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Itinerari romani

Comune di Roma Turismo

5 Suggestioni d’antico Dalla Passeggiata Archeologica a Roma per te Collana di informazioni del di Roma

Realizzazione a cura: Cosmofilm spa - Elio de Rosa editore Testi: Alberto Tagliaferri, Valerio Varriale (Associazione Culturale Mirabilia Urbis) Coordinamento editoriale: Emanuela Bosi Progetto grafico e impaginazione: Marco C. Mastrolorenzi

Foto: C. De Santis: pag. 3, 9, 10, 11, 12, 14 in basso, 21, 22, 23, 24, 25 in alto, 26, 30 in alto, 36; Primangeli/Soriani fcv: pag. 29 in basso, 31, 33, 34 in basso, 35 in alto; P. Soriani: pag. 13, 14 in alto, 25 in basso, 35 a destra, 37, 38; Spazio Visivo: copertina, pag. 2, 15, 16 , 17, 18, 19, 20, 27, 28, 29 in alto, 30 in basso, 32, 34 in alto, 35 a sinistra

In copertina, uno scorcio dei ruderi delle Terme di Caracalla In questa pagina, il colombario di Pomponio Hylas Itinerari romani

Comune di Roma Turismo • La Passeggiata Archeologica 8 1. Passeggiando, passeggiando... 9 2. 13 3. Le Terme di Caracalla 15 4. I 21 5. Passeggiando, passeggiando... 23 6. Le mura 31 7. Passeggiando, passeggiando... 35

L’ingresso al Sepolcro degli Scipioni 5 Suggestioni d’antico Dalla Passeggiata Archeologica a Porta San Sebastiano

Stampa: GRAFICAPONTINA- Pomezia - ord. n. 6821 del 17-3-08 (c. 30.000) I ruderi delle Terme di Caracalla in un’incisione del XVII secolo di P. Schenck

Porta S. Sebastiano in una stampa ottocentesca di L. Rossini Suggestioni d’antico

Presentazione

tinerari romani costituiscono una serie di percorsi per chi desi- deri approfondire la conoscenza della Città. IAgli itinerari del grande Rinascimento romano già realizzati - Caravaggio, Raffaello, Michelangelo e a quelli dell’arte barocca delle architetture di Bernini e Borromini si aggiungono, ora, altri percorsi appositamente studiati per accompagnare e agevolare il visitatore alla scoperta “metro per metro” di una Città d’arte così sintetizzata. In tal modo in un unicum - distinto è rappresentata e “letta” la città in un mosaico che si ricompone e si scompone secondo le esigenze del visitatore, che potrà scegliere tra La Roma Monumentale ( e Colosseo), Il Colle della poesia (l’Aventino e dintorni), Tra boschi e acquedotti (il ), Agli albori della Roma Cristiana (San Gio- vanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme), da La Suburra (Rione e ) a Quasi un set cinematografico ( e dintorni), ecc. Un’impresa difficile, pur tuttavia felicemente riuscita, anche sul pia- no dell’immagine della tradizione e dell’identità culturale della nostra Città e che, con semplicità rispetta i contenuti scientifici del patrimonio storicizzato, con una narrazione che unisce l’impostazione grafica con la linea editoriale dei contenuti. Un sistema di comunicazione efficace per la comprensione del più vasto e incredibile patrimonio storico-artistico di Roma, che permette al turista di individuare, immediatamente, il significato principale dell’iti- nerario prescelto permettendogli, nel contempo, l’immediata colloca- zione della propria posizione logistica in rapporto all’area che si deside- ra visitare. I percorsi così condensati e raccolti possono ben rappresentare un simbolico “taccuino d’artista” e apparire agli occhi del visitatore come una grande vetrata - a più specchi - sul cui sfondo vi è un orizzonte cul- turale che non potrebbe essere più romano, suggestivo e ricco di valori mai tramontati. Roma ti aspetta!

L’Ufficio Turismo del Comune di Roma 5 6 La pianta .Passeggiando, passeggiando... 7. Lemura 6. Passeggiando,passeggiando... 5. ISantiNereo e Achilleo 4. LeTerme diCaracalla 3. SantaBalbina 2. Passeggiando,passeggiando... 1. Legenda 1 2 3 La pianta 7

7 6 5 4 8 5° Itinerario rea furonoelaboratifindal getti perlasistemazionedell’a- modificato l’aspetto.Diversipro- che nehannoprofondamente vaste operazioniurbanistiche, oggetto, nellastoriadellacittà,di èstatomoltevolte territorio stiano eall’AppiaAntica.Questo San Seba- conduce finoaPorta mo edalleTerme diCaracallae Romano, passadalCircoMassi- dalForo archeologica, cheparte senta ilcuorediunavastaarea L La Passeggiata Archeologica lato dellastrada. Dopolafine sul sepolcreti, oggiconservati da echeeraaffiancata Serviane ta CapenadellecosiddetteMura che avevaoriginedall’anticaPor- tracciato urbanodellaviaAppia, SanSebastiano, ricalcail Porta con lasuaprosecuzioneviadi nostro itinerario.Questastrada, seggiata Archeologica”edel principale dellacosiddetta“Pas- esse intitolatocostituiscel’asse Terme diCaracalla;ilvialead delle centro neimaestosiruderi hannoilloro che delterritorio archeologi- Le grandiemergenze una suasistemazionedefinitiva. del Novecentochesièattuata secolo, maèneglianniTrenta Numa Pompiliorappre- Capenaepiazzale di Porta a zonacompresatrapiazza passeggiata... …Inizia la XVI tiere dell’ dino direttoversoilnuovoquar- citta- periltraffico scorrimento digrande nale divenneroarterie realizzati adesclusivousopedo- co tramontaronoeigrandiviali rea ungrandeparcoarcheologi- fascista isognidifarequest’a- San Giovanni.ConilVentennio limitrofi,daTestaccioquartieri a zione chesiverificòneinuovi improvvisa emassicciaurbanizza- monumenti, minacciatidalla rono allatuteladegliantichi mira- nità d’Italia,gliinterventi progressivo recupero.Dopol’u- la, cominciòperl’areaunlentoe nelleTermeeffettuati diCaracal- tanti ritrovamentiarcheologici scimento inpoi,congliimpor- Mura Aureliane.SolodalRina- urbanoentrole bo delterritorio abbandono questoestremolem- in vita,sebbenestatodisemi- furono questicentriamantenere sola. NeisecolidelMedioevo provenivano dalSuddellapeni- accoglienza peripellegriniche spesso assolvevanoacompitidi Achilleo ediSanCesareo,che Sisto Vecchio, deiSantiNereoe Santa MariainTempulo, diSan tanti conventi,comequellidi direttrice sorseroalcuniimpor- dell’età imperiale,lungoquesta EUR . Suggestioni d’antico 9 viale , a causa , che V Parco di Por- Parco . Questa impor- te il grande te il grande delle Terme di Cara- delle Terme Dalla piazza si dipar- Dalla piazza calla , comunemente detto tante arteria, ornata da FAO file continue di lecci e pini, costitui- file continue di lecci e sce l’asse portante del ta Capena Passeggiata Archeologica della vicinanza di importanti emer- Circo Massi- genze antiche, come il urbano del- mo, il Palatino, il tratto le Ter- la via Appia e, naturalmente, di me di Caracalla. La realizzazione a parco pub- una vasta zona adibita nel blico era già stata progettata di dare una 1536, quando si pensò degna accoglienza a Carlo sarebbe dovuto entrare in Roma dalla Porta Appia (l’odierna Porta S. Sebastiano). Il programma ven- ne ripreso anche durante l’occupa- zione napoleonica e, successiva- mente, nel progetto per il piano regolatore del 1870. Decisivo per la realizzazione dell’ambizioso pro- getto fu il ministro dell’Istruzione Guido Baccelli, che negli anni tra il 1887 e il 1914 riuscì a creare la pas- seggiata. Essa prevedeva il collega- 1. Il Palazzo della Palazzo Il che, Passeggiando, passeggiando... FAO

