Edilizia Storica Della Marsica Occidentale-Testo Completo-150Dpi

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Edilizia Storica Della Marsica Occidentale-Testo Completo-150Dpi INDICE Presentazione del Sindaco di Sante Marie III Introduzione 1 CAPITOLO I ASPETTI GEOGRAFICI E AMBIENTALI DEL TERRITORIO 5 1) Orografia e idrografia. Le strade naturali. 5 2) Geologia e materiali da costruzione 6 3) La vegetazione 11 4) Il tessuto insediativo 12 CAPITOLO II L’ANTICHITÀ 16 1) La preistoria 16 2) Ocres e necropoli preromane 19 3) Le trasformazioni del territorio dopo la conquista romana 26 4) Vici e santuari italico-romani 33 5) Tecniche edilizie romane 37 CAPITOLO III IL MEDIOEVO. LINEAMENTI STORICI E TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO 41 1) Gastaldi longobardi, curtes e monasteri. 41 2) Conti dei Marsi, De Pontibus e Orsini tra IX e XV secolo 43 3) Il fenomeno dell’incastellamento 44 CAPITOLO IV TECNICHE EDILIZIE MEDIEVALI 45 1) Aspetti generali 45 2) Murature in conci 47 3) Murature in blocchi 49 4) Murature a blocchetti 50 5) Murature irregolari 50 6) Laterizi nelle murature e sui tetti 52 CAPITOLO V I CASTELLI 54 1) Evoluzione dell’architettura fortificata tra XI e XVI secolo 54 2) Il recinto fortificato. I castelli di Tremonti, Castelvecchio, Tagliacozzo, Scurcola, Monte San Nicola e San Donato 58 3) Il castello residenza. I castelli di Carsoli, Oricola, Pereto, Torano, Albe. Le sopravvivenze nei centri minori 74 CAPITOLO VI I BORGHI MURATI 79 1) Le origini dei paesi odierni. 79 2) L’evoluzione del borgo: dal recinto alle case-mura. Alcuni esempi abruzzesi. 82 3) Circuiti di case-mura nei paesi della Marsica occidentale 85 4) Differenze morfologiche e dimensionali tra castelli e borghi. I c.d. castelli di Sante Marie, Scanzano e Luppa 90 5) Aspetti dei paesi medievali. Gli ampliamenti degli abitati e le nuove cinte difensive. L’espansione di Tagliacozzo tra l’alto medioevo e la signoria degli Orsini 95 I CAPITOLO VII L’ETÀ MODERNA. SOCIETÀ, ECONOMIA E AMBIENTE 101 1) Lineamenti storici ed economici 101 2) L’immagine dei paesi fra ottocento e novecento 103 CAPITOLO VIII L’ETÀ MODERNA. LE TIPOLOGIE EDILIZIE 110 1) Il palazzo signorile 110 2) Il palazzo-fattoria. L’esempio di Palazzo Zangrilli a Santo Stefano 116 3) La casa rurale 121 4) La stalla-fienile 134 5) Il casaletto 137 6) La colombaia 139 7) Il mulino 143 8) La fontana pubblica 145 CAPITOLO IX L’ETÀ MODERNA. TECNICHE EDILIZIE 150 1) I materiali del muro 150 2) La fabbricazione della calce 151 3) La costruzione del muro 153 4) Volte, solai e tetti 155 5) Tramezzi, controsoffitti e intonaci 158 6) Finestre e portali 160 CAPITOLO X UNA TESTIMONIANZA DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE: LE FORNACI DI LATERIZI DI POGGETELLO 165 1) Il luogo 165 2) I resti visibili 167 3) L’organizzazione del lavoro 170 4) La raccolta della legna 171 5) L’estrazione dell’argilla 171 6) Le fonti dell’acqua 171 7) Il trasporto dalla cava e la preparazione dell’argilla 171 8) La formatura 172 9) L’essiccamento 174 10) L’edificio della fornaca 175 11) La pila 177 12) La cotta e il raffreddamento 177 13) Lo smercio 177 CAPITOLO XI LE TRASFORMAZIONI DEL NOVECENTO 178 1) Il terremoto del 1915 e le sue conseguenze sull’attività edilizia 178 2) Gli ultimi decenni 182 Bibliografia 185 Indice dei luoghi 197 Referenze fotografiche. Ringraziamenti 201 II PRESENTAZIONE La porta dell’Abruzzo Sfogliare un libro come quello di Bianchini per un sindaco di un piccolo paesino come Sante Marie non può che essere motivo di orgoglio. La riscoperta del passato associata alla valorizzazione delle bellezze paesaggistiche, più volte citate nel libro, sono il binomio perfetto sul quale stiamo costruendo il futuro di Sante Marie. Il lavoro sinergico dell’amministrazione e delle associazioni, insieme alla promozione delle tradizioni e degli usi e costumi di questo territorio, ci sta permettendo di lanciare il paese e di farlo conoscere in tutta Italia. Per far volare alto Sante Marie, però, dobbiamo camminare insieme e cercare tutti nel nostro piccolo di valorizzare questo paese che ha molto da offrire. Ristrutturare le antiche abitazioni, evitare la cementificazione del centro storico, ridare lustro a vecchie mura di pietra o a piccoli angoli nascosti ci permetteranno di rilanciare il paese e di trasformarlo in un piccolo borgo dove storia, cultura ed eno gastronomia si sposeranno per dare il benvenuto a chi come Bianchini - al quale va il nostro grazie per il suo impegno per la redazione di questo libro - dopo aver visto Sante Marie e il territorio circostante se ne è innamorato rimanendo “fortemente impressionato per la bellezza del luogo”. Lorenzo Berardinetti Sindaco di Sante Marie III IV INTRODUZIONE Ho scoperto l’Abruzzo poco più di venti anni fa, voluto dedicare lo spazio maggiore. Ritengo che per quando conobbi Silvia Mari, mia moglie, che è uno studioso di architettura antica non ci debbano originaria di Sante Marie. Facemmo le nostre prime essere confini cronologici, perché le tecniche gite che ancora non eravamo sposati. La prima volta costruttive non conoscono