INCONTRO CON LA PITTURA 24 Fondantico Di Tiziana Sassoli Via De’ Pepoli, 6/E - 40125 Bologna Tel

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INCONTRO CON LA PITTURA 24 Fondantico Di Tiziana Sassoli Via De’ Pepoli, 6/E - 40125 Bologna Tel INCONTRO CON LA PITTURA 24 Fondantico di Tiziana Sassoli Via de’ Pepoli, 6/E - 40125 Bologna Tel. e Fax 051.265.980 [email protected] www.fondantico.it Restauro e revisione dei dipinti: Liliana e Rodolfo Giangrossi, Milano; Giovanni Pigoni e Davide Tirelli, Reggio Emilia; Licia Tasini, Pieve di Cento (Bologna). Segreteria e ufficio stampa: Maria Cristina Porpora Coordinamento redazionale: Edoardo Battistini © Fondantico - ottobre 2016 Fondantico arte e antiquariato ITINERARI D’ARTE Dipinti e disegni dal XIV al XIX secolo Catalogo a cura di Daniele Benati Testi di Daniele Benati Alessandro Brogi Giacomo A. Calogero Gianluca Del Monaco Massimo Francucci Federico Giannini Irene Graziani Fabio Massaccesi Milena Naldi Anna Ottani Cavina Tommaso Pasquali Elisabetta Sambo Matteo Solferini 4 NOVEMBRE - 23 DICEMBRE 2016 er il ventiquattresimo “Incontro con la pittura” Fondantico ha raccolto una scelta insolitamente ampia di dipinti e disegni, il cui nucleo più corposo P è costituito, secondo la tradizione ormai trentennale della galleria, dagli antichi maestri emiliani. La passione per l’arte e la ricerca, svolta tra importanti collezioni private e aste di tutto il mondo, ha reso possibile una mostra che conta ben trentatré autori e quarantatré opere che spaziano dal Trecento all’Ottocento: da qui il titolo scelto di “Itinerari d’arte”. Il consueto appuntamento autunnale, atteso da collezionisti e appassionati d’arte, si apre con un prezioso trittico del bolognese Simone dei Crocifissi e una Madonna dell’umiltà di Antonio Orsini, protagonista del tardogotico a Ferrara. Ben rappresentati sono il Cinquecento e il Seicento felsinei: quest’ultimo anche grazie alla presenza di due capiscuola come Guido Reni, di cui si espone un’intensa Lucrezia, e il Guercino, al quale spetta un toccante San Giuseppe col Bambino. Alla seconda metà del Seicento appartengono importanti opere di Domenico Maria Canuti, Lorenzo Pasinelli e Carlo Cignani; e si prosegue con uno straordinario San Giovanni di Giuseppe Maria Crespi e con dipinti Felice Torelli, Giuseppe Varotti, Ercole Graziani e Giuseppe Marchesi. Non poteva certo mancare Gaetano Gandolfi, di cui si propone un fresco bozzetto, finora sconosciuto, con la Madonna col Bambino e l’arcangelo Michele. La natura morta è illustrata dal genovese Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto e dal pittore noto agli studiosi come “Pseudo-Vitali”; infine al genere del paesaggio appartiene una grande Veduta del veneziano Marco Ricci. Vorrei inoltre dare risalto all’eccezionale reperimento di cinque splendidi disegni a penna di Felice Giani, protagonista del gusto neoclassico tra Sette e Ottocento. La mostra si chiude con un capolavoro del pittore lombardo Giuseppe Molteni, un maestoso Ritratto femminile accuratamente descritto nella ricchezza degli arredi e nell’abito col copricapo alla turchesca, senza che venga meno una sottile indagine psicologica sul personaggio raffigurato. Come sempre il catalogo è frutto del rigoroso lavoro scientifico del prof. Daniele Benati, con il quale ho iniziato il mio percorso e che per l’occasione ha coordinato un nutrito gruppo di studiosi; a tutti loro va il mio più sentito ringraziamento. Il prossimo appuntamento della galleria avrà luogo a gennaio in concomitanza con Arte Fiera: in quella occasione il compito di organizzare una mostra collettiva di giovani artisti, che dia spazio a quanti non senza difficoltà s’inseriscono nel mondo del lavoro in campo artistico, sarà affidato a mio figlio Edoardo. Visto il successo riscosso dalla partecipazione di Fondantico alla London Art Week, nei primi giorni di