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PAG. 8 l'Unità SPETTACOLI Martedì 19 gennaio 1982 Vittorio Gassman ripropone, in forma nuova, il capolavoro shakespeariano Incontro con Mariangela Melato dopo «So fine» Otello, il tramonto dell'Eroe Così carina e Dal nostro inviato centesca e il suo versante mu­ RAVENNA — Otello è un eroe sicale, l'opera verdiana. Ma Nel famoso personaggio e nel suo dramma prende corpo in questa stanco: già scende per la china chi si aspettava, o temeva, un così americana degli anni, le sue gioì te appar­ Gassman «mattatore», sarà ri­ edizione, più di altri motivi, una matura coscienza tengono al passato, sfumano masto felicemente deluso. nella leggenda, nel romanzo Truccato con sobrietà, più della caducità della vita e dell'ineluttabilità del dolore «Lavorare a New York? Un'esperienza positiva, ma che fatica...» d'auuenture. Il matrimonio da arabo che da africano nero, con Desdemona, tanto più gio- in un'ampia veste chiara, l'at­ vane, rappresenta come la ri' tore offre, di questo suo nuovo cerca di un porto, un'ansia Otello, con speciale intensità, i tardiva di riposo, e ombrata di timbri quotidiani, familiari; i malinconia, dopo si lungo, ac­ segni d una matura consape­ cidentato navigare. Anche se, volezza dell'amaro, del dolore, ad attenderlo, sarà ancora un dell'ineluttabile angoscia che luogo di frontiera, l'isola di Ci­ si legano a ogni destino uma­ pro; del resto, appena giunto­ no: un candido lenzuolo avvol­ vi, ed essendovi stato addirit­ gerà insieme, alla fine, lui e tura preceduto dalla moglie, il Desdemona ed Emilia, tutti Moro potrà dire parole ben innocenti, riscattati egual­ rassicuranti* *Come sapete, si­ mente dalla morte. Gassman gnori, la guerra è finita, i tur­ pronuncia a meraviglia i passi chi spersi in mare*. Sia dun­ più *alti» della tragedia, i più que pace, festa, letizia per tut­ popolari, assai ben restituiti ti, e l'anziano generale e la fre­ dalla sua versione, e mostra sca sposa si godano la loro pri­ con estrema perizia, quindi, il ma notte. Invece, proprio disarticolarsi dell'eloquio del mentre le cure pubbliche sem­ protagonista, il suo degradar­ brano dar tregua, il conflitto si per contagio della turpe tra­ privato insorge, precipita lesto ma di Iago, che è soprattutto, e verso il suo esito cruento. in fin dei conti, una trama lin­ A un buon quarto di secolo guistica, una trappola verbale. dal suo approccio iniziale ad Ma forse (ed era intenzione di­ Otello (Roma, Teatro Quirino, chiarata) il massimo lo rag­ autunno 1956), quando si al­ giunge nella *frase più concisa ternò con nei e preziosa», quel «the pity of ruoli del protagonista e di Ia­ it», quel *che pena», o «che pec­ go, Vittorio Gassman riprende cato*, ove egli vede una delle in mano il gran testo — anche, chiavi più schiette e dirette MILANO — Che choc! Così carina (So fine), certo, addirittura bella, più dal vero che sullo stavolta, come traduttore — e dell'Otello, la sintesi d'una schermo, ma quanto lontana dall'immagine che conservavamo di lei. Mariangela Melato è il personaggio del titolo. Vi sofferta coscienza dei mali del mondo, decantata in poesia. qui dinnanzi a noi, retour d'Amerique, biancovestita, blonda-platino e tutta acchittata sulle mette dentro la sua età di og­ tinte smorzate: quasi irriconoscibile. O, meglio, riconoscibilissima nella nuova versione co­ gi, la sua esperienza di inter­ Incontro con Vittorio Gassman smopolita, corretta appena dalle persistenti inflessioni meneghine. Si è divertita a «girare» pretazioni shakespeariane questo So fine (insensatamente tradotto da noi Jeans dagli occhi rosa)? Si e no, un po' come noi (ma non solo di quelle), il ra­ Clima gotico grande «istrione contemporaneo» a vedere il film, scritto e diretto dall'esordiente Andrew Bergman: «In America