Introduzione 3

Piazza 4 Palazzo del Governatore Palazzo Comunale

Ghetto Ebraico, Casa Pannini 5

La Rocca 6

Teatro Comunale e 7 Centro Polifunzionale Pandurera

Biblioteche 8

Le Chiese: 10 San Biagio, San Pietro, Rosario, S. Maria Maddalena, Servi, Ss. Sebastiano e Rocco, S. Lorenzo, S. Filippo Oratorio Crocetta

Pinacoteca Civica 14 Galleria d’Arte Moderna Aroldo Bonzagni Museo Sandro Parmeggiani

Le Frazioni 20

Gastronomia 22

Cento Verde 24

Cento Eventi 26

Ristoranti 30 Alberghi

Accessibile Legenda accessibilità Parzialmente accessibile / disabili Accessibile con accompagnatore Non accessibile Cento… storie

Il nome di Cento si riferisce alla centuria- zione della Pianura Padana, l’opera di bonifica, deforestazione e suddivisone ter- riera realizzata dai Romani nel II secolo a.C., ma il suo sviluppo, da piccolo borgo di pescatori sperduto nelle paludi (testimo- nianza di tale origine rimane nello stemma cittadino dove spicca un gambero rosso) a centro civico a forte vocazio- ne agricola, è tutto collocato nei primi secoli dopo il Mille. A quest'epoca di estese bonifiche e di donazioni da parte del vescovo di e dell'abate di Nonantola, risale la nascita della Partecipanza Agraria, l’Istituzione che ridistribuisce a cadenza ventennale i terreni fra i discen- denti maschi delle famiglie che costituirono, nel XII secolo, il nucleo iniziale della comunità. Da sempre terra di confine, Cento, pur essendo proprietà della Chiesa di Bologna, ha subito nei secoli le mire degli stati limitrofi, in particolare del Ducato ferrarese. Nel 1502 il Papa Alessandro VI la sottrasse al dominio del Vescovo di Bologna e la assegnò in dote alla figlia Lucrezia Borgia, promessa sposa al duca Alfonso I d’Este. Ritornata sotto il dominio della Santa Sede nel 1598, Cento visse nel 1600 e 1700 anni di grande splendore grazie al rinnovamento architettonico e urbanistico, oltre che alla fio- rente vita culturale ed artistica: fu questo il contesto in cui nacque e operò il grande pittore barocco Guercino. La conferma di tale rinascita avvenne formalmente nel 1754, quando Papa Benedetto XIV attribuì a Cento il rango di “città”.

POPOLAZIONE al 31/12/2004: 31.475 ESTENSIONE TERRITORIALE: 64 Kmq TOPOGRAFIA ALTIMETRICA: min. 10 mt s.l.m a max 20 mt s.l.m.

3 Piazza del Guercino

Cuore pulsante della vita cittadina e termometro degli umori popolari, Palazzo del Governatore: fu eret- to nel 1502, in occasione del matrimonio Piazza Guercino è il fra Alfonso I d'Este e Lucrezia Borgia e salotto di Cento, in della conseguente annessione di Cento al quanto ospita le più Ducato ferrarese. Sorse con lo scopo di offri- importanti manife- re una degna residenza ai commissari ferra- stazioni culturali, resi deputati al governo della città. L’attuale aspetto neo-medioevale del palaz- religiose, folklori- zo risale al radicale restauro del 1919, men- stiche, economiche tre la Torre centrale, detta dell'Orologio, venne e sportive. Fanno da eretta in eleganti forme classiche dall'archi- fondale scenografi- tetto centese Francesco Giraldini attorno al co alla piazza due 1550. L’interno del palazzo ospita la Galleria d’Arte Moderna A. Bonzagni. importanti edifici porticati di grande valore storico e Palazzo Comunale Sorto a partire artistico. dal 1612 sul luogo di alcune case private, era esternamente decorato da affreschi del Guercino. Oggi la facciata si presenta suddi- visa in due dalla balconata marmorea che taglia orizzontalmente il prospetto per tutta la sua lunghezza: la parte superiore è corona- ta da una scenografica struttura in cui cam- peggia lo stemma cittadino, la parte inferio- re presenta un portico a tre arcate sorrette da colonne ottagonali. Degna di nota per le decorazioni è la Sala Consiliare. 4 Il Ghetto Ebraico presenza di un nucleo giudaico a La Cento è attestata già nel 1390, ma fu nel Cinquecento, il cosiddetto “secolo esten- se”, che la comunità ebraica conobbe il suo massimo fulgore, grazie soprattutto all’appor- to del gruppo sefardita in fuga dalla Spagna. Dopo la devoluzione del Ducato ferrarese alla Santa Sede, a Cento, come del resto era già avvenuto a , gli Ebrei furono isolati dal resto della popolazione cristiana: nel 1636 i governatori pontifici istituirono in pieno cen- tro storico il ghetto, operativo fino al 1859, anno in cui vennero abbattuti i cancelli e i Giudei acquisirono diritti pari agli altri Italiani. Alla fine del ‘800 la crisi economica colpì anche la popolazione ebraica, portando allo scioglimento della Comunità centese, che si congiunse a quella di Ferrara. Gli arredi e gli oggetti di culto della nostra sinagoga infatti sono conservati in quella ferrarese. Il complesso dell’antico ghetto, oggi com- L’attiva comunità ebraica centese pletamente restaurato, si presenta come uno ha dato i natali ai nonni di stretto gruppo di case affacciate su tre corti- Benjamin Disraeli, li collegati, in cui spicca quello centrale, il primo ministro della regina adornato da alcuni graziosi balconcini del Vittoria d’Inghilterra XVIII secolo. Casa Pannini una delle più antiche dimore patrizie centesi, E’risalente alla prima metà del XV secolo. Sua caratteristica peculiare è il portico in legno, men- tre la facciata gotica è frutto dei restauri del ‘900. Le varie stanze del palazzo furono affrescate da Guercino e collaboratori fra il 1615 e il 1617. Oggi circa la metà di questi affreschi è conser- vata nella Pinacoteca Civica di Cento.

