Il «Mondo Beat» Perduto Quando Eravamo Capelloni
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09CUL01A0902 ZALLCALL 12 23:39:35 02/08/98 CULTURA E IDEE l’Unità2 11 Lunedì 9 febbraio 1998 In un libro raccolti i sette numeri della prima rivista underground italiana Il saggio «Scrivere di pittura» Come sarà Giovani critici d’arte il Colosseo Il «Mondo Beat» perduto nell’anno dove state andando? del Giubileo Quando eravamo capelloni Goldin e la lotta I pellegrini che Il movimento che tra il 1966 e il ‘67 animò (e scandalizzò) Milano: dalle manifestazioni giungeranno a Roma per il Giubileo e quelli che contro l’asetticità visiteranno il Colosseo nel 2000, potranno salire sulle Milano, 31 luglio 1967. Grazie Qualche tempo fa ho visitato dell’arte in virtù di un malsimu- terrazze più alte e vedere all’aiuto di un editore giovane ed una mostra a Treviso dove espo- lato odio per la vita. La sua pagi- Roma e i suoi dintorni da 40 irrequieto, Giangiacomo Feltri- nevano tre artisti tra i più signifi- na cerca sempre un coinvolgi- mento emotivo, si affida alla sola metri d’altezza, nelli, esce l’ultimo numero di cativi della giovane pittura italia- «Mondo Beat», la prima rivista na: Giuseppe Modica, Franco Po- garanzia dell’esserci (qui ed ora: percorreranno ambulacri, underground italiana. Rivista lizzi e Giovanni Frangi. Una mo- «Intanto è venuto il quattro otto- e scale apprezzando espressione di quel movimento stra tutta nell’ottica di «una pit- bre, onomastico di mio fratel- parapetti, transenne, beat milanese additato come pe- tura come pittura»: per dirla con lo»): «Ma poi so scrivere solo di frammenti di marmi ricoloso «focolaio d’infezione le parole del suo curatore Marco chi conosco; non mi viene la bel- pregiati e decorazioni, morale» da una campagna di Goldin, rubandole al titolo del la pagina a freddo anche su un grande pittore. Ho dovuto prima potranno giungere fino al stampa martellante e duramente saggio che può rappresentare il represso da parte di polizia e ma- cuore del suo ultimo libro «Scri- percorrere un lungo cammino: centro dell’arena su una gistratura. Durante il mese di vere di pittura. Artisti italiani del conoscere il pittore, parlare con passerella e da qui giugno, in particolare, i «capello- Novecento». Un saggio, fors’an- lui molte volte, visitare lo studio, ammirare l’architettura ni» erano stati sgomberati dal che il più lungo e articolato, che la casa, amare i luoghi nei quali dell’anfiteatro e non solo il campeggio di via Ripamonti (al- allinea dieci pittori molto diversi vive, conoscere la famiglia, infi- suo «scheletro», come ora. lestito su un terreno regolarmen- ma di sicuro nome: da Ferroni a ne diventare amico. Solo dopo posso cominciare a scrivere». In futuro poi verrà te affittato), si erano visti chiude- Guccione, appunto, da Ruggero re la redazione del giornale ed Savinio a Sarnari e Forgiolo. Lo avrete capito: Goldin spa- ricostituito anche l’intero erano stati fermati ed espulsi da piano di legno dell’arena. E proprio di Marco Goldin lanca i quadri sulla vita, ne scru- Milano a centinaia. L’ultimo nu- 09CUL01AF01 ta il riverbero, ne misura il ritor- La previsione è mero della rivista usciva dunque (classe 1961, direttore della Gal- leria comunale di Conegliano, no d’eco in termini di valore ag- dell’architetto con un articolo in copertina, a giunto. Il suo rapporto con l’arte firma Gianni Ohm - intitolato organizzatore di numerose e im- Giangiacomo Martines, portanti esposizioni d’arte con- è riassumibile con le parole di direttore dei lavori di «Milano in stato d’assedio» - che Ruggero Savinio riportate in epi- si nutriva di una prosa libera dai temporanea, saggista politico) restauro, il quale ha qui vorrei parlare, ma dentro una grafe ad uno dei suoi saggi: il lacci della punteggiatura e delle quadro non è «lo spazio di un re- aggiunto che i visitatori costrizioni sintattiche: «Voglio precisa domanda: dove sta an- avranno accesso anche agli fare all’amore nella tenda senza dando la giovane ferto, ma un’icona», ipogei dell’arena (che che per questo migliaia di mila- critica d’arte italia- se l’icona «è ciò che nascondevano tutti gli nesi si ammassino alle sponde na? Perché questo è conserva la presenza il punto: mentre la dell’altro». A voler artifici scenici) e potranno del campo per sorprenderci all’u- scita guardarci eccitati per una giovane critica lette- caratterizzare il senso vedere parte dell’immenso cosa che non capisco perché ha raria nazionale ha del lavoro di Goldin, materiale epigrafico, tanto impressionato la più gran- goduto in questi ul- accostandolo a quel- attualmente abbandonato, de evoluta produttiva moderna timi anni di una cer- Scrivere di pittu- lo di suoi coetanei del quale sarà avviata la città d’Italia (...). Poiché la socie- ta attenzione, non ra letterati, parlerei di catalogazione. tà non teme che un rivale: l’uo- importa se