(l’organizzazione

FAO

l nostro itinera- da rio ha inizio piazza di Porta

I

Palazzo della politana si affaccia il massiccio Massimo” della linea B della metro- Massimo” della linea B all’altezza della fermata “Circo All’angolo con viale Aventino, Appia Antica. dalla quale aveva inizio la via dalla quale aveva inizio delle cosiddette Mura Serviane,delle cosiddette ta dall’omonima portata dall’omonima Capena, così chiama- Capena, così

nel quale vi si insediò la ma fu ultimato solo nel 1952, anno stero per l’Africa italiana nel 1938, Cafiero e Mario Ridolfi come Mini- cio venne progettato da Vittorio cio venne progettato da Agriculture Organization). L’edifi- zione e l’agricoltura: Food and zione e l’agricoltura: Food delle Nazioni Unite per l’alimenta- delle Nazioni Unite per panorama sulla città. dalla quale si gode uno splendido Alla sommità si trova una terrazza, stre, che si aprono su ogni facciata. mostra una serie continua di fine- mente rivestito in travertino e grandiose dimensioni, è intera- partire dal 1950. Il complesso, di sorta a nel 1945, ebbe sede a Roma 10 5° Itinerario Terme diCaracalla,sitrova viadi del Celio,asinistravialedelle Sul latodellapiazzaversoilcolle Capena. tenza dapiazzadiPorta re unabrevedeviazione,conpar- rio principale,èpossibilecompie- Prima diiniziareilnostroitinera- progetto originario. il compromise irrimediabilmente stoforo Colombo);intalmodosi della viaImperiale(oggiCri- acausadell’apertura scorrimento, digrande tennio fascistainarterie duranteilVen-venero trasformati e destinatialpubblicopasseggio, mazione iviali,inoriginerecintati ti dalBaccelli,madopolaloroulti- Boni, RodolfoLancianiepresiedu- lavori furonocondottidaGiacomo I la manomissioneodistruzione. zia all’AppiaAntica,perimpedirne menti archeologicidapiazzaVene- mento inununicoparcodeimonu- Viale Viale delle Terme di Caracalla l’analisi muraria dell’edificiocon- rio dedicatoaS. Agata;ineffetti dell’ giosa grecaedificòsuiruderi secolo, quandounacomunitàreli- babilmente risalireallafinedel S. MariainTempulo devonopro- dell’806, leoriginidellachiesadi un l’esistenza di attesti concertezza Benché ilprimodocumentocheci l’attuale chiesa. propriosulluogo del- te sorgeva se unafontana,cheprobabilmen- grande monumentoquadrato,for- rea Apollinis Appia. Quiinanticositrovaval’ tratto urbanodell’anticavia lungo il Roma. Lachiesasorgeva ta ediproprietàdelComune Maria inTempulo quale incontriamola Valle delleCamene,aln.2della Area Apollinis Monasterium Tempuli , unapiazzaconun un primoorato- , oggisconsacra- chiesa diS. sia VI A- Suggestioni d’antico 11 XI Monasterium Tempuli , di cui sopravvivono campanile soltanto due lati inglobati nella muratura dell’edificio, mostra resti di muratura stilata a falsa cor- tina, che si data alla fine dell’ confermava al delle proprietà sulla via Laurenti- na. Questa bolla è molto impor- tante perché per la prima volta è citata la ancora oggi famosa icona acheropita di S. Maria in Tempulo. Il S. Maria in Tempulo in Maria S. S. Maria in Tempulo, interno Tempulo, in Maria S. emanò una bolla in cui III Sergio tuna del monastero: nel 905 papa saraceni, ma ciò non fermò la for- fu coinvolto nel saccheggio dei dall’Oriente. Nell’846 l’oratorio pellegrini provenienti da sud e ben si prestava all’accoglienza dei ti giusto a ridosso della via Appia, zione di diaconia: trovandosi infat- torio svolgeva probabilmente fun- ferma ora- tale ipotesi. Il primitivo 12 5° Itinerario suoi ruderi) fuannessanelleloro suoi ruderi) sui meglio dire,l’abitazionesorta Mattei, chelachiesa(o,per quadro deilavoripromossidai proprio all’iniziodelSeicento,nel dell’epoca. Efuprobabilmente secondoilgusto ricchissimi arredi, sistemazione diunparcodotato diunedificioela costruzione la architetti. Ilprogettocomportò allievo diMichelangelo,ealtri diJacopodel Duca, servendosi Celio venutaindoteallamoglie, va decisodirinnovarelavignasul il 1581e1586CiriacoMatteiave- nota comeVillaCelimontana):tra quello dellaVillaMattei(oggipiù destino dell’edificiosilegapoia sca. DaiprimiannidelSeicentoil tardo-cinquecente- sformazione nostro edificiogiànellasuatra- potrebbe identificarsiconil ge nascostatraglialberi,che conlog- compare unacostruzione del 1593sulsitomonastero secolo. NellapiantadelTempesta S. Maria in Tempulo allestita per un matrimonio civile chiesa omonima. la piazza S.Balbina,dovesorge do Baccelli.Inbrevesigiungea delle Terme diCaracalla,vialeGui- si prendalastradaadestradelviale Capena, inpiazzadiPorta Ritornati celebrazione deimatrimonicivili. di rappresentanzaecomeluogo ta dalComunediRomacomesede nuovamente restaurata,èutilizza- Attualmente S.MariainTempulo, stenze medievalidellazona. essere demolitocomealtrepreesi- logica l’edificiosisalvò,invecedi dellaPasseggiataArcheo- pertura quando iniziaronoilavoriperl’a- Fu forsequestoilmotivopercui dell’antico egloriosomonastero. sen viriconobbequantorimaneva fienile. Soltantonel1927loHül- risultaperògiàdiventatoun ormai descrizione dell’edificio,che la la suaPiantadiRomariporta libro diappuntiperlastesuradel- feo. Nel1736-48G.B.Nollinel inunnin- proprietà etrasformata Suggestioni d’antico

