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______EPOCA PREITALICA: IX-VI secolo a.C.

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IX-VII sec a.C. Durante la prima età del ferro in Italia, nella zona dell'Italia centrale appenninica che da verso l'Adriatico, troviamo insediate popolazioni indeoeuropee giunte in Italia già da diverso tempo, definite Osco-umbre. Una parte degli Osco-Umbri si è da tempo insediata nella zona del lago del Fucino e abita anche la zona di Trasacco. In questo momento la zona fucense, così come l'area di Trasacco, vede lo spostamento degli abitati da zone perilacustri o di pianura a zone d'altura dove iniziano ad essere costruiti insediamenti fortificati. IX-VII sec a.C. I principali centri fortificati nell'area trasaccana riguardano "Balzone" di S. Rufino (Ortucchio)"Colle della Croce" di Valle Canale (Collelongo) e la "Chiusa grande" di Monte Alto di Trasacco. In queste zone sono venute alla luce tombe di necropoli a tumulo risalenti a questo periodo. Precisamente sono state rinvenute nella piana di Vallelonga in localita "Capo La Croce", in località "Passarano" e nell'interno dell'abitato di Trasacco.

Da quanto trovato nelle tombe, principalmente armi o difese di metallo emerge una società appartenente alla "cultura fucense". Tale cultura risulta molto importante nella prima età del ferro nella definizione della cultura safina. In base a quanto rinvenuto oltre che dalle tombe anche da ciò rimane di quegli antichi abitati, ci descrive tre centri abitatitivi dotati di recinzione muraria formata da grossi blocchi calcarei e racchiudenti abitati di capanne foderate in argilla.

Nelle tombe sono stati rinvenute armi in ferro, dischi-corazza in lamina di bronzo, carri da battaglia in legno rivestiti in ferro, vasellame ed ornamenti in bronzo. Tutto ciò indica una società fortemente dedita alla guerra con un economia polivalente strutturata in piccole "Città-Stato" con un proprio re.

______EPOCA MARSA: VI - III sec a.C.

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VI-V sec a.C. Dopo questo primo periodo solitario le piccole entità statali spesso in lotta tra loro iniziano ad interfacciarsi meglio le une con le altre avviando in molti casi varie collaborazioni. Soprattutto emergono all'interno delle città stato, comunità aristocratiche, che vengono salendo alla ribalta del potere locale e che si vengono sostituendo agli iniziali governi monarchici. Si ha così la nascita di governi repubblicani con un proprio magistrato pubblico.

Mano a mano che poi le collaborazioni fra le varie mini entità statali aumentano si vengono determinando problemi di ordine organizzativo. Tutto ciò porterà queste comunità a collaborare sempre più strettamente fra esse fino a far nascere una vera e propria federazione di queste città. Ciò causerà la nascita di un centro organizzativo unico, una sorta di capitale che verrà retta da un magistrato pubblico supremo espressione delle aristocrazie cittadine.

Questa federazione, probabilmente a partire dalla fine del V secolo a.C., si farà conoscere da romani e greci per il suo carattere fiero e bellicoso e sarà da ciò ribattezzata con il nome di Marsi. La prova di questa evoluzione è confermata dall'apparizione di sepolture più modeste (tombe a cassone di lastre calcaree emerse in località "Passarano"), che ben rappresentano questo cambiamento.

Il motivo del contatto fra la nuova popolazione dei Marsi con le popolazioni italiche, si spiega con il notevole apprezzamento degli italici nei confronti del loro carattere forte e bellicoso. Tale apprezzamento si traduce nell'arruolamento degli uomini Marsi, da parte di varie popolazioni italiche come Etruschi, popolazioni della Magna Grecia ecc come soldati mercenari. Tutto ciò comporta che i Marsi, che viaggiano e stanzino presso queste popolazioni, ne vengano a loro volta influenzati, comportando che a loro ritorno apportino nella loro società. La prova di questo rapporto tra i Marsi e le altre popolazioni è nei ritrovamenti di bronzetti di Marte ed Ercole (numi titolari delle spedizioni mercenarie), nei ritrovamenti monetali in bronzo e argento di monete di Capua, Arpi, Phistelia, Paestum, ecc databili V-IV sec a.C.

Marsica 358 a.C. ( Rielaborazione personale)

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500-350 sec a.C. i Marsi durante questo periodo vivono il loro momento di gloria, poichè la loro fama di guerrieri si espande fuori dall'Italia. Prova ne è la richiesta da parte cartaginese di guerrieri marsi, per arruolarli come soldati mercenari da utilizzare in guerra per aumentare le basi commerciali di Cartagine.

- Cartagine è una potenza marittima africana localizzata nella zona dell'odierna Tunisi. In questo momento essa è in forte ascesa e ha bisogno di uomini validi alla lotta per l'espansione dei suoi traffici marittimi.

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IV sec a.C. I Romani premono ai confini abruzzesi e su quelli campani per estendere il loro dominio. Le genti italiche riescono per qualche tempo, anche grazie al grande forza dei Marsi a bloccare l'espansionismo romano.

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302 a.C I Romani, dopo duri combattimenti riescono ad avere la meglio sui Marsi, e sugli Equi e in parte si annettono i loro territori.

- Nei confronti dei Marsi arrivano a distruggere alcune delle loro città per cercare di contenere la loro indomita forza. Tra i centri distrutti ce ne sono diversi nella Vallelonga. Nonostante ciò però i romani si rendono conto del valore e della forza di queste genti e decidono di averli come loro alleati per servirsene nei loro piani di espansione verso nuove zone. Da qui vengono stipulati con queste genti italiche trattati di alleanza che portano i Marsi, gli Equi e le altre genti italiche a essere riconosciuti come socii di Roma, ovvero alleati dei romani. Essi secondo l'accordo devono contribuire in caso di espansionismo romano a dare uomini armati, che vadano in battaglia a fianco dei romani.

- Tuttavia i Romani nonostante queste alleanze, non si fidano fino in fondo dei bellicosi Marsi e decidono perciò di creare un loro presidio nella zona a confine fra il territorio equo e quello marso. La zona prescelta è una città degli Equi, posta su una strategica altura al confine con il territorio fucense dei Marsi.

Alba Fucens diventa in breve il principale centro romano dell'Italia centrale.

______EPOCA MARSA-ROMANA: 302-88 a.C.

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302-208 a.C. L'alleanza fra Marsi e Romani porta cambiamenti nello stile di vita della popolazione marsa a cominciare dallo stile abitativo e di costruzione delle città. Infatti nel territorio fucense e in quello trasaccano s'iniziano a vedere nel corso del III secolo a.C. un nuovo stile costruttivo di tipo "oppido-vicano" con i villaggi che vengono costruiti su piani o terrazze rette da mura poligonali, con edifici in pietra, strade, acquedotti, templi ecc.

Invece i vecchi centri fucensi fortificati come quelli presenti nella zona di Trasacco, ovvero i centri di Monte Alto, Balzone e Colle La Croce diventano residenza dei magistrati supremi della comunità locale. Ad oggi si conoscono i nomi di due soli vici nel territorio di Trasacco: il virus Fistaniensis compreso nelle località "Passarano" e "San Angelo" a confine con Luco dei Marsi e il vicus Supinum nell'area del nucleo centrale del centro storico di Trasacco. Altri vici sono individuabili nella valle Transaquana e Vallelonga: "Spineto" o " Colle Mariano con teatro e tempio dedicato ad Hercole Iovio; "Fontignano" sotto l'ocre di colle della Croce; "Fratta la Volpicchiara" sotto la Madonna di Candelecchia.

Dalle iscrizioni trovate nell'interno ed ai marigni del centro storico di Trasacco sappiamo che il vicus Supinum risulta gestito da magistrati vicani, i questores, magistrati di rango inferiore, sono soggetti al magistrato supremo della comunità (touta) dei Supinati che risiede nell'Alto.

Delle strutture murarie del villaggio italico- romano non rimane nulla di visibile: solo scavi recenti hanno riportato in luce di una piccola cisterna e stratigrafie con materiali di età repubblicana in via della Torre, mentre nel recente passato altri resti relativi di un impluvium di pietra, rocchio di Colonna e capitello, sono venuti alla luce nella piazza del Municipio.

Ai margini di Trasacco erano presenti due santuari riscontrabili da iscrizioni votive del III sec a.C. di cui il primo dedicato ad Apollo situato in località "Madonnella", sotto la Grotta Continenza mentre l'altro posto più in basso è localizzabile vicino la riva lacustre e dedicato alla dea Vittoria. Un altro tempio è presente lungo la via che ora porta a Candelecchia ed è dedicato al dio Fucino.

302-208 a.C. I notevoli rapporti che intercorrono fra Marsi e Romani in questa fase storica sono documentati da diversi ritrovamenti legati ad alcuni personaggi storici come la dedica trovata risalente al III sec a.C. in cui si menziona la famiglia dei Staiodii presenti a Supinum in questo periodo.

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200 a.C. CIRCA: In una epigrafe rinvenuta si menziona che la citta di Supino è amministrata da due Questori. Costoro sono magistrati ausiliari dei pretori e dei consoli ed hanno il compito di riscuotere le tasse per l'erario pubblico, oltre che aver il comando dell'esercito. Ciò fa supporre che in Supino le tasse per l'erario pubblico, oltre che avere il comando dell'esercito. Ciò fa supporre che in Supinum vi fosse una buona organizzazione militare, politica e amministrativa. "L'eroica Supina - afferma Evaristo Angelini - Trasacco nell'impero romano, - vanta una supremazia religiosa e amministrativa di fronte al resto dei Marsi: solo in esso troviamo nominati ... due questori (Salvio Magio figlio di Staedio e Pacio Anaiedio figlio di Quinto); solo nel suo territorio sono state rinvenute le più antiche testimonianze epigrafiche sul culto ad Ercole, ad Apollo, al Fucino. I due elementi messi insieme ci convincono che la valle transaquana, di cui Supinum è per così dire la capital, si presta meglio di altri territori marsicani, alla formazione di una civiltà autonoma".

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91-88 a.C. I Marsi stanchi di essere solo alleati di Roma chiedono a essa la cittadinanza romana. Roma non vuole estendere questa agli italici. Esplode una guerra fra gli Italici e Roma passata alla storia come guerra sociale. Gli Italici sotto l'indomito comando dei Marsi sono sul punto di distruggere Roma, che si trova sul punto di cadere, ma che grazie alle sue risorse riesce a riaversi e a portare la controffensiva agli Italici che dopo un periodo di guerra sono costretti ad arrendersi. Tuttavia Roma nonostante la vittoria riportata è costretta a concedere la cittadinanza romana agli Italici tra cui i Marsi.

Fra i Marsi che hanno combattutto nella guerra sociale ci sono anche gli abitanti di Supinum che si sono distinti per tenacia e e combattività tanto da far pronunciare ai romani "nec sine marsos, nec contra marsos", sia successivamente nel rivoltarsi contro a Roma in occasione della "guerra sociale" che i popoli italici (91-88 a.C.), combattono contro a Roma per ottenere il riconoscimento della cittadinanza romana.

______EPOCA ROMANA: 88 a.C. - 476 d.C.

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88-27 a.C.: Dopo la guerra sociale il territorio trasaccano e più in generale quello fucense subisce uno spopolamento e ciò ha ripercussioni sullo stato agrario del territorio.

