina 1 s. 5 tenze era il Frid, novità introdotta dai Cantoni sovrani. Una persona colpevole - trasferta giornaliera 12” di reati minori (percosse, ingiurie, ecc.) era obbligata a non più ripetere il gesto Aggiungeremo, per complemento di dal Piemonte (quelle di grano in par- attraverso una promessa solenne che le- informazione che, abbastanza fre- ticolare) diminuivano drasticamente gava la due parti fi no, in certi casi al quar- quentemente, la pena veniva com- e, a volte, si bloccavano del tutto. to grado di parentela. Il Frid durava, di mutata in un altra più umana dietro I rimedi a disposizione del lanfogto e regola, per il periodo di permanenza del pagamento di una certa somma. A dei responsabili comunali erano po- landfogto che 1’evava sentenziato e, evi- questa opportunità facevano spesso chi e di scarsa efficacia. Oltre al seve- dentemente, chi non lo rispettava, veniva capo soprattutto e per evidenti moti- ro razionamento, si ricorreva all’aiu- automaticamente condannato. Il Frid fa- vi, le famiglie benestanti. to divino organizzando processioni e ceva chiaramente leva sull’onore della Qualcosa già abbiamo scritto a pro- giornate di preghiera straordinarie persona e sulla fedeltà alla parola data. posito dei periodi di siccità e conse- cui tutti erano tenuti a partecipare. Diamo, a conclusione di questa parte de- guente carestia che colpivano le no- Una tremenda siccità colpì ad esem- dicata all’amministrazione della giustizia, stre regioni: erano momenti grami e pio il Ticino nel 1597 ed il landfogto la tariffa del Mastro di giustizia (il boia) la misera economia di sussistenza di Mendrisio ordinò che “ ... l’ultima nell’anno 1729. Il Mastro di giustizia era non riusciva a soddisfare i bisogni ferie di Pentecoste gli uomini dei co- uno solo per tutti i baliaggi e li girava ac- alimentari della gente tanto più che muni della fogtia, uno per casa, si re- compagnato da un aiutante, il tirapée. le importanzioni dalla Lombardia e cassero in processione al Santuario della Madonna dei miracoli di Morbio I medicamenti, sì, ma quali e quanto estro costruttore soprattutto a Roma Inferiore perché Dio voglia conservare efficaci? Al lettore la risposta dopo durante il XVII secolo, Domenico li frutti della terra per sostentazione che avrà letto la seguente ricetta con- Bossi (?-1644) maestro costruttore a de’ poveretti poiché tanto nel nuovo tro il colera: bisognava preparare Praga, Pietro Quadri architetto a Ge- quanto nel vecchio Testamento si è vi- questo intruglio: nova verso il 1650, Innocente Regaz- sto che niuna cosa è che plachi l’ira aceto dolce (3 once), acquavite ordi- zoni architetto attivo nella seconda giusta d’Iddio benedetto che il conver- naria (6 once), farina di senape (1/2 metà del Settecento, Giovanni Ludo- tirsi et vuoltarsi al Signore con oratio- oncia), canfora raschiata (2 dram- vico Quadri (?-1733) architetto e in- ni et prieghi”. (14) me), pepe polverizzato (2 dramme), cisore a Bologna. Meta delle processioni erano anche uno spicchio d’aglio pestato; il tutto la Madonna del Monte sopra Varese, messo in un vaso ben tappato e la- il Santo Crocifisso di Como e la chie- sciato in infusione tre giorni esposto sa di San Giuseppe di Uggiate. A vol- al sole o in un luogo caldo. Altri ri- te venivano pure organizzati tridui medi erano senapismi, polentine di solenni di preghiera con l’esposizio- linosa con essenza di trementina, ne delle reliquie: guai poi a chi tenta- sacchetti pieni di cenere o sabbia cal- Note va di esportare generi alimentari o di de, bagni di vapore con aceto forte o cacciare poiché ciò causava gravi melissa, gocce di liquore ammoniaco 1. Camponovo O., op.cit., p. 268 danni alle già provate colture e a quei anisato canforato, Alcali volatile cri- 2. Camponovo O., op.cit., p. 297-298 commercianti che vendevano a prez- stallizzato sciolto in un decotto di 3. Monti A., Il Mendrisiotto svizzero zi esagerati o rubavano sul peso. avena o orzo. (dalla fogtia al distretto), Bellinzona, Molto spesso, anche come conse- Molti, anche allora, dovevano emi- 1935 guenza dei periodi di siccità e care- grare. L’emigrazione ticinese non è 4. Medici M., op.cit., p. 742 ss. stia, scoppiavano delle epidemie solo quella dell’Ottocento ma iniziò 5. AA.VV., Helvetia sacra, Sezione 11, complice, evidentemente, l’igiene molto prima. Mete preferite erano le parte I, Berna, 1984, p. 54 che lasciava alquanto a desiderare. città del nord Italia ma alcuni si spin- 6. AA.VV., Ricerca in valle, Balerna, Sugli organismi indeboliti dalla fame gevano be più lontano. Durante il 1983, p. 145-146 avevano facile presa molte malattie periodo balivale continuò quindi 7. Moretti A., op.cit., p. 11-26 ma la situazione precipitava quando l’emorragia di artigiani, operai non 8. Bianconi S.-Schwarz Brigitte, Il vesco- scoppiavano epidemie di peste, tifo, qualificati e artisti che in tutta Euro- vo, il clero, il popolo, Locarno, 1991, p. colera, vaiolo, ecc. Sulle epidemie (in pa lasciarono il segno della loro abi- 63-76 particolare quelle di colera) tornere- lità tecnica abbinata alla fantasia ed 9. Camponovo O., op.cit., p. 548 mo a scrivendo dell’Ottocento, men- al gusto del bello. Molti di loro era- 10.Per la lettura completa del verbale si tre ci limiteremo in questo paragrafo no, in altre parole, dei geni. Balerna veda: Camponovo O., op.cit., p. 512- ad alcune brevi considerazioni. 1 non può vantare dei Maderni, Rodari 514 11.Medici M., op.cit., vol 1, p. 766- provvedimenti erano di vario tipo: la o Fontana comunque alcuni suoi cit- 767 chiusura delle frontiere, l’isolamento tadini si distinsero in vari campi. Ci- 12.Medici M., op.cit., vol 1., p. 812 delle zone infette o a rischi, la pre- teremo, ma l’elenco è sicuramente 13Medici M., op.cit., vol 1., p. 823 ghiera, i medicamenti. incompleto, Francesco Agustone ma- 14.Medici M., op.cit., vol 2., p. 901 La “tutela” Francese gne (di città nel vero senso del termine occupavano la gente. Per questi ed altri non ve n’erano) e la nobiltà locale non motivi, la stragrande maggioranza della godeva di privilegi feudali e territoriali popolazione desiderava la conservazio- Premettiamo come in questo impor- particolarmente vessatori (analogo di- ne dello status quo all’interno della tante periodo storico denso di novità, la scorso può essere fatto per le istituzioni Confederazione ciò che garantiva sia Svizzera, il Ticino, il Mendrisiotto e Ba- ecclesiastiche). In un paese di piccoli una pace religiosa che politica. lerna abbiano svolto un ruolo seconda- proprietari agricoli, poi, anche il più Le nuove idee comunque piano piano rio: furono quasi esclusivamente delle umile contadino, avendo in più il godi- penetrarono nei baliaggi soprattutto per pedine in mano francese tanto da avva- mento dei beni comuni, poteva, in tempi opera di religiosi aderenti alle dottrine lorare il detto popolare che circolava in normali, quasi sempre soddisfare le ne- giansegnite. Fra loro l’abate Giuseppe Lombardia “ Liberté, égalité, fraternité, cessità urgenti che erano, in fi n dei conti, Vanelli di Grancia, il sacerdote Modesto lur van in caroza e nüm a pé”. Gioco for- avere del cibo ed un tetto. Farina di Lugano, l’arciprete luganese za quindi, per riallacciarsi alle vicende Il regime dei landfogti, eccettuati alcuni Francesco Riva, l’abate Paolo Gamba di locali, gettare uno sguardo a ciò che av- abusi nell’amministrazione della giusti- Arzo ed altri ancora. Li affi ancavano al- venne al di là dei nostri confi ni non solo zia, non era stato tirannico: i balivi non si cuni giovani formatisi in particolare nel- nel resto della Svizzera ma anche nella immischiavano nelle faccende dei comu- le università di Pavia, Padova e Bologna. confi nante Lombardia. ni (vera e propria patria dei nostri avi), Le nuove idee dunque cominciarono a Il rinnovamento politico conseguente non avevano imposto tributi speciali né diffondersi cominciando dal Mendri- alla Rivoluzione Francese fu opera, per le obblighi militari particolarmente onero- siotto e dal Luganese e ciò anche per la terre ticinesi, soprattutto di una mino- si. Solo verso la fi ne del 700 e in partico- vicinanza con la Lombardia. ranza di intellettuali e notabili (numero- lare da parte di landfogti provenienti dai In un convegno tenutosi a Parigi il gior- si anche i sacerdoti) mentre la massa po- Cantoni primitivi, i metodi di governo no 8 dicembre 1798, il Buonaparte com- polare, segnatamente nelle campagne, erano diventati più ostici. Perciò la deci- binò, in accordo con il basilese èiejTo almeno fi no all’inizio, fu contraria ai sione adottata nel 1798 di rimanere con Ochs (il più convinto ed autorevole so- moti rinnovatori. Questo successe nella la Svizzera fu coscientemente presa dagli stenitore delle nuove idee) di rivoluzio- stessa Francia dove la Rivoluzione scop- abitanti i quali non si lasciarono infl uen- nare la vecchia Confederazione. Lo stesso piò ed ebbe i suoi momenti cruciali nelle zare dalle pur lusinghiere proposte avan- Napoleone si incaricò di fomentare la ri- città mentre nelle campagne la fedeltà ai zate da una minoranza. volta nei baliaggi ticinesi quali, secondo nobili fu diffi cile da sradicare e vi furono Ma veniamo ai fatti. Dopo le brillanti la sua opinione, desideravano insorgere anzi numerosi moti conservatori. Il mot- vittorie di Napoleone in Italia (1796) e perciò “Il faudrait obtenir les Balliages to “Libertà, uguaglianza, fraternità” non anche nelle città lombarde si organizza- iteliens” Verso la fi ne dell’anno però faceva molta presa da noi poiché gli abi- rono feste, manifestazioni, cortei di giu- l’opinione francese cambiò e il Buona- tanti dei baliaggi ticinesi godevano di bilo ma l’eco di quanto là succedeva parte affermò “Il y a quelques mécontents questi privilegi da secoli, anche se limita- giungeva nelle nostre terre assieme a au Balliage de Lugano; mais soyez sîtrs tamente all’ambito dei borghi e dei vil- notizie preoccupanti (secolarizzazione que le Directoir ne se mèleras pas, et ne laggi, grazie a statuti e istituzioni (ad dei conventi, saccheggi ed uccisioni). s’est jamais mèlé de cette canaille”. (1) esempio la vicinanza) che erano stati ri- Anche le tragiche notizia del periodo spettati da tutti i successivi dominatori. del Terrore, sicuramente arrivate anche All’inizio del 1798 i dodici Cantoni in- Le città non comandavano sulle campa- da noi, non tranquillizzavano anzi pre- viarono ai baliaggi un mellifl uo mes- saggio dicendosi pronti a determinare “ Lombardia commercio dal quale, già sarebbe mancata; che cessassero le per- ... in qual maniera più convenevole possi abbiamo avuto modo di evidenziarlo, secuzioni contro i fi locisalpini e che esser dato qa questo paese un regolamen- dipendeva in buona misura la sopravvi- fossero espulsi tutti gli esuli monarchici to conducente al ... pubblico e privato venza della nostra gente. rifugiatisi in Ticino fuggendo dalla bene, e stabilire le conseguenze fortunate Risale al 15 febbraio 1798 l’episodio più Lombardia e dal Piemonte. di una unione sociale... Perciò attendes- clamoroso a proposito del quale esisto- Il 10 aprile il Governo provvisorio chie- sero il momento opportuno, e si astenes- no diverse e contrastanti versioni. Sta di se al generale Brune (stanziato a Mila- sero dal prestare orecchio a sediziose ri- fatto che, durante la notte del 14 feb- no) il suo appoggio per l’unione del mostranze, fi dando nella loro paterna braio, corse voce a Lugano che i Cisalpi- Mendrisiotto alla Repubblica Elvetica. I grazia! “ (2) ni stavano marciando contro la città da Deputati di tutti i Comuni, convocati il Contemporaneamente però fu notifi ca- Campione. I Volontari si prepararono e, 24 a Balerna e il 26 a Mendrisio, decise- to ai landfogti e notabili che i Cantoni con l’aiuto di altri patrioti, dopo confu- ro di inoltrare la richiesta formale a Di- intendevano soffocare con la forza ogni si tafferugli in cui si registrarono morti rettorio Elvetico che l’accolse con piace- tentativo di rivolta con l’obbligo per le e feriti, obbligarono gli assalitori alla re. Dopo una lunga discussione anche il autorità locali di denunciare i sospetti. resa lasciandoli però ripartire. Gran Consiglio ed il Senato elvetico, ri- La rivolta si andava comunque prepa- Sempre il 15 febbraio a Mendrisio ven- uniti ad Aarau, previo il consenso del rando e il numero di simpatizzanti della ne eretto l’albero della libertà sormon- governo francese, autorizzarono una Repubblica Cisalpina aumentava of- tato dal cappello di Tell. Il landfogto consultazione popolare che ebbe luogo frendo l’occasione, unitamente all’osti- Falkeisen e i membri della Reggenza il 6 giugno e dalla quale scaturì un voto nazione dei Cantoni sovrani, per l’inva- convocarono il 20 febbraio il Congresso quasi unanime per l’unione alla Re- sione francese della Confederazione che Generale del baliaggio ed i presenti giu- pubblica Elvetica. ormai era un nostalgico fantasma di rarono per la libertà svizzera e la fedeltà Il 16 marzo 1798 il generale Brune pre- quella potenza che, nei secoli preceden- alla religione cattolica. Il 22 però i Cisal- sentò uno strano progetto di Costitu- ti, aveva fatto paura a mezza Europa. pini, che avevano stabilito il loro quar- zione che divideva la Svizzera il tre Re- I rappresentanti svizzeri disposero un tiere generale a Bissone, entrarono a pubbliche: la Rodanica, la Tellgovia e servizio di guardia lungo i confi ni e Mendrisio sostituendo il cappello di l’Elvetica ma il Direttorio francese, da promossero la formazione di una Guar- Teli con quello frigio. Il 23 si registrò un cui dipendeva ormai in tutto e per tutto dia Nazionale a Lugano (i Volontari lu- attacco dei patrioti che venne respinto il nostro Paese, scartò tale progetto im- ganesi ancora esistenti) che ebbe un mentre il 4 marzo Volontari e popolani ponendo quello elaborato dall’Ochs che ruolo importante, per non dire essen- luganesi entrarono nel borgo venendo a divideva la Svizzera una e indivisibile in ziale, nel conservare il Ticino alla Con- loro volta sloggiati verso sera da truppe 22 Dipartimenti o Cantoni fra cui quelli federazione Elvetica. regolari cisalpine che occuparono l’in- di Lugano (Luganese, Mendrisiotto, Lo- Verso la fi ne del 1797 1’Ochs sollecitò di tero baliaggio. carnese e Vallemaggia) e di Bellinzona nuovo il Buonaparte a far pressione sui Il 10 marzo il generale Berthièr inviò al (Bellinzonese e Tre Valli). I Cantoni era- baliaggi per ottenere l’indipendenza: governo provvisorio un suo rappresen- no, come in Francia, solo circoscrizioni baliaggi in cui regnavano allarme e pre- tante (il generale Chevalier) il quale, a amministrative, senza la minima auto- occupazione sia per la presenza di trup- chiare lettere, ordinò che, se i patrioti o nomia con a capo dei Prefetti. E potere pe cisalpine a Campione, sia per il di- la maggioranza del popolo avessero legislativo rimaneva soltanto a livello vieto di importare grano dalla chiesto l’assistenza francese, questa non nazionale ed era nelle mani del Gran Consiglio Elvetico e del Senato, con alla te parecchi mesi furono frequenti moti anche i documenti relativi a tale spar- testa un Consiglio esecutivo. Quale ca- contrari alle idee francesi mentre il mal- tizione. Everosimile che ciò sia succes- pitale venne scelta Lucerna. contento aumentava pure per il passag- so anche a Balerna dove si hanno espli- gio dell’esercito del generale Lecourbe cite indicazioni sulla precedente Particolarmente mal sopportati anche da Chiasso ad Airolo e delle conseguenti esistenza di una vicinia ma non si co- nei baliaggi furono gli ordini di mettere spietate requisizioni ed angherie. nosce con precisione la data in cui fu in comune fra tutti gli abitanti i beni Per circa un anno continuò l’occupa- sciolta e a chi toccò almeno una parte immobili delle Vicinanze senza alcun zione da parte di diversi corpi imperia- dei beni (si veda il capitolo “La suddi- indennizzo; di sopprimere le decime li operanti contro i Francesi ed i Tici- tanza agli Svizzeri). dovute al clero (nelle campagne spesso nesi erano costretti a soddisfare le Nonostante la grave e confusa situazio- unica entrata per i sacerdoti); di inven- continue crescenti richieste di fornitu- ne, il 10 agosto 1801, a Bellinzona, si tariare e sequestrare i bei dei conventi; re di viveri, bestie da soma e materiali. riunì la Dieta cantonale. Si tratta di un di versare delle imposte dirette e di for- Ultimo atto (che sfi orò soltanto il avvenimento importante poiché, per la nire 800 soldati per l’Esercito Federale. Mendrisiotto) fu il transito dell’impo- prima volta, si trovavano assieme i rap- Il nuovo sistema non funzionava né a nente esercito del generale russo Ales- presentanti della neonata Repubblica livello di Stato (vi furono in 5 anni 6 sandro Souwarof Rimmiksky (18’000 ticinese la quale si dotò della prima Co- crisi di governo ed altrettante riforme fanti e 6’000 cavalieri circa). stituzione. costituzionali) né a livello locale dove, Nel periodo della Repubblica Unitaria i In luglio e agosto 1802 l’avversità con- infatti, la maggior parte dei Comuni poteri cantonali si dividevano in prima- tro la Repubblica Elvetica Unitaria di- non sostituì i propri Consoli con il pre- ri e secondari. I primi erano la Dieta venne generale in tutta la Svizzera e in visto Municipio. Vennero abrogati gli cantonale, il Senato consultore, il Con- Ticino sfociò con il Pronunciamento di Statuti che concedevano un’effettiva in- siglio d’amministrazione, il Tribunale Pian Povrò (Breganzona). Figura im- dipendenza amministrativa e, usando d’appello, il Consiglio d’istruzione pub- portante nei fatti che seguirono fu Gio- un comune detto, ci si trovò dalla pa- blica ed il Tesoriere generale. I poteri van Battista Quadri dei Vigotti (Maglia- della nella brace con non pochi rim- secondari erano: per ogni distretto (gli 8 so), nipote per via materna dei Torriani pianti per la padella (i landfogti). Un ex baliaggi più la Mesolcina) un Inten- di Mendrisio presso i quali soggiornò oggettivo commissario di governo, il dente, un Tribunale di tre Giudici di più volte. Il Quadri intuì (ma non ci vo- grigionese Alois Jost annotò fra l’altro pace, uno Stimatore giurato più i Reg- leva poi molto) l’avversione dei Ticinesi “... che al mezzogiorno del San Gottardo genti di ogni distretto che formavano la per l`Elvetica e si mise alla testa di chi gli amici della nuova Costituzione si tro- Reggenza distrettuale inoltre ogni Co- voleva un cambiamento. Il 29 settem- vano in assai scarso numero ... le leggi mune era retto da un Console (è facile bre, il Congresso di Mendrisio istituì sono messe in esecuzione molto tardi, od comprendere come tale machiavellico due Commisioni incaricate di prepara- anche niente affatto, come quella della ordinamento abbia generato grande re il testo di una nuova Costituzione Municipalità ...”. (3) confusione e malcontento). cantonale e ciò fu fatto anche in altri Intanto Vienna non se ne stava con la Poiché, come già abbiamo avuto modo Distretti ma si avvicinava sempre di più mani in mano e foraggiava agenti fedeli e di dire, tutti i cittadini avevano uguali il momento della mediazione napoleo- spie affi nché soffi assero sulla cenere raf- diritti sui beni comunali, in moltissimi nica in vista della quale si dovettero sce- forzando il partito antifrancese e questi paesi si procedette ad una rapida sud- gliere i rappresentanti dei due Cantoni agenti ebbero buon gioco poiché duran- divisione tra i Vicini facendo sparire ticinesi (Lugano e Bellinzona): diver- genze sorte fra Sotto e Sopraceneri fece- ti, se non si era patrizi d’una delle doti erano fra i pochi in grado di inse- ro in modo che, a rappresentare il Ticino, Comuni del Cantone, pagare alla cassa gnare ed oltretutto si contentavano di venisse scelto il lucernese Riittimann(!). de’ poveri del suo domicilio un’annua un modestissimo compenso. Così in L’Atto di mediazione (19 febbraio 1803) somma il cui minimum sarà di 6 franchi data 13 novembre 1805 “... alla Comu- diede anzitutto, almeno provvisoria- e il maximum di 50. Son eccettuati da ne adesso fu nominato Giuseppe Bossi mente, quiete interna alla Svizzera e fece questa quarta condizione i ministri del [canonico]. Il Maestro riceverà dalla cessare i privilegi delle città sulle campa- Culto, i capifamiglia nati in Svizzera, o Comune ogni anno lire cento. Ogni sco- gne, dei nobili e dei borghesi sulla plebe nel paese una volta suddito della Svizze- laro pagarà sua tangente. Li scolari di prerogative che però in Ticino non si ra, i padri di 4 fi gli, che passan l’età di p. o principio, cioè del compitare paga- erano mai sentite in modo marcato. La anni 16, gl’iscritti alle milizie. rà Z mil. cinque al mese; quelli del leg- Svizzera ebbe un governo comune, liber- Le idee rivoluzionarie ebbero il merito gere e scrivere soldi dieci al mese; quelli tà di culto, di commercio, di domicilio, di sensibilizzare maggiormente le Auto- del leggere, scrivere, far conti l. mil. ma, in realtà, divenne una provincia rità verso il problema dell’istruzione quindici al mese ...... (4) francese: la politica estera era decisa a pubblica. Certamente, nei decenni pre- Parigi, si dovevano fornire 16’000 soldati cedenti, qualche sacerdote, a titolo vo- Un altro esempio: all’albo comunale, (il Ticino faticò non poco a trovare ed lontario o dietro misero compenso, apparve il seguente avviso: equipaggiare la sua quota parte). avrà impartito alcune nozioni elemen- L’Atto di mediazione, imposto dal Buo- tari di leggere, scrivere e far di conto il “La Municipalità di Balerna naparte, comprendeva un preambolo, tutto senza aiuti da parte della comuni- avvisa li suoi amministrati che il giorno le 19 Costituzioni cantonali, la Costitu- tà. V’è-da credere che fossero pochi gli 16 di questo mese il Citt. o Canonico zione federale e le disposizioni transito- allievi che regolarmente frequentavano Francesco Maggi darti principio alla rie. Nasceva la cosiddetta Confedera- le lezioni occupati com’erano a dare Scuola Comunale in supplemento al Citt. zione dei diciannove Cantoni (erano una mano nei lavori agricoli e fra loro o Canonico Giuseppe Bossi; e quindi esclusi Ginevra e Vallese, annessi alla nessuna ragazza come è pure vero che provvede e ordina, Francia e Neuchàtel, retto a principato). alcune vicinanze organizzarono delle Chai ciascun fanciullo, il quale vorrà Nella Costituzione relativa al Ticino, fra scuole strettamente riservate ai fi gli dei concorrere alla detta Scuola, dovrà esser l’altro, si legge: patrizi. Le famiglie nobili o borghesi fornito d’ libri, della carta e delle penne potevano permettersi di tenere istituto- occorrenti: “Art. 2 Per esercitare i diritti di Cittadino ri privati o di iscrivere i loro rampolli Che ciascuna casa i cui fanciulli alla det- in un’Assemblea di Comune o di Circolo nei collegi. Non per nulla la stragrande ta scuola interverranno, dovrà corrispon- si richiede: 1. Esser domiciliato da un maggioranza (per non dire la totalità) dere mensualmente al maestro per cia- anno nel Circolo, o nella Comune; 2. Aver degli uomini di cultura ticinesi si formò scheduno di quelli il solito emolumento l’età d’anni venti, esser ammogliato, od all’estero ed in particolare nelle città ...: esserlo stato; oppure aver l’età di trent’an- lombarde. Lo stesso discorso vale per i Che quando un fanciullo sarà interve- ni, se non ammogliato; 3. Esser proprie- religiosi che erano formati nei seminari nuto alla Scuola il primo giorno d’al- tario o usufruttuario d’uno stabile del di Como e Milano. L’istruzione pubbli- cun mese, e sarà segnato dal Maestro valore di 200 franchi svizzeri, o d’un cre- ca rimase quasi ovunque nelle mani del nel catalogo degli scolari, la sua casa dito di 300 franchi ipotaceto su uno sta- clero anche durante la dominazione incorrerà nell’obbligazione di corri- bile; 4. nei Circoli ove eranvi dei Patrizia- francese per il semplice fatto che i sacer- spondere per quel mese l’emolumento preaccennato. ancorché non continuas vedere un alloggio per cinque uomini di multa è da applicarsi un terzo alla cassa Dati a Balerna alli IS Novembre dell’an- fi nanza. Fu risolto di mandare al medesi- cantonale, un terzo all’accusatore ed un no 1812 mo Comandante come fu di fatto scritta, terzo alla Cassa de’ poveri Per la Municipalità sopraddetta Pietro la lettera, per tentare di potersi esimere Silva, segretario” Tarchino Aggiunto da questo incarico adducendo la quasi Battista Monti Segretario” impossibilità di trovare alloggio... “ .