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APRILE 1995 N. 4 ANNO XII LIRE 8.000 DEI LIBRI DEL MESE La Liberazione cinquantanni dopo Gustavo Zagrebelsky Claudio Pavone Lidia De Federicis Nicola Franfaglia Maurizio Viroli Franco Ferraresi Renato Monteleone Giovanni Miccoli Bruno Bongiovanni nco Ali NTROM 'rmUa MENSILE D'INFORMAZIONE - SPED. IN ABB. POST. 50% - ROMA - ISSN 0393 - 3903 ,/>. CONTIENE ANNESSO I.P. 17/ SEZIONE RECENSORE AUTORE TITOLO IL LIBRO DEL MESE Cesare Cases Heinrich Mann L'odio. Riflessioni e scene di vita Anna Chiarloni CINQUANTANNI Un nuovo linguaggio per la Costituzione, di Gustavo Zagrebelsky Consigli di lettura e polemiche storiografiche, di Claudio Pavone Il romanzo della Resistenza, di Lidia De Federicis "Mai tardi" per capire, colloquio con Nuto Revelli Nicola Tranfaglia Pietro Scoppola 25 aprile. Liberazione Maurizio Viroli Gian Enrico Rusconi Resistenza e postfascismo Franco Ferraresi Benedict S. Alper Love and Politics in Wartime 10 Renato Monteleone Enrico Sturani Otto milioni di cartoline per il Duce AA.VV. Piccole italiane Giovanni Miccoli Ernst Klee Chiesa e nazismo Bruno Bongiovanni Pierre Drieu La Rochelle Diario 1939-1945 Marco Scavino Archivio Storico della Città di Torino Torino in guerra tra cronaca e memoria Alberto Papuzzi AA.VV. Ma andate a vedere "Gioventù bruciata", intervista con Gianni CanovaMemoria , mito, storia POESIA 13 Pier Vincenzo Mengaldo Marco Santagata Quella celeste naturalezza Giuliano Della Pergola Giancarlo Consonni In breve volo NARRATORI ITALIANI 14 Giorgio Bertone Daniele Del Giudice Staccando l'ombra da terra Rocco Carbone Erri De Luca In alto a sinistra LETTERATURA 15 Edoardo Esposito Attilio Bertolucci, Una lunga amicizia Vittorio Sereni 16 Claudia Corti Giorgio Melchiori Shakespeare Rosanna Camerlingo From the Courtly World to the Infinite Universe Mario Domenichelli Il limite dell'ombra Carmen Concilio André Brink La prima vita di Adamastor 17 Barbara Franco Henry Roth Alla mercé di una brutale corrente 18 Patrizia Oppici Patrick Chamoiseau Texaco Raphael Confiant La profezia delle notti Luca Bianco Marc Soriano La settimana della cometa 19 Dario Puccini Juan Carlos Onetti Quando ormai nulla più importa Jaime Riera Rehren Luis Sepulveda Un nome da torero MUSICA 20 Nicola Campogrande Enrico Fubini La musica nella tradizione ebraica Nicola Gallino Alberto Fassone Cari Orff SEZIONE RECENSORE AUTORE TITOLO EditorialE Cinquantanni dal 25 aprile 1945. Una vide nascere la repubblica non tanto le tra- Norberto Bobbio, "Pensavamo a un'Italia distanza enorme, se misurata sull'attua- sformazioni nella politica quanto i cambia- più povera ma più democratica". lità: sul significato concreto che quella data menti nella società: nella nostra vita sono Dunque la Resistenza è un faldone per conserva oggi. Quasi niente è come allora. entrati la penicillina e il laser, la televisio- gli archivi? No. Ma non è semplicemente Eravamo un paese con il cinquanta per ne e il computer, i voli spaziali e l'ingegne- trasferibile da ieri a oggi. Non conserva au- cento della forza lavoro occupata in agri- ria genetica, l'istruzione di massa e la pa- tomaticamente la forza rigeneratrice. Mol- coltura e con un terzo di popolazione prati- rità sessuale. Appartiene la Liberazione a te volte, in cinquantanni, essa è stata evo- camente analfabeta mentre cinquantanni