Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato

JUDAICA TERRE SALEM. GLI EBREI A NELLE FONTI NOTARILI DEI SECOLI XIV E XV

Premessa tratti, ritenuto rilevante ai fini di una ricerca sui bagni rituali ebraici siciliani, è stato utilizzato e Nel contesto della Sicilia medievale, la co- interamente trascritto nel 2002.4 munità ebraica di Salemi, per quanto piccola, ha La Biblioteca Comunale “Simone Corleo” avuto una sua specificità che ha attirato l’atten- di Salemi, infatti, nella sezione Archivio Storico zione di studiosi e appassionati di storia locale. Comunale, Fondo Notarile, custodisce registri I primi documenti furono pubblicati dai fratelli notarili del XV secolo e degli inizi del XVI. Que- Lagumina alla fine del XIX secolo,1 inclusi in an- sto fondo, come l’intera biblioteca, subì le di- ni recenti nella raccolta documentaria di Shlo- sastrose conseguenze del terremoto che colpì la mo Simonsohn, The in .2 In entrambi Valle del Belice nel 1968. Depositato temporane- i casi si tratta di documenti ufficiali riguardanti amente nei locali del Castello di Salemi, crollata i rapporti tra la comunità e le autorità istituzio- una parte del tetto, in conseguenza dell’evento, nali che non consentono pienamente di coglie- la documentazione archivistica rimase in balia re gli aspetti antropologici della Judaica terre degli agenti atmosferici. La consultazione di una Salem nelle sue articolazioni socio-economiche, parte dei registri notarili, risulta accettabile, familiari e culturali, nell’area della Sicilia occi- perchè negli anni precedenti al 1999, in cui furo- dentale e in particolare nel territorio di Trapa- no pubblicati Gli Archivi Storici Comunali del- ni. Una piccola pubblicazione del 1990,3 seppur la Valle del Belice,5 i volumi sono stati in parte interessata alla storia della massoneria siciliana, restaurati; in altri casi, la lettura è risultata più di cui avrebbero fatto parte, nei secoli successivi difficile, a causa del fango che si era depositato all’espulsione del 1492, i convertiti ebrei, quasi sulle carte, deteriorandole irrimediabilmente. tutti rimasti nella cittadina, ha avuto il merito La serie utilizzata per la ricerca, è costi- di aver attirato l’attenzione, utilizzando qual- tuita da 15 registri, tutti del XV secolo dei notai: che atto Notarile, sulla presenza, nella locale Palmerino de Guisardo, Francesco Brando, Pir- Biblioteca Comunale, di un ricco fondo Notarile ro la Rocca e un notaio ignoto. quasi del tutto inesplorato. Uno di questi con- Alcuni registri sono stati catalogati con er-

Abbreviazioni Riviste e periodici ASS = Archivio Storico siciliano. c. nn. = carta non numerata ASSO = Archivio Storico per la Sicilia orientale. Archivi e Biblioteche ACA = Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona. 1 B. e G. Lagumina, Codice diplomatico dei giu- ASPA = Archivio di Stato . dei di Sicilia, Palermo 1884, r. a. Palermo, 1990 III ASTP = Archivio di Stato . voll., Vol I, 1884; vol. II, 1890; vol. III, 1895. BCSA = Biblioteca Comunale Salemi, Archivio Storico. 2 S. Simonsohn, The Jews in Sicily, Leiden-Bos- BCPA = Biblioteca Comunale Palermo. ton, voll. 1-18, 1997-2010. 3 T. Lo Jacono, Judaica Salem, Palermo 1990. Fonti edite 4 A. Scandaliato - N. Mulè, La sinagoga e il ba- Lagumina = G. e B. Lagumina, Codice diplomatico dei gno rituale degli ebrei di Siracusa, Giuntina, Firen- giudei di Sicilia, Rist. Anast., Palermo 1990, I-III. ze 2002. Simonsohn = S. Simonsohn, The Jews in Sicily, Leiden- 5 F. Vergara (cur.), Gli Archivi Storici Comunali Boston, voll. 1-18, 1997-2010. della Valle del Belice, Palermo 1999, III voll. Il pro- getto di restauro, conservazione e riorganizzazione

87 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato rori nell’indicazione delle date indizionali che Salemi tardoantica e medievale: note storiche e non corrispondono a quelle indicate nei contrat- topografiche ti notarili; in particolare il registro 7, catalogato erroneamente come contenente atti relativi agli In un paesaggio collinare tipicamente sici- anni 1439-1440, sulla base del calcolo delle indi- liano, sul Monte delle Rose, si arrocca la città zioni risulta invece essere il protocollo più antico, di Salemi in provincia di Trapani. Un contesto datato al 1424. antropo-geografico che può vantare millenni di I registri che non sono stati restaurati pre- storia, all’interno della Sicilia occidentale, a sua sentano le legature originali, composte da due volta ponte tra Europa e Africa, territorio di grossi nervi che ancorano i fascicoli nella costa frontiera aperto, permeabile e indifeso, teatro del registro; alcuni sono anche fissati da una co- di attraversamenti e scontri.7 Luogo di passag- perta di grossa pelle senza ribalta. Le grafie dei gio di una delle cosiddette vie della transuman- notai sono le normali corsive notarili diffuse in za, individuata dagli studiosi, l’antichissima via Sicilia nel Quattrocento e inizio del Cinquecento armentizia dei Jenchi (vitelli) che percorrendo (Tav. 2). la strada per Prizzi, puntava su Corleone, il Altra fonte è il Rollus Rubeus Officii Spec- castello di Calatrasi (San Giuseppe Jato) e Sa- tabilium Juratorum, Baronum Regiarum Secre- lemi per raggiungere il territorio di Trapani. In tiarum Huius Fidelis Civitatis Salem, detto Li- epoca greca si trovava sull’asse di collegamento bro Rosso. È una raccolta di documenti sovrani di Selinunte con il golfo di Castellammare,8 area medievali di concessioni, donazione di diritti e che comprendeva, oltre Salemi, Santa Ninfa, Vi- prerogative, di immunità o esenzioni da tributi ta, Poggioreale, Macellaro (Camporeale), Piana e prestazioni, di cui, quasi tutte le comunità, ma degli Albanesi, e Calatafimi, al confine soprattutto le città demaniali,6 godevano. Que- con le attuali province di Palermo, Trapani ed sta fonte, non contiene elementi sufficienti per . Costeggiata dal fiume Grande, viene seguire l’evoluzione della forma urbana della posta dalla cartografia storica lungo la Regia città. Trazzera (strada di campagna derivante da una Il fondo Notarile di Salemi, un altro re- pista originariamente tracciata per il passaggio gistro del notaio De Pittacolis di Salemi, rinve- delle greggi) Palermo-, molto nuto e recentemente esaminato, presso Archivio probabilmente la più importante della Sicilia oc- di Stato di Palermo, relativo alla fine del XIV, cidentale che attraversava altri centri, noti nel inizi del XV secolo, insieme ad altre fonti uffi- medioevo, come Jato, Calatrasi, Bonifato, Ca- ciali già pubblicate, consentono di ricostruire latafimi. A partire da Cluverio9 si è consolidata la vita quotidiana, le condizioni economiche, le l’ipotesi della coincidenza tra Salemi e la città relazioni umane e sociali della piccola ma viva- elima di Haliciae posta in sito arroccato, alleata ce comunità ebraica della Terra Salem, stretta- di Segesta nella lotta contro Selinunte, focolaio mente connessa con la storia di tutto il territorio nel 104 a.c. della prima fase della seconda guer- di Trapani nel medioevo. ra servile. L’identificazione sarebbe confermata da rinvenimenti, nel tessuto urbano cittadino,

dei fondi notarili della Valle del Belice è stato pro- La Sicilia occidentale dalla tarda antichità alla mosso dalla Regione Siciliana, Assessorato Regiona- conquista islamica, Palermo 2005, p. 23. le dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica 8 L. Santagati, Viabilità e topografia della Si- istruzione, con la collaborazione del Centro Regio- cilia antica. Volume I. La Sicilia del 1720 secondo nale per la progettazione e il restauro e per le scien- Samuel von Schmettau ed altri geografi e storici del ze naturali applicate ai beni culturali. suo tempo. Assessorato Regionale Siciliano dei beni 6 Nel periodo della dominazione normanna della Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione, Sicilia, le città demaniali erano 42, facevano capo Palermo 2006. direttamente alla corona e non erano amministrate 9 Ph. Cluverii, Sicilia Antiqua cum minoribus da Vescovi, Conti, nobili e abati. insulis et adjacentibus item et Corsica, 7 Si veda la suggestiva descrizione in F. Maurici, Lugduni Batavorum, 1619.

88 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

di frammenti di età arcaica, classica, ellenistica Scrive Idrisi: Salemi, grosso casale, ha e tardo-romana. Cosa che attesterebbe la con- grande popolazione; gli sta a cavaliere un ca- tinuità nel tempo di processi di urbanizzazione stello e fortilizio (in arabo hisn) eccelso per si- nel territorio salemitano, anche se non è facile to. In questa località un vero tripudio d’alberi individuarne la successione, gli spostamenti e e giardini, le acque che sgorgano sono copiose e l’evoluzione degli abitati.10 diffuso per ogni dove è il benessere. Sette miglia In epoca imperiale, iniziata la decadenza franche corrono da Salemi a Mazara”.13 e lo spopolamento dell’insediamento, Haliciae, Biagio Pace ha ipotizzato che la popola- da città libera et immunis in età tardo repubbli- zione del distrutto abitato di San Miceli, insieme cana, si riduce a città stipendiaria dopo la guer- a quella di altri insediamenti vicini, alla metà del ra civile a Roma tra Ottaviano Augusto e Sesto VII secolo e.v. si sia concentrata nel sito dell’an- Pompeo.11 tica Halicyae. Quello di S. Miceli sarebbe stato Legata alle origini del Cristianesimo, van- “un piccolo insediamento urbano”, con una po- ta il sito paleocristiano-bizantino più interes- polazione di condizione agiata, come attestereb- sante della Sicilia occidentale, il complesso di bero i corredi funerari della necropoli. S. Miceli, basilica con tre strati di mosaici dal La prima attestazione documentaria pro- IV al VII secolo e.v., necropoli con tombe ric- viene da un documento greco di Mazara del che di corredi, iscrizioni dedicatorie e funerarie 1124 che riporta il toponimo nella forma attua- in un’area pianeggiante oggi coltivata a oliveti e le Σαλεμ (salem), divenuta Σαλεμεν (salemen) vigneti, in cui doveva essersi formato un insedia- in un documento di due anni dopo.14 Alla luce mento rurale di una certa consistenza. di questo documento, la maggior parte degli Al posto di Haliciae sarebbe comparsa nel- studiosi ritiene molto probabile la provenienza le fonti itinerarie, la Statio ad olivam menziona- dell’etimo arabo da salam, ‘pace’. Se si tratta di ta nell’Itinerarium Antonini che, secondo alcuni un toponimo di etimo arabo, l’abitato dovrebbe studiosi, sarebbe da collocare proprio nella zona risalire ad età islamica, prima della conquista archeologica di San Miceli poco a nord di Sale- normanna dell’isola alla fine dell’ XI secolo. mi.12 La collina gessosa di 446 m. da cui si poteva La fortezza bizantina, poi hisn arabo, sa- controllare l’agro salemitano, avrebbe subito in rebbe diventato castello normanno ristrutturato successione le offensive vandale, gotiche, bizan- secondo alcuni in età sveva,15 secondo Maurici tine e musulmane. Sull’altura si sarebbe creata, da Federico III d’Aragona nella prima metà del probabilmente, una prima fortificazione bizan- XIV secolo.16 Il castello, che sorge sulla collina tina, per esigenze di difesa dalle incursioni sa- su cui si sviluppa il centro urbano costituito da racene, poi occupata dagli arabi che guidati da un impianto a strigas di tipo ellenistico con stra- Asad Ibn al Furat e sbarcati a Mazara del Vallo de ortogonali, si apre sull’attuale piazza Alicia nell’827, da quel territorio avrebbero iniziato dove sorgeva anche la chiesa madre, che risali- la conquista dell’isola. Dal figlio dell’anziano rebbe al XIV secolo, ma ristrutturata e amplia- condottiero Saleiman, ucciso durante un primo ta nel XVII secolo e distrutta dal terremoto del assalto, avrebbe, secondo alcuni, preso il nome Belice nel 1968. la città di Salemi. La storia della Salemi medievale, grosso

10 F. Di Bartolo, Halyciae-Salemi, un caso di 13 Idrisi, Il libro di Ruggero, trad. di Umberto parziale continuità fra l’età bizantina e il periodo nor- Rizzitano, Palermo 1994. manno-svevo, in www.academia.edu/.../Halyciae_-Sa- 14 F. M aurici, La Sicilia occidentale, cit., p. 184. lemi_un_caso_di_parziale_continuità_fra_letà_bizan- 15 Sarebbe stato identificato come svevo da Di tina. Stefano, Bottari e Agnello. Cfr. E. Caruso, Il ca- 11 Ivi, p. 9. stello normanno-svevo di Salemi, in «Mélanges de 12 Maurici riporta le ipotesi sul percorso della l’Ecole française de Rome. Moyen-Age», tome 110, strada romana e l’identificazione del sito di Vittorio n° 2, 1998, pp. 665-690, www.persee.fr/doc/me- Giustolisi, F. Maurici, La Sicilia occidentale, cit., fr_1123-9883_1998_num_110_2_3651. pp. 68-69. 16 Ivi, p. 185; cfr. anche scheda in Castelli Me-

89 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato centro in posizione strategica, e le relative vicen- di Salemi, fornisce informazioni a partire dagl’i- de cittadine, sono difficili da ricostruire per la nizi del XIV secolo.20 Vi è registrato il privilegio carenza di materiale documentario ampiamen- concesso da re Martino il Giovane, con solenne te disperso e distrutto, ma che di tanto in tanto promessa fatta sui quattro Vangeli alla città, li- emerge indirettamente da fondi di altre città co- beratasi dalla infeudazione al conte Antonio de me Trapani e Palermo. Montecatheno, di essere restituita per sempre al Salemi compare nell’epoca del Vespro, in demanio regio, e in più il diritto di ribellarsi con documenti della fine del XIII secolo, come terra le armi a chiunque tentasse illegittimamente di e Universitas di cui è giudice e baiulo Simone de impadronirsene.21 Anfusio.17 Il 26 gennaio del 1283 la città, come al- Ma la terra Salem, in anni in cui Alfonso tre siciliane, è chiamata da re Pietro a fornire 30 il Magnanimo, per far fronte alle enormi spese armigeri e archerii per le esigenze della guerra per la conquista di Napoli, aliena i poteri giu- contro gli angioini. I milites appartengono a fa- diziari della monarchia, viene ancora venduta miglie che ritroviamo tra i membri della nobiltà con mero e misto imperio, cioè con il potere di civica dei secoli successivi: Leonardo de Salem, amministrare la giustizia civile e criminale, per Riccardo de Gavarrecta, Bernardo de Assisa, 1494 ducati, al catalano rampante di quegli an- Pisano de Assisa, Simone de Anfussio, Gerardo ni Bernardo Requisens.22 Anche Mokarta con il Lanzarocto, Nicolò de Guarnerio, Marino de No- suo castello, (oggi riconosciuto come sito prei- sco, Simone de Minaudo, Savarino de Gubio, Si- storico di grande importanza, dei secoli XII-X mone Bellocio Jacobo de Blanco, Vita de Juliano. sec. a.e.v.), viene venduto nel 1432, al magnifi- Nel 1296 re Federico III d’Aragona ven- cus Giovanni Cavaleri, residente nel suo palazzo de la terra Salem cum castro a Blasco Alagona, di Salemi.23 Lo stesso re Alfonso, il 18 febbraio mentre nel XIV secolo il centro figura come città del 1427, accogliendo la richiesta degli amba- demaniale. Talvolta la concessione a vita di una sciatori di Salemi inviati a Valenza, Giovanni carica amministrativa importante come la ca- de Anfusio, , Nicolò de Lanzaroctis, Antonio de pitania, poteva prefigurare una vera e propria Bonanno, riconferma solennemente il privilegio signoria. Nel 1361 la capitaneria a vita di Sale- della demanialità Terra et castrum di Salemi.24 mi è concessa a Francesco Ventimiglia insieme Antonio de Bonanno, giurista siciliano, ma- a 400 onze sul caricatore del vallone nel terri- gister scolarum in legibus, nella prima metà del torio di Alcamo.18 La città nel 1397 si ribella ai XV secolo teneva scuole di diritto, cioè studia, Chiaramonte e il notaio Pittacolis data i suoi atti, a Palermo, Trapani, , dove nel come riferisce Bresc, Anno revolutinis facte per 1434, con la redazione dei capitoli presentati dictam terram Salem seu populum ipsius contra dai cittadini, per l’approvazione al sovrano, è Magnificum Dominum nostrum.19 uno dei protagonisti del ritorno alla demanialità Il summenzionato Rollus Rubeus Officii della città, più volte infeudata da Alfonso il Ma- Spectabilium Juratorum, Baronum, Regiarum gnanimo come Salemi e altre terre.25 La famiglia Secretiarum huius Fidelis Civitatis Salem, o Li- era probabilmente di origini salemitane, perché bro Rosso della città, di cui esiste una trascrizio- è presente nel 1403, nella città, un giudice An- ne del XVII secolo presso la Biblioteca Comunale tonio di Notar Bonanno.26 Anche il figlio Jacopo

dievali di Sicilia, Palermo 2001, pp. 439-442. immunità o esenzione da tributi e prestazioni, di 17 Di Bartolo, Halyciae - Salemi, cit., p. 13. cui, quasi tutte le comunità, ma soprattutto le città 18 Bresc, Un monde, cit., II, p. 801. demaniali godevano. Essi però non contengono 19 Ivi, p. 832. elementi sufficienti per seguire l’evoluzione della 20 , Il castello e le campane: storia ar- forma urbana della città. te tradizioni di Salemi, Palermo 1993, p. 21. 22 Bresc, Un monde, cit., II, p. 857 e 894. 21 Rollus Rubeus Officii Spectabilium Joratorum, 23 Ivi, p. 895. Baronum, Regiarum Secretiarum huius Fidelis 24 Rollus Rubeus Officii Spectabilium, cit., p. 3. Civitatis Salem, Palermo-Roma 1998, p. 1; si tratta 25 A. Romano, Legum Doctores e cultura giuridica di una raccolta di documenti sovrani medievali di nella Sicilia aragonese, Milano 1984, pp. 50-52, nota 8. concessione, donazione di diritti e prerogative, di 26 ASPA, Notai defunti di Salemi, Not. G. de Pit-

