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Cinemaprogramma Trevi settembre 2010

CENTROSPERIMENTALE DICINEMATOGRAFIA Cineteca Nazionale - Cinema Trevi sabato 11 16-30 settembre Rosanna Schiaffino: Attraverso il Novecento. il fascino discreto Il cinema di della semplicità ore 17.00 Illibatezza (ep. di Ro.Go.Pa.G., giovedì 16 1962, 33’) ore 17.00 Un fiume di dollari (1966, 93’) a seguire La corruzione (1963, 83’) ore 19.00 L’amante di Gramigna (1968, ore 19.10 Scacco alla regina (1969, 98’) 97’) ore 21.00 Incontri internazionali del ore 21.00 Incontro con Carlo Lizzani, cinema 1965. Rosanna Schiaffino (28’) Vittorio Giacci, Vito Zagarrio a seguire Trastevere (1971, 98’) a seguire Il cineasta multitasking. Carlo Lizzani, cinema e altro (2010, 50’) domenica 12 Omaggio a venerdì 17 Giuseppe Patroni Griffi ore 17.00 Cattiva (1991, 98’) ore 17.00 Identikit (1974, 105’) ore 19.00 Cronache di poveri amanti ore 19.00 Addio fratello crudele (1971, (1953, 109’) 111’) ore 21.00 Fontamara (1980, 139’) ore 21.00 Il mare (1963, 97’) sabato 18 14-15 settembre ore 17.00 Caro Gorbaciov (1988, 80’) ore 18.30 Viaggio in corso nel cinema di Anteprima i 1000(o)cchi. Carlo Lizzani (2007, 83’) Festival internazionale del ore 20.00 L’oro di Roma (1961, 97’) cinema e delle arti ore 21.45 Il gobbo (1960, 103’) martedì 14 domenica 19 ore 17.00 La donna dell’altro (1959, 112’) ore 17.00 Hotel Meina (2007, 115’) ore 19.00 La grande ombra (1957, 94’) ore 19.00 Achtung! Banditi! (1951, 104’) ore 21.00 Trailer de Le sorelle e presenta- ore 21.00 (1996, 119’) zione di Enrico Magrelli e Sergio Grmek Germani martedì 21 a seguire L’ombra (1954, 104’) ore 17.00 Mussolini: ultimo atto (1974, 125’) mercoledì 15 ore 19.15 Il processo di Verona (1963, ore 17.00 La Pila della Peppa (1963, 90’) 121’) ore 19.00 Lo scippo (1965, 94’) ore 21.30 La guerra segreta (1966, 118’) ore 21.00 Le sorelle (1969, 102’) mercoledì 22 martedì 28 ore 17.00 L’amore che si paga (ep. di ore 17.00 Barbagia (La società del males- Amore in città, 1953, 12’) sere) (1969, 121’) a seguire (1959, 93’) ore 19.15 Torino nera (1972, 105’) ore 19.00 La ronda (ep. di Amori pericolo- ore 21.15 Storie di vita e malavita si, 1964, 30’) (Racket della prostituzione minorile) a seguire La Celestina P... R... (1964, 100’) (1975, 120’) ore 21.30 (1961, 95’) mercoledì 29 giovedì 23 ore 17.00 San Babila ore 20: un delitto ore 17.00 (1956, 98’) inutile (1976, 105’) ore 19.00 La vita agra (1964, 104’) ore 19.00 L’indifferenza (ep. di Amore e ore 21.00 (1971, 100’) rabbia, 1969, 12’) a seguire Crazy Joe (1973, 100’) venerdì 24 ore 21.15 (1977, 105’) ore 17.00 Svegliati e uccidi (Lutring) (1966, 99’) giovedì 30 ore 19.00 Banditi a Milano (1968, 99’) ore 17.00 L’autostrada del sole (ep. di ore 21.00 Presentazione del libro di ) (1965, 30’) Emanuela Mascherini Memorie del cuscino a seguire La casa del tappeto giallo (1983, (Castelvecchi, 2009) 85’) ore 19.10 (1985, 98’) sabato 25 ore 21.00 Il mio Novecento (2010, 190’) Figure del femminile tra Cinema e Psicoanalisi ore 16.45 Al di là del bene e del male (1977, 127’) ore 19.00 Interno berlinese (1985, 118’) ore 21.05 Relazione della psicanalista Manuela Fraire e incontro moderato da Fabio Castriota con Liliana Cavani a seguire Il portiere di notte (1974, 118’) domenica 26 Tracce di Alberto Moravia nel cinema italiano ore 17.00 Racconti romani (1955, 98’) ore 19.00 La noia (1963, 118’) ore 21.15 Gli indifferenti (1964, 115’) cinema trevi settembre

Settanta quando il cinema smette di offrirle sabato 11 occasioni di rilevo quasi dimenticandola, prima di unirsi in seconde nozze all’impren- Rosanna Schiaffino: ditore Giorgio Enrico Falck, che la renderà il fascino discreto madre di Guido nel 1981 e con il quale vivrà un rapporto particolarmente conflittuale. della semplicità Il ciclo di film proposti (tra i quali l’antologia pressoché inedita Incontri Il 17 ottobre 2009 Rosanna Schiaffino è Internazionali del Cinema 1965) vuole es- scomparsa a Milano in seguito a una ma- sere un doveroso omaggio alle sue semplici lattia contro la quale ha combattuto per doti d’interprete umile e spontanea. vent’anni. Il cinema ha perso un’attrice che Programma, testo introduttivo e schede a ha popolato i sogni di una generazione tra- cura di Graziano Marraffa sponendo sullo schermo una bellezza pro- fondamente dolce e naturale, mai volgare ore 17.00 o maliziosa, senza mai assumere ambizioni (ep. di Ro.Go.Pa.G., 1962) da diva. Illibatezza Nata a Genova il 25 novembre 1938, acqui- Regia: ; soggetto e sce- sisce notorietà a soli diciotto anni apparendo neggiatura: R. Rossellini; fotografia: sulle copertine dei più importanti rotocalchi Luciano Trasatti; scenografia: Flavio dell’epoca e debuttando cinematografica- Mogherini; costumi: Danilo Donati; musi- mente in Totò lascia o raddoppia? (1956) di ca: ; montaggio: Daniele Camillo Mastrocinque. Trasferitasi con la fa- Alabiso; interpreti: Rosanna Schiaffino, miglia a Roma e dilettandosi in veste di pit- Bruce Balaban, Gianrico Tedeschi, Carlo trice tra gli artisti di via Margutta, parallela- Zappavigna, Maria Pia Schiaffino; origine: mente ai film in costume dei quali diverrà Italia/Francia; produzione: Arco Film, Lyre; un’interprete ricorrente (Orlando e i paladini durata: 33’ di Francia, Ferdinando I Re di Napoli, Il ratto L’hostess Anna Maria durante un volo a delle Sabine, L’avventuriero), viene nobilitata Tokio viene corteggiata da un americano, dal cinema di autori quali , colpito dal candore della sua bellezza me- Mauro Bolognini, Mario Camerini, Alberto diterranea; per liberarsene ed evitare l’ira Lattuada, Damiano Damiani, Alessandro del fidanzato meridionale stravolgerà il suo Blasetti. look abituale. «La situazione di questa ho- La sua sensualità tipicamente mediterra- stess [...] è piuttosto originale, la si direbbe nea rappresenta appieno la perfezione dei quasi clairiana. Roberto Rossellini l’ha di- suoi morbidi lineamenti, oltre a farla dive- retta con quella trascuratezza che da alcu- nire il simbolo di un’eterno fascino classi- ni anni gli è abituale» («Rivista del co: non a caso un autore attento quale Cinematografo»). «Meglio tacere infine sul- Luciano Salce allude alla sua figura nelle l’episodio di Roberto Rossellini [...] dedicato sembianze del personaggio interpretato da all’arte di Rosanna Schiaffino. Diremo sol- Donatella Turri ne La cuccagna (1962), pri- tanto che Rossellini sembra impegnato ma- ma di affidarle il ruolo di Jeronima, model- sochisticamente a far sfigurare quelli di noi la prediletta (e poi moglie) del pittore El che lo considerano un maestro, e a dar ra- Greco (1964), mentre la gione ai suoi superficiali detrattori» eleggerà a simbolo della bellezza italiana (Kezich). all’estero facendola comparire nel ruolo di Vietato ai minori di anni 18 se stessa in un cameo di Un mondo nuovo (1965), ambientato a Parigi. a seguire Sposatasi nel 1963 con il produttore La corruzione (1963) Alfredo Bini, dal quale sei anni dopo avrà Regia: Mauro Bolognini; soggetto: Ugo una figlia, Annabella, la Schiaffino lascia le Liberatore; sceneggiatura: U. Liberatore, scene nella seconda metà degli anni Fulvio Gicca; fotografia: Leonida Barboni;

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Rosanna Schiaffino ne La Betìa. Foto di Roberto Carnevali

6 cinema trevi settembre scenografia e costumi: Maurizio Serra Gerardi; scenografia: Flavio Mogherini; co- Chiari; musica: ; montag- stumi: Giulia Mafai; musica: ; gio: Nino Baragli; interpreti: Jacques montaggio: Mario Morra; interpreti: Perrin, Rosanna Schiaffino, Alain Cuny, Isa Rosanna Schiaffino, Romolo Valli, Aldo Miranda, Filippo Scelzo, Ennio Balbo; origi- Giuffrè, Gabriele Tinti, Haidèe Politoff, ne: Italia/Francia; produzione: Arco Film, Daniela Surina; origine: Italia; produzione: S.O.P.A.C., Burgundia Film; durata: 83’ Finarco; durata: 98’ Stefano Mattioli, giovane figlio di un ex Margaret Mevin, diva di successo, manife- partigiano divenuto ricco industriale del- sta un carattere talmente venale e posses- l’editoria, terminati gli studi esprime la vo- sivo al punto di assumere una dama di cazione al sacerdozio. Il padre, per disto- compagnia, con la quale instaura un com- glierlo da tale proposito, lo fa sedurre da plesso rapporto tra padrona e schiava. Adriana, sua giovane segretaria e amante, «Favola moderna non disutile, e spunto di nel corso di una crociera in yacht. riflessioni interessanti anche dal punto di Nuovamente combattuto tra l’intima aspi- vista socio-politico, per indicare quanto il razione ad esprimere la generosità e la sin- distacco dalla realtà, il rifiuto di vivere nel cerità della sua giovinezza e l’amara realtà mondo, siano causa ed effetto di tirannia. di un mondo mediocre, Stefano rimarrà [...] Un film incerto fra il grottesco realistico preda del suo dubbioso senso di ribellione. e il metafisico, più impegnato – oggetti- «Che Bolognini abbia talento e gusto da vando l’azione narrata nel libro in prima vendere lo prova [...] l’incredibile trasfor- persona – nel recuperare attraverso il ceri- mazione da lui operata su Rosanna moniale sado-masochista il gusto ossessivo Schiaffino: una prova che ricorda gli esperi- e narcisistico del romanzo anziché nel- menti di Sternberg su Marlene. Con i capelli l’analisi psicologica d’una sfida fra donne in corti e la frangetta, il volto reso più bello da ugual misura deliranti, ma spettacolar- una nuova impostazione del trucco, foto- mente assai brillante grazie al lussuoso ad- grafata magistralmente dall’operatore dobbo della villa che fa da cornice e alle Barboni, la Schiaffino ci rimanda a toilette delle attrici. [...] Pasquale Festa Moravia: si direbbe la Cecilia di “La noia” Campanile [...] tuttavia conduce il gioco raccontata da Scott Fitzgerald» (Kezich). con la consueta vivacità, con quel sorrisino «In questo film c’è forse la più bella, la più a fior di labbra che scorcia le ambizioni. intensa, la più lirica scena erotica del no- L’immagine di Margaret, così prepotente e stro cinema: quando il giovane Stefano [...] ghiotta di vivere, gli riesce bene, e quella di è raccolto nelle braccia da Adriana, e per la Silvia ha sensibili tocchi di colore [...]. Bravi prima volta si abbandona a una donna, in gli interpreti: Rosanna Schiaffino, bella e uno smarrimento dove è stupore, vertigine imperiosa nell’aggressivo personaggio di e il casto e palpitante tremore dell’inizia- Margaret, e Haydée Politoff, tutta chiusa zione, e intorno a cui, con un gioco irreale di nell’insano piacere di Silvia presa d’amore luci, di specchi, di rifrazioni, Bolognini crea di sé» (Grazzini). un alone di sognante e voluttuosa magia (e Vietato ai minori di anni 18 deve essere detto che in questa scena, ac- canto a Jacques Perrin, Rosanna Schiaffino ore 21.00 riesce a rendere qualche bel momento di Incontri internazionali del cine- rapita e trasfigurata dolcezza)» (Sacchi). ma 1965. Rosanna Schiaffino Antologia realizzata da Vincenzo M. ore 19.10 Siniscalchi; con la collaborazione di G. Scacco alla regina (1969) Giacobino, R. Paladini, C. Cozzi; origine: Regia: Pasquale Festa Campanile; sogget- Italia; durata: 28’ to: dal romanzo omonimo di Renato Fotografie tratte dai rotocalchi dell’epoca, Ghiotto; sceneggiatura: Tullio Pinelli, sequenze tratte dai film La sfida di Brunello Rondi; fotografia: Roberto Francesco Rosi, I vincitori di Carl Foreman,

