Usiamo Mina O Venditti Uno Sul Tema Del Tempo, L’Altro Ispirato Sono Tempi in Cui Si Naviga a Vista
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lunedì 22 novembre 2004 19 IL CINEMA È LO SPETTACOLO PIÙ AMATO (MA IN LIEVE CALO) I «CONTAGI» DI FINARDI, VECCHIONI E DALLA: LEGGONO LIBRI E POI SCRIVONO CANZONI Più cinema, teatro e divertimenti, Roberto Carnero meno cultura (anche se le donne leggono più libri degli uomini) dal Quella dei rapporti tra canzone e poesia è una «qua- Marcello Parilli (pagine 256, più un cd, euro 19,50). insospettati. Quel matto di Enzo Jannacci, alla do- cominciare, il romanzo europeo del Novecento, con ‘93 al 2003. Secondo l'indagine sul estio» che più «vexata» non potrebbe essere. Soprat- Si tratta di un libro che offre una panoramica dei manda se esista un'influenza della letteratura sul lo scrittore svizzero Robert Walser: «La lettura del tempo libero «Aspetti della vita tutto da quando i cantautori hanno preteso di sosti- rapporti tra musica leggera e letteratura, attraverso suo modo di comporre canzoni, risponde negativa- suo romanzo La passeggiata mi ha dato l'idea per quotidiana» compilata dall'Istat, nel tuire i poeti, visto che, mentre questi ultimi sono una serie di interviste a protagonisti della scena mente: «Assolutamente no. La mia è una formazio- scrivere “L'anno che verrà”». E poi i film di Viscon- 2003 il cinema continua a sempre più lontani dai gusti del grande pubblico, i musicale italiana (tra gli altri, Dalla, Finardi, Fossa- ne assolutamente empirica». Ma chi è disposto a ti, Pasolini, Fellini, Bertolucci. Il professor Roberto raccogliere più preferenze primi ottengono successo e seguito di folla. Una che ti, Jannacci, Pacifico, Modena City Ramblers, Vec- credergli? Eugenio Finardi confessa che gli è successo Vecchioni è ancora più esplicito: «Mi servo quasi interessando il 48,1% della di poesia e musica se ne intende, Fernanda Pivano, chioni), oltre a schede di carattere storico, utili a di scrivere canzoni ispirate a un libro: «La prima è sempre di spunti letterari. Mi piace molto, perché popolazione dai 6 anni in su, pur lo ripete in continuazione: «I ragazzi non leggono i ricostruire il contesto di dati, date, dischi, libri e stata Giai Phong (in Diesel, 1977), che vuol dire sono esempi a cui tutti possono fare immediato riferi- con un calo rispetto al 2002 (era il poeti ufficiali. Leggono quei poeti che creano le loro curiosità di vario genere. Il cd, invece, contiene inedi- “liberazione” in vietnamita, dopo aver letto l'omoni- mento. Quando esprimo un pensiero su Alessandro 50%). Seguono musei e mostre canzoni: i cantautori li ascoltano, sono un ritorno a ti o versioni inedite di Massimo Bubola, Cesare mo libro di Tiziano Terzani. Ho scritto invece Con Magno, Robinson Crusoe o Arthur Rimbaud, maga- (28,5%), lo sport dal vivo (28% ci questa possibilità di identificazione attraverso la poe- Basile, Claudio Lolli, Flavio Giurato e Manuel questi occhi dopo aver letto un libro di una scrittri- ri non tutti, certo, ma chi conosce la materia sa in va almeno una volta l'anno), sia, al ritrovarvi vivi i problemi della contemporanei- Agnelli. ce messicana che racconta storie di donne in modo che modo ci stiamo muovendo». Qui, addirittura, discoteche (26,3%). Il 64,4% ha tà». La citazione è tratta da un volume uscito presso Il merito del libro è quello di proporre, nella concre- molto profondo e tenero». abbiamo un caso paradossale: la letteratura come seguito almeno uno spettacolo la casa editrice milanese No Reply, dal titolo Conta- tezza dei casi, esempi precisi di contaminazione tra Anche Lucio Dalla riconosce la letteratura e il cine- mezzo per rendere popolare il contenuto di una statistiche fuori casa. libro e cd gi#1. Percorsi tra narrativa e musica, a cura di le arti, svelando trame e rapporti sommersi, spesso ma come fonti del suo immaginario musicale. Per canzone. Strano, ma vero... Segue dalla prima Per esempio? Continuo a guardare alla Storia. Co- Carlo Lizzani dice di sé: «La mia vita non me in Le cinque giornate di Milano,una è stata al servizio del cinema, ma piutto- fiction a carattere pedagogico. sto mi sono servito del cinema e della A proposito, a suo tempo ci furono televisione per conoscere il mondo. A parecchie polemiche. Si disse che cominciare dal mio paese indagato attra- era una delle fiction commissiona- verso il Neorealismo». ta dalla Lega per soffiare sul fuoco Qual è la spinta per continuare a del «separatismo» buono per far lavorare a ottant’anni? propaganda alla devolution. Beh, ormai lo testimoniano anche le Le polemiche non mi interessano. Il ricerche scientifiche: l’impegno nel lavo- Risorgimento è da sempre un periodo che ro se non prolunga la vita, offre però una ho studiato con grande attenzione e qui in rappresentazione del sé vitale che aiuta a particolare mi sono anche documentato vincere