Vicino a Te Non Ho Paura
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Il libro l giorno che Katie arriva a Southport, nella piccola e annoiata cittadina tutti gli occhi sono per lei. Chi è questa giovane donna, bella e misteriosa, arrivata in città per lavorare come Icameriera? Katie non parla con nessuno, non esce la sera, sembra decisa a evitare qualunque legame. Pian piano, però, qualcuno riesce a fare breccia nella sua solitudine: Alex, vedovo con due figli, gestore dell’emporio locale, un uomo dolce e gentile. Katie e Alex si innamorano teneramente, complici i due splendidi bambini di Alex, e Katie sembra trovare infine un posto tutto per sé a Southport. Finché un giorno il suo terribile passato non torna da lei a chiedere il conto. Perché Katie si porta dentro un segreto, che minaccia di mandare in pezzi la sua ritrovata felicità, e dovrà fare appello a tutto il suo coraggio per evitare che il passato distrugga la sua nuova vita. Una vita in cui finalmente Katie ha conosciuto l’amore, l’unico porto sicuro quando tutto intorno è burrasca. L’autore NICHOLAS SPARKS è nato in Nebraska nel 1965 e laureato alla University of Notre Dame, autore da oltre 50 milioni di copie, è uno dei narratori più amati al mondo. I suoi numerosi romanzi, bestseller del New York Times e tradotti in più di quaranta lingue, sono costantemente ai vertici delle classifiche. Hanno ispirato gli omonimi celebri film Le parole che non ti ho detto, con Kevin Costner, I passi dell’amore, Le pagine della nostra vita, Come un uragano; nonché Dearjohn e The Last Song (tratti rispettivamente da Ricordati di guardare la luna e L’ultima canzone); sono inoltre stati venduti i diritti cinematografici de Il posto che cercavo e Ho cercato il tuo nome. Le sue opere sono pubblicate da Frassinelli, compresa l’autobiografia Tre settimane, un mondo, scritta con il fratello Micah, mentre per Sperling & Kupfer è uscito il poetico Il bambino che imparò a colorare il buio. Vive con la moglie e i cinque figli nel North Carolina. www.nicholassparks.com eNewsletter: www.hachettebookgroup.com/authors/nicholas-sparks/ www.nicholassparks.it DELLO STESSO AUTORE Le pagine della nostra vita Le parole che non ti ho detto I passi dell’amore Un cuore in silenzio Un segreto nel cuore Come un uragano Quando ho aperto gli occhi Come la prima volta Il posto che cercavo Tre settimane, un mondo Ogni giorno della mia vita Ricordati di guardare la luna La scelta Ho cercato il tuo nome L’ultima canzone Nicholas Sparks VICINO A TE NON HO PAURA Traduzione di Alessandra Petrelli FRASSINELLI Questo romanzo è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono stati usati in modo fittizio. Qualsiasi riferimento a fatti o luoghi reali o a persone realmente esistenti o esistite è puramente casuale. Titolo originale Safe Haven Copyright © 2010 by Nicholas Sparks © 2011 Sperling & Kupfer Editori S.p.A. per Edizioni Frassinelli ISBN 978-88-200-4998-0 86-1-11 Ringraziamenti utte le volte che porto a termine un romanzo mi ritrovo a pensare alle persone che mi sono State d’aiuto lungo il cammino. Come sempre, in cima alla lista c’è mia moglie TCathy: lei non solo deve sopportare gli sbalzi d’umore creativi che ogni tanto tormentano uno scrittore, ma ha anche passato un anno molto difficile, in cui ha perso entrambi i genitori. Ti amo, e rimpiango di non aver potuto fare qualcosa per alleviare il tuo dolore. Il mio cuore è con te. Desidero ringraziare pure i miei figli: Miles, Ryan, Landon, Lexie e Savannah. Miles è al college, le più piccole frequentano la terza elementare e vederli crescere è per me una fonte continua di gioia. La mia agente, Theresa Park, merita eterna riconoscenza per come si impegna per farmi scrivere ogni volta il migliore romanzo possibile. Sono fortunato a poter lavorare con te. Lo stesso vale per Jamie Raab, la mia editor. Mi ha insegnato moltissimo sulla scrittura e sono grato per la sua presenza nella mia vita. Con Denise DiNovi, mia amica e produttrice di numerosi miei film a Hollywood, nel corso degli anni si è sviluppato un rapporto di stima e di affetto. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. David Young, CEO della Hachette Book Group, è un uomo intelligente e straordinario. Grazie per la pazienza nei confronti dell’eterno ritardo con cui consegno i miei manoscritti. Howie Sanders e Keya Khayatian, agenti cinematografici, lavorano con me da anni, e devo a loro gran parte del mio successo. Jennifer Romanello, dell’ufficio stampa della Grand Central Publishing, si è occupata di tutti i miei romanzi e sono felice del modo in cui li promuove. Edna Farley, l’altra addetta stampa, è professionale e precisa, e riesce sempre a organizzare al meglio i miei tour. Grazie. Scott Schwimer, il mio rappresentante legale, non è soltanto un amico, ma un genio nel negoziare i punti più delicati di un contratto. È un onore lavorare con te. Ad Abby Koons ed Emily Sweet, che lavorano alla Park Literary Group, va la mia riconoscenza per quello che fanno con i diritti esteri, il sito web e i contratti che devo firmare. Siete le migliori. Marty Bowen e Wyck Godfrey, eccezionali come produttori di Dearjohn, meritano la mia gratitudine per il lavoro svolto. Sono molto soddisfatto dell’impegno con cui si sono dedicati al progetto. Anche Adam Shankman e Jennifer Gibgot, produttori di L’ultima canzone, sono stati eccezionali. Grazie di tutto. Courtenay Valenti, Ryan Kavanaugh, Tucker Tooley, Mark Johnson, Lynn Harris e Lorenzo di Bonaventura hanno dimostrato grande passione per i film tratti dai miei romanzi e voglio ringraziarli ancora una volta. Un grazie anche a Sharon Krassney, Flag e il team di redattori e correttori di bozze che hanno passato lunghe serate a lavorare per rendere questo romanzo pronto per la stampa. Infine grazie a Jeff Van Wie, cosceneggiatore di L’ultima canzone, per il suo entusiasmo e l’abilità con cui crea sceneggiature, oltre che per la sua amicizia. Con amore, in ricordo di Paul e Adrienne Cote. La mia meravigliosa famiglia. Voi due già mi mancate. Quando hai un segreto che ti costringe a fuggire. Quando il tuo passato entra con violenza nel presente. Quando tutto sembra perduto… l’unico posto dove puoi andare è l’amore. VICINO A TE NON HO PAURA 1. Il vento proveniente dall’Atlantico scompigliò i capelli a Katie, che si aggirava per i tavoli reggendo in bilico quattro piatti. Indossava i jeans e una maglietta con la scritta da ivan, il re del pesce. Portò le ordinazioni a quattro uomini in abbigliamento casual; quello più vicino incrociò il suo sguardo e le sorrise. Sebbene si atteggiasse a tipo disinvolto e scherzoso, lei si accorse che la fissava mentre si allontanava. Melody le aveva accennato che quei tizi erano arrivati da Wilmington, alla ricerca di location per un film. Dopo aver preso una caraffa di tè, Katie riempì loro i bicchieri, poi tornò al banco. Lanciò una rapida occhiata al panorama. Era fine aprile, la temperatura perfetta, il cielo azzurro e limpido fino all’orizzonte. Alle sue spalle, il canale era calmo nonostante la brezza e rispecchiava il colore del cielo. Uno stormo di gabbiani era appollaiato sulla ringhiera, pronto a tuffarsi sotto i tavoli non appena qualcuno faceva cadere una briciola. Ivan Smith, il proprietario del locale, li detestava. Li chiamava «ratti con le ali», e aveva già pattugliato due volte il parapetto agitando uno sturalavandini di legno nel tentativo di scacciarli. Melody le aveva sussurrato di essere più allarmata per la provenienza dell’arnese che per la presenza dei gabbiani. Lei non aveva ribattuto. Preparò un’altra caraffa di tè e pulì il bancone. Un istante dopo sentì qualcuno batterle sulla spalla. Voltandosi si trovò davanti la figlia di Ivan, Eileen. Era una graziosa diciannovenne con una lunga coda di cavallo e lavorava parttime come direttrice del locale. «Katie… puoi occuparti anche di un altro tavolo?» Diede un’occhiata intorno, calcolando mentalmente i ritmi di lavoro. «Certo», annuì. Eileen scese le scale. Dal suo posto, Katie udiva brandelli di conversazione… gente che parlava di amici o famigliari, del tempo o di pesca. Vide i due clienti seduti nell’angolo chiudere i menu. Si affrettò verso di loro e prese l’ordinazione, senza trattenersi a chiacchierare come era solita fare Melody. Non era brava a socializzare, ma era veloce ed educata e la clientela sembrava soddisfatta. Lavorava nel ristorante dall’inizio di marzo. Ivan l’aveva assunta in un freddo e terso pomeriggio di sole. Quando le aveva detto che poteva cominciare il lunedì successivo, lei aveva dovuto fare uno sforzo immane per non scoppiare a piangere lì per lì dal sollievo, ma più tardi era crollata. Aveva aspettato di tornare verso casa, prima di crollare. All’epoca era sfinita e non mangiava da due giorni. Fece un altro giro per riempire d’acqua e di tè i bicchieri, poi si diresse verso la cucina. Ricky, uno dei cuochi, le strizzò l’occhio. Qualche giorno prima le aveva chiesto di uscire, ma lei gli aveva risposto che non voleva frequentare nessuno del ristorante. Sospettava che lui ci avrebbe riprovato, anche se sperava tanto di sbagliarsi. «Non credo che oggi il ritmo rallenterà», osservò Ricky. Biondo e dinoccolato, di un paio d’anni più giovane di Katie, viveva ancora con i genitori. «Tutte le volte che pensiamo di poter tirare il fiato, ci ritroviamo sommersi di lavoro.» «È una bellissima giornata.» «Ma perché la gente viene qui? Con una giornata del genere dovrebbero andare al mare, o a pescare.