Indianapolis
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U.S.A. 2007 ___ In tutte e due le prime sessioni di prove libere di venerdì Alonso fa segnare il mi- glior tempo mentre Hamilton, nella prima è terzo e nella seconda ottiene il secondo tempo. Nelle libere di sabato, Alonso ottiene il primo tempo ed il compagno il terzo. Le prime due fasi eliminatorie vengono superate dallo spagnolo sempre con il primo tempo e l'inglese con un terzo e secondo tempo; nella fase conclusiva Hamilton ed Alonso fanno registrare, nell'ordine, i primi due miglior crono. ___ Al via Hamilton ed Alonso conservano le rispettive posizioni. Al ventiduesimo giro Hamilton rientra per il primo pit stop ed esce quarto, al giro successivo è la vol- ta del compagno che esce quinto, alle spalle di Trulli ma lo passa immediatamente. Dopo circa cinque giri i due della McLaren, con i pit stop degli avversari, ritornano al comando della corsa ed al trentottesimo passaggio Alonso da la caccia ad Hamilton alla fine del rettilineo principale ma l'inglese resiste. Al cinquantunesimo giro, prima Alonso ed al giro successivo Hamilton, effettuano il secondo rifornimento e cambio gomme e conservano la testa della corsa fino alla bandiera a scacchi. Nello scenario di Indianapolis, da alcuni anni profondamente modificato per ottenere una sorta di circuito all’europea, si è disputato og- gi il Gran Premio degli U.S.A. caratterizzato da una sconcertante linearità di eventi. Se fosse stato possibile mettere in una busta chiusa i nomi del podio non vi sarebbero stati problemi con l’unica variante di Raikkonen o Massa al terzo posto. Un circuito così artificiale da divenire banale nelle sue due parti assolutamente distinte non significa nulla per la Formula Uno attu- ale, con la sola incognita della tenuta del motore data la lunga percorrenza a tavoletta, ma, con il limitatore di giri, anche questa alea può dirsi superata. McLaren infatti possiede una vettura deci- samente performante in qualsiasi circuito con due piloti al top dell’attuale rosa, per cui, a meno di deprecabili lotte intestine fuori dal Regolamento, non si vede chi possa togliere loro il tanto atte- so alloro iridato. Hamilton fino ad ora ha stupito per l’assoluta padronanza del mez- zo e la capacità di tenere a bada un Alonso che, se non perde la testa, rimane il Pilota che meglio di ogni altro si dimostra in grado di competere con l’astro di nuova grandezza, come per altro la vet- tura nelle loro mani si dimostra speciale connubio di efficienza e sicurezza tale da permettere ai piloti anche piccole sbavature sen- za per queste finire a prati. Ritengo, a ragion veduta, che la telaistica inglese abbia di molto superato quella di Maranello, oltre naturalmente alle altre in lotta per i podi, sì da permettere anche imperfezioni veniali tanto frequenti nel corso di una gara. La velocità di punta rimane contenuta a vantaggio di una coppia splendida e di una guidabilità eccezionale che si esalta in situazioni critiche, come, ad esempio, sui cordoli e sui tratti molto guidati. Degli altri Team si è già detto nelle scorse recensio- ni: a parte il buon motore BMW, non vedo nessuna vettura in grado di inserirsi nei podi, salvo natural- mente situazioni particolari come eventi atmosferici improvvisi e determinanti od incidenti che nessuno naturalmente si augura possano accadere in gare dall’andamento regolare. Spiace infine constatare che piloti ormai alla frutta, (Coulthard, Fisichella, Barrichello, Schumacher jr.) facciano a gara per chiudere anzitempo le competi- zioni o battersi per le piazze da maglia nera: una decorosa scomparsa dal circuito delle gare sarebbe certamente molto più dignitosa come conclusione di carriera. Au revoir en France. AVVERTENZA: questa sezione è una rubrica di satira bonaria, le pagelline di Giorgio degli Antonini non vogliono assumere contenuto offensivo nei confronti delle persone reali citate. Tutti i servizi di Controcronaca su www.tuttomclaren.it Neanche il tempo di scolarsi quel po’ di spumante rimasto in fondo alla bottiglia che è già tempo di levare le tende per giungere negli States dove domenica è prevista la settima prova del mondiale di Formula 1. I primi ad arrivare sono quelli della Toro Rosso: il morale del team è a terra dopo l’irrimediabile figuraccia rimediata in Canada con Liuzzi schiantatosi al “Muro dei Campioni” ribattezzato per l’occasione “Muro dei Pipponi”: la cosa ha fatto incazzare non poco il gran capo Berger che in conferenza stampa ha assunto quei bei toni blu metilene che contraddistinguevano il volto di Patrizio Testa ai tempi d’oro della Williams. I meccanici della scuderia italiana intonano subito un tristissimo canto mentre varcano i cancelli d’ingresso:”Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andaaaaaar e voglio andaaaaaar!!! Cento lire io te le dò ma in America no, no, noooooo e no, no, noooooo” Proprio quando l’atmosfera si fa più allegra ecco che improvvisamente s’odono tuoni, le nubi si addensano, in cielo saettano lampi e fulmini, comincia a diluviare: la McLaren ha appena varcato i cancelli dell’autodromo. La tragica carovana è timonata dal cingolato modello El-Alamein di Norbert Haug seguito da ben dodici terrificanti T.I.R. grigi con la scritta “Saruman McLaren Mercedes” sulle fiancate. Mentre in Renault preparano le vetture, Ron Dennis in pantaloncino corto, zoccoli di legno e ghigno malefico che esalta il suo ormai famosissimo dente d’oro, sta chiacchierando amabilmente con sir Frank Williams:”e io allora ai due giudici ci dissi, invece di darvi i soldi per questa volta non vi uccido!!!