capita ancora gionalo amore per i classici, la di potersi divertire lavorando nel cinema, contrariamente a quel che succede da noi, dove i cui lezione può variare, ma Ma accanto a Gassman va­ motivi e le opportunità di divertirsi sono davvero scarse». Sarà anche vero. Però dov'è finita non si spegne mai, e inoltre, luteremo come merita un Giu­ quella nina strehleriana In panni smessi del Nost ? Come ritrovare la voce nebbiosa che, come egli stesso discretamen­ lio Brogi riapparso in piena accorata, rivendicava fiera­ te insinua, «il rimpianto di più forma: il suo Iago è spoglio d' mente: «Nun, povera gent, • • • . cose, di più stagioni e di più ogni alone metafisico, d'ogni «Lattare? ideali*. Un rovello autobiogra­ suggestione diabolica. È una gh'hem poch de scernì su sta fico, sottile, più esistenziale solida canaglia di stampo.ri­ terra. Gh'hoò diritto ancamè che storicistico, ma tutto risol­ nascimentale, un macchinato­ de god la mia part a stoo Mentre esce «One from the Heart» to, poi, nel concetto e nell'e­ re di intrighi, magari spropor­ mond, son compagn di alter, spressione della figura di Otel­ zionati allo scopo; ma, anche, tal e qual!...». Probabilmente, lo: non più vicino ad Amleto, Un onesto l'ilare-canoro film di Pupi A- un esteta del delitto o, per con­ adesso, ma a Lear, al vecchio tro, un burocrate del crimine, vatl Aiutami a sognare ha sovrano che ha perso potere, che puntigliosamente regi­ propiziato in parte Coppola emigra ingannato, tradito, gettato al­ stra, riferendone al pubblico, r«americanÌzzazlone di Ma­ la disperazione. le tappe della sua perfida azio­ riangela», ma anche le assi­ Otello è anche uno stranie­ ne. Le rispondenze nell'attua­ e sincero due frequentazioni, dell'at­ lità, volendo, non sono difficili nel Belìze in ro, un «diverso», come suggeri­ trice, delle ridanciane pelli­ sce il regista Alvaro Piccardi a trovarsi. cole di Lina Wertmuller, de­ (la sottolineatura, peraltro, La forte presenza gassma- vono aver contribuito non non è inedita, ritrovandosi, niana consente pur di apprez­ poco a «riciclarla» giusto per per non andare troppo lontano zare, al di là d'un probabile, bugiardo... » quel che esigevano i mercan­ cerca di fortuna? e fuori dei confini, nelle edi­ onorevole accordo sulle rispet­ ti di celluloide d'oltre Atlan­ zioni di Puecher e Lavia); ma, tive sfere d'influenza, uno Nostro servizio tico. Ultimi bagliori di un regista pazzo? Gusto del rischio? Deside­ a parte il contrasto fra civiltà spazio più proprio, ma non Manzoni e dellVAdelchi». traverso i quali cambiare il mondo, op­ RAVENNA — Vittorio Gassman, dall' «Ci interessava soprattutto il classico pure soltanto un pezzetto di realtà. In­ rio di prendere tutti in contropiede? Fiuto da capitano d'indu­ e culture differenti, il dato do­ marginale, del lavoro registico «In effetti — conferma la stria? non finisce mai di sorprendere. In di Piccardi, e dello scenografo-' alto di una sua spremuta d'arancia, è un italiano, e Adelchi, pur con le sue imper­ fatti la definizione dell'attore che più mi Melato — l'offerta di lavora­ minante è fornito qui dalla fezioni, è un classico storico e, in tal sen­ piace è quella di Camus che dice "l'atto­ molti lo davano per spacciato dopo lo «sforamento » dei già cospi­ misura del tempo, sociale e in­ costumista Lorenzo Ghiglia. po' come un nuovo re Mida: tutto quello re in America è conseguènte cui budget di One from the Heart (prossimo sugli schermi italia­ che tocca si trasforma in oro. O quasi. so, estremamente popolare». re è un ipocrita sincero", uno che deve all'eclatante successo riscos­ dividuale. Un uomo prossimo In particolare: nei lampi fiabe­ dire delle bugie, ma con la massima sin­ ni) e di Hammett (la tribolata biografia del celebre giallista al tramonto della vita si con­ schi onde si