n. 2 marzo-aprile 2007

Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane

Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa Sommario

DAL SISTEMA CONVEGNI E SEMINARI

0 80

0 70 Gente di strada 0 60 IRS - Fondazione Agnelli 0 50 0 40 0 30 0 Le Fondazioni in Europa: 20 0

0 10 * 0 0 1999 2005 1999 2005 un’analisi comparativa 5 di Massimo G. Messina Fondazioni (scala sinistra) Personale impiegato (scala destra) DAL SISTEMA ARTE E CULTURA Fondazione Cariplo senza dimora a Pisa ed il du- ne di carattere informativo, od au- Creare e divulgare cultura attraverso plice intervento della Fonda- tocelebrativo, se a sua volta non gli archivi storici 7 DAL SISTEMA IL PUNTO SU... zione Cassa di Risparmio di fosse stata l’occasione per un stu- I Ente Cassa di Risparmio di Firenze Pisa. La Fondazione si impegna in dio approfondito, direi scientifico I Musei dell’artigianato 8 un nuovo tipo di pubblicazioni: vista l’autorevolezza del suo co- DAL SISTEMA ISTRUZIONE E ARTE E CULTURA quello dell’analisi dei bisogni per ordinatore, del fenomeno dei sog- Fondazione Cariverona cui poi interviene finanziariamen- getti senza dimora, ‘homeless’, La fruizione scolastica dell’arte: strategie per un intervento didattico 10 te. Nuovo formato, altri destinata- ovunque in costante crescita, sep- DAL SISTEMA ARTE E CULTURA ri e, soprattutto, scopo della stes- pur sotto gli occhi distratti di tutti Fondazione Cassa di Risparmio di sa pubblicazione. È uscito ora un i ‘normali’ utenti dei luoghi depu- Il lascito letterario Kaser 12 assai interessante studio sulla tati come loro elettivo punto di ri- Fondazione Cariparma e Fondazione condizione dei senza dimora, ne trovo, per lo più stazioni ferrovia- Monte Parma seguirà un altro sulle vittime di rie, sottopassaggi, giardini pubbli- La luce della bellezza e della vita vera 13 violenze sessuali. ci etc.. Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini La Pala del Mistero della Croce di G. Baronzio, Ecco che, allora, di particolare pre- dalla suggestione all’apprendimento 15 Nell’ambito della sua attività nel gio ed interesse appare sicuramen- DAL SISTEMA I PROGETTI sociale la FCdRPisa si è impegna- te l’analisi sociologica della vita Fondazione Cassa di Risparmio ta a contribuire con un milione di degli homeless, offerta al pubblico di Fermo 17 euro ‘per la realizzazione di un con la recente ed atipica, quanto a Fondazione Cassa di Risparmio complesso di alloggi, mense e ser- provenienza, pubblicazione di una di Gorizia 19 vizi destinati alla persone senza ricerca commissionata e svolta DAL SISTEMA FONDAZIONI PER IL TERRITORIO dimora del territorio pisano’. L’e- dalla Fondazione CdRPisa sotto la Fondazione Cassa di Risparmio di rogazione potrebbe non essere direzione del suo ideatore, Gian- Alla scoperta della città di Trieste 21 meritevole di particolare menzio- franco Elia -notissimo sociologo di DAL SISTEMA ARTE E CULTURA Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Silvestro Lega, i Macchiaioli e il Quattrocento 22

Fra continuità ed innovazione 23

Fondazione Cassamarca Acquisire un archivio storico 24

fama internazionale, già rettore per più mandati dell’ateneo pisano-. La Fondazione pisana, con questo singolare tascabile, è uscita quindi da un abusato clichè di pubblicazio- ni patinate -in genere destinate ad essere solo distrattamente sfogliate e riposte sugli scaffali- ed appare per- tanto ben riuscito il tentativo di dare un ulteriore contributo non solo fi-

Anno III Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Roma DAL SISTEMA SOCIALE

di essere quasi a corredo di un inter- ad un non ancora ulteriormente rin- vento edilizio nel terzo settore, fanno viabile problema. sì che lo stesso ben si inserisca, in Venendo al primo dato, quello nume- modo organico ed automatico, tra gli rico, emerge da subito la difficoltà di interventi della stessa Fondazione una sua esatta rilevazione, tanto a li- nel sociale, nell’ambito quindi di una vello nazionale quanto locale; un delle 21 attività specifiche individua- censimento non può che essere fatto te dal legislatore proprio come cam- per approssimazione atteso che si COMITATO EDITORIALE po di azione tipico. tratta di soggetti in continuo movi- Giuseppe Guzzetti,Antonio Patuelli, L’analisi evidenzia subito una sua mento e non facilmente rilevabili. Il Luciano Chicchi prima specificità in quanto effettuata dato nazionale sembra comunque in- con il ‘metodo dell’osservazione dicare in 150/200.000 i soggetti sen- DIRETTORE partecipata’ e cioè del diretto ascolto za dimora, assistiti da circa 500 cen- Stefano Marchettini dei soggetti, invitati proprio a parla- tri sparsi nella penisola. A livello lo- re di sé. La ricerca, quindi, non è sta- cale si tratta di una popolazione sti- DIRETTORE RESPONSABILE ta svolta mediante l’utilizzo dei tra- mata in circa cento persone al gior- Elisabetta Boccia dizionali strumenti di rilevazione no, con una maggior percentuale pe- ‘sociologica’, quali appunto i que- rò di stranieri, peraltro in continuo REDAZIONE Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane stionari preconfezionati, ritenuti a aumento. Piazza Mattei, 10 - 00186 Roma ragione non appieno confacenti per A fronte di una tale ‘domanda’ di asi- Tel. 06.68.18.43.87 la realtà in esame; anche per questo lo e ricovero notturno le capacità di [email protected] quid novi -si pensi alla difficoltà di assorbimento sono estremamente ri- [email protected] approccio e, soprattutto, al non certo dotte e quantificabili in soli 20 posti agevole colloquio con gli interessati, letto circa, in zona peraltro decentra- AUTORIZZAZIONE momento di incontro più reale e pro- ta. Con l’intervento ‘edilizio’ della in a.p. art. 2 comma 20/c fondo, ben diverso dal porre interro- FCdRPisa, per quanto la capacità ri- legge 662/96 - Filiale di Roma gativi di cui ad un formulario-, il vo- cettiva detta venga raddoppiata, con lume viene così a costituire un pre- creazione ed offerta anche di servizi PROGETTO GRAFICO E STAMPA ziosissimo, indefettibile contributo e complementari ed accessori, mensa Varigrafica Alto Lazio Zona Ind.le Settevene - 01036 NEPI (VT) necessario punto di ri- Tel. 0761.527254 - Fax 0761.527783 ferimento per qualun- que ulteriore tipo di in- CODICE ISSN 1720-2531 tervento nel settore da- to. La pubblicazione, Gli articoli firmati riflettono infatti consta di due esclusivamente l’opinione dei parti distinte, la prima loro Autori e non necessariamente di analisi, anche quan- quella della Rivista o dell’ACRI titativa, del fenomeno e la seconda -oltre mo- do suggestiva-, invece, nanziario e di centrare il cuore di un è costituita dalla fedele problema sociale presente nel terri- trascrizione delle inter- torio, descriverne l’emergenza per viste effettuate con i una necessaria verifica dei bisogni diretti interessati. reali cui occorre dare risposta. I dati che emergono In questa prospettiva, pregio signifi- sono impressionanti in cativo del volume dal titolo “Gente quanto contengono di strada”, è poi quello di essere di non solo una difficile agevolissima lettura e comprensio- misurazione del pro- ne, sia per operatori del settore, sia blema sociale in que- per qualunque altro soggetto in ge- stione nell’ambito ter- nere non interessato al problema ed ritoriale, indicato come anzi distratto nei suoi riguardi: il suo in continuo aumento impianto è tale da coinvolgere fin anche per le donne, ma dall’inizio e da non interromperne la una analisi delle cause, lettura, nonostante la realtà rappre- dei bisogni dei sogget- sentata non metta certo di buon umo- ti senza dimora, e del- re. Il tema trattato, e la sua funzione l’inadeguata risposta

2 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA SOCIALE ed altro, buona parte dei senza dimo- ra sembrano restare ancora necessa- riamente costretti a frequentare la notte gli spazi pubblici di loro usua- le ricovero come prima detti ed indi- viduati: stazione ferroviaria (estate ed inverno), sottopassaggi, gallerie e porticati. L’analisi del problema, poi, rivela un’umanità particolare un mo- do estremo di vita del tutto dissocia- ta da quella dei soggetti comunque circostanti. I senza dimora attuali, si nota giusta- mente, sono ben diversi dalla diffusa immagine, forse un po’ romantica, dei clochards o dei barboni, agli ho- meless è riservata solo ed esclusiva- mente la strada con totale esclusione sociale, sono male supportati da strutture istituzionali e di volontaria- to frequentate solo per la ricezione di tuale deviazione ad un loro codice porti duraturi di amicizia. Lo scam- servizi. Hanno una loro ‘cultura’ ed etico, se così lo vogliamo definire, bio di sigarette, generi alimentari e una diversa percezione non solo del trova a sua volta sanzioni in primis cartoni di vino, costituisce più una sociale, ma in particolare del rappor- dal gruppo stesso e poi dagli stessi consuetudine -non sempre agevol- to bene/male, giusto/ingiusto, responsabili dei centri, costretti ad mente rifiutabile- che l’esternazione vita/morte. Il senso del lecito è infat- allontanare i facinorosi e gli intolle- di un sentimento, comunque è sem- ti diverso atteso che la diversa e con- ranti alle elementari regole di con- pre funzione di una necessaria ed at- traria condotta dagli stessi posta in dotta per la permanenza nello stesso tesa reciprocità. essere viene ritenuta come necessa- centro. Anche in tali momenti di ag- I tempi e gli spazi sono vissuti in ria ed ineludibile al fine di soddisfa- gregazione i rapporti non sono facili, modo particolare e diverso, funzio- re esigenze comunque primarie di la paura di essere derubati del poco, nali al bisogno e comunque in com- sopravvivenza. In termini giuridici si di esserne esclusi, la diversità di usi, pleta solitudine, nonostante la pre- potrebbero quasi definire come sog- abitudini e costumi, insieme ad senza di più homeless nello stesso getti inimputabili per assenza di sui- un’ormai irrinunciabile diffidenza, luogo. I mezzi di sostentamento sono tas della condotta, e cioè della consa- fanno sì che i momenti di aggrega- sempre reperiti mediante accattonag- pevolezza della sua illiceità. L’even- zione non si tramutino mai in rap- gio o ricorso ai centri, ci sono sog- getti che hanno migliore cura del lo- ro aspetto esteriore proprio al fine di riuscire meno sgraditi ad eventuali soggetti cui chiedere elemosine ed aiuto. I bisogni più difficili da fron- teggiare sono quelli fisici, di igiene, soddisfazione di necessità fisiologi- che e di salute. La malattia è vissuta come una vera e propria disgrazia: nella struttura ospedaliera c’è un at- teggiamento di rifiuto nei loro con- fronti sia dagli addetti che dagli altri utenti, tanto da scoraggiare al massi- mo il rivolgersi alla stessa. Riguardo il tempo, buona parte della giornata viene trascorsa in uno stato di torpore, sdraiati per terra o su pan- chine, atteso che quasi tutti soffrono di insonnia, dormono poche ore per notte in quanto spesso svegliati e fat- ti sloggiare dagli androni delle sta- zioni oppure costretti in luoghi ini-