modificazioni sostanziali andammo al castello di Tremonti, dove rimasi dall’epoca romana fino all’evo moderno. Nei paesi fortemente impressionato per la bellezza del luogo e di montagna questi metodi si sono protratti soprattutto per il panorama sulle montagne intorno, addirittura fino agli anni cinquanta del novecento. coperte di boschi, punteggiate da minuscoli paesi, Persino i sistemi di produzione rimangono invariati. dietro le quali si stagliava la mole del Velino Uno dei casi più interessanti, a cui ho dedicato un innevato, che passava dal colore dell’oro, al rosa, al intero capitolo, è quello delle fornaci di laterizi di viola cupo, mentre il sole tramontava. Da allora ho Poggetello, nel comune di Tagliacozzo, dove fino a trascorso gran parte delle mie vacanze nella villa sessant’anni fa si fabbricavano i mattoni utilizzando della famiglia di Silvia, non distante dalla stazione le stesse procedure delle fornaci romane di epoca di Sante Marie, circondata da mezzo ettaro di imperiale e di quelle dell’Oriente antico. pineta. Muovendomi da lì, ho girato la regione in L’osservazione e l’analisi di edifici che sono lungo e in largo, ho visitato i suoi innumerevoli relativamente integri, perché più recenti, è di grande paesi e soprattutto sono salito sulle sue imponenti aiuto per ricostruire la morfologia di quelli antichi, montagne. Sono andato su tutte le cime; nel dove restano solitamente poche tracce dei vari massiccio del Velino posso dire di aver battuto ogni elementi architettonici, non facilmente interpretabili. sentiero. Ho traversato boschi e vallate solitarie In quest’ottica si è rivelato assai utile ascoltare le d’inverno con gli sci ai piedi. Ho fatto centinaia di voci degli anziani operai e artigiani del posto che chilometri in bici lungo interminabili salite e troppo raccontano in maniera molto dettagliata il lavoro che rapide discese. Per la varietà dei suoi paesaggi, svolgevano da ragazzi nei cantieri o negli impianti l’Abruzzo non mi ha mai stancato. di produzione dei materiali (fornaci per laterizi, Da studioso di architettura antica nel corso delle calcare, botteghe artigiane, eccetera). Tutti loro mie numerose escursioni mi sono interessato anche applicavano gli stessi procedimenti già adottati dagli di edifici e di strutture murarie – e oggi porto i antichi, perché questi rispondono al modo più logico risultati delle mie osservazioni in questo libro – ma ed efficiente di operare, disponendo di determinati debbo dire onestamente che l’attrazione che mi materiali da costruzione – che sono quelli reperibili hanno suscitato in questi anni i centri storici della localmente – e avvalendosi di pochi essenziali regione, non sarebbe stata la stessa senza il strumenti, anche questi rimasti sostanzialmente magnifico scenario naturale che li circonda. invariati attraverso i secoli. Sono archeologo, ma in Abruzzo mi ha D’altra parte la metodologia di indagine che è interessato e coinvolto molto di più ciò che sta al di comunemente adottata dagli archeologi per là del 476 d.C., non solo chiese e fortezze interpretare e ricostruire i manufatti dell’antichità, la medievali, ma anche il tessuto edilizio dei centri quale si basa sul rilievo e l’analisi dei resti visibili, storici che risale in gran parte al settecento e sul confronto con analoghi contesti che sono meglio all’ottocento. Il territorio di cui mi sono occupato, comprensibili, sulla raccolta delle fonti docu- che corrisponde alla parte occidentale della Marsica, mentarie, orali e iconografiche in grado di possiede numerosi importanti e sorprendenti descrivere le condizioni originarie dell’oggetto in monumenti archeologici, come le mura poligonali di esame, costituisce il mezzo più efficace anche per villaggi e santuari italici e italico-romani o i grandi studiare gli edifici di epoche più recenti, non solo tumuli funerari dell’età del ferro dei Piani Palentini quelli medievali – il filone di studi dell’archeologia e della conca di Corvaro, che hanno trovato in medievale si è imposto sulla scena ormai da decenni questo libro il dovuto risalto insieme alle altre – ma persino quelli di età moderna. Tra questi ultimi emergenze antiche. Ma sono in ogni modo i contesti sono ormai numerosi quelli allo stato di rudere; si postantichi, medievali e di età moderna, a cui ho pensi ad esempio ai tanti fabbricati rurali 1 abbandonati in mezzo alle campagne, i quali sono casa di Sante Marie e poter andare in qualunque inesorabilmente condannati a un rapido disfa- luogo, sui castelli in cima alle montagne o nei cimento una volta crollate le coperture. Si deve casaletti in mezzo ai boschi, fotografando, considerare inoltre che gli edifici storici che sono misurando, senza limitazioni e senza dover rendere ancora integri perché abitati hanno conosciuto nel conto a nessuno, con i problemi di sicurezza che si corso del tempo, soprattutto negli ultimi decenni e ponevano all’interno di edifici pericolanti risolti in modo particolare negli interni, delle radicali semplicemente con il buon senso e l’esperienza di trasformazioni.
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