illuminano gli Anche quella spremuta d'arancia deve — Da che cosa deriva la sua passione so là dal film della Wertmul­ essere diventata qualcosa del genere; per il verso? cerità; del resto la scena è sempre ambi­ diretta dal regista tedesco Wim Wenders); in più le polemiche fronta con i suoi naturali suc­ scorci della vicenda che evoca­ gua, la maschera ha sempre due facce». ler Travolti da un insolito de­ con la casa di distribuzione Paramount in merito al lancio del cessori: Desdemona, Iago, no, appunto, il lato magico ed così come tutti i suoi recenti spettacoli •Una passione, in quanto tale, è qual­ stino... e, In subordine, dalla film avevano finito con l'avvelenare ulteriormente il clima at­ Cassio, Emilia, Roderigo sono esotico del «mistero» di Otello; hanno sempre riempito oltre misura le cosa di addirittura inesplicabile, però — Una decina dì anni fa lei, per un constatazione del mio eclet­ torno alla nuova, misteriosa creatura del regista-produttore ita­ tutti, più o meno, della stessa, nel clima più nordico che me­ platee; così come le sue lezioni (quelle credo che il mio interesse al verso, an­ breve periodo, diede vita ad una sorta tismo anche in ruoli dram­ lo-americano. E invece, ancora una volta, il temerario, discusso verde generazione, e lutti ri­ diterraneo, *naturalmente» o~ tenute alla Bottega di Firenze o altrove) che ai tempi del TPI, derivi proprio dal­ di laboratorio di teatro per bambini: matici come in Dimenticare tycoon del cinema indipendente sembra avercela fatta. In rottu­ sulteranno coinvolti (benché a stile e intinto d'un fosco quasi hanno creato code interminabili all'in­ le sue ampie possibilità di comunicazio­ allora accomunò spesso le rappresenta­ Venezia di Brusati». Strana ra con la Paramount («colpevole» di aver presentato il film non gresso; così come — infine — le sue me­ ne: il verso rappresenta anche la musica zioni al gioco. È ancora di questo pare* muovere le fila dell'intrigo sia da racconto gotico (anche per re? gente, questi americani: s'in­ ancora ultimato ad un consesso di esercenti lo scorso agosto), il solo Iago) nella impresa mi­ via dell'abbigliamento sva­ morie romanzate figurano tra i libri più del teatro e riesce a comunicare non tan­ fatuano di un'idea, di un per­ Coppola ha organizzato due proiezioni-sfida pubbliche niente di cidiale. Quasi tutti ne saranno riante verso U. Sette-Ottocen­ venduti negli ultimi mesi. Insomma, to per via di una cultura specifica, quan­ «Il teatro è sempre un gioco, nel senso sonaggio, fanno di tutto per meno che al «Radio City Music Hall» di New York, facendo distrutti, al pari di Otello; però to), di una Cipro che potrebbe Gassman ha qualcosa in più. Incontran­ to — appunto — attraverso un'emozione più totale della parola. Roger Caillois, in pagare biglietti da cinque e da dieci dollari al numeroso pubblico musicale». un volumetto intitolato "Il gioco e l'uo­ appropriarsene e poi quando Cassio, mediocre bamboccio. essere Irlanda (trattandosi, dolo bisogna avere lo stesso «devoto» ri­ è in loro mano lo lustrano, intervenuto. Un successo: la gente ha tributato un mare di ap­ governerà Cipro. comunque, di zona d'occupa­ spetto generalmente riservato ai profes­ — In una recente intervista lei si è mo", offre quattro diverse definizioni plausi a questo curioso musical interpretato da Nàstassia Kinski detto un «trasgressore istrionico»: che dei giochi: quelli del conflitto, che dan­ l'agghindano e lo insapori­ zione): incombe un cielo cupo, sori di filosofia (quelli seri) o agli artisti scono di mille spezie finché e da Frederic Forrest e «girato» con un nuovo sistema elettronico color di pece o di piombo, poi veri, fino alla punta dei capelli. cosa c'è di vero in questa definizione? no il piacere della superiorità; quelli del che, se perfezionato, potrebbe