(Ed.), Cronistoria [Dell'istituto Delle Figlie Di Maria Ausiliatrice]
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ISTITUTO FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE CRONISTORIA L’eredità di madre Mazzarello passa nelle mani di madre Daghero (1881- 1884) a cura di sr. G. CAPETTI Pro manoscritto Scuola tipografica privata FMA - ROMA 1978 PREMESSA Con questo IV volume si apre un nuovo periodo di storia dell'istituto. Le memorie contenute si iniziano col giugno 1881, mentre nell'affettuoso rimpianto di madre Mazzarello si sta attendendo in preghiera la sua successione. E seguono ab bracciando i primi anni di governo di madre Caterina Da- ghero, fino al termine del 1884. Anni contrassegnati da prove e da lutti frequenti, in tem pi difficili di aperto anticlericalismo, mentre non s’arresta la rapida espansione e il forte afflusso di vocazioni. Vi si rivela pure in modo mirabile la continuata assi stenza della ss. Vergine che fin dagli inizi del governo di madre Daghero in un misterioso sogno, ripreso per notti e notti consecutive, mostra a don Bosco la materna e tre pida sollecitudine per l'Istituto, e in successive scene lo previene circa i pericoli che lo minacciano. Fra gli avvenimenti più importanti di questi anni è la ce lebrazione del Capitolo Generale che prepara la maturità del l'Istituto e al tempo stesso ne è indice. Ed è proprio di tale Capitolo la deliberazione di compila re la Cronistoria: deliberazione che se non poté essere su bito attuata, ne fece sentire fin d’allora l’importanza e coi primi incompleti tentativi aiutò poi a disporre il filo delle memorie. Nella revisione per la stampa si è tenuto presente il cri terio già seguito per i precedenti volumi, anche nell’alleggeri- re la parte degli Allegati limitandoci a riportare solo i docu menti ritenuti necessari o almeno convenienti a illustrare meglio le circostanze e il clima del tempo, e rimandando — 6 Prem essa con le opportune indicazioni — alle Memorie Biografiche e al Bollettino salesiano. Anche in questo volume rivive madre Mazzarello nel ri cordo delle contemporanee, come pure vengono raccolti in segnamenti, parole, brevi episodi di don Bosco in relazione all’istituto. Sono talora piccole cose, ma sempre fili di luce, frammenti dello spirito del Fondatore da non lasciar di sperdere. Le memorie di questi anni si riallacciano quindi alle ori gini e vogliono tramandare, col susseguirsi della storia del 'Iistituto, il soffio vivificatore del suo spirito. Roma, 8 settembre 1977 Natività di Maria Santissima Suor GISELDA CAPETTI ANNO 1881 Eredità materna La prima superiora generale delle Figlie di Maria Ausi- liatrice — madre Maria Domenica Mazzarello — ha lasciato in eredità a quella che fra non molto dovrà succederle nel governo dell'Istituto ventisei case, di cui diciassette in Italia, tre in Francia e sei in America. Le opere contano, complessi vamente, quindici oratori festivi, tre case di beneficenza, cin que educandati, cinque scuole e laboratori gratuiti per alunne esterne, cinque giardini d’infanzia, dodici comunità religiose addette alla cucina e guardaroba dei collegi sale siani. Sono centotrentanove le suore professe; cinquanta le no vizie, da cinque a sei mila le anime che, nel nome di Maria Ausiliatrice e di don Bosco, ricevono educazione e formazio ne cristiana. Si giungerebbe quasi alle ventimila se si con tassero quelle che, dal 5 agosto 1872 a questo momento, hanno sentito più direttamente il beneficio dell'opera di madre Mazzarello e delle sue figlie. È già dunque bene avviata in ogni campo questa seconda famiglia salesiana, rimasta oggi priva della sua forte e saggia guida. Saprà continuare nel cammino intrapreso? Questo è il grave pensiero della venticinquenne vicaria generale, madre Caterina Daghero, nonostante le confortanti parole del buon padre Cagliero, la fiducia in don Bosco, e soprattutto la fondata speranza nell'aiuto divino. Questa è pure la segreta preoccupazione di chi ne condivide le respon sabilità; ed è l’oggetto della silenziosa e fervida preghiera di ogni suora che vive nel ricordo della dilettissima madre scomparsa, ancora sentita spiritualmente vicina. 8 Anno 1881 Ma le prime settimane di lutto non sono di sola tristezza: le funzioni del mese mariano raccolgono tanta gioventù ai piedi della Vergine, e questo è di grande conforto per tutte. Le sorelle di Chieri poi fanno sapere che, con le loro buone e brave ragazze dell’educandato e dell'oratorio, hanno rappresentato magnificamente quelle di Nizza alle gran diose celebrazioni di Valdocco in onore di Maria Ausiliatrice. Una risposta al pensiero di don Bosco Dalla vicina Acqui viene pure la notizia che proprio nel giorno di Maria Ausiliatrice alcune cooperatrici salesiane — e precisamente le più fedeli esercitande di Mornese e di Nizza — si sono raccolte in conferenza, a vero profitto delle loro anime e delle opere di don Bosco. È questa una con ferma di quanto il venerato Padre aveva