004. Relazione Teodorio

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004. Relazione Teodorio CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA IX LEGISLATURA Doc. XXIII n. 2-bis/\ COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SULLA LOGGIA MASSONICA P2 (Legge 23 settembre 1981, n. 527) RELAZIONE DI MINORANZA dell’onorevole MASSIMO TEODORI ROMA 1984 INDICE PARTE PRIMA: PRASSI LA VERA AZIONE DELLA P2 1. — 1 rapporti con la P2: Lo scheletro nell’armadio dei partiti - « Non vedevo, non sapevo, non capivo » ................................. Pag. 3 2. — I rapporti con il PCI: Lo scheletro nell’armadio di Getti. 2.1. Il dopoguerra di Gelli. Nessuna indagine della commis­ sione. Il passaggio a Cattaro. I contatti con il CLN e i rapporti Gelli-PCI. La consegna della lista dei collabo­ razionisti .................................................................................... » 17 2.2. L’informativa « Com. In. Form. » - Gli attestati del comunista Carobbi e Gelli. La pubblicazione su « OP » » 20 2.3. La collaborazione Gelli/PCI: scheletro nell’armadio di Gelli, del PCI e dei servizi segreti................................ » 21 3. — La P2 nel 1970-1974: Stato, politici, eversione - Destabilizzare per stabilizzare. 3.1. I militari primo nucleo della P2. Continuità con il SI- FAR: Allavena, Bittoni, Romolo Dalla Chiesa, Picchiotti. La dote dei fascicoli alla P2. L’intervento di Gelli per , la nomina di Miceli. L’intreccio, quasi coincidenza, fra P2 e S I D .............................................................................. » 23 3.2. Il « golpe Borghese » ed il ruolo di Gelli come collega­ mento con i carabinieri. I rapporti internazionali. Miceli capo del SID, agisce nel quadro stretto del doroteismo (Piccoli) e moroteismo (M oro).....................................................» 25 3.3. « Rosa dei Venti » e « Supersid »: le organizzazioni si mobilitano per creare la possibilità di stabilire l’ordine. I piani segretissimi d’emergenza a conoscenza dei respon­ sabili politici. Per Miceli: Tanassi, Restivo e Andreotti sanno. I protocolli aggiuntivi del Patto Atlantico e le manovre NATO di destabilizzazione..................................» 27 3.4. P2: punto di incontro, collegamento, centro di propul­ sione. Riunioni, proclami, interventi. Massoni e piduisti a non finire. Amos Spiazzi; Umberto Federico D'Amato («l’ufficio delle stragi»): «entrai nella loggia per con­ trollarla ». Il « golpe liberale » di S ogno..................................» 30 3.5. La P2 come anello di congiunzione con i politici e lo Stato. Destabilizzare per stabilizzare i meccanismi extra­ istituzionali e anticostituzionali....................................... Pag. 32 4. — Il sistema P2 erede di Sindona. Gelli e Andreotti per il sal­ vataggio del bancarottiere. 4.1. Sindona protagonista della lotta per il potere fino al crollo del 1974. La rete piduista si forma e si consolida dopo il 1974 lungo i canali stabiliti da Sindona ...» 35 4.2. Dopo il crollo l’obiettivo è la revoca della liquida­ zione coatta e il salvataggio di Sindona. Al lavoro alleati, padrini e « amici ». I ricatti alla Banca d’Ita­ lia. L’ancoraggio al Banco di Roma piduista. Se Fan- fani non si muove, Sindona parla ................................ » 36 4.3. Andreotti al centro del salvataggio di Sindona. Il pro­ gramma d’azione sindoniano: sostituire Ambrosoli, attac­ care la magistratura, sostenere la finanza. Interventi di Andreotti e Gelli sulla Banca d’Italia. L’arresto di Sarci- nelli. La responsabilità di Andreotti, padrino e pro­ tettore ...................................................................................................» 37 4.4. Anche Gelli padrino e supremo consigliere di Sindona. Il « maestro venerabile » si mostra in prima persona or­ ganizzando gli affidavit di Spagnuolo, Bellantonio, Sogno, Orlandi, Me Caffery, Gullo, Philip Guarino, Anna Bonomi. L'incontro Sindona-Gelli del 1974 ................................. » 41 4.5. Gelli mediatore d’affari, portavoce fra i politici, orga­ nizzatore delle pressioni e cogestore del ricatto. Coinvol­ gimento di Arcangelo Belli, Mario Genghini, Giovanni Guidi e Alessandro Alessandrini del Banco di Roma, e Loris Corbi. La mediazione Calvi-Sindona. Interessati Donato Lo Prete, Domenico Pone e Roberto Memmo. Con Stammati per scavalcare Sarcinelli. Con Miceli Cri- mi la cogestione del ricatto.............................................. » 42 4.6. Sindona maestro di Calvi. Gelli chiama il presidente del­ l’Ambrosiano in soccorso. Il ricatto tramite Cavallo per la Centrale e la Zitropo-Pacchetti, mediato da Gelli Calvi successore di Sindona.............................................. » 45 4.7. Tanti piduisti: Roberto Memmo, Gaetano Stammati e Io incarceramento di Sarcinelli; Loris Corbi, Cosentino, Pa- rasassi, Badioli, Buscarini, Marnetto, Ortolani, Tassan Din, Rizzoli, Zicari, Philip Guarino. De Carolis e lo scontro fra bande arm ate............................................................» 46 4.8. Al centro dell’avventura siciliana il tentativo di un ri­ catto ultimativo alla classe dominante, consigliato e co­ gestito per Sindona da Gelli............................................ » 49 4.9. Calvi e Gelli eredi di Sindona. La P2 per la gestione violenta del potere fuori e contro le istituzioni, grazie all’affidamento della partitocrazia, della D.C. e di An­ dreotti .................................................................................... » 50 5. — Da Miceli/Maletti alla « Riforma » del 1911 - Nei servizi se­ greti il tutto P2 - Andreotti-Moro-Pecchioli. 5.1. Lo scontro Miceli/Maletti è incomprensibile senza il qua­ dro di riferimento dell’uso che ne fecero Moro e An­ dreotti. Il referendum sul divorzio e la guerra di movi­ ", ; mento nella D C .......................................................................» 51 5.2. Miceli e Maletti in una P2 camera di compensazione e di collegamento per la destabilizzazione-stabilizzazione. La demolizione della Loggia riflesso dei coinvolgimenti dei piduisti nell’eversione. Dal Golpe Sogno aU'Italicus Pag. 53 5.3. La continuità delle « deviazioni » anche con la riforma. La scelta del PCI di cogestire i servizi: i rapporti con Maletti. La Riforma e il Comitato parlamentare . 54 5.4. Le nomine di Santovito e Grassini con l’assenso del PCI. Anche le strutture del SISMI e del SISDE riman­ gono quelle delle deviazioni. Il controllo completo del­ la P2 ................................................................................................. 56 6. — Da Cefis a Getti 59 7. — Caso Moro: tra P2 e P38. 7.1. Perché non fu ritrovato Moro ? L'assoluta inefficienza dei servizi segreti. Al loro vertice tutti P2: Santovito, Grassini, Pelosi; ed ancora altri piduisti ai posti giusti: Giudice, Ferracuti, Siracusano, Cornacchia.......................... 63 7.2. Cioppa e Via Gradoli: il commissario entra nella P2 ed è nominato ai vertici del SISDE. Gelli ritenuto una « importante fonte confidenziale ». Andreotti e le carte di Via M ontenevoso................................................................. 65 7.3. Lo smantellamento dell’Ispettorato anti-terrorismo di Santillo, presupposto necessario di Via Fani e di Via Caetani. Reticenze, ambiguità e mistero nelle risposte di 67 C o ssig a ........................................................................................... 7.4. P2 e « Caso Moro »: la consegna di un cadavere alla politica ita lia n a ................................................................. 68 8. — Rizzoli alla P2: Una scelta del regime. La spartizione delle testate DC-PSI. L’alleanza Tassan Din - PCI, SIPRA e legge per l’editoria. 8.1. La P2 funzionale alla partitocrazia.......................................» 71 8.2. Angelo Rizzoli: « Era cominciata la manovra che è sta­ ta di Cefis, di Calvi, di Gelli e, attraverso di loro, del potere politico romano, per strapparci di mano il « Cor­ riere » ............................................................................. » 72 8.3. Entrano in scena Ortolani e Gelli nel mercato in cui si scambia finanza e politica, pegno l’informazione . » 73 8.4. Oltre ai piduisti Michele Principe e Gaetano Liccardo, anche Marcello Piga, Ugo Niutta, Giancarlo Barberini, Mauro Leone ......................................................................................» 74 8.5. L’espansione nel deficit sostenuto da DC, PCI e PSI. La spartizione delle influenze: « Corriere », « Mattino », « La­ voro », « Adige », « Piccolo », « Eco di Padova », « Giornale di Sicilia », « Il Gazzettino » ............................................................» 76 8.6. Apporto determinante di Gelli per l’aumento di capitale. Tassan Din direttore generale. Con Stammati e Arnaud si intrecciano piduisti e p olitici...............................................» 77 8.7. Di Bella alla direzione del « Corriere » per designazione incrociata dei partiti e di Gelli: Zaccagnini, Andreotti, Piccoli, Fanfani, Craxi, Quercioli.....................................................» 79 8.8. Crisi finanziaria e rapporto di mutua assistenza con i partiti. Il potere di Gelli nel collegamento fra potere finanziario e potere politico. Due miliardi e mezzo alla DC ed al P S I ..............................................................................Pag. 80 8.9. Il patto Piccoli-Tassan Din del 17 aprile 1979. « Sapeva­ mo che erano della F2, ma bisognava pur trattare !» - « Adige » e « Alto Adige »; operazione « riservatissima » Affidavit-Novissima-Interbanca; « operazione Mestre » (« Il Gazzettino») . ....................................................................... » 81 8.10. Il contratto SIPRA-Rizzoli di 15 miliardi per 7 anni. Era
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