90 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

studiò in una Università del nord della penisola centro superstite di cultura greco-bizantina.31 Il per laurearsi in diritto. A Sciacca Antonio de monastero di santa Chiara a Salemi sarebbe sor- Bonanno possedeva una casa in contrada S. Lu- to, infatti, nel XIV secolo, su un precedente mo- cia confinante con l’abitazione dell’ebreo Saba- nastero di monaci basiliani fondato nel 1288.32 tino de Attano a cui la vendette per far fronte a Nel 1314 il preceptor, rappresentante del- un debito nei confronti della Banca Settimo di la masseria Johannes de Domo, chiede al giu- Palermo, a motivo delle spese sostenute per il dice Corrado Ursone e al notaio Palamide Gio- mantenimento del figlio all’Università.27 Un no- vanni de Caradena di Salemi ,la trascrizione e tar Jacopo Bonanno di Salemi nel 1427 risulta la conferma di un contratto redatto a il proprietario del mulino aquarum di La Turri in 2 novembre del 1308. I testimoni appartengono Flomaria, che concede in gabella al figlio Enrico a famiglie notabili della Salemi trecentesca: Pa- de Bonanno e a Giovanni de Rugila.28 gano de Bernachio, Mariano de Angelo, il notaio Mantenere la demanialità, nella Sicilia Pietro de Monte, Simone de Homodeo, Lanza- medievale, è sempre un braccio di ferro tra so- rotto de Lanzarotta miles, magister Rubertus de vrano e Universitates, a beneficio della nobiltà Minescalcus, Robertus de Sibino (analfabeta).33 feudale, anche se talvolta, come nel caso di Sale- Nel XV secolo i cavalieri possiedono anco- mi, l’Università riesce ad assicurarsi le rendite ra a Salemi, due case, un terreno con delle co- reali sulla secrezia, cioè le entrate fiscali. struzioni nella zona del borgo, quattro frutteti, Territorio eletto dalla natura, quello di una vigna e un giardino, dipendenti dal feudo Salemi, ricco di fiumi come il Modione-Selino, di Meselarmet. Il feudo è poi concesso in loca- il Mazaro e il fiume Grande nonchè di sorgen- zione, nel 1428, prima a Tommaso de Balletto di ti come Rabisi, Gibeli, Rapicaldo, Gorgo della Salemi per 12 onze l’anno e poi a Manfredi Aba- Donna. Attorno alla collina-fortilizio, virida- tellis barone di Gibellina di Palermo, in cambio ria, vigneti a perdita d’occhio, distese coltivate di alcune case nella Kalsa (quartiere arabo di a grano, boschi di querce, pascoli, allevamenti, palermo) il cui valore corrispondeva al prezzo mulini.29 Vi prospera una nobiltà civica di no- di locazione.34 Alla metà del XV secolo Ruggero tai, giudici, amministratori, di proprietari ter- Formosa è il notaio dei Teutonici a Salemi.35 rieri, che guarda con sospetto, qui come altrove, Come altre città demaniali, corre il rischio all’alta nobiltà feudale dei magnifici che tenta di di finire venduta dai sovrani al magnificus, mi- mettere le mani sulla città. Del territorio cittadi- glior offerente di turno, con perdita di privilegi no fa parte la masseria Meselarmet dei cavalieri e consuetudini consolidate. Nel 1437 il popolo di Teutonici, detta la Maxuni. Nel 1296 il precetto- Salemi, fomentato da Antonio Valguarnera ca- re Robino entra in società con il salemese Facius stellano reale, si ribella contro la politica fiscale Compagna, detto molinarius, per la coltivazione di Alfonso il Magnanimo e il rischio di essere in- di un pezzo di terra. Il notaio Jacopo de Balbo feudata ancora una volta. stila il contratto alla presenza del giudice Ric- Tra la seconda metà del XIII e gl’inizi del cardo de Homodeo.30 Il documento porta firme XIV secolo, la città aveva cominciato ad essere di testimoni in greco per la presenza di qualche oggetto delle ambizioni della nobiltà di Trapani

tacolis, reg. 5, 11 luglio 1403, cc. 122 r-v: il giudice re e Arti di Palermo», serie IV, vol. XL (1980-1981), concede in locazione a Vita de Lavagna un terreno parte II, Palermo 1983. coltivabile ad oro sotto la chiesa di S. Maria de Salso 30 E. Lo Cascio, (cur.), Il Tabulario della Magio- dove avrebbe dovuto costruire delle gebbie per l’ir- ne di Palermo, Repertorio, (1116-1643), doc. 307, p. rigazione. 177. 27 Cfr., A. Scandaliato - M. Gerardi, La Giudecca 31 Cfr. Bresc, Un Monde, cit., II, p. 588. di Sciacca nel XV secolo, in A. Scandaliato, Judaica 32 Cfr. R. Di Stefano, Salemi, Palermo 1980, p. Minora Sicula, Firenze 2006, p. 37. 73. 28 BCS, AS, Notai, Not. Palmerio de Guchardo, 33 K. Toomaspoeg, Les Teutoniques en Sicile reg. 4, 2 settembre 1427. (1197-1492),École Française de Rome, 2003, p. 748. 29 M.R. Lo Forte, Economia e società nella Sa- 34 Ivi, pp. 334-335, 338. lemi del ‘400, «Atti dell’Accademia di Scienze, Lette- 35 Ivi, p. 396.

91 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato e di Palermo e di quanti guelfi e ghibellini venuti situazione approfitta Orlando de Aspello il qua- dal Nord Italia, approfittando della guerra del le mette le mani sul bene del Mercatante. Vespro e dei suoi esiti, avevano iniziato con i ten- Orlando aveva sposato Benvenuta, figlia tativi di usurpazione delle fertili terre siciliane e di Palma e Ruggero Mastrangelo protagonista di quelle della Sicilia occidentale tra cui Salemi. del Vespro e capitano di Palermo.40 Quest’ulti- Alla fine del Trecento Salemi aveva preso le ar- ma, rimasta vedova sposa, il toscano Guglielmo mi per liberarsi dal dominio del conte Antonio Aldobrandeschi conte palatino di Santafiora.41 I Moncada Sclafani.36 beni di Palma e Benvenuta Mastrangelo a Sale- Riportiamo alcuni episodi significativi mi, provenienti dalle proprietà del primo mari- della vicenda storica della città medievale, che to di Benvenuta saranno legati nei testamenti al rappresentano uno spaccato vivace della Sicilia monastero di S. Caterina del Cassaro a Paler- medievale, in cui sono coinvolte note famiglie mo: una domus magna con cappella dedicata a della nobiltà del nord Italia presenti nell’isola. S. Margherita; inoltre otto botteghe nella piazza Si tratta di un ceto di milites legati alla corona del castello, un casalino a porta Gibli accanto che forte della protezione del re, spadroneggia alle mura, due mulini nella fiumara dei mulini, ricorrendo alle armi per raggiungere i propri uno accanto al mulino Ardizuni, l’altro il muli- ambiziosi obbiettivi, in una condizione di conti- no De Via, una planta de Donna, cioè una vigna nua conflittualità.37 di nuovo impianto in contrada Rocca de Gipsis, Gli Aspello, di origine ligure-piemontese, due tenimenta di terre, uno detto dell’Agundura vassalli di re Manfredi e poi familiari della figlia, e l’altro in contrada Sinagia.42 la regina Costanza sposata a Pietro III d’Arago- Ma Salemi è soprattutto una città d’im- na alla corte di Barcellona, protagonisti dei Ve- migrati, città d’elezione, in cui si confrontano e spri siciliani (imparentati con i Ventimiglia) pro- scontrano interessi di genti di varia estrazione, prietari di feudi tra Noto e Siracusa, iniziano milites e mercanti, proprietari terrieri, di ori- l’assalto alle terre del trapanese. In particolare gine umbra, toscana, ligure, lombarda che nel Orlando de Aspello,38 nell’ultimo decennio del territorio consolidano le loro posizioni economi- XIII secolo tenta di impadronirsi di una vigna che, fino ad acquisire nuove identità familiari e sotto le mura della città, appartenente al nobile sociali dimenticando le loro radici. Caso emble- salemitano Giovanni de Mercatante.39 La vigna, matico quello descritto da Laura Sciascia di Syr che doveva essere grande, era stata occupata in Iohannes Bonus de Milano habitator eiusdem un primo tempo dal guelfo Simone Fimetta che, terre Salem, il cui testamento stilato nel dicem- dopo aver aderito inizialmente al Vespro, fu poi bre del 1313 fornisce informazioni sulle condi- decapito perché accusato di tradimento. Della zioni della famiglia e la topografia e le attività

36 H. Bresc, Un monde méditerranéen, Écono- 40 A. Marrone, Repertorio della feudalità sici- mie et sicieté en Sicile (1300-1450), École Française liana (1282-1390), in “Quaderni di Mediterranea- de Rome, 1986, vol. I, p. 733. Ricerche storiche” tomo I (2006), pp. 259-260. «Il 37 P. Corrao, Introduzione in Acta Curie Felicis milite palermitano Ruggero Mastrangelo fu uno dei Urbis Panormi, 5, Palermo 1986, pp. XXVI-XXVII protagonisti del Vespro, e fu subito acclamato ca- 38 A. Marrone, Repertorio della feudalità sici- pitano di Palermo. Pietro I il 6.10.1282 lo nominò liana (1282-1390), Le famiglie feudali, pp. 60-62: giustiziere di Termini, Cefalù e della contea di Ge- queste le informazioni: «Orlando de Aspello figura raci. Attestato come dominus miles nel 11.6.1287, il come fideiussore della Curia nel 1282-83 (Drrs, pp. 30.4.1291 ricevette da re Giacomo la concessione del 171, 219, 301, 687), risulta vivente il 27.8.1287 (Asp, casale Maritecti, ubicato presso il tenimento di San Misc. Arch. II, 127c, 67), e già morto il 26.9.1293, la- Cataldo di Partinico, e del mulino Kelbi, che il Ma- sciando la vedova Benvenuta Mastrangelo, che sposò strangelo il 24.8.1303 donò alla Magione». in seconde nozze Guglielmo [Aldobrandeschi] conte 41 Sugli Aldobrandeschi, cfr., M. Ascheri, L. Nic- di San Felice (Asa, I, 1, 163)». colai (curr.), Gli Aldobrandeschi. La grande fami- 39 L. Sciascia, Per una storia di Palermo nel Due- glia feudale della Maremma toscana, Atti del Con- cento (e dei Toscani), in M. Montesano (cur.) «Come vegno, Santa Fiora, 26 maggio 2001, Edizioni Effigi, l’Orco della fiaba». Studi per Franco Cardini, Fi- Santa Fiora, 2002. renze 2010, p. 584. 42 Sciascia, Per una storia di Palermo nel Due-

92 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

economiche del territorio. Scrive la studiosa:«A fiera annuale; di poter convenire di fronte al Salemi non è certo il solo».«Già nel 1273 trovia- giudice competente; infine di regolamentare le mo dei Lombardo, a cui più tardi si aggiungono i cerimonie funebri per contenere le spese ecces- Cremona e i Tenda; sono probabilmente lombar- sive.46 di anche gli Ardizono e gli Ursone, i de Platea e Un privilegio di re Giovanni D’Aragona Condrò, provenienti dai più antichi centri lom- del 1476 conferma il diritto consuetudinario dei bardi dell’isola. Alla fine del Trecento essi costi- cittadini di Salemi a raccogliere legna per uso tuiscono una numerosa colonia attorno al notaio domestico sia nelle terre comuni che in quelle de Pittacolis che roga i suoi atti nella città e ai sottoposte a giurisdizione feudale.47 Altro pri- giudici della famiglia Castagnola.43 vilegio concesso nel 1487, confermato ulterior- Accanto ai lombardi, i ceti dirigenti citta- mente nel 1492 e nel 1499, riguarda il diritto per dini sono composti in buona parte da immigrati i cittadini di Salemi, macchiatisi di reati di natu- toscani, umbri e persino catalani, presenti e ben ra civile e penale, commessi nel raggio di trenta radicati già prima del Vespro. In particolare, va- miglia, intorno alla città, di essere giudicati dai le la pena di notare il radicamento dei Barsillona giudici di Salemi e non dai feudatari. 48 o Barcillona, attestati per più di mezzo secolo, con tre presenze e quello dei Malafide, attestati anche loro con tre presenze su trent’anni».44 La città, le mura, il Rabato e la Giudecca Nel 1359 il territorio di Salemi è lo scena- rio della guerra tra i Chiaramonte e i Ventimi- Tra XIV e XV secolo il centro urbano si glia, in cui perde la vita Riccardo Abbate, signo- espande; dove c’erano orti, vigneti, uliveti, vi- re di Trapani, mentre tenta di difendere la città ridaria, la nobiltà locale comincia a vendere che considera parte del suo territorio.45 terreni per la realizzazione di abitazioni e bot- L’inconciliabilità tra interessi del patri- teghe. Nascono i nuovi quartieri del Rabato e la ziato cittadino e ambizioni della nobiltà feudale Giudecca con taverne e fondaci. Gli Anfusiis, i dura per tutto il medioevo. Nel 1466 la città pre- Lanzarotta, i Gavarretta, i Cavaleri, baroni del senta al re una serie di capitoli tra cui, facendo feudo di Misilgaleffi e castellani di Mokarta, i riferimento al periodo in cui la terra, castrum e Mercatante, i Palmerio, i Graffeo, i Cappasan- la castellania erano state infeudate al catalano ta, i Manuele, i Santo Clementi, amministrano Bernardo Requisens, chiede la revoca di tutti la città e si arricchiscono con le proprietà ter- provisioni e contratti che avessero a pregiudi- riere e immobiliari e con il commercio del grano. care li privilegi della detta Università[…].ma Tante le abitazioni dotate di foveas formentaria, sempre tenersi per la regal Corona nel modo e ordearia. Numerose le chiese, i monasteri, le forma che è solita fare. Ancora choede che la confraternite.49 città fosse sgravata dal pagamento delle tasse Intorno a questi quartieri si costruisce un doganali otto giorni prima e otto giorni dopo la sistema di bastioni, quasi parallelo alla primi-

cento, cit., 583. Storiche», 16, pp. 34-25. 43 Bresc, Un monde, cit., II, p. 597. 45 Sugli Abbate cfr., L. Sciascia, I cammelli e le 44 «Giovanni Bono abitava in un palachocto rose in Mediterraneo Medievale, Scritti in onore di con tocco (portico), era un proprietario terriero, Francesco Giunta, Tomo III, Soveria Mannelli (CZ) coltivava frumento nelle sue dieci salme di terra, 1989, pp. 1173-1230, pp. 1198-1205; Ead., Il seme in contrada Gructa de Todaro, coltivava anche nero. Storia e memoria in Sicilia, Messina 1996, undici salme di terra di Simone de Curtibus, signore pp.139-140; Ead., Le donne e i cavalier gli affanni e del feudo di Mocarta dove sorgeva il castello, era gli agi, Messina 1993, pp. 154-160. proprietario di una planta, in contrada Planta de 46 Rollus Rubeus, pp. 86-87. Domina, e di sessanta arnie di api, buoi, giumenti, 47 Ivi, p. 15. somari, un servo Riccardo e una serva Floria», L. 48 Ivi, pp. 24-25. Sciascia, Un lombardo a Salemi. Giovanni Bono e 49 Un elenco di chiese, confraternite e contrade la sua famiglia (1313), in A. Giuffrida, F. D’Avenia, tratte da documenti del 1430 della diocesi di Maza- D. Palermo, (curr.), Studi storici dedicati a Orazio ra, si trova in D. , La diocesi di Mazara nel Cancila, in « Quaderni Mediterranea Ricerche 1430: il rivelo dei benefici. II, in “Mélanges de l’Ecole

93 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato tiva cinta muraria e, in qualche punto, coinci- del castello, oppure a terreni prope rabatum dente con essa, per arginare il terreno scosceso e fundacorum. franoso. Queste mura di contenimento separano Si tratta evidentemente di una zona di il nucleo della città normanna attorno al castello, nuova espansione sui terreni della nobiltà ci- dai quartieri Rabato e Giudecca e consentono vica come i Mercatante o gli Anfusio.52 Questi una più efficace protezione a Nord, Nord-Ovest documenti ci consentono di escludere che i ra- e Sud-Ovest, lati che, per l’ampliamento della bati fossero a Salemi, come in tante altre terre città, non erano più adeguatamente protetti dal- siciliane, quartieri risalenti al periodo islamico. le fortificazioni precedenti. Qui è evidente che si tratta di sobborghi nati in In questo sistema difensivo le porte di ac- epoca tarda. cesso alla città sono disposte all’incirca secondo In quegli anni, d’altra parte, si trasferiro- i quattro punti cardinali: Porta Gibli a Nord, no a Salemi, provenienti da altri centri della Si- si trovava nei pressi della via che porta il suo cilia occidentale, ebrei di Mazara, , De nome; Porta Santa Maria ad Ovest, in Piazza Munte (), Trapani, Agrigento e mercanti Simone Corleo; Porta Aquila a Sud, a Sant’A- catalani. Le abitazioni dei nuovi quartieri, sono gostino; Porta Guercia ad Est, sotto l’attuale fornite di fosse per il grano come le case che Da- via Pietro Orlando, Porta Corleone,50 invece, niel di Agrigento vende a Busacca Cuyno vicino nei documenti chiamata Curugluni, situata nel- alle abitazioni di Nissim de Xaro e accanto ad la parte orientale della città, faceva parte della altre di cristiani. Le nuove abitazioni sorgono cinta muraria più esterna. in aree coltivate a vigne e viridaria, in contra- Una fonte ancora poco utilizzata, il regi- da Pissapollo, Rabichi, Fontealba, Muntiliuni, stro n. 5 del notaio G. de Pittacolis presso l’Ar- Albiniruse, Chandiyaruni, contrada Turris de chivio di Stato di Palermo, che contiene atti del- Scaravacchio, Canalocto. la fine XIV secoloe prima metà XV, fornisce altre Nei documenti d’archivio sono menziona- informazioni sullo sviluppo urbano cittadino, le te altre porte delle mura medievali fra cui Porta mura, le porte, i sobborghi, tra cui il quartiere Salsi, Porta Castri, Porta de Perlachio che non ebraico che si sviluppano proprio nella seconda è stato possibile localizzare. metà del trecento. Sono menzionate la Porta de Le strade sono collegate tra loro da ripi- Panormo, la contrada della Porta de Corliono, de scalinate a vicoli stretti, mentre soltanto la abitazioni fuori le mura, la contrada De Buticel- via principale è lastricata. Nella parte più alta lis (Putielli) dove sorge la casa di Daniele ebreo del centro della città, attorno al castello, nel cerdone.51 Riguardo al quartiere del Rabato si quartiere detto allora Madrice abitano i nobili precisa, in riferimento ad alcune abitazioni: In con case composte da più vani, cortili privati e rabato seu suburbio Sancti Blasii, in burgo seu giardinetti interni. La via principale è l’antica rabato eiusdem terre dicto de Salso…prope fos- platea magna, l’odierna Via Crispi, dove l’alta sum terre predicte, quindi nell’area del fossato borghesia salemitana costruisce le proprie abi-

française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes”, Tommaso. Contrade: Andicharumi, Buchiria, Cabi- tome 93, n. 1, 1981, pp. 189-214; Chiese: S. Antonio, tisseti, la Judeca, la Misida, Munti Sinai, lu Passu di S. Bartolomeo, S. Caterina de Mendula, S. Cosma la Judia, la Plaza, porta di Curugluni, Quartieri, lu fuori, S. Cusumano, S. Giacomo, S. Giorgio, S. Gio- Rabbatu, S. Leonardo, la Via di Mazara, la via di lu vanni, S. Giovanni de Anfusiis, S. Giovanni de Disci- Munti, la via di Rabichi, Feudo S. Martino, Monaste- plina, S. Leonardo, S. Lucia, S. Maria Annunziata, ro di S. Caterina. S. Maria della Misericordia, S. Maria di Monserrato, 50 Questa denominazione, come quella della Por- S. Maria del Salso, S. Maria della Scala, S. Nicco- ta de Panormo, può essere attribuita al fatto che que- lò, chiesa madre, altare del barone della Mokarta, sta porta era orientata verso Corleone, come la prima altare di Nofriu Rizu, cappelle S. Anna, S. Andrea; in direzione di Palermo. S. Caterina, Concezione della Vergine, S. Croce, S. 51 ASPA, notai defunti di Salemi, Not. G. Pitta- Margherita, S. Trinità, di Thoma di lu Bactiatu, S. colis, reg. 5, c. 6r marzo 1399; 12 aprile, c. 17v, 4 Pietro, S. Spirito, S. Tommaso, S. Veneranda, S. Vi- maggio c. 22v; 5 maggio cc. 23rv. to, Confraternite: S. Antonio, S. Bartolomeo, S. Bia- 52 Ivi, 15 luglio 1402, cc. 37v-38rv; eodem c. 38v. gio, S. Giovanni Chanchilleri, S. Lucia, S. Stefano, S.

