Catalogo Dei Novellieri Italiani in Prosa Raccolti E Posseduti Da Giovanni
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FILIPPO ROSSI-CASSIGOLI nato a Pistola II ?S Agosto 1833 morto a Piatola II 18 Maggio 19.10 Pergamene - Autografi - Manoscritti - Libri a stampa - - - Opuscoli Incisioni Disegni - Opere musicali - Fac li- milo d* iscrizioni - Editti - Manifesti - Proclami - Avvisi e Periodici. 21 Dicembre 1921 CATALOGO DEI NOVELLIERI ITALIANI IN PROSA RACCOLTI E POSSEDUTI DA GIOVANNI PAPANTI AGGIUNTEVI ALCUNE NOVELLE t*EH LA MAGGIOR PARTE INEDITE. IN LIVORNO. PEI TIPI DI FRANO. VICO, EDITORE 1871. Digitized by Google Digitized by Googlc AGLI AMATORI DELLE ITALIANE NOVELLE GIOVANNI PAPANTI Alle 33 Novelle antiche, aggiunte in fine del vo- lume primo, tengon dietro, in questo secondo, le appresso indicate : Novo inganno, Novella inedita di Giovanni Sercambi, lucchese. Avuto riguardo alla gelosa custodia, in cui la nobil famiglia Trivulzio di Milano ha sempre tenuto e tiene il codice del lucchese Sercambi, la pubbli- cazione di questa inedita di lui Novella, apparirà certamente come un vero miracolo ; e così è. Tra le poche carte manoscritte spettanti al Poggiali, che, or fa pochi mesi, riusciva al Sig. Mario Consigli di salvare dalla stadera del pizzicagnolo, cui già furon consacrate ben altre, e chi sa come importanti, di questo illustre livornese ( e ciò sia detto a vergogna di chi ereditava tanto tesoro); io in’ ebbi la somma ed inaspettata ventura, gentilmente invitato ad esa- minarle, di trovar copia della suddetta Novella ( quinta della Criornata terza), trascritta dal Padre Luigi Ba- IV PREFAZIONE roni, Servita, di sul prezioso codice autografo, che tale reputavasi, da lui posseduto, ed ora smarrito, non essendo già quel medesimo che in oggi si con- serva dal Trivulzio, come erroneamente affermava il ch.mo prof. Alessandro D’Ancona ('). E che fosse scrittura dello stesso Baroni non mi rimase alcun dubbio, confrontata ch’io l’ebbi con una sua lettera indirizzata al Poggiali, in data di Lucra, 17 Lu- ylio 1793, che a quella si stava unita, e che insieme comperai e tuttora possedo. In detta lettera leggonsi le seguenti indicazioni: „ Il MS. del Sercambi ha per „ titolo: Novcllicro di Sor Giovanni Sercambi, lucchese; „ lo scriveva nel 1374 come apparisce da una No- „ velia di un Giudice che comincia: In questo dì 4 „ Aprile 1374 avvenne in Lucca che uno Giudice Mar- „ chinano ecc. Sono cento Novelle (*), con rime alla s fine di ogni diecina, e dette Novelle sono avven- „ ture accadute a suo tempo, nominando le famiglie „ e le campagne del lucchese Stato dove accadute. „ Lo stile è buono, ma mischiato di qualche termine „ popolare del volgo, come si ragionava a suo tempo. „ Questo Giovanni fu di casa illustre perchè godè „ nel 1400 delli onori della Repubblica: morì nel 1413 3 „ o 14 ( ), ottogenario, come apparisce da un vecchio (') Novelle di Giovanni Sercambi (Bologna, Romagnoli, 1871)-, prefazione, pag. VI. (’) Il codice Trivolziano ne contiene 156. V. Novelle di Giovanni ( Tip. diAIvisopoli, Sercambi Venezia , 1816); dedicatoria di Bartolommco Gamba al March. Gio. Giacomo Trivulzio. (*) Ma forse volea dire 1423 o V. 24. Minutoli ; Vita di Giovanni Sercambi, la quale va innanzi alle di lui Novelle, pubblicate in Lucca nel 1S55 (pag. XXVI). Digitized by Google PREFAZIONE „ necrologio che tengo. Si può vedere su questo au- „ tore il celebre Muratori, tomo XVIII, Scrittori „ Italici, dove porta un frammento di Cronica della „ città, di Lucca, scritta da questo Sercambi, e por- , tata fino al 1410, se non fallo. „ È poi a mia certa nòtizia, che intorno all’an- no 1808, tutti i libri del prefato Baroni, furono da lui venduti alla principessa Baciocchi, la quale, in quel tempo, signoreggiava il territorio lucchese ma ; se, com’è da supporsi, in quelli fosse pur compreso il codice Sercambi, è cosa che non giunsi ad assi- curarmi, per quante pratiche io abbia fatte in pro- posito. Seppi bensì che, dopo la caduta del primo Napoleone, i Baciocchi, caduti essi pure, presero stanza in Bologna , dove la loro Biblioteca andò dispersa. Justa Victoria, Novella inedita di Feliciano Antiquario. Secolo XV. 11 manoscritto di questa Novella, probabilmente autografo, sta nella Riccardiana (codice 1459), e la fedelissima copia di cui mi sono giovato per man- darla in luce, io la ottenni dall’ amicizia e cortesìa dell’ egregio prof. Ottaviano Targioni Tozzetti. Chi bramasse aver notizie intorno l’ autore, che fu vero- nese, può attingerle dalla Storia della letteratura ita- liana del Tiraboschi ('), e dalla Verona illustrata del (') Virente, violini e La ndi, 1805-1813, tomo VI, parte I, jiìir. 