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XQDULHGHOX8DVWH XQDULHGHOX8DVWH / RYYHUR O¤$OPDQDFFRGHLYDVWHVL a cura di Giuseppe Tagliente Francescopaolo D’Adamo Giovanni Di Rosso Vasto, città di grazia, fiore della mia terra. G. d’Annunzio 3UHPHVVD Certe cose nascono per scherzo. E questa è appunto una di quelle, nata così, dall’in- contro casuale di tre amici, diversissimi per carattere, per età, per orientamento cul- turale, che si son voluti regalare una piccola strenna di un lunario che richiamasse giorno per giorno quanto invece li può accomunare, anzi li accomuna senz’altro, e cioè l’appartenenza ad una stessa cultura, ad una terra, ad una Città. “Lu lunarie de lu Uaste” vuole riproporre con noterelle, aneddoti, ricordi pure e sem- plici di persone e di personaggi ed anche richiami ad usanze, rituali e ricette culina- rie, la vastesità nella sua accezione più ampia, quella che è stata e quella che è, nel tentativo di legare sempre più quanti, per nascita o per adozione, vivono su questo benedetto lembo dell’Abruzzo citeriore. Certo, il poco tempo dedicato alla redazione di queste paginette non ci ha consentito di fare un lavoro organico e completo, come avremmo voluto, e chiediamo scusa sin d’ora per gli eventuali vizi e le immancabili omissioni, alle quali cercheremo di porre rimedio già dal prossimo anno. Sì, dal prossimo anno, perché se questo lunario, anzi “stu lunarie”, risulterà, come speriamo vivamente, almeno un po’ gradito, ci rimetteremo di nuovo subito al lavoro per proseguire in questo viaggio alla scoperta della dimensione senza tempo che si chiama Vasto. Gli autori &DUWDG¤,GHQWLWj Nome: Vasto (Istonio dal 1938 al 1944) Denominazione antica: Histonium Altitudine: 143 m. s.l.m. Superficie: 70,63 Kmq Denominazione abitanti: vastesi, localmente vastaroli Numero abitanti: 34.770 al 31 12/1999 Provincia: Chieti Economia: a prevalenza industriale, commerciale. Fiorentissimo il turismo negli ultimi anni. Santo Patrono: San Michele Arcangelo (dal 1827 con breve papale di Leone XII) &HQQLVWRULFLVXOODFLWWj “Antico municipio dei romani, ove apersi le luci ai rai del giorno, Tu che ornando la spiaggia dei Frentani, hai l’Adria a fronte e lieti colli intorno... Il verso iniziale del canto poetico che Gabriele Rossetti dedicò alla sua città natale, richiama la sua storia millenaria Una storia che sconfina addirittura nella leggenda che la vuole fondata da Diomede, uno dei mitici eroi dell’Iliade di Omero, ma che in realtà ha ini zio con l’arrivo dei Frentani, una popolazione italica di stirpe sannitica, che nella zona si dedicò soprattutto al commercio della lana. Histonium, dal greco Iston che vuoi dire appunto tela di lana, fu, quindi, il nome con cui venne anticamente denominata Vasto ed istoniesi furono detti i suoi primi abitanti. Alleata di Roma, Histonium ne condivise gli eventi divenendo una delle città più fio renti della costa adriatica con il privilegio della cittadinanza romana e della potestà di imporre tributi (municipium vuoi dire appunto “munus capere” ossia la potestà di esigere tasse). Con la caduta dell’impero e la invasione dei barbari la città divenne sede di guastaldato, cioè residenza di un guastaldo (amministratore di giustizia) del ducato longobardo di Benevento. Per questa ragione venne denominata “Guasto” da cui derivò il nome Vasto. Distrutta dai Franchi di Pipino, figlio di Carlo Magno, la città venne divisa tra il Guastaldo Aymone e il Guastaldo Gisone, conservando tale ripartizione amministrativa anche con i suc- cessivi feudatari. Saccheggiata e distrutta a più riprese, dai Saraceni e dagli Ungari. restituita - infine -ad unità territoriale nel 1385 per decreto di Carlo III di Durazzo, Guasto, fu feudo dapprima dei Caldora, quindi dei Guevara ed infine dei d’Avalos, che la tennero ininterrottamente dal 1496 al 1798. Per tre secoli, la storia della città si confuse con quella di questa nobile famiglia di ori- gine spagnola, i cui esponenti di maggior spicco furono Alfonso II, governatore del ducato di Milano, Ferrante Francesco, famoso condottiero vincitore della battaglia di Pavia contro i fran- cesi di Francesco II di Valois e marito di Vittoria Colonna; Ferdinando Francesco -che fu viceré di Sicilia, e Cesare Michelangelo, ricordato per aver fatto coniare moneta (il tallero del Vasto, il mezzo tallero, lo zecchino ed il mezzo zecchino) e per aver ottenuto da Carlo III il diploma con il quale venne conferito a Vasto il 29 Marzo del 1710 il titolo di Città e l’autorizzazione a sede vescovile. Gli avvenimenti conseguenti alla rivoluzione francese del 1789, i moti del 1799, l’in- staurazione della monarchia napoleonica di Gioacchino Murat, che abolì le leggi feudali, ebbero un notevole influsso sulla vita della Città, che fu uno dei centri abruzzesi più attivi nella lotta per l’indipendenza e l’unità