anche la depressione, il sentirsi sugli scritti di Carlo Cattaneo che ha sì messo da parte... una visione federalista, ma capace di sfo- Forse però bisogna distinguere tra Il regista ciare in un’immagine globale dell’Italia. lavoro e lavoro. La fabbrica a ot- Carlo Lizzani Milano, poi, è per me quasi una seconda tant’anni sarebbe una condanna.... patria, ci ho girato dieci film, comincian- Certo che si deve distinguere tra lavo- do da Il sole sorge ancora di Aldo Vergano ro cosidetto creativo e quello, diciamo, in cui ero anche attore nei panni del prete subordinato/passivo anche se, pure per che sarà fucilato insieme all’operaio comu- un operaio, smettere di lavorare è comun- nista. Per me quello che conta è riuscire que traumatico. Il regista, ma anche il comunque ad essere divulgativo. medico o il politico, sono mestieri in cui Anche e soprattutto attraverso la la creatività può non finire mai. È un po’ Storia, il suo «cavallo di batta- come si diceva una volta per il «rivoluzio- glia»... nario di professione». Tutto questo, ov- È vero, tanto che tra i progetti nel viamente, se il lavoro creativo non viene cassetto ho anche una storia del Novecen- alienato o assorbito all’interno delle leggi to da ricostruire attraverso i miei film imposte dal mercato. «storici» come Mussolini ultimo atto, Cro- La creatività, insomma, non invec- nache di poveri amanti, Achtung ! Bandi- chia mai. Del resto proprio di que- ti!, Fontamara, L’amante di Gramigna, Il sti ultimi tempi abbiamo visto tor- processo di Verona, L’isola. nare dietro alla macchina da presa Di progetti, poi, ne ha anche altri... Michelangelo Antonioni, Mario Intanto uno già in via di realizzazione Monicelli... Eppure sull’altro ver- è Tanto pe’ canta’, una sorta di musical sante, quello del lavoro-subordina- sulle canzoni romanesche cantate da Ele- to, in molti prefigurano un futuro na Bonelli, che usci- in cui ci si affranchi da quest’«ob- rà in primavera in bligo». An- dvd. È il primo di che il cine- Chi è una serie di docu- ma ce l’ha mentari sulle regio- raccontato, Si sente un «corridore Carlo Lizzani nasce a Roma il 3 Aprile 1922. Proveniente dalla ni italiane che spe- per esem- critica, prende parte attiva al Neorealismo sia come attore sia ro di poter realizza- pio, con «A come sceneggiatore dei film di De Santis, Rossellini, Lattua- re in futuro. Poi so- tempo pie- di fondo» e a 82 anni da. Nel 1951 esordisce nella regia con Achtung, banditi, su un no in attesa di gira- no» di Lau- episodio della Resistenza. Che il tema dell’opposizione al re una nuova fic- rent Cantet, Lizzani ha energia fascismo fosse da lui particolarmente sentito lo dimostra, nel tion per Raiuno: storia di un 1954 con, Cronache di poveri amanti, dal romanzo di Vasco Le confessioni di un uomo che progetti in corso e il Pratolini. Successivamente tenta anche la strada del film italiano da Ippoli- sceglie di comico (Lo svitato, 1956) e ancora quella del documentario to Nievo. Ancora non lavora- cassetto pieno di sogni: (La muraglia cinese, 1956). Tra i suoi film: Il gobbo (1960), un sogno nel casset- re... L’oro di Roma (1961), Il processo di Verona (1963), La vita to è realizzare un Arrivare ad agra (1963), Svegliati e uccidi (1965), Banditi a Milano film dal libro di An- eliminare il lavo- «Il lavoro, quello (1967), L’amante di Gramigna (1968), Crazy Joe (1973), dreotti, Operazione ro, quello inteso Mussolini ultimo atto (1974), Storie di vita e malavita (1975), Appia Antica sul come fatica e sog- creativo, prolunga la Fontamara (1980), La casa del tappeto giallo (1983), Nucleo passaggio dal Fasci- gezione ai biso- Zero (1984), Mamma Ebe (1985), Caro Gorbaciov (1988), smo alla Liberazio- gni quotidiani, vita, aiuta a non oltre agli sceneggiati televisivi Un'isola (1986) e La trappola ne. Un vecchio pro- sarebbe il paradi- (1989). Dal 1979 al 1982 ha diretto la Mostra cinematografica getto di comme- so. Per il momen- sentirsi messi da parte» di Venezia. Nel 1991 ha diretto Cattiva, nel 1995 Celluloide, dia, La parola ai to, però, quello che rievoca le vicende della realizzazione di Roma città aperta. giurati, ha ricevuto che abbiamo so- l’opzione da un no piuttosto i produttore pro- «paradisi perdu- la canzone italiana nel cinema e nella pubblicità prio in questi gior- ti». Come il comunismo: per arrivarci ab- ni. Tra i vecchi progetti c’è sempre La biamo preso delle scorciatoie che si sono passione di Angela, storia di una San Fran- rivelate delle catastrofi. E d’altro canto cesco donna, un’«eretica» per la Chiesa tutta la filosofia del Novecento ci ha mes- vissuta nel Due-Trecento. Concludono la so in guardia dall’idea che il lavoro possa «lista» ancora due soggetti per il cinema: essere eliminato dalla tecnologia. Questi Un titolo da film? Usiamo Mina o Venditti uno sul tema del tempo, l’altro ispirato sono tempi in cui si naviga a vista.