CENTO FILM Cento si è prestata spesso come scenario per girare importanti film, quali: Guercino (1950, regia di Adelchi Bianchi) Permette? Rocco Papaleo (1971, regia di Ettore Scola) La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1974, regia di Pupi Avati) Tutti defunti…tranne i morti (1977, regia di Pupi Avati) Gli occhiali d’oro (1987, regia di Giuliano Montaldo) La settimana della Sfinge (1990, regia di Daniele Lucchetti) Le Barzellette (2004, regia di Carlo Vanzina) 5 La Rocca

Il cortile davanti alla Rocca ospitava la statua del pittore centese Guercino, opera dello scultore Stefano Galletti (1832-1904). Recentemete la statua è stata riportata nella sua collocazione originaria, Piazza Guercino.

uesta struttura difensiva sorse alla Qfine del ‘300, per volontà del vesco- vo di Bologna, quale freno alle ambizioni Santuario della di autonomia dei Centesi. Fu ricostruita e Beata Vergine ristrutturata nei secoli per rispondere ai della Rocca più moderni canoni dell’architettura Fu edificato nel 1609 e militare e per reggere i ripetuti assalti di ricostruito nel corso truppe nemiche. dell'Ottocento. Al suo L’aspetto attuale, privo però del fossato e interno è custodita la vene- dei ponti levatoi, è frutto dell’impronta rata Immagine della Beata che volle dargli nel 1483 il cardinale Vergine della Rocca, un affre- Giuliano della Rovere, futuro Papa sco staccato dall’interno Giulio II. della Rocca e risalente al Nel corso dei secoli, perduta la sua origina- 1597: dal naso della ria finalità, la Rocca ha ricoperto soprattutto Madonna cola un filo di la funzione di prigione per i detenuti politici e sangue che, secondo la tra- i banditi. Oggi è sede di mostre e manife- dizione, sarebbe dovuto a stazioni culturali e gastronomiche. un atto sacrilego.

6 Il Teatro “Giuseppe Borgatti”

La decorazione della facciata prose- gue, indifferentemente, anche nel fian- co: si crea così uno scorcio dal forte impatto plastico e cromatico Sotto, l’elegante Ridotto del teatro, adorno di affreschi ottocenteschi

Teatro Comunale fu costruito fra il CENTRO IL 1856 e il 1861 su progetto di POLIFUNZIONALE Antonio Giordani e Fortunato Lodi. Il pro- PANDURERA spetto esterno è caratterizzato dalla vistosa Moderna e accogliente struttura decorazione a bande policrome arancioni e gialle che, per il massimo comfort e dall’eclettica ornamentazione in cotto in cui spiccano cornici, candelabre, medaglioni con degli ambienti e la sofisticata ritratti di personaggi illustri, busti di artisti, dotazione illuminotecnica, si fregi figurati e bassorilievi. Particolare risalto offre come contenitore ideale è dato alle tre arcate d’ingresso al teatro, per ospitare congressi, conve- sovrastate da altrettante finestre coronate dal gni, seminari, corsi, riunioni e monumentale timpano. meeting. E’ dotata di un audi- L'interno presenta la tipologia caratteristica torium con capienza di 500 del “teatro all'italiana”, a ferro di cavallo, posti, un’aula didattica, una con tre ordini di palchi, il loggione e la pla- sala riunioni di rappresentanza tea. Spicca, per la grazia degli affreschi otto- centeschi, il Ridotto, mentre di notevole e diversi uffici, oltre a un interesse sono i due Musei. In quello dedi- ampio meeting-point e a un cato a Giuseppe Borgatti sono raccolti docu- bar-punto ristoro. menti, oggetti e testimonianze del presti- gioso tenore centese, invece il Museo Arrigo Tassinari accoglie cimeli e onorificenze che illustrano la straordinaria carriera artistica di colui che è universalmente riconosciuto come il “caposcuola dei flautisti italiani”.

7 Biblioteche

L’importanza della scrittura e della lettura sembra storicamente molto radicata nel territorio centese: il primo documento conservato nell’Archivio Generale risale al 1185. Da allora, ininterrottamente, i Centesi hanno prodotto testi e “Mappamondo” (Roma 1632) e “Planetario” documenti e hanno (Roma 1636) di Hans Greuther, al piano nobile della Biblioteca Civica imparato a leggerli. Biblioteca Civica Oggi sul territorio La Patrimonio Studi è ubica- comunale si ta all’interno di Palazzo Scarselli Tassinari, splendido esempio di trovano 3 architettura del ‘700 per le decora- Biblioteche zioni pittoriche e plastiche degli ed un interni e per lo scenografico sca- Archivio lone, arricchito da volte, coret- ti ed eleganti decorazioni. Storico. L’attuale patrimonio librario trae origine dalla fusione di più biblioteche: nel 1798 infatti, in seguito alle sop- pressioni napoleoniche degli ordini religiosi, il patri- Scultura allegorica femminile monio della Biblioteca Civica dello scalone di (aperta nel 1760 grazie alla Palazzo Rusconi donazione del notaio

8 G. Cariani) e quello dell’ex L’Archivio Generale, che Seminario Clementino (che accorpa anche l’Archivio Storico aveva incamerato nel 1772 Comunale, è costituito da un ricco com- il patrimonio librario della plesso documentario che testimonia con Compagnia del Gesù) vengo- continuità le vicende storiche di Cento no accorpati, con l’ulteriore (dal 1185 al 2002) nei suoi molteplici aspetti, da quello propriamente ammi- unione nel 1805 di quello nistrativo, a quello societario, economi- della libreria dei Cappuccini, co, agrario, culturale, religioso e assi- ricca di manoscritti e di stenziale. Come la Biblioteca Civica pregiate edizioni. anche all’interno dell’Archivio vengono Oggi la Biblioteca Civica realizzati ogni anno progetti didattici vanta un patrimonio di rivolti alle scuole del territorio. 55.000 volumi, (46.000 nel A Cento inoltre, presso il Centro Studi Fondo Moderno e 9.000 nel Girolamo Baruffaldi ha sede la Fondo antico), un’emeroteca, Biblioteca Capitolare di una fonoteca e una fototeca. San Biagio, composta da pre- Inoltre dispone di un’ampia gevoli volumi, in prevalenza a carattere sacro. Sezione ragazzi, di una sala A Casumaro si trova invece la mostre e di un’aula didattica Biblioteca Ileana per la realizzazione di mol- Ardizzoni: in essa sono confluiti teplici progetti di invito 2 diversi fondi librari, quello della alla lettura che coinvolgo- biblioteca parrocchiale e quello della no i più giovani. biblioteca comunale. Oggi raccoglie 5000 volumi.

Palazzo Rusconi

1972 al 1998 la Biblioteca Civica Dalebbe sede presso Palazzo Rusconi. Questa residenza, eretta nel 1776 per il capi- tano G. Tavecchi è una delle manifestazioni più importanti dell’architettura del ‘700 bolognese per l’imponente facciata e il maestoso scalone a doppia rampa, sulla cui balaustra sono collocate figu- re allegoriche femminili e coppie di putti. Attualmente all’interno del palazzo è conservata la Collezione d’Arte Antica della Cassa di Risparmio, che comprende notevoli opere del Guercino e della sua bottega. 9 Le Chiese