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27 a.C.- 14 d.C. Ottaviano diventa il 1 imperatore di Roma e da inizio ad un nuovo corso politico della storia romana

27 a.C. - 14 d.C.: Il nuovo corso politico porta un generale miglioramento dello stile di vita di tutti i cittadini dell'impero e ciò è dovuto alla pace sociale, che viene inaugurata con Augusto.

Tra le riforme più importanti varate da Augusto, c'è la riforma amministrativa che da un nuovo assetto all'Italia romana. Italia 7 d.C. ( Fonte Wikipedia) 7 d.C. (Fonte Wikipedia)

Marsica 7 d.C. (Rielaborazione personale)

Con questa riforma il territorio marso viene inserito nella IV Regione d'Italia (Samnium) con l'iscrizione alla tribù Sergia e con la divisione del territorio fucense in tre municipia (Marruvium, Angitia, e Antinum).

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27 a.C. - 14 d.C. Nello stesso periodo la Marsica vive altri importanti cambiamenti, che fanno seguito al lungo periodo di crisi seguito alla guerra sociale e alla fine dello stato federale dei Marsi. Da ciò è derivato il lento spopolamento nel territorio fucense con ricadute sull'attività agraria dello stesso territorio.

Ebbene tra le riforme migliorative che i romani realizzano nella Marsica vi è da subito il ripopolamento del territorio marso con l'innesto di genti di ambiente servile, soprattutto "liberti" (schiavi liberati) documentati nella Marsica e nella stessa Vallelonga in modo consistente a partire dalla fine del I secolo a.C. Il Vicus Supinum, come altri centri della Vallelonga, si trova inserito, in questo periodo nel territorio municipale di Anxa, come documentato da iscrizioni e dalla centuriazione (divisione a lotti regolari del territorio) della Vallelonga orientata secondo il cardo e decumano della città marsa.

E' questo il periodo in cui i vici, i santuari vicani e rurali vengono potenziati con ampie ristrutturazioni, mentre sorgono ville rustiche (fundi) nelle vicinanze, come quelle ancora individuabili nella località "S. Rufino", "Passarano", "Chiaffino", "Panzano", alla base del I e II vallone di Monte Labbrone (cisterna con piccolo ambiente termale), nella Valle Merie e nella località "Valobre" a confine con Collelongo. Ai questori di età repubblicana si sostituiscono nuovi magistrati vicani e, in casi eccezionali, legati come nel caso di Caio Mario Placido legatus vici Fistaniensis.

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41-52 d.C. Vengono condotti dall'imperatore Claudio i lavori di prosciugamento del lago Fucino. Nella zona di Supinum vengono realizzati lavori di ampliamento maggiore con il fine di ricavare più terre dalle acque da sfruttare successivamente come superficie agricola.

41-52 d.C. La città di Supinum inizia ad essere chiamata Transaquas. Qui Claudio costruisce il suo palazzo imperiale.

41-52: Proseguono a pieno regime i lavori per la realizzazione della galleria nel che servirà per lo scolo delle acque del lago Fucino verso il fiume Liri. Per la realizzazione di questa immensa opera ingegneristica sono usate 30.000 persone tra schiavi e operai e durante gli undici anni di creazione dell'opera essi lavorano in modo continuo giorno e notte, su tre turni di 8 ore, in squadre sparse lungo il tragitto del canale. Quando si parla di questa grande opera bisogna tenere in conto anche tutti i lavori collaterali, preparatori e connessivi, realizzati per avviare e mantenere le operazioni di scavo nella giusta direzione cercando di evitare intoppi, che si verificano quando si fanno operazioni così complesse. Come per esempio tenere in sicurezza le pareti del monte Salviano, che spesso hanno generato molti crolli mano a mano che si è andati avanti con i lavori. E spesso le opere di manutenzioni delle pareti si sono rivelate anche insufficienti.

Alla fine tuttavia si è arrivati a realizzare il condotto che attraversando il Monte Salviano permettee lo scolo delle acque del lago Fucino verso il fiume Liri.

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52: Arriviamo così alla tanto attesa inaugurazione della galleria del Monte Salviano. Per questa inaugurazione l'imperatore Claudio non bada a spese e interviene di persona all'inaugurazione seguito da tutta la famiglia imperiale, insieme ai maggiori esponenti romani del tempo.

Naumachia nel lago Fucino 52 d.C. ( Immagine ripresa dalla storia d'Italia a fumetti di Enzo Biagi)

Per l'occasione prima dell'inaugurazione ufficiale viene allestita un gigantesco spettacolo di naumachia con la presenza di moltissime navi nel lago trasportate qui proprio per questa circostanza.

L'allestimento della naumachia è qualcosa di grandioso così come di sconvolgente per il gran numero di vittime che segue alla fine di questa battaglia di navi nelle acque del lago Fucino.

Successivamente finito lo spettacolo, Claudio procede all'apertura del canale, ma qualcosa va storto a causa del verificarsi di una piccola frana avveuta poco prima che ha ostruito una parte del canale.

Si procede così alla rimozione delle pietre della frana e alla risestemazione del canale di scolo. Quindi si procede con una nuovo tentativo d'inaugurazione, tuttavia a causa del verificarsi di una nuova frana, il tentativo fallisce. Anzi questa seconda frana porta al generarsi di una piccola onda anomala che si abbatte nei pressi del palco imperiale e che per poco non travolge lo stesso imperatore con la sua famiglia. La causa di questi accadimenti è ricercata nei responsabili dei lavori Narciso e Pallante.

Al terzo tentativo tuttavia si riesce a procedere con l'inaugurazione e il canale prende avvio allo scolo delle acque dal lago Fucino al fiume Liri. 52: Dopo un po' di tempo dall'inizio delle operazioni s'incomincia a vedere un lento ma costante abbassamento delle acque del lago Fucino e la contemporanea emersione della superficie di terreno prima invasa dalle acque. Le terre emerse vengono poi tutte convertite in terre da coltivazione.

52-80: Molte persone che avevano partecipato ai lavori di prosciugamento del Fucino decidono di stabilirsi a Transaquas, città allora in ascesa che si affaccia sul lago Fucino. Secondo Sventonio e Tacito si contano che sono circa 3.000 le persone che rimangono nella vecchia Supinum. Questo fatto fa salire di molto il numero di abitanti della città che diventa la più popolosa dopo Marruvium.

52-80: Negli stessi anni molti abitanti di Transaquas (la vecchia Supinum), si convertono al cristianesimo all'epoca in fortissima espansione in tutto l'impero, già dopo poochi anni dalla morte di Gesù.

Il forte numero di persone convertitesi al cristianesimo in Transaquas si spiega anche con una ragione logistica. Vale a dire che Transaquas è un centro che non può essere raggiunto che dal lago, in quanto dietro di esso si trovano le alte montagne, che separano la città dalla Valle Roveto.

Ciò quindi è per i cristiani di Transaquas motivo di sicurezza rispetto alle armate romane, che temono un allargamento di consenso di questa religione, che potrebbe stravolgere lo stato romano.

52-80: Negli anni successivi ai lavori del lago del Fucino, gli abitanti della Marsica conoscono un forte sviluppo economico e urbanistico che consente l'avvento di un notevole grado di benessere tra la popolazione. Tutto ciò lo si deve all'abbassamento del livello del lago, che ha portato nuove terre adatte per le coltivazioni e quindi per lo sviluppo economico dell'area.

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100-161: Lo stato di benessere presente nella Marsica si accresce ulteriormente nel II secolo, grazie alle ulteriori opere di prosciugamento condotte dagli imperatori Traiano e Adriano che portano all'emersione di nuovi terreni agricoli.

100-161: Si registra una forte espansione urbanistica nella Vallelonga, così come in altri centri della Marsica, accompagnato in ciò dallo sviluppo di un migliore sistema viario, collegato ad una centurazione del territorio agrario presente, durante il II secolo nell'area fucense.

Intorno alle vie che si avvicinano alle Villae, vengono sorgendo necropoli, come quello dei Titecii, dei tribuni militum dell'esercito romano, posto sul colle dove ora sorge la chiesa Parrocchiale e di cui rimangono lastre di rivestimento decorate con fregi d'armi ed iscrizioni nella chiesa di S. Cesidio.

Altre necropoli con tombe a lastroni, a fossa o cappuccina di tegole, sono documentate sugli assi viari della centurazione che s'inoltrano nel centro storico di Trasacco e nel vicino territorio, come nelle località via Acqua dei santi, L'Ara, via Pecorale, via Cacciatora, Passarano, Mole Secche, ecc. Altre testimonianze di monumenti funerari sono presenti nell'Oratorio della chiesa Parrocchiale con lastre di rivestimento raffiguranti scene del mundus muliebris ed una città turrita con combattimento di cavalieri.

Notevole è la tomba a cassone rinvenuta in via Acqua dei santi che presenta un affresco del I sec a.C., ora conservato nei depositi della Sopraintendenza Archeologica dell'Abruzzo a Chieti.

______161-230: Con la tarda età imperiale il sistema dei municipi va in crisi, mentre permangono ben vive ed economicamente brillanti le piccole ville rustiche. Ciò si spiega per il permanere della libera proprietà contadina di tradizione repubblicana.

161-230: Il territorio marso si trova dapprima inserito nella Urbica Diocesis sotto Marco Aurelio, e poi si ritrova all'interno del distretto della Salaria-Tiburtina-Valeria che viene a far parte della res privata dell'imperatore Settimio Severo.

161-230: La concentrazione cospiqua di romani cristiani non passa inosservata a Roma e dopo un periodo di sopportazione si decide d'intervenire.

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237: I soldati dell'imperatore Massimino Trace giungono a Transaquas e qui fanno strage dei cristiani tra cui il loro capo spirituale Cesidio.

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240-290: L'economia marsicana così come quella dell'impero non va bene a causa della crisi dell'impero romano.

______350 circa: Il territorio marso è inserito nella nuova regione Valeria. Essa comprende il vecchio territorio marso, la regione dei Vestini e quella dei Sabini

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395: FINE DELL'IMPERO ROMANO. NASCONO L'IMPERO ROMANO D'OCCIDENTE E L'IMPERO ROMANO D'ORIENTE

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395-476: L'Italia e il resto dell'impero d'Occidente diventano continuo bersaglio dei barbari che nella prima fase compiono scorrerie per saccheggiare le città dell'impero ( Roma viene saccheggiata nel 410 e nel 455) e nella seconda fase occupano parti dell'impero divenendo popolazioni stanziali fondando così nuovi stati che distruggono l'impero occidentale di Roma.

395-476: In questo periodo le incursioni barbare iniziano a fare comparsa anche nella Marsica e quindi anche a Trasacco.

Queste scorrerie seminano il terrore fra la popolazione marsa, che inizia a vivere un incubo che purtroppo si protrarrà per lungo tempo. In una delle occasioni di queste scorrerie, i barbari raggiungono Trasacco. Gli abitanti del paese vista la minaccia si rifugiano sul Monte Carbonaro dove nella notte inscenano un piano per spaventare gli aggressori.

Il piano prevede la creazione di un accampamento in montagna con tanti fuochi che da lontano durante la notte, diano l'idea della presenza di un forte numero di persone.

Il piano ha successo e questi credendo a quanto inscenato si ritirano.

______EPOCA ALTO MEDIEVALE: 476-926

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476: I goti, barbari di provenienza est europea, depongono l'ultimo imperatore d'Occidente Romolo Augustolo. Al suo posto sale al potere Odoacre, capo dei goti, che fonda il regno goto d'Italia.