ridurre il costo di un film dal 25 al «Di vero c'è il mio interesse — soprat­ rischio che danno il piacere della vitto­ risulta tutt'altra cosa da avvampante, nel momento — Tre parole per cominciare: Teatro quella che era originaria­ 30 per cento. Scatti d'ira Popolare Italiano. Con il suo nuovo «O- tutto teatrale —- per l'istrionismo con­ ria senza merito; quelli della vertigine dell'esplodere del furore di O- che stimolano la perdita del principio di mente. È capitato così, ap­ tello.di tinte rossastre. Gli «iu- tello» shakespeariano, riprende quella temporaneo, ma non per un mito alla Sarà vero? È ancora presto per dirlo: One from the Heart è Decadenza di valori, pas­ che fu l'etichetta del suo maggiore pro­ Kean, per intenderci. Credo nelle indi­ individualità; e infine quelli della mi­ punto, anche con Mariange­ costato 27 milioni di dollari e Coppola per racimolare il liquido terni» sono meno significativi, mèsi, che danno il gusto della bugia. Il la Melato in questo So fine. necessario è stato addirittura costretto a vendersi l'abitazione, saggio d'epoca, mutamento di ma i cambiamenti d'ambiente getto scenico: quello consumato sotto vidualità, non nell'appiattimento di strutture e tematiche teatrali un tendone agli inizi degli anni Ses­ queste, e un buono spettacolo nasce dal­ teatro è un gioco di mimèsi, anche per­ indebitandosi fin sopra i capelli (un po' come accadde per Apoca- si svòlgono con agilità, me­ ché ha delle regole interne estrema­ La riprova? Basta ascolta­ lypse Now). Fu allora, nel febbraio scorso, che la casa di produ­ Otello è l'unico 'tragico* fra diante un sistema di sipari che santa. Ma «TPI- ci sembra qualcosa di la coesione di tante individualità parti­ re quel che dice a mezza boc­ tanti commedianti: costretto a colarmente forti». mente rigide che lo rendono in qualche zione «Zoetrope» rischiò il fallimento, scongiurato all'ultimo mo­ producono effetti di dissolven­ più di un'etichetta nella sua vita d'atto­ modo avulso dal fluire della vita norma­ ca: «In America il professio­ mento da un prestito di mezzo milione di dollari e dall'acquisto. vivere un dramma borghese, ze cinematografiche. re. — Lei è stato un cestista di ottimo nismo è ammirevole, ognu­ vi agisce con pena, con fatica, livello: nella sua autobiografia parla di le. Non contro questa, ma sicuramente ad opera della Paramount, di Interface, un soggetto di proprietà ' La prova della Compagnia «Prima di tutto per me è come un ri­ differente». na sa e fa quel che si deve in di Coppola. Adesso, le prime accoglienze positive nei confronti sforzandosi di adeguare la chiamo alla zona che ricordo più volen­ alcune similitudini tra la pallacanestro propria nobile statura alla non è tutta omogenea alle pre­ modo puntuale, pressoché di One from the Heart (un kolossal intimista per il quale il stazioni centrali. Debolezze e tieri nella mia carriera: quella per la e il teatro— — Mi può dare una definizione il più perfetto, ovvio che, abituati regista ha voluto ricostruire in studio una onirica e luminosa Las •bassezza» degli altri. Nel pri­ quale, senza falsa modestia, conservo i «Tra tutto Io sport e il teatro ci sono possibile concisa di Shakespeare? mo, decisivo colloquio con Ia­ acerbità si notano in Pamela a lavorare in Italia, ci si tro­ Vegas) fanno ben sperare, anche se il punto interrogativo in VUloresi, Desdemona, che e- maggiori meriti. Però mi sembra perfi­ dei rapporti indiretti e anche un po' pa­ «Si può dire che Shakespeare sia uno va anche un po' spiazzati. I questi casi rimane d obbligo. go, ha un tono dimesso, paca­ radossali. Lo sport, specialmente quello specchio». spone, però certa sua grazia no pleonastico. avvicinare il termine colleghl di lavoro, da Ryan Del resto, da giocatore

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