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Illibatezza, episodio diretto da Roberto Rossellini per il film Ro.Go.Pa.G., La corru- domenica 12 zione di Mauro Bolognini, El Greco di Luciano Salce. Scene del film allora in lavo- Omaggio a Giuseppe razione La mandragola, con l’attrice nel Patroni Griffi ruolo di Lucrezia. Giuseppe Patroni Griffi non è solo il regista a seguire e l’autore di quel grande successo teatrale e cinematografico chiamato Metti, una sera a (1971) Trastevere cena. Romanziere (Scende giù per Toledo, Regia, soggetto e sceneggiatura: Fausto Gli occhi giovani), sceneggiatore (I magliari, Tozzi; fotografia: Arturo Zavattini; sceno- La ragazza con la valigia), commediografo grafia: Giantito Burchiellaro; costumi: (D’amore si muore, Anima nera, Persone na- Marcella De Marchis; musica: Guido e turali strafottenti), è stato una delle perso- Maurizio De Angelis; montaggio: Carlo nalità più versatili del panorama culturale Reali, Nino Baragli; interpreti: Nino italiano del secondo Novecento. Nato il 27 Manfredi, Rosanna Schiaffino, Vittorio De febbraio 1921 a Napoli ,appartiene a quel Sica, Leopoldo Trieste, Vittorio Caprioli, gruppo di intellettuali napoletani che gio- Milena Vukotic; origine: Italia; produzione: vanissimi, subito dopo la Liberazione, emi- Produzioni Europee Associate; durata: 98’ grarono a Roma, dove, dopo l’incontro con Un cane di proprietà di un anziano cantan- e Giorgio De Lullo, la vita te lirico, smarrendosi per le strade e i vicoli di Patroni Griffi e la storia dello spettacolo del quartiere, incontra persone e avveni- italiano, e del Teatro Eliseo in particolare, si menti di vario genere: Carmelo Mazzullo, ex fondono. Come ha scritto Franco Cordelli agente della Squadra Narcotici, corteggia «per almeno due decenni, prima che si sco- Caterina Peretti falsa “indiana” drogata; un prisse o riscoprisse il teatro di Testori e di intellettuale guardone spinge la moglie tra Pasolini, Peppino Patroni Griffi è stato il le braccia di un garzone di macelleria; un simbolo di una possibilità: la drammaturgia aristocratico omosessuale conduce al suici- in lingua non era stata svuotata da dio un hippy americano; il vedovo di una Pirandello; e quella in dialetto non era stata prostituta sfrutta le colleghe aiutato dal fi- monopolio di Eduardo De Filippo. È vero che glioletto; un parroco conduce un pellegri- il drammaturgo napoletano con il dialetto naggio al Divino Amore capeggiato da vero e proprio non si è mai cimentato. Ma Regina, anziana strozzina. «Ad avviso di esso è là, sullo sfondo, è come se premesse, tutti quelli che vi hanno collaborato, il mio minaccioso o promettente, sulle strutture è un film sinceramente religioso (per reli- della lingua, una lingua tuttavia inesisten- gioso intendo il senso del giusto, del bello e te, ancora da inventare, o reinventare, sem- dell’etico) che castiga ridendo uno squarcio pre stretta nella tenaglia di una convenzio- di umanità grottescamente pagano» ne già televisiva e d’una maniera ancora (Tozzi). «Tozzi aveva probabilmente in ani- letteraria […]. Ma è impossibile non vedere mo di tracciare un affresco del popolare come il mondo di Patroni Griffi anticipi sia rione romano, quale oggi si configura, a Ferito a morte di La Capria sia il Pasolini di mezzo fra l’antica e genuina tradizione che Ragazzi di vita. Poi, Pasolini occupò per in- va estinguendosi e le contaminazioni dei tero lo spazio, quello spazio di rimpianto tempi nuovi. Su tale motivo il film [...] in- per la “morte della bellezza”, il mito che lo treccia una serie di situazioni e di profili, i scrittore friulano e lo scrittore napoletano quali però, quando non cedono al più scial- avevano in comune. E che cos’era la bellez- bo bozzettismo, risultano, a dir poco, di lu- za, per l’uno e per l’altro, se non l’idea di nare rappresentatività» (Autera). semplicità e naturalezza di cui parla la Vietato ai minori di anni 14 Ginzburg, distrutte dalla civiltà del benes- sere, ovvero dalla volgarità dei consumi, delle masse arrembanti dalle periferie verso

8 cinema trevi settembre il centro della città, verso la cancellazione ti avances. Andando in giro per Roma, la stessa di ogni singola espressione autocto- donna, che ha un carattere isterico, incon- na, in altri termini dei dialetti?». E Patroni tra una serie di persone: l’uomo dell’aereo Griffi utilizza una lingua “molle”, “plastica”, che continuerà a farle proposte esplicite di facendo parlare sulle scene la signora ami- carattere sessuale, una donna anziana che ca, la serva plebea, l’omosessuale. Esordisce le parla di un nipote che sta aspettando; un come regista cinematografico nel 1962 con uomo intravisto all’aereoporto, completa- un film sfortunato Il mare, fischiato alla mente vestito di bianco e dall’aspetto ca- Mostra del Cinema di Venezia e che dise- daverico; e un meccanico che l’ha soccorsa gnava due personaggi quasi improponibili dopo un attentato ad un politico in cui era in quel periodo (un omosessuale e il suo stata coinvolta e che in seguito tenterà di ambiguo rapporto con un ragazzo). Il resto violentarla; ed infine il primo uomo dell’ae- della filmografia del regista è molto esigua, reo che risulta essere il nipote della signora ma molto interessante: la rilettura non ba- con la quale ha stretto amicizia. In parallelo nale dei drammi elisabettiani (Addio fratel- la polizia indaga sul viaggio della donna e lo crudele), il dramma dell’identità sulle persone che l’hanno incrociata» (Identikit), gli amour fou italiani degli anni (Arcagni). «Patroni Griffi ha saputo impagi- Venti (Divina creatura), l’eros come lin- nare il film secondo stilemi tendenti al- guaggio primordiale della vendetta (La l’astratto, fuori da ogni psicologismo: ed è gabbia). Autore poco italiano e molto inter- proprio dalla fredda eleganza delle imma- nazionale, la miglior definizione l’ha data gini che nasce una tensione sempre più al- lui stesso: «Io non sono un regista all’italia- ta. Dentro le geometrie create dall’art di- na. Io non sono mai stato nel binario princi- rector Mario Ceroli […] stupendamente fo- pale del cinema italiano, né lo sarei adesso. tografata da Vittorio Storaro nelle inqua- Io anche sul passaporto ho scritto scrittore. drature scandite dal montaggio di Franco Mi sento meglio nei panni di uno scrittore». Arcalli, Elizabeth Taylor vibra, inveisce, Le schede dei film sono state tratte dal vo- strepita da grande personaggio sopra le ri- lume Fabio Francione (a cura di), La morte ghe, vero mostro sacro del cinema contem- della bellezza. Letteratura e teatro nel cine- poraneo: l’attrice si identifica nel film, che a ma di Giuseppe Patroni Griffi, Falsopiano, sua volta propone un’identificazione fanta- Alessandria, 2001. stica Liz-Elizabeth. […] Intorno alla prota- gonista le presenze degli altri personaggi ore 17.00 sono labili e inquietanti come in un sogno: Identikit (1974) ricordiamo un cereo Andy Warhol e un Regia: Giuseppe Patroni Griffi; soggetto: enigmatico Luigi Squarzina, straniato rap- dal romanzo The Driver’s Seat di Muriel presentante della ragione in veste di com- Spaak; sceneggiatura: Raffaele La Capria, missario della polizia» («Panorama»). G. Patroni Griffi; fotografia: Vittorio Vietato ai minori di anni 18 Storaro; scenografia: Mario Ceroli; costu- mi: Gabriella Pescucci; montaggio: Franco ore 19.00 Arcalli; interpreti: Elizabeth Taylor, Guido Addio fratello crudele (1971) Mannari, Ian Bannen, Mona Washbourne, Regia: Giuseppe Patroni Griffi; soggetto: Luigi Squarzina, Federico Martignoni; ori- dalla tragedia Peccato che sia una puttana gine: Italia; produzione: Felix di John Ford; sceneggiatura: Alfio Cinematografica, Rizzoli Film; durata: 105’ Valdarnini, Carlo Carunchio, G. Patroni «Una donna – il suo nome è Liz – di mezza Griffi; fotografia: Vittorio Storaro; sceno- età parte dalla sua città […] per una vacan- grafia: Gianfranco Ceroli; costumi: za […]. La meta è Roma. Sull’aereo uno dei Gabriella Pescucci; musica: Ennio due uomini a cui è seduta accanto scappa, Morricone; montaggio: Franco Arcalli; in- preso da una paura senza giustificazioni. terpreti: Charlotte Rampling, Olivier Tobias, L’altro, al contrario, comincia a farle pesan- Fabio Testi, Antonio Falsi, Rick Battaglia,

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Angela Luce; origine: Italia; produzione: uso della parola diverso dal solito. Quando Clesi Cinematografica; durata: 111’ parlavano, i tre protagonisti parlavano di «Giovanni e Annabella sono fratello e sorel- cose quotidiane, non della loro storia. Tra i la, ma nonostante ciò si amano. È un amore tre personaggi non si è mai detto nulla degli passionale ma disperato. Giovanni si confi- affetti. La storia era torbida, perché piena da con un frate che lo obbliga a ripensarci. di attrazioni mancate, di sentimenti nasco- Questi gli prefigura peccato e sventure. Ma sti. Gli attori si esprimevano nei movimenti, l’amore dei due è troppo forte, si confessa- nei gesti e in questo il loro ruolo era fonda- no l’uno all’altra, si giurano eterno amore e mentale. Solo dei bravi attori potevano far- consumano la loro passione. Quando però lo» (Patroni Griffi). Annabella rimane incinta il frate, su consi- Vietato ai minori di anni 18 glio del cardinale, provvede a che Annabella almeno copra la colpa sposando lunedì 13 il nobile Soranzo che già l’aveva richiesta e chiuso che era stato respinto» (Arcagni). «Ho ama- to molto il teatro elisabettiano e Addio fra- 14-15 settembre tello crudele è un omaggio a questa mia passione. Mi ha ispirato […] un testo tea- Anteprima i 1000(o)cchi. trale di Ford, Peccato che sia una puttana. Credo che Addio fratello crudele costitui- Festival internazionale sca una specie di tragedia moderna riela- del cinema e delle arti borata da quel testo, di cui ho preso solo al- cuni personaggi, che ho amato moltissimo. (Trieste, 18-25 settembre 2010) È la storia di quattro ragazzi, cui ho cercato «Per un festival che ha il chiodo fisso del di dare spessore, dignità e importanza» work in progress, fa piacere che (Patroni Griffi). l’anteprima al Cinema Trevi si rinnovi dopo Vietato ai minori di anni 18 la felice esperienza dell’anno scorso. Coerentemente con l’idea numero uno di i ore 21.00 1000(o)cchi, contraddire la presunta “at- Il mare (1963) tualità”, il pregiudizio che solo il cinema Regia: Giuseppe Patroni Griffi; soggetto e del giorno prima arrivi da contemporaneo sceneggiatura: G. Patroni Griffi; collabora- agli spettatori di oggi, la collaborazione zione alla sceneggiatura: Alfio Valdarnini; con l’officina cinetecaria è fondamentale. fotografia: Ennio Guarnieri; scenografia: Questo Festival del cinema e delle arti, rea- Pier Luigi Pizzi; costumi: Paola Bersani; lizzato dall’Associazione Anno uno con la musica: Giovanni Fusco; montaggio: mia direzione, era nato nove anni fa con la Ruggero Mastroianni; interpreti: Umberto partnership della Cineteca del Friuli. Nel Orsini, Françoise Prévost, Dino Mele, crescente rafforzamento di sinergie con Renato Scala, Giuseppe Ferrari, Renato molte cineteche italiane ed estere, il rap- Terra Caizzi; origine: Italia; produzione: porto con la Cineteca Nazionale è ormai un Gianni Buffardi; durata: 97’ perno, e passa anche attraverso progetti di «Un attore arriva a Napoli. Non è ancora ricerche e restauri, di cui il festival vuole stagione turistica. Capri è deserta e il cielo rendersi una reinvenzione di visioni. La plumbeo. Aspetta una donna che non arri- pluralità che è contenuta nel nome stesso verà. Nel frattempo intesse uno strano rap- del festival è per noi rivolta anche a una porto con un giovane alcolista che tenta pluralità di territori: sono molti i tipi di ci- persino di ucciderlo; è annoiato, privo di nema e gli autori amati, nella convinzione ideali, forte e debole allo stesso tempo. I che ciò non sia “eclettismo” bensì quell’im- due si stringono in una particolare amicizia, porsi del reale sull’immagine che Rossellini o almeno ci provano, finché giunge sull’iso- ci ha insegnato. Il suo nome è, con Dreyer, la una donna» (Arcani). «Nel film c’era un Straub-Huillet, McCarey..., tra le presenze

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Umberto Orsini e Françoise Prévost ne Il Mare. Foto Roma Press Photo che ritornano nei nostri programmi, incon- trandosi in “convergenze parallele” con i martedì 14 grandi minori di cui il cinema italiano de- ore 17.00 borda. Il programma della IX edizione La donna dell’altro (Jons und Erdme. (Trieste, 18-25 settembre 2010) conterrà Die Frau des Anderen, 1959) omaggi, talvolta ideati in collaborazione Regia: Victor Vicas; sceneggiatura: Robert con altre iniziative, che vanno da Giorgio A. Stemmle, V. Vicas, dal libro di Hermann Bianchi (di cui abbiamo incoraggiato la ri- Sudermann; fotografia: Goran Strindberg; stampa di una rarità con la “geniniana” scenografia: Rolf Zehetbauer; musica: Marta Toren, nostra icona di quest’anno) a Bernhard Eichhorn; interpreti: Giulietta Brunello Rondi. Fuori dall’Italia si prose- Masina, Carl Raddatz, Karin Baal, Richard guiranno gli omaggi a Schroeter e Baratier, Basehart, Gert Fröbe, Werner Peters; origi- che avevano onorato il festival con la loro ne: Germania Occidentale/Italia; Kurt presenza e dei quali ricorderemo la recente Ulrich Film, Nembo Film; durata: 112’ scomparsa (come anche quella di Rohmer). «i 1000(o)cchi non sono costruiti per “sezio- Ci si rioccuperà di Papatakis e Autant-Lara, ni”, “retrospettive”, “informative” ma per per- e si avvierà invece l’attenzione verso corsi che vorrebbero intrecciare tutto il pro- Thomas Harlan, Alain Cuny, Marc Scialom e gramma, collegare film del passato e del pre- altri cosiddetti “marginali”. S’inaugurerà sente, trovare impensate convergenze paral- anche un pluriennale viaggio attraverso le lele e creare incontri imprevisti, sia tra cinea- rarità del cinema tedesco-federale, curato sti fisicamente presenti al festival sia tra film da Olaf Möller e naturalmente intitolato che ci raggiungono anch’essi come una pre- Germania anno zero» (Sergio Grmek senza fisica (e perciò, non per rispettare Germani). astratte regole, ci teniamo a proiettarli nei