______500-53: In Italia il sistema di vita romano resiste nonostante la presenza dei nuovi invasori, che nel corso degli anni vengono assorbiti in esso e resi innoqui.

Ciò dipende dal fatto che i goti non vogliono distruggere il sistema romano, in quanto ne sono affascinati, ma anzi ne vogliono far parte, e ciò consente almeno all'inizio per un lungo periodo una proficua convivenza fra i due mondi.

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553: I Bizantini invadono l'Italia distruggendo il regno goto, e ne assorbono il territorio che viene unito all'impero romano d'oriente.

553-68: I Bizantini non preoccupandosi della situazione italiana spremono di tasse il territorio rendendolo sempre più povero economicamente.

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568: I Longobardi, una popolazione barbara, invadono l'Italia e cacciano i bizantini da gran parte della penisola, lasciando loro il solo il controllo delle parti costiere del meridione italiano.

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568-70: I Longobardi che giungono nella Marsica distruggono tutto quello che trovano sul loro cammino e solo pochi insediamenti sopravvivono al loro cammino.

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570-80: Nella Marsica il risultato di questa devastazione è la venuta di una forte crisi economica e il conseguente spopolamento della zona.

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585 circa: Un fortissimo terremoto si verifica nella Marsica.

Il terremoto produce distruzione ovunque ed è tale per forza che a distanza di quasi duemila anni se ne rinvengono tracce, anche nell'abitato romano già parzialmente abbandonato di Alba Fucens.

585-600: I Longobardi riorganizzano a livello amministrativo il territorio italiano suddividendolo in una serie di ducati semindipendenti, con in comune un capo eletto dall'assemblea dei duchi.

A loro volta i ducati longobardi sono divisi in gastaldati (province). La Marsica (l'ex provincia Valeria sotto i romani) diventa il gastaldato dei Marsi con capoluogo Pescina.

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600-774: Accentuazione della crisi del territorio marso testimoniato dalla scarsità degli insediamenti abitativi, e dall'abbandono dell'agricoltura nella zona.

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774: Carlo Magno re dei Franchi giunge in Italia e batte i longobardi, sostituendoli nel controllo della penisola italica.

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789: La chiesa di Santa Maria presente in Transaquam (ex Transaquas) diventa possesso dei monaci di Farfa fino al 1084.

789: I monaci di Farfa prendono possesso anche della chiesa di San Rufino localizzata vicino Transaquam.

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858-60: I Franchi lasciano l'Italia divisa in ducati dal punto di vista amministrativo e trasformano i vecchi gastaldati longobardi in contee. Tutto ciò si traduce per la Marsica nella trasformazione del gastaldato dei Marsi nella contea dei Marsi. A livello amministrativo la contea dei Marsi fa parte del più ampio ducato di Spoleto.

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870 circa: La capitale della contea dei Marsi è trasferita da Pescina, vecchio capoluogo del gastaldato longobardo, a San Benedetto.

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887: Fine del regno franco in Italia.

887-962: L'Italia si distacca dal territorio imperiale per andare a formare temporaneamente un regno autonomo.

887-962: La corona italiana è contesa in questo periodo tra i grandi feudatari del centro nord d'Italia e tra i grandi nobili francesi e tedeschi.

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925: Un armata francese scorta Ugo d'Arles, re di Provenza, che giunge in Italia per conquistare il trono italiano.

Al seguito di questa armata vi è anche Berardo, capitano di Ugo d'Arles e discendente di Carlo Magno. ______

EPOCA BASSO MEDIEVALE

926-1504

926: Ugo dopo diversi duri scontri riesce ad avere la meglio sui rivali e diventa nuovo re d'Italia.

Ugo ricompensa i nobili francesi giunti in Italia per sostenerlo in battaglia. Tra coloro che sono ricompesati vi è anche Berardo detto il francioso, di stirpe carolingia, che si è distinto in battaglia e che in cambio del suo sostegno a Ugo ottiene la contea dei Marsi per se e per i suoi discendenti.

926: Berardo appena nominato conte dei Marsi s'insedia nel contado, dove si rende subito conto della grave situazione nella quale versa il territorio.

Egli capisce che un territorio rude, come quello marso non è facile da difendere e che quindi è facile preda di briganti e genti ostili. Allo stesso modo si rende anche conto delle grandi potenzialità che esso offre. Berardo s'impegna da subito a creare un piano di riorganizzazione del territorio per renderlo innanzitutto più sicuro e consolidare in questo modo la sua autorità presso le genti del posto.

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926-36: La Marsica viene completamente riorganizzata con la costruzione di paesi fortificati in altura in luoghi strategici così da meglio controllare il territorio.

926-36: Ogni paese è strutturato con piccoli o grandi castelli al centro del paese di solito presenti su un'altura e il tutto all'interno di mura fortificate.

Allo stesso tempo laddove si renda necessario vengono create delle torri di avvistamento in cima ad alture o a luoghi panoramici. Lo scopo di queste torre è di controllare meglio il territorio e al tempo stesso di essere cerniere fra i paesi-castelli presenti nelle zone.

926-36: Il conte dei Marsi Berardo I crea dal nulla un piccolo e solido esercito locale capace di difendere il territorio.

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937: L' esercito degli Ungari assale le terre italiane arrivando anche nella Marsica, dove si abbatte come una furia distruggendo ogni cosa nei paesi in cui arriva. Tra questi figura anche Trasacco che viene distrutta e depredata. In questo sfacelo anche la chiesa di S. Cesidio viene distrutta. la distruzione della chiesa di S. Cesidio porta con se che anche la distruzione di numerosi codici manoscritti che negli anni erano stati depositati nella chiesa e ciò compresa tutta l'agiografia dei santi Cesidio e Rufino del IV-V sec d.C. di cui per fortuna vi era una copia autentica a Pistoia.

937: Il conte Berardo I prende il suo esercito e insegue gli Ungari fino a Forca Caruso. Qui dopo una breve lotta contro gli Ungari, l'esercito marsicano ha la meglio su di loro, che vengono massacrati con grande crudeltà.

Infine vengono recuperati tutti i beni marsicani sottratti dai barbari nei vari paesi del contado che hanno depredato.

La vittoria di Berardo sugli Ungari è tale da avere una risonza bel al di la dei confini italiani. Da questo momento Berardo e la sua famiglia si conquistano il favore popolare, che a lungo sarà devoto alla famiglia comitale dei Berardi. Ma fatto più importante è che nessun altro esercito straniero si avventurerà più nei territori marsi per saccheggiarli. L'impressionante vittoria da fama e lustro ai Berardi come validi guerrieri.

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937-1100: La famiglia Berardi domina il territorio marso oltre che tutti i monasteri e chiese che sono stati edificati da loro. Gli stessi abati o vescovi sono in questa fase esponenti della famiglia comitale

937-1100: In questo momento nella Marsica è un fiorire di monasteri e chiese. Di tutti questi beni molti sono fatti costruire dai Berardi. Tra questi ricordiamo i monasteri di S. Abbondio in Arco, S. Maria in Appianianico, S. Angelo in Albe, S. Leucio in Moscusi, S. Maria in Valle Porclaneta.

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950 circa: La contea dei Marsi diventa indipendente dal ducato di Spoleto, anche se ancora nominalmente è un suo territorio.

950-1100: La Marsica tenuta in questo periodo unita e forte registra un piccolo miglioramento economico.

______962: Diventa imperatore del sacro romano impero tedesco Ottone I di Sassonia.

Ottone scende poco tempo dopo in Italia e la riannette, fino al centro della penisola, ai domini imperiali.

Fine del regno d'Italia. L'Italia ritorna parte dell'impero tedesco.

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970-85: I cassinesi costruiscono il monastero di San Martino sul Colle S. Martino lungo la valle Trasaquana.

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997-1047: In questo periodo i monaci cassinesi tra chiese e monasteri da loro gestiti o eretti dispongono di un grosso potere nella zona marsicana. In possesso dei monaci di Montecassino per esempio nella zona di Trasacco risultano la chiesa di San Angelo in Trasacco, il monastero di San Martino e la chiesa di San Tommaso in Pertugia in località " Fossa della Villa".

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999: Viene eretta una torre sul Monte Ardito da dove Oderisio Berardi, figlio del conte Rainaldo amministrava la giustizia. ______

1070 novembre: Il conte Berardo dona alla prepositura cassinese di Santa Maria in Luco, il territorio feudale compresa parte della Vallelonga, da Monte Longagna, a Valle Canale, a Valle Transaquana fino alle rive del Fucino. All'interno del territorio donato bisogna ricordare che sono presenti anche il monastero di San Martino vicino Trasacco e le chiese di S. Sebastiano, S. Angelo e S. Maria in Passarano, che passano sotto il cotrollo della chiesa di Santa Maria in Loco.

1070: In questo anno i conti dei Marsi fanno donazione al Monastero dei Benedettini, della chiesa di Santa Maria di Luco dei Marsi, e parte della montagna circostante. Purtroppo però a causa del fatto che i conti di Celano non stabiliscono con certezza l'ubicazione dei confini, che delimitano la donazione, essa diventa disputa giudiziaria che andrà avanti per secoli fra la comunità di Luco dei Marsi e quella di Trasacco.

Questa contesa avrà il suo acme il 5 ottobre 1922 allorquando sfocierà nella cosi detta "guerra di Candelecchia" tenutasi trai i due paesi. La querelle si risolverà definitivamente nel 1970 ovvero a distanza di 900 anni dall'inizio di questa vicenda.

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1084: La chiesa di Santa Maria presente a Trasacco (ex Transaquam) passa dal possesso dei monaci di Farfa ai monaci di Cassino e prende il nuovo nome di Santa Maria in Passarano.

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1096: A Trasacco è ricostruita la chiesa di San Cesidio distrutta anni prima. Il conte Berardo e la madre Gemma donano alla nuova chiesa di S. Cesidio le case, gli orti, i terreni, le vie e le piazze del paese di Trasacco, fatta eccezione per il castello presente nel paese, essendo essa dimora comitale.

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1100-20: I Normanni avanzano da sud alla volta della conquista della penisola per la creazione di un regno normanno in Italia.

1100-20: I conti marsi gelosi della loro indipendenza tentano di arginare in ogni l'avanzata delle truppe normanne, e ciò sia aumetando le difese esterne che rafforzando la coesione interna. Tuttavia la coesione interna si rivela l'aspetto più difficile da realizzare. Infatti le discordie interne alla famiglia comitale sono dure da soffocare e i vari rami della famiglia Berardi si trovano spesso in conflitto circa la proprietà di alcuni feudi.

Da questo punto di vista i vari rami iniziano a radicarsi in alcuni territori e di qui a qualche tempo inizieranno a prosperare in un ambito più locale.

Nel frattempo i conti Berardi provano a sottrarre i territori marsi alla rapacità dei Normanni attraverso donazione ai monaci, soprattutto a monaci di Montecassino, e a varie chiese locali, tra le quali figura in maniera sempre più importante la chiesa di San Cesidio.

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1115: La chiesa di San Cesidio in Trasacco acquista sempre più importanza, tanto da essere citata nella bolla di papa Pasquale II.

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1120 25 febbraio: Il conte Crescenzio conferma alla chiesa di San Cesidio la precedente donazione del vecchio conte di Berardo, aggiungendo però a essa metà della valle di Formentic, Monte Erboso, il territorio Centopozze e la Valle delle Candele ad esclusione dell'abitazione comitale.