un'altra Italia. Non è un anniversario a cata e celebrata, nelle piazze e nelle scuole, dopo facciamo parte delle grandi nazioni renderla un evento contemporaneo. Nes- sulla base di un presupposto che si è rivela- industriali del mondo con lo stesso livello suno dei protagonisti del traumatico bien- to malsicuro: l'idea che la scelta compiuta di consumi degli altri paesi europei. Ci se- nio tra 8 settembre e 25 aprile immaginava da una minoranza di italiani antifascisti parano e ci allontanano dalla stagione che il futuro in cui ha vissuto. Come ha detto fosse un lascito che la generazione dei prò- 21 INSERTO SCHEDE CINEMA 37 Giulia Carluccio Leonardo Gandini L'immagine della città nel cinema hollywodiano Alberto Morsiani Scene americane STORIA DELL'ARTE 38 Massimiliano Rossi Irving Lavin Passato e presente nella storia dell'arte Michele Bacci Carlo Bertelli (a cura di) La pittura in Italia. L'Altomedioevo 39 Flavio Fergonzi Maria Grazia Messina Le muse d'oltremare POLITICA 40 Roberto Giammanco Noam Chomsky Alla corte di re Artù DENTRO LO SPECCHIO 41 Franco Ferraresi Ernst von Salomon I Proscritti STORIA 43 Carla Casagrande Giacomo Todeschini Il prezzo della salvezza Maria Carla Lamberti Karl Julius Beloch Storia della popolazione d'Italia 44 Paola Di Cori Barbara Duden Il corpo della donna come luogo pubblico ANTROPOLOGIA Alice Bellagamba Mondher Kilani Antropologia. Una introduzione FILOSOFIA 45 Anna Elisabetta Galeotti Marianne Weber Max Weber. Una biografia Alessandro Ferrara Hubert Treiber (a cura di) Per leggere Max Weber ECONOMIA 46 Gian Luigi Vaccarino Sergio Ricossa Come si manda in rovina un Paese Riccardo Bellofiore Giorgio Lunghini L'età dello spreco 47 Mario Deaglio Paolo Sylos Labini La crisi italiana LIBRI DI TESTO 49 Adriano Colombo Giorgio Franchi, Tiziana La scuola che non ho Segantini ANIMALI 50 Claudia Radogna Jan Ridpath Mitologia delle costellazioni Silvana Castignone, Giuliana Filosofi e animali nel mondo antico Lanata (a cura di) Claudio Carere Fulco Pratesi Nuovi clandestini in città Anna Mannucci Marco Lambertini, Luca Palestra Nati liberi 51 Giulia Zanone Stanley Coren L'intelligenza dei cani 52 Nicoletta Tiliacos Elizabeth Marshall Thomas La tribù della tigre Giorgio Celli La vita segreta dei gatti Edvige Lugaro Marina Alberghini Suzanne Valadon-L'amore felino SCIENZE 53 Enrico Alleva Ernst Mayr Un lungo ragionamento 54 AGENDA SEZIONE RECENSORE AUTORE TITOLO EditorialE tagonisti poteva affidare alle generazioni che è successo a lui e ai suoi amici", ma è attraverso i quali conoscere e comprendere successive come una cellula costitutiva del- come "se non ci fosse alcun nesso con il le vicende riassunte da Resistenza e Libe- la società e come un fattore centrale della presente". Inattualità del 25 aprile è invece razione. Dalla storiografia alla letteratura, politica. Così non è stato, perché la società — essenzialmente— un fatto di cultura. dalle testimonianze al cinema: ed è Clau- è troppo mutata, sia nella sua struttura sia Nel senso preciso di studiare, analizzare, dio Pavone, l'autore di Una guerra civile, sul piano del costume, mentre la comples- discutere, capire un episodio del passato massimo storico del campo, a fare un bi- sità della lotta politica ha reso impraticabile per vedere quanto ci aiuta a sciogliere i no- lancio della storiografia resistenziale. Pro- un