CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di G. Bellucci Giovedì 16 aprile 2015

VAL CANAPINE Un anello per borghi tra valli, boschi e alte colline

Coordinatori logistici: D. Crotti (referente) & G. Giubboni & U. Manfredini

Siamo ancora una volta in piena Via della Spina, strada di transumanza, di pellegrinaggi, di commerci e tanto altro. Ma oggi, anche, prati e boschi. I boschi come bellezza del territorio tant’è che scrisse Jacopo da Voragine: “Tutto ciò che si sapeva sui santi misteri diceva averlo appreso meditando nei boschi. E si compiaceva di dire ai suoi amici che i suoi soli professori erano stati le querce e i faggi”. Il percorso ad anello attraverserà i minuscoli borghi di Apagni, di Fonni, di Agliano, in parte già noti ai più. Sono poche ma vivaci (con tanto di aziende agricole attive) le famiglie ora residenti ad Apagni. A Fonni, con il belvedere che si affaccia sullo strapiombo tra il Puriggia e il Purilli, le famiglie sono 7, che vivono delle risorse che offre la terra, con la chiesetta diruta, unica abbandonata a sé dal Comune di , tra di loro non sempre in sintonia (così ci hanno raccontato due abitanti del borgo): ecco perché amano chiacchierare con chi passa da qui. Agliano, quasi tutta ristrutturata, è un borgo delizioso, ma completamente disabitato nei periodi freddi dell’anno. Una chiesa, due fontanili, e un affaccio sul F.so Tesino assai suggestivo e inquietante [DC].

L’ESCURSIONE – Si parte dalla Via della Spina, all’altezza dell’area pic nic S. Chiara (800 m). Si procede in senso orario lungo il S. 583 del CAI di (Carta dei Sentieri M. Serano – Brunette – Sellanese) sino ad Apagni (leggeri saliscendi piuttosto variati), posto a 890 m ca. Una prima sosta ci accoglie lungo tale tragitto. Qui visiteremo il caseificio Massimiani a conduzione familiare, ove sarà possibile acquistare dell’ottimo formaggio. Un breve tratto di “sfalto” in discesa per immettersi in un gradevole sentiero che pian piano risale agli 880 m di Fonni. Qui sosteremo brevemente. La salita ai 1030 m di Agliano è lungo il S. 584 che proviene da Postigliano e che da Agliano ci porterà alla val Canapine, sopra il fosso ipotizziamo omonimo e di fronte alle macchie e boschi di Posta Marignoli con rispettivo C. della Posta. Ad Agliano faremo una visita del borgo con un’ultima sosta prima di scendere lungo un sentiero a tratti sassoso cui prestare attenzione essendo tutto in discesa. Al termine una breve visita alla chiesetta di S. Chiara. A fine itinerario i coordinatori logistici propongono una grigliata spontanea. Gli stessi garantiranno l’attrezzatura per la grigliata in questione. Chi volesse partecipare dovrà personalmente portare le cibarie prescelte da grigliare.

Durata: 3.30 ore senza le soste Dislivello complessivo: 500 m circa Lunghezza: 11 km Quote tra gli 800 e i 1035 metri

Oltre all’obbligo buoni scarpone di montagna è raccomandato l’uso dei bastoncini

Partenza con mezzi propri alle ore 7.30 da Pian di Massiano e/o alle ore 7.45 da Collestrada. Percorrenza auto: Perugia, Foligno, Bivio per Colfiorito, Casenove, S. S. Sellanese, S. P. della Spina, Area pic nic S. Chiara di Valle Canapina. Rientro con comodo nel pomeriggio.

NB: il percorso, su sentieri di montagna, richiede attenzione, sicurezza, impegno e buona preparazione atletica. Comportarsi razionalmente di conseguenza.

Rif.: Daniele Crotti 329 7336375 – Giamberto Giubboni 329 2286695 – Ugo Manfredini 348 7666713 I perché dell’escursione

La VALLE CANAPINA

La Val Canapine (o Valle Canapina), valle tra Vene e Pie’ di Cammoro, prende il nome dall’attività caratteristica delle zone con maggior presenza d’acqua: la coltivazione della canapa. Fino alla metà del secolo scorso tale attività era molto praticata, in particolar modo nei fondovalle. Quasi ogni famiglia, infatti, destinava un appezzamento di terreno alla coltivazione della canapa e ne curava le fasi di lavorazione necessarie alla trasformazione in fibra. La canapa veniva coltivata e poi lavorata principalmente per la soddisfazione dei bisogni familiari e ciò non ha permesso la nascita di veri e propri mestieri, tranne che per il Canapaio, il Cordaio e il Pettinaro, comunque poco diffusi nelle zone montane come questa. In quasi tutte le famiglie erano presenti sia gli attrezzi legati alla filatura che il telaio, tutte le donne erano in grado di filare e tessere dato il bisogno di preparare la propria “dote”. La valle è stata oggi destinata ad area attrezzata, dove è possibile fare pic nic respirando aria pura e, facendo proprio il motto “mens sana in corpore sano” anche praticare un po’ di sport nella palestra all’aperto, recentemente realizzata.

I BOSCHI come BELLEZZA del TERRITORIO

La struttura e la composizione dei boschi della zona è fortemente caratterizzata dalle modalità di coltivazione che si sono succedute in queste foreste. Sin dall’epoca preistorica, i boschi hanno servito le popolazioni locali garantendo cibo, riparo e calore. Ma il bosco ha sempre svolto anche altre funzioni che solo successivamente, e in epoche diverse, hanno acquistato importanza: l’alimentazione degli animali, la protezione del suolo, il miglioramento ambientale e del paesaggio. Accanto al cerro, si trovano altre latifoglie decidue tipiche dei boschi meso-termofili: il carpino nero, la roverella, l’orniello, l’acero campestre, l’acero opalo, l’olmo campestre, il sorbo domestico, il ciavardello, ne sono gli esempi di specie più frequenti. Due particolari boschi di rara bellezza di proprietà comunitaria sono Posta Marignoli e Monte Molino.

La VALLE anche VIA di PREGHIERA

La grande devozione degli abitanti della zona ben giustifica la diffusa presenza di santuari e luoghi di culto religiosi. Proprio lungo la Via della Spina si trova “Santa Chiara”, piccola chiesa campestre romanica, un tempo dedicata a San Paolo. La struttura è semplice, piccola e longitudinale con abside, pavimento e tetto in laterizio, e un’unica porta. Che sia stata costruita su un preesistente tempio pagano?

La COMUNANZA AGRARIA di CAMMORO

Costituiscono la Comunanza Agraria di Cammoro i seguenti nuclei abitati: Cammoro, Colletrampo, Molini, Celle, Casaletto, Piè di cammoro, Valle di Cammoro, Le Vene, Le Terne, il Tribbio, la Torre e Casale Ronchetti (tutti in comune di Sellano). Il 9 novembre 1899 venne istitutita l’Università Agraria di Cammoro (la definizione Comunanza Agraria fu adottata nel 1936) con l’approvazione dello statuto da parte della Giunta Provinciale Amministrativa. L’ultimo statuto della Comunanza Agraria di Cammoro è stato approvato con deliberazione della Giunta della Regione il 6 febbraio 1996, aggiornato con Determinazione dirigenziale della Regione Umbria il 7 maggio 2000. Lo statuto si propone lo scopo di curare gli interessi della collettività provvedendo alla conservazione, gestione e miglioramento del patrimonio.