Tra ‘600 e ‘700 l’a- spetto urbanistico di Cento venne forte- mente mutato. La trasformazione si ottenne attraverso la costruzione di palazzi aristocratici affrescati e decorati da scaloni, coretti e balaustre. Vennero inoltre ristruttura- te in chiave barocca o creati ex novo edi- Basilica Collegiata di San Biagio fici religiosi con Le origini della chiesa risalgono all’XI interni scenografici secolo, ma l’aspetto attuale è frutto della completa riedificazione della Collegiata, ornati di quadri e di realizzata dall’architetto bolognese A. statue. Torreggiani fra il 1730 e il 1745. L’elemento peculiare L’interno, a croce latina con cupola ellitti- che contraddistin- ca all’incrocio fra transetto e navata mag- giore, conserva importanti tele di autori gue le principali come Bartolomeo Cesi, Domenico Mona, chiese centesi è la Marcello Provenzali, Guercino (San presenza dei capola- Carlo Borromeo in preghiera, 1614 c.a), vori di Guercino e Lorenzo Zucchetta, Benedetto Gennari (Madonna col Bambino in gloria e i santi della sua scuola. Gaetano, Francesco da Paola e Rosa), e Nell’imponente conca absidale, Antonio Rossi. Nella piazzetta antistante dove nel Settecento fu realizzato la facciata della Basilica è stata recente- il raffinato coro ligneo di Fra mente realizzata, dallo scultore Mauro Vincenzo Rossi, campeggia la tela Mazzali, una fontana monumentale con di Antonio Rossi “La Madonna col Bambino in gloria e i Santi San Michele Arcangelo che uccide il Biagio e Michele Arcangelo” drago. (1751) 10 Chiesa del Rosario Inaugurata nel 1645, rappresenta il luogo di elezione del Guercino, che ne progettò la facciata e realizzò diverse opere per l’in- terno. Se il prospetto esterno si sposa (per la sobrietà, per i colori solari delle murature e per il porticato) alla veste urbanistica della città, l’interno stupisce per i capolavori che racchiude. Al centro della volta, appesa al La chiesa barocca di San soffitto, è collocata la tela di Guercino Lorenzo fu disegnata dal- “L’Assunta” (1622 c.a) con il suo illusioni- l’architetto centese P. A . stico scorcio “dal sotto in su”. Il pittore cen- Cavalieri tese realizzò anche i quattro quadri del 2° sistono due chiese in altare di sinistra, che destinò a propria cap- ECorso Guercino che rive- pella gentilizia: “La Crocifissione”, “Il Padre stono una notevole impor- tanza storica e sono sede di Eterno Benedicente”, “San Francesco”, “San mostre d’arte e di concerti: Giovanni Battista”. San Lorenzo (1765-1773), Di grande effetto scenografico è l'altare la cui facciata concava, maggiore disegnato dall'architetto bolo- impiantata su due ordini, fa da fondale alla piazza anti- gnese Ferdinando Galli Bibiena. Esso stante, era la chiesa dei racchiude la statua della Madonna del Gesuiti. Nell’interno l’altare Rosario, fatta eseguire a Piacenza e poi maggiore ospita “Il martirio dipinta dal Guercino nel 1627. di San Lorenzo, copia da Guercino.

San Filippo Neri, edifica- ta nel 1680, ha subito suc- cessivi ampliamenti. L’interno è dominato dalla decorazione marmorea del- l’altare maggiore realizzata nel 1753-54 su disegno di Ferdinando Galli Bibiena.

“La Crocifissione”è sormontata da tre tele L’interno della chiesa di collocate nella volta della cappella, che allu- San Lorenzo, luminosissi- derebbero al nome del Guercino: Giovanni mo, è a navata unica con Francesco (San Francesco, San Giovanni) transetto a cupola e presbi- Barbieri (la barba del Padre Eterno) terio a colonne sporgenti 11 “Angelo custode” di Matteo Loves conservato nella Chiesa di S.Rocco Chiesa di San Pietro e S.Sebastiano E’ una delle più antiche di Cento (XIV secolo) e nono- stante sia stata profondamen- te rimaneggiata, soprattutto alla metà dell’800, conserva numerose Sotto: “La Madonna di S.Luca e i Santi tele di autori del ‘600 appartenenti alla Gregorio Magno, Paolo, Antonio Abate e bottega dei Carracci: (Lucio Massari, Sebastiano” di Benedetto Zallone “Crocifissione e Santi”) e del Guercino (1620 circa) conservato nella Chiesa di (Benedetto Zallone, “Assunta con i santi San Pietro Bonaventura, Francesco e donatrice” e Matteo Loves, “Madonna con Bambino, Santi e Angelo custode”).

Chiesa di San Sebastiano e San Rocco Sorta nel 1552, fu ristrutturata e amplia- ta fra 1764 e 1770 dall’architetto P. A. Cavalieri. La facciata è caratterizzata dal loggiato che inserisce perfettamente l’edi- ficio nella sequenza porticata della strada. L’interno conserva alcune tele pregevoli come “L’Angelo custode” di Matteo Loves e “La Crocifissione con San Rocco e San Sebastiano” (1578-80) di Orazio Lamberti, oltre ad un ciclo di affreschi di M. Cremonini (1603) nell’oratorio.

Alla base del campanile di San Biagio, ricostruito a fine Settecento dall’architetto P. A. Cavalieri, una lapide ricorda le parole che Goethe spese per immortalare “la terra del Guercino” nel suo “Viaggio in Italia”

12 “Il sudario portato dagli angeli”, affresco giovanile di Guercino Chiesa di Santa Maria (1615 c.a) conservato nella chiesa Maddalena di Santa Maria dei Servi Nonostante alcuni rifacimenti settecente- schi, la facciata si presenta nella veste Oratorio della Crocetta architettonica sobria e lineare che acquisì negli anni 1661-1662. edifica- L’interno, prezioso ed intimo, è a Futo pro- babilmente croce greca con copertura a volta: già prima del- è arricchito da due cappelle late- la fine del XIV rali che custodiscono la tela secolo in un “Santa Teresa d’Avila e punto d’incro- Sant’Apollonia” di Benedetto cio tra due Gennari junior e una statua sei- strade (da cui centesca della “Madonna di Loreto”. il toponimo). Pare infatti L’altare maggiore conserva la copia di una che l’oratorio fosse posto su un antico e per- tela di Cesare Gennari “Santa Maria duto tracciato viario per Maddalena nel deserto”. lungo tempo percorso durante i pellegrinaggi. L’interno, a navata unica con abside in stile goti- Chiesa di Santa Maria co a cinque arcate, pre- Addolorata detta dei Servi senta una decorazione Nonostante la sua origine cinquecentesca, figurata a riquadri devo- fu ricostruita nel ‘600 e ancora nel ‘800; il zionali datati 1491-1503: semplice interno conserva importantissi- oltre all’immagine della me opere d’arte: un brano d’affresco di Madonna, a cui è dedi- Guercino “Il sudario portato dagli angeli” e cato l’oratorio, negli affreschi sono rappre- le tele “L’Arcangelo Michele” di Denijs sentati santi le cui figure Calvaert e “San Francesco riceve le stig- sono legate al tema del mate” attribuita a Lorenzo Gennari. pellegrinaggio o del- Inoltre in una delle quattro cappelle la peste (pro- laterali è custodita una copia da babilmente Guercino: “San Carlo Borromeo in l’Oratorio era preghiera”. anticamente utilizzato come cappella di un lazzaretto).

