Casa Schira a Loco (Hotel de la Poste) centro del loro dominio camorristico». Il passaggio obbligato davanti agli edifici era paragonato alle «Forche Caudine:;

CAMORRA E FORCHE CAUDINE NELL' DELL'OTTOCENTO I Sanniti intrappolarono i Romani nel CAMORRA ". E si pensa alla odierna 321 avanti Cristo, costringendoli poi a criminalità organizzata che taglieggia e sfilare sotto il giogo per la... riverenza ai insanguina il Napoletano Ma la camorra vincitori. Ma che c’entra l'Onsemone? esisteva già nel secolo scorso. e da C'entra, e non siamo noi a dirlo per fare tempo immemorabile. un titolo di richiamo. Lo dicono nelle "Forche caudine". E si pensa, ricordi loro denunce a stampa, negli anni di scuola aiutando, al passaggio 1862-64 e piu tardi, contro abusi, obbligato tra i monti di Benevento, dove

1 soprusi e taglieggiamenti che facevano giovane e incauto magnano della Val "gemere" l'Onsemone come si gemeva Colla. Giovanni Boscazzi (o Boscacd). per le medesime angherie nel che a Russo aveva sparlato di Carlo Napoletano, i cosiddetti «fuorusciti». Battagllni (suo conterraneo. imposto gli Onsernonesi cioè che volenti o dagli Schira come candidato del circolo nolenti avevano abbandonato la valle d'Onsernone al Gran Consiglio): per non sottostare al dominio dapprima il giovane Boscacci sfuggi a economico e politico instauratovi, con stento sulla piazza di Russo alla furia la tolleranza del governo ticinese del dello scatenato Giacomo Schira (subito «Pronunciamento» (1855), dai fratelli accorso per conciare le ossa al temerario Giovanni e Giacomo Schira Taroch. dalla lingua snodata), poi. tentando a sindaco di Loco il primo, entrambi notte fonda di superare non visto la deputati del Circolo al Gran Consiglio, pericolosa stretta di Loco e rientrare e dal loro patrono e "compare", indenne al domicilio, non schivò il granconsigliere anche lui, l’avvocato temuto agguato e finì cadavere in fondo Paolo Mordasini di , al pozzo detto poi del definito negli attacchi degli oppositori magnano!"Quando si votava a fucilate", "protettore della Camorra " nostrana. «Eco» del 5 aprile 1987). Sono accuse che ricorrono Ad avviare questo «Spedale Sabato» soprattutto in una pubblicazione sulla «Camorra» in Onsemone quindicinale apparsa dal gennaio al (pensiamo di pubblicarne tre. a giugno 1864 («Il Martello — Eco delle continuazione e conclusione della rupi d'Onsernone»), redattori Remigio precedente serie «Scuola e socialità», Chiesa Ghella e il professor Giovanni rimasta aperta, nella quale avevamo Nlzzola. i piu noti del «fuoruscltl», disseminato squarci sul «dispotismo» in avversari irriducibili e denunciatori valle), ci serviamo di una poesia implacabili del trio Schira-Mordaslnl e composta in dialetto napoletano accoliti, che a loro dire avevano addomesticato, dal titolo "Coro de asservito la valle e trasformato «fa terra Camorriste", apparsa sul «Martello» del d'Onsernone nella loro 1o maggio 1864. con questa premessa “Repubbllchetta ", dove “la liberti et che sembra scritta oggi anziché più di les drolts de I ’homme son foulés aux cent'anni fa: pleds "». «È pervenuta alla Direzione una L'accusa di “camorra " andava al canzone in lingua camorristica sistema imposto e gestito in solido dai unitamente alla musica per essere tre "caporioni" con l'appoggio di un cantata. Ci spiace che le note non turbolento e malfido "satelllzio". quella possano trovar luogo in queste pagine; di “forche caudine" ai soli Schira, per i ma v'Inseriamo la Canzone, pestaggi brutali nei quali incappavano premettendo a schiarimento alcuni gli indocili e I riottosi che s'azzardavano cenni sulla "Camorra". a passare davanti al loro «La "Camorra" [che è poi la mafia palazzotto-fortilizio. E di li bisognava napoletana] ebbe origine In Sicilia. passare, se non se ne poteva fare a Imperando gli Spagnuoli [dal 1300 agli meno. Non c’era scampo. Ne fece inizi del 1700]; la parola infatti i araba, tragica esperienza nel febbraio 1859 un e vale "giusta protezione Canone

2 principalissimo n era la difesa del che tiene sotto torchio la camorra, debole contro il prepotente. Il pugnale deciso a debellarla, inneggiano: del Camorristi era sempre pronto a “Gloria e amore al sostenere il diritto del debole e che ci aiuta, ci protegge, dell'oppresso, specialmente delle li possiamo senza legge praticare donne. Guai a chi avesse manifestato Il la "Camorra"praticare". minimo segno di timore. Era Disponiamo di abbondante materiale immediatamente spento. Cosi chi documentario, per buona parte tratto avesse mancato gravemente ai canoni dall'Archivio cantonale e da altre fonti della Società. — Vedendosi "temuta " la che citeremo di volta in volta. Accanto Società, passò alla superbia, da questa alla documentazione edita («Il alla venalità, accettando doni ed Martello», le «Memorie sulla Valle esigendoli poi colla forza. Ecco la d'Onsernone» pubblicate nel dicembre degenerazione della Camorra, oggi 1863 a sigla A.P.L.. il «Fiat Lux». «La reso il flagello delle provinole mia difesa» e altri scritti di Remigio napolitano. Il Camorrista oggi vende il Chiesa, oltre al giornali del tempo), un suo pugnale per tutti i delitti Dato memoriale inedito («Alla Gioventu all'ozio e al vagabondaggio, vuol vivere Onsernonese in ricordo»scritto da del sudore del debole; il povero Giovanni Brunoni nel 1880 e tirato fuori facchino che suda, deve porzione del per noi dai cassetti di famiglia sudore al Camorrista; chi giuoca, deve dall'architetto Bruno Brunoni, nipote dividere con esso la vincita; I ladri sono dell'autore), e tante lettere e altre carte aiutati dal Camorrista. Si deve uccidere della famiglia Schira, messe uno a sangue freddo? Il Camorrista i generosamente nelle nostre mani dalla pronto. E se la legge lo carcera, tanto impagabile disponibilità di Victor egli è temuto che anche i deboli e gli Sartoria di . stolti gli recano il loro tributo In È forte la tentazione di attingere denaro. Tale i la fisionomia della senza risparmio in tanta grazia Camorra».La poesia si apre con l'invito documentaria. di godibilissima lettura, e al lettore del «Martello» “a lasciar porre meglio in luce piu precise perdere il cartello di chi vuole la responsabilità nei misfatti e nella regia libertà, che a questo mondo, dice il di quel trentennio dispotico, che la ritornello, è meglio fare imbrogli e libellistica del tempo e la perdurante rubare". Ad esempio si cita Giusio tradizione paesana mettono a carico (l'astigiano Luigi Giusio. dottore, esclusivo degli Schira Taroch. Ma condannato per reati vari a 15 anni di dovremo guardarcene bene: infliggere lavori forzati dalla Corte d'Appello una pioda ai lettori e provocare qualche di.Torino il 31 marzo 1860. medico smagliatura negli abbonamenti, e chi lo condotto in Onsemone per volere e sente poi il direttore Giò! sostegno degli Schira). che con "altri Per le spicce dunque e sordina alla lupi, che gli fanno compagnia ", va con mano tra le campane a stormo il vento in poppa Le strofe conclusive dell'accusa e della difesa. Distinguerà il del «coro dei camorristi», dopo una lettore i rintocchi stonati. maledizione al governo dell'Italia unita,

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Angolo di casa Schira a Loco Giovanni Brunoni autore del memoriale qui sotto pubblicato

CAMPANA D'ACCUSA NEL 1872 fu fondata in Loco una «Alla Gioventù Onsernonese in società anonima per la lavorazione e il ricordo». Il memoriale (inedito, ci è commercio della paglia onsemonesc. La stato messo a disposizione direzione fu affidata al sindaco dall'architetto Bruno Brunoni. nipote Giovanni Schira, coadiuvato da un dell'autore), pur riecheggiando segretario, Giacomo Sartoris, e da un Inevitabilmente le denunce a stampa di aggiunto, Giovanni Brunoni, che l'anno RemigioChiesa (in particolare «La mia seguente fu chiamato a rimpiazzare il difesa», 1862) e quelle del «Martello» segretario comunale Giovanni Calzoni, (1863-64), oltre che le «Memorie» di divenuto inviso al Sindaco e licenziato A.P.L. e gli attacchi sui giornali contro seduta stante in malo modo (“poco gli Schira Taroch e Paolo Mordasini, è mancò, non escisse dalla sala fonte particolarmente interessante, data Municipale colle costole rotte”). la funzione ricoperta dall'autore nella Giovanni Brunoni (18S2-1911) «Manifattura» e al Comune di Loco. scrisse nel 1880 un memoriale dal titolo Giovanni Brunoni, di dichiarata

4 simpatia per il liberal-conservatorismo sopra...) Segretario Sartoris Giacomo imperante nel Cantone in quel periodo, di Mosogno e Giovannl Brunoni quale lascerà l'Onsernone per la Francia, aggiunto (...)» dove, “ecrivain public" e “naturalisé", «La direzione cominciò adunque a si stabilirà definitivamente, mettendo comperare sulle piazze con animo e radici con Françoise Louise Boudin alla risolutezza, e forse anche di più di dipendenza francese del Brunoni. quello che necessitava — ma lo scopo Dal manoscritto (47 pagine,che era di addimostrare a prima entrata in andrebbero pubblicate in blocco), carriera che gli affari erano ben estraiamo passi sul monopollo incamminati e che i prezzi delle treccie economico e politico in-staurato in vaile aumentavano a beneficio di tutti i dai "caporioni". ormai di nostra vallerani. conoscenza. «Altro scopo crediamo sia stato Monopolio economico quello d’ammazzare la concorrenza «Nel principio dell'anno 1872 fu delle Case Chiesa Fratelli e Nottaris improvvisata un'idea di formare una Carla — Il prezzo della treccia benché Società Anonima colla ditta Innalzasse era di sagrificio, perché la "Manifattura di Paglia Onsernonese" vendeva al disotto del prezzo di (...) compera. «Questa idea, infatti emanata da un (...) personaggio autorevole in quel tempo «Dal 1872 in poi l'azienda [Giovanni Schira] mozione che tutti i Commerciale andò stenterellando — e vallerani in generale, e specialmente I dopo il primo anno commerciale in cui negozianti ne trarrebbero vantaggio si fece sfoggio di dimostrazioni d'affari, (...) non si ebbe più quel dividendo che ogni «Si formò uno statuto, venne azionista sperava d'avere (...) Negli radunata l'Assemblea, formato ultimi anni il prezzo della cucitura comitato stabile, e si procedé alla scemò dal 30 al 40 per cento — quella pubblicazione della fondazione della della treccia diminuì anche del 50 per Società.— Si passò alla sottoscrizione cento (...) delle Azioni in Numero di 2000 da frs «Buona parte di operai di Loco. 50 cadauna onde formare un capitale di , Berzona e Mosogno ed anche frs 100.000 decretato dallo statuto. SI di Russo erano quivi impiegati per limitò l'importo a frs 50- per azione, lavoro, e sui primordi si pagavano in perché, (come diceva l'uomo contanti; ma la direzione visto che ciò autorevole) ogni vallersano avesse non era del tutto un interesse per la potuto parteciparvi senza grande speculazione privata, pensò di stabilire sacrificio, e goderne i benefici frutti. fra il negozio di Commestibili di privata Olio per i gonzi proprietà del di- rettore, colla Società (...) una relazione mediante la quale gli ”Venne nominato Direttore Schira operai ricevevano dei buoni in carta pel Giovanni fu Pietro in allora Sindaco del lavoro fatto, ed andavano a spenderli Comune di Loco e Consigliere del alla bottega privata. Chi non osava Circolo, (che poi quella persona comperar qualcosa all'occasione? E chi autorevole d'allora che nominammo più avrebbe osato rifiutare quei buoni in

5 pagamento? Chi si dimostrava avevano in mano il Monopolio della contrario, lo si lasciava In libertà di valle intiera — cioè taglio dei Boschi, lavoro. In maniera che si tenne alla carbone, legname, manutenzione di conclusione, che — coloro che strade, impresari per costruirle, posta a volevano lavorare, dovevano cavalli. Mulini, commercio di treccie e consumare il loro guadagno nella cappelli di paglia (...) bottega dei commestibili sopracitata. «Alle Assemblee circolari si fa- — Il Monoplio fu bello e condotto al cevano intervenire, qualora suo termine (…) necessitava. i votanti armati di bastone, o se ne avvinazzavano alcuni perché Monopolio politico mettessero bisbiglio qualora le cose «Gli Onsernonesi giunti a liberarsi non fossero andate al Genio dei sovrani dei feudi Locarnesi che ed in lor pro, o si facevano battere, o si signoreggiavano nella valle [allusione mettevano in fuga i contrari d'opinione ai Rusca, sulla cui lunga controversia (...) E di qui si concepirà l'idea del con gli Onseronesi c'è tutto un dossier a perché in quei barbari tempi sortivano stampa] nominarono a loro dal circolo 700, 800 voti tutti unanimi e rappresentanti cittadini della valle che facevano pendere la bilancia del stessa — quelli che maggiormente Cantone dalla parte che il Governo avrebbero avuto più influenza presso d'allora stimava opportuno gli Altolocati del Locarnese. e presso le «E dove v’era il bisogno di notte Autorità Cantonali. Fra questi fu tempo si cambiavano anche le schede, e nominato un certo Giovanni Schira fu vidimo noi stessi compilare i cataloghi Pietro — che volontieri accettò l'onore degli addetti al burò, ed un fare a gara della Carica. — Nominato deputato l’un l’altro a scrivere più nomi e più Costui e cangiarsi tosto l'andamento numeri che potevano (...) politico della valle fu una sola cosa. — «Anche In fatto di religione ne La Carica di Consigliere gli diede succedettero delle magnifiche — Non l'occasione d’eseguire un piano che già era necessario un prete piacente alla aveva formato. o che fece tosto, cioè popolazione, basta che fosse in armonia quello di ridurre il Circolo a lui divoto e col Sindaco del Comune (...) Piaceva schiavo (...) alla popolazione e non piaceva al «.Dietro suo desiderio fu nominato Sindaco, veniva cacciato colle buone o consigliere l'avv. Paolo Mordasini. colle cattive, a seconda, ed anche messo In disparte il consigliere Sartoris minacciato della vita se mostravasi Giacomo di — per rimpiazzarlo ritroso (...) con suo fratello Schira Giacomo — e «Egli avrebbe fatto il radicale, il tutti e tre d 'accordo guidarono l destini conservatore, il liberale. Eretico, il della valle a loro talento. scismatico, il religioso, solo che «E nel mentre simulavano di l’interesse glie lo indicasse (…) operare in pro della valle ottenendo dei E (...) dire che nemmeno i tre vantaggi per questa, come posta, Consiglieri, caporioni, dopo qualche telegrafi, strade ecc. ciò che, dobbiam tempo non andavano più 'accordo nelle dirlo, s'è avverato - tuttavia il maggior massime da seguirsi vantaggio era per toro, stanteché «E citeremo ad esempio quando

6 trattavasi tempo non lontano (1863). vallerani comparvero tutti a Loco per della nomina dei deputati al Consiglio deporre le loro schede, e il colpo tirato Nazionale, e che trovavansi in dal Mordasini sarebbe riuscito, se per candidatura i Sig.‘ Jauch, Monighetti e azzardo [par hasard] non si fossero Mordasini,—quest’ultimo divenuto scoperte le schede su cui trovavasi II alquanto ambizioso, e non andando solo nome del Mordasini . I due d’accordo con Jauch, e cercando Personaggi trovaronsl alle strette e d'averne il sopravvento aveva poco mancò ne venissero alle mani. A sbugiardato la parola dello Schira — la Mordasini in questo caso più non qual parola era che i Circolani gl'importava l'onore del 700 od 800 voti votassero tutti per i tre consiglieri qui compatti in faccia al cantone, purché sopra, che Mordasini accettò, col avesse avuto lui l'onore dell'elezione. promettere che i Vallerani dei suoi Poco importatagli pure la promessa dintorni (il Mordasini è di Comologno) fatta allo Schira, basta che il suo nome avrebbero votato come d'accordo fosse sortito trionfante dall'urna. — Ecco invece che l'infallibile « Vedesi da questo fatto l'ambi zione Mordasini andò di concerto coi del Mordasini e la cura che aveva per Vallerani da Russo in dentro perché l'onore della valle — e come sia uomo questi votassero secco per lui — i di parola".

E Anton Pietro Lucchini (APL) l'iniformatissimo autore? Vittime e sopraffazione, una sfilza di nomi

La casa natale di Giovassi Brunoni (memoriale qui sopra) a loco, oggi museo d'Onsernone APRIAMO la serie delle denunce e Mordasini, "gran ciamberlano ", delle accuse agli Schira Taroch. I attingendo ad “Alcune memorie sulla “regnanti", e al loro patrono Paolo Valle d'Onsernone", un opuscolo di 24

7 pagine, pubblicato il 20 dicembre 1863 "Ah se non avessero un forte appoggio con le iniziali A.P.L. e senza indicazioni nell'avv. Mordasini, che salta sempre in tipografiche. Molto probabilmente fu campo a salvarli coll'inganno e col stampato a Lugano dall'Alani. come «Il nascondere o travisare i fatti (...) Il sig. Martello — Eco delle rupi Mordasini non arrossisce di questo suo d’Onsernone», dal quale pure contegno, dannoso alla libertà, alla attingeremo, che porta la falsa quiete ed agli interessi della sua Valle: indicazione «stampato a Milano» egli Intanto si pappa grosse retribuzioni (redattori Remigio Chiesa Ghella e il comunali e patriziati, e trova comodo professor Giovanni Nizzola). questo andazzo. Egli si salverà dalla Chi si celasse dietro la sigla A.P.L., taccia che gli serba la storia col dire non è stato possibile appurare. Anton che i avvocato e che ha esercitato il suo Pietro Lucchini? La sigla è rimasta tale mestiere, che è quello di difendere anche nell'accurato lavoro di Padre anche i ladri e gli assassini ma fa male i Callisto Caldelari sulle edizioni ticinesi suoi conti (...)’ nella biblioteca dei Cappuccini di Tra le nequizie riferite da A.P.L. a Lugano. carico degli Schira e del loro difensore «Han saputo i regnanti mettersi tan Mordasini, è dato spicco alla presunta to bene in sella, — scrive A.P.L. — che congiura (pagina di fronte) orchestrata or ci sanno stare. Tutto fu favorevole ad contro gli Schira il 5 aprile 1863 (si dice innalzarli al posto in cui si trovano; ma da loro stessi, ma non è provato), per assai giovò la politica (...). 1 nostri si aizzare la valle e ottenere la solidarietà valsero del loro potere per soverchiare dell’Assemblea circolare contro gli tutti i loro concittadini, e sottometterli oppositori. veri o fittizi, specialmente alla loro volontà, unica regolatrice quelli che avevano dovuto lasciare delle cose del nostro Circolo. Né si l'Onsemone. i «fuorusciti» in testa farebbe loro grande colpa se un tale Remigio Chiesa e il professor Nizzola. procedere avesse giuoco soltanto nelle L’espediente sarebbe stato cose di partito. a favore del Governo escogitato e messo in atto nel tentativo liberale (...) ma quel che più offende si è di smorzare l'indignazione suscitata nel il vederli agire in tutto ciò che riguarda Cantone da una spedizione punitiva il commercio, l'industria della Valle, la (cosi parrebbe) di Giacomo Schira e bottega loro scorta contro alcuni giovani di Berzona, (...) rei di voler ficcare il naso nei capitolati «L'autorità sostiene i prepotenti. Se d'appalto dei fratelli Schira per lo ad essa ricorriamo per un pugno, sgombero della neve sulla strada andiamo in cerca di due, oltre i danni e circolare (riprendiamo l'episodio nella le beffe (...) Se ci danno un calcio, terza pagina). rendiamone grazie, e benediciamo il «Quei di Berzona avevano piede affinché ce ne dia un altro presto raccontato le loro tribolazioni (...) sull'Elvezia" (...), I signori Schira non si «Buona gente d'Onsernone. che trovavano troppo comodi, né sapevano geme sotto il giogo materiale e morale come schermirsi dal biasimo della di un pugno di facinorosi, capitanati dai coscienza pubblica, che cominciava a signori cons. Schira e Mordasini!...) farsi sentire. Era necessario un colpo

8 di.... testa: e questo fu ideato, preparato all'avvocato Mordasini. ed eseguito dai signorotti e relativo «Non v'è causa, per ingiusta e satellizio (...). sballata che sia. che non trovi il suo «Si cominciò a confezionare un difensore, come non v’è schifoso elenco delle persone più odiate dagli dispotismo che non abbia i suoi ministri Schira. ed esporlo al pubblico a titolo di ed i suoi puntelli. Così vediamo "congiura scoperta" contro la vita dei l’oscurantismo, o negazione d'ogni medesimi (...) civile progresso, avere le sue lancie «Gli Schira colsero l 'occasione da spezzate in ogni casta e in ogni ceto (...) essi stessi preparata per fare strepito, Non è quindi a meravigliarsi se anche i gridare agli assassini! I loro cagnotti tirannucci che qua e là imperversano poi faceva no un abbaiare che eziandio in terra repubblicana che assordava: volevano che il popolo tutto dovrebb'esser ognora sacra alla si sollevasse, suonasse a stormo, e libertà, trovano cortigiani e apologisti: facesse man bassa sulla gente e sulla come non è a meravigliarsi se anche i roba dei pretesi "congiurati!!!" Visto Signorotti d Onsernone ebbero ed allora che ciò non bastava, ricorrono hanno i loro Officiosi difensori, ad altro mezzo. Cessano ad un tratto di consacrati anima e corpo alla salute del comperare treccia sui mercati (dopo “trono"e della "corte". Per costoro poi d’avere impedito ai compratori di qualunque mezzo è onesto quando è tale qualche importanza d'acquistarne) da condurre al fine, ed è parte del perché si sarebbero esposti a sicura nostro programma quella di rilevare morte col recarsi sui mercati!!! (...) alcuni di questi mezzi, che furono e Intanto si scorazzava la Valle da Loco a sono ad ogni tratto messi in azione dai Russo, sui carri, con carabine ed altre protettori della violenza e degli arbitri armi, minacciando di adoperarle se le di quel governo dittatoriale. cose non fossero andate a seconda del «Ed uno di cotali mezzi che non vento (...) mancò di una certa forza e di qualche «Decisamente il sindaco di Loco prestigio, è quello di presentare agli tende a spopolare la Valle colla funesta occhi del Pubblico ticinese come una sua potenza: uno dopo l'altro scaccia massa compatta ed uniforme, popolo e tutti quel cittadini e quelle famiglie che dittatori, oppressi ed oppressori È non gli garbano. Saprete che tra Loco e quello di nascondere le colpe di alcuni Berzona contano un gran numero di funestamente potenti, all'ombra individui che non vi possono più dell'onorato nome dell'Onsernone: ritornare — a meno che non lo quello di far credere al mondo che facessero colle armi in pugno, a rischio Onsernone intero sia solidale dei di restare uccisi o di uccidere (...). malfatti di pochi e non voglia che la *** legge e la giustizia siano applicate, né Da «Il Martello» del 25 febbraio, uno che alcuni alzi la voce contro gli abusi scampolo degli addebiti mossi le violenze ed il delitto (...)».

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Le leggi vengono calpestate ma l'autorità non muove un dito

Figura 1La casa natale di Giovassi Brunoni (memoriale qui sopra) a Loco, oggi museo d'Onsernone

APRIAMO la serie delle denunce e assai giovò la politica (...). 1 nostri si delle accuse agli Schira Taroch. I valsero del loro potere per soverchiare “regnanti", e al loro patrono Paolo tutti i loro concittadini, e sottometterli Mordasini, "gran ciamberlano ", alla loro volontà, unica regolatrice attingendo ad “Alcune memorie sulla delle cose del nostro Circolo. Né si Valle d'Onsernone", un opuscolo di 24 farebbe loro grande colpa se un tale pagine, pubblicato il 20 dicembre 1863 procedere avesse giuoco soltanto nelle con le iniziali A.P.L. e senza indicazioni cose di partito. a favore del Governo tipografiche. Molto probabilmente fu liberale (...) ma quel che più offende si è stampato a Lugano dall'Alani. come «Il il vederli agire in tutto ciò che riguarda Martello — Eco delle rupi il commercio, l'industria della Valle, la d’Onsernone», dal quale pure bottega loro attingeremo, che porta la falsa (...) indicazione «stampato a Milano» «L'autorità sostiene i prepotenti. Se (redattori Remigio Chiesa Ghella e il ad essa ricorriamo per un pugno, professor Giovanni Nizzola). andiamo in cerca di due, oltre i danni e Chi si celasse dietro la sigla A.P.L., le beffe (...) Se ci danno un calcio, non è stato possibile appurare. Anton rendiamone grazie, e benediciamo il Pietro Lucchini? La sigla è rimasta tale piede affinché ce ne dia un altro presto anche nell'accurato lavoro di Padre (...) Callisto Caldelari sulle edizioni ticinesi «Buona gente d'Onsernone. che nella biblioteca dei Cappuccini di Luga- geme sotto il giogo materiale e morale no. di un pugno di facinorosi, capitanati dai «Han saputo i regnanti mettersi tan signori cons. Schira e Mordasini!...) to bene in sella, — scrive A.P.L. — che "Ah se non avessero un forte appoggio or ci sanno stare. Tutto fu favorevole ad nell'avv. Mordasini, che salta sempre in innalzarli al posto in cui si trovano; ma campo a salvarli coll'inganno e col

10 nascondere o travisare i fatti (...) Il sig. «Si cominciò a confezionare un Mordasini non arrossisce di questo suo elenco delle persone più odiate dagli contegno, dannoso alla libertà, alla Schira. ed esporlo al pubblico a titolo di quiete ed agli interessi della sua Valle: "congiura scoperta" contro la vita dei egli Intanto si pappa grosse retribuzioni medesimi (...) comunali e patriziati, e trova comodo «Gli Schira colsero l 'occasione da questo andazzo. Egli si salverà dalla essi stessi preparata per fare strepito, taccia che gli serba la storia col dire gridare agli assassini! I loro cagnotti che i avvocato e che ha esercitato il suo poi faceva no un abbaiare che mestiere, che è quello di difendere assordava: volevano che il popolo tutto anche i ladri e gli assassini ma fa male i si sollevasse, suonasse a stormo, e suoi conti (...)’ facesse man bassa sulla gente e sulla Tra le nequizie riferite da A.P.L. a roba dei pretesi "congiurati!!!" Visto carico degli Schira e del loro difensore allora che ciò non bastava, ricorrono Mordasini, è dato spicco alla presunta ad altro mezzo. Cessano ad un tratto di congiura (pagina di fronte) orchestrata comperare treccia sui mercati (dopo contro gli Schira il 5 aprile 1863 (si dice d’avere impedito ai compratori di da loro stessi, ma non è provato), per qualche importanza d'acquistarne) aizzare la valle e ottenere la solidarietà perché si sarebbero esposti a sicura dell’Assemblea circolare contro gli morte col recarsi sui mercati!!! (...) oppositori. veri o fittizi, specialmente Intanto si scorazzava la Valle da Loco a quelli che avevano dovuto lasciare Russo, sui carri, con carabine ed altre l'Onsemone. i «fuorusciti» in testa armi, minacciando di adoperarle se le Remigio Chiesa e il professor Nizzola. cose non fossero andate a seconda del L’espediente sarebbe stato vento (...) escogitato e messo in atto nel tentativo «Decisamente il sindaco di Loco di smorzare l'indignazione suscitata nel tende a spopolare la Valle colla funesta Cantone da una spedizione punitiva sua potenza: uno dopo l'altro scaccia (cosi parrebbe) di Giacomo Schira e tutti quel cittadini e quelle famiglie che scorta contro alcuni giovani di Berzona, non gli garbano. Saprete che tra Loco e rei di voler ficcare il naso nei capitolati Berzona contano un gran numero di d'appalto dei fratelli Schira per lo individui che non vi possono più sgombero della neve sulla strada ritornare — a meno che non lo circolare (riprendiamo l'episodio nella facessero colle armi in pugno, a rischio terza pagina). di restare uccisi o di uccidere (...). «Quei di Berzona avevano *** raccontato le loro tribolazioni Da «Il Martello» del 25 febbraio, uno sull'Elvezia" (...), I signori Schira non si scampolo degli addebiti mossi trovavano troppo comodi, né sapevano all'avvocato Mordasini. come schermirsi dal biasimo della «Non v'è causa, per ingiusta e coscienza pubblica, che cominciava a sballata che sia. che non trovi il suo farsi sentire. Era necessario un colpo difensore, come non v’è schifoso di.... testa: e questo fu ideato, preparato dispotismo che non abbia i suoi ministri ed eseguito dai signorotti e relativo ed i suoi puntelli. Così vediamo satellizio (...). l’oscurantismo, o negazione d'ogni

11 civile progresso, avere le sue lancie protettori della violenza e degli arbitri spezzate in ogni casta e in ogni ceto (...) di quel governo dittatoriale. Non è quindi a meravigliarsi se anche i «Ed uno di cotali mezzi che non tirannucci che qua e là imperversano mancò di una certa forza e di qualche eziandio in terra repubblicana che prestigio, è quello di presentare agli dovrebb'esser ognora sacra alla occhi del Pubblico ticinese come una libertà, trovano cortigiani e apologisti: massa compatta ed uniforme, popolo e come non è a meravigliarsi se anche i dittatori, oppressi ed oppressori È Signorotti d Onsernone ebbero ed quello di nascondere le colpe di alcuni hanno i loro Officiosi difensori, funestamente potenti, all'ombra consacrati anima e corpo alla salute del dell'onorato nome dell'Onsernone: “trono"e della "corte". Per costoro poi quello di far credere al mondo che qualunque mezzo è onesto quando è tale Onsernone intero sia solidale dei da condurre al fine, ed è parte del malfatti di pochi e non voglia che la nostro programma quella di rilevare legge e la giustizia siano applicate, né alcuni di questi mezzi, che furono e che alcuni alzi la voce contro gli abusi sono ad ogni tratto messi in azione dai le violenze ed il delitto (...)».

CAMPANE A DIFESA IL 17 FEBBRAIO 1863, un gruppo di era indurita sulla strada) incombesse giovani lochesi (Giacomo Schira agli Schira e non ai Comuni. Taroch con loro), dopo una serata Ci fu zuffa sul sentiero, si sparò. Una allegra nell'osteria della vedova Schira ferita di striscio a una mano, Brogini a Berzona. "s'imbatté" al ritorno escoriazioni e ammacca ture, molto in tre giovani berzonesi lungo lo stretto spavento per i mal capitati berzonesi, e sentiero Loco-Berzona. “Incontro” molto rumore in valle e sulla stampa nei premeditato dagli uni o dagli altri? giorni successivi. Arrestati e tradotti a Agguato? Tra gli Schira (appaltatori i tre di Berzona (subito dopo della manutenzione invernale della rilasciati). strada circolare) e i giovani berzone si Il giornale «L’Elvezia» diede notizia c'era stato un diverbio nei giorni del fattaccio il 21 febbraio in questi precedenti, durante un'assemblea, termini: sull'interpretazione dei capitolati «In una delle passate sere, un'eletta d'appalto: i giovani di Berzona compagnia di giovani di Berzona sostenevano che lo sgombero della neve furono aggrediti sul la strada, e ne (ne era caduta parecchia quell'anno e si rimasero alcuni feriti gravemente con

12 armi da fuoco e d'altro genere. Nottaris Carlo di Berzona — Schira Ignoriamo gli autori del misfatto; ma Battista id. —Schira Giu seppe id. sap piamo che le vittime appartengono —Chiesa Remigio id. — Rigoni Pietro alla classe del fianchi e schietti —Meletta Antonio Bimbo —Schira liberali». Simone — Remonda Giuseppe di Il giorno dopo, con il pretesto di Mosogno — Bianchini Carl’Antonio rettificare un dettaglio, lo stesso Maestro —Bianchini Paolo Maestro — giornale rincarava la dose: Chiesa Giuseppe — Chiesa Rocco — «Per non si sa [quale] mostruoso Ferazzini Giovanni — Meletta Remigio inganno inconcepibile, le tre vittime maestro, dubbio — Lucchini Gio. dell'aggressione (erano tre o quattro Ispettore del sale, dubbio. Totale 22. inermi di fronte a 8 o 10 di altro paese), Altro che la "Congiura dei pazzi'" i furono tradotte alle carceri pretoriali di sogni degli oppressori son sempre Locarno!. Non abbiamo molta fiducia l'immagine della tranquillità della loro nella sagacia e nell'esperienza del coscienza» Pubblico Ministero». Clamore, qua e là sdegnate e Invocata la legge sulla stampa. altisonanti prese di posizione e immediata replica di «Gio. Schira deprecazioni feroci contro i capi dei Consigliere» il 23 febbraio. Tutt'altra «fuorusciti» Remigio Chiesa Ghella e il versione, ovviamente. Risonanza e professor Nizzola. inquietudine nel Cantone e, stando agli Qui di seguito, la reazione del oppositori brutto colpo al potere» e al l'Assemblea del Circolo a Russo prestigio dei Taroch. Occorreva (verbale municipale del 19 aprile) e, in rimediare, e subito. Sempre stando agli basso nella pagina, quel le di Auressio oppositori, s'inventa allora una falsa (originale) e dei Carabinieri di congiura. Leggiamo «Il Martello» del Mosogno (copia). 25 febbraio 1864 (effemeridi). «L'oggetto della riunione «5 aprile 1863 — Nel pio Intento di [municipale) si è per quanto segue: Per fare un vespro "siciliano" (è il giorno di approvare ciò che si é trattato Pasqua), e credendo di poter aizzare la nell'assemblea circolare tenutasi in popolazione contro gl' "indisciplinati", Russo il giorno 12 andante riguardante si espone al pubblico sulla piazza di ciò che fu pubblicato sul giornale Loco un cartello, confezionato alla sera L'«Elvezia» In odio dei Signori Fratelli in casa Schira intestato: "Elenco di Schira e del circolo tutto d’Onsernone coloro che fanno parte alla Congiura di cui se ne scrive qui sotto per intero contro l'onore e la vita dei fratelli l'estratto della risoluzione della stessa Schira", spacciandolo siccome la Ass. Circolare. scoperta d'una trama sanguinosa ordita «Né altrimenti che la rea passione dai nemici della schiavitù. Ecco i nomi dell'invidia ha precipitato i Nizzola ed i dei pretesi discepoli di Tell e dei suoi Chiesa di Loco d'uno in altro abisso, Bruti Natale Spintz Dottore — Nizzola fino a farli i più implacabili Giovanni Professore — Nizzola calunniatori del proprio paese. Un Antonio Pifer —Chiesa Remigio Ghella passo falso ne chiama un altro: prima — De Giorgi Bernardo — Schira una sorda guerra contro uomini stimati, Benigno — Schira Antonio Meletta — poi guerra aperta e tentativi di

13 assassinio, poi calunnie e calunnie calunniare in un modo si strano ed senza posa nel cantone ed all’estero, in impudente i suddetti Signori Schira si ogni crocchio, in ogni ritrovo, con ogni disonora l’intiero circolo cui si persona: poi stampati i più vergognosi e vorrebbe far credere popolato non da menzogneri. uomini ragionevoli, ma da una mandra «A tali turpezze opponiamo di miserabili schia vi — visto che il nudamente le dichiarazioni e le circolo mancherebbe al suo sacro risoluzioni unanimi dell'Assemblea dovere alla riconoscenza verso i detti circolare d 'Onsernone riunita Il 12 Signori fratelli Schira ed a se stesso se andante pella nomina d'un deputato al più oltre si tollerassero le nefandità dei Gran Consiglio, coll'intervento di 364 suddetti, a capo di cui stanno i cittadini. Chi ha fior di senno legga e famigerati Chiesa e Niz zola giudichi l'Assemblea unanimamente di chiara «Non pretendiamo di persuadere i — Essere vile e turpe calunnia quanto nemici sistematici né coloro che non sul conto del Signori Fratelli Schira perdoneranno mai ad Onsernone di suddetti venne pubblicato sul giornale essere liberale, né gli arrabbiati ed L'Elvezia, e con diversi opuscoli, intolleranti oltramontani segnatamente il Fiat Lux e la Mia [conservatori). Piangano costoro a Difesa, sottoscritti da Remigio Chiesa, proprio talento e stridano e diffamino e proclama i detti Signori Fratelli sempre come le beghine, trombe Schira benemeriti della Valle assordanti di quei ciamberlani i quali Onsernone la quale professa ai gli danno l'importanza di commovere medesimi la migliore stima, affettuosa e tutta l'Europa per ogni screzio. A questi perenne riconoscenza. non parliamo, la rabbia che li corrode Maledice, come ha maledetto per sia il premio che Dio destina alla loro sempre gli autori e propalatori delle mansuetudine. Noi ci rivolgiamo calunnie ed offese ai suddetti Schira sul soltanto alla gente onesta». giornale L Et A Lezio ed altri stampati [Si aggiunge in trascrizione la La presente risoluzione sarà registrata decisione dell'Assemblea). sui protocolli del circolo e Patriziato «Russo, il 12 aprile 1861 onde I posteri e la crescente L'Assemblea circolare d'Onsernone, generazione abbiano a ricordare che avuto cognizione di quanto ha nel passato e nel presente i Chiesa pubblicato il giornale L'Elvezia in odio Ghella ed i Nizzola Piffer, colla loro dei Signori Consigliere Giovanni e ribalda consorteria hanno tradito il pae Giacomo fratelli Schira di Loco se (...). — visto essere quei libelli un impasto di Per l'Ass. il Pres. atroci calunnie di coloro che già Carlo Terribilini tentarono alla loro vita, o che Giudice di Pace moralmente e materialmente furono [suocero dell'avvocato Paolo complici di simili nefandità —visto Mordasini) essere gli autori di simili infamie una I segretari: confraternita di traditori del paese, Carlo Bedolla. Sindaco Calzoni Glov.ni malcontenti tanto del pubblico che del Vice Sindaco bene privato — visto che oltre al I sindaci Assistenti Calzoni Paolo di

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Auressio Schira Carlo Sindaco Gli scrutatori: ancora concorde, forte ed ordinata, Anche una scolaresca interviene poiché un paese o uno stato può esser nel coro felice sol quando le cariche vengono date a chi le merita non per ricchezza o NEL CONCERTO delle campane a splendor di casato, ma per capacità, difesa, ci sta bene anche una campanella zelo e virtù. (retta da mano adulta), che si farà È la voce dell 'innocenza che parla, sentire con altre nel 1870, quando ascoltatela, e Dio Vi colmi di tutti l beni Giovanni Schira si dimetterà da sindaco che meritate. (dimissioni poi rientrate). Cantorini Giusto. Morgantini ...«Loco 18 Gennaio 1870 Remigio. Melletta Giovanni. Melletta Gli alunni della Scuola Minore Ercole. Chiesa Agostino. Cantorini Maschile All'onorevole Consigliere e Edoardo. Ferazzini Anseimo Carazzetti Sindaco Sig.r Giovanni Schira Loco Claudio. Schira Achille (figlio del Con tutta la sincerità del nostro Sindaco). Peverada Niccolò, Chiesa cuore preghiamo Voi. Nostro secondo Giacomo, Nottaris Francesco. Schira Padre, a voler nuovamente prendere le Pasquale, Schira Ermenegildo, redini della cittadina famiglia, e Morgantini Lodovico, Schira Natale. continuare a spargere su noi i vostri Schira Antonia, Cantorini Giovanni, benefici. Luchini Maggiorino, Schira Secondo, Voi o secondo Padre, che tanto sta a Zanoni Pietro, Schira Remigio, Millesio cuore l'istruzione e l'educazione dei Giovanni » figli del popolo, ascoltate le nostre preghiere, ed allora saremo sicuri che la cittadina famiglia si conserverà Sia maledetto quel giorno! Sia La Società sezionale maledetta quella trama!! dei Carabinieri di Mosogno Oh no, quel giorno non verrà, vi All’Onorevole Consigliere siano di conforto e di sicurezza le vostre Schira Giovanni, Loco buone azioni Solo il malvaggio deve «Signore! aspettarsi giorni infelici " Dalla pubblica opinione si sentono È con ciò che noi vi esortiamo a varie vicende, che cioè la vostra tener alto e saldo il vostro posto, e se esistenza sia minacciata, e che disposto sarà d'uopo di pugnar, contate sui siate ad emigrare col fratello e pochi ma tenaci membri della nostra famiglia. società. È cosi che nel secolo decimo nono, e Noi lo confessiamo sinceramente, specialmente in Onsernone si siamo di quelli che non vi circonda tutto ricompensano le buone azioni! È il dì per adularvi e poi tradirvi noi siamo pugnale il premio destinato all'uomo prudenti osservatori e questa posizione più benemerito della Valle! A voi. o ci mette in grado di vedere tutte le cose Consigliere Schira, che tanto avete fatto a sangue freddo. pella Valle Onsernone? Consigliere Schira! guardatevi dagli