(6) Si noti, ma era prassi comune e lo sarà La supplica non fu accolta e forse nem- ancora nei decenni seguenti, che una Più volte le autorità del Regno d’Italia e meno letta: i fi nanzieri italiani si stan- parte della multa andava all’accusatore: nel 18061o stesso imperatore, si lamen- ziarono nel nostro Comune e la popo- procedura che, se da un lato poteva tarono poiché il nostro territorio rigur- lazione non creò grane all’Autorità portare a false accuse, d’altro lato ren- gitava di disertori e renitenti alla leva. sebbene la presenza di quei funzionari deva sensibili e responsabili tutti i citta- Napoleone disse chiaramente che “Al stranieri fosse malviasta da quasi tutti e dini coinvolti in prima persone nel minimo ritardo nel concedere queste sod- ciò al di là dei costi per l’alloggio ed il mantenimento dell’ordine. disfazioni [espellere disertori e renitenti] mantenimento. Verso la fi ne del1810 Napoleone, ormai farò marciare truppe su Lugano per af- Per evitare problemi di ordine pubbli- incontrastato arbitro dei nostri destini, ferrare i colpevoli ed incorporerò i due co, la Municipalità, mostrando notevole informò il Governo ticinese che inten- baliaggi [Mendrisio e Lugano] nel mio buonsenso e prudenza, approssiman- deva procedere ad una mofdifi ca che regno d’Italia” (5). dosi il carnevale del 1811, adottò la se- migliorasse la frontiera con l’Italia. Il 12 Sul fi nire del 1810 il Buonaparte passò guente risoluzione: febbraio 1811 il desiderio (meglio la de- dalle parole ai fatti. Il 31 ottobre 3500 cisione) divenne esplicita e perentoria: uomini con artiglieria, cavalleria, gen- “LA MUNICIPALITA’ DI BALERNA il Buonaparte voleva una rettifi ca del darmi e doganieri giungevano a Luga- onsiderando essere in queste circostanze confi ne spostandolo a nord ed il Men- no. Il conte Fontanelli, comandante in più che mai necessario di conservare la drisiotto era la vittima predestinata. capo, il 1. novembre arrivò a Bellinzona pubblica quiete, considerando che l’espe- Al lettore immaginare lo stato d’animo, dove occupò l’arsenale e la tipografi a rienza ha tante volte fatto conoscere che lo scoramento, la disperazione della cantonale nonostante la fi era opposi- Festini e Balli sono spesse volte cagione di stragrande maggioranza degli abitanti zione e le vibrate proteste dei membri tumulti e di risse, i ~principalmente in di fronte a ciò che altro non era che un del Piccolo Consiglio ed il particolare di questi momenti potrebbero essere fatali capriccio. Poco rimaneva però da fare se Giovan Battista Maggi di Castel San ed inviluppare la pubblica tranquillità e non riproclamare la propria ferma in- Pietro il quale si oppose coraggiosa- sicurezza. Inerendo ai suoi attributi che tenzione di rimanere uniti al Ticino ed mente alla prumulgazione di un’ordi- le impongono la vigilanze sulla Polizia alla Svizzera cosa che la Municipalità nanza che proibiva il commercio di del Paese balernitana fece il 3 marzo 1811. merci inglesi e coloniali poiché la rite- ORDINA “Nella stessa adunanza si è risolto di far neva lesiva della sovranità cantonale che d’ora innanzi per il presente Carneva- pervenire al nostro Governo Cantonale e (ammesso che in Ticino fosse de facto le resta proibito ogni sorta di Balli e Festi- per mezzo di esso al Federale, un atto col ancora un minimo di indipendenza). ni, sotto pena ai contravventori di franchi quale si dichiarasse l’attaccamento di Il 28 dicembre a Balerna “... fu letta la 4 a quelli che somministrano la casa; fran- questa comunità all’Atto di Mediazione, lettera del Comandante della piazza di chi 4 per i singoli suonatori, franchi 2 ad il che fu fatto ne’ seguenti termini Mendrisio delle Truppe Italiane di prov- ogni altro che vi presterà mano. La qual CONFEDERAZIONE SVIZZERA CANTONE TICINO DISTRETTO DI MENDRISIO Al Piccolo Consiglio La Municipalità di Balerna Piena la Comunità di Balerna d’un sen- timento che ha bisogno d’estzernarsi non può fare a meno questa Municipalità di non dichiarare in nome di Lei che ella ri- conosce il suo benessere presente da quell’atto umanissimo di mediazione il quale confermando l’unione con la Sviz- zera Le assicurò per tutte l’età future il godimento di quella pace che la rendette felice per tre secoli oggimai trascorsi; e che però com’ella è grata infi nitamente al Benefi co Mediatore, così ú attaccata fer- Giovan Battista Monti Antonio Monti mamente al prelodato di lui atto, al quale (1781-1863) (1795-1843) protesta la più fedele osservanza. Del che bramando che sia fatta certa la Confede- se il Municipio dovette chinarsi sulla un caporale, era necessario di provvedere razione intera, supplica rispettosamente faccenda: (30 marzo 1811) “... si sono indilatamente allo alloggio e alla fornitu- il Piccolo Consiglio che si degni trasmet- lette le lettere del Comandante di Men- ra di cotal truppa. Per la qual cosa la Mu- tere questa dichiarazione a S. E. il Lan- drisio riguardo ai soldati ed altri uomini nicipalità ha risolto di requisire per l’al- damano; con che rassegna il suo profondo di fi nanza accresciuto, onde si è richiesto loggio quelle due stanze a pian terreno ossequio. di provvedere a letti, e stanze d’alloggio della casa che abita il cittadino Francesco Per la Municipalità per il bisognevole per cui sono stati depu- Pagani ... e per la fornitura di richiamare Innocenzo Bossi, tati Pietro Tarchini ed Antonio Tarchini; a sé da Comuni di Chiasso e di Mendrisio sindaco Silva segretario” (8). inoltre è stato deputato il C ... Bossi per ciò che abbisogna, sopra quanto fu som- fare prestito di denaro per le provvisioni, ministrato ai medesimi in consimili occa- Che coraggio! Il piccolo Comune di Ba- come anche per provvedere assi, cavalletti sioni”. (10) Si deduce che, anche in altri lerna, non solo ribadiva la sua decisa per i letti. Nella stessa occasione, conside- Comuni del Mendrisiotto stanziavano fedeltà alla Svizzera ma, nonostante le rate le spese eventuali occorrenti si è sta- truppe italiane e tanta era la miseria che parole ossequiose, accusava Napoleone bilito di imporre la Taglia a soldi 20 di ci si prestava l’arredamento a seconda di rinnegare quanto da lui stesso stabili- denaro, essendo in altra antecedente riu- delle necessità locali. to nell’Atto di Mediazione. Balerna si nione di Municipalità delai 11 febbraio La presenza di soldati stranieri, oltre che sentiva una pedina del capriccioso Buo- stabilito di soltanto soldi 15 ...” (11 mar- malvista, costava quindi, altro atto di in- naparte e non intendeva rassegnarsi a zo 1812) “... è stato annunciato dal sinda- dubbio coraggio, la Municipalità decise tale umiliante ruolo. co ch’essendo venuto oggi a stanziare in di rivolgersi direttamente al comandante Intanto la presenza straniera si faceva questo Comune un picchetto di soldati delle truppe italiane in Ticino cavalier più minacciosa ed onerosa. A più ripre- italiani composto di 10 soffi ati semplici e Jacopetti “AL S. CAVALIERE JACOPETTI comandante delle Truppe Italiane nel levarla, se è possibile, dal sopraddetto mi- che dividere colle autorità, che le ammi- Canton Ticino litare alloggio ... Con questa occasione la nistrano, il mio sincero rammarico. In La Municipalità di Balerna predetta Municipalità ha l’onore di di- ogni modo, nel giro, che dovrò fare a Ba- Il giorno primo dell’andante mese (mar- chiarare a Voi, sig. Comandante, i suoi lerna, se mi riescirà di poter fi ssare qual- zo 1812) sono venuti repentemente a sentimenti di rispetto e stima che sito più opportuno fuori della Comu- stanza in questo Comune 11 soldati ita- ne, per il collocamento dei soldati di liani. Per l’improvviso loro arrivo da una Antonio Tarchini, sindaco sussidio alla fi nanza, coglierò questo in- parte, e per la ristrettezza del paese Battista Monti, segretario Balerna, contro per dimostrare a Loro Signori l’in- dall’altra, questa Municipalità non ha 4 marzo 1812”. (11) teresse che prendo al minor danno dei potuto dar loro sù due piedi un alloggio cittadini. fi sso ... Fu dunque forza in quella prima La lettera fu scritta il 4 marzo ma il con- Accolgano intanto i sentimenti della di- sera collocarli all’Osteria. Ma ingengata- tenuto venne comunicato all’intera stinta mia stima si il giorno appresso la Municipalità me- Municipalità il 15 dello stesso mese. desima ha operato in modo che il detto Come sotto il lampo di un fl ash è de- il comandante superiore Jacopetti picchetto fu acquartierato in una casa scritta la Balerna di inizio ‘800: un paese Capo di Batt. particolare (= privata), a costo di disgu- povero, la maggioranza degli abitanti Lugano li 14 marzo 1812”. (12) stare gli abitatori di essa, e gli fu conse- vivente a fatica; case piccole e senza la gnato il fornimento necessario ... In mez- minima comodità; due sole abitazioni L’impressione è che Jacopetti non sia zo alle quali cure ha pur trovato la libere ma intaccabili per ovvi motivi di rimasto insensibile ai disagi espressi. Municipalità grande soddisfazione nel rispetto verso i proprietari. Sicuramen- Era certamente un gentiluomo ma ave- poter mostrare alle Armi Italiane ... tutto te uno dei periodi più neri senza spe- va le mani legate dalle pastoie burocra- quell’ossequio che per ordine del nostro ranze e illusioni di rapidi miglioramen- tiche a volte più pericolose dei confl itti governo è loro dovuto. Ma non per tanto ti (bisognerà anzi attendere parecchio). aperti di cui, però, sono spesso causa. ella può dispensarsi di far presente a Voi, Sempre nella seduta del 15 marzo 1812 Non sappiamo se la visita ebbe luogo e Sig. Comandante, la gravezza del peso il sindaco presentò la risposta (sollecita, se abbia avuto esito positivo ma intanto che sostiene questo comune... Qui non vi bisogna ammetterlo) del Jacopetti la situazione per il Mendrisiotto andava sono case vuote, tranne il Palazzo di precipitando. Monsignor Vescovo di Como e quello del “Signori della Municipalità di Balerna L’opinione dei politici era chiara. Per il signor Conte Melzi di Milano i quali sa- Per le istruzioni del mio governo, che sono ministro del Regno d’Italia Prina, ad rebbe cosa troppo sconcia convertire in obbligato a seguire, io faccio sussidiare (= esempio “ ... Una rettifi ca di confi ne che caserma; il paese è visibilmente assai pic- aiutare) dalle Truppe, che sono sotto i non abbia per base la cime delle Alpi... colo, e l’angustia degli abituri è tale che miei ordini, la squadriglie della Finanza non vale la pena di una discussione o di i terrazzani (= abitanti) medesimi ci Italiana, stabilite nel Canton Ticino, ogni un processo verbale ...... (13) stanno a stento; il comune poi è poveris- volta che ne sono richiesto - è nelle attri- Da vigliacchi la pensavano anche espo- simo e ha già sofferto gravissime spese... buzioni dell’intendente delle Finanze il nenti di spicco della politica elvetica In somma, le condizioni di questa terra determinare le stazioni alle di lui guardie come, ad esempio, l’ambasciatore a Pari- sono per ogni verso compassionevoli ed - queste limitazioni non lasciandomi ... gi Rheinhard il quale dalla capitale fran- esigono dalla Municipalità che le rdnda alcun arbitrio da poter esercitare a favore cese andava consigliando che “... Bisogna palesi a Voi ... affi nché vi degniate di sol- delle Comuni più aggravate, io non posso accondiscendere a gettare parte del carico per evitare il naufragio della nave”. (14) cui faceva parte, scrisse una lunga, ap- la speranza di rimanere svizzeri, non ne Dove erano fi niti il coraggio, l’orgoglio, la passionata, commovente lettera al co- abbiamo perduto né la volontà né il dirit- forza, l’onore degli antichi Confederati? lonnello Hauser, commissario di gover- to. Ed è appunto questo diritto e questa no. Da questa missiva, ben più di un volontà che noi serbiamo in noi stessi, che Per salvare almeno le apparenze e scari- semplice sfogo, togliamo alcuni passag- serberemo fi no alla morte e che traman- care le proprie responsabilità, la Dieta gi signifi cativi “ ... Ricevete l’estremo so- deremo ai nostri posteri per tutte le età federale, prima di iniziare le trattative spiro di una libertà moribonda, ed ascol- future ... Noi dunque ci rivolgiamo a voi per la delimitazione dei nuovi confi ni, tate ancora una volta il grido di un ... e vi preghiamo con tutto l’animo, di far consultò il Gran Consiglio ticinese il popolo che sarà da ora innanzi costretto a conoscere ai nostri cari confederati la ve- quale, riunitosi il 13 luglio, dopo una lagrimare furtivamente nell’oscurità e rità delle cose ... Non so come conchiude- lunga e veemente discussione, con 54 nel silenzio. Voi già saprete per avventura re. Questa è forse l’ultima volta che io vi voti a favore e 42 contrari, decretò le se- ciò che intervenne fra noi nell’ultima ra- scrivo da uomo libero, da fratello: pensie- guenti istruzioni per la deputazione ti- dunanza del Consiglio Grande. Dio buo- ro terribile, pensiero di morte, triste argo- cinese alla Dieta “Il Gran Consiglio, in no! Che perfi dia! Che viltà! Che obbro- mento di incessabile pianto! nome del Cantone, confi dando nella ge- brio! Vedere i più reputati uomini del Sono e sarò sempre col più sincero attac- nerosità e nella magnanimità dell’augu- cantone non solamente disposti, ma pre- camento e colla più viva ossequiosa stima sto mediatore ed alleato della Svizzera, murosi e solleciti di negoziare una por- di voi, sig. Colonnello. per suo voto consente ad autorizzare la zione dei loro fratelli ... vedere in questo dieta ad entrare in negoziazione con mezzo i pochi veramente buoni aggirarsi Balerna, 18 agosto 1812 Umil. mo e S.M.I. sulla proposta delimitazione ossia qua e là senza consiglio, fra l’urlo e il di- Dev. mo Servitore demarcazione dei confi ni del cantone, e battimento di quei mercanti e sensali; che Giovan Battista Monti” (17) determinarla col minor sacridfi cio possi- spettacolo ignomignoso, che malvagità, bile ...”. (15) Oltre ai rappresentanti del che delirio! ... Ben discerne c conosce il Il 19 ottobre la Dieta federale affi dò ad Mendrisiotto, che abbandonarono la popolo, che la deliberazione del Consiglio un commissario l’incarico di aprire i sala dopo il voto, risultarono contrari ... è nulla per tutti i titoli ... contraria alle negoziati con il Governo imperiale trat- alla cessione soprattutto deputati del leggi fondamentali della nostra Repub- tative che, fortunatamente, andarono Luganese mentre il Sopraceneri, prati- blica, colle quali ii statuito, che tutti i per le lunghe anche perché i delegati del camente compatto, optò per gettare Cantoni confederati, si garantiscano reci- Regno d’Italia perseguivano una politi- parte del carico. procamente la loro Costituzione, il loro ca tesa ad annettere tutto il Ticino. Pure Fra i personaggi di spicco della politica territorio, le loro libertà e indipendenza l’aggravarsi (per i francesi) della situa- cantonale di quei tempi vi era il balerni- ... nulla fi nalmente per mancanza di au- zione europea provocò la sospensione tano avvocato Giovan Battista Monti torità nei consiglieri, i quali non sono essi dei patteggiamenti. che il Martinola cita fra i più signifi cati- i proprietari dello Stato ... Ma che giova Retrocedendo nel tempo, merita alme- vi uomini dell’Ottocento ticinese assie- conoscere tutto questo, se il popolo non no un accenno la disastrosa campagna me ad Annibale Pellegrini, Vincenzo può né manco zittire? Circondato da napoleonica in Russia. Poche cifre ren- Dalberti, Luigi Catenazzi, Giovan Batti- stranieri armati che vegliano minacciosi; dono l’idea delle dimensioni dell’arma- sta Quadri, Stefano Franscini e Carlo tradito dai suoi stessi rappresentanti ... ta francese: 530’000 uomini, 150’000 Battaglini (16) Monti che, dopo la scan- abbandonato anzi oppresso dal proprio cavalli, 1’300 cannoni e, fra l’accozzaglia dalosa decisione del Gran Consiglio di governo ... Se però noi abbiamo perduto di razze e stirpi rappresentate in quell’esercito anche dei Ticinesi (350 il giorno S prossimo veniente dopo la conferma il verbale della riunione mu- circa) e dei Balernitani: Andrea Cattoni, Messa cantata; quindi ha stabilito che in nicipale del 9 novembre “Si è dato inizio Francesco Deluigi e Angelo Petrini. (18) detta ballottazione si faccia l’estrazione all’adunanza municipale del 9 novembre Non sappiamo se i tre nostri concittadi- di uno per il caso che tocchi a questo Co- con una festosa congratulazione recipro- ni furono scelti per estrazione a sorte mune anche l’altro quarto suddetto”. ca fra i membri e il segretario per le se- (prassi normalmente adottata allora) o Brevemente la faccenda del 3/4 a Baler- guita liberazione del Cantone Nostro, at- se si siano arruolati volontariamente: na e 1/4 ad Arzo. In pratica il nome del tesa la presenza delle genti d’arme, de’ non è dato nemmeno di sapere se e dove Balernitano era scritto su tre biglietti, soldati e de’ doganieri italiani. Quindi è abbiano eventualmente partecipato in quell’ dell’Arzese su uno; anche in que- stata proposta una lettera della munici- prima persona ad operazioni militari. sto caso avrebbe deciso la sorte. Per la palità di Chiasso contenente un invito a La sconfi tta in Russia ed il costante in- cronaca, sebbene con un pronostico sfa- questa Comune per la somministrazione debolimento della potenza francese in vorevole, il Ferrari non venne estratto di S letti destinati a fornire un buon Europa graziarono Balerna ed il Men- ed in servizio entrò un giovane di Arzo. quartiere pe’soldati Svizzeri che vengono drisiotto dall’annessione al Regno d’Ita- a guardia de’ nostri confi ni. Premurosa lia e, all’inizio del novembre 1813 i sol- L’astro napoleonico stava perdendo via pertanto questa municipalità di concor- dati italiani lasciarono il Ticino. Già in via lucentezza. L’imperatore e la Francia rere dal canto suo a preparare un buon precedenza comunque i Cantoni rice- incontravano sempre maggiori diffi col- alloggiamento p’ nostri cari confederati vettero l’ordine di tenere pronti i loro tà nel fronteggiare le coalizioni degli ha dato ordine all’uscere di scegliere dal contingenti militari richiesta che in Ti- altri potentati europei (Austria, Russia, magazzino e allestir subito S letti migliori cino non fu facile da soddisfare perché, Prussia, Inghilterra). Dopo la sconfi tta e ha incaricato l’aggiunto Regazzoni di dal 1809, nulla si era fatto per l’ordina- di Lipsia (ottobre 1813) il Buonaparte consegnarli sollecitamente alla predetta mento militare e l’istruzione della mili- ebbe urgente bisogno di tutte le truppe municipalità di Chiasso. zia; il Paese era occupato militarmente disponibili e dislocate anche nelle più Dappoi è stato deliberato che dal primo da stranieri con i quali potevano verifi - remote località. Per questo motivo fu arrivo de’ predetti Soldati Svizzeri si deb- carsi dei confl itti; l’arsenale era stato gradatamente ritirato il Corpo di occu- ba manifestare la pubblica nostra esul- requisito e svuotato. pazione del Ticino (tra il 5 ed il 7 no- tanza col suono delle campane a festa, e Il 2 settembre a Balerna si procedette vembre anche gli ultimi distaccamenti che al loro passaggio da questo Comune alla scelta dei coscritti “ ... il numero de’ italiani lasciarono il nostro Paese). L’av- stesso si debbano salutare in nome del coscritti assegnato dal Governo a questo venimento non poteva che creare giubi- Comune stesso dal Sindaco, dalli consi- Comune è di 6 e 3/4 e che per l’altro lo anche a Balerna dove giunsero dei glieri municipali Bossi e Beroldingen ca- quarto assegnato al Comune di Arzo si soldati romandi inviati dalla Dieta fede- nonici e dal segretario Battista Monti e farà poi l’opportuna ballottazione tra rale per scoraggiare eventuali tentativi che nell’occasione medesima debba darsi questo e quel comune avanti il Giudice di espansionistici questa volta da parte loro un beveraggio per contrassegno di Pace di Mendrisio. La Municipalità ha dell’Austria che aveva ripreso il control- nostra leale affettuosa fratellanza”. (21) formato primariamente una lista esatta lo sulla Lombardia. Parleremo diffusa- di tutti coloro che sono soggetti alla bal- mente delle pressioni (psicologiche e L’incubo era terminato, le speranze si lottazione ordinando che siffatta lista fos- non) da parte dell’Austria nel capitolo riaccendevano, il futuro si prospetta- se esposta al pubblico unitamente all’av- relativo all’Ottocento. va roseo ma, anticipando il contenuto viso che la ballottazione si farà in piazza Reazioni di gioia, abbiamo detto e lo del prossimo capitolo, anche la convi- venza con l’Austria non sarà facile ed Brevi note su aspetti sfruttamento indiretto della terra tra- il Ticino dovrà affrontare ancora si- socioeconomici nel Seicento evano i maggiori proventi. Per Baler- tuazioni difficili soprattutto dal pun- na citeremo i Melzi d’Eril, i Torriani, i to di vista economico. e nel Settecento Fontana, i Paernio, i Monti. Il contratto d’affitto d’una masseria poteva essere stabilito direttamente Nelle pagine precedenti abbiamo ac- con il proprietario o con una persona cennato ad alcuni aspetti legati alla cui il padrone aveva locato i terreni vita quotidiana degli antichi Balerni- incassando in anticipo una consisten- tani. Una storia povera ma non inde- te somma di denaro. Le condizioni gna di qualche menzione. In questa potevano leggermente variare da mas- Note sede approfondiremo un poco qual- seria a masseria, ma erano sempre a che spunto relativamente ai secoli rischio per l’affittuario il quale, qua- 1. Rossi G.-Pometta E., Storia del Can- XVII e XVIII. lunque cosa succedesse, era tenuto al tone Ticino, Locarno, 1980, p. 167 Esistevano in un Comune due catego- pagamento delle quote, al versamento 2. Rossi.G- Pometta E., op.cit., p. 168 rie di abitanti: i vicini ed i divisi i qua- di altri contributi fissi previsti nel 3. Rossi G.- Pometta E,op.cit., p. 185 si erano esclusi dall’esercizio di im- contratto ed inoltre era spesso obbli- 4. Archivio comunale di Balerna portanti diritti. Anche all’interno dei gato a lavorare gratis o con un salario 5. Piffaretti G., Il grande contributo di vicini (come fra i divisi) c’erano, esat- simbolico per il padrone (anche i re- Balerna alla causa della libertà del Tici- tamente come oggi, enormi differen- gali, soprattutto le primizie, facevano no 1803-1813, Balerna, 1963 ze. Sulla carta insomma tutti erano parte effettiva del canone di affitto). 6. Archivio comunale di Balerna uguali ma, in realtà, il nome, la ric- Oltre ai cereali (in certe zone esisteva 7. Archivio comunale di Balerna chezza, magari la spregiudicatezza e la quasi solamente questo tipo di colti- 8. Archivio comunale di Balerna furbizia aumentavano o diminuivano vazione il cui 50% andava al padrone) 9. Archivio comunale di Balerna il peso di ognuno. Considereremo la si citano quote di vino e uva, fagioli, 10. Archivio comunale di Balerna classica suddivisione nei tre settori castagne (si ricordi la lite fra il Capi- 11. Archivio comunale di Balerna economici (non dimenticando però tolo di San Vittore e d il Comune di 12. Archivio comunale di Balerna l’evidente permeabilità): primario, Caneggio), frutta, foglie di gelso, ca- 13. Rossi G.-Pometta E., op.cit., p. 210 secondario, terziario. Il terziario era napa, noci (tutti questi tre prodotti 14. Piffaretti G., op.cit., allora quello numericamente meno andavano interamente al proprieta- 15. Piffaretti G., op.cit. importante ma suo era senza dubbio rio), capponi, oche, piccioni, legna 16. Martinola G., Il pensiero politico tici- il maggior peso economico e politico. (per vari scopi). Inoltre, in caso di nese dell’Ottocento, Bellinzona, 1968 17. Avvocati, notai, medici, speziali, com- sfratto (generalmente da noi per San Piffaretti G., op.cit. mercianti, funzionari dell’ammini- Martino) l’affittuario doveva lasciare 18. Beretta G., I Ticinesi nella campagna strazione, ... ce n’erano e non solo le scorte (fieno, sementi, ...) gli arnesi di Russia, Lugano-Bellinzona, 1937 nelle città ma erano, contemporanea- e lo stesso numero di capi di bestiame 19. Archivio comunale di Balerna mente ed unitamente ad enti religiosi che aveva trovato al suo arrivo. 20. Archivio comunale di Balerna e nobili famiglie lombarde, grandi Ovviamente i lavori di miglioria all’abi- 21. Archivio comunale di Balerna proprietari terrieri e, proprio dallo tazione, alla stalla ed a tutti gli annessi dovevano essere eseguiti con sollecitu- Proprio perché era indispensabile Franciscus Quadrium fi l.q.Jacobi età 58 dine e gratis. Lo stato dell’affi ttuario era una numerosa e praticamente gra- Ursula uxor Francisci 62 quindi di cronico indebitamento, di la- tuita manodopera, la struttura fa- Thony fi lius “ 32 tente miseria ed egli, non potendo di- miliare dei massari era tipicamente Dominicus ti ti 28 sporre di eccedenze vendibili diretta- patriarcale infatti in media a Baler- Jacoby ti il 26 mente, restava legato ad un’ottica di na vivevano, nel 1670, 7,67 persone Johanney ti il 24 autoconsumo. In poche parole andava per fuoco ed i vari Stati delle anime Victor il ti 15 bene se, dopo aver pagato tutto al pa- sono ancora più eloquenti come di- Barbara fi lia “ 16 drone, rimanevano suffi ciente semente mostrano i due esempi relativi al Clara uxor predicti Thony 32 e cibo fi no al raccolto seguente. nostro Comune. (2) Marcus fi lius “ 7 Degna di interesse può rivelarsi la ta- Nel 1730 “ In Edibus Massaribus Rev. Antonius il il 4 bella “Balerna: stratificazione sociale Capituli Colleg. ta Ecclesia S. Victo- Rosa fi lia “ 2 della popolazione nel 1755”. (1) ris” vivevano sotto lo stesso tetto: Theresia uxor predico Dominici 22 Marta Maria fi lia 00 “ 2