11 cinema trevi settembre formati originali). Questa coproduzione ita- a seguire lo-tedesca ben introduce uno dei percorsi L’ombra (1954) maggiori di quest’anno, rivolto ai film più Regia: Giorgio Bianchi; soggetto: dal- sregolati della Repubblica Federale Tedesca, l’omonima commedia di Dario Niccodemi; seguendo una prima chiave intitolata Of sceneggiatura: Fede Arnaud, G. Bianchi; Beauty and Sufference. Vicas, cineasta apoli- fotografia: Tonino Delli Colli; scenografia de nato in Russia e morto in Francia, che at- e costumi: Veniero Colasanti; musica: traversò anche il cinema americano, riunisce Carlo Rustichelli; montaggio: Adriana un cast che già a leggerlo si tiene insieme in Novelli; interpreti: Marta Toren, Pierre un equilibrio impossibile: Giulietta Masina, Cressoy, Gianna Maria Canale, Paolo Richard Basehart, Karin Baal, Gert Fröbe, Stoppa, Emma Baron, Filippo Scelzo; origi- Werner Peters, Lila Kedrova...» (Germani). ne: Italia; produzione: Edo Film; durata: 104’ ore 19.00 «Incoraggiando questo restauro inseguiva- La grande ombra (1957) mo un film raro, pura ombra di altre gran- Regia: Claudio Gora; soggetto: da un’idea dezze, come rivelava il casting congiunto di Piero Costa; sceneggiatura: Mario di Marta Toren e Gianna Maria Canale. Guerra, Guido Pillon, Luigi Tupini, Marco Potendolo ora vedere ne riceviamo un dono Albani; fotografia: Oberdan Trojani; musi- più grande di quello atteso. Giorgio ca: ; montaggio: Mariano Bianchi, cui è dedicato un percorso del fe- Arditi; interpreti: Massimo Serato, Mara stival (Ombre Bianchi), si rivela geniale de- Berni, Scilla Vannucci, Maria Luisa miurgo dei registi italiani del sublime, da Rolando, Franco Balducci, Amleto Adami; Genina a Cottafavi a Freda, e non solo quel origine: Italia; produzione: Internazionale regista di commedie di cui si conosceva la Artisti Associati; durata: 94’ felice leggerezza. Tratto da un testo di «In una sinergia tra archivi pubblici e privati, Dario Niccodemi, di cui Bianchi ha messo maggiori e minori esistenti in Italia si può in cinema tutti e quattro i titoli maggiori, vivaddio riunire tutta l’opera da regista di smentisce la puzza al naso con cui in Italia Claudio Gora, cineasta sfuggente i cui due si cancellano glorie presuntamente datate, primi film sono ormai dei classici postneo- mentre in Francia Resnais si ispira a realisti ma le cui realizzazioni successive Bernstein, e Lourcelles riscopre Yves spiazzano ogni volta. Tra il 1956 e il 1957 Mirande, i due autori (con Henry Bataille) egli realizza due film che ben convergono paralleli a Niccodemi (che a teatro mise in con quello qui restaurato di Bianchi (proie- scena Pirandello e diresse lungamente Vera zione che segue), e non solo perché i giochi Vergani). Ma il film va oltre l’intreccio feli- dei titoli ci divertono e non sono una pista cemente congegnato a teatro: diventa un irrilevante: se Tormento d’amore ripropone duetto di corpi femminili che si scambiano come protagonista Marta Toren, questo La felicità e destini maledetti (come quelli che grande ombra rende metafisica Mara Berni, in vita subirono le due splendide attrici). E corpo tridimensionale di Il moralista di se Paolo Stoppa aggiunge uno dei suoi ruo- Bianchi e di molteplici commedie. Grandi li più felici (per un film che si apre con un ombre di un grande cinema...» (Germani). ballo previscontiano), il fuori campo in cui Copia proveniente dalla Cineteca del resta nel finale la deuteragonista si unisce Friuli al nuovo ruolo ritrovato in campo dalla protagonista, per una reinvenzione del ore 21.00 montaggio griffithiano che capisce tutto Trailer de Le sorelle e presentazione di del rapporto tra la vita e la morte» Enrico Magrelli e Sergio Grmek Germani (Germani). del programma del festival e dei progetti di Copia restaurata dalla Cineteca collaborazione tra Cineteca Nazionale e Nazionale - Ingresso gratuito Cineteca del Friuli

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di colpi grossi, del bottino beffardamente mercoledì 15 perduto, diventa qui, visibilmente, lo scarto ore 17.00 La Pila della Peppa (Le Magot de scatologico di una società fondata sull’eco- Josefa, 1963) nomia (cinema compreso). Il festival pro- Regia: Claude Autant-Lara; sceneggiatura: porrà il film in un percorso intitolato Jean Aurenche, Pierre Bost, da un romanzo “Cinema ed economia: due finzioni allo di Catherine Claude; fotografia: Jacques specchio”, in cui si vedrà come il cinema Natteau; montaggio: Madeleine Gug; in- italiano abbia fatto, tra anni Trenta e anni terpreti: Anna Magnani, Bourvil, Pierre Sessanta, degli acuti discorsi antieconomi- Brasseur, Henri Virlojeux, Christian Marin, ci, ben confluenti nel pensiero di Pasolini e Jean-Marie Proslier; origine: Francia/Italia; nel suo dialogo con Pound» (Germani). produzione: Productions Raimbourg, S.O.P.A.C., Star Press, Arco Film; durata: 90’ «Autant-Lara è uno di quei registi incon- ore 21.00 trollati che ci interessano, fuori dalla falsa Le sorelle (1969) alternativa tra canoni (per quanto tenden- Regia: Roberto Malenotti; soggetto: Alex zialmente indovinati) e revisionismi. È un Fallhai [Renzo Maietto]; sceneggiatura: regista convincente soprattutto nei suoi Brunello Rondi, R. Malenotti; fotografia: film anomali, e questa coproduzione italo- Giulio Albonico; scenografia e costumi: francese (con una splendida Magnani che si Luciana Marinucci; musica: Giorgio ridoppia per la versione italiana) realizza il Gaslini; montaggio: Antonietta Zita; inter- suo amore (da stendhaliano qual’era) verso preti: Susan Strasberg, , il cinema italiano, e permette a questo film Nathalie Delon, Giancarlo Giannini, Lars di “giustificare” quella mechanceté della Bloch, Gianni Pulone; origine: provincia francese che qui tocca l’apice e che talvolta si rimproverò al regista come Italia/Francia; produzione: Cine Azimut, un facile partito preso. Con gli eccellenti Les Films Corona; durata: 102’ Bourvil e Pierre Brasseur, Anna Magnani vi- «Azzardiamo un’attribuzione a Brunello ve una vicenda di fortune economiche im- Rondi, per una proiezione che vuole inserir- possibili, e in ciò il film ben si lega a quello si nella riscoperta a tappe del regista, anche che segue nel programma» (Germani). in occasione dell’uscita di un volume cui abbiamo collaborato. Questo film con la ore 19.00 splendida accoppiata di Susan Strasberg e Lo scippo (1965) Nathalie Delon (quindi ben rimato con la Regia: Nando Cicero; soggetto e sceneg- coppia femminile della sera prima, giacché giatura: N. Cicero, con la collaborazione di Alessandro Continenza; fotografia: Franco non è mai solo di lesbismo che può trattar- Villa; scenografia: Demofilo Fidani; costu- si) è tutto fuorché quel banale pre-soft che mi: Mila Vitelli, Nadia Vitelli; musica: Piero a molti apparve. La musica di Giorgio Umiliani; montaggio: Maurizio Lucidi; in- Gaslini ben lo lega alla coeva regia Le tue terpreti: Paolo Ferrari, Gabriele Ferzetti, mani sul mio corpo e indica che Rondi era Annette Stroyberg, Margaret Lee, Mario anche qui più che solo sceneggiatore. Pisu, Enrico Maria Salerno; origine: Italia; Viatico alle successive tappe di una serie produzione: Italcine T.V.; durata: 94’ “erotica”, esige che l’opera dell’autore si «Opera d’esordio di un regista di cui i sottragga agli equivoci (compreso quello 1000(o)cchi si occupano spesso e nella dei recuperi trash)» (Germani). quale si trova già sintetizzata “teoricamen- Copia proveniente dall’Archivio Storico te” la scatologia dell’economico, che fa ca- pire come Ultimo tango a Zagarol potesse del Cinema Italiano diventare una parodia più radicale del mo- dello. La sequenza più volte variata nei film

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del postmoderno; egli stesso, infatti, sotto- 16-30 settembre linea come attraverso i suoi film si possano raffigurare interi decenni della storia ita- Attraverso il Novecento. liana» (Vito Zagarrio, dal volume, da lui cu- Il cinema di Carlo rato, Carlo Lizzani - Un lungo viaggio nel cinema, Marsilio, 2010). Lizzani La retrospettiva dedicata a Lizzani, dopo il grande successo alla Mostra di Pesaro (24° «Affrontare l’opera di Carlo Lizzani vuol di- Evento Speciale), viene riproposta al re fare i conti con la storia del cinema e la Cinema Trevi. La programmazione è scan- storia d’Italia negli ultimi settant’anni. La dita in base al periodo storico in cui sono sua longevità artistica, il suo eclettismo, la ambientati i film, dalla fine dell’Ottocento sua elasticità rispetto alla nozione di auto- ai giorni nostri. re, la sua frequentazione dei generi, fanno del suo cinema un serbatoio enorme di te- mi possibili, tanti fili rossi attraverso cui giovedì 16 analizzare le tipologie, le fonti, i modelli ore 17.00 produttivi, le dinamiche industriali e cultu- Un fiume di dollari (1966) rali del film. Vediamone alcuni. Parto dal Regia: Lee W. Beaver [Carlo Lizzani]; sog- cinema come fonte e specchio della storia, getto e sceneggiatura: Dean Craig [Piero per dirla alla Ferro: ecco che Lizzani rivisita Regnoli]; fotografia: Toni Secchi; sceno- il fascismo e l’antifascismo, da Achtung! grafia: Aurelio Crugnola; costumi: Elio Banditi! a Il sole sorge ancora, dal Processo Micheli; musica: Leo Nichols; montaggio: di Verona, a Mussolini ultimo atto; rende Ornella Micheli; interpreti: Thomas Hunter, omaggio all’Olocausto (L’oro di Roma, e Henry Silva, Nando Gazzolo, Nicoletta l’ultimo lungometraggio Hotel Meina, sulla Machiavelli Rangoni, Dan Duryea, Gianna strage di un gruppo di ebrei all’indomani Serra; origine: Italia; produzione: Dino De dell’8 settembre); analizza il comunismo Laurentiis Cinematografica; durata: 93’ con Bucharin, Un’isola, Caro Gorbachov, il Jerry è un soldato sudista che, dopo la boom economico con La vita agra, la cor- sconfitta, compie un furto milionario insie- ruzione con Roma bene, il terrorismo con me a un commilitone. Raggiunto dagli inse- Kleinhoff Hotel, Il caso Dozier, Nucleo Zero. guitori, viene catturato mentre l’amico si Prendo il rapporto tra cinema e letteratura: mette in salvo con la refurtiva. Dopo cinque ecco la possibilità di rileggere sotto altra anni di carcere, scopre che sua moglie è luce Cronache di poveri amanti da Pratolini morta a causa degli stenti patiti e che suo e La vita agra di Bianciardi, oppure figlio è costretto a fare il ragazzo di bottega Fontamara da Silone, o Celluloide da Pirro. da un fabbro, mentre il suo complice è dive- Continuo col metalinguaggio: ancora con nuto ricco e potente. Jerry prepara la ven- Celluloide ecco Lizzani riflettere sulla stes- detta… Film voluto da sa macchina-cinema oltre che ricostruire per lanciare il suo villaggio western e la un evento storico irripetibile. E poi i generi: nuova stella Thomas Hunter, ma il film si Lizzani affronta il comico e la commedia regge soprattutto sulla straordinaria ma- (Lo svitato, Il carabiniere a cavallo), il thril- schera di Henry Silvia e sulla simpatia di ler (La casa del tappeto giallo), il film-cro- Dan Duryea. naca (Mamma Ebe), il western (), il poliziesco (Banditi a ore 19.00 Milano, Lutring, Crazy Joe). […] Il lungo L’amante di Gramigna (1968) percorso di Lizzani “attraverso il Regia: Carlo Lizzani; soggetto: , Novecento” (come suona la sua raccolta, liberamente ispirato alla novella omonima una sorta di diario dall’interno del cinema di Giovanni Verga; sceneggiatura: Ugo italiano) permette di fotografare uno spac- Pirro, C. Lizzani; fotografia: Silvano cato d’Italia dal ventennio fascista all’era Ippoliti; scenografia: Dino Leonetti; Mony

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Mayer Alagemoy; costumi: Danilo Donati; costruisce il suo percorso politico e cultura- musica: Otello Profazio; montaggio: le, e affronta il tema del suo essere “ecletti- ; interpreti: Gian Maria co”, che ha provocato, a volte, un pregiudi- Volonté, Stefania Sandrelli, Ivo Garrani, zio della critica. Luigi Pistilli, Emilia Radeva, Assen Milanov; Ingresso gratuito origine: Italia/Bulgaria; produzione: Dino De Laurentiis Cinematografica, Studija Za venerdì 17 Ignaini Film; durata: 97’ ore 17.00 Nel 1865 in Sicilia, due poveri cittadini, Cattiva (1991) Giuseppe Gramigna e suo padre, truffati dal Regia: Carlo Lizzani; soggetto: F. Scarpelli; barone Nardò, sono costretti a lasciare la sceneggiatura: Francesca Archibugi, F. loro misera casa, già affittata dal barone ad Scarpelli; consulenza scientifica: Anna Assunta e a sua figlia Gemma, promessa Sanpaolo Criscuolo; fotografia: Daniele sposa a Ramarro, uno dei suoi dipendenti. Nannuzzi; scenografia: Luciano Calosso; Gramigna, deciso a vendicarsi, si dà al ban- costumi: Enrica Barbano; musica: Armando ditismo e incomincia a uccidere i “mediato- Trovajoli; montaggio: Franco Fraticelli; in- ri”, complici di Nardò. «Lo spettacolo man- terpreti: Giuliana De Sio, Julian Sands, tiene una sua dignità, dovuta sia alla sicu- Erlans Josephson, Milena Vukotic, Didi rezza che ormai il regista ha acquisito nella Perego, Francesca Ventura; origine: Italia; trattazione di questi argomenti, sia alla sua produzione: Pac; durata: 98’ nota predilezione per le vicende storiche Il film è ambientato agli inizi del (nelle quali più frequentemente lo vorrem- Novecento: la giovane signora Emilia mo impegnato) sia al calore non finto che Schmidt, di origine italiana, conduce in Volontè mette nella figura del “brigante”. Svizzera col marito e il figlioletto Ludwig Non si potrebbe però asserire che i tempi un’esistenza agiata, in apparenza serena, del fascismo siano tramontati del tutto. La ma ogni tanto dà qualche inatteso segno di sua Sicilia Lizzani ha dovuto ricostruirsela squilibrio. Ricoverata in una lussuosa clini- in Bulgaria, tanto il nome di Verga incute ca di Zurigo, viene diagnosticata come ancora paura ai potenti produttori italiani!» schizofrenica a causa del suo comporta- (Casiraghi). mento: è presa da improvvise crisi di collera, rifiuta il cibo, si ostina a non parlare. Viene ore 21.00 perciò definita “cattiva”. «Il film, che non Incontro con Carlo Lizzani, Vittorio Giacci, nomina Jung, non somiglia ai tanti film Vito Zagarrio americani o no su casi clinici: […], al di là di Nel corso dell’incontro sarà presentato il alcune semplificazioni si distingue per volume curato da Vito Zagarrio Carlo mancanza di corrività e di drammatizzazio- Lizzani - Un lungo viaggio nel cinema ni stereotipate, per una civile serietà più (Marsilio, 2010) colta che didattica, per la chiara onestà in- tellettuale, per il vero interesse nel capire e a seguire far capire il confine tra biografia e malat- Il cineasta multitasking. tia» (Tornabuoni). Carlo Lizzani, cinema e altro (2010) Regia: Vito Zagarrio; fotografia: Andrea ore 19.00 Gagliardi, Simone Isola, Luca Lardieri; Cronache di poveri amanti (1953) montaggio: Pierpaolo De Sanctis; origine: Regia: Carlo Lizzani; soggetto: dal roman- Italia; produzione: Fondazione Pesaro zo omonimo di Vasco Pratolini; sceneggia- Nuovo Cinema Onlus, Laboratorio tura: Sergio Amidei, C. Lizzani, Massimo Cinema-Università degli Studi di Roma Mida, Giuseppe Dagnino; fotografia: Tor Vergata, in collaborazione con Gianni Di Venanzo; scenografia: Peck G. Kimerafilm; durata: 50’ Avolio; costumi: Edith Bieber; musica: Una lunga intervista a Carlo Lizzani, che ri- ; montaggio: Enzo Alfonsi; in-