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1143 novembre: Dopo aver opposto resistenza per un certo periodo, i conti dei Marsi si arrendono alla potenza normanna e fanno atto di sottomissione. I Normanni completano in questo modo l'unificazione del loro regno.

La fondazione del regno di Sicilia persisterà con alterne vicende fino 1861.

1143: I Normanni una volta fondato il loro stato passano a catalogare tutti i feudi del loro regno compresi quelli d'Abruzzo.

1143: Riforma amministrativa del regno di Sicilia.

- Per la Marsica questa riforma significa la suddivisione in tre contadi del suo territorio marso. Il contado di Alba Fucens, il contado di Celano e il contado di Carsoli.

La potenza della famiglia Berardi nell'ambito della Marsica non passa inosservata ai Normanni e per questo vengono posti a comando di questi contadi membri della famiglia Berardi.

Da essi deriveranno in seguito tre distinti rami della vecchia famiglia comitale.

Gli ultimi detentori del titolo di conti dei Marsi ovvero Berardo VII e il fratello Rainaldo, divengono rispettivamente conte di Albe e conte di Celano. La contea di Carsoli invece va ai figli di Oderisio, fratello deceduto dei conti dei Marsi.

1143: Nell'ambito amministrativo Trasacco insieme ai paesi di Luco, Collelongo e Villavallelonga appartengono alla contea di Albe.

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1168: Pietro I Berardi è il nuovo conte di Alba Fucens.

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1187: Guglielmo II in funzione del fatto che viene preparando un esercito da mandare in terrasanta, fa redigere per la prima volta, un catalogo generale dei feudi nel regno siciliano.

Da ciò si scopre che Trasacco, che da questo momento è citata con questo nome, forma un feudo con Luco dei Marsi e che in funzione della sua popolazione deve dare 6 cavalieri pronti a partire e combattere per la missione reale.

Da ciò si deduce che Trasacco insieme a Luco formi un comune di 800 abitanti. Di questi si stima che 500 circa vivano nella sola Trasacco, mentre in Luco ne vivono circa 300.

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1188: La chiesa di San Cesidio in Trasacco continua ad essere molto importante tra le chiese locali. Ciò lo si evince dalla bolla papale di Clemente III, in cui si fa menzione di tale chiesa.

1188: Il conte di Albe, Pietro I, dota la chiesa di S. Cesidio in Trasacco, di possessi sulle rive lacustri.

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1189: Muore Annibale Berardi conte di Celano. Gli succede il cugino Pietro I che riesce a riunire nella sua persona la contea di Albe e quella di Celano. Celano è in questa fase il centro politico del territorio marso 1189: L'amministrazione di Trasacco, Luco, Vallelonga e Collelongo passa sotto la giurisdizione della contea di Celano.

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1194: Si estingue la dinastia Normanna in Sicilia. Il regno passa sotto la dinastia Sveva, detentrice dello scettro imperiale dal 1138.

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1198 1 aprile: Pietro I riconosce alla chiesa di San Cesidio di Trasacco del diritto alla pesca nelle acque del Fucino

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1200-12: Il conte di Celano Pietro Berardi lavora per staccare Celano dal regno siciliano e fondare uno stato cuscinetto fra stato papale e regno siciliano.

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1212: Muore il conte di Celano e Albe Pietro I. A Celano gli succede il fratello Riccardo, mentre in Albe il figlio Tommaso.

Tommaso tuttavia non rinuncia a farsi chiamare anche conte di Celano, causando in ciò le ire dello zio Riccardo 1212: Trasacco rimane incorporata nella contea di Albe e ne seguirà tutte le vissitudini.

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1213: La chiesa di San Cesidio riceve da Tommaso conte di Celano, una ulteriore conferma delle donazioni precedenti sulla pesca nel lago con la precisazione dei confini terrestri: viene citata la girata detta "Cretaro", il "Monte Ardito", la "Fossa detta Lapidaria", la località " Alluny".

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1215-20: Il conte Tommaso diventa uno dei feudatari più influenti del meridione e cerca di portare avanti il progetto paterno di fare della Marsica uno stato cuscinetto fra meridione siciliano e stato della chiesa.

1215-20: Per questo scopo approfitta della minore età dell'erede imperiale per affermare in modo più incisivo la sua autorità all'interno dei suoi domini a discapito dell'autorità centrale.

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1220-50: La chiesa di Trasacco viene completamente ristrutturata con pianta basilicare a tre navate, abside circolare, campanile quadrato affiancato sulla navata laterale destra, con decorazioni scultoree interne (Ambone) e il bellissimo "Portale delle Donne" di scuola benedettina degli inizi del duecento.

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1221 circa: Muore il conte di Celano Riccardo Berardi. Gli succede il nipote Tommaso, già conte di Alba Fucens.

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1222: Ci sono diversi tentativi attuati dal papa per riportare nella giusta dimensione le forti ambizioni del conte Tommaso di Celano.

Tommaso riceve diverse offerte e suppliche per cambiare i suoi piani. Tommaso risponde di no a tutte le offerte.

1222: Federico II decide d'intervenire duramente contro il conte celanese

1222: Scoppia la guerra fra Federico II e il conte di Celano.

1222: Tommaso nonostante l'inferiorità numerica riesce a tener testa alle truppe dell'imperatore. 1222: Federico II decide di essere più energico contro Tommaso e attacca duramente e direttamente Celano e altre sedi del territorio di Tommaso.

1222-23: In questa fase l'intera Marsica viene coinvolta pienamente nella guerra fra i due contendenti.

- Le scorrerie degli imperiali e dell'esercito di Tommaso è continuo. In una occasione Tommaso riesce ad evadere dall'accerchiamento di Federico e con alcuni uomini si vendica tramite scorrerie, di alcuni paesi della Marsica, che a suo dire si sono resi colpevoli di aver agevolato Federico II.

L'esasperazione e la paura delle genti marse in questa fase è molto forte.

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1223: Alla fine però abbiamo la vittoria di Federico II su Tommaso e sui sogni di gloria della sua famiglia. Celano è espugnata e distrutta dalle truppe imperiali e i suoi cittadini vengono deportati in massa e smistati tra Malta e la Sicilia. Mentre Tommaso sconfitto viene privato da Federico II di tutti i suoi beni e costretto a riparare a Roma. ______

1227: Papa Onorio III convince Federico II a far ricostruire il vecchio borgo di Celano e a riconsentire il ritorno dei suoi abitanti, deportati in altre parti del regno.

1227: Federico II accetta la ricostruzione del vecchio borgo, ma ponendo delle condizioni

1) a patto che venga ricostruito in un sito diverso dal precedente e che il nome del nuovo borgo sia Cesarea e non più Celano.

1227: Onorio accetta le condizioni poste dell'imperatore.

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1228: Viene edificato il nuovo paese di Cesarea, vicino al vecchio sito di Celano

1228: Tutti gli abitanti di Celano sono fatti tornare nella Marsica, con la possibilità di scegliere se andare a vivere a Cesarea oppure altrove. In molti vanno a Cesarea

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1230-50: Federico II decide, viste le perduranti oscillazioni del lago, di restaurare il vecchio canale romano presente in Monte Salviano. 1230-50: Nonostante i tentativi di ripristino della galleria, i lavori non riescono a dare i risultati sperati e il lago continuerà a creare problemi.

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1250: Muore l'imperatore Federico II. Gli succede il figlio Corrado IV sia in Germania che in Sicilia

1250: Corrado IV inizia da subito a consolidare tra mille difficoltà il proprio potere in Germania. Ciò è attuato trascurando il regno di Sicilia, e questo porta ad un indebolimento dell'autorità sveva nel regno siciliano.

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1252: Con la morte di Federico II, il controllo della contea di Celano torna ai Berardi con Ruggero, figlio del vecchio conte Tommaso.

1252: Il paese di Cesarea, nome voluto da Federico II nel momento della ricostruzione del borgo distrutto, riprende il vecchio nome di Celano.

______1254: Muore Corrado IV. In Germania il figlio di Corrado, Corradino non viene riconosciuto imperatore.

- In Germania Corradino non è riconosciuto re, e inizia un lungo periodo d'interregno che s'interromperà solo nel 1281, allorquando diventerà imperatore Rodolfo d'Asburgo.

- In Sicilia lo zio di Corradino, Manfredi, è reggente per il nipote e accentua sempre più il potere nelle sue mani

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1258: Manfredi fa spargere la voce che Corradino sia morto. Così poco dopo si autoproclama nuovo re di Sicilia.

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1262: I papi che si succedono dopo la morte di Federico II, provano a detronizzare gli Svevi del regno siciliano. Per questo cercano strenuamente un canditato adatto a questo scopo.

Papa Urbano IV individua tale canditato in Carlo Valois-Angiò. Il papa offre a questi la corona siciliana. Carlo dopo un 'iniziale diffidenza accetta l'offerta papale. ______

1263 29 marzo: Papa Urbano IV scomunica Manfredi e lo dichiara decaduto dalla corona di Sicilia.

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1265 28 giugno: A Roma Carlo d'Angiò è indicato dal papa come prossimo re di Sicilia. Carlo si rende conto che per avere stabile quella corona deve battere Manfredi, inviso al papa. Carlo si prepara per affrontare in battaglia Manfredi.

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1266

6 gennaio: Carlo d'Angiò ottiene formalmente la corona di Sicilia dal papa e diventa Carlo I di Sicilia.

10 febbraio: Carlo I viene raggiunto a Roma dal grosso del suo esercito e inizia a muoversi per incontrare in battaglia Manfredi di Svevia.

Febbraio: Molti sostenitori della prima ora di Manfredi lo tradiscono e si schierano con Carlo I

Febbraio: Manfredi vedendosi abbandonato da una parte dei suoi decide di ripiegare andando a Benevento. 26 Febbraio: Manfredi raggiunge Benevento e qui incontra le truppe di Carlo I. Qui abbiamo la battaglia finale tra Manfredi e Carlo. La battaglia è cruenta, e alla fine vincono le truppe di Carlo. Manfredi muore in battaglia. Carlo I diventa così anche formalmente re di Sicilia.

1266: Carlo I, non si fida dei feudatari del suo nuovo regno, e ciò dopo aver visto con quanta semplicità essi abbiano tradito Manfredi, e inizia ad adottare una politica repressiva che dopo poco tempo sfocia in un governo dispotico. Gli atti che ne seguono sono i seguenti, non viene più convocato il parlamento, i funzionari governativi vengono scelti tra gente del seguito del re, fatta eccezione per gli esattori d'imposta, e il commercio passa in gestione dai commercianti del regno ai mercanti toscani.

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1267

1267: Aumenta la tassazione fiscale nel regno siciliano e ciò per finanziare l'apparato militare e amministrativo angioino

1267: Carlo I mantiene l'esenzione per il clero come concordato con il papa Clemente IV. 1267:i I nobili del regno si lamentano del cattivo governo angioino e provano a rovesciarlo cercando di restaurare la vecchia autorità sveva, nella persona del giovane Corradino, figlio di Corrado IV

1267: Corradino accetta di tornare in Italia per reclamare i suoi diritti al trono siciliano

1267: Corradino inizia a pianificare il suo viaggio in Italia, pensando d'invadere la Toscana per poi salpare per la Sicilia da cui risalire per la penisola e riprendersi il regno.