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donei al sonno. Di conseguenza du- cilmente riassumibili, rante il giorno difficilmente sono vi- raccontate dagli interes- gili ed attivi, a parte la necessaria at- sati in modo asciutto e tività di accattonaggio. senza commenti diversi Nei rapporti tra loro si assiste ad una dal tentativo di trovare sorta di divisione in gruppi in quanto una giustificazione al lo- vi è un rifiuto verso gli stranieri ed ro modo di essere, ove una sorta di q. razzista distinguo; la solo di raro traspare una situazione di questi ultimi però pre- qualche possibilità di re- senta dei caratteri di temporaneità cupero. Anche per que- più marcata. sto allora si tratta delle L’analisi delle cause del loro stato pagine più avvolgenti evidenzia elementi di ripetitività do- della pubblicazione, de- vuti a nascita in ambienti disastrati, stinata a lasciare il segno esperienze di abbandono infantile, nel lettore ed a fare rite- collegi e carceri, traumi familiari da nere a chiunque che il li- adulti quali separazioni oppure per- bro abbia colto doppia- dita da occupazione divenuta poi ir- mente nel segno, costi- reversibile, alcolismo e tossicodi- tuendo non solo un uti- pendenza. lissimo contributo di A questa analisi e studio del proble- studio ed analisi ma an- ma con rilevazione delle esigenze che un vero e proprio in- cui occorre fronteggiare in tempi più vito, seppur indiretto, ad rapidi possibili, fa quindi seguito interventi sociali nel set- l’indicazione dei soggetti deputati in tore dato da parte di chi, genere ad alleviare il disagio e tenta- tramite questa semplice re il recupero (organizzazioni di vo- lettura, prende finalmen- lontariato cattolico -in massima par- te cognizione del proble- te- e servizi sociali dell’amministra- ma ed in particolare del- zioni locali ed ausl). Segue infine la la sua drammatica ‘umanità’. né, infine, ad alcun ringraziamento parte più emozionante del pamplhet L’intervento della Fondazione nel da parte dei destinatari: intervento costituita della trascrizione, più fede- settore presenta poi ulteriori caratte- nel sociale, tout court. le possibile, del racconto di diciotto ristiche: non è richiesto dai diretti in- In occasione della suggestiva pre- intervistati, uomini e donne, italiani teressati, non è certo destinato ad es- sentazione del volume (con lettura di e stranieri. sere pubblicizzato con scritte su ulu- brani delle raccolte storie di vita da Si tratta di vere storie di vita non fa- lanti ambulanze o targhe su edifici, parte di giovani allievi della scuola di formazione teatrale -anch’essa de- stinataria di contributi dalla Fonda- zione, e quasi a riprova di una circo- larità degli interventi tutti-), affollata da operatori, ma disertata dalla citta- dinanza distratta verso questo ultimo come e quanto verso gli stessi senza dimora, è stata annunciata un’altra importante analoga ricerca. Sempre diretta dallo stesso prof. Elia, la nuo- va analisi è rivolta però all’irrisolto problema del disagio delle vittime di violenze sessuali e delle possibili forme di sostegno e loro pieno recu- pero, sociale e psicologico. Ulteriore sicuro apporto per l’eliminazione di un davvero evitabile ed esecrando disagio, cui del pari viene prestata troppo poca attenzione. ■

* Membro Commissione Cultura della Fondazione di Pisa

4 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA CONVEGNI E SEMINARI

IRS - Istituto per la Ricerca Sociale - Fondazione Agnelli Le Fondazioni in Europa: un’analisi comparativa di Paola Barsottelli*

e Fondazioni continuano a gruppo di lavoro ha impegnato ricer- dato che le fondazioni sono tra le crescere, in numero e in im- catori di 22 paesi diversi, cercando istituzioni sociali più antiche in Eu- Lportanza, in Italia e in tutta risposte a molte delle domande che ropa, e tra le più autonome e indi- Europa: nel nostro Paese erano 3008, gli operatori del settore, i policyma- pendenti, anche nel loro ruolo “poli- secondo il censimento ISTAT del ker e i cittadini si fanno sul ruolo tico”, di fornire risposte ai bisogni 2001 e sono oggi, più di 4000, con delle fondazioni nella realtà di oggi. dei cittadini. La loro indipendenza e una patrimonializzazione di 45,5 mi- Lo studio è stato effettuato, per la si- la loro longevità ne fanno poi un in- liardi di Euro, 73.000 persone impie- tuazione italiana, dall’Istituto per la dicatore particolarmente importante gate e 84.000 volontari coinvolti. ricerca sociale (Irs) di Milano, una delle relazioni di lungo periodo tra Un mondo, quello delle fondazioni, cooperativa di ricercatori che da 30 pubblico e privato. Tuttavia, ha sot- in grande movimento ed espansione. anni opera nel settore della ricerca tolineato Anheier, le fondazioni non Ma chi sono e che cosa fanno, le fon- economica e sociale. sono ben capite, nel loro ruolo o nel dazioni italiane? Che ruolo hanno e Insieme al prof. Anheier, hanno par- loro potenziale, nè dal pubblico in che strategia seguono? E qual è la si- tecipato all’incontro Marco Dema- genere, nè dal mondo politico: si nu- tuazione in Europa e negli Usa, che rie, direttore della Fondazione Gio- trono grandi aspettative rispetto a nel campo delle fondazioni moderne vanni Agnelli e presidente del Cen- quanto possono fare, ma se ne ha una sono dei precursori, con 60.000 fon- tro di Documentazione sulle Fonda- conoscenza molto limitata. Questa dazioni attive? zioni, Emanuele Ranci Ortigosa, mancanza di conoscenza diventa A partire da queste considerazioni e presidente dell’Irs, Paolo Canino, ri- sorprendente se si considera che og- dai dati di una ricerca internazionale cercatore Irs, Gian Paolo Barbetta, gi vi è una diffusa tendenza, nei pae- svolta in 21 Paesi europei e negli professore dell’Università Cattolica si occidentali, a sviluppare e sostene- USA (considerati come un bench- di Milano, Stefania Mancini, consi- re le responsabilità della società civi- mark) il 21 marzo scorso si è svolto gliere delegato della Fondazione Ita- le e degli individui. a Torino un seminario, organizzato liana Charlemagne e vice presidente Paolo Canino, dell’Irs, ha illustrato i congiuntamente dall’Istituto per la di Assifero - Associazione Italiana principali risultati del lavoro svolto Ricerca Sociale (Irs) di Milano, dal Fondazioni ed Enti di erogazione - in Italia, ricordando come la ricerca Centro di Documentazione sulle con sede a Milano, Angelo Miglietta, comparativa sia nata dall’esigenza di Fondazioni e dalla Fondazione Gio- segretario generale della Fondazione colmare il gap informativo in mate- vanni Agnelli. Cassa di Risparmio di Torino, Marco ria. L’analisi si propone, infatti, di Ospite d’onore al seminario, il Prof Parlangeli, direttore generale della delineare il contesto politico-istitu- Helmut Anheier, della London Fondazione Monte dei Paschi di Sie- zionale all’interno del quale operano School of Economics e direttore del na e Gerry Salole, chief executive le fondazioni, di capire la percezione Center for Civil Society della Ucla’s dell’European Foundation Centre di che le fondazioni hanno di sé e del School of Public Affairs di Los An- Bruxelles, che raccoglie le principali proprio ruolo in risposta ai bisogni geles, che ha coordinato lo studio in- fondazioni attive in Europa. economici, culturali, ambientali ed ternazionale comparativo sulla realtà Anheier, nel presentare i risultati a li- educativi della società e, infine, di ri- contemporanea delle fondazioni. Il vello globale della ricerca, ha ricor- levare i punti di forza e debolezza re-

I DIVERSI MODELLI DI FONDAZIONE IN ITALIA Istituzioni Entrate Uscite Personale Volontari retribuito %%%%% Fondazioni operative 57 67 71 95 94 Fondazioni erogative 27 27 23 4 4 Fondazioni miste 16 6612 Totale 100 100 100 100 100

Fonte: elaborazioni Irs su dati Istat - 2001

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lativi a ruoli, modelli, strategie che attraverso la nascita di organizzazio- hanno origini e anche ragioni d’esse- emergono dall’analisi a livello na- ni di secondo livello. re le più diverse. Ciò accresce il bi- zionale e dalle comparazioni interna- Il presidente dell’Irs, Emanuele Ran- sogno di chiarezza. Non soltanto at- zionali. ci Ortigosa, ha rilevato “come l’im- traverso un significativo svecchia- Emerge che in Italia le fondazioni portanza crescente del ruolo svolto mento della normativa afferente i co- svolgono un ruolo complementare dalle fondazioni in alcuni settori tra- siddetti enti del libro primo del Co- rispetto al settore pubblico, con una dizionalmente legati all’intervento dice civile, che è oggi in corso. Ma forte specializzazione nell’ambito pubblico produca nuove tematiche anche attraverso una qualche forma della conservazione del patrimonio da affrontare. Infatti, soprattutto di collegamento tra le fondazioni che storico, artistico e culturale. Le fon- quando le attività svolte dalle fonda- si sentono affini. L’obiettivo dovreb- dazioni italiane destinano a questo zioni sono in favore dell’interesse be essere non sovrapporre ma valo- specifico campo circa il 60% delle generale, o pubblico, vanno affronta- rizzare, non irreggimentare ma fede- loro risorse, differenziandosi in ciò te con chiarezza le questioni relative, rare: una federazione, appunto tra i da quelle della maggioranza dei pae- da un lato, al bisogno di trasparenza gruppi di fondazioni già esistenti e si europei e ponendosi così in un nell’azione e, dall’altro, alla necessi- quelli che potranno nascere come ruolo di sussidiarietà rispetto allo tà di valutare, con strumenti adegua- pure singole fondazioni; e non relati- Stato, ruolo che altrove risulta più at- ti, l’efficacia dei risultati raggiunti, va a tutte le fondazioni indiscrimina- tenuato. Ancora più rilevante è il fat- attraverso i progetti sia finanziati, sia tamente ma a quelle che, a prescin- to che le fondazioni si propongono realizzati direttamente. Occorre ca- dere dalla loro origine, si sentono di in Italia come attori capaci di stimo- pire qual è il ruolo delle fondazioni e condividere una costitutiva finalità lare l’innovazione. quali sono o saranno, strategicamen- filantropico: legato cioè all’idea del La ricerca fa emergere alcuni bisogni te, i loro rapporti con il terzo Settore dono e dell’interesse collettivo, nelle del mondo delle fondazioni, fra cui e con il settore pubblico in un siste- sue infinite declinazioni. la necessità di una maggiore traspa- ma del welfare in veloce evoluzione I risultati emersi dalla ricerca hanno renza e diffusione di strumenti di se- quale quello italiano di oggi”. avuto ampio riscontro nelle riflessio- lezione dei progetti ex ante, una più Concetti fatti propri anche da Marco ni che sono seguite, da parte di rap- accurata valutazione ex post dei pro- Demarie, direttore della Fondazione presentanti di importanti fondazioni getti stessi e dei risultati raggiunti. Agnelli, secondo il quale “oggi il pa- Italiane e degli studiosi Desiderabile è poi una più attenta ca- norama italiano delle fondazioni va che hanno partecipato al dibattito. In pacità di comunicazione e di con- costellandosi di enti che condivido- particolare, è stato più volte sottoli- fronto tra le stesse fondazioni, anche no questa denominazione, ma che neato come il ruolo delle fondazioni possa oggi andare oltre la tradiziona- le funzione erogativa e giungere a LA CRESCITA DELLE FONDAZIONI ITALIANE una nuova capacità di concentrarsi 4.500 80000 sull’obiettivo dei progetti e di fare advocacy rispetto ai bisogni della so- 4.000 70000 cietà e ai modi di affrontarli. In que- 3.500 sto senso, si è ricordato che In italia 60000 manca ancora, al momento, la figura 3.000 50000 della Fondazione con un ruolo “di- 2.500 mostrativo”, frutto del tipico prag- 40000 2.000 matismo statunitense. 30000 Il potenziale ruolo delle fondazioni è 1.500 stato efficacemente indicato nelle pa- 20000 1.000 role di Angelo Miglietta, della Fonda- zione Cassa di Risparmio di Torino, 500 10000 secondo cui “Il futuro delle fondazio- 0 0 ni dovrebbe essere quello di mutare le 1999 2005 1999 2005 erogazioni in denaro in semi per la trasformazione della società”. ■ Fondazioni (scala sinistra) Personale impiegato (scala destra)

