Intorno Alla Vita E Alle Opere Di Gianfresco Barbieri, Detto Il Guercino
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INTORNO ALLA VITA E ALLE OPERE D 1 filANFIUNGEHCiO BARBIERI detto il mmm m cento D 1 GAETANO ATTI CENTESE ROMA TIPOGRAFIA DELLE SCIENZE MATEMATICHE E FISICHE VIA LATA NUM. 211 A. 1861 PREFAZIONE Tatto che si sa del Quercino, per la perizia e diligenza dei suoi Biografi antecedenti a questa mia fatica, tutto che riguarda al numero delle sue Opere, e ai giudizi di esse proferiti da giudici competenti, tutto che si è trovato degno di correzione nei consul- tati Biografi, tutto che riguarda alla descrizione mi- nuta dei suoi Capolavori, tutto che concerne notizie edi- te ed inedite in patria e fuori, lo che si e desunto dal Calvi principe dei Biografi del Quercino, dal Baruf- faldi, dal Malvasia, dal Crespi, dal Lanzi, dal Qua- drio, dal Passeri, dal Ticozzi, dall'Orlandi, dallo Scan- nelli, da Gori Gandellini, dal Museo Fiorentino, dal dall''Erri, Cittadella, dal Borsetti , dal Trombelli , dallo Zanotti, dal Fea , dal T'iti , dal Bollavi, dal Bello/ii , dal Gualandi , dal Giordani, dal Tosi e dagli Itine rarii, e Guide di Cento e d'Italia si trova qui registrato ed unito in un sol corpo. Ondeche giu- dico inutile che altri faccia capo altrove, se gli vien talento di sapere alcun che intorno al sommo Mae- stro del Chiaroscuro, stantechè ogni cosa edita , e prima d'ora inedita si è qui raccolta a comodo de- gli ammiratori. Spero, o lettore che ti sarà grata la fatica, e vivi felice. NUOVA VITA DEL GUERCINO Poiché la gloria dell'arte pittorica pel valore degl'Italiani fu giunta al grado supremo, pareva che niuno avesse ardire di provarsi in dise- gno dopo l'esempio del Francia, di Michelangelo, e del dotto Leonardo, nella espressione dopo il divino Raffaello, nel colorito dopo il valoroso Iniziano. Pareva che niuno potesse più dare spiritose movenze , e sì vivamente animar le figure dopo il Robusti, niuno più elegantemente adornarle di un Paolo Veronese , niuno rappresentarle alla vista con tant'arte ed incanto quanto il Correggio ne addimostrò. Pareva che per cogliere un alloro nella dipintura fosse mestieri solo imitare, mcr- eccchè non trovasi oggimai in natura o genere di bellezza, od aspetto di essa, che da valenti pennelli non fosse ritratto; e quindi volendo imitar la natura sembrava che in un medesimo si avesse a divenire imitatori de' migliori maestri. L' imitazione adunque era l'unica strada che si battea nelle scuole d'Italia, e questa sarebbe ancora stata lodevole, se con miglior metodo si fosse osservata. Ma si imitava troppo servil- mente, e affettando di troppo studiati modi si cadeva nel manierismo. I Campi di Cremona si dilungarono bensì dai comuni pregiudizi, ma divisi di genio , e di famiglia non poterono accordarsi ad insegnare, e propagare un' utile imitazione. La gloria era riserbata a Bologna. I Carracci eterno vanto di Fclsina furono quegli animosi, che ardenti di spirito patrio , potenti per ricchezza d'ingegno , per concordia di 1' volontà, da famiglia e da interessi congiunti , aprirono adito a un nuovo genere d'imitazione indagando i secreti dell'arte, e la propala- rono per tutta Italia. La somma della dottrina loro consisteva in que- sto, che il giovane pittore dividesse i suoi sguardi fra la natura, e l'ar- te, ora questa, ora quella contemplando studiosamente, e avesse a sce- gliere secondo il proprio talento e la propria disposizione, quelle bel- lezze , che nel prescelto modello più risplendevano (1). Dai migliori maestri adunque ritraevano il meglio, e dai loro rispettivi stili ne com- ponevano uno solo. Questi insegnamenti seguendo si elevarono ben pre- sto sopra il comune degli artefici il Domenichino, l'Albani, Guido Reni, (1) Lanzi Abate Luigi, Storia pittorica dell' Italia dal Risorgimento delle belle Arti fin. presso alla fine del secolo XFIII. Cassano, Rcmoiulini, 1809. i — 2 — Gianfrancesco Barbieri , c Lanfranco , cinque sublimi Ingegni onore della Scuola Carraccesca, della quale furono tutti allievi, salvo il Bar- bieri, che ne fu solo imitatore, e seguace. Questi nato Ipcr la dipin- tura, e compiacendosi soprattutto di una parte di essa non meno delle altre difficile, intendo dire del Chiaroscuro, seppe rendersi in essa am- mirevole a tale da venire dagli Oltremonti appellato con istupore il Mago della pittura Italiana. 