Elenco Degli Edifici Monumentali
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MISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE ELENCO DEGLI EDIFICI MONUMENTALI X X X III Provincia di Pisa ROMA TIPOGRAFIA DELL'UNIONE EDITRICE Via Federico Cesi, 45 1921 AVVERTENZA L'idea di formare un catalogo di tutto il patri monio artistico dello Stato risale assai addietro nel tempo. Già l'imperatore Costantino aveva ordmata una statistica degli edifici e delle opere pubbliche che erano allora nelle quattordici re gioni delle città di Roma, donde risultarono, tra le altre opere, 22 statue equestri, 423 templi con 80 statue d’oro e 77 d’avorio e 1352 fontane. Quattordici secoli più tardi, il 20 aprile 1773, il Consiglio dei Dieci di Venezia comandava che fosse compilato il catalogo generale dei più insigni dipinti esistenti nei confini della Serenissima ; ma questo elenco aveva natura di semplice in ventario, di accertamento della consistenza patri moniale della Repubblica, senza effetti giuridici determinati. Questi invece cominciano ad appa rire connessi col catalogo delle opere d’arte nel l'editto Pacca del 7 aprile 1820, il quale, ordi nando la formazione di un elenco degli oggetti artistici più preziosi dello Stato Pontificio, im poneva alle commissioni preposte alla loro conser vazione di esaminarli « presso qualunque proprie tario e possessore ». Unificate le varie provincie in un solo regno, il concetto di porre il catalogo dei monumenti e delle opere d’arte a fondamento di ogni sanzione — fi legislativa appare in quasi tutti i disegni di legge presentati all’esame del Parlamento. Non com preso nel progetto Coppino del 31 maggio 1887, vi fu introdotto dalla Commissione parlamentare che volle la formazione di un unico catalogo degli immobili. Il disegno di legge Villari del 25 feb braio 1892, foggidto sulla legge francese del 30 marzo 1887, si aggirava tutto intorno all’idea centrale del catalogo. Due cataloghi, a seconda che gli oggetti di antichità e d’arte appartenessero ad enti morali od a privati, prevedeva il progetto Martini del 24 ¡ugno 1893, mentre i due cata loghi voluti dal disegno di legge Gallo del 9 marzo 1898 dividevano le cose a seconda della loro na tura di beni immobili e di oggetti d’arte. Lo stesso ministro Gallo intravide il pericolo di far dipendere l’applicazione della legge dai cataloghi, dei quali non è più traccia in un suo nuovo progetto del 4 dicembre 1900. Ma ormai il concetto era sialo troppe volte enunciato e ri badito perchè vi si potesse rinunciare a un tratto, e l'ufficio centrale del Senato, esaminando il se condo disegno di legge Gallo, lo modificò imponendo la formazione del catalogo delle opere d'arte. Il catalogo, limitato agli oggetti di sommo pregio storico o artistico appartenenti a privati, permane nel progetto Nasi, divenuto la legge del 12 giugno 1902; ma, dopo un esperimento di otto anni, con poche parole di commiato del relatore on. Rosadi venne definitivamente abolito nella successiva legge Rava del 20 giugno 1909, perchè parve, rispetto al suo scopo, o eccessivo o insufficiente. Tolto di mezzo il catalogo come presupposto necessario di applicazioni giuridiche, rimane all’amministrazione il dovere di compilare gii elenchi dei monumenti e delle opere di antichità — 7 — e d’arte, non più come valore di norma assoluta e definitiva, ma per uso affatto interno, a scopo di polizia amministrativa e per guida degli uffici e degli istituti artistici. A questa necessità risponde in parte la presente ristampa dell'Elenco degli edifici monumentali, pubblicato dal Ministero della P. I. nel 1902. Iniziandola nel 1911, il mio illustre predecessore ne metteva in luce la difficoltà, fonte di inevitabili mende e lacune, ma esprimeva anche la fiducia che la continua attenzione degli uffici governativi di tutela artistica, delle Commissioni provinciali, degli ispettori onorari e degli studiosi tutti, avrebbe contribuito a migliorarla. I fatti non hanno delusa la speranza, e ognuno rileverà agevolmente il progresso costante dai primi agli ultimi fascicoli di questo sia pure in completo censimento dei monumenti d'Italia, la cui importanza e utilità ai fini dell’amministra zione e della cultura sono grandissime, anche se è prevedibile che esso, per la sua stessa natura, non potrà mai toccare la perfezione. Arduino Colasanti Direttore Gen. delle Antichità e Belle Arti. La bibliogrofia del presente fascicolo fu compilata dal So vrintendente prof. dott. PÈLEO Bacci. L'elenco dei monu menti fu pure compilalo da detto Sovrintendente con l'aiuto del ff. di segretario Pietro BUSCAGLIONI. Fornirono indica zioni il m.