94 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

tazioni, e dove commercianti cristiani ed ebrei stituivano il centro nevralgico della giudecca hanno parte delle loro botteghe. Il ceto medio mentre Via Mela insieme al Cortile Grande, in è concentrato nel quartiere Sant’Agostino, men- Via Rapallo, il più ampio della Giudecca, era- tre artigiani commercianti e operai abitano il no le aree adibite al commercio e all’artigianato, quartiere della Giudecca e il quartiere Putiello- in cui botteghe e abitazioni si alternavano, fino rum (botteghelle); contadini, piccoli allevatori a fondersi, casa e putia, (casa e bottega). Via ed ortolani risiedono nel quartiere del Rabato. Duca degli Abruzzi, da Piazza Dittatura (an- ticamente Piazza di li Putieddi) a Via Mazara, con caratteristica scalinata chiamata a scinnuta La Giudecca di la Catina, era la medievale Via Putiellorum, centro economico della giudecca e di tutta la Lo studio delle carte notarili, ha consen- città, perché vi sorgevano botteghe di artigiani tito, di individuare con precisione il quartiere ebrei e cristiani. La giudecca, qui come altrove ebraico di Salemi, nella sua struttura e articola- in Sicilia, è una realtà politica e socio-religiosa zione, e nel suo relazionarsi alla città medievale. con una propria personalità giuridica: la Uni- Il documento più antico, sulla presenza versitas judeorum, ossia la totalità degli ebrei, ebraica nella città, proveniente dall’Archivio di nella quale manca quella separazione netta e Stato di Palermo risale al 1 marzo 1349 53 e in es- contrapposizione tra comunità cristiana e giu- so si legge che un certo Gamba, ebreo di Salemi, daica tipica dei ghetti dell’Italia continentale. salda un conto con un ebreo di Palermo per la Il quartiere presenta una divisione inter- vendita di uva.54 na con aree in cui sono concentrate le abitazio- La locale comunità ebraica non è, nel me- ni della oligarchia e della borghesia ebraica, le dioevo, una delle più importanti della Sicilia ma, cosiddette case palachate (casa palazzo), spesso per la sua posizione strategica lungo la principa- contigue alle abitazioni del patriziato cittadino. le via di collegamento che dalla costa occidentale Un esempio è la casa di Yona de Yona, ricco mer- porta all’interno dell’isola, è favorita dal fatto cante e banchiere la cui abitazione è situata nel che Salemi si presenta come terra ideale per quartiere prope portam sancte Marie.56 Ci sono scambi commerciali, per cui diviene quella i Sa- poi aree con abitazioni più modeste, chiamate lemi una tappa importante di collegamento tra solerate o addirittura catogi (ipogei cioè locali una comunità e l’altra della Sicilia occidentale. sotterranei), come ad esempio il catogio iuxta Il quartiere ebraico, a nord-ovest della giudaica di Simone de Anfusio venduto a Pietro città,è apparentemente addossato alle antiche de Bruno.57 mura dal lato di Porta Guercia, la porta di I contratti dei notai attestano che sono per accesso al quartiere. Comprende grosso modo lo più i cristiani i proprietari degli immobili nel l’asse viario costituito dalle attuali Vie Mistretta, quartiere ebraico di Salemi, concessi in enfiteusi Baviera, Mela, Duca degli Abruzzi, Rapallo55 e, ad ebrei, e d’altra parte gli ebrei possiedono abi- naturalmente la stessa Porta Guercia. tazioni in altri quartieri della città.58 Le attuali via Baviera e via Mistretta co- Il centro nevralgico del commercio, sia

53 Prima di questa data, l’atto più antico relativo 56 ASPA, Ricevitoria del Regno, reg. 3, c. 39v. alla presenza degli ebrei a Salemi era considerato 57 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- quello del maggio 1423, citato da B. Lagumina nel rino, vol. 9, Salemi 13 Settembre 1446, c. nn. Codice Diplomatico dei Giudei di Sicilia. 58 Citiamo alcuni esempi che riguardano note fa- 54 ASPA, Notarile, Not. Filippo de Biffardo, Pa- miglie cristiane di Salemi del XV secolo. Nel giugno lermo 1 Marzo 1349, reg. 115, cc. 2v-3v., cit., in Si- del 1425 Cicco de Mercadante, cristiano di Salemi, monsohn, doc. vol . 2, doc. 610. compra una casa palachata confinante con quella 55 All’inizio di via Rapallo, nel 1992, ricorrendo dell’ebreo Muxeni de Misudo e la via pubblica; BCS, il quinto centenario della cacciata degli ebrei dalla AS, Notarile, Not. De Guisardo Palmerino, vol. 7, Sicilia in forza di un decreto del re di Spagna, Fer- Salemi 3 Giugno 1425, c. 221r. Negli stessi anni Sa- dinando il Cattolico, venne posta una stele a ricordo bet de Panormo e Sabatino de Guirciono avevano in di questo evento (Tav. 8). enfiteusi due case vicine nel quartiere Putiellorum;

95 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato cristiano che ebraico è, come si è osservato, la seu ad alios ludos.63 Siminto e Parus sono fabri, Via Putiellorum e Platea Magna (via Crispi), co- il primo chiede denaro in mutuo alla cristiana me risulta anche da un documento ufficiale del 3 Margherita de Farauti, il secondo funge da fide- agosto 1433 nel quale si informano i funzionari iussore nell’acquisto di certas res speciarie che di Salemi del fatto che gli ebrei sono autorizzati i saccensi Natale de Galiono, Muxa e Gaudio de a tenere i loro negozi aperti e a fare affari dietro Sadono vendono all’ebreo di Salemi Xalomo de finestre chiuse, la domenica e i giorni festivi dopo Azarono.64 Alcuni ebrei commerciano in formag- la messa.59 Alcuni nuclei familiari appaiono già gio, grano, scarpe, come Josep de Monte detto stanziati nella giudecca, dove vivono ed esercita- Bucafocu, Xamuele Romano, Merdoch de Sado- no diversi mestieri richiesti dalla città. Queste le no e Machalufo de Ginco.65 prime informazioni su esponenti della comunità salemitana di cui disponiamo, relative agli anni 1401, 1402, 1403. Alcuni esercitano l’attività di Il macello e il cimitero corvisieri (conciatori di pelle), Daniele cerdone che abita in contrada Putiellorum,60 Magalufo Nel 1490 Yona de Yona, ricco mercante e de Ginco acquista una certa quantità di coyra- banchiere ebreo Siciliano di Salemi, compra da minis dal cristiano Giovanni de Castella con la una donna cristiana alcuni censi su case, supra fideiussione dell’ebreo Aguati de Jacopo alias eorum domibus existentibus in eadem terra Sa- Xamarrono,61 Bitino de Taurmina acquista dal lem in quarterio Porte Castri seu macellorum.66 catalano Belingario Bugur 460 paria solarum.62 Questo è l’unico documento in cui troviamo Leone de Xaro e la moglie Sita sono impe- menzionato il macello che, probabilmente serve gnati in un processo contro Chayim Saricusi pa- sia ebrei sia cristiani, con un’area riservata agli dre di Sita per una questione di eredità. Daniele ebrei, considerate le dettagliate norme ritua- de Agrigento, con la moglie Gaudiosa, i figli Mu- li che prescrivono la macellazione rituale degli xeni, Xabono, Ricca, Sadona, vende a Busacca animali con il taglio della vena giugulare, con il Cuyno 3 case, con fossa per il grano contigue a conseguente dissanguamento. Questa prassi fa quelle di Nissim Xaro e del cristiano Giovanni parte dell’identità religiosa degli ebrei, che in de Ballecto. Muxa e Nissim de Liucio e Fariono questo campo seguono con scrupolo le regole del de Terrano sono soci nell’esercizio della barda- Pentateuco e l’interpretazione rabbinica esplici- ria (trasporto di merci e prodotti con i muli) e tata nel Talmud. La carne da consumare dev’es- promettono, per il periodo della società nemo sere tayura cioè kashèr ed è tale solo se lo sho- ipsorum sociorum sit ausus ire ad bibendum et chèt, ossia il personale addetto alla macellazione comendum in tabernis nec ludere ad azardum è esclusivamente ebreo 67 (Tav. 9). I ciantri, e i

ivi, 22 giugno 1425, c. 230v. Andrea de Lentini, cri- Salemi 16 Ottobre 1492, c. nn (non numerate). stiano di Salemi, concede ad un altro cristiano in en- 59 ACA, Cancilleria, Trapani, 3 Agosto 1433, fiteusi una casa palachata con fossa per conservare reg. 2820, c. 86r., Simonsohn, doc.. 2373, vol . 4; il frumento nel cortile della casa, situata nel quar- ACA, Cancilleria., Palermo, 22 Dicembre 1433, reg. tiere Giudecca; Not. De Guisardo Palmerino, vol. 5, 2820, cc. 86r-v., Simonsohn, doc. 2380, vol . 4. Salemi 29 Gennaio 1436, cc. 125r-v 126r-v. Nel 1445 60 ASPA, Not. G. De Pittacolis, reg. 5, cc. 25 rv- Maestro Reverendo Frate Tommaso di Sanfilippo 26r, 5 maggio 1402. del Carmelo concede in enfiteusi a Galuli de Galleli, 61 Ivi, c. 99v, 8 maggio 1402. ebreo di Mazara, un casalino nel quartiere Putellio- 62 Ivi, c. 49r, 5 settembre 1402. rum; ivi, Not. De Guisardo Palmerino, vol. 9, Sa- 63 Ivi, 14 agosto 1401, c. 26r; cc. 28v-29r, 20 ago- lemi 11 Luglio 1445, c. nn. Nel 1492, in previsione sto 1401; c. 48r, 1 settembre 1402. della partenza dalla Sicilia, Mirdoch de Sciabitanu 64 Ivi, cc. 70v-71r, 14 dic. 1402. autorizzato da Giovanni de Nucho vicesecreto di 65 Ivi, cc. 90r-v, 19 marzo 1403; c. 90v, 8 maggio; Salemi, vende ad Andrea de Graffeo una casa a pia- cc. 96 r-v, 25 aprile 1403. no terra con fossa per il grano nel giardino a Porta 66 BCS, AS, Notarile, notaio ignoto, vol. 12, Sa- Gibli, così da avere a disposizione una consistente lemi 17 Marzo 1490, cc. 18v 19r. somma di denaro che sarebbe servita per pagare il 67 H. Bresc, Arabi per lingua ebrei per religione, nolo del viaggio; ivi, Not. Brando Francesco, vol. 1, Mesogea, Messina 2001, pp. 69-70.

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chazeni (il cantore in ebraico hazan), cui spetta dandum nec non et ad defendendum terrenum in il controllo sulla regolarità della macellazione, quo sunt monumenta judeorum ab illis qui illum scartano la carne di animali deformi o malati.68 occupare voluissent seu lapides qui supra mo- In un interessante contratto del 13 luglio numentis predictis sunt positi cape voluissent.72 1425, Josef de Sarieli chiede a Sabet de Panor- Una delle maggiori preoccupazioni degli ebrei mo (Palermo) di insegnare et istruere Gabriele e esuli dall’isola, a causa del decreto di espulsio- Sadia, suoi figli, nell’arte ebraica della macella- ne, è evidentemente la violazione, l’occupazione zione (officii gazenie) per tutto l’anno. In cam- e la riutilizzazione dei monumenta judeorum. In bio, egli affida a Sabet una somma di denaro da effetti, numerosissime lapidi dei tanti cimiteri investire nel commercio, concordando che alla ebraici dell’isola, dopo l’espulsione, furono riu- fine dell’anno avrebbero fatto i conti per divide- tilizzate per le riparazioni di chiese e castelli, con re i guadagni.69 regolare autorizzazione delle autorità cittadine. Quando un ebreo conclude affari con un altro ebreo, il notaio specifica che essi giurano sulla Legge di Mosè, ossia iuraverunt ad legem Consistenza demografica di ebrei e cristiani Moise, che costituisce il Sacramentum Iudeorum imposto agli ebrei quando sono chiamati a testi- Queste note sono il risultato di una ela- moniare, anche in un processo dibattuto con dei borazione di dati demografici parzialmente già cristiani, quando l’ebreo viene invitato dal giu- noti. Non disponendo di nuovi documenti che dice a giurare di dire la verità nel nome ineffabi- consentano di affrontare l’argomento in modo le di Dio e la legge da lui data a Mosè.70Questa la più specifico e in attesa di giungere a risultati formula del Sacramentum Iudeorum: più esaurienti esse hanno, tuttavia un valore Tu iuri pir lu altu Deu Adonay, pir la ligi orientativo. la quali cridi et reni, pir li dechi mandamenti La gisia (tassa personale) permette di se- li quali dedi Deu a Moysi in lu munti Sinay, pir guire l’evoluzione demografica e la capacità fi- li chinqui libri di Moyse pir la virga di Aron, ki scale delle principali giudecche e ci dà l’imma- apersi lu Mari Rubeu a passari li figli di Isdrael gine di un antico stato della popolazione ebraica quando andaru sancta sanctorum, pir lu ruvec- dell’isola. Bisognerebbe anche tener conto di tu ki parsi ki ardissi et non ardia, pir la lebra altre esigenze come i doni in occasione di lieti di Aman, non ti aglucta la terra comu Athan et eventi, o gli exenia, doni per le prime e gioiose Abiron; la veritati dirray a lu meu intindimentu visite dei principi.73 et non a lu tou. Alla, Alla, uben ubeni, lugleni. Per tentare di calcolare in modoverosimi- Vigne con palmento sono menzionate an- le il numero di ebrei all’interno della comunità che in contrada Passus de Judea che dovrebbe nel XV secolo Henri Bresc, prende in esame le essere il cimitero della comunità ebraica71 di cui cifre delle collette. non c’erano fino a questo momento indicazioni Lo studioso ha effettuato una ricognizione in altri contratti notarili. di dati, seppur frammentari, relativi a collette, In un documento del 1492, in cui Guar- censimenti e tassazioni sulla popolazione sicilia- nerio de Speciis viene nominato procuratore di na dal XIII al XV secolo e ha registrato i dati tutta la giudecca di Salemi, Pietro de Cappasan- della popolazione a Salemi in una tabella che qui ta è incaricato di recuperarne i beni, è specifi- di seguito riassumiamo.74 camente menzionato il cimitero: recuperatis et habitis apocam de recepto faciendo et fieri man-

68 Ivi. cc. 81v-82rv; 12 ottobre 1403, c. 146rv. 69 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palmeri-� 72 BCS, AS, Notarile, Not. Brando Francesco, no, vol. 7, Salemi 13 Luglio 1425, c. 241v. vol. 1, Salemi 8 novembre 1492, c. nn. 70 B. Rocco, La formula finale del Sacramentum 73 Bresc, Arabi per lingua ebrei per religione,cit., Iudeorum, in «Bollettino Centro Studi Filologici e pp. 98-100. Linguistici Siciliano» 15 (1986), pp. 408-414. 74 Ivi, p. 125. 71 ASPA, Not. G. De Pittacolis, 10 febbraio 1402,