1267: Papa Clemente IV per contrastare il ghibellino nomina Carlo paciere della Toscana.

- Facendo così il papa permette a Carlo di controllare la Toscana fatta eccezione tranne per Siena e Pisa rimaste fedeli alla causa ghibellina. agosto-settembre: Corrado Capece organizza rivolte in Sicilia contro Carlo I.

21 ottobre: Corradino arriva in Italia giungendo a Verona, dove è accolto festosamente. Poco tempo dopo raggiunge Pavia dove si ferma per qualche tempo.

______1268:

Gennaio: Corradino, appena quindicenne, lascia Pavia e si reca a Vado Ligure, Qui s'imbarca con il suo seguito alla volta di Pisa.

Gennaio: Corradino raggiunge Pisa e qui si ferma per alcuni mesi, in attesa del resto del suo esercito.

2 febbraio: Lucera (città della Puglia) diventa un'enclave ghibellina all'interno del regno siciliano. Lucera è difesa strenuamente da una guarnigione musulmana fedele a Corradino. Essi la difendono valorosamente dagli angioini, che non vogliono alcun tipo di enclave sveva nei loro territori. Corradino fa sapere loro di volerli raggiungere per sostenerli e combattere insieme a loro.

2 maggio: L'esercito di Corradino arriva a Pisa

Giugno: Corradino si mette in marcia da Pisa verso Lucerna

21 luglio: Corradino raggiunge con il suo esercito Roma. Qui staziona qualche giorno e poi riparte verso Lucerca attraversando la via Valeria tramite i passi abruzzesi. Agosto: Mano a mano che Corradino si avvicina in Abruzzo i vari feudi locali, sapendo la posta in gioco, si posizionano chi a sostegno di una parte e chi a sostegno dell'altra. Come ad esempio avviene per e Alba Fucens, dove nel caso della prima troviamo la famiglia De Pontibus, signora di Tagliacozzo, che sostiene Carlo I. Mentre invece nel caso della seconda abbiamo i i signori di Albe che sostengono Corradino.

Agosto: Corradino arriva in Abruzzo e si dirige verso Alba Fucens.

23 agosto: Corradino giunge nei pressi di Tagliacozzo e qui incontra gli uomini di Carlo I d'Angiò ad attenderlo e con cui entra subito in conflitto.

Nei pressi di Tagliacozzo, e più precisamente nei Piani Palentini nella zona fra e Albe avviene la famosa battaglia fra Corradino di Svevia e Carlo I.

La battaglia fra i due è da subito cruenta, all'inizio la sorte sembra andare a vantaggio di Corradino, poco dopo però le cose cambiano e Carlo I stravince contro l'esercito di Corradino. Corradino si salva a stento e insieme al cugino Federico che lo accompagna fugge con pochi uomini al seguito verso Roma. Arrivati qui chiedono aiuto, ma nessuno glielo concede e così decidono di raggiungere Nettuno per imbarcarsi e fuggire via.

Tuttavia Corradino viene riconosciuto e arrestato. Poco dopo è trasferito a Napoli dove viene giustiziato. Così ha fine la dinastia Sveva.

27 agosto: Gli angioini riescono ad espugnare Lucera. agosto: Carlo I arrabbiato con quei feudi che hanno dato sostegno a Corradino, si vendica distruggendoli.

Tra essi ci sono anche diversi feudi abruzzesi tra cui spicca Alba Fucens. Le truppe di Carlo radono al suolo Alba Fucens e ne disperdono la popolazione che si rifugia nei villaggi vicini o che addiruttura ne crea di nuovi.

Tra i feudi distrutti da Carlo I emerge anche il paese di Pietraquaria che viene completamente abbattuto settembre: Carlo I sostituisce i feudatari ribelli con nobili francesi e trasferisce la capitale da Palermo a Napoli.

1268: Nella Marsica Carlo I insedia i monaci cistercensi presso Scurcola Marsicana, dove viene edificata a memoria della grande battaglia, una imponente abazia, denominata Santa Maria della Vittoria. I monaci ottengono il controllo dell'attività pescatoria nelle acque del lago Fucino.

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1270-1300: E' in questo periodo, che il villaggio di Trasacco incomincia ad assumere l'aspetto di abitato dotato di un castello recinto sul settore orientale, con piccolo recinto a pianta triangolare avente due porte, torri rompitratta as "U" e con l'antica Torre dei Feboni usata come mastio, torre che viene ristrutturata nella parte mediana con una nuova cortina muraria più raffinata. I limiti del castello-recinto a pianta triangolare sono ora riconoscibili nelle vie 25 Lugio, Castel Missino e A. Bafile.

All'interno di un nuovo incastellamento, nella seconda metà del duuecento, si forma Bartolomeo di Trasacco compagno e biografo di Celestino V, figura fondamentale dell'ordine celestiniano a cui si deve anche l'edificazione e la cura dell'eremo di "San Marco" sul Sirente nel territorio di Aielli.

Alla figura del religioso benedettino si affianca quella militare di Discreto di Trasacco, che serve i Colonna nella guerra navale contro i Turchi ed è consigliere del re di Francia Giovanni; Morirà a Trasacco nel 1301.

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1300-30: L'economia trasaccana migliora. In questo periodo l'economia si concentra sull'attività agricola e quella pescatoria del lago.

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1308: La voce circa questa ricchezza presente nel paese è accertata dalle decime che la chiesa di S. Cesidio di Trasacco paga al papa in questo anno e pagherà di nuovo nel 1324.

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1324: Si conosce che la chiesa di San Cesidio è inserita nel plebanatu di San Cristina di Aielli, e sappiamo che l'abate di San Cesidio è Berardo e paga per la chiesa 24 tarini. ______

1394: Trasacco continua a seguire le sorti della contea di Albe che si troverà nel corso del secolo successivo unita più volte con la contea di Celano.

1394: La chiesa di S. Cesidio subisce degli interventi di restauro a cominciare dalla cappella di S. Caterina a cura del nobile trasaccano Enrico di Bartolomeo.

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1404: I Berardi mantengono il possesso della contea di Celano.

1404: Margherita regina d'Ungheria è la nuova contessa d'Albe.

1404: Gli abitanti di chiedono aiuto alla regina Margherita per avere assegnata nei loro confini il territorio di Penne che da diverso tempo è in contesa con Luco. Margherita assegna il territorio di Penne ad Avezzano che però concede ai luchesi l'uso civico del territorio. Il comune di Avezzano protesta, il comune di Luco risponde mostrando la donazione fatta dal conte Berardo nel 1074 del territorio di Penne, al paese di Luco. 1404 9 Giugno: La regina Margherita, madre del re Ladislao di Napoli, concede la contea di Albe a Giacomo Antonio Orsini per i servigi militari resi al figlio. Giacomo Antonio Orsini essendo già titolare della contea di Tagliacozzo si trova a gestire in questo momento l'intera Marsica Occidentale.

10 Giugno: Margherita condanna Giacomo Orsini per un anno a pagare le tasse relative ai suoi feudi che devono contribuire alla pensione annua di trenta once d'oro dello stesso Orsini.

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1406: muore il conte di Celano Pietro II a cui succede il figlio Nicola I.

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1414: Muore il re di Napoli Ladislao I. Gli succede la sorella Giovanna II.

- Per la Marsica l'ascesa di Giovanna II significa l'inizio di un periodo turbolento, caratterizzato da battaglie e saccheggi fra nobili famiglie, per il controllo del territorio marsicano. 1414: Giovanna II per ingraziarsi il papa Martino V, priva il conte Orsini della contea di Albe e l’assegna a Lorenzo Colonna, nipote del papa. ______1418: Muore il conte Nicola I di Celano, gli succede il figlio Pietro III.

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1423: Muore il conte Pietro III e con lui si estingue la dinastia dei Berardi nella linea maschile. A Pietro III succede la figlia Giovanna unica erede del padre.

1423: Muore il conte d'Albe Lorenzo Colonna. Gli succedono i figli Antonio e Odoardo.

- Antonio e Odoardo di fisicità deforme sono ancora minorenni per governare. Per cui la madre gli fa da tutore

1423: Viene organizzato il matrimonio fra Odoardo Colonna di Albe e Giovanna Berardi di Celano.

1423-30: Dopo la conquista di Tagliacozzo da parte di Odoardo Colonna, l’intera Marsica cade nelle mani della famiglia Colonna; così per evitare liti in famiglia il papa Martino V decide di riconoscere in maniera ufficiale la proprietà di Celano a Edoardo e quella di Tagliacozzo e Albe a Odoardo, su cui però governerà la madre di Odoardo per la minore età del ragazzo. ______

1424: Giovanna Berardi sposa il giovane deforme Odoardo Colonna che diventa il nuovo conte di Celano. Attraverso il deforme Odoardo Colonna, la famiglia nobile romana, detiene in questo momento il possesso contemporaneo delle contee di Celano e Albe.

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1426 30 ottobre: Si ha conoscenza di un documento che attesta il nome di due delle tre porte di Avezzano. Ciò riguarda una pergamena in cui è riportata una sentenza del giudice Giovanni di Carapelle riguardo la vertenza fra il paese di Avezzano e la chiesa collegiata di San Bartolomeo, per il possesso di alcuni beni, case, locali e orti situati sulla sponda pubblica del Fucino, che si trovano da Porta S. Felice fino a Porta San Francesco. E' probabile che la Porta di San Felice è riconducibile alla successiva Porta di S. Rocco, su cui si immetteva la Via Albense, che porta ad Albe.

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1427: I Colonna fanno fatica a controllare i territori marsicani sia a causa della rivendicazione degli Orsini sia per il conflitto in corso fra aragonesi e angioini dopo che i primi hanno iniziato a mettere gli occhi sul sud Italia.

1427: Papa Martino V per prevenire liti sul patrimonio familiare, divide questo in due parti, assegnando la contea di Albe a Odoardo.

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1430: Giovanna non avendo consumato il matrimonio con Odoardo Colonna chiede al papa l'annullamento del matrimonio, che ottiene poco dopo.

- Giovanna in questo modo torna unica proprietaria della contea di Celano.

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1432 21 febbraio: la regina Giovanna II conferma Odoardo Colonna come conte di Albe e Celano con una quantità di terre nell'Abruzzo Citra e Ultra.

- Sotto il nome di Contea di Celano viene inserita quindi anche la contea di Albe, poichè si legge nel diploma ch la contea di Celano insieme alle terre di Albe formano 44 terre e castelli dei quali si menzionano soltanto: Albe, Avezzano, , Castelnuovo della valle, Celano, Civitella, Luco, Sant'Anatolia e Trasacco. - Ora Albe, Avezzano, Civitella, Luco, Sant'Anatolia e Trasacco fanno parte della Contea di Albe.

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1433: Giovanna non avendo consumato il matrimonio con Odoardo Colonna chiede al papa l'annullamento del matrimonio, che ottiene poco dopo.

- Giovanna torna unica proprietaria della contea di Celano. La contea di Albe e Tagliacozzo rimangono ai Colonna.

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1434 6 aprile: Giovanni Antonio Orsini ex signore di Tagliacozzo chiede alla regina di napoli Giovanna II, un condono per i paesi di Celle e Pereto riguardo le collette, poichè i due paesi sono stati saccheggiati e incendiati da Nicola da Fortebreccio, che nella guerra tra Giovanna II ed Alfonso d'Aragona è stato condottiero di ventura di Alfonso.