“-“Ha! Ah! Ah! Ah!”-“Ha! Ah! Ah! Ah!”: i due boss ridono di gusto. La prima ora vede le due McLaren dominare davanti alle B.M.W e ai box della Ferrari un felice e spensierato Gianguido fischietta allegramente mentre lavora attorno alla vettura di Felipe:“Dopo molte esitazioni ho acquistato un grazioso pappagallino indiano che mi fa da compagnia ai box ed ora lo amo più di me stesso. Oggi l’ho lasciato libero di volare felice attorno al circuito, però che strano, appena ora il Sole è calato, ma non lo ho ancora veduto”-“Gianguidoooooo”-“Che c’è Felipe?”-“Gianguido, è successa una cosa terribileeeeee e ora tu ti infurierai”-“Che è successo Felipe?”-“Stavo girando in pista, quando Button ha stretto troppo la curva e io sono finito nella via di fuga, non mi uccidereeeeee!!!”-“Oh Felipe non disperarti, può capitare a tutti di uscire di pista, danziamo:”Everbody sing this song, doo-dah doo-dah”-“Ma come danziamo, non ti sei arrabbiato? E pensare che quando sono uscito ho pure investito un tenero pappagallino indiano, ma allora è vero che sei diventato più buono!!!”-“MALEDETTO!!! CHE HAI FATTO???”-“Perdono Gianguido, pensavo che fosse un comune piccione, danzia- mo:”Everybody sing this song doo-dah doo-dah”-“DANZIAMO UN CAZZO!!! ALABARDA SPAZIALE!!!”-“Alabarda spaziale?! Ma Gianguidoooooo!!!”-“Dì pure addio alle selezioni di Miss Viterbo International”-“Noooooo!!! Le selezioni di Miss Viterbo International, noooooo!!!”-“VATTENE!!! VATTENE VIA!!!”-“Ah ha ha ha!!!” Al pomeriggio di sabato cominciano le tanto agognate qualifiche. In studio il trio delle meraviglie Bortuzzo-Palazzoli-Vandone che riesce a non parlare male delle McLaren per dodici minuti di fila. La linea passa quindi all’acida vocetta mazzoniana che nel vedere papà Hamilton e papà Button dice:”Ecco due papà molto fortunati”: scusate il secondo dov’è? Dopo la solita pubblicità allucinata della IVECO Giovannelli intervista Sato:”Che peccato sei fuori dalla Q2, cosa ti è succes- so?”-“Niente, non mi si è accesa la miccia del caricatore e ho preferito conservare le cartucce per domani”. Intanto la famosa riscossa delle Ferrari non arriva e le McLaren dominano. Mazzoni pur di negare l’evidenza si mette a parlare della maglia di lana di Todt:”Pensate è una lana particolare, speciale, perché fa da isolante termico” Ma bravo Mazzoncino mio lo sa anche mia nonna di novantaquattro anni che la lana è un isolante che protegge dal caldo e dal freddo!!! Pensa che ci vestono i morti!!! Negli ultimi minuti è ormai chiaro come il Sole che le McLaren sono davanti a tutti: Mazzoni allora per non perdere tempo pensa bene di gettare fango addosso ad Alonso:”Ormai è in rotta con tutta la squadra, pensate che ogni volta prima di salire in macchina sputa sul volante dal disprezzo” Le qualifiche finiscono e subito un piangente Giovannelli corre ad intervistare Baldisserri che scherza per non piangere:”Domani ribalteremo la situazione” Alla domenica Federica apre le danze e la linea passa subito a Giovannelli che sta salterellando intorno a Ron Dennis:”Mister Dennis siete in prima fila come fate ad essere così veloci? Qual è il segreto del vostro successo?”-“Cu jè? Aaaah u segreto d’u successo? ‘A bella tanica d’acido, iddu iè segreto u successu” Non pago delle parole del boss della McLaren il nostro Giovannelli prima va a rompere le balle a Heidfeld che si stava allacciando le scarpe e poi confonde il papà di Hamilton con il pilota della Super Aguri Davidson, la qual cosa gli vale la pubblica derisione in mondovisione. Intanto dopo la solita angosciante pubblicità della IVECO sugli schermi RAI appare un’immagine ancora più angosciante: il ghigno malefico di Don Dennis alla partenza con tanto di occhio strabico di Martino a fianco, partenza nella quale Raikkonen parte come al solito al rallentatore facendosi uccellare da mezzo schieramento, proprio quando l’acido Mazzoni aveva fatto di tutto per gettare la macumba sulle McLaren ricordando la prode partenza di Montoya del 2006. Dietro si schiantano come al solito Ralfonso e Coulthard intanto le McLaren fuggono e Wurz trova pure il tempo di fare a ruotate con Fisichella, facendoci ritornare ai bei tempi passati di Monaco 98 dove le ruotate le fece al Calzolaio.