Fonte: elaborazioni Irs su dati Istat - 2001, Centro di Documentazione sulle Fondazioni - Istat - 2007 * Ufficio Stampa IRS

6 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione CARIPLO Creare e divulgare cultura attraverso gli archivi storici di Lucia Molino*

L’esperienza di Fondazione Cariplo questi archivi mentre, più di recente, a sostegno della valorizzazione del si sono privilegiati interventi che si patrimonio culturale focalizzassero principalmente sulla valorizzazione degli archivi e sulle operazioni di conservazione funzio- uperare la spesso radicata abi- nali a questo obiettivo. tudine a lavorare per eccel- A partire dal 2006 Fondazione Cari- Slenze isolate, e puntare piutto- plo ha pubblicato un nuovo bando sto su una pianificazione che tenga ‘Creare e divulgare cultura attraver- conto della necessità di far dialogare so gli archivi storici’. La nuova im- esperienze e culture diverse con l’o- postazione progettuale prende avvio biettivo di fornire a un pubblico vasto dal riconoscimento della ricchezza e e differenziato un servizio mirato so- unicità del patrimonio archivistico no finalità perseguite da Fondazione culturale italiano, il cui valore cono- Cariplo. Il territorio custodisce, infat- scitivo è fortemente limitato dalla mancanza di risorse e di competenze ti, numerose testimonianze archiviste degli enti detentori, dall’adozione di di significativo pregio, che per caren- metodologie che appaiono inadegua- ze di risorse finanziarie ed umane, di te rispetto agli obiettivi di valorizza- una condivisa metodologia di valo- zione, dalla mancata condivisione e Fondazione Cariplo, l’ingresso allo scalone prin- rizzazione, non risultano accessibili confronto di esperienze fra i soggetti cipale (foto © Luca Arzuffi) da parte del pubblico. custodi della “memoria storica” e, Questi elementi hanno ostacolato la soprattutto, dalla mancanza di chiari vo di realizzare, grazie alle tecnolo- valorizzazione del singolo archivio, progetti di “creazione e divulgazione gie, servizi integrati di accesso alle non permesso il processo di valoriz- culturale” che possono fare del patri- risorse culturali a servizio di proget- zazione della totalità del patrimonio monio archivistico la chiave di volta ti culturali ben definiti. Tale obietti- e della connessa promozione dell’i- per lo sviluppo della cultura e per la vo si lega in modo indissolubile alla dentità del tessuto culturale ed eco- sua diffusione presso fasce sempre capacità degli enti detentori di atti- nomico del territorio. Il superamento più ampie della popolazione. vare, su un arco temporale plurien- di tali limiti non può fondarsi su ini- Per questa ragione, la Fondazione ha nale e su ambito nazionale, un pro- ziative episodiche e temporanee che inteso porsi un obiettivo specifico, cesso di coordinamento, definizione investono un pubblico privilegiato di non limitato alla sola salvaguardia e ed adozione di una metodologia con- addetti ai lavori, ma va inserito in un valorizzazione degli archivi storici, divisa che dovrà condurre ad una let- disegno strategico di lungo periodo ma orientato prevalentemente alla tura integrata delle fonti e all’eroga- che promuova un processo di aggre- “creazione e divulgazione di cultura zione di servizi di accesso alle fonti gazione che coinvolga, attori e risor- attraverso gli archivi”. A favore di un secondo un comune standard. se del territorio. Lo sviluppo di pro- simile obiettivo di “creazione e di- Il lavoro congiunto e condiviso dei getti fondati sulla logica del ‘lavora- vulgazione di cultura attraverso gli detentori della memoria storica do- re insieme’ è stata adottata anche da archivi” milita il fatto che il territorio vrà permettere la conoscenza, lo Fondazione Cariplo relativamente al nazionale custodisca molti fondi ar- scambio di opinioni e di esperienze, settore degli archivi storici. chivistici accomunati per contenuto condurre alla definizione di uno Nel corso degli anni, la Fondazione e dalla cui valorizzazione integrata, standard comune di descrizione del Cariplo ha promosso e sostenuto pro- con una logica ed un progetto che sia materiale archivistico e di prioritaria getti di salvaguardia e valorizzazione in grado di selezionare i materiali a e necessaria selezione dei documen- di archivi storici intesi come raccolte seconda del loro valore, si trarrebbe ti, ed in primis, alla creazione di una di materiali, prevalentemente carta- una grande occasione di divulgazio- rete tra gli archivi partecipanti. cei, riferibili alle attività di personag- ne allargata e di approfondimento La valenza culturale delle fonti ar- gi o di organizzazioni che hanno dei contenuti scientifici. chivistiche, opportunamente armo- svolto ruoli significativi nella vita ci- Finalità della linea progettuale è nizzata ed integrata con le altre risor- vile, economica e culturale del paese. dunque essere quella di sostenere e se culturali custodite su un dato ter- Per meglio focalizzare la sua azione, sviluppare progetti di divulgazione ritorio ed è inserita in una logica di la Fondazione ha modificato nel tem- culturale che - facendo tesoro e sfrut- distretto culturale, è dunque un ele- po la propria attività. In passato sono tando adeguatamente le risorse ar- mento di apporto allo sviluppo del tessuto economico, culturale e socia- stati sostenuti interventi che promuo- chivistiche - promuovano una reale e ■ vessero censimenti tesi a identificare concreta collaborazione, a livello lo- le del territorio. gli archivi di rilevante valore storico cale e nazionale, tra i differenti setto- * Area Arte e Cultura e che mirassero alla conservazione di ri dei beni archivistici, con l’obietti- Fondazione Cariplo

marzo/aprile 2007 7 DAL SISTEMA IL PUNTO SU...

Ente Cassa di Risparmio di Firenze I Musei dell’artigianato di Giampiero Maracchi* e Ugo Bargagli Stoffi**

egli ultimi decenni si è svi- storia più intima di luppato un rinnovato inte- ogni territorio e del- Nresse alla storia dei nostri la sua popolazione. territori che si è allargato alla raccol- A partire da questa ta ed organizzazione delle testimo- interpretazione, nianze materiali del saper fare, che l’ottica in cui que- ha caratterizzato le culture locali. ste istituzioni vanno Sono dunque nati un po’ dovunque i interpretate e pro- musei dell’artigianato, che non solo mosse, assume con- raccontano secoli di specifiche atti- notazioni non solo vità ma spesso si legano anche alle di modernità ma ad- caratteristiche naturali del territorio dirittura di una rin- in termini di risorse, come nel caso novata funzione per delle terre che vengono impiegate il futuro. nella ceramica o nel cotto, delle fibre È sulla base infatti usate nel tessile come il lino, la lana di queste testimo- Museo Salvatore Ferragamo o la canapa, della pietra e dell mar- nianze del passato mo usata in archi- sto moderno, possono contribuire al- tettura o nella deco- la produzione di oggetti di altissima razione plastica, qualità, una testimonianza di tecni- materiali particolari che che possono contribuire ad una come il corallo usa- revisione secondo tecnologie che to in gioielleria o usufruiscano delle moderne cono- metalli come il ra- scenze scientifiche. me usato insieme D’altra parte in un paese come il no- allo stagno per i re- stro in cui l’attività turistica rappre- cipienti, la silice senta una fonte di reddito nazionale i usata per il vetro, i musei dell’artigianato possono costi- coloranti naturali tuire l’alternativa non banale ad una usati in numerosi lettura storica dei territorio che esca campi, etc. Ma al di da quella spesso mercificata e di bas- là di queste motiva- sissimo livello legata unicamente al- zioni legate alle ri- le produzione delle cosiddette arti sorse naturali loca- maggiori, secondo la classificazione li, le produzioni Una sala del Museo Horne effettuata dal Vasari alla fine del cin- specifiche sono una quecento oggi peraltro sottoposta ad testimonianza preziosa dei successi- che è possibile immaginare una ri- una revisione storica. vi passaggi della storia attraverso si- sposta moderna alle sfide di una glo- In questa ottica si dovrebbe effettua- gnorie munifiche, che vollero contri- balizzazione, che tende ad omoge- re anche un esame critico della com- buire allo sviluppo dell’economia lo- neizzare tutte le culture, con una per- mercializzazione di prodotti di basso cale attraverso il sostegno allo svi- dita di quella ricchezza di forme e di costo che vengono vendute dagli luppo di competenze: è il caso dei contenuti che è propria della diversi- ambulanti in prossimità dei luoghi Medici, che alla fine del cinquecento tà culturale espressa dalle comunità storici e che rappresentano quasi fecero degli uffizi una vera e propria locali. sempre l’esaltazione del kitch, per officina dell’artigianato di qualità Una funzione che queste istituzioni giungere a formulazioni che, pur te- che andava dalle pietre dure al vetro, possono assumere agli inizi del terzo nendo conto del livello del prezzo, dalla lavorazione orafa a quella del- millennio è quella di costituire una possano rispondere a qualche crite- l’avorio, dal ferro battuto alla ebani- organica raccolta di materiale utile rio minimo di gusto. steria. La lettura dunque del ruolo di alla formazione dei giovani che si Dunque, la promozione ed il soste- questi musei va assai al di là della avviano ad esercitare i mestieri d’ar- gno dei musei dell’artigianato nelle curiosità storiografica per narrarci, te, un archivio di stilemi che, reinter- loro diverse espressioni, affonda le attraverso una filigrana composita, la pretati secondo le esigenze ed il gu- sue radici in motivazioni di carattere