fuochi In totale quindi 14 persone la cui età spaziava dai 62 ai 2 anni. (3) - donne sole, poveri, vecchi infermi (*) 9 - fuochi senza sostanza imponibile 27 Nel 1761 “ In Edibus Q. Caruli Bisio- - affi ttuari (imposizione in scudi) (**) 1 12 Loco Balerna” troviamo: Clara Quadrio uxor Thoma 68 2 0 Marcus fi lius eius 40 3-5 10 Antonius ti il 35 6-10 5 Ursula fi lia 25 Anna Maria li ti 20 11-15 1 Mar.Agata t? ti 17 - proprietari (sostanza in scudi) 0-500 4 Dominicus frater Thome 60 501-750 5 Magdalena fi lia dico Dominici 22 Catarina ti il 16 751-1000 3 Joanna Pagani uxor Marci 30 1001-2000 3 Thomas fi lius dictoris 1 2001-3000 3 Josepha Bernasconi uxor Antoni 27 Jacoby fi lius dictoris 1 più di 3000 1 Antonio filius Ospitali family 16 (*)

(*) probabilmente un trovatello (un “esposto” af- (*) non pagano tassa personale, ma solo] scudo per fuoco fidato alla famiglia Quadri dall’Ospedale di Como. (**) ogni scudo di imposizione corrisponde circa a 3 moggia di cereali pagati come auto Si contano anche in questo nucleo 14 persone: la (1 moggio = circa 150 Kg) più anziana aveva 68 anni, i due più piccoli l. (4) Il discorso sullo sfruttamento e sulle calzolaio, il maniscalco, ... tutte profes- Il XIX Secolo condizioni della manodopera agricola sioni prettamente maschili. Alle ragaz- sarà ripreso poiché l’importanza del ze non restavano che la casa, i campi, il primario (almeno come numero di ad- servizio presso famiglie abbienti o, e All’inizio dell’Ottocento il Mendrisiot- detti) resterà preminente fi no nei primi ciò valeva anche per i maschi, il met- to era allo stremo complici la confusa lustri del Novecento nonostante l’avan- tersi al servizio di Dio. situazione politico¬amministrativa ed zata del secondario prima e del terziario La maggior parte delle botteghe artigia- il predominio di un’agricoltura di so- poi con tutte la conseguenze che vivia- ne, sicuramente anguste, doveva con- pravvivenza. mo nei nostri anni e che invoglierebbe- centrarsi nelle vicinanze della Collegia- Stefano Franscini, nonostante le origini ro a pensare che, perlomeno, il contadi- ta di San Vittore e lungo via Pusterla e contadine, non lesinava però le critiche no balernitano del ‘700 respirava aria via Fontana, mentre le fornaci erano si- e, con l’oggettivitàche l’ha caratterizza- buona (quella era gratis). tuate a Sant’Antonio. to, tra l’altro osservava “Atto a dar co- Di settore secondario (inteso come pre- Notevole, in rapporto all’entità nume- piosi ricolti è il terreno ma se l’uom prefe- senza sul territorio di manifatture e in- rica degli abitanti, doveva essere il nu- risce all’operosa vita de’ campi il passaggio dustrie di una relativa importanza è mero di ritrovi pubblici, considerata la dall’uno all’altro mestiere e nel paese e azzardato parlare. Quasi sicuramente le già menzionata simpatia per il vino. Già fuori, se molte ore destinate al lavoro uniche fabbriche erano le fornaci che erano attivi, fuori dal centro del paese i consuma a far festa, nel gioco, nella cac- davano lavoro a diverse persone ma bi- grotti a Sant’Antonio e particolarmente cia... in tali e simili casi è ben certo che la sognerà attendere lo stabilizzarsi della frequentata doveva essere pure un’oste- messe non corrisponderà mai alle brame situazione politica interna (la cessazio- ria al Ciarello. del proprietario e del coltivatore”. (1) ne delle continue lotte fra liberali e con- Critiche pesanti, forse esagerate, ma servatori) ed estera (in particolare nei non vanno dimenticati il carattere del confronti della Lombardia e della mi- Franscini, il suo disinteressato amore nacciosa presenza austriaca) e la costru- per il Paese e l’enorme desiderio di ve- zione della linea ferroviaria del Gottar- dere fi nalmente il Ticino iniziare a do affi nché nascano a Balerna vere e muoversi con le proprie gambe (ma è proprie industrie non solo a conduzio- mai successo?). Il Ticino doveva scopri- ne familiare. Musica quindi di fi ne Ot- re le proprie potenzialità e sfruttarle per tocento. non essere sfruttato. Qualche misera Anche in periodo medievale, balivale e manifattura ed il traffi co di transito, francese comunque l’artigiano rimase monopolizzato nelle mani di pochi o di nei villaggi anche se spesso costui do- Note immobilistiche corporazioni, non con- veva incrementare le entrate esercitan- tribuivano a migliorare la situazione do l’agricoltura o, come ad esempio il 1. Guzzi S., Agricoltura e società nel economica dei Ticinesi ai quali rimane- barbiere, tagliando barbe e capelli, ri- Medioevo del Settecento, Bellinzona, va quale unica e sicuramente dolorosa cucendo ferite varie ed eseguendo ad- 1990, p. 22 via (a questo proposito il Franscini ci dirittura interventi chirurgici. Ecco 2. Guzzi S., op.cit., p. 35 sembra particolarmente severo) l’emi- quindi il falegname, il fabbro, il pan- 3. Archivio parrocchiale di Balerna grazione stagionale o annuale soprat- bettiere, il muratore, lo scalpellino, il 4. Archivio parrocchiale di Balerna tutto verso l’Italia (Lombardia e Pie- monte in particolare) ma anche al di là carno o altre localita del Cantone) tanto del Gottardo e il fenimeno non si asso- più che, anche ecclesiasticamente, il ve- pirà rapidamente se pensiamo ad esem- scovo, quello che veniva in vacanza da pio al fl usso verso l’America e l’Austra- noi, abitava nella città lariana. Che il Ti- lia. Un dato portato dal Franscini (non cino non fosse pronto a camminare da dimentichiamo che, fra l’altro, egli è da solo lo dimostra anche la questione del- considerare il padre della statistica tici- la capitale. Dal 1803 al 1814 fu Bellinzo- nese) indica come, nel 1833, fu conces- na ma, con la riforma costituzionale del so un passaporto (della durata di un 1814, le capitali divennero addirittura 3 anno) ogni 11 anime circa e cioè quasi (Bellinzona, Locarno e Lugano) intro- 10000 documenti. Balerna contava in ducendo il nomadismo amministrativo quell’anno pressappoco 850 abitanti: cantonale da una città all’altra ogni 6 rispettando le proporzioni, un’ottanti- anni (la staffetta durò fi no al 1878). na di loro ebbe il passaporto ed a loro Fino al 1830 il Ticino fu retto dal regi- bisogna aggiungere quelli che soggior- me del Landamani, imposto con la co- navano all’estero per periodi più lunghi stituzione del 1814 che fu in pratica Fra Daniele Ortelli (1805-1876) il più ricordato e coloro i quali, impossibile stabilirne il dettata dalle potenze vincitrici di Napo- fra gli eremiti di Sant’Antonio. I documenti ne evidenziano l’assidua assistenza prestata ai numero, vi lavoravano senza documen- leone. Il sistema, estremamente autori- colerosi ti conducendo una vita ben misera. tario e clientelare, ebbe anche aspetti Balerna dovette, come tutti i Comuni positivi.: si pensi ad esempio al poten- 1817: comunque, grazie al controllo del Ticino, preparare il suo primo cata- ziamento, in molti casi alla costruzione sugli approvvigionamenti, sulla borsa logo elettorale (inizio ‘800). ex novo, della rete stradale (258 Km di nera, sul contrabbando ed all’espulsio- lunghezza e più di 100 ponti in pietra: ne dei mendicanti stranieri, la crisi fu Ad un’economia come detto disastrata, in particolare per noi fu importante la superata. Questi gli ordini impartiti alle pressioni dell’Austria, tornata a realizzazione della tratta Capolago Bis- dal Giudice di Pace alla Municipalità spadroneggiare nel Nord Italia, si asso- sone e Melide-Lugano, mentre fra le di Balerna: ciava un’atmosfera politica a dir poco due sponde del Ceresio venne organiz- “Balerna, 5 giugno 1817 incandescente costellata da innumere- zato un servizio regolare e per quei Per ordine superiore vi prevengo che sotto voli atti di violenza e soprusi esacerbati tempi effi ciente di traghetto tramite la penale di 100 franchi dobbiate eseguire da un esasperato campanilismo esisten- pontoni) e ad altre opere pubbliche im- con tutta esattezza il prescritto della cir- te non solo fra Sotto e Sopraceneri ma portanti. Ma in generale il Governo fu colare a voi indirizzata li 26 febbraio e anche fra abitanti di terre vicine. Non subìto dalla gente cui non erano garan- segnatamente in quella parte che riguar- dimentichiamo che il concetto di Patria tite le elementari libertà mentre agenti e da l’espulsione dei Pitocchi ingiungendo- (Cantone o Confederazione) era capito spie austriache circolavano indisturbate vi d’avere la più accurata vigilanze sopra da pochi in Ticino. Patria era il villaggio nel Cantone prendendo nota dei nomi le persone che rimpatriano ammalate o (al massimo l’ex baliaggio) ma, per fare di chi, Ticinesi o Italiani, manifestava sospette... “. (2) un esempio, un Balernitano si sentiva idee anche vagamente rivoluzionarie. Come purtroppo la storia spesso inse- molto più legato a Como che non a Lu- Importante prova per il Governo fu la gna, alla carestia si accompagnarono gano (non parliamo di Bellinzona, Lo- carestia che colpì il Ticino nel 1816- epidemie che colpirono sia uomini che animali. In particolare qualcuno a Ba- votare una sola volta e, se eletto in Gran lerna morì di tifo: la Municipalità, giu- Consiglio, pensare solo al bene della stamente, si preoccupò, ma i casi furo- Comunità.(4) Potremmo considerare il no fortunatamente pochissimi. Diamo Monti, viste le sue idee un idealista o un di nuovo spazìo ad un documento: ingenuo, sicuramente non un disonesto! “Balerna, 9 luglio 1817 La riforma costituzionale (non secondo il In primo luogo avendo il Sig. Dott. Davi- modello del Monti) venne approvata il 23 de Buzzi medico delegato dichiarato ver- giugno dal Gran Consiglio (59 sì e 11 no) balmente a questa Municipalità esser ed il 4 luglio da 37 Circoli sui 38 esistenti. morta di febbre petecchiale una certa... , Fra i 37 Circoli favorevoli anche quello di ed avendo anzi il medico ordinato di se- Balerna che estendeva (così come oggi) la pelirla in luogo sacro, ma fuori di chiesa propria giurisdizione, oltre che sul nostro in una fossa ... spruzzando la fossa stessa Comune, su Chiasso, Morbio Inferiore e di calce, onde evitare che siffatta malattia Castel San Pietro. epidemica si dilati nel Comune. La Mu- IL Consiglio di Stato, eletto dal Gran nicipalità ha ordinato di farla sepelire Consiglio il 20 ottobre, contò fra gli altri come sopra descritto ed ha intimato per Giovan Battista Monti il quale però man- mezzo uscere alla famiglia sotto pena di 8 tenne la carica solamente per pochi mesi. franchi di non entrare in chiesa e comu- Colle di Sant’Antonio: cappelletta voluta in La Costituzione del 1830 costituì un im- nicare con altre persone sino a nuovo av- memoria delle vittime del colera viso, ordinando di non lavar i panni nelle fontane comunali ma in qualche fi ume, e al Tribunale d’appello. Si chiedeva uno di dare il bianco alla stanza dove morì la dei principi basilari su cui si fonda la detta donna”.(3) democrazia: la suddivisione dei poteri sotto il controllo sovrano del popolo. Verso il 1830 l’atmosfera politica nel Ti- Tra i più autorevoli fautori di una rifor- cino era mutata: accresciuta la coscien- ma della Costituzione vi fu il già citato za civica, ci si avviava ad essere un Can- balernitano avvocato Giovan Battista tone. Ci si rendeva sempre più conto Monti il quale proponeva che ogni Cir- che le antiche idee egualitarie, già delle colo scegliesse dei rappresentanti in vicinanze, potevano estendersi e si met- Gran Consiglio suddivisi per ordine e tevano in seria discussione i metodi in- cioè degli ecclesiastici, degli artisti, dei tolleranti ed autoritari del regime del proprietari e dei commercianti. Il Mon- Landamani. Scandali, mazzette , proces- ti confi dava molto nell’onestà dei sin- si politici sommari, appalti sospetti, goli in modo da evitare la creazione di corruzione dovevano cessare. In parti- maggioranze precostituite o trasversali. colare era contestato a gran voce il fatto In altre parole chi era ad esempio pro- di poter appartenere contemporanea- prietario e commerciante, poteva sce- Sempre a Sant’Antonio, alcune lapidi ricordano mente al Gran Consiglio, al Governo ed gliere a quale assemblea partecipare, i morti di colera portante passo avanti nella diffusione carabinieri e moderati i bersaglieri ed è accusa diversi moderati. Fra essi, con dei diritti di cui però non godevano an- facile immaginare che uno scontro aper- l’accusa di alto tradimento, Antonio cora tutti i cittadini. Per essere elettori ed to poteva scatenarsi in ogni momento. Monti, fratello di Giovan Battista: egli eleggibili bisognava infatti essere maschi Di tale situazione la popolazione soffriva era nato a Balerna nel 1795 ; si era laure- e, soprattutto, possedere una cospicua ed era vittima innocente ed impotente. ato in lettere e fi losofi a a Bologna nel sostanza tanto che solamente uno su 1814 ed in legge a Pavia nel 1816: Dal trenta circa poteva esercitare i diritti. Nel 1838 i moderati ottennero la mag- 1833 al 1838 fu sindaco del Comune e Non ci si scandalizzi: l’idea del suffragio gioranza in Governo (all’opposizione fece parte del Tribunale d’Appello e, nel universale (sebbene punto di forza delle restarono solo il Franscini ed il Fogliar- 1839, entrò in Consiglio di Stato. Fu con- idee rivoluzionarie francesi) ii infatti di) e le elezioni del 1839, in cui avvenne- dannato ad una multa elevatissima che si piuttosto recente ed era normale (in cer- ro evidenti brogli da una parte e dall’al- rifi utò di pagare ritenendosi ingiusta- te parti del mondo lo è ancora oggi) che tra, non risolsero nulla: entrambi i mente accusato esiliandosi spontanea- chi più possedeva, più aveva diritto di partiti si consideravano vincitori co- mente a Como. Rifi utò più volte la ri- partecipare alla conduzione dello Stato. munque i moderati ottennero la mag- chiesta di amnistia che anche il Municipio Nel Ticino in fasce fra liberali e conser- gioranze anche in Gran Consiglio. Il loro voleva chiedere: morì nella città lariana vatori (benvisti dall’Austria) poi deno- atteggiamento scivolò allora sempre più nel 1843. L’esilio di Antonio Monti in- minati rispettivamente liberali radicali e verso un aperto atteggiamento reaziona- dusse il fratello Giovan Battista a ritirarsi liberali moderati (o più semplicemente rio con l’adozione di provvedimenti ver- defi nitivamente dalla scena politica can- radicali e moderati) esplodeva spesso so le persone (citeremo i fratelli Ciani tonale: egli si dedicò tuttavia, oltre che apertamente la rivalità. Frequenti le liti, i che, fra l’altro avevano anche la cittadi- alla professione, al suo Comune ed alla dissidi e, in certi casi, veri e propri atti nanza svizzera) ed i giornali (il Repubbli- cura dei nipoti. Vittima di quei tempi fu rivoluzionari armati. I radicali volevano cano ad esempio) che chiedevano una anche, sebbene in circostanze completa- un Cantone maggiormente libero, indi- ferma posizione contro chi assumeva mente diverse, il municipale Vittore pendente, aperto e ospitale verso i fuoru- posizioni antiaustriache: Austria cui Quadri, ucciso all’inizio del 1840 coin sciti lombardi di cui apprezzavano e dava enorme fastidio e preoccupazione il una fucilata sul ponte di Mezzana. Rico- condividevano le idee appoggiando pure fatto che il Ticino fosse diventato sicuro struiamo la vicenda, che è signifi cativa di la stampa e la diffusione di opuscoli e rifugio sia di autorevoli oppoaitori, sia di un’epoca, basandoci sui documenti de- giornali antiaustriaci; i moderati, anche semplici diseretori e renitenti alla leva. In positati presso l’Archivio comunale di temendo un intervento asburgico (non dicembre la situazione precipitò. I radi- Balerna. Il 10 maggio 1840 il Municipio dimentichiamo che il Ticino dipendeva cali, forti delle loro carabine, si mossero. indirizzò un memoriale che riassume la economicamente in buona parte dalla A Chiasso, Novazzano e forse Balerna triste vicenda al Consiglio di Stato. Nella Lombardia) volevano una politica di furono piantati alberi della libertà e circa missiva, fra l’altro, possiamo leggere “... tipo maggiormente reazionario e con- 500 armati raggiunesro Locarno da dove Un giovinastro nullatenente, dedito all’eb- servatore, vicina a quella dei Landamani. il Governo (ad eccezione del Franscini) brezza, il quale non sa manco cosa sia la Ognuno dei due partiti aveva i propri era prudenzialmente e rapidamente fug- politica ... essendo intervenuto ad unafi era feudi e, all’appello dei politici, si schiera- gito. Le elezioni granconsigliari, compli- di Balerna, deve aver proferito, come so- vano vere e proprie forze armate compo- ce la stretta vigilanza dei carabinieri, die- gliono fare i bevitori, qualche parola indi- ste a volte da centinaia di uomini (veri e dero un’enorme maggioranza ai radicali screta o essersi permesso qualche atto poco propri eserciti di parte). Erano radicali i i quali si sfogarono mettendo in stato di misurato. Eravi presente qualche altro di Balerna, che lo sgridò, e gli disse di ritirar- probabilmente dai gendarmi stessi così sia la suddetta forza armata nuovamente si dallafi era ... Ubbidì egli, e tornò a casa; infatti continua la lettera del 10 maggio ritirata. Perciò invitava l’Assemblea a ma la casa dei bevitori è l’osteria, onde si “ ... E che copla aveva la Municipalità, e prendere una risoluzione in proposito ... mise in un’osteria del paese per passarvi la quel piccol numero di persone, ch’eran sera fra i boccali. Poco dopo vide compari- con lei che, camminando quietamente di 1. Sono nominati il Sig. Sindaco Chiesa e re degli uomini armati per arrestarlo, e si conserva coi soldati, andar voleva a Men- il Sig. Consigliere Gio. Tarchini ... per pre- sottrasse con la fuga. Questi armati allora drisio per verifi care appresso il Sig. Com- sentarsi all’Onorevole Commissario di arrestarono un’altra persona che vi si tro- missario la cagione di quell’arresto, fatto Governo di Mendrisio per comunicargli la vava. Corse allora nella Comune la notizia arbitrariamente di uno per l’altro da una risoluzione dell’Assemblea pregandolo in~ di quell’arresto senza titolo, la Municipa- truppa, la quale appariva più animata tempo trasmettere la Petizione ... al Lod. lità si credette di dover accompagnare a dal vino e da capriccio che dall’idea Consiglio di Stato, ed appoggiarla co’ suoi Mendrisio quel suo cittadino incolpevole, dell’ordine e della tranquillità? Non era buoni uffi ci, la qual Petizione è del tenor il quale veniva pur seguito da una porzio- anzi questo un obbligo della Municipalità seguente. ne di popolo, frammista di uomini, donne a tutela di un suo amministrato? Che Onorevoli Signori Presidente e Consiglieri e di fanciulli. Per piccolo tratto però di rapporto facessero quei soldati per giusti- La Municipalità di Balerna ha quest’oggi strada si avanzò il popolo che ad un ordine fi care il loro procedere e il loro omicidio, adunata l’Assemblea Comunale per co- del sindaco tutti si ritirarono alle case loro: non si sa. Certamente fu contrario al vero, municarle i dispacci governativi, ed il di e la sola Municipalità, con due o tre altre perché riuscì di aggravio al Copmune in- lei operato in merito alla occupazione persone seguirono la forza armata verso nocentissimo, il quale, mentre piangeva la militare di questo Comune. In essa As- Mendrisio. Cammin facendo, uscì da una morte di un onesto Municipale, si vide per semblea furono unanimamente adottate vigna laterale alla strada un legger colpo giunta della sua disgrazia occupato mili- misure tali, col mezzo delle quali questa di fucile a pallini. La soldatesca si allarmò; tarmente tutto a suo carico... “ (6) Municipalità non dubita punto che e voltasi non già da quel lato, donde il col- Il Municipio pensò all’inizio che l’oc- quindinnanzi l’ordine pubblico non ver- po era uscito, ma verso la strada, sopra la cupazione fosse di breve durata ma, rà menomamente compromesso e di ciò Municipalità fece una scarica micidiale. vedendo che si protraeva nel tempo, la Municipalità stessa farsi garante pres- Un giovane, che seguiva il padre (uno dei cominciò a preoccuparsi anche, ma so il Lod. Consiglio di Ssato. Perciò i sot- Municipali) rimase colpito di palla ad un non solo, per il fatto che la presenza toscritti Deputati ... avanzano alle 00. braccio; un Municipale colpito nel basso dei soldati costava parecchio ed i citta- SS. W. la più calda istanza affi nché la ventre morì, fortunatamente la maggior dini erano continuamente tenuti d’oc- forza armata ... sia al più presto richia- parte degli archibugi non prese fuoco; al- chio. Una deputazione fu inviata al mata, e così esonerato venga il Comune trimenti era una strage... “. (5) Commissario di Governo di Mendrisio dalle enormi spese che perciò dovrebbe La reazione dell’Autorità cantonale fu e la risposta del funzionario fu riporta- incontrare. immediata e, a dir poco, sprorpoziona- ta nel verbale dell’Assemblea comuna- Frattanto nella lusinga d’esser esauditi ta: Balerna venne occupata da 40 solda- le del 14 febbraio “ ... [le deputazione] col massimo rispetto abbiamo l’onore di ti: uno spiegamento di forze in grande ebbe in risposta dal medesimo che qualo- dirci. Balerna, li 14 febbraio 1840 stile se si considera che il Comune con- ra la Comune avesse garantito per l’avve- I Deputati dell Assemblea Comunale Mi- tava una popolazione di circa 850 ani- nire sulla quiete, sul buon ordine e sulla chele Chiesa Sindaco me. Evidentemente il fatto, seppur gra- tranquillità del Comune stesso, sarebbesi Gio. Tarchini Consigliere vissimo, era stato esagerato e tosto interessato presso il Governo onde 2. La Municipalità, o 2 Deputati della medesima immediatamente ... percorre- volto in una grave spesa immeritata. chiassata fatta il 15 gennaio da alcuni ranno tutte le case di Balerna, e faranno IZ Lod. Governo, coll’assecondare, come giovani moderati della Valle di Muggio sottoscrivere a tutti i Capi o Padri di fa- fece, il ricorso predetto ... ha già trovato cui presero parte anche dei Balernitani. miglia, i quali faranno in modo che tutti esorbitante ed ingiusto, che si avesse a pu- Un tentativo di insurrezione da parte gli individui componenti la propria fami- nire il Comune intero per qualche regaz- dei moderati, fomentato da alcuni esuli glia non perturberanno menomamente la zata di un solo individuo ubriaco. Ma la ticinesi a Como e Milano, venne stron- tranquillità ed il buon ordine pubblico. buona opera del Governo non è compiuta, cata sul nascere dai Carabinieri, capita- se egli non si degna inoltre di provvedere, nati dai colonnelli Giovan Battista Pioda 3. Qualora ... vi fossero Capi o Padri di che il Comune venga sollevato dalla spesa e Giacomo Luvini. I Carabinieri diven- famiglia che non volessero prestarsi a sot- di Lire 960 cui fu costretto in quel fran- nero allora, per decisione del Consiglio toscrivere la sudd. lista di garanzia come gente a sostenere senza sua colpa. di Stato, un corpo permanente a difesa sopra, sarà arbitrio della Municipalità ... Ed è stato in tale sollevamento ... che que- dello Stato: dei veri e propri pretoriani. far espellere la famiglia dal Paese se è fo- sta Municipalità si avvanza ora a doman- A stare comunque agli storici Rossi e rastiera ... e se fosse oriondo del Paese, dare, pregando l’On Consiglio di Stato, Pometta, il periodo più agitato nella vita l’Assemblea fi n d’oggi protesta contro la che si compiaccia di ordinare a favore di politica ticinese doveva ancora venire! Il medesima tutti i danni e spese come sarà esso Comune di Balerna il rimborso delle clima infatti, dopo il 1841, se ancora ce di ragione. suddette Lire 960, acciò la moltitudine, n’era bisogno, andò surriscaldandosi anzi l’universalità innocente non abbia a sempre maggiormente. Fu il periodo 4. L’Assemblea ha invitato la Municipali- pagare della imprudenza e dell’ebrietà di della Rigenerazione che in quasi tutta la tà a fare un regolamento di Polizia con un solo individuo...” Confederazione portò a moti tendenti a penali, ondevia meglio mantenere il buon La faccenda venne defi nitivamente li- liquidare i residui della Restaurazione. ordine e la quiete pubblica, restando an- quidata ed il Comune rimborsato della Ci soffermeremo soltanto sui cosiddetti cora la Municipalità autorizzata a levar spesa. Rimane però l’interrogativo a sa- “fatti del Bisbino”: il 2 luglio 1843 nu- imprestato le somme abbisognevoli pel pere se la fucilata partita dalla vigna e la merosi fedeli si ritrovarono sulla mon- pagamento del soldo al distaccamento reazione dei gendarmi furono un episo- tagna per una festa in onore della Ma- militare ...”