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Irene Cefaro e Gabriele Tinti in Cronache di poveri amanti. Foto di terpreti: Antonella Lualdi, Giuliano che l’obiettivo non si stanca di frugare, Montaldo, Marcello Mastroianni, Anna unendo mura e botteghe, finestre e dimore Maria Ferrero, Wanda Capodaglio, Gabriele a volti e cadenze, tipi e caratteri. È una Tinti; origine: Italia; produzione: umanità semplice, e rilevata, che ben pre- Cooperativa Spettatori Produttori sto desta una pensosa attenzione» (Gromo). Cinematografici; durata: 109’ Copia ristampata dalla Cineteca Intorno al 1925, Mario, giovane tipografo Nazionale fiorentino, per essere più vicino alla sua fi- danzata, Bianca, va ad abitare in del Corno, ore 21.00 dietro Palazzo Vecchio, e fa amicizia col Fontamara (1980) maniscalco”Maciste”, suo padrone di casa, Regia: Carlo Lizzani; soggetto: dall’omoni- e col fruttivendolo Ugo, tutti e due antifa- mo romanzo di ; sceneggia- scisti. Alfredo Campolmi, proprietario di tura: Lucio De Caro, C. Lizzani; consulente una pizzicheria, essendosi rifiutato di ver- ai dialoghi: ; fotografia: sare certi contributi al partito, viene sel- Mario Vulpiani; scenografia: Luigi vaggiamente bastonato dai fascisti. Al ca- Schiaccianoci; musica: Roberto De Simone; pezzale del Campolmi, all’ospedale, Mario costumi: Luciano Calosso; montaggio: incontra spesso la di lui moglie Milena, Franco Fraticelli; interpreti: Michele amica della sua fidanzata, Bianca, e se ne Placido, Antonella Murgia, Antonio innamora, rompendo il fidanzamento con Orlando, Imma Piro, , Bianca. «È l’ambiente fiorentino di Via del Deddi Savagnone; origine: Italia; produzio- Corno che il romanzo di Vasco Pratolini, dal ne: Rai, Erre Cinematografica; durata: 139’ quale il film è tratto, ha efficacemente deli- 1927. Fontamara è un paese della Marsica neato, e che ora Lizzani delinea non meno dimenticato da tutti, e i suoi abitanti – efficacemente. È tutto un piccolo mondo chiamati “cafoni” e considerati quali “in-

16 cinema trevi settembre trattabili ribelli” - sono uomini rudi e donne questi insiste perché la moglie impari a me- severe che pensano soltanto a lavorare du- moria una lettera, indirizzata come denun- ramente per tutta la giornata. Invitati a cia alle future generazioni, per evitare che scendere ad Avezzano per prendere parte a venga requisita e distrutta e per assicurare una parata fascista e, nel contempo, parte- in tal modo ai posteri la conoscenza della cipare alla suddivisione del Fucino bonifi- verità sul regime. «Caro Gorbaciov costitui- cato dai Torlonia, essi vengono presi in giro sce un intervento comunque apprezzabile dall’avvocato concittadino Don nel folto di problematiche di divampante Circostanza. Il medesimo li canzona con il attualità, oggi, in Unione Sovietica. Per il giochetto dei “cinque lustri” anziché “cin- resto, il fluire intrecciato dei ricordi e dei quant’anni” quando il torrente che irrigava flashback imprime all’opera di Lizzani la i loro sassosi campicelli viene deviato a fa- precisa dimensione drammaturgica di una vore di un possidente fascista. Ma tra i “ca- testimonianza-rendiconto di controllatissi- foni” c’è un discendente di briganti che un ma misura» (Borelli). poco alla volta apre gli occhi. «Robusta opera di divulgazione, il film è svelto, nitido, ore 18.30 corposo. C. Lizzani mette la sordina allo spi- Viaggio in corso nel cinema ritualismo religioso di Silone, evita gli sche- di Carlo Lizzani (2007) mi celebrativi del realismo socialista, rievo- Regia: Francesca Del Sette; soggetto e sce- ca con pensosa malinconia un mondo con- neggiatura: F. Del Sette; fotografia: tadino in cui si riflette l’irrisolta questione Malcom Occhetto, Giuseppe Varlotta; ri- della nazione italiana, lo squilibrio tra Nord prese: Claudio Perugini, Claudio Palombelli, e Sud, tra sviluppo e progresso. È una delle G. Varlotta; musica: Luca Scota, Giovanni migliori interpretazioni di M. Placido» Giombolini, Ermanno Giorgetti; montag- (Morandini). gio: Roberto Di Tanna; interpreti: Carlo Lizzani; origine: Italia; produzione: sabato 18 Oblomov Films, con la collaborazione di ore 17.00 LA7, Tech; durata: 83’ Caro Gorbaciov (1988) Tratto da un’idea di Francesca Del Sette, li- Regia: Carlo Lizzani; soggetto: C. Lizzani; beramente ispirato al libro-autobiografia sceneggiatura: C. Lizzani, Augusto Zucchi; di Carlo Lizzani Il mio lungo viaggio nel se- collaborazione ai dialoghi: Robert Brodie colo breve, questo documentario segue le Booth; fotografia: Roberto Benvenuti; sce- tracce di una poliedrica personalità artisti- nografia: Luciano Sagoni; costumi: Adriana ca, in tutte le sue sfaccettature, attraver- Berselli; musica: ; montaggio: sando la memoria storica non solo del cine- Angela Cipriani; interpreti: Harvey Keitel, ma italiano ma dell’Italia stessa. Lizzani è Flaminia Lizzani, Gianluca Favilla, un ponte tra il vecchio e il nuovo, tra il neo- Francesca Lucidi, Rick Boyd [Federico realismo e la sperimentazione di genere, è Boido], Valerio Serraiocco; origine: Italia; l’occhio attento di un documentarista che produzione: R.P.A. International, con la si serve del cinema per “documentare” pri- collaborazione di Rai; durata: 80’ ma di tutto, e per conoscere il mondo poi; è Nella notte del 26 febbraio 1937, nell’ap- un operatore culturale che si circonda di partamento di Mosca – ceduto loro da giovani per rinnovare il festival di Venezia, Stalin dopo il suicidio ivi avvenuto della un cineclubbista che si forma al Cineguf e moglie Nadezda Allilujeva – Nikolaj e Anna poi prende il posto di Truffaut nella Larina Bucharin trascorrono una dramma- Federazione mondiale dei Cineclub; un’ani- tica vigilia, punteggiata da inquietanti pre- ma duplice che oscilla tutta la vita tra la monizioni. Con l’angoscioso presentimento politica e il cinema compenetrando sempre che, a causa delle accuse di tradimento di le due cose, pur nella scelta sofferta del Stalin, per Nicolaj si avvicini la medesima “racconto” a discapito dell’azione. Un uomo sorte toccata ad altri dirigenti del partito, di sinistra che fa della tolleranza la sua più

17 cinema trevi settembre grande qualità e non ha paura di condan- fia: Leonida Barboni, Aldo Tonti; scenogra- nare lo stalinismo né di riconoscere nel fa- fia: Mario Chiari; costumi: Piero Gherardi; scismo l’iniziale spinta innovatrice; uno musica: Piero Piccioni; montaggio: Franco studioso, un critico, che fissa in alcuni scrit- Fraticelli; interpreti: Gérard Blain, Anna ti alcune intuizioni essenziali. Maria Ferrero, , Ivo Garrani, Ingresso gratuito Pier Paolo Pasolini, Rocci Vodolazzi; origi- ne: Italia/Francia; produzione: Dino De ore 20.00 Laurentiis Cinematografica, Orsay Film; L’oro di Roma (1961) durata: 103’ Regia: Carlo Lizzani; soggetto e sceneggia- Nell’ultima fase della guerra, un giovane tura: Lucio Manlio Battistrada, Giuliani G. della periferia romana, Alvaro, sopranno- De Negri, C. Lizzani, con la collaborazione minato “il gobbo”, è diventato famoso com- di Alberto Lecco; fotografia: Erico piendo una serie di attentati contro i tede- Menczer; scenografia: Flavio Mogherini; schi e i fascisti. Suo personale e accanito costumi: Luciana Marinucci; musica: avversario è il commissario della polizia fa- Giovanni Fusco; montaggio: Franco scista, Poletti. Per vendicarsi di lui, Alvaro Fraticelli; interpreti: Gérard Blain, Anna non esita a usare la violenza sulla sua gio- Maria Ferrero, Jean Sorel, Filippo Scelzo, vane figlia Ninetta. Da quel momento il de- Ugo D’Alessio, Andrea Checchi; origine: stino accomuna le sorti di entrambi. Alvaro Italia/Francia; produzione: Ager Film, viene ferito dai tedeschi; si rifugia in casa di Sancro Film, C.I.R.A.C., Contact Ninetta e la ragazza, innamoratasi nono- Organisation; durata: 97’ stante tutto del fuorilegge, lo nasconde. «Si Il maggiore Kappler, durante l’occupazione deve dare atto alla regia di Carlo Lizzani di nazista di Roma, ordina agli ebrei della cit- aver saputo risolvere sia il personaggio del tà di consegnare, nel giro di poche ore, cin- protagonista, sia l’ingrata cornice che gli fa quanta chilogrammi di oro, pena la conse- da sfondo con un linguaggio quanto si vuo- gna di duecento ostaggi. La comunità im- le aspro e violento, ma sempre rigoroso e mediatamente organizza la raccolta del preciso, attento ai disegni psicologici più prezioso metallo. Davide, un giovane calzo- complessi, sicuro nell’evocazione delle at- laio, esprimendo anche il pensiero di altri mosfere più drammatiche, sulla scia (quan- giovani, vorrebbe rispondere alla iniqua ri- to a immagini e a ritmo narrativo) dei mi- chiesta con la violenza delle armi. Lizzani gliori film gangster americani» (Rondi). «non vuol limitarsi a una rievocazione com- Copia ristampata dalla Cineteca mossa ed eloquente della tragedia degli Nazionale - Vietato ai minori di anni 16 ebrei romani, ma mira molto più in alto, alla ricerca appunto delle ragioni che determi- domenica 19 narono allora nei perseguitati un atteggia- ore 17.00 mento di passività e di rassegnazione, e Hotel Meina (2007) cerca di indicare nel contempo una diversa Regia: Carlo Lizzani; soggetto: tratto dal prospettiva, di reazione e di ribellione, affi- romanzo omonimo di Marco Nozza; sce- data a un personaggio il quale rispecchia neggiatura: Dino Leonardo Gentili, Filippo aspirazioni che sono la conseguenza di un Gentili, C. Lizzani, con la collaborazione di discorso anche autocritico degli ebrei oggi» Pasquale Squitieri; fotografia: Claudio (Ferrero). Sabatini; supervisione alla cinematografia: Vittorio Storaro; scenografia: Tonino Zera; ore 21.45 costumi: Catia Dottori; musica: Luis Il gobbo (1960) Enrìquez Bacalov; montaggio: Massimo Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Luciano Quaglia; interpreti: Ivana Lotito, Majlinda Vincenzoni, , Tommaso Chiaretti; Agaj, Eugenio Allegri, Marta Bifano, sceneggiatura: C. Lizzani, Ugo Pirro, Veronica Bruni, Ursula Buschhorn; origine: Vittoriano Petrilli, Mario Socrate; fotogra- Italia; produzione: Titania Produzioni,

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Film’87, Plaza Film, con la collaborazione una pericolosa missione viene affidata a un di Rai Cinema; durata: 115’ gruppo di partigiani che opera nel retroter- Il film è basato su fatti realmente accaduti, ra genovese: prelevare armi da una fabbrica raccontati in un libro di Marco Nozza. Lago di Genova. «Diciamo subito che al Lizzani Maggiore, settembre 1943, un gruppo di vanno tributate parecchie lodi, con altret- sedici ebrei italiani, provenienti dalla tante riserve. È evidente il disinteressato Grecia, sono ospiti dell’Hotel Meina di pro- fervore del giovane regista, che in questa prietà di Giorgio Benar, un ebreo con passa- difficile fatica ha prodigato tutto se stesso. porto turco (cioè cittadino di un paese neu- Il suo film, istante per istante, l’ha visto, trale). In seguito all’8 settembre, giorno sentito. E questi ultimi dintorni di Genova, dell’armistizio fra l’Italia e gli Alleati, un re- questi ritmi di poggi e di viadotti, di ponti e parto di SS capitanato dal comandante di binari, d’interni ferrigni di fabbrica e di Krassler giunge a Meina. Due giovani, Noa accorata periferia, costituiscono una serie Benar e Julien Fendez, sono strappati al loro di quadri che non sarà facile dimenticare. amore dal brutale irrompere del drappello Ma se, istante per istante, inquadratura per nazista. Gli ebrei vengono reclusi nell’hotel inquadratura, il film sarebbe davvero assai e inizia una settimana di attesa, terrore e pregevole, gli nuoce una frequente man- speranza. «Alla soglia degli 85 anni Lizzani canza di semplicità e di chiarezza, vale a di- conosce la macchina cinema come pochi e re di evidenza narrativa, di drammatico ri- sa perfettamente (e in prima battuta) cosa lievo. Troppo vasta, e complessa, e ambizio- togliere e levare da una materia già di per sa, la tela del film, perché un esordiente riu- sé carica di pathos e inevitabile retorica. scisse a dominarla, rivelarla, scandirla» Non ha bisogno di star, né di effetti speciali, (Gromo). né ha urgenze particolari da appendere so- pra le righe. Si limita a filmare, rubando ore 21.00 sguardi e denunciando dolori. Ottimo il Celluloide (1996) cast, di volti giusti e sensibili. Un altro tas- Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Ugo Pirro, sello di una filmografia esemplare» , dal libro omonimo di U. (Fittante). Pirro; sceneggiatura: U. Pirro, F. Scarpelli, C. Lizzani; fotografia: Giorgio Di Battista; ore 19.00 scenografia e costumi: Luciano Sagoni; Achtung! Banditi! (1951) musica: ; montaggio: Regia: Carlo Lizzani; soggetto e sceneggia- Alberto Gallitti; interpreti: Giancarlo tura: C. Lizzani, Rodolfo Sonego, Giuseppe Giannini, Lina Sastri, Massimo Ghini, Anna Dagnino, Ugo Pirro, Massimo Mida, Enrico Falchi, Massimo Dapporto, Antonello Ribulsi, Mario Socrate, Giuliani G. De Fassari; origine: Italia; produzione: Dean Negri; fotografia: Gianni Di Venanzo; sce- Film, Production Group, Istituto Luce; du- nografia: Carlo Egidi; costumi: Edith rata: 119’ Bieber; musica: Mario Zafred; montaggio: A Roma nel 1944, appena liberata dagli Enzo Alfonsi; interpreti: Gina Lollobrigida, Alleati, il produttore Peppino Amato com- Andrea Checchi, Lamberto Maggiorani, missiona a Sergio Amidei la sceneggiatura Vittorio Duse, Giuseppe Taffarel, Bruno di una commedia, Borsa nera. Ma il regista Berellini; origine: Italia; produzione: Roberto Rossellini, amico di Sergio, in pos- Cooperativa Spettatori Produttori sesso di idee di maggiore spessore, intuisce Cinematografici, Pdc; durata: 104’ da subito il significato di testimonianza di La guerra partigiana a Genova e un film di più drammatico respiro, e trova nell’Appennino ligure dall’organizzazione tramite amici una contessa disposta a con- clandestina in città e nelle fabbriche fino cedere il primo finanziamento. «Celluloide alla battaglia aperta sui monti e al passag- riesce a ricostruire bene un clima d’epoca, gio dei repubblichini tra le file dei partigia- l’alternanza di depressioni e di euforie, il ni. Siamo nell’ultimo periodo della guerra, senso del lavoro di gruppo, l’intreccio tra il