8 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA IL PUNTO SU... culturale, formativo ed eco- che hanno contribuito al loro nomico. sviluppo. D’altra parte la consultazio- È una ragione di più perché ne della bella guida sui Mu- si vada affermando una poli- sei dell’Artigianato curata tica delle Fondazioni relativa dal Touring Club, insieme alla promozione dei mestieri alla Confartigianato, mette d’arte. Tale politica a nostro in risalto come tale realtà sia avviso dovrebbe indirizzarsi anche numericamente di no- verso i settori della forma- tevole entità attraverso tutto zione, delle pubblicazioni il territorio nazionale. divulgative, della informa- Perché i musei dell’artigia- zione, dei cicli di conferen- nato possano rispondere ap- ze, della promozione dell’as- pieno alle finalità di vario sociazionismo di cultori del genere, che abbiamo breve- settore, della realizzazione mente illustrato, sono altresì di percorsi turistici, che inte- necessarie una serie di azio- grino la storia del territorio ni che vanno da quelle del con quella delle sue attività supporto strutturale connes- peculiari. Informazione, for- so alla collocazione fisica mazione e percorsi turistici degli stessi, alla loro orga- trovano nei musei i luoghi di nizzazione e gestione per elezione naturale. Si tratta rendere agevole la fruizione intorno a questi di attivare da parte del pubblico fino ad l’interesse, ove non vi sia iniziative che contribuisca- già, di una rete di soggetti, no alla loro promozione. che vanno dalle scuole alle Quest’ultimo aspetto assu- università, dalle rappresen- me un ruolo fondamentale e tanze di categoria alle asso- le azioni da effettuare bene ciazioni spontanee. si inseriscono nel quadro Sarebbe auspicabile che pro- delle attività che le Fonda- prio l’ACRI, come momento zioni delle Casse di Rispar- nazionale di confronto fra le mio possono supportare. La varie realtà territoriali, orga- stessa storia delle Casse di nizzasse uno specifico even- Risparmio che nel centro to nel quale trattare una co- nord del paese si sviluppano mune politica in questo set- dagli inizi dell’800, è stret- tore al fine di definire una tamente connessa con quella sorta di modello a cui poter- Tino Di Camaino, La Carità, Museo Bardini degli artigiani che spesso so- si riferire anche per una no stati i primi risparmiatori maggiore visibilità a livello nazionale di una iniziativa di questo genere. Da parte nostra, utilizzando I MUSEI DELL’ARTIGIANATO IN PROVINCIA DI FIRENZE l’esperienza dell’Ente Cassa di Ri- Museo degli argenti / Museo della porcellana / Museo del Costume sparmio di Firenze attraverso l’Os- Museo Horne / Museo del tessuto (Prato) / Museo della paglia (Signa) servatorio dei Mestieri d’arte, ci fa- remo carico di contattare i membri Museo Ferragamo / Museo della scagliola / Museo del cotto (Impruneta) dell’ACRI, attraverso un questiona- Opificio delle pietre dure / Gipsoteca (Istituto d’arte) rio, per effettuare una prima valuta- Museo della ceramica (Montelupo) / Museo dei ferri taglienti (Scarperia) zione sulla possibilità di avviare una ■ Museo del vetro (Empoli) / Museo della pietra serena (Firenzuola) azione in questo senso. Museo Bardini / Museo Davanzati / Museo Stibbert * Università di Firenze e Ente Cassa di Risparmio di Firenze

marzo/aprile 2007 9 DAL SISTEMA ISTRUZIONE ARTE E CULTURA

Fondazione Cariverona La fruizione scolastica dell’arte: strategie per un intervento didattico di Ida Ferraro a Fondazione Cariverona e la re un’opera d’arte al giorno”, Collezione Peggy Guggen- ha dato vita ad una delle col- Lheim hanno promosso un pro- lezioni d’arte moderna e getto dal titolo “Arte e formazione in contemporanea più impor- Fondazione Cariverona” rivolto a tanti del mondo, conservata docenti ed alunni delle scuole di oggi in uno dei più belli e vi- ogni ordine e grado delle province di sitati palazzi di Venezia. , Vicenza e Belluno con un Non a caso, dunque, nasce il ben preciso obiettivo: educare con progetto promosso dalla l’arte contemporanea attraverso la Fondazione Cariverona che, fruizione diretta delle opere per fa- rivolto soprattutto alla for- vorire una lettura immediata e origi- mazione dei più giovani, nale del testo artistico, superando co- comprende incontri formati- sì gli stereotipi visivi e critici. vi per i docenti delle scuole, Il fulcro di tale iniziativa è stato, in- propedeutici alla presenta- fatti, quello di rappresentare la mo- zione di un progetto didatti- stra “Peggy Guggenheim, un amore co, oltre ad un laboratorio per la scultura” al fine di approfondi- con l’artista ospitato nelle re l’arte e la cultura del XX secolo. scuole e la visita guidata alla La mostra, ospitata nella sede della mostra con la scolaresca: tut- Fondazione dal 25 febbraio al 22 to ciò nella convinzione che Peggy Guggenheim con il Mobile di Alexander Calder (1941) aprile 2007 e curata da Luca Barbero, espone un’opera d’arte? Ap- complessivamente punto, anzitutto facili- trenta opere prove- tandone l’apprendi- nienti dalla Collezione mento con una serie di di Venezia, riconosciu- suggerimenti che ser- ta come il maggiore vono a fornire stru- museo in Italia di arte menti di lettura con i europea ed americana quali trasformare le della prima metà del inconsapevoli sensa- Novecento: documenta zioni in avvertite per- soprattutto il Cubismo, cezioni così da non la- Futurismo, Pittura Me- sciare il fruitore inatti- tafisica, Astrattismo vo di fronte alle opere. europeo, Surrealismo Pertanto, anche se il ed Espressionismo piacere artistico scatu- Astratto americano. risce a partire dalla A questo punto è d’ob- fruizione delle opere bligo ricordare che Un momento delle visite didattiche dedicate alle scuole dell’infanzia stesse, è assodato che Peggy Guggenheim è non si possono apprez- stata una delle prime collezioniste e una consapevole esperienza dell’arte zare solo per quanto esse ci dicono galleriste donna, ha conosciuto gran- fornisca nuovi strumenti di lettura e istintivamente e sentimentalmente, di artisti e li ha seguiti nelle loro sco- comprensione del mondo. senza compiere alcuno sforzo men- perte creative come già suo zio Solo- Sappiamo bene, infatti, che ci dà pia- tale, negando ogni sorta di prepara- mon, fondatore a New York del mu- cere solo ciò che già conosciamo: si zione, ogni regola da imparare. Di seo a spirale che porta il suo nome. pensi al maggior gusto che provoca qui l’esigenza di spiegare, giustifica- Eccentrica e divertente, sempre in l’ascolto di un motivo musicale già re, orientare l’uso delle opere attra- giro per il mondo alla ricerca di nuo- noto rispetto ad uno inedito. Ogni verso il laboratorio, un momento in- ve opere da acquistare, Peggy ha so- forma di piacere richiede, dunque, la dispensabile negli interventi educati- stenuto le idee e gli artisti più all’a- conoscenza della cosa piacevole: ma vi perché incoraggia un rapporto vanguardia e, con il motto “compra- come identificare quest’ultima con creativo con l’opera, una valutazione

10 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA ISTRUZIONE ARTE E CULTURA attiva dei contenuti e, grazie alla spe- costruzioni in movimento di Alexan- queste composizioni, con le loro “fe- rimentazione, consente una rielabo- der Calder, uno degli artisti presenti rite” ed il relativo accavallarsi, riflet- razione personale. Si tratta di propo- nella mostra. tono la luce acquistando rilievo. ste che diventano anche spunti per Un’opera di scultura se è “tattile” Tuttavia, c’è da chiedersi: in che co- una riflessione sulla passione per nelle mani del suo artefice è, invece, sa consiste l’abilità di questi “sculto- l’arte, sul collezionismo, sulla crea- “ottica” per chi la osserva. Tuttavia, ri” e, di conseguenza, il piacere che zione contemporanea. in questo iniziale approccio, possia- le loro opere provocano? Protagonista di quest’iniziativa pro- mo giocare visivamente con la sua È proprio per rispondere a questo e mossa dalla Fondazione è, appunto, volumetria, con le sue concavità e ad a tanti altri interrogativi che la la scultura. convessità, seguirne le onde delle Fondazione Cariverona e la Colle- Beninteso nella scultura, più che nel- pieghe, penetrarne i vuoti, riducen- zione Peggy Guggenheim hanno av- le altre arti, il materiale contribuisce dola nello stesso tempo ad una serie vertito l’esigenza di promuovere a rendere comprensibile, godibile e infinita di contorni lineari i quali, pe- un’operazione formativa destinata al familiare l’opera all’occhio del frui- raltro, delimitano il passaggio dal pubblico, soprattutto giovane, che tore. Ne determina il colore che ogni corpo della scultura al fondo del- deve poter riconoscere, attraverso le cosa possiede, dato opere esposte, i segni proprio dalla natura della propria identità del materiale e non da storica e culturale at- altro artificio. Non si traverso una trama di tratta, però, solo di vita e di memoria che materiali tradizionali si fa racconto. come il marmo, il le- E, nel campo delle arti gno, la terracotta, il figurative, ciò è possi- bronzo, gli artisti con- bile soltanto assumen- temporanei utilizzano do una posizione di anche materiali come guida, partendo dalla l’acciaio, l’alluminio, presunzione di cono- il plexiglas, la plasti- scere sia le istanze del- ca, lo spago, la stoffa, l’artista, sia quelle del la carta da pacco, il fi- fruitore, per vincere lo di ferro come nei l’indifferenza del pub- Mobiles, termine co- blico, spiegandogli il niato da Marcel Du- Un altro momento delle visite didattiche massimo del comuni- champ per definire le cabile, senza dare nulla l’ambiente in cui è collocata. o quasi per noto, per riconquistarlo La presenza del volume è co- all’arte ed al piacere artistico. sì forte nella scultura che, Seguendo tale impostazione, l’ini- anche nelle espressioni più ziativa della Fondazione, in una pri- recenti della sua riduzione in ma fase, rivolgerà un’attenzione par- lamine bidimensionali, le ticolare alle scuole dell’infanzia e opere restituiscono, sia pure primaria che si concluderà con l’al- virtualmente, un’immagine lestimento di una mostra delle ‘ope- plastica: mi riferisco ancora re’ dei bambini delle scuole aderenti ai Mobiles di Calder. al programma. La mostra dal titolo La scultura senza volume “Mamma, Papà la mostra ve la spie- non si limita alle suddette go io …” dal 19 al 26 maggio 2007 opere in movimento. Molti vedrà, infatti, i bambini veri protago- altri scultori presentano nisti in qualità di autori dei lavori composizioni statiche prive esposti e di ‘guide in erba’ nell’ac- della terza dimensione, tutta- compagnare i loro genitori a cui rac- via alludendovi. Pietro Con- conteranno il percorso svolto, le dif- sagra (anch’egli presente ficoltà incontrate e le scoperte fatte: nella mostra), ad esempio, ciò per valorizzare l’impegno richie- salda sagome metalliche con sto ai docenti e agli alunni, amplian- l’accortezza di una loro leg- do l’attenzione alle famiglie interes- gera sovrapposizione oppure sate al progetto educativo. di un lieve distacco. Il pregio È inutile dire che il progetto in que- consiste in ciò che, pur of- stione sta riscuotendo un successo Henry Moore, Gruppo di Famiglia (1944 circa) frendosi in una forma piatta, strepitoso. ■