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1435: Muore la regina Giovanna II e con lei si estingue la dinastia dei D’Angiò in Italia. Con la sua morte si apre una guerra di successione nel regno napoletano, fra un ramo collaterale degli Angiò rappresentato da Renato d'Angiò e gli aragonesi, rappresentati dal re d'Aragona Alfonso V, che da tempo hanno messo gli occhi sul sud Italia. Ciò comporta di qui al qualche anno l'inizio di un periodo di guerra e la Marsica a causa della sua centralità geografica si trova ad esserne travolta.

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1436: Giovanna Berardi si sposa in seconde nozze con il condottiero Giacomo Caldora, che diventa in tal modo nuovo conte di Celano.

1436: Isabella d'Aragona toglie le contee di Tagliacozzo e Albe ai Colonna e le concede a Giacomo Caldora. Ora essendo Giacomo Caldora anche conte di Celano, egli arriva a riunire nelle sue mani l'intera Marsica.

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1439: Muore Giacomo Caldora. La successione nelle tre contee di Albe, Celano e Tagliacozzo, vede il ritorno di Celano a Giovanna Berardi, mentre Tagliacozzo vanno ad Antonio Caldora, figlio di primo letto di Giacomo Caldora. 1439-41: All'interno del regno napoletano è in corso lo scontro fra Renato D'Angiò e Alfonso V D'Aragona che sta cercando di conquistare il sud Italia. All'interno di questa contesa si giocano molti scontri di potere. Come ad esempio avviene per Antonio Caldora legittimo erede di Giacomo e grande soldato che al fianco di Renato D'Angiò cerca di aumentare le proprie fortune. Gli Orsini tornano signori di Tagliacozzo.

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1441: Il feudo di Avezzano con al suo interno Luco e altri paesi viene unito alla contea di Tagliacozzo

1441: Alfonso V d'Aragona deciso a prendere il regno napoletano riesce dopo un lungo periodo, ad occupare buona parte del regno, arrivando infine a porre d'assedio Napoli.

1441: Renato d'Angiò che era stato fuori dal regno per lungo tempo, fa ritorno a Napoli via mare, dove nel frattempo aveva regnato in sua vece la moglie Isabella d'Aragona. Renato si trova a dover fronteggiare l'assedio della capitale da parte aragonese. 1441: Ormai l'intero regno di Napoli con l'esclusione della capitale, sotto assedio, è in mano ad Alfonso, che pur aspettando la resa di Napoli, per ascendere al trono, decide di ricompensare preventivamente i vari capitani d'ami che lo hanno sostenuto fino a questo momento.

Questo è il caso di Giovanni Antonio Orsini, che grazie al sostegno dato ad Alfonso si vede ricompensato con la restituzione a lui delle contee di Albe e Tagliacozzo. Dall'altra parte con la ormai quasi definitiva sconfitta di Renato d'Angiò, anche le fortune di chi lo ha sostenuto vengono meno, come nel caso di Antonio Caldora, che viene punito con la revoca a lui delle contee di Albe e Tagliacozzo.

1441: Nello stesso periodo assistiamo alla crescita di Avezzano come nuovo centro politico - amministrativo del contado di Albe.

1441: Giovanni Antonio Orsini conte di Albe si annette Trasacco e ciò scatena il primo scontro con i Colonna, legittimi signori del paese. L'assalto di Orsini a Trasacco porta alla distruzione di molte case del piccolo borgo, e alla distruzione anche dell'archivio parrocchiale. Come se non sia sufficente i magnati della contea di Albe raziano i beni dell'abazia di San Cesidio.

1441: Il paese di Capristrello rimane in mano ai Colonna.

1441: Alfonso V ottiene dal papa il riconoscimento del possesso del regno di Napoli.

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1442: Dopo sei mesi d'assedio Alfonso d'Aragona espugna la capitale napoletana, e si fa proclamare nuovo re di Napoli col nome di Alfonso I.

1442: Renato d'Angiò fa ritorno in Francia.

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1443: Alfonso d'Aragona diventa così re di un regno che comprende nuovamente anche la Sicilia con capitale a Napoli. La Marsica in questa situazione, risulta divisa in tre contee: quella di Celano con i Conti di Celano rappresentati in ciò, dalla loro ultima esponente, Giovanna Berardi e quelle di Albe e Tagliacozzo rette dagli Orsini. 1443: Alfonso V emana una legge nella quale viene vietato ai giudici di procedere a indagini sul possesso dei territori da parte degli attuali baroni.

1443: Alfonso V concede al conte Giovanni Antonio Orsini l'incarico regio di trattare con il papa una pace duratura tra lo stato papale e il regno napoletano.

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1445: Giovanna Berardi si risposa con Lionello Acclozamora, che diventa nuovo conte di Celano.

1445: Gli Orsini signori di Trasacco avviano la ricostruzione del paese, dopo le distruzioni subite dal borgo negli anni antecedenti.

1445-90: Viene ricostruita una nuova cinta muraria intorno a Trasacco che viene a sostituire quella precedente distrutta nel 1441. Il nuovo sistema difensivo si articola con un circuito murario a pianta triangolare, che ingloba il castello-recinto duecentesco e la chiesa di San Cesidio. I confini delle nuove mura con scarpa di base, dispongono di un apparato a sporgere con torri rompitratta e tre porte. Ciò lo si vede ancora oggi nelle attuali vie M. Febonio- Castel Missino (versante sud), C. De Blasis (versante ovest) ed A. Bafile sulla parte che da verso il Fucino.

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1447 circa: Nasce Ruggero, figlio di Leonello e Giovanna conti di Celano.

1447: Alfonso I di Napoli avvia in Apritium la sistemazione della rete tratturale tramite l'istituzione della "Dogana della mena delle pecore in Puglia". In questa situazione Avezzano, principale centro del contado di Albe, rimane esclusa, ad eccezione di Paterno, dai tre tratturi che si vanno costituendo, ovvero Celano- Foggia, L'Aquila-Foggia e Pescasseroli-Candela. La rete tratturale che è più vicina ad Avezzano, risulta la Celano-Foggia, che partendo da Paterno, in territorio celanese arriva fino fino a Foggia. La Celano-Foggia inoltre usa per un lungo tratto la via Valeria, e attraversa Sulmona e l'altopiano delle Cinquemiglia. Ebbene ciò che si ha è l'uso di questa via tratturale, da parte degli avezzanesi che tuttavia alternano l'uso con i vicini pascoli laziali.

______1450: Giovanni Antonio Orsini concede aiuti segreti al fratello Rainaldo Orsini, signore di Piombino, contro il re Alfonso di Napoli.

1450: Alfonso V saputo di questo atto muove contro l'Orsini nella Marsica e lo dichiara decaduto dei propri feudi.

1450: Il papa interviene in favore di Giovanni Antonio, ed egli può continuare così ad esercitare il proprio potere sulle due contee.

- In questo momento le contee di Albe e Tagliacozzo comprendono gran parte della Marsica, ovvero i centri di Avezzano, Tagliacozzo, Civitella Roveto, Carsoli e Borgorose.

1450-90: La seconda metà del secolo, seppur fra i vari conflitti e passaggi di mano, segna lo sviluppo della mobilità geografica umana della Marsica con varie specializzazioni date dalle caratteristiche morfologiche e climatiche locali. Le migrazioni stagionali dei braccianti agricoli dei Palentini, del Piano di Vico e Valle di Nerfa verso la Campagna Romana, nei possessi degli Orsini e Colonna, si fanno sempre più importanti. Le popolazioni della Valle di Nerfa si specializzano nella pastorizia e nell'allevamento equino (i “cavallari”), utilizzato per i passi appenninici e la Campagna Romana: rinasce la vecchia strada romana che da Corcumello, per il passo di Girifalco, Pagliara, Cappadocia e l'altopiano di Marrumpano, raggiunge Vallepietra e Subiaco; strada che diventa meta di frequenti pellegrinaggi presso il santuario trinitario di Vallepietra da parte delle popolazioni che vivono nella Marsica occidentale. Nasce il “Tratturo Colonna”, che per il Valico di S. Antonio arriva a Filettino e Piglio per l'alta valle dell'Aniene e la piana del Sacco. Tratturo che incomincia ad essere frequentato dalle greggi dei ricchi proprietari capistrellani ed avezzanesi legati ai Colonna. Altra linea commerciale e pastorale era quella della media valle dell'Aniene (“Tratturo Orsini”).

1450-90: Nel clima di generale sviluppo della pastorizia transumante nel Regno napoletano, i Colonna ottengono, grazie ad una concessione regia, l'istituzione di una loro Dogana pastorale a Tagliacozzo ed usano i pascoli estivi dei monti Simbruini per far confluire le loro greggi e quelle di altri possidenti laziali che si trovano soprattutto a Filettino, Subiaco, Serrasecca e Vallepietra. La ricchezza degli alti pascoli estivi dei Simbruini abruzzesi, rende concreto un certo grado di sviluppo economico dei centri dell'alta valle del Liri ed altri centri presenti nel contado di Tagliacozzo ed Albe. In pratica con queste buone condizioni di pascolo, pur senza avere forti presenze umane di pastori, la Marsica occidentale mostra di avere diversi paesi in grado di fare dell'allevamento transumante un'attività stabile e in grado di procacciare redditi consistenti, ben di là di qualche buon affare procacciato da parte di di qualche individuo particolarmente intraprendente. Nella Marsica orientale invece la pastorizia risulta ben dipendente dai pascoli invernali del Tavoliere delle puglie. Il problema che per raggiungere tale sito bisogna fare un lungo percorso e poi ci sono le contrattazioni primaverili della fiera di Foggia, qui i condizionamenti più forti provengono dalla vicinanza di Roma, città dei Colonna, dei proprietari di gran parte delle greggi e soprattutto mercato di sbocco privilegiato di gran parte dei prodotti dell'allevamento. In questo quadro Avezzano con le sue famiglie in ascesa risulta ancora molto legata allo sfruttamento della terra e, in minor parte, all'allevamento transumante e all'attività pescatoria sul Fucino.

______1451: Il conte Lionello riprende la costruzione del castello di Celano e portando a compimento il piano nobile delle quattro torri ad angolo e dell’apparato a sporgere con il sovrastante cammino di ronda.

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1453 circa: Nella contea di Albe, il paese di Antrosano diventa comune indipendente.

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1456: Muore senza eredi Giovanni Antonio Orsini. I feudi di Albe e Tagliacozzo passano sotto le dipendenze del demanio regio.

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1457: All'abazia di S. Cesidio, per ordine del re, vengono restituiti beni e privilegi, ed è lo stesso governatore di Albe e Tagliacozzo ad eseguire l'ordine del sovrano. A tale incovenienza i sacerdoti trasaccani si rivolgono direttamente al re Ferdinando I d'Aragona, che ordina a Francesco Pagano "Regio Governatore dei Contadi di Tagliacozzo ed Albe", di restituire beni e privilegi all'abazia di " S. Caesidij de Transaquis Marsicane Diocesis, Aprutij ultra". 1457 11 settembre: Alfonso V re di Castiglia e di Napoli concede alle genti di Celle, Pereto, Rocca di Botte ed Oricola di non sottostare al dominio dei baroni di Alife; successivamente verranno concessi loro altri privilegi simili 3 marzo 1482.