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Gina Lollobrigida in Achtung! Banditi!. Foto di Osvaldo Civirani

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21 cinema trevi maggio cinema e il privato di chi lo faceva. […] La ore 19.15 sceneggiatura non rinuncia al bozzettismo, Il processo di Verona (1963) ma lo modera, tocca i luoghi obbligati (la Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Sergio serata al Quirino, la lettura delle recensio- Amidei, Luigi Somma; sceneggiatura: Ugo ni) senza insistere, alterna con equilibrio Pirro; fotografia: Leonida Barboni; sceno- toni drammatici e da commedia. Evita di grafia: Elio Costanzi; costumi: Giulia costruire il monumento al regista, come fa- Mafai; musica: ; mon- ceva Eastwood-Huston in Cacciatore bian- taggio: Franco Fraticelli; interpreti: Silvana co, cuore nero» (Nepoti). Mangano, Frank Wolff, Salvo Randone, Vivi Gioi, Françoise Prévost, Claudio Gora; ori- lunedì 20 gine: Italia/Francia; produzione: Duilio chiuso Cinematografica, Orsay Films; durata: 121’ Cinque membri del Gran Consiglio del martedì 21 Fascismo votano l’ordine del giorno propo- ore 17.00 sto da Dino Grandi, con l’intenzione di acce- Mussolini: ultimo atto (1974) lerare la caduta del governo Mussolini. Uno Regia: Carlo Lizzani; soggetto e ricerche dei cinque è , genero di storiche: ; sceneggiatura: C. Mussolini. L’atto di ribellione di questi uo- Lizzani, F. Pittorru; fotografia: Roberto mini viene pagato con il carcere e con il pro- Gerardi; scenografia: Amedeo Fago; costu- cesso che si svolge a Verona. Il processo è mi: Ugo Pericoli; musica: ; manovrato dai tedeschi, con i quali Edda montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Ciano cerca di trattare promettendo loro i , Lisa Gastoni, Franco Nero, diari del marito. Una ragazza tedesca fa da Henry Fonda, Lino Capolicchio, Giacomo tramite. All’improvviso però i tedeschi cam- Rossi Stuart; origine: Italia; produzione: biano idea, i diari non interessano più. Aquila Cinematografica; durata: 125’ Lizzani «ha compiuto, in un certo senso, un Caduta la linea Gotica nella primavera del processo inverso a quello che compie il me- 1945, gli Alleati si dirigono verso Milano; i lodramma. Come questo mitizza i personag- partigiani dilagano in tutto il Nord Italia e i gi, così Lizzani li ha demitizzati, facendoci tedeschi si ritirano verso Merano. sentire che la storia in cui siamo immersi Mussolini, assai perplesso e fornito di noti- non è fatta di schemi libreschi, bensì di con- zie illusorie dai gerarchi nazisti rimasti al flitti di caratteri e di passioni nei quali si suo fianco, rifiuta l’opera di mediazione del esprime l’autentica natura degli uomini e cardinale Schuster e dalla capitale lombar- delle donne sulle cui deboli spalle si accu- da si dirige verso la Valtellina ove sarebbe mula il destino dei popoli. E ha pensato il atteso da migliaia di camicie nere. «Capita film in modo che la sensibilità dello spetta- molto raramente che il declino di un poten- tore sia toccata proprio in quella zona in cui te venga rappresentato con altrettanta in- la condizione umana coincide con la condi- sistenza ed efficacia, e che la protervia di zione civile. Il giudizio sul comportamento un tiranno si trovi così fermamente rispec- morale dei protagonisti del processo di chiata nella pietà, più ancora che nel di- Verona, carnefici e vittime, porta con sé un sprezzo. La Storia non cambia, di certo, né preciso giudizio sulla responsabilità del cit- possono mutare i giudizi sugli atti e sui tadino che in qualche modo vorrebbe rico- comportamenti. Ma non si rischia nulla a noscersi in una delle due parti» (Grazzini). osservare un potere sconfitto, braccato, in- Copia ristampata dalla Cineteca seguito, prigioniero della paura prima an- Nazionale cora che degli avversari, forse preda del ri- morso. Al contrario, se ne può ricavare un ore 21.30 insegnamento di speranza, di pietà, di La guerra segreta (1966) umana compassione» (Giacci). Regia: Terence Young, Christian-Jaque, Carlo Lizzani; soggetto: Jacques Laborie,

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Jacques Rémy; sceneggiatura: J. Rémy, getto editoriale per immagini che non ebbe Ennio De Concini, Christian-Jaque, Carlo seguito a causa degli esiti commerciali ne- Lizzani; fotografia: Erico Menczer, Pierre gativi proprio di questo numero. «Il film Petit, Richard Angst; scenografia: aveva sopratutto un interesse sperimenta- Raymond Gabutti, Axim Axerio, Heinrich le. Intendeva sancire, anche nella fase del Weidemann; costumi: Irms Pauli; musica: vagheggiato passaggio da Neorealismo a Robert Mellin, Gian Piero Reverberi; mon- realismo, la legittimità di un “laboratorio taggio: Franco Fraticelli, Borys Lewin, Alan neorealistico”» (Lizzani). Osbiston; interpreti: Robert Ryan, Henry Fonda, Vittorio Gassman, Annie Girardot, a seguire Peter Van Eyck, ; origine: Esterina (1959) Italia/Francia/Germania; produzione: Fair Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Giorgio Film; Franco London Film, Eichberg Arlorio; sceneggiatura: Ennio De Concini; Filmproduktion; durata: 118’ fotografia: Roberto Gerardi; scenografia: Un ufficiale russo, fuggito da Berlino Est, Nedo Azzini; costumi: Elio Costanzo; musi- chiede al posto di guardia americano di po- ca: Carlo Rustichelli; montaggio: Mario ter parlare con la massima urgenza con il Serandrei; interpreti: Carla Gravina, generale Bruce, capo del servizio informa- Geoffrey Horne, Domenico Modugno, Anna zioni. Gli indugi frapposti dai subalterni del Maria Aveta, Silvana Jachino, Greta Lars; comando sono fatali per il fuggiasco che origine: Italia/Francia; produzione: Italia viene ucciso da alcuni sicari, ma riesce tut- Produzione Film, Societé Paris Elisées; du- tavia a lasciare un messaggio per indirizzare rata: 93’ le ricerche del generale Bruce a Parigi. Qui si Ragazza di campagna semplice e ingenua, scoprono le prove che nel Mar Rosso è stato Esterina è sempre più annoiata dalla vita approntato un congegno sottomarino desti- che conduce e vorrebbe conoscere più da vi- nato a distruggere due sommergibili atomi- cino quella molto più attraente della città. ci americani là diretti. Mancano poche ore… Quando le viene rubata una bicicletta a mo- Film di spionaggio suddiviso in tre parti e tore, i suoi padroni la rimproverano dura- ambientato a Berlino, Djibuti e Roma. mente e vorrebbero denunciarla ma inter- vengono in sua difesa Gino e Piero, due ca- mercoledì 22 mionisti di passaggio, che la prendono con ore 17.00 loro. In seguito vorrebbero abbandonarla L’amore che si paga (ep. di Amore in ma la ragazza, vincendo la diffidenza dei città, 1953) due, riesce a restare con loro e, con i suoi Regia: Carlo Lizzani; soggetto e sceneggia- modesti risparmi, li aiuta a pagare una cam- tura: Cesare Zavattini, Aldo Buzzi, Luigi biale. «Esterina fu presentato al festival di Chiarini, Luigi Malerba, Tullio Pinelli, Venezia […]. René Clair si complimentò con Vittorio Veltroni; fotografia: Gianni Di noi, con Carla Gravina, affermando che il Venanzo; scenografia: Gianni Polidori; mu- film gli era piaciuto, anche per l’aria svaga- sica: Mario Nascimbene; montaggio: ta e bizzarra della protagonista. Scelsi di gi- Eraldo Da Roma; origine: Italia; produzio- rare a Torino fin dalla prima stesura del sog- ne: Faro Film; durata: 12’ getto. Torino rappresentava l’Italia indu- Amore che si paga è una film-inchiesta sul- striale nonché la prima capitale del cinema, la prostituzione a Roma. L’episodio com- ma soprattutto faceva da contraltare, con la prende interviste con alcune prostitute di sua struttura razionale, alla bizzarria della strada. Dalle risposte si desume quale sia la protagonista della mia storia» (Lizzani). vita, la storia e il modo di pensare delle in- tervistate. L’ episodio è stato realizzato per ore 19.00 il n. 1 della rivista cinematografica Lo spet- La ronda (ep. di , 1964) tatore diretta da Cesare Zavattini, Riccardo Regia: Carlo Lizzani; soggetto: dalla Ghione e Marco Ferri, un innovativo pro- commedia teatrale Chemin de ronde di

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Beba Loncar e Assia Noris ne La Celestina P… R… Foto di Francesco Alessi per DIAL

Robert Francheville; sceneggiatura: Tovaglieri; costumi: Sebastiano Soldati; Franco Brusati, C. Lizzani; fotografia: musica: Piero Umiliani; montaggio: Mario Alvaro Mancori; scenografia: Elio Serandrei; interpreti: Assia Noris, Costanzi; costumi: Elio Costanzi; musica: Venantino Venantini, Beba Loncar, Carlo Rustichelli; montaggio: Franco Raffaella Carrà, Marilù Tolo, Dahlia Lavi; Fraticelli; interpreti: Ornella Vanoni, origine: Italia; produzione: Aston Film; du- Frank Wolff, Jean Sorel; origine: Italia; rata: 100’ produzione: Zebra Film, Fulco Film, Aera Celestina è un’attivissima donna d’affari Film; durata: 30’ milanese, che si occupa di un genere di “pu- Una donna di malaffare, incarcerata per blic relations” non precisamente lecito, ma aver ferito il suo “protettore”, tenta di eva- che le consente una vita piuttosto agiata dere dalla fortezza che la ospita, ma è bloc- anche se assai movimentata. Celestina, in cata da un giovane legionario. La triste effetti, non è altri che una “madame”, la condizione della ragazza e la sua disperata quale usa le sue ragazze come esca per ansia di libertà sembrano commuovere il prendere all’amo i vari industriali e trasfor- soldato. marli in vittime. «Torna Assia Noris, assente dai nostri schermi dal 1945 […]. Ed è […] a seguire brava come ai tempi di Batticuore e di Un La Celestina P... R... (1964) colpo di pistola. O meglio ha quelle qualità Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Assia Noris, di disinvoltura e aggressività fotogenica Giorgio Stegani, liberamente tratto dal che fanno il mostro sacro del cinema: con racconto La Celestina di Fernando De un simile potenziale divistico a Hollywood Rojas; sceneggiatura: C. Lizzani, Massimo non l’avrebbero certo lasciata tanto tempo Franciosa, Luigi Magni; fotografia: lontano dagli schermi» (Kezich). Oberdan Trojani; scenografia: Enrico Vietato ai minori di anni 14

24 cinema trevi settembre ore 21.30 Achille, fattorino nella redazione di un gior- Il carabiniere a cavallo (1961) nale milanese della sera, è scambiato per Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Antonio un giornalista e riesce a mettere insieme un Pietrangeli, , Ruggero Maccari; articolo sportivo-sentimentale, che in un sceneggiatura: E., R. Maccari; fotografia: giorno di magra viene pubblicato dal gior- Gianni Di Venanzo; scenografia: Piero nale. Ha poi l’occasione di fare un reporta- Gherardi; costumi: Lucia Mirisola; musica: ge fotografico e un’intervista con il mostro Carlo Rustichelli; montaggio: Franco di via Emilia che gli fruttano una gratifica e Fraticelli; interpreti: Nino Manfredi, un elogio da parte del direttore. Nel frat- Peppino De Filippo, Annette Stroyberg, tempo ha conosciuto Gigi, un maneggione, Maurizio Arena, Luciano Salce, Clelia il quale lo induce a preparare insieme un Matania; origine: Italia; produzione: furto in grande stile, per essere poi il primo Maxima Film; durata: 95’ a darne la notizia sul giornale. «Un film in- «Il carabiniere a cavallo Franco Bartolomucci solito: diciamolo subito. È un film comico in vorrebbe sposare la fidanzata Letizia ma il cui niente è nuovo, ma tutto è rinverdito e regolamento dell’arma stabilisce che ciò è rinnovato in un clima di allegria che, par- possibile solo dopo aver compiuto quindici tendo dalla vecchia farsa dei primi tempi anni di servizio attivo. Temendo di perdere del “muto”, arriva a caricature e a parodie l’affetto della ragazza, Franco decide di di sapore originale e modernissimo, con in- sposarla segretamente, con l’aiuto di un ex tenzioni quasi sofisticate» (Rondi). brigadiere, Tarquinio. Alla vigilia delle noz- ze a Franco, durante il suo turno di servizio ore 19.00 al Pincio, gli viene rubato il cavallo . Per evi- La vita agra (1964) tare provvedimenti disciplinari, lo sfortuna- Regia: Carlo Lizzani; soggetto: dal roman- to carabiniere rientra in caserma montando zo omonimo di Luciano Bianciardi; sceneg- un cavallo da tiro preso a nolo. Il giorno do- giatura: Sergio Amidei, Luciano po, celebrata la cerimonia nuziale insieme Vincenzoni, C. Lizzani; fotografia: Erico con la moglie e l’amico Tarquinio, si affan- Meczer; scenografia: Enrico Tovaglieri; co- na alla ricerca della bestia. «È una specie di stumi: Dario Della Corte; musica: Piero epigono del neorealismo rosa: il pretesto Piccioni; montaggio: Franco Fraticelli; in- del furto porta il film nelle zone periferiche terpreti: , , della Roma anni Sessanta, imprimendo alla Rossana Martini, Gianpiero Albertini, Elio commedia sfumature di denuncia sociale. Crovetto, Nino Krisman; origine: Italia; Molti problemi con la censura che impose il produzione: Film Napoleon; durata: 104’ taglio di numerose battute e aggiunse “a Addetto ai servizi culturali di una grande cavallo” al titolo originale Il carabiniere» miniera, Luciano Bianchi viene licenziato, (Mereghetti). Per vendicare se stesso e i minatori uccisi da una grave esplosione, Luciano si reca a giovedì 23 Milano deciso a far saltare con la dinamite ore 17.00 l’imponente grattacielo dove ha sede la so- Lo svitato (1956) cietà mineraria. Qui incontra Anna, giovane Regia: Carlo Lizzani; soggetto e sceneggia- corrispondente di un giornale di sinistra, tura: , Fulvio Fo, Augusto Frassineti, della quale si innamora. Per poter vivere C. Lizzani, Massimo Mida, Bruno Vailati; fo- Luciano si adatta a fare il traduttore per tografia: Armando Nannuzzi; scenografia: una casa editrice, ma troverà la sua fortuna Peck G. Avolio; costumi: Sartoria Fratelli inserendosi brillantemente nella produzio- Rame; musica: Roberto Nicolosi; montag- ne di slogan pubblicitari. La sua genialità in gio: Enzo Alfonsi; interpreti: D. Fo, Franca questo lavoro, che lui tuttavia disprezza, gli Rame, Georgia Moll, Leo Pisani, Alberto varrà un’assunzione presso la stessa società Bonucci, Franco Parenti; origine: Italia; pro- che lo aveva licenziato. «Questa “storia so- duzione: Galatea; durata: 98’ cialpsicologica post-miracolistica” riesce a