13 Pinacoteca Civ

I musei centesi, oltre ad essere lo scrigno di grandi capolavo- ri, sono conteni- tori di attività culturali sempre nuove. Mostre temporanee, con- ferenze, concer- ti, percorsi tema- tici, progetti didattici, rappre- sentazioni tea- trali “animano” le nostre collezioni enne costituita nel 1839, per raccoglie- d’arte Vre le opere d’arte recuperate dopo le rendendo- requisizioni napoleoniche, all’interno del le sempre Palazzo del Monte di Pietà (1782). attuali e Al nucleo iniziale di opere rientrate dalla fruibili da Francia si aggiunsero, a seguito delle acqui- un vasto sizioni operate dal Comune e di depositi pro- venienti da istituzioni e da privati, numero- pubblico. si dipinti. Ancora oggi questo museo si arricchisce di pregevoli opere d’arte grazie alle donazioni di numerosi benefattori (Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, Sir

14 ica

Interno ed esterno della Pinacoteca Civica

Non solo Guercino

Pinacoteca civica La non è solo Guercino: attraverso i due piani dell’edi- ficio è possibile soffermarsi su opere, temi e periodi stori- ci diversi. •L’arte popolare del “Compianto sul Cristo morto” rappresentata da un gruppo ligneo quattro- centesco di provenienza nordica. •Il Cinquecento fra pittori emiliani (Marcello Denis Mahon, Associazione “Amici della Provenzali, Domenico Pinacoteca Civica”). Panetti, Bagnacavallo La Pinacoteca registra la maggior concentra- junior, Orazio Sammachini, Denijs Calvaert, Ludovico zione al mondo di opere di Guercino e della Carracci) e manieristi nor- sua Bottega, compresi disegni e incisioni. E’ dici. possibile pertanto seguire l’evoluzione stili- • La natura morta proposta stica del Maestro: dalla pittura tutta d’impe- nei due filoni del Seicento emiliano: la natura morta to, drammatica, chiaroscurale della giovi- rustico-popolare e quella nezza al classicismo della maturità, con aristocratico-decorativa. immagini aristocratiche ed idealizzate. • Il Settecento attraverso la Le opere giovanili sono caratterizzate da una pittura scenografico-pro- spettica dell’ambito dei grande forza chiaroscurale, da intensi con- Galli Bibiena e quella gar- trasti cromatici e da una pittura a macchie bata e leggera dai raffinati discendente dal tonalismo veneziano accordi cromatici di (soprattutto Tiziano). Ubaldo Gandolfi e dal morbido plasticismo di Ercole Graziani. A sinistra: “Putto che schiaccia un otre” (1869) •L’opera scultorea del cen- di Stefano Galletti e “Lavorazione della tese Stefano Galletti, attivo Canapa” (1615-17) di Guercino, affresco stac- nel secondo Ottocento su cato proveniente dalla Stanza dei Paesaggi di tutto il territorio nazionale. Casa Pannini 15 Guercino fu fortemente influenzato dall’arte di Ludovico Carracci, e in particolare fu legatissimo ad una tela conservata oggi nella Pinacoteca, la cosiddetta “Carraccina” (1591), da cui il Centese derivò il modo di intendere l’arte come comunicazione popolare, l’umanizza- zione del divino, il linguaggio dei gesti e degli sguardi, la semplice e naturalistica rappresentazione degli affetti. Le opere precedenti al 1621 (“Paesaggio con Sopra e sotto: Affreschi staccati di Casa Pannini di Guercino cavaliere”, “Affreschi staccati di Casa Pannini” Gli affreschi di Casa Pannini, eseguiti “La Madonna con Bambino, San Pietro e San fra il 1615 e il 1617 da Guercino e da Carlo Borromeo”, “La Madonna del Carmine Lorenzo Gennari, furono staccati nel con Sant’Alberto”, “San Bernardino in preghie- 1840 e riportati su tela. Nel 1945 poco meno della metà di questi brani fu ra davanti alla Madonna di Loreto”, “La donata alla Pinacoteca Civica. I vari Consegna delle chiavi a San Pietro”, “La temi trattati (storie di Ulisse, storie di Sibilla”) evidenziano le grandi capacità Rinaldo e Armida, cacce, stagioni, pae- coloristiche, la composizione dinamica, l’o- saggi, cavalli) evidenziano l’amore di Guercino per il paesaggio, interesse riginale sensibilità nella resa del rapporto ricorrente in tutta la sua produzione figura-spazio, il realismo popolare delle pittorica e grafica. fisionomie e dei gesti nonché le vibrazioni “San Giovavanni Battista nel deser- atmosferiche dei caratteristici paesaggi to” (1650) di Guercino guerciniani. Nel 1621 Guercino fu invitato a Roma dal nuovo papa, Gregorio XV: durante i due anni trascorsi nella Città Eterna realizzò opere caratterizzate da composizioni ardite, scorci prospettici insoliti, gesti dinamici ed effetti visivi illusionistici, ma nonostante ciò subì profondamente le suggestioni della pittura classicista, Domenichino su tutti. I frutti di questa influenza si manifestarono nelle opere della fine anni ‘20, il cosiddetto periodo di transizione: “La Madonna con Bambino Benedicente” (1629) e “L’apparizione di Cristo alla Madonna” (1628-30) presen- tano composizioni semplificate, gesti più controllati, spazi sereni e armoniosi, fisio- nomie aristocratiche. Queste opere rifletto- no l’idealismo di Guido Reni e anticipano l’ultima fase pittorica del Maestro, quella classicista, che ha inizio negli anni Trenta.

16 Nelle opere dell’ultimo periodo i contrasti chiaroscurali, la “gran macchia”, vengono eliminati, i gesti sono nobili, sobri e com- posti, i volti perfetti, la grazia, l’idealizza- zione e la serenità dominano le composi- zioni solenni e monumentali. Sarà proprio la morte di Guido Reni (1642) il motivo principale del trasferi- mento a Bologna di Guercino: il Centese intese colmare il vuoto lasciato dalla scom- parsa di Guido ed ereditarne così le com- “Madonna con Bambino Benedicente” (1629): quest’ope- mittenze. Un’opera che esemplifica la rare- ra, ammirata anche da Goethe, è fatta raffinatezza del periodo bolognese è una delle pochissime creazioni “San Giovanni Battista nel deserto” (1650). di Guercino firmata e datata. Guercino morì a Bologna nel 1666 e fu Infatti sul retro della tela è scrit- to: JOVANES FRANCISCUS sepolto nella chiesa di San Salvatore, dove BAR[BE]RIUS CENTENSIS FECIT riposa ancora oggi vicino al fratello Paolo ANO 1629 Antonio. Paolo Antonio Barbieri faceva parte dell’atti- La “Sibilla” (1620-21) icona del periodo d’oro di Guercino,pre- va bottega del Guercino insieme ad altri senta gli effetti luministici forte- pittori, tutti presenti con le loro opere nelle mente chiaroscurati e la con- collezioni della Pinacoteca: Benedetto centrazione delle forme entro lo Zallone, Lorenzo Gennari, Bartolomeo spazio del quadro tipici del periodo giovanile di Guercino. Gennari, Benedetto Gennari junior, Cesare Questa tela nel 2004 è stata Gennari, Matteo Loves. donata alla Pinacoteca Civica Un bella tela che illustra l’organizzatissimo dalla Fondazione Cassa di lavoro d’équipe dell’atélier centese è “La Risparmio di Cento Cena di Emmaus”: Guercino realizzò il volto e le mani del Cristo, Paolo Antonio Barbieri la natura morta, men- tre un altro aiutante, proba- bilmente Matteo Loves, il resto del quadro. All’interno della Pinacoteca Civica infine meritano una menzione speciale la pregevole raccolta di disegni di Guercino e della sua scuola e la notevole serie di incisioni dal ‘600 al ‘800 tratte da opere di Guercino.