. I soldati fi nalmente e dopo dio isolato (un incidente) o se non si donna. Al termine alcuni giovani della che il Consiglio di Stato ebbe ricevuto trattò di una delle tante violenze legate Valle di Muggio, probabilmente avvi- questo po’ po’ di garanzie lasciarono fi - all’anomisità politica. Visto come Baler- nazzati, scesero al piano inneggiando al nalmente il paese ma alla comunità ri- na, durante il secolo, fu un Comune partito moderato. Essi si scontrarono masero le spese (vitto, alloggio e soldo piuttosto tranquillo, propenderemmo con della gente contraria: dalle parole si per 40 uomini!) Al proposito ancora si per la prima ipotesi. passò ai fatti, alle bastonate ed infi ne alle esprime la Municipalità nella già citata Ogni rivoluzione suscita una reazione coltellate tanmto che il carabiniere lettera del 10 maggio “... Contro questa ed il successo dei radicali causò altre ris- chiassese Carlo Castelletti fu ucciso. I occupazione che si credette un effetto mo- se e tafferugli anche nel nostro Comune Carabinieri si mobilitarono in tutto il mentaneo ... la Municipalità non ricorse (niente di particolarmente grave però e Menrdisiotto: si organizzò la rappresa- al Governo in quell’istante, lusingandosi risoltosi quasi sempre a parole). Offese e glia ed essa portò fra l’altro all’assassinio che, riconosciuta la verità del fatto, il Sig. vendette si susseguivano da entrambe le del parroco di don Michele Ce- Commissario di Governo stesso la facesse parti e si sa che pure Caneggio venne oc- reghetti e di Antonio Ferrari di Morbio cessare ... Ed ecco che il Comune restò in- cupata dalle forze dell’ordine per una Inferiore. Subirono atti di violenza an- che i parroci di Morbio Superiore e Ca- all’organizzazione scolastica soprattutto una nuova occupazione militare di par- neggio ed il canonico di Balerna don grazie all’instancabile lavoro di Stefano te del Ticino: Balerna sarebbe certamen- Abbondio Bernasconi. Franscini. te stata tra le prime vittime. Come si vede, ci si accaniva particolar- Tornando al Sonderbund, v’è da ricor- Si è più volte evidenziato come parecchi mente contro il clero, accusato di soste- dare che i Cantoni separati non si lascia- ticinesi parteggiassero ed appoggiassero nere (ed in parte era vero) le idee reazio- rono intimidire dall’ordine della Dieta apertamente i patrioti italiani. Degno di narie pertanto il Governo da un lato si federale ma si diedero da fare per orga- menzione è il Balernitano Antonio Cat- adoperò per addomesticare i Carabinieri nizzarsi militarmente cercando appoggi taneo (1833-1871) sepolto in terra scon- la cui irruenza ruiaschiava di sfuggirgli all’Austria la quale, a dir il vero, promise sacrata sul lato esterno nord est del sa- di mano, d’altro lato, il Gran Consiglio molto ma, all’atto pratico, fortunata- grato di Sant’Antonio (accanto votò un progetto di riforma costituzio- mente, fece poco. all’abitazione del custode). Merita di es- nale che permetteva ad un solo sacerdote Nel 1847 scoppiò la guerra. Ai militi tici- sere riportata l’epigrafe scolpita sulla per distretto di sedere il quel consesso. nesi che, eccettuati i Carabinieri, erano lapide: “CA TTANEO ANTONIO /DA male armati e peggio addestrati, fu affi - MENDRISIO / CAPITANO DELLE AR- Molti pro o anticlericali si ebbero in di- dato il diffi cile compito di occupare il MATE / SVIZZERA ED AMERICANA / versi Cantoni e ciò, contando fra i prete- San Gottardo e di sventare un’eventuale SOLDATO / TENENTE CAPITANO / sti la questione dei Gesuiti, portò alla aggressione austriaca dalla Lombardia. NELLE FILE DI GARIBALDI l A MAR- creazione nel 1845 del Sonderbund Lega V’è da dire che i nostri soldati non fece- SALA ASPROMONTE l MENTANA E Separata) che raggruppò i Cantoni di ro una gran bella fi gura: colti di sorpre- TIROLO / VALOROSO E PRODE SEM- Uri, Svitto, Unterwalden, Lucerna, Zugo, sa da un forte contingente urano essi PRE / CESSAVA DI VIVERE IL 3 AGO- Friburgo e Vallese. Il Gran Consiglio ti- infatti batterono in ritirata fi no alle por- STO / 1871/FU TUMULATO CIVIL- cinese, con un signifi cativo voto, a stra- te di Bellinzona. Non abbiamo trovato MENTE / PER SUO ESPRESSO grande maggioranze (67 voti contro 3) l’elenco dei Balernitani arruolati ma il DESIDERIO / IN BALERNA / COMU- si pronunciò contro il Sonderbund, atto Beretta cita Pietro Cavadini (ferito NE DI SUA ORIGINE l A CUI LEGO’ compiuto anche dalla Dieta Federale all’avambraccio) e Giuseppe Ferrario OGNI SUA SOSTANZA / PELLA FON- che dichiarò la Lega Separata contraria (ammalatosi gravemente): (9) La guerra DAZIONE DI PREMA / ALLA FIERA al Patto federale del 1815 e ne ordinò lo non fu fortunatamente né lunga né DI SANTANTONIO DI CEREDA IAD scioglimento immediato. cruenta. Grazie anche e soprattutto alle ETERNARE LA MEMORIA / COMUNE Nel frattempo nel Cantone non ci si era doti non solo militari del generale Enri- E MUNICIPIO POSERO”. solo scannati per la politica ma venne ad co Dufour (cattolico mentre a capo del Nel palazzo comunale è conservato un esempio costruito il ponte diga di Meli- Sonderbund c’era il generale Ulrico de ritratto di Antonio Cattaneo opera del de che incrementò il traffi co stradale da Salis protestante!) in 25 giorni le ostilità Rinaldi. Chiasso al San Gottardo dando certa- terminarono ed i vincitori non infi eri- La vittoria dei Canoni radicali ebbe mente lavoro anche a qualche Balernita- rono affatto sugli sconfi tti. L’unità fede- come primo effetto la diminuzione no impiegato come carrettiere o facchi- rale era stata ritsovata! Da notare, per dell’infl uenza straniera in Svizzera ma, no e fu migliorato il servizio postale e concludere, che la rapida vittoria impe- verso il Ticino, l’Austria non attenuò le passeggeri da e per la Svizzera interna dì un eventuale intervento austriaco (si pressioni economiche tanto più che, rendendo più regolare e rapido il tra- parlava di ammassamenti di truppe ed come abbiamo visto ad esempio nel caso sporto. Vennero pure portate miglorie armi lungo il confi ne) ed il rischio di di Antonio Cattaneo, parecchi Ticinesi presero parte quali combattenti attivi ai Vista la necessità di procurar lavoro alla per la vicinanza al confi ne austriaco qua- moti antiasburgici ed alle guerre per gente bisognosa. Visto l’analogo ordine si tutte le famiglie di questo Comune ne l’indipendenza dell’Italia. del Commissario Distrettuale. soffrono danno”. (11) L’Austria usò a più riprese l’arma del La Municipalità ha risolto come risolve a Signifi cativa è la cifra di 200 lavoranti blocco economico detto blocco della voti unanimi, ed ha stabilito come stabili- nelle fornaci che, il dato lo conferma, fame e ciò nel 1848 e nel 1850, ma la ten- sce il presente DECRETO erano in pratica l’unica industria im- sione raggiunse il culmine nel 1853 Art. Entro due giorni si darà principio portante della regione. Ai fornaciai veri quando fu decretata l’espulsione, entro all’ingrandimento e livellamento della e propri vanno poi aggiunti quelli che 3 giorni, di tutti i Ticinesi dalla Lombar- Piazza del Servizio militare situata in Ce- lavoravano nelle cave e che si occupava- dia (circa 6000) nella tabella non fi gura- reda presso il portico delle fi ere, e nel tem- no del trasporto della creta o del pro- no nomi, cognomi, recapiti e alcune os- po stesso costruirà una linea di solido dotto fi nito quasi totalmente esportato servazioni sullo stato economico dei muro che serva a sostegno al detto portico verso la Lombardia. forestieri. in tutta la facciata settentrionale del me- Ancora il 23 novembre, poiché la situa- - Dei 24 forestieri ben 12 risultano esse- desimo. 2. Il lavoro sarà eseguito da uomi- zione non migliorava, la Municipalità si re a Balerna per diserzione, diserzione ni del paese di condizione miserabile e rivolse al Colonnello Borgeois-Doscat del padre o renitenza alla leva. preferibilmente da quelli espulsi della Commissario della Confederazione - Il totale dei forastieri, compresi mogli Lombardia e privi di altro lavoro. Svizzera nel Cantone Ticino. Nella lette- e fi gli, risulta sommare a 104 unità, pari 3.... ra, oltre ai ringraziamenti per gli aiuti circa al 12,3 % della popolazione. 4. Ogni giornaliere porterà seco i ferri ne- ricevuti, si ribadisce “ ... Fra i giusti dise- cessari al proprio lavoro cioè zappa e ba- gni dei Consigli Federali si manifesta al- Osservazioni dile. 5. Il lavoro durerà non meno di ore tresì di soccorrere maggiormente coloro - Nel documento originale fi gurano undici coi soliti riposi per la colazione ed che maggior danno ne traggono del Bloc- pure i nomi e i cognomi. il pranzo. co. Fra questi trovasi il Comune di Baler- - In totale sono contati 40 individui (12 8. Si farà fonte alle spese occorrenti col ri- na, che per la sua speciale circostanza del- femmine) pari a circa il 4,7 % degli abi- cavo dell’affi tto Barigozzi, col ricavo le fornaci, le quali fornivano i 9/10 del tanti di Balerna - La maggioranza è rap- dell’apposita questua, col prodotto o rica- proprio materiale alla vicina Lombardia presentata da persone con passaporto vo del frumento di S. Tommaso, che spetta sopporta anche oggi gravissime perdite... annuale. ai poveri e col ricavo del legato delle Mi- II Municipio di Balerna ... supplica code- - Il numero dei degni di sussidio (non chette che pure spetta ai poveri del paese sto Lod. Commissario a benefi ciare questo menzionato nella tabella) risulta essere per antichissima fondazione ...... (10) comune aggravato enormemente di debiti assai esiguo (2 famiglie) va però notato Sempre a proposito degli espulsi, il Mu- con un’opera non molto costosa ma del che i rimpatriati diffi cilmente avranno nicipio non mancò di far notare all’Au- massimo vantaggio per il pubblico, ed in potuto trovare un lavoro nel Comune torità superiore, nel caso il Dipartimen- ispecie per i fornaciai e carrettieri. L’Autorità si preoccupò per questa gente to dell’Interno “ ... il grave danno che Avvi presso la frazione di Bisio un tronco e, oltre ad aiuti diretti (venne organizza- minaccia questo comune per il caso che i di strada circolare, che pella soverchia in- ta una colletta) offrì lavoro nella costru- Fornaciaj sospendessero i lavori nelle For- clinazione rende assai diffi cile la salita dei zione di opere pubbliche. naci e privassero di lavoro duecento lavo- carri, che conducono verso Como i mate- Il Municipio mise in atto la seguente ri- ranti circa, che sono capi di numerose riali di fornace. Breve tale ascesa ma esige soluzione “Balerna, 12 marzo 1853 povere famiglie. Inoltre ha mostrato che una doppia forza per essere vinta ... Il tra- gitto da correggersi non oltrepassa i 200 A guardare le statistiche, a Balerna, i all’Uscere d’offi cio di ricercare quattro metri di fuga e facile riesce una tale corre- morti di colera furono in totale 30 ma, uomini del Comune ... onde respingere zione presentandosi opportuno il vicino secondo quanto riportato sulla lapide fuori del nostro territorio tutti quelli este- torrente [la Breggia ?]. La spesa non oltre- eretta a Sant’Antonio, il loro numero sa- ri che verranno da Paesi infetti dal Cho- passerà i franchi 1500 circa. rebbe di 35. Pochi, a dar retta alle ciniche lera... Preghiamo pertanto la Lod. S. V. a voler cifre ma tale e tanta era la paura, favorita La Municipalità ha stabilito di fi ssare rilevare l’opportunità del detto devia- dalla scarsa effi cacia delle cure mediche, due infermieri nelle persone di Soldini mento, ed a decretarsi se è possibile una che spesso leggiamo nei documenti l’ur- Felice e Giacinto Soldini i quali deggiono somma bastevole a vantaggio del pubbli- genza di adottare severi provvedimenti fare anche il becchino collo stipendio di L. co, ed in particolar modo e sollievo dei tesi in particolare ad impedire l’ingresso 6 per ciascun cadavero ... coll’obbligo di poveri carrettieri e fornaciaj che tanto sof- di persone contagiate o provenienti da trasportare tutti questi collerosi a St.An- fersero e soffrono ogni giorno pel Blocco regioni infestate dal male. Era questa, tonio in Cereda sotto Balerna ... luogo Austriaco ...... (12) forse, unitamente alla quarantena, l’uni- destinato per quelli infelici e disgraziati Si intendeva forse il tratto dell’attuale via ca precauzione in grado di rallentare, se ... Inoltre viene dato ordine al Sig. Sindaco San Gottardo lungo la Bellavista o, ma è non evitare, il contagio. di far costruire una cassa di legno pei col- molto meno probabile, la parte termina- Alcuni stralci di risoluzioni municipali lerosi, onde trasportarli a St.Antonio... “ le della Marediga (via Primavesi). Povertà, fame, condizioni igieniche spa- 29 giugno 1836 28 agosto 1854 ventose sono ideali premesse per la dif- “... la Municipalità ha risolto, che tutte “Giuseppe Fasola e Giuseppe Quadri si fuzione di malattie e per un’alta morta- quelle donne; che si recheranno a Como sono offerti per infermieri dei Cholerosi lità infantile: 25 bambini su 100 non per esercitar il mestiere di fi lar la seta non ... In quanto ai doveri degli infermieri sa- suiperavano i 5 anni di vita e l’aspettati- potranno venire alla loro casa in otto ranno stabiliti dal Medico Bossi, e do- va di sopravvivenza si aggirava attorno giorni come si praticava negli anni scorsi vranno stare a suoi comandi in tutto e ai 60 anni. Frequenti erano i casi di tifo, ... Non volendo obbedire a tale invito, esse per tutto, sotto pena di perdere il salario dissenteria, tubercolosi, vaiolo ma so- se verranno a casa dovranno fermarsi ... prattutto era il colera ad incutere una ogni cvolta sette giorni continui nella Si proibisce a tutti gli abitanti di questo tremenda paura tanto più che essso si propria casa prima della partenza, proi- Comune di recarsi a Mendrisio e a Salo- accanì più volte sul Mendrisiotto mie- bendo loro di recarsi in quel tempo nella rino, e Somazzo, e nei paesi infetti da tendo numerose vittime un po’ in tutti i chiesa e di avere ogni comunicazione con Cholera Morby sotto pena di esser sotto- suoi Comuni. Parecchi studiosi hanno le persone del loro paese ... posti a rigorosa quarantena a tutte spese svolto approfondite, dettagliate ed int- Fa inoltre presente il Sig.Sindaco alla dei contravventori - Come pure non si la- zeressanti ricerche sul colera; citiamo Municipalità che sarebbe necessario fare sceranno entrare in Comune mendicanti ad esempio i seguenti lavori: R.Ceschi un Triduo nella Cappella del Comune ad e vagabondi ... “ 11 mortifero vomito orientale, in Archi- intercessione dei nostri protettori S. Carlo vio storico ticinese, n. 84: G.Martinola , e 9 Rocco; onde per mezzo di loro possia- 7 settembre 1854 Il colera del 1836 nel distretto di Mendri- mo intercedere dell’Onnipotente Iddio la “ ... Tutti i lavoranti di Balerna che si re- sio, Mendrisio, 1942; E. Ballerini, Aspet- grazia della lontananza di questo tre- cano a Mendrisio per lavorare a giornata ti di una comunità rurale nell’epidemia mendo fl agello ... dovranno o sempre stare a Mendrisio, e di colera del 1855, Mendrisio, 1986. Quindi la Municipalità ha darto ordine non ritornare alla sera a Balerna, oppure non recarsi in detto Comune per i lavori, ore 8 antimeridiane ogni giorno. teriale presente nelle aule di Balerna nel sotto minaccia della quarantena a tutte 5. Sono attivati i soffumigi d’oggi in avan- 1882 e lo paragoniamo a quanto oggi sue spese”. ti in locali da destinarsi possibilmente c’è a disposizione di allievi e insegnanti, all’ingresso del Comune, ai quali dovran- ci viene da sorridere. 2 agosto 1855 no sottomettersi tutti i passanti ed anche i “ Si richiamano i divieti di gettar im- cittadini provenienti da luoghi infetti. mondizie nelle strade di pubblico passag- 6. Saranno attivate guardie incaricate di Nella scuola maschile 2. Classe gio e si ordina a tutti gli abitanti di far far eseguire gli ordini della Commissio- eseguire il trasporto delle materie fetenti ne, la paga non potrà oltrepassare i fr. 4 banchi non sotterrate in luoghi lontani dell’abi- 1,50 ...”. (13) 7 banchette tato ... Si incarica il camparo comunale 1 tavolino di portare vitto e alloggio e qualunque Fra le terapie menzionate da diversi 1 sedia altra cosa abbisogni agli individui che sa- medici troviamo i salassi tramite san- 1 tavola nera a lavagna ranno posti nella casa di contumacia in guisughe, i purganti (acqua di Sedlitz) i 1 quadro crocifi sso Cereda ... “ decotti di tamarindo con gocce di lau- 1 scopa dano, l’oppio, il Magistero di Bismuto, Carte geografi che, Svizzera - Europa - 26 agosto 1855 il tenere l’ammalato al caldo o in altri Palestina - Cantone Ticino - Mappa- “ Atteso la prossimità del Cholera Morby, casi al freddo, i cataplasmi a base di se- mondo e sistema metrico ed anzi essendo successi alcuni casi in nape, le Belladonna, gli infusi di menta, 1 Pestone pell’inchiostro questo Comune, la Municipalitéà ha ri- camomilla, melissa, il Calomelanos, la 1 Secchiello pell’acqua solto di far sospendere la fi era di S. Anto- Santanina, l’Assa fetida, i clisteri e chi nio, che come al solito si tiene nei giorni più ne ha più ne metta, ma non siamo 2, 3 dell’entrante settembre... medici perciò non in grado di espri- Nella scuola femminile 2. Classe merci sull’effi cacia di tali rimedi. 25 settembre 1856 4 banchi “ Mancando ancor buon numero delle co- Il 28 febbraio venne votata una nuova 5 banchette perte servite pei Cholerosi dello scorso Cosrtituzione Cantonale che, fra l’altro, 1 tavolo anno si è risolto di chiamare per sabbato i escludeva totalmente i sacerdoti dal di- 9 sedie quattro infermieri, onde obbligarli a giu- ritto di eleggibilità; i cittadini diventa- 1 tavola nera a lavagna stifi care la detta mancanza, od a conse- vano elettori a 20 anni ed eleggibili a 25 1 scopa gnare le coperte - In caso di rifi uto si pro- (30 per il Consiglio di Stato). L’intera 1 pattumiere cederà alla perquisizione domiciliare”. amministrazione venne in quegli anni 1 quadro crocifi sso modernizzata con la creazione dei Di- 1 crocifi sso legno 28 luglio 1867 partimenti e fu riorganizzata la milizia. 5 carte geografi che: Svizzera - Pa “1. Sono chiuse immediatamente le scuo- Furono aperte diverse scuole professio- lestina - Europa - Ticino - le comunali. nali e la Scuola Normale per la forma- Mappa-mondo 2. E’ invitato il Parroco a diminuire il più zione dei docenti. Migliorò quindi 1 quadro (Stefano Franscini) possibile il tempo delle funzioni religiose l’istruzione elementare pubblica ma, se 1 secchio pell’acqua ... le predicazioni cercando di fi nirle per le leggiamo il seguente inventario del ma- Nella scuola femminile 1. Classe la popolazione era favorevole al passag- e fi gura, pozzi, pavimenti ordinari e anche 6 banchi gio dei binari: contrari erano soprattut- colorati, ...” (16) 3 banchette to i contadini perciò il Municipio più 1 tavolo volte dovette obbligarli a lasciar transi- Nel 1884 fu fi nalmente risolta anche la plu- 2 sedie tare sui loro fondi i tecnici addetti alle ridecennale ed accesa questione della sepa- 12 tabelle sillabiche misurazioni facendoli anche scortare razione del Ticino dalle diocesi di Como e 1 tavola nera a lavagna dall’uscere comunale. Si giunse fi nal- Milano. Se ci soffermiamo su questo im- 3 quadri mente alla costruzione che, a causa del- portante avvenimento è anche perché Ba- la morfologia del territorio, attraversò lerna ebbe l’onore di essere sede provviso- la parte bassa del paese ed è proprio per ria della neocostituita Amministrazione Nella scuola in casa Quadri questo motivo che la maggior parte del- Apostolica Ticinese. Nel Palazzo vescovile le manifatture sorse nelle zone di infatti risiedette Monsignor Eugenio La- 6 banchi grandi Sant’Antonio e Bisio. chat dal 2 agosto 1855 fi no alla morte avve- 5 banchi piccoli Un cementifi cio (accanto al ponte del nuta il 1. novembre 1886. 1 lavagna in legno Ghitello), diverse manifatture di tabac- 12 tabelle sillabiche nuove chi, case vinicole, distillerie, mulini, ad- 12 tabelle sillabiche vecchie dirittuta una stamperia di cartoline ed Note 1 quadro crocifi sso altri piccoli laboratori animarono la 1 sedia con sedile in pelle”. (14) vita del borgo. 1. Franscini S., op.cit., vol I., p. 211 Poiché già allora era l’anima del com- 2. Archivio comunale di Balerna mercio, riportiamo alcuni stralci di un 3. Archivio comunale di Balerna prospetto pubblicitario distribuito dal- 4. Un interessante stralcio del pensiero Solo sul fi nire dell’Ottocento la situa- lo “Stabilimento per la fabbricazione di del Monti si trova in Martinola G., op. zione politica andò calmandosi e l’eco- cemento idraulico - Società Anonima - cit., p. 115 ss. nomia potè riprendersi anzi iniziare a Balerna (Ticino)”. 5. Archivio comunale di Balerna muovere passi importanti. “Il Cemento Idraulico della Società Anoni- 6. Archivio comunale di Balerna Oltre alle più volte citate fornaci - il la- ma di Balerna è preparato coll’attività calo- 7. Archivio comunale di Balerna voro degli addetti è magnifi camente de- rifi ca di fornaci a fuoco continuo. In esso la 8. Archivio comunale di Balerna scritto da Giovanni Bianconi (15), so- silice ed il carbonato di calce trovansi combi- 9. Beretta G., La campagna del Sonder- prattutto con l’apertura della linea nati in tali proporzioni da renderlo eccellente bund contro il Ticino 1847, Lugano-Bel- ferroviaria fu un fi orire di iniziative. per la sua proprietà di resistere e solidifi carsi linzona, 1954, p. 138 Conscia dell’importanza del nuovo come granito all’azione dell’acqua e dell’aria, 10. Archivio comunale di Balerna mezzo di trasporto, l’Autorità balerni- per la tenacia e consistenza che acquista ove 11. Archivio comunale di Balerna tana fece di tutto per avere sul proprio sia convenientemente preparato ... Del ce- 12. Archivio comunale di Balerna territorio la stazione internazionale, poi mento in discorso si eseguiscono tubi d’ogni 13. Archivio comunale di Balerna edifi cata a Chiasso, e arrivò addirittura diametro e portata per acquedotti, lavandini 14. Archivio comunale di Balerna a sborsare la considerevole cifra di e latrine ... Così pure è adatto per canali d’ir- 15. Bianconi G., Artigianati scomparsi, 20’000 franchi per ottenerla ma il col- rigazione, cisterne, bagni, cartiere, vasche di Locarno, 1 §978, p. 69 ss. paccio non riuscì. Comunque non tutta fi lande, terrazzi, mattoni d’ogni dimensione 16. Libreria Patria, Lugano Veduta di Balerna (1918) Il Novecento destinato quasi esclusivamente all’espor- motivo di ricerche collezionistiche ... tazione ... Poco distante Ball Alemagna le Dalle cartoline ... alle osterie. Il fatto che fabbriche di sigari del sciur Filizin Mon- per il balernitani Sant’Antonio, lì a due All’inizio del XX secolo, come abbiamo zani e della sciura Carulina Bossi ... Mo- passi, era la meta ideale per le parentesi visto, le condizioni generali di vita era- desta la prima, di più ampie dimensioni di svago domenicale, spiega il perché in no migliorate anche se le attività legate la seconda ... La rinomanza dei loro pro- un pugno di case ci fossero tante, troppe al primario costituivano pur sempre la dotti era dovuta particolarmente a quella osterie, troppi viai di bocc, troppe quattro principale fonte di entrata per molte fa- che dialettalmente era detta la cùnscia. spanne di sala per danzare al suono dei miglie e vaste aree a Bisio, nel Pian Fa- Una miscela (il cui segreto era gelosa- verticai organ dal Pépèna... loppia (Patsúra), ), a Caslaccio, a Ponte- mente custodito dai proprietari delle fab- Sant’Antonio oggi, per dirla con Ada Ne- gana, a Sant’Antomo o, più a ridosso briche) fatta con numerosi ingredienti ... gri, disegnato a quadratini ben distinti - del nucleo, alla Marediga (allora detta Barbera compreso ... A due~ dalle fabbri- con cifre di classifi ca ben chiare con le sue Campagna) ed al Ciarello erano sfrutta- che di sigari, il mulino del sciur Girumin zone residenziali, zone industriali, zone te a scopi agricoli. Parecchi balernitani Rezzonico, capostipite di una attiva e fi o- verticali e zone orizzontali di asfalto, oggi erano comunque ancora costretti ad rente dinastia di proprietari di mulini e è davvero tutt’altra cosa ...... (1) emigrare (ora più che altro quali stagio- commercianti di farine e granaglie. nali) soprattutto verso il Giura ed i All’altezza del punt da Budra, il medie- Nel 1908 venne fondato il Consorzio dei Cantoni romandi. Le citate manifatture vale ponte de Ragio (Raggio) ... la furnas tram elettrici mendrisiensi e due anni ed un timido espandersi del settore ter- dal sciur Andina (diventata poi Industria dopo il primo convoglio, parato a festa, ziario, legato allo sviluppo della stazio- Ticinese Laterizi, unica superstite [ora percorse il tratto Chiasso - Mendrisio - ne di Chiasso, non bastavano infatti a non più ] di quelle che dal 1790, dalla Capolago e Riva San Vitale (lunghezza far cessare l’emorragia migratoria dei Scabrina giù giù fi no ai Pastitr. ... erano km 12, costo franchi 852’000). Il Dolce- maestran. state per un secolo e passa ragion di gua- verde (affettuoso soprannome dato al Ci permettiamo a questo punto di inse- dagno e di vita della gente balernitana. tram a causa del suo color pisello) ebbe rire stralci di uno splendido brano di Ultima a morire ul furnasun o la furnds una parte non irrilevante nello sviluppo Giuseppe Arrigoni, poeta e scrittore au- dal Bolla nome del proprietario e, dal demografi co ed economico di Balerna todidatta vissuto per quasi tutta la sua 1870, proprietario anche di Mezzana... facilitando il pendolarismo di lavoratori lunga esistenza a Balerna. Dai laterizi ... alla grappa. In via Cereda, segnatamente in direzione di Chiasso. “Sant’Antonio di primo Novecento (Un su di una casa, fi no a poco tempo fa si Durante i quarant’anni di servizio, il pugno di case e una manciata di opere) poteva ancora leggere, ingiallita dal tem- tram trasportò centinaia di migliaia di Ho qui davanti il Piano Corografi co di po, la dicitura: Distilleria Buzzetti ... passeggeri e, anche se si verifi carono al- Balerna, frazione di SantAntonio. E’ del Dalla grappa ... alle cartoline. Un com- cuni incidenti (deragliamenti, blocco dei 1925. Più toponimi che case, comprese mercio che sembrava davvero anacroni- freni, rottura del cavo elettrico) tutto si quelle di prima data (Fornaci - Bodra - stico in un ambiente da tèra créda e fur- risolse sempre e solamente con un po’ di Dosso - Sceredascia - Bressanella - Sant nasee. Nella casa che fi ancheggia ora la spavento. Il Dolceverde rimase in funzio- Antonio - Cereda) eppure ogni casa un Preco le produceva el sciur Gussoni un ne fi no all’inizio del 1951 quando, ormai alveare. comasco dal poliedrico senso artistico. superato dai tempi, fu sostituito con il Dov’è oggi la Centonze SA era la fabbrica Cartoline a soggetti disparati, romantici, servizio di autobus ancor’oggi gestito Alemagna ... produceva il liquore AMA fantasiosi, cartoline d’epoca che sono oggi dall’Autolinea mendrisiense. La prima grande guerra mondiale conceda di non rivelarne il nome) la canto agli affi ssi uffi ciali, si suonava inin- (1914-1918) è stata indubbiamente un quale bagnava i bollini (scontrini che terrottamente la < < campana a stormo> immane tragico avvenimento. La Sviz- davano diritto all’acquisto) in modo da > ... e di notte - non oscuramento come zera ne fu fortunatamente risparmiata ricevere maggiori scorte da parte adesso - ma la grande luce rossa alla som- ma numerose famiglie si trovarono in dell’Autorità. mità del campanile, segno di immane diffi coltà poiché gli uomini vennero A proposito della mobilitazione, così catastrofe ...”. (2)