25 cinema trevi settembre ricostruire con acutezza e originalità il di- dell’ozio, degli scandali della corruzione, to- sagio diffuso che gli anni del boom avevano talmente incapace di governare un fenome- fatto crescere nelle coscienze più lucide» no così vasto e complesso» (Giacci). (Mereghetti). Vietato ai minori di anni 14 Copia restaurata dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con Ripley’s Film, con il venerdì 24 contributo della Presidenza del Consiglio ore 17.00 Comunale di Roma e l’associazione I.S.E.- Svegliati e uccidi (Lutring) (1966) B.A. Friends Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Ugo Pirro, C. Lizzani; sceneggiatura: Ugo Pirro; fotogra- ore 21.00 fia: Armando Nannuzzi; scenografia e co- Roma bene (1971) stumi: Franco Bottari; musica: Ennio Regia: Carlo Lizzani; soggetto: dal dramma Morricone; montaggio: Franco Fraticelli; Mani aperte sull’acqua di Luigi Bruno Di interpreti: Robert Hoffman, Lisa Gastoni, Belmonte; sceneggiatura: Luciano Gian Maria Volonté, Renato Nicolai, Vincenzoni, Nicola Badalucco con la colla- Claudio Volonté, Ottavio Fanfoni; origine: borazione di C. Lizzani; fotografia: Giuseppe Italia/Francia; produzione: Castoro Film, Ruzzolini; scenografia: Flavio Mogherini; Sanson Film, C.I.P.R.A.; durata: 99’ costumi: Adriana Berselli, Marina De Luciano Lutring, figlio di un lattaio della Laurentiis; musica: Luis Enriquez Bacalov; periferia milanese, per far colpo su una ra- montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: gazza che ha accettato di accompagnarlo, Nino Manfredi, , Philippe Leroy, si appropria di un automobile. In seguito, a Virna Lisi, Mario Feliciani, Irene Papas; origi- San Remo, per amore di Candida che si è ne: Italia/Francia/Germania Occidentale; unita a lui, il giovane ruba in una gioielleria. produzione: Castoro Film, Marianne Ormai è entrato nel giro della “mala” e i Production, Oceania Filmproduktion; dura- suoi colpi, maldestri, monotoni, solitari, si ta: 100’ ripetono un poco per abitudine, un poco per Intorno al salotto della contessa Silvia necessità, un poco per esibizione. «È un Santi, moglie dell’industriale Giorgio Santi, buon film, girato con piglio fervido da un ruotano alcuni dei personaggi più in vista Lizzani in ottima forma. […] La fotografia a dell’aristocrazia, della finanza, della politica colori di Armando Nannuzzi è splendida, il e del clero: un ambiente apparentemente ri- tedesco Robert Hoffman è un Lutring con- spettabile, ma in realtà squallido e corrotto. vincente, Gian Maria Volonté interpreta un «Roma bene è un film di impianto corale e poliziotto in maniera ambigua. E poi c’è con un intento fortemente morale realizza- Candida Lutring, cioè Lisa Gastoni: di gran to per esplorare i vizi umani di una capitale lunga la più bella figura femminile vista al ormai preda dei più bassi livelli di corruzione cinema negli ultimi tempi. Ecco finalmente e di dissolutezza, alla stregua di un aggior- un’attrice che non si preoccupa solo di ap- nato Satyricon. […] Dramma, commedia, sa- parire bella, ma che sposa nel bene e nel tira, denuncia sociale si intrecciano in que- male la causa del suo personaggio. Il ritrat- sta versione aggiornata e incattivita della to di Candida, che parte da un’apparizione “dolce vita” felliniana, una coproduzione a fianchi scoperti in un night-club e non ri- italo-franco tedesca a cui partecipa il più sparmia gli episodi umilianti e le botte, è ricco e importante cast artistico di cui sostenuto da un’acuta pietà che sfiora la Lizzani abbia mai potuto disporre […]. Le in- poesia tragica» (Kezich). tenzioni di Lizzani sono comunque fin trop- Vietato ai minori di anni 18 po chiare: mentre al Nord le città industriali come Torino e Milano diventano sempre più ore 19.00 invivibili e violente, terreno di scontro per Banditi a Milano (1968) bande malavitose sempre più organizzate e Regia: Carlo Lizzani; soggetto: C. Lizzani; feroci, la capitale è preda della mollezza, sceneggiatura: C. Lizzani, Dino Maiuri,

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Robert Hoffmann in Svegliati e uccidi. Foto di Divo Cavicchioli

Massimo De Rita; fotografia: Giuseppe […]. Sicuro nella struttura a flashback, sec- Ruzzolini; scenografia: Enrico Tovaglieri; co e veloce nel seguire l’azione della polizia, costumi: Sebastiano Soldati; musica: Riz convincente nel ricostruire un ambiente di Ortolani; montaggio: Franco Fraticelli; in- confuso ribellismo e criminalità da consu- terpreti: Gian Maria Volontè, Don Backy, mismo. Volontà, con accento piemontese, è , Carla Gravina, Raymond strepitoso nella di un personaggio odioso e Lovelock, Ezio Sancrotti; origine: Italia; complesso; Milian è uno dei primi commis- produzione: Dino De Laurentiis sari di ferro del cinema dell’epoca». Cinematografica; durata: 99’ Dopo un inserto sociologico che si propone ore 21.00 di offrire una spiegazione di come il vizio, Presentazione del libro di Emanuela nei suoi multiformi aspetti, possa allignare Mascherini Memorie del cuscino e prosperare in una città ad alto potenziale (Castelvecchi, 2009) tecnologico e dal diffuso benessere econo- mico, nel film – ispirato alla rapina compiu- sabato 25 ta al Banco di Napoli il 25 settembre 1967 dalla banda Cavallaro e ai delitti che ne se- Figure del femminile tra guirono – sono messi a fuoco i protagonisti Cinema e Psicoanalisi del dramma (autori, vittime, forze dell’ordi- Psicoanalisi e Cinema hanno molto in co- ne), i loro ambienti, le loro psicologie, e mune: sono nate nello stesso periodo, han- vengono descritti i momenti della prepara- no avuto nel secolo appena finito un enor- zione e dell’esecuzione di questo crimine, e me sviluppo e diffusione continuando ad altri precedenti, fino alla strage finale. «A influenzare, con la loro ricerca sull’uomo e pochi mesi dai fatti, Lizzani […] gira il mi- le sue dinamiche profonde, il mondo della gliore dei suoi film ispirati alla cronaca nera cultura, della scienza e dell’arte. Anche se

27 cinema trevi settembre il cinema non ha alcun presupposto tera- cui logica si scontra con quella del potere – peutico, alcuni aspetti della sua indagine e è la donna e suo (della regista) il punto di la sua capacità di stimolare e portare alla vista sugli avvenimenti. Scritto con Italo coscienza, all’interno di un contenitore ar- Moscati e Franco (Kim) Arcalli e sostenuto tistico, dei nuclei attivi nel profondo della da un apparato figurativo di sfarzo viscon- psiche fanno sì che sviluppare un confron- tiano, è un film denso, ambizioso, fin troppo to su alcuni temi può essere utile e stimo- esplicativo, un po’ raffazzonato nelle pluri- lante. I film hanno d’altronde modalità me ispirazioni letterarie, compiaciuto nel espressive affini a quelle dei sogni e del- suo indugio sul tema dell’“andare fino in l’immaginario, utilizzando quel registro fondo”» (Morandini). iconico su cui la Psicoanalisi indaga come Vietato ai minori di anni 14 livello di simbolizzazione sulla strada della rappresentazione e della pensabilità. ore 19.00 Partendo da questo interesse, il Centro Interno berlinese (1985) Sperimentale di Cinematografia organizza, Regia: Liliana Cavani; soggetto: liberamen- col patrocinio della SPI (Società te tratto dal romanzo La croce buddista di Psicoanalitica Italiana) una serie d’incontri Junichiro Tanizaki; sceneggiatura: L. mensili, nella giornata di sabato, centrati Cavani, Roberta Mazzoni; fotografia: sul rapporto tra il Cinema e la Psicoanalisi Dante Spinotti; scenografia: Luciano e sugli aspetti che la visione di un film può Ricceri; costumi: Alberto Verso; musica: approfondire. In queste serate di volta in Pino Donaggio; montaggio: Ruggero volta uno psicoanalista proporrà una breve Mastroianni; interpreti: Gudrun Landgrebe, relazione, dopo la proiezione dell’ultimo Kevin McNally, Mio Takaki, Massimo film selezionato, aperta alla discussione Girotti, Philippe Leroy, William Berger; ori- con autori/attori/critici cinematografici e gine: Italia/Germania; produzione: col pubblico. Nel 2010 i film presentati e Cannon; durata: 118’ gli spunti di riflessione proposti vertono in- Nella Berlino del 1938, proprio mentre il re- torno ad un percorso che attraversa il tema gime nazista intensifica le sue campagne di della femminilità, sia sul versante cinema- moralizzazione, Louise von Hollendorf e suo tografico che su quello psicoanalitico e, marito Heinz vengono entrambi sedotti da più in generale, culturale. Mitsuko, figlia dell’ambasciatore giappone- se: dall’incontro nasce un triangolo morbo- ore 16.45 so. Con uno stile decadente e raffinato, a cui Al di là del bene e del male (1977) contribuiscono gli eccellenti Spinotti e Regia: Liliana Cavani; soggetto: L. Cavani; Donaggio per la fotografia e la colonna so- sceneggiatura: Franco Arcalli, Italo nora, Liliana Cavani trapianta nella Moscati; fotografia: Armando Nannuzzi; Germania nazista l’erotismo di Junichiro costumi: Piero Tosi; musica: Daniele Paris; Tanizaki, con effetti suggestivi. montaggio: F. Arcalli; interpreti: «Quell’angelo demonio [Mitsuko] Liliana Dominique Sanda, , Cavani lo ha trascritto con molta finezza, Robert Powell, Virna Lisi, Philippe Leroy, andando a fondo nella sua psicologia irta di Carmen Scarpitta; origine: enigmi e conducendo avanti il suo incontro- Italia/Francia/Germania; produzione: Clesi scontro con gli altri due, mettendo in vellu- Cinematografica, Lotar Film, Les Artistes tata evidenza il suo ruolo di perfido ma se- Associés, Artemis; durata: 127’ gretissimo di carnefice i cui moventi, visti «Liberamente ispirato alla realtà storica, è il solo dalle sue vittime, attraverso i suoi gesti, romanzo di una donna e due uomini – Lou non sono mai chiariti del tutto, rimanendo – Von Salomé, Friedrich Nietzsche, Paul Rée – come spesso i personaggi di Tanizaki – con- che verso la fine dell’Ottocento cercano di finati in limbi misteriosi, all’insegna soprat- attuare una trinità sentimentale. Chi con- tutto dell’ambiguità» (Rondi). duce il gioco sovversivo del desiderio – la Vietato ai minori di anni 14

28 cinema trevi settembre ore 21.05 Relazione della psicanalista Manuela domenica 26 Fraire e incontro moderato da Fabio Tracce di Alberto Moravia Castriota con Liliana Cavani nel cinema italiano a seguire Il portiere di notte (1974) Breve omaggio ad Alberto Moravia a ven- Regia: Liliana Cavani; soggetto e sceneg- t’anni dalla morte, con la proiezione di tre giatura: Barbara Alberti, L. Cavani, Italo film tratti da sue opere letterarie. Moscati, Amedeo Pagani; fotografia: Alfio Ennesima occasione per riflettere sulla fi- Contini; scenografia: Nedo Azzini, Jean gura dello scrittore nel cinema italiano, al Marie Simon; costumi: Piero Tosi; musica: quale ha dato un apporto creativo come Daniele Paris; montaggio: Franco Arcalli; soggettista e sceneggiatore e come criti- interpreti: Dirk Bogarde, Charlotte co, oltre ad essere stato fonte di ispira- Rampling, Philippe Leroy, Gabriele Ferzetti, zione con i suoi romanzi e racconti. Mai , Isa Miranda; origine: scrittore italiano è stato più “saccheggia- Italia; produzione: Lotar Film; durata: 118’ to” dal cinema, grazie anche alla libertà In un albergo di Vienna, nel 1957, una so- che Moravia ha sempre concesso agli pravvissuta alla tragedia dei campi di con- sceneggiatori chiamati a tradurre le sue centramento, Lucia Atherton, ritrova il suo pagine in film. Libertà che nasceva dalla aguzzino, con cui riallaccia un rapporto consapevolezza della diversità delle due schiavo-padrone. Trasferitasi a casa del- forme artistiche e dal rispetto per il lavo- l’uomo, mentre un gruppo di sicari nazisti le ro altrui, che a volte, però, non era reci- sta dando la caccia, Lucia spinge la re- proco. Ecco il Moravia-pensiero, ancora lazione fino all’annientamento reciproco. oggi attuale: «In occasione della proiezio- Uno dei lungometraggi più discussi degli ne dell’Agostino di Mauro Bolognini rica- anni Settanta, diretto da una regista in sta- vato dal mio romanzo omonimo, si sono to di grazia e causa di un dibattito che al- riaccese le solite polemiche sull’opportu- l’epoca fece il giro del mondo. Raramente nità o meno di tradurre in film i romanzi e sulla migliore maniera di mandare ad ef- nella storia del cinema il rapporto vittima- fetto questa traduzione. Alcuni critici, carnefice è stato esplorato con tanta lucid- non sappiamo quanto in buona fede, si ità, e i due protagonisti, la Rampling e sono addirittura scagliati contro il rap- Bogarde, sono indimenticabili. porto della letteratura col cinema, difen- «Sequestrato, assolto, risequestrato e bloc- dendo non si sa quale purezza dell’ispira- cato per un anno, rimane un film straziante, zione cinematografica. Ma in sostanza atroce testimonianza del nazismo. Con che cosa difendono questi critici? Il co- questo film, impensabile senza l’analisi siddetto “soggetto originale” ossia le cin- materiale e psicologica del nazismo vaglia- que dieci malvage paginette semianalfa- ta durante gli anni dell’apprendistato doc- bete stillate faticosamente dai cosiddetti umentaristico, la Cavani sposa sul piano “soggettisti” professionali, le quali, una artistico la complicità delle immagini con volta acquistate dal produttore, debbono una pulsione voyeuristica. Lo spazio dell’es- essere rifatte cento volte da intere coorti perienza si identifica ora con il dominio di sceneggiatori. Diciamolo pure: il “sog- dello sguardo, metafora di violazione e di getto originale” è il massimo responsabile potere» (Gaetana Marrone). del basso livello culturale ed estetico di Ristampa a cura della Cineteca Nazionale gran parte della produzione cinematogra- Vietato ai minori di anni 14 - Ingresso fica. Per me, il solo “soggetto originale” gratuito legittimo è quello scritto personalmente dal regista. Ma poiché i registi che scrivo- no i loro soggetti sono pochi, il romanzo è