15 adulatori come da serpe velenosa — voi cittadino deve ridestarsi e tenersi siete abbastanza erudito potete pronto alla lotta conoscerli —guardatevi da essi che Colla occasione vi spieghiamo la sanno con maestria adattarsi a tutti gli nostra avversità al nuovo candidato al eventi. Ma il tenebroso velo si G. Consiglio Sig. Sartoris di Crana, pel squarcerà!! motivo cioè, salvo che fossimo tratti in Sig. Consigliere! la valle vi ama. inganno. che il detto candidato non continuate salda la vostra carriera, e trovasi all'altezza di rappresentare la noi vi presteremo sempre al bisogno il valle, e perchè anche lo reputiamo non nostro debole appoggio. troppo leale amico di voi —Del resto Sig. Consigliere circondatevi di leali però, questo non è l'importante. amici e palesate a nessuno i vostri Aggradite intanto i nostri sensi di secreti chi ha fede in voi vi seguirà; solo stima e di fiducia allora conoscerete i buoni Pella Società Noi abbiamo riputato nostro dovere Il Presidente tifarvi questo nostro piccolo atto di Dami Francesco Segretario fiducia. perché trattandosi di mene Rusconi Antonio» reazionarie e peggio ogni buon

paglia; voi insomma che nel tristo Gli Auressiesi triennio (1854-55 e 56) di miseria ci Ai benemeriti sorreggeste colla compera, col Fratelli Schira Loco procaccio del lavoro e colla «Generosi Fratelli Schira! sovvenzione senza avvilirci, quai Son da oltre tre giorni che i vostri schiavi, a quei vili egoisti vostri Convallerani Auressiesi son agitati avversarii. orribilmente dalla infausta notizia E dopo tanti segnalali benefizil resi d'una congiura contro la preziosa ai vostri convallerani, si osa tentare vostra esistenza! È impossibile, o alla vostra preziosa esistenza? E forse generosi fratelli, descrivere la dolorosa da coloro i quali, in critiche sensazione che ha prodotto in noi tal circostanze, furono maggiormente più nuova, di cui non vi sarà difficile beneficati....! leggercela nella mesta nostra fronte....! Ebbene, se ciò è vero, o magnanimi Par incredibile! Voi tanto generosi, fratelli. I nostri petti vi saranno di voi tanto zelanti pel miglior scudo; le nostre case vi saranno ognor prosperamento morale e materiale sempre di asilo; e pria che l'infido della valle: voi che pell'avvedutezza e pugnale de’ vostri congiurati trapassi i raffinatezza commerciale, che nuovi vostri petti, trapasserà i nostri' E se il Colombi, foste i primi ed unici bisogno lo richiegga, non avete che a scopritori di nuove vie per un triplo farne cenno, e tutti spontaneamente smercio delle nostre manifatture; e accorreremo in vostro aiuto. mercè delle vostre scoperte e spedi- Eccovi o generosi fratelli zioni in fin allora sconosciute, recate l''espressione leale e franca d'un'intera alla valle mucchi d'oro, in cambio di vil comune, la quale sull'esempio della

16 nostra, faranno lo stesso tutte le altre, a Magistretti, Decavoli Agostino, marcio dispetto ed a confusione de" Gluvanni Beda, Giovanni Bistachi, vostri inimici E ciò gli Auressiesi lo Carlo Bistachi, Rumicelo Metta, Enrico fanno di tutta spontaneità e in segno di Beda, Beda Giovanni di Pietro, Pietro ben meritata riconoscenza e gratitudine Beda, Nizzolla Vincenzo, Tarcisio Gradite intanto, o generosi fratelli Martino, Antonio Bislacchi, Giovanni Schira, i più veraci nostri sentimenti Metta, Peverada Paolo fu Angelo, di stima ed affetto coi quali abbiamo Zanini Giovani di Antonio, Bislacchi l'onore di sottoscriverci. Matteo fu Giovanni, Mella Paolo, Giuseppe (primo firmata rio ed Zanoni Giacomo fu Giuseppe, estensore della lettera], Vincenzo Peverada Gioanni, Domenico Zenone, Vincenzo Mella, Zenone Matteo e famiglia, Beda Napoleone, Antonio Zenone.» Auressio, li 7 Aprile 1863. Mo. Zanoni

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QUI COMANDO IO

NEL SUO opuscolo «Alcune notte tarda. Ritornate le maschere a Memorie sulla Valle d'Onsernone», Loco e mostrata al padrone Schira la l'autore A.P.L. (come innanzi grande ferita tocca al benemerito supposto, forse Anton Pietro servitore, salta nelle furie. Che! si fa Lucchini) dimostra di saper tendere celia? una mancanza di rispetto ad l'orecchio, nulla si lascia scappare di un fido? Doveva essere quanto si presta a intrecciare un serto vendicata!(...) Si dà dunque la voce, immediatamente credibile di addebiti si radunano quegli individui che a al tracotante "scettro" di Giovanni e quell'ora (verso mezzanotte) si Giacomo Schira Taroch, i “regnanti potevano avere; (lo comandava il di Loco”. sindaco, e bisognava obbedire); si Pezzo forte tra i suoi capi armano chi di sciabole, chi di d'accusa, la scazzottata per rivalità schioppi, chi d'altri guerreschi amorosa tra un servo degli Schira e arnesi, e vanno a Berzona. Entrano un giovane di Berzona, e ciò che ne in paese, eseguiscono varie seguì. perlustrazioni a spavento degli «Nel febbraio del 1862 accadde abitanti, frugano di qua, brancolano in Berzona, paesotto vicino a Loco, di là, ma Repetti non si trova. un fatto che atterrì quella pacifica Presentita la mal ora, erosi rifugiato popolazione: — Era di carnevale; e in luogo sicuro. là si usa star allegri dall'epifania «Indignati dall'infruttuoso fino alle ceneri; vo’ dire che alla lavoro, i galantuomini vanno dal sera le maschere divertono la gente, Sindaco e gli gridano: O ci la quale veglia nelle case a lavorare consegnate l'assassino entro 24 ore, la paglia. — Una sera comparve là o vi bruciamo il paese.' — Era una brigata di maschere, fra cui un Giacomo Schira che parlava: il suo servitore del cons. Schira. Costui fratello consigliere aveva seguito la ebbe qualche cosa a dire con un pattuglia, ma erosi tenuto indietro ad giovine del paese, certo Repetti una rispettabile distanza: Benvenuto, che pare fosse amante gl'importava vedere, senz'essere rivale dell'altra. Chiamatisi fuori veduto, se gli ordini venivano all'aria aperta la fecero a pugni, ed il eseguiti Dopo un paio d’ore d'inutili vincitore fu il Repetti, che lasciò il ricerche, si fa ritorno a Loco, non suo provocatore con una scalfittura però prima d'aver impauriti i sulla faccia che faceva sangue. Il genitori del Repetti e lasciatili colla ferito, sebbene uno dei più valenti minaccia che o presto o tardi il loro bravi della Garduna si fe' vile figlio doveva capitare nelle unghie! e allorché trovassi con uno di quegli se fuggiva, col telegrafo l'avrebbero avversari che non fuggono, e fatto arrestare dovunque!! Che credette salvarsi dai rimbrotti dei delizia per poveri genitori che nulla colleghi esagerando pericoli e ferite; sanno di quanto sia accaduto! o si finse gravemente offeso. Era «Il giorno dopo, il padre tutto

18 sgomento si trova a Loco a implorare vive d'elemosina e coi denari lasciati mercè al Sindaco e Consigliere pei poveri del Comune da alcuni Schira pel proprio figliuolo. Fiero Benefattori. doveva prender moglie; come un turco lo Schira intima di e ci volevano quattrini Fu dunque pagare 500 franchi al suo servo, e di ventura per lui l'aver colto un pugno mandare in esiglio per sei mesi il sopra dieci che ne n'avrà figlio! Che consolazione per un somministrati al suo avversario". Un uomo che suda da mane a sera per altro invece la pensava guadagnarsi il pane, e allevare quasi diversamente: “Gli Schira si trovano a stento una numerosa famiglia! in male acque: sanno che il popolo Fece alcuni umili osservazioni in geme e maledice sotto voce, e non contrario. mostrò essere troppo attende che il momento di scuotere il povero, non potere pagare tanta giogo che gli pesa sul collo.... Sanno somma. ecc., e trovato II terreno che gli spiriti sono assopiti dal duro, ritornò a Berzona. Ma il fantasma della loro potenza presso le pensiero che suo figlio l'avrebbe autorità del Cantone; e gli oppressi passata male se non comprava non avrebbero bisogno che d’un coll’oro l’impunità, e intimorito esempio spiritoso da parte di uno di ancora più dai tanti che ripetevano loro per ritrovare il coraggio in se non potersi scherzare con quella stessi e la forza dell'azione. È una gente, che bisognava abbassarsi molla che non avendo tuttaffatto ecc.. tentò un ‘altra volta d'indurre a perduta la propria elasticità, tende mansuetudine il Sindaco di Loco. Ma sempre a reagire e guai se la forza questi sempre duro; Il segretario che la comprime avesse a della giustizia di pace, che trovavasi scemare.'.... Bisogna non permettere presente, volle intromettersi a prò che il popolo riacquisti il perduto del misero genitore, che gli faceva coraggio, né si rallegri che uno compassione Allora fu la cosa sgherro del proprio tiranno abbia aggiustata e legalizzata cosi: cominciato a buscarsi un pugno "Pagare subito 50 franchi per una senza andarne punito il temerario bevuta alla FORZA, e fr. 200 al che osò stendere la mano sovra una servo" (che già andava a spasso). Di persona della corte!". Altra opinione più mandasse il figlio via dalla Valle era questa: "Il fatto avvenne in almeno per sei mesi! Berzona. Gli Schira non hanno «Non volendo credere al primo troppo buon terreno in quel Comune: che mi parlò di questo fatto, e allo ed era fresca la ferita che buona scopo prefissomi non bastondo una parte di quei cittadini, segnatamente narrazione sola e vaga del la gioventù, aveva ricevuto da medesimo, attinsi ad altre fonti, e subdola immischianza nella nomina dall'uniformità dei linguaggi uditi, del loro sindaco. Perciò troppo colà ebbi di che comporre quanto sopra si sarebbero rallegrati che fosse (...). Una persona mi diceva: "Il uscito una volta col malanno uno servo degli Schira, di famiglia che stromento delle violenze che là e

19 altrove si andavano commettendo. estorti al povero Repetti o presto o Su, dunque, una leva in massa di tardi dovranno essere restituiti — barabba, di dipendenti e di altri e si che non si ha da rubare così a man corra a punire l'assassino..... non salva, no perdio!" (È per altro tanto per l'entità dell'accaduto strano, che quello stesso servitore quanto per tener infreno col terrore tanto devoto allo Schira. e pel quale quei marzocchi di Berzonini (...). E quest'ultimo estorse i denari al poi — mi diceva ancoa — I barabba Repetti, si trovi ora là a lottare colla ci sono, bisogna bene di quando in miseria dopo essersi guaste le gambe quando tenerli allegri: e quando non sotto le rovine d'una stalla de’ suoi ci sono assegnamenti bisogna in padroni..... Mi si raccontò che qualche maniera farli nascere. Ma la allorquando una donna della casa è una pura infamità quella di fare suddetta s'accorse che l'ammalato baldoria coi santi sudori dei poveri. giaceva sopra una materassa che oltre alla miseria materiale. imprestatagli per l'occasione del hanno quella peggiore della matrimonio, abbia mandato a schiavitù! Ma la farina del diavolo levargliela di sotto, proprio quando va sempre in crusca. L'assicuro — l'infermo n'aveva maggior terminava pieno di fuoco il mio bisogno!)». interlocutore, che i 250 franchi

ILLECITO ANCHE UN CERTIFICATO REMIGIO Chiesa Ghetta, Detto con parole d'altri e crude, antagonista inflessibile e viscerale far ricoverare la moglie Teresa in un degli Schira Taroch, ed esponente di «manicomio di Lombardia» (quello primo piano dei «fuorusciti» cantonale non esisteva ancora). onsernonesi a Locarno, il 6 Due giorni dopo, prontissima, una novembre 1862 si rivolgeva in stile risposta ringhiosa: vellutato al Municipio di Loco (suo Slg. Remigio Chiesa, Locarno. Ad comune di attinenza) per ottenere un evasione delta vostra 6 andante, vi certificato di povertà: comunichiamo che non possiamo "Onorevoli Signori Scopo della esaudire la vostra dimanda, non presente mia sarebbe di pregare essendo in istato tale di miserabilità, codesto Ufficio a volermi rilasciare giacché come giovane d'età, un attestato di miserabilità onde possessore di varie professioni come valermene per mia moglie, sperando sarebbe esperto Maestro, ottenerne il ritiro in qualche luogo fabbricatore di cappelli di paglia, pio “ fabbricatore di sporte, negoziante o

20 commesso di negozio, potete, anni. volendo, guadagnarvi da che poter Che sollievo alla fine per mantenere non una sola, ma anche Giovanni Brunoni, che nel 1880, più di una moglie, se poi vorreste imperante ormai nel Cantone il dedicarvi al vagabondaggio, allora regime liberal-conservatore, cosi sarebbe una miseria cercata, ed in annotava a conclusione del suo Questo caso non potete che lagnarvi memoriale dedicato alla gioventù di voi medesimo. onsernonese: Per la Municipalità il Sindaco “Onsernone che dopo 30 anni Presidente circa di servaggio s’i liberato dal Vostro Malgrado Schira Giò. giogo tirannico può gioire insieme È un documento, questa risposta all'altro popolo Ticinese della libertà sbalorditiva, che la dice lunga e riavuta. I tiranni furono vinti, ed ora subito sul... buon sangue che correva rovesciati nell‘Infimo se ne stanno tra Remigio Chiesa e il sindaco di con rimorso delle gesta passate, Loco Giovanni Schira Taroch, e apre aspettandone gli eventi non spiragli obliqui sul clima teso e rimanendo di loro che la cattiva litigioso che cucì la bocca alla valle e fama ed il ricordo delle loro cattive la ridusse a "una tomba " per lunghi azioni.'!! "..

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QUANTE INSIDIE ALLA LIBERTÀ DI VOTO GIOVANNI Nizzola, il futuro rinomato sotto, riferisce per filo e per segno al professore che molto opererà per la padre Antonio, in servizio militare a crescita della scuola ticinese a favore Bellinzona, come si sono svolte a Russo dei figli del popolo, e tanto battaglierà le operazioni di voto per le elezioni al con la penna unitamente a Remigio Consiglio Na zionale. Chiesa dalle pagine del «Martello», e Erano i tempi in cui si votava a con lui a capo dei «fuorusciti» scrutinio aperto e ne succedevano di onsernonesi, per scardinare il potere tutti i colori, intimidazioni e percosse in «camorristico» in valle, in una lettera primo luogo. L'occasione era d'oro per del 28 ottobre 1851, che togliamo maneggioni e bravacci che miravano ad dall’Archivio cantonale e trascriviamo innalzarsi agli occhi dei candidati più

22 forti e gettare così le basi del loro feudo votazione i Berzonesi. i quali sopra 34, locale. E gli Schira Taroch si fanno 30 furono buoni, e furono quelli che arditamente avanti. fecero ascendere più che tutti il numero dei favorevoli a Bonzanigo [Rocco]. Di Giovanni Nizzola informa per quelli di Mosogno, tredici furono buoni, lettera il padre su come si sono gli altri più verso sera, furono quasi svolte le votazioni tutti pessimi. Il Sig.e Mordasini pure fu tutto contrario a noi: e questo si «Padre Carissimo.' pensava di già prima. Passati allo Vi fo menzione di tutto ciò che scruttinio dei voti, rinvennero i avvenne jeri a Russo, alla votazione per seguenti: Per Franscini e Pioda, la scelta dei membri al Consiglio duecento sedici voti ossia Nazionale. unanimamente: per Bonzanigo Io, Melletta, e Morgantini, settantuno; per Pedrazzini andammo a Russo prima di tutti gli centotrentaquattro; e per Cattaneo altri, onde procurare di far intendere la [Ferdinando) 2. cosa a quella gente, la quale era tutta Si presentò di nuovo il Sig.e Bossi propizia per il Sig.' Pedrazzini assistente Governativo della [Michele], ma poco abbiamo giovato, costruzione del nostro Stradale, perchè troppo forte era la corruzione di presentando e sigurtà, e passaporto, ma già divulgata da coloro che tanto si con nuovi insulti venne rimandato, e affacendano per favorire il bilanciato andarono alla vigilia di farsi ribaltare [ripartizione equilibrata di voti su il burò, e di spargere del sangue, e delle candidati di diverso colore]. vittime, ma la prudenza, che pure Concorsi finalmente diversi votanti concorse, non promise [permise] simile da tutte le parti del Circolo, arriva- cosa. rono i bravi Berzonesi a suon di tam- Ritornati a casa nostra, si pensò di buro, con una sola intenzione, vale a ricorrere al Sig.e Commissario di dire tutti da liberale. Passarono quindi Governo, per trovar ripiego ad un alla votazione: di trentacinque e più simile abuso, e quindi partì di notte il Lochesi, solo 5 o 6 votarono bene, Sig. Dottore Spintz [Natale]. buon compreso io. Morgantini, Melletta, liberale, e Melletta. ed ora stiamo Chiesa Cons.e , e Gaspero. Tutti gli aspettando come potrà andare. Se altri, con Giacomo Schira Tarocco alla lasciavano votare tutti quelli che testa, e Brogini e Paesano, votarono concorsero con normale passaporto, tutti per Pedrazzini. Passati quindi i che credo possa essere ancora migliore, Lochesi, presero a dare i loro voto, il che un attestato, si avevano una Sig.e Bossi, e altri Ticinesi che sono qui trentina di voti favorevoli a noi; è per dimoranti, ma il partito opposto si questo che tanto fracasso si fece dai sollevò, e proibì loro di votare, perché Sig.i Lochesi, incominciando il Sig.' non avevano un attestato dalla loro Tarocco, e Brogini, ecc. Comune, come la legge prescrive. Vedete un po’, voi, che tanta fiducia Allora cessarono, per non venire a avevate di vedere in questa Assemblea il disordini, e furono cancellati quelli che trionfo dei liberali? che tutto diverso è avevano di già votato. Passarono alla avvenuto? Anch'io però nutriva buone

23 speranze, ma ora mi trovo nel più Desidero sapere come votò la truppa amaro disinganno! Bisognerebbe che dimorante in codesta città, se bene o tutti nutrissero amor patrio, e amor male. liberale come noi, per andare la Fate i miei più ossequiosi rispetti al bisogna come si desidera, ma non tutti, Sig.i Pioda [Giovan Battista, futuro e nemmeno il terzo sono come noi! Consigliere federale] e ditegli che fino Domani dò principio alla scuola di alla morte saremo condiscendenti ai di Auressio. Se trovo compagnia, per lui comandi, e soccorsi, in caso di sabbato prossimo sarò in Bellinzona. — pericoli politici » QUANDO SI VOTAVA A FUCILATE

Se la scaldavano tanto? Sì, «.c'era chi ripassava l’oceano per le elezioni (secondo (8oo). Il diritto di voto? Ai soli cittadini con reddito; se con moglie, sconto sull'età! Macchinoso il sistema elettorale nella Costituzione del 1803. Ogni circolo eleggeva in prima nomina un proprio deputato (deputato diretto) poi 3 deputati fuori circolo, infine altri 2 deputati (di oltre cinquantanni) pure fuori circolo. Gli eletti fuori circolo (deputati cantonali) , “ridotti dalla sorte a 72", formavano con i 38 deputati diretti il Gran Consiglio (110 membri). I deputati di seconda e terza nomina lo erano a vita se votati da 15, rispettivamente 30 circoli. La Costituzionedel 1830 semplificò le cose: 3 deputati per circolo (114 seggi). E così fino all’introduzione del voto segreto e per comune, e del principio della rappresentanza in base alla popolazione (1876 1880, Riformetta e Riformino ), quando le pile dei ricorsi sui tavoli bernesi divennero cataste. Come si votava? A ranghi serrati (non di rado scopertamente armati) e ad alta voce. Il voto (o solo parlarne da incauti) poteva valere la vita! Riesumiamo con la parola di contemporanei due casi drammatici: la sparatoria a Prato Vallemaggia (1839) e il «delitto» del magnano a Loco (1859). di LUIGI DEL PRIORE

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La sparatoria del 1839 al Ponte di Prato

SUI FATTI di Prato-Sornico del 24 alla scena a breve distanza, e certo febbraio 1839 conviene leggere Boggia, moderato, che erasi interposto dapprima la versione che ne danno per salvare 11 suo padrone, l'avv. Fossi e Pomata nella loro Storia del Benedetto Pometta, da un colpo di Cantone Ticino, Lugano 1941. pistola tiratogli dal Curato Don G. È una versione che Mons. SignorelIi. Soldati, ardente liberale; questi aveva pronipote in linea femminile del poco prima celebrato la Messa Mignami rimasto ucciso a/ Ponte di deponendo la sua carabina a lato Prato (vittima inerme di Quello scontro dell'altare; i feriti furono una dozzina. funesto tra liberali e moderati), ritiene Sul letto di morte confessavasi poi, «sostanzialmente esatta» nella sua molti anni dopo, come uccisore del Storia della Valmaggia. Dado1972. Mignami un suo compaesano Riguardo all'uccisione del bisnonno dichiarando d’aver agito per odio «per odio personale» da parte di un personale! compaesano. Mons. Signorelli dichiara Poi ciascuno dei partiti passò di non averne mai sentito parlare in all'elezione del propri candidati: famiglia. nonostante ricorso furono validatl il dr. «Le elezioni si svolsero il 24 P. Battista Pometta, Giov. Soldati e febbraio 1839, e ciascun partito si Ciac. A. Dazio sulla fede d’una credette vincitore: qua e là eransi relazione che dava loro 143 voti contro verificati i primi brogli ed i primi 108; mentre 11 contro ricorso liberale conflitti, specialmente a Prato-Sor attribuiva alla propria terna 126 voti nlco, in Vallemaggia. contro 91. Il Giudice di Pace liberale Poncetta Fu quello un deplorevole saggio del aveva convocato l'Assemblea nel centro Doppi Burò, o Burolinii». di Sornico a causa, ei sostenne, d'una Ampliamo la citazione: nevicata: ma i Moderati, in parte perché «Convocati i cittadini al capoluogo di ciò non avvertiti ed altri temendo una del circolo, allorché veniva adottato il Imboscata, vollero adunarsi nel luogo metodo di voto “per appello nominale". abituale all'aperto, e per recarvisi quel ciascuno era chiamato per nome, ed a della bassa Lavizzara dovevano forzare voce alta designava i propri candidati: il ponte di Prato, occupato dai liberali. in moltissimi casi, sembrando agli Nel tafferuglio cadde morto un liberale, elettori di un partito di trovarsi in Mignami, che come curioso assisteva minoranza, si sollevava un tumulto, e 25 spesso correvano percosse e ferimenti, principii e di simpatie tuttamente si rovesciava il buró , si facevano contrari, due partiti divisi e fuggire gli elettori avversari, (oppure gli contendentisi l'un l’altro la vittoria. Uno elettori si riunivano in un altro luogo scontro di gente armata, due uomini vicino), costituendo un apposito burò. rimasti sul terreno, parecchi feriti e (il burolino), e si procedeva, inaudita grondanti sangue, e finalmente due parte, all'elezione!» assemblee e doppi nominati. È noto che Ma come fu vista e vissuta Quella il governo senza assumere informazioni tragica vicenda elettorale da una parte e seguendo l'istinto disordinatore ond'è e dall'altra delle fazioni protagoniste? occupato prescelse i candidati a lui Seguiamo la cronistoria in «Cenni e devoti... documenti autentici sulle elezioni del «Come accadessero tutte queste cose Circolo della Lavizzara» (Ruggia non lo diremo noi ma lo persuaderanno i 1839),un opuscolo anonimo di parte documenti che offriamo al pubblico. liberale nel quale si mettono a Ecco prima di tutto un rapporto del confronto i rapporti sull'accaduto del sindaco di Prato che venne poi così sindaco di Prato Giuseppe Pancetta malignamente e così sconciamente (liberale) e del giudice d'appello travisato. Benedetto Pometta (moderato), presidente del buró insediatosi a Peccia «La voce della verità» dopo la sparatoria al ponte di Prato. Il rapporto Dell’opuscolo, a cui rispose un del sindaco di Prato contropuscolo pure anonimo (Risposta «Già da vari giorni correvano voci che ai cenni), hanno pubblicato un estratto all'Assemblea primaria del Circolo di Bruno e Mario Donati sul primo Lavizzara sarebbesi presentato un forte numero di «Valmaggia Viva» (febbraio polso di gente armata estranea al 1967). Circolo a sorvegliare ed imporre all'Assemblea e specialmente al partito «Che il popolo ticinese sappia» che designava per Consiglieri i signori «Gli avvenimenti che precedettero e Gio. Pancetta, Commissario Potocchi e susseguirono le elezioni costituzionali Curato Soldati, acciò questi non del 24 febbraio scorso nel circolo della venissero eletti. Erosi vociferato che li Lavizzara hanno svegliato molto suddetti Candidati dovevano essere rumore per tutto il Cantone... particolarmente presi di mira e tenuti in «È necessario che il popolo ticinese soggezione da quella gente estranea la sappia a cui attribuire la feroce orditura quale doveva avere in animo progetti di quelle scene, è necessario che sappia omicidiari. Dicevasi anche di a cui abbiasi a chiedere ragione del assaltamenti che dovevano farsi al sangue versato... Comune di Prato contro del partito dei «È noto che il giorno stesso delle suddetti signori Consiglieri. Sapevasi elezioni avveniva nel circolo della che in Bignasco già da alquanti giorni Lavizzara ciò che non avvenne mai nel erosi raccolto un numero di Borratori Cantone dacché si esercitano diritti ed altre persone la più parte estranee al politici. Due terne di aspiranti, di Cantone coll'intenzione di venire In 26

Sornico II giorno delle nomine Nel fra noi. Ma essendosi osservato che uno sabato precedente, giorno 23 febbraio di quei due era di quelli che si vedevano era comparso in Prato un uomo in Bignasco nell'osteria dell' estraneo , apparentemente un ex-Commissario Lotti, e che erano Borratore, il quale col parlare armati, fu fatta loro la visita per equivoco, imbarazzato e sospeso venne eseguire la quale si volle l'impiego della preso In sospetto di spia ed espulso dal forza e se Ii trovarono indosso varie Cantone. armi una pistola per ciascuno, uno stilo «Intanto questi ed altri fatti e le ed un falcetto; venne ordinato il fermo sempre crescenti vociferazioni dei medesimi e tradotti nella casa aumentando sempre più l'agitazione d'abitazione già dei signori Gagliardi, pubblica. l'autorità Comunale permise ma allarme eccitatosi per tale che la cittadinanza si armasse a propria avvenimento, e cresciutosi a dismisura difesa vegliando che non si nel vedere a venire una grande massa di introducessero nel Comune persone gente giù di fuori della Palazzina più incognite e sospette, e specialmente numerosa assai di quello poteva essere armate, che dovevansi respingere colla la sempkice coorte dei cittadini attivi forza nel caso fosse accaduta che poteva intervenire all'Assemblea, un'aggressione armata. furono rinchiusi in detta casa dentro della prima porta senza riflettere che Avanguardie con stilo e falcetto potevano evadersi per la finestra come infatti avvenne. Apparentemente cotesti uomini volevano introdursi nel paese sotto l'aspetto d'amicizia e col pretesto ai sopravvegnenti compagni di assalirci o per praticare proditoriamente degli assassini. Il numero, la qualità delle armi, la falsa ragione della loro venuta, il momento in cui si presentarono lo dinotano sufficientemente.

-Nella mattina pertanto dal giorno Dalla Zuffa ai fucili 24 tutti se ne stavano sulle guardie Avanzavasi frattanto la coorte quando verso le ore quindici si viddero elettorale con in mezzo la vettura del venire due Individui forastieri. Il Ferrari di Bignasco. Giunta poco Sindaco andò loro incontro, ed distante dal Ponte e di fronte al paese si interrogatili chi fossero e dove vidde chiaramente che oltre Ii cittadini andassero, rispondevano si venire a del Circolo vi era quasi altretanto cercar lavoro ed essere conoscenti del numero di forastieri rammischiati alli Borratori che lavoravano al soldo del cittadini con una forte scorta di Sig. Cons. Pancetta. Su tale retroguardia, la maggior parte dei dichiarazione venne fatto loro buon quali armati in tabarri. Grande si fece viso ed amichevolmente accompagnati l'agitazione in tutta la gente che si sino sul cosi detto Pontino per ricerverli trovava in Prato perchè un simile 27 apparato fece presagire disgrazie. Si ticinese di Vallemorobbia: Il primo diede mano alle armi per difendersi al vicino all'angolo sinistro dell'Oratorio caso, ed il Cons. Pancetta ed altri si della Madonna e l'altro sulla strada presentarono inermi e pacifici sul cantonale presso l'angolo della piazzale della Madonna. S‘arrestarono sagristia dell'Oratorio suddetto. Vari i cittadini in sul Ponte, ed i suddetti dei cittadini accorsi da Prato ebbero facendo loro cenno che avanzassero delle contusioni. AI sig. Curato Soldati dichiararono pubblicamente che loro venne sfregiata la guancia destra da intenzione era di non offendere alcuno, quadrettoni. Si senti lo scricchio di che li cittadini del Circolo erano liberi variacciarini che mancarono II fuoco, e di passar oltre, ma che pregavano di far furono veduti li forastieri tirare ad uso retrocedere li forastieri, i quali si bastone coi tromboni di cui erano sospettavano armati dal fatto muniti dopo il fuoco, e tra questi quello antecedente dei due. ed invitarono li che rimase ucciso. cittadini a progredire, i quali in parte «Dalla posizione dei feriti sembra passarono. Avanzatosi il sig. Giò. potersi arguire che il Miniami uomo Soldati aspirante al Consiglierato col estraneo agli impegni di partito, che suo padre Giuseppe vennero ancora non prese parte nel trambusto, che pregati a far ritirare gli estranei trovatasi quasi all'angolo della chiesa assicurandoli di quanto sopra, ma essi sia stato colpito da una quadrettonata non diedero alcuna soddisfacente discesa dal ponte che lo attinse per risposta. In seguito un uomo incognito essere d'alta statura. Nell'angolo avvolto in tabarro poco discosto dai dell'oratorio dalla parte verso Prato Soldati gridava altieramente di passar come nella facciata presso la finestra vi oltre, ed arrivato presso di noi venne sono gli sfregi negli spigoli e le fosse alle fatte dal piombo che appalesano essere mani col sig. Cons. Pancetta, il quale stato tirato dal Ponte. Pare anche che II coll'aiuto d'altri disvincolatosi l’ebbe forastiere sia stato ucciso da un colpo trascinato fuori della fila. Mentre tirato dal Ponte, o dalla vettura che succedeva questo si fece dalla parte del serviva anch'essa di batteria. Una Ponte una scarica di più colpi di fucile circostanza rimarchevole e dinotante sopra dei nostri, e durò alcuni istanti la che un progetto d'eccidio si nascondeva fucilata, in seguito alla quale si nell'animo se non di tutti almeno de’ ritirarono quei di Prato e proseguirono principali della comitiva e de' forastleri la maggior parte dei forastieri e citta armati che di quella facevano parte, si è dini. che i cittadini del Circolo, onde era Il tragico pure composta, appartenenti alle bilancio Comuni inferiori portavano un « Abbiamo a compiangere la morte distintivo consistente In nastro rosso al di un nostro concittadino il sig. capello od al berretto, e cosi anche Michele Miniami che lascia una quelli del Comuni superiori che vedova con nove figli; ed un forastiero appartengano al medesimo partito fu che da alcuno venne riconosciuto per rimarcato avere l'eguale distintiva la

28 qual cosa dev'essre stata praticata cittadini che andavano ad esercitare i perche I forastieri armati potessero diritti politici?... distinguere i cittadini appartenenti al «I forastieri non erano sette soltanto, partito che presidiavano dai contrari siccome bugiardamente affermano gli "Questo il rapporto che mi trovo in avversari. È noto per tutta la valle che dovere di fare riservandomi di da Bignasco ne partisse un numeroso aggiungere ciò che potrà essere stuolo tolto fra i borratori al servizio dei influente quando mi venga a signori Lotti, e fra i vagabondi che cognizlone. annidano sotto pretesto di lavoro nella valle, protetti e spalleggiati da quelli «Le elezioni non si fanno a prova che si arrogano l'assoluto dominio di di sangue» questa sciagurata contrada... Ed è impudentissima l'asserzione che pochi Dalle fossero i forestieri e che se ne stessero considerazi tranquilli e senza armi, mentre uno di oni loro e il più ardito cadde vittima della dell'estenso propria temerità, colpito dai suoi re quando si cacciava più innanzi, armato dell'opusco di trombone, di pistole e stilo. lo: «Di tal «Di quel sangue guisa sono puri gli correvano quelle faccende. I contrari abitanti di Prato» però si sono studiati di alterarne le «Di quel sangue sono puri gli circostanze e hanno talmente estorti i abitanti di Prato e tutti quelli che fatti che da assalitori che ei sono e stavano per il partito dei riformisti. E agenti di quei torbidi e massacri si purisono i riformisti del sangue qualificano per li offesi e violentati... dell'infelice Miniami che alieno da tutte «E prima di tutto che cosa veniva a le questioni di parte pagò colla vita la fare tanta gente armata? Alle Assemblee brama di mirare ove finisse di Circolo non si portano armi perché le quell'apparato. La perizia medica e tutte elezioni costituzionali non si fanno a le più lievi circostanze comprovano che prova di sangue... Nessuna circostanza, il Miniami e il Boggia furono attinti da nessuna cagione legittima autorizzava... colpi venuti dall'alto del ponte... i cittadini dei Comuni inferiori a «La feroce masnada preceduta e presentarsi ai comizi coll'apparato scorta da' suoi satelliti passò innanzi e si marziale e imponente onde si ridusse a Sornico, fece una breve presentarono al ponte di Prato. fermata sullo stradale, rimpetto ai prati Quell'attruppamento, quelle armi vicino alla Cappella Grassi, poi riprese portate alla scoperta e nascoste nelle il suo cammino verso Feccia ove vesti manifestano un disegno ostile, una raccoltasi altra gente si fece stazione premeditazione di sangue. sulla piazza, e si redigette il processo «E poi a che tanti forastieri del verbale cui si appose la data di Sornico. Circolo e del Cantone frammischiati coi 29

E da quel processo verbale. contraria, ecco di quegli avvenimenti le improvvisato senza neppure avere circostanze e la narrazione che ne ha consultato quei presenti, risultano eletti fatto al Governo... Dal semplice consiglieri i sigg. Dazio, Fernetta e Gio. confronto dolo cose esposte rilevi il Soldati... pubblico quante menzogne vi siano «Intanto però, siccome non è nostra affastellate..». intenzione di soverchiare la parte refrattari forestieri. La voce dell'impudenza» «In questa medesimo giorno Dal rapporto Francesco Mazza di Broglio, mentre Pometta: ritrovavasi in una stalla di sua ragione l’altra campana lungi dall'abitato, fu altamente Rivolto il 2 marzo 1839 al Governo e minacciato e quasi violentato da due in via di querela al Tribunale di individui di Prato appartenenti al nota Vallemaggia dal giudice Benedetto Partita. Pometta, presidente dell'assemblea « Verso la sera di quel medesimo anomala sulla piazza di Peccia. giorno gente di Prato attaccò brighe, ivi »Il partito che sostenne in vano la al ponte con Glo. Bali. Zoppi ed altri, di candidatura dei signori Patocchi, Peccia. i quali presero per più sicuro Pancetta e Soldati Curato di Broglio, espediente il fuggirsene. smanioso di riescire nell'intento, e «Nelle notti del 13, 14, 15 e 16 i vedute inefficaci le raccomandazioni, le fischi, gli urli e gli schiamazzi d'intorno brighe, e tutti gli sforzi suoi aveva e in vicinanza a casa Pometta a Broglio assunto per ultimo la divisa della spaventarono gli abitanti non solo della violenza e del terrore. Notte e dì casa ma di tutta il paese. giravano per le Comuni delle «Erano poche le notti in cui la quiete squadriglie armate, con frammisti dei e iI sonno turbati non fossero anche da refrattari forestieri bravando, spari e fucilate massime sullo stradale minacciando e percuotendo i tranquilli fra Prato e Broglio ed in vicinanza di cittadini che apparivano non del loro Broglio. colore. «Inenarrabili sono poi le bravate, le «La sera del 13 febbraio Francesco millanterie, le minacce di desolazione e Tabacchi di Fusio mentre retrocedeva di morte che andavano spargendo a solo da Bignasco. giunto che fu in gara i cagnotti di quel partita. vicinanza della casa del Curato Soldati Gridavasi che scorrer doveano torrenti a Broglio, venne assalito e percosso con di sangue....che le nuove campane di varie bastonate da cinque individui che Noto si riservavano a quel giorno per gli corsero dietro sino alla porta di casa suonare da morto....che si sarebbe Pometta. ove rifuggiò tutto malconcio. piantata la forca... «La mattina del 14 la moglie di Francesco Donati di Broglio venne «Il più feroce il Curato di incontrata e percossa da una turba Broglio» armata. tra te cui fila annoveravansi i Il più feroce, e più accanito, il più tre pretendenti sunnominati e dei frenetico di tutti era (con orrore dir lo 30 dobbiamo) il curato di Broglio, pro Fusio. vicario don Giuseppi Soldati. 2. " Carl'Antono Tamba di Sornico. «Costui lutto ponendo sua fiducia 3. ° Pietro Antonio di Pietro non nel merito che è meno di zero, ma Antonio Giovanettina di Peccia. nel l'ardir suo, ne‘ suoi stratagemmi e 4. ° e 5.° Pietro e Giuseppe fratelli nelle sue armi di cui andava vantando Tonini trentini abitanti a Giumaglio. 39 bocche da fuoco di sua esclusiva 6. ° L'altro loro compagno di lavoro agione, fu, a quanto dicesi, il per nome Giovanni. consigliero ed autor primario Testimoni del 3o viaggio sono dell'iniquo progetto dell assalto ed 1o Bernardo Tonini di Menzonio opposizione fattaci al Ponte di Prato. abitante a Broglio «Egli fu il principal collettore e 2.o Giacomo loppi campato di portatore d'armi al luogo destinato. La Broglio. mattina del 13 febbraio partì da Broglio 3.o Gio. Pietro Della Maria di alla volta di Prato. In compagnia d'un Broglio. fratello portando ostensibilmente lunga 4.o Carl'Antonio Tamba di Sornico. ama da fuoco, quale non avea più nel Ed altri al caso ritorno. «Ad un fischio del Prete 40 * Verso la sera di quel medesimo bocche da fuoco» giorno partì nuotamente per Prato con «I votanti del nostro colore altri fucili visibili, quali pure non prevedevano forse qualche opposizione portava più nel ritorno. Era invece e fracasso a Sornico in Assemblea, ma scortato da una banda di undici che non mai credettero di trovare una fecero passare quasi ad una ad una le batteria al ponte di Prato che impedisse case votanti de’ di Broglio. di recarsi al luogo dell'Assemblea. «La mattina del 14 fu similmente Questo ponte dovevasi passare veduta, dopo la messa con singolare necessariamente per recarsi a Sornico precipitazione da lui celebrata recarsi all'Assemblea, ma subito dopo il ponte da Broglio a Prato, molta tempo prima la strada si divide, una va a Sorico e degli altri con carabina a due canne l'altra mena alla terra di Prato che sotto il braccio. o resta a parte Testimoni del I viaggio sono: «Infatti I nostri votanti 1. ° Carmela Dalla-Maria di contradestinti per bizzarria con nastro Broglio. rosso, avanzavansi in numero di 65 al 2. ° Francesco Giuseppe Vedova di 70 e giungevano tranquilli e ebeti al Peccia. ponte di Prato, senzaché all'altro capo 3. ° Municipale Giacomo Ant. Notti del Ponte si vedesse gente di sorta, di Peccia. fuorché Il solo Curato di Broglio che 4. ° Carl'Antonio Tamba di Sornico. lentamente passeggiava. Ma ad un 5. ° Bartolomeo Draghi merciadro fischio emesso da questo Prete la scena Piacentino. cambiò d'aspetto, e ben quaranta Testimoni del 2° viaggio bocche da fuoco si videro In un baleno 1. ° Gio. Francesco Ressiga di appuntate contro di noi da gente

31 sbucata fuori da un Imboscata di dietro ponte di Prato, ci rifuggiamm a Peccia; e di là quell'oratorio e dal centro del Comune. chi presto, chi tardi, chi di giorno, chi di notte, Il comparire, l'intimarci di chi in un modo chi in un altro ci riparammo a casa nostra, ripieni di spavento e retrocedere, e il fare fuoco su di noi fu d'indignazione per siffatto barbaro procedere e quasi la stessa cosa. Se questi sessanta proditoria aggressione de ' nostri avversari cinque fedeli votanti venivano dispersi politici. ed impediti dall'andare in Assemblea, la Aggressione e proditoria aggressione la lotta era forse vinta pei contrari: ed chiamiamo perché con questo fine la sera ecco il motivo di questa improvvisata, precedente le nomine tutte le genti di quel partito erano state chiamate e raccolte in Prato di questa premeditata aggressione, e fornite d'armi e di munizione. Ma i nostri. Dopo aver ceduto alquanto, ripresa "Non zelo pelle incolumità degli abitanti, non forza e gagliardia per il maggior numero, precauzione di difesa era questo armamento, indignati per l'insulto e provocazione, questa riunione, come con finta arte vuol far confidati nel Dio degli eserciti, nella purità credere il Sindaco di Prato net suo rapporto delle loro perché in tal caso doveansi limitare a guardare intenzioni e nella santità de' loro sforzi. la la terra di Prato, qualora noi invece di tirar difesa cioè de ’principii dell ordine della diritto a Sornico, avessimo voluto divergere legalità, della quiete e della religione alla terra di Prato. Ma noi nè volevamo nè collegatisi in una massa dovevamo penetrare in quel Comune, perchè compatta corsero di tutta veemenza chi ha la maggioranza non ama accattar brighe sul ponte e quello trapassarono tra il fuoco e né in Assemblea né fuori È poi un controsenso sotto i colpi di una spaventevole batteria. Molti che noi avessimo in animo di molestare gli rimasero feriti; due caddero morti sull'atto; ed abitanti di Prato. Non si vanno a far suonate in un terzo vive ancora, ma per pochi giorni. casa de"suonatori. Lo squallore e la desolazione erano al colmo. «La provocazione pertanto fu tutta dalla parte Non pertanto quelli che poterono superare l contraria, perché sortendo da Prato venne ad 'opposizione si recarono ancora in Sornico impedirci armata mano e con vie di fatto, il all'Assemblea.» passaggio sul ponte, per cui era giuoco-forza Ivi principiate e compite abbiamo, senz'altro passar per recarsi ai capoluogo. insulto, le nomine, e senzache i contrari si «Nè si tirino pretesti pei forestieri che non mostrassero in nessuna parte del territorio di arrivavano a sette!.'! e che non Sornico. «Dopo di che non più fidandoci a ripassare il

primi e più arditi ad avanzarsi contro di «Agente della Sommossa il noi sul ponte ed offenderci. Era armato Curato di Broglio» di carabina a due canne, con varie Ma tornando alle scene di sangue pistole e due stili. Egli è segnalato per successe al ponte di Prato, dovressimo l'uccisione di Gio Baggio [Boggia] di nominare gli individui che Sant'Antonio in Vallemorobbia. Cento componevano l'orda assalitrice, ma bocche ne lo accusano e buon numero questi emergeranno meglio in processo. di validi lestimoni comproveranno Però il promotore, il direttore, l'agente l'orrendo crimine. principale della sommossa è il Curato «Testimoni di questo misfatto di Broglio. intanto si accennano i seguenti: Egli diresse i movimenti, chiamò gli 1.° Il vetturale Lorenzo Galloni di scherani, comandò il fuoco, e fu uno de" Canobbio. 32

2.° Giacomo Filippo Canepa di «Gli abitanti di Prato non Menzonio. cercavano torbidi» 3.° Francesco Pometta di Broglio. «Non è difficile il ravvisare, in tutto 4.° Antonio Grandi di Menzonio. questo lungo rapporto del preteso 5.° Suo figlio maggiore. Presidente dell'Assemblea di Lavizzara, 6.° " Il figlio maggiore di Gasparo l'arte di fare tutto riflettere l'odioso dei quondam Melchiorre Canepa di disordini indosso ai candidati riformisti Menzonio. e parzialmente al curato Soldati... 7.° e 8.° Pietro e Giuseppe fratelli «Egli è per questo che al Giudice di Tarneri abitanti in Giumaglio. Appello avvocato Pometta autore e 9.° Giuseppe Baggi detto violino di segnatario di quel rapporto Malvaglia. abbisognarono non meno di cinque 10.° Angelo Sonfroni dimorante in giorni per raccozzarlo... È noto che tutta Bignasco. quella lunga istoria si compose in "Oltre ai testimoni vi ha la Locarno... «Gli abitanti di Prato si erano confessione stessa dello imputato costituiti in guardia civica, essi non congiunta ad imprecazioni e minacce cercavano torbidi, ma volevano atroci contro persone del cui sangue è impedirli... tuttavia sitibondo, in seguito a che si «Le amichevoli rimostranze furono chiama contento e disposto di finir pure dai partigiani del Pometta e soci accolte sua vita per mano del carnefice. Parole a colpi di trombone, la turba tumultuaria sono queste che fanno raccapricciare, passò innanzi senza resistenza, e non fu ma non sono nostre, sono le espressioni che in passando che versandosi sopra comuni ed usuali di quel malaugurato quelli di Prato vi lasciava morti e feriti... Prete... «Tanto poco pensavano gli abitanti «Al Tribunali si demandi ogni cosa... di Prato ad opporre armata resistenza... Ma frattanto... è di una necessità che il Miniami pacifico padre di imperiosa ed assoluta l'assicurarsi numerosa famiglia venuto a veder della persona del Curato Soldati passare quei del bindel rosso cadeva siccome capo e direttore di tutta la trafitto da una scarica di quadrettoni trama ed uccisore del Boggia, onde venuta dal ponte e destinata forse ad troncargli la via di poter compiere altri altra persona. Ei fu trovato morto con in crimini già divisati, e metterlo fuori di bocca tuttora la pipa che stava fumando. stato d'offendere, consegnandolo in E morto da una palla venuta dal ponte fu potere del Tribunale competente... Dai pure il Boggia, sebbene per aggravare Processi risulterà da qual parte siano l'avversario Curato di Broglio, il state le provocazioni, le vie di fatto, le Pometta n'abbia a lui attribuita violenze, le aggressioni, gli assassini: e l'uccisione... qual fede meritino i rapporti della «Compiuta la strage di Prato la turba Municipalità di Prato e dell'attual tumultuante s'incamminò verso Commissario di Vallemaggia«. Sornico. Capo-luogo del Circolo, lasciando dietro di sé il terrore... Alla Cappella dei Grassi, al prati di dentro...