modello fondato sull'individuazione del di del presente. Solo in uno sforzo di ap- prio i libri mostrano che niente resta sem- nemico. Quando parla ai giovani dell'anti- profondimento l'antifascismo ritorna vivo. pre uguale a prima e, come scrive Gustavo fascismo, Vittorio Foa ha la sensazione "di Su questo significato dell' anniversario ab- Zagrebelsky a proposito della Costituzio- produrre un'emozione, l'emozione di ascol- biamo impostato le pagine che aprono que- ne, dopo cinquantanni bisogna anche ave- tare un buon vecchio che racconta quello sto numero della rivista: una guida ai libri re il coraggio di cambiare. (a.p.) APRILE 1995 N. 4, PAG. 4 FL oZòó-t-c ct&Leo e Heinrich Mann. Il seme dell'odio dì Cesare Cases HEINRICH MANN, L'odio. Ri- centro delle "attenzioni" dei nazi- tentò allora una recensione rimasta piagnucoloso e imbelle e questi alle sue teorie teatrali. In realtà le flessioni e scene di vita, Il Sag- sti, che non dimenticavano la terri- frammentaria. Brecht scriveva: "La scritti del maggiore (almeno in età) scene di Brecht hanno sempre giatore, Milano 1995, ed. orig. bile satira del Suddito contro il na- cosa straordinaria negli articoli dei Mann. In questo era più vicino qualche cosa di dimostrativo in cui 1933, trad. dal tedesco di Maria zionalismo tedesco, dopo l'incen- scritti da Heinrich Mann in esilio a Brecht che al fratello, ma di Bre- l'oggetto da dimostrare è talmente Teresa Mandalari, pp. 128, Lit dio del Reichstag prese il primo mi sembra essere lo spirito aggres- cht non aveva le paure ideologi- complesso (perché deve coinvol- 17.000. treno per la Francia, dove comin- sivo. Proviene dalla cultura, ma la che. Si pensi alla circospezione con gere la lotta di classe, la superiorità ciò a scrivere per vari giornali. La cultura assume in lui un carattere cui lo scrittore di Augusta trattò dell'Urss, il necessario peggiora- Heinrich Mann, nonostante il prima raccolta di articoli e scenette bellicoso". sempre le sue scene Terrore e mise- mento della situazione del proleta- successo dell'Angelo azzurro sulla antifasciste è questa, seguì nel In effetti non si può immaginare ria del Terzo Reich, ree di essere riato ecc.) che si sente che il risul- scia del film omonimo con Marle- 1939 quella intitolata Der Mut (Il più violento contrasto di quello tra "naturalistiche" anziché "epiche" tato non soddisfa nemmeno l'auto- ne Dietrich, non ha mai avuto da coraggio), di cui Bertolt Brecht la letteratura antinazista di tipo e quindi poco ortodosse di fronte re. Scene di Heinrich Mann come noi una fama paragonabile a quella ad esempio quella del Teste sono di suo fratello Thomas. Anche in più sommarie e burattinesche, ma Germania, dove pure Gottfried più efficaci, e forse realizzano quei Benn a nome della generazione fini che Brecht aveva in mente, ma espressionista aveva proclamato non riusciva a ottenere perché ave- "per noi il maggiore dei due era il va troppo grilli ideologici per la te- fratello", la fortuna di Heinrich fu sta. strettamente legata al declino di Ma le pagine migliori sono quel- quella di Thomas. Quando il fra- le di prosa polemica, quelle su Hi- tello sempre cauto, represso e im- tler, su Gòering, su Goebbels, su passibile veniva a uggia, era l'ora von Papen. Anch'esse sono ispira- di quello spontaneo, impetuoso, te all'odio, ma un odio di natura straripante, donnaiolo.