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Catherine Spaak ne La Noia. Foto di Leo Massa & Sergio Strizzi di gran lunga preferibile al “soggetto ori- ore 17.00 ginale” e questo per i seguenti motivi: 1. Racconti romani (1955) Attraverso la riduzione cinematografica Regia: ; soggetto: da alcu- di romanzi s’ottiene la circolazione delle ni Racconti romani di Alberto Moravia scelti idee e della cultura nel cinema, altrimenti da Sergio Amidei; sceneggiatura: S. Amidei, impossibile, dato il basso livello culturale Age & Scarpelli, Francesco Rosi, A. Moravia; dei “soggettisti”; 2. In un “soggetto origi- fotografia: Mario Montuori; scenografia: nale” bisogna aggiungere, il che non è Aldo Tomassini; costumi: Beni Montresor; sempre possibile; in un romanzo basta to- musica: Mario Nascimbene; montaggio: gliere, operazione molto più agevole; 3. Il Adriana Novelli: interpreti: Vittorio De Sica, romanzo fino a un certo punto serve da Totò, Silvana Pampanini, Franco Fabrizi, antidoto ad alcuni mali del cinema quali Antonio Cifariello, Maurizio Arena; origine: il divismo, l’intreccio meccanico, la por- Italia; produzione: I.C.S.; durata: 98’ nografia delle “maggiorate fisiche”, ecc. Un incallito truffatore convince alcuni Venendo al film di Mauro Bolognini, non giovani sfaticati ad abbandonare le loro posso che ripetere ciò che dissi a proposi- attività per dedicarsi a imprese poco lim- to dell’Isola di Arturo: l’autore del libro pide. «Il film cerca di far convivere il pessi- non può chiedere che il regista sia fedele; mismo dello scrittore con la bonarietà ma può bensì chiedergli che faccia un bel della commedia all’italiana: ne esce un film» («L’Espresso», 16 dicembre 1962; poi ibrido curioso, vivacizzato – forse troppo – nel fondamentale volume a cura di da un cast brillante, che testimonia la na- Adriano Aprà, Stefania Parigi, Moravia scente tentazione del cinema italiano a al/nel cinema, Associazione Fondo stemperare nel rosa certe componenti di Alberto Moravia, 1993, p. 282). più seria analisi sociale» (Mereghetti).

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Antonio Cifariello, Giancarlo Costa, Franco Fabrizi e Maurizio Arena in Racconti Romani. Foto di Leo Massa ore 19.00 ne per un eccesso di ottimismo nel finale», La noia (1963) mentre per Pestelli «il film resta autentica- Regia: Damiano Damiani; soggetto: dal ro- mente moraviano», anche se il male del manzo omonimo di Alberto Moravia; sce- protagonista, nel passaggio dal romanzo al neggiatura: Tonino Guerra, Ugo Liberatore, film, «perde il lustro filosofico». D. Damiani; fotografia: Roberto Gerardi; Vietato ai minori di anni 18 scenografia: Carlo Egidi; costumi: Angela Sammaciccia; musica: Luis Enriquez ore 21.15 Bacalov; montaggio: Renzo Lucidi; inter- Gli indifferenti (1964) preti: Horst Buchholz, Catherine Spaak, Regia: Francesco Maselli; soggetto: dal ro- Bette Davis, Georges Wilson, Leonida manzo omonimo di Alberto Moravia; sce- Repaci, Isa Miranda; origine: Italia/Francia; neggiatura: Suso Cecchi D’Amico, F. produzione: C.C. Champion, Les Films Maselli; fotografia: Gianni Di Venanzo; sce- Concordia; durata: 118’ nografia: Luigi Scaccianoce; costumi: «Dino, pittore romano egoista e incapace di Marcel Escoffier; musica: Giovanni Fusco; comunicare col prossimo, ha un ambiguo montaggio: Ruggero Mastroianni; interpre- rapporto di dipendenza con la ricca madre ti: Claudia Cardinale, Rod Steiger, Shelley americana. Allaccia una relazione con Winters, Tomas Milian, Paulette Goddard, Cecilia, ragazza dall’oscuro passato, a sco- Consalvo Dell’Arti; origine: Italia/Francia; po di mero intrattenimento sessuale. produzione: Vides Cinematografica, Lux Quando comincia a sospettare che lo tradi- Film, Ultra Film, Compagnie sca ne diventa sempre più succubo» Cinématographique de France; durata: 115’ (Morandini). Secondo Kezich «il film è ri- «Anche quelli che non apprezzano Moravia spettoso degli eventi narrati nel libro, tran- riconoscono che nel 1929, quando si impo-

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Claudia Cardinale e Rod Steiger ne Gli indifferenti. Foto di Divo Cavicchioli se con Gli indifferenti, egli scrisse il suo ro- nità, trasformando, oltre a tutto, ogni per- manzo più valido e, per quei tempi, più nuo- sonaggio nel ritratto preciso di un’epoca e vo. Gli schemi narrativi, infatti, li aveva pre- di una società. […] si dalla vecchia letteratura – la famiglia in Maselli, convinto nell’universalità dei temi sfacelo, la madre anziana con l’amante ric- del romanzo e credendo che potessero es- co, il figlio orgoglioso e dolente, la figlia sere trattati anche al di fuori dell’epoca in che, quasi per convenienza, sposa l’amante cui erano sorti, ha volutamente sfocato at- della madre – ma li aveva rivestiti di un cli- torno ad essi la cornice degli Anni Trenta ma esistenzialistico ante litteram, di un (pur accettandone fogge e costumi) e ha senso di impotenza di fronte al marcio della guardato a quei personaggi, quasi sempre vita, di una nauseata indifferenza di fronte in primo piano, come se fossero di oggi, con al crollo di tutti gli antichi valori, e questo angustie, nausee, angosce, noie, facilmente aveva conferito loro una innegabile moder- riferibili a quelle di cui soffrono i contem-

32 cinema trevi settembre poranei; senza accorgersi, invece, che quel- Santis; scenografia: Amedeo Fago; costu- le sofferenze non solo erano tipiche di que- mi: Maria Laura Zampacavallo; musica: gli anni, ma che il modo con cui Moravia le Gianfranco e Gianpiero Reverberi, Nicola di aveva espresse era preso in prestito dalla Bari; montaggio: Franco Fraticelli; inter- vecchia letteratura» (Rondi). preti: Bud Spencer, Domenico Santoro, Vietato ai minori di anni 18 , Nicola di Bari, Marcel Bozzuffi, Françoise Fabian; origine: lunedì 27 Italia/Francia; produzione: Intermaco, chiuso Trianon Productions; durata: 105’ A Torino durante una partita di calcio, il co- martedì 28 struttore edile meridionale commendator ore 17.00 Fridda uccide (perché il sicario Puma esita) Barbagia (La società del males- un gorilla di cui in precedenza si era servito, sere) (1969) un certo Santoro. Eliminato costui a causa Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Dino Maturi, dei suoi metodi feroci e controproducenti, Massimo De Rita dal libro La società del Fridda vuole eliminare anche Rosario Rao, malessere di Giuseppe Fiori; sceneggiatura: un operaio onesto e difensore degli sfrutta- D. Maiuri, M. De Rita, Augusto Caminito, ti, sposato con due bambini, Mino e Antonio Troisio; consulenza ai dialoghi: Raffaele. Il costruttore riesce a incastrare il Giuseppe Fiori; fotografia: Michele pover’uomo facendolo incriminare e con- Cristiani; scenografia: Franco Fontana; co- dannare per l’omicidio da lui commesso stumi: Carlo Gentili; musica: Don Backy; (Rao risulta essere il proprietario della pi- montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: stola che aveva sparato ed era anche lui Terence Hill, Don Backy, Frank Wolff, presente allo stadio). La moglie di Rao lavo- Rossana Martini, Gabriele Tinti, Clelia ra in una lavanderia, i bambini, pressoché Matania; origine: Italia; produzione: Dino abbandonati, si danno al piccolo commer- De Laurentiis Cinematografica; durata: 121’ cio di sigarette di contrabbando. Della sce- Graziano Cassitta, giovane pastore barbari- na dell’assassinio esiste da qualche parte cino, educato, secondo il costume della sua una fotografia. Alla ricerca di quella foto- gente, a considerare l’onore più importante grafia e del negativo si mette il giovane av- della vita, vendica la morte di un fratello vocato Mancuso, stimolato e aiutato da uccidendo uno dei suoi assassini. Arrestato, Mino e Raffaele. «Dramma un po’ semiru- riesce a evadere per ben tre volte: l’ultima, sticano in ambiente però metropolitano dal carcere di Sassari in compagnia di uno con un finale alla Matarazzo […], Torino spagnolo, Miguel Lopez, col quale si rifugia nera punta sugli effetti forti, senza perdersi sul Supramonte, l’aspra e boscosa catena di in finezze e mediazioni» (De Santi). montagne nel cuore stesso della Barbagia. Spalleggiato da Spina, un disonesto avvo- ore 21.15 cato, Graziano e la sua banda cominciano a Storie di vita e malavita (Racket dedicarsi a una fruttuosa attività: il seque- della prostituzione minorile) (1975) stro di persone danarose da liberare in Regia: Carlo Lizzani; collaborazione alla re- cambio di cospicui riscatti. «Un pamphlet gia: Mino Giarda; soggetto: Marisa Rusconi, avvincente e utile: un saggio di buon gior- M. Giarda, da un’inchiesta di Marisa Rusconi; nalismo ricostruito» (Kezich). sceneggiatura: C. Lizzani, M. Giarda; fotogra- Vietato ai minori di anni 14 fia: Lamberto Caimi; scenografia: Franco Fumagalli; costumi: Lia Morandini; musica: ore 19.15 Ennio Morricone; interpreti: Anna Curti, Lidia Torino nera (1972) Di Corato, Annarita Grapputo, Danila Regia: Carlo Lizzani; soggetto e sceneggia- Grassini, Sandro Pizzocchero, Cinzia tura: Luciano Vincenzoni, Nicola Mambretti; origine: Italia; produzione: Badalucco; fotografia: Pasqualino De Thousand Cinematografica; durata: 120’

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Tratto da un’inchiesta, il film racconta mol- legato al neo-fascismo più violento ed te vicende sul tema annunciato dal sottoti- eversivo, appare inoppugnabile» (De Santi). tolo: il racket della prostituzione minorile. Due sono i filoni di fondo: quello delle gio- ore 19.00 vani sprovvedute, immigrate nelle grandi L’indifferenza (ep. di Amore e rabbia, città del Nord delle provincie meridionali o 1969) dalle grandi isole, spinte dal bisogno di la- Regia: Carlo Lizzani; soggetto: da un’idea vorare e allettate con promesse lusinghiere; base di Puccio Pucci e Piero Badalassi; sce- e quello delle ragazze di famiglie borghesi, i neggiatura: Carlo Lizzani; fotografia: cui genitori conducono ipocritamente una Sandro Mancori; scenografia: Mimmo doppia vita oppure sono incapaci di rappor- Scavia; musica: Giovanni Fusco; montag- ti affettivi e confidenziali con i propri figli. gio: Franco Fraticelli; interpreti: Tom «All’epoca venne strapazzato dalla critica, Baker; origine: Italia/Francia; produzione: ma se è vero che non lesina in crudezze e Castoro Film, Anouchka Film; durata: 12’ sfiora il sensazionalismo, le notazioni di co- È una rilettura della parabola del buon stume sono quasi sempre azzeccate e non Samaritano. Siamo a Brooklyn, sul celebre ci sono spiegazioni univoche. Il punto di vi- ponte: un uomo, vittima di un incidente, sta è giustamente quello delle vittime, ma implora aiuto ai bordi della strada ma nes- pari attenzione viene riservata agli sfrutta- suno si ferma. Nel frattempo in un’altra zo- tori, che siano i clienti o i protettori. E gli na della città una ragazza viene violentata uomini fanno una pessima figura» in un allucinante silenzio, senza che nessu- (Mereghetti). no possa, sappia o voglia intervenire. È la Vietato ai minori di anni 18 barbarie del vivere moderno, isolazionista, individualista, totalmente privo di spirito mercoledì 29 altruistico. Solo un pregiudicato è disposto, ore 17.00 pure se controvoglia, al gesto pietoso, ma San Babila ore 20: sarà arrestato. La rilettura in chiave moder- un delitto inutile (1976) na della parabola del buon Samaritano Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Ugo Pirro, (Vangelo secondo Luca, 10,25-37), narrata Mino Giarda; sceneggiatura: U. Pirro, M. da Gesù ha lo scopo di spiegare il valore Giarda, C. Lizzani; documentazione e ricer- della pietà come sentimento fondamentale che: Claudio Lazzaro; fotografia: Pier nella vita dell’uomo. Giorgio Pozzi; scenografia: Pier Luigi Vietato ai minori di anni 18 Basile; costumi: Dada Salingeri, Serenilla Staccioli; musica: Ennio Morricone; mon- a seguire taggio: Franco Fraticelli; interpreti: Daniele Crazy Joe (1973) Asti, Pietro Giannuso, Giuliano Cesareo, Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Dino Maiuri, Pietro Brambilla, Brigitte Skay, Paola Massimo De Rita, da un racconto di Faloja; origine: Italia; produzione: Nicolas Gage; sceneggiatura: D. Maiuri, M. Produzioni Tattilo Associate; durata: 105’ De Rita, C. Lizzani, (per l’edizione statuni- Reduci del funerale di un vecchio gerarca tense) Lewis John Carlino; fotografia: Aldo del “ventennio”, quattro giovani neofascisti Tonti; scenografia, arredamento e costumi: – Fabrizio Franco e Micki, d’estrazione bor- Marina Bruni e Robert Gundlach; musica: ghese, e Alfredo, commesso d’origine meri- Giancarlo Chiaramello; montaggio: Vanio dionale – compiono una bravata contro i Amici; interpreti: Peter Boyle, Paula “rossi” del liceo Beccaria. «Ancora una volta Prentiss, Fred Williamson, Eli Wallach, Rip Lizzani sfrutta con tempismo gli avveni- Torn, Fausto Tozzi; origine: Usa/Italia; pro- menti della cronaca nera, recuperando an- duzione: De Laurentiis Intermaco, Bright- che uno sguardo civile e politico. Non tutto Persky Associates Features; durata: 100’ funziona, ma il merito di una documenta- Stanco della sua eterna posizione di subal- zione e della stessa denunzia del fenomeno, terno malpagato, Joe – un mafioso della fa-