d’Italia a cui tributò un notevole contributo di sangue. All’inizio del nuovo secolo e dopo quello che ha visto due guerre mondiali ed una profonda e radicale trasformazione della società, Vasto è una città moderna, tra le più popolose ed indu- striose d’Abruzzo che guarda al futuro con fiducia e con nuove e più che legittime ambizioni. Tra i tanti concittadini che nell’arco dei secoli hanno onorato Vasto si ricordano: Lucio Valerio PUDENTE, che venne incoronato poeta dall’Imperatore Traiano all’età di 13 anni in Campidoglio a Roma; Caio DIDIO, ammiraglio della flotta romana nella guerra tra Cesare e Pompeo; Riccio DE PARMA, uno dei 13 cavalieri italiani che sfidarono i francesi a Barletta; Bernardino CARNEFRESCA, (nato nel 1490 circa - morto nel 1555 circa) detto il Lupacchino, musicista del 1600, autore di famosi madrigali e maestro del Palestrina; Giulio Cesare DE LITIIS, (1734 - 1816) autore di dipinti a soggetto religioso; Nicola TIBERI, (1745 - 1805) pittore, letterato e poeta; Francesco ROMANI, (1785 - 1852) medico che per primo introdusse in Italia l’ome- opatia; Gabriele ROSSETTI, (1783 - 1854) poeta e patriota esule in Inghilterra per sfug- gire all’arresto del Borbone, padre di Dante Gabriel Rossetti capofila del preraffaellismo inglese; Gabriele SMARGIASSI, (1798 - 1882) pittore della Scuola napoletana, precursore e maestro dei più noti fratelli, Giuseppe PALIZZI (1812-1888), Filippo PALIZZI (1819 - 1899), Nicola PALIZZI (1820 - 1870) e Francesco Paolo PALIZZI (1825 - 1870); Luigi CARDONE, (1789 - 1855) patriota e carbonaro; Giuseppe DE’ CONTI RICCI, caduto nella battaglia di Mentana nell 870; Valerico LACCETTI, (1836 - 1909) pittore anche lui di fama che operò in Roma nella seconda metà del secolo scorso; Luigi MARCHESANI, (1802 - 1870) medico ed autore della “Storia di Vasto”; Silvio CICCARONE, (1821 - 1897) patriota, comandante del battaglione Vasto della Guardia Nazionale; Francesco DEL GRECO, (1864 - 1947) psichiatra ed antropologo; Ettore IANNI, (1875 - 1956) scrittore e giornalista che per anni fu una delle firme più prestigiose del “Corriere della Sera”; Luigi ANELLI, (1860 - 1944) storico patrio e dialettologo, autore di saggi e commedie in vernacolo; Ramualdo PANTINI, (1877 - 1945) poeta e tragediografo, collaboratore de “Il Mar- rocco” rivi sta letteraria tra le più importanti del primo novecento; Raffaele MATTIOLI, (1895 - 1973) il banchiere umanista che per un quarantennio diresse la Banca Commerciale Italiana; Carlo D’ALOYSIO da Vasto, (1892 - 1971) pittore ed illustratore; Nicola GALANTE, (1883 - 1969) pittore tra i più rappresentativi della pittura del Novecento, esponente del “Gruppo dei sei”, operante a Torino e Genova; Giuseppe SPATARO, (1897 - 1979) uomo politico, più volte ministro nei governi del secondo dopoguerra; Aniello POLSI, (1905 - 1983) musicista, autore di notissime melodie popolari; Giuseppe PERROZZI, (1899 - 1973) poeta dialettale; Espedito FERRARA, (1908 - 1992) giornalista e commediografo. Numerosi i vastesi, inoltre, che si sono distinti all’estero. Tra questi: Carlo DELLA PENNA, (1879 - 1971) che emigrato in Argentina, divenne uno dei più valenti industriali, editore e fondatore della rivista culturale “Histonium”; Franco PAOLANTONIO, (1887 - 1979) e Juan DEL PRETE (1897 - 1987) pittori che acquisirono grande notorietà in America Latina; Pietro DI DONATO, (1911 - 1992) scrittore, autore di “Cristo tra i muratori” e “Tre cerchi di luce” romanzi improntati alle vicende degli emigrati vastesi in USA. L6LQGDFL dall’Unità d’Italia 1860- 68 Filoteo D’IPPOLlTO 1868- 76 Silvio CICCARONE Senior 1876 Carlo NASCI 1878- 96 Francesco PONZA 1897 Luigi D’ALOISIO 1897-1919 Luigi NASCI 1919 Gelsomino ZACCAGNINI 1920- 21 Filoteo PALMIERI 1921- 23 Florindo RITUCCI CHINNI 1924- 33 Pietro SURIANI 1934- 35 Gaetano DEL GRECO 1937- 40 Erminio SCARDAPANE 1941 Francescopaolo GIOVINE 1942- 43 Silvio CICCARONE Junior 1943- 44 Emilio ZARA 1944- 45 Giuseppe NASCI 1946- 55 Florindo RITUCCI CHINNI 1955- 56 Olindo ROCCHIO 1956- 62 Idiano ANDREINI 1962- 73 Silvio CICCARONE 1973- 79 Nicola NOTARO 1980- 93 Antonio PROSPERO 1994-2000 Giuseppe TAGLIENTE 2000- Giovanni BOLO- GNESE OR6WHPPD$UDOGLFR Lo stemma della città è uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e dell’ar gento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta “VASTUM OLIM HISTONIUM ROMANUM MUNICIPIUM” (Vasto l’antica Histonium Municipio Romano) 8DVWH%EHOOH7HUUDG¤(XUH di Francesco Paolo Votinelli 1. M’ arecorde de lu Uaste lu paése addò so’ nate, cande jè’ pe la bbisagne a sta terra ajje migrate. Nemme puzze ma scurdaje fore la porte a lu Cuastelle, addò Sande Pandalàune vennàive ndriche e sciavunèlle. Ritornello Uaste bbèlle, terra d’éure notte e jurne penz’ a ttaje ma fa prima che mme méure te putésse arevidaje. 2. De la fàmmene a la Mèreche l’ome fanne