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Le origini del Collegium judeorum nucleo familiare dei Romano, proveniente forse da Trapani, sembra comunque stabilizzato nella Nel 1402 la comunità appare giuridica- città dove Samuel il 16 agosto del 1403 vende a mente inserita nel contesto cittadino. I giurati di Sabatino Cuyno di Mazara i diritti di censo su Salemi, Jaco de Gavarectis, Franciscus de Mer- due apoteche (botteghe), a lui dovuti dagli eredi catante, Palmerio de Palmerio e Andrea de Bru- del defunto Xeni de Bulfarachio, e una taverna no, nominano loro procuratore il discreto Ni- vicino alle abitazioni di Fariono Zaffari, di Lia colò de Montalto per assegnare al Tesoriere del Fatasi e Busacca de Firetto da Marsala, nunc regno Giovanni de Abatellis 5 onze e 13 tarì (mo- habitator in terra Salem.78 Per la maggior parte, neta siciliana), ultima tranche della colletta di comunque, le abitazioni ebraiche nella Judaica, 85 onze dovute al re, come attesta un contratto qui come altrove, sono proprietà di cristiani del del notaio Anselmo di Salemi. Ricevono quietan- ceto dei milites e del patriziato cittadino. za l’Università incluso il Collegium Judeorum.76 Il mosto viene acquistato con le solite Conosciamo i nome degli amministratori clausole che il venditore non debeat amovere de del 1403, Azarono Fadali cerdone (conciatore di fructibus ipsarum vinearum donec dictus em- pelli) e Merdoch de Sadono proti sinagoge jude- ptor habeat suum complimentum dicti vini. 79 orum terre Salem. I due riferiscono che con il lo- Esso, in più, viene commercializzato e talvolta ro consenso la comunità aveva affidato a Daviu- anche prestato: è il caso di magister Piro judeus zio de Minachectulo e Musuto Aurifice l’incarico faber che presta al presbitero Friderico de Lan- di raccogliere una certa quantità di denaro, per cilocto dell’antica famiglia salemitana, quattro riscattare un ebreo prigioniero in partibus bar- vegeti (misura di liquidi) di vino. Muna e Salo- barorum, registrata in un quaternione con l’e- mone de Salomone, moglie e figlio di Xua, il ca- lenco delle somme percepite. Poiché i due rifiu- po famiglia, che dovevano essere benestanti, alla tano di presentare i conti, vengono denunziati.77 morte di quest’ultimo si dividono le proprietà, Abbiamo notizia della presenza di un medico che consistono in una casa palachata, altre case ebreo, magister Joseph de Monte, probabilmen- terranee con cortile e fosse per la conservazione te originario di Monte San Giuliano, l’odierna del grano e vigne.80 I coniugi De Salomone, che Erice sede di una comunità più antica. La do- si erano sposati more ebraico, avevano scelto cumentazione del notaio De Pittacolis delinea tuttavia, secondo la consuetudine regni sicilie, l’immagine di una comunità in fase di organizza- il regime patrimoniale a comunione dei beni. Si zione tra la fine del XIV e gl’inizi del XV secolo, tratta di famiglie provenienti da comunità del- costituita prevalentemente di artigiani del cuo- la Sicilia occidentale qualcuno da comunità più io, fabbri ferrai, tintori o piccoli commercian- lontane, come Joseph de Achiva de Bibona. ti di formaggi e mosto, che non dispongono di grosse somme da investire, anzi sono costretti a La sinagoga e il bagno rituale chiedere denaro in mutuo a possidenti cristiani. Spesso si tratta di presenze provvisorie di ebrei Non conosciamo di preciso quando la si- a Salemi provenienti da Mazara e Marsala. Il nagoga di Salemi fu costruita, mentre sappiamo

Anno Fuochi75 cittadini Fuochi ebraici Percentuale 1450 700; 3.500 anime 17; 85 anime 2,5% 1481 - - 10,9% 1492 900; 4.500 anime 30; 150 anime 3,3%

75 Si calcola una media di 5 individui per fuoco. te. 1403. 76 Ivi, 26 ott. cc. 65v-66r. 79 Ivi, cc. 143 r-v, 4 settembre 77 Ivi, c. 107v, 23 maggio 1403. 80 Ivi, cc. 151v-152r, 4 giugno 1403. 78 Ivi, cc. 130r-v, 16 agosto 1403; cc. 141r-v, 2 set-

98 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

esattamente il giorno in cui essa fu trasformata Minori Cappuccini di San Francesco”, a tutti in chiesa. In un documento del 14 gennaio 1492, nota come “La Congregazione del Purgatorio”, si dice che Andrea de Graffeo, a nome degli am- titolo dovuto a un dipinto su tela di Mariano ministratori della città, in seguito all’occupazio- Smiriglio in essa presente.84 ne abusiva da parte dei cristiani, aveva chiesto Le notizie storiche sui bagni ebraici me- al vicario ecclesiastico che la sinagoga fosse be- dievali sono veramente esigue e non per la sola nedetta o consacrata, così da essere trasformata Sicilia, probabilmente perché, essendo l’inte- in chiesa di Santa Maria della Catena. Questo resse storico-archeologico per questo tipo di ma- per ordine del vicerè sarebbe avvenuto a condi- nufatti una conquista recente, non si è indagato zione che si pagasse il prezzo di 10 onze a Gia- adeguatamente e i ritrovamenti sono stati per lo como de Naro, procuratore di Yona de Yona che più casuali. aveva comprato la meschita (forma araba per si- Il bagno rituale era necessario alla purifi- nagoga).81 I cristiani di Salemi avevano occupato cazione dei fedeli ma, in particolare, delle donne la meschita e la volevano gratuitamente, ma il prima del matrimonio che, dopo le mestruazioni vicerè ordina che l’antico edificio di culto degli e dopo il parto, per rispetto del dettato biblico e ebrei fosse convertito in chiesa di Santa Maria delle norme rabbiniche sulla purità rituale, de- della Catena, a condizione che se ne pagasse il vono immergersi nel miqweh (termine ebraico prezzo, meno 1 onza a Giacomo de Naro, procu- che indica la vasca dell’acqua per le abluzioni ratore del già citato Yona.82 purificatrici). In qualsiasi località si stanziasse La meschita, ubicata all’inizio dell’at- una comunità ebraica, era una delle priorità per tuale via Duca degli Abruzzi in un piccolo piaz- gli ebrei dotarsi di un bagno rituale oltre che di zale, nel 1492 con l’editto di espulsione viene una sinagoga e di un cimitero. trasformata in chiesa e dedicata alla Madonna. In molte città siciliane medievali, creò no- Questa la singolare spiegazione di un cronista tevoli problemi il fatto che questi lavatori come locale, come ringraziamento per aver consen- vengono definiti nei documenti, si trovassero tito ai “cristianissimi normanni” di spezzare all’interno della città in mezzo alle abitazioni le “catene” della dominazione musulmana: era dei cristiani che accusavano gli ebrei di segui- questa la catena che la Vergine aveva spezzato e re pratiche superstiziose e di inquinare le falde per questo all’edificio viene dato il nome di Ma- acquifere. D’altra parte le giudecche dovevano ria Santissima della Catena.83 Posta in un luo- necessariamente disporre di approvvigionamen- go esposto allo scirocco e in cima ad un terreno ti idrici sufficienti per i bagni rituali e secondo la franoso, detto anticamente lu sautu di l’acqua normativa halakica. (il salto dell’acqua, la chiesa ex sinagoga ebbe In Sicilia come in Spagna nella maggior sempre bisogno di opere di restauro. Dal 1717 al parte dei casi il miqweh faceva parte del com- 1720 fu ricostruita quasi totalmente su progetto plesso sinagogale, per facilitare le abluzioni e dell’architetto trapanese Giovanni Biagio Ami- per motivi di controllo sulle pratiche seguite dal- co. Negli anni Sessanta del Novecento la chiesa le donne. fu demolita e poi ricostruita solamente nelle mu- Per ovviare a tanti inconvenienti le fami- ra perimetrali ancora esistenti oggi. glie delle oligarchie ebraiche dell’isola costruiva- Anticamente la chiesa di Maria Santissima no il loro bagno rituale privato, rispettando natu- della Catena, era chiamata “Chiesa del Purgato- ralmente le regole religiose nella sua costruzione. rio” perché sede di una confraternita dei “Frati Un documento del 29 novembre 1446 co-

81 BCS, AS, Notarile, Not. Brando Francesco, 84 Chiamata anche tela della Madonna della vol. 1, Salemi 5 gennaio 1493, c. nn. Catena, riproduce la Madonna assisa in trono con 82 ASPA, R. Cancelleria, Messina 14 Gennaio il Bambino sul grembo, ai lati San Francesco e San 1493, vol. 184, pag. 204. Lagumina, doc. 1051. Sebastiano in adorazione; più in basso quasi un qua- 83 G.S. Cremona, La città di Salemi illustrata per dro all’interno del primo, le anime del Purgatorio. P. diverse notizie spettanti, ms. n. 260 Biblioteca Far- Cammarata, Il castello e le campane, Sellerio, Paler- delliana, Trapani. mo 1993, pp. 110-111.

99 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato stituisce una delle rare fonti notarili rinvenute di problemi, tra cui quello di permettere alla co- fino ad ora su un miqweh fornito di acqua pio- munità ebraica di avere come luogo destinato al vana; è quello lasciato in eredità da Lucio de Xa- bagno rituale non un immobile in locazione ma di ro alla comunità di Salemi, quandam domum … proprietà, come di solito avveniva nella maggior deputatam ad balneum judeorum dicte iudaice. parte delle giudecche. L’eredità di Lucio è oggetto di contesta- Il miqweh di Salemi rientrava evidente- zione tra Chaim figlio del testatore, il proto Bu- mente nella tipologia dei bagni che utilizzavano sacca de Aidono, il giudice Muxa de Xibiliano, il acqua piovana. Chaim de Xaro figlio del testatore consultore Lia Fadali, i quali, col consenso e alla proprietario della parte superiore dell’abitazione presenza di Xamuele de Mayoes, luogotenente del dove era situato il bacino di raccolta dell’acqua giudice universale dei giudei di quegli anni Josue piovana che, com’è d’uso, attraverso un cana- Rabi, arrivano ad un accordo. Chaim si impegna letto immetteva l’acqua nel miqweh per l’immer- a riparare per dieci anni il bagno, se nel frattem- sione, rifiutava di rifornire di acqua anche altri po fosse riuscito ad acquistare un’altra abitazio- bagni sottostanti. ne aptam et congruam, per il prezzo di tre tarì e Il bacino di raccolta della pioggia era il quindici tarì, sarebbe rimasto proprietario della pozzo o, in ebraico, bor, che costituiva la parte prima casa. Se invece scaduti i dieci anni non vi più importante da cui l’acqua poi fluiva dentro fosse riuscito, avrebbe pagato la somma di dena- il miqweh, entrandovi in modo naturale per una ro alla giudecca per acquistare aliam domum pro pendenza adatta. La massa d’acqua del bagno balneo.85 Finchè la somma non fosse stata pagata, vero e proprio doveva essere almeno alla misu- gli ebrei di Salemi avrebbero continuato a servir- rabilità di 40 se’ah, corrispondenti grosso modo si dei vecchi balnea.86 a 800 litri, mentre la vasca del miqweh doveva Gli ebrei di Salemi avevano necessità di essere costruita direttamente nel terreno, oppure un bagno rituale idoneo, fornito di abbondanti nel piano superiore di un edificio, a condizione acque, perché da altre fonti si sa che nel 1420 i che fosse parte integrante della costruzione e ade- tesorieri della giudecca Yona de Yona e Chime- rente al terreno.89 Sembra proprio che quest’ulti- teo de Cra dovevano pagare 16 tarì al monaste- ma caratteristica definisca la tipologia del bagno ro di Santa Chiara per un luogo utilizzato come rituale di Salemi bagno delle donne.87 Questa situazione è ribadita Il bagno rituale ebraico attingeva l’acqua in un documento del 1492,88 in cui si parla di un da un bor, che, secondo le norme rabbiniche, po- balneum vetus adiacente la casa del nobile Joan- teva essere alimentato sia da acqua sorgiva sia nes de Bardocto. Secondo una mentalità diffusa dalla raccolta dell’acqua piovana, entrambe va- fra i cristiani, cimiteri e bagni erano considerati lide per la normativa ebraica o halakah. Quello luoghi impuri e nocivi alla pubblica salute e, per di Salemi, tuttavia, era alimentato solo da acqua questo, è probabile che il vecchio bagno avesse piovana. Il pozzo di alimentazione del miqweh causato problemi alla popolazione cristiana, vi- faceva fluire continuamente nella vasca di purifi- sto che era posto vicino ai loro edifici. Probabil- cazione del miqweh acqua piovana pura, la quale mente, per le rimostranze dei cristiani, gli ebrei gli conferiva lo status di purità. La vasca, dotata di Salemi erano stati costretti ad abbandonarlo di scalini per scendervi, doveva essere collegata e a trovare una seconda ubicazione, esattamente al bor attraverso un foro di cinque centimetri e nella casa di Lucio de Xaro. Il legato testamenta- una canaletta attraverso la quale l’acqua fluiva rio di Lucio de Xaro dovette risolvere una serie nel miqweh vero e proprio.90

85 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo 88 BCS, AS, Notarile, Not. Brando Francesco, Palmerino, vol. 9, Salemi 29 novembre 1446, c. non vol. 1, 8 novembre 1492, c. non numerata. numerato. 89 Sui bagni rituali in Sicilia, cfr. A. Scandaliato- 86 Ivi. N. Mulè, La sinagoga e il bagno rituale degli ebrei 87 T. Lo Jacono, Judaica Salem, Palermo 1990, p. di Siracusa, Firenze 2002; nel libro viene affrontata 57. L’autore trae l’informazione del documento da un anche la questione del bagno rituale di Salemi con atto del notaio Gaspare Corleo del 1710, che fa rife- utilizzo di acqua piovana. rimento ad un atto del 1420 stilato dal notaio Brando. 90 Ivi., pp. 14-16.

100 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

Attività economiche to, all’interno della stessa città. Per la seconda metà del XV secolo, il produttore più grande in- La posizione strategica della città di Sale- discusso è invece Yona de Yona, in quegli anni mi, lungo la principale via di collegamento che trasferitosi a Salemi. Quando Yona de Yona e il dalla costa occidentale porta all’interno dell’i- nipote Jusifo si spostano a Monte San Giuliano, sola, era ideale per gli scambi commerciali, ciò i loro affari a Salemi vengono gestiti da soci che spiega il perché del rilevante prestigio di cui que- vendono a loro nome, come Samuel Romano e sta città gode ancora nella Sicilia Occidentale. Iacob de Ysac.92 Zio e nipote vendono a cristiani L’economia salemitana, nel Medioevo, si membri del patriziato cittadino frumento, for- basava principalmente sull’agricoltura: si colti- maggio e panni.93 I pagamenti sono dilazionati vava grano, si produceva vino, e si allevava be- di mese in mese oppure saldati in prossimità del- stiame per il latte e i suoi derivati e per ottenere le grandi feste cristiane come Natale, Pasqua e cuoio e lana. Le fiere erano i luoghi naturalmen- Quaresima. te deputati a scambi di ogni genere, a compra- Yona de Yona possiede terreni a Salemi, vendite ed anche l’occasione in cui stringere in parte concessi in enfiteusi ad un certo Graf- nuovi rapporti d’affari. feo de Graffeo, che annualmente gli versa come Il settore trainante per il commercio sici- censi una certa quantità di frumento.94 liano e salemitano, era sicuramente quello della Gli acquirenti sono ebrei o cristiani di al- produzione ed esportazione del grano. tre città dotate di porti caricatori per il grano, Intere famiglie di ebrei, nelle città sicilia- ad esempio Magaluffo de Agrigento di Trapani, ne dove si erano stabiliti per periodi di tempo 95Nicto Muxarola di Marsala.96 più o meno lunghi, si organizzavano in veri e I principali porti Caricatori distribuiti propri clan. È il caso degli Yona di Salemi, i qua- lungo le coste dell’isola, ma soprattutto quelli li continuano a mantenere rapporti con Trapani più vicini a Salemi, sono: Mazara, Marsala, Al- e Monte San Giuliano, loro città di origine, ma camo - Castellammare e Trapani. I Caricatori si sentono perfettamente integrati nel contesto funzionano da magazzini di deposito, e alcu- cittadino di Salemi. Nella mentalità collettiva ni di essi sono considerati porti franchi come dei siciliani cristiani la loro presenza non viene quello di Alcamo, il cosiddetto caricaturi di lu assolutamente percepita come estranea.91 valluni (caricato di del ), dove per le merci che Gli ebrei che risiedono nelle città espor- vengono caricate sulle navi, non si paga dogana. tatrici di grano devono avere abilità nello svi- Negli anni del governo di Alfonso il Magnanino luppare relazioni, sia con i produttori sia con i tutta l’organizzazione dell’isola riguardante il mercanti, e inoltre conoscere svariate tipologie commercio dei cereali è affidata ad un Maestro di contratti, in modo da poter acquistare a un Portulano, e i singoli Caricatori sono retti dai buon prezzo il grano all’ingrosso dai produttori. Viceportulani. Questi accordi bilaterali consentono agli ebrei di Gli ebrei siciliani sono inoltre esperti nello entrare nel baratto grano contro panni o in cam- scavo delle fosse granarie; numerose a Salemi, bio di altri prodotti come il ferro. sono costruite nei cortili per proprietari privati, Nel territorio di Salemi, per la prima metà che possono o no in società con cristiani, dove si del XV secolo, i maggiori produttori di grano, so- raccoglie il grano prodotto nelle loro terre; altre no Xalomo de Misudo e Sadia Cuyno, entrambi fosse servono per l’approvvigionamento della impegnati nella produzione e vendita di frumen- città.

91 G. Petralia, Banchieri e famiglie mercantili 93 Ivi. nel Mediterraneo aragonese, Pisa 1989, p. 26. 94 AST, Notarile, Not. Giovanni Castiglione, Tra- 92 Il registro 12 di un notaio ignoto di Salemi, ri- pani 22 dicembre 1461, reg. 9, cc. 39v-40v. Simon- guarda, quasi esclusivamente, numerosissimi con- sohn, p. 9502, vol . 14. tratti di vendite di grano effettuati da Yona de Yona, 95 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- concentrati nell’anno 1490 che doveva essere stata rino, vol. 9, Salemi 16 maggio 1445, c. nn (non nu- una buona annata. Ci limitiamo pertanto a citare il merate). registro; BCS, AS, Notarile, Notaio ignoto, vol. 12 96 Ivi, Salemi 15 dicembre 1446, c. nn (non numerate).

