Libreria Docet Catalogo 261
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LIBRERIA DOCET CATALOGO 261 BOLOGNA L I B R L I B R A O E I R N R A O U O M I N M Z T A A I I Q L I C U O A I L S R S CATALOGO 261 I L A A A B • • N I T I TA I A O N L S U Bologna, 17-06-1946 Libreria DOCET di Rabiti Loris 40121 BOLOGNA - Via Galliera, 34/a Partita I.V.A. 03166971204 - Codice Fiscale RBT LRS 66L16 A944F c.c.p. n. 001005812415 Codice identificativo per transazioni intracomunitarie: IT 03166971204 TELEFONO E FAX 051.25.50.85 E-mail: [email protected] ORARIO DELLA LIBRERIA: 9,00-12,30 / 15,30-19,00 GIOVEDÌ E SABATO POMERIGGIO CHIUSO Tip. Rubini G. - Castenaso (Bo) - Tel. e fax 0516053238 - e-mail: [email protected] 1 1116 – 2016: Nove secoli di storia del Comune di Bologna e settant’anni da quel 17 giugno del 1946, giorno in cui Al- feo e Ancora Gigli, i fratelli di mia nonna Alfa, fondarono la libreria antiquaria di Via Augusto Righi “Ancora Gigli” che poi cambiò nome in “Docet”, a partire dal 1952. L’idea di celebrare queste ricorrenze con un catalogo monografico è nata con l’incontro della raccolta libraria di Fran- co Cristofori: non una vera collezione, ma un condensato di cultura, passione e amore per la città. Attorno ad essa si sono riunite le opere già presenti in li- breria e quelle incontrate sul mercato in questo anno di preparazione. Loris Rabiti Via Augusto Righi - 1952 Una parte rilevante di questo catalogo è dedicata alla collezione di Franco Cristofori. Saggista, romanziere, giornalista, studioso dai mille interessi, autore di brillanti testi radiofo- nici, eclettico e instancabile raccoglitore di rarità di ogni genere, Cristofori è un personaggio infinito. La sua collezione è un labirinto variegato e inestricabile, un imponente giacimento di cultura, arte, memoria, curiosità e sorprese. Quando, nel 1987, uscì uno dei suoi libri più importanti, scritto a quattro mani con Alberto Menarini e dedicato agli eroi del racconto popolare internazionale, Oreste Del Buono gli dedicò una fluviale recensione su Repubblica, consacrando immediatamente quel testo come un classico: “La vera storia della narrativa popolare non si può scrivere senza l’apporto dei collezionisti. Se poi i collezionisti sanno anche scrivere, è meglio lasciarla scrivere a loro”. Genere minore, si diceva allora. In realtà, splendido e rivalutato filone di ricerca, nobilitato da Umberto Eco e non lontano dagli studi di Antonio Faeti e Paola Pallottino. Ma Cristofori (bolognese per 83 anni, dalla nascita alla sua scomparsa nel 2003) passava con competenza e disinvoltura da Dick Tracy e Petrosino ad Alfredo Testoni, dai Carracci a Cleto Tomba, dalla Bologna napoleonica ai disegni di Nasica, dalle ironiche analisi di costume a un’amara e sobria narrativa psicologica. Senza mai trascurare il lungo lavoro di giornalista al Resto del Carlino, sempre in prima linea, come capocronista di Bologna e poi come inviato. Giovanni Spadolini, Enzo Biagi, Giuseppe Raimondi, Andrea Emiliani, qualche professore del Mulino o dell’Alma Mater e le migliori intelligenze della Bologna del secondo dopoguer- ra erano i suoi complici o i suoi interlocutori. Non tutti di carattere facile. Di quante ore fosse fatta la sua giornata non si riesce ancora a capire. Soprattutto, Cristofori cercava e trovava, raccoglieva e ordinava. Libri, riviste e stampe, naturalmente. Ma anche inestimabili marionette e burattini a modo loro storici e preistorici, magnifici autografi musicali, mobili importanti, quadri mai banali. La sua collezione è un caos calmo in cui non si perde mai il 2 filo logico dell’intellettuale attento a tutto, a ogni originalità vecchia e nuova. Alcune parti di questo patrimonio sono state donate o cedute a istituzioni prestigiose e a bravi ricercatori. Gianni Cristofori, figlio di Franco, come lui collezionista e giornalista al Resto del Carlino, ha studiato e catalogato quell’oceanica miniera di conoscenze. Con l’affettuoso aiuto della moglie Giovanna lo ha fatto per dieci anni, togliendo tempo e spazio ai suoi adorati fumetti, fino a quando un’implacabile malattia ha portato via anche lui, a Natale del 2013. Con Gian- ni ci siamo entusiasmati e stupiti a ogni scoperta nella sontuosa biblioteca paterna, magari ironizzando su quella che Giampiero Mughini chiama bibliofollia: la psichiatrica ossessione di noi collezionisti per la prima edizione o per il pezzo mancante, l’opinabile scelta di non sfogliare un prezioso volume per non danneggiarlo. O la pazzia di quel riccone americano che a un’asta si aggiudicò per un milione di dollari il primo numero di Superman conserva- to sottovuoto, con atto notarile che ne certificava il perfetto stato di conservazione. Franco Cristofori non era così. La sua indole di studioso lo teneva alla larga dalle incresciose manie del collezionismo estremo. Ma non gli impediva di allineare sugli scaffali di casa le rarità e le magnifiche