33 la masnada si arrestò un momento sulla Egli che avrebbe potuto difendersi in strada che passa a lato... Alcuni casa propria qualora n'avesse avuto la rispettabili cittadini fra i quali Il rea intenzione, si sarebbe posto in Prevosto Cotti essendosi fatti vicini per mezzo a tanti soldati e satelliti de' suoi vedere di che cosa si trattava e per nemici a far fuoco? Siano dunque stati i cercare di conciliare gli animi vennero soldati i primi a far fuoco, sia che uno derisi e minacciati con parole aspre e sparo fatto da qualcuno degli scherani li coll'appuntare loro addosso gli ponesse in sospetto, fatto stà che poco schioppi... mancò che un uomo innocente che fuggiva per iscampare dalla Il Curato sfugge all’arresto e... ai persecuzione onde era minacciato, non proiettili cadesse cribrato dalle fucilate. «Il Consiglio di Stato non ebbe «Il partito reazionario approfittando appena ricevuto il rapporto del 2 marzo delle buone Intenzioni del Governo del Pometta. scopo del quale è l'accusa invocò la protezione della forza armata, del curato di Broglio, che decretò e ottenne che una porzione di quel tantosto l'arresto del Curato medesimo. picchetto rimanesse in casa del Pometta. Perché tanta sollecitudine per fare le Egli che aveva eseguito il massacro del vendette del Pometta?... ponte di Prato, egli che co' suoi banditi «Il Commissario chiedeva forza per aveva sparso il terrore nei Comuni della contenere la furia dei partiti e garantire Valle, s’infinse il perseguitato... Cosi il la sicurezza dei cittadini... ma il Governo proteggeva colla pubblica Governo non si curava né del Sindaco di forza quelli che avrebbe dovuto tradurre Prato, né del Commissario di nelle carceri... Vallemaggia (Giuseppe Patocchi), né «Intanto che queste cose della vita dei cittadini della Lavizzara!... avvenivano, tutti i vincoli d'ordine e di «L'arresto fu tentato, ma invano. Un autorità si rompevano e si offrivano picchetto di 22 soldati fu spedito con la spettacolo di dileggio. Il Commissario massima celerità e con tutte le più di Governo era posto in disparte. I suoi grandi cautele a Broglio. Perché tanto rapporti non si riscontravano e forse non apparato di forze militari per arrestare si leggevano. Non ometteremo di un uomo? Si è voluto gustificarlo riportarne uno che indica precisamente qualificando il Curato Soldati per lo stato morale del paese in quei giorni d'indole violento, ma la ragione era di dolorosa memoria». deprimere il partito col segnalare di questo modo i capi. Il Curato di Broglio «La voce... nel deserto» Dal ebbe il tempo e il destro di evadere dalla rapporto Patocchi destinazione casa sua e la provvidenza lo scampò cassetto dalla tempesta di palle che dai soldati e «In conseguenza delti deplorevoli dalla ciurmaglia si scaricò sopra di lui. avvenimenti Si è attribuito al Curato Soldati successi al Ponte resistenza armata alla forza. Si disse che di Prato la mattina per il primo egli tentò di scaricare una del 24 febbraio, di pistola, ma chi mai lo potrebbe credere? 34 cui con mia. 25 detto mese, vi assunto aveva le insegne di fazione, la comunicava il rapporto del Sindaco di violenza e l'anarchia. Prato, lo richiedeva un polso di forza armata. A questa istanza io mi trovava I «giannizzeri» minacciano obbligato, rilevando dal detto rapporto «Non poca sorpresa però mi ha re- come da più altre informazioni che dei cato il sapere decretato e tentato con forestieri armati eransi presentati per vistoso apparato di forza l'arresto del introdursi in Prato e che altri erano slg. Curalo di Broglio Soldati; e nes- uniti e frammischiati ai cittadini del suna misura presa contro li forestieri; il Circolo che intervenivano ledere poi trattenuto e lasciate a libera all'Assemblea, senza che alcun disposizione d'un privato un picchetto plausibile motivo potesse giustificare né della linea che tuttora continua a la loro venuta in Lavizzara proprio in permanere in casa Pomello, che quel giorno né l'accompagnarsi coi accompagna li signori di quella casa cittadini del Circolo mentre recavansi quasi ad ogni passo che fanno lungi all'As- dall'abitato, che li scortano quando si semblea. e molto meno il porto d'armi recano in un paese o nell'altro; ed il micidiali ed in gran numero, come li vostro Commissario lasciato con il fatti dimostrano. Lasciando stare chi solito di due militari, insufficienti a potesse avere il torto o chi la ragione mantenere la polizia a fronte del nucleo negli avvenimenti del Ponte di Prato, mi armato de' borratorl forestieri che parve che iI caso esigesse misure ed minacciano, insultano ai cittadini che imponenza di forza pubblica per non stimano del partito a cui si contenere gli animi esagitati, mi parve dedicano. che la introduzione di gente estranea al «Onorevoli Signori, la vita de' Circolo, al Distretto e persino al cittadini, massime di quelli che Cantone, abitanti abitualmente fuori principali figurano nel partito liberale della Lavizzara, raccoltosi in parte da del Circolo, è minacciata da questi poco tempo ma in Bignasco; e questa giannizzeri.. provista di armi e munizione come si "Le minacce, li propositi di morte verificò colla mischia al Ponte di Prato sono più particolarmente diretti contro e venne comprovato dalla visita li cittadini di Prato per causa che ivi giudiziale praticata dal Giudice di Pace furono nel 24 febbraio disarmati quei di lavizzara sul cadavere dell'ucciso due di cui il cenno nel rapporto del Gio. Boggia (il quale aveva un Sindaco di Prato, i quali venni in trombone a carica smisurata ed indosso cognizione essere un certo Rivera poco sei cartucce da pistola con cinque a sei fa fuggito dalle carceri d'Osogna. e quadratoni per ciascuna), mi parve che certo bergamasco detto il Generale, tutto questo domandasse l'appoggio come per la ivi successa mischia stata della pubblica legale forza armata per impegnata da altro estero che chiamasi sorvegliare, infrenare e ridurre al Colombara piemontese, e dove uno, il dovere una gente massime d'ignota Boggia, restò ucciso ed altri feriti e le patria, d'equivoca condotta, che minacce verbali non sono scompagnate da fatti.. 35

«Domenica scorsa certo N. Cavalli autorità... Sarà sempre cosi? lavorante borratore al servizio del «Intanto però vagabondi e banditi Cons. Poncetta al taglio d'alcune piante d'ogni genere e d'ogni paese girano in un bosco di Sornico. è stato assalito liberamente per le nostre contrade e più in Cavergno avanti la chiesa da tre o arroganti che mai. il famoso Generale quattro, tra cui annoveratisi il detto rifuggito per delitti e ricercato dalle Rivera ed il Generale, e ferito con un polizie è famigliare coi Lotti e coi colpo di sasso nella testa e battuto e Pometta; coi Lotti e coi Pometta e minacciato con armi dicendogli che famigliarissimo il Caneva (Canepa) di doveva passar per le loro mani se Menzonio condannato già ai ferri in continuava a star a Prato e che anche li contumacia dallo stesso Tribunale suoi padroni dolevano finire sotto di d'Appello in cui faceva parte il padre loro. Egli potè appena ripararsi Pometta, uno degli intrusi Consiglieri. rifuggiendosi nella chiesa... Si dice che fidando nell'onnipotenza del «Il cavallante Poncetta detto il Muto partito a cui è ligio, il Pometta venne In uno dei giorni passati promettesse già prima delle elezioni al minacciati da alcuni di questi estranei. I Caneva di ottenergli l'impunità del quali gli significarono che lui ed i suoi primo delitto alla condizione che ne dovevano stritolare come si fa a far commettesse uno più enorme... salsicce... «Cosi stanno adesso le cose. Il «Onorevoli Signori.... voi lasciate a Consiglio di Stato conseguente a se guarentigia di casa Pomello una stesso ha fatto la parte sua, ora la parte squadriglia di militi: io non gliela sua al Gran Consiglio... I depositari invidio: ma domando che la misura della sovranità popolare, sdegneranno protettrice sia per tutti eguale, che il di farsi istromento di partito per vostro Commissario non abbia minor opprimere il popolo innocente di una braccio d‘un privato... valle remota.... sdegneranno di ricevere «Se voi non provvedete, o converrà a sedere con loro nell'aula legislativa, che i nostri cittadini restino vittime uomini che sono giunti ad intrudersi della vendetta e del fanatismo di camminando sui cadaveri dei propri parttito di questi estranei, o farà cittadini fatti crudelmente trucidare». urgenza che colla forza respingano la Il 6 dicembre 1839 il colonnello forza. Luvini campeggiava in Piazza Grande a A me è impossibile nel presente stato Locamo con i suoi carabinieri di cose, di ricondurre in potere della Rovesciato il governo moderato, giustizia o i fuggitivi delle nostre trionfava la rivoluzione liberale. carceri e i ricercati delle polizie estere. La controrivoluzione, che i moderati Se tace il Governo, che si può più dai tenteranno due anni dopo, sarà subalterni»? stroncata dai fucili a Pontebrolla e al ponte di Tenero. La fucilazione dei Rivoluzione alle porte Nessi ai Saleggi di Locarno, sentenziata «Questo stato d'anarchia dura tuttora. dal "Tribunale Statario" il 5 luglio 1841 Tuttora il Governo nega al Commissario e fatta eseguire il giorno successivo, i mezzi di far rispettare la propria 36 chiuderà il sanguinoso capitolo. Altri se ne apriranno.' IL DELITTO DEL MAGNANO

PER le elezioni al Gran Consiglio del della galleria ferroviaria del Ceneri e le 1859 il circolo d'Onsernone incluse minacce separatiste luganesi per la nella propria terna l'avv. Carlo questione della capitale stabile). Battaglini, il pugnace uomo politico Battaglini eletto anche nel suo sottocenerino, di rilevante presenza per circolo naturale di Tesserete malgrado parola e concetto nel teatro delle le pessimistiche previsioni della vigilia, veementi contrapposizioni del secolo optò per questo mandato rinunciando a scorso su questioni vitali per l'avvenire quello onsernonese (lo accetterà invece del Cantone (basti ricordare i contrasti alle successive elezioni). tra Sopra e Sottoceneri per la questione Questa vicenda ebbe un'appendice 37 cruenta e letale a Loco, dove del 13 febbraio, emisero come propria signoreggiavano in ogni campo i fratelli l’idea della candidatura di Battaglini... Schlra Taroch .(Giovanni, sindaco e «Nel 6 febbraio fu tenuto a Russo gran consigliere, e Giacomo), un'assemblea preparatoria. piuttosto notoriamente pronti e pesanti | di numerosa. Lo Schira dichiarò che non mano con chi si azzardava, a torto o a accettava la candidatura, ed in sua vece ragione, a contrariarli nei loro disegni o proponeva l'avv. Battaglini. Fu una nei loro sistemi. voce sola di rifiuto: nessuno volle Lasciamo la narrazione del fattaccio aderire al pensiero di nominare un nei suoi annessi e connessi a Remigio extra-vallerano... Tutte le ragioni per Chiesa Ghella (La mia difesa. Milano dimostrare che... si faceva onore il 1862). rammentando al lettore che circolo col nominare Battaglini. il quale Remigio Chiesa era figlio, avrebbe colla sua influenza portatomolti rispittivamente fratello, del Chiesa vantaggi alla Valle, segnatamente per le padre e figlio (Antonio e Domenico) strade, non valsero a smuovere d'un condannati ai ferri nel 1857 per il punto il proposito degli elettori. Veduto ferimento di Giovanni Schira il duro osso, lo Schira fa sciogliere («Speciale l'adunanza prima di deliberare definitivamente su questa bisogna e Per Battaglini! ..."anche a sopra altri oggetti che stavano sul fucilate” tappeto ai Locarnesi che credono ancora «S'avvicinava, il febbraio del 1859, agli spauracchi di cinque-seicento epoca della periodica rinnovazione dei armati pronti a scendere... deputati al Gran Consiglio. La lotta fra i «Il 13 febbraio arriva, e gran numeri di due partiti — piaga del Ticino — elettori unanimi rispondono all’appello s'andava impegnando, e gli odi si e votano, io compreso, la prestabilita attizzavano segnatamente dal Credente tema... Cattolico di Lugano. organo dei preti, che aveva fatto segno a tutti i suoi dardi, Volano incudini al mercato di a tutte le sue ingiurie, l'integerrimo avv. Russo C. Battaglini. Ognuno si diceva che «Dieci giorni dopo accadeva nella costui non sarebbe più uscito eletto dal nostra Valle un fatto che spaventò Circolo di Tesserete, e questo fatto l'intiero popolo... dispiaceva In Onsernone si vedeva Parlo della caduta... che fece in un ormai che un pensiero di arrecare precipizio un certo Boscazzi, magnano qualche cambiamento alla vecchia terna di Val Colla. sarebbe stato inutile: ma nullameno «Non è raro il caso di veder girare tra qualche cittadino...osò esporre l'idea di i nostri monti una due ed anche più un possibile ritiro da parte di un compagnie nomade di ramaj, che in deputato, onde lasciar posto al sig. certe stagioni dell'anno trovano qui non Battaglini. qualora non venisse più poco lavoro: due di queste compagnie eletto nel suo Circolo. percorrevano appunto il Circolo colla «Non so che si pensassero allora gli lor bottega ambulante nella prima Schira: ma gli è certo che poco prima quindicina di marzo. Una di esse 38 consisteva in un vecchio, un suo figlio e arrestare in aria un'incudine da qualche altro individuo. Il figlio, magnano, che lo Schira vibrava al capo durante le sue escursioni nelle case per di un malcapitato. raccogliere e riportare gli utensili «A mala pena quella povera gente... racconciati, si sarebbe imbattuto, a poté svignarsela e celarsi agli occhi quanto asseriscono gli stessi Schira e dell'aggressore. Meletta [Antonio, coimputato per il «Finito il mercato, ognuno fattaccio che Chiesa narra]. in persona tornossene dond'era venuto, lo Schira — credonsi donne — ostili a Battagline compreso. In quel di stesso passò da le quali saputo che il magnano era suo Loco, una di quelle compagnie di vicino di paese e conoscente. magnani, e lo Schira ch'era li pronto l’intrattennero con certa appassionata come una vedetta davanti alla sua casa, curiosità. E parlando dell'avvenuta mostrò loro i denti, come avrebbe fatto elezione a deputato nostro, si sarebbe uno di quel mastini che esso mantiene anche favellato delle bastonate date o per ispaventare i passanti e scannare gli promesse a coloro che dapprincipio non altri cani più piccoli. Accertatosi che volevano saperne di extra-circolani. non si trattava del Boscazzi, vittima All'udire la narrazione di tali pratiche, il specialmente designata, li lasciò andare, magnano avrebbe detto. "Siete pur ma lor gridando dietro: "Se vi manca buona gente che vi lasciate maltrattare poi uno dei vostri compagni, andatelo così pazientemente: se io dovessi esser poi a cercare nella pioda del Rava"... battuto per causa di Battaglini, darei di mano ad una pistola, ed al primo Grida d’aiuto e orecchie tappate incontro lo ammazzerei". «I Boscazzi intanto, avvertiti del «Qualche maligno che ebbe ciò pericolo..., non osavano passare da udito... riferì la cosa allo Schira Loco, e nemmeno potevano risolversi a Giacomo. Può anche darsi che soggiornare più a lungo nella Valle. passando, il detto del magnano per due «Pensarono quindi di mettersi in o tre bocche abbia preso una forma ed cammino durante la notte, mentre tutti un senso diverso del primitivo: può sarebbero stati a letto. Giunti a anche darsi che lo Schira, come Mosogno, dove fecero un po' di sosta asserisce lui stesso, abbia capito che il per attendere un'ora più tarda, Boscazzi avesse manifestata lasciaronsi capire da non so quale l'intenzione di ammazzare senz'altro il istaffetta, del proposito di passare da sig. Battaglini. Fatto si è che giurarono Loco quando nessuno se l'avrebbe di farlo pentire del suo modo di pensato. Tosto giunse l'avviso a Schira parlare... ed a Meletta. che i magnani così fatti «Il giorno 16 marzo era mercato a sarebbero passati fuori nella notte. Che Busso, e si trovarono sulla piazza stessa bell'ora per compiere l'opera gli operai negozianti di Val Colla. Tosto incominciata a Russo! Senza por tempo fu loro addosso Giacomo Schira, e fè in mezzo si corre sulla via presso i andar magnani per ogni parte. Fu mulini di Loco, e precisamente là dove ventura se una persona ebbe l'ardire di cammina l'accesso che mena a Berzona, e dove il sottoposto vallone, che fa 39 venire le vertigini a chi vi guarda, porta cadavere, tranne alcune lesioni fattesi l'antico nome di Pioda del Rava —detta nel cadere dal burrone a caso, mentre altrimenti Paradiso dei cani. cioè cercavasi uno scampo colla fuga. «I meschini arrivano, e ... tutti sanno Ma in Onsernone nessuno credette o quel che trovarono. Gli abitanti dei crede a questa fiaba. mulini furono destati dalle grida di chi «Che poi vi fosse capacità a domandava ajuto e di chi intimava delinquere in taluno, oltre ai fatti fin qui silenzio: udirono tutto, e sarebbero narrati, e a tutti noti nella Valle, il accorsi se non avessero avuto paura. La popolo lo desume da quanto il Jacomo voce dei battitori bastò a tenerli cheti e era disposto a fare in Locarno, nell'Aula sordi nelle proprie case... Legislativa, alcuni giorni prima, io «Il dì seguente, non appena si seppe riporto il caso nel modo stesso con cui il miserevole fatto, fu universale lo con vanto lo narrava il suo autore. sdegno e il dolore. Spiaceva della sorte "Mi trovava alla tribuna, proprio toccata al magnano, e spiaceva della appoggiato alla balaustra quando il macchia che veniva aggiunta alle altre Cattaneo [Cristoforo] contendeva al che già facevano una brutta compagnia presidente il diritto di prender posto in al nome del nostro paese... Gran Consiglio, ad onta che la sua «Intanto la giustizia di Pace, nomina fosse contestata. Lasciai che se assicuratasi che un individuo giaceva la intendessero prima tra di loro: ma nel profondo pozzo, lo fece levare, poi vedendo che quel testardo stendendone regolare processo. Fu reazionario non obbediva, cominciai a portato all'ossario presso la chiesa gridare: "Fuori gli assassini! fuori gli parrocchiale. attraversando il paese che assassini.' ". E nel tempo stesso tirai di era un sepolcro. Posato che fu il tasca le pistole. le montai, e coprendole cadavere, una ferita che aveva presso un col mio cappello, le tenni rivolte al orecchio fé sangue — il che fu Cattaneo. Gli miravo proprio il capo: e rimarcato dagli astanti. già lasciavo parure il colpo, se, «Va senza dirlo che di ciò non si fé accortosi forse del tiro, non cedeva, parola che tra persone di tutta ritirandosi tosto dalla sala ". confidenza. All'orrore già eccitato dal «E come finì l’affare del Boscazzi’’ terribile accidente, si aggiunse anche tutti lo sanno ed io non dico altro». quello di taluno che girava il paese, vegliando alle porte delle case e delle Al “Pozzo del Magnano” il stufe, per sentire se qualcuno avesse coperchio della giustizia avuto l'audacia di commiserare il morto, Per i lettori che non lo sanno: finì a parlarne, in qualsia maniera. con un decreto d'abbandono, rilasciato «Il medico-condotto del più vicino d'ufficio a Giacomo Schira "per circondario fu chiamato a fare l'autopsia Quell'uso che di ragione ” I'8 agosto del cadavere; e questi, senza malizia 1881 (Bellinzona), dal Procuratore tagliò in lungo ed in largo, e distrusse la pubblico sostituto «ciscenerino» avv. nota ferita ... Fu poi detto e sostenuto Carlo Olgiati. Il decreto era stato che non furono rinvenute ferite nel emesso il 24 luglio a Lugano dai giudici della «Camera d'Accusa» Damiano 40

Mariotti (presidente). Cipriano Lurati e dell'inchiesta per insufficienza di indizii Giacinto Vassalli, con queste comprovanti il fatto dell'omicidio... motivazioni. "Visto che per riguardo alle semplici " Esiminate nuovamente l'inchiesta percosse recate in quella occasione da preliminare incoata dall'Istruttore Meletta a Boscazzi Giov. Maria esiste Giudiziario Sost.° Avv. Pasini [Carlo] in atti la dichiarazione in data 7 ed ultimata dall’Istruttore Giudiziario Settembre 1859 dello stesso Boscazzi di S.° Avv.° Tatti [Gaetanol in odio di recedere dalla denuncia, per cui Schira Giacomo e Meletta Antonio di trattandosi di delitto di azione privata Loco, in seguito ai fatti successi nella ogni azione penale è tolta... notte del 16 al 17 Marzo 1859 in "La suddetta inchiesta costrutta in vicinanza di Loco, a danno di Già odio di Schira Giacomo. e Meletta Maria Boscazzi e di lui figlio Giovanni Antonio in Loco, è abbandonata. stato rinvenuto cadavere in un precipizio. “Visto il decreto 24 Luglio 1060 di questa Camera, col quale veniva stabilita la visita sopra il luogo dell'avvenuta sciagura per ispezionarvi l'ubicazione e la natura della località. " Visto che la visita si effettuò coll'assistenza del Perito Sr Ingegnere Giacomo Poncini solamente nel giorno 11 luglio andante per il motivo che nei precedenti giorni stabiliti 16 Agosto e 1.° Ottobre I960 non ha potuto aver luogo in causa di malattia sopravvenuta al Presidente nel mese di Agosto, ed a cagione d'intemperie nell'Ottobre. “Viste le conclusioni 30 Aprile 1860 dell'Istruttore Giudiziario colle quali propone che in base all'Articolo 258 Codice Penale siano posti in istato di accusa Schira Giacomo e Meletta Antonio, il primo siccome reo di colpa nell'omicidio di Giovanni Boscazzi avvenuto nel giorno e luogo sopraindicato, il secondo siccome reo di complicità nel fatto stesso. “Visto il ragionato rapporto e preavviso 18 Giugno 1860 del Procuratore Pubb.° Sostituto &r Avv.° Olgiati. col quale propone l’abbandono

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Foto al centro: La diligenza per Spruga davanti alla vecchia posta di Locarno, oggi banca della Svizzera italiana (propr. Enzo Vanetti). In basso: Onsernone (disegno di Giovanni Tomamichel, da «Alberto Nessi :, di Fausto Pedrotta)

ESCURSIONE DOCUMENTARIA LOCARNO-ONSERNONE AL COMPIMENTO dei vent'anni così giuravano i giovani di Comologno nel

42 periodo napoleonico: «Io giuro di servire la cittadino la vicenda accennata Patria, e la causa della l ibertà, e sopra, abbiamo incollato l'interesse d'Eguaglianza da buono e fedele cittadino, alla «Storia di Comologno» di con tutta l'Esattezza e Zelo, di cui sono capace, e con un giusto odio all'Anarchia, Giuseppe Gamboni (1892-1973), ed alla Licenza». una serie di quaderni dattiloscritti Questa formula di giuramento e una nel complesso inedita, messaci a vicenda scolastica locarnese del secolo disposizione dall'ing. Alessandro scorso (assunzione di un maestro nel Rima, della quale usiamo con il gennaio1863 e dimissioni un mese dopo beneplacito del prof. Vasco per grave indisciplina degli allievi) sono il bandolo di questa escursione dritto e Gamboni, nipote dell'autore. Storia rovescio nel mondo del... buon tempo, tra minuziosa, cronistoria, attentissima scuola, municipio e parrocchia, con sbocco ad ogni battito della vita su Comologno. comunitaria, alle vicende scolastiche Quale formazione scolastica in particolare (il Gamboni era dietro quel giuramento, quale maestro), rigorosamente fondata consapevolezza civica? Odio sugli atti comunali e patriziali. Sarà all'anarchia e alla licenza: ma in che il vademecum per questa ambiente maturavano i giovani in ricognizione a tappe su «Speciale cima all'Onsernone, tanti dei quali sabato», unitamente a riporti davano poi ottima prova di sé in integrativi dalle memorie inedite, valle e fuori? Una domanda tira manoscritte, del lochese Serafino l'altra, tante altre. Chi erano i Schira (1826-1914), delle quali maestri, come e dove facevano disponiamo, con la rara foto scuola, chi li assumeva e pagava, e dell'autore, per gentile concessione quanto, che preparazione avevano, degli eredi: una quindicina di quali i loro obblighi tra ordinari e quaderni, nei quali si susseguono aggiuntivi, ecc. ecc. E gli allievi, a ordinatamente fasti e nefasti di Loco che età andavano a scuola e se ci e dell'Onsernone nell'Ottocento, andavano, come si comportavano, intrecciati ai fatti di fuorivia, con la che cosa imparavano? I rapporti sola incertezza delle virgole che scuola famiglia correvano in piano o ingannano la mano avanzando l'età. in salita? Naturalmente parlare di scuola Una carrellata per flash significa ricorrere per direttissima al insomma, con lo scoperto e precipuo Franscini, punto di riferimento intento di offrire qualche riferimento d'obbligo e di verifica; nel nostro retrospettivo al disorientato e caso, premessa indispensabile, a ansioso mondo scolastico dei nostri chiarimento e supporto della tempi, mondo senza più confini, documentazione che useremo. diffusivo, che si riversa in famiglia a Citiamo dalla sua «Svizzera rendere ruvidi pasti e serate. Italiana». Esplorata nell'archivio storico

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Franscini: fa il maestro chi vuole e come vuole

PAGHE, guadagni, argomento saggiamente un minimum, ricorrente nelle carrente che proporzionato al probabil numero leggiamo: compare dentro, sopra e degli scolari, ed è di 300 lire in que' sotto le righe, come le note sul Comuni che hanno meno di 300 pentagramma. Come si starà a anime, 500 ne" Comuni di 300 a 600 contanti.? Pochi e meno di pochi. In anime, e 750 in quelli di maggior generale, note sotto II pentagramma. popolazione. Abbiamo detto che si Borsellini flosci e con II buco, «vuoti deve osservare, ma finora non si a perdere». In compenso, varietà di osserva da molti, giacché nel nostro monete e... contabilità perfetta, al di paese si dura gran fatica a là dei decimali. persuadersi che nel ricompensare le «I Ticinesi conteggiano funzioni pubbliche e comunicative è d'ordinario in lire, soldi e denari del un segreto infallibile per vederle Cantone: 6 lire sono pan a 5 di malissimo disimpegnate... I maestri Milano... Ne' pubblici conti si non troppo malamente ricompensati conteggia in lire, soldi e denari di appartengono i più al novero de' Milano o di cassa... Nelle tariffe cappellani detti scolastici, che nella cantonali il franco svizzero è valutato loro qualità di coadiutori del curato e a lire due di cassa... di maestri toccano una mercede di «Nulla in generale ci avea di più 600 fino a 1600 e più lire...». meschino che le mercedi annesse alle In breve. I più ricevevano paghe funzioni scolastiche nel nostro paese; di miseria, per non dire di fame, se le d'ordinario per le scuole primarie ricevevano, e l'attività di maestro erano da 50 a 100, a 150 lire diventava accessoria, integrativa di l'anno»... [Per un raffronto: nel 1854 altre occupazioni. Altro che l'usciere comunale di Comologno aggiornarsi professionalmente; se prendeva 10 fr. l 'anno: nel 1856 una mai qualche riempitivo sommerso, di «refezione» per 7 militi sul San straforo (a trovarlo!), per far Bernardino. 80 centesimi’]. quadrare il bilancio domestico e «Ora si deve osservar la circolare sbarcare il lunario con minore 3 ottobre 1835 che ordina molto stento: «Una tale grettezza fa in

44 quanto ai precettori che mancano de' effetto... Abbiamo visto più altre [] mezzi di coltivare il proprio spirito e con entrovi quaranta o cinquanta di promuovere efficacemente la scolari, di cui solo otto o dieci coltura dei loro allievi». trovavan posto attorno ad un Preparazione. requisiti, tavolone per iscrivere e far di conti: assunzioni... gli altri aspettavano che finisse «Per essere ammesso a maestro di l’anno e che que' primi lasciassero qualsiasi scuola è necessario essere vacuo il posto... Non parliamo degli cattolico e di ottimi costumi, e utensili scolastici, come tavole nere, conoscere a sufficienza tutte le modelli di scrittura, carte materie che debbono essere geografiche, perché se ne difetta insegnate. L'attestato d'idoneità viene quasi universalmente... rilasciato dall'ispettore distrettuale, «La cagione di tanta meschinità previo esame verbale e scritto, che il convien rintracciarla nella mala candidato avrà sostenuto avanti di lui amministrazione di molti comuni e e di due membri a ciò delegati dalla nella quasi generale mancanza di Commissione d'istruzione pubblica... fondi specialmente assegnati alle Si può dire senza far torto a niuno che scuole. I comuni sono d'ordinario finora fa il maestro chi vuole (non indebitati: e le rendite vanno quasi escluso il primo venuto), e come del tutto o nel pagare gl'interssi o vuole. Che se qualche aspirante è nell'ammortizzare». sottoposto ad esami, questi si Ordinamento scolastico, allievi, risolvono d'ordinario in una pura durata dell'anno... formalità. . Pochissimi maestri (per •la legge contempla scuole non dire niuno) hanno frequentato un maggiori... [ancora sulla carta corso di lezioni teorico-pratiche quando il Franscini scriveva] e intorno alla migliore e più adatta scuole minori... Le scuole minori maniera di istruire ed educare la hanno due classi o sezioni, l'una per li gioventù... prìncipii della religione cattolica, il «Di qua dal Gottardo la scuola leggere, scrivere e far conti e per le elementare è disimpegnata pel solito regole della civiltà: l'altra superiore, da un solo maestro, scarsamente per la continuazione dell'Istruzione ricompensato, e scelto talora non religiosa, della lettura e aritmetica, colla mira del miglior andamento per la calligrafia o bello scrivere, per dell’istruzione sibbene dello future gli elementi di grammatica e elezioni de’ consiglieri o veramente ortografìa italiana, per li rudimenti de' membri della Municipalità»... del comporre. e per li doveri del Aule, sussidi didattici, cittadino. Nelle scuole delle fanciulle amministrazione comunale... si deve aggiungere l'insegnamento «I comuni mancano quasi tutti di de’ lavori femminili...». sale riservate per la scuola. La casa «Va male per i maschi: ma va del curato o quella del cappellano, sia peggio per le femmine. Nelle scuole o non sia adattata, servir deve a tale di Comune ricevono d’ordinario

45 l'istruzione co' maschi, ma in grado E lo Stato?... inferiore, sicché non è gran tempo «Una Commissione di Pubblica che nella nostra campagna era molto Istruzione, composta di tre membri se la fanciulla di benestante famiglia del Consiglio di Stato - otto ispettori imparava non solo a leggere ma distrettuali - trentotto sotto ispettori anche a scrivere: se poi aggiungeva il di circolo ed altrettanti ispettori fare le somme, la resta e la locali quanti ci ha superiori di moltiplica. era quasi troppo... stabilimento pubblico d'istruzione «Nei villaggi la durata dell'anno non affatto elementare... La scolastico suole essere molto corta: macchina, malgrado della presunta in alcuni luoghi cinque, in alcuni altri azione di tante ruote, il più del tempo sei mesi al più: ed anche una è rimasta in riposo, e se a quando si colpevole indolenza vi fa del mette in moto, non fa che a sbalzi e guadagno o cominciando alcun mese malamente. Intanto trascorrono l'un più tardi, o terminando alcun mese dopo dell’altro gli anni senza che si più tosto. Aggiungasi le molteplici ottengano quei risultati che non si feste; aggiungasi la proclività di cessa d'implorare e a voce e per molti a profittare d'ogni bella iscritto... Crediamo che ogni uomo di giornata per isviar dalla scuola i sano criterio sarà del nostro avviso se figliuoli. Il regolamento ordina che la diremo che una trentina di ispettori di durata della scuola non sia minore di meno, e un operoso e capace ispettor sei mesi; quasi poi temesse un cantonale di più sarebbero

soverchio zelo, proibisce venga un'eccellente riforma». prolungata al di là di dieci»

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Fondazione in perpetuo della scuola per tutti i ragazzi di detto Comune

«Il popolo con comunali di fondazione, coll'aggravio di fare Istituzioni, e nel seno del popolo in perpetuo le esequie al fondatore. numerosi i benefattori, la più parte la domenica più vicina al suo privati cittadini, si sono ingegnati in decesso. Le soprascritte disposizioni ogni tempo di far guerra non avranno effetto se non dopò il all'ignoranza con la fondazione di decesso del fondatore. scuole minori e maggiori. Se non L'assemblea accetta l'offerto e che troppe volte accadeva che in ringrazia il benefattore del suo buon questo o quel comune i sacrifizii cuore verso la Comune» (il «buon fatti dagli avi fossero mandati a cuore» cesserà di battere tre anni vuoto dalla scioperatezza e dopo, verbale municipale 28 infingardaggine de' nipoti...» settembre 18281. Franscini Un'offerta non proprio di sorgiva spontaneità, vien da dire Prendiamo un caso. Il 4 settembre conoscendone i risvolti, fatta con un 1825 si riunisce l'Assemblea credito divenuto irrecuperabile, che il comunale di Comologno su richiesta Remonda vantava verso il Comune scritta di Guglielmo Remonda della insolvente, e invano reclamava da Barca: anni, e forse decisa anche di rimbalzo "L'oggetto per cui ho fatto a disaffezione o ripicca di famiglia, radunare l'onoranda assemblea di come lascerebbe sospettare il citato codesta Comune è quello di fare un verbale 28 settembre 1828, dal quale benefizio alla mia patria se verrà si apprende che Giov. Maria Bezzola, gradito dalla stessa Comune. Questo non beneamato genero del da poco benefizio consiste nella fondazione in defunto benefattore scolastico, ha perpetuo della Scuola per tutti i impedito al Sindaco Carlo Mordasini ragazzi di detto Comune, mediante di procedere come di legge però che essa Comune si costituisca all'inventario dei beni, e la garante e sigurtà di detta fondazione Municipalità, considerando che la in perpetuo; a tale effetto cedo il mio signora Anna Remonda figlia del fu credito verso di detta Comune, di lire Sig. Guglielmo Remonda della Barca cantonali 13 305. 139.diconsi come si sa pubblicamente si trova in tredicimilatrecentocinque, soldi 13 e demenza e che i suoi figli sono in età denari 9 [12 denari = 1 soldo], il cui di minorità, ed avendo inteso che il fu interesse ossia fitto è di lire 613,5 sig. della Barca ha fatto testamento diconsi seicentotredici, dinar nel quale non riconosce per niente il cinque: questo interesse ossia fitto suo genero sig. Giov. Maria Bezzola. sarà impiegato come sopra e come e considerando... eccetera, eccetera, meglio sarà stipulato nell’istromento ha risolto come risolve...di passare

47 calda calda la patata al Molto Ill.mo non si vuole dividere la scuola tra le Tribunale di prima istanza di due località). Capita ad un certo Locarno. momento di avere l’acqua alla gola: Un legato sulla carta dunque, non c'è il becco d'una lira per pagare i visto che le tredicimila lire e rotte del maestri, delle 613 virgola 5 Remonda il Comune le aveva già d'interesse cosi ben calcolate : e lo consumate da un pezzo, ma pur Stato risponde picche. Invocando a sempre un'azione meritoria, che per giustificazione che il lascito anni tuttavia provoca discussioni Remonda basta e avanza per pagare i accapigliate tra Municipio e maestri. Bell'affare! Paga tu che pago Assemblea, e nella stessa Assemblea io...! Franscini non calcava davvero (il 31 ottobre 1830 quelli di Spruga la penna. se ne vanno sbattendo la porta poiché La vicenda scolastica locarnese del 1863: le dimissioni Vanetti