17 Galleria d’Arte Moderna

dedicata all’artista centese Aroldo E’Bonzagni (1887-1918) “pittore elegante ma di polso, disegnatore assiduo e penetrante, capace di fare della buona satira sociale e politica, inventore felice nel genere ancora quasi nuovo della pub- blicità”. Questa ricca collezione d’arte, ospitata dal 1988 all’interno del Palazzo del Governatore, nacque dall’appassiona- A. Bonzagni, “Siete insopportabi- to impegno di Elva Bonzagni, sorella di le... (o Dama in Giallo)” (1912 ca.) Aroldo, la quale volle affidare la memoria del fratello a una prestigiosa raccolta d’ar- te. L’attuale allestimento espositivo della Galleria si sviluppa su due piani seguen- do un ordine cronologico, che inizia con le opere del pittore centese e con la ricca documentazione dell’Archivio Bonzagni, prosegue con quelle dei pittori che lo conobbero e condivisero il clima cultura- le dei primi decenni del ‘900, come A. Bonzagni “Molinari con il violino” Dudreville, Balla (sostituì Bonzagni nel (1918) gruppo dei futuristi), Russolo, Sironi, Bucci, Carpi, Dudovich e Wildt (realizzò il Treccani, Guttuso, Birolli, monumento funebre di Aroldo), per arri- Morlotti, Pomodoro, Fontana, vare alle testimonianze degli anni ‘50 e Capogrossi e Reggiani, fino a un ‘60 collocate al secondo piano, con opere gruppo molto rappresentativo di Sassu, Annigoni, Cantatore, Tassinari, delle avanguardie più recenti.

18 Museo Sandro Parmeggiani

Sandro Parmeggiani, “La rosa e la candela” (1935)

originario il patrimo- nio museale si è arric- chito di un cospicuo numero di pitture e sculture di autori di spicco dell’arte italia- na contemporanea. sede nel Palazzo Comunale di L’attività sviluppata Ha Renazzo, realizzato nel 1927 su dal Museo Parmeggiani è progetto di Giuseppe Costa. intensa: oltre all’allestimento Il Museo è nato dalla donazione del pitto- di esposizioni e all’organizza- re Sandro Parmeggiani (Milano 1910- zione di conferenze e incontri 2004) di un congruo numero di suoi con gli artisti, si svolgono dipinti, significativi dello sviluppo del- attività per tutelate le opere l’arte italiana del XX secolo, alla Cassa di d’arte presenti sul territorio e Risparmio di Cento. Da questo nucleo per promuoverne di nuove.

La Scuola di Artigianato Artistico del Centopievese

nel 1978, svolge un ruolo attivo nel Nata salvaguardare il patrimonio di cono- scenze dell’artigianato e nel recuperare e valoriz- zare le tradizioni artistiche e artigiane locali. Ogni anno propone corsi di intaglio, restauro ligneo, liuteria classica, disegno, cartapesta, incisione e stampa, pittura e decorazione, arte ceramica, ricamo, scultura, pittura su seta. 19 Le Frazioni

ALBERONE Sorge sui terreni della Sorto fra il Reno e Partecipanza Agraria e il suo nome derive- rebbe o da un grande rovere che segnava i il Panaro, il terri- confini fra il territorio di Finale Emilia e il torio centese si Bolognese o, più probabilmente, dalla parola amalgama in un latina “albaretuum” (luogo alberato, pioppe- to). Chiesa di Santa Maria del Salice: panorama unico, costruita in forme neogotiche a partire dal dove frazioni e 1899. capoluogo sono BUONACOMPRA Anticamente era conosciuta col nome di Malacompra, che si è fusi in un’identità andato modificando con il più beneauguran- territoriale domi- te nome odierno. nata dalla fertile Chiesa di San Martino di Tours: se ne ha notizia già a partire dal 1399, ma fu rima- pianura e dalle neggiata nel corso del XVIII e XIX secolo. acque. L’interno custodisce una tela attribuita a Bartolomeo Gennari, “La Madonna del Carmine”. CASUMARO Circa l’origine del nome esistono varie ipotesi storiche il cui confine con la leggenda è molto esile: la più conosciu- ta narra che la Contessa Matilde di Canossa avrebbe chiamato questo luogo "caso amaro" per avervi perduto un figlio tragicamente annegato in un fossato. Molto probabilmente invece il toponimo deriva da "casamari", il ter- mine con cui si indicavano talune povere capanne dei contadini di valle. Chiesa di San Lorenzo fu fondata nel 1449 dal vescovo di . L’esterno e il campanile furono rifat- ti fra ‘700 e ‘800. L’interno conserva numero- se opere di grande pregio: il soffitto ligneo a lacunari dipinti con “San Lorenzo in gloria”, la volta del presbiterio affrescata a inizio ‘700 con “La Trinità in gloria”, il brano di affresco della parete destra della navata che raffigura “Cristo risorto” (XVsecolo) e infine la tela di Carlo Bononi “Gloria del martirio di San Lorenzo e San Pancrazio” (1608). Il terriotorio delle frazioni con campi e frutteti 20 CORPORENO Già nel nome è “I misteri del manifesto lo stretto rapporto che è sem- Rosario e ange- pre esistito fra la frazione centese e il fiume li” (particolare) di Guercino conserva- Reno. Questo infatti un tempo scorreva ad to nella chiesa di ovest del paese, ma nel XVI secolo, in segui- San Giorgio, to ad un’alluvione, fu spostato verso est. Corporeno Chiesa di San Giorgio: risale al Trecento ma fu ricostruita nel Settecento. Internamente conserva “I Misteri del Rosario e Angeli” di Guercino e “San Giorgio che uccide il drago” di Matteo Loves. XII MORELLI Secondo la leggenda il toponimo si ricollega ai dodici cavalli morel- li della Contessa Matilde di Canossa, in realtà invece pare derivi da una misura agraria loca- le, il morello (dal greco “more”: parcella, porzione). Chiesa della Santissima Trinità: già esistente nel Settecento, fu completamen- te ricostruita nel 1970. RENAZZO L’origine dal paese è legata al corso del fiume Reno (che a causa dei suoi continui straripamenti fece nascere il toponi- mo “Renaccio”) e alla Partecipanza Agraria. Chiesa di San Sebastiano: risalente al XV secolo si presenta nella veste settecentesca progettata dall’architetto bolognese C. F. Dotti. L’armonioso interno conserva tre tele Particolare di un quadro conser- del periodo giovanile di Guercino (“Miracolo vato all’interno della Chiesa di di San Carlo Borromeo”, “Madonna con Bambino San Sebastiano a Renazzo “Un e i Santi Pancrazio e Chiara”, “Madonna in miracolo di San Carlo Borromeo” trono con i santi Francesco, Antonio Abate e (1613-14 ca.) di Guercino Bovo”) e una attribuita a Benedetto Gennari junior raffigurante “San Sebastiano”. RENO CENTESE Il toponimo richiama direttamente in causa il capriccioso corso del fiume Reno, che con le sue colmate aveva formato le terre su cui, una volta avvia- ta l’opera di bonifica poterono abitare i primi partecipanti. Chiesa di Sant’Anna: sorta nel 1772 come semplice oratorio, poi a metà Ottocento fu eletta a parrocchiale e quasi completamente ristrutturata.