° Ramiro T orrini per Pisa, l'ispettore onorario dei monumenti avv. Ezio Solaini per Volterra e l'ispettore onorario dott. Alfredo M asoni per Lari. Per la Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti ha curata la pubblicazione t'arch. GIUSEPPE CRESTINI. BIBLIOGRAFIA DELLA PROVINCIA DI PISA Bagni di San Giuliano. Bianchi G. —- Trattato dei Bagni di Pisa. Firenze, 1757. Cocchi A. — Trattato dei Bagni di Pisa. Firenze, 1750 (con incisioni). Mesny B. — Analisi delle acque termanali de' Bagni di Pisa. Firenze, 1758 (con incisioni). Nistri G. — San Giuliano, le sue acque termali c i suoi, dintorni. Pisa. Nistri, 1875 (con quattro incisioni del prof. Patti di Bologna e pianta topografica). Nistri G. — I Bagni di S. Giuliano presso Pisa. Pisa, Nistri, 1875 (con figure). Nistri G. — I Bagni di San Giuliano presso Pisa. Pisa, Nistri, 1882 (2a edizione con figure). Rossi R. — Guida della, chiesa di Pigoli {Pisa), restaurata da benefattori, e riaperta il 0 marzo 1870. Cordano, Boti stoni, 1870. Targioni-Tozzetti G. — Marmi di Montepisano, Bagni di Pisa, Acquidotto di Caldaccoli, ecc. In Relazione di alcuni viaggi in Toscanà. Firenze, 1768, voi. I, pa gina 418, ecc. \ — 10 — Bibbona. Righi G. —• La Badia de’ Magi: racconto di G.R.. can. della Metropolitana fiorentina. Firenze, Giuliani, 1872 (con notizie sull’Oratorio della Pietà a Bibbona e lo terzine ili Bernardo P ulci sulla « Madonna di Pietà di Bibbona »). Bientina. Brogialdi V. — S. Valentino il martire cristiano. Pisa, Pieraecini, 1S70 (vi si parla dell’urna con basso- rilievo in argento, ecc, contenente Possa del Santo, che si conservano dal 1699 nella pieve di Bientina). Buti. Bracci N. — Memorie per servire alla storia dell’Abbazia di S. Stefano di Cintola o - Catrum Cintoriae » dalla sua fondazione, ece. (Com. di Buti). Pisa, Ma riotti, 1885. Calci. Del Chicca G. — N. F. Pelosini, S. Agostino nei monti pisani e Pisani alla Prima crociata. Note storiche. Pisa, Orsolini-Prosperi, 1899. Manghi A. Oggetti d'arte nella Certosa di Pisa. In Gazzetta P isana, 9-10 giugno 1900. Manghi A. — Il gran chiostro dàlia Certosa, dì Pisa. Pisa, Mari otti, 1910 (con una tavola e undici foto- incisioni). Manghi A. La Certosa di Pisa, istoria (1356-1860) e descrizione. Pisa, Mari otti, 1911 (con sessantaoinque fotoincisioni). Pelosini N. F. — Ricordi, tradizioni e leggende dei monti pisani. Pisa, 1890. — 11 — Piombanti G .— La Certosa di Pisa e dell’Isola di Gor dona, con notizie inedite e la descrizione della prima, come esiste presentemente. Livorno, Fabbreschi, 1884. Supino I. B. — La Certosa di Pisa (recensione del vo lume di A. Manghi). In Marzocco, anno XVI, n.13 (26 marzo 1911). Calcinaja. Benedettini F. — Compendio della vita, di S. Ubal- desca Taccini con annoi, storiche. Navacchio, Dini, 1915. Lowley C. — Montecchio. Memorie storiche. 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Livorno, Ferroni, 1868. Conti F. — Càscina e i suoi dintorni. Memorie e do cumenti. Pisa, Mari otti, 1912, con illustrazioni. Papini R. — Polittici d’alabastro. In Arte, a. X III. Roma, 1910. (Illustra il bassorilievo dell’altar mag giore di S. Benedetto a Settimo, Càscina,). Scorzi D. — Càscina. In Giornale d i P isa, ottobre 1905. Castagneto Carducci. Maccioni. — Difesa del dominio dei Conti Gherardesca sopra, la Signoria di Donpratico, Bolgherì, Castagneto, etc. Raccomandata alla protezione della, r. Corona, di Toscana. Lucca, 1771. Cecina. Tristano M. -— Ricordo di Cecina: Guida, di, Cecina; e Comuni di Castagneto Carducci, Bìbbona, Casale Ma rittimo, Guardistallo, Montéscudaio. Pisa, Orsolini - Prosperi, 1912. Collesalvetti. Calza A. — Per un affresco dell’Eremo della, Sambuca (Collesalvetti). In I I teleorafo. Livorno, 24 no vembre 1915. 13 — Fauglia. Bellini-Pietri A. — Un campanile settecentesco a Fauglia. In N otizie d’Abtjs, a. II. Pisa, 1010 (con due il lustrazioni). Bocci F. — Le culline inferiori pisane. Notizie raccolte per cura del cav. doti. F. B. Livorno, Meucei, 1901. Lombardi B. — Descrizione topografica e iconografica d Fauglia, Livorno, D’Ottone, 1878. (In 8* rima). N. U. — Tripalle e la sua. Pieve (frazione dì Fauglia). Livorno, Meucci, 1883. Lajatico- Gotti A. — Statuti della Potesteria di Lajatico, pubblicati da A. G.y Firenze, Celli ni, 1859. Lari. Bellincloni D. — Origine, qualità c virtù del Bagno posto nelle colline di Pisa; 2a ediz. Firenze, 1742. Chiari P. — Memorie e riflessioni sopra i bagni di Aqui o di Casciana. Fisa, Vannuechi, 1853, 2a edizione. Dini F. — Guida ai Bagni di Casciana. Firenze, tip. dell’Associazione, 1877. Mariti G .— OdeiDorico ossia itinerario per le colline pisane.