Anteponiamo alla ricognizione in «Pronunciamento» del 1855. Onsernone la vicenda scolastica Sull'argomento ci proponiamo di locarnese del 1863 (la seguiamo sui tornare con agio di spazio in altra verbali municipali), per un serie di «Speciale sabato». se il preliminare punto di riscontro alla direttore Giò non muta programma falsariga fransciniana. rispetto alla nel timore di dover mutare di questo quale i borghi. Come Franscini passo la testata del giornale in «Eco... chiamava i centri, presentano in dell'». Anzi, per dirla tutta, è genere scarti ridotti, meno clamorosi. anche per vedere lui agitare festevole D'altronde parlare di Locarno è la bandierina di starter, che già parlare dell'Onsernone, per un l‘«escursione» comincia con la verso o per l'altro (e il «verso» non «punzonatura» in Piazza Grande e un manca mai, come ultimamente con le «giro di campanile». mucche fuoruscite» da a rivendicare il diritto all'alloggio ai 15 gennaio 1863 Giardini Rusca. intorno al «Toro» di "Visto il foglio 11 corrente, con Remo Rossi). cui il Sig. Sereni Gius, dà la Inevitabile poi per la Locarno del demissione da maestro della Scuola 1863. ripiena di «fuorusciti» elementare minore maschile — onsernonesi (tra loro qualche classe superiore — pel fatto di essere maestro con le Carte in regola), che stato altrove nominato professore, si vi avevano trovato rifugio e lavoro, risolve di Invitarlo a presentare sfuggendo al regime della avantutto un abile rimpiazzante». «Repubblica dei luogotenenti e della 20 gennaio 1863 camorra» instaurata in valle dopo il «Si rimettono per l’esame >

48 rapporto per domani a sera le istanze "Il Sin. Ing. Municipale Franzoni... di Marconi Pietro e Vanett Pietro per ha fatto apporre dei sigilli per essere accettati rimpiazzanti il Sig. constatare se i muri della casa in cui Sereni...». si tiene la scuola dell'Asilo siano in Il verbale qui registra l’arivo di... movimento. Si ha per «San Paganino»: la prima delle comunicazione». quattro rate dello stipendio ai maestri. E un arrivo che interessa: 30 gennaio 1863 maestro Sereni, 117 franchi. Per «Presa cognizione rapporto 27 confronto;45 franchi annui a Motto andante col quale il nuovo maestro Agostina «come suonatore della Vanetti fa rapporto per l'indisciplina campana e regolatore dell’orologio della sua scolaresca, e dichiara il della Torre». Al professore della nome dei principali. Si incarica la scuola di disegno, stipendio super e Commissione scolastica della permessa di dare lezioni la domenica. necessaria sorveglianza e misure che «sendo un mezzo maggiore di crederà del caso». propagare quest'ultima scuola, e Tempestività d'intervento, carta sottrarre i giovani all'ozio nelle feste. bianca alla Commissione scolastica: perbacco, non sarà più volata una 21 gennaio 1863 mosca. E i genitori, chi sa che "Ripresa in considerazione la «cresima» ai pargoli tra le pareti domanda 10 andante con cui il Sig. domestiche! Sentiamo il maestro: Sereni Giuseppe dà la demissione da Locarno. 26 febbraio 1863 Alla maestro comunale, e Lodevole Municipalità ecc. sentital'opinione della Commissione Ben triste circostanze obbligano il scolastica, si risolve sottoscritto a fare alle SS.LL.00 la 1. 1 di accettare la data demissione qui in appresso dichiarazione. 2. di promuovere al posto che Le ripetute visite, le ammonizioni occupava il Sig. Sereni il Sig. e minacce replicate fatte dalla Maestro Jelmini Francesco Delegazione Municipale alla scuola 3. di incaricare a via provvisoria e di sua direzione, allo scopo di salva la ratifica della competente ristabilirla a quella disciplina che Autorità superiore,ilI Sig. riesce indispensabile al suo Vanetti Pietro di Battista. progredimento, di tutto questo nulla 4. di farne rapporto al Sig Ispettore valse a ridurre i scapestrati sul retto scolastico» cammino. E come egli già disse altre Segue un'annotazione all'inglese, un volte alle SS.LL.00., tutto è effetto «si ha per comunicazione». dell'esempio di alcuni, i quali sono di sull'apposizione di sigilli di controllo una inclinazione impossibile dal lato su muri scolastici «in movimento» suo a correggersi. Frammischiati (per fenditure»). Quisquilie! Non si costoro ai buoni sono loro di un abbozza una piega. Non cera ancora velenoso contagio. l'«Eco» a ficcare il naso nelle crepe. E come mai, dirà il sottoscritto

49 alle SS.LL.OO.. potrà un maestro Vanetti Pietro ottenere rispetto, obbedienza da E come spesso capita in simili scolari i di cui genitori loro danno franpenti, per il povero Vanetti libero l'adito ad una cattiva condotta piovve sul bagnato. Subito il giorno cecamente proteggendoli nei loro dopo. falli? E tali asserzioni fa il sottoscritto imperciocché ne ebbe 27 febbraio 1863 triste prove. Ecco dunque i frutti del «Visto il foglio 26 corrente, con modo con cui alcuni genitori educano cui il sig. Vanetti Pietro dà la i loro figli; frutti di cui un giorno ne dimissione da maestro comunale, si assaggeranno tutto l'amaro. Non risolve di accettarla, essendo che si degli allievi si vede innanzi il sa che l'andamento della scuola è sottoscritto, non una riunione di tutt'altro che soddisfacente. Sarà fanciulli disposti ad essere istruiti ed perciò pubblicato il concorso per il educati, ad obbedire e rispettare il rimpiazzo, ma in questo frattempo maestro, ma fatto eccezzione ai pochi resterà il Vanetti a suo posto». dei quali non può essere soggetto di Un mese dopo, di male in peggio: lamento, egli si vede innanzi un Locarno. 4 marzo 1063 branco di biricchini avversi al Alla Lodevole Municipalità ecc. principio d'ogni bene, al male La scrupolosa missione che venne soltanto inclinati e che disprezzano affidata dalle SS.LLOO al quasi direbbe l'istruzione. E quivi, o sottoscritto, gli impone il dovere di Signori, non han termine i tristi e notificare a loro che Arnoldi numerosi inconvenienti, perché non Francesco di Giuseppe, di lui allievo, solo diversi suoi allievi peccano discolo in primo grado e dotato di nell'anzidetto, ma altresì si fan lecito una indole cattiva, ha osato assalire di insultare il maestro ed in iscuola e con un ferro acuto (che il sott.o tiene per le pubbliche vie. Ad un tale ora per prova presso di sé) un suo oggetto si fanno da loro apposite compagno, Lovetti Giuseppe di congiure, ed a ciò finalmente si Luigi, e lo colpi nella spalla sinistra. riduce la di lui posizione di maestro. Per buona fortuna, la ferita che Per conseguenza di quanto sopra, vennegli portata è leggera e lasso oramai di passare dispiaceri, e comecché passasse col ferro gli abiti di sopportare quanto in posizione e questi si fosse internato alquanto diversa assolutamente non avrebbe nella carne non arrecherà, egli potuto. il sottoscritto dichiara alle crede, nessuna conseguenza. SS.LL.OO. di rinunciare alla carica Tuttavia o Signori, a loro si appella il di maestro, e le prega a volere quanto sott.o chè questi non è fatto da prima farlo rimpiazzare da quegli che potersi tollerare: egli è di una tale alle SS.LL.OO. parrà a proposito. gravezza che chiama il Suo complice Con ossequii'» e rispetto si indegno a stare in una scuola. Ed dichiara delle SS.I.LOO devot.mo abbenché il sott.o abbia più pochi Servo giorni ad essere maestro, pure non

50 intende assumersi la custodia di un 27 marzo 1863 tristo che dominato d'una feroce «Ritenuta la necessità assoluta di natura avrebbe potuto accausare provvedere altri locali per le tre una disgrazia. scuole comunali maschili, A loro norma, con dist.a stima e essendoché due delle attuali, quelle rispetto delle SS.LLOO. esistenti nella casa municipale P. Vanetti difettano di luce, e per molta umidità 5 marzo 1863 malsana, e quelle nel già Convento Ultimo soprassalto disciplinare di Si Francesco, il Commissario non del Municipio. ne può concedere più lungamente l’uso, si risolve di incaricare i Sig. Rapporto Vanetti circa azione Municipali Galli e Franzoni cattiva di 4 allievi Guglielmo di tentare di far contratto «Si rimette alla Commissione colla Società del Palazzo scolastica il rapporto 4 corrente, con Governativo per tre locali nello cui il maestro Vanetti notifica, stesso». perché non si lasci passare impunita, la mala azione commessa da Arnoldi 1. aprile 1863 Francesco di Giuseppe, ferendo in «La commissione Galli e una spalla con un ferro acuto il suo Franzoni Gugl.o riferisce che il Sig. compagno Lovetti Giuseppe: nota Mariotti Ant.o amministratore del però che la ferita è leggera, e che non Palazzo Governativo è disposto ad avrà alcuna conseguenza. affittare i locali occorrenti per le scuole maschili al prezzo di fr. 70 Molinari Giusepppa cadauno. Si risolve di stringere ammonita per insulti a contratto al prezzo suddetto, Maestro presente la scolaresca essendoché non puossi ottenere «Sapendosi che la moglie di alcuna riduzione». Molinari Giuseppe jeri l'altro si è 9 maggio 1863 permessa di entrare nella Scuola Vanetti lascia il «purgatorio» (per il Vanetti e d'insultarlo alla presenza resto dei suoi giorni lavorativi farà della scolaresca, si risolve ai l'esattore comunale), l'Onsernone incaricare la Commissione scolastica esporta maestri a Locarno. di fare chiamare a sé dinanzi la «In rimpiazzo del dimissionario suddetta Molinari per una Sig. Vanetti Pietro, si risolve, sulla redarguizione, essendo che quando i proposta del Sig. Ispettore parenti hanno a lagnarsi dei maestri scolastico, nominare maestro della devono portare i loro lamenti alla Scuola elementare minore classe II. Municipalità». il Sig. Fontana Francesco di Intanto che il maestro Vanetti... Mosogno per il corrente anno conta i giorni, leggiamo come si scolastico alle condizioni esistenti stava ad aule in borgo. Sarà staccato a favore Vanetti un mandato di fr. 60.20 a saldo suo

51 stipendio fino ad oggi». scartabellare nelle prossime puntate. Un fior di stipendio rispetto a quelli in Onsernone, dove andremo a

«La sera del 12 corrente, sulla strada circolare avanti la casa Mella all'Ingresso di Loco, Il signor consigliere Giovanni Schira venne assalito da due Chiesa, padre e figlio, riportandone due ferite. Il Chiesa padre venne immediatamente arrestato: l’indomani venne pure tradotto al pretorio il figlio. La inchiesta preliminare procede alacremente. Tardammo sino ad oggi a rendere di pubblica ragione il luttuoso fatto per non destare un anticipato dolore che la dichiarata gravità delle ferite dovea cagionare. Al presente i medici curanti ci autorizzano a dichiarare trovarsi l'ammalato in corso di guarigione. Un si grave fatto non solo colpì di dolore tutti gli amici di questo caldo patriota, ma rattristò tutta la Valle di Onsernone, la quale va debitrice alla singolare attività ed allo spirito d'intraprendenza del signor Schira se ne' scorsi tre anni anni di generale strettezza vide triplicato Il prezzo della treccia di paglia che si compera ogni settimana sui mercati di Loco e di Russo a prezzi contanti».

Tra i fuorusciti onsernonesi i maestri Chiesa e Nizzola

Da una lettera del 22 novembre 1857, al grandioso banchetto per la 1863 di Luigi Rusca (Commissario nomina all'Hotel Corona, gli avevano governativo) a Giovan Battista Pioda donato, cimelio raro per conio e (Consigliere federale, assai legato dimensioni, una splendida medaglia agli Onsernonesi, che il 31 agosto d'argento per le sue benemerenze

52 verso la Valle): quell'Antonio Nizzola, una volta già "Quella valle già una volta cosi dalla loro parte, con il quale erano in ridente. dove si leggeva il contento rotta furiosa e al quale lo Schira su tutti i volti, al presente la si granconsigliere aveva fatto direbbe cambiata in una tomba. Mi assaggiare, secondo abitudine, le sue diceva giorni sono il Giudice Carlo «branche di ferro». Schira di Berzona che il proprio Dal «Martello» del 12 febbraio paese è diventato una vera spelonca, 1864: «1858. 3 gennaio. Attentato la maggior parte di quegli abitanti alla vita dì Antonio Nizzola sulla avendo dovuto emigrare. In una piazza di Loco, e caccia a suo figlio. parola l'aria è tesa, tesa quanto può Autori il Sindaco di Loco e alcuni esserlo, e sarà gran ventura, se in suoi barabba. La scuola maggiore quella valle, non succede una rimane chiusa per alcuni giorni». catastrofe» Dall'archivio storico cittadino Abbiamo accennato a Remigio riportiamo una lettera del Chiesa e Chiesa e Giovanni Nizzola una del Nizzola, un oblò sulla (riquadrato sotto), entrambi situazione dei «fuorusciti». «fuorusciti», entrambi in quegli anni Locarno il 30 maggio 1863 sulla bocca compassionevole del Onorevole Signor Sindaco e Cantone. Municipali Il primo, per il padre e il fratello Io sottoscritto sento il bisogno di diciottenne ai «lavori forzati» nel informare codesta Lod.le Autorità di Castello di San Michele a quanto segue: Bellinzona: avevano reagito al Come è noto a molti anche per dominio che pesava su Loco e sulla semplice informazione, io da un anno Valle, ferendo con un ferro puntuto, mi trovo lontano da Loco, né avrei in uno scontro sulla pubblica via, il potuto andarvi senza correre sindaco e granconsigliere Giovanni pericolo della vita. Avendo ora affari Schira Taroch. La condanna (15 anni in Locarno, ci venni credendo al padre, feritore, 10 al fratello, trovarvi quella personale sicurezza accorso in aiuto e ritenuto correo) era che in questa città ospitale si stata inflitta nel settembre 1857 dal accorda anche agli esteri, non Tribunale di Locamo, previa solamente agli Svizzeri. Ieri l'altro esposizione alla berlina in giorno di però dopo essere stato ritirato quasi mercato (l'ultima volta che la tutto il giorno, uscii per una giustizia ticinese ricorse a quel passeggiata verso il lago .Giunto ludibrio pubblico). sulla piazza avanti al caffè dei Il secondo, primo fratelli Romerio mi vedo affacciare docente-direttore della Scuola Giacomo Schira di Loco, i1 quale a maggiore di Loco, per l'ostracismo bassa voce e con tono minaccioso mi datogli nel 1858 dai fratelli Schira disse: La finiremo presto In quella Taroch, che mal sopportavano la sua s'alzano dal tavolino il cons. indocilità. E poi era figlio di Giovanni Schira e l'avv. Marconi

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(Paolo) ed a lunghi passi si dirigono debito omaggio a questa popolazione essi pure a me proferendo anch essi che indignasi all'aspetto di tanto parole insultanti, io mostrai in sulle ardire di pochi disturbatori; e di prime alquanta risolutezza. ma questo Sig. Commissario [Luigi poscia adendomi presso ad essere Rusca] che prese tosto tutte le misure assalito e maltrattato, mi rifugiai nel opportune ad ottenere che nella sera negozio della vedova Neuroni e più del 26 non fossi più oltre molestato. tardi dal Sig. Gianetelli. I tre suddetti Io alle SS. LL. OO. esprimo la a cui erosi congiunto l'avv. fiducia che nel caso di bisogno Mordasini [Paolo] passeggiavano vorranno procurare che la lungo tempo vicino al citato negozio tranquillità del paese non sia in attesa ch'io uscissi, entrando pure disturbata, e che sia anche a me in parte nella bottega sotto altri garantita quella sicurezza personale pretesti. di cui abbisogno durante il mio Io non sortii di là che quando fui soggiorno che intendo di fare in assicurato che eransi allontanati. questa citta, in prossimità della mia La sera dopo fu pure rimarcato sgraziata famiglia. da molti Locarnesi qualche altra Coi segni della più distinta stima piccola dimostrazione da parte di ed ossequio, mi dico delle SS. LL OO Schira Giacomo. Umile ServoRemigio Chiesa Di questi fatti posso citare «Sgraziata famiglia»: i figli specialmente i Sig.ri Municipali piccoli abbandonati a Loco, la Franzoni Guglielmo, presente la sera moglie demente e la cognata poco prima, e Dottore Galli [Giuseppe], meno, per il marito «ai ferri» nel che graziosamente stavano «San Michele». osservando la sera seguente acciò Povere donne dell'Onsernone, non corressi pericoli. sfiancate dal lavoro, dal peso Le SS. LL OO, non sono chiamate domestico, con la mente vacillante per istituto a giudicare per l'ingombro di assilli e dispiaceri dell'accaduto, ciò essendo repressi, quei groppi di magone prerogativa dei tribunali; né io confidati solo alla binda intendo ricorrere per questo, ma nell'interminabile intrecciare. Se ne volli informarle onde sappiano che, incontrano, ridotte in quello stato; e se cittadini ticinesi non possono per che rovina per famiglie e comuni avventura godere di quella ospitalità ricoverarle a quel tempo al proverbiale onde distinguesi manicomio di Como. Locarno, non e per opera di questi In Municipio si mette a verbale il cittadini; dai quali non ebbi mai a 6 giugno 1863: soffrire il minimo dispiacere, bensì «Si dà lettura di un foglio 30 da forensi che vogliono introdurre in scorso maggio di Remigio Chiesa, questa città i germi della loro con cui narra di essere qui stato moderna civilizzazione. minacciato dai suoi paesani di cui Intanto non ho che a rendere il declina i nomi. La Municipalità, visto

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che nulla domanda, nulla risolve, onde, se è loro possibile, tranne di ritenere in atto il suesposto unimoformarvisi in tempo utile. foglio». Colla preghiera a cod.o Bellinzona. 2 Ottobre 1863 Municipio d'essermi cortese d'un suo Alla Lodevole Municipalità della rescritto in proposito, mi pregio di Città sottoscrivermi delle SS LL OO. di Locarno Umile Servo Onorevoli Signori Sindaco e Prof. G. Nizzola Municipali.' In calce all'istanza, un preavviso Diversi Onsernonesi che si di pugno del Municipale Righetti in trovano in Locarno o nelle sue data 6 ottobre 1863: due o tre vicinanze desidererebbero esercitare considerandi appuntellati alla i loro diritti civili in occasione delle legislazione elettorale e un «si nomine federali del 25 corrente: e risolve» che... non porta voti alla per mezzo mio chiedono da codesta terna liberale. Considerando che il lodevole Municipalità se. Prof. Gio. Nizzola non dimora in presentandosi essi al burò elettorale questo Comune e che gli altri non si di codesto Circolo, per deporre il conoscono, si risolve che non abbia loro voto a favore della preconizzata ad ammettersi la istanza Nizzola. terna liberale [Pioda, Jauch, Rispondere al medesimo coll'articolo Capponi] vi sarebbero ammessi. citato riformato. Si desidera, al caso, dietro quali (Art. 10. legge 1. marzo 1855). formalità ciò potrebbe ottenersi, Remigio Chiesa di Loco maestro a Locarno

Del maestro Vanetti abbiamo squadernato quel che c'era da squadernare: come la pensava, come impugnava la penna, il perché e il percome della sua «estromissione» dalla scuola. Diamo un cenno dei suoi colleghi Jelmini e Fontana, citati al margini della vicenda. Francesco Fontana, onsernonese di Mosogno. Scrive di lui l'Ispettore scolastico: il 8. Maggio 1863 Alla Lod.e Municipalità di Locarno Facendo seguito alla verbale comunicazione di jeri compiego i recapiti [requisiti], de' quali è in possesso il Sig. Fontana Francesco di Mosogno, proposto a succedere come Maestro al demissionario Sig. Vanetti. Dal tenore degli stessi troverete con che chiamarvi soddisfatti della scelta: nel che io posso assicurarvi che le scuole già da lui dirette in questo circondario hanno sempre dato commendevoli risultati, ascrivibili nella maggior parte al di lui zelo operoso ed intelligente capacità. Come poi dissimo di presenza, lo resi avvertito acché Lunedi prossimo si trovi a disposizione Vostra per quanto occorre, e per incominciare la scuola.

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Vi assumerete cura di far avvertito dell'occorrente il Sig. Vanetti. Con perfetta stima e considerazione L’Ispettore Avv. Pancaldi Michele Francesco Jelmini, maestro «forense» anche lui. La è in buzza e la posta da Locarno ad Ascona ci mette tre giorni Ascona. 4 ottobre 1863 Alla Lod. Municipalità di Locarno, OO. SS. Presidente e Consiglieri Municipali! Con officio n. 3610, in data 28 settembre anno corrente, (pervenuto al sottoscritto solo jeri a motivo dell'ingrossamento della Maggia) codesto Lod. Municipio comunicava al sottoscritto la conferma in lui fatta per un quadriennio nell'ufficio di Maestro della scuola elementare minore maschile comunale di Ila classe. Ringraziando le SS. LI. OO. della fiducia in lui posta, il sottoscritto con la presente intende dichiarare la di lui accettazione. promettendo in pari tempo di far ogni possibile da parte sua per non risultare indegno della Loro confidenza, che altamente apprezza. Rinnovando i di lui ringraziamenti ha l'onore di riverirle distintamente e sottoscriversi delle SS.LL.OO obbendientissimo servo Jelmini Maestro Franscini scriveva che pochi maestri seguivano corsi di metodica. Ne abbiamo uno sottomano, Remigio Chiesa, e il nome porta in Onsernone. che nel 1854 offriva i suoi servigi alle scuole locarnesi Bellinzona, 10 Ottobre 1854 Alla lodevole Municipalità di Locarno Onorevolissimi Signori Sindaco e Municipali! Essendo a cognizione del sottoscritto l'avviso di concorso pubblico sul foglio ufficiale per la nomina del Maestro della scuola maschile prima classe di cotesta Città, perciò prega codesto lodevole Municipio a passargli detta nomina alla scuola, alla quale concorre colla supplica che presenta. Inquanto poi ai ricapiti [requisiti] voluti dalle leggi, si riserva a presentarli alla fine del corso di Metodo, al quale attualmente assiste. Riguardo alla condotta della scuola promette, che sarà sua somma premura il condurla a seconda dei vigenti regolamenti scolastici. Pronto a presentarsi anche in persona ad ogni invito, che sta attendendo, prega codesto Lodevole Municipio ad aggradire i sensi di distinta stima e considerazione. Loro Dev.mo Servo Chiesa Remigio di Loco L'esito di questa domanda e il seguito lo leggiamo in un opuscolo dell interessato (La mia difesa. Milano 1862): «Intanto io viveva a Locarno, dove almeno ero sicuro della mia pelle... Allora fu che, essendo aperto il concorso per una scuola che ebbi già l’onore di dirigere negli anni 1854-55. e 1855-56, vi aspirai, e venni nominato maestro dalla Municipalità di Locarno, con approvazione dell'Ispettore». Dal verbale 14.81861 risulta che insegnò a Locarno anche nel 1860-61: gli si versano 400 fr. «per la totalità del suo stipendio, essendoché durante l'anno non gli venne fatto alcun versamento acconto, conformemente erasi stabilito nel relativo contratto». Remigio Chiesa (Ghetta) di Loco. Motivi a bizzeffe per parlare e riparlare di lui, forse il più noto dei «fuorusciti», con l'altro lochese Giovanni Nizzola. professore di grande prestigio nel contesto scolastico cantonale, luganese in particolare, e di

56 riconosciute benemerenze.

Il lascito Peverada per la fondazione della scuola di Loco

IL SUDDETTO testatore Locarno, di quale somma, sia in comanda, vuole, intende e lascia, contanti ovvero in boni fondi, sia che dalla facoltà da lasciarsi a la messo in possesso l'onoranda sua morte e dopo la morte di sua Squadra di Loco, con obbligo alla moglie sia prelevata una somma di medesima onoranda squadra e lire milano 4500. dico L. 4500 suoi agenti d'impiegare utilmente moneta di milano al corso di la suddetta somma, il di cui reddito

57 servir debba di stipendio o salario, Loco Onsenone Pieve di Locarno, e mercede per la scuola che il coll'assenso, ed assistenza altresì del Reverendo Capellano del di Lei figlio Martino ivi presente Sufraggio dovrà fare a ragazzi annuente, facendo pertanto tutte le della detta onoranda sauadra di seguenti cose, come erede del fù Loco, insegnando a leggere Carl’Antonio scrivere, e far conti, ed a' quali Peverada di Lei ragazzi ogni giorno dopo la scuola fratello, di farà recitare un Pater ed ave e propria sua requiem a suffragio dell'anima del volontà, non benefattore; intendendo pertanto sforzata, ne l'antescritto Signor Testatore e sedotta, ne Benefattore che l'onoranda sedotta, ne squadra o confraternita del sedotta... suffragio debba procurare d'aver ha fatto, e per tale effetto sempre una fa Cessione persona di scienza, prudenza, e libera franca, ed probità. assoluta nelle Ogni qual volta però che mani, e possanza delli Signori l’onoranda Squadra di Loco e la Giovan Battista Contarmi. Giacomo Veneranda Confraternita del Schira. Giacomo Luchini. e Gulielmo Suffraggio non volessero Luchini come Deputati provedere il richiesto ed dell'Onoranda Squadra di Loco ivi opportuno soggetto per la detta presenti accettanti, e stipulanti in scuola o non accettare suddetto nome e come alla Vicinanza 14 Legato tale fondo o somma e Gennaio anno corrente... reddito ritornar debba e devoluta Segue una lista di crediti in sia a prò e benefizio dei poveri più ragione di vendite, verso: Guglielmo bisognosi dell'onoranda Squadra Chiesa per L. 1190 Can'Antonio di Loco. Cosi sia fatto non Carazzi per L. 590 Giovanni Schira altrimenti. per L. 1100 Giacomo Schira e fratelli per L. 400 Dal testamento (notaio Ferrini, Guglielmo Ferrazzini per L. 1785) 200 Giovanni Morgantini per L. 100 *** Giacomo Lucchini per L. 246 Paolo e Dai rogiti del 1798: fratelli Morgantini per L. 147.10 In Nome del Signore Amen Tutto ciò suddetto... pel prezzo L'Anno della di Lui nascita Mille e valore di Lire Milano al corso di Sette Cento Novant'Otto, in questo Locarno L 4000... in compito saldo giorno di Venerdì cadente alii due di del legato lasciato dal fù suo fratello Marzo La Signora Maria Giacomino Carl 'Antonio Peverada come da suo attual Moglie del Signor Paolo testamento... a favore della Scuola Cantorini ivi presente annuente di dei Ragazzi di Loco...

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Li Signori Giacomo Luchini, del detto Legato, questo debba Giovan Battista Cantorini, Giacomo cadere nelle mani degli eredi del Schira, e Gulielmo Luchini tutti suddetto Testatore, e il medesimo Deputati dell'onoranda Squadra di fondo, e prodotto si dovrà distribuire Loco in ordine alla Loro Autorità, e alli più poveri del paese, come da Deputazione di detto Pubblico in Testamento. datta 14 Gennaio passato prossimo... A prò e suffragato del pio sono divenuti. come divengono al Testatore il Signor Maestro dei presente obbligo della manutenzione suddetti Scolari ogni giorno dai perpetua del Legato suddetto... medesimi Ragazzi dovrà far recitare Gli suddetti Deputati a nome cinque pater, Ave, e Requiem, ed il come sopra dal principio del sabbato di ogni settimana recitare le prossimo Mese d'Aprile in avvenire Litanie della Beatissima Vergine, s'obbligano virtù della suddetta come pure il detto giorno insegnerà Cessione alla Manutenzione la Dottrina Cristiana in Spiritual perpettua della Scuola da farsi ai istruzione dei suddetti Ragazzi, Ragazzi di Loco... per mezzo de! acciocché questi siano non solo Reverendo Signor Capellano del istrutti nelle Scienze, e belle Lettere, Suffraggio di Loco, insegnando ai ma altresì nella viva Religione medesimi a Leggere. Scrivere, e far Cristiana Cattolica, e timor di Dio, conti. Obbligandosi, come primo fondamento di tutte le Scienze. s'obbligano gli Suddetti Deputati a Con patto, e condizione, che il nome come sopra d'essere in tutto, e maestro di Scuola non debba per tutto garanti tanto della Somma percepire di più del quatro per cento Capitale come del prodotto in della suddetta Somma Capitale di L perpetua manutenzione, quale dovrà 4000 cosi intesi, ed il sopra più dovrà mantenersi ed essere durevole in essere in vantaggio del publico per la perpetuo, e sino in perpetuo al perpetua manuten zione del suddetto Publico e comune vantaggio di tutti i Legato... Ragazzi di Loco, che voranno Fatto, e stipulalo a Loco in approntarsi di tal opera pia. casa d'abitazione della suddetta Ma siccome il Capellano Cantorini. presente del Suffraggio per l'età sua Testimoni furono Giacomo avanzata si trova incapace a poter figlio di Giuseppe Cantorini, addempire. e soddisfare tale Legato, Carl'Antonio figlio di Gulielmo si lascia il jus, e Diritto alla suddetta Chiesa e Pietro figlio di Gulielmo Erede di elegere un'altra persona Corazzi tutti di Loco figli di Famiglia benevisa alla medesima, capace però giusta. alla suddetta Scuola fin a tanto, che La formula di chiusura notarile vi sia Capellano giusta il suddetto informa in latino che l'atto in copia Testamento. autentica è di mano di Vincenzo Con patto, e condizione però, Maria Cadoni, del fu Carlo Remigio che tralasciandosi l'addemplmento di Loco Seghelina in Onsernone,

59 notaio pubblico in Locarno, con licenza elvetica e papale. A Loco in tempi non procellosi

«Dal 184-1 al 1849, nel cui frattempo vissi a Locarno, parmi che una segreta intelligenza fomentasse il mal umore tra i due partiti formatisi principalmente dopo la rivoluzione del 1841, e più ancora un avversione alla Chiesa e a quanto vi apparteneva. Si andava bensì alla Messa nei giorni di precetto, restando pure in fondo alla Chiesa, ma l 'antipatia alle pratiche religiose arrivava a far preferire alla meditazione la lettura di qualche giornale. Nelle scuole ginnasiali erano precettori uomini italiani nudamente teneri in affare di religione onde si può arguire la sorte degli allievi. Perché l'Arciprete di Locarno (Nessi) operò contro l'abuso di far gazzarra a Solduno il primo di Quaresima, vi si andò da Locarno colla musica, e la sera, al ritorno, sull'imbrunire si passò suonando, pur di far un baccano indiavolato sotto le finestre dell'Arciprete». «Nell’inverno del 1863 trovandomi in Locarno a lavorare presso il Sig. Avv. Alberto Franzonl avvenne che il 6 di gennaio cominciò a nevicare e continuò per 5 giorni, tanto che la neve raggiungeva l'altezza di oltre 60 centimetri, ed era estremamente pesante. Il giorno 1 11 festa della Madonna del Pianto in Chiesa Nuova, verso le ore 2 /2 pomeridiane, appunto nel momento in cui l'Arciprete Nessi sortendo dalla sagrestia attraversava il Coro per recarsi sul pulpito a spiegare la Dottrina il tetto della prima metà anteriore della Chiesa di Sant'Antonio cedette al peso della neve e rovesciò sui fedeli accorsi a udire la Divina Parola. 47 furono le vittime del disastro». «La popolazione di Loco era nel 1850-60 di ragazzi del lascito Peverada,Serafino a imparare Schira a 700 anime circa. Nel 1908 si trova discesa a leggere, scrivere e far conti, a colpi di verga 400 anime o poco più. Questa diminuzione di varia lunghezza. Anni in cui, anticipando di personale va attribuita un po' a tempi i tempi, lo «scandalo» dell'esposizione in procellosi passati dal 1850 al 1875, quando San Remigio di un quadro con l’Italia diversi individui preferirono vivere in pace risorta, scollacciata e mezzonuda, avrebbe all'estero anziché disputarsi la libertà nella fat to crollare la chiesa. patria loro a rischio della vita; un po’ al È quello l'orizzonte sgombro, 1'«allora» fatto che l'industria della treccia venne roseo al quale la memoria di Serafino assalita da una concorrenza formidabile rapporta in costante sottinteso il rovinio dapparte di quella chinese che fece degli eventi di poi in valle e fuori; uno ribassare d'un tratto il suo valore a prezzi sfondo di religiosità senza tentennamenti, derisorii da non poter più farvi assegno per biblica, mezzo di contrasto per leggere e vivere, onde chi non aveva altro reddito si interpretare con 1a certezza della fede il vide obbligato a desertare il tetto paterno, degradare del secolo, gli accidenti pubblici ad adattarsi altrove ad altri lavori, passar e privati. frontiere, valicar mari, prendere nuovi Allora, allora... domicilii. a modo delle rondini, a seconda La violenza non era all'ordine del giorno (e che gli interessi richiedevano». della notte), e i giornali non coniugavano di E i tempi «non procellosi»? Quelli della edizione in edizione il verbo «assassinare» fanciullezza. Di Serafino alla scuola dei (aggredire e ferire) per informare il

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Cantone della pacificità di Loco. avvocato Righetti [Attilio] salirono sul «In Onsernone o, diciamo meglio, a Loco, i pulpito e vi levarono il Crocifisso pugni, schiaffi calci bastonate, asserendo essere un pezzo di legno». inseguimenti minaccie, multe, raggiri Non scoppiavano tempeste alla prima intimidazioni, scorrerie erano all'ordine del alzata di ciglio o di testa dei parroci, non si giorno... procedeva alla spiccia per bandirli dalla Le votazioni per l'elezione dei Consiglieri e valle. del Deputati al Consiglio Nazionale si «Nel 1854 si scatenò una tempesta contro facevano ordite apposta come l'emerito Vicario Don Giuseppe Perucchi... convenivano. È stato detto che si facevan I maligni non cessavano di adoperarsi per votare i morti ed i voti d "Onsernone erano effettuare i loro neri disegni.. Che tempi! prezzolati. Tale il conto che si faceva della Premeva ai ribelli alla Chiesa di disfarsi di libertà dei cittadini. Delle assemblee e questo zelante Ministro... Fanno istanza votazioni al Comune di Loco non alla Municipalità perché raduni tosto parliamone". l'Assemblea per deliberare in merito al Le osterie non erano fortini contrapposti, Vicario. Altri fra i membri municipali non ci si andava a scaldare idee e propositi raccomandano prudenza per timore di guai dagli uni, a covare speranze e far voti dagli e cedono alle istanze. I rivoltosi prendono altri. ansia e divengono altari tantoché formato «I liberali avevano il loro ritrovo nella un nucleo da 12 a 15 individui attorno a Osteria Broggini i Moderati in quella di loro si impongono al Parroco e alla volontà Remigio Antonio Chiesa. del paese che intimidiscono e il buon Nei 1873 mentre una sera diversi giovani Sacerdote pensò bene di far partire sortivano dall'antica osteria di Remigio anzitutto la sorella che aveva con lui e la Antonio Chiesa i soliti appiattati, li sera, di notte, mentre la turba era andata al inseguirono a corsa precipitosa, gli tiraron teatro a Berzona. accompagnato fino a dietro alcuni colpi talché il Gio. Francesco Locarno da 8 o 10 Lochesi, partì alla volta Schira si ebbe il cappotto traforalo, e di Stabio, sua patria, dove lo attendevano correndo i fuggitivi senza riflettere dove, fu altre tributa zioni e persecuzioni per amor gran ventura se non si ebbero a deplorare del suo Ministero». gravi infortuni». Non si multava chi andava a messa... Non si strappavano crocifissi, non si all'estero, tra quei «marzocchi di segavano croci alla base, da gettare nei Berzonini». vortici dell'Isorno. «Quando il Curato Murali [asconese] poco «Recisa al suolo, si vuole dai soliti ignoti la dopo, abbandonò la Parrocchia, si croce grande fatta innalzare nelle Vattagne introdusse a reggerla un così chiamato dal Sacerdote Fornero. E come i Soldunesi Prete Volpini, che vi restò dalli sei alli 8 gliene avevano sostituita un'altra, i soliti mesi (fosse o no prete, questo non so)... segarono al piede anche questa e la Siccome nei giorni festivi chi andava in un gettarono nel fiume da dove l Soldunesi la paese e chi in un altro ad udire la S Messa, raccolsero e in segno di riparazione la ciò che costituiva un rimprovero per allogarono nella Chiesa di Solduno in Sindaco e Munìcipalità, così questa chiese faccia al pulpito». ed ottenne da quella di Berzona che Poveri Soldunesi, loro a far atti di venissero multate di due franchi per testa riparazione, e quei «massoni» di Locarnesi due persone che erano andate colà a a disfarli. Messa». «Verso il 1850 nella Chiesa di San Non si bruciavano i confessionali sul Francesco in Locarno mentre celebratasi sagrato, tra danze e canti. dal Prete Lucini la Messa festiva delle ore «1856. In quest'anno verso il fine di 9bre, 11 certi avvocato Zezi [Giacomo] e non saprei per quale motivo, il Parroco Don

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Agostino Muralti venne sospeso divise da viuzze, anditi e strette così dette; temporaneamente dall'udire le confessioni. ordinariamente ad un piano, poche a due...; In questa circostanza vuolsi che, ridendo, muratura in pietra e calce; copertura a abbia detto ai Rettori del paese che sendogli piode, pavimenti di legno con tavole od assi levata la confessione potevano abbracciare sovrapposti a travi; scale di legno a piani i Confessionali. Tanto bastò perché gli incastrati tra due mezzene di trave; camere stessi prendessero la cosa sul serio e di due metri di altezza o poco più, aperture all'indomani mattina Festa dell'Immacolata adattate all'altezza; focolare spazioso, cessi si recassero alla Chiesa e ne estraessero i formati di un asse tra due muri... Alcune due confessionali che accatastavano in case differiscono da quelle qui sopra mezzo al Sagrato alla vista di tutto il popolo accennate. che andava alla Messa. E appunto nel Quella della Famiglia Meletta fu tempo che il Sacerdote celebrava la S. Carl'Antonio, a mattina del gruppo, isolata. Messa cantata che i Messeri accompagnati Quella detta dei Notaj a 2 piani con portici dai loro amici di Berzona e di Mosogno al primo e secondo piano, in prossimità appiccarono il fuoco ai Confessionali ed della precedente. aprirono le porte della Cupola della Chiesa Quella dei Broggini, ora Carazzetti, a perché i fedeli sentissero il crepitare del mezzogiorno del gruppo, a 3 piani con fuoco e il loro baccano indiavolato e portici a colonne. fossero testimoni del falò». Quella del Signor Ferrazzi (viveva nel Non si sparava a zero sul clero in petizioni 1665, era al servizio del Delfino di Francia al Governo. Luigi XIV, aveva 3 case in Loco ed aveva 3 «Abbandonata dal Clero la missione figlie) e un suo ritratto si conserva a Loco evangelica, ed abbracciata un'impresa di nella casa del Signor Domenico Cantarini avarizia e corrutela, un Cappellano ozioso fu Eustorgio), fondatore di un Beneficio non potrebbe che portare danno alla omonimo in Loco, a due piani con portici a pubblica morale... Intenti solo ad colonna in ambo i piani, apertura in pietra aumentare dell'oro, od a passare la vita in lavorata, con gabinetto al secondo piano a gozzoviglie. I beneficiati di tempi andati levante della casa chiuso verso il portico non si curano mai di adempiere gli oneri, ed con porta a tre serrature, a sud ovest del incassano i redditi senza alcun utile del gruppo. paese... Quella del Peverada nel centro del gruppo a Loco, avendo un Parroco [Muralti] un'altro 2 piani con porte e finestre in pietra Cappellano [Giuseppe Serodino] ha lavorata, ora dei Gobbi. ecclesiastici più del bisogno, e da un terzo Quella dei Rigoni ai Molini, fabbricata sul non potrebbe avere che guai». modello di quella dei Peverada. Per dirla in breve, non si scriveva Quella di Carlo Chiesa ove dicesi alla dell'Osernone (come Luigi Rusca a Giovan Tamborna. Battista Pioda un trentennio più tardi) che A Niva, frazione la più bassa del paese, la «quella valle già una volta così rìdente, casa del Vonica, già capitano nelle milizie dove si leggeva il contento su tutti l volti al ticinesi, isolata, e situata al dissotto presente la si direbbe cambiata in una dell'Oratorio sulla strada che conduce ad tomba» [Inserto del 6 dicembre]. , più la Casa del Broggini, la prima CURIOSANDO di striscio in Pedemonte, a levante del gruppo di case, formante la dove abbiamo ritrovato il maestro frazione, fornita di portici. Francesco Fontana, facciamo tappa a In Rossa, altra frazione, la Casa del mezza valle, a Loco, balconata tagliacosta, Prevosto Broggini con portici. A questa si case arretrate a pensilina sull'imbuto trovava in prossimità un piccolo Oratorio, dell'Isorno. ora distrutto. «Case ammonticchiate le une sopra le altre, Nelle Pezze, altra frazione, la Casa detta del

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Scior Antonio (Lucchini) con portico. elettorale», al capitolo Morra Irpina (paese Il complesso di questi fabbricati uniti alle natale), dove parla del muro altissimo della 14 Cappelle della Via Crucis, Casa del Chiesa, davanti a casa sua:«Quel muro Parroco, Chiesa di S. Remigio, e Chiesa monotono senza finestre ha un piccolo della SS.ma Trinità offrivano sia a chi buco nel mezzo, e in quel buco, salendo per entrava nella Valle per la strada di scala altissima, ficcai un di l'occhio Pedemonte, sia a chi vi entrava per la strada curioso, e vidi tanti preti, seduti in cerchio, d'Intragna qualche cosa di pittoresco e pel e ebbi paura, e scesi frettolosamente... Ero colore bianco delle case e pel colonnati e fanciullo, e quella vista e quella paura non portici che vi si distinguono. mi è uscita più di mente. Mi dissero ch 'era Carlo Agostino Meletta, pittore, ne ritrasse il cimitero dei preti e conchiusi che i preti un quadro nel 1830 sul muro del ripiano stavano nell'altro mondo seduti, e mi nella Casa già Ferrazzi, da lui abitata. Là pareva meglio così, che stare supino in uno vedevasi il paese di Loco dipinto al scatolone inchiodato». naturale». Verso il 1839, cessò il caso di trasportare *** alla Chiesa i morti scoperti. Essi erano Tempi "non procellosi». Non incombe adagiati entro la cassa bensì ma con mezzo ancora sul paese e sulla valle lo strapotere corpo sporgente, sostenuto da cuscini in dei fratelli Schira (Taroch) non si parla di modo che la faccia del Morto guardava il «forche caudine per il pedaggio-pestaggio Cielo e poteva esser vista da tutti. Gli agl'indocili che rasentano la loro casa, non uomini avevano la barba rasa e portavano si parla di «fuorusciti» (in colonia a in testa un berretto bianco a maglia. Le Locarno e altrove a sognare o tramare il donne avevano la testa coperta, da un ritorno), non si parla di «camorra», non si fazzoletto, così detto, di damasco; tutti poi fanno falò di confessionali sul sagrato. colle mani incrocicchiate e la Corona del S. Visitiamo la scuola in parrocchia con Rosario. Serafino Shira scolaro, che ricorda per filo Alla scuola e per segno cominciando da lontano. del Paltenghi Era Curato a Loco Don Carl'Antonio Dopo la morte del Curato Trombetta (1831) Trombetta di Berzona. Era piccolo di venne nominato a reggere la Vice statura ed abitava la casa che sta di fianco Parrocchia certo Paltenghi, probabilmente alla Chiesa, il cui giardino confina col di Sessa, i1 quale vi rimase per un po' di cimitero, detta anche la casa del tempo finché caduto ammalato se ne andò Trombetta... Quel buon Curato con suo via né ritornò più. Questi abitava la casa testamento 15 Ottobre 1831 legava... Segue parrocchiale che guarda il Sacrato, la distinta di un cospicuo lascito, con probabilmente di recente costruzione, od pensierino finale per la scuola: 1000 lire. almeno restaurata. Faceva la scuola a tutti i Il testatore Curato Trombetta morì in Loco, ragazzi del Comune, maschi e femmine. fu esposto al pubblico nella sua casa Era rigoroso, e, nei castighi che erano assai d'abitazione seduto su di una sedia a frequenti, faceva largo uso della verga, bracciuoli, portato cosi in Chiesa e dopo talché quando udivo il suono della campana l'Ufficiatura sepolto in una tomba nella che chiamava alla scuola, mi mettevo a stessa chiesa... piangere. D locale poi che accoglieva la Fu l'ultima volta a Loco che il parroco scolaresca era una delle due camere che morto fu esposto e seppellito secondo trovansi al piano più alto della casa questa usanza. Era usanza diffusa, e altrove parrocchiale verso montagna e nell'arco alpino persisteva ancora decenni precisamente, quella che guarda a ponente più tardi. e vi si accedeva dalla parte posteriore della Intorno a questa usanza c'è un ricordo del casa scendendo una scala stretta che De Sanctis (1817-1883) nel «Viaggio metteva a pochi passi dalla porta...