marzo/aprile 2007 11 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano Il lascito letterario Kaser A cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano

ontestualmente con la sigla zione critica soltan- apportata sul contratto d’ac- to dopo la sua mor- Cquisto riguardante il lascito te) e dell’ambiva- letterario del noto poeta sudtirolese lenza di questo è stato siglato un atto di transazione scontro, di quest’ira che mette la parola fine ad una que- e amore senza spe- relle giudiziaria che si trascinava da ranza per la sua gen- anni. Le opere andranno in comoda- te, si trova profonda Da sinistra a destra: Sindaco di Brunico, Christian Tschurtschentaler, to gratuito al Comune di Brunico. traccia nei suoi scrit- Monika Kaser (sorella di N.C. Kaser), Klaus Gasperi (produttore teatra- La corposa eredità letteraria dell’il- ti. Se il primo atteg- le brunicense, amico di N.C.), Prof. Hans Haider, (Editore delle lustre poeta nonché autore di prosa, giamento gli deriva opere letterarie di N.C.), Presidente della Fondazione, Avv. Gerhard Norbert Conrad Kaser, è stata acqui- da una tradizione vi- Brandstätter stata dalla Fondazione Cassa di Ri- sceralmente amata, sparmio di Bolzano che, grazie all’o- il secondo gli deriva dal suo essere in di materiale del poeta, fra cui carte, perazione ha posto fine alla diatriba sintonia con i grandi movimenti di documenti e fotografie, giacciono giudiziaria che gravava da anni pro- “rivolta” tipici dei giovani intellet- presso il “Brenner Archiv” dell’Uni- prio su tale lascito. tuali degli anni ’60 e ’70. versità di . Rimane da perfezionare l’accordo In secondo luogo Norbert Conrad L’archivio di Haider su Norbert Ka- con il Comune di Brunico che rice- Caser crea una sua lingua, profonda- ser, la collezione Klaus Gasperi - altro verà l’importante raccolta letteraria mente influenzata dal dialetto locale, numeroso materiale quale lettere, ma- in comodato gratuito. La preziosa che, se si guarda con attenzione die- noscritti, quaderni, ecc. - nonché let- collezione sarà custodita nella bi- tro la scrittura un po’ “underground” tere, telegrammi e sei tomi di poesia blioteca cittadina, nei locali dedicati - tipica delle avanguardie di quegli di proprietà della sorella, Monika Ka- al poeta denominati “N.C.Kaser - anni -, rappresenta un’operazione di ser, rappresentano l’eredità del poeta. Archivio della Fondazione Cassa di ripulitura e di stile di grande effica- Quella acquistata dalla Fondazione Risparmio di Bolzano”. Gli accordi a cia, un segno puro e senza sbavature: Cassa di Risparmio di Bolzano che, monte del comodato, cioè l’atto di un suo merito che trascende la stessa in tal modo, ha posto fine anche ad transizione e il contratto di compra- lingua da lui usata e che può essere un’annosa lite ereditaria. L’opera del vendita sono stati sottoscritti que- di esempio a qualsiasi poeta. poeta è finalmente potuta ritornare a st’oggi nella sede della Fondazione Nato nel 1947, Kaser trascorse la sua casa, a Brunico, ove il Comune rice- Cassa di Risparmio a Bolzano. fanciullezza e l’adolescenza a Bruni- verà in comodato l’importante colle- Norbert Conrad Kaser fu uno dei più co. Purtroppo le vicende umane di zione. Quest’ultima sarà conservata grandi poeti della nostra provincia, questo poeta lo condussero alla mor- nella biblioteca locale, in particolare nonostante la limitatezza della sua te a soli 31 anni, praticamente auto- nei locali denominati “N.C.Kaser - produzione (almeno per quel che at- distruttivo per disperazione, «perché Archivio della Fondazione Cassa di tualmente ci è dato conoscere). I suoi la mia terra amata non mi vuol più Risparmio di Bolzano”. meriti sono molti: il primo è la capa- portare», com’egli stesso ebbe a scri- “Norbert C. Kaser è uno dei nostri cità di incarnare e trasfondere nei vere. Le opere di Kaser uscirono so- figli più illustri e, nel frattempo, ha suoi versi lo spirito genuino della lo postume. Ecco le principali: raggiunto fama internazionale” ha sua terra e della sua gente, cercando - Eingeklemmt. Gedichte, Geschich- spiegato il Sindaco di Brunico. “È addirittura di “salvarlo” per mezzo ten und Berichte, Stadtstiche, Poe- interesse di tutta una comunità, che dei suoi scritti, adottandone le tische Protokolle, Kritik, Polemik, si riconosca nel patrimonio ideale espressioni e la costruzione sintatti- Agitation. 1979, del suo poeta, conservare tale ric- ca, scrivendo le sue poesie con l’at- - Kalt in mir. Ein Lebensroman in chezza, nel tempo, presso un’istitu- teggiamento mentale di un contadino Briefen. 1981, zione pubblica” ha dichiarato la ger- o un montanaro delle valli dell’Alto - Jetzt musste der Kirschbaum blü- manista Ulrike Kindl, in una sua pe- Adige (visse in Val Pusteria). Nello hen. 1983, rizia sull’eredità Kaser. “28 anni do- stesso tempo però, egli rappresenta - Verrückt will ich werden, sein und po la sua morte e dopo oltre dieci an- un netto atteggiamento di rivolta alla bleiben. Gedichte, Geschichten ni di liti giudiziarie, siamo riusciti a tradizione “da parata”, incarnata e und Briefe. 1986, concludere un’operazione importan- sostenuta dal “potere” contro il qua- - Es bockt mein Herz. 1993, te, sia dal punto di vista storico che le egli si scontra (pagando duramen- - Gesammelte Werke. 1993, culturale e sentimentale” ha conclu- te e personalmente, sempre - la sua - Das Kaser-Lesebuch, 1993. so il Presidente della Fondazione, opera infatti è stata pubblicata in edi- Il fondo Haider - cinque casse colme Avv. Brandstätter. ■

12 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cariparma e Fondazione Monte Parma La luce della bellezza e della vita vera A cura dell’Ufficio Stampa della mostra Studio Esseci

o scorso 11 marzo si è inaugu- deo Bocchi. Vent’anni rata a Parma la mostra su dopo, che proponeva LAmedeo Bocchi nelle sedi di le opere del maestro Palazzo Pigorini, Museo Amedeo della Galleria Nazio- Bocchi,“Sala Bocchi” Cariparma e nale di Parma e delle Piacenza, Sala Bocchi Galleria Na- raccolte private degli zionale di Parma. L’esposizione ri- eredi e di alcuni “sto- marrà aperta fino al 27 maggio rici” collezionisti pri- 2007. vati parmensi e a sei anni da quella Capo- Con una grande retrospettiva curata lavori di Bocchi dalla da Luciano Caramel e distribuita su Galleria Ricci Oddi quattro sedi, Parma rende omaggio di Piacenza, che ap- ad Amedeo Bocchi, figura assoluta- punto esponeva quel- mente singolare nella storia dell’arte le del museo piacenti- del Novecento. Protagonista, soprat- no, la nuova mostra, tutto dagli anni venti, della cultura una completa retro- artistica italiana, presente alla Bien- spettiva, è l’occasio- nale di Venezia dal 1910 e autore fin ne per una rivisitazio- dai primi decenni del secolo di opere ne rigorosa dell’inte- e cicli di eccezionale rilievo, per la ro percorso di Boc- qualità intrinseca e per la partecipa- chi. zione aggiornata e originale al conte- Nato a Parma nel sto europeo, l’artista, seppur apprez- 1883, il pittore si tra- zato e studiato da importanti critici e sferì presto a Roma, studiosi, non ha ancora il posto che dove approdò fin dal A. BOCCHI, Bianca (Il Cappellino), 1934-1935, 74x59 cm, Pastelli gli compete nella storiografia di quel 1902, ragazzo, per periodo. frequentarvi la Scuola del nudo del- casa studio in Villa Strohl-Fern, nel Per questo, a un decennio di distanza l’Accademia di Belle Arti e per re- parco di Villa Borghese, assegnata- dalla mostra del 1996 a Parma Ame- starvi fino alla morte, nel 1976, nella gli, come ad altri artisti di grande no- me, nel 1915. Fu quello, da allora, il suo spazio privilegiato, riservato e protetto, ma anche nel cuore di una città viva ed pulsante, che lo stimolò e nutrì, offrendogli importanti occa- sioni professionali, che si aggiunsero a quelle, numerose, che gli vennero da istituzioni e collezionisti di altre regioni, a cominciare proprio dalla natia Parma e dalla vicina Piacenza, dove Bocchi trovò un intelligente e aperto mecenate quale Giuseppe Ricci Oddi, che gli acquistò alcuni lavori di grande peso, ancora conser- vati nel museo piacentino fondato dal collezionista e da lui donato alla sua città. Con il proposito di mettere in evi- denza entrambi gli ambienti, umani, geografici e soprattutto culturali, in cui principalmente la pittura di Boc-

A. BOCCHI, Ombrellino cinese, 1916, 85x119 cm, Olio su tela chi si formò, sviluppò e affermò, i

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dipinti scelti, circa un centinaio, ri- proveranno, ol- specchieranno, con lo scenario ro- tre ad alcuni mano, per ovvie ragioni il più noto, paesaggi, di Ter- anche quello parmense, della forma- racina, soprat- zione e sua primissima attività, poi tutto, negli anni peraltro sempre presente nell’artista. trenta, alcuni Ad esso sarà dedicata una prima quadri di sogget- tranche della mostra, che, con la ve- to sociale, pure duta de La torre di San Giovanni a fondamentali Parma, del 1898, e con ritratti dei fa- nell’opera di miliari, degli amici e dei suoi primi Bocchi, e di par- collezionisti, presenterà altri lavori ticolare signifi- poco noti, a cominciare dal grande cato, dal Casso- disegno a carbone di Uomo sdraiato niere del 1907 al con calzoni di eccezionale forza e capolavoro del grande qualità. Parte integrante, e di 1920 A sera sui specialissimo interesse, dell’esposi- gradini della zione sarà inoltre la Decorazione Cattedrale e al della Sala del Consiglio della Cassa pressoché sco- di Risparmio di Parma, progettata, nosciuto Il gran- preparata e realizzata tra il 1913 e il turco del 1922. 1916, che è uno dei risultati in asso- Una vera sorpre- A. BOCCHI, Studio per viaggio di un’anima, 1927, 108x113 cm luto maggiori del Liberty italiano, in sa, infine, saranno i frutti estremi dell’arte di Bocchi, l’Autoritratto in giardino con modelle, del 1974, e Pensando alla teoria di Newton, te- stimonianza tragica, quest’ultimo, dell’avvicinarsi della morte. Oltre che da collezioni private e da quelle del Comune di Parma, della Fondazione Monte di Parma, della Fondazione Cariparma e della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, numerose opere esposte provengono da importanti musei: dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla Galleria Ricci Oddi di Piacen- za, dall’Accademia di San Luca di Roma e dalle Collezioni del Nove- A. BOCCHI, Scogli a Sestri levante, 1906 cento del Comune di Firenze. ■ stretta, ma indipendente, connessio- ne con la Secessione Viennese e in rapporto con quella romana. Amedeo Bocchi Molto numerose saranno le testimo- nianze del Bocchi ritrattista, che in La luce della bellezza e della “vita vera” questo genere, da lui largamente fre- quentato, eccelse: dai ritratti delle Parma, Palazzo Pigorini (Via Repubblica, 29), Museo Amedeo Bocchi (Pa- due mogli Rita e Niccolina e della fi- lazzo Sanvitale, Via Cairoli), Sala Bocchi del Consiglio della Cassa di Ri- glia Bianca, amate e prematuramen- sparmio di Parma e Piacenza (Via Università 1), Sala Bocchi della Galle- te scomparse, alle protagoniste del ria Nazionale di Parma, 11 marzo - 27 maggio 2007. Mostra promossa da bel mondo dell’epoca, a molti, vari Comune di Parma, Fondazione Monte Parma, Fondazione Cariparma e personaggi, soprattutto femminili, di Sovrintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di primaria importanza lungo tutto il Parma e Piacenza, con il contributo della Cassa di Risparmio di Parma e ricco percorso del maestro. Spesso Piacenza S.p.A e la sponsorizzazione tecnica di Axa e Aon S.p.A., a cura di dei veri capolavori, la cui meritata Luciano Caramel. Catalogo edito da MUP editore, a cura di Luciano Ca- fortuna contribuì tuttavia ad offusca- ramel con regesti di Cristina Casero. re la complessità e varietà del lavoro Sito della mostra www.mostraamedeobocchi.it dell’artista, come, sempre in mostra,