2. Santa Balbina

e prime notizie di un titulus Sanc- mosaico era crollato nel XII secolo. La tae Balbinae si hanno nel 595, chiesa fu di nuovo restaurata nell’Ot- Lsotto il pontificato di papa Gre- tocento e subì un radicale ripristino gorio I Magno (590-604). La chiesa negli anni 1927-30 ad opera di Anto- venne eretta su una precedente aula nio Muñoz che, seguendo la moda degli inizi del III secolo d.C., di pro- dell’epoca, eliminò ogni intervento prietà del console Lucio Fabio Cilone, successivo al Medioevo. e subì interventi di restauro nell’VIII La semplice facciata in laterizio, secolo. In epoca medievale fu costrui- sopraelevata su una breve gradinata, to, accanto alla chiesa, un monastero ha nella parte inferiore un portico a fortificato; esso insiste su strutture di pilastri di ordine tuscanico, in alto tre età adrianea, di cui sono ancora visi- grandi finestre centinate ed è chiusa bili tracce in opus mixtum, entrando, da un tetto a doppio spiovente. Nel sul muro di destra. Il tempio venne portico si trovano numerosi reperti successivamente restaurato alla fine classici e paleocristiani, tra cui epigra- del XV secolo dal nipote di papa Paolo fi, anfore e alcuni elementi apparte- II, il cardinale Marco Barbo, il cui nenti alla decorazione medievale del- nome è inciso su una delle travi della la chiesa. capriata centrale. Sotto Sisto V (1585- Dal cortile del convento si accede 90) le colonne del portico furono all’interno, piuttosto freddo nella sostituite con pilastri e poco dopo, su ricostruzione del Muñoz, a navata incarico di papa Clemente VIII, venne unica, illuminata da diciannove fine- affrescata l’abside, il cui catino a stre transennate; al di sotto, nelle

13 S. Balbina 5° Itinerario

Parete laterale sinistra di S. Balbina: particolare del finestrato

pareti, si aprono dodici nicchie, sei settecentesco, un’urna di diaspro rac- per lato, alternativamente rettangola- coglie le reliquie della martire s. Balbi- ri e absidate. Le capriate sono del XV na, di s. Felicissimo e di altri santi. Die- secolo. Sulla controfacciata, a destra, tro l’altare è la notevole cattedra è il monumento funebre di Stefa- cosmatesca del XIII secolo, molto no de Surdis, cosmatesco, prove- restaurata. Il catino absidale è ornato niente dall’antica di S. Pietro. da affreschi di A. Fontebuoni (1599), Al centro della navata si trova la ripri- raffiguranti il Redentore in gloria stinata schola cantorum, in marmo tra i Ss. Balbina, Felicissimo e Qui- bianco. Nella quarta nicchia a destra, rino con un pontefice. Crocifissione, rilievo marmoreo Usciti dalla chiesa, si prenda sulla quattrocentesco attribuito a Mino da destra via Antonina, affiancata a sini- Fiesole e stra dallo Stadio delle Terme (1938- Giovanni 39); prima di raggiungere nuovamen- Dalmata. te il viale delle Terme di Caracalla si Sotto l’al- raggiunge, sulla destra, l’ingresso alle tare mag- imponenti strutture termali che ci giore, accingiamo a visitare.

14 Lo Stadio delle Terme Suggestioni d’antico 15 tale lo schema probabilmente già tale lo schema probabilmente d’epoca predecessori dai loro creato poi perfezionato e collau- neroniana, di Traiano. dato nelle Terme di Caracalla si presentano Le Terme dell’edificio con il massiccio corpo situa- balneare centrale propriamente aperta, area to in mezzo ad una vasta da un recinto interamente circondata esterno, portici, sale, comprendente minori. Per realiz- e ambienti esedre l’enorme spianata a terrazzo sul- zare costruite, la quale le terme vennero necessari grandi lavori di furono esterno,sbancamento. Il recinto deli- mitato da un alto e poderoso peri- muro metrale, è quasi qua- drato, con i lati di 337 per 328 metri. L’edifi-

secolo, per opera del re VI secolo d.C. dall’imperato-

III

ennero fatte costruire agli inizi fatte costruire ennero del

re Caracalla (Marco Aurelio (Marco Caracalla re Le Terme di Caracalla Le Terme

Terme di Caracalla, veduta del lato ovest della parete perimetrale parete della ovest lato del veduta Caracalla, di Terme

3. V

all’inizio del gli ultimi interventi di manutenzione liano, poi da Diocleziano, ricevettero liano, poi da Diocleziano, recinto esterno. Restaurate da Aure- recinto soprattutto nella realizzazione del soprattutto nella realizzazione calla, Elagabalo e Alessandro Severo, calla, Elagabalo e Alessandro anni 222 e 235 dai successori di Cara- anni 222 e 235 dai successori te nel 216 d.C. e completate tra gli te nel 216 d.C. e completate Terme Antoniniane. Furono inaugura- Antoniniane. Furono Terme presero la denominazione ufficiale di ufficiale la denominazione presero Severo Antonino Bassiano), dal quale Antonino Bassiano), Severo

men- monu- senso architetti svilupparono in svilupparono architetti male dell’impero romano. Qui gli romano. male dell’impero conservato di un grande impianto ter- più grandioso, completo e meglio 537. Oggi rappresentano l’esempio 537. Oggi rappresentano degli acquedotti eseguito dai Goti nel fossero rese inagibili a causa del taglio rese fossero Teodorico, poco tempo prima che Teodorico, 5° Itinerario