luglio 2017 presenteremo poi nello spazio della Gallery 8 a Londra una nuova mostra. Si tratta di un’esperienza che ci permette di far apprezzare al pubblico internazionale l’arte della nostra regione. Un ringraziamento particolare va a istituzioni, musei e fondazioni che durante questi anni hanno scelto, acquistato o esposto le nostre opere d’arte; ai clienti affezionati e a quelli che più di recente si sono dedicati al collezionismo di arte antica, nonché ai giovani che con sempre maggiore interesse frequentano le mostre di Fondantico. Non dimentico infine i miei più stretti collaboratori, gli amici e i restauratori, che ogni anno contribuiscono al successo delle nostre iniziative. Tiziana Sassoli 5 Elenco delle opere Simone di Filippo, detto Simone dei Crocifissi (Bologna, notizie dal 1354 al 1399) 1. Trittico Antonio Orsini (documentato a Ferrara dal 1431 al 1479) 2. La Madonna dell’umiltà e due angeli Girolamo Marchesi, detto Girolamo da Cotignola (Cotignola, circa 1490 - Bologna, post 1531) 3. La Sacra Famiglia con i Santi Caterina, Girolamo e Giovannino Giovanni Battista Ramenghi, detto il Bagnacavallo junior (Bologna, 1521-1601) 4. Il matrimonio mistico di Santa Caterina Bartolomeo Passerotti (Bologna, 1529-1592) 5. La Maddalena penitente Francesco Cavazzoni (Bologna, circa 1545-post 1616) 6. La Sacra Famiglia con i Santi Elisabetta, Giovannino e due angeli Lucio Massari (Bologna, 1569-1633) 7. Il trasporto del corpo di Cristo al sepolcro Giovanni Andrea Donducci, detto il Mastelletta (Bologna, 1575-1655) 8. La fuga in Egitto Guido Reni (Bologna, 1575-1642) 9. Lucrezia Carlo Bononi (Ferrara, circa 1580-1632) 10. Il Genio delle Arti Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino (Cento, 1591 - Bologna, 1666) 11. San Giuseppe con Gesù Bambino Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto (Genova, 1609 - Mantova, 1665) 12. L’uscita dall’arca “Pseudo-Vitali” (attivo a Bologna alla fine del XVIII secolo) 13. Fiori, ortaggi, funghi e gallinacei Ginevra Cantofoli (Bologna, 1618-1672) 14. Allegoria della Pittura Domenico Maria Canuti (Bologna, 1626-1684) 15. Il matrimonio mistico di Santa Caterina 16. La Madonna col Bambino e San Giovannino Carlo Cignani (Bologna, 1628 - Forlì, 1719) 17. La Madonna leggente col Bambino 18. La Madonna col Bambino Lorenzo Pasinelli (Bologna, 1629-1700) 19. L’Astrologia Francesco Stringa (Modena, 1635-1707) 20. Il trionfo di Flora (o La Primavera) Giovan Gioseffo Dal Sole (Bologna, 1654-1719) 21. La Sacra Famiglia Giuseppe Maria Crespi, detto lo Spagnolo (Bologna, 1665-1747) 22. San Giovanni a Patmos Felice Torelli (Verona, 1667 - Bologna, 1748) 23. Erminia e il pastore Marco Ricci (Belluno, 1676 - Venezia, 1730) 24. Paesaggio con contadini, viandanti e armenti Girolamo Donnini (Correggio, 1681 - Bologna, 1743) 25. Erminia e il pastore Francesco Vellani (Modena, 1687-1768) 26. San Filippo Neri con i Santi Girolamo, Gregorio Magno e Dionigi l’Areopagita in gloria Ercole Graziani (Bologna, 1688-1765) 27. Erminia trova Tancredi ferito Stefano Ghirardini (Bologna, 1696-1756) 28. La lezione di musica Giuseppe Marchesi, detto il Sansone (Bologna, 1699-1771) 29. Cristo deposto sorretto dagli angeli 30. San Sebastiano curato dagli angeli 31. L’Immacolata Concezione con Sant’Agostino Giuseppe Varotti (Bologna, 1715-1780) 32. Jefte incontra la figlia dopo la vittoria Gaetano Gandolfi (San Matteo della Decima, 1734 - Bologna, 1802) 33. La Madonna col Bambino e l’arcangelo Michele Felice Giani (San Sebastiano Curone, Alessandria, 1758 - Roma, 1823) 34. Paesaggio con il tempio dedicato a Canova 35. Paesaggio con il tempio di Venere in Lesbo 36. Matelda, Dante, Virgilio 37. Paesaggio con Dante e Virgilio 38. Bruto giura di vendicare la morte di Lucrezia Giuseppe Santi (Bologna, 1761 - Ferrara, 1825) 39. Paride 40. Venere 41. Giunone Filippo Pedrini (Bologna, 1763-1856) 