(Arch. colonna, 11 settembre 1457, 3 marzo 1482)

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1458: Muore Alfonso V D'Aragona. Il regno napoletano passa al figlio illeggittimo Ferdinando che fonda la nuova dinastia dei Trastamara-Napoli.

1458: Muore il conte di Celano Lionello Acclozzamora. Gli succede il figlioletto Ruggero, sotto la tutela della madre Giovanna, che torna unica reggente della contea in attesa della maggiore età del figlio.

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1460-90: A questo periodo fanno riferimento le ristrutturazioni degli arredi ecclesiastici delle chiese di Cese e Penne, tramite la realizzazione delle pale d'altare dedicate alla Madonna, a S. Maria di Cese ed a S. Vincenzo di Penna, per opera del famoso pittore Andrea de Litio, autore del ciclo di affreschi del Coro di Atri, e di altro artista della sua scuola.

- Questa prima, detta “Madonna di Cese”, realizzata a tempera su tavola, è ridotta ad un frammento relativo al solo volto aureolato. Questa è conservata nel Museo d'Arte Sacra della Marsica nel Castello Piccolomini di Celano.

In origine la pala d'altare, raffigurante la Vergine in trono con Bambino, era parte integrante dell'arredo ecclesiastico della chiesa di S. Maria di Cese ed era collocata nell'altare centrale.

Con il terremoto del 1915, la pala, rimane sepolta fra le macerie del crollo della chiesa, e si è ridotta al solo frammento superiore. Attualmente si mostra con il bel volto leggermente inclinato verso la sua destra, con il volto circondato da un aureola dorata con iscrizione (- Ave Maria gratia plena Dominus t(ecum)-). Inoltre in essa si rinvengono pure tracce del trono decorato da motivi floreali.

Gli studi di Ferdinando Bologna hanno permesso di attribuire il dipinto al periodo giovanile di uno dei più grandi pittori abruzzesi del Rinascimento, nativo di Lecce dei Marsi è detto Andrea de Leccio o Andrea de Litio, datandolo tra il 1439 e il 1442 (Bologna 1987, 1-27).

- La seconda opera, è detta “S. Maria di Vico” o “di Penna”, ora conservata nella chiesa di S. Francesco d'Assisi di Avezzano, è realizzata con una tela incollata su una tavola di cm 97×63. Attribita alla metà del XV secolo, all'inizio è parte integrante di un trittico conservato nella chiesa di S. Vincenzo di Penne che nel Cinquecento, probabilmente per furto, è giunto alla chiesa di S. Maria in Vico, luogo di culto in passato dipendente, come cappella, da S. Vincenzo di Penne.

Il racconto fantasioso del suo arrivo (travagliato ed a colpa delle acque fucensi) a S. Maria in Vico, è scritto nel Febonio e confermato daautori successivi che ricordano sui lati le immagini di S. Benedetto e S. Vincenzo, a riprova della sua provenienza dalla chiesa maggiore di S. Vincenzo: trad. ital. = « Leggiamo nel precitato antico codice, conservato nell'archivio della Collegiata di Avezzano, che, nella notte in cui l'impeto dell'infuriato lago devasta gli abitati, l'acqua raggiunge il tetto della chiesa: per cui gli abitanti si disperano sinceramente per la sua scomparsa nelle acque della immagine della Vergine, ma mentre non si illudono di poterla ripescare fra le onde, essendosi rifugiati nella vicina chiesa di S. Vincenzo, colà sull'altare maggiore la veneranda immagine ritrovano, miracolosamente intatta e fino a qui trasportata: per la giogia di tanto dono, dimentichi dei danni, versano lacrime per la gioia del miracolo, intonando lodi a Dio ed alla Vergine.

Il ritratto in questione riguarda l'effigie della Madonna col Bambino e i volti di S. Benedetto e S. Vincenzo ottimamente dipinti. Il quadro poi passa, a causa di un furto, al villaggio di Vico, annesso al territorio di Avezzano. Questa immagine è assai famosa a causa dei miracoli da questa perpetrati, e ciò è il motivo della grande devozioni dei fedeli che ancora oggi la venerano presso il convento dei Cappuccini, detto Santa Maria in Vico. » (Phoebonius 1668, III, 139).

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1462: Ruggero Acclozzamora, ormai adolescente, si ribella alla madre Giovanna e tenta con l'aiuto dei Piccolomini d'impadronirsi della contea di Celano. - Giovanna non approvando il comportamento del figlio prova a resistergli, ma la lotta è impari e poco tempo dopo è costretta ad arrendersi.

- Giovanna viene imprigionata e Ruggero diventa nuovo conte di Celano Il tramonto di Giovanna è salutato con rimpianto dai celanesi affezionati alla loro signora.

E' la fine dei conti Berardi

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1463: Il re Ferdinando I per ingraziarsi il papa nello scacchiere italiano toglie la contea di Celano a Ruggero Acclozamora e l'assegna ad Antonio Piccolomini, nipote del papa. Il re assegna ad Antonio anche il marchesato di Capestrano e la baronia di Carapelle.

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1464: Il nuovo re di Napoli Ferdinando I assegna le contee di Albe e Tagliacozzo agli Orsini di Bracciano, nelle persone dei fratelli Roberto e Napoleone Orsini, i quali ottengono anche l'investitura delle baronie di Carsoli e Corvaro.

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1465-1500: Durante questo periodo vengono realizzati delle vie secondarie del Tratturo Regio aragonese di Pescasseroli-Candela e del Tratturo Orsini-Colonna diretto verso il Lazio, di cui rimane testimonianza nella "via Pecorale" diretta a Collelongo e della "Via della Petraritta" diretta verso Luco.

1465-1550: Per Trasacco così come per il resto della Marsica, questo è il periodo in cui da un'economia esclusivamente agricola e in parte derivante dalla pesca, si passa ad un economia prevalentemente agricolo-pastorale. La pesca rimane legata alla gestione degli abati di S. Cesidio e dei feudatari di Albe e Celano con la loro "stanga" in località "Padule".

1465-75: Nello stesso periodo gli Orsini cercano di fortificare i loro domini nella Marsica,

1465-75: Anche nel contado di Celano, il nuovo conte Antonio Piccolomini inizia una politica di rafforzamento dello stato difensivo del suo stato a cominciare del castello celanese. I lavori del castello si concentrano sulla cinta muraria dove vengono realizzate nei punti più esposti cinque grandi torri semicircolari, inoltre gli ingressi vengono muniti di antiporte. Oltre a Celano, vengono fatti lavori di rafforzamento difensivo ad Aielli dove vengono costruiti sull'altura della torre, nuovi bastioni anulari circolari, dotati di fori per i fucili in caso di attacco esterno.

1465-75: La torre di Aielli viene rafforzata a scopo difensivo immettendovi finestrature rinascimentali ed una porta bassa che conduce in un ambiente modificato in cui vi è una cupola addobbata con eleganti cotonature ad ombrello.

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1467-1468: I fratelli Francesco e Battista Pagani, proprietari per qualche arcano motivo dei castelli di Corbario, Corcumello, Poggio Filippo, Pagliara e Fiume, cedono la proprietà di questi ai fratelli Orsini, già conti di Albe e Tagliacozzo.

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1470: In questo momento vediamo che i possedimenti della famiglia Orsini vanno dal Tirreno al Fucino con proprietà nella media ed alta valle dell'Aniene, e nella Piana del Cavaliere Carseolano. Ciò è indice di un commercio del sale fra Marsica e Valle dell'Aniene, che si sviluppa lungo la via Valeria. Tutto ciò è vero in quanto re Ferrante d'Aragona concede ai fratelli Orsini di esportare un precisa quantità di sale, senza la necessità della licenza, dalle terre del regno napoletano verso l'agro romano facente parte dei domini papali.

1470: Muore Roberto Orsini. Il fratello Napoleone rimane unico titolare delle due contee di Albe e Tagliacozzo.

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1480: Muore il conte Napoleone Orsini. Gli succede il figlio Virginio nella contea di Tagliacozzo, mentre la contea di Albe torna al regio demanio.

1480: Il re di Napoli cede la contea di Albe, per 20.000 ducati, a Prospero Colonna. Tutto ciò fatto scatena le ire di Virginio Orsini, che considera la contea di Albe come un suo territorio, per cui decide di schierarsi contro re Ferdinando. Per questo atto viene però considerato un ribelle e gli vengono confiscati tutti i beni nel regno napoletano.

1481: Virginio reagisce e muove guerra contro Prospero Colonna, dando inizio ad un'aspra lotta fra le due famiglie per il controllo della Marsica.

1481-84: La guerra per il controllo di gran parte della Marsica, porta ad una forte crisi economica, che si ripercuote sulle condizioni di vita della popolazione, a ciò si aggiungono i gravi fenomeni di sangue che vengono ad interessare il territorio.

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1484: Vista la recrudescenza delle battaglie, intervengono il re e il papa a mediare fra le due famiglie. Ciò porta alla restituzione della contee di Albe e Tagliacozzo a Virginio Orsini.

La restituzione di Albe e Tagliacozzo a Virginio avviene dopo che Francesca e Giovan Giordano Orsini, rispettivamente moglie e figlio di Virginio, giurano fedeltà al re Ferdinando.

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1485: La popolazione di Albe tuttavia è favorevole al Colonna, per cui si rivolta contro Virgilio Orsini.

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1486 5 gennaio: Fabrizio Colonna approfittando del malcontento generale, si riappropria con astuzia della contea di Albe, e ciò grazie all’appoggio della Chiesa locale. 1486: Virginio, tuttavia, non rinuncia alla contea albense, per cui organizza un esercito insieme al duca di Calabria, muovendo guerra ai Colonna, e riuscendo alla fine a riprendersi la contea.

1486-94: Durante questo periodo abbiamo Virginio Orsini conte di Albe e Tagliacozzo e Antonio Piccolomini conte di Celano

1486-94 circa: Virgilio Orsini conte di Albe e quindi signore di Trasacco, in questo periodo viene ristrutturando e potenziando con opere difensive le varie dimore di castelli e palazzi sparsi nel suo contado e ciò per tenere a freno i "sediziosi" agricoltori marsicani di Albe più favorevoli ai Colonna che alla sua autorità.

Fra i vari castelli e dimore risistemate compare anche la Torre dei Feboni. Riguardo alla ristrutturazione della torre, Virgilio decide di elevarla strutturandola con un vertice cilindrico e potenziandone le strutture difensive.

Sicuramente però il palazzo su cui viene speso più tempo e più danari è il vecchio castello angioino d'Avezzano che viene trasformato in una moderna ed efficiente rocca rinascimentale, che come detto sopra viene strutturata per controllare i rivoltosi agricoltori e pescatori avezzanesi che apertamente parteggiano per i Colonna. L'iscrizione ancora presente sopra il portale gotico trecentesco del castello, murato successivamente dai Colonna, recita: Gentilis.Virginius.Ursinus. cum.avitum./ ius.parum.succederet.bellic.virtutis./causa.relict um. a.maioribus.haeredium./ recup.auxitq. Xisti.IV.pont.max.copiis./ ter.victor.praefuit.in.Etruria. Latioq.et./ Gallia.exercitus. Ferdinandi.regis.Sicil./Imp.varios.motus. repressit.delevitq.remp.restituit.postq.bellor.feli ces. success.arcem.Aveani.seditiosis.exitium./ a.fundament.pos. MCCCCLXXXX.