Scorcio della palestra occidentale

cio centrale dei bagni si sviluppa su percorso anulare, cioè di due distinti una superficie rettangolare, con i lati itinerari simmetrici che, partendo di 220 per 114 metri. In origine vi si dagli spogliatoi, confluivano al centro entrava dal lato nord-orientale attra- nella sequenza calidarium, tepida- verso quattro ingressi ed era organiz- rium, frigidarium, per concludersi nei zato con la successione degli ambien- rispettivi punti di partenza, cioè gli ti principali (frigidarium, aula “basili- spogliatoi. L’attuale ingresso all’im- cale”, tepidarium e calidarium) sul- pianto balneare non coincide con l’asse minore e ai due lati, sull’asse quello originario e si immette, attra- maggiore, con la collocazione simme- verso alcuni ambienti minori, nella trica dei vestiboli e degli spogliatoi, palestra di nord ovest; essa consiste delle palestre e di vari ambienti mino- in un’area scoperta centrale di 50 per ri. Questa planimetria offriva ai 20 metri, pavimentata con mosaici a 16 bagnanti la possibilità di un doppio motivi geometrici policromi, delimita- Suggestioni d’antico

ti da un fascione bianco con girali ver- arcate, le superiori delle quali erano di, circondata per tre lati da un porti- aperte verso l’esterno da finestroni. co con colonne di “giallo antico”, Affacciandosi dal centro dell’aula coperto con volta a botte e recante basilicale sulla destra, il successivo un mosaico policromo pavimentale ambiente è il tepidarium, una picco- con motivo a squame. Dalla palestra, la sala quadrata con due vasche late- attraverso alcuni ambienti di servizio, rali e alcune nicchie alle pareti. Prose- si accede nella grandiosa aula basili- guendo oltre, lo sguardo ci porta nel cale, vero cuore di tutto il complesso; calidarium, una grande sala rotonda a pianta rettangolare, l’enorme salo- del diametro di 36 metri e alta altret- ne era coperto da una gigantesca vol- tanto, sporgente per tre quarti all’e- ta a crociera, sostenuta da otto pila- sterno per ricevere al massimo l’inso- stri collegati tra loro da due ordini di lazione dalla tarda mattinata fino al

17 Interno della palestra occidentale tramonto attraverso ampi finestroni. opposta. Girando a sinistra, si giunge Originariamente era coperta da un’e- in breve nel frigidarium, o natatio, norme cupola, dal diametro di poco costituito da un altro enorme 5° Itinerario inferiore a quelle del Pantheon e di S. ambiente, di dimensioni pressoché Pietro, poggiante su otto giganteschi uguali a quelle dell’aula basilicale. pilastri, due dei quali si sono conser- Scoperto e interamente occupato vati, collegati tra loro da due ordini di dalla piscina natatoria (della capacità archi. Tra i pilastri, in appositi vani, si di oltre 1400 metri cubi), aveva su trovavano sei vasche sospese su ipo- uno dei lati lunghi due absidi. Sul lato causti, così come tutto il pavimento opposto, la lunga parete rettilinea era della sala, riscaldata da una ventina di scandita da diciotto nicchie, destinate forni sotterranei. Attraversata la a contenere statue, alternativamente “basilica”, si sbuca dalla parte oppo- rettangolari e semicircolari. I due lati sta dell’impianto termale, nella pale- corti, infine, erano aperti sui vestiboli stra sud-orientale, identica a quella d’ingresso delle due parti dell’edifi-

18 La natatio Suggestioni d’antico

Scorcio del lato ovest cio, dai quali iniziava l’itinerario bal- come il Colosseo e i monumenti dei neare. Sotto tutto il complesso terma- Fori, una sorta di inesauribile “cava” le si estendevano vasti ambienti sot- di materiali pregiati, specialmente terranei di servizio, disposti su due marmi, metalli, colonne, cornici e piani. Nel piano inferiore si trovavano architravi, da utilizzare per la costru- le canalizzazioni per l’acqua di scari- zione di nuovi edifici. Dal Quattrocen- co, che veniva convogliata in una to iniziarono i ritrovamenti archeolo- grande fogna lungo uno dei lati del gici di maggior pregio, ma particolar- recinto. Nel piano superiore, oltre alle mente importanti furono quelli avve- condutture per l’acqua da distribuire nuti nel 1547, durante il pontificato alle vasche e alle fontane, si trovava- di Paolo III Farnese, quando si rinven- no i forni, i depositi della legna e le nero tra gli altri il colossale gruppo del scale per salire ai piani superiori delle cosiddetto “Toro Farnese” e l’altret- sale balneari; qui centinaia di schiavi tanto gigantesco “Ercole Farnese”, erano incaricati di tenere sempre in tutte opere che andarono a far parte funzione tutto l’impianto. della collezione Farnese e che ora Fin dal VI secolo, quando vennero sono custodite nel Museo Nazionale definitivamente abbandonate, le Ter- di Napoli. Da queste terme provengo- me di Caracalla hanno costituito, no anche le due grandi vasche mono- 19 5° Itinerario

Sala del mitreo delle Terme di Caracalla

litiche di granito egiziano riutilizzate sala si trovano i banconi dove si nel Seicento per le fontane di piazza accomodavano i fedeli e sul pavi- Farnese a Roma. mento, a mosaico bianco e nero, si Uno degli ambienti sotterranei delle notano basi di sostegno per statue e terme venne trasformato per ospi- un grande vaso di terracotta interra- tarvi un mitreo. Il mitreo delle Ter- to, con la fossa per il sacrificio. In una me di Caracalla (visitabile solo su nicchia aperta sulla parete di fondo richiesta) è il più grande tra quelli rin- dell’aula centrale doveva trovarsi il venuti a Roma. Esso è costituito da consueto rilievo con la raffigurazione un vestibolo, ai lati del quale si trova- del dio Mitra che uccide il toro. no due stanze adibite a servizi, Usciti dalle Terme di Caracalla, seguito da un piccolo atrio e dalla imbocchiamo sulla destra il viale grande aula, con volte a crociera omonimo e raggiungiamo in breve la 20 appoggiate su pilastri. Ai lati della chiesa dei Ss. Nereo e Achilleo. Suggestioni d’antico