101 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato

Nel 1425 Josef de Gabrieli compra metà lemi, sono soci nel commercio del vino.102 di una fossa, sita a Porta Salsi, in comune con Il formaggio kashèr, viene prodotto sia da Andrea de Bruno per riporre il grano.97 A Galuli latte vaccino sia di pecora. Parte del prodotto de Galleli viene dato in enfiteusi un casalino, nel proviene da mandrie di proprietà di ebrei, affit- quartiere Putiellorum, dotato di fossa per il fru- tate o gestite in società con cristiani. La maggior mento, già esistente nel cortile.98 parte del prodotto è venduto all’interno della Il 16 ottobre 1492 Mindoch de Sciabitanu, comunità, una percentuale rilevante, kashèr o in previsione della partenza dalla Sicilia, per non, è destinata anche ai cristiani. poter disporre di una somma di denaro necessa- I membri della famiglia Yona, apparte- ria per il nolo del viaggio, vende ad Andrea de nenti all’oligarchia ebraica siciliana, soprattut- Graffeo una casa a piano terra con fossa per il to Yona de Yona che risiede a Salemi, il fratello grano nel giardino a Porta Gibli.99 Chayim di Trapani e il nipote Jusifo, hanno un Uno dei metodi di investimento nel com- vero monopolio nel commercio di tutti i prodotti mercio più diffusi tra gli ebrei era affidare som- dell’economia agricola siciliana. Yona de Yona me di denaro a grossi mercanti sotto forma di figura nei contratti come creditore di cristiani a prestito o in accomenda, cioè in affidamento per cui vende notevoli quantità di formaggio;103 Jusi- cui chi riceve il capitale può liberamente inve- fo e Chayim ne comprano all’ingrosso per riven- stirlo. Il guadagno è fissato secondo la prassi, derlo al minuto. 104 tre quarti a chi presta la somma, il resto a chi la Nel 1460 Chayim de Yona acquista 40 riceve in consegna. quintali di formaggio da un cristiano per riven- A Salemi, come a Erice e a Palermo, gli derli a Muxa Chilfa di Trapani,105 che lo avreb- ebrei effettuano numerosi acquisti di mosti, vi- be esportato a Gaeta; probabilmente i due sono no, uve, per ottemperare all’obbligo rituale di soci in affari. fornire vino kashèr alla comunità ebraica. I Antonio de Cappasanta, tra i maggiori documenti attestano questo mercato. Nel 1425 mercanti cristiani di formaggio, nel dicembre Salomone Siciliano acquista un vegete (misura) 1492 risulta debitore di Yona de Yona e costretto di mosto bianco da maestro Cicco de Iurato.100 ad impegnare tutto il formaggio della sua man- L’acquisto di mosto prodotto da cristiani av- dria di vacche; il contratto prevede che il for- viene secondo modalità che devono assicurare maggio fosse trasportato nel magazzino di Maza- all’ebreo la garanzia di ottenere un prodotto ra o in quello di Castellamare secondo la scelta kashèr, per cui nei contratti vengono specificati del creditore. Yona mette a disposizione 8 salme sia la qualità delle uve, sia i tempi e i termini di sale pro salando dictum caseum in civitate della consegna. Drepani,106 da cui deduciamo che i due doveva- Numerose sono le società di affari tra no essere soci. ebrei e cristiani. Nel 1425 il nobile Ferruccio de Nell’elenco dei prodotti siciliani lo zuc- Palmerio, e gli ebrei Tellus Romano e Busacca chero è una voce significativa, ed esso, infatti, de Aidono creano una società per la vendita di si trova ai primi posti nella lista delle esporta- vino, in cui il guadagno sarebbe stato equamente zioni. Durante il Medioevo lo zucchero è consi- diviso.101 Anche il cristiano Giovanni de Conti- derato un articolo di lusso e in Sicilia, fino alla chio e l’ebreo Josef de Gabrieli, entrambi di Sa- metà del XIV secolo, venduto solo da farmacisti

97 Ivi, vol. 7, Salemi 25 maggio 1425, c. 213r. 102 Ivi, Salemi 21 maggio 1425, c. 208v. 98 Ivi, vol. 9, Salemi 11 luglio 1445, c. nn (carte 103 Ivi, vol. 12, Salemi 14 marzo 1490, c. 7v; ivi, non numerate). Salemi 14 marzo 1490, c. 10v. 99 Ivi, Not. Brando Francesco, vol. 1, Salemi 16 104 Ivi, vol. 9, Salemi 8 ottobre 1446, c. nn; AST, Ottobre 1492, c. nn . Not. Giovanni Castiglione, Trapani 27 Marzo 1460, 100 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- reg. 7, cc. 207v-208r; Simonsohn, vol. 14, p. 9481 rino, vol. 7, Salemi 5 febbraio 1425, c. 151v; ivi, vol. 105 AST, Not. Giovanni Castiglione, Trapani 27 6, Salemi 10 ottobre 1440, c. 19v; ivi, vol. 9, Salemi Marzo 1460, reg. 7, cc. 207v-208r; Simonsohn, p. 16 ottobre 1446, c. nn. 9481, vol. 14. 101 Ivi, vol. 7, Salemi 2 Aprile 1425, c. 193v. 106 BCS, AS, Notarile, Not. Brando Francesco,

102 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

e droghieri, prima di diventare un prodotto in- bellus,114 Salomone de Salvato di Mazara, magi- dustriale.107 La maggior parte delle operazioni di ster Azarono de Lu Medico, chirurgo di Paler- coltivazione e produzione si concentrano, den- mo.115 tro o intorno alla città, specialmente a Palermo. Non possono mancare le attività artigia- Grazie a due documenti datati 5 gennaio nali dei fabbri ferrai. Cicco de Mercatante di 1492, sappiamo che a Salemi c’è una conceria Salemi vende a Bracono de Manalectulu di Mar- gestita da ebrei, chiamata la cunzaria nova in sala 2 quintali di ferro.116 Nel 1447 “Busarellus” contrada di la funtana, i cui proprietari sono Palumbo e il figlio “Samaon”117 entrambi fabbri, Zabano de Michiseri, Lanctano de Layti, Muxa vengono ingaggiati, tramite il procuratore di de Amorano e Lucio de Mixillemi di Mazara. Lu- Manfredi Abatellis di Palermo, per la fabbri- cio de Mixillemi trasferisce la sua parte al figlio ca di due scuris, due zapponi, due perni e altri Chanino, che aveva raggiunto la maggiore età; strumenti di ferro, una mannara di mulino più ma successivamente Chanino e Nissim il fratello, grossa […] piena d’acciaio ad opus molendini, vendono a maestro Taddeo de Petralia la loro quattro cerchi di ferro per il fuso del mulino, parte cum stivilibus et apparatu suo.108 una mannara per tagliare i cantuna, un mar- I conciatori di Salemi e del territorio della tello per fabbricare, uno scalpello grande, tutto Sicilia non preparano pelli preziose, come avvie- per 12 grani d’argento.118 Samaon Palumbo pos- ne in altri territori italiani, né sono legati ai pel- siede anche una bottega ad Alcamo.119 licciai; essi lavorano soprattutto pelli di bovini Sono registrati casi di società tra fabbri per cuoi o modeste pelli di ovini, conigli e alcu- ebrei di diverse comunità, come Busacca Aituni ni pochi animali selvatici.109 A Palermo si trova di Palermo e Salomone de Musudo di Salemi.120 uno dei più grandi depositi di pelli, al quale si Sono attestati casi in cui un cristiano, come Car- riforniscono gli ebrei di Salemi, Alcamo, Marsa- lino de Cammarata fabbro di Palermo, viene as- la e Mazara.110 sunto per 5 mesi nella bottega del fabbro Muxeni Tra i mercanti ebrei di Salemi, anche Jo- de Gaczellu di Salemi.121 sef de Gabrieli111 che insieme Jusifo e Yona de Le stoffe vengono distinte in base alla pro- Yona,112 compra la lana grezza appena tosata, venienza; a Salemi sono attestate quelle di: Belvì, per poi lavorarla e venderne il prodotto finito. Firenze, Barcellona, Maiorca, Bruges, Londra e Nel 1436, l’ebreo Merdoc Calabrensis in di Frisi (?). Possono, anche, essere classificate società con un cristiano lavora il cotone ad fa- per qualità, come l’albascio, e per varietà, ad cendi bombicem.113 esempio specificandone il colore, coloris cilestri, Nel corso del Quattrocento altri medici pavunazzi, musti piliri. magistri sono presenti nella comunità ebraica Fra i maggiori commercianti di panni salemitana: i magistri medici Sansone de Mira- presenti a Salemi figura Muxa de Muxarella di

vol. 1, Salemi 7 dicembre 1492, c. nn (non numerate). rino, vol. 5, Salemi 20 febbraio 1436, cc. 165v-166r. 107 S. Simonsohn, Tra Scilla e Cariddi. Storia de- 114 Ivi, vol. 6, Salemi 10 Ottobre 1440, c. 19v. gli ebrei in Sicilia, Viella, 2011, pp. 371-375. 115 ASPA, R. Cancelleria, Palermo 10 Giugno 108 BCS, AS, Notarile, Not. La Rocca Pirro, vol. 1441, reg. 76, cc. 462 r-v. Simonsohn, doc. 2640, vol. 14, Salemi 5 gennaio 1492, cc. 90r-v. Doc. 271; ivi, 5. Not. La Rocca Pirro, vol. 14, Salemi 5 gennaio 1492, 116 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palmeri- cc. 90v-91r-v. no, vol. 7, Salemi 20 marzo 1425, c. 184v. 109 Precopi Lombardo, Le comunità ebraiche del 117 Il notaio cristiano storpia i nomi Busakello e trapanese, cit., p. 493. Simeon, cosa non insolita tra i notai del 400. 110 Lagumina, vol. III, p. 154, 27 agosto 1492. 118 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palmeri- 111 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo no, vol. 9, Salemi 7 Febbraio 1447, c. nn. Palmerino, vol. 7, Salemi 23 Ottobre 1424, c. 76v. 119 Ivi, vol. 6, Salemi 26 ottobre 1440, cc. 27v 28r. 112 AST, Not. Giovanni Castiglione, Trapani 10 120 Ivi, vol. 9, Salemi 13 settembre 1446, c. nn. Luglio 1467, reg. 14, c. 239v.; Simonsohn, p. 9579, 121 ASP, Notarile, Not. Giovanni Traverso, Pa- vol. 14. lermo 20 dicembre 1427, reg. 773, c. nn.; Simonsohn, 113 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- vol. 9, p. 5938.

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Marsala, prestatore a cristiani e a ebrei, apparte- due gruppi, così composti: da una parte Seldana nente ad una facoltosa famiglia siciliana. Come si con due figli, dall’altra Fatima con il figlio, una evince dai contratti, spesso una stessa persona è serva Strabona e Sisa la settima serva con il pol- legata a più attività; la polifunzionalità nel lavoro lice troncato; Ferruccio sceglie il secondo gruppo, è un fatto più che naturale. quello di maggior valore. I due soci si denunciano a vicenda. Fer- ruccio de Palmerio accusa Josef de Gabrieli123 di Mezzi di trasporto detenere Sisa ingiustamente, lo stesso giorno Jo- sef presenta una contro denuncia a Ferruccio,124 Il principale mezzo di trasporto e carico perché non considera equa la divisione fatta. In- durante l’epoca aragonese sono muli ed asini. fine, risolvono la disputa, inserendo Sisa nel pri- Il mercato di animali da soma è basilare per mo gruppo di schiavi e infine si affidano al lancio l’economia dell’isola e in questo settore gli ebrei della moneta, testa o croce. mantengono il monopolio in molte città. Alla fiera Molto probabilmente gli schiavi provengo- di Salemi partecipano molti mercanti ebrei, come no da Trapani, dove è attivo un gruppo di ebrei attestano molti atti notarili che ci danno la misu- che si dedica al commercio con Tunisi; e proprio ra della loro intensa attività , la quale si estende la prima metà del XV secolo è a Trapani il pe- alle più importanti fiere della Sicilia occidenta- riodo più attivo nel commercio di schiavi neri o le. Commercianti di cavalli sono Yona de Yona e saraceni non battezzati.125 Merdoch Calabrensis; di muli maestro Samuele Le famiglie più ricche della comunità ten- de Cuino e Gaudio de Gabrieli, di asini Salomone gono in casa degli schiavi. L’impiego di schiavi di detto “Vitello”. Nel 1488 Merdoch Calabrensis e altre religioni nelle case ebraiche è necessario per Nissim de Ficare risultano soci nel commercio dei le celebrazioni dello Shabbat e delle altre ricor- muli; essi comprano anche dalla terra Iuliane e renze religiose, per l’accensione delle luci e per il vendono in tutta la provincia.122 servizio a tavola.126 Le bestie da soma, cavalli muli o asini, vengono differenziate in base al colore del pe- lo, ad esempio xaure, clari, murelli, moresco, Prestiti e cambio di denaro liardi. Inoltre è importante sapere se sono im- bardati cioè muniti di sella, redini, pettorali e Gli atti di prestito sono rari a Salemi, ma sottopancia. non mancano: l’11 ottobre 1424 Masio de Scan- nariato chiede in prestito del denaro a Josef de Gabrieli,127 e sei giorni dopo lo stesso Joseph pre- Decreto degli schiavi sta denaro ad Antonio de Milagiglia (?).128 Josef de Gabrieli e Yona de Yona, i più im- Unica attestazione di un mercato degli portanti mercanti della comunità, esercitano an- schiavi a Salemi è un documento del 1424. Da es- che il prestito ad interesse: Chayim de Yona, di so sappiamo che Ferruccio de Palmerio cristiano Trapani fratello di Yona de Yona che è cambiava- e Josef de Gabrieli, hanno in società sette schia- lute, nel 1486 subisce una multa per la considere- vi saraceni tra grandi e piccoli, femmine maschi, vole somma di 200 onze e tre mesi di reclusione, tra cui una schiava con il pollice troncato; que- per aver cambiato ducati veneziani a un tasso sti schiavi devono essere divisi equamente. Josef maggiore di quello stabilito dalle autorità.129 concede a Ferruccio di scegliere per primo fra i Dai documenti esaminati si evince che la

122 BCS, AS, Notarile, Not. La Rocca Pirro, vol. 126 A. Scandaliato, Schiavi di ebrei ed ebrei schia- 14, Salemi 3 ottobre 1488, c. 25v. vi nel Quattrocento siciliano, in «Nuove Effemeridi», 123 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palmeri- XIV (2001) n. 54, pp. 20-29. no, vol. 7, Salemi 1 dicembre 1424, c. 117bis r-v. 127 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palmeri- 124 Ivi, Salemi 1 dicembre 1424, cc. 118bis r-v. no, vol. 7, Salemi 11 ottobre 1424, c. 45r. 125 F. Coppola, Ebraismo a Trapani. Traffici nel 128 Ivi, Salemi 16 ottobre 1424, c. 55r. Mediterraneo occidentale, in «La Fardelliana», 14 129 ASP, R. Cancelleria, Palermo 8-28 Ottobre (1995), pp. 184-157. 1486, reg. 163, c. 143r; Ibid.; Conservatoria di Re-

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comunità ebraica è una comunità di lavoratori contratto di matrimonio è redatto da Siminto attivi; li ritroviamo dovunque, nelle campagne Chirchena, notaio degli ebrei a Trapani.134 come dipendenti ma anche come proprietari per All’interno della famiglia patriarcale la produzione di cereali e di vini; nelle mandrie ebraica, il matrimonio assume una valenza an- per la produzione casearia; nelle concerie, come tropologico-giuridica, ed esso diventa una vera commercianti, anche di panni, a livello locale e e propria alleanza tra clan familiari. per alcuni periodi anche a livello territoriale.130 In un documento del 1424 viene descritto In realtà l’ebreo è più siciliano dei siciliani. Nel un raro caso di emancipazione femminile: Lu- Medioevo l’uomo è pellegrino sulla terra di Si- cio Galelli emancipa dalla patria potestà la figlia cilia; non ha un solo mestiere, non vive in una Zusa, che dovrà sposarsi con Sabet de Panormo, sola città, non si lega ad una sola casa, non c’è aggiungendo che dictam Zusam posse contraere radicalmento delle famiglie; si vive in un con- vendere testari codicillare tam in judicio quam tinuo mutamento, si va dove la situazione am- extra et omnia et singula facere contra qualibet bientale offre un miglior sistema di vita: non è persona sui juris facere […]. l’uomo padrone della terra ma la terra padrona L’emancipazione della donna avviene a dell’uomo.131 dodici anni e mezzo secondo il diritto rabbinico. Infatti a questa età la donna viene considerata fisicamente matura e legalmente in grado di con- Frammenti di vita familiare trarre matrimonio.135 La dote di Zusa consiste in: thenimentum Ricchi di informazioni sulla vita comuni- unum domorum in terre Marsalie in quarterio taria sono i contratti matrimoniali e i testamenti Santi Francisci […] guardagore unum de scar- i quali, grazie anche agli inventari ad essi alle- leto cum viginti duobus buctonis de perulis cum gati, ci consentono di descrivere aspetti sia della ysmaltys item par unum de catinellis de argento vita del singolo sia della famiglia. 132 item in pecunia numerata uncias duas item cul- Il nucleo della società ebraica siciliana è tram unam de seta. I notai cristiani che redigo- la famiglia, fondata sul matrimonio e santifica- no i contratti matrimoniali fanno, quasi sempre, ta dalle tradizioni e dal rituale, pur se attacca- riferimento alle ketubbot in ebraico e citano i no- ta agli interessi materiali ed alla considerazione tai ebrei, come in questo caso, pro ut de promis- sociale.133 sione predicta asseritur contentum in quadam Il matrimonio è legalizzato da due atti: jncutuba scripta manu Zaccarelli Greco. Sac- quello ebraico della ketubbah, corredata dalla carello Greco oltre ad essere il notaio ebreo di cosiddetta nedunja, ossia l’elenco dei capi da Salemi è anche il tesoriere della giudecca, ma di- corredo, e quello Notarile, non ebraico, che, di versi documenti attestano che è denunciato per solito, precede quello ebraico e serve a raffor- abusi riguardanti la giurisdizione sugli ebrei di zarne la validità giuridica erga omnes. Salemi, da lui eseguiti senza l’autorizzazione del Nel 1445 Vegnamino de Minichi, ebreo di Dienchelele (forma siciliana per giudice generale Corleone, regala a Perna, figlia di sua moglie in ebraico dayan kelal) Moisè de Bonavoglia. In Stella e del precedente marito Xibiten Uxixi, sua difesa Saccarello controbatte di essere stato ebreo di Salemi, per il suo matrimonio con Ma- nominato giudice direttamente da Moisè de Bo- nuele da Sciacca, parte della dote. Anche Nis- navoglia e di aver agito con piena autorità.136 sim, fratello di Perna, vende una casa a Salemi Lucio assegna alla figlia Zusa e al futuro per aggiungere 24 tarì alla dote della sorella. Il marito Sabet, con la formula presente et reci-

gistro, reg. 870, c. 41v; reg. 1068, cc. 65r, 375r-376r. 134 AST, Notarile, Not. Giacomo Pittacolis, Cor- Simonsohn, vol. 7, doc. 4963. leone 3 Maggio 1445, reg. 47, cc. 118r-119r. S. Si- 130 M.L. Garaffa, Caratteri topologici dell’inse- monsohn, pag. 10912, vol. 16. diamento ebraico nella Sicilia occidentale, in “Italia 135 A. Scandaliato, L’ultimo canto di Ester, Don- Judaica”, 5, pp. 268-295, cit., pp. 273-274. ne ebree del Medioevo in Sicilia, Sellerio, Palermo 131 Ivi. 1999, p. 43. 132 Simonsohn, Tra Scilla e Cariddi, cit. p. 423. 136 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- 133 Ivi. rino, vol. 7, Salemi 30 settembre 1424, cc. 38r-v.; 21