curiosità che troverete in questo catalogo. Grazie al meticoloso e appassionato lavoro di Loris, quello che segue non è un elenco di libri. Somiglia semmai a un avvincente romanzo che attraversa secoli di cultura e che mostra quante emozioni può offrirci quel fortu- nato incontro fra una grande libreria e una grande collezione. Buona lettura. MAURO BASSINI (giornalista e bibliofilo) Alessandro Cervellati e Franco Cristofori 3 MANOSCRITTI - AUTOGRAFI - DISEGNI N. 1 1 (Gioachino Rossini – autografo musicale) strumenti musicali, a cui segue, non firmata, ALBUM AMICORUM. “All’Esimia Institu- una pagina musicale manoscritta “Air Turc”. trice nell’Arte del Disegno ANNA MIGNA- La pagina successiva annuncia il titolo del di- NI vedova Grilli, offre questo Album A segno segno all’acquatinta della carta a fronte, opera di amore e gratitudine Luisa Gandolfi Bono- dell’artista e scenografo Francesco Saraceni: ra”. (Bologna, anni ’30 e ’40 del secolo XIX). “Il Duca Gonzaga di Mantova, e l’abate Grillo In 8° oblungo, bella legatura coeva in maroc- di S. Benedetto annunziano a Torquato Tasso chino verde con ricca decorazione romantica in Ferrara la sua liberazione dal carcere”; se- impressa a secco sui piatti, inquadrati da filetti gue poi una Romanza con il seguente sottoti- in oro, titolo e fregi in oro al dorso, tagli do- tolo: “Lungo il Reno in fondo di un viale fian- rati. L’Album si apre con un frontespizio con cheggiato di altissimi pioppi un cippo sepol- ricca decorazione calligrafica e caratteri in oro crale sormontato da una Croce d’innanzi una e argento (firmato P. F. Colli), seguono una Chiesa ha dato argomento alla seguente…”, deliziosa papirografia dell’artista bolognese firmata “G. B.”. Questa prima parte dell’al- Ercole Livizzani raffigurante una “Gazza bum si chiude con un elegante acquerello di Ladra” che regge una collana con il becco a gusto romantico, non firmato, nel quale sono fianco di un ricco vaso di fiori, un paesaggio raffigurati due cigni che si guardano nuotando romantico: “Ruine del Dott. (A.) Neri”, un in un lago circondato da una fittissima vegeta- testo poetico di Camillo Boari, su tre fac- zione. Dopo numerose carte non compilate, di ciate: “Ode alla Memoria”, un disegno raffi- vari colori, distanti numerose carte dagli altri gurante un “Concert Turc”, firmato A. Poli, testi, si trovano un disegno a inchiostro blu, con cinque personaggi “turchi” che suonano non firmato, dal titolo “Una vallata su gli Ap- 4 pennini”, con vista su…. che sembra essere 2 (Autografo) BASSI UGO (patriota centese il luogo ispiratore della “Romanza” già citata. e religioso del Risorgimento italiano). Lette- Chiude l’album un importante autografo mu- ra autografa su tre facciate (cm. 24,5x19), indi- sicale di Gioachino Rossini su due facciate, rizzata all’amico genovese Girolamo L’Arco, andante mosso, con nove battute musicali canonico, in data 30 giugno 1840. “Non voglio, dell’aria “mi lagnerò tacendo”, datato Bo- che tu ti gravi troppo a cagione di me... il P. logna, 12 febbraio 1843. Eccellente stato di Generale ne dole infinitamente delle crudeltà, conservazione. Anna Mignani Grilli fu una e iniquità, che le son fatte a questo suo figliolo valente pittrice bolognese del secolo XIX, al- innocente: però ho protestato, che ei farà tut- lieva di Vincenzo Armani prima e di Jacopo to, che per lui si può, onde il Sommo Pontefi- Alessandro Calvi poi, ottenne la carica onori- ce conosca la calunnia, e precipiti nelle fosse fica come socio aggregato presso l’Accademia quelli, che la cavano a precipitarsi me....”. di Belle Arti nel 1828. Il presente Album fu € 800,00 quasi certamente composto dalla cerchia più 3 BEVILACQUA GAETANO, pettinaio bo- intima delle sue amicizie e nel periodo imme- lognese.- Raccolta di dieci volumi manoscritti diatamente successivo alla morte del marito, autografi, nove dei quali riguardanti gli anni il letterato Giambattista Grilli, avvenuta nel 1812 – 1813 – 1814 – 1818 – 1819 – 1823 1837. È probabile che la partitura autografa – 1824 – 1839 – 1840, mentre un decimo vo- di Gioachino Rossini, datata 1843, si trovi in lume, diviso in due parti, è costituito dalle no- fondo al volume e divisa dagli altri scritti da tizie del “parochi morti” tra il 1801 e il 1850 un consistente numero di pagine bianche in e dalla descrizione degli incendi avvenuti in quanto distante nel tempo e nelle motivazioni Bologna tra il 1802 e il 1850. dalla prima compilazione dell’album. L’esistenza di questo prezioso Diario era sta- € 2.800,00 ta già rivelata dallo scrittore, collezionista e bibliografo bolognese Raimondo Ambrosini, che nella sua raccolta possedeva un frammen- to dell’annata 1814 e l’intera annata 1815. Nel suo libro sull’ “Aeronautica a Bologna” lo stes- so Ambrosini riportava (pag. 42) un brano di questa cronaca che descriveva un volo aerosta- tico di Antonio Marcheselli, fornendo questa definizione:“..