42. Venere e gli Zefiri Giuseppe Molteni (Affori, Milano, 1800 - Milano, 1867) 43. Ritratto di gentildonna con turbante Nell’intestazione delle schede le dimensioni sono fornite, come di consueto, altezza per base. Ove non altrimenti specificato, la stesura dei profili biografici premessi alle schede è redazionale. Tra le abbreviazioni usate più frequentemente, ABABo si scioglie come Accademia di Belle Arti, Bologna; BCABo come Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, Bologna; ASBo come Archivio di Stato, Bologna. Simone di Filippo, detto Simone dei Crocifissi Bologna, notizie dal 1354 al 1399 iglio del calzolaio Filippo di Benvenuto, sarà ribattezza- to Simone “dei Crocifissi” in epoca di Controriforma per F l’abilità nel dipingere “immagini grandi del Redentore per amor nostro confitto in croce” (Malvasia). Nato intorno al 1330, i suoi esordi sono rintracciabili alla metà degli anni cinquanta negli affreschi in parte firmati con le Storie di Cristo provenienti dalla chiesa di Santa Maria di Mezzaratta, oggi nella Pinacoteca Na- zionale di Bologna, dove l’interesse per le soluzioni spaziali e plasti- che di origine giottesca fiorentina è riletto con una pungente espres- sività tipica del gotico bolognese. Il modello della pittura di Vitale diventa più incisivo in opere come il polittico n. 474 della Pina- coteca. La Pietà di Giovanni Elthinl del Museo Davia-Bargellini (1368) e il Crocifisso di San Giacomo (1370) testimoniano un certo aggiornamento sui modi solenni di Jacopo Avanzi, anche se alla ripresa letterale di Giotto condotta da quest’ultimo Simone preferisce immagini efficaci dal punto di vista devozionale grazie all’essenzialità della composizione e all’espressività semplice e im- mediata, come nella Madonna di Giovanni da Piacenza (1382). Grazie a tali prerogative raggiunge ben presto una posizione di primo piano in ambito bolognese, come autore di tavole dipinte sia per le chiese cittadine sia per l’uso devoto di singoli committenti. Le tavole da altare pervenute fino a noi si concentrano nel corso dell’ultimo trentennio del secolo, a cui risalgono anche le sue po- che
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    PRESS RELEASE His name has been compared to those of Tintoretto and Caravaggio. Guido Reni rightly admired Bononi’s “great mastery of drawing and the strength of his colours” and few have been able to paint stronger or more attractive male nudes. Created in tragic times of famine and pestilence in early 17th century Italy, his canvases are true pictorial wonders that are respectful, if not completely acquiescent, to the Counter-Reformation. The exhibition opening in October 2017 at Palazzo dei Diamanti offers a golden opportunity to explore a little-known but crucial chapter of art history. Ferrara’s own Carlo Bononi, one of the great painters of the 17th century, whose name has often been mentioned alongside those of Tintoretto, the Carracci and Caravaggio, will be featured in the exhibition. The show, the first solo exhibition devoted to Carlo Bononi, is organized by Fondazione Ferrara Arte and is curated by Giovanni Sassu, curator of Musei d’Arte Antica of the city of Ferrara, and Francesca Cappelletti, professor of History of Art at the University of Ferrara. For centuries, Bononi, like most of the ferrarese 17th century, lingered in the shadow of the extraordinary Renaissance period that took place under the Este family rule. Art critics and scholars have been piecing together this period, gradually focusing on this unique artist, one who sublimely and intimately interpreted the religious tensions of his time. Painter of great sacred decoration projects and altarpieces, Bononi created a pictorial language based on emotions, the intimate and sentimental relationship between the painted figures and the observer.
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