Il “Dolceverde” ... e nel 2008 chiamati sotto le armi (quasi tutti i tici- scrive Giovanni Ratti “Salimmo fi no ol- In stretta relazione allo sviluppo di nesi presidiarono le frontiere lungo il tre la cella delle campane, su su, fi no al Chiasso si registrò negli anni 1913 e Giura). Ancora una volta il Municipio cupolino ... in quella recondita ispezione 1922 un’accesa vertenza territoriale. intervenne a sostegno dei più bisognosi nel cuore del vetusto campanile, rinve- Chiasso chiedeva infatti con insistenza procurando cibio e sussidi. Se la Svizze- nimmo ancora, molto, molto sganghera- a Balerna la cessione di 380’100 metri ra era abbastanza pronta dal punto di ta, una rudimentale gabbia foderata di quadrati di territorio quale risarcimen- vista militare, altrettanto non si può panno rosso, dentro una grossa lanterna to per le superfi ci perse con l’espandersi dire per quel che riguardava gli approv- a olio. Ci prese una commozione, perché degli impianti ferroviari, fonte di be- vigionamenti. Allo stretto razionamen- era l’ultimo relitto della “mobilitazione nessere, avidenziava l’Autorità comu- to si sopperiva con il contrabbando generale” ordinata dal generale Ulrich nale chiassese, anche per il nostro Co- all’incontrario (dall’Italia al Ticino) e si Wille, per il 1. agosto 1914, allo scoppio mune. Da pochi anni (1911) Balerna si sa di una negoziante di Balerna (ci si della prima guerra mondiale. Allora, ac- era dotata di un Piano Regolatore assai lungimirante e fu sulla base di tale do- modo i bisogni e lo sviluppo del Comune quasi dimezzata. Entrò in funzione il cumento che venne opposto un deciso non possono essere limitati né in questa razionamento: tutti i consumi ven- rifi uto all’importante menomazione e né in quella parte, e devono avere il loro nero forzatamente ridotti, le strade neppure si vollero intraprendere tratta- sfogo naturale su tutta la superfi cie del ed i ponti erano sbarrati e minati; tive. Della disputa rimane un interes- Comune.” (3) entrarono in servizio le guardie loca- sante opuscolo che offre, tra l’altro, una Il territorio balernitano non subì al- li e si mise in atto l’oscuramento. chiara visione dello sviluppo raggiunto cuna menomazione ma quanti ettari da Balerna all’inizio del secolo e delle dovrà sacrificare nei decenni seguen- prospettive future. Nella pubblicazione, ti quando la stazione internazionale tra l’altro, leggiamo “La speculazione sembrava doversi espandere a non fi- privata ha saputo, con opportune opere e nire. V’è da sperare che la recente comode strade appoggiate anche fi nan- iniziativa comunale per la creazione ziariamente dal Comune, valorizzare a di un Parco tecnologico nella zona scopo edilizio la vasta zona che corre a del Pian Faloppia possa ridare vigore destra e a sinistra della ferrovia a mezzo- a quelle aree nell’interesse non solo giorno di Bisio e la costruzione della di Balerna, ma dell’intero Basso tramvia elettrica ... è venuta a favorire ... Mendrisiotto. La dove ora crescono il popolamento di quei terreni sino ad al- rigogliose le erbacce (anche fra le ro- lora adibiti esclusivamente a scopo agri- taie) forse, fra qualche anno ... con colo ... il Comune ... vi ha istituito tutti i giudizio però! pubblici servizi ... ha iscritto queste stra- de nel suo piano regolatore e le costruzio- Il secondo conflitto mondiale fu vis- ni sono soggette al suo regolamento edili- suto con particolare apprensione zio... [le] frazioni di Bisio e Pontegana ... data la vicinanza dal confine e la pre- vengono nel loro insieme, colle grandi senta, in tutti i Comuni, di parecchi cantine dei Fratelli Corti, colla fabbrica cittadini italiani parte dei quali (ma Stuolo di bagnanti ai piedi del ponte del Ghitello Polus, colla chiesa di Pontegana, a costi- non solo loro) erano apertamente (1930 circa) tuire una delle parti più fi orenti, più pro- pro-fascisti e manifestavano chiara- spere e più industriose del nostro Comu- mente l’idea di ennettere il Ticino Tra gli episodi di cronaca locale rela- ne”. A proposito della Marediga si all’Italia anche con l’uso della forza tivi a quei difficili anni, oltre ai fre- afferma “ Rimane ... come sede di un come, fra l’altro, era nei piani di quenti allarmi, ricorderemo il mitra- possibile sviluppo la zona che si diparte Mussolini e dei suoi gregari. gliamento effettuato da aereoplani dal Palazzo Comunale e si estende tra il Il 29 agosto 1939, il Consiglio Fede- alleati sulla stazione (ci furono per Cimitero e il semicerchio della Breggia ... rale decretò la mobilitazione genera- fortuna solamente danni materiali) e La vicinanza del Cimitero e l’esposizione le. Anche a Balerna le campane suo- la Villa vescovile trasformata in al- a Nord non sono tali da permettere certa- narono a stormo ed apparvero gli loggio per disertori e profughi che, mente i più lieti pronostici [al lettore avvisi per la partenza dei soldati. Nel soprattutto col peggiorare della si- giudicare con quale intensità sia poi sta- Paese, nonostante tutto, la vita conti- tuazione in Italia, cercarono rifugio ta sfruttata la Marediga!] , ed in ogni nuava, anche se la popolazione era sempre più numerosi in Svizzera. Piazza Tarchini di inizio Novecento Piazza Tarchini oggi I pompieri balernitani durante un’esercitazione (1920 A destra sorge ora l’uffi cio postale circa) L’abside romanica prima dei lavori di “pulizia”. La foto è stata scattata in occasione della prima messa del defunto canonico don Antonio Bernasconi (1940) Anno 1930