detto alle suore: « I sacrifici che voi fate negli otto giorni di esercizi spiri tuali per le signore, non solamente sono di vantaggio per loro, ma fanno conoscere l’istituto, suscitando vocazioni per voi e per noi; e moltiplicano quelle elemosine che, men tre sono la provvidenza delle opere salesiane, spalancano agli oblatori le porte del cielo. Siate perciò contente dei vostri stessi sacrifici ». Notizie d’America e ritorno di don Cagliero Il direttore generale ha sollevato ogni cuore facendo spe rare il suo ritorno a Nizza per la vestizione religiosa verso il termine di maggio, e mandando qualche notizia delle ultime missionarie partite. Inoltre ha voluto trascrivere un brano di lettera dell'ex-direttore don Costamagna a don Bosco: « Anche le suore la salutano. Quelle di La Boca con tinuano assai valorosamente; e quelle di S. Isidro hanno già fatto prodigi nell’insegnamento del catechismo e negli esem Anno 1881 9 pi che dànno di pietà. Tutto quel paesello è fuori di sé dal contento. Le pie signore che vi chiamarono quelle spose di Gesù non finiscono di lodarsi del loro buon pensiero ». Il giorno 30 don Cagliero è tra le sue figlie, con tante notizie di Torino e di America. Ascolta, incoraggia, confessa, prova i canti da eseguire in chiesa all’indomani; e chiude solennemente il mese di Maria con dodici vestizioni religio se e con un fervorino degno di una cattedrale. Anche il 1° giugno, giorno consacrato dalla diocesi di To rino alla Madonna delle Grazie, il direttore non manca di animare tutte, suore ed educande, a una incondizionata fidu cia nella divina titolare della casa. Al suo ripartire per Torino si eleva comune il grazie per don Bosco, che da Valdocco continua a vegliare sulla sua seconda famiglia religiosa e la conforta e benedice. Nuovo braccio di casa a Nizza Monferrato Si è ottenuto a suo tempo, ed è stato comunicato dallo stesso direttore generale, il permesso di chiamare i mura tori per il braccio di fabbrica adiacente alla chiesa, fornito del relativo porticato a pianterreno. Nell’accingersi a questa nuova opera, le suore di Nizza sentono una volta di più che lo spirito della defunta madre è certo presente in questa casa singolarmente benedetta dalla Madonna. Via, dunque, ogni timore! Fra la superiora generale in cielo e l'amato padre don Bosco in terra, l'Isti tuto continuerà a prosperare. « Bollettino salesiano » di giugno Giunge più presto del solito il Bollettino salesiano di giugno e la vicaria, madre Daghero, così schiva dal mettersi innanzi, lo riceve come un amico che le porge il soggetto i* 10 Anno 1881 della buona - notte. Lo dice molto importante ed esorta la comunità a seguirne attentamente la lettura. Oltre alla relazione della festa di Maria Ausiliatrice, vi si legge la lettera di don Fagnano del 18 aprile dalla Patago nia, e le conferenze di don Bosco e del cardinale Alimonda, vescovo di Albenga, ai cooperatori di Roma. « Abbiamo battezzati ottantacinque adulti — dice la let tera dalla Patagonia — fra cui alcuni bam bini di settanta e ottant'anni. Abbiamo pure dato il battesimo a quattro- cento fanciulli e la comunione pasquale a centocinquanta tra ragazzi e ragazze. Per queste le nostre suore ci sono di grande aiuto »1 Sono parole che bastano ad infondere serenità. Nella sua conferenza don Bosco fa risaltare il gran biso gno di contrapporsi all’azione protestante. Le sorelle di Bordighera - Torrione sono là appunto per questo; e quelle di Nizza si sentono animate da nuovo zelo. Non minore attenzione viene prestata alle parole del cardinale Alimonda. Ne riportiamo alcuni brani in queste « memorie di famiglia » perché le nostre generazioni future vedano come l’istituto, sin dai suoi primi anni, abbia for mato i propri membri alle esigenze della vocazione religiosa salesiana - m issionaria. « Cari quei cuori che vedendo il male fanno di tutto per impedirlo e dissiparlo; sono somiglianti al cuore di Dio. Ei vide il male dell'uomo e ne fu impietosito, mescolò alle sue minacce una promessa, ed ecco Gesù Cristo. Ei vede l'uomo nel vizio e lo indirizza alla virtù, lo vede debole e lo rafforza, caduto e lo rialza e gli schiude il cielo per farlo felice. A questo amore scaldavasi il cuore di san Paolo quan do diceva: " Chi fra voi s'inferma che non m'infermi ancor io? ”. Conforme al cuore dei servi di Dio è il cuore dei Sale 1 Bollettino salesiano, giugno 1881 anno V n. 6 pag. 5. Anno 1881 11 siani. Questa congregazione sembra essere stata istituita dalla Provvidenza per recare un balsamo a tante ferite, rial zare tanti caduti, recar pace a tanti disperati, per glorificare il nome di Dio. Avete udito dal fondatore e istitutore dei Salesiani quan to bene si è fatto... Che faranno ora i Salesiani? Tutto il bene possibile: cercheranno fanciulli, li istrui ranno, li ridurranno sulla retta via, combatteranno l’ini quità... I protestanti vengono a seminare dissensione...; il ma terialismo, il comuniSmo, il socialismo invadono la società.