4. I Santi Nereo e Achilleo

a chiesa dedicata ai due martiri Gesù, a cui rivolse la famosa frase Nereo e Achilleo, il cui culto risa- Domine quo vadis?. Dalla risposta di Lle al IV secolo, sorse nei pressi del Cristo Pietro comprese la propria titulus fasciolae, noto da una testi- debolezza e tornò a Roma, per subire monianza epigrafica del 377. Questo il martirio. nome deriva da un episodio che Nel 595 compare la prima denomi- sarebbe avvenuto in quel luogo. S. nazione di un titulus dei Ss. Nereo e Pietro, durante la persecuzione nero- Achilleo. Nell’814 papa Leone III niana dei cristiani di Roma, fuggito bonificò la zona e spostò la chiesa dal Carcere Mamertino, percorreva nel sito attuale, ornandola con la via Appia per lasciare la città e mosaici dei quali oggi rimane traccia scampare così alla morte. Giunto nel sull’arco trionfale. La chiesa cadde luogo dove sarebbe poi sorto il titu- però in rovina, soprattutto a causa lus, dalla sua gamba, ferita dalle del suo isolamento, e solo in occasio- catene durante la prigionia, cadde ne del giubileo del 1475 papa Sisto IV una benda che la proteggeva: la la fece restaurare, riducendone le fasciola. Poco dopo, dimensioni e sostituendo le colonne sempre lungo la via delle navate con pilastri ottagoni. Appia, Pietro L’attuale aspetto della chiesa è dovu- incontrò to al cardinale Cesare Baro- nio, che alla vigilia del giubileo del 1600 fece affrescare l’abside e le navate e aprì sotto l’al- tare maggiore una con- fessione. Qui vennero trasportate le reliquie dei ss. Nereo, Achilleo e Domitilla, provenienti dalla chiesa di S. Adria- no al Foro Romano. La facciata ha il corpo centrale con tetto a capanna sopraelevato rispetto ai laterali, coperti da un tetto obli- quo. La decorazione pit- torica a motivi architet- tonici, quasi del tutto scomparsa, risale agli 21 Ss. Nereo e Achilleo, facciata interventi del 1600. Il 5° Itinerario

Timpano del portale

portale, molto semplice, è fiancheg- sotto i Ss. Gregorio e Clemente. giato da due colonne in granito che Sulle navate laterali vi sono due alta- sostengono un timpano triangolare; ri, consacrati nel 1599; su quello di al di sopra è una finestra secentesca, destra, Madonna in gloria adorata che illumina la navata centrale, con dagli angeli, di Durante Alberti, su una semplice cornice in travertino e quello di sinistra, i Ss. Nereo e timpano spezzato. Sotto l’aggetto Achilleo e Domitilla (1600). Il cati- del tetto si trova, in una cornice ova- no absidale è decorato da gruppi di le, un’immagine della Madonna. santi e di sante che recano palme del L’interno è a tre navate, divise dai martirio ai piedi della Croce. Di parti- quattrocenteschi pilastri ottagonali colare interesse è il mosaico che orna in laterizio voluti da Sisto IV, con tetto l’arco dell’abside, anche se pesante- a capriate e abside semicircolare. mente restaurato nel XIX secolo. Esso, L’ambiente risulta caratterizzato dal- risalente al pontificato di Leone III la vivacità della decorazione pittori- (795-816), raffigura L’Annunciazio- ca, risalente alla sistemazione del ne, la Trasfigurazione e la Theo- 1600, quando il cardinal Baronio tokos. Nel presbiterio si trovano il fece affrescare le pareti della navata ciborio cinquecentesco, che poggia centrale e di quelle laterali, della con- su pregevoli colonne, e la confessio- trofacciata e dell’abside, affidando ne. Elementi di recupero sono stati l’incarico a diversi artisti. I più inte- utilizzati nell’ambone, con base di ressanti sono gli affreschi della nava- porfido proveniente dalle Terme di ta centrale, nei riquadri tra le fine- Caracalla. Altri elementi, cosmate- stre, con storie dei martiri dei san- schi, sono serviti invece per assem- ti titolari della chiesa e di S. blare l’altare maggiore. La catte- Domitilla, tradizionalmente attri- dra episcopale, con due leoni sti- buiti a Nicolò Circignani, detto il lofori, è della bottega dei Vassalletto. Pomarancio. La controfacciata pre- Sulla destra del presbiterio è un bel senta al centro la Gloria dei Ss. candelabro marmoreo quattrocen- Nereo e Achilleo; al di sopra sono tesco, con raffinate decorazioni, pro- 22 gli apostoli Pietro e Paolo e al di veniente da S. Paolo fuori le Mura. Suggestioni d’antico

5. scendo dalla lavori a Filippo chiesa sul viale Passeggiando, Raguzzini. La Udelle Terme di passeggiando... facciata rettan- Caracalla, esso termina golare, opera del sulla destra sul grande piazza- Raguzzini, è caratte- le Numa Pompilio, dedicato al rizzata da lesene e fasce con oculi secondo re di Roma. Attraversando polilobati; il campanile, romanico, la strada e portandosi all’angolo tra a tre ordini di trifore, è dell’epoca il piazzale e via Druso, troviamo la di Innocenzo III. Sul fianco sinistro, chiesa di S. Sisto Vecchio. La chiesa portale marmoreo del 1478. L’in- è dedicata a papa Sisto II (257-258), terno, anticamente a tre navate, nel martirizzato sotto Valeriano, ed è XIII secolo venne ridotto a una sola nota già dal IV-V secolo. Venne rico- navata, illuminata da finestre sui struita sotto Innocenzo III (1198- due lati. L’aspetto attuale è quello 1216), il cui successore Onorio III dovuto agli interventi settecente- (1216-27) la donò nel 1219 a s. schi del Raguzzini. Nella calotta Domenico, che vi fondò il suo pri- absidale, affreschi cinquecenteschi mo convento romano. Poco dopo con Storie di S. Sisto e S. Lorenzo. S. Sisto divenne il primo monastero Notevoli gli affreschi superstiti del- delle suore domenicane. La chiesa l’antica chiesa, sul lato sinistro del subì nel corso dei secoli numerosi presbiterio, nell’intercapedine tra interventi di restauro, il più impor- l’abside di Innocenzo III e quella tante dei quali sotto Benedetto XIII del XV secolo; essi rappresentano che, tra il 1725 e il 1727, affidò i Scene del Nuovo Testamento e dei