23. Digitized by Google vj PREFAZIONE Maffei ('). Anche Apostolo Zeno, nel Giornale dei let- terati (*) , lo ricorda tra gl’italiani, che dal 1400 1 al 500 erano intenti a raccogliere antiche iscrizioni ; ma il solo Conte Alessandro Mortara, in quel suo manoscritti italiani si Catalogo dei ecc. , che conservano nella Biblioteca :| ch’egli Bodlejana a Oxford ( ) , ci fa noto nacque nel 1432, secondo che ricavasi da una lettera di lui, autografa, tra le varie che arricchiscono la suindicata Biblioteca. Credesi morisse intorno al 1 480. Avverto finalmente che di Feliciano Antiquario tro- viamo pur fatta menzione nelle Porretane dell’Arienti, ov’egli è fatto argomento delle due Novelle III e XIV, • la prima dello quali è narrata appunto da quel Gre- gorio Lavagnola, che il nostro autore rammenta in principio della Novella, e consorte a Francesca, cui la Novella stessa è intitolata. Novella inedita di Pietro Fortini, senese. Fu estratta dal cod. I, VII, 19 della Comunale di Siena. Due Novelle inedite di Gentile Sennini da Siena. È un cortese dono del cav. consigliere Ffance- scantonio Casella di Napoli, alla cui Biblioteca ( una delle più cospicue private d’ Italia) venivano già eon- (') Milano, Tipografia de’ Classici Italiani, 1825, voi. IH, pag. 101. (*) Venezia, Erte, 1711, tomo V, pag. 51. (®) OxOBii, Ex Typographeo Clarendoniano, 1864, col. 15. Digitized by Google PREFAZIONE 'ij sacrate. Si copiarono dal codice Palatino di Modena, collazionandole sopra altro della Marciana di Venezia, dal ch.mo sig. cav. Antonio Cappelli, e sono sue le note che si leggono a piè di pagina. Queste Novelle non erano destinate a vedere la luce in questo Catalogo, stante la loro oscenità : allorquando determinai pub- blicarle nelle sole 25 copie distinte, quella di Pietro Fortini era già impressa; e ciò avverto affinchè non abbia a recar maraviglia il vederle inserite dopo la medesima, mentre ragionevolmente si reputano del secolo antecedente. Due Ndvelle inedite di Giovanni Forteg-uerri da Pistoia. Undici sono le Novelle lasciateci da Giovanni Forteguerri, e si erano rimaste a tutt’oggi nella maggior dimenticanza, quantunque dal Zaccaria, fino dall’anno 1752, ci venissero indicate in quella sua BiUiotheca Pistoriensis (pag. 193). Furono esse dirette a Don Francesco de’ Medici, ed offrono i seguenti argomenti, eh’ io tolgo dall’ Indice che si legge, al di sotto del titolo (Novelle per S. Giovanni Forteguerri da ridoia), nella prima carta del codice: Per che causa Adio é Invidia non morranno mai — E sen’ avvedrehheno e’ ciechi — Chi inganna, perde — Chi la fa, V aspetti — Chi fa quel eh’ ei non deve, gl’ avviene quel eh’ ci non crede — Quanto uno è più geloso, più facilmente venta becco — Per che VAringhe sanno di quell’odore — Disho- nedo disio, danno <£ vergogna appaila — L’importunità procede da ignoranza — El lupo muta el pelo dr. non el vitio — L’abito non fa monaco. Digitized by Google viij PREFAZIONI-; Le prime due sono quelle da me oggi pubblicate, insieme colla dedicatoria e proemio, e delle quali vò debitore alla cortesìa del M. Rev.“° cav. canonico Don Gherardo Tozzi, Bibliotecario della Librerìa For- teguerri di Pistoia, ove il codice autografo è serbato : le altre sono quasi tutte licenziose. Due Novelle inedite di Giulio Del Testa Piccolomini, il Vivace Intronato. In un codice cartaceo in foglio, del secolo XVII, autografo, oggi posseduto dalla nobil famiglia Pal- mieri Noti di Siena, e che fu gih, del canonico Ame- righi, quindi del cav. Gio. Antonio Pecci, parimente senesi, leggonsi 20 Novelle, di cotesto scrittore, le quali, da quanto egli ci fa noto nell’ Avviso che le accompagna, erano in punto d’ esser da lui stesso consegnate alle stampe. Detto codice ha per titolo: Avvenimenti vari* di Giulio Del Testa Piccolomini, il Vivace Intronato, cui sottosto un'Impresa tratteggiata a penna, rappresentante un tronco d' albero abbru- ciato che germoglia, col motto Incendio vivacior. L’opera è dedicato a Galgano Biehi, Marchese di ltoccalbegna, e va divisa in due Parti, ciascuna delle quali contiene dieci Avvenimenti o Novelle, per la maggior parte di soggetti amorosi e poco castigati. Produco la prima (gentilmente indicatami dal ch.mo sig. Enea Piccolomini ) sopra un codice della Palatina di Firenze, segnato E. 5. 4. 1, ove trovasi unita coll’Avviso suddetto e colla dedicazione ; e cor- risponde M'Avvenimento primo, Parte prima dell’intero Digitized by Google PREFAZIONE ix Novelliere, dal quale si dichiara (nel codice Palatino) che il tutto fu trascritto. Della seconda ebbi copia dall’ egregio cav. prof. Pietro Ferrato , e fu tratta dallo stesso autografo Parte prima Avvenimento ( , quatto).