14 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini La Pala del Mistero della Croce di Giovanni Baronzio, dalla suggestione all’apprendimento di Maria Maresca

umerosi sono stati i visitato- tuati negli ultimi trent’anni, il Ca- t’anni or sono, è rimasta da allora ri che nei giorni di esposi- stello era giunto fino a noi impoveri- inalterata. Ovviamente i progressi Nzione della “Pala del Miste- to rispetto all’ immagine possente e della critica e degli studi hanno por- ro della Croce” hanno potuto ammi- fastosa tramandata dalle più antiche tato ad un’apertura della ricerca e a rare la grande tavola dipinta da Gio- rappresentazioni, declassato dagli scoperte che ne hanno ampliato gli vanni Baronzio che, recentemente usi diversi e rovinato dagli eventi orizzonti e precisato i termini. acquistata dalla Fondazione Cassa di bellici e dall’azione del tempo. Tut- Letta in questa chiave, la folta rap- Risparmio di Rimini, è stata esposta tavia, grazie anche al determinate presentanza dei dipinti riconducibili presso Castel Si- a Giovanni Ba- smondo dal 16 ronzio, ivi com- febbraio al 17 preso il dipinto marzo del 2007. ora acquisito dal- L’iniziativa, però, la Fondazione fa parte di un pro- Cassa di Rispar- getto più ampio mio di Rimini, portato avanti aggiunge una con tenacia dalla corda in più al Fondazione che, ben articolato co- nell’ultimo quin- ro della pittura dicennio, ha via giottesca rimine- via riportato a Ri- se e gli assicura mini un nucleo una posizione di considerevole di pieno risalto nel- opere del Trecen- la vicenda del to Riminese dis- Trecento italiano. perse tra la fine La grande tavola del Settecento e dipinta da Gio- l’Ottocento, pe- vanni Baronzio, riodo in cui il ter- raffigurante Sei ritorio riminese è storie della Pas- stato incredibil- sione di Cristo, mente depaupe- di cui esiste una rato di quasi tutte tavola gemella le testimonianze raffigurante Sto- artistiche ‘mobi- rie di Cristo post- li’ più pregevoli mortem (attual- che ora arricchi- mente presso la G. BARONZIO, Orazione nell’Orto degli Ulivi. Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini scono i musei di Galleria Nazio- mezzo mondo. nale di Arte anti- Alcune di queste opere, insieme al- contributo della Fondazione, già a ca a Palazzo Barberini di Roma), l’opera del Baronzio, sono state ap- partire dall’inizio del 2002, il Castel- proviene verosimilmente da un polit- punto esposte presso il complesso di lo è diventato un luogo permanente- tico smembrato raffigurante l’intero Castel Sismondo, detto anche ‘Roc- mente visitabile sotto il profilo mo- ciclo pasquale e, quindi, sicuramente ca Malatestiana’ (fatto costruire da numentale e in grado, altresì, di ospi- completato da un pannello centrale Sigismondo Pandolfo Malatesta tra tare iniziative in campo culturale e raffigurante la scena della Crocifis- il 1437 e il 1446 e alla cui progetta- artistico come, appunto, l’ultima sione, attualmente disperso o non zione non sarebbe estraneo il grande mostra dedicata all’importante opera identificato. Le due tavole furono architetto Filippo Brunelleschi). del Baronzio: un pittore della Scuola pubblicate per la prima volta da Fe- A questo punto va detto anche che, Riminese del Trecento che, identifi- derico Zeri nel 1958 e, da allora, so- prima degli interventi di restauro at- cata come tale da Brandi oltre settan- no note con il nome di “Dossale Cor-

marzo/aprile 2007 15 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

visieri”, dal nome della collezione romana di cui facevano parte fin dal- l’Ottocento. Mentre la seconda tavola, come si è detto, entrava a far parte delle colle- zioni dello Stato a Palazzo Barberini, la tavola delle Sei storie della Pas- sione - entrata nella Collezione Mar- zotto di Valdagno - è stata messa in vendita in tempi recenti. La Fondazione ha, dunque, acquista- to la tavola del Baronzio assicuran- dola al patrimonio artistico del terri- torio riminese, al quale in antico ap- parteneva. Dalle ricerche d’archivio emerge, infatti, che il Dossale pro- viene dalle soppressioni napoleoni- che che colpirono la Chiesa di Santa Croce dei Francescani di Villa Ver- rucchio. G. BARONZIO, Scene della Passione di Cristo, tempera e oro su tavola, 70x110 cm. Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini La Fondazione ha voluto sottolinea- re l’eccezionalità di questa acquisi- portata anche da un numero speciale emozionale che costituisce un indi- zione con una presentazione pubbli- de L’Arco, quadrimestrale della Fon- spensabile presupposto per la piena ca ed un ciclo di incontri in cui i dazione, dedicato interamente all’o- comprensione dell’opera, intesa co- massimi esperti di Pittura Riminese pera del Baronzio e distribuito gra- me bene comune. Si tratta di stru- del Trecento hanno illustrato le ca- tuitamente durante la mostra. menti informativi destinati ad abbre- ratteristiche dell’opera, i suoi signifi- È inutile dire che l’utilizzazione di viare la distanza che in genere sepa- cati culturali, la sua storia. strumenti didattici, come il numero ra l’oggetto esposto da chi lo guarda, Per soddisfare, infine, gli utenti più speciale de L’Arco e il ciclo di in- capaci non soltanto di rispondere al- esigenti, l’esposizione dell’opera del contri, è stata finalizzata ad attivare le disparate domande che insorgono Baronzio è stata efficacemente sup- quel processo conoscitivo ed anche nel visitatore, ma anche di eviden- ziare quella griglia di relazioni che intercorrono tra l’oggetto musealiz- zato ed il contesto a cui si riferisce. Tutto ciò nella convinzione che per svolgere un’operazione formativa è necessario porsi l’obiettivo di essere didattici e, dunque, adottare forme di comunicazione piane e intelligibili che, inserendosi discretamente tra l’opera e il visitatore, possono offri- re informazioni specifiche e note sto- rico-critiche sull’opera esposta e sul suo autore. L’intento della Fondazione era, in- fatti, quello di accostare l’utente al- l’opera del Baronzio nella dimensio- ne più opportuna, evitando che l’og- getto esposto potesse subire un mec- canismo di sacralizzazione, assu- mendo il ruolo di feticcio all’interno di un sistema che, enfatizzandone il solo pregio estetico e il valore di ra- rità, ne tradisce i significati nel mo- mento in cui lo isola dal suo primiti- vo contesto culturale e lo riduce,

G. BARONZIO, Ultima cena, dettaglio della formella. Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di nondimeno, a strumento al servizio Rimini della logica del profitto. ■

16 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA I PROGETTI a cura di Francesca Cigna

La rubrica presenta i progetti delle Fondazioni bancarie contenuti nel database “Progetti” nel- l’area riservata alle associate del sito ACRI. Si tratta di iniziative che per modalità innovativa e complessità di realizzazione o per la loro particolare tipologia appaiono di rilevante interesse.

Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo

DENOMINAZIONE PROGETTO CASA DEL VOLONTARIATO Descrizione Sintetica Realizzazione di una struttura composta da due fabbricati dedicati ad attività di volontariato presso il Comune di Porto Sant’Elpidio Settore Volontariato Durata Progetto pluriennale Importo circa 3 milioni di euro Anno prima delibera 1996 Natura giuridica del soggetto beneficiario Ente Non for Profit Origine del Progetto Progetto di terzi Localizzazione Comune di Porto Sant’Elpidio

GENESI Il settore del Volontariato in ambito locale è uno dei fini istituzionali che la Fondazione per- DEL segue con particolare interesse. PROGETTO Nel 1996, dopo un’analisi dei bisogni del territorio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fer- mo di concerto con il Comune di Porto Sant’Elpidio hanno considerato le esigenze della loca- le Pubblica Assistenza Croce Verde che necessitava di un ampio spazio da utilizzare per le at- tività di volontariato. L’iniziativa ha riscosso da subito un grande successo soprattutto da parte della popolazione lo- cale che ha sostenuto ed incoraggiato il progetto con l’offerta di prestazioni e di contributi. La Fondazione, considerate le esigenze locali e l’attiva partecipazione della popolazione, nel 2004 ha dato la sua disponibilità e sostegno deliberando l’ampliamento del progetto preveden- do la costruzione di un secondo fabbricato, adiacente al primo, di circa mq. 3150, oggi quasi ultimato. L’immobile è stato progettato per garantire un sistema integrato di servizi sociali, finalizzati a promuovere la qualità della vita, le pari opportunità, la solidarietà sociale, la valorizzazione delle forme di auto-aiuto, nonché alcuni ulteriori servizi sanitari.

marzo/aprile 2007 17 DAL SISTEMA I PROGETTI

DESCRIZIONE Il progetto consta di due strutture immobiliari ed un sistema integrato di servizi sociali a fa- ANALITICA vore di una vasta popolazione pluricomunale da Porto Sant’Elpidio ad altri comuni (Sant’El- DEL pidio a Mare e Monte Urano). PROGETTO La prima struttura, ad oggi completamente ultimata, di circa mq. 2667 è occupata in modo maggioritario dalla Pubblica Assistenza Croce Verde e per il resto da servizi sanitari della ASUR Zona Territoriale 11 e da sedici associazioni di volontariato. La parte di immobile dedicato alla Pubblica Assistenza Croce Verde comprende numerose for- ze umane (2882 soci, 12 dipendenti, 350 volontari, 107 autisti ambulanze, 3 istruttori forma- zione, 155 soccorritori) servizi (percorso chilometrico annuo; 17.000 servizi di cui 1500 per trasporti servizi oncologici) ed automezzi (4 ambulanze, 7 veicoli per trasporti ordinari, 2 au- tomediche, 7 taxi sanitari, 6 pulmini disabili, 1 autocarro protezione civile).