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Nella scuola si insegnava a leggere e partimmo a quella volta per non ritornare scrivere. Primo libro di lettura era il Jesus che nel settembre...Nel 1843 mio padre cosi chiamato per lo stemma che portava prese impegno per lui e per me di servire relativo al nome; poi veniva l'abbecedario, certo Remigio Zanoni. Ghep, di Auressio poi la Dottrina Cristiana, poi l'Ufficio della con negozio a Cigliano nel Vercellese. B.V. Si Insegnava anche l'aritmetica. In Partimmo in Marzo e ritornammo in aiuto Il, lui quale lavorante, ed io quale settembre...Impara l'arte... apprendista. e verso il principio di marzo

al Maestro venivano anche i capi di banco nel dicembre 1833 venne a curare le anime ai quali veniva commessa la sorveglianza. lochesi don Giuseppe Perucchi di Stabio, di Erano in uso allora le penne d'oca. «sempre cara memoria». Vent'anni dopo, Le vacanze eran frequenti, sia pei giorni divenuto scomodo alla consorteria locale, fissati dall'uso, sia pelle feste che quelle anime ardenti gli daranno occorrevano, sia pelle occasioni di funerali l'ostracismo alla loro maniera... Il riverbero che impedivano al Curato di tenere la dei confessionali in fiamme si vedrà scuola. Alla prima scuola successiva alle lontano nella Confederazione e oltre... Ma vacanze vi era il redde rationem. Un mazzo questa è storia che si dilata, da riprendere in di verghe stava ritto accanto alla pigna o inserto a sé. stufa per essere usato sulle mani di chi era Intorno a quest'epoca la scuola dei ragazzi e stato colto o visto in fallo fuori della scuola, ragazze venne trasferita nella Casa del o non sapeva la lezione. Trombette dove abitava un coadiutore al La scuola era annunciata col suono del Parroco. Questi tenne per qualche tempo la campanone. D'inverno i ragazzi portavano scuola passate poi a maestri appositamente la legna pel riscaldamento della stufa... istruiti. I ragazzi più ritrosi venivano anche puniti coll'essere chiusi in cantina entro qualche armadio. Via il Paltenghi, via altri due dopo di lui,

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«Figlio di «famiglia giusta» Tra loro desiderio. Ed io mi ricordo d'aver pratica e grammatica frequentato per un po' di tempo la sua casa, Avevamo aperto la serie di questi inserti di aver ricevuto i suoi ammaestramenti con un carico di domande sull'ambiente nel assiso al tavolo di cucina, e di aver quale maturava alle prove della vita la imparato gli elementi del latino tanto che gioventù onsernonese. Lo sappiamo: niente potei nel Collegio di Ascona essere ovatta, solo segni di sbozzatura a colpi di ammesso a continuare cogli altri discepoli paglietta di ferro. Ne è un esemplare il corso già incominciato di Prima Classe di Serafino Schira, che narra meglio di un latino. Per alcuni mesi fui quindi posto in giornalista, ed è un pozzo di San Patrizio pensione presso Giuseppe per la nostra curiosità. Lo lasceremo parlare Pancaldi-Ferretti, Oste in Ascona e ottima a tutto spiano, anche in seguito, persona e queste avveniva nel 1835. interrompendolo solo per un sorso d'acqua Nel 1836, i miei genitori pensaron bene di e una tirata di fiato. Salvo il caso, s'intende, collocarmi nei Collegio stesso e per 9 mesi che prima o poi il direttore dell'«Eco» non e mezzo all'anno mi mantennero colà ridiscenda di mutato parere e con un occhio finché sortii ammalato di febbre nel 1841 blu dai suoi ritiri spirituali in Verzasca, studiando rettorica per non più entrarvi. valle del cuore. Qui devo confessare che ho deluse in pieno La casa che mio padre aveva acquistato da le speranze loro ed ho mal corrisposto a Giovanni Lucchini era situate nella terra di tante cure e sacrifici che fecero per me. Loco sotto la Piazza Piccola e componevasi Avevo poco senno ed ero scarso d'ingegno. di cucina. solaio e stanza sotto divisa in Sono 6 anni di pensione che i miei buoni due, con due lobbie e due ripiani, cantina e genitori sostennero col lavoro delle loro spazza casa. braccia e coll'aiuto delle mie care sorelle Mio padre cominciò ad abitarla verso il maggiori Margherita e Mariangela, lavoro 1832 trasportandovi la famiglia che che per buona sorte, a quei tempi fruttava componevasi di mia madre, mie sorelle onorevolmente la treccia, oggetto di loro Margherita e Mariangela una il 10 " nate la occupazione, ricercata, e mio padre traendo prima il 10 luglio 1818 e la seconda il 14 buoni stipendii dalle campagne che faceva settembre 1820, di me nato il 21 agosto al soldo di Antonio Mancini, .qual suo 1826, e del mio fratello Gio. Battista rappresentante a Saluzzo. E poi da notarsi Pellegrino, nato il 24 giugno 1828 e del mio che oltre la spesa per me avevano quella caro nonno Bernardo... della famiglia numerosa che allevavano e Qui Serafino sbaglia la conta e salta la grazie alla loro attività ed economia nascita di Marianna Rosa: 26 luglio 1831. seppero provvedere a tutto senza far debiti. Addì 27 giugno 1834 nacque il fratello Il Signore li benedica tutti e li compensi Lui Giovanni che ebbe a padrino il zio per me. Conosco che in questa contingenza Giovanni Spadini e a madrina Marianna fu ebbero i loro dispiaceri, ma è da supporre Giuseppe Meletta detta sposina, donna di che i tempi procellosi che passaronsi poi a grande pietà... Loco gliene avrebbero riservati altri di Verso la fine del 1834 i miei ottimi genitori maggiore portata se io fossi stato uomo devono aver concepite l'idea di farmi d'ingegno o tale da far ombra in qualche intraprendere lo studio nella speranza ch'io modo al dispotismo che vi dominò per ben avrei scelto la carriera ecclesiastica ed avrei 20 anni. corrisposto alle loro aspettazioni di avere Addì 24 luglio 1836 nasceva mio fratello un prete e a questo scopo devono aver Antonio tenuto al fonte Battesimale da conferito col sullodato Prevosto Don Giacomo Bianchini Giudice, e da Marianna Giuseppe. Meletta (Zoppetta). Invece alcuni anni Perucchi, perché mi avviasse nei primi prima moriva il mio fratello Gio. Battista passi del latino, il quale accondiscese al Pellegrino...

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Alli 10 Agosto 1838 nacque mia sorella numerosa famiglia, presso il quale Maria Teresa… cominciai a lavorare, in qualità di scrivano, In quest'anno [1841] la mia sorella nel principio di Novembre, e continuai fino Margherite venne chieste in isposa da verso il maggio 1849. Giovanni Carazzett detto Scalla e passò a Nella primavera del 1849 lasciai lo studio matrimonio collo stesso... del Signor Avv.o Franzoni e andai a Torino I matrimoni raramente si facevano con dove già trovavasi mio padre col fratello suono di campana, accompagnamento di Giovanni a lavorare da cappellaio di paglia clarinetti e susseguente invito a pranzo ed e continuare il negozio già tenuto dal zio alla danza. Vittorio Bianchini sito in Via dello Spirito Di solito avvenivano di buon ora e in tale Santo. Continuai la carriera del cappellaio occasione la sposa andava a riconoscere i fino al settembre del 1867. In questo parenti e gli amici coll'offrir loro le barotte frattempo passai 2 o 3 invernate in quella (un miscuglio di castagne appassite bollite, città, e servii per qualche anno in qualità di dolci, noci e nocciuole) ciò che veniva segretario nel negozio del calzolaio Glo. compensato con qualche dono... Battista Gullia. Venendo a casa in Dopo lo studio io ero ancora senza settembre andava a lavorare da scrivano mestiere, e il mio buon padre pensò bene di chiamatovi sovente dal Signor Avv.o Felice avviarmi all'industria della allora unica Bianchetti, ora dall'Avv.o Vittore Scazziga, risorsa della paglia, allora unica risorsa ora dall'Avv. Gio Battista Mallé di della Valle, la quale consisteva nella Solduno, ora dall'Avv. o Michele Pancaldi preparazione della paglia e fabbricazione di di Ascona e infine ancora dal sunnominato treccie per le donne e ragazzi e nella Signor Alberto Franzoni... fabbricazione e vendite dei cappelli per gli Nei primi mesi del 1864 venni da mia uomini. A quest'effetto egli si accordò per Mamma richiamato da Locarno a Loco la campagna del 1842 col rispettivo dove i1 mio buon Padre trovavasi cognato e genero Giovanni Carazzetti che gravemente ammalato. Vi andai subito e teneva negozio a Rivoli, lui quale giunsi che egli era nelle ultime ore di sua lavorante, ed io quale apprendista, e verso il vita attorniato dalla moglie e da tutti i suoi principio di marzo partimmo a quella volta figli... per non ritornare che nel settembre… Si fecero al Papà i funerali da lui prescritti, Nel 1843 mio padre prese impegno per lui e e dopo la sua sepoltura ritornai subito a per me di servire certo Remigio Zanoni, Locarno... Ghep, di Auressio con negozio a Cigliano Nel 1867 io col Giovanni e coll'Antonio ci nel Vercellese. Partimmo in marzo e trovavamo a Torino a lavorare e gerire il ritornammo in settembre. negozio da cappellaio. Nella prima decima di giugno riceviamo avviso dal cognato che la Mamma era gravemente ammalata e Impara l'arte… « Scrivano» a desiderava che alcuno di noi, Locarno preferibilmente l'Antonio, ripatriasse. Partì subito l'Antonio e i1 12 dello stesso mese la Di ritorno a Loco nel settembre pregai il Mamma spirava nel bacio del Signore. Il Vicario Don Giuseppe Perucchi che mi Signore la benedica e dia riposo all'anima procurasse qualche occupazione in cui sua. potessi mettere a profitto quel poco di Parentado assai vasto. Serafino ne registra studio che avevo fatto. Ed egli, puntualmente gli eventi, piccoli o grandi, compiacente, mi allogò presso il Sig.r lieti o tristi, in tutte le ramificazioni, in Avvocato e Notaio Alberto Franzoni in patria e all'estero. Non muta penna Locarno, suo amico, uomo di molto passando da una nascita a un decesso, ingegno e appartenente a distinte e sempre lo stesso stile, lo stesso distacca. La

66 caduta del fratello Giovanni dal tetto nella Como la Desideria Carazetti mia ottima Bastoniga. l'apoplessia che immobilizzo la nipote». sorella Rosa, la morte del fratello Antonio e Il tutto intrecciato in una sequela di «si fa delle sorelle maggiori, hanno lo stesso memoria», che vanno dal necrologico, al spazio che ha la nipote «Catterinina» che meteorologico, alla cronaca nero-sacrilega «principia l'andata alla scuola in Locarno» (furto dei gioielli della Madonna del o l''«apprendissaggio presso la Signora Sasso). Viglezio-Demicheli a Lugano.. Una riga dice che il 2lugllo (1890) la nipote Desideria «è stata introdotta al Manicomio di Como», la riga successiva, che il 6 agosto«dopo le 3 del mattino moriva a Don Giuseppe Perucchi alla municipalità negligente

Dalla una nomina regolare, secondo i Casa vice capitoli da me allo stesso spediti, e Parrocchial questa nomina più presto gli si e, il 1. spedirà e più presto si trasferirà a novembre Loco. Laonde io direi di radunar 1845: l'assemblea domani In sequela dell'incarico immediatamente, prescindendo dalle addossatomi da questa onorevole formalità in vigore pel radunar le Assemblea di provvedere a questa assemblee perché la cosa é urgente. vice Parrocchia un Cappellano che Devo fare noto alle Signorie loro che si occupasse eziandio della scuola all'oggetto di avere qualche soldo elementare maschile ho l'onore di disponibile per provvedere le penne, significare alle SS. LL d'averlo l'inchiostro e un poco di carta pei trovato nella persona del Sacerdote ragazzi poveri che frequenteranno la Don Vitale Poma di Mezzovico, scuola io ho offerto al detto Don paese del Signor Curato di Berzona. Vitale solamente 450 lire compreso il Questi è un buon soggetto, esemplare sussidio, e si accontent,. per cui le di discreto sapere, raccomandato a 40. o 45 lire che sopra vvanzano si me dall 'ottimo V. Rettore del potranno impiegare in carta ecc. a Seminario Grande di Como. sollievo, come dico, dei ragazzi Promotore delle Cause Pie, prò poveri. Vicario Generale Don Gianantonio Io penso d'aver fatto un'opera Guglielmi Lo stesso Signor Curato di buona a cercare questo soggetto: e Berzona, e il Curato di Crana mi pel soggetto stesso, e per avere dicono ogni bene di questo Don risparmiato alla Comune l'incomodo Vitale: sicché io spero che i Signori e la spesa di andare in cerca; Lochesi saranno contenti di questa ciononostante prevedo che non mia scelta, come lo furono già di Don mancherà qualche lingua che si Antonio Bollino. Non manca dunque aguzzerà per mordermi ma oramai io altro che questa assemblea gli passi sono avvezzo a simili gratitudini, e

67 l'unica mia consolazione, l'unico e fanciulle mancano de’ necessarii più caro mio premio, si è la libri di testo, e massimamente di persuasione d'aver fatto del bene. carta rigata a diverse distanze, e Fino a tanto però che il nuovo bianca; penne, inchiostro. Per dir Cappellano non sarà qui, alla scuola che si dica i genitori non ne attenderò io, e proverò se dopo avere provvedono, perché non vogliono o riportato un onorifico attestato perché non possono; o provvedon d'aver atteso alla metodica nel oggetti non adattati. II Maestro ed Seminario grande, nel 1829 prima anche io ci assumeremmo di che nel Canton Ticino non si sapesse acquistare quel che bisogna, ma ci neppure cosa fosse metodica: se vogliono denari. Ben sanno le loro dopo avere insegnato gramatica Signorie, avendolo a loro scritto, che superiore latina colle altre scienze nel contratto dello stipendio al annesse per tre anni in Collegio maestro attuale ho riserbato 45 lire d'Ascona. potrò riuscire con qualche annue, all'oggetto appunto di onore a fare un po' di scuola provvedere il bisognevole pei elementare ai ragazzi miei fanciulli e fanciulle, poveri. Sarebbe parrocchiani! necessario pertanto che detta somma Con ogni stima ece. ecc. ci si anticipasse, che si Prevosto Perucchi impiegherebbe tosto. Dalla Casa Parrocchiale, il 5 Le leggi della pubblica Istruzione dicembre 1845: esigono che nelle scuole vi sia un In conformità della Circolare 3 Crocifisso. La scuola nostra ottobre 1835 della Commissione di maschile ne fu priva finora, e pubblica Istruzione: pella Circolare l’Ispettore ne ha levato, l'anno 27 ottobre art. 15; e dell'ultima 8 scorso, qualche lamento, e novembre scorso della Commissione giustamente quel Crocifisso che Dirigente d Educazione Pubbli ca hanno cercato di provvedere art. 2. le municipalità, o loro inutilmente le loro Signorie, me lo Commissione devono dare entro 15 sono procurato io collo sborso di giorni dall'apertura delle scuole, ai dieci franchi e l'ho di già applicato maestri o maestro il catalogo de' alla scuola maschile. Se lo vogliono fanciulli o fanciulle obbligati dalla tenere avranno la compiacenza di legge ad intervenirvi. Questo finora soddisfarmene l'importo. dalle loro Signorie non si è fatto, e l'Ispettore nella sua visita se ne è Sono intanto colla più perfetta lamentato. ecc. Una buona parte di scolari, e di Prevosto Perucchi

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IL MAESTRO FRANCESCO FONTANA

Locarno nel precedente inserto. È la raccolta del mensile «Il portafogli del maestro elementare minore» di G.B. Laghi. redattore e gerente, stampata da Veladini dal settembre 1871 all'agosto 1872. Fatta rilegare dall'interessato, come attesta un perentorio ordine a penna sul frontespizio del primo numero, porta i segni di un uso da trincea, incerottata di etichette a stampa con tanto di "Sig. Francesco Fontana Maestro Tegna», di ritagli pure a stampa di salmi e ariette d'intonazione religiosa, risuonati gli uni e le altre sotto le volte della Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano di Miglieglia durante la Pasqua 1873 e 1875. Il tutto in stravagante compagnia di un ritaglio pubblicitario in tedesco di una Sfogliamo la «bibbia» didattica marca di tabacco da naso, e di una del maestro Fontana, incontrato a strofa a penna dal «Brindisi di

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Girella» (Io nelle scosse / Delle devesi preparare ad essere l'angelo sommosse ! Tenni per àncora D'ogni del domestico focolare. Allieve, state burrasca / Da 10 a 12 Coccarde in lontane dall'esagerato gusto della tasca). moda, oggi così ricercato: Etichette e stravaganze a parte. tra abbiliatevi semplicemente, siate le quali rileviamo ancora l'inclusione nemiche del lusso, che prepara molti nella rilegatura di alcune pagine del dispiaceri e pochissime gioie, e non «Fiat Lux» di Remigio Chiesa (un fa che aumentare la frivolezza di «j'accuse» contro gli Schira Taroch, coloro che vi si abbandonano. che suscitò tempesta), la raccolta Accostiamo a commento alcuni presenta, a commento o rettifica di passi da una «Lettera di una Maestra questo o quell’argomento, numerose ticinese a una Maestra lombarda» («Portafogli»): È incontrastabile che gli uomini sono nati fatti per contraddirsi: smentiscono oggi quello che asserirono ieri. Ne abbiamo una recente prova a nostro riguardo. I giornali d'ogni paese, d'ogni nazione, d'ogni emisfero pubblico [ripetono] fino alla nausea che la donna è dalla natura destinata all'incivilimento de' popoli, e che le generazioni crescono sulle ginocchia della madre. A questo scopo si eccitano le giovani a annotazioni di sicura pertinenza, frequentare i corsi universitari e dalle quali traspare la preparazione riportar diploma in chirurgia, in del docente. medicina e in ambe le leggi.. Incollato in fondo al «Portafogli» Tutte queste cose ci dicono per c'è questo saggio di ortografia, datato ingiuriarci gli uomini col lodare la «Tegna. 13 novembre donna intendono avvilirla. Studiose giovinette sta in voi E di vero: ad onta di tante lodi l'apprendere mercè le vostre buone alla donna, avrai letto quindici disposizioni. Il maestro può giorni fa sui giornali un 'offesa alle consigliarvi e guidarvi, ma senza la povere maestre. Si grida: vostra buona volontà, nessuno «Nell’inaspettata penuria di maestri risultato potreste ottenere: si dovette, in un certo paese, darsi ricordatevi, che le cognizioni che attorno a reclutar donne e tutte una giovane può acquistare, non quante le aspiranti maestre vennero debbono essere che un mezzo di rial impiegate in luogo dei disertati zare la virtù, e le grazie del suo maestri". sesso. Prima di pensare a brillare, Anche in questo Cantone Ticino non

70 si cessa dal lamentare che le maestre contraddicono in tante altre cose a sono troppo facilmente impiegate nostro danno. Quando ci chiamano il nell'arte dell''istruire … bel sesso, il gentil sesso, e che so io, Mia cara nen meravigliamoci se gli vogliono significare il sesso imbelle, uomini si contraddicono perlando il sesso schiavo, il sesso da della pubblica istruzione. Essi si corbellare...

contratti tra i municipi e i maestri». «Il Maestro»e lo stipendio Sotto, richiamato dalla (precedente Stralciamo dal «Portafogli»: legge del 1864 che quando una Prima d'abbracciare un mestiere, un scuola noveri più di 60 allievi, il 'arte, una professione, necessita comune dovrà stipendiare un nell'individuo vocazione... Il difficile aggiunto, o meglio dividerla in due, sta nel perdurare nella pazienza, sta aventi ciascuna un proprio maestro, nel sapere insegnare, sta nel dover e che il professore o maestro continuamente studiare... Lo scarso regolarmente nominato sta in carica stipendio poi, di cui il maestro quattro anni, si specificano i nuovi minore attualmente gode, non entra stipendi (tabella sinottica in nella considerazione... D'altronde riquadrato). concludendo che anche la quistione dello stipendio a' l'onorario delle maestre potrà essere maestri si fa strada a loro favore... di 1/5 minore di quello dei maestri... Ultimamente anche la Società Ritorniamo un attimo a Locarno e Demopedeutica insinuò sua al decennio precedente per un domanda a’ Supremi Consigli, richiamo comparato. Euforici o affinché una volta si renda giustizia delusi i maestri dalla nuova legge? Il a’ maestri, rimunerandoli, non già lettore lo arguisca dai dati che secondo il merito, almeno almeno in riportiamo. modo che possano esercitare la loro Rate stipendio maestri missione con quel decoro, di cui 11 agosto 1861. Si notifica d'aver tanto abbisognano. il 15 corrente, cioè dopo avvenuta la E venne la nuova legge (2 febbraio chiusura delle scuole, staccato a 1873). Sui moduli per l'assunzione favore dei sottonominati Maestri e dei maestri c'è stampato tanto di Maestre comunali i mandati per le «Avvertenze da osservarsi somme rispettivamente indicate a esattamente nelle nomine e nei

71 saldo loro stipendio: Uscita ordinaria: fr. 4716.80 Galimberti Sofia. fr. 160.00 L'importo del sussidio scolastico (Scuola maggiore femminile) cantonale «per le scuole elementari Zambelli Angelina, 115.00 minori dell'esercizio 1861» fu di fr. Ronchi Martina. 115.00 620. Malinverni Luigia, 80.00 Fusco Carlo. 125.00 (Scuola minore Tu farai l'arrotino e tu lo maschile) spazzacamino Sereni Giuseppe, 117,50. Nel «Portafogli» appare una 4 ottobre 1861 «Lettera di uno spazzacamino», con Essendo il terzo anno che la Maestra l'indicazione in Verzasca. 2 aprile assistente Caterina Nessi funge le 1872, firmata Luigi, con un Maggetti funzioni nella Scuola Malinverni a penna aggiunto dal maestro conformemente al principio e pratica Fontana. adottati, si risolve di dare alla È una lettera che sospettiamo non medesima la solita remunerazione autentica, merita però una scorsa: per cessato anno scolastico di fr. 80 Quando fui all'età di otto anni, ottanta. mio padre non mi richiese già a qual Avendo la scuola femminile mestiere, a quale arte, a quale classe seconda, sostenuta dalla professione volessi dedicar mi Egli Maestra Martina Ronchi quale mi chiamò a sé, chiamò mio fratello stante la di lei lunga malattia fu Carlo, di me minore di un anno, e rimpiazzata da sua sorella cosi ci disse: — Se guendo la Teodolinda munita di patente per far tradizione di famiglia e ripetendo le Scuola, dato negli esami un risultato raccomandazioni della buon'ànima soddisfacente attestato dalla di mio padre, intendo che tu, Luigi Delegazione scolastica nostra, e dal faccia lo spazzacamino, e che tu, Sig. Ispettore, e dovendosi in Carlo, impari sotto lo zio Tommaso, omaggio a verità riconoscere aver l'arte dell'arrotino. Lo cooperato efficacemente la maestra spazzacamino, emigrerà aggiunta Galli Martina, abbenché nell'inverno, l'arrotino nell'estate, e sia solo il secondo anno che funge cosi in ogni stagione si troverà in dette funzioni per non misconoscere paese un giovine per custodire la il merito onde sia a lei e a tutti i casa... maestri di stimolo nell'interesse non La lunga lettera contiene una serie mai troppo protetto della Pubblica di osservazioni sulle scuole ticinesi, educazione, si risolve di accordare locali scolastici angusti scarsi di alla detta Galli una gratificazione di luce, umidi e dannosi alla sanità fr. 50. dell'allievo: banchi di vecchia data e Può interessare, a chiusura della molto scomodi (gli scolari tengono parentesi, il rendiconto locarnese per uomo di poca vaglia quel 1862 per la Pubblica Istruzione: maestro che tollera di sedere sopra Entrata ordinaria: fr’. 2026.40 una sedia scassinata ed impagliata

72 solo per metà, con davanti a sé un bisognevole. banco tarlato o malfermo): dannoso Inattesa la conclusione: Il ritardo l’uso di far portare dagli allievi la maggiore al prosperamento della legna (molti ragazzi, usando la più pubblica istruzione nel nostro paese spiccia, entrano nei fondi altrui): proviene dal meschino onorario che delegazioni scolastiche poco si assegna al maestro comunale... I premurose: il maestro isolato e franchi 300 che in media si costretto a lottare da solo contro retribuiscono ad un maestro per un certi genitori negligenti lavoro di dieci mesi sono da me, nell'istruzione de' loro figli le scuole povero spazzacamino, risparmiati in non abbastanza fornite del una trimestrale emigrazione.

La scuola serale degli spazzacamini «In onore di tanti nostri spazzacamini suoi connazionali, ed concittadini che abitano la bella ed istruirli nelle materie elementari di uniforme città, bagnata dalla Dora e lettura, calligrafia ed aritmetica. dal Po e principalmente in onore di Banditasi nel marzo 1870 in Torino Giuseppe Cavalli d'Intragna, l'Esposizione didattica municipale, il pubblichiamo la seguente notizia che Cavalli vi mandò un fascio di pagine, si legge sul N. 24 10 aprile 1872 nel lavoro de' suoi allievi, e, vedendone giornale LA GUIDA del maestro la favorevole accoglienza, invocò elementare italiano. l'aiuto del Municipio per la sua Nel 1869 venne istituita in scuola. Il Municipio, aderendovi, Torino, in via Bava, una scuola serale assegnava al Cavalli un modico pei giovani spazzacamini ticinesi che compenso per la continuazione della emigrano nella stagione invernale in scuola, forniva alla stessa il materiale questa città per l'esercizio della loro occorrente, e la metteva sotto la professione. Il capo di questi, certo diretta sorveglianza dell'apposita Cavalli Giuseppe d'Intragna, Delegazione scolastica. Sotto questi compreso della necessità d’impartire favorevoli auspicii la scuola del anche a questa classe di persone il Cavalli continuò anche in quest'anno, bene dell'istruzione, mettendo a frequentata da una ventina di profitto il poco che aveva appreso giovani, dal novembre a tutto marzo, alla scuola elementare del suo paese, epoca in cui ha luogo l'emigrazione sì diede egli stesso a raccogliere tutte degli spazzacamini. Il benemerito le sere in casa propria questi poveri Comitato della Lega d'insegnamento

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del Circolo di Verona, nella sua ricordando la generosa opera di lui, seduta del 5 maggio 1870, nominava meglio che farne elogi, di cui non il Giuseppe Cavalli, abbisogna. intendiamo additarla capospazzacamini in Torino, socio quale esempio imitabile». onorario del circolo di Verona; e noi,

SCUOLA E SOCIALITÀ

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NELL'OTTOCENTO Passar Frontiere valicar mari

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Pane e lavoro nella segale e passaporto…

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NELLA foto di Loco apparsa sul nostrana Proprio no! Ripigliamo la precedente Inserto (17 gennaio) si penna d’oca. distinguono, intagliati nel morbido del «Nel 1834 venne a Loco ad pendii, i terrazzamenti per la amministrar la Cresima Monsignor coltivazione della segale. Carlo Romanò. Vescovo di Como. Fece La segale, regina sulla vita della il viaggio cavalcando una mula bianca... valle e delle famiglie, composte, «A quest'epoca era florida l'industria scomposte e ricomposte a periodi fissi, della paglia. Essa dava occupazione a alternati su un calendario sghembo. Un uomini donne e fanciulli. Non si sa paio di mesi da presepio per incontrarsi quando abbia avuto principio. o ritrovarsi a facce cambiate, e mettere L'occupazione nell'industria della su prole o rinfoltirla, il resto ad infilare paglia, comune a tutto Onsernone, era giorni interminabili d’avvento: gli assai svariata. Conveniva anzitutto uomini con i figli «ai primi voli di comperare alcuni campi od affittarsi. A rondine» dietro, laggiù, lungo le vie tempo debito si preparava il terreno per della binda e del cappelli, sempre più in la semina di segale, ossia si trattava di là oltre l'orlo dell’orizzonte, donne cavarlo, mondarlo dalle erbe cattive, lassù con II carico della casa e della seminarlo, rastrellarlo e concimarlo. Più figliolanza implume e ribelle al digiuno, tardi quando la pianta formava la canna sempre più vizze e più curve nel conveniva zapparle attorno la terra, saliscendi per le balze, a dannarsi rincalzarla e ripulirla dalle cattive erbe. dietro le bestie. Natale, uno strappo Giunta a quel grado di maturanza che si insieme a risospingere la vita a dispetto reputava sufficiente la si falciava e si di consuntivi invariabilmente in rosso; raccoglieva legata in manipoli, si faceva Pasqua, la diaspora a rinverdire sogni seccare, le si battevano le spighe per e rianimare attese. Sistole e diastole In raccoglierne a parte il frutto, poi il tempi disuguali, un'aritmia che non gambo veniva sottoposto alla cernitura arresta il cuore della valle. per ridurlo in pagliette. Queste venivano Ma qui invadiamo i ricordi e i legate in fasci e riposte in siti riservati, sentimenti di Serafino Schira. È mondo mentre il pagliuzzo veniva portato nello vivo il suo, da rievocare in diretta con spazzacasa ad uso del bestiame. Così la penna d'oca, non a tentoni sulla preparate le pagliette si passava poi ad tastiera di un videoterminale imbianchirle e questo si otteneva col dell’«Eco», sulla quale si smarriscono sottoporle ad un bagno continuato per dita e pensieri. Mente In «trance», a alcune ore, quindi esporle ancor bagnate fissare di continuo lo schermo, ai raggi del sole, raccoglierle asciutte ed frontespizio ipnotico di un tunnel di inzolforarle, quindi esporle all'aria, griglie computerizzate e a trama fitta, ritirarle e riporle asciutte. Da ultimo che filtrano, sclerotizzano e spesso queste pagliette Imbianchite si «mangiano» In un lampo quanto si è sceglievano e si separavano in diverse scritto, appena un dito maldestro lunghezze facendole passare attraverso incespica premendo un tasto che non le diverse gradazioni del discemino, deve. Una bottiglia di plastica per vino dopo di che si legavano in piccoli

77 fascetti, riponendo a parte ciascuna cresceva loro anche all'oscuro sedute qualità per servirsene all'occorrenza. sul letto od al chiaror della luna. Tutti questi lavori si facevano quasi D’Inverno poi per esse la giornata esclusivamente dalle donne; che diveniva più lunga. Si radunavano in facevano pure la treccia o binda così buon numero in una camera che veniva chiamata». riscaldata con stufa, e, dopo la giornata, Dire paglia per l’Onsernone è come passavasi la sera fin verso mezzanotte al dire Fiat per Torino, fatte s’intende le lavoro. debite proporzioni. Un fiume «d'oro» «Anche gli uomini nell'inverno quell'industria e quel commercio, che si passavano il tempo a lavorare notte e svilupparono a livelli impensabili conquistando piazze e riconoscimenti in competizione con una concorrenza massiccia e accanita, nazionale ed estera. Al lettore interessato, segnaliamo l'ampio e accurato lavoro di ricerca di Luciano Chiesa e Marco Strufaldi (L'industria della paglia in Valle Onsernone), presentato nel 1976 all’Università di Pavia per l'abilitazione alla docenza nella scuola maggiore. È reperibile nelle biblioteche. La vita nelle stufe Il Lochese è di natura allegro, quale lo vuole la posizione del suo paesello. È socievole ed intelligente. Se è laborioso giorno nelle stufe cosi dette, dove ed attivo nel suo lavoro è anche pronto cucivano al chiarore di un lumicino ad ad afferrare occasioni di passatempo ed olio sormontato da un tubo in treccia è lungi dal peccare di avarizia. che raccoglieva il fumo del lucignolo». «La donna ha maggiore assiduità ed Serafino Schira ama tornare sui suoi economia e se spende qualche soldo ricordi. Sentimenti e vocabolario serve per gli abbigliamenti. trovano sempre qualche parola da «Le donne econome nel vitto quanto aggiungere, qualche casellina da si può, avvezze al lavoro fin da piccine colmare con frammenti rimasti nella si tenevano felici quando dopo il penna al primo annotare. mercato che tenevasi il martedì, «Pei lavori della paglia occorrevano avevano in mano il ricavo della vendita d'inverno locali riscaldati. A questo si della treccia fabbricata nella settimana. provvedeva colle stufe. Erano camere di Desse erano assieme a far treccia sia che ogni dimensione, ben rischiarate, passeggiassero, sia che viaggiassero con munite di pigna o stufa dove si un carico o meno sulle spalle. Tanta era adunavano nel giorno e nella serata l'abitudine al lavoro che la treccia quante persone vi potevano capire, 78 comode tanto da poter fare ciascuna il Nessuno in ozio Il mercato a proprio lavoro. Duravano dai Santi a Locarno Pasqua. Ogni individuo pagava un franco al padrone del locale e portava la «Le occupazioni alle quali si dedi- sua sedia. Il padrone provvedeva al cava il personale di Loco per ricevere in riscaldamento. Le stufe erano un sito di compenso del denaro pei bisogni della ritrovo, di preghiera, di allegria. La sera vita, oltre i lavori già accennati relativi ad un'ora competente vi si recitava il S. all'Industria della paglia, consistevano Rosario e qualche preghiera in comune. in tosare o rimondar le treccie ed era A S.ta Caterina si cominciava a cantare opera dei fanciulli, donne inesperte, il Bambino e si continuava, per ogni uomini d'età avanzata o colti da qualche sera, fino al S. Natale. imperfezione, donne deboli in portar «Durante il carnevale erano le legna, fieno, sassi, sabbia per fabbriche, maschere ed arlecchini che nella serata travami, sostegni per la vigna, cavare, vi andavano a far visita e rallegrare coi segare, abbattere castagni, noci, loro gesti, ciaramelle e danze la brigata. rimondar piante, trasportar treccie ad «Venendo in paese dei merciaiuoli Ascona, e vitelli per la vendita a ambulanti comparivano nelle stufe coi Locarno riportarne grano, riso, farina, loro carichi di merce, mettevano in calce, vino da , Da Pedomonte, mostra quanto avevano di interessante e da Aurigeno ecc.. alleggerivano le borse degli amatori. «Due soli negozi tenevano in vendita La vita del paese concentrata nelle a Loco olio, acquavite, pane, sale e stufe: «sito di ritrovo, di preghiera, di qualche altra coserella di prima allegria». E vengono in mente gli amori necessità. Di qui il bisogno di furtivi che fiorivano al riparo delle frequentare il mercato di Locarno per giaculatorie, ai quali non accennano i comperarvi i generi occorrenti alla quaderni pudichi di Serafino Schira, ma famiglia. Alla sera di quel giorno i quelli delle memorie raccolte da Natale famigliari od amici usavano andar Regolati, tenuti presenti nl loro lavoro incontro al provveditori reduci dal dai citati Chiesa e Strofoidi. mercato colla civera carica per E viene in mente Marta Schira prendersela essi sulle spalle e (morta il 13 novembre 1890). ricordata alleggerire chi aveva ragione di essere da Serafino Schira: «Aveva una voce di stanco. Al loro incontro le prime parole metallo. Era appassionata pel canto e si che si scambiavano consistevano nel distingueva fra le altre donne ed allieve domandare il prezzo del grano in chiesa e nelle strade [e certamente (fromentone). Alcuni mulattieri si nelle stufe, aggiungiamo noi]. Suonava incaricavano poi del trasporto del bene la zampogna e quel suono lo grano, riso, calce, mentre la farina faceva servire talvolta di norma al ballo veniva portata piuttosto dai mugnai di delle ragazze. Amava l'allegria ed il Ascona che la caricavano sui loro lavoro ed aveva cuor di leone» giumenti.