105 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato piente ab eo dedit assignavit materassi purpuri- di divisione dei beni al momento della morte gni, cuscini, tovaglie e tutto ciò che poteva ser- di Josef de Gabrieli, marito di Serona, forni- vire all’interno della casa, oltre ad un prezioso sce informazioni utili per ricostruire il quadro guardacorium corbetto de scarleto cum bucto- economico della famiglia. Nel contratto del 2 no- nis viginti duos de perulis cum ismaltis. Lucio vembre 1440 Serona, non avendo figli, divide i confessa anche di aver dato a Sabet un’onza beni del marito defunto, con i cognati, Gabriele delle due dovute, mentre promette di dargli l’al- de Gabrieli e Sadono de Gabrieli, maggiorenni tra locobanci hinc ad annum unum continum et e testanti anche per Manaxe, Xibiteni e Salo- completum. mo all’epoca minorenni. A Serona va una parte In calce al documento troviamo le firme in dell’eredità, 30 onze e alcuni capi di corredo sti- latino di ebrei della comunità: Saccarello Greco, mati da comuni amici ad usum dotis, del valore Samuel Romano, magister Anellus Ysachi, Nic- di 15 onze,143 fra cui: unum lintheaminun agu- sim de Xadono, Nixim Greco, Busacca Furecto, cerium, par unum lintheaminun alborum, du- Perrone della Stella e Matteo Fanuzza.137 pleria duo nova cannarum quattuor, cortenam Negl’inventari sono presenti anche oggetti unam albam, cultram unam albam, cuperto- d’uso quotidiano come caldaria duo judaica de rium de percho, mantum unum de florentia mu- mensa.138 liebre, guarnacia (?) unam muliebrem coloris Il tutto è destinato a rallegrare la vita dei cilestri, tobalias duas agucerias, caldaronum giovani sposi e anche a mettere in mostra la po- unum, unum mataracium. Serona si dichiara sizione sociale delle loro famiglie. I matrimoni soddisfatta della dote ricevuta, la casa coniugale sono considerati tra i giorni più festosi nella vita sarebbe rimasta a lei. degli ebrei siciliani e vengono celebrati con gran- I cognati soci del fratello defunto Josef, ri- di cerimonie.139 Tanto che le feste nuziali non cevono da Serona: alcuni oggetti contenuti nella sfuggono all’attenzione degli esattori delle tas- casa di Serona e Josef, quattro materassi cum se; la gabella jocularia (tassa per il coniugio) è butana sitalora, cuscini, coperte, mantinum proprio una tassa riscossa in occasione di queste panni de florentia coloris rosati in foderato celebrazioni, come in occasione delle nascite.140 cindato rubio, lenzuoli, tovaglie, diverse calda- Altro caso di emancipazione femminile ie, attrezzi per lavorare la terra, oltre a gioielli, dalla patria potestà per avere la facoltà di testa- perulas septuaginta quatuor filatas in simul et re, è quello di Gemila, figlia di Salomo de Xibi- quatuor buctunellos de perulis et sutam (?) de liano, moglie di Samuel de Sadono.141 Lo stesso argento deorato, diversi armadi e caxiam di di- giorno infatti Gemila di fronte al notaio, jacens verso materiale, scrignum unum neapolitanum in lecto infirma sana tamen mente licet corpore pictum.144 languens, detta le sue ultime volontà. Nomina Molti degli oggetti che Serona trasferisce suos heredes particulares David et Mulgajra, fi- ai cognati sono pegni di cristiani che sarebbero gli del primo marito Samuel de Sadono, e suum rimasti alla famiglia fino a quando il debito non eredem universalem Salomonem suo padre, a fosse stato pagato; ciò conferma che Josef de Ga- cui ritorna la sua la dote.143 brieli e i fratelli esercitano a Salemi il prestito su Una fra le più note famiglie della giudec- pegno, come in altre terre della Sicilia. ca salemitana è quella dei de Gabrieli. Un atto La famiglia de Gabrieli è anche bene istru-

Aprile 1425, cc. 203 bis r-v. pali e un drappo sopra, successivamente fu eretta 137 Ivi, 6 novembre 1424, c. 96v. all’esterno e prese la forma di un baldacchino: C. 138 Ivi, 19 dicembre 1424, c. 123bis r. Colafemmina, Nozze nella Oria ebraica del secolo 139 Il rito nuziale ebraico si svolgeva sotto il bal- IX, Oria 1988, p. 41. dacchino, in ebraico huppah, che anticamente era 140 Simonsohn, Tra Scilla e Cariddi, cit., p. 429. la tenda o la capanna dove la sposa veniva condotta 141 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- in corteo per trascorrere la prima notte di nozze con rino, vol. 7, Salemi 7 aprile 1425, cc. 194v 195r. lo sposo. Nei primi secoli dell’era volgare il padre 142 Ivi, 7 aprile 1425, c. 195r. dello sposo usava erigere la huppah con drappi pre- 143 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- ziosi. Nel Medioevo la huppah venne in primo tem- rino, vol. 6, Salemi 2 novembre 1440, cc. 28r-v. po costruita all’interno della sinagoga con quattro 144 Ivi, 2 novembre 1440, cc. 28r-v.

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ita, infatti, tra i beni in divisione, risultano dei de Presto che vende una proprietà costituita da pecia librorum judaicorum viginti duo. Il libro un petium plante cum terra vacua […] e vine- è un oggetto prezioso, segno di prestigio sociale, ale coniunncto dicte plante, posta in contrada costoso e per questo inserito tra i beni di fami- Sinagia.149 glie benestanti. Nel 1424 donna Sitta, moglie di Leone Al momento del matrimonio Serona e Josef Xaro, iacens in lecto infirma corpore languens, scelgono il regime alla latina, cioè a comunione detta il suo testamento, nominando suoi eredi dei beni tra i coniugi, secondo la consuetudine particolari la figlia Beneta, alla quale va la dote, cittadina, mentre altri ebrei, preferiscono quel- e i figli Nixim Jacob e David Ysac avuti dal pri- lo ad morem grecorum, a separazione di beni. mo matrimonio, stabilendo che nel caso di morte Nel contratto matrimoniale di Bracha de degli eredi particolari, l’eredità sarebbe anda- Xibiliano, di Salemi, e Suna, figlia del defunto ta al marito, Leone Xaro, erede universale.150 David de Malta e Lachayna di Mazara, habito et L’appellativo domina, è un segno di distinzione firmato secundum legem Mosaycam iudeorum che deriva dall’antico Madonna “mia signora”; et secundum iura communia vulgo dicta a la è una forma usata quando si ha grande rispetto Greca, i contraenti scelgono la separazione dei della persona ed è sempre seguito dal nome , ma beni. Inoltre la mamma della sposa Lachayna e è molto raro trovarlo parlando di donne ebree, i fratelli promettono alla coppia la dote, compo- come inve avviene in questo caso per donna Sit- sta da tre letti, 10 onze in contanti e una tenda.145 ta. Il regime patrimoniale alla greca è più Gli ebrei più ricchi e più illuminati lascia- compatibile con lo spirito e il significato della no in eredità beni mobili o immobili alla comuni- ketubbah ebraica che comprende, oltre all’in- tà in cui vivono. dicazione della dote, tutta una serie di clausole Nel caso del testamento di magister Lucio tendenti a garantire alla donna l’indipendenza Xaro, viene lasciata in eredità alla giudecca di economica per compensare la sua inferiorità Salemi una casa adatta per il bagno rituale dei sociale, consentendole di gestire in modo auto- giudei. 151 nomo i beni descritti nei contratto che i fami- Nel 1452 Iuffo de Yona, di Monte San Giu- liari disponevano secondo le loro possibilità.146 liano, nel suo testamento destina alla sinagoga Questi sono separati da altri beni del patrimo- di Salemi 5 tarì, una certa quantità di olio alla nio familiare e restituibili in caso di divorzio o sinagoga di Monte San Giuliano, e alcuni beni di morte del marito. La comunione dei beni, sta- mobili e capi di abbigliamento da lutto a varie bilita al momento del matrimonio in conformità persone.152 alle consuetudini locali, comprendeva non i beni acquistati durante il matrimonio, ma la dote.147 Non mancano casi in cui le vedove ammi- Nuclei familiari e cariche amministrative nistrano gli affari dei mariti defunti, come avvie- ne ad esempio pe Gaudiosa, vedova di Azarone La famiglia de Gabrieli, in particolare Jo- de Fadali, la penale fa i conti con il socio del ma- sef esercita l’attività di prestito ad interesse. Il rito Antonio de Mangogna, per delle somme che prestito è spesso camuffato tramite anticipi di de- quest’ultimo doveva al primo.148 naro o di prodotti di vario tipo. Oppure Marzuca vedova di maestro Musa Esercita funzioni di proto tra il 1424 e il

145 AST, Notarile di Mazara del Vallo, Not. An- 150 Ivi, Not. De Guisardo Palmerino, vol. 7, 17 drea Polito, Mazara 23 giugno 1491, reg. 2816, cc. settembre 1424, c. 22v. 109r-110r.; Simonsohn, vol. 16, p. 10541. 151 Ivi, Not. De Guisardo Palmerino, vol. 9, Sale- 146 Scandaliato, Judaica minora sicula, cit., p. 196. mi 29 novembre 1446, c. nn (non numerate); Scanda- 147 Ivi. liato-Mulè, La sinagoga e il bagno rituale degli ebrei 148 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palmeri- di Siracusa, cit. no, vol. 7, Salemi 25 marzo 1425, c. 186v. 152 AST, Not. Nicolò Saluto, Monte San Giuliano 149 Ivi, Not. De Guisardo Palmerino, vol. 5, Sale- 19 ottobre 1452, reg. nn., c. nn; Simonsohn, vol. 16, mi 30 gennaio 1436, cc. 126v-128r. p. 10503.

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1437, ed è attivo in varie attività commerciali: Nissim è proto della giudecca di Salemi si- lana,153 biancheria, formaggio, vino, frumento, curamente per almeno 13 anni dal 1424 al 1437, compravendita di terreni e anche di schiavi. 154 poichè per Salemi non disponiamo di documenti Egli, inoltre, crea società di lavoro e commerciali anteriori al 1424. Evidentemente all’interno del- costituite da soli ebrei o da ebrei e cristiani. la comunità di Salemi si manifesta la tendenza, L’atto di divisione dei beni al momento del- come in altre città siciliane, a prolungare la ca- la sua morte, avvenuta intorno al settembre del rica di proto oltre l’anno previsto, cumulandola 1440, ci fornisce informazioni utili per ricostruire con quella di Rabbino, molto più lunga. Sacca- il quadro economico della famiglia. Serona la mo- rello tesoriere della giudecca, come abbiamo già glie, dal momento che non aveva avuto figli, divi- visto è denunciato più volte per aver usurpato de il patrimonio con i cognati, Gaudio e Sadono ruoli che non gli competevano, riguardanti la de Gabrieli, rappresentanti dei fratelli Manaxe, giurisdizione sugli ebrei di Salemi, senza l’auto- Xibiteni e Salomo entrambi minorenni,. I beni at- rità del Dienchelele (o giudice generale) maestro testano l’elevata posizione sociale della famiglia. Moisè de Bonavoglia. Una prima volta nel 1424 Si tratta di oggetti di gran valore, pignorati a ga- 157una seconda nel 1425158. In entrambi i casi si ranzia del debito, per prestiti erogati a cristiani. difende dichiarando di essere stato, in realtà, Questo conferma che Josef de Gabrieli, in società nominato giudice direttamente da Moisè de Bo- con i fratelli era uno dei più importanti prestatori navoglia e di aver agito quindi con piena auto- di Salemi. rità. Altra famiglia, con un ruolo di primo piano, Sempre Saccarello, come notaio della è quella degli Xaro. Leone Xaro è uno degli ebrei comunità, è menzionato in un contratto matri- più ricchi e illuminati della comunità come abbia- moniale redatto presso un notaio cristiano che mo gia riferito alla sua morte, avvenuta all’incir- specifica come esistesse un precedente contratto ca nel 1446, egli lascia in eredità alla giudecca di ebraico, in quadam jncutuba scripta manu Zac- Salemi una casa adatta per il bagno rituale. Il 25 carelli Grecu. novembre 1437, insieme a Zaccarello Greco e Xa- lomo de Misudo, anticipa per tutta la comunità 40 onze di una tassa imposta dal sovrano. 155 Aron ben Gershon Abu al-Rabi a Salemi Dal testamento di donna Sitta, moglie di Leone, morta nel 1424, sappiamo che dal matri- Aron ben Gershon Abu al-Rabi159 è con- monio era nata una figlia, Beneta, che riceve la siderato il più importante esponente della let- dote; il resto del patrimonio è destinato ai figli teratura ebraica siciliana160 e “la figura più in- Nixim, Jacob e David de Ysac avuti dal suo primo teressante nella vita intellettuale siciliana nel matrimonio. 156 Medioevo”.161 Della famiglia Greco conosciamo solo i no- Il 27 Settembre 1437 lo ritroviamo in visita mi dei fratelli Saccarello e Nissim. a Salemi per nominare come suo procuratorem

153 Compra la lana grezza appena tosata, per la- pubblicati in «Materia Giudaica», XV-XVI (2010- vorarla e vendere il prodotto finito. 2011), pp. 357-363: 359; Ead., Autori ebrei siciliani 154 Possiede, in società con Ferruccio de Palme- dal XII al 1493, in La polemica judeo-cristiana en rio, sette schiavi saraceni. Hispania, The Juish-Christian Controversi in Hispa- 155 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- nia, in «Iberia Judaica» 2 (2010), pp. 264-265. rino, vol. 8, Salemi 25 novembre 1437, cc. 105r-v. 160 Cfr., L. Zunz, Geschichte der Juden in sicilien 156 Ivi, vol. 9, Salemi 14 gennaio 1447, c. nn. in Id; Zur Geschichte un Literatut, Berlin 1845, pp. 157 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palme- 518-520; la traduzione italiana dell’opera eseguita rino, vol. 7, Salemi 30 settembre 1424, cc. 38r-v. da Pietro Perreau si trova in “Archivio Storico Si- 158 Ivi, Salemi 21 aprile 1425, cc. 203bis r-v. ciliano”, N. S. anno IV, Palermo 1879, pp. 69-113; 159 Su questo personaggio si veda: A. Scandaliato, J. Perles, Ahron ben Gerson Aboulrabi, «Revue des Astrologia e qabbalah, in M. Perani (cur.), Percorsi Études Juives», 21 (1890), pp. 246-269. e incroci della mistica ebraica in Italia, Atti del con- 161 Roth, Jewish intellettual Life, cit., pp. 326- vegno internazionale, Ravenna 1-3 settembre 2010, 27; Id, The History of the Jews in Italy, Philadelphia

108 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

actorem factorem nuncium il neofita Guillermo Gerusalemme e Crimea. A Gerusalemme disputò de Ferrerio. Guillermo doveva amministrare i con i Caraiti, conobbe diversi cristiani e s’im- suoi beni e fare i suoi interessi sia a Salemi che a pegnò in discussioni teologiche sia con cristiani Palermo, dove Abu al-Rabi possedeva delle case siacon musulmani. Sembra che, mentre si trova- da restaurare.162 va a Roma, abbia incontrato il papa Martino V Appartenente ad una famiglia di dotti rab- e i suoi cardinali, i quali gli posero il problema bini di , non è nota la data della sua na- se l’uso dei cherubini nel Santo dei Santi non scita ma, dal momento che in diverse occasioni fosse in contrasto con il secondo comandamen- riferisce di scambi culturali con il noto Dienche- to.164 Abu al-rabi ebbe uno spirito critico molto lele degli ebrei di Sicilia, Mosè Bonavoglia,163 che forte, che lo portò ad esprimere le sue idee libe- egli definisce il saggio, il principe Mosè Hefets, ramente e lo rese famoso, appunto, per la libertà autore di un oroscopo e morto intorno al 1446, di pensiero. Particolarmente critico fu nei con- questa data è presa come riferimento per l’unica fronti degli ebrei siciliani che accusava di essere sua opera pervenutaci e per inquadrare alcune ignoranti e presuntuosi. sue vicende biografiche. Egli stesso ci fornisce informazioni sulle La sua presenza a Salemi nel 1437 Aron sue opere: una grammatica ebraica intitolata ben gershon Abu al-Rabi ci dà una ulteriore Ha-Meiaššer (Colui che rettifica), un trattato te- conferma del periodo in cui visse, cioè la prima ologico, uno scritto sull’anima, Sefer ha-Nefeš, metà del XV sec. un’apologia della Legge scritta e orale, Matteh Il padre Gershon, di cui il figlio Aron cita Aharon che tratta anche argomenti cabbalistici, talvolta le sentenze, era astronomo; il suocero oltre a, Nezer ha-Qodeš (Corona della Santità), Mosheh Gabbai, che visse a Teruel e Maiorca e Perah ha-Elohut (Il fiore della divinità). Egli le fu autore di un commento biblico, aveva lasciato cita nel suo supercommentario al commento di la Spagna per il Nord Africa nel periodo delle Rashi al Pentateuco, composto probabilmente persecuzioni del 1391 ed era già morto nel 1443. nel 1420, di cui esiste un manoscritto incomple- I fratelli di Aron anch’essi esegeti della bibbia, to,165 con molte lacune, pubblicato a Costantino- erano: Shallum, Baruch, Joseph, Moses e Isaac. poli all’inizio del XVI secolo, da Samuel Almo- Non si sa se Aron ben Gershon Abu al-Rabi la- snino, Moses Albelda e Jacob Canizai, dal titolo sciò la Sicilia nel 1450, quando nell’isola si diffu- Perushim le-Rashi.166 L’opera testimonia l’am- se un movimento messianico, specie nella Sicilia piezza degli interessi culturali di Abu al-Rabi orientale e a Catania, che indusse molti ebrei a che comprendevano anche studi filosofici e in tentare di raggiungere la Palestina. particolare quelli aristotelici.167 Quando egli si recò a studiare a Treviso, Egli criticò Rashi, Nahmanide e gli antichi conosceva già, come altri ebrei siciliani, l’ara- haggadisti; s’interessò di abbalah e citò Recana- bo e doveva aver iniziato col padre gli studi di ti e un commento al libro Sefer yexirah, ma non astrologia, di filosofia e degli oroscopi. Viaggiò conobbe probabilmente lo Zohar.168 molto nei paesi del Mediterraneo in Egitto, Siria,

1946, pp. 209 e 242. scripts in the Bodleian Library, Oxford 1886, (MSS. 162 BCS, AS, Notarile, Not. De Guisardo Palmeri- No. 2245); cfr., inoltre Catalogue of the Hebrew no, vol. 8, 27 Settembre 1437, c. 7r. manuscripts in the Bodleian Library: Supplement 163 Zunz definisce Mosè Bonavoglia “celebre per of addenda and corrigenda to Vol.1 (A. Neubauer’s scienza ed eloquenza”. Catalogue), diretto da Malachi Beit-Ariè, ed. R.A. 164 Cfr. Vogelstein–Rieger, Geschichte der Ju- May, Oxford 1994, col. 424. den in Rome, cit., pp. 68. L’argomento è ripreso in 166 Cfr., M. Stenschneider, Catalogus l ibrorum un recente ampio e ricco saggio, in appendice al quale hebeorum in Bibliotheca Bodleiana, Berlino 1852- c’è la traduzione in inglese del Perushim le-rashi, f. 60. 91v; cfr., E. Lawee, Graven Images, Astromagical 167 Cfr., K. Kohler, Aron ben Gershom Abu al Cherubs, and Mosaic Miracles: A Fifteenth-Century Rabi of Catania, in The Jewish Encyclopedia (12 Curial-Rabbinic Exchange, in «Speculum» 81 (2006), voll.), New York 1901-6. pp. 754-795. 168 Scandaliato, Autori ebrei siciliani dal XII al 165 Neubauer, Catalogue of theHebrew Manu- 1493, in La polemica judeo-cristiana en Hispania,