S. Sisto Vecchio, facciata

23 24 5° Itinerario del pavimento sopraelevato.All’inizio sa fusuccessivamenteampliatoeil marine. Ilprimonucleodellachie- musivo inbiancoenero,conscene ancora visibileilbelpavimento durante ilpontificato diClemente direstauro più radicaleintervento S. SistoVecchio. S.Cesareosubì un strativamente lachiesaaquelladi ambienti del Eugenio fino al1439,allorquandopapa suore benedettine,chevirimasero crociferi, aiqualisubentraronole versava inprecariecondizioni,ai lachiesa,che (1294-1303) affidò nell’ in Palatio della strada,la quale siincontra,sullatodestro S.Sebastiano,sulla chi viadiPorta piazzale NumaPompiliosiimboc- Lasciata lachiesaeattraversato secolo). S. Caterina Vangeli apocrifi VIII iS it Vecchio di S. Sisto Portale marmoreo sul fianco sinistro (1592-1605), soprattutto ad XIV VIII secolo papaBonifacio secolo sopraalcuni IV . Laprimitivachiesasorse (1431-47) unìammini- e la II secolo d.C.,dicuiè chiesa diS.Cesareo Pentecoste , Scene dellavitadi XIII VIII ( - XIV Zucchi. Ilciborioèoperasecente- fra angeli absidale, cheraffigura perilmosaicodelcatino il cartone d’Arpino; allostessopittoresideve lizzati sottolaguidadelCavalier scene dellavitadiS.Cesareo sionati dalcardinalBaronio,con commis- quali sonodegliaffreschi, si apronotrefinestreperlato,trale superioredellanavata Nella parte padri somaschi.La lavori, lachiesavenneassegnataai e Achilleo.Dopoquestiimportanti lachiesadeiSs.Nereo ristrutturare nio, cheneglistessiannisidedicòa opera delcardinaleCesareBaro- ma diClemente to L’eleganteta afintomarmo. ti supilastricondecorazionedipin- serie diarcateatuttosestopoggian- ca, lecuiparetisonoritmatedauna di granito.L’ timpano sostenutodaduecolonne precedutodaun cante ilportale, sobria ehacomeelementoqualifi- trata rispettoallastrada,èmolto ligneo acassettonirecalostem- , eseguitodaFrancesco S. Cesareo in Palatio, facciata VIII interno Aldobrandini. Dio Padre facciata è anavatauni- , rea- , arre- soffit- Suggestioni d’antico 25 in granito davanti a S. Cesareo S. a davanti granito in Colonna La via Appia via La dalla , che si apriva ferro. La via Appia aveva origine dado e sormontata da una croce in colonna in granito posta su alto colonna in granito posta giardinetto, al cui centro sorgegiardinetto, al cui centro una formando nell’ultimo tratto un strada confluisce con la , strada confluisce con ma. Proprio davanti a S. Cesareo la ma. Proprio davanti a Appia, che esce dalla porta omoni- delle Mura Aureliane – della via delle Mura Aureliane tratto urbano – dopo la costruzionetratto urbano – dopo destra, in via di Porta S. Sebastiano, Usciti dalla chiesa, ci si inoltra, a Usciti dalla te dal cardinal Baronio. te dal cardinal assemblaggio di pezzi antichi volu- assemblaggio dra episcopale sono tutte opere di sono tutte opere dra episcopale bone, il paliotto d’altare e la catte- bone, il paliotto sca e il recinto presbiteriale, l’am- sca e il recinto 26 5° Itinerario inizio cola chiesadel na el’areadovepoinasceràlapic- Cape- nel trattocompresotraPorta lastricata conibasolinel296a.C. una pavimentazioneaghiaia,fu strada, cheoriginariamenteaveva da numerosetombeeipogei.La cheggiata, secondol’usoromano, nominata riente, laviaAppiavennesopran- gamenti conlaGreciael’O- poichéfacilitavaicolle- trafficata, te prolungatafinoaBrindisi.Molto Percorriamo dunque lastradae, Percorriamo colombari. giardini eagliantichisepolcri per dareaccessoavilleprivate, solo continui, chesiinterrompono Sebastiano incassatofraduemuri S. finoaPorta to distradacorre vamente finoa fino aBeneventoe,allafinedel Successivamente venneprolungata origine collegavaRomaconCapua. Claudio ilCieconel312a.C.ein dalcensoreAppio fatta costruire Fu nelle cosiddetteMuraServiane. II secolo a.C.,fuulteriormen- regina viarum Quo Vadis Bovillae . Questotrat- ed erafian- e successi- III - La Casina del Cardinal Bessarione stanza, ornata da affreschi rappre- daaffreschi stanza, ornata sitrovaunapiccola seminterrato, richiesta), nelpianoinferiore, (visitabilesu floreale. All’interno daunmotivo stante fascia,ornata tosto aggettanti,proteggelasotto- no. Iltetto,aquattrospioventipiut- intraverti- anch’esse incorniciate soprastanti finestreacroceguelfa, no, protettedaunagrata,econdue intraverti- cole finestreconcornice te, sullaqualesiapronoquattropic- sullastradaconunapare- si affaccia Il piccoloedificioquattrocentesco proprio stemma. apponendoviancheil struttura la Zeno, chemodificòinparte venne abitatodalcardinaleBattista a Ravennanel1472,ilpalazzetto delcardinale,avvenuta Alla morte annesso allachiesadiS.Cesareo. forse compreseanchel’ospedale prima metàdelQuattrocento,e dal Bessarione,notoumanistadella Questo edificiofufattocostruire Casina delCardinal Bessarione apre uncancellocheimmettenella subito dopoS.Cesareo,aln.8,si . Suggestioni d’antico 27 Parco , giardino pubblico fricano, vincitore di Annibale, e Sci- pione l’Emiliano, distruttore di Cartagine. Il sepolcro fu scoperto nel 1616, ma venne sistemato solo nel 1926. La struttura presenta una pianta quadrangolare e aveva un ingresso monumentale, oggi quasi del tutto scomparso; all’interno sono scavate nel tufo sei gallerie e i sarcofagi sono disposti lungo le pareti o entro nicchie. Ogni sarco- fago presenta un’iscrizione relativa al personaggio e alle sue imprese. La prima sepoltura fu quella del capostipite della famiglia, Lucio Cornelio conso- Scipione Barbato, le nel 298 a.C.; il suo sarcofago ori- ginale si trova ai Musei Vaticani. Al numero 11 della via è il degli Scipioni ricavato da R. De Vico nella Vigna Stantelli nel 1929, ricco di iscrizioni Sepolcro . Gli altri Sepolcro degli Scipioni, ingresso Scipioni, degli Sepolcro (visitabile su richie- Madonna con S. Caterina ro 9 si trova l’ingresso del Sull’altro lato della strada, al nume- dimensioni. che diede tra gli altri Scipione l’A- d’Alessandria e altri santi ca del palazzetto sono di modeste famiglie più illustri della romanità, da una ambienti situati nella zona più anti- degli Scipioni sepolti molti esponenti di una delle di acanto e festoni di frutta e fiori e nario interesse, poiché vi furono salone, decorato a fresco con girali sta). È un monumento di straordi- colonnine di riporto, si entra nel tamente affrescato e sostenuto da e propria; da un loggiato, comple- mo piano, sede dell’abitazione vera di servizio. Da qui si accede al pri- vi vegetali e affiancata da ambienti sentanti un tronco d’albero e moti- 28 5° Itinerario Opera del si accededaun’anticascaletta. nel1831,acui richiesta), scoperto Pomponio Hylas del parcosicelail e diframmenticlassici;all’interno Sepolcro degli Scipioni, sarcofago di Lucio Cornelio Scipione Barbato (replica) I secolo d.C.,ilcolomba- (visitabile su Colombario di Il Colombario di Pomponio Hylas rinvenuti nell’Ottocentonumerosi Codini Vigna destra. Alnumerocivico13èla votiva alcentroeun’altrasulla presenta un’absideconunaedicola dastucchiepitture rio èornato , nellaqualefurono Suggestioni d’antico 29 più grande e la meglio conservatapiù grande e la meglio di tutta la cerchia muraria, venne costruita dall’imperatore Aurelia- no tra il 271 e il 275, in origine a doppio fornice, fiancheggiata da due torri a pianta semicircolare. Una seconda fase portò ad un L’Arco di Druso di L’Arco Porta S. Arco di Dru-Arco , denominata , anch’essi visi- , anch’essi , nel 211- in realtà eretto Porta S. Sebastiano S. Porta apostoli Pietro e Paolo. La porta, la certo periodo, delle reliquie degli alla presenza al suo interno, per un di numerosi pellegrinaggi dovuti duceva all’omonima basilica, meta tolata a S. Sebastiano perché con- origine. La porta fu poi inti- sotto e che oggi da qui ha sotto e che oggi da qui duce ora alla dalla strada che le passa La nostra passeggiata con- La nostra passeggiata Sebastiano in origine Porta Appia, controporta. talizzato e trasformato in sue terme, poi monumen- la per portare l’acqua alle fatto costruire da Caracal- il cosiddetto il cosiddetto mentale dell’acquedotto dopo la strada raggiunge dopo la strada 216 come fornice monu- tabili su richiesta. Poco tabili su richiesta. so colombari 30 5° Itinerario tura didatticaconplasticidelle sede dimostre,accoglieunastrut- Sebastiano, 18)che,oltreadessere Mura ospitanoil delle torri Gli ambientiricavatiall’interno l’abbassamento diunasaracinesca. mediante quali sichiudevalaporta vano lecameredimanovra,dalle sitrova- dellastruttura All’interno d’Angiònel1327. Napoli Roberto dairomanicontroilredi riportata scrizione chericordalavittoriaqui dell’ èincisaunabellaimmagine porta, Sul piedrittodestro,uscendodalla adunsolofornice. ridusse laporta zione dibasamentiquadrangolarie conlacrea- itorrioni rio rinforzò in controporta. Nel in controporta. ilcosiddettoArcodiDruso sformò chetra- fortificato, dola acortile adeguan- tilizzo dell’areainterna sopraelevazione diunpianoeall’u- allaloro ampliamento delletorri, Arcangelo Gabriele (ingresso da via di Porta S. (ingresso daviadiPorta Fornici Fornici moderni dell’odierna V secolo, Ono- Museo delle , conun’i- bo chevaversol’ qui hainiziolaviaCristoforoColom- nel1938.Da Ardeatinaaperta Porta dell’odierna moderni verso ifornici suggestiva Dal museosipuòaccedereaduna zie ecalchidioperemurarie. mura stessenellesuevariefasiedili- Incisione dell’Arcangelo Gabriele sulla Porta S. Sebastiano passeggiata sullemura EUR e ilmare. , Suggestioni d’antico