L’albergo Federale (1940 circa) Via Fontana (inizio Novecento) Via Fontana oggi

La palestra di via Franscini (1978) architetto Mario Botta Meridiana sulla parete laterale della Collegiata

Via San Gottardo

Il termine del conflitto fu salutato con evidente gioia ma si verificarono an- che sfoghi di collera contro ex fascisti che furono minacciati della loro inco- lumità. Fra l’altro, alcuni giovani in- cendiarono un pergolato nella villa Cicu e Mezzana. Lo stanziarsi però lungo il confine di truppe romande contribuì a calmare gli animi anche dei più esagitati i cui atti sono da in- terpretare come sfogo all’arroganza spesso assunta da chi ci aveva consi- derati ormai una colonia italiana e si era preparato ad assumere i poteri amministrativi, politici e militari. Passata la burrasca, gli anni del dopo- guerra segnarono per il Comune un Casa anziani (con scultura di Ivo Soldini periodo di rapido sviluppo edilizio, economico e demografico. prevedeva addirittura uno sviluppo Il brusco calo demografico registrato All’inizio degli anni cinquanta furono insediativo massimo di 10’000 perso- fra il 1970 ed il 1980 (oggi si è più o soprattutto case uni o bifamiliari ad ne (nel 1970 in paese si contavano meno su cifre stabili) ha ridimensio- essere erette alla Marediga, in Belve- 3885 abitanti) fatto che, se si fosse ef- nato le ambizioni di sviluppo del no- dere, al Dosso, a Bisio e, a distanza di fettivamente verificato, avrebbe posto stro Comune che si è comunque dota- alcuni anni si diede mano all’erezione non pochi né trascurabili problemi di ti in quegli anni di importanti di veri e propri palazzi contanti nu- qualità della vita e avrebbe forzato infrastrutture pubbliche pur riuscen- merosi piani (si pensi in particolare alla realizzazione di infrastrutture do sempre a mantenere il moltiplica- alla Marediga dove le preesistenti abi- pubbliche di portata esagerata. Incre- tore d’imposta entro limiti più che tazioni sembrano soffocare). mento demografico perché, evidente- accettabili (80 %). Sono così sorte la Lo sviluppo edilizio fu dettato dall’in- mente, erano aumentati i posti di la- nuove scuole (1965, prima ubicate nel cremento demografico (tra il 1960 ed voro non solo nel terziario (Chiasso palazzo comunale), il Centro Climati- il 1970 la popolazione di Balerna è au- con la stazione, le case di spedizione, co di Bosco Gurin (1973), la seconda mentata del 27,8 %) non attribuibile le dogane, le banche, le società fidu- palestra (1978), il Centro per gli an- però solamente all’andamento natu- ciarie, ...) ma anche nel secondario ziani (1985), il Campo ginnico della rale delle nascite e dei decessi, bansì con la costruzione a Balerna e nei Co- Marediga (1988) mentre è in fase di ed in larga misura, alla forte immigra- muni limitrofi di fabbriche di una realizzazione la definitiva sistemazio- zione (soprattutto dall’Italia meridio- certa importanza e che, ai giorni no- ne dei campi di calcio. nale) caratterizzante quegli anni. Si stri, purtroppo, o hanno chiuso i bat- pensi solo al fatto che un nuovo Piano tenti o (salvo eccezioni) si trovano in Alcuni problemi preoccupano attual- Regolatore, entrato in vigore nel 1970, difficoltà. mente l’Autorità comunale: l’alloggio, l’invecchiamento della popolazione, teri di razionalizzazione dove l’infor- la disoccupazione, la spinta all’incre- matizzazione e la centralizzazione ri- mento economico. chiedono sempre minor numero di Il primo problema è legato a due fat- addetti. Con programmi occupaziona- tori: da un lato la scarsità di territorio li, forzatamente limitati nel tempo, co- edificabile ancora a disposizione ed ai munque anche l’Autorità comunale, suoi costi (il 15 % circa della superfi- nel limite delle sue competenze e pos- cie comunale è occupato da infra- sibilità, qualcosa ha fatto e fa. strutture legate alle vie di trasporto e Per quanto riguarda un impulso alle comunicazione); d’altro lato, se attività economiche, è abbastanza re- all’inizio degli anni novanta, alcuni cente la proposta, partita dal Munici- palazzi sono stati frutto di speculazio- pio, di realizzare nella zona del Pian ne con la forzata disdetta da parte di Faloppia, un Parco tecnologico dove numerosi inquilini, ora gli edifici ven- potrebbero insediarsi imprese di pic- gono riattati e rimodernati ma o sono cole-medie dimensioni. Alcune buo- messi in vendita per appartamenti o ne premesse ci sono: vicinanza delle sono affittati a prezzi poco popolari. vie di comunicazione, infrastrutture, L’invecchiamento della popolazione è lontananza dal nucleo abitato. L’idea, un problema comune a tutto l’Occi- personalmente, ci sembra ottima, ma dente (ma non per questo da trascu- sembra non incontrare particolare rare); esso è legato all’accresciuta mo- favori in certi ambienti. Importante bilità, alla diminuzione delle nascite che l’Autorità comunale e la popola- (anche se negli ultimi anni si è regi- zione ci credano e continuino gli strato a questo riguardo un certo in- sforzi pianificatori e si pensi a pro- cremento) e, non da ultimo, alle au- getti concreti. mentate aspettative di vita. Il Centro per gli anziani, per altro effi - Un Comune con alle spalle secoli di Note cientissimo, è occupato in ogni camera storia e di travagli come il nostro sa- e parecchi Balernitani sono ospiti in prà comunque certamente risolvere 1. Arrigoni G., Sant’Antonio di primo Istituti fuori Comune: sarà giocoforza anche questi problemi ed assicurare Novecento, in Numero unico pubblicato incrementare (soprattutto a livello re- alle generazioni future un ambiente a cura della commissione per le feste giu- gionale) il servizio di aiuto domiciliare sicuramente vivibile. bilari in onore di St’Antonio di Cereda in che rappresenta una valida alternativa Concludiamo con una nota di colore: Balerna, Mendrisio, 1981 al ricovero defi nitivo. da alcuni anni ci si è sforzati di abbel- 2. Ratti G., Amore di paese, Lugano, 1995, p. 26 Anche la disoccupazione, che tocca so- lire diversi angoli del Comune. Sono 3. Vertenza sulla domanda di annessione prattutto i giovani e le persone la cui sorte numerose aiuole fluorite perfet- di Mq 380’100 di territorio del Comune età si aggira attorno ai 50 anni, è un tamente curate. Anch’esse fanno parte di Balerna da parte del Comune di Chias- grosso assillo. Il secondario è in crisi; il del bel biglietto da visita che Balerna so, Lugano, 1923, p. 12-21-22-24 terziario pure o pratica discutibili cri- può offrire. 4. L’Informatore, 15 febbraio 1980, N. 7 Le antiche famiglie di Balerna