L’alveo del Reno 21 Gastronomia: dalle osterie alle sagre

tradizione enogastrono- Se la pasta fatta a mano è la La mica centese è debitri- regina, l’indiscusso re della ce delle tre città, Bologna nostra tradizione alimentare è (tortellini, tortelloni di ricotta, sicuramente il maiale, con nocino), Modena (cotechino, salame alla brace, zampone, cui, oltre al ripieno dei tortellini, lambrusco) e Ferrara (pane, prepariamo ogni tipo d’insac- lumache, salama da sugo, tor- cato (cotechino, porchetta, telloni di zucca, torta di taglia- salame alla brace, zampone, telle) al centro delle quali il salama da sugo). nostro territorio si sviluppa. Sospesa fra ricchi e corposi La collocazione geografica di primi piatti e saporitissimi frontiera ha favorito la vocazio- ne alla contaminazione di piat- secondi di carne, la nostra ti e ricette ripresi, rielaborati o cucina predilige i vini rossi, direttamente creati ex novo. quelli dei Colli bolognesi e del I prodotti base della nostra Bosco eliceo, il Lambrusco e il cucina provengono dalla terra Sangiovese, ma un pasto che e dagli animali: si tratta di si rispetti si conclude sempre sapori forti nati dall’esigenza di con un vero liquore, il nocino, supplire alla mancanza di che ancora oggi viene fatto in ingredienti costosi e raffinati. casa con i gherigli delle noci È regina di questa “cucina verdi che si colgono il 24 giu- povera” la sfoglia. Fatta con gno, giorno di San Giovanni. farina, uova e… “mani a calore Ma dove e come deliziarsi di equilibrato”, la sfoglia diventa tanta abbondanza di gusto e anche il simbolo dell’elevazio- di profumo? I locali tipici e le ne delle ricette della tradizione osterie centesi ripropongono contadina a piatti ricchi ed fedelmente le prelibatezze elaborati, grazie alla rivisita- della nostra gastronomia. zione che ne fecero nel Nei mesi estivi invece sono le Rinascimento i cuochi della 14 sagre allestite nel territorio corte estense o dei nobili che presentano tutte queste bolognesi. specialità.

Consorzio Cento in Tavola

E’ costituito da ristoratori, albergatori e botteghe tipiche specializzate in generi alimentari: propone per tutto l’anno iniziative volte alla promozione dei prodotti culinari centesi. Infatti è sorto per valorizzare il prodotto enogastronomico locale e per tutelare il consuma- 22 tore garantendo la qualità del cibo e dell’accoglienza. SAGRA DEL CASTRATO (Renazzo - prima metà di giugno)

SAGRA DELLA PORCHETTA (Corporeno - seconda metà di giugno)

SAGRA DEL TORTELLINO (Reno Centese - fine giugno - inizio luglio, edizione invernale: metà ottobre)

FESTA D’ESTATE (XII Morelli - primi giorni di luglio)

SAGRA DEL TORTELLONE (Bevilacqua - metà luglio)

FIERA DELLE PERE (Renazzo - metà luglio)

SAGRA DELLA SALAMA DA SUGO TIPICA DI BUONACOMPRA (Buonacompra - seconda metà di luglio)

SAGRA DI SANT’ANNA (Reno Centese - fine luglio)

SAGRA DELLA LUMACA (Casumaro - prima metà di agosto)

SAGRA DEL SALAME ALLA BRACE (XII Morelli - metà agosto)

SAGRA DEL BUE (Cento - metà agosto)

SAGRA DELL’ANATRA (Pilastrello - seconda metà di agosto)

SAGRA DEL COTECHINO (Alberone - fine agosto - inizio settembre)

SAGRA DEL PRIMO PIATTO (Bevilacqua - metà settembre)

23 Cento Verde

sono i parchi Nel territorio Numerosi disseminati nel territorio, che diventano mete apprezzate centese la variopinta soprattutto dai bambini, coinvolti in feste, campagna che si giochi, merende, racconti, spettacoli e spedizioni alla scoperta degli animali: spalanca • Parco del Reno (Cento), è dotato di all’orizzonte giochi per bambini e di un piccolo specchio d’acqua. consente tanta • Parco “I gorghi” (Renazzo) è un’a- attività all’aperto e rea naturalistica di 20.000 mq: ospita una decina di specie arboree autocto- la pratica di ne. Tutti gli anni a luglio si tiene un con- certo di diversi gruppi musicali chia- ciclismo, podismo, mato “Woodstock”, due giorni dedicati birdwatching, alla musica rock (con la possibilità di campeggiare nel Parco). orienteering, ed • Parco di Malaffitto (Renazzo): è equitazione. Gli una delle pochissime zone (2880 mq) dove la natura, l’habitat e il paesaggio argini del Reno rurale sono rimasti inalterati nel tempo. offrono il contesto • Giardino del Gigante (Cento): è un’opera d’arte in scala ambientale ideale per realizzare con grandi sculture vivibili realizzate tutti questi sport, dall’artista Marco Pellizzola. • Giardino Botanico di Legambiente ma in realtà tanti (Torrespada): è nato come progetto di educazione ambientale rivolto ai bam- sono i luoghi nel bini delle scuole materne ed elementa- Centese dove il ri che per 8 anni di seguito hanno pian- tato gli arbusti che oggi arricchiscono paesaggio prende il questo parco. sopravvento e ci si Varie ed attrezzate strutture sportive sono a disposizione per il relax e la cura del può immergere in un corpo. contatto diretto Oltre a numerose palestre e campi sporti- vi, Cento gode della presenza di piste di con la natura. atletica, di campi da tennis, di uno stadio,