6. Le mura

a visita al ci risultava dietro questi due elementi consente di compiere una era considerato il principio della Ldigressione storica che illustri città; e poiché esso si trovava dopo il brevemente la storia e l’evoluzione muro (post murum) venne chiamato delle mura urbane di Roma. “postmerio”». In corrispondenza Alle origini di Roma troviamo un sol- dei luoghi necessari per il passaggio co primigenio tracciato da Romolo l’aratro veniva sollevato e i varchi con l’aratro: era questo il modo di erano affidati alla protezione di Gia- segnare il pomerio. Scrive Varrone no. In questo modo nasceva il che nel Lazio c’era l’uso di fondare pomerio, prima protezione delimita- le città secondo il rito etrusco: «con ta sulla base degli auspici degli due buoi aggiogati tracciavano tut- auguri, circoscritta dalla recitazione to intorno un solco per essere pro- di una formula simbolica che preser- tetti da una fossa e da un muro. vava dall’ira divina e da effetti nefa- Chiamavano fossa il luogo da dove sti. L’urbs era uno spazio che posse- avevano scavato e muro la terra get- deva, in virtù di queste premesse, tata all’interno. Il perimetro che una particolare natura religiosa ed

31 Tratto delle Mura Aureliane tra e 5° Itinerario

Il Bastione

era vietato seppellirvi i morti e farvi tufo detto cappellaccio che venne entrare l’esercito, tranne che in poi rimpiazzato dal più resistente occasione del rito del trionfo. materiale proveniente da Grotta Secondo la tradizione il perimetro Oscura. I secoli successivi videro la romuleo venne ampliato in età progressiva perdita di funzione mili- arcaica dal re etrusco Servio Tullio; tare delle antiche mura per la cresci- ma i resti di mura in blocchi di tufo ta della potenza romana e la man- di Grotta Oscura, detti comunemen- canza di una minaccia effettiva sulla te Mura Serviane, visibili in alcune città; molti edifici vennero costruiti a zone di Roma non appartengono a ridosso della cinta, che in vari punti quell’antica cinta del VI secolo: in venne eliminata per agevolare l’e- realtà facevano parte delle mura norme ampliamento della città ricostruite dopo il sacco gallico del imperiale. Nel III secolo la situazione 390 a.C. sul percorso di un circuito dell’impero si fece più difficile, dila- più antico. Indagini più accurate gava il terrore per i barbari, giunti hanno permesso di identificare fino a Vercelli nel 270 d.C., e si rese 32 modeste sopravvivenze del tracciato necessaria una protezione per più arcaico, realizzate con il friabile Roma. Se ne assunse compito nel Suggestioni d’antico

271 l’imperatore di origine illirica Aureliano, che fece costruire le mura che portano il suo nome, una delle più grandi realizzazioni edilizie nella storia della città. Le mura, che hanno un circuito di circa 19 chilo- metri, furono approntate in tempi brevi, dal 271 al 275. Vennero rea- lizzate in opera cementizia con un rivestimento in laterizio e hanno uno spessore di metri 3,50 e un’al- tezza fra i 6 e gli 8 metri. Diversi can- tieri lavorarono in contemporanea per completare in breve tempo una impresa così impegnativa; vari edifi- ci, quali la Piramide Cestia, il , l’Anfiteatro Castrense venero inclusi nel tracciato per abbreviare i tempi. Nella muratura, ogni 3 metri, si aprirono delle feri- toie e delle torri quadrate vennero sistemate ad intervalli di circa 30 metri per rafforzare il tracciato. Lo Particolare delle Mura Aureliane, feritoia sviluppo di questa nuova cinta per arciere