Introduzione un’indagine approfondita presso Ricordo che le famiglie prese in consi- l’Archivio Parrocchiale, visionando i derazione sono solo quelle che aveva- Alcuni anni fa il signor Oreste Zanet- registri del Comune e chiedendo in- no ottenuto l’attinenza di Balerna en- ta, allora presidente della Pro Valle di formazioni alle famiglie stesse. tro inizio ‘900 (provenienti da un altro Muggio, chiese a mia madre Giusep- Purtroppo, quando il lavoro stava Comune ticinese o naturalizzate). pina Ortelli-Taroni di effettuare, a Ringrazio l’avv. Matteo Quadranti per titolo di volontariato, una ricerca l’interessamento, il segretario comu- sulle antiche famiglie di Balerna, la- per giungere al termine, la dipartita nale signor Carlo Crivelli, Don Fran- voro già eseguito da lei per altri co- del signor Zanetta e in seguito quella co Riva e la nipote Elena Comi-Gilar- muni del Sottoceneri. improvvisa di mia madre, bloccaro- di per la disponibilità, a suo tempo Il signor Zanetta era preoccupato dal no ogni iniziativa. fatto che Balerna non fosse sufficien- Il testo è rimasto per qualche anno temente coinvolta nelle iniziative nel cassetto, con dispiacere mio e dimostrata, nel fornire i documenti. della Pro Valle, pur facendone parte. della famiglia. All’inizio del 2005 ho Il lavoro deve essere considerato in Aveva dunque in progetto la pubbli- consegnato la ricerca all’avvocato relazione alla funzione che avrebbe cazione di un opuscolo con pagine Matteo Quadranti, capo dicastero dovuto avere e alla sua collocazione inusuali di storia del paese, curato da cultura, per donarla al Comune, che in un opuscolo di dimensioni ridot- lui stesso. in breve ha deciso di allegarla alla te. Spero ora che qualcuno possa rac- Mia madre raccolse l’invito con pia- presente pubblicazione. cogliere l’invito, per approfondire un cere: si sentiva legata a Balerna poi- Sono molto grata per questa opportu- argomento appassionante e aggiun- ché io vi insegno e soprattutto in nità, poiché sarebbe stato un vero pec- gere, accanto al profilo delle più an- considerazione del fatto che la fami- cato gettare un lavoro tanto impegna- tiche, la storia delle nuove famiglie glia di mio padre proviene proprio tivo e perché spero possa suscitare di Balerna. da Pontegana. l’interesse degli abitanti di Balerna, an- Si adoperò dunque per fornire lo che se qualche informazione non ha studio nei tempi indicati, svolgendo potuto essere completata. Marina Ortelli Per una prima indagine, senza pretese DE PONTEGANA o PONTEGANO la o comprese nei Bollettini storici e in di completezza, sulle famiglie presenti a (1197), famiglia di stirpe longobarda, trae varie riviste. Balerna fin dai tempi antichi dobbiamo nome dall’omonimo castello presso Ba- ricorrere ad indicazioni sparse su pub- lerna. Arialdus de Pontegana monaco di S. Citeremo piu in là i nomi delle famiglie blicazioni varie oppure estrapolate da Abbondio di Como nel 1197, quindi cano- più note: qui segnaliamo quelli di emi- rogiti, iniziando dai documenti di Toto- nico e console di Balerna nel 1204. granti spesso dimenticati, definiti di Ba- ne, nobile longobardo di Campione, lerna. che aveva stretti legami con i castellani BRAZADELLI (1138) ALFEO Francesco di Mezzana a Foligno, di Pontegana. DE PRECURTE (1196) morto nel 1584. (ALFIERI) Si tratta di: Gugniaut e Rotcaossi da Ba- DE SOLARIO (1222) ALFEO Antoni, capomastro, eseguí molti lerna, Regipertus q. Ragifrit de Pontega- DE MARZINO (1225) lavori in Boemia nel XVII sec. na; Ser Lanfranci de Pontegana (doc. DEL PERO (1357) CAM PORA di Bartolomeo a Foligno nel 789-810) e Giselberto Clerici, traditore MOSCONUS (1364) 1591. d’infausta memoria nell’episodio della DE FERREGOTE (1482) CAMPORA Giovan Pietro q. Andrea a guerra tra Como e Milano (1118-1127). GAZZI poi detti Gatti (1540) Roma nel 1648. DELLA PENTA (1543) CAMPORA Luigi q. Pietro Martire a Prima della formazione dei cognomi an- ROBBIANO (1565) Roma nel 1614. che per tutte Ie famiglie modeste, trovia- DE RISI (1566) CAMPORA Giovan Pietro q. a Pilsen nel mo spesso p.es. i De Mercole (1196) DEL PESO forse poi Pessina (1567) 1593. Arialdo de Mexana e Arioldi de Mercuri NAVA (1590) CONZA Giov. Battista q. Giuseppe lavora (1204) con la sola indicazione del sito di PUSTERLA (1591) ad Asti dove nel 1772 risulta defunto. provenienza. Altri esempi sono i de Gor- DE PRIMI detto Tamburino (1592). FARIANI (Feriani) Agostino a Roma pri- la e i della Valle. ma del 1610. I numerosi documenti indagati da Paul Definiti massari i de Arlino, di Marino, de GESSI Battista detto “il Balerna” a Roma Schäfer e trascritti nel suo “Il Sottoceneri Vallege, Ponteganus di Pontegana, de Ver- nel 1600. del Medioevo” ci aiutano a risalire alle gosa di Pontegana (1339), forse poi detti GESSI Gerolamo detto “Mazzafame” a parecchie famiglie presenti in loco, ma- Verga, segnalati nel 1576. Roma nel 1616. gari per periodi limitati, prima che Ie più Non sappiamo invece iI patronimico del- LEZZANI Bernardo ad Ancona prima del precise registrazioni parrocchiali fossero la consolessa Lucia (1543). 1545. rese obbligatorie dal Concilio di Trento. Si ricordi che a causa di un incendio nel PEATINO Francesco e Paolo a Roma nel Altre sono reperite in un documento del 1555 si persero numerosi documenti e 1610. 1204 trascritto da Oscar Camponovo nel che alcune antiche carte riportano come PIAZZA Pietro e Francesco q. Battista q. suo “Sulle strade regine del Mendrisiotto” “di Balerna” persone abitanti nel luogo, Pietro, in “Castro gripparum Narci Spole- p. 136: Octacis, de Trucco, de Vendemia, ma ascritte a vicinie dei paesi confinanti ( tane” nel 1607. Manniero, Stragio, tutti detti “vicini di es. Cigalini 1566 ). TAMBORINO (del) Ambrogio, F.co e Balerna. Oltre alle importanti casate dei Giacomo di Bisio Balerna a Roma nel Quadri e dei Balerna questi scritti ripor- Altre indicazioni ci vengono dalle in- 1610. tano numerosi cognomi, la maggior parte dagini sui magistri emigrati all’estero VANINI non specificato in Toscana nel dei quali scomparsi e neppure ricordati. di Aldo Crivelli, di Giuseppe Martino- XVIII sec. Dal complesso di queste osservazioni disfatta nel 1945. Gli Albisetti sono CANEVALI e considerando che il villaggio era diramati soprattutto nella Svizzera interna. Famiglia originaria di Lanzo d’Intelvi (CO). centro del Mendrisiotto quale capo- Nel 1737 Giov. Battista, già Cancelliere di pieve, risulta che fosse abitato da un BERNASCONI Lugano, notaio e causistico a Mendrisio, tessuto sociale variegato per la pre- Giovanni Bernasconi detto “il Polenta” acquista dai Beccaria una masseria a senza di nobili, amministratori, magi- abitante sotto Pontegana é accolto tra i Morbio Superiore e nell’ istrumento é stri e artigiani, massari e uomini di Divisi (forestieri) nel 1684. detto “vicino originario di Balerna”. chiesa (canonici e arcipreti si sono Un’altra famiglia domiciliata nella fra- Una diramazione si trasferì a Stabio. susseguiti fin da epoche antiche e me- zione di Caslaccio é accolta fra i “Divisi” riterebbero un’ indagine approfondi- nel 1744 con mastro Carlo fu Giobatta. ta). Un parziale elenco (dal ‘789 fino Nel 1729 Domenico, con altri, fa “il CANTU’ al 1519) é stato vergato da don Isidoro contorno delle finestre” nel coro dei Famiglia forse risalente ai Canturio o Marcionetti nel suo “Cristianesimo Serviti di Mendrisio e del finestrone Canturetti d’origine comasca. nel Ticino” volume I, Lugano 1990; (poi chiuso con una pala d’altare). In questo caso potrebbero derivare da un altro é stato trascritto da Mons. Don Antonio 1912 – 1991 é canonico di Gregorius de Canturio (1540) f.q. Bel- Giuseppe Gallizia in Registro delle vi- Balerna. trami abitante a Pontegana. site pastorali nel Ticino” del 1671, Dei Bernasconi di provenienza diversa Nel 1697 il magistro Carlo Canturio fi- p.170. sono inclusi fra gli attinenti. glio del magistro Bernardino di Balerna Risulta anche evidente lo stretto lega- Ancora da stabilire quale ceppo fu ac- abita a Morbio Inferiore. me con Ie casate lombarde. cettato fra i Vocali. 1773 Antonio fu Domenico abitava a Mercole. Più precise sono le notizie sulle fami- Fra gli artisti all’estero vediamo: glie dei “vicini” detti “Vocali” e più BOSSI Canturio(Cantù) Francesco di Carlo: tardi patrizi, inserite nell’unico ver- Già segnalata a Balerna nel 1575 con Roma 1667/1668, Ronciglione 1687 bale del patriziato rintracciato da Ma- Dominus Scaramuzzio figlio f.q. Johan- Francesco di Bernardino di Balerna: rio Quadri, che risale al 1838. ni Bossi venuto dalla pieve di Mariano Roma 1669 Lombardo. Domenico q. Giovanni Albino: Bologna Nel 1636 Giovan Paulus f.q. Don Jo Pe- 1712 “jam multis annis” ALBISETTI tri é curato di Coldrerio. Pietro q. Giuseppe: Bergamo 1735. Famiglia probabilmente derivata 1669 Santino di Antonio é a Roma. Due figli innominati di Margherita dall’omonima di Morbio Inferiore. 1712 Paolo fu Francesco, prete Canturio: Roma 1748, Bologna 1748. Nel 1630 e ancora nel 1651 Petrus Al- 1745 Pietro Antonio q. Domenico é a Francesco: Stati Pontifici 1751. bisettus figlio di Stephani é a Mezza- Voghera da molti anni; nel 1747 lavora na. Un altro Pietro é a Mezzana nel ad Aquila. 1684. 1763 Serafino fu Gio Batta presente nel MELZI (De Meltio) Il Tenente colonnello G. Albisetti, abi- ducato di Toscana. II conte Luigi Melzi D’Eril, milanese si tante a Lugano é noto per Ie trattative 1823-1861 Giovan Battista, medico rifugia a Balerna perché avverso alla Ci- diplomatiche con i Germanici pres- condotto, sindaco di Balerna. salpina e acquista la casa dei Paernio santi alla frontiera di Chiasso dopo la 1832 Giuseppe, dottore, sindaco di Balerna. sulla piazza. I Melzi sono accettati tra i vicini MUGGIASCA Evidentemente la famiglia fu aiutata nel 1796 e vogliono essere sepolti a Famiglia nobile di Como accettata come oppure riaccettata tra i patrizi. Balerna dove hanno tuttora una originaria di Balerna nel 1748, dappri- Fra gli emigranti figurano: cappella che accoglie anche Ie spo- ma nella persona di Donna Maria Mad- Pagani glie di persone legate alla famiglia: dalena vedova di Don Giacomo già de- - Cesare: a Roma prima del 1608 (Dopo un giovane principe Gonzaga di curione di Como e cittadino milanese. quell’ anno vi vive la vedova Ginevra q. Vescovato (1885-1905) e Uboldo de Con lei furono accettati anche i suoi fi- Battista Quadri). Capei (1859-1922), tenente colon- gli. - Pietro col figlio Francesco ad Assisi nello degli alpini, milanese, marito Più tardi, nel 1780 si inserì anche il con- (1647). della contessa Melzi già vedova te Giuseppe, pure decurione della città - Pietro a Bergamo (1759). Gonzaga. di Como, e presente da tempo fra i Di- - Donato a Castel Goffredo (1778). visi. Forse di un altro ceppo I’ altra famiglia La famiglia diede diversi ecclesiastici e domiciliata a Mezzana sin dal 1562 MONTI fra questi Gianbattista, figlio della con- detta “de Verzago”. Oriundi di Breggia di Como, vicini tessa Margherita, che fu canonico della Un’altra famiglia Pagani é incorporata fin dal 1560. cattedrale di Como e che poi divenne nel 1871. 1748 i S.Sri Pietro e fratelli Montini di vescovo di quella città. Breggia sono detti “vicini di Balerna”. I Muggiasca si legavano per matrimo- Pietro é marito della nobile donna nio ad altre famiglie nobili. QUADRI Maddalena Torriani figlia del nob. Possedevano un masserizio a Mezzana. Antichissima famiglia già citata dallo dott. Antonio di Mendrisio. Schaefer nel 1422 e da lui considerata Fino al 1796 é associato alla ditta una delle più importanti famiglie del Pollini-Monti di Cagliari (Si tratta PAGANI Medioevo sottocenerino. dei commercianti Pollini di Mendri- Contrariamente a quanto si può pensa- Secondo Lienhard-Riva i Quadri baler- sio). Scioglie il contratto ed é risarci- re si dice che il nome derivi da “pagus”, nitani appartengono a tre diverse stirpi: to lautamente. pieve. II casato risulta a Pontegana già una é originaria di Tesserete, la seconda Nel 1797 Paolo é plebano (reggente). nel 1540. Uno dei primi Pagani citati di Ponte in Valtellina e una terza, di cui Giovan Battista Monti, avvocato, sposa una Quadri. La famiglia fu ascrit- si ignora I’origine, venne accolta nella scrittore (1781-1863) deputato al ta fra i Divisi fin dal 1590. vicinia nel 1725. Già nel 1422 una fami- Gran Consiglio, Consigliere di Stato Batta de Paganis f.q. Badini é detto “fer- glia Quadri venne detta De Fontana, (1830-1831), politico di grido. razinus” (1590) probabilmente prendendo il secondo Antonio (1795-1843) avvocato, Verso il1740 un mastro Pagani, Do- nome dal toponimo “Fontana “presente scrittore, deputato al Gran Consi- menico, già accolto tra gli antichi vi- a Balerna. glio; fece parte del Consiglio di Sta- cini, vorrebbe rientrare nella vecchia I Quadri valtellinesi vengono definiti to e del Tribunale d’appello, di cui condizione di Diviso perché non può “Magnifici Domini”. fu presidente; sindaco di Balerna assolvere agli obblighi gravosi della Nel 1601 Jacobo Antonio é console. I (1833-1838). nuova situazione (prestarsi come con- discendenti di queste famiglie intrec- Non più domiciliati a Balerna, ma sole e tenere accomodata la strada ciano matrimoni con donne dei casati con ancora discendenti trasferiti. della Marediga). piu importanti del posto. Nel 1789 testava iI nobile Rev. sig. cano- dice allievo del Bibbiena (1675). in Egitto al servizio del Vicerè, costruì nico don Girolamo Quadri, figlio quon- A Bologna da molti anni, nel 1747 pub- edifici pubblici, aprì canali, restaurò dam nobile Signor tenente don Pietro blica Ie tavole gnomiche per gli orologi a tombe faraoniche. Luigi, abitante a Balerna. sole e la regolazione degli orologi a ruote. - Giovanni fu Giuseppe (1798-1874) II canonico Agostino Quadrio vissuto a - Pietro nel 1628 e in Germania. architetto, pittore, progettò il cimitero e cavallo del XIX sec. fu poeta satirico. Famiglia ancora presente fra gli attinenti. dipinse I’intercolonio; fu scenografo Nel 1590 Guidi De Quadrio q. France- della Scala di Milano, Granconsigliere sco é console. Nel 1601 é console del dal 1839 al 1844. comune Jacobo Antonio Quadrio. Un REGAZZONI - Piero Alfonso (1921-1999) corridore ramo dei Quadri di Balerna si trasferì Di Ronago (CO), già segnalata nel 1671. ciclista di livello internazionale. poi a Melano. Numerosi gli emigranti L’architetto ingegner Innocenzo (nato Famiglia ancora presente fra gli attinenti. che potrebbero essere studiati, insieme nel 1738) collaborò alla costruzione agli altri compaesani magistri, per una della villa Olmo di Como, alla casa Hal- ricerca sulle opere eseguite. ler, al restauro della chiesa di S. Sisinio Quadri alla Torre di Mendrisio e della Collegia- Mancando finora di documentazione pa- - Battistino a Roma 1543 - 1550 (per una ta di Balerna. Progettò e diresse pure la triziale più antica pensiamo che famiglie dichiarazione rilasciata nel 1570). costruzione delle chiese di Novazzano, importanti socialmente nei secoli XVI, - Francesco de Fontana q. Lorenzo a di , di Uggiate, di Ronago e di XVII, XVIII, e poi estinte o trasferite, fa- Roma (1547,1550, 1551). una di Como. cessero parte precedentemente dei ceppi - Giovanni a Roma (1550). Ancora presenti a Balerna. considerati balernitani di origine. - Agostino a Roma (1568). Fra questi: - Guido q. Jacobo a Roma (1570) e “a uno luogo fuori di Genova” nel 1580. SALVADE’ - Marzo, detto Marzino, in Toscana 1579. Già presente nel 1684 con Carlo e Do- AGUSTONI - Guido q. Francesco: “ritorna” in Toscana menico a Pontegana. Famiglia originaria della valle di Mug- nel 1580; e a Roma nel 1611. gio, a Balerna già nel XVI secolo. - Giovanbattista, architetto (1687) a Paolo Agustone, mastro, nel 1590 e a Roma. TARCHINI Roma. Per ottenere I’ incarico per la co- - Bernardino scultore (1687) a Roma. Oriunda di Purasca accolta nella vicinia fra struzione di una nuova chiesa sotto il - Pietro (1687 ca.) a Roma. i Divisi nel 1759 poi inserita fra i patrizi. Campidoglio e delle prigioni dà quale - Giovan Giacomo q. Giovanni: in Tosca- Personaggi: sicurità in pegno i suoi stabili. na (1584), a Roma (1597, 1598). - l’ Avv. Angelo (1874 -1941) fu sindaco Pietro Martire q. Agostino é in Toscana - Filippo, Cesare e Bartolomeo fratelli q. di Balerna dal 1924 fino alla morte, Pre- nel 1629. Battista a Roma (1601). sidente del Gran Consiglio, Consigliere Francesco di Felice stuccatore a Roma - Tomaso a Roma (1605). di Stato e Consigliere nazionale. (1660?) lavora alla Sapienza; nel 1670 é - Antonio a Roma (1610). - Antonio (1864-1914) Granconsigliere a Osimo presso Ancona e poi nella cat- - Andrea a Terni (1610) e in Toscana dal 1889 al 1896. tedrale di Matelica. (1626). - Attilio (1894-1954) sindaco di Balerna. Il padre Felice stila testamento a - Giovan Ludovico scultore e incisore si - Demetrio (1838-1906) architetto, fu Roma nel 1687. ARIO (de Ayra, de Aryo) fortilizio di Caslaccio (Castellaccio) Famiglia non più presente dopo il XVII Domenico e Pietro architetti q. Lorenzo fin dall’ VIII sec. Già in epoca longo- sec. di Mezzana sono a Roma nel 1551. Pie- barda, secondo Wielich, questi “de Ba- tro morì nel 1575: aveva posseduto due lerna” abitavano al Caslaccio. case a Roma. Un servo di domini Guniaut e Rotcaos- DE OXUTIO (de Ossuccio-Ossuzio) Paolo morì a Roma prima del 1601. si de Balerna è stato ucciso (teste Sunta- famiglia di Lugano, qui investita di beni ri prete de Balerna). feudali. Nel 1148 vivono Otto f.q. Aldonis de 1467 Donato di Usuzio fu Johannis é BUZZI loco Balerna e la moglie Sofia. console e deputato. Famiglia menzionata nel 1419. Costanti- Oltre al castello di Trevano il vescovo Nel 1543 Ambrosius f. Bernardo é detto no, canonico di San Vittore, fu fatto con- Bonifacio di Como rifece e fortificò due “Servitor plebis Balerne”. te palatino dalla Santa Sede Apostolica. altri castelli: uno denominato Castel- Pietro di Balerna é a Roma nel 1579. Nel 1587 si cita il nobile Donato. I Buzzi lazzo. Siccome presso Balerna esiste un Francesco q. Angerino é a Roma nel hanno il giurispatronato della cappella masserizio già appartenente alla Mensa 1589. Già nel 1587 un Domenico fu di Sant’Orsola nella Collegiata nel 1613. vescovile detto Castellazzo, in cui si ri- Martino de Ossutio de Balerna, marito Ad essi successero poi i Beccaria. Proba- scontrano Ie tracce di una antica rocca, di Barbara del Mag. De Provino di Me- bilmente la famiglia Buzzi era estinta Baroffio suppone che si tratti di quella ride viene ammesso a quale vi- ricostruita da Bonifacio. cino. Donato de Balerna nel 1326-27 é a Ge- II nome deriva probabilmente dal luo- CICERI nova nella chiesa di S. Lorenzo dove la- go di origine sul lago di Como. Famiglia decurionale di Como. Nel vora al pergamo con altri; nel 1543-44 1567 si stende un contratto “in loco Ba- lavora alla lanterna di Genova. lerne”, “in caminata” dagli eredi di Do- FONTANA mino Gjo Angelo de Ciceris. Nel 1603 Probabilmente prende il nome dai de un Ciceri dimora ancora a Balerna. Al- DE COMO -COMI Quadrio di Fontana, toponimo balerni- tri si sono trasferiti a Pedrinate. Tra Famiglia originaria di Como, principal- tano. Un documento del 1550 cita Ser questi il nobile Don Francesco Ciceri. mente di barbieri che all’epoca esercita- Laurentis Fontana di Balerna detto de Discendenti: il magnifico Gjo Aloisio e vano anche qualche rudimentale opera- Quadrio marito di una “della Porta” iI nobile Gjo Angelo detti “ex vicinis Il- zione chirurgica, per es. salassi ed detta di Balerna. lustrorum S.D. Helvetiorum”. estrazione di denti. Nel 1559 un rogito registra la vendita di Don Francesco, Dott. Colleggiato, é 1538 Pietro e in Toscana. una “tacchina” sita in loco de Fontana detto membro dei Divisi di Balerna nel 1543 Aloisius de Como q. Petri. che confina con fondi dei Quadrio de 1759 e nel 1780 é uno dei reggenti della 1550 Dominus Petrus de Como barbi- Fontana. Pieve di Balerna. tonsor e chirurgo, estimatore della Pie- Una seconda famiglia Fontana abitante a Possedeva una tenuta a Balerna. ve di Balerna, marito di Camilla Fonta- Balerna discende dai Fontana di Brusata na. di Novazzano: da questa deriva Gio. An- 1591 Marco canonico di Balerna, prete gelo canonico di Balerna e probabilmen- DE BALERNA indegno diseredato dal padre. te il chirurgo Nicolao (1570). Sembrano i proprietari del castello- 1651 Gerolamo barbiere chirurgo. Pietro Antonio fu Vittore fu console dei Vicini Vocali nel 1729. MARTELLI 1562 Jacobus de Pahernio in “Terra Una terza famiglia Fontana veniva da Consanguinea dell’omonima famiglia Aprogy moyani Jurisdictionis Roma”. Como (1605). di Stabio e fregiata dal titolo “ser”, già Fra gli emigranti vediamo: Nel 1780 Vincenzo Fontana fu Pietro citata nel 1437 per un Simone de Mar- Pahernio vende i suoi beni della Sorte patrizia- telli, plebano (reggente) e nel 1540 per - Pietro Antonino a Todi 1576. le alla famiglia Torriani perché é a presenze precedenti dei defunti Johan- - Paolo a Roma 1587. Cracovia coi fratelli. nisboni e Leonardo. Una fi glia sposa in - Vittorio a Bologna 1678 La famiglia Fontana compresa prime nozze un Della Torre di Mendri- - Pietro Paolo a Roma 1678 nell’elenco degli attinenti non risale sio e poi un Degli Avvocatis di Bioggio. - Antonio q. Carlo a Roma 1683, 1687, 1693. a questi ceppi. Un altro ceppo originario di Casellina e La cappella dei SS. Cosma e Damiano, Torri (Firenze) proviene da Chiasso ed poi rifatta con la nuova dedicazione é naturalizzato nel 1950. “del SS. Crocefi sso”, era di giuspatrona- FRANCHI to dei Paernio. Casata oriunda di Nesso e cittadina Si dice che la famiglia si estinse per “ec- di Como menzionata dal 1734 al PAERNIO cesso di vocazioni ecclesiastiche”. 1808, scomparsa. Già detta “vicina e Casata balernitana che diede notai, ma- nobile”. gistri, ecclesiastici. Marco de Pahernio, arciprete della Col- PERUCCHI legiata nel 1515 (Iapide già al museo di Scesi da Castel San Pietro i Perucchi GALLI Lugano) . vennero accolti tra i Vocali nel 1747 as- Famiglia arrivata da Como all’inizio del 1560 canonico Marco, probabile nipote segnando loro certi beni di un vicino ‘500. del precedente. morto a Bologna dietro pagamento di In passato due ceppi distinti di questa Vittorio canonico di Balerna che testa lire 350 di Milano, più “venti lire per la famiglia abitavano in paese. nel 1665. solita refezione dei signori Vocali”. Nel 1589 troviamo un ramo fregiato del Antonio, altro prete 1665. titolo di Dominus, quindi con un certo 1499 Marcus de Pahernis arciprete di S. grado di nobiltà. L’altro ceppo del 1681 Vittore. POZZI é presente in qualità di massaro dei Mo- 1519 Simone de Pahernis arciprete di S. Famiglia ammessa nella vicinia senza rosini di Lugano. Vittore. pagamento di tasse con Blaxius Putheos II primo veniva da Gualzate, pieve di Marco notaio, morto nel 1665. nel 1712, ma poi diramata a Besazio. Appiano ed era entrato a Balerna per Cosma Damiano, notaio 1701. Appare già nel 1172 un Miranum de matrimonio con Judit de fi glia Giovan Antonio, notaio 1751. Puteu de Balerna. di Marcantonio di Balerna. Battista, notaio già luogotenente, de- I Muralto erano presenti da tempo nel funto nel 1750. villaggio. Antonio, notaio 1775. PRIMAVESI II massaro Francesco Maria era sopran- Battista, marito di Pantasilea de Blanchis, Anche questa famiglia, probabilmen- nominato “Bolgionus”. di Monte Fiascone, abita a Balerna nel te oriunda di Como, secondo Lien- I Galli attinenti attualmente sono di al- 1562. Si pensa che i fi gli si siano trasferiti hard-Riva era considerata patrizia di tra provenienza. nel Lazio e se ne è persa la memoria. Balerna. Antonio (1857-1915) magistrato, segre- Nel 1723 iI conte Nicolò Aurelio Torria- a matrimonio con patrizie. tario del Gran Consiglio, Consigliere di ni ebbe sepoltura nella cappella dedica- Occorre tener presente che diverse fa- Stato, Giudice istruttore e Giudice del ta ai SS. Cosma e Damiano, ora del SS. miglie citate sono omonime di altre ar- Tribunale d’ appello. Crocifi sso. rivate più tardi o di altra provenienza. Nel 1783 il nobile don Gio Della Torre di Mendrisio con i fi gli, tra cui il nobile ARNABOLDI, di Como, presente dal RAIMONDI luogotenente Gianbattista, riceve i beni 1828, incorporata nel 1856 Ascritta alla vicinia di Balerna fi n dal della Sorte ossia benefi cia della porzio- 1599 con Nicolò de Raymondys F.q. ne di terre e di prodotti goduti dai vici- ARRIGONI, di Novazzano, presente Benedetto, marito di Franceschina Pa- ni. I Della Torre costruirono già nel nel 1798; due fuochi incorporati nel gani f.q. Bernardini. 1500 la villa di Mezzana ( che fu poi 1837 e 1839 (forse precedentemente Nel 1611 un altro Raimondi, Francesco, proprietà della regina Maria Cristina di Rigoni, 1770) sposa ancora una Pagani (Lucrezia), Sardegna (ramo Savoia) del marchese Giuseppe (1895 – 1961) storico del pae- probabilmente sorella di Franceschina. Giorgio Raimondi di Fino Mornasco, di se, poeta dialettale. Nel 1601 il magistro Francesco affi da i Giovanbattista Bolla, di Ernesto Berna- suoi interessi al notaio Antonio Torria- sconi di Morbio Superiore e di Pietro BERNASCONI, provenienze da stabi- ni fu Paolo, cittadino di Como ascritto Chiesa che la dona allo Stato del Can- lire perché parecchi sono i ceppi. alla parrocchia di San Benedetto. Ciò fa ton Ticino). Qualcuno di discendenza antica, altri supporre che la famiglia venisse da Parecchi Torriani furono arcipreti e ca- naturalizzati nel 1908 o incorporati quella parrocchia, visto anche il nome nonici di Balerna. nel 1907 e nel 1933. del padre che ricorda quello del titolare Le date menzionate sono spesso solo in- di detta chiesa. Questo Francesco è se- dicative perché estratte da documenti BIANCHI, di Monte Olimpino ( CO ), gnalato a Roma nel 1609 e nel 1611. sparsi. Spulciando i documenti della vi- incorporati nel 1856, ora estinta. II proprietario della villa di Mezzana cinia e della Pieve, altre date precedenti dal 1846 al 1864, Marchese Giorgio Rai- potrebbero essere segnalate. BRENNA, di Bulciago ( Co), presente mondi, di Fino Mornasco, discende da Numerose famiglie già presenti in paese nel 1874, incorporata nel 1908. altra famiglia. da diversi secoli non sono considerate tra i Vocali, ma solo accettate come atti- CATTANEO, un fuoco di discendenza nenti, anche prima dello scioglimento antica di Riva San Vitale, già segnalato SASSI del patriziato. nel 1779, altri di Monte Olimpino pre- Jacopus del Saxo nel 1544 é marito di Probabilmente il pagamento della tassa senti nel 1802 e incorporati nel 1819. una Quadrio. I suoi discendenti sono richiesta poteva essere eccessivo per Antonio, capitano di Garibaldi, morto detti tutti “di Balerna”, per la presenza qualche nucleo famigliare. nel 1871 a Marsala. di questa famiglia già anticamente. Famiglie attinenti CERUTTI, di Vergosa (Co), presente nel 1871, naturalizzata nel 1934. TORRIANI Considereremo ora Ie famiglie attinen- I Torriani di Balerna sono una propag- ti, presenti in paese prima del 1900. Pa- COLOMBO, di Monticello di Milano, gine di quelli di Mendrisio. recchie sono giunte a Balerna in seguito presente nel 1831, naturalizzata nel 1888;altra arrivata nel 1898, naturaliz- incorporata nel 1907 (precedenti ceppi RONCORONI , vari ceppi, uno di Olgia- zata nel 1922. presenti fin dal XVI secolo). te di Guanzate (CO), presente nel 1847, CORTI, di Cavallasca (CO), presente LEONETTI, di Limatola (Benevento), altri presenti dal 1866, 1875 e 1891 , natu- nel 1827, incorporata nel 1856. Antonio presente dal 1853. ralizzati nel 1919 e nel 1934, altri ancora (1863–1930), Granconsigliere dal 1905 attinenti di Russo e incorporati nel 1926. al 1921. MASPOLI, di Coldrerio, presente dal 1638, incorporata nel 1807. ROSSINELLI, di Novazzano, preceden- CRIVELLI, di Genestrerio, due fuochi temente di Chiavenna, presente dal presenti fin dal 1790, incorporati nel ORTELLI, di Monte Olimpino, presente 1834, incorporata nel 1907. 1907 e nel 1918. Si trova in precedenza un dal 1749, incorporata anticamente in data Conte Bartolomeo Crivelli di Milano, in- imprecisata nel documento. SANGIORGIO, di Garbagnate (MI), a feudato a Balerna da Ludovico il Moro nel Fra Daniele Ortelli che curò gli ammala- Coldrerio da tempo, presente a Balerna 1499. ti di colera nel romitorio di Sant’Antonio dal 1908, naturalizzata nel 1918 e 1926. dal 1837 al 1876 proviene da Civello CROCI, di Coldrerio, presente nel 1785, (Villa Guardia - CO). SCANZIANI, detti di Balerna già all’inizio incorporata nel 1854. del 1800, incorporati in data imprecisata. PENATI, di Bellano (Lecco), presente Pietro (1855-1918), vice sindaco, membro FASOLA, di Uggiate (CO), presente al- dal 1833, naturalizzata nel 1961. della Commissione Cantonale d’Imposta, be- meno dal 1837, naturalizzata nel 1883. nemerito per l’impulso dato alla realizzazione PESSINA, di Ligornetto, anticamente di d’importanti opere in paese. Antonio (1885- FATTORINI, di Monte Olimpino e di Malnate (VA), presente dal 1770, incor- 1954), giornalista, sindaco, deputato in Gran Piottello Binasco (BG), due fuochi pre- porata nel 1828. Consiglio. Piero (1908-2003), scrittore. senti fin dal 1790, incorporati nel 1820 e 1825. QUADRANTI, di Chiasso, presente dal SCOTTI, di Camerlata (CO), presente 1882, incorporata nel 1947. nel 1877, incorporata nel 1901. FERRARI, di Pedrinate, una seconda fa- miglia di Arzo, presente anticamente(vedi RATTI, di Villa Romanò (CO), già abi- SOLDINI, di Novazzano, presente nel testamento del 1677 e in libro parroc- tante a Novazzano, presente dal 1827, 1830, incorporata nel 1907. chiale del 1566), incorporata nel 1795. incorporata nel 1856. Giovanni (1907-1999) storico del paese. VASSENA, di Valmadrera (CO), due FONTANA, di Ronago (CO), presente Remigio (1944), Consigliere nazionale fuochi presenti dal 1872, incorporati già nel 1814, incorporata nel 1865. dal 1995 al 1999. nel 1933.