34 cinema trevi settembre miglia Gallo - tenta, spalleggiato da suo malata, un senso di chiuso, una mancanza fratello Richie, di prendersi una fetta degli di ossigeno e di luce. La lotta armata, colta affari del boss. Sconfitto però, nell’impari nel suo progressivo ma inesorabile falli- lotta, finisce in galera. Mentre Joe sconta la mento, diventa una cospirazione solitaria, pena, Falco incarica un ex amico del reclu- […] e il regista sceglie di esporla nelle forme so, Vincent Coletti, di uccidere il più astuto di un Kammerspiel, attraverso un’osserva- esponente dei capifamiglia don Vittorio zione non emotiva ma distaccata, rigorosa, Santoni. Vincent invece passa dalla parte di scientifica, simile alla lente di ingrandi- questi che lo premia dandogli il “feudo” di mento di un entomologo che studia un mi- Falco. Perduto Richie (suicida perché stan- crocosmo animale» (Giacci). co e malato), Joe riconquista la libertà e, Vietato ai minori di anni 18 più che mai deciso a farsi strada fra i boss, si allea con Willy, suo ex compagno di pri- giovedì 30 gione. «Unendo la sapienza espressiva del ore 17.00 neorealismo con la tecnica americana L’autostrada del sole (ep. di Thrilling) Lizzani, a poco tempo di distanza dall’usci- (1965) ta nelle sale di Il Padrino […] confeziona Regia: Carlo Lizzani; soggetto e sceneggia- un’opera senza dubbio meno “romantica” tura: Rodolfo Sonego; fotografia: Roberto ma ugualmente emozionante da conside- Gerardi; scenografia: Elio Costanzi; costu- rare come una pregevole premessa a ciò mi: Lucia Mirisola; musica: Ennio che e Tonino Delli Colli, dieci Morricone; montaggio: Franco Fraticelli; anni più tardi, avrebbero saputo egregia- interpreti: Alberto Sordi, Sylva Koscina, mente fare con C’era una volta in America» Nicoletta Rangoni Machiavelli, Giampiero (Giacci). Albertini, Rossana Martini, Federico Boido; origine: Italia; produzione: Dino De ore 21.15 Laurentiis Cinematografica; durata: 30’ Kleinhoff Hotel (1977) Fernando Boccetta, trovandosi per curiose Regia: Carlo Lizzani; soggetto: V. Orsini; circostanze a inseguire con la sua utilitaria sceneggiatura: V. Orsini, Faliero Rosati; fo- una potente automobile, è costretto a pas- tografia: Gabor Pogany; scenografia: sare la notte in una misteriosa locanda do- Luciano Spadoni; costumi: Gianfranco ve una famiglia di maniaci commette una Carretti; musica: ; montag- serie di delitti dei quali lui verrà incolpato. gio: Franco Fraticelli; interpreti: Corinne Clery, Bruce Robinson, Katja Rupé, Michele a seguire Placido, Werner Pochat, ; origi- La casa del tappeto giallo (1983) ne: Italia/Germania; produzione: Trust Regia: Carlo Lizzani; soggetto: dalla pièce International Films, Roxy Film Gmbh & Co. Teatro a domicilio di Aldo Selleri; sceneg- KG; durata: 105’ giatura: Lucio Battistrada, Filiberto Pascale, moglie francese di un architetto Bandini; fotografia: Giuliano Giustini; sce- tedesco che lavora in Africa, è costretta, nografia: Elena Ricci Poccetto; costumi: avendo perso l’aereo per Parigi, a pernotta- Lina Taviani e Pamela Aicardi; musica: re in un albergo berlinese in cui aveva al- ; montaggio: Angela loggiato da studentessa. Incuriosita dai ru- Cipriani; interpreti: Beatrice Romand, mori provenienti dalla stanza accanto sco- Erland Josephson, , pre, spiando da una fessura, che il suo vici- Milena Vukotic; origine: Italia; produzione: no è un giovane barbuto. Qualche ora dopo R.P.A., Rai; durata: 85’ saprà anche, avendo ascoltato i suoi dialo- La vita di Franca ed Antonio, una giovane ghi con un’amica drogata e con un amico, coppia di sposi, è turbata dagli incubi not- che si chiama Karl, che è un terrorista inca- turni di lei, che nel sonno sogna di avere ricato di eliminare un presunto traditore. rapporti intimi col suo patrigno, provocan- «Si respira, lungo tutto questo film, un’aria do in questo modo la gelosia del marito. Un

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Stefania Sandrelli in Mamma Ebe. Foto di Valerio Giannetti

36 cinema trevi settembre mattino presto, in risposta ad un’inserzione il proprio film in un processo parallelo, di attraverso la quale i due sposi intendono condannare o di assolvere, ma di capire, vendere un ingombrante tappeto giallo, si esponendo fatti e lasciando trarre allo presenta un distinto signore; ad aprirgli, in spettatore le proprie conclusioni» (Giacci). assenza di Antonio, è Franca, per la quale Vietato ai minori di anni 14 inizia così una allucinante esperienza. « È un giallo psicologico di confezione accura- ore 21.00 ta, efficacemente claustrofobico, incline ai Il mio Novecento (2010) colpi di scena e servito da un efficiente di Carlo Lizzani; origine: Italia; durata: quartetto di attori. 1° film di C. Lizzani dopo 190’ il quadriennio di direttore della Mostra di Realizzato in occasione del 24° Evento Venezia» (Morandini). Speciale della Mostra di Pesaro, Il mio Vietato ai minori di anni 14 Novecento ripercorre, attraverso un mon- taggio di immagini dei suoi film, la storia ore 19.10 politica, sociale e cinematografica del se- Mamma Ebe (1985) colo scorso. Contemporaneamente testi- Regia: Carlo Lizzani; soggetto: Gino mone e protagonista dei cambiamenti che Capone; sceneggiatura: C. Lizzani, Gianni hanno segnato l’Italia dall’epoca del fasci- Capone, Iaia Fiastri; fotografia: Romano smo a quella attuale Lizzani propone una Albani; scenografia: Massimo Razzi; costu- straordinaria rilettura meta-cinematogra- mi: Rita Corradini; musica: Franco fica del ricco repertorio di temi, generi e Piersanti; montaggio: Franco Fraticelli; in- modelli produttivi con cui ha raccontato la terpreti: Cassandra Domenica [Berta storia del Paese. «Il Novecento è un secolo Dominguez], Stefania Sandrelli, Laura che è stato definito breve, com’è noto, da Betti, Barbara De Rossi, Luigi Pistilli, Hobsbawm, e che va dalla Prima Guerra Alessandro Haber; origine: Italia; produzio- Mondiale alla Caduta del Muro di Berlino. È ne: Clemi Cinematografica; durata: 98’ un secolo che, essendo io nato nel ’22 e at- La giovane Laura si è barricata nella sagre- tivo fin dagli anni Cinquanta, ho attraver- stia di una chiesa e minaccia di uccidersi sato tutto materialmente e facendo film dopo aver saputo che Ebe Giorgini, detta che via via si soffermavano su momenti che Mamma Ebe, la donna a cui si è affidata to- lo hanno caratterizzato: basti pensare a talmente, è stata arrestata insieme ai suoi film come Fontamara, Cronache di poveri più stretti collaboratori e seguaci. Da qui amanti, Mussolini ultimo atto e tanti altri inizia il processo alla donna creduta da al- titoli. Senza la presunzione dello storico, cuni, con scetticismo, un’esaltata, esibizio- montando sequenze di miei film credo di nista ed astuta nel carpire la buona fede aver colto in essi i momenti essenziali del della gente; e da altri, con fanatismo più secolo visti in un ottica italiana, pur ogni che religioso, una “santa” miracolosa dalle tanto offrendo la possibilità di uno sguardo doti eccezionali, onesta sotto tutti i punti di fuori dal mio Paese. […] Quindi questo è il vista. «Il film, girato a ridosso degli avveni- Novecento non di uno storico, ma di un re- menti (il film sarà presentato infatti a gista che si è avventurato nel proprio Paese Venezia il 28 agosto dello stesso anno, a e nel mondo con quell’occhio critico che ha poco più di tre mesi dall’emanazione della caratterizzato poi tutto il nostro cinema. Ci sentenza), con la tecnica naturalistica del- sono sequenze di film drammatici come di l’inchiesta processuale ma anche con il ri- commedie: insomma, c’è una varietà di co- corso a numerosi flashback che lo costella- lori e di aspetti che penso possano essere no di ricordi e di testimonianze su una in- interessanti. È la mia visione del Novecento, credibile vicenda di superstizione e di aber- ma forse permetterà anche alla critica un razione, permette a Lizzani di “tracimare” ulteriore approfondimento» (Lizzani). ancora una volta nell’”horror”. Come sua Ingresso gratuito consuetudine l’intento non è di trasformare

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La retrospettiva della 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, curata da Marco Giusti, Domenico Monetti e Luca Pallanch, nasce dalla collaborazione tra la Biennale di Venezia e la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, ente deputato alla conser- vazione, alla promozione, alla preservazione e al restauro del patrimonio cinema- tografico italiano, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La collaborazione tra le due istituzioni, avviata da vari anni – dalla retrospettiva Italian Kings of the B’s - Storia segreta del cinema italiano del 2004 fino a Questi fantasmi 2. Cinema italiano ritrovato del 2009 – propone un modello di raziona- lizzazione delle risorse e di ottimizzazione di attività complementari come quelle dei festival e quelle degli archivi, ed ha contribuito a riscrivere la storia del cine- ma italiano recuperando molti film e autori ingiustamente “rimossi”. Un progetto riuscito anche grazie alla collaborazione di altri archivi quali, quest’anno, la Cineteca di Bologna, che presenta un programma di comici e comiche muti italia- ni, la Cineteca Italiana di Milano con I masnadieri e Tutta la città canta; e Cinecittà Luce; nonché di case di distribuzione come Ripley’s Film, Broadmedia, Movietime, Minerva Pictures. La situazione comica (1934-1988) seleziona una trentina di opere, dagli anni Trenta ai pieni anni Ottanta, del cinema comico italiano, grande polmone econo- mico e popolare della nostra produzione, che solo raramente ha ottenuto una vera riflessione critica. Puntando l’attenzione sui suoi protagonisti, Macario, Alberto Sordi, Tino Scotti, Nino Manfredi, Franca Valeri e Walter Chiari, fra gli altri, la ras- segna propone accanto a classici della risata come Imputato alzatevi!, Guardie e ladri e ai cult Febbre da cavallo, Eccezzziunale… veramente, Vacanze di Natale, Compagni di scuola, soprattutto titoli meno noti, in alcuni casi autentiche risco- perte, come Tutta la città canta, Botta e risposta, L’eroe sono io, Il mantenuto, L’onorata società, Lo scatenato, Io non spezzo… rompo.

Ricognizione straordinaria del patrimonio filmico della Cineteca Nazionale. La Cineteca Nazionale ha intrapreso una ricognizione straordinaria del proprio pa- trimonio filmico, con la finalità di un monitoraggio capillare del suo stato di con- servazione. Questa iniziativa si pone come obiettivi, oltre a una riorganizzazione degli spazi in previsione di nuove consistenti acquisizioni, una riflessione tecnico- scientifica sulla collezione e una pianificazione delle migliori strategie di conser- vazione e di restauro a breve e medio termine, tenendo anche in considerazione l’evoluzione tecnologica. Per i prossimi mesi, pertanto, l’attività dell’Archivio Film si concentrerà, in partico- lare, sul controllo sistematico dei materiali in pellicola, attraverso un nuovo lavoro d’inventariazione, sistemazione fisica e catalogazione, con particolare attenzione ai materiali su supporto in celluloide. News News News News News Indovinate il film...

Il primo che chiamerà la redazione indicando l’esatto titolo del film dal quale è tratto il fotogramma avrà 1 ingresso omaggio per 2 persone (tel. 06/72294301 - 06/72294389)

giugno: Ladro lui, ladra lei di Luigi Zampa, 1958

Centro Sperimentale di Cinematografia Presidente Francesco Alberoni • Direttore Generale Marcello Foti • Cineteca Nazionale Conservatore Enrico Magrelli • DIFFUSIONE CULTURALE/CINEMA TREVI Laura Argento (responsabile) Maria Coletti, Juan F. Del Valle, Anthony Ettorre, Annamaria Licciardello Domenico Monetti e Luca Pallanch (programmazione) Silvia Tarquini (comunicazione), Susanna Zirizzotti, Valentina Contessi (ufficio stampa) Simonetta Quatrini e Mario Valentini (revisione e movimento copie) CINEMA TREVI Laura Bartoletti (direzione sala) • Barbara Pullerà, Christian Saccoccio e Giorgio Simoni (proiezioni) AFFARI GENERALI Flavia Morabito (responsabile) • FOTOTECA Antonella Felicioni, Rosalba Ilari (responsabili), Gian Paolo Falso, Ennio Lucciola, Massimo Tucceri (digitalizzazione immagini) Divisione Editoria Direttore Gabriele Antinolfi • Romana Nuzzo e Lorena Canulli (grafica)

In copertina: Gina Lollobrigida in Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani, 1951. Foto di Osvaldo Civirani Cerchi un partner esclusivoesclusivo perper promuovere la tua aziendaazienda??

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CINEMA TREVI - CINETECA NAZIONALE Roma, vicolo del Puttarello, 25 tel. 06 6781206 per informazioni: 06 72294301 • [email protected] www.fondazionecsc.it

INGRESSO: Interi € 4,00; Ridotti € 3,00; Studenti € 3,00; Abbonamento per 10 spettacoli € 20,00