33 Tratto delle Mura Aureliane all’altezza della muraria non rispettò fedelmente i confini delle 13 regioni augustee e almeno cinque di esse si videro rim- 5° Itinerario picciolite se non addirittura dimez- zate; furono comunque inclusi i set- te colli e il rione con il Gianicolo. Numerose porte vennero aperte in corrispondenza delle gran- di vie di comunicazione, ad uno o due fornici, ma tutte protette da torrioni semicircolari merlati. Porte più piccole, le posterule, si aprivano invece lungo il percorso e servivano per il più modesto traffico locale. Nel IV secolo le mura, sotto Massen- zio, furono restaurate e si iniziò anche lo scavo di un vallum, che ben

Latrina pensile in un tratto delle Mura Aureliane presto però venne interrotto. Sotto l’imperatore Onorio, fra il 401-402, e ad opera di Stilicone, il grande generale romano di origine barbara, ci fu un’altra ristrutturazione, que- sta volta più consistente. Le mura e le torri furono innalzate, vennero attrezzate con due camminamenti sovrapposti e coperti e si provvide persino a dotarle di latrine pensili. Le posterule vennero chiuse, le por- te ridotte ad un solo fornice furono difese da una seconda porta più interna; rafforzate in questo modo le mura resistettero per due anni, dal 408 al 410, all’assedio dei Visi- goti di Alarico. Un altro restauro venne effettuato nel corso del VI 34 Camminamento delle Mura Aureliane tra secolo, durante le guerre gotiche, Porta Metronia e Porta Latina dal generale bizantino Belisario. Suggestioni d’antico 35 nale in traverti- no, con un for- no, con un stimento origi- nice ribassato per nice ribassato secolo sul luo- volere di Onorio, che volere di Onorio, V Oratorio di S. Giovanni , sorto nel fece aprire anche le cinque fine- fece aprire stre che vi si aprono. Entrando da Porta Latina sull’o- subito in monima via, si giunge vista dell’ in Oleo 7. go dove l’apostolo Giovanni sareb- go dove l’apostolo Giovanni all’altezza di viale delle Mura Latine Mura delle viale di all’altezza Passeggiando, passeggiando... Por-

Porta LatinaPorta Oleo in Giovanni S. di L’Oratorio

, attraverso la quale la via , attraverso Tratto delle Mura Aureliane tra Porta S. Sebastiano e Porta Latina Porta e Sebastiano S. Porta tra Aureliane Mura delle Tratto

scendo dalla porta e prose- guendo sulla U porte antiche che conservi il rive- Mura Aureliane, è l’unica delle Mura Aureliane, è l’unica belle e meglio conservate delle e del Liri. La porta, una delle più ni e quindi verso le valli del Sacco ni e quindi verso le valli ta Latina ai Colli Alba- omonima conduceva Aureliane, si giunge alla Aureliane, sinistra lungo le Mura sinistra lungo 36 5° Itinerario lo il Giovane. Ha una struttura in lo ilGiovane.Haunastruttura oda AntoniodaSangal- re Peruzzi to Giulio sot- Il tempiettovennericostruito so, inunacaldaiad’oliobollente. be statoimmerso,uscendoneille- S. Giovanni a Porta Latina, frammento marmoreo incorporato nel campanile II (1503-13) daBaldassar- Il Collegio missionario Antonio Rosmini Sul latooppostodellastradasitro- mento percontodiAlessandro cherestauròilmonu- Borromini, to aggiuntonel1658daFrancesco èsta- ci. Ilfregiosottolacopertura laterizi eleseneconcapitellidori- VII . Suggestioni d’antico 37 campanile Apollo ed Ercole in Apollo ed Ercole secolo, venne più volte V sorta nel restaurata, fino ad assumere l’a- spetto attuale, che ne vede ripristi- nate le forme medievali. Molto bello è lo slanciato romanico, che alla base ha incor- porato un frammento marmoreo arcaico con Col- S. Giovanni a Porta Latina Porta a Giovanni S. . La chiesa, chiesa di S. Gio- ; aggirandolo sulla sini- vanni a Porta Latina quale prospetta la le incluso tra due colonne, sulla Rosmini zetta ornata da un pozzo medieva- legio missionario Antonio stra, si giunge in una graziosa piaz- va il settecentesco edificio del 38 5° Itinerario tre navate,divisedacolonneroma- medievali.L’affreschi romani epaleocristianirestidi sitrovanovariframmenti interno nito concapitelliionici;alsuo egra- arcate, sucolonneinmarmo acinque ceduta daunportico da trefinestrecentinateedèpre- lotta . La S. Giovanni a Porta Latina, particolare del ciclo decorativo medievale facciata prai alto in è aperta S. Giovanni a Porta Latina, interno interno è a policromi. secolo, èin del presbiterio,anterioreal to, databilial1190.Ilpavimento dell’Antico edelNuovoTestamen- vole mediana èdecoratadaunprege- Lanavata mento sonomoderni. ne daicapitelliionici;tettoepavi- ciclo diaffreschi opus sectile con marmi XII con scene Come arrivare a…

Piazza di Porta Capena: 3 - 60 - 75 - 81 - 118 - 122 - 160 - 175 - 271 - 628 - 673 - Metro B

Piazzale Numa Pompilo: 118 - 628 - 671 - 714

Via delle Mura Latine: 118 - 218

Linee Turistiche: Archeobus

Legenda: I numeri in neretto indicano i capolinea (es. 70) quelli sottolineati indicano i tram (es. 3) quelli in verde le linee solo feriali (es. 30) quelli in rosso le linee solo festive (es. 130) Comune di Roma Turismo Via Leopardi 24 00185 Roma

Punti Informazione Turistica

Tutti i giorni ore 9.30-19.30 • Castel Sant’Angelo - Piazza Pia • Santa Maria Maggiore - Via dell’Olmata • Piazza Sonnino • Via Nazionale - altezza Palazzo delle Esposizioni • Piazza Cinque Lune • Via Minghetti • Visitor Centre - Via dei Fori Imperiali | Tutti i giorni ore 9.30-18.30

• Fiumicino Aeroporto Leonardo Da Vinci Arrivi Internazionali - Terminal C | Tutti i giorni ore 9.00-19.00 • Stazione Termini - Via Giolitti, 34 Interno Edificio F / Binario 34 | Tutti i giorni ore 8.00-21.00 • Aeroporto “G.B. Pastine” di Roma (Ciampino) • Lungomare P. Toscanelli - Piazza A. Marzio (Ostia Lido)

Call Center Ufficio Turismo tel. +39 06 06 06 08

Centralino Comune di Roma tel. +39 06 06 06

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