La Legalità, Le Mafie E Noi Guida Per Gli Insegnanti
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Educare alla legalità contro il fenomeno mafioso vuol dire, innanzitutto, conoscere i mezzi illeciti e violenti che la criminalità organizzata utilizza, ma significa anche essere consapevoli di come tutti noi, cittadini e Stato, abbiamo il dovere di rispondere a questa aggressione. Questa guida – in cui gli argomenti “mafie” e “legalità” sono trattati da un punto di vista multidisciplinare – raccoglie importanti spunti, riflessioni e attività da svolgere in classe, oltre che una ricca sezione dedicata alla lettura e al cinema. La legalità, le mafie e noi Guida per gli insegnanti CM 65111J – Edizione fuori commercio La legalità, le mafie e noi Guida per gli insegnanti PREFAZIONE società più giusta e solidale. Ed è a questa ribellione costruttiva che Ci sono espressioni come “educare alla legalità” che dobbiamo deve mirare l’educazione alla legalità. Presentare la legalità solo in avere il coraggio – ma anche l’umiltà – di ripensare. La legalità co- un’ottica formale, come un sistema di prescrizioni e di divieti, si- mincia infatti dalla corresponsabilità, da un educarci insieme nella gnifica mancare l’incontro con i giovani. Un giovane vuole sapere coscienza dei nostri limiti, coscienza che è segno di libertà e au- perché le cose esistono, non limitarsi a sapere che esistono. Ha tenticità. Non può esserci legalità senza questo mettersi in gioco, bisogno d’interlocutori che prendano sul serio le sue domande, di questo incontrarci nella nostra diversità di persone, specchio della adulti che sappiano essere presenti senza essere invadenti, tolle- diversità della vita. Il linguaggio delle leggi risulta estraneo se prima ranti senza essere indifferenti. non abbiamo imparato quello dei rapporti umani, se la prossimità e Adulti credibili e appassionati. Ogni dialogo, ma in particolare quello l’attenzione agli altri non ci hanno fatto capire la differenza tra una educativo, non si limita alla sfera razionale: richiama una dimensione legge che promuove il bene comune e una che difende interessi e di empatia che non possiamo ridurre all’esposizione di regole e prin- privilegi particolari. La storia racconta di leggi che hanno “giustifi- cipi, per quanto legittimi. Bisogna protendersi verso l’altro con l’in- 2 cato la forza” invece di “rafforzare la giustizia”, incoraggiando forme telligenza ma anche col cuore, perché solo così chi ci sta di fronte 3 di razzismo, di classismo, di sfruttamento. O che, più spesso, non “sente” l’autenticità del nostro “esserci” e si apre a quella fiducia che hanno saputo trovare il giusto equilibrio tra la sanzione e l’inclu- sta alla base di un rapporto educativo. sione, tra l’aspetto penale e la dimensione sociale. Non solo la scuola e la famiglia, ma la società tutta è chiamata Bisogna allora diffidare di quei discorsi che, parlando di legalità, a questo impegno. La legalità comincia quando ci sentiamo parti focalizzano l’attenzione solo sulle mafie e sulla grande criminalità. attive del contesto sociale; quando, da anonimi spazi di transito Si tratta di fenomeni certo preoccupanti, minacce alla nostra de- e di consumo, le città diventano “immagini riflesse” di una mappa mocrazia, ma che si appoggiano a forme meno eclatanti ma più interiore di idee, di relazioni, di stupori. Per questo è importante fare diffuse d’illegalità, di corruzione, di violenza. Mali profondi e radicati posto ai giovani, e non limitarsi a dare loro un posto. Metterli in con- che trovano la complicità di molti, l’opposizione di pochi, la rasse- dizione di “vedere”, non solo di guardare, di “ascoltare”, non solo di gnazione di tanti. Per combatterli non bastano allora i soli strumenti sentire, di “capire”, non solo di sapere, affinché si sentano ricono- guida insegnanti legislativi: una legge può limitare un reato, ma se il reato è stato sciuti a pieno titolo come persone e cittadini responsabili. Questa DALLA PARTE GIUSTA “depenalizzato” nella coscienza delle persone, è necessario anche piccola guida si colloca in tale orizzonte. Vuole essere un tassello di un forte impegno educativo. quei percorsi educativi nei quali Libera crede da sempre, strumenti È questa dimensione educativa e culturale la base della legalità. fondamentali di un impegno contro le mafie, ma prima ancora per Quando parlo di legalità con gruppi di giovani vedo tre tipi di rea- la libertà e la dignità di ogni persona. zione. La prima è il “conformismo”: «Se la maggior parte delle per- sone non rispetta le regole, perché dovrei farlo io?». La seconda Luigi Ciotti è la “sfiducia”, l’idea che essere onesti sia giusto ma non serva a Presidente di Libera cambiare le cose. La terza, che per fortuna non manca mai, è la “ribellione”, la voglia d’impegnarsi insieme agli altri per costruire una IL COMUNE DI MODENA ha deciso di regalare questo libro a voi in- LIBERA. ASSOCIAZIONI, NOMI E NUMERI CONTRO LE MAFIE è nata il 25 segnanti, in particolare a coloro che stanno seguendo insieme agli marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle studenti percorsi didattici volti alla legalità e al rispetto delle regole. mafie e promuovere legalità e giustizia. Il suo presidente è Luigi Ciotti Avete un ruolo fondamentale: da insegnanti, avete a che fare con e il presidente onorario è Nando Dalla Chiesa. giovani donne e giovani uomini sempre più curiose e curiosi del Oggi Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, mondo in cui vivono. Insieme alla loro famiglia, siete voi i primi ri- scuole, realtà di base, territorialmente impegnati nel contrasto alle ferimenti e i primi destinatari di domande sulla città, su quello che mafie e nella realizzazione di sinergie politico-culturali capaci di dif- succede nel nostro Paese o nel mondo, magari rivoltevi dopo avere fondere la cultura della legalità. letto un quotidiano o guardato un telegiornale. La legge 109/96 sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie è uno Questa guida è preziosa, perché è uno strumento di educazione alla dei concreti risultati di Libera cui si è giunti con la raccolta di oltre un legalità, alla cittadinanza e alla lotta alle mafie. milione di firme di cittadini. Tramite questa richiesta, il Parlamento «Uomini di buone maniere ma di cattive abitudini»: così, con parole ha promulgato la legge che prevede l’utilizzo sociale dei beni confi- 4 dure e sferzanti, papa Francesco ha definito i mafiosi. Dobbiamo scati e l’assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza 5 costruire insieme una società fatta di donne e uomini di buone ma- illecita della criminalità organizzata a soggetti quali associazioni e niere e buone abitudini, rispettosi delle regole e felici di essere parte cooperative attive sui territori. A prescindere dalle infinite difficoltà di una società attiva e onesta. Voi insegnanti siete parti fondamentali operative per l’applicazione di tale legge (ipoteche sui beni confiscati di questo percorso, e con voi i vostri studenti che saranno presto accesi presso le banche, minacce ai compratori e conseguenti timori protagonisti di questa società. di rappresaglia sul territorio) Libera constata con legittimo orgoglio e Questa guida è quindi, nel suo piccolo, un “manuale d’istruzioni” speranza che oggi agriturismi, botteghe e cooperative sono sorti non per insegnanti e per i loro studenti, perché questi possano diventare solo a Sud, ma in tutta Italia. donne e uomini protagonisti attivi e responsabili del cambiamento, Se volete saperne di più su queste realtà che continuano a nascere parte integrante di una società più giusta e più libera. nel nostro Paese, collegatevi a www.libera.it. Buona lettura. guida insegnanti DALLA PARTE GIUSTA Gian Carlo Muzzarelli Sindaco di Modena COSA RACCONTA QUESTA GUIDA da un lato con alcuni dati su cui ragionare, dall’altro con proposte di Questa guida è uno strumento per promuovere attività e riflessioni in lettura e di visione: film, libri e siti web per approfondire l’argomento. classe sull’educazione alla legalità, e si propone di offrire importanti La guida è divisa in quattro sezioni, intitolate rispettivamente Comu- spunti di riflessione ai ragazzi. nità, Leggi, Cittadinanza, Mafie e denaro, in un percorso che va dal Come sempre, quando ci si rivolge alle scuole, non è male ragionare generale allo specifico. Ogni paragrafo propone e conclude un argo- nel concreto. Quindi, concretamente, chi deve educare alla legalità? mento, suggerendo spunti per il lavoro in classe. Anche se le attività INTRODUZIONE La risposta è semplice – anche se talvolta l’educazione alla legalità è sono presentate secondo un criterio logico, non è indispensabile INTRODUZIONE trattata con un po’ di retorica o come un qualcosa che non ci riguarda svolgerle nello stesso ordine. L’insegnante troverà quelle più adatte al direttamente – e deve coinvolgere cittadini e istituzioni: di educazione proprio programma (e a quello dei propri colleghi) e al proprio gruppo alla legalità si deve parlare dappertutto, in famiglia, a scuola, nei luoghi classe e le potrà adattare alle sue esigenze. di aggregazione, sui giornali e in televisione. E proprio la scuola riveste Le attività sono trasversali anche alle tre dimensioni del sapere, del in questo senso un ruolo primario. Crediamo che di legalità si possa saper fare e del saper essere; in questo progetto educativo compa- 6 parlare a partire da materie e temi diversi: dalla geografia, toccando il iono competenze come quelle riferite alla cittadinanza, alla criminalità 7 tema dello sviluppo, e dei suoi legami con la criminalità e la corruzione; e alla Costituzione, ma sono toccati anche valori (la solidarietà, la dalla storia, parlando di disuguaglianze e di sistemi di potere; ma anche legalità, l’impegno) e capacità (ricostruire percorsi logici, ragionare e dalla religione, dalla letteratura, dalla matematica; dall’economia e dalla mediare in gruppo). finanza, come troverete in un capitolo a esse esplicitamente dedicato. Riassumendo, questo progetto tocca più aree disciplinari e più dimen- Tale approccio interdisciplinare e multidisciplinare non è solo retorico.