24 di un percorso vita, di un velodro- mo, di un palazzetto dello sport e di Complesso rurale una piscina. della Partecipanza I veri fiori all’occhiello sono però il Agraria di Cento: campo regolamentare di tiro alla Museo della Storia e fune, nato per ospitare i della Cultura del Campionati Europei del 2005 e il Territorio centese Golf Club Augusto Fava, che (Renazzo, via Larga 43) vanta un campo regolamentare per la realizzazione di gare da marzo a il recupero del novembre. complesso rurale Il territorio pianeggiante della cam- Con (costruito in fasi successive a pagna padana si presta particolar- partire dalla fine del 1500) ubi- mente alle escursioni in bicicletta. cato a Renazzo, nel cuore del Grazie anche alle recenti piste Malaffitto, la Partecipanza ciclabili realizzate dal Comune, Agraria di Cento ha inteso crea- diversi sono gli itinerari che si pos- re un luogo in cui il visitatore sono seguire sul nostro territorio: possa conoscere o riconoscere sicuramente il più suggestivo è (con l’ausilio delle moderne tec- quello alla scoperta del paesaggio nologie) la storia e la cultura del della Partecipanza Agraria. territorio centese. Si possono costeggiare gli appez- Il complesso è costituito dalla zamenti coltivati a grano e mais, i casa colonica utilizzata come filari di frutteti, le distese di pioppeti museo e luogo di degustazione ammirando le case coloniche con il di prodotti tipici, dal fienile pozzo a lato e sul retro la stalla e il diventato “saletta polivalente”, fienile, fino ad arrivare a Renazzo, dalla casella utilizzata per i labo- per visitare il Museo della Storia e della Cultura del Territorio ratori didattici e come centro studi. E’ in progetto la costruzio- Centese, inaugurato nel 2004. ne della fornace. Tutt’intorno un ettaro di terreno funge da sup- porto alle varie attività del polo museale. Il Giardino del Gigante è una vasta area verde abitata da una lucertola e da straordinarie strutture in mosaico ceramico multi- colore

25 Cento Eventi

In ogni mese dell’anno conviene visitare Cento per assistere alle molteplici e piacevolissime manifestazioni culturali e per partecipare ai numerosi appuntamenti ricreativi.

Il Rogo delle Befane e dei Befanoni del centro storico i loro masto- (5-6 gennaio – 16-17 gennaio) dontici carri allegorici, enormi Nelle Piazze di Cento e delle fra- zioni, monumentali befane e befanoni (Vciòn) vengono bru- ciati davanti agli occhi di bambi- ni in festa, deliziati dalla distribu- zione di biscotti e dolci tipici.

Mercatino dell’Artigianato (terzo sabato di ogni mese) Allestito in Piazza Guercino in una cornice molto suggestiva.

CENTO CARNEVALE D’EUROPA (5 domeniche fra gennaio e marzo) Nel 1615 il pittore Guercino immortalava in un affresco all’in- terno di Casa Pannini i festeg- giamenti in maschera nella Piazza di Cento. Ancora oggi, dopo quasi quattro secoli, fra balli e musica i Centesi celebra- no il loro carnevale, che si svol- ge durante cinque domeniche consecutive. Sei società carnevalesche si contendono il primo premio facendo sfilare lungo le strade

26 monumenti di cartapesta alti fino Non solo le domeniche, ma tutto a 20 metri. Mentre gli scatenatis- il periodo carnevalesco gode di simi gruppi di figuranti in cos- un’animazione del tutto specia- tume accompagnano la sfilata, le: itinerari artistici, momenti di dalle torrette più alte dei carri degustazione enogastronomica, viene riversata sul pubblico una giochi, spettacoli teatrali, con- colorata valanga di premi e certi laboratori artistici artigiana- regali. li, mostre, rendono unica questa manifestazione.

Santo Patrono (3 febbraio) Si festeggia San Biagio, protet- tore dei cardatori di lana e santo “ausiliatore” invocato a protezio- ne della gola. Accanto alle cele- brazioni religiose e al rito del cordone benedetto viene allesti- ta la fiera di prodotti gastronomi- ci e artigianali.

Musica Coelestis (tra aprile e maggio) È una rassegna concertistica organizzata all’interno delle più belle chiese di Cento, che vede la partecipazione di prestigiosi solisti e gruppi cameristici di fama internazionale.

Settimana della Cultura (maggio) Un’intera settimana dedicata alla scoperta del patrimonio arti- stico centese: visite guidate a palazzi o archivi generalmente

27 inaccessibili, itinerari a tema, storica vengono riproposti gio- dibattiti e conferenze, presenta- chi di un tempo, esibizioni di zioni di studi inediti e scoperte. artisti di strada, scene d’armi, cortei in costume, danze stori- PASQUA ROSATA che, narrazioni di fatti dell’epo- IL PALIO DI CENTO ca, oltre al tradizionale assalto in (maggio-giugno) armi alla Rocca. 8 giugno 1443, vigilia di Pentecoste: sui bastioni della Sogni d’Estate Rocca infuria la battaglia. (giugno e luglio) Proprio quando i Centesi stanno Si tratta di una serie di spettaco- per capitolare, nell’eroica difesa li all’aperto nei cortili storici e delle proprie terre contro le trup- nelle piazze di Cento. pe viscontee capeggiate da Luigi Dal Verne, ecco comparire Ferragosto nelle l’Arcangelo Michele che ridona Terre del Guercino coraggio ai Centesi e li guida (agosto) alla vittoria. In ricordo di questo Tour in bicicletta con soste di fatto miracoloso per un intero degustazione eno-gastronomica fine settimana festeggiamo il presso locali tipici. nostro Palio. In una suggestiva rievocazione

28 SETTEMBRE CENTESE Arte e Bacco (settembre) (novembre) Nel corso dell'intero mese ven- Si tratta di una serie di inte- gono organizzate varie iniziative ressanti visite agli atélier culturali, sportive, folkloristiche e degli artisti con assaggi di spettacolari. Il fulcro di tutte vini: è programmato in coinci- queste celebrazioni è la storica denza con l’apertura del vino Fiera che da oltre 400 anni i novello. Centesi allestiscono in coinci- denza con le festività mariane Esercizi di Ammirazione “Far salotto in Galleria” dell’8 settembre. (da dicembre a maggio) Oggi la Fiera dura cinque giorni Serate di arte e di idee realizza- e presenta soprattutto i tipici te all’interno della Galleria d’Arte prodotti agro-alimentari e arti- Moderna. I protagonisti della cul- gianali della nostra zona. Si con- tura centese propongono la loro clude con un grandioso spetta- personalissima lettura di un’ope- colo pirotecnico. ra e di un tema, coinvolgendo il Lungo le Strade dell'Alto pubblico in un esercizio di inter- Ferrarese pretazione. (settembre) Si tratta di un itinerario storico Premio Internazionale di Letteratura per Ragazzi artistico alla scoperta di Cento e Fondazione Cassa di dintorni, culminante con la Mostra Risparmio di Cento scambio internazionale di bustine (dicembre) di zucchero da collezione. E’ un concorso per autori e illu- stratori cui si abbina una serie di Campionato Italiano di incontri per favorire i ragazzi alla Coreografia della Bandiera lettura. (seconda domenica di ottobre) I più importanti gruppi nazionali di Natale a Cento sbandieratori storici, impegnati in (dicembre) gare di elevato livello coreografi- Un mese in cui si alternano co, si esibiscono in lanci, figure e mostre per bambini, mercatini di combinazioni in sincronia con l’ac- Natale, concerti e canti natalizi, compagnamento ritmico-musicale oltre ad una importantissima dei tamburi. esposizioni di presepi artistici e meccanici (Biennale dei Presepi). Stagione Teatrale (da ottobre a maggio) Un calendario densissimo di appuntamenti che avvicenda diversi cartelloni: Cabaret, Prosa, Operetta, Musical, Danza e Balletto, Lirica e Sinfonica, Dialettale, Spettacoli per giovanis- simi. E inoltre tutti i sabati pome- riggio “Momenti Musicali”, con- certi gratuiti nel Ridotto del Teatro. 29 Ristoranti e Pizzerie