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Famiglia lochese a Montevideo Foto dal 1899 (propr.Victor Sartoris) Al centro seduti: Severo Chiesa (Lerioj) con il figlio la moglie e (in piedi alle loro spalle) il padre Francesco (Cech). La dedica: « Recuerdo dedicado al amico Lodovico Schira, Loco Suiza, Montevideo 26 di Marzo 1899»

Le vie della binda e dei cappelli «Se le donne lavoravano con pagliette proprie, non così la maggior parte degli uomini lavorava con treccie proprie, bensì con quelle che venivano loro consegnate dai rispettivi padroni che tenevano negozio o in Piemonte o sul Milanese o nella Svizzera Francese. «Dopo le Feste di Natale cominciavano ad emigrare gli uomini che andavano a lavorare nella Svizzera Occidentale. mentre quelli che andavano in Piemonte partivano verso i primi di marzo. La durata del lavoro 80 all'estero era dalli 5 alli 6 mesi. Il lavoro viaggi, carica, da Loco ad Ascona, in era convenientemente retribuito epperò uno stesso giorno, tanta era la sua se il denaro non veniva a Loco sarà un robustezza». effetto delle comodità di stare allegri «Quelli poi che recavansi a Ginevra, che troppo sovente s'incontrano. trattandosi del personale, facevano il «I padroni che emigravano in viaggio a piedi prendendo la via di Piemonte ed in Lombardia per aprirvi o di Comologno diretti al colà i loro negozi, trovandosi prossimi a Sempione che poi valicavano. partire coi loro lavoranti disponevano «Per quanto riguarda la merce, pure che la merce ossia treccie e cappelli e treccie, veniva insaccata In cappelli li scguisse, epperciò riposti in tele di dimensioni e peso facili a sacconi i cappelli, le treccie legate a trasportarsi, e la si spediva alla volta di grosse fascie ne facevano un carico alle Ginevra. La via poi che le si faceva donne chiamate a trasportarle ad prendere variava secondo le persone che Ascona, luogo a quei tempi riputato si assumevano di trasportarla secondo le comodo per l'imbarco della merce ed relazioni che i padroni avevano o si uomini alla volta di Arona. Là su quella procuravano coi spedizionieri, secondo piazza deponevano le donne il proprio il tempo che faceva e le circostanze più carico e quantunque stanche dei viaggio o meno propizie. Così taluno faceva si accingevano a riporre i diversi fasci di trasportare la sua merce caricata sulle treccie in sacconi od a ridurli in grossi spalle di uomini o di donne a Santa fasci o balle per essere caricati sulle Maria Maggiore in Valle Vegezzo da barche e carri destinati al loro dove partiva caricata su carri che trasporto... valicavano il Sempione. Era questo il «Le donne di Loco facevano volentieri mezzo più economico. Altri la faceva il servizio del trasporto delle treccie ad trasportare ad Ascona da dove al mezzo Ascona perché trovandosi colà a di Giuseppe Pancaldi Ferretti detto mezzogiorno si dava loro un po' di brio, Ressegat veniva innoltrata sopra barche sicché arrivate allo Scareggio, nel per approdare dove riesciva più facile e ritorno, località che sta dirimpetto a conveniente l'accesso al Sempione. Loco, si fermavano e facevano delle Altri invece la facevano trasportare a belle cantate. Locarno dove veniva consegnata allo Come non capirle. Il vino di Ascona spedizioniere Romerio che si incaricava doveva essere champagne rispetto al dell'innoltro a destinazione». vino - chiamiamolo cosi che si beveva d'ordinario in valle, «acquerello o vinetto che si faceva con aggiungere L'emigrazione nei risvolti ufficiali alle vlnaccie una dose di acqua salata Da Locarno, sede governativa per bollente». E torna alla memoria Marta turno, il 15 settembre 1857 il Schira.'«Quando la strada per Ascona e Dipartimento interni si rivolgeva alle Locarno passava ancora sotto Intragna Municipalità con una circolare che e per Golino e Losone (1850) questa accompagnava «delle tabelle donna faceva alcune volte d'estate due rappresentanti il quadro statistico dei ticinesi che emigrarono nell'Australia, 81 nella California, nell'America del Nord, successivi alla circolare), riportati da nelle Antille, nel Brasile, a Buenos Giuseppe Gamboni nella sua «Storia di Ayres, a Montevideo, nel Perù, nel Comologno» (dattiloscritto): Chili, ed in altri paesi oltremare». 29 marzo 1865. Gli emigranti sono una Delle molteplici finche di quelle sessantina e portano a casa come tabelle si chiedeva la scrupolosa guadagno dagli 80 ai 100 fr. l'uno. Oltre compilazione con i dati più svariati (con Oceano sono emigrati solo i Remonda: obbligo ai commissari governativi di la maggior parte emigra nei Cantoni verificarli). per esempio: «il nome delle confederati come muratori, alcuni in Case o Agenti delle Case di Francia ed altri in Italia come cappellai. emigrazione che hanno ricevuto il 24 dicembre 1865. Il Governo chiede contratto di trasporto, la somma emigrati: la Municipalità risolve di convenuta, il luogo dove è stato comunicargli che la somma media stipulato». Si chiariva: portata dagli emigranti periodici è stata «L'emigrazione oltremare avendo di fr. 40 ciascuno, atteso che i lavori continuato sopra un piede piuttosto erano scarsi e che taluni vennero a casa vasto, è divenuta un oggetto non solo con debiti. statistico, ma anche altamente 13 ottobre 1867. Gli emigrati del economico, e siccome essa ha tolto al Comune erano: cappellai, muratori e Cantone molte braccia che gli erano alcuni gessatori. Quest'anno non v'è necessarie per promuovere l'industria lusinga che facciano bene, anzi alcuni del paese, e specialmente l'agricoltura dei rimpatriati sono in debito per cui favorita dalle leggi agrarie, così importa avrebbero fatto meglio a starsene a casa allo Stato di conoscere se questo vuoto loro. Anche quelli che si sono stabiliti sensibile sia compensato da altri nel Novarese e nei Cantoni Confederati vantaggi prodotti dall'emigrazione, e se si ritiene che non facciano che scarsi l‘importazione di denaro sia al disotto, guadagni. uguagli o superi l'esportazione, ed in 6 settembre 1868. La Municipalità quali proporzioni». interessa le autorità dei Cantoni Il risultato delle statistiche sarebbe Confederati perché abbiano a valso «a determinare i supremi consigli sorvegliare gli emigranti sperperatoli e ad introdurre delle misure più richiamarli alla parsimonia 15 gennaio repressive. od a proteggerla e favorirla 1868. Dietro richiesta al Commissario [l'emigrazione] coll'applicazione di di Governo viene fra l'altro comunicato altre, a seconda del danno o del che gli emigranti periodici del Comune vantaggio che risulterà dal prospetto sono stati in numero di 115 e portarono delle tabelle dell'emigrazione». via fr. 14 per uno e ne riportarono 30: Come ottemperarono le oltremare comprese due donne e dei Municipalità alle richieste giovinetti sono in 21 e la Municipalità dipartimentali? »Ab uno dlsce omnes» non conosce il denaro portato via né dicevano i latini.Valga un esempio per quello riportato. tutti' gli stralci dai verbali municipali in 22 dicembre 1872. Per quanto concerne materia d'emigrazione (in anni la statistica degli emigrati si farà sapere

82 al Dipartimento Interni che la nel complesso molto di più se stessero a Municipalità non può sapere le somme casa, per non dire che alcuni vanno e che esportano né quelle che importano, tornano in debito e ammalati per giunta. e che a sua cognizione guadagnerebbero

Cibo frugale fuoco con l'acciarino

«Si usava pressoché in tutte le pampini che venivano portati al famiglie polenta di farina di melgone mugnaio insieme al grano da macinare. arrostito al forno, mescolato talvolta Siccome tutta la popolazione faceva, con segale a seconda dei bisogni più o per vivere, macinar grano, avveniva che meno urgenti. Si chiamava poi polte o i mugnai che venivano compensati col poltina quando la pasta era molle trattenere un tanto per ogni staio di abbastanza da mantener retto nel mezzo farina, oltre all’averne pei propri il cucchiaio. Si mangiava col latte, col bisogni, erano venditori di farina sul vino o col burro e teneva luogo del caffè mercato di Russo. e latte ora in uso. Si chiamava crescione «In tempi in cui il melgone era a caro quando la pasta per l'abbondanza della prezzo (la farina bianca fr. 57 al sacco) e farina impiegatavi si screpolava e si questo avveniva a più riprese, al riduceva in piccoli pezzetti in modo che melgone si sostituiva la segale ed anche si potesse prendere colle mani e anche il miglio, la cui farina dava un crescione mettere in tasca all'occorrenza. Il nero adatto per un appetito stimolante. crescione si mangiava col latte, In date circostanze la polenta e o la mascarpa (cacio bianco misto con sale e minestra venivano supplite con un pepe, della massima economia) arrosto di castagne servite nella padella salsiccie, salame, insalata, minestra, che posta nel mezzo della cucina si uva, vino, vinetta e quant’altro si poteva traeva attorno i membri della famiglia a aver alla mano. Di rado mangiavasi la satollarsi. Era anche vitto giornaliero polenta con farina non arrostita ossia per la sera la minestra ed era formata di lenta. riso e verdura che si raccoglieva «La cottura del grano, nell'orto come erbette, prezzemolo, principalmente se scadente e dell'infimo porri, boraggine, verze, fagiuoli, patate. prezzo serviva a renderlo più Talvolta invece di verdura si metteva abboccante e forse più salubre. della pasta che si comperava a Locarno, «A riscaldare il forno per arrostire la tal altra ma assai di rado qualche granaglia usavano i sarmenti della vite o salsiccia. A seconda delle stagioni, per

83 desinare si faceva talvolta una insalata aggiustare dal magnano mediante che veniva condita con burro fatto alcune strettoie di filo di ferro. In alcune arrostire misto ad aceto. case si usava il peltro o stagno, ma «Qualche volta si faceva il raramente. pastarucco che consisteva in riso cotto e *** condito, misto a farina, e dimenato «Ora che si è parlati della cucina come la polenta. Ho visto anche in convien dire qualche cosa sui mezzi di qualche luogo fare la minestra con avviarla. erbette e farina. Non si parli di vino, «A quei tempi chi doveva porre a piuttosto di acquerello o vinetta che si fuoco per allestire la colazione prendeva faceva con aggiungere alle vinaccie una anzitutto la paletta e rimuoveva la dose di acqua salata bollente. Il vino era cenere accumulata la sera avanti sui riservato e bevuto parcamente. carboni accesi per accertarsi che si «Il pane di frumento era riservato al fossero tutti conservati. In questo caso Curato, al Dottore agli Osti ed II raccoglieva, vi metteva sopra un po’ ammalati. Due o tre donne scendevano di ginestra e con due o tre colpi di colla civera a Golino presso il soffietto il fuoco era acceso. Che se Pedrojacom (Pellanda) fornaio a invece i carboni erano spenti, sapendo comperarne e lo rivendevano in paese. che qualche vicino aveva già acceso e Poche famiglie potevano fame uso. Chi avviato il suo fuoco si prendeva la frequentava il mercato di Russo vi paletta e si andava a lui a chiederne con comperava le così dette treccie che bella grazia, ed egli lo dava volentieri. servivano al ritorno di regalo ai Che se non poteva ricorrere ai vicini era bambini. giuocoforza triscar fuoco (triscaa feeg). *** Questo era il procedimento. Si prendeva «Si usava nelle stagioni propizie e una pietra focaia, dell’esca ed un sul luogo stesso del lavoro allestire la acciarino. Si applicava sulla pietra merenda mettendo in una scodella di focaia il pezzettino d'esca e colla mano legno dei mirtilli (lerioj) od uve che si sinistra si teneva stretta tra il pollice e accacciavano bene con un cucchiaio l'indice mentre colla mano destra, preso pure di legno e aggiungendovi della e tenuto ben serrato l'acciarino colle tre farina arrostita che si intrideva e prime dita, con questo si percuoteva mesceva colla frutta finché si avesse fortemente il margine della pietra finché quella pasta uniforme che si desiderava ne sortisse una scintilla che e si mangiava poi avidamente. comunicasse il fuoco all'esca. Questo «Pressoché in tutte le case si faceva fuoco si otteneva poi in fiamma uso di cucchiai di legno, scodelle di coll'accostargli una paglia, o stoppia legno denominate ciep, e maiolica. intrisa di zolfo... Questa non era conosciuta se non pei «La pietra focaja era la pietra che si boccali e mezzi boccali che servivano adoperava pei fucili; l'esca proveniva pel vino. Accadeva che talvolta le da tanghi battuti lungamente imbibiti di scodelle a causa di forte aria si acqua con salnitro. L'acciarino era un fendessero. Allora si facevano pezzo di acciajo della lunghezza di un

84 dito, largo lo spessore di un pollice e di procurarsi fuoco da qualche vicino colla faccia a modo del dosso di un con la paletta... coltello... «La provvista della legna si faceva «Intorno al 1838 sorti l'Invenzione ordinariamente una volta all'anno. In dei zolfanelli fosforici, ben accetta tale circostanza si usava raccoglier dappertutto e con ragione. L'uso di gente a far giornata per il lavoro che si questi fece abolire quello degli chiamava traesta (trasporto) e acciarini, incommodo quanto mai, e consisteva nel caricare la legna dove non sempre innocuo alle dita. L'uso stava ammucchiata ancora in bosco e degli acciarini consisteva nel tenere trasportarla ad una data distanza dove si colla sinistra una pietra focaia con scaricava per ritornare sul primo sito a assieme un tantino di esca, e col prenderne altro carico e così di seguito percuotere con un acciarino nella destra finché non fosse ultimata e dopo questa la pietra focaia, finché il fuoco che ne una seconda e terza tappa finché non sortiva si fosse comunicato all'esca alla fosse pervenuta a destinazione. Questa quale si appressava poi lo zolfo per gente che lavorava era mantenuta per averne la fiamma. L'uso degli acciarini tutto il giorno. faceva le tante volte preferire la pratica

Il vitto ordinario dei Lochesi «E come si faceva per la legna si ottone, avente diverse forme rotonde, faceva anche per il fieno colla ovali, a croce, scoperchiato, con un differenza che questo si caricava in piccolo cannello sul davanti, sostenuta tanti braghigli quanti occorrevano per il da un manico che partiva dalla parte loro trasporto. posteriore del recipiente, si alzava «L'acqua occorrente per la cucina la quanto la lunghezza del lume e si cavava dai pozzi pubblici; talune case ricurvava poi fino alla sua metà. erano fornite di pozzi o di fontane per «Al suo capo era attaccato un uso della famiglia. Chi non aveva cotali manico mobile con un uncino alla sua comodi andava a prendere l'acqua con sommità col quale lo si portava attorno una brenta alla Fontana Pubblica sotto pei bisogni e lo si attaccava a qualche la Casa Comunale vecchia detta la chiodo per riporlo. Vi si metteva olio Tamborna. Mancando qui si andava al d'oliva o di noce, vi si allogava un po' di Bordione ossia Rio dei Mulini. filo di bambagia e il lume era pronto pei *** bisogni. Si usavano anche candele di «Per l'illuminazione della casa si sego naturale, ma ciò era riservato a faceva uso di lumi ad olio consistenti in poche case distinte. un recipiente di ferro o di latta o di «A quel tempo vi erano sul territorio

85 di Loco molte piante di noce che poi al torchio a Loco o ad Intragna da fruttavano onde alla raccolta si avevano dove si riportava e l'olio ed il residuo o alcune gerlate di noci. Queste si panello». smaltavano prima poi si facevano Serafino seccare; secche si pestavano e si Schira raccoglievano i gherilli che portavansi

Loco al giro di boa del secolo «1903. 14 Agosto. La popolazione di salvo infortunio. I più prendono il volo. Loco Di questi alcuni imitano le rondini sen ioradi 400 vanno all'aprirsi della primavera e anime. ritornano col freddo. Esercitano II «Alcune mestiere di imbiancatore, gessatore. diecine di muratori e ponno portare a casa un bel donne gruzzolo se sono economi altri vanno, fanno fanno lunga dimora e chi frequenta le ancora la bettole non ritorna per mancanza di binda, non mezzi chi attende ai fatti suoi e pensa a essendo casa sua, lavora prima da garzone, poi adatte ad quando si i fatto un po' di scorta, altro, e procura di lavorare per proprio conto, sembrand e in breve migliora la sua sorte e di o loro di tanto in tanto si fa vivo a casa sua dove non poter far nulla. Come se la campino il suo nome suona con rispetto. Altri poi lo sanno soltanto esse. Altre si adattano assentatisi da tempo, fanno una visita al a negoziare burro, polleria, formaggi loro paese, abbelliscono le loro uova, comperando nella Valle e abitazioni si fanno benefici verso i loro trasportando la merce a Locarno per la parenti e il numero di questi vendita. Si accontentano di una fortunatamente non è esiguo. Molti poi giornata meschina. VI ha poi chi oltre sono impiegati presso la Ferrovia del al negozio, possedendo un char-a-banc Gottardo, tengono quasi per non dir si assumono il trasporto di persone, tutti una condotta lodevole, bagagli merce, e l'incarico di risparmiano e fanno onore a sé e al comperare e vendere e questi 2 o 3 paese». potranno guadagnare qualche cosa, Serafino Schira

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Triangolo degli assilli al femminile, dote, matrimonio, osteria…

LA «famiglia giusta». pilastro della di Comologno» di Giuseppe Gamboni: solidarietà e «conditio sine qua» del «22 ottobre 1871. Il Dipartimento rispetto sociale in tempi in cui bastavo Interni raccomanda la sorveglianza un bisbiglio a provocare l'intervento sulle gravidanze illegittime per della municipalità, occhiuta custode impedire le ingiuste sposizioni dei della «morale pubblica», era pensiero neonati». che uncinava le notti insonni di nubili «19 giugno 18S3. Il 22 maggio al e... vedove dimentiche di esserlo. Una sindaco Bezzola vien fatto rapporto che gravidanza illegittima, la mancanza di la vedova [...] si trova incinta: il mezzi di sussistenza, e non di raro il Municipio incarica il municipale Carlo dramma di un burrone o il viatico per il Mordasini unitamente all'usciere per manicomio per chi restava allo appurare la cosa, ma senza risultato scoperto, appoggiato al vuoto. positivo. Il 19 giugno, la Commissione Certo, le municipalità non avevano processante presso il Tribunale scampo: da una parte le scampanellate Criminale di Locarno interpella la governative, dall'altra la magrezza Municipalità su questo caso, la quale delle finanze comunali, che rischiava risponde "che non ebbe scienza alcuna salassi assistenziali. Ma che fragore, che la [...] fosse gravida perché ebbe che frana sui sogni femminili che non continuamente la dimora nel monte trovavano o sbagliavano la via Fenaro, circa un'ora al di sopra della dell'altare e del municipio! Spruga e non si presentava mai in Dai verbali municipali nella «Storia pubblico!». 87

«15 agosto 1857. Essendoci stato occorre per ricondurla alla di lei madre, riferito che la vostra figlia [...) convive e essendone il di lei tutore». coabita giorno e notte col di lei sposo Abbandoniamo i sogni alla loro [...] sebbene non siano sposati, e strada e i municipi a sorvegliarne il temendo che ciò sia, vi diffidiamo e vi traffico. Come vestivano le donne rendiamo responsabile di tutte le d'Onsernone? Serafino Schira ha conseguenze nel caso che la detta vostra l'occhio di chi va in «boutique» o figlia restasse illecitamente incinta, di frequenta sfilate di moda! più sarà vostro dovere di non permettere «Le donne vestivano giornalmente la loro convivenza prima del d’inverno il così detto bencio o vestito matrimonio, nel caso diverso lo faremo di panno celeste con busto scuro senza allontanare da questo Comune non maniche, orlato di panno rosso, con- volendo noi tollerare apertamente un tornato al basso da una frangia ossia concubinaggio, e lo stesso s’intende nel cimossa rossa: corpo ossia bianchetto caso che altre vostre figlie facessero lo che copriva il petto e le braccia, stesso. Attendiamo risposta immediata abbottonata sul davanti, di stoffa per nostra norma». pesante; collare di pizzo bianco, largo «18 marzo 1880. Il municipale Giov. tre dita, attaccato alla camicia, che si Remonda per incarico di Candolfi rovesciava attorno al collo sul vestito; Pietro Maria. notifica che [...], calze monche, orlate di panno rosso, minorenne trovasi al servizio di [...] scarpe o zoccoli o pieduli secondo il Spruga e presso il quale non è lavoro che avevano alla mano: testa conveniente di lasciarla per pettinata con due gale di bindello di seta gl’inconvenienti di moralità che rosso o bleu attaccate alle due treccie a possono succedere desumendone dai destra ed a sinistra e coperte con fatti con fazzoletto rosso, caffè, nero contornate altre di fiorami all'intorno. Ornamento d'oro persone alle orecchie. accordate. «D’estate il vestito non differisce La che per una stoffa più leggera con Municipal cappello di paglia in testa, più largo di ità non cocuzzolo che di entrata, ala pendente ai acconsent due lati, con bordo rivoltato, fasciato e che la d'un bindello largo due dita e guernito di detta un fioretto sul canto sinistro. ragazza «Pelle grandi solennità religiose (le stia con il donne in Chiesa portavano la pezzuola Figura 2Abbigliamento per «grandi [...] ed bianca, cosi detta contenenza) il vestito solennità» (ritratto di «Marta Schira detta la Castellana», dal libro ordinerà era allestito sullo stesso modello di di Angelo Casé sul pittore Carlo al quello già indicato ma di stoffa più fina Agostino Melane. Edizioni Poncioni Marconi senza cimossa e senza bordi. Alla vita lo SA, Losone 1982) municipal allacciava un cinturino in oro con fibbia e che non è presente, di fare quanto sul davanti, grembiule di seta nera col

88 bordo a scacchi; colletto largo più del beretto a varie forme, ghette ai piedi, solito a brodato; fazzoletto di seta fazzoletto al collo, gilé al corpo e damascata in tasca, scarpette a lucido d'inverno fariolo o tabarro variante di allacciate con fibbia d'argento; forme; cioè pella classe inferiore drappo orecchini d'oro, pendenti od a corona, lungo e largo da coprire tutta la persona anelli d'oro nelle dita «in altre parole il con spalliera a più falde, con maniche, vestito di una sposa». bavero rivoltato e allacciato al collo con Gli uomini però non sfiguravano catenella: pella classe superiore manto mica, anche se ci viene da ridere a più lungo, di colore ordinariamente immaginarli «sgambucciati» e con lo celesteoscuro e con una piccola «sportello sul davanti»: pellegrina attorno al collo e fermaglio «Gli uomini, come negli altri siti, d'argento, cappello a cilindro barba rasa sgambucciati, con calzoni lunghi, per tutti». sportello sul davanti, vestiti a falde, ordinaria blé costa: L. 4:10 /1 vestito novo alla crevegia ble stimato: L. 37:4 / Non sono capi di «boutique», ma 1 altro vestito un pocco usato ble questa lista dotale dice più di un libro e stimato: L 30 / 1 socca di cotona a va trascritta alla lettera: quadreto usata stimata: L. 17 / 1 altra «1821 - adì 29 Gienaro bairone / socca di cameloto ble ciara o sia cielesta Notta del tanto che io Gulielmo Antonio usata stimata: L. 12 /1 altra socca Vannotti del Bairone do Per / Dotta alla stampata di teda usata stimata: L. 8 / 2 mia figlia mariana moglia di Pietro vestiti taconati stradati di pano stimati: Pedraita del campo del alta» l Vedovo L. 7:4 /1 biancheta rossa di scartata un di feliza pedraita nata Ruscona Nativo pocco usata stimata: L. 12 / 1 gipone Di Giubiascho come siegue / Primo Per distate di cotona usato stimato: L. 5 /1 le Dispense al Sig.r Vicario Di Ascona altro gipone dimbroglie usato stimato: la mia tangiente: L. 18:4 / 3 lenzoli due L. 4 l 1 scosale rosso a quadrato usato novi e uno un Poccho usato mi costano: stimato: L. 7 /1 altro scosale di cotona a L. 30 / 1 Bisacha nova presa bella e fatta quadrato rosso e nero usato stimato: L. 3 mi costa: L. 21 / 1 socca sotto di tella / 1 altro scosale bianco di musola usato nova n.o 4 braza di tella a soldi 30 cadun stimato: L. 4 / 3 altri scosali due stradati brazo importa: 1, 6 3 cioue un lenzolo e uno buono stimati: L. 4:10 / 1 altro novo e due chamise nove vie dentro n.o scosale scuro usato roto stimato: L. 1:10 17 braza di tella di vigiezzo a soldi 30 /1 continenza scantonata usata stimata: per cadun brazo lo pagata importano li L. 7 / 1 continenza ricamata usata detti tre capi asieme: L. 25:10 / 2 cosini stimata: L. 11 / 1 fazoleto rosso di uno con la fodra nova che importa lira rouano a quadrato un pocco usato 2:4:6 e l'altro con la fodra usata gli meto stimato: L. 4 / 2 una biancheta e un tra tutti e due e contente ambe le parte: gipone rapezati stimati: L. 2:10 / 2 L. 6:12 / 1 fazoleto novo di rouano a camise rote stimate: L. 3:12 /1 altro quadretto rosso e nero di quelli di fazoleto rosso usato stimato: L. 1:10 / 3 Piemonte mi costa: L. 4:10 / 1 scosale para di calzete bianche distate rote un pocco usato di Piemonte di tela 89

di robba sono stati stimati da maria lzete di lana usate stimate: L. 2 / 2 antonia sartoria di mosognio alla s stimate: L.3 / 1 altro paia de ca e presenza dello sposo e della sposa linose una di seta e un coragtno e un coniugati e ricevitori della suddetta para de bindeli il tutto usato stimato robba / li regali dello sposo che a fato L. 3:15 4 golari parte novi e parte alla sposa alla promessa asciendano a usati e scantonati e due ancora da lira 9:8 , li regali fati alla sposa la fare stimati L.3 / 3 para de scarpe manna dopo il sposalizio alle barate usate e rote stimate: L. 7:4 / 1 altra asciendano a lira 9:12,18:10 ». camisa sutila un pocco usata mi Dalla precedente puntata costa: L. 5 / 2 camisoli finti buta sappiamo del rito nuziale: incho e due corone una di osso e una «I matrimoni raramente si facevano di choco e una medaglia e una con suono di campana, crosete d’argiento luna e altra e un accompagnamento di clarinetti e libro col suo stuchio stimati: L5/1 susseguente invito a pranzo ed alla altro fazoleto roto stimato soldi: 15 / danza. Di solito avvenivano di 3 una scatola e un casetino e un buon'ora e in tale occasione la sposa bavulino con entro varie bagatelle e andava a riconoscere i parenti e gli peze nere e fruste stimate: L. 7:4 / 2 amici coll'offrir loro le barotte (un aneloni d'oro nelle orechie stimati: L. miscuglio di castagne appassite 12 / tutta la vestimenta che aveva bollite, dolci, noci e nocciuole) ciò indosso la sposa stimata: L. 30 /1 che veniva compensato con qualche casa di pecia usata un pocco picola dono». stimata: L. 3 / 2 una camisa rapezata Dopo le «barotte» e il… miele con e una socca di tella sgregia di quelle o senza luna tanti «giusti sogni si che portano sotto abito già rota tra tramutavano in fiele e i lamenti luno e laltro: L. 3 / 1 biancheta usata muliebri lastricavano le strade delle ble fata duna mia marsina stimata dal osterie. sarto: L. 5 / L. 388:10 / li sudetti capi

Le osterie di Loco .Oste, Sindaco, Consigliere «Una serie di fatti avvenuti in era anche Sindaco del Comune e Loco, e da me osservati, non vuole membro del Gran Consiglio. Aveva essere passata sotto silenzio e questa famiglia piuttosto numerosa, e si riguarda l'esercizio delle osterie. suppone dovesse essere benestente e «Fino dal 1818, circa, certo possidente. Con tutto ciò la sua Martino Canterini detto il Mattinone sostanza andò in liquidazione. faceva l'oste in Loco, fosse o no una «Qualche tempo dopo (dal 1830 conseguenza di questo suo traffico al 1850) trovavansi aperte altre due

90 osterie, quelle di Martino e Giacomo, di Russo, al disotto della strada. e, padre e figlio, Broggini e di Remigio raccolto, morì poco dopo qualche ora Antonio Chiesa. Non so se il Martino nell’età robuste di circa 65 anni1. Broggini abbia coperto cariche. Il «Continuò l'osteria il di lui figlio Giacomo Broggini era Giudice Lodovico. anch'esso Sindaco e Distrettuale, aveva in convivenza Consigliere. ammogliato con figli e padre, madre, uno zio Prevosto, una morì nella verde età di circa 45 anni. zia, una sorella e la moglie con due «Tenne aperta osteria per alquanti figlie era il più ricco possidente di anni dopo il 1860 Giuseppe Lucchini Loco. La famiglia a cui apparteneva Sindaco, ammogliato con 4 o 5 figli, era chiamata quella dei siurì poi cadde in liquidazione. (signori). Ad un pranzo che si fece «Anche Giuseppe Mambretti, estero, nella sua osteria si invitò il ammogliato con due figli aprì e tenne Cappellano della Parrocchia e osteria con prestino e negozio di davanti a questi venne dato sfogo commestibili per alcuni anni, poi all'animosità che i commensali cadde in fallimento. nutrivano contro il Vicario Perucchi. «Eravi in Niva l’osteria del Morto il Giacomo Broggini la sua Capitano cosi dette Voncia la cui sostanza andò in liquidazione. sostanza pure andò in liquidazione. «Il Remigio Antonio Chiesa non «Altri ancora aprirono e chiusero aveva che una figlia. Era Sindaco e osteria insoddisfatti. Consigliere. Prese parte ad una ^ «Si potrebbe dedurne che una Società di Mercanti di legname, fece buona industria per far denaro fosse affari rovinosi. e se la sua sostanza ritenuta quella di far l'oste. Difatti, non andò in liquidazione ciò avvenne sendo per se una istituzione apposita grazie all'intervento di sua moglie. per i forestieri che o di passaggio o di «Dal 1838 al 1846 circa tenne fermate abbisognano di ristoro e di aperte osteria Giovanni Chiesa figlio alloggio, è evidentemente lecite ed di Gaspare, detto pure Gaspare, ma la oneste. Ma se l'osteria in mancanza chiuse per non poter continuarla e, se di forestieri, viene convertita in aveva dell'attivo, scomparve. bettola, come nel caso nostro, ognun Dal 1846 al 1860 circa esercì vede che diventa con ciò una casa di osteria Giovanni figlio di Remigio corruzione, per la ragione che facilita Morgantini. Consigliere, poi la trasgressione del 2.do e 3.o Segretario del Giudice di Pace, ma Precetto del Decalogo, la mancanza anche questo la chiuse con discapito. ai doveri del proprio stato, il mal «Dal 1850 al 1884 circa tenne esempio alla società, il mal umore aperte osteria Giovanni fu Pietro nelle famiglie, lo sperpero dei Schira detto Taroch, Sindaco e risparmi, l'inerzia al lavoro, senza Consigliere. Prese tre mogli, ebbe contare gli infiniti guai a cui va figli da tutte e tre. Di costui si tenne incontro il bevitore specie nelle ore parola prima d'ora. Viaggiando in carrozza fu balzato, nelle vicinanze 1

91 notturne d'ordinario cattive «Convien spiegare e rettificare la consigliere. Anche il bettoliere stesso notizia del lagrimevole infortunio... ne ritrae danno coll’accostumarsi a Di ritorno dal mercato di Russo era lasciar il lavoro, col vivere meno seduto nell'interno della vettura col frugalmente che non comporti il suo suo giovane commesso di negozio, stato, col farsi supplire da altri nei con la scocca e il grembiale della lavori di campagna e col porsi nelle vettura rialzati, mentre il figlio occasioni di sottostare a tante spese Lodovico seduto a cassetto teneva le superflue, causa dirette di decadenza. redini del cavallo. A un certo punto Aggiungi i lamenti che mandano al dove la strada fa un risvolto, Cielo tante povere mogli e madri per abbastanza largo peraltro, questo lo scialacquo che il marito fa cavallo si adombrò per un macigno all'osteria del denaro necessario al rotolato di fresco sopra lo stradale; e sostentamento della famiglia, e per la mentre con tutta la forza l'auriga mancanza di assistenza, di ajuto e di faceva per tenerlo a segno e farlo lavoro in casa. Tutti argomenti che passare innanzi consentendolo lo non possono attirare né sul bettoliere, spazio, il puledro con altrettanta né sul bevitore le benedizioni del forza si dava a scartare e rinculare Cielo, onde nessuna meraviglia dei adombrato *) finché d'uno strappo rovesci di fortuna». rovesciò le ruote posteriori fuor del 2 La notizia del mortale incidente ciglio stradale e con esse la vettura e lungo la strada da Russo a Loco fu il povero Giovanni e il commesso cosi data da Gazzetta Ticinese lo che rinchiusi dentro per la scocca e il stesso giorno (18 agosto): grembiale precipitarono buona «Ci perviene all'ultimo momento tratta.. la triste notizia d una grave disgrazia. «L’ex-consigliere Giovanni Schira di Loco stamattina verso le ore 9, in compagnia d'un suo figlio e del domestico, scendendo in vettura da Russo a Loco, trabaltò il calesse e l'infelice n'ebbe la morte. Il figlio si salvò miracolosamente ed il domestico è in pericolo di vita» Il Dovere cosi precisava il 21 agosto:

2 «Piuttosto che al rinculare del cavallo, per l’esattezza storica non avendo rinculato - bisogna attribuire all'ondeggiamento del retro-vettura carico di treccia, che sbatté fuor del ciglio stradale le ruote posteriori senz'altra possibilità di rattener la vettura sulla via. il luttuoso avvenimento».

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GIOACHMO RESPINI A 150 ANNI DALLA NASCITA

Gioachimo Respini. Il nome si Cantone, tira dietro il trentennio tra il plauso degli uni e l'esecrazione degli marcatamente propulsivo e di altri. Il tutto riscaldato alla fiamma di giornali a profusione, che scottano ancora regime (liberale-conservatore) oggi accatastati nelle raccolte pubbliche e della storia ticinese del secondo private. ottocento, tra l'entrata di Respini Come scorciare ad uso e consumo del in Gran Consiglio (1867) e la sua giornale un'immagine di quest'uomo di morte prematura e repentina (1899, per colpo apoplettico); e si tira dietro inevitabilmente qualche cosa ancora dell'accidentato periodo precedente, pure di regime (liberale-radicale), dalla rivoluzione del 1839 (Locarno, Colonnello Luvini) alla controrivoluzione del 1841 (Locarno, fucilazione del Nessi), al Pronunciamento del 1855 (Locarno, delitto Degiorgi). Storia di fucili spianati e fucilate anche fuori dei tiri di partito (Stabio, 1876), storia di soprusi schedaioli e di vagoni elettorali che ci marciano sopra, storia di commissari federali a ripetizione (i Bavier, i Borel, i Künzli, per citarne alcuni), calati a imbrigliare le ricorrenti convulsioni del Sopra: trascrizione della lapide sulla facciata di Casa Respini a Locarno

93 tempra e di statura, per quanto possibile appropriata?

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A pescare nel vocabolario rosso e Bellinzona 1892): «Certe parole nella blu del bipartitismo serrato foga del dire possono avere un aspetto dell'ottocento, se ne ricava un Respini sinistro al di là dell'intenzione picassiano, dell'oratore... Per altro, come da parecchie espressioni virulenti del guardare Dittatore, essa (inetti e ladri), con occhi dimenticatasene l'origine, rimase strabici. isolata negli animi nostri come un «Granito insulto, tanto più grave, inquantoché, della ripercossa nelle valli e nelle campagne, Vallemagg venne dai seguaci del Dittatore presa ia», alla lettera, una giusta condanna, una «Leone incancellabile macchia degli aborriti della avversari». Rovana», Caricatura di Respini (carte di Gli anni giovanili famiglia) a Ceeks (sfacciataggine) capo indomito e Gioachimo Respini nacque a Cevio trascinator il 7 settembre 1836. Famiglia numerosa: e, cinque fratelli e tre sorelle. Filippo, arcangelo vendicatore di torti ancestrali, notaio, il padre; la madre, l'onsernonese parola di fuoco e principi incrollabili, Giuseppa Lucchini. Nel 1841, una sancristoforo del partito, e via drammatica traversia familiare; il notaio continuando nel blu; voltate le pagine al Filippo, coinvolto nella fallita rosso, passando per il malvaceo, è il « controrivoluzione, è condannato in Respinone», il «Comandiamo noi», il contumacia (era riparato in Val «Dittatore», quello della «via dei mari è Formazza) a dieci anni di reclusione, a aperta» e dell'«obolo della fame», una multa rovinosa (la pagheranno i additata l'una e rinfacciato l'altro a figli con i risparmi australiani) e alla docenti e impiegati cantonali, vittime di privazione del notariato; due anni dopo, un repulisti del regime. E qui. a un'amnistia gli risparmierà il carcere, proposito di «espressioni virulente» consentendogli il ritorno in famiglia. respintane, soccorre un monito di Elementari e maggiori in paese, Alfredo Pioda, reporter d'eccezione al corso di metodica a Locarno (tra i processo di Zurigo per i fatti del docenti il noto prodigo La Cecilia), a settembre 1890 (rovesciamento del sedici anni Gioachimo è maestro e trova governo presieduto da Respini, un posto per qualche tempo a Mesocco rivoltellata mortale al Consigliere di (probabilmente precario). Nel 1854, Stato Luigi Rossi). Riferendo emigra con i tre fratelli maggiori in dell'interrogatorio del deposto Australia. Sei anni di miniera, nel 1860 presidente, cui si chiede se egli ha detto rientro in patria per la rotta di Capo il regime radicale «un regime d'inetti e Horn. quindi, con il sostegno dei fratelli ladri o l'uno e l'altro insieme», Pioda che rimpatrieranno più tardi, dentro scrive (Confessioni di un visionario, negli studi a capofitto, a Maggia prima (due anni di preparazione agli esami 95 d'ammissione all'università con Don minotauro, ma ruggente leone della Giuseppe Pisoni, sedici ore di studio al Rovana: come correntemente e per giorno), all'Università di Siena e di Pisa figura di retorica era chiamato», si poi, giurisprudenza. conclude con due ritratti, il proprio e Chiede spazio la penna arguta di quello di Respini:«Sei anni d'Australia, Piero Bianconi, che al Respini giovane poi il ritorno in Europa per ha dedicato una delle sue ultime fatiche intraprendere gli studi di legge: in di scrittore, una gran bella fatica (La ritardo, un poco da outsider e sono due giovinezza di Gioachimo Respini. Dadò condizioni che io pure, mutatis 1975). mutandis. ho sperimentato: il che ha «...Per aderire alla verità intitolo potuto far sorgere una certa simpatia e Giovinezza di un uomo, cioè di incitarmi a conoscere più da vicino Gioachimo Respini, questo breve questo vero macigno vallerano... Non saggio, che ha qualche probabilità di soltanto, ma, fors'anche l'attrazione dei essere una delle ultime se non l 'estrema contrari il Respini uomo di fermissima delle mie fatiche di scrittore: fede, dispotico. bellicoso, formidabile impallidiscono i fuochi del tramonto e lavoratore, il fascino esercitato da la notte è vicina. In verità, a voler questa sua virtù di me agnostico, narrare senza scialo di fantasia remissivo, accidioso; avaro di me, l'esistenza di Gioachimo Respini, rispetto a lui che con magnanima evitando la politica che la ingoia quasi generosità spese la sua esistenza in prò tutta, è giuocoforza limitarsi ai suoi del paese; dell'anima dell'integrità del anni giovanili, a lui ragazzo, poi costume del Ticino». cercatore d’oro in Australia e quindi studente a Siena e a Pisa... Ma proprio L’ingresso in Gran Consiglio in quei giovani anni nella dura Nel 1867 Respini viene eletto in esperienza dell'emigrazione e nella Gran Consiglio. Con lui è eletto l'amico formazione culturale italiana, si trova e medico di famiglia Angelo Pometta di la radice di certi suoi animosi Broglio, che propone al collega, tra atteggiamenti quegli anni maturarono allusioni e ammiccamenti, di fare in lui salde convinzioni che guideranno insieme il viaggio a Lugano (la lettera è costantemente la sua azione al di là e al mutila per l'asportazione del di sopra della politica di casa. francobollo, il timbro postale di Ma come mai (mi chiede non senza Bignasco porta la data del 20 febbraio): malizia un amico), come mai tu, alieno Caro Avvocato se altri mai dalla politica nostrana, ti Ecco un progetto magno, un castello sei imbarcato nell'impresa di parlare di in Ispagna pel nostro primo viaggio a un uomo che nella politica nostrana Lugano. bruciò tutto se stesso: come mal si Dato ed ottenuto che sabato p.v. vi spiega questo veramente impensato siano tre soli e tre lune io verrò a Cevio interesse? E la risposta, lungo il «fragile col mio cavallo e colla mia vettura e filo d'Arianna» che l'ha portato al colle sue 4 ruote rispettabili che gravi Respini («non dirò tremendo del tuo e mio onorev.o peso consiglieresco con gioia ruotando ci 96 condurrebbero a Locarno; colà si cena, L'impegno politico si beve e si dorme sino alla mattina L'esordio in Gran Consiglio è cosi seguente ove presa la via di Cadenazzo riportato in Tarchini, nel centenario si valica il monte Ceneri per pranzare della nascita di G.R.. Bellinzona 1937: ai Bifonici. Empito lo stomaco il cavallo Entrato in Gran Consiglio, che allora e noi, via per la Capitale che verrà sedeva a Lugano, nel maggio 1867, certamente incontro almeno sino al attaccò per primo i fratelli Ciani, che piede della collina di Massagno. La dal 1839 erano divenuti una specie di morale è questa; colla Diligenza noi divinità misteriosa, di urtar colla quale spenderessimo fr.i 40 circa landata e nessuno più aveva il coraggio. Pochi ritorno, mentre con un cavallo dell conoscevano il deputato valmaggese. [...]vi sarebbe una rimanenza in cassa L'avv. Airoldi. stupefatto nel sentirlo, di [...] secondo la fermata a Lugano. domanda a Carlo Battaglini: Chi è Dis [ . . .] mi massai di famiglia a ottimi quella faccia là? É il falegname, f [—] ll'Impero. Di più se il Santo Padre risponde Battaglini, che preparerà la [vorrà] fare da quarto nell’andata, la cassa per il funerale del partito cosa [sarebbe] anche più bella oltre le radicale». infinite indulgenze che accorderà ai Di qui in avanti resistenza dell'uomo, finimenti, brida, redini, fibbie, molle, per ridirla con Bianconi, è ingoiata dalla assali ecc. Va bene cosi? Ebbene dopo politica. In Gran Consiglio sino alla avere fatto i tuoi allegati in iscritto morte, agli Stati dal 1879 al 1885, due davanti al tuo Io pensante fa brevi permanenze in Consiglio di Stato: pronunciare dal tuo Giudizio una la prima nel 1877, la seconda nel 1890, sentenza che mi farai intimare al mezzo dopo lo scandalo delle voraginose della posta mettendo metà spesa per malversazioni del cassiere cantonale parte. Quale considerando vi potrai Luigi Scazziga, per affrontare la mettere Pontebrolla ove i nostri Ancetri tempesta in arrivo. Ne fa fede la lapide la diedero a gambe o meglio quella (trascrizione in alto) sulla facciata di famosa gronda in faccia a Broglio [ove] casa Respini in Via Cittadella. Lapide di le pome e le raspe stavano nascoste nel partito (dettata dall'Avv. Tarchini), ma 1841, e che diedero frutti maturi pel sostanzialmente verace. Lo chiediamo a 1867. Era tempo.' Pioda (Confessioni): Ora deggio parlarti di una cosa «Si. I conservatori nel 1875 erano i seria e seria assai, fa il piacere di dire a veri liberali; l'esempio era stato dato mia sorella che sabato, se è bello, verrò dalla Confederazione, ma intanto sta il a Cevio a Pranzo colla Clelia e fatto che le franchigie popolari furono Leodina. allargate da loro: il voto segreto e per Il fin qui [scritto] si ritiene come comune, l’iniziativa popolare per la detto e pronunciato a [quattrocchi]' né revisione della costituzione, il uno più né uno meno. referendum facoltativo e finalmente il Un sac [...]ne empio di saluti e sono voto del Cantone attribuito al popolo, aff mo Angelo sono altrettante garanzie costituzionali, Broglio [...] che provano la loro larghezza d'idee;

97 essi erano ormai col popolo e nel riconoscerlo, aveva in questi ultimi popolo avevano ormai fiducia... tempi consacrato la sua esistenza, sarà «Si i conservatori hanno accordato lungamente ricordata nel nostro la libertà d'insegnamento, per la quale i Paese»... liberali volevano restrizioni... "SI i conservatori sciolsero il nodo In difesa dell'italianità gordiano della capitale (stabile) Tra gl’ideali di Respini, fermissimo, la quando Lugano colle sue irrequietudini difesa dell’italianità e dell'autonomia gliene ne porse il destro... del Ticino. I suoi discorsi parlamentari «SI la riduzione dei giudici diretti e in proposito, in Ticino e a Berna, ebbero dei funzionari da 63 a 31 fu provvida e vasta risonanza e conservano intatta la non sarebbe male i 31 avessero ancora loro attualità. Basti una frase:» Tutti i a diminuire... confederati sono i benvenuti fra noi «Si finalmente è vero che i come fratelli, il Ticino però dev'essere conservatori e, specialmente il loro dei ticinesi»... Dittatore, favorirono ogni Della sua scomparsa parlarono un po' miglioramento nelle pubbliche tutti i giornali. Riportiamo dal Journal costruzioni, specialmente le arginature de Genève dell'11 aprile 1899: che saranno una grandissima ricchezza «Rarement homme politique suisse a tramandata ai nostri discendenti soulevé des passions comparables à cel Ammirabile è il loro coraggio, l'aver les qui s'attachaient au nom de l'homme dopo una sconfitta (referendum del qui vieni de mourir. C'est que M. 1885) decretato la correzione del Respini n'était pas une figure ordinaire Ticino, l'aver imposto il bene, de politicien. C’etait un caractère d'une rimettendoci dell'auge popolare». énergie, d’une intransigeance qui Chiediamolo ufficialmente a Simen, certainement a fait beaucoup de tort à che fu l’ariete dell'abbattimento del son canton, à son parti, à lui mime, mais regime respiniano. Dal messaggio qu‘il n 'était pas banale. Une fois qu'il condoglianze del Consiglio di Stato alla avait une idée en tète, rien ne le faisait famiglia Respini, firmato Simen. plier. Il n'était accessible à aucune Presidente: «La figura di quel distinto considération. Cétait un homme tout cittadino. che ha con varia vicenda, d'une pièce, tris courtois, séduisant tenuto un posto elevato nella politica même dans la forme, mais au fond un del nostro Cantone, emergendo per rocher inébranlable contre lequel forte ingegno, tenacità di propositi, e toutes oppositions, mème celles qui devozione incondizionata e profonda a partaient des ses amis, venaient se quegli ideali per il cui trionfo, è debito briser».