1591. Cento fu la patria di questo genio conosciuto comunemente sotto il nome di Guercino da Cento. Generato di Andrea Barbieri di Paolo, e di EIcna Ghiscllini di Francesco, ebbe nascimento il dì 8. Febbraio 1591 e fu levato dal sacro' fonte dell' insigne Collegiata di S. Biagio di quella città. Io ne ho letto ne' libri battesimali la fede di nascita che è così espressa : Zan. Franz, fig. de Andrea Barbiero et Lena Ghisellina fu battez. a dì S detto (1591) Comp. M. Alex. Redolfmi et la Coni. Alda Bottoni. Erra conseguentemente il Malvasia nella sua Felsina Pittrice ad asserire lui essere nato ai 2. Feb? 1590 , errano tutti gli altri (1) a lui servili a riportare la medesima data (2). La fa- miglia fu antica di origine (3) e come antica fu pur riguardevole; ma perchè era scaduta dalla primiera fortuna, abitava allora il padre fra i villici in qualità di operaio giornaliero in un umile rusticano abituro a pochi passi fuori di Porta Chiusa, che era di ragione del Cavalicr Tenente Ippolito Piombini. Questa casuzza tanto riverita dappoi, per- chè nobilitata dagli illustri natali di un uomo sì grande, essendo per rovinare, in cambio di essere preservata, e racconcia, fu anzi al tutto abbattuta, ed agguagliata al suolo dal padrone del fondo nel 1791 per erigervi un più capevole e comodo edifizio qual si vede al presente : non Jodevol consiglio dell'allora Arciprete di Cento D. Leopoldo Tan- germi, uomo che aveva per altro a capitale le Belle Arti, e gli Arti- sti. La posizione quindi della casa natale di lui è quella stessa del sud- detto novello edifizio, che vedesi a parte destra da chi uscendo fuori di (1) Orlandi, Abbecedario Pittorico. — Lacombe, Dizionario degli uomini il- lustri nelle arti del disegno. Bassano, Remondini, 1768. — Passeri, Vite de' Pit- tori , Scultori , ed Architetti . Roma, Settari, 1772, pag. 369. — Crespi Canonico Luigi, Vita di G. F. Barbieri Ms. in casa Hercolani. — Barulialdi, Vita del celebre pittore Cav. G. F. Barbieri Ms. in casa Hercolani. — Gori Gandellini, Notizie de- gli Intagliatori . — Ticozzi, Dizionario degli Archit. Scult. Pitt. ecc. d'ogni na- zione. Milano, 1831. — Museo Fiorentino. Firenze, 1752. (2) Inoltre vedi Bagni Francesco Antonio, Origine delle famiglie di Cento alla famiglia Barbieri Ms. in Comune a Cento. — Calvi Iacopo Alessandro, Notizie della Vita ed opere del Cavalìer Gianfrancesco Barbieri. Bologna, Marsigli, 1808. E l'al- tra edizione più pregevole pei tipi Guidi 1842. in cui io stesso feci alcune Note colle iniziali G. A. che ora di nuovo approvo, meno quella sulla traduzione della Madonna della frittata trovata contradittoria col Diario Barbieri. (Vedi citata opera a pag. 7. nota 10). (Vedi ancora Cittadella Al). Cesare, Catalogo istorico dei Pittori). (3) Erri, Storia di Cento. Bologna, Volpe 1769, pag. 146, 147, 272.— La fami- glia Barbieri è tra le originarie Ceutesi partecipanti dei Capi. porta Chiusa dirittamente incamminasi per la via che conduce alla Giovannina; e me ne fece fede un testimonio di veduta, che fu il molto reverendo Sig. D. Telesforo Tangerini dotto e pio Sacerdote già de- fonto, mio maestro amorevolissimo di Grammatica, che da me doman- dato mi certificò di tutto, che spetta all'abitazione del Guercino, che fu un tempo di proprietà della casa Tangerini. Le manoscritte antiche memorie, delle quali mi servo a compi- lare la vita del sommo artista narrano, come egli in culla spaventato da un improvviso grido e romore travolgesse l'occhio destro in ma- niera, che la pupilla restò sempre ferma nell'angolo di esso. Dallo stra- bismo ha origine il vicenome di Quercino, con che fu chiamato fino dalla puerizia , e col quale è conosciuto pur oggi per uno degli uo- mini singolari, che sono fama, e gloria del suolo Italiano. Tale acci- dente e narrato pure dal Malvasia, e dal Calvi, che ambi attinsero alle memorie della famiglia Barbieri, che manoscritte ora conservansi nella Biblioteca Hercolani ricca a pregevoli Codici; ma ambe le loro vite mancano di moltissime particolarità, che io ho trovate fra le me- morie Centesi, che mi sono venute a mano mercè lunghe, e faticose ricerche delle cose della mia Patria, per le quali io potrò dare nella biografia del mio illustre compatriota le più esatte e minute notizie, che trattandosi d' uomini grandi sono cotanto dagli ammiratori loro gradite e pregiate. Hanno oltre di ciò arricchita la mia preziosa rac- colta di memorie Centesi e il nobil uomo Signor Marchese Michele Rusconi col darmi gentilmente ad esaminare un libro scritto di mano del Padre Antonio Tosi cappuccino contenente molte miscee di pit- tori Centesi, varie delle quali le ho in conto di cosa rarissima, e l'eru- dito Signor Gaetano Giordani che ci ha favorite cose scelte in fatto del Grande Pennelleggiatore, e segnatamente notizie cstratte da quelle che esistono manoscritte nella Biblioteca Hercolani. Mostrò Gianfrancesco fin dai teneri anni un intendimento mag- giore all'età, e nell'età sua un senno, e una compostezza non volgare, per le quali felici disposizioni di natura non tardò punto il genitore di esso uomo rude sì, ma di buon discernimento fornito a collocarlo 1596. alle scuole elementari di Cento, onde fosse nelle lettere istruito. Ma non appena informavasi ai primi rudimenti e compiva i sei anni, che fece tosto palese una inclinazione al disegno, un genio, un attitudine, una facilità tale a simili studi, che tratteggiava in carta continuo, or con penna o matita, or disegnava pei muri fanciullescamente con car- boni, con terre, e con erbe pecore, buoi, cavalli, pastori, figure, paesi, frasche, tutto che in somma gli si parava o dinanzi agli occhi, o alla di- 1598.