OSSERVATORIO CRITICO Della Germanistica
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
II - 4 OSSERVATORIO CRITICO della germanistica Trent’anni dopo la sua pub- Alessandro Costazza do ogni anno vengono pub- blicazione viene ora blicate decine di nuove ri- riproposta dall’Università Alberto Martino, Storia cerche, dissertazioni o abi- Cattolica di Milano una ri- delle teorie drammatiche litazioni su quasi ogni argo- stampa anastatica di que- nella Germania del Sette- mento della letteratura tede- st’opera di Alberto Martino cento. La Drammaturgia sca, che un’opera critica rie- che rappresenta ormai a li- dell’Illuminismo, Milano, sca a mantenere intatta dopo vello internazionale - anche I.S.U., 1998, pp. 464, s.i.p. trent’anni non solo la sua grazie all’ottima traduzione validità scientifica, ma an- in tedesco condotta da che la sua freschezza, la sua Wolfgang Proß su una ver- leggibilità e il suo fascino. sione ampliata e riveduta di Proprio la leggibilità costi- questo lavoro, comparsa già nel 1972 - un tuisce infatti una delle caratteristiche più testo classico sull’argomento e una pietra evidenti e più preziose di questo studio, in miliare nella ricerca sul teatro del Settecen- cui l’autore, senza mai abbassare per un at- to. timo il livello della discussione scientifica, Già l’aspetto esteriore, piuttosto dimesso, è riuscito a ordinare un materiale immenso di questa ristampa, soprattutto se parago- e magmatico in modo chiaro e comprensibi- nato all’edizione tedesca dell’editore le. L’organizzazione del materiale non è Niemeyer, nonché la qualità non sempre strettamente cronologica, bensì tematica, e perfetta della resa tipografica, fanno sorge- non cerca di esaurire una dopo l’altra le po- re immediata la domanda, se un’opera di sizioni dei diversi autori, che vengono presi tale peso e valore non avrebbe meritato an- in considerazione invece più volte, magari che in Italia una veste - e quindi probabil- anche in riferimento agli stessi testi, ma in mente anche una distribuzione - migliore. contesti diversi e sotto differenti punti di vi- Ci si potrebbe chiedere, inoltre, se non sa- sta. Se questo andamento del discorso può rebbe stato opportuno farne addirittura una alle volte disorientare, soprattutto a causa del nuova edizione, integrando la prima versio- grandissimo numero degli scrittori trattati, ne con le aggiunte di quella tedesca rivedu- di cui si finisce per dimenticare la posizione ta e aggiornata. Poiché anche una simile rispetto a un determinato argomento, pure edizione sarebbe stata però comunque da- esso rappresenta indubbiamente l’unico tata, appare in effetti condivisibile la scelta modo possibile per far “parlare” e “dialoga- di ripresentare la versione originale, in re” tra loro anche al di là delle frontiere tem- modo da poterne misurare meglio il valore, porali e nazionali un numero così vasto di proprio grazie alla distanza storica. Non è autori. infatti cosa comune al giorno d’oggi, quan- Questa impostazione corrisponde d’altra Università degli Studi di Trento OSSERVATORIO CRITICO della germanistica 2 OSSERVATORIO CRITICO della germanistica parte esattamente alla metodologia applicata mine ad quem è rappresentato dal 1770, vale da Martino, che rifacendosi alla storia delle a dire dalla nascita in Germania della cor- idee tende per definizione a ricercare e a rente letteraria dello Sturm und Drang, la cui individuare appunto quelle idee fondamen- drammaturgia doveva costituire, secondo le tali che superano le barriere temporali e intenzioni dell’autore, l’oggetto della secon- nazionali, seguendone lo sviluppo dalla na- da parte di quest’opera. Questa seconda par- scita fino alla decadenza nelle varie realtà. te della ricerca non è in realtà mai stata scrit- In questo senso anche il titolo dell’opera ta, ma non si può dire comunque che il pre- appare in un certo senso troppo restrittivo. sente volume ne soffra. Perché la dramma- Il libro offre infatti molto più di quanto an- turgia dello Sturm und Drang, a cui Martino nunci il titolo, poiché non tratta solo le teo- fa comunque riferimento ripetutamente nel rie drammatiche nella Germania del Sette- corso della sua indagine (cfr. pp. 120; 145- cento, ma presenta una panoramica appro- 148; 239 segg.; 269; 303), parte da presup- fondita, e non solo sporadici riferimenti, di posti completamente diversi rispetto alle te- tutte le teorie drammaturgiche europee del- orie drammatiche dell’Illuminismo e il pre- l’epoca, vale a dire soprattutto francesi, in- sente volume costituisce così un’unità in sé glesi e italiane. In questa panoramica rien- coerente e conclusa, che non lascia aperta trano poi - sempre in consonanza con un alcuna questione. principio della storia delle idee, secondo cui Nella sua ricostruzione critica Martino fa uso sono spesso proprio gli autori meno origi- di una prosa piana e leggibilissima, senza mai nali ad esprimere le opinioni più tipiche o ricorrere a frasi ad effetto o a sintesi geniali, più diffuse di una certa epoca - non solo gli che sono proprio per questo sempre anche autori e i testi più noti, bensì anche autori un po’ arbitrarie, e preferisce invece lasciar meno conosciuti o anonimi. parlare gli autori stessi. A questo scopo ser- Dal punto di vista cronologico l’ambito del- vono proprio le lunghe e spesso anche lun- la ricerca è da una parte più vasto, dall’altra ghissime citazioni dai testi originali che però anche più limitato di quello indicato inframmezzano spesso il discorso, senza per dal titolo. Il libro si apre infatti con una pa- questo interromperlo. Martino non fa a que- noramica sugli aspetti in qualche misura sto riguardo nessuno sconto al lettore, per- “emozionalisti” presenti nelle teorie ché dopo avergli indicato il tema e gli argo- drammaturgiche dell’antichità greca e lati- menti principali, lascia a lui il compito di na, del Rinascimento, del “Siglo de Oro” leggere e interpretare in un certo senso il spagnolo e del Seicento francese, mentre documento. Queste citazioni dai testi tratta- anche all’interno dell’opera sono frequenti ti, presentate sempre rigorosamente nella lin- i riferimenti ad autori precedenti al Sette- gua e nell’edizione originale, a meno che non cento. Dall’altra parte però l’oggetto della si voglia sottolineare proprio l’importanza di ricerca non si estende a tutto il Settecento, una determinata traduzione, occupano anche di cui farebbero parte anche lo Sturm und molte delle lunghe note a fondo pagina e te- Drang, il Classicismo di Weimar e le im- stimoniano spesso l’entusiasmo dello portanti riflessioni sul tragico del primo scopritore di un testo o di un passo fino ad Romanticismo tedesco, ma si limita inve- allora sconosciuto, il quale vuol rendere par- ce, come viene indicato dal sottotitolo, alla tecipe della scoperta anche il lettore. “Drammaturgia dell’Illuminismo”. Il termi- Questo metodo di far parlare soprattutto i testi ne a quo della trattazione vera e propria è fa di questo libro in primo luogo una sorta di rappresentato infatti dal 1719, vale a dire utilissima antologia ordinata e ragionata sulle dalla data di pubblicazione delle Réflexions teorie drammaturgiche del Settecento in Eu- critiques di Du Bos, che costituiscono l’ope- ropa e spiega, forse, come mai negli anni ra principale per la nascita di un’estetica seguenti e fino ai giorni nostri molti studiosi sensualista ed emozionalista, mentre il ter- vi abbiano attinto a piene mani, spesso sen- 4 CG 3 OSSERVATORIO CRITICO della germanistica za nemmeno dichiararlo, non riconoscendo in consonanza con l’orientamento o non valutando probabilmente a sufficien- sociologico degli studi degli anni Sessanta, za il merito di chi per primo quei testi li espressione dell’affermazione a livello eu- aveva raccolti, spesso anzi scoperti, e co- ropeo della nuova classe borghese e dei suoi munque organizzati in un discorso unitario. valori (cfr. p. 9 seg.; p. 128 segg.). Proprio in quest’opera di raccolta e di ordi- Il libro può essere suddiviso grosso modo namento organico di un materiale che fino in tre parti, secondo una scansione che va ad allora era stato trattato tutt’al più in la- dal generale al particolare e passa dalla teo- vori ristretti e specialistici consiste dunque ria sulle passioni alla sua applicazione con- uno dei molti meriti di questo libro; un me- creta alla “Wirkung” della tragedia e da que- rito che oggi, dopo che quei testi o quegli sta agli influssi che tale concezione ha avu- autori sono stati resi noti almeno in parte to anche sui contenuti della stessa. I due proprio da Martino stesso e sono diventati primi capitoli riguardano così la teoria psi- in seguito anche più facilmente accessibili cologica delle emozioni, applicata poi al grazie a nuove edizioni o ristampe, si tende piacere estetico in generale e a quello degli forse troppo facilmente a dimenticare. oggetti tragici in particolare; i tre capitoli Al di là di questo importante lavoro di rac- seguenti affrontano invece il tema più spe- colta e di ordinamento, lo studio di Martino cifico delle modalità del piacere tragico, offre anche numerose importanti preci delle passioni suscitate dalla tragedia e quin- sazioni filologiche, come ad esempio nel di della catarsi, mentre gli ultimi tre capito- caso dell’attribuzione a Pfeil del testo Vom li si occupano delle ripercussioni dell’emo- bürgerlichen Trauerspiel (cfr. p. 419 seg.), zionalismo sul contenuto della tragedia, vale in occasione della scoperta di anticipazioni a dire dapprima sulla trasformazione del- veramente sorprendenti di alcuni caratteri l’eroe della tragedia in “carattere medio”, della commedia “larmoyante” in un testo poi sul cambiamento dell’ambiente sociale di Sforza Oddi del 1592 (cfr. p. 377 seg.), all’interno della tragedia, con la nascita del oppure ancora nell’evidenziare il plagio dramma borghese, e infine sul problema compiuto da Engelbrecht ai danni di Pfeil della colpa del personaggio tragico e quindi (cfr. p. 432 seg.). Anche la letteratura criti- sul rapporto tra tragedia e teodicea.