IMPATTO, L’attuazione del primo progetto del 1996 ha visto la Fondazione svolgere un ruolo propulso- RISULTATI, re a favore delle numerose istanze delle associazioni di volontariato di Porto Sant’Elpidio che, E nella struttura realizzata, hanno trovato risposta alla primaria esigenza di svolgere le loro atti- PROSPETTIVE vità in un luogo, qualificato e dotato di servizi. L’ampliamento del progetto avvenuto nel 2004, FUTURE ha trovato un importante consenso ed apprezzamento presso il Ministero delle Politiche So- ciali che ha concesso contributi per il sostegno di tale iniziativa.

18 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA I PROGETTI

Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia

DENOMINAZIONE PROGETTO LE COLLEZIONI DELLA FONDAZIONE PALAZZO CORONINI CRONBERG DI GORIZIA Descrizione Sintetica Pubblicazione di una collana di volumi dedicata alle collezio- ni di beni storico-artistici della Fondazione Palazzo Coroni- ni Cronberg Settore Arte Durata Progetto pluriennale Importo 30.000 annui Anno prima delibera 1999 Natura giuridica del soggetto beneficiario Fondazione con personalità giuridica Origine del Progetto Progetto di origine esterna alla Fondazione Localizzazione Regionale

La promozione dell’arte e della cultura in ambito locale è uno dei fini istituzionali che la Fon- GENESI dazione Cassa di Risparmio di Gorizia persegue con particolare attenzione e sensibilità. Per DEL tale motivo non poteva mancare di assicurare il proprio sostegno alla Fondazione Palazzo Co- PROGETTO ronini Cronberg onlus di Gorizia. Sorta nel 1990 secondo le volontà testamentarie del conte Guglielmo Coronini Cronberg, nota figura di collezionista, studioso e storico dell’arte, questa istituzione gestisce la dimora-museo, un tempo abitazione dei Coronini Cronberg, che attual- mente rappresenta una delle realtà artistiche e culturali più interessanti della Regione. Recentemente riaperto al pubblico, dopo un massiccio intervento di restauro durato tre anni, il Palazzo, risalente alla fine del Cinquecento, è noto per avere ospitato nel 1836 l’ultimo re di Francia Carlo X di Borbone, che proprio qui trovò la morte. Al momento offre ai visitatori quindici sale perfettamente arredate con mobili, dipinti e suppellettili, databili dal XVI al XIX secolo, conservati esattamente come li aveva lasciati l’ultimo conte Coronini, così che passeg- giando per le stanze si percepisce ancora la presenza degli antichi proprietari. Oltre agli oggetti esposti lungo il percorso museale la Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus possiede una biblioteca di oltre 22.000 volumi, comprendente incunaboli, cinquecenti- ne, edizioni rare del XVII e del XVIII secolo, e ricche collezioni di disegni, stampe, monete, gioielli, abiti, vetri, porcellane, argenti, mobili, tappeti e dipinti. Proprio per fare conoscere meglio questo immenso patrimonio nel 1999 la Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus ha cercato la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, da sempre una delle maggiori sostenitrici delle sue iniziative, proponendo la realizzazione di una “Collana” di volumi da dedicare a ciascuna di queste collezioni. Le finalità del progetto sono fondamentalmente due: rendere accessibili ad un vasto pubblico materiali normalmente custoditi nei depositi, ma anche offrire l’occasione per compiere su questi beni, per la maggior parte completamente inediti, approfondite ricerche.

marzo/aprile 2007 19 DAL SISTEMA I PROGETTI

DESCRIZIONE La collana dedicata alle “Collezioni della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg” è edita dal- ANALITICA la casa editrice Umberto Allemandi & C., conosciuta sia in Italia che all’estero per la qualità DEL delle sue pubblicazioni di soggetto artistico, oltre che per l’elegante veste grafica. PROGETTO I volumi si propongono di studiare in maniera il più possibile completa ed esaustiva ciascuna delle numerose e ricche collezioni del patrimonio Coronini Cronberg, fornendo per ogni cate- goria di oggetti un catalogo completo che comprenda non solo un’accurata documentazione fotografica ma anche approfondite schede scientifiche. In ogni volume inoltre il catalogo è preceduto da un saggio introduttivo, solitamente affidato a studiosi di fama ed esperti della materia trattata. A partire dal 2000, con il primo volume dedicato agli “Orologi”, le pubblicazioni si sono suc- cedute con cadenza annuale o biennale, a seconda dell’impegno finanziario richiesto, che di- pende dall’entità e dalla consistenza delle varie collezioni.

IMPATTO, Il progetto per la realizzazione della collana “Le Collezioni della Fondazione Palazzo Coroni- RISULTATI, ni Cronberg” ha portato finora alla pubblicazione di cinque volumi, di cui il primo, dedicato E agli Orologi ha visto la luce proprio nel 2000, a dieci anni dalla morte del conte Guglielmo PROSPETTIVE Coronini, consentendo di celebrare nella maniera più consona il ricordo dell’illustre studioso FUTURE e la sua generosa donazione. Negli anni successivi sono stati dati alla stampa i volumi dedicati ai “Ventagli” (2001), ai “Paesaggi e vedute” (2003), agli “Incunaboli e cinquecentine” (2004), agli “Argenti da tavo- la e posate” (2005). Attualmente è in preparazione il volume dedicato alle “Monete”. I volumi sono stati e continuano ad essere oggetto di grande apprezzamento, per l’elegante ve- ste editoriale, per la qualità delle fotografie, ma soprattutto per l’alto rigore scientifico che ha guidato la compilazione delle schede. Ogni opera, infatti, si è rivelata uno strumento fonda- mentale per studiare e far conoscere i preziosi beni di proprietà della Fondazione Palazzo Co- ronini Cronberg onlus, svelando in molti casi la loro importanza e il loro valore, o semplice- mente ponendo le basi per ulteriori scoperte e approfondimenti. Non bisogna inoltre dimenti- care che lo studio delle singole collezioni fornisce anche l’occasione per censire con cura e ri- ordinare tutti i beni che ne fanno parte. Consapevole dell’enorme lavoro che sarà ancora necessario negli anni a venire per completa- re la conoscenza e la pubblicazione del patrimonio Coronini Cronberg, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia intende continuare a sostenere l’ambizioso progetto, che con la sua elevata qualità dà lustro alla città e alle istituzioni che se ne fanno promotrici.

20 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA FONDAZIONI PER IL TERRITORIO

Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste Alla scoperta della città di Trieste

A cura della redazione di “Fondazioni”

on uno sguardo attento alle e il Carso al confine con il mon- possibilità di sviluppo di Trie- do slavo. Cste e della sua provincia, la Il castello di Miramare, capola- Fondazione Crtrieste, da sempre pro- voro architettonico-artistico e fondamente radicata nella realtà ter- meta di eccezionale richiamo tu- ritoriale, porta avanti la sua missione ristico è il protagonista del quar- tesa alla promozione dei settori della to capitolo che ripercorre la co- cultura, dell’arte e dell’istruzione, sta al nord del capoluogo dove dell’assistenza, del turismo e dello non mancano altri motivi di in- sport, della ricerca scientifica e della teresse quali il sentiero Rilke, di sanità attraverso l’attuazione di ini- grande suggestione paesaggisti- ziative - a volte anche complesse - ca, o l’antico borgo di Duino ca- per consolidare il proprio ruolo di ratterizzato dalla presenza di soggetto di riferimento nello svilup- due castelli. po socio-economico della città e del- L’ultimo capitolo conduce alla la sua provincia, procedendo lungo scoperta del Carso per riaffac- un percorso di impegno e concretez- ciarsi sul mare là dove sorgono za già tracciato negli anni preceden- cittadine di veneziana memoria: ti. In quest’ottica, di fronte ad una Muggia, nel breve tratto di Istria città dalle mille sfaccettature, ricca italiana e poi giù per il litorale di cultura e di esperienze che l’han- sloveno fino a Pirano. no scolpita, la Fondazione ha ritenu- La guida offre anche un’appro- to opportuno promuovere la diffu- fondita introduzione storico-ar- sione della Guida Verde “Trieste e tistica e geografica, box di ap- Provincia - Atmosfere mitteleuropee profondimenti, immagini e foto- tra mare e Carso” del Touring Club grafie, un ricco apparato carto- Italiano. grafico e - a chiudere il volume Come ha sottolineato il Presidente - una selezione di preziose in- della Fondazione, Massimo Panic- formazioni turistiche. e vivo è l’amore dei triestini, di tutte cia, “Trieste è una città unica, italia- Nella sua struttura il volume rispec- le età e ceti sociali, per i propri tea- na e mitteleuropea, crocevia di tradi- chia la tradizionale, rigorosa impo- tri, per le proprie biblioteche e libre- zioni e religioni occidentali, del Cen- stazione tipica delle famose guide rie, per i caffè storici, da sempre pic- tro ed dell’Est d’Europa, luogo di in- verdi del Touring: inquadramento coli salotti culturali, luoghi d’incon- contro tra le lingue latine, slave e storico, culturale, ambientale, pae- tro e confronto. È la città del mare e germaniche. La sua storia spazia dal- saggistico e turistico del territorio; della costa rocciosa che vi si riversa l’epoca romana di Tergeste, ai fasti descrizione dettagliata dei luoghi di direttamente dall’altopiano carsico, settecenteschi e ottocenteschi del- interesse turistico, sviluppata anche ma anche dei monumenti storici. È il l’Impero Austro-Ungarico, fino alle attraverso numerosi itinerari di visita luogo della nostalgia di chi l’ha vi- più recenti vicende legate ai due con- e tematici; informazioni pratiche, sta, posseduta per qualche giorno e flitti mondiali ed è costellata di im- utili per l’organizzazione di un viag- ne ha goduto la semplicità, la vivibi- portanti testimonianze culturali, gio, di un soggiorno, una gita; appa- lità, ma desidera riscoprirla ancora avendo ospitato, tra gli altri, Svevo, rato cartografico accurato; foto, im- con un girovagare nella città vec- Joyce, Saba, Slataper, Stuparich, Du- magini e piante dei monumenti prin- chia, una corsa allo stabilimento bal- dovich, Strehler e Magris”, il tutto cipali. neare, una provvidenziale rinfrescata ben evidenziato e sintetizzato nelle In questa guida Trieste appare pro- nelle calde sere d’estate sull’altopia- interessanti 128 pagine della guida prio così com’è: una città viva, intra- no carsico, una passeggiata verso verde del Touring. prendente ed energica; si apre al vi- Miramare. Trieste è questo, ma tanto Entrando nel dettaglio la guida verde sitatore con ampie strade e palazzi altro ancora e l’iniziativa del Touring si sviluppa in cinque capitoli. I primi che riportano alla memoria Vienna e Club Italiano, promossa dalla Fonda- tre sono dedicati a Trieste, città di Budapest, le capitali di imperiale zione Crtrieste, aiuterà a conoscerla letteratura e di scienza, baricentro di memoria; la sua attività culturale è e a comprenderla nelle sue moltepli- un territorio adagiato tra l’Adriatico intensa e particolarmente percepibile ci sfaccettature. ■