OSTERIA DA CENCIO LA VECCHIA OSTERIA Via Provenzali 12/d, Cento DI BIGHI ENRICO Tel. 051/6831880 Via Correggio 509, Casumaro Tel. 051/6846049 OSTERIA VINO E… Via O. Malagodi 8, Cento RISTORANTE PER BACCO Tel. 051/902663 Via del Lavoro a/b, Casumaro Tel. 051/6849991 PIZZERIA-RISTORANTE SAMANTA Piazzale Ferrarese 100, Cento RISTORANTE LA PALLIDA Tel. 051/6836953 LUNA BRASSERIE Via Molino 27, Corporeno (località Molino PIZZERIA-RISTORANTE Albergati) Tel. 051/6842107 AL PORTICHETTO Via Meucci 7, Cento RISTORANTE - PIZZERIA Tel. 051/6836551 PALLADIO Via Statale 143/B, Corporeno PIZZERIA VESUVIO Tel. e Fax 051/972090 Via Cavour 15, Cento Tel. 051/902478 OSTERIA DEI LAGHI Via Monsignore di Sotto 5, XII Morelli PIZZERIA GREEN PARK Tel. 051/6841011 Via XX Settembre 33, Cento Tel. 051/6830229 LA CASA DI CAMPAGNA Via Nuova 9, XII Morelli (località Torre Spada) RISTORANTE LA GRIGLIATA Tel. 051/6851122 Via Risorgimento 15, Cento Tel. 051/6831878 PIZZERIA CIRO Via Maestrola 6, XII Morelli RISTORANTE AL CASTELLO Tel. 051/6841075 Via Giovannina 57, Cento Tel. 051/6836053 RISTORANTE-PIZZERIA I TRE MOSCHETTIERI RISTORANTE EUROPA Via Renazzo 48, Renazzo Via IV Novembre 16, Cento Tel. 051/900017 Tel. 051/903319 RISTORANTE LE PARIS RISTORANTE CINESE Via di Renazzo 109, Renazzo NUOVA SHANGAI Tel. 051/900094 Via I Maggio, Cento Tel. 051/6836616 TRATTORIA I PORTOGHESI DUBISI RISTORANTE CINESE Via Maestra Monca 16, Renazzo DRAGONE Tel. 051/900650 Via Donati 14, Cento Tel. 051/6831491 TRATTORIA CAVALIERI DUCATI Via Maestra Grande 47, Renazzo RISTORANTE CARACOLES Tel. 051/900713 Via Casumaro 28, Casumaro Tel. 051/6849952 PIZZERIA - RISTORANTE LA PERGOLA RISTORANTE-PIZZERIA Via Tassinari 30, Renazzo DEL TIGLIO Tel. 051/909124 Via Correggio 41, Casumaro Tel. 051/6849801 PIZZERIA CONDOR Via Alberelli 7, Renazzo RISTORANTE IL CENACOLO Tel. 051/900154 Via Casumaro-Bondeno 381/F, Casumaro Tel. 051/6848130 RISTORANTE PIZZERIA AL SOLITO POSTO TRATTORIA CANTONE II Via Riga 66/a, Renazzo Via Bondenese 138, Casumaro Tel. 051/900725 Tel. 051/6849861 TRATTORIA PIZZERIA RISTORANTE VALENTINA CANTAGALLO Via Boschetti 11, Casumaro Via Chiesa, 24/a Alberone di Cento Tel. 051/6849862 Tel. 051/6841764 Cell. 347/1421985

30 Alberghi, Residence, Pensioni, B&B, Agriturismo

ALBERGO AL CASTELLO **** RESIDENCE WELCOME Via Giovannina 57, Cento Via Mazzini 11, Cento Tel. 051/6836053 - 6836066 Fax 051/6831122 Cell. 339/7229573 Fax 051/6835990 www.residencewelcome.it www.halcastello.it [email protected] RESIDENCE LA CORTE Via D. Coraini 6, Cento AL CASTELLO DEPENDANCE *** Tel. 340/9764781 Via Giovannina 57, Cento Tel. 051/6836053 Fax 051/6835990 BED & BREAKFAST RIGHI www.halcastello.it Via A. Righi 13/1, Cento [email protected] Tel. 051/6830609 Cell. 340/5464625 [email protected] HOTEL EUROPA *** Via IV Novembre 16, Cento AFFITTACAMERE DO RE MI Tel. 051/903319 Fax 051/902213 Via Meucci 7, Cento [email protected] Tel. 051/6836551 Cell. 335/5419741 HOTEL RESIDENCE WHITE PENSIONE CORPORENO PALACE *** Via Statale per Ferrara 73, Corporeno Via Bologna 15/2, Cento Tel. e Fax 0532/350547 Cell. 339/7838054 Tel. 051/6832754 Fax 051/6832385 www.whitepalace.it [email protected] AGRITURISMO LA LEPRE BIANCA HOTEL LUNA BLU *** Via Renazzo 88, Renazzo Via del Lavoro 1/b, Casumaro Tel. e Fax 051/6850102 Cell. 328/7858407 Tel. 051/6849994 Fax 051/6846091 [email protected] www.hotellunablu.it [email protected] AZIENDA ALBERGO I TRE MOSCHETTIERI *** AGRITURISTICA Via Renazzo 48, Renazzo LA CASA DI CAMPAGNA Tel. 051/900017 Fax 051/909814 Via Nuova 9, Renazzo Tel. 051/909005 www.hoteltremoschettieri.it [email protected] RESIDENCE AGRITURISTICO CORTE GALVANA ALBERGO SOLE * Via 2 Ponti 9, Loc. Pilastrello Via Donati 28/1, Cento Tel. e Fax 051/6842217 Cell. 340/4873423 Tel. 051/6831892 Fax 051/904240 [email protected]

Unica superstite del- l’antico sistema difensivo centese, Porta Pieve fu costruita probabil- mente verso la fine del XIV secolo

31 Grafica: studiokiro.it • Stampa: Baraldi (Cento) • Finito di Stampare: Giugno 2005