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IL ACQUISTÒ, A OCCIDENTE DEL CENTRO ANTICO, IL TERRENO DESTINATO AL COMPLESSO

CHIESA DI S. FRANCESCO: NELL’AD. 1254 IL PRIMO ATTO PER CREARE UN CAPOLAVORO

È al via una nuova campagna di restauro del complesso francescano che interesserà tre cappelle e l'intero impianto di illuminazione della chiesa. Poi ci saranno interventi sul chio- stro maggiore. Ripercorriamo la storia dal passaggio del Poverello di Assisi a nel 1220 alla costruzione della splendida chiesa romanico-gotica.

Secondo una tradizione plesso. Il gover- cronachistica storicamente poco no cittadino era verificabile ma accolta dagli stori- evidentemente ci locali, San Francesco nel 1220 interessato all'in- passò per Brescia. Il santo, da poco sediamento sta- rientrato dalla Siria, proveniva da bile dei religiosi. assieme a San Domenico; Dunque chiesa e si fermò solo pochi giorni e poi si convento hanno spostò all'isola di Garda. Comunque anche un'origine sia, i tempi di questo presunto sog- civica: è l'inizio di giorno del Poverello di Assisi nella un rapporto di nostra città coincidono con la pre- collaborazione Lo stupendo chiostro di San Francesco senza attestata dei primi francescani tra la città e la presso la piccola chiesa romanica di chiesa dei francescani che non San Giorgio, alle falde del Cidneo. verrà mai meno. La zona della co- Accanto ad essa sorgeva una casa struzione sarà denominata nei se- Era il 1254 quando il conventuale che li ospitò per oltre coli successivi l'Isola di San Fran- Comune di Brescia acqui- un quarantennio, cioè fino alla co- cesco: si tratta dell'area delimitata stò per i francescani, in struzione del nuovo convento e dalle attuali via San Francesco, vi- della grande chiesa intitolata al colo San Nicola, tresanda San Ni- una zona che era di padre fondatore dell'ordine: la bel- cola, e corso Matteotti. La grande intensa urbanizzazione a la San Francesco che anche oggi chiesa romanico-gotica fu comple- occidente del centro possiamo ammirare. tata probabilmente nel 1265. antico, il terreno necessa- Era il 1254 quando il Comu- Nasce così uno dei tesori rio per il loro nuovo ne di Brescia acquistò per i della città, una chiesa oggi visitata complesso: l’area sarà francescani, in una zona che era da moltissimi bresciani, almeno nel poi denominata Isola di di intensa urbanizzazione a occi- periodo di Natale, magari per poi San Francesco. dente del centro antico, il terreno vedere negli ambienti del conven- necessario per il loro nuovo com- to quel grande e suggestivo prese-