marzo/aprile 2007 21 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Silvestro Lega, i Macchiaioli e il Quattrocento di Paolo Rambelli*

al 14 gennaio al 24 giugno che affianca, per 2007 presso i Musei San Do- l’appunto, ai capo- Dmenico di Forlì. lavori del pittore Dopo il pari successo di pubblico di Modigliana (al (con oltre 50.000 presenze) e di cri- centro della cosid- tica (con il giudizio di miglior mo- detta Romagna stra del 2006 da parte di studiosi del Toscana) opere di calibro di Flavio Caroli) ottenuto assoluto primo dalla mostra su “Marco Palmezzano piano dei maggiori e il Rinascimento nelle Romagne”, esponenti del mo- la Fondazione Cassa dei Ri- sparmi di Forlì ha promosso, in collaborazione con l’ammi- nistrazione comunale, un se- condo grande progetto esposi-

tivo che prende l’abbrivio dal- S. LEGA, Un dopo pranzo (o Il Pergolato), 1868, la produzione di un artista ro- olio su tela, 75x93,5 cm magnolo per verificarne fonti ed influssi, evidenziando così Masaccio, il nitore prospettico del la rete di rapporti che si è an- Beato Angelico e di Paolo Uccello”. data sviluppando nel tempo fra “Un “imprinting” culturale di base - realtà culturale locale e nazio- sottolinea Paolucci - che non deviò i nale. macchiaioli verso le aride secche del- Dal 14 gennaio (e fino al 24 la pittura nostalgica e “reazionaria” giugno), il monumentale com- (cioè verso i Nazareni) né ci furono plesso cinquecentesco dei Mu- mai atteggiamenti elitari o intellettua- sei San Domenico ospita infat- listici nel loro primitivismo, perché i ti la mostra Silvestro Lega, i pittori macchiaioli (Fattori e Lega so- Macchiaioli e il Quattrocento, prattutto) vollero essere testimoni del tempo presente. Vivevano nella Mo- dernità e alla Modernità guardavano con cuore caldo, con mente serena e S. LEGA, Primo dolore, 1863, olio su tela, 39x50 cm, Genova, Palazzo della Provincia con spirito progressista, senza tutta- via dimenticare - non volevano né vimento macchiaiolo (da Fattori a potevano farlo perché erano caratteri Signorini, da Ciseri a Banti, da Bor- identitari del loro essere italiani e to- rani a Cecioni, da Cabianca a Zando- scani - i fondamenti profondi della meneghi) e, soprattutto, diverse ta- cultura figurativa antica”. vole di alcuni tra i più significativi “Di fronte al Canto dello Stornello maestri della pittura del Quattrocen- di Silvestro Lega noi ci accorgiamo to, ovvero Beato Angelico, il Ghir- che nessuno come lui ha saputo im- landaio, Sandro Botticelli, Filippo paginare l’intimismo borghese den- Lippi, e Paolo Uccello. tro l’austera luminosa bellezza del La scommessa critica della mostra è Quattrocento toscano. Di fronte alle infatti quella di dimostrare l’ispira- sue composizioni di taglio rettango- zione quattrocentesca della pittura di lare, attentamente calibrate nella giu- Lega e della poetica macchiaiola, con stapposizione dei volumi e nei bilan- particolare riferimento alla struttura ciamenti prospettici, essenziali nella compositiva ed all’uso della luce. “mise en page” e allo stesso tempo “Alle radici della stagione artistica poeticamente infallibili nella presa macchiaiola - ha osservato a questo diretta sul vero visibile, affiora spon- proposito Antonio Paolucci - c’è la tanea la memoria dei grandi maestri memoria dell’antico: un antico che antichi”. ■

S. LEGA, Il canto di uno stornello, 1867, olio su in Toscana voleva dire le chiare par- tela, 158x98 cm, Firenze, Galleria d’Arte Mo- titure cromatiche di Piero della Fran- Per info e prenotazioni: derna di Palazzo Pitti cesca, l’essenzialità compositiva di www.mostrasilvestrolega.it

22 marzo/aprile 2007 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fra continuità ed innovazione

a preso il via il 26 gennaio la XII edizione degli “Incontri Hcon l’Autore”, la rassegna promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì per favorire il confronto tra i lettori forlivesi sulle ultime uscite editoriali e sui temi che in queste sono dibattuti. Pur continuando a riconoscere la centralità dell’evento letterario, e quindi del momento dell’incontro con i singoli autori, ciascun appunta- mento della rassegna ha assunto que- st’anno la forma di vero e proprio evento multimediale combinando, di volta in volta, l’arte della parola (tanto letteraria quanto saggistica) con quella della musica, delle arti fi- gurative, del cinema e del teatro. Ciascun Incontro viene infatti intro- dotto da interventi musicali, da lettu- Helga Schneider incontra gli studenti re di brani, da visione di spezzoni di film o documentari al fine di assicu- pazione di un ensemble jazz per ri- le 21, presso il Teatro Diego Fab- rare ancora maggior spessore e re- creare le atmosfere rarefatte dei suoi bri, con Senza polvere, senza peso spiro al dibattito conclusivo. gialli. (Torino, Einaudi, 2006) In occasione del primo incontro, de- Di indubbio interesse anche gli in- - Edmondo Berselli, l’11 maggio al- dicato all’ultima fatica letteraria di contri in programma nei prossimi le 17, presso l’Auditorium della Helga Schneider, Io, piccola ospite mesi, che avranno per protagonisti: CarispFo con Venerati maestri del Fuhrer, sono stati proiettati ad - Khaled Fouad Allam, il 30 marzo (Milano, Mondadori 2006) esempio dei cinegiornali dell’Istituto alle 17, presso l’Auditorium della - Carlo Petrini, il 22 giugno 2007 al- Luce, mentre la serata dedicata a CarispFo, con La solitudine del- le 21, presso il Teatro Diego Fab- Carlo Fruttero ed al suo Donne in- l’Occidente (Milano, Rizzoli 2006) bri, con Buono, pulito e giusto (To- formate sui fatti, ha visto la parteci- - Mariangela Gualtieri, l’11 aprile al- rino, Einaudi, 2005) - David Grossman, in ottobre 2007, con La guerra che non si può vin- cere. Cronache dal conflitto tra israeliani e palestinesi (Milano, Mondadori, 2005) - Enzo Bianchi, in novembre, con La differenza cristiana (Torino, Einau- di, 2006) - Francesco Guccini e Loriano Mac- chiavelli, in dicembre, con Tango e gli altri (Milano, Mondadori, 2007). Tutte le volte che è possibile, l’incon- tro pomeridiano (o serale) viene re- plicato al mattino per gli studenti del- le scuole secondarie, ai quali il libro viene inviato in omaggio un mese prima dalla Fondazione in maniera tale che possano preparare adeguata- mente al dialogo con l’autore. ■ In primo piano il Presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Pier Giuseppe Dolcini, e Hel- ga Schneider * Ufficio Stampa della Fondazione

marzo/aprile 2007 23 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cassamarca Acquisire un archivio storico di Antonella Stelitano*

li Archivi storici che la Fon- dazione Cassamarca gestisce Ga Ca’ Tron di Roncade, in uno splendido edificio rurale della grande Tenuta di proprietà della Fon- dazione stessa, si sono arricchiti di un altro importante archivio che rap- presenterà una fonte pressoché ine- sauribile per studi e ricerche rivolte alla conoscenza storica delle campa- gne venete. Si tratta dell’archivio storico del Consorzio di Bonifica Sinistra Me- dio Brenta, ente che ha sede in Mira- no (VE). Tale Consorzio, costituito con deliberazione della Giunta Re- gionale del Veneto il 7 marzo 1978 a seguito della riorganizzazione delle strutture consortili prevista dalla Legge Regionale del 1976, deriva dalla fusione dei preesistenti Con- inizi dell’Ottocento e l’anno 1980. I Con la sottoscrizione della conven- sorzi di Bonifica di seguito indicati: fondi che costituiscono l’archivio, zione l’archivio viene affidato in de- • Consorzio di Bonifica Tergola Van- provenienti da diversi Consorzi, isti- posito alla Fondazione Cassamarca dura di Camposampiero; tuiti anche da epoche antiche e suc- che lo gestirà con scrupolo e con le • Consorzio di Bonifica Seconda e cessivamente riunificati, sono stati competenze acquisite dal suo perso- Quinta Presa di Mirano; parzialmente inventariati. nale specializzato nella sede di Ca’ • Consorzio di Bonifica Gambarare Interessante e completo è l’inventa- Tron. L’operazione di trasferimento di Mira; rio della Sezione separata dell’Ar- del fondo documentale, approvata • Consorzio di Bonifica Settima Pre- chivio riguardante il “Consorzio di dagli organismi deliberanti compe- sa di Dolo; Bonifica Settima Presa Superiore”, tenti dopo aver ottenuto l’autorizza- Il suo comprensorio è costituito da un Ente che ha avuto la sua origine zione della Soprintendenza ai Beni quella parte della Pianura Veneta po- dal 1604 e che pertanto ha prodotto Archivistici del Veneto che ne ha la sta in sinistra Brenta, entro i seguen- documentazione interessantissima, vigilanza, si propone lo scopo di sal- ti confini di massima: ad ovest la sta- tuttora conservatasi ad iniziare dalla vaguardare al meglio l’importante tale Cittadella-Padova, il fiume fine del Seicento. documentazione e di renderla acces- Brenta ed il Naviglio Brenta, a sud la Il pezzo più prezioso dell’archivio, sibile agli studiosi della storia veneta. Laguna di Venezia, ad est il Rio Ru- che verrà formalmente consegnato L’importanza di questa nuova ope- viego ed il fiume Marzenego e a nord durante la Conferenza Stampa, è il razione di acquisizione archivistica la direttrice Cittadella-Castelfranco. Cattastico et perticazione della consiste soprattutto nel fatto che il La superficie complessiva del Con- Quinta Presa realizzato nel 1686 dal nuovo materiale va ad integrare sorzio è di ha 56.966 e ricade in par- perito Paolo Rossi dell’Eccellentissi- quello del fondo del Consorzio di te delle province di Venezia, Padova mo Magistrato dei Comunali della Bonifica Dese-Sile, già acquisito un e Treviso. Comprende, per intero o Repubblica di Venezia che compren- biennio fa, permettendo così ai ri- in parte, la giurisdizione di 39 Co- de una minuziosa rilevazione in cercatori di avere una base docu- muni dei quali 15 in provincia di Ve- pianta di tutti i fondi posti tra il Mu- mentale ampia, di dimensione re- nezia, n. 22 in provincia di Padova e son, Camposampiero, il fiume Ter- gionale, in quanto i due Consorzi si n. 2 in provincia di Treviso. gola, e Mirano. È un voluminoso riferiscono entrambi a vaste porzio- Fino ad oggi il prezioso materiale manoscritto disegnato e acquarellato ni di tre province venete, Venezia, cartaceo del Consorzio era posto in a mano, che illustra i fondi e le case Padova e Treviso. ■ due suoi edifici situati a Mirano e a della vasta area interessata dalla cen- Camposampiero. L’archivio storico turiazione romana tra padovano, ve- * Responsabile Ufficio Stampa contiene documenti compresi tra gli neziana e trevisana. della Fondazione

24 marzo/aprile 2007