FUMAGALLI, di Sirtori (CO), presente RIVA, varie famiglie, due provenien- VELA, di Coldrerio, precedentemente nel 1900. ti da Chiasso e Novazzano, presenti di Carnago di Rovellasca (CO), presen- nel 1814 e nel 1834, incorporate nel te dal 1808. GALLI, proveniente da Castel di Sotto 1907 e 1927. Un Riva è però detto di (Novazzano), originaria di Drezzo (CO), Balerna già in un documento del XVI Giuseppina Ortelli-Taroni presente dagli ultimi decenni dell’800, secolo. BIBLIOGRAFIA

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Tarchini, Angelo: Il cimitero di Balerna 1938

Libri comunali e parrocchiali di Balerna Dettaglio antica Carta di Vendita di terreni (1190), appartenenti alla chiesa di Como, ai cano- nici del "Consorzio delle Pievi di Uggiate, Balerna e Riva San Vitale al prezzo di settanta lire di denari nuovi di Milano Note d’arte e architettura

Balerna ospita parecchi edifici reli- abside ripulita dagli edifici che ne cela- ito ai Silva di Morbio Inferiore, fu giosi e civili degni di menzione. vano parzialmente la vista. Nell’abside costruito nel 1661 come attestato da Di queste note ci limiteremo ad alcu- sono visibili i tipici archetti romanici una lapide murata sopra la porta ne brevi informazioni rimandando il ed una monofora (chiusa) mentre le d’accesso (“SUB ALEXANDRI VII lettore interessato alla lettura di F. altre sono scomparse per l’apertura PONTIFICATU / 1658 INCEPTUM Bernasconi, La Svizzera italiana degli attuali finestroni tesi a dare mag- 1661 PERFECTUM / EXPENSIS R. nell’arte e nella natura, fascicolo XX, gior luce al coro. CAPITULI / PLEBIS ET COMMU- Balerna, Lugano, 1934; G. Martinola, La chiesa venne trasformata ed am- NITAS BALERNE”). Inventario d’arte del Mendrisiotto, pliata più volte. Le prime modifiche Recentemente il campanile è stato re- Bellinzona, 1975, vol I, p. 33-72 e vol. risalgono al XVI secolo ed ancora al staurato e consolidato e da molti II, p. 36-64; B. Anderes, Guida d’arte 1818 quando furono abbattuti i muri esperti risulta essere giudicato fra i più della Svizzera Italiana, Porza Lugano, che dividevano le cappelle. eleganti del Ticino. Da notare la bella 1980, p. 350; Guida d’arte della Sviz- All’interno colpisce la maestosa ele- croce infissa sulla corona con palme e zera Italiana, Edizione aggiornata, gante facciata barocca eretta nel 1744 rami fioriti che la abbracciano. Taverne, 1998, p. 365-69; Bollettino su disegni di Agostino Silva, mentre storico della Svizzera Italiana, Serie la spesa venne sostenuta dall’arcipre- Merita un accenno il detto popolare nona, vol. CVII, fascicolo I, 2004; te Giacomo Torrioni. Lateralmente “vanno d’accordo come le campane di Bollettino storico della Svizzera Italia- alla porta si notano le statue di San Balerna” che, a dire il vero da un po’ fasti- na, serie nona, vol. CVII, fascicolo II, Pietro e San Paolo mentre sulla ci- dio ai balernitani autentici. E’ comunque 2004. masa si erge la statua di San Vittore accertato che a causa di diverse fusioni (patrono della collegiata) reggente la fatte all’inizio dell’ottocento, il concerto palma del martirio in rame. Sulla pa- era effettivamente stonato. Il difetto fu rete meridionale, mentre quella a eliminato solo nel 1836 con la rifusione Collegiata di San Vittore settentrione non è degna di menzio- delle campane effettuata dal maestro ne, è dipinta una meridiana settecen- fonditore Michele Comerio a Sant’Anto- L’edificio (più volte menzionato) ori- tesca restaurata da Tiziano Riva in nio. Ma lasciamo spazio ad una splendi- ginariamente era ad una navata in stile epoca recente. da lirica del defunto ma indimenticabile romanico; ne è superstite la bellissima Il campanile, il cui disegno è attribu- poeta dialettale Giuseppe Arrigoni:

Van intes cumè i campann da Balerna

In dal milavottcent e trentases a Balerna - la sa tutt ul Tisin - gh’eva i campann che nava migna intes.

In quel an lì - la dis la nosta Storia - an pensaa da töi giò dal campanin parchè gh’ha n’evan piena la zücoria da sentì - i pori vecc “sgüramedai” - la vus böta e s’caiada di dinn dann. “Mo - an dii - mo büsogn dagan un tai”.

Senza fa tant miscmàsc i an cambiaa e ditu fatu, inscì, da meneman n’an mütüü cinq… e tütt ben intunaa.

Che anmò incöö, quand sona da l’igria o fann, cumè sa dis, i cuncertun, linger cumè üselit a golan via dal niasc - vöri dì dal campanin - Interno i bei not che spantegan i canzun sül paes, prim «Capital» dal Tisin. La chiesa si presenta ora a tre navate Altare di Sant’Orsola dopo la divisione delle cappelle avvenu- Sopra la mensa, S. Orsola con le sue Cumè n stalüsc un secul l’è passaa ta nel 1818 su progetto di P.L. Fontana compagne, affresco menzionato la pri- ma al dì d’incöö, ancamò in di nost paes di Muggio. ma volta nel 1685. i campann da Balerna in rinumaa. Altare di Sant’Ignazio Navata di destra Inizio del XVIIII secolo. Nell’ovato è «Pruverbi «vicc» in bun da fa cavicc» Altare di San Francesco racchiusa la pala con S. Ignazio (olio su Lassela büi o campann…dal trentases, Disegnato da P.L. Fontana ed eseguito tela) attribuita a G A. Petrini. La cappel- bun o gram, i pruverbi anca s’in «vicc» dal marmista Rossi. Al centro la pala la precedente che alla fine del Cinque- con le “Stimmate di San Francesco, olio cento si presentava “toto depicta” fu bisogn tignii da cüunt…fin che sa pò. su tela (inizio del XVII secolo). Il Fon- rinnovata nel Settecento a spese dell’ar- L’augüri che va fu, car Ticines, tana eseguì anche il disegno del monu- ciprete Giacomo Torrioni. a l’è quell da sta chi cent’ann anmò mento sepolcrale della nobile famiglia Cappella della Madonna Melzi-D’Eril), collocato nel vano di Alla fine del Cinquecento si presentava a regurdà i campann dal mè paes. controfaccia. tutta affrescata ma di quei dipinti non si è conservata traccia, gli attuali sono tut- nel settecento. La nicchia accoglie il spetto di Massimiano”. Sulle pareti: a ti seicenteschi. Nella nicchia sopra l’al- Crocifisso ligneo dipinto con barsa destra ancora la “Decapitazione, e a tare sta la statua dell’Immacolata, terra- naturale dell’inizio del XVIII secolo, sinistra “San Vittore in carcere”. cotta dipinta ascritta a Giovan Pietro notato per la prima volta nel 1685. L’altare maggiore è in marmi poli- Lironi di Vacillo. Sulla parete a sud della Nei pennacchi sono affrescati tre cromi (Arzo e Varenna) settecente- cappella è un quadro ascritto a Carlo profeti con Davide e Isaia e una Si- sco. Il tempietto a sei colonne tortili Innocente Carloni di Scaria“ Gesù nei billa; nei lunettoni “L’incoronazione regge il fastigio a cupola con croce getzemani” (che con “La flagellazione”, di e “Le cadute” (1730 circa). Negli lignea dorata e, due putti seduti sulle trasferita ora nel Battistero, si trovava un pittore ignoto ha dipinto in mo- volte. Sul terzo grado sono due ange- originariamente nella Cappella del Cro- nocromi verdi “Davide e Golia”, “Il li adoranti, al naturale, di legno stuc- cifisso). Alcuni riquadri ornano l’arco serpente di bronzo”, “L’ubriachezza cato Barocchi. Il tabernacolo è recen- trionfale. di Mosé”, Il sacrificio di Isacco”. te mentre il paliotto di scagliola è a Sulla parete di destra vi è un vasto fiorami e uccelli con l’immagine di Navata di sinistra affresco quasi completamente di- San Vittore al centro. Dietro l’altare Altare della Trinità strutto nel campo inferiore per in una nicchia neoclassica, si trova Sulla mensa la “Trinità”, olio su tela di l’apertura della parte che immette una statuina lignea dell’Immacolata, G.A. Petrini che riscosse l’encomio del nella sacrestia. Vi è rappresentata la dipinta e dorata che, ogni anno l’8 visitatore nel 1748, vescovo Neuroni. Madonna con S. Sebastiano e S. Vit- dicembre viene esposta all’adorazio- Altare di San Rocco e San Sebastiano tore. Nel campo inferiore si nota un ne dei fedeli. Risale alla metà del XVIII secolo. frammento di un“Adorazione dei Ospita la pala di S. Carlo con S. Roc- Magi” /sec. XV – XVI). co e S. Sebastiano e le iniziali C (om- Presbiterio munitas) B (alernae) proprietaria Rialzato di due scalini, cinto da una dell’altare; la pala è attribuita a Gian balestra in marmo d’Arzo, finemente Maria Livio di Coldrerio. modanata (sec. XVII), a due campate Altare dell’Angelo custode più il coro. Il presbiterio a due spazi Sopra la mensa è la pala dell’Angelo (nel secondo è collocato l’altare) e il custode già menzionata nel 1748. La coro sono completamente affrescati tela, proprietà del Comune di Baler- da cinque pittori diversi tra Cinque- na, è stata restaurata nel 2002 da Ti- cento e Seicento. La volta del primo ziano Riva di Balerna con il finanzia- spazio presbiteriale, è affrescata con mento della locale Banca Raiffeisen. un “Adorazione dell’Ostia eucaristi- Cappella del SS. Crocifisso ca” (1730-1740). Il secondo spazio Fino al 1703 era dedicata ai SS. Co- presbiteriale è stato tutto è stato tut- sma e Damiano, ma dato il suo stato to dipinto da Francesco Antonio di di deperimento, fu rifatta con la nuo- Deride forse intorno al 1720. Vi ap- va dedicazione. Vi si osserva la lapide paiono “La gloria di San Vittore”, i sepolcrale del prete Marco Paernio “Quattro Evangelisti”, “La decapita- (antica famiglia balernitana estinta zione del Santo” e “Il Santo in co- Veduta della Collegiata e dell'Ossario (1920 circa) L'ossario nella sua nuova sede (1940 circa). Sulla destra uno scorcio della Villa Vescovile Veduta della Collegiata e dell'Ossario oggi Collegiata di Sa Vottore: l'abside romanica Campanile, case dei canonici e Nunziatura Ossario di Como: maestro muratore fu Marco mento della Collegiata (con evidenti Quadri. problemi di igiene e salubrità dell’aria). E’ un’elegante costruzione del 1759 che, Solo una facciata è rivestita con pietra All’interno dell’Ossario sono murate posta in origine, accanto alla Collegiata, di Saltrio (le altre, come detto, in origi- alcune lapidi che prima erano in San per ragioni di traffico fu spostata ne si appoggiavano ad altri edifici). Pri- Vittore. Due lapidi del 1571 portano le nell’attuale posizione nel 1927. Il dise- ma della costruzione dell’attuale cimi- scritte “AD INFANTES ET VIRGINES” gno è probabilmente del marmista tero (1838) vi venivano deposti i miseri e “AD PARENTES ET AMICOS”, altre com’asco Monzini, mentre le inferiate resti di balernitani ivi trasferiti dalle due sono di impossibile lettura dato il sono opera del fabbro Paolo Bernasconi tombe comuni, situate sotto il pavi- passare del tempo.

L'Ossario nella sua sede primitiva (prima del 1927) Chiesa della Beata Vergine e di Gli stucchi, gli altri ad eccetto la madon- sono state restaurate da Maria José Castanè San Giovanni Battista na col bambino sull’altare, attribuita al di Balerna, “L’Annunciazione” da ATR Ca- Osidoro Bianchi -1625 circa- e le tele nobbio, “L’Adorazione dei Pastori” da Edificio del XVIII secolo restaurato nel della cappella formano un interessante Mattia Cavadini di Lugano, “Gesù crocifis- 1939. Si tratta della trasformazione dell’an- insieme decorativo Barocco compiuto so abbracciato da San Carlo e San Girola- tico battistero (non si dimentichi che Ba- probabilmente attorno al 1671. mo” da Tiziano Riva di Balerna e “Sant’An- lerna fu Capo Pieve) ampliato nel 1820 da Una data attorno al 1671 si addice anche tonio da Padova” da Maria Graf di Vaglio. Pier Luigi. Fontana e si presenta ora in for- da un punto di vista stilistico alle tele Sulla destra entrando è murato un trittico me neoclassiche. Al centro, tra le tombe di “L’Annuncio a Zaccaria” e “La nascita del quattrocentesco che fino al Cinquecento

Al centro la fonte battesimale, a destra l'altare di scuola rodariana Chiesa della Beata Vergine e di San Giovan- ni Battista famiglia Rossi e Monti, si trova il fonte bat- Battista”, ascrivibili a Francesco Innocenzo tesimale (probabilmente medioevale) men- Torrioni e alla sua Bottega, alla quale sono era parte dell’altare maggiore della Colle- tre uno assai più antico (V secolo), simile a riferibili pure gli affreschi della volta con le giata ed è attribuito alla bottega dei Rodari quello di Riva San Vitale dovrebbe giacere “Storie del Battista”. Recentissimi restauri (uno simile è visibile nel Duomo di Como). sotto l’attuale pavimento: lo dimostrerebbe- hanno dato alle tele lo splendore del tem- Nella sagrestia menzionata nel 1705) sono ro i sondaggi eseguiti nel 1928 ma non sono po. In particolare “L’Annunciazione a Zac- conservati alcuni ex voto, tipico esempio di mai state eseguite ricerche complete. caria e la “ Nascita di San Giovanni Battista devozione popolare. Casa Arcipretale e Salone della Nunziatura

La casa arcipretale è un edificio cin- quecentesco ripetutamente adattato. Fra l’altro è stata recuperata la “Sala del Torchio” dove una volta si pigiava l’uva dei vigneti del venerando capi- tolo ed ora diventata elegante e carat- teristica sala per esposizioni e mo- stre. Tra le opere di restauro, terminate nel 2003, è da citare quella inerente il Pa- lazzo della Nunziatura dove il restau- ro ha permesso di valorizzare e di re- stituire al capitolo della Collegiata ed alla comunità balernitana un com- plesso di origini antiche. In particola- re decisivo è risultato essere il lavoro Salone della Nunziatura nei due atri di ingresso al piano terre- no, dove accanto e ad una serie di la- vori strutturali e pittorici è stata sot- tolineata, col nuovo pavimento, la loro funzione di spazi di mediazione tra l’interno e l’esterno del palazzo, coronato sul lato orientale da un am- pio giardino che merita di essere ulte- riormente valorizzato. La casa dell’Arciprete e l’annesso pa- lazzo della Nunziatura edificato nella prima metà del Settecento (Arciprete Giacomo Torriani) formano un unico complesso. Particolarmente impegnativo è risul- tato il restauro degli apparati decora- tivi (soffitti lignei dipinti) tra cui quello al piano nobile del palazzo e diverse pitture murali. Grazie al re- stauro la comunità può tra l’altro Una degli atri di ingresso usufruire nuovamente del salone al occupa tutto il primo piano e l’am- mazioni che ne hanno modificato to- primo piano recuperato nelle sue di- mezzato: vi sono esposte tele dell’ini- talmente l’aspetto originario. Nel ro- mensioni originali con il ripristino zio del Seicento di vita veneziana: mitorio, posto sopra la chiesa hanno della parete divisoria con la sala atti- “L’imbarco del doge nel Bacino di vissuto e operato diversi eremiti, il gua. Nel palazzo della Nunziatura i San Marco” e lo “Sposalizio dal mare” più ricordato dei quali è fra` Daniele rappresentanti dei Cantoni cattolici (i Pure la cappella merita una menzio- Ortelli che si prodigò nella cura e Signori Svizzeri) e l’Arciprete di Ba- ne per i suoi ornamenti in stucco in nell’assistenza dei colerosi (a Sant’An- lerna davano il benvenuto al Nunzio stile rococò. tonio venivano ricoverati i sospetti Apostolico prima di scortarlo al di là del male e vi seppellirono i morti). delle Alpi. Oratorio di Sant’Antonio Tra le numerose opere segnaliamo quelle di Pietro Verzetti e Antonio L’edificio, costruito negli anni 1685- Rinaldi. La statua del Santo è proba- Villa Vescovile 1688 per volontà dei patrizi balernita- bilmente quella benedetta nel 1688 ni sostituì una precedente (forse solo ed è molto venerata dai balernitani Come già accennato, i vescovi di Como una cappella). L’oratorio, così come il (e non solo) tanto che, ogni 25 anni, erano di casa a Balerna dove nella loro colle che lo ospita è di proprietà del si esegue il solenne trasporto del si- villa trascorrevano lunghi periodi in Comune. La chiesa è stata sottoposta mulacro nella Collegiata di San Vit- estate. La Villa fu eretta su disegno di nel corso dei secoli a radicali trasfor- tore (quest’anno in particolare). Francesco Silva nel 1706 ed era cir- condata da un elegante parco in parte sacrificato al progresso. Fu il vescovo Francesco Bonesana che, spinto dal desiderio di fornire lavoro ai poveri in miseria (così riferisce il Beroldingen) che volle la realizzazione della villa. Morto il Bonesana (1709) i lavori di costruzione andarono a ri- lento per terminare attorno al 1750. La villa divenne poi sede del primo am- ministratore apostolico del Ticino Eu- genio Lachat che vi morì nel 1866. Fra il 1893 e il 1905 ospitò il Collegio dei Sa- lesiani di Don Bosco, durante la secon- da guerra mondiale e ospitò dei profu- ghi ed in seguito vi ebbero sede le Suore Claretiane. Lasciata da loro la villa de- cadde ed ora sarebbe bene intervenire con una decisa opera di restauro. Da segnalare il salone centrale che Villa Vescovile Opere del XIV, XVII e XVIII secolo , (fra cui una madonna lignea medie- vale) sono ospitate nella tribuna e nei locali dell’ex romitorio. Sulla facciata spicca un recente mo- saico opera di Gino Macconi. L’oratorio è circondato da una note- vole “Via Crucis” in cotto realizzata da Fiorenzo Abbondio nel 1931 in sostituzione di una dipinta dal pit- tore Raffaele Suà di Sagno. Sul lato esterno nord-est del sagrato sono murate alcune lapidi (fra esse quella di Antonio Cattaneo -vedi parte storica) di morti per colera e sul lato sud-ovest si trova un monu- mento che ricorda lo statista baler- nitano Angelo Tarchini che fu sem- pre attento e sensibile alle opere legate al colle.

In alto: Oratorio di Sant'Antonio prima In basso Oratorio di Sant'Antonio con la faccia- ta decorata da un grande mosaico, autore Gino Macconi, 1955 Colle di Sant'Antonio, monimento ad Angelo Via Crucis a Sant'Antonio, Cappella VI "Vultus Trachini Domini" (Fiorenzo Abbondio Oratorio dell’Addolorata (Pontegana)

Una chiesetta dedicata a Sant’Ilario ora compresa nella cinta dell’antico castello ma non ne rimane traccia (menzione dal 1399). L’attuale edificio risale al XVIII secolo; è a una navata con transetto ed è stato restaurato nel 1939 e recentemente ri- dipinto all’esterno. Vi si ammirano affreschi risalenti a di- verse epoche: i più recenti sono opera di Valerio Gilardi (storie della Madon- na) e Guido Gonzato (la fuga in Egitto, la deposizione di Gesù fra i dottori, L’incontro con la Madre. La pala dell’Addolorata è di Pietro Magatti. L'Oratorio dell’Addolorata Si vorrebbe che la chiesetta abbia le sua fondamenta su resti di una delle torri della fortezza.

Il Cimitero

Come già accennato, prima della co- struzione dell’attuale cimitero, che dai vecchi balernitani era definito “monu- mentale” i defunti venivano deposti in tombe comuni o private sotto il pavi- mento della Collegiata e della “Chieset- ta” con tutti i rischi e le conseguenze igienico sanitarie che possiamo imma- ginare. L’emiciclo del cimitero attuale, che ne costituisce la parte più antica (l’area è stata poi più volte ampliata) è opera di Giovanni Tarchini, già scenografo alla La chiesetta di Pontegana (Oratorio dell’Addolorata) vista da mezzogiorno Scala di Milano, e fu realizzato nel corso del 1838 dopo accanita discussione su dove edificarlo (si riteneva che la posi- zione attuale fosse troppo vicina alle abitazioni). L’ala antica, a forma di emiciclo, ospita alcune tombe di famiglia, l’ossario, e il sacello dei sacerdoti balernitani. L’entrata lungo via San Gottardo offre un bellissimo panorama su Sant’Anto- nio, la piana della Faloppa e le limitrofe zone collinari del Comasco. Nuovo progetto cimitero, vista nord-est

Cimitero, crocifissione (Valerio Abbondio) Cimitero, progetto originale (arch. Giovanni Tarchini) Edifici civili

Lungo via San Gottardo, oltre al Palazzo Municipale, sorgono diverse case, tutte recentemente restaurate nel rispetto della struttura originale. Fra esse il “Palazzo della Principessa” già proprietà dei Conti Melzi D’Eril, milanesi di origine spagnola che lo ac- quistarono nel XVII secolo dagli eredi della famiglia Paernio. Notevoli sono il portoncino d’ingresso, gli affreschi e gli stucchi che ne ornano alcune sale. Pure la casa ex Monti, opera del tardo Settecento è pregevole e vi si ha testi- monianza di interventi dell’architetto Simone Cantoni. Una bella casa, risalente alla metà dell’Ottocento, di proprietà di una fa- miglia Pagani, è opera di Michele Chie- Palazzo ex Conti Melzi d'Eril visto da via Satione sa di Sagno.

Portoncinoo d'ingresso Palazzo ex Conti Melzi Colonia climatica del Comuna di Balerna Nuovo campo di calcio di via corti i due campi, ai quali si accede diretta- mente; il collegamento con la buvette e L’impiego dei materiali si differenzia nel- Nel corso dell’estate 2007 è stata ultima- gli spalti avviene tramite una lunga ram- le due fasi di costruzione, dove le parti in ta la seconda tappa del nuovo centro pa, lineare estensione del corridoio di legno verniciato di bianco e blu sono re- sportivo per il gioco del calcio situato fra distribuzione degli spogliatoi, che diven- lative alla prima fase dei lavori, mentre le via Corti e l’area di manovra delle Ferro- ta il principale elemento di circolazione e parti in legno naturale mettono in risal- vie Federali Svizzere. di collegamento fra le varie aree del cen- to la seconda fase dell’intervento. tro. La struttura conta ora di due campi di La struttura vede numerosi utenti, dai gioco, 4 spogliatoi con una piccola pale- Gli spalti degradano verso il campo, e piccoli pulcini ai giocatori della prima stra, locali di deposito per attrezzi e ma- culminano in alto con l’ampia terrazza e squadra dello SC Balerna, alternarsi teriale sportivo, spalti per ca. 400 spetta- la buvette, visto come punto di incontro giornalmente sull’arco di tutta la setti- tori ed una buvette con terrazza sul ideale per gli spettatori che provengono mana, a dimostrazione della necessità di campo principale. o accedono al campo. L’entrata al centro questo intervento. sportivo è messa in evidenza con uno La scelta progettuale propone lo sfrutta- sfalsamento degli elementi di recinzione, mento massimo dei terreni a disposizio- uno in calcestruzzo e l’altro in legno di Massimo Cattaneo e Gianni Birindelli, ne. Il blocco spogliatoi si trova quindi fra castagno. architetti associati Fondazione Sgüramedai Progetto casa Cragno

MANCA FOTO Il Parco tecnologico sul Pian Fa- loppia

© Commissione culturale del Comune di Balerna Testo: Mario Quandri Grafica: Diana Meli Fotografia: Diana Meli - Piernicola Federici Stampa: Tipografia Torriani - Bellinzona