109 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato

Il casato ebraico Yona fra Trapani, Alcamo, Sa- Giuliano, nel novembre del 1432 sposa Stera, fi- lemi, Mazara, Marsala e Monte San Giuliano glia di Beniamino Chilfa che, per pagare la dote della figlia vende per 10 onze una casa ad Alcamo, I contratti dei notai di Salemi, che datano in contrada S. Maria, secus domum archipresbi- a partire dal 1424 e proseguono in modo quasi teri terre predicte.173 ininterrotto fino all’espulsione del 1492, ci con- Gli eredi del defunto Yona, che dev’essere sentono di documentare la presenza del clan fa- morto dopo il 1448, in particolare Xibiten, sono miliare degli Yona e dei suoi membri, di seguirne impegnati in un contenzioso con Graffeo de Graf- le attività economiche, la vita familiare, i rappor- feo di Salemi per un prestito di 8 onze, erogato ti sociali interni alla comunità e con l’Universitas dal padre, per il quale aveva avuto in garanzia i cristiana, in tutta l’area del trapanese. redditi in grano su un feudo.174 Xibiten e il fratel- Yona de Yona è senza dubbio, nella secon- lo Jusufo nel giugno del 1467 dopo alcuni anni si da metà del XV secolo, il leader della comunità dividono il patrimonio paterno.175 Nel gennaio del ebraica di Salemi e uno dei maggiori mercanti- 1476 lo stesso Xibiten e il figlio emancipato Mor- banchieri di Monte San Giuliano. dechay, vendono al cugino Chayim Yona figlio di Siamo in grado di ricostruire il profilo Jussu, alcune rendite a Salemi.176 biografico della sua famiglia e, anche se in modo Xibite figura come socio in affari del cugino approssimativo, per la straordinaria mobilità, le Yona figlio di Iussu, come vedremo, nel 1466.177 relazioni con altri membri del gruppo familiare, Nel 1467 vende, alla famiglia di Bona Lu Presti, presenti in diversi contesti dell’area del trapanese, due case a Marsala in contrada S. Matteo per 7 come attestano i contratti notarili di Monte San onze. Nello stesso anno Muxa de Yona, che figura Giuliano, Trapani, Mazara, Alcamo e Palermo. come cittadino di Alcamo, vende al fratello Yo- Un primo Yona de Yona compare nelle fon- na una schiava olivastram casanaticiam nomi- ti dei notai di Salemi relative al 1427;169 sappiamo ne Bercha con un neonato, cum eius filio quem che fu tesoriere della locale giudecca, insieme a habet ad mamillas mensium quattuor vel circa Chimeteo de Cra nel 1420 e quindi doveva già es- nomine Sadono, per 19 onze. Yona rivende il sere in età matura. Dovrebbe essere lo stesso Yo- neonato ad un suo parente Nissim de Yona che na che nell’ottobre del 1422 compare come socio reclama il bambino come figlio suo. La vendita è del noto banchiere trapanese Elia Sala.170 possibile con l’approvazione di Muxa fratello di Nella prima metà del XV secolo, questo Yona, perché il bimbo deve essere nutrito dalla Yona de Yona, originario di Monte San Giuliano, madre ancora per due anni.178 amministra i suoi affari attraverso soci che ven- Nel Maggio del 1468 i fratelli Yona, Manue- dono e comprano a suo e a loro nome, Samuel Ro- le e Fariono, identificati come cittadini di Alca- mano e Iacob de Ysac, (quest’ultimo proto della mo, si dividono i loro crediti. Yona aveva appena giudecca nel 1437), ed esercita il prestito ad inte- venduto 40 quintali di formaggio.179 L’acquisto del resse.171 Un Xibiten de Yona di Alcamo, di cui co- formaggio, caciocavallo veniva effettuato a Mar- nosciamo il nome di un fratello Iusifo defunto nel sala, Sciacca, Mazara e naturalmente a Salemi.180 1424,172 esercita il commercio di panni a Palermo, A Trapani Yona possedeva un vigneto con 7 mila ad Alcamo, a Monte San Giuliano negli stessi an- piante acquistato per 12 onze,181 a Monte S. Giu- ni e nel decennio successivo, potrebbe essere un liano un altro con 5 mila, acquistato per 15 onze.182 figlio di Yona. Un Xibiteni de Yona di monte San Da un testamento registrato a Monte San

The Jewish-Christian Controversi in Hispania, in 174 Simonsohn, 16, p. 9502. «Iberia Judaica» 2 (2010), cit., pp. 264-265. 175 Ivi, p. 9577. 169 T. Lo Jacono, Judaica Salem, Palermo 1990, p. 57. 176 Ivi, p. 9601. 170 Simonsohn, 14, pp. 9206-9207. 177 Ivi, 15, p. 9953. 171 Ivi, 16, p. 10486. 178 Ivi, p. 10044. 172 Ivi, p. 10488. 179 Ivi, p. 10051. 173 Cfr. A. Scandaliato, Momenti di vita ebraica 180 Ivi, p.10140. a Trapani nel Quattrocento, in Gli ebrei in Sicilia dal 181 Ivi, p. 10159. Tardo antico al Medioevo, Palermo 1998, p. 173. 182 Ivi, p.10160.

110 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

Giuliano nell’ottobre del 1452, conosciamo il investimenti nel settore delle tonnare come quella nucleo familiare di Iuffo de Yona che dev’essere di San Giuliano.189 Nei contratti trapanesi è de- stato fratello del primo Yona de Yona, ambedue finito cittadino di Trapani. A Salemi compra e attivi a Monte S. Giuliano nei primi decenni del vende case in tutta la città: nel quartiere Sant’A- XV secolo. Il testatore nomina eredi universali i gostino, quarterio Porte Castri seu macellorum, figli, Chayim, Minachem, Yona, Fariuni e Muxa, porta sancte Marie, nella giudecca e a Porta nati dalla moglie Cabila. Lega una certa quantità Aquila. Possiede diversi magazzini anche a Maza- di olio alla locale sinagoga e 5 tarì alla sinagoga ra e a Castellammare. di Salemi. Tutori degli orfani, Chayim de Yona e Commercia in frumento, formaggio, pan- Josep lu Medicu, sposato con Sara e leader della ni provenienti da ogni dove, albascio, bestiame, comunità di Monte S. Giuliano,183 negli anni ’50, scarpe, è proprietario di terreni concessi in enfi- intensamente impegnato nel commercio dei pan- teusi a diversi cristiani. ni, degli animali, tra cui cavalli,184 probabilmen- A Salemi come in tutta l’isola il commer- te figlio di un Fariono de Yona, fratello di Iussu, cio dei panni, scambiato con grano e quello de- un altro ramo della famiglia.185 Fanno l’inven- gli schiavi sono attività che coinvolgono genti di tario dei beni degli eredi, in cui figurano ogget- tutto il Mediterraneo. Commercio che consente ti in argento, oro con perle e coralli e altri beni l’accumulo di capitali, investiti nel prestito ad mobili, tra cui una Bibbia e un Salterio, inoltre interesse da mercanti di panni-banchieri, come una conceria in contrada Pissapolla a Monte S. appunto il nostro Giuliano, una bottega nella piazza, un vigneto a Yona de Yona e i suoi fratelli esercita, a Sa- Fontanarossa. I tutori dovrebbero essere membri lemi, il commercio insieme al nipote Jusifo, figlio del nucleo familiare degli Yona medici, presenti a del fratello Chayim, definito judeus hispanen- Monte S. Giuliano che, negli anni ’30 del XV seco- sis,190 il quale risiede a Trapani, nella Rua Fa- lo abitano nella piazza centrale dell’odierna Eri- daluni, la strada della Judaica di Trapani dove ce, in un vasto cortile chiamato appunto, cortile abita l’élite ebraica, anche lui ricco mercante e Chayim.186 Nel febbraio del 1459 Josep de Medico prestatore. Proprio Chayim come si è già sopra deve a Chayim, presente anche a nome dei fratel- rferito, nel 1490, è multato per la considerevole li minori, Xamuele, Fariono, Muxa, Manuele, e somma di 200 onze e tre mesi di reclusione, per della madre Cabila, 123 onze per una società, i aver cambiato ducati veneziani a un tasso mag- due risolvono la vertenza con un concordato; Jo- giore di quello stabilito dalle autorità. sep cede agli eredi di Iuffo una certa quantità di Il Chayim de Yona figlio di Jusifo o Iussu, bestiame, un credito di 70 onze.187 Cabila e i figli era socio di Giuliano Amudeo nella gestione del- nel gennaio del 1459 erano stati accusati da Muxa la tonnara di Castellammare del Golfo.192 Cabila Chilfa di Trapani di usura e spergiuro.188 vedova di Jusufo, muore probabilmente nell’ot- Nella seconda metà del XV secolo Yona de tobre del 1463, e chiede di essere seppellita nel Yona uno dei figli di Iuffo, è un ricchissimo mer- cimitero di Trapani, avendo legato somme di de- cante e prestatore, insieme al fratello Chayim è naro ai presbiteri della comunità, ai seppellitori presente e attivo soprattutto a Salemi. Originario e ai poveri; eredi universali sono i figli Chayim di Monte San Giuliano, mantiene legami con il pa- e Muxa.192 Negli anni sessanta i fratelli Yona e ese d’origine e con tutto il territorio di Trapani. Chayim sono impegnati in un numero consisten- Numerosissimi contratti fanno riferimento alla te di contratti di vendita di panni e di sale, col sua attività commerciale che comprende anche quale forniscono le tonnare del trapanese, di

183 Ivi, p.10528. ti del XV secolo, in «Italia Judaica» Roma 1995, pp. 184 Ivi, pp. 10510-10514, 10525. Nel 1448 compra 463-500. due case in contrada Supra li musciti di li judei, p. 187 Simonsohn, 14, p. 9456. 10515. 188 Ivi. 185 ASCE, Notarile, Not. Nicolò Saluto, Mon- 189 Ivi, p. 10050. te San Giuliano 19 ottobre 1452; Simonsohn, 16, p. 190 AST, Notarile, Not. Nicolò Tobia, reg. 8866, 10503. Trapani 28 ottobre 1490, cc. 78r-v. 186 Cfr. A.M. Precopi Lombardo, Le comunità 191 Simonsohn, 14, p. 9185. ebraiche del Trapanese nei documenti editi e inedi- 192 Ivi, p. 9523.

111 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato terciaroli di tonno, grano, olio tunisino, for- ratorem actorem factorem negociatorem gesto- maggio delle loro masserie, supportati dai fra- rem, per recuperare i beni della comunità.199 I telli Manuel e Fariono che raccolgono i crediti beni da liquidare, in possesso di Pietro de Cap- della famiglia.193 pasanta, procuratore di Yona de Yona, sono: Nella piazza di Monte San Giuliano, nel cunochias quattuor de argento200 cum […] et 1488, hanno le loro botteghe altri membri dello omnia illa vestimenta de seta ad opus teurarum stesso clan, Sufino e Sibite de Yona.194 I fratelli et etiam teuras;201 Guarnerio s’impegnava a tu- Chayim e Fariono de Yona nel 1466, accusati di telare e difendere il terreno del cimitero ebraico, ospitare dei malfattori, pagano una composizio- perché non venissero danneggiate le lapidi, le ne di 12 onze.195 Un Chayim de Yona nel 1490 è monumenta judeorum, e a recuperare i crediti incaricato, insieme ad altri leader della comu- degli ebrei in partenza. Sappiamo che 6 nuclei nità di Trapani, Mordechai Cuino e Machalufo (masunate), di ebrei partirono lasciando le loro Sammi di rivedere i conti della comunità.196 case e le loro attività. È probabile che tutti gli I fratelli Fariono e Muxa, insieme al cri- altri avessero deciso di rimanere rinunciando in stiano Francesco de Ancona di Monte San Giu- maniera più o meno sincera alla loro religione, liano, prendono in locazione, per 10 onze annua- alle tradizioni, alla fede, alla cultura e al loro li e per 4 anni, un feudo chiamato La Bruca.197 stesso modo di vivere; Chayim, Yona e Faryono prima di parti- re versano 170 onze agli ufficiali del re, la tassa L’espulsione a Salemi e la famiglia Yona della composizione imposta agli ebrei di Salemi. L’espulsione crea un complicato intrec- Dal momento in cui è decretato l’editto di cio di relazioni e accordi tra ebrei e cristiani, in espulsione, nel 1492, Yona de Yona inizia a liqui- parte dettato da una lunga tradizione di convi- dare i beni dell’intero clan e della comunità. Si- venza, in parte dalle necessità del momento e dal stema i conti con i numerosi debitori, scioglie le bisogno di cedere ai compromessi per ridurre gli società, recupera i crediti, acquista la meschita svantaggi di una situazione drammatica.202 La- di Salemi per 10 onze e, insieme ai fratelli e ai sciando l’isola gli ebrei abbandonano beni, atti- nipoti nomina Jacopo de Naro procuratore. Egli vità economiche, abitazioni e cimiteri. recupera parte dei crediti dovuti da nobili e notai Molti nominano dei procuratori per recu- cittadini, fra cui il nobile Leonardo de Cappasan- perare i propri crediti; nella maggior parte dei ta, fratello di Pietro, che gli doveva 40 onze; il de- casi, a Salemi, il procuratore degli ebrei è il no- bito saldato con il formaggio della mandria della bile Pietro de Cappasanta,203 ufficiale della giu- famiglia, sarebbe stato depositato nei magazzini decca. Il 6 settembre 1492 risulta procuratore di Yona, a Mazara o a Castellamare. Nella nota di Mindoch, figlio del defunto Vitello Calabren- di adempimento è registrato che Jaco de Naro, sis, per esigere jus census domus duas sita cum procuratore di Yona de Yona, dichiarava d’aver cortili et puteo in eo existente sitas et positas ricevuto la quantità di formaggio198 pattuita. in civitate Montis (San Giuliano) prope domus L’8 Novembre 1492 Xainguel de China e Scabuni de Meliori et domus tres sitas et positas Lia de Buchrono, proti della giudecca, Xalomus in terra Salem et in quarterio porte Sante Ma- de Bonomus maggiorente, Xibiteni de Giracho rie prope domus Samueli de Becchina et alias nemen, nominano Guarnerio de Specis procu- confines.204

193 Ivi, pp. 9913 ss. d’argento posti agli estremi del supporto del rotolo 194 Precopi Lombardo, Le comunità ebraiche del della . Trapanese, cit., p. 474. 201 I vestimenta erano i mantelli (me’ilim) preziosi 195 Simonsohn, 6, doc. 3673, p. 3348. che ornavano i rotoli della Torah. 196 Ivi, 8, doc. 5277, p. 4566. 202 Scandaliato, Judaica minora sicula, cit., p. 23. 197 Ivi, p. 9959. 203 Anche Xalomo de Sterri, nomina Cappasanta, 198BCS, AS, Notarile, Not. Brando Francesco, vol. per occuparsi dei suoi crediti. Doc. 283, *BCS, AS, 1, Salemi 7 dicembre 1492, c. nn. Notarile, Not. Brando Francesco, vol. 1, Salemi 16 199 Ivi, 8 novembre 1492, c. nn. ottobre 1492, c. nn. 200 Le cunochias erano i rymonym, pomi d’oro o 204 BCS, AS, Notarile, Not. Brando Francesco,

112 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

Il 12 Settembre del 1492, in una lettera cato Francisco. Ordina che dal totale dei loro inviata agli ufficiali di Salemi, si comunica che: crediti che ammontava a 600 onze, risultante in la dicta terra siano sei masunati (nuclei) de da un loro libro di conti, secundo lu libro per Iudei li quali non hanno di chi campari, ne vu- ipsi relicto in putiri di lu dictu nobili Jacopo lendosi partiri hanno di pagari noliti et spisi, e de Naro de questa terra loro procuraturi et al si ordina al resto della comunità di provvedere presenti in vostro putiri, venissero pagate alla al denaro necessario per la dispisa et nolito lo- regia curia, tramite il secreto di Salemi, Joanni ru.205 de Nuccio, trentadue onze, sette tarì e 14 grani. Alcuni privati liquidano le loro proprietà: Tutti gli altri beni mobili e stabili recuperati, sa- Mindoch de Sciabitanu, in previsione della par- rebbero rimasti a disposizione della famiglia.208 tenza, viene autorizzato dal luogotenente Pietro la Rocca e da Giovanni de Nuco, vicesecreto di Salemi, a vendere ad Andrea de Graffeo una Identità e cultura ebraica oltre lo stretto: Rabbi casa a piano terra, con fossa per il grano nel Chayim ben Shabbetay Yona giardino, a Porta Gibli per 5 onze.206 La somma sarebbe servita per pagare il nolo del viaggio. Altri membri del casato degli Yona, espul- Da una nota di adempimento si evince che si dalla Sicilia, dovettero fermarsi nel regno di Giovanni Andrea era il commissario nominato Napoli e in altri centri dell’Italia meridiona- dal sovrano per esigere le somme della compo- le, come abbiamo visto nel caso di Yona de Yo- sizione imposta agli ebrei prima di lasciare la na morto proprio a Napoli qualche anno dopo Sicilia. Tale somma per gli ebrei di Salemi am- l’espulsione. Informazioni in tal senso vengono montava a 170 onze, di cui una parte pagata da da un saggio pubblicato nel 2006 da Abraham Chayim de Yona e l’altra dai fratelli Yona e Fa- David 209 in cui si fa riferimento a manoscritti ryono.207 ebraici trovati in alcune località dell’Italia me- L’intera famiglia Yona si stabilisce, per ridionale tra cui , Benevento, Lucera, qualche anno, a Napoli, dove all’incirca nel Reggio , , Lecce, Monopoli, Nardo, 1493 Yona de Yona morio judio in regno di Nea- Gallipoli, Bitonto, , Taranto e Barletta, i poli; il resto della famiglia, invece, si converte e quali attestano l’interesse per la Bibbia, la qab- torna in Sicilia, per riprendere la gestione degli balah, la halakah, la filosofia, le scienze, so- affari di famiglia. prattutto astronomia e medicina, e in generale Chayim, fratello di Yona, una volta con- consentono di far luce sulla vita intellettuale de- vertito, assume il nome di Giovanni Battista gli ebrei dopo l’espulsione dalla Spagna e dalla Yona, la moglie di Antonella, il figlio Jusifo di Sicilia. Una collezione di responsa si riferisce ad Francesco. Con loro c’era anche il genero di Yo- un autoredi Trani, rabbi Chayim ben Shabbetay na de Yona, di cui conosciamo solo il nome da Yona o Chayim Siciliano il quale precisa di sé: Io convertito, Jacobo Bonanno, che aveva sposato sono un espulso dalla Sicilia e risiedo nella città una delle figlie, Diana. di Trani. In questa città egli, a quanto pare si Nel 1499 il Vicerè, in una lettera al com- era stabilito nel 1497 e vi era ancora presente missario ad causas judeorum in terra Salem, nel 1506. Egli, in funzione di giudice o dayyan, Giovanni de Sao, menziona tutto il clan familia- membro della corte rabbinica a Monopoli, fir- re De Yona di Salemi, Yona de Yona, già morto, ma una sentenza nel 1504. Menziona il fratello appunto, a Napoli, Chayim al presenti xristiano Jacob il medico, anche lui a Trani, e altri due et nominato Joanni Battista, il figlio Joseph vo- membri della sua famiglia Fariono e Muxa. Dai

vol. 1, Salemi 6 settembre 1492, c. nn. mo 1499, cc. 9v-10v. 205 ASP, R. Protonotaro, Messina 12 settembre 209 Per tutte le informazioni sul personaggio, fa- 1492, reg. 153, cc. 53r-54r. remo riferimento a, A. David, Jewish intellectual 206 BCS, AS, Notarile, Not. Brando Francesco, life at the Turn of the Sixteenth Century Kingdom vol. 1, Salemi 16 ottobre 1492, c. nn. of , in «Materia Giudaica» XI/1-2 (2006), pp. 207 Ivi, 16 ottobre 1492, c. nn. 143-151. Per i manoscritti ebraici copiati in Sicilia da 208 ASP, Protonotaro del Regno, reg. 192, Paler- o da copisti Siciliani in altre località dopo l’espulsio-