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Tra le testimonianze su Gioachimo Respini

«Quando, meno esperto della vita ed L'ELOQUENZA di Respini. la sua ignaro delle cose nostre, molti anni or abilità professionale, mai disgiunta da sono, mi avveniva di vedere alzarsi in profondo senso della giustizia, meritano Gran Consiglio od affacciarsi alla uno slargo rievocativo. Riprendiamo tribuna di una pubblica festa un oratore ancora le «Confessioni» del Pioda: dalle spalle enormi, corpulento, dai

99 movimenti poderosi, dai capelli, da i Vanini, (una fedina penale assai sporca: baffi dal pizzo, dal cigli così neri che si era stato condannato anche in Italia per staccavano vivamente sulla tinta omicidio), lo inseguono sfottendolo (il olivagna d'un viso ampio, tagliato a clima politico era quello che si può grandi tratti con un suggello di immaginare, dopo la vittoria dei veemente energia sulla mandibola conservatori alle elezioni inferiore alquanto prominente; e ne granconsigliari dell'anno prima). Ne considerava gli occhi a volte foschi a nasce una Colluttazione, si spara, volte lampeggianti profondi sempre e Pedroni stramazza. Ha sparato il vetterli dominatori e ne sentiva la parola del Catenazzi, come sosterrà l’accusa al semplice, chiara, dirò, nostrale, processo, o invece il revolver del prendere le mosse come un carro peso, Vanini, che ha colpito per sbaglio lenta e sommessa, poi man mano farsi l'amico (tesi della difesa)? Le parti affrettata, rapida, rimbombante e finire ricorrono ai periti settori. in un cozzo, in un frastuono di frasi Al Chiaris.mo Prof. Cav. Albertini, massicce, che colpivano tutti coloro che Medico Chirurgo Primario Milano Via mi si aveva insegnato a venerare, del Pesce N. 24 schiantavano, tramutavano tutto quanto Egregio Signore! mi si aveva insegnato ad ammirare, il Le spedisco qui uniti i quesiti come mio primo impulso era di ribellione, di alle seguite intelligenze. Altri ne gridargli in faccia: Non è vero! Ma quel potranno forse emergere dal seguito tessuto d'accuse cosi fitto, senza un delle deposizioni testimoniali. Tutti i radon, una malafatta, una grinza, finiva testimoni di accusa contro il signor coll'affascinarmi e tenermi li Catenazzi dichiarano che egli si trovava impietrito». «faccia a faccia» coll'ucciso Pedroni ed Per l'Avvocato, preferiamo ricorrere alla distanza non maggiore di un metro all’inedito, trascegliendo tra lettere e e mezzo o due. poco più della lunghezza minute dell'archivio di famiglia, messo del fucile. La Difesa ritiene certo che gentilmente a disposizione dalla l'uccisore del Pedroni non è il Signora Vanna Robadey Respini, Catenazzi, né mancano prove relative al Processo di Stabio (1880). testimoniali in questo senso; ma si vuol Quel processo, che scosse l'intera nulla trascurare a rendere sempre più Svizzera e agitò il Cantone a punte di certa la sua innocenza. pericolosa tensione, è centrale Se la S.V.O. crederà necessario nell'attività forense di Respini. avere un vetterli di ordinanza federale I «fatti di Stabio» (uccisione del svizzera noi lo spediremo ove non se ne giovane Guglielmo Pedroni, sparatoria trovino a Milano. allo Stabilimento Ginella, altri due Sarà di una influenza decisiva morti) si consumarono il 22 ottobre stabilire la distanza massima del 1876. Il farmacista Luigi Catenazzi, «bruciapelo del vetterli». conservatore, passa armato di vetterli É probabile che la S.V.O. sarà davanti al Caffè della Casa, affollato di chiamata nella prima metà della liberali. Il giovane Pedroni e Giuseppe seconda prossima settimana. In ogni

100 modo ravviseremo alcuni giorni prima Prof. Albert ini della chiamata. Milano 20 marzo 1800 Va poi senza dirlo che la S.V.O. viene qui non a sostenere un partito L. Pedrazzini a Respini contro un altro, ma a portare i lumi Milano, 19 Aprile 1880. Ottimo Sig. dell'arte e della scienza a difesa di un Avvocato La sua lettera, essendo bravo giovane ingiustamente accusato. indirizzata al Giannetto, mi venne Abbiamo l'onore di ossequiare i trasmessa un po' tardi. Il buon amico, sensi della massima stima appena ricevutala. s'affrettò a recarla a Pella Difesa Avv.o G. Respini casa mia. ma io era assente da Milano: Stabio. 11 Marzo 1880. ed egli, non volendo affidarla a persona a lui non nota, se la portò via, lasciando Albertini a Respini detto che andassi io a casa sua, come Chiarissimo Signor Avvocato Appena feci. Questo ritardo impedì che le ricevuto il vetterli svizzero, colle pratiche da me subito attivate per cartuccie relative io ho ripetuto le assumere informazioni sulle esperienze esperienze sul cadavere le quali diedero dei periti radicali riescisserò fruttuose; dei risultati identici a quelli ottenuti col perocché, corso difilato all’Ospedale a vetterli italiano. Tali esperienze cercarvi il Dottor Berra, questi si era vennero fatte in un cortile dell'Ospedale appena partito con un congedo di un Maggiore di Milano alla presenza di mese. Egli solo poteva fornirmi qualche molti medici civili e militari: io ne ho ragguaglio, sebbene io creda che anche raccolti i pezzi anatomici che conservo nel ceto medico sia trapelato un bel nella glicerina fenizata. Qualora la S.V. nulla di questi esperimenti. Io. fuorché credesse che questi pezzi possano col Berra, non ho relazioni intime con essere utili per meglio replicare davanti nessuno de’ suoi colleghi: perciò, al giurati con dei fatti materiali alcuni mancatomi lui, non seppi più a chi punti essenziali della perizia relativa rivolgermi per affare cosi delicato. Ma alla difesa del suo patrocinato, io li egli stesso, che chiese il congedo per porterò meco. In questo caso in un pigliarsi un po' di vacanza, capiterà coll'annuncio del giorno in cui debbo forse a Stabio e potrà darle quegli recarmi a Stabio mi sappia dire se lo schiarimenti ch'Ella desidera. Del resto debbo portare o no i sumentovati pezzi ritenga pure che codesti radicali, tutti anatornici. In caso affermativo sarà d'una razza, fanno bravamente i loro bene che la S.V. si prenda la briga di far taglierini in casa, alla chetichella, senza pervenire dall'Amministrazione del che occhio umano vi possa penetrare. I Cantone un ordine alla dogana di medici Porro e De-Cristorforis, abili e Chiasso di lasciar passare sotto il mio furbi, visto che la scienza positiva non li nome uno scattolo di latta contenente avrebbe troppo sorretti nella difesa de' pezzi anatomici e tutto ciò a scanso di loro amici, si saranno attenuti alle equivoci e di perditempo. esperienze che loro tornavano meglio, Colla maggiore stima ed osservanza non importa se facessero al caso o no. ho l 'onore di rassegnarmi Quei due signori, bisogna saperlo, sono Della S. V. Devotis. due radicali della più bell'acqua, che 101 non si accontentano di esternar , il suo forte campione. Purtroppo anche i platonicamente le loro idee ed giornali rossi di Milano stampano aspirazioni: ma fanno parte di Comitati, infamie sul processo di Stabio. Il intervengono, ad adunanze, si lasciano «Secolo» si distingue per un’animosità portar candidati, si , agitano insomma ostinata e velenosa che fa schifo. A noi nel cuore della politica e della quale deve importar poco il giudizio degli hanno imbevuto lo spirito part1giano Italiani ma il «Secolo» va dappertutto; e cosi ripugnante coll'ufficio dei periti Al sebbene tra gente seria goda nessun contrario i Professori Albertini e Gritti credito, pure influisce assai sul molti nutriranno quei sentimenti che loro gonzi che lo leggono, fra i quali garbano meglio, ma se li tengono parecchi ticinesi apatici e incolori, che a rinchiusi in fondo all'animo, e badano goccia a goccia assorbono il veleno. Ha all'esercizio dell'arte loro, senza visto come quel fogliaccio giudica preoccuparsi delle vicende politiche. La l'Albertini? lo dice «naturalmente» vivissima gioia che a Lei cagionò la affigliato al partito che tiranneggia nel eloquente deposizione del Prof. Ticino. Naturalmente Porro e soci Albertini si è trasferita tutta quanta saranno per lui la quintessenza anche in me. Non ebbi la fortuna di dell'onestà, lealtà, ecc. affatto superiori sentire la voce vibrata e autorevole alle gretterie di parte! Oh mondaccio! dell'illustre perito, ma la lettera ch’Ella Che Iddio disperda i brutti nuvoloni che mi scrive è cosi traboccante di sincero e offuscano il nostro bel cielo, e faccia profondo entusiasmo, che quasi tien brillare di piena luce la stella che ci ha luogo della realtà e mi fa immaginare guidati fin qui! tutta la forza e lo splendore di quella Se potrò avere una giornata libera, difesa; inoltre sa esprimere con si calda chi sa che non faccia una corsa a Stabio. espansione il giubilo che ne prova, ch'è Stassera Giannetto ci recherà un mondo impossibile resistervi e lo si sente di notizie, speriamo buone. Le dò il mio ripercosso in fondo al cuore. indirizzo perché Ella si ricordi che son Condannati ad assistere al trionfo delle pronto a servirla, ed ambisco i suoi teorie politiche che conculcano diritti e ordini. Via Ctovasso 5. libertà sacre, e soffocano le più care Mi creda sempre affezioni ed aspirazioni, di quale Suo aff.mo servo ed amico conforto ed ammaestramento riesce a Luigi Pedrazzini noi giovani la parola di un uomo come Lei, Sig. Avvocato, che in mezzo al Alla baronessa de Gunzbach fuoco delle lotte e passioni politiche serba cosi entusiastico amore alla verità e alla giustizia! Se le persone vendute si arrabattano a rovesciarle addosso ogni sorta di Lontano dai clamori di Stabio, vituperii, Ella si riposi tranquillo nella superati ben altri clamori. Respini trova fiducia, nell'affetto, nell'ammirazione modo di volgere l'animo alla famiglia, della gioventù ticinese, che in Lei saluta lo sguardo alla Locarno «fin de siècle»

102 che muta aspetto. Dalla minuta di una nuovo albergo a . nel parco lunghissima e interessantissima lettera Scazziga. sopra la Stazione ferroviaria, alla baronessa De Gonzenbach: che sarà condotto dal rinomato Locarno. 4 novembre 1892. albergatore Signor Olsten di Ander Pregiatissima Signora Baronessa.' matt e porterà il titolo «Hotel du Park»: La ringrazio della gradita Sua, che una bella pensione del Belvedere mi ha portato la buona notizia che Lei (belvedere anche di fatto) sopra la villa sta bene, che ci conserva le Sue Righetti nella strada che mette alla simpatie e che non ha punto dimenticato nostra Madonna del Sasso, proprietà Locarno. Anche noi stiamo bene e non del Signor Carlo Franzoni: altra occorrono parole per assicurarla che pensione subito dietro il Grande frequentemente parliamo della Albergo, vicino al ponte, proprietà del Signorina de Gonzenbach. Nostro figlio Signor Simona Giorgio: aggiunga i ha ripreso la vita di collegio, a prodigi delle opere grandiose di Cremona, da tre settimane e ci manda correzione della Maggia colle pietre buone notizie. Fa la seconda liceale, e preziose e coi piedi pesti che si portano però ha ancora due anni di studio a praticamente a casa nel ritorno; e poi e Cremona, se piace a Dio, come poi la politica ticinese... speriamo, di conservarcelo, prima di Ci risiamo con la politica. Passiamo passare all'Università. E la sua madre alla chiusa. L'ultimissima parola ad ed io stiamo già seriamente Alfredo Pioda: occupandoci dove mandarlo per il «Eppure quell'anima è capace di corso universitario per salvarlo, il più moti generosi, ragione per cui i giovani che sia possibile, da un insegnamento liberali, che sono esuberanti di corrotto e nello stesso tempo possa fare generosità, non scevra sempre di buoni studi lontano dalle compagnie prepotenza, gli è vero, sentono pel pericolose. Dittatore una simpatia istintiva, non ne Ma e Lei, Signora Baronessa, rifuggono come da altri avversari, che quando conta far ritorno alla tranquilla non son se non una rete di calcolo, un Locarno? Sta bene lodare e ricordarsi piano geometrico d’interessi, dove la le amene sponde del Verbano, ma è coscienza s'impiglia, la luce interiore si ancora meglio allietarle di una lunga sperde. In lui c'è la veggente presenza, e la di Lei assenza. Signorina, spontaneità dell'uomo nella sua po' poi mi pare cominci diventare interezza; negli altri il cieco artificio di soverchiamente lunga! Venga, e venga uomini dimezzati dall "utile gretto e presto. Troverà non poche novità: un personale».

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Il «Riformino, dietro le quinte federali»

Berna, 12 dicembre 1879 poderoso difensore della giusta Caro Federico! causa. Ma si, egli é pur sempre Ier l'altro finalmente il Consiglio l’uomo che colla sua energia, colla Federale prendeva la decisione di sua lealtà, coi suoi buoni consigli ci proporre alle Camere di non ha efficacemente aiutati a far accordare al nostro Riformino la trionfare nel Ticino la causa della garanzia federale perché la base della Costituzione, della libertà e della popolazione di attinenza non può essere accettala come principio. Questa notizia ci veniva data tardi nella sera dal Signor Presidente Hammer [Bemahrd Hammer, più sotto «Papà») incontrato casualmente nei corridoi del palazzo. Volendo conoscere il più largamente possibile il vero stato delle cose, ieri mattina domandava una conferenza al giustizia! [Allusione alle riforme del Signor Giuseppe [nome in codice per «Nuovo Indirizzo», enunciato da Emil Welti, Consigliere federale] che Respini in Gran Consiglio 1*8 marzo mi veniva immediatamente 1875; stralcio riprodotto in accordata. La conferenza é stata riquadrato]. Penetrato della dolorosa molto lunga e posso aggiungere impressione che produrrà sul Popolo cordiale ed intima. Si è parlato di Ticinese l'ingiusta decisione egli si molte cose, ma comprenderai che studiava di accentuare la simpatia tutto non si può mettere sulla carta che sente pel Popolo nostro, la anche cogli amici i più intimi. Ti dirò fiducia che il Nuovo Indirizzo solo che il nostro Giuseppe era continuerà nella buona via nella profondamente disgustato della quale è incamminato e che saprà risoluzione presa dal Consiglio trionfare, come pel passato, delle Federale che ritiene ingiustificabile difficoltà d’ogni sorta e vergognose sotto ogni rapporto, risoluzione che che gli vengono sollevate ecc. ecc. La lo ha molto sorpreso perché non mia risposta si riassume in questo avrebbe mai creduto che si sarebbe concetto: abbiam visto altri venti, verificata. Il resto di presenza, altre tempeste forte del proprio diritto intanto consoliamoci di avere un sì e della giustizia della propria causa il

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Popolo Ticinese non paventa l’ira anche i ti cinesi assenti, perfino quelli furibonda e implacabile del che pagano le imposte, le tasse radicalismo ti cinese e svizzero darà militari ccc.! E qui tirai fuori dalla a tutti la meritata lezione infliggerà ai tasca un riassunto delle tabelle forsennati denigratori del nome militari, eseguito dal l’infaticabile ticinese, ai nemici della quiete nostro Carlo [Carlo Vonmentlen] pubblica una punizione esemplare (che uomo d’oro!) e gli feci vedere e nelle elezioni generali del 1881 darà toccare con mano che gli inscritti per un esempio di dignità e di fermezza a pagare la tssa militare nel 1877 sono tutti. 18.000, in cifra rotonda. dei quali Ti confesso che sono escito solo 6000 presenti in patria, e ben dall'Ufficio profondamente 12.000 assenti e poi con un'altra commosso e ringraziando Iddio, in piccola tabella (ne aveva piene le cuor mio, di aver concesso alla Patria tasche) gli dimostrai che i ticinesi nostra di avere un simile uomo a esclusi coll’anagrafe federale dirigere i suoi destini! salgono all’enorme cifra di ben Sull'Amnistia [per i fatti di Stabio 25.000, Il poveruomo pareva cascato del 22 ottobre 1876] non ha più dalle nubi leggendo il prospetto delle insistito lasciando anzi quasi tabelle militari e disse - Ma non intravedere che avevamo ragione noi intendiamo di escludere neppure tutti di essere contrari. Chiesi indi una gli emigranti potete contare gli conferenza a Papà che subito mi emigranti periodici, quelli anche che accolse. Da alcune frasi raccolte stanno lontani due, tre, quattro anni e quando la sera avanti, mi era sorto il più in una parola, vogliamo dubbio che nella testa del buon uomo escludere solo quelle famiglie che non fosse an cora penetrata giusta sono stabilite all’estero . Allora io l'idea di che cosa è l'attinenza e che tirai su un gran fiato e dissi tra me - Il avesse votato colla maggioranza, Riformino sostanzialmente è salvo . anzi che il suo voto fosse forse stato Siccome però bisogna avere grande decisivo. Mi sbottonai cura di non mostrarsi facilmente completamente. Dunque il Consiglio contenti con questi Signori, affinché Federale vuole imporci di computare non si ritengano subito nostri gli stranieri e di escludere i ticinesi creditori, mi distesi a dimostrare assenti forse per legare sempre più, l'inanità del motivo del rifiuto non in nome della democrazia, il Ticino avendo noi in generale alla Svizzera? No, No rispose; il l'immigrazione, come negli altri Consiglio Federale è d’accordo che Cantoni che si colonizza, che alla fin avete il diritto di escluderli, ed anzi io fine obbligavano il Popolo Ticinese vi consiglio ad escluderli. Allora ad una seconda votazione [si era continuai io - Sta bene, fuori i votato il 9 marzo di quell’anno] per forestieri, ma il Consiglio Federale un motivo vacuo ecc.. e qui mi avrebbe il coraggio di obbligarci ad scatenai un po’ contro il Consiglio escludere, a trattare come forestieri Federale, che pare si tormenti per

105 dare la pace al Ticino, mentre non fa Riformino; di portare a casa il corpo altro che imbrogliare le cose che la per indossargli una zimarra che nostra pazienza è ormai esaurita - e incontri il gusto di queste zucche. Ma che l'irritazione è al colmo. Arrivai se resta qui la veste del Riformino, perfino a dire che passerà molto resta qui pure sepolta la Signora tempo prima che il Popolo Ticinese Amnistia in abito ed in corpo. Meglio dimentichi l'affronto ricevuto dal cosi! Consiglio Federale col ritiro prima In fondo, in fondo, le ragioni del del Riformino e poi pel rifiuto della momentaneo scacco del Riformino garanzia per un vero pretesto. Tu sono un po’ di ripicco della crederai che Papà sia divenuto un po’ Maggioranza del C.F. pell'abortito arrabbiato meco. No. è il miglior progetto del l’Amnistia, un po’ di uomo del mondo un vero bagascia. debolezza, un po’ di cocciutaggine e Ama indubiamente udire le cose molto odio partigiano. Ma chi la chiare e che si parli francamente. Mi dura, la vince, e noi la vinceremo. ha ascoltato con pazienza e volentieri Oggi poi Reali (Giovanni Reali, come fa sempre. Consigliere agli Stati] ed io siamo Per venire poi a qualche cosa di stati anche dal Signor Antonio pratico lo pregai di fare il possibile [Fridolin Anderwert] che ci ha che o nel Messaggio, se non era ricevuto come uno che è molto troppo tardi, o almeno nella contento di essere Vice Presidente discussione, fossero espresse le della Confederazione [morirà il 25 dichiarazioni di cui sopra. Rispose dicembre dell’anno dopo] e che sa di che quanto aveva detto erano le dover molto e forse tutto alla opinioni emerse nel Consiglio deputazione ticinese se è riuscito nel Federale e che si avrebbe cercato di suo legittimo desiderio. Con piacere farle in qualche modo risultare. abbiamo udito da lui la conferenza Buona notte e strette di mano e poi delle dichiarazioni del Signor Papà e via a mandare il dispaccio agrodolce che lui era pella ratifica tal quale e al Governo, di cui avrai cognizione. che in questo senso aveva elaborato il Ripetendo fra me e me suo preavviso. Il Signor Antonio «maledettissimi radicali non riderete speriamo non ci farà dei torti, almeno per gli ultimi, non andrete a Roma a dei grossi torti nell'avvenire. fare la penitenza dei vostri peccati Abbiamo poi vivamente insistito verso il Paese ed il Nuovo Indirizzo» perché il Consiglio Federale si andai in cerca degli Amici. Narrato il interessi affinché una decisione abbia risultato delle conferenze avute. in luogo prima dell’aggiornamento per buon umore, alquanto scosso al norma del Cantone. primo annuncio (e come non doveva Questi poveri Radicali, non scuotersi) ritornò - le bottiglie in meritano altro nome, non sanno darsi linea di battaglia hanno fatto il resto. una ragione del come la Deputazione In conclusione abbiamo la fiducia di ticinese sia tanto di buon umore ed lasciare a Berna solo la veste del allegra. Tocca di c...ni, direbbe Papà

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Magatti [Massimiliano Magatti, vivamente perché abbia luogo Consigliere di Stato], non sanno che l’Amnistia. dietro le nostre spalle sia il Popolo Ho saputo con piacere dalla mia Ticinese! Non avranno proprio il Mariannina [Marianna Magoria] gusto di vederci mogi e mendicanti l’esito finale delle vostre divisioni. appoggi e protezioni fuori del terreno Riguardo l'affare della diligenza naturale. Degli Amici nostri siamo in Vallemaggia essendomi giunta, sempre oggetto di speciali riguardi. anzi prima, una lettera dell’amico Abbiamo fondato motivo di Enrico Pedrazzini in proposito, che sperare che la Commissione del pare aspira, ed il caso non essendo Nazionale sarà unanime nel proporre urgente ho creduto bene astenermi da l’ordine del giorno puro e semplice qualsiasi passo. sulle famose petizioni radicali La presente lettera potrai darla a riguardo il Processo di Stabio [inizio leggere a Cecchino, all’Emilio, alla il 27 febbraio 1880 nella Chiesa mia Signora, ai miei cognati, al parrocchiale, verdetto il 17 maggio: Regazzi, al Ciseri, se lo vedi ed a assoluzione generale]. quelle altre persone molto prudenti, Oggi poi i soci Philippin, Frei ecc. poiché non si può lasciare sapere a hanno fatto un'altra corbelleria tutti il risultato preciso e letterale di deponendo un'interpellanza circa le conferenze personali e confidenziali. trattative di amnistia. Si capisce che Si possono dare in genere le notizie. la volevano e sono terribilmente Fanne in somma l'uso discreto che scotuti dell’aborto seguito seguito crederai meglio. tanto più portano apparentemente la Tanti saluti da tutti estensibili colpa di essere stati la causa in gran come al solito, i rispetti alla Signora parte colle asinesche loro Luigina, e tante cose alla mia dimostrazioni. Sappiamo di certo che Mariannina ed un bacio al mio Mola [Pietro Mola, intervenuto in Peppino Filippino se hai occasione di veste di colonnello federale a sedare i vederli. disordini di Stabio e coinvolto Il tuo Aff. mo nell'accusa di complicità per ulteriore Giovacchino spargimento di sangue allo stabilimento Ginella] si raccomanda

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Gioachimo Respini testimone in proprio

sono mancate pagine speciali (Corriere del Ticino. Gazzetta Ticinese, Eco di Locarbo). In generale, un discorso tipico di ricorrenza, tra il rievocativo e il divulgativo, nei limiti e nei fini propri della stampa quotidiana. Non più in là. Esorbitarne, affidandosi in intenti critici, di scavo, sarebbe scavo di scarso interesse e fuori luogo, una forzatura. Un giornale è un giornale, tiene d'occhio il lettore: non gli ammannisce piatti indigesti di surrogati monografici secondo occasione. rischiando di planare nel cestino, che notoriamente è un buon // 7 settembre ricorreva il 150. della lettore e E vorace ma non allunga la nascita di Gioachimo Respini (Cevio. lista degli abbonati. Arduo e 1836). figura politica di primo piano pretenzioso d'altra parte cimentarsi che ha improntato fortemente di sé oltre il punto e virgola dell'approccio l'indirizzo del Cantone (il .«Muovo divulgativo, in scandagli a naso (o a Indirizzo» liberaleconservatore) dal caso) e giudizi a mezz'aria e a mezza 1875 (ascesa al potere dei bocca sulle dimensioni interiori di un liberali-conservatori) al 1890 personaggio politico assai marcalo (rovesciamento del regime). nel profilo pubblico, soverchiarnte, La stampa ne ha parlato, non con il quale la storia cantonale stenta

108 o esita a fare i conti e tirare le somme (1875-1890)». tesi di laurea di Destino di altri personaggi di Fabrizio^ Ponzerà (Dadò. 1986), e spessore del secolo scorso, incisi «Il movimento di Giubiasco e il manicheisticamente nella tradizione nuovo programma del partito popolare ticinese, da una parte in conservatore ticinese (1896)» bianco dall'altra in nero, osanna e («Risveglio», fascicolo speciale crucifige. luglio-agosto 1986). capitolo dal Un'arrampicata fare il punto su memoire di licenza di Albino Respini, senza corda e senza chiodi. Zgraggen «La crisi del partito Ne era dichiaratamente conscio conservatore alla fine del secolo Piero Bianconi, indagatore sagace, scorso» (Friborgo. 1975). che di Respini ha forse fatto, senza La ripresa del discorso su proporselo, un compiuto ritratto di Gazzetta non si discosta dai limiti e dentro e di fuori con quella spigliata dagl'intenti di cui si diceva, e vuole e arguta biografia che è «La giustificarsi (nella sua tardività di giovinezza di Gioachimo Respini» secondo appello) quale seguito a un (Dadò1975). suggerimento implicito di Mario No, non passa per il giornale un Agitati, che nella sua pagina tentativo di bilancio respintami che respiniana di settembre (Corriere del convenientemente affondi nel Ticino) lamentava una certa labilità sottocutaneo e ramifichi di presenza del protognista del nell’analitico, con ancoraggi oltre il liberalismoconservatore negli scruti contesto cantonale. Richiede un libro pubblicati per il 150. della nascita. con tanfo di titolo e di capitoli. È la È un seguito semplice: la ' parola strada da imboccare. Ed è il caso, lo in diretta a Respini su Respini, segnaliamo, di due pubblicazioni sul attraverso alcune minute di lettere di periodo respiniano apparse in getto, di cui una sola completa dalla concomitanza con la ricorrenza: «La data ai saluti, tratte dall'archivio di lotta politica nel Ticino Il "Nuovo famiglia consegnato dalla pronipote Indirizzo" liberaleconservatore Signora Vanna Robadei’-Respini. La «Liberté» di Friburgo svincola e traligna

Locarno. Il Gennaio 1893 da far luogo ad una inveritiera ed Alla Lod. Redazione del Giornale indegna corrispondenza come quella La Liberté portata dal n. del 10 corrente colla Fri borgo data da Lugano. È da qualche tempo che La La massima democrazia è sempre Liberté non batte sempre la miglior regnata nella composizione e nella via a riguardo delle cose politiche condotta del Comitato conservatore ticinesi. Non avrei però mai creduto prima che avesse alla testa il giovane che si sarebbe smarrita fino al punto avvocato Agostino Soldati

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[18571938] * ed a riguardo della corrispondenze come quella in gioventù se la vecchia Direzione del discorso non può destare al cuna partito conservatore, quella meraviglia: sorprende in vece che si Direzione che ha lottato per tanti anni trovi la Direzione di un giornale la e vittoriosamente contro tutte le forze quale lancia alla pubblicità scritti i del partito radicale svizzero e dei quali, anche se contenessero una poteri pubblici federali collegati a’ narrazione verace, il che non è nel suoi danni, ha un rimprovero a farsi è caso nostro, andrebbero pur sempre di essere stata troppo generosa, contro lo scopo che il giornale deve troppo facile verso la gioventù, prefiggersi. Mi pare che il più buona parte della quale non ha volgare buon senso dovrebbe corrisposto certamente alle legittime insegnare che bisognerebbe pensarci aspettative del partito conservatore dieci volte dieci prima di far luogo al ed a prova basti citare / voli alti e sindacato dell'andamento interno di repentini del giovane avvocato un partito in altro Cantone. Sarà il Soldati, che si riposa ora negli stalli primo venuto che può conoscere dell'Alto Tribunale Federale l'azione interna di un Comitato lasciando vecchi e giovani alle prese politico? coi radicali in una situazione quasi lo sono abbonato da molti anni intieramente da lui ideala e che ceno alla Liberté ed ho cercato di non ci sarà invidiata da nessuno. procurarle anche altri abbonati a Che a Lugano specialmente od in seguito di raccomandazione avuta, altro luogo si fabbrichino ma non intendo espormi più oltre al pericolo ed al disgusto di leggere, sopra un giornale conservatore cattolico, scritti che meglio troverebbero il loro posto nella stampa radicale. Il perché prego volermi cancellare dalla lista degli abbonati. Va da sé che la presente non è destinata alla pubblicità. A me manca il tempo, specialmente in questi momenti, di entrare in polemiche. Mi è estremamente doloroso separarmi da un giornale che era divenuto come un amico di casa, ma è troppo evidente che io non posso a meno di

110 chiudere la mia porta ad un foglio che Lugano 1882-83; deputato al Gran scientemente o meno batte contro la Consiglio 1883-1891; presidente del Buona causa che io difendo nel mio Governo di conciliazione dopo i fatti Cantone. È padronissima la Lodevole del settembre 1890. Fondazione del Redazione della Liberté di Corriere del Ticino. 28 dicembre condividere le apprezzazioni e le 1891. dimissioni dal Governo vedute del suo corrispondente e di elezione al Tribunale federale. 1892; continuare pella via nella quale si è fondazione dell'«Unione incamminata, ma [la minuta si ferma Democratica Ticinese». 11 giugno qui]. 1893 (Locarno). Rettore del Liceo Cantonale di Lettera alla Gazzetta di Losanna

Locarno. 24 Gennaio 1882’ Losanna sia decisa a favorire un terzo Egregio Signor Redattore! nel Ticino cioè di un partito del Le spedisco le due lettere di cui le centro. A Dio spiacente ed ai nemici ho parlato e che io avevo già passato sui (Dante)...». nel mio piccolo archivio di ricordi, Tale era la mia opinione sul conto sotto la data del 9 Gennaio corrente della Gazzetta allora a riguardo delle colla seguente indicazione: cose ticinesi, ed io non poteva che «Non spedita neppure la seconda deplorare una simile condotta pur lettera sul riflesso che la Gazzetta di riconoscendo la buona fede.

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Nei Cantoni cattolici in genere ed exemplum): sono le persone colte, in specie nel Cantone Ticino non avvi sono i deputati alle Camere Federali il posto per un partito del Centro, il che devono prendere l’iniziativa e le quale, a parer mio. non può risultare popolazioni seguiranno. Queste cose che dalla scissione degli elementi a ho creduto bene dire perché la S.V. tendenze conservatrici. comprenda perché io sia tanto Nel Cantone Ticino poi, nelle contrario al conato della formazione condizioni attuali del partito radicale di un terzo partito nel Ticino, e specialmente, le quali avranno deplori l'opera di coloro che ancora lunga durata, credere alla favoriscono un simile tentativo a formazione di un terzo partito col tutto vantaggio del partito radicale. distacco di una frazione, dall'ala Quanto ho detto anche per destra, dell'esercito radicale è dimostrare perché io non approvi il peggio che un utopia. sistema politico del " Signor Soldati, Un partito del Centro alle Camere il quale ha. la "sua base in vedute e Federali lo si comprende. benché non calcoli di ordine materiale e mette un entri punto nel mio ideale. piede a destra ed uno a sinistra, da Il mio ideale è la formazione di un quest'ultimo lato sempre sopra un grande partito svizzero conservatore terreno che sfugge e si sprofonda al cristiano, in altri termini io caldeggio più piccolo sforzo. la fusione in un unico partito con Nessuno ha sostenuto più di me e un'unica direzione dei conservatori sempre lo svilupp Quanto sopra o del cattolici e dei conservatori be nessere materiale del paese, ma protestanti. Vorrei sbagliarmi, ma io questo non deve avere a parer mio il porto opinione che il panno radicale primo posto. Specialmente dopo svizzero, benché sia minoranza nella l'ultimo colpo di testa della Confederazione. sarà sempre il demissione provo una estrema padrone della situazione, appunto ripugnanza a parlare del Signor Pur conservando rigorosa mente la Soldati, che si è demolito con le sue fede rispettiva religiosa. i cattolici e i stesse mani, ma l'interesse del paese protestanti ortodossi hanno un segno richiede che alcune verità siano comune di riunione nel campo conosciute almeno da alcune persone politico, un punto comune di difesa, e che s’interessano sinceramente al questo è la Croce. È essenzialmente benessere del Cantone Ticino. pella difesa dei comuni ideali della Il Signor Soldati è certa mente Croce di Cristo, seriamente uomo di notevole va lore. è minacciati per tutti, che tutti i specialmente bel parlatore e giurista credenti nella divinità di Gesù Cristo distinto. Ma non ha le qualità e nella santa sua dottrina, devono dell'uomo di Governo e tanto meno unirsi sul terreno politico contro il quelle richieste pella direzione del principio radicale essenzialmente partito. antireligioso. E il buon esempio Non ha principi ben conosciuti e dovrebbe venire dall'alto (regis ad fermi: vede tutto troppo facile: non

112 ha sufficiente conoscenza del paese: il torto di fare un attacco indebito tiene troppo poco calcolo delle contro il clero.. lezioni del passato: agisce troppo E che dire di corrispondenze e di spesso con somma leggerezza anche passi a giornali confederati e nelle cose più gravi: raramente si specialmente alla Gazzetta, in preoccupa delle conseguenze. Passa occasione della costituente del 1891 per uomo malleabile, arrendevole, è (Gennaio. Febbraio e Marzo) a far così solo coll'avversario per credere che l’influenza di Respini era debolezza: cogli amici e molto diminuita, che si avesse fatto correligionari politici è assoluto, opposizione alla rappresen tanza spesso intrattabile. Non ha il dono di proporzionale sarebbe rimasto con un saper tacere a tempo: ha una dose terzo, mentre il Sig. Soldati sapeva troppo forte di ambizione e di vanità. che io accordava il mio appoggio Per persuadersi di molta parte di leale alla nuova politica perché quanto sopra basta rileggere il suo facesse le sue prove, e che il mio discorso ministro pronunciato al noto appoggio non era certo di troppo banchetto di Lugano: proclama ai pella riuscita dell'esperimento. E la quattro venti che vuol scindere il recente demissione [dalla presidenza partito radicale e fa una specie di del Governo «misto»] del tutto requisitoria del passato del partito ingiustificata ed inopportuna che conservatore. Ma avvi senso comune, altro è stata se non un colpo di testa avvi buon senso in una simile per sollevare del chiasso intorno al proclamazione, e lasciando in proprio nome, cercare il pretesto di disparte la parte ingiusta ed infondata una supposta nobile caduta per della requisitoria, era quello il disertare da una posizione difficile ed momento di attaccare e recriminare estorcere un voto di fiducia rendendo sul passato; era generoso? Ma ancora più difficile la situazione colla quando si vuol riuscire alla scissione dichiarazione che se era ufficiato dal dell'avversario la prima regola è di Gran Consiglio sarebbe rimasto. non dirlo. I radicali hanno risposto a Questa dichiarazione ha impedito quella proclamazione banchetto a cui ogni altra combina zione perché i timidi sono accorsi ed hanno nessuno voleva prestarsi ad impedire proclamato la loro solidarietà. A che la desiderata ufficiatura fosse parole adunque il Signor Soldati ha fatta. Ma il voto di fiducia è stato di assicurato la rottura del fascio mera forma: nella realtà è stato un radicale, nella realtà colla sua voto di punizione e di sfiducia. Nella requisitoria ha lavorato alla scissione conferenza della maggioranza del partito conservatore. Si noti poi parlamentare la proposta del voto di che la relazione ai giornali (veggasi fiducia era stata combattuta e non Giornale di Ginevra) non è stata aveva trovato che pochissimi completa. Fra le altre cose in quella aderenti (manca il seguito della occasione il Signor Soldati ha avuto minuta].

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Lettera alla baronessa di Gonzenbach Locarno, 4 novembre 1892 dove mandarlo per il corso Pregiatissima Signora Baronessa! universitario per salvarlo, il più che La ringrazio della gradita Sua, che sia possibile, da un insegnamento mi ha portato la buona notizia che Lei corrotto e nello stesso tempo possa su bene, che ci conserva le Sue fare buoni studi lontano dalle simpatie e che non ha punto compagnie pericolose. dimenticato Locarno. Anche noi Ma e Lei, Signora Baronessa, stiamo bene e non occorrono parole quando conta far ritorno alla per assicurarla che frequentemente tranquilla Locamo? Sta bene lodare e parliamo della Signorina de ricordarsi le amene sponde del Gonzenbach. Nostro figlio ha ripreso Verbano, ma è ancora meglio la via di collegio, a Cremona, da tre allietarle di una lunga presenza, e la settimane e ci manda buone notizie. di Lei assenza. Signorina, po' poi mi Fa la seconda liceale, e però ha pare cominci diventare ancora due anni di studio a Cremona, soverchiamente lunga! Venga, e se piace a Dio, come speriamo, di venga presto. Troverà non poche conservarcelo, prima di passare novità: un nuovo albergo a Muralto, all’Università. E la sua madre ed io nel parco Scazziga, sopra la Stazione stiamo già seriamente occupandoci ferroviaria, che sarà condotto dal rinomato albergatore Signor Cristen di Andermatt e porterà il titolo «Hotel du Parks»: una bella pensione del Belvedere (belvedere anche di fatto) sopra la villa Righetti nella strada che mette alla nostra Madonna del Sasso, proprietà del Signor Carlo Franzoni: altra pensione subito dietro il Grande Albergo, vicino al ponte, proprietà del Signor Simona Giorgio: aggiunga i prodigi delle opere grandiose di correzione della Maggia colle pietre preziose e coi piedi pesti che si portano praticamente a casa nel ritorno; e poi e poi la politica ticinese, anche quando cade nel

114 monotono non offre forse sempre Sono i nostri avversari che trovano qualche novità, non fosse altro conveniente di chiamarci clericali, qualche scambio di complimenti fra ultramontani per far credere che non militi settembristi e colonnelli amici siamo uomini liberi, che siamo servi dei settembristi? [Allude ai umilissimi del clero anche fuori di protagonisti dell’ 11 settembre 1890 chiesa e nelle cose estranee alla fede e al colonnello Arnold Künzli, ed al culto. Noi non possiamo commissario federale, intervenuto impedire al nostro avversario di darci con la truppa a riportare l’ordine]. Ed una qualifica piuttosto che un'altra. eccoci così condotti al tema favorito Che più noi conservatori schietti in (??) dirò piuttosto indispensabile politica e cattolici convinti in della politica. religione non possiamo, né Ha adunque compreso che cosa dobbiamo adontarci e neppure intendo io per quistione vera di respingere la qualifica di clericali e principio. Ella mi domanda perché ci di ultramontani in quanto ciò possa chiamiamo clericali, ultramontani e implicare una defezione, un torto se non sarebbe preferibile altra qualsiasi alla nostra fede, piaccia o denominazione puramente come non piaccia tale qualifica agli altri tattica politica dal momento che le nostri confederati conservatori essi accennate qualifiche passano nella pure, ma di fede religiosa diversa, io Svizzera come merce antinazionale. credo che non bisogna fare Qui la Signora Baronessa cade in un ostentazione della propria fede errore di fatto: ufficialmente il partito religiosa, ma non solo non bisogna a cui io appartengo porta da circa 30 mai lasciar credere che si teme di anni, il titolo di professarla, cedendo a! rispetto liberale-conservatore e noi ci umano, ma che, data l'occasione in chiamiamo liberali conservatori. cui il professarla sia un dovere, Nella realtà il mio partito è sempre bisogna compierlo prontamente e stato ed è un partito conservatore a risolutamente un tale dovere. È mia tendenza democratica, la parola opinione che i conservatori cattolici liberale vi ha solo senso letterale, e devono fare nulla fuori dello non il senso che comunemente si strettamente necessario sul terreno annette al liberalismo di ostile, o politico che possa adombrare i almeno di indifferenza all’idea conservatori protestanti [manca il religiosa. seguito].