110110 LA GRANDE CHIESA DI STILE ROMANICO GOTICO FU COMPLETATA PROBABILMENTE NEL 1265 pio che è rimasto loro nel cuore fin da quando erano bambini, con il suo magico alternarsi del giorno e del- la notte. Dopo i restauri degli anni scorsi che hanno progressivamen- te ripulito San Francesco dagli in- sulti del tempo, sta per prendere il via una nuova campagna di inter- venti. Sono già finanziati i lavori in tre cappelle della navata sinistra (75 mila euro dalla Provincia e 20 mila euro dalla Fondazione Comunità Bresciana) e il rifacimento dell'il- luminazione dell'intera chiesa e della sagrestia (100 mila euro dal Comune con il contributo di Auto- strada Serenissima). Più avanti si procederà al restauro del chiostro maggiore del convento. Curatore del progetto di interventi è l'archi- tetto Valentino Volta, già autore di studi sul complesso e ben per Il frontale dell’edificio è caratterizzato da un pregevole rosone numerosi altri recuperi di chiese e palazzi. San Francesco potrà così Dopo i restauri degli anni scorsi che hanno progressi- mostrare in modo più evidente la vamente ripulito San Francesco dagli insulti del tempo, sta sua bellezza; la città procede sul per prendere il via una nuova campagna di interventi. Sono cammino del recupero di tutti i suoi già finanziati i lavori in tre cappelle della navata sinistra tesori. (75 mila euro dalla Provincia e 20 mila euro dalla Fonda- Nell'occasione di questi nuo- zione Comunità Bresciana) e il rifacimento dell'illumina- vi restauri, per iniziativa degli Ami- ci di San Francesco (il gruppo di zione dell'intera chiesa e della sagrestia (100 mila euro laici che si è preso cura del rilancio dal Comune con il contributo di Autostrada Serenissima). del complesso), è stato pubblicato Più avanti si procederà al restauro del chiostro maggiore per i tipi della Grafo il bel volume del convento. "La chiesa di San Francesco", fi- nanziato dalla Fondazione Asm e francescanesimo, Gabriele Archetti gna di restauro; conclude Antonio dalla Fondazione Banca San Pao- punta i riflettori sul movimento Sabatucci con una nota sui nuovi lo e curato da Antonio Sabatucci. francescano a Brescia; venendo interventi in San Francesco visti "Una storia di fede e di arte. I nuo- più direttamente alla parte artisti- nella cruciale congiuntura attuale, vi restauri" recita il sottotitolo del co-architettonica, Cecilia Gibellini che vede Brescia battersi per in- libro. E i testi ripercorrono i mo- ci dà una precisa guida della chie- serirsi nel circuito del turismo cul- menti salienti di questa lunga sto- sa e del convento, Valentino Volta turale nazionale e internazionale. ria: Vincenzo Coli scrive del parla della storia della chiesa, degli Le belle immagini del volume - le carisma e della santità di - interventi dei secoli scorsi sul com- fotografie sono di Fotostudio sco, Felice Accrocca traccia alcu- plesso e dei restauri più recenti, Rapuzzi - consentono di scoprire ne linee per una storia del oltre che di questa nuova campa- angoli delle architetture e partico-

111111 CURATORE DEL PROGETTO DI INTERVENTI È L'ARCHITETTO VALENTINO VOLTA, GIÀ AUTORE DI STUDI SUL COMPLESSO lari dei dipinti e degli affreschi che pa agricola si affianca quella del era addossato un protiro (abbattu- in una visita affrettata rischiano di commercio, accanto ai nobili emer- to nel 1694). L'area dell'attuale sfuggire. E' da questo libro che ge la borghesia dei mercanti. E' in sagrato era utilizzata come cam- abbiamo attinto gran parte delle questo clima storico che nel Co- posanto ed era cinta da una mura- informazioni che qui riportiamo. mune di Brescia in espansione na- glia. Le attuali cappelle del fianco Ma torniamo alla storia del- sce, nella seconda metà del Due- sinistro sono ampliamenti della la chiesa. Il tempo in cui visse cento (dal 1254 al 1265), la chiesa struttura originaria aggiunti nel Francesco forse non era molto dis- di San Francesco. Il tempio è co- Quattrocento (si distingue tra le simile dal nostro, "un tempo inquie- struito in forme tardo romaniche altre, circa a metà della navata, to, segnato dal venir meno di una che già dialogano col gotico, ma l'elegante cappella dell'Immacola- società cristallizzata che improvvi- ogni epoca successiva lascerà trac- ta Concezione con un grande samente si apre al vento della no- ce più o meno vistose sul tiburio poligonale). vità", come scrive Vincenzo Coli. complesso.La facciata è tipica- L'interno si presenta come Le città crescono, fioriscono le mente a capanna; l'attuale grande una lunga aula armonicamente di- università, nascono le lingue volga- rosone è del Quattrocento (quello visa in tre navate da due filari di ri, si incrementano i viaggi che av- originario era più piccolo). All'ini- massicce colonne, collegate tra vicinano popoli e culture; all'Euro- zio alla parte bassa della facciata loro da archi a sesto acuto con un