risentita di Marco Goldin un ritorno ad atteg- mo, l’uomo raro che fa solo ciò o partecipe, polemi- giamenti che, ad ini- Non sarà più visitabile, ca o simpatetica, Marsilio zio secolo, codificò che vuole e all’ora che preferisce, pp.404 come ora, solo il 15 per l’uomo libero, l’uomo che vuole non si può dire lo meglio di tutti Rena- cento del Colosseo: a restare al di fuori dell’ingranag- L’interno della redazione di «Mondo Beat» nel gennaio del 1967 stesso per la critica lire 68.000 to Serra: critica come primavera, sarà aperto un gio...». d’arte. Non credo vi occasione esistenzia- cantiere, che occuperà un L’autore si chiamava Gianni sia niente di simile, le, enfatizzazione del- quarto della cavea nel De Martino. Colpito anche lui da rismo, in cui «l’abbandono del lato in ottocento copie nella se- peggio di via Ripamonti, subito in tale ambito, alla ricca antolo- la soggettività di chi scrive, deli- settore nord-occidentale, un provvedimento di espulsione, vecchio mondo e dei suoi falsi zione anarchica Sacco e Vanzetti, ribattezzato dal Corriere della Se- gia, «La nuova critica letteraria mitazione quasi fisica dello spa- ma si tratterà di interventi aveva lavorato clandestinamente valori rappresenta una condizio- con l’aiuto di Giuseppe Pinelli), ra, «Nuova Barbonia».Si torna nell’Italia contemporanea» zio, autobiografismo latente, dif- all’uscita del settimo numero ne indispensabile per costruire il Movimento Mondo Beat pro- così all’inizio della nostra storia e (1996), che Arnaldo Colasanti ha fidenza per la teoresi, vocazione di manutenzione della rivista dopodiché si era ri- una nuova civiltà e nuove dina- muove una serie di manifestazio- cioè all’interesse morboso che curato per l’editore Guaraldi. all’esame di coscienza, complici- straordinaria e restauro messo in viaggio, per far ritorno miche di scambio». ni contro il militarismo, dall’«au- questa «stonata e pacifica isola Non sarebbe male, allora, se si tà generazionale. conservativo. L’obiettivo di in Italia solo dopo un decennio. Se la passione per il viaggio è to-ammanettamento» in piazza giovanile» suscita nel cittadino cominciasse a capire quale strada Ma attenzione: il neoserrismo garantire la sicurezza al Oggi, a trent’anni di distanza, De influenzata dal mito americano San Babila, all’ingresso a braccia «medio» milanese e negli organi abbiano percorso in questi anni di Goldin non ha compiacimenti Colosseo per il terzo Martino ha ripreso in mano i set- della strada e di una «nuova alzate nella Questura di via Fate- d’informazione. Una curiosità e critici come - cito i primi che mi estetizzanti, non ha orrore delle millennio, anche nel caso di te numeri di Mondo Beat e con frontiera» tutta da scoprire, sul- benefratelli. La risposta delle for- un’indignazione dovute - osserva vengono in mente - Marco Vallo- responsabilità, non indulge a l’aiuto di Marco Crispigni e l’ap- l’aspetto comunitario pesa inve- ze dell’ordine tra cariche, fermi e oggi De Martino - «al fatto che ra, Marco Di Capua, il nostro eventi sismici (come quelli un’idea della critica come intrat- porto di Castelvecchi editore, li ce l’esperienza eco-pacifista dei arresti è durissima, ma il movi- quel campo innescasse a Milano Carlo Alberto Bucci: soprattutto tenimento morale sui grandi te- che, nel corso della storia, ha ridati alle stampe. Ne è nato Provos olandesi. Dal movimento mento cresce, saldandosi con la visibilità di un’alterità radica- in considerazione della tremen- mi così diffusa tra i giovani oggi. l’hanno privato di due un libro che ricostruendo l’espe- le, inaccettabile». E così la matti- da sofferenza filosofica patita È un serrismo minoritario che ri- corridoi lunghi 50 metri e rienza del movimento milanese Provo di Amsterdam gruppi affini come na del 12 giugno un centinaio di dalla disciplina nella recente sta- corda piuttosto quello di un ele- di 80 pilastri) non è ancora pre-sessantottino, ben fotografa viene infatti lo scul- l’Onda Verde (che si agenti fa irruzione nel campo, gione del nichilismo post-mo- gante letterato come Silvio Per- raggiunto: ciò potrà l’emergere di nuove aspirazioni e tore Vittorio Di Rus- ispira a Green Wave, smantellandolo, mentre l’Ufficio derno, del transavanguardismo rella il quale ha sempre accorda- nuovi bisogni in settori margina- so, che dopo essere il movimento pacifi- di igiene lo «sterilizza», spargen- ludico. ragionevolmente avvenire to il pretesto biografico a un ro- li della gioventù di allora. Il beat stato espulso dalle sta americano di Joan dovi 500 litri di disinfettante. busto senso del canone, secondo solo intorno al 2004. in Italia era esploso infatti come autorità olandesi Baez), gli anarchici e i Ma di fronte al «fuoco purifica- Ma torniamo a Goldin, e co- minciamo da quegli «Appunti un gusto ogni volta sul punto di Martines sottolinea come fenomeno musicale di massa già aveva strappato il provo milanesi.