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LOCARNO RESIDENZA ARCIVESCOVILE

Il Ticino, pervenuto dipendere per l'amministrazione all'autonomia e alla sovranità di ecclesiastica dall'Arcivescovo di Cantone (1803), continuava a Milano e dal Vescovo di Como. Dal

116 primo per le terre di rito ambrosiano chiese nel periodo quaresimale (e (Tre Valli, Moleno, Preonzo, riportata nel «Monitore Gnosca, , Capriasca), dal ecclesiastico» gennaio-febbraio secondo per le terre di rito romano 1985), Mons. Togni ha ricordato il (Bellinzon,. Locarno, Vallemaggia, cammino della «Chiesa di Lugano», Lugano, Mendrisio). La ricorrendo quest'anno il centenario giurisdizione di vescovi stranieri al di quello che fu l'avvio di qua del confine politico, già dell'autonomia diocesana ticinese, oggetto di proposta di soppressione «l'Istituzione appunto da parte dell'Esecutivo cantonale nel dell’«Amministrazione apostolica», 1805 e soppressa infine scaturita un secolo fa dalla trattativa dall'Assemblea federale nel 1859, tra Consiglio federale, Santa Sede e era un'anomalia gravida di Autorità cantonale, con il favore implicazioni politico-religiose ed della circostanza dell'allontana- economiche (i beni ecclesiastici) che, mento di Mons. Lachat dalla sua in tempi di difficile vicinato con la diocesi di Basilea, e della sua Lombardia austriaca, avrebbero disponibilità a divenire il primo lacerato il Cantone in lungo e in «Amministratore apostolico» del largo e reso ruvidi i rapporti sul Ticino3. Furono quelle trattative, alla piano federale. cui riuscita contribuirono Si apriva così la lunga e spinosa largamente Mons. Ferrata, questione diocesana, che avrebbe rappresentante della Santa Sede, e il trovato una prima soluzione un sagace politico valmaggese Martino secolo fa con la costituzione del- la Pedrazzini (si lega al suo nome la diocesi ticinese «de facto», affidata Legge civile-ecclesiastica del 28 ad un «Amministratore apostolico» gennaio 1886, tuttora in vigore), ad con residenza nel Ticino. La offrire a Locarno l'occasione di farsi soluzione definitiva dal profilo avanti, in concorrenza con Lugano, giuridico sarebbe venuta soltanto nel nell'impacciato tentativo di essere 1971 (allora «Amministratore scelta a sede dell'«amministrazione apostolico» Mons. Martinoli), con il apostolica». distacco canonico della diocesi ticinese da quella di Basilea, alla quale era stata unita solo nominalmente nel 1888 con la sottile trovata canonica del titolo vescovile unico («Vescovo di Basilea e Lugano»), e la conseguente nomina a pieno titolo, de posto quello di «Amministratore apostolico», di 3 Sulla questione diocesana è sa segnalare Mons. Martinoli a «Vescovo di quanto ha scritto G. Mandada nel fascicolo Lugano». che accompagna la Cartella di Con una pastorale letta nelle documentazione storica 1860-1889 della serie edita dal DPE.

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La tranquilla città di Locarno

Il 30 settembre 1884 così intanto di miglioramento qualsiasi scrivevano 153 cittadini del può e deve da parte sua fare anche municipio di Locarno4 «Visto che le con qualche sacrificio quanto è trattative diplomatiche fra la Santa necessario per procacciarsi il Sede, la Confederazione Svizzera ed vantaggio sovraccennato, di il Cantone cointeressati pel preferenza agli altri centri del regolamento, fra altro, della Cantone, che già fruiscono di una questione diocesana ticinese, maggiore attività commerciale, e di sembrano dare tutte le probabilità di altri benefici di cui dispongono lo una soluzione, nel senso cioè che il Stato e la Confederazione; Ticino abbia un Vescovo proprio col Consideralo d'altronde che titolo di Amministratore Apostolico, Locarno è meglio d’ogni altra città e quindi residente in qualcuno dei del Ticino adatta ed indicata per la centri del Cantone stesso; residenza di un Vescovo, come quella Visto anzi che in punta a tale che presenta maggiore tranquillità, e eventualità. venne già da persona nella maggioranza dei suoi cittadini privata ( la luganese Antonia nonché nell’Autorità locale, Vanoni), attinente d’altro Comune sentimenti più consentanei al popoloso, fatta offerta di un palazzo principio che un Vescovo e relativi giardini ad uso di residenza rappresenta. del futuro vescovo; Domanda: Visto che la Residenza della Che voglia codesto Lodevole futura Curia Vescovile in una data Municipio studiare la bisogna allo località non può che apportarle un scopo sovraespresso e concretare non indifferente vantaggio, si morale all’uopo un suo progetto da che materiale, e per le persone sottoporsi ad una prossima addette alla Curia stessa, e per Assemblea Comunale. l'affluenza continua ch’essa procura, Considerando quindi i sottoscritti di sacerdoti e di laici, che hanno a che le SS. LL. 00. vorranno prendere trattare colla superiore Autorità in considerazione tale loro domanda, Ecclesiastica; diretta ad un ‘opera, certo, di non Consideralo che il Comune di minor lustro e vantaggio del paese, Locarno, scarso di risorse di quelle votate ed attivate in questi commerciali, e senza prospettive ultimi tempi dal Comune di Locarno, si professano colla più perfetta stima e rispetto». 4 Questo documento e gli altri qui trascritti sono nell'Archivio comunale di Locarno.

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«Sotto la data 30 settembre conducenti ad ottenere la residenza ultimo, perveniva alla vostra vescovile. Ogni altra deliberazione Municipalità una petizione di N. 153 ne sembra ora precoce e pericolosa. Cittadini affinché intraprendesse le La questione Diocesana ebbe in pratiche necessarie allo scopo fosse Berna, ed a Bellinzona, una scelta la città di Locarno per soluzione provvisoria, e non residenza del futuro vescovo. definitiva. La convenzione infatti tra Abbiamo giustamente apprezzati i il Consiglio Federale e il R. Mons. sentimenti che guidarono i firmatari Ferrata, pella Santa Sede. del 1. nell’esporre al Municipio la loro Settembre 1884, non riconosce nel domanda. È senza dubbio di lustro e Cantone Ticino, il diritto di erigersi d'interesse materiale per una città, in Diocesi e di avere un proprio essere prescelta a residenza Vescovo, ma provvedendo in via vescovile, epperò la nostra provvisoria alla situazione attuale, popolazione appalesa sentimenti distacca le Parrocchie del Cantone patriottici e di amore del paese, Ticino dalle Diocesi di Milano e adoperandosi e mostrandosi disposta Como, e le sottopone sotto a sacrifici onde aggiungere un l'amministrazione spirituale di un vantaggio che è senza alcun dubbio Prelato che assumerebbe il nome di desiderato dalle altre città del Amministratore Apostolico del Cantone. Cantone Ticino. La vostra Municipalità ha subito Tutti sanno che deferito all'esame di speciale quest'Amministratore, la cui nomina commissione detta petizione, e dopo è di competenza della S. Sede, è la maturo esame di varie circostanze. persona di Mons. Lachat. «V'avviso che convenga per ora Ora detta convenzione aggiunge: limitarsi ad incaricare una Morendo il titolare, il Consiglio Commissione della Municipalità. od Federale, la S. Sede e il Cantone anche presa fuori da quel Corpo e da Ticino, si accorderanno quando voi composta, alfine di sorvegliare l‘organizzazione definitiva della l’andamento della questione situazione religiosa del Cantone Diocesana del Ticino, per essere a Ticino, non siasi già ottenuta, sul suo tempo in grado di presentare prolungamento dell’amministrazione all'Assemblea, quelle migliori provvisoria. concrete proposte che fossero Nella convenzione poi del 23

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Settembre 1884 tra lo stesso Sarà egualmente noto a voi che Monsignor Ferrata ed i prima di detta convenzione, una rappresentanti del Cantone, ora certa Signora Vanoni. allo scopo di ratificata colta risoluzione del poter ottenere per Lugano la residenza Sovrano, è stabilito che la residenza vescovile, offre H proprio Palazzo dell'amministratore è stabilita del cospicuo valore di oltre fr. provvisoriamente in Balerna. e la 100.000.- stabile lo sarà in una delle tre città Ora è con veniente che Locarno abdichi quel diritto che potrebbe avere pel principio sempre rispettato nel Cantone. di equo scomparto degli utili ed istituti cantonali, per domandare la residenza vescovile, e si ponga nella gara aperta dalla Signora Vanoni? La lotta potrebbe essere alquanto disuguale, e presumibilmente la peggio toccherebbe almeno forte — e ne parerebbe di fronte a questa probabile eventualità, essere più prudente consiglio farci forti del nostro abbandono, delle più o meno aperte promesse ripe- tutamente fatte al nostro paese, della diseredazione subita della residenza governativa, del Ginnasio, di gran parte del movimento commerciale colla ferrovia traslocala a de! Cantone, a scelta dello stesso e vantaggio di Bellinzona, della S. Sede. e specialmente della città di Lugano.

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Ma tanto che si voglia ricorrere opportuno. Locarno possa all’uno sistema che all'altro, tra cui a presentarsi all'Autorità cantonale a quello de' sacrifici per porsi in domandare la residenza Vescovile posizione pari a quella di Lugano, ne forte di quell’argomento o mezzo che sembra utile approfittare del tempo dall'esame e studi sarà riconosciuto che decorrerà prima della questione il migliore e più adatto? della residenza stabile sia chiamata Di questo parere, per le ad una soluzione. Potrebbe darsi che spiegatevi ed altre ragioni, fu la questa soluzione non si presenti vostra Municipalità, epperò essa vi presto, che per veti federali a propone che. ringraziando i cittadini sciogliere la questione Diocesana firmatari della petizione pello zelo nel senso dei desideri nostri, non si manifestato a favore de! paese. presenti mai o molto tardi, ed in venga incaricala una speciale questa ipotesi con qual proporremo Commissione. scelta da voi o dal noi sulla bilancia dell'autorità Municipio, al fine di studiare e cantonale il peso dei nostri sacrifici, sorvegliare l'andamento della ed esporremo alla stessa la questione Diocesana, e di presentare disuguaglianza della nostra offerta a suo tempo quelle proposte che con quella già nota? crederà migliori ad ottenere in Ed in ogni altra ipotesi, non è Locarno la residenza del futuro sempre meglio che si studi, si Vescovo od Amministratore scandagli, si segua la questione nelle Apostolico». diverse sue fasi, onde a tempo

Incaricato il Municipio di nominare una commissione per studiare la questione

«Riunitasi oggi (14 dicembre ora regolamentare di aspetto, 1884) l'Assemblea dei Cittadini del essendo cioè suonate le 10 ant.e, il Comune di Locarno, nella solita Sala Signor Sindaco Avv. Giuseppe del Palazzo Comunale, in conformità Volontario, dichiara aperta degli avvisi pubblicati l'11 andante, l'Assemblea, e chiama al Burò a ai luoghi soliti, e comunicati dagli fungere da scrutatori provvisorii, i Usceri Municipali Nessi ed Signori Municipali Franzoni Avv.o Antognoli, ad ogni singolo Cittadino Cesare e Magoria Luigi. al suo domicilio. Ordina quindi al Segretario Essendo trascorsa la consueta sottoscritto (Gerolamo Bianchetti)

121 l'iscrizione dei Cittadini presenti Pietro Romerio, per osservare che nella Sala, che sono i seguenti (ne crede prematura la nomina di una sono elencati 64). Commissione, e propone che la Il Presidente invita poscia la Sala Municipalità abbia a curare e a procedere alla nomina di due sorvegliare I "andamento scrutatori stabili. dell'oggetto, salvo più tardi riferirne Sono proposti e successivamente all’Assemblea per le eventuali eletti i Signori Degiorgi Battista, e risoluzioni. Catti Francesco, di Franc. o. Il Sig. Mun.le L. Magoria, Interpellata quindi la Sala a propone che la Commissione venga stabilire il metodo di votazione per le scelta fuori del seno Municipale. odierne deliberazioni, viene scelto ed IISig.Avv.A. Righelli propone invece all'unanimità accettato quello per che il Municipio possa scegliere, o separazione. nel suo seno, o fuori dal Municipio. Il Il Signor Sindaco fatti i soliti Sig. Magoria ritira la sua proposta, avvertimenti di cui all 'art. 23 della associandosi a quella Righetti. Vi si legge organica Comunale, richiama associa pure, ritirando la propria il all’Assemblea gli oggetti per cui Sig. Avv. Romerio. Dopo scambio di venne convocata... osservazioni tra Degiorgi Martino, Viene data lettura della petizione ed il Sig. Sindaco, nessun altro dei 133 Cittadini circa la residenza chiedendo la parola, viene dapprima Vescovile in Locarno. messo in votazione il complesso del È aperta la discussione. preavviso Municipale. È accettato Domanda la parola il Sig. A vv. al- l'unanimità».

Locarno è disposta ad acquistare Casa Pedrazzini ad offrire per la sede vescovile Nominata dal Municipio nella circa la Residenza Vescovile» e ne seduta del 23 gennaio 1885 (a chiede la convocazione. Dopo lunga comporla sono chiamati Cesare discussione si decide di soprassedere, Franzoni, Giacomo Bianchetti, con l’incarico alla «Commissione municipali, Gio. Gaspare Nessi, stessa di presentare una sua Vincenzo Ciseri, poi sostituito da relazione scritta». Giovanni Isomi, e il Canonico Il verbale della seduta municipale del Giacomo Bianchetti) la commissione 19 giugno registra: «La Commissione comunale si mette subito alla ricerca incaricata delle pratiche per la di una soluzione idonea, stringendo i Residenza Vescovile ripresenta il tempi, e già nella seduta municipale proprio Rapporto, avvertendo che in del 16 aprile si dice «in grado di base a conferenza col Signor Sindaco presentare all'Assemblea un progetto ha mutato le conclusioni».

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Gli stabili presi in considerazione «Signori; noi non ci siamo fin dal dalla Commissione, e via via scartati principio dissimulata la difficoltà per ragioni addotte nel Rapporto, della posizione nella quale eravamo furono successivamente: Casa Rusca posti, vale a dire dover chiamare il in Piazza Sant’Antonio, una casa paese a nuovi sagrifici pecuniari; eredi Orelli contigua alla Casa dover lottare contro altra località Arcipretale in Via Cittadella (odierno più potente di mezzi che non sia posteggio vicino alla Chiesa Nuova), Locarno, e che ha già fatto al la casa Orelli (Casorella, a ridosso Governo cospicua offerta allo stesso del Castello) e infine il palazzo eredi scopo... Fummo in procinto di Guglielmo e Paolo Pedrazzini declinare il mandato. Se non che, (angolo tra Via Borghese e Via sorretti dal pensiero della bontà Cittadella), stabile entrato in linea di della intenzione dei 153 petenti e conto per l'acquisto. Le mutale nostra, quella cioè di procurare al «conclusioni» sono verosimilmente paese un nuovo decoro ed un in relazione al prezzo base sul quale vantaggio altresì morale e materiale, la Commissione era autorizzata a in questi giorni i quali segnano per trattare. Difatti la seduta si chiude Locarno un sensibile decadimento e con la decisione che «la nella istituzioni che la illustrano, e Commissione debba continuare le nel commercio, e nell’industria, ed in pratiche cogli eredi Pedrazzmi di quant‘altro dà vita e benessere ad un maniera di poter sostituire al prezzo popolo, ci sobbarcammo agli di fr.44/m. quello di soli 40/m». impegni della ricevuta missione... Il 15 luglio la Municipalità è Dapprima si intavolarono trattative convocata in seduta straordinaria, su per l'acquisto della casa dell'egregio richiesta dei quattro municipali sig. municipale Franchino Rusco, in membri della commissione (erano piazza S. Antonio, locale adattissimo entrati in Municipio anche Nessi e sotto ogni rapporto e per la sua Isorni), «per la rassegna del loro capacità, buono stato di Rapporto circa la residenza manutenzione, e per la vicinanza Vescovile stabile in Locarno. La colla Chiesa parrocchiale. Ma, dopo Municipalità risolve di lasciarla sul qualche tempo di aspettative, per tappeto e di deliberare in proposito riflessi di famiglia da parte dei nella seduta prossima». signori Rusco, le pratiche andarono Il rapporto a stampa, datato 28 a vuoto. Rivolgemmo allora i nostri luglio 1885, finirà davanti sguardi ad altro palazzo degli stessi all'Assemblea comunale, che ne signori Rusco, la casa Orelli, la approverà le conclusioni quale opportunamente si prestava all’unanimità (92 presenti), il 27 per la grandiosità della sua settembre. É un documento costruzione, per la sua segregazione interessante, da lettura integrale. Per dall'abitati, per le comode adiacenze ragioni di spazio ci si limita a dei cortili, giardino, chiosco ecc. qualche stralcio: Essa avrebbe però richiesto

123 l'erogazione di non indifferente Bellinzona; il suo mercato, un dì sì somma... fiorente, perdette assai d’importanza Sorse poscia un altro disegno... col frazionamento del commercio, lusinghiero assai, specie sotto cioè collo stabilimento di numerosi l'aspetto economico: quello di negozi nei paesi di campagna, delle riunire l’attuale casa arcipretale, di valli, anche i più alpestri; il Collegio proprietà del Comune, a quella dei di S. Giuseppe sfortunatamente è signori eredi Orelli, ora abitata da! caduto. signor Conservatore delle Ipoteche, Egli è quindi necessario e abbattendo il muro divisorio dei doveroso che questa nostra cortili e ripristinando varie porte cittadinanza, spogliandosi una volta interne per formarne un sol corpo, da qualsiasi secondaria prevenzione, com'era nei tempi andati... Il si unisca e tenti di avere in paese progetto si dovette mettere da parte... quel poco che ancor non è Pensammo poi all’ex convento di S. impossibile ottenere». Francesco, al collegio S. Giuseppe Dopo alcune considerazioni sui (Sant'Eugenio); ma qui gli ostacoli li vantaggi morali e materiali che la trovammo più serii; ostacoli, ben curia apporterebbe, si continua: «E inteso, di natura tutta economica... che queste considerazioni siano Eravamo allora sul punto di positive, lo dimostra, fra altro, chiudere con un «nec plus ultra», l’agitarsi che fa oggidì Lugano per colla rassegna del nostro mandato; essere preferita ad ogni altro centro quando ci si aperse un nuovo della nostra piccola repubblica. orizzonte, la speranza della cessione Colà, magistrati e popolo, uniti e di un palazzo posto in quartiere compatti, senza distinzioni di centrale, vastissimo, in ottimo stato opinioni politiche e religiose, di riparazioni e con una disposizione caldeggiano e lavorano attivamente interna, che non richiederà che una per la riuscita... Che se nulla si leggiera spesa per gli adattamenti (lo facesse, lasciando che le competenti stabile eredi Pedrazzini). Autorità stabiliscano altrove la sede Locarno, pur troppo, da alcuni vescovile senza far sentire la nostra anni è decaduta e va perdendo della voce, più nessuno dei cittadini sua vita, delle sue risorse locarnesi avrebbe diritto a lagnarsi commerciali ed industriali. Le linee che il commercio langue, che non c ferroviarie del MonteCeneri e della ’è occasione di guadagno, che il sponda sinistra del Verbano le hanno paese è morto, che Locarno è tolta la massima parte del sempre sagrificata». movimento che anni sono allietava il A questa perorazione di sicura nostro porto, la nostra piazza; la presa seguono le proposte che, come probabilità di diventare, ogni dodici detto, l’Assemblea votò unanime: anni, la capitale del Cantone, è incarico al Municipio di «acquistare svanita colla proclamazione della la casa di ragione dei signori eredi sede stabile del Governo a delli furono fratelli Guglielmo e

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Paolo Pedrazzini in Locarno, col Cantone.» giardino, cortile all’intorno e rustico A corredo della proposta di relativo, al prezzo non superiore ai cessione dello stabile allo Stato, una fr. 40.000» e quindi di «passare atto serie di condizioni cautelative regolare di donazione della suddetta (ricalcano quelle della donazione casa ed annessi allo Stato del Vanoni a Lugano), a garanzia della Cantone Ticino, allo scopo di usarne reversibilità dell’immobile al come residenza stabile in questa città Comune in caso di uso diverso da dello stesso Capo spirituale del quello previsto. In sordina della rivendicazione locarnese

L’Assemblea del 27 settembre, dall‘affermare i propri diritti alla con il pieno avallo alle proposte residenza stessa. Viene commissionali, aveva esaurito il suo successivamente messa in compito riguardo alla residenza discussione la proposta vescovile. Invece torna a riunirsi l’8 Commissionale, e nessuno chiedendo novembre con in trattanda, accanto a la parola, viene posta ai voti ed un’attinenza comunale, di nuovo la unanimemente accettata». questione residenza. Si legge nel Da qui in avanti non è dato verbale: «Il Signor Sindaco accenna saperne di più dai verbali municipali che la proposta Commissionale, sulla intuibile fine dell'iniziativa approvata dalla Municipalità con cittadina. In quelli consultati (fino al sua risoluzione N. 640 del 5 andante dicembre 1887) non figura più in (di tale risoluzione non v'è traccia nel oggetto la «Residenza Vescovile», verbale della seduta del 5novembre e tranne che alla data 22 gennaio 1886, al n. 640 è annotato un oggetto dove si annota: «La Commissione diverso) venne motivata dal fatto che incaricata delle pratiche per ottenere i Signori Enrico fu Guglielmo e in Locarno la sede stabile Paolo Pedrazzini, non credettero dell'Amministratore Apostolico poter aderire all'alienazione del loro presenta conto di fr. 64. spese della stabile pel prezzo di fr.40.000. stessa sostenute per le pratiche dello Osserva come malgrado detto rifiuto scopo suddetto». sia obbligo della Città di Locarno di Nella questione della residenza non recedere dalla sua pretesa ad vescovile a Locarno ricorre il nome essere scelta come residenza stabile di chi si sperava potesse occuparla vescovile e non può senza venir meno per primo, Mons. Lachat, legato a al proprio decoro cessare Locarno dalla fondazione da lui

125 voluta dell'Istituto Sant’Eugenio, che Mons. Lacht morì presto (il 1. ha ormai un secolo di vita e di novembre 1886), a poco più di un benemerenze. anno dal suo insediamento nella sede In occasione della visita pastorale provvisoria di Balerna. Ma fu un (19-20 settembre 1885) Locarno anno pieno il suo in una diocesi tutta riservò al Vescovo giurassiano da mettere in piedi, a cominciare un’accoglienza alla grande: dall’episcopio. E l’episcopio venne, delegazione alla stazione di nel Palazzo Riva di Lugano, Giubiasco, musica cittadina e acquistato da Mons. Lachat «con «landau» alla stazione di Locarno, mezzi propri», come scrive Don Siro «vino d'onore» in Municipio, e per Borrani nel suo «Ticino Sacro» e finire, il giorno dell'arrivo, «alle ore Giuseppe Mondato nello studio citato 8. serenata della musica all'alloggio di Monsignore». in nota. Forse è in quell'acquisto che Quella serenata all'alloggio va cercata la spiegazione del provvisorio cullava il sogno della «forfait» in sordina della residenza stabile a pochi giorni dalla rivendicazione locarnese. votazione assembleare del 27 settembre.

L'articolo che segue è di Francesco Del Priore, figlio di Luigi Del Priore, anche lui giornalista.

Locarno giovedì 28 maggio 1988

Il trenino se I continui articoli dei giornali dell'epoca sulle ultime fasi dei ne va... lavori: viva l'attesa per l'entrata in funzione della ferrovia delle Centovalli

1923, inaugurazione con deragliamento L'anno dopo una grave sciagura, nel '26 uno sciopero...

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I GIORNALI seguono, con partecipe Il 24 maggio: «La stazione, a breve interessamento, le ultime fasi delia scadenza, di S. Antonio è stata ieri costruzione della ferrovia. Si legge il trasportata nel nuovo fabbricato del 16 gennaio del 1923; «Un altro e più signor Zanzi. È un locale tutto tangibili segno di intenso lavoro e di bianco, con due belle e comode speranza sta nella costruzione del panche, un tavolo e le pareti grande deposito locarnese delle abbellite da una serie affascinante di automotrici, al quale si è dato mano cartelloni, con i più suggestivi in questi dì in un largo spazio di paesaggi della Svizzera editi per terreno espropriato della Società cura dell'Ufficio del Turismo, d'una Cave Pietre di Vallemaggia» nitidezza straordinaria e con dei Il 24 febbraio dello stesso anno brani poetici e del motivi di Hanno avuto luogo oggi a Bertacchi, Pio XI. Ribaux e Byron Pontebrolla le prove del ispirati alle Alpi e alla ricca natura macchinario elettrico della stazione del nostro paese. I lavori di di conversione delle Ferrovie costruzione della nuova stazione Regionali Ticinesi E il 27 marzo: "Le della Locarno- Domodossola due squadre addette alla posa delle avranno inizio lunedì prossimo». ultime rotaie, l'uno venendo dal II 13 ottobre: «La nuova stazione confine italo-svizzero della della Locarno Domodossola è quasi argomenti Ribellasca, l'altra da Domodossola terminata è una bella costruzione in si sono incontrate net pressi di Santa muratura con ampi locali per il Maria Maggiore così che la prima servizio e al piano superiore, per locomotiva di servizio ha potuto, l'abitazione del personale. Davanti oggi, partendo da Locarno, giungere alla stazione v'è una vasta e pratica a Domodossola e Locarno è tettoia». congiunta in tal modo colla linea del Il 25 novembre è la data Sempione». dell'inaugurazione della ferrovia

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Locarno Domodossola Partono da freno pneumatico» e che inoltre. Locarno, alle 8 45, due treni speciali anche dopo l'inizio dello slittamento, il primo con la musica cittadina, il l'infortunio avrebbe dovuto essere secondo con le autorità, gli invitati e i evitato con l'uso della sabbia e del giornalisti. I festeggiamenti freno elettrico, uno di questi mezzi cominciano nel più lieto di modi, ma, essendo sufficiente da solo ed giunta ad Intragna, la seconda Indipendente dall'altro». Per quanto motrice...deraglia e si può riprendere riguardava la sabbia, il perito il viaggio solo dopo mezz'ora. La reputava che il «quantitativo linea entra in servizio il 27 novembre riscontrato sull'automotrice 1923. infortunata gli sembrò insufficiente» Il 13 luglio del 1924, alle 10.22. una e per quanto concerneva, invece, il grave sciagura avviene sulla linea freno elettrico, egli dichiarava «di Locarno-Domodossola: in territorio aver trovato tutti gli organi relativi italiano, a poca distanza dalla in perfetto stato, ma la manovella stazione di Masera, un treno speciale, sulla posizione neutra ritiene, in curva, si rovescia sulla scarpata. dunque, che il freno elettrico non sia Sul convoglio si trovavano 84 gitanti stato affatto azionato». luganesi della «Società generale di Il 9 settembre del 1924 il Consiglio Mutuo Soccorso», della "Società di stato ticinese sottopone, Mutuo Soccorso figli d'Italia" e del comunque, al Gran Consiglio un "Circolo Operaio Educativo", diretti messaggio riguardante «la sicurezza a Domodossola. Il personale di della linea Locarno Domodossola» e servizio sul treno era svizzero. in cui. tra l'altro, si precisa «che la L'incidente causava due vittime fra i sottostruttura, la soprastruttura, i paseggeri— Margherita De Rossi e fabbricati e gli impianti meccanici, Giovanni Borioli — e parecchi feriti. gli impianti per la trazione elettrica Varie versioni furono subito date sono riconosciuti dai periti in sulle cause della sciagura (si condizione da meritare le concluse, poi, che si era trattato di un approvazioni degli organi federali di «rovesciamento prodotto da controllo e la fiducia del pubblico. Il slittamento») e l'incidente sollevò materiale ruotabile è pure dubbi e accuse. La perizia eseguita riconosciuto rispondente alle dai tecnici italiani concludeva, in esigenze di un buon servizio salvo le merito all'incidente di Masera, dopo modificazioni imposte ed in corso di aver messo in risalto che «né il esecuzione. Il 22 dicembre la materiale ruotabile né la linea erano Commissione cantonale della stati trovati inadeguati alla richiesta Gestione (relatore Antonio Galli) sicurezza», che «l'infortunio è stato firma il rapporto su quella che era, da dovuto probabilmente ad un inizio di mesi, una dibattuta questione: il bloccaggio delle ruote medie risanamento tecnico-finanziario della dell'automotrice provocato da Centovallina e «l'azione di soccorso» manovre troppo troppo energiche del nei confronti di questa ferrovia. Il

128 rapporto osserva, in particolare, che «l'anno scorso, coll'aiuto del «l'intervento dello Stato nell'opera di Cantone e di qualche comune, si assestamento delle Frt non soltanto riusciva ad assidere le Frt sopra una si presenta opportuno, ma si impone base finanziaria solida e si apriva Esso però deve essere circondato da per l'Impresa un nuovo periodo; precauzioni e cautele onde ottenere meno stentato, Il traffico va poi che il denaro dato non si riduca ad migliorando ogni giorno, un semplice aiuto ai finanziatori di permettendo di guardare con tutta tali Imprese». fiducia all'avvenire. Doveva quindi, Nella sua seduta del 7 gennaio del essere giunto anche il momento per 1925 il Gran Consiglio ticinese sistemare definitivamente la esamina il problema del "soccorso posizione del personale con l'introdu alla Centovallina". che dà avvio ad zione di un organico che garantisce una vivace discussione, che continua allo stesso perlomeno poi il 9, il 12 e il 13 gennaio (quando l'indispensabile per la vita. il progetto di decreto è approvato con L'amministrazione delle Frt 43 voti contro 9). riconobbe, tn una lunga serie di Giacomo Sutter succede, il corrispondenze, la necessità di 22 febbraio, a Francesco Balli questa sistemazione, ma da oltre un (spentosi il 21 dicembre 1924) alla anno si limita a promesse vaghe che presidenza delle Frt terrà questa non vennero mantenute». carica sino all'8 giugno 1929, Ecco, quindi, lo sciopero; per non quando, dimissionario, è sostituito farne però sentir troppo le dall'avvocato Attilio Zanolini di conseguenze sulla popolazione, il Locarno, che avrà come colleghi nel personale medesimo delle Frt Consiglio di amministrazione della organizzava, «a mezzo del garage Società gli Ingegneri George Rinaldi, un servizio automobilistico Andrieu e A. Balli, l'avvocato funzionante sulla tratta Camillo Beretta. G.B. Coroni, Locarno-Bignasco e l'ingegner J. de Garailly, il direttore Locarno-Intragna. con l'orario e Achille Gianella, Ernesto Meyer. prezzi della ferrovia» (veniva l'ingegner V.P. de Morcourt. Paolo tuttavia sospeso. per ordine della Pedrazzlni, l'avvocato G.B. Rusca direzione delle Frt. il servizio del l'ingegner Francis Sarrade. battelli sul bacino svizzero). Il 25 e Rappresentanti del Cantone, 26 ottobre si riunisce a Locarno l'avvocato Giuseppe Cattori e l'Ufficio cantonale di conciliazione l'ingegner Emilio Rusca. presieduto dal Guglielmo Il mattino del 26 ottobre. i 64 Canevascini e presenti, per il addetti alle Frt si mettono in sciopero personale, Edoardo Zeli e per le Frt e pubblicano un manifesto rivolto l'ingegner Giacomo Sutter. La «alla cittadinanza di Locarno e questione è risolta: «l'accordo più dintorni»: U manifesto, affisso e completo i stato raggiunto su tutti i distribuito, informava. tra l'altro, che punti della vertenza». I1 lavoro

129 riprendeva pertanto sulle linee delle Fri

Mancano i soldi stipendi trattenuti

NEL 1932. a causa della crisi Lo stesso quotidiano che aveva economica che si fa sempre più riportato questa notizia, si dice in preoccupante, le Frt si rivolgono allo grado, il 6 novembre, di precisare, Stato. Le spese dell'impresa vennero «circa la notizia che le Frt avrebbero ridotte, negli anni successivi, di oltre ridotto del 10% lo stipendio del 50 mila franchi, ma ciò non risolse il personale», che «la Direzione delle problema. L'assemblea generale Frt. preoccupata per la situazione di delle Frt nella sua seduta del 10 tesoreria della Società, ha settembre modifica I suol statuti e -i semplicemente notificato al fatti inscritti e pubblicati» il capitale personale che, in considerazione dei originarlo di primo e di secondo ridotti introiti dei mesi invernali, era grado è ridotto del 50 per cento, costretta a trattenere provvi- quello privilegiato è aumentato da un soriamente una parte degli stipendi e milione e mezzo a due milioni di cioè il 10% e ciò fino al mese di franchi Ma le difficoltà finanziarie aprile; a partire dal qual mese gli continuano. L'Ufficio di Presidenza è aumentati introiti avrebbero . costretto, quindi, a prendere permesso non solo di corrispondere provvedimenti basati, soprattutto, su lo stipendio completo, ma di una trattenuta degli stipendi e su rimborsare altresì la percentuale licenziamenti di personale. Il 13 trattenuta nel mesi d'inverno». novembre del 1934 si ha un incontro Quanto al "licenziamento di un tra i rappresentanti dei Municipi di impiegato" Il giornale rileva che si Locarno e Muralto per «esaminare trattava di un dipendente che l'attuale situazione delle Ferrovie «costava alle Frt circa 1000 franchi Regionali Ticinesi e i provvedimenti al mese» e che, causa la diminuzione da esse presi nei confronti dei suoi di lavoro, «le sue prestazioni non impiegati. Pur riconoscendo le erano più adeguate allo stipendio da difficoltà in cui le Frt si trovano, i lui percepito». rappresentanti dei Municipi si sono Si giungerà, infine, al concordato trovati molto perplessi circa la (l'assemblea generale straordinaria diminuzione degli stipendi e il degli azionisti Frt. tenutasi il 7 marzo licenziamento del direttore A. 1934, aveva già autorizzato il Soldati» Consiglio di amministrazione a

130 inoltrare una domanda in merito); il perfezionato e comprenderà: il concordato sarà poi omologato 1'11 risanamento della ferrovia febbraio 1937 dal Tribunale federale. Locarno-Domodossola; la cessione Nel 1939, a causa del secondo della navigazione; la trasformazione conflitto mondiale, viene introdotto delle tramvie locarnesi in autolinea e l'orario di guerra mentre nel 1946 la promessa di concedere alle Frt infine si costruisce il deposito per il (divenute poi Fart) le autolinee materiale a S. Antonio. interurbane del Locarnese al Accordo nel 1955 tra Roma e Berna momento della scadenza del sul rinnovamento della ferrovia contratto con l'assuntore Rinaldi (i Locarno-Domodossola-Sempione. tram saranno sostituiti dagli autobus Vi è però una condizione: la cessione della FART nel 1960, e due anni del servizio di navigazione sul bacino dopo, da parte della stessa FART. si svizzero del lago Maggiore alla avrà il conglobamento delle Gestione governativa italiana. Dopo autolinee Rinaldi). non facili trattative, l'accordo viene

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Sommario CAMORRA E FORCHE CAUDINE NELL'ONSERNONE DELL'OTTOCENTO ...... 1 CAMPANA D'ACCUSA ...... 4 Monopolio politico ...... 6 Vittime e sopraffazione, una sfilza di nomi ...... 7 CAMPANE A DIFESA ...... 12 Anche una scolaresca interviene nel coro ...... 15 La Società sezionale dei Carabinieri di Mosogno ...... 15 All’Onorevole Consigliere Schira Giovanni, Loco ...... 15 Gli Auressiesi Ai benemeriti Fratelli Schira Loco ...... 16 QUI COMANDO IO ...... 18 ILLECITO ANCHE UN CERTIFICATO ...... 20 QUANTE INSIDIE ALLA LIBERTÀ DI VOTO ...... 22 Giovanni Nizzola informa per lettera il padre sulla votazione ...... 23 QUANDO SI VOTAVA A FUCILATE ...... 24 La sparatoria del 1839 al Ponte di Prato ...... 25 «Che il popolo ticinese sappia» ...... 26 «La voce della verità» ...... 26 Il rapporto del sindaco di Prato ...... 26 Avanguardie con stilo e falcetto ...... 27 Dalla Zuffa ai fucili ...... 27 Il tragico bilancio ...... 28 «Le elezioni non si fanno a prova di sangue» ...... 29 «Di quel sangue sono puri gli abitanti di Prato» ...... 29 La voce dell'impudenza» ...... 30 «Il più feroce il Curato di Broglio» ...... 30 «Ad un fischio del Prete 40 bocche da fuoco» ...... 31 «Agente della Sommossa il Curato di Broglio» ...... 32 «Gli abitanti di Prato non cercavano torbidi» ...... 33 Il Curato sfugge all’arresto e... ai proiettili ...... 34 «La voce... nel deserto» Dal rapporto Patocchi destinazione cassetto ...... 34 I «giannizzeri» minacciano ...... 35

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Rivoluzione alle porte ...... 36 IL DELITTO DEL MAGNANO ...... 37 Per Battaglini! ..."anche a fucilate” ...... 38 Volano incudini al mercato di Russo ...... 38 Grida d’aiuto e orecchie tappate ...... 39 Al “Pozzo del Magnano” il coperchio della giustizia ...... 40 ESCURSIONE DOCUMENTARIA LOCARNO-ONSERNONE ...... 42 Franscini: fa il maestro chi vuole e come vuole ...... 44 Fondazione in perpetuo della scuola per tutti i ragazzi di detto Comune .... 47 La vicenda scolastica locarnese del 1863: le dimissioni Vanetti ...... 48 15 gennaio 1863 ...... 48 21 gennaio 1863 ...... 49 30 gennaio 1863 ...... 49 27 febbraio 1863 ...... 50 Rapporto Vanetti circa azione cattiva di 4 allievi ...... 51 Molinari Giusepppa ammonita per insulti a Maestro presente la scolaresca51 27 marzo 1863 ...... 51 1. aprile 1863 ...... 51 9 maggio 1863 ...... 51 Tra i fuorusciti onsernonesi i maestri Chiesa e Nizzola ...... 52 Remigio Chiesa di Loco maestro a Locarno ...... 55 Il lascito Peverada per la fondazione della scuola di Loco ...... 57 Dal testamento (notaio Ferrini, 1785) ...... 58 A Loco in tempi non procellosi ...... 60 «Figlio di «famiglia giusta» Tra pratica e grammatica ...... 65 Impara l'arte… « Scrivano» a Locarno ...... 66 Don Giuseppe Perucchi alla municipalità negligente ...... 67 IL MAESTRO FRANCESCO FONTANA ...... 69 «Il Maestro»e lo stipendio ...... 71 Tu farai l'arrotino e tu lo spazzacamino ...... 72 La scuola serale degli spazzacamini ...... 73 SCUOLA E SOCIALITÀ NELL'OTTOCENTO ...... 74 Passar Frontiere valicar mari ...... 75

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Pane e lavoro nella segale e passaporto… ...... 76 La vita nelle stufe ...... 78 Nessuno in ozio Il mercato a Locarno ...... 79 Le vie della binda e dei cappelli ...... 80 L'emigrazione nei risvolti ufficiali ...... 81 Cibo frugale fuoco con l'acciarino ...... 83 Il vitto ordinario dei Lochesi ...... 85 Loco al giro di boa del secolo ...... 86 Triangolo degli assilli al femminile, dote, matrimonio, osteria ...... 87 La dote di Pedraita ...... 89 Le osterie di Loco .Oste, Sindaco, Consigliere ...... 90 GIOACHMO RESPINI A 150 ANNI DALLA NASCITA ...... 93 Gli anni giovanili ...... 95 L’ingresso in Gran Consiglio ...... 96 L'impegno politico ...... 97 In difesa dell'italianità ...... 98 Tra le testimonianze su Gioachimo Respini ...... 99 Albertini a Respini ...... 101 L. Pedrazzini a Respini ...... 101 Alla baronessa de Gunzbach ...... 102 Il «Riformino, dietro le quinte federali» ...... 104 Gioachimo Respini testimone in proprio ...... 108 La «Liberté» di Friburgo svincola e traligna ...... 109 Lettera alla Gazzetta di Losanna ...... 111 Lettera alla baronessa di Gonzenbach ...... 114 LOCARNO RESIDENZA ARCIVESCOVILE ...... 116 Incaricato il Municipio di nominare una commissione per studiare la questione...... 121 Locarno è disposta ad acquistare Casa Pedrazzini ad offrire per la sede vescovile ...... 122 In sordina della rivendicazione locarnese ...... 125 1923, inaugurazione con deragliamento ...... 126

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