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112112 E’ DELLA GRAFO IL VOLUME “LA CHIESA DI S. FRANCESCO”, FINANZIATO DALLE FONDAZIONI ASM E BANCA SAN PAOLO singolare profilo panciuto: è l'arco ti colpi a San Francesco. Un ti neoclassici. Ma è a partire dal ogivale "moresco" sconosciuto in drastico depauperamento del com- 1928 - con la restituzione di chiesa altri luoghi dell'Italia settentriona- plesso monumentale si registra a e convento ai francescani - che si le, ma presente in forme quasi iden- partire dal 1797, quando il dominio avvia una campagna di restauro tiche nella chiesa di San France- francese impone la soppressione sull'intero complesso: in tre fasi di sco a . Di qui la suggesti- degli ordini religiosi: i frati vengono intervento (1928-'40, 1945-'48, va ipotesi formulata dall'architetto espulsi dal convento, alcune parti 1949-'54) San Francesco riacquista Volta: gli architetti del tempio bre- del complesso sono vendute a pri- sostanzialmente lo splendore di un sciano sarebbero stati i frati vati, il chiostro trecentesco è tra- tempo. Altri restauri di minore en- francescani lombardi fatti prigionie- sformato in deposito della legna per tità interessano varie cappelle del- ri da Federico II e poi espulsi dalla i forni di un grande panificio per le la chiesa, la facciata e altri ambienti Sicilia nel 1239. All'inizio del Quat- truppe francesi allestito in un re- del convento in anni a noi più vici- trocento, in età malatestiana, la fettorio (il panificio militare funzio- ni: nel 1988, nel '94, nel '95, nel '96. navata centrale fu innalzata e co- nerà fino al 1926). La chiesa resta I lavori più recenti sono del 2001- perta con una struttura in legno a parzialmente aperta al culto, ma è 2002 (cappelle di San Giuseppe e carena trilobata, ma nei secoli suc- in degrado. del Crocifisso). I nuovi interventi cessivi ci furono altre corre- ora al via, come s'è già zioni: la copertura di oggi fu accennato all'inizio, ri- ricostruita nel corso del re- guarderanno tre cappel- stauro del 1949-1954 nelle le della navata sinistra: la forme di quella malatestiana. cappella di Sant'Angela Non è questa la sede Merici, del Sacro Cuore per descrivere i preziosi af- e di San Massimiliano freschi e i dipinti dei vari al- Kolbe. Poi ci sarà il rin- tari della chiesa (tutti ovvia- novamento dell'intero im- mente riportati nel bel sag- pianto di illuminazione gio della Gibellini nel volume con un fine che è sem- citato). Ricordiamo soltanto pre stato presente: porta- i dipinti del Moretto (al pri- re più luce nella chiesa mo altare destro) e del per potere leggere meglio Romanino (al quarto altare destro Anche con l'avvento degli questo scrigno di arte e di storia. e nell'abside, oltre alla pala dell'al- austriaci il convento resta di pro- Più in là nel tempo si interverrà sul tare maggiore). Da citare anche la prietà demaniale. La chiesa viene chiostro maggiore con lavori di con- sacrestia tardo quattrocentesca. però pesantemente ammodernata solidamento e pulitura. Il bel chiostro maggiore è frut- secondo i canoni dell'epoca, cioè il Come scrive Antonio to della prima grande riforma neoclassicismo: sotto la guida di Sabatucci a conclusione del volu- architettonica del convento attuata Rodolfo Vantini le forme romani- me dedicato alla chiesa, San Fran- alla fine del Trecento: è dovuto al- co-gotiche, con l'applicazione di cesco potrà diventare una delle l'architetto comasco Guglielmo da intonaci, stucchi e ridipinture, si tra- punte di eccellenza tra i luoghi ar- Frisone. Il complesso conventuale ha sformano così in neo-doriche. Du- tistici di richiamo per i quali anche altri tre chiostri più piccoli, quello rante le Dieci Giornate del 1849 la Brescia, a buon diritto, troverà il suo quattrocentesco della Madonnina, a chiesa è adibita a ospedale e a de- posto nel nuovo "Grand Tour" del destra della zona absidale, e i due posito militare; dieci anni dopo di- Belpaese. situati simmetricamente nella parte venta un dormitorio per le truppe occidentale, separati da un corpo di piemontesi; nel 1861 è un granaio. Alberto Ottaviano fabbrica porticato e loggiato.Ci ha Finalmente nel 1910 un restauro pensato la storia a infliggere pesan- cancella buona parte degli interven-

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