113 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato responsa appare particolarmente esperto nelle altri fratelli menzionati, Fergun e Moises cioè Fa- fonti della normativa halakicha e talmudiche riono e Muxa dei documenti siciliani, portano gli sia ashkenazite sia tedeschi sia francesi. Judah stessi nomi dei cugini dell’altro ceppo presente Mintz da Padova, riferisce di aver trovato le sue nell’area di Salemi, Alcamo, Marsala e Trapani. sentenze su matrimoni e divorzi convincenti. Gli Quando, dopo l’espulsione rabbi Chayim si tra- anni successivi all’espulsione erano stati partico- sferì a Trani con altri membri della sua famiglia larmente difficili e complicati: a causa dell’inva- doveva essere già in età matura, come risulta dal sione francese del Napoletano, delle conversioni colophon di un libro di preghiera, Siddur Rav volontarie o forzate, membri di uno stesso nucleo Amran Gaon, da lui copiato nel 1506. Potrebbe familiare potevano prendere strade e decisioni essere lo stesso Chayim de Yona che nel 1490 è diverse, e conseguentemente, di alcuni, uomini incaricato, insieme a Mordechai Cuino e Macha- o donne del casato Yona si erano perse le tracce. lufo Sammi, di rivedere i conti della comunità. Trani era sotto il dominio veneziano e alcuni ave- La madre dev’essere stata Stera Chilfa figlia di vano ripreso la loro identità di ebrei. Particolar- Beniamino, sposata con Xibite de Yona nel 1435. mente grave era la piaga delle mogli abbandonate. I Chilfa erano membri dell’oligarchia ebraica di Uno dei responsa di Chayim de Yona ri- Trapani e noti copisti. Machalufo Chilfa figlio di guardò il caso di un ebreo catturato dai francesi Xalomo è un amanuense; nel 1469 copia libri di e portato in Francia, altri la possibilità per una preghiera Siddurim e il 19 luglio di quell’anno donna, già moglie di tale Elia Messini, da cui ave- s’impegna a copiare totam Genesis et omnes pro- va divorziato mentre vivevano a Marsala prima phecias prophetarum…in pargameno di cui si dell’espulsione, di potersi risposare con un altro specificano lunghezza, larghezza, prezzo, un tarì uomo, giacchè non era chiaro se ci fosse stato un e 12 grani per ogni quaderno di otto fogli, e anche get (atto di divorzio) o meno. il tempo necessario per completare il lavoro, cioè Le fonti archivistiche di carattere ufficiale sei mesi.210 Rabbi Chayim avrebbe dunque fatto e quelle notarili conservate negli Archivi di Stato parte di una famiglia di copisti, medici e rabbini di Trapani e in archivi di altri centri del trapane- di Trapani, radicata nel territorio e in particolar se, ci consentono di ipotizzare il contesto familia- modo a Monte San Giuliano. re e sociale nel quale si era formato il nostro rab- bi Chayim. Il padre Sabbetay, che nei contratti notarili figura come Sibiteni, Xibiten o Sibite, do- L’Inquisizione e la caccia ai conversi “figli di Mo- vrebbe essere figlio di Yona de Yona, vissuto nei sè” primi decenni del XV secolo, attivo a Salemi, an- che come amministratore della comunità, fratello L’Inquisizione spagnola, introdotta nell’i- di Jussu de Yona, di cui conosciamo il testamento sola nel 1487, non è ancora operante nel 1492, e quello della moglie Cabila, che forniscono infor- per mancanza del consenso papale. Incomincia mazioni su tutto il clan familiare. Poiché rabbi la sua attività che è attestata all’ultimo anno del Chayim riferisce della presenza a Trani anche del Quattrocento e agl’inizi del XVI secolo.211 fratello medico Jacob, questo ci porta al nucleo Infatti il 22 giugno 1500 Rinaldo Montoro, familiare dei medici di Monte San Giuliano, dove vescovo di Cefalù, viene nominato Inquisitore di la famiglia Yona abitava nel centro cittadino, in Sicilia insieme a Giovanni Sgalambro, domeni- un cortile chiamato proprio cortile Chayim. Gli cano di Lentini. Il 15 Luglio Diego de Obregon è

ne, si veda M. Perani, I manoscritti ebraici copiati pp. 173-174. in Sicilia e i loro colophon come testimonianza del 211 Sull’Inquisizione in Sicilia e sui conversi ebrei, background culturale di Flavio Mitridate, M. Pera- si veda N. Zeldes, The former Jews of this kingdom. ni e G. Corazzol (curr.), Flavio Mitridate mediatore Sicilian Converts after the expulsion. 1492-1516, fra culture nel contesto dell’ebraismo siciliano del XV Brill, Leiden-Boston 2003; F. Renda, La fine del giu- secolo, Atti del II Congresso internazionale, Caltabel- daismo siciliano. Ebrei marrani e inquisizione spa- lotta (Agrigento), 30 giugno - 1 luglio 2008, Officina di gnola prima, durante e dopo la cacciata del 1492, Studi Medievali, Palermo 2012, pp. 219-288. Sellerio, Palermo 1993. Id., L’Inquisizione in Sicilia, 210 Cfr. Scandaliato, Momenti di vita ebraica, cit., Palermo 1997.

114 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

nominato receptor.212 alle casse del Sant’Uffizio. In primo luogo gli inquisitori cercano di Nell’agosto 1502 Diego de Obregon e Ge- impedire la fuga dei neofiti, pubblicando editti remia de Vitis si recano a Trapani, probabilmen- di grazia e di fede, poiché si aveva necessità di te per curare gli affari in modo più efficace di disporre al più presto dei beni dei neofiti inqui- quanto non riuscissero a fare gli ufficiali dele- siti, per allestire l’ufficio e le carceri. Le attività gati. In particolare si occupano della riscossio- degli inquisitori, in questi primi mesi, sembrano ne di 251.26 onze dovute da Valerio Morana a concentrarsi soprattutto a Trapani. Giovanni Battista Yona, parte di una maggiore Il 20 dicembre viene ordinato a Giovanni somma. Il debitore voleva saldare il debito of- Battista Yona e al figlio Francesco di presentarsi frendo una sua salina detta Chiusa Grande, ma all’inquisitore in virtù dell’editto per confessare Obregon preferisce concedere una dilazione di 5 “bonariamente” i loro reati. Il loro patrimonio anni pur di procurarsi denaro liquido.216 viene sequestrato Giovanni Battista mercante e La maggior parte dei beni frutto di confi- prestatore è socio del fratello Yona de Yona e del sca è costituita da censi a Trapani e Salemi, la genero di quest’ultimo Giacomo Bonanno.213 cui riscossione, tuttavia, comporta un dispendio I processi cominciano ad essere istruiti nei eccessivo di risorse rispetto al ricavato. I beni primi anni del cinquecento, come si ricava dalle della famiglia di Yona presentano grandi diffi- spese sostenute dal Tribunale per trasportare a coltà nell’esazione. Per poter individuare i debi- Palermo gli inquisiti già carcerati a Trapani, e tori Obregon si serve dello stesso figlio del con- per reperire i testimoni anche in altre città del dannato, Francesco, che in pratica diviene un Regno. agente del Sant’Uffizio, ricevendo poi un tratta- I primi cinque registri della Ricevitoria mento di favore per questi servigi.217 Sant’Uffizio dell’Archivio di Stato di Palermo, Tra gli altri collaboratori, Jacopo de Na- che vanno dal 1500 al 1505, definiti “registri dei ro, procuratore dei due fratelli Yona e Giovanni crediti”, sono pieni di riferimenti agli Yona, che Battista,218 Giovanni de Nucio, segreto di Salemi, per il fatto di essere tra le famiglie più ricche e Antonio Manuelis, regio commissario. Ciò no- del trapanese, compaiono per primi nei registri. nostante le entrate nelle casse del Sant’Uffizio Nel 1501 Giovanni Battista Yona et Antonella superano di poco le 100 onze. eius uxor carcerati et condannati ad perpetuos Nel Gennaio del 1502 abbiamo la testimo- carceres quae bona omnia fuerant sequestrata nianza di un autodafé, che dovette svolgersi in computatibus de eis in presente libro ….215 Alla forma ridotta, dato che i libri contabili non ne fine compaiono le liste dei creditori di beni mo- fanno parola. L’ipotesi trova riscontro nell’elen- bili a Salemi, Trapani e Monte San Giuliano. co dei rilasciati al braccio secolare.219 In questo Possiamo datare con certezza al 1 marzo elenco si trova Antonella de Yona, la quale è il primo autodafé celebrato nella chiesa di San identificata come: moglie di Giovanni Battista Domenico.215 de Yona, neofita, ammessa a riconciliazione e Il bilancio del primo anno è in passivo, condannata a carcere perpetuo, autodafé chie- poiché i proventi delle confische, che si sperava- sa S. Nicolò la Kalsa 8 gennaio 1502, inquisitori no elevati, non erano stati tali; a parte Giovanni Raynaldo Montoro e Giovanni Sgalambro, la Battista Yona, tutti gli altri condannati erano quale accusata di ricadere nei medesimi errori, poveri e, perciò, non portano alcun beneficio viene dichiarata eretica impenitente e, con sen-

212 P. Burgarella, Diego de Obregon e i primi an- taio Sesta, vol. 281, cc. 15-17; ASP, Lett. Vic., reg. ni del Sant’Uffizio in Sicilia (1500-1514), in “ASS”, s. 204, c. 269v. III/20 (1972), pp. 257-327. 217 Burgarella, Diego de Obregon, cit., pp. 270-271. 213 Ivi, p. 269. 218 Se i due fratelli avevano nominato il procu- 214 ASPA, Ricevitoria Sant’Uffizio, reg. 3, c. 44r. ratore, per tutta la famiglia, significa che avevano 215 BCP, ms. Qq F 239. lasciato la Sicilia al momento dell’espulsione, infatti 216 In seguito la salina sarebbe stata “donata” dal Yona de Yona ormai anziano muore nel regno di Na- Morana alla sorella il cui marito Jacopo Barlotta poli, ed il fratello e il nipote erano ritornati convertiti. avrebbe pagato il debito come fideiussore. AST, No- 219 V. La Mantia, L’Inquisizione in Sicilia. Serie

115 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato tenza del 15 luglio 1513, rilasciata in persona, ze, dovevano essere sequestrati per garantire il beni confiscati comuni al marito.220 credito di Chayim. La lettera viceregia era stata A Francesco Yona figlio di Jovan Bapti- inviata anche agli ufficiali di Salemi.225 sta Yona e della rilasciata in persona Antonella Nel 1512 tra gli ebrei di Monte San Giulia- Yona, neofito221 vengono concesse “24 onze dai no viene condannato Jacobo Bonanno, maestro, beni sequestrati al padre per il suo sostentamen- neofito, fuggitivo, contumace, rilasciato in sta- to”; in carcere, in attesa che venisse decisa la tua, autodafè Piano Marina 26 settembre 1512, causa. A Francesco è riservato un atteggiamento beni confiscati onze 199,23 in comune con Jo- di favore per aver recuperato parte dei beni del annis Baptista Iona di Trapani e altri neofiti.226 padre. Giacomo Bonanno genero di Yona de Yona , per Nello stesso anno 1502 Francesco Yona e averne sposato la figlia Diana, aveva subito la le sorelle vengono liberati, mentre come abbia- confisca di alcuni beni. mo visto, la madre era stata rilasciata in perso- Al febbraio 1514 si riferisce un lungo elen- na. co del registro 8bis della Ricevitoria del Regno Di Giovanni Battista de Yona, il capofa- dell’Archivio di Stato di Palermo;227 è costitui- miglia preso di mira per la sua consistenza pa- to dai beni in corallo 228 sequestrati alla famiglia trimoniale fin dai primi anni dell’attività inqui- Yona, il cui ammontare era di 30 onze. sitoriale, sappiamo che l’8 gennaio del 1502 fu Nella Bibbia il corallo è il simbolo delle catturato e condannato alle carceri perpetue.223 più elevate qualità umane, della bellezza e della Aveva proprietà e affari in tutto il trapanese, in purezza di Sion, il cui corpo era rosso come il società con parecchi cristiani tra cui Giovanni corallo; tra le arti esercitate dagli ebrei, specie di S. Martino da cui riceve, attraverso il noto nella Sicilia occidentale, quella del corallo era la banco Sanchez & Levi la sua quota di 1000 onze più importante e redditizia.229 di cui 500 in rate posticipate.224 Chayim, già Giovan Battista, nel 1499 de- Miriam Balsamo nuncia Antonella di Marsala che gli doveva 10 MA, Bologna University onze di frumento, consegnate, come risultava da email: [email protected] un contratto del 1488, ai fratelli Fariuni e Muxa de Yona. Egli dopo la conversione e il ritorno a Mauro Perani Università di Bologna Salemi, si era rivolto ai commissari deputati in email: [email protected] causis judeorum per recuperare i suoi crediti. I beni da recuperare comprendevano beni stabili, Angela Scandaliato diritti di censo su una taverna, una serie di ca- AISG, Sciacca se, una vigna, giardini, una putiga, un catoyu, email: [email protected] botteghe. Tutti questi beni del valore di 600 on-

dei rilasciati al braccio secolare (1487-1732). Docu- 224 Ibid., p. 296. menti sull’abolizione dell’Inquisizione (1732), Paler- 225 ASPA, Protonotaro del Regno, reg. 191, Pa- mo 1904. lermo 1499, cc. 106v 107r. 220 F. Renda, La fine del giudaismo siciliano, 226 Renda, La fine del giudaismo, cit., p. 244. Ebrei marrani e inquisizione spagnola prima, du- 227 ASPA, Ricevitoria del Regno, reg. 8bis, cc. rante e dopo la cacciata del 1492, Sellerio, Palermo 357-360r. 1993, p. 269. 228 F. Coppola, Ebraismo a Trapani. Traffici nel 221 Renda, La fine del giudaismo siciliano, cit., p. Mediterraneo occidentale, in «La Fardelliana» 14 271. (1995), pp. 154-157: p. 165. 222 Ivi. 229 Cfr. A. Sparti, Gli ebrei siciliani e l’arte del co- 223 Cfr. Zeldes, The Former Jews, cit., p. 161. rallo, in «Ebrei e Sicilia», Palermo 2002, pp. 137-161.

116 Miriam Balsamo, Mauro Perani e Angela Scandaliato Gli ebrei a Salemi nelle fonti notarili dei secoli XIV e XV

SUMMARY

In this text, the authors offer the first contribution to the history of Jews who lived in the Sicilian city of Salemi for about a century and a half, from 1349 - the first document attesting the presence of Jews in that town - until the expulsion of 1492. Although several documents relating to the Jewish com- munity of this city have been reported, both in the Diplomatic Code of the Jews of Sicily compiled by the Lagumina Brothers and in the vast repertoire of eighteen volumes The Jews of Sicily edited by Shlomo Simonsohn, there was no specific study so far dedicated to the Jews of Salemi. A new search recently carried out by the authors in Salemi’s Notarial Archive has thrown new light on the life of this Jewish community. From some documents we know that on the eve of the expulsion, Salemi’s Jews had reached the number of about 150 people, a small group in comparison to the larger number of Jews living in Sicily at that time, namely between 20,000 and 30,000. The small community had the kosher slaughterhouse and a cemetery, and was organized into a collegium judeorum led by leaders or in Sicilian proti, and by a General Sicilian Judge named Dienchelele (from Hebrew Dayan kelal) role, covered in Salemi by Maurice de Bonavoglia. Yona de Yona bought a synagogue - in Sicilian called meskita (from Arabic Mo- sque) – with a ritual bath or Miqweh. As usual practice, in the year of the expulsion 1492, the synagogue was transformed into the church of Santa Maria della Catena. The main economic activities of Salemi’s Jews, as that of Sicily in general, were the production and sale of wheat, cheese and cloth, and the trade of horses. Some Jews were moneylenders, practicing the loan on interest, like the Yonah and Gabrieli families. On September 27 1437, Salemi Aron ben Gershon Abu al-Rabi was present, he was a leading scholar and commentator of Rashi’s commentary. After the expulsion, several families of Salemi’s Jewish aristocracy moved to the Kingdom of Naples and to other regions of .

KEYWORDS: Salemi, Sicilian town; history of the Jews; Miqweh and Synagogue transformed in a church.

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Fig. 1 - Una mappa del 1651 che rappresenta la Sicilia, con i nomi delle località indicati in latino ed ebraico.

Fig. 2 - Due pagine dell’Archivio Notarile, conservato nella Biblioteca Comunale di Salemi, contenenti gli atti del Notaio De Guisardo Palmerino, vol. 6, 2 novembre 1440, cc. 28v-20r.

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