La profonda ristrutturazione della dimora trasforma il precedente castello trecentesco in rocca rinascimentale a pianta quadrata. Questa viene dotata di bastioni cilindrici sugli angoli sovrastanti i camminamenti merlati. Questa strutturazione è certamente opera del celebre architetto Francesco di Giorgio Martini, autore del Forte di S. Leo, che in quegli anni lavora per gli Orsini, come sappiamo da alcune lettere dello stesso Virgilio Orsini (Santoro 1988, 135- 136).

______1487-94 circa: A Trasacco abbiamo la ristrutturazione dell'abazia di San Cesidio, diventanta nel frattempo anche collegiata.

- La ristrutturazione riguarda un ampliamento della chiesa attraverso l'introduzione di strutture in stile rinascimentale, che affiancano la precedente struttura medievale basilicare.

- In pratica si procede alla realizzazione dell'Oratorio ( affianco al Cimitero) sulla fronte principale, dei rinascimentali altari interni e di un nuovo portale sulla navata laterale destra (il "Portale degli Uomini") per consentire la separazione netta fra i due sessi.

Tale separazione viene realizzata tramite la creazione di due cortili interni con un entrata per gli uomini e un entrata per le donne. Viene cosi a costituirsi una recinzione ad est e a nord della chiesa, che delimita lo spazio culturale della vicina "Piazza pubblica" del borgo rinascimentale.

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1494: Nel regno di Napoli muore re Ferdinando I. Gli succede il figlio Alfonso II.

______1495: Muore Alfonso II di Napoli. Gli succede il figlio Ferdinando II

1495: Riesplode la guerra fra i Colonna e gli Orsini per il possesso della Marsica : l’occasione è offerta da Carlo VIII, re di Francia, che sceso in Italia riesce in breve a conquistare il regno di Napoli. Quando ciò accade, Virginio si dichiara favorevole a Carlo, e questo gli fa guadagnare la conferma della proprietà di Albe e Tagliacozzo. Fabrizio Colonna, però, per riprendersi le due contee si schiera dalla parte di Ferdinando sostenendolo nella ripresa del trono.

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1496: Carlo VIII viene cacciato da Napoli e Ferdinando II si rinsedia sul trono;

- a questo punto Ferdinando, per ringraziare i Colonna dei loro servigi, si appresta a punire Virgilio Orsini e ad assegnare ai Colonna le due contee. Ma non farà in tempo a causa della sua morte sopraggiunta di li a poco

1496: Muore Ferdinando II. Gli succede lo zio Federico I. 1496: Federico I conferma attraverso tre successivi diplomi, quanto già stabilito da Ferdinando sulla contea di Tagliacozzo.

- In pratica Virginio Orsini viene condannato a morte per tradimento, e le due contee vengono cedute ai Colonna nella persona di Fabrizio Colonna. I tre decreti che confermano tale decisione sono datati 1496, 1497 e 1499.

- In questi testi il re nomina Fabrizio Colonna primo duca di Tagliacozzo e Albe, Gran Connestabile del regno di Napoli e barone di Carsoli e della Valle Roveto.

I decreti riguardano i seguenti castelli e villaggi, espressi nel decreto reale in latino. I paesi in questione sono TALEACAZZI, ALBA, CELLANUM, CRICULAE , ROCCAM DE BRATO, CELLIS INTERMONTIS, ROCHIAE DE CERRO, VERRECHIAE, CAPADOTIS, PETRELAE, PALEANIS, CASTELLI DE FLUMINE, CURCUMELLI, CAESAE, SCURCULAE, PODY, S. DONATI, SCANZANI, S. MARIAE, CASTELLI VETERIS, MARANI, TERANI, TUSELY, SPERIANDIDI, CORVARY, CASTELLI MANANDI, S. ANATOLIE, RICCIOLO, MAGLIANI, PATERNI, AVELLANI, LUCI, TRASACCHI, CARESSI, CIVITE DANTINAE e CAPPELLAE. 1495-99: Sul finire di questo secolo ha finalmente termine il costante conflitto fra Orsini e Colonna per il predominio del territorio marso. Ciò è testimoniato da diversi diplomi di re Ferdinando II e di re Federico I d'Aragona databili tra il 1495 il 1499 in cui è ben chiara la vittoria dei Colonna sugli Orsini.

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1497-1504: Mentre il dominio dei Colonna sulla Marsica si consolida, nello stesso periodo la Francia ritenta la riconquista del regno di Napoli con Luigi XII, che invade il regno nel 1497.

- Di questa invasione ne approfittano gli Orsini, che nel tentativo di riprendersi i territori perduti appoggiano il re francese.

- I Colonna in risposta appoggiano i diritti degli Aragona.

1497-1500: Mentre infuriano i combattimenti fra le due fazioni, intervengono nel 1500 anche gli Spagnoli, che in un primo momento ricacciano i Francesi dai confini del regno in appoggio ai Trastamara di Napoli. ______

1499 3 febbraio: Terzo diploma di conferma del ducato di Tagliacozzo e degli altri territori delle baronie di Valle Roveto e di Carsoli a Fabrizio Colonna.

1499: A questo punto con i Colonna, ormai potentissimi feudatari del Regno di Napoli (« gran contestabili» del Regno) ed i loro gabellieri della famiglia dei Mattei, governano la Marsica da Avezzano, che inizia a diventare da questo periodo sempre più il centro politico del territorio, e arriverà a superare la stessa Tagliacozzo nel corso dei due secoli successivi.

Avezzano si trova con la sua universitas, contrassegnata dalla figura di S. Bartolomeo, ad essere inserita nel Ducato di Tagliacozzo-Albe, e si presenta come un borgo ben accentrato.

- La disposizione della città vede con una “Via centrale” ed altre strade, il percorso perimetrale con supportici sulle mura dotate di torrioni angolari e rompitratta semicilindrici: sulle vie centrali, aperte sulle due piazze (“Centrale” e di “S. Bartolomeo”) le residenze signorili mostrano i loro arredi architettonici tardo-gotici composti da cornici marcapiano a decorazione floreale e diverse eleganti e raffinate finestrature, bifore o trifore (come si può ancora osservare nei superstiti disegni a matita dell'architetto Caracciolo del 1801, conservati nella Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di Palazzo Venezia a Roma (BIASA, Collezione Lanciani; Grossi 1999b, 7).

- Sulle mura si aprono tre porte: Porta S. Francisci verso il Castello, l'Aia pubblica e la chiesa di S. Francesco; la più antica Porta Sancti Bartholomaei aperta verso la pieve di S. Andrea e le rive fucensi; la Porta Sancti Felici in direzione delle strade che portano ad Albe e Paterno.

- La consistenza delle fortificazioni di Avezzano ci è data da una serigrafia di Fedele De Bernardinis del 1791 in cui sono ben evidenziati i torrioni angolari con apparato a sporgere, affiancati alla Porta di S. Bartolomeo. Quindi le mura dotate di merlature e la risega della Porta di S. Francesco: le mura di Avezzano vengono definitivamente demolite nel 1843 per ordinanza del Decurionato del 26 Marzo dello stesso anno.

______1500: un morbo epidemico e contagioso, del quale s'ignora il nome, s'insinua nella Marsica.

- Questo morbo causa molti morti in molti paesi del territorio fucense;

- Ogni rimedio tentato per ridurne gli effetti si rivela infruttuoso. La cosa più brutta è che i medici, il parroco e gli assistenti non possono avvicinarsi senza esserne a loro volta contaggiati.

- Per la cura ai malati si decide di procedere attraverso canne che portino le cose agli ammalati, ma si mantenghino le distanze per coloro che li curano.

In questo modo ai malati possono essere dati senza problemi i medicinali, cibo, o semplicemente per dare loro i conforti religiosi.

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1501: Gli spagnoli detronizzano re Federico, annettendosi il regno napoletano.

1501: I Francesi tornano in Italia con Luigi XII e conquistano il regno di Napoli.

1501: Ruggero Acclozzamora torna brevemente conte di Celano ______

1502 aprile: Il re Luigi XII conferisce a Giovanni Giordano Orsini il ducato di Tagliacozzo e Albe, e la baronia del Corbaro

1502 15 novembre: Luigi XII cornferma in un nuovo diploma quanto da egli stabilito in merito alla proprietà del ducato di Tagliacozzo.

1502: I Piccolomini cacciano l'Acclozzamora e riprendono il controllo di Celano

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1503: Il regno di Napoli viene ripreso dagli spagnoli che sottraggono il trono alla vecchia famiglia regnante e assegnano la corona direttamente al re spagnolo Ferdinando V Trastamara

1503: I Colonna ritornano in possesso del ducato di Tagliacozzo e Albe

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1504: ACCORDO DI LIONE

-Francesi e Spagnoli giungono presso Lione ad un accordo riguardo la spartizione dell'Italia.

- L’accordo prevede la rinuncia della Francia al Sud Italia in favore della Spagna, mentre quest’ultima rinuncia al Nord Italia in favore della Francia. Così facendo, il regno di Napoli diventa ufficialmente colonia spagnola. Nella Marsica, i Colonna, avendo appoggiato nella lotta gli Spagnoli, si vedono riconfermati i loro diritti sui territori marsicani, avuti qualche anno prima con i decreti reali, mentre gli Orsini sono costretti a rinunciare definitivamente ad ogni velleità di rivalsa sui Colonna.

______EPOCA MODERNA: 1504-1915

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Trasacco fra il ducato di Tagliacozzo e la Conte di Celano

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1504: La famiglia Colonna, uscita vincitrice dal confronto con gli Orsini, domina la Marsica occidentale con il possesso dei ducati di Tagliacozzo, Albe, e della baronia di Carsoli, allo stesso tempo controlla la Marsica sud orientale della Valle Roveto grazie all'investitura della suddetta baronia. FABRIZIO COLONNA è il primo duca di Tagliacozzo (Albe è ormai un centro in piena decadenza, che viene sostituito per importanza da Tagliacozzo). La Marsica risulta quindi divisa fra il ducato di Tagliacozzo diretto dai Colonna e la contea di Celano sorretta dai Piccolomini. L'intero territorio è poi compreso nel vecchio regno napoletano, che fa parte ora del più grande regno di Spagna, dopo che questa ha assorbito il regno di Napoli nel 1504 e lo ha successivamente declassato a vicereame.

- Il ducato di Tagliacozzo comprende i paesi di Tagliacozzo, Celle, Albe, Oricola, Carsoli, Rocca di Botte, Pereto, Colli, Tremonti, Rocca Cerro, Verucchio,Cappadocia, Petrella, Pagliara, , Corcumello, Cese, Scurcula, Poggio, S.Donato, Scanzano, S Maria, Castelvecchio, Torano, Marano, Tusco, Spedino, Corvaro, Castelmanardo,, Sant'Anatolia, Rosciolo,Magliano, Paternò, Avezzano, Luco, Canistro, Civitantino, Cappelle, Capistrello, Magliano, Pescocanale,Civitella, Meta,Reverate e Roccavivi. Il ducato di Tagliacozzo a sua volta viene a far parte dei territori dei Colonna. - La baronia di Carsoli comprende tutta l'area di Carsoli.

- La baronia della Valle Roveto comprende tutta la zona suddetta.

A sua volta la Marsica dei Colonna s'inquadra negli enormi possedimenti che la famiglia ha tra il Lazio e la Campania. Quindi si trova a gestire un territorio che attraversa i due stati dello stato della Chiesa e del regno di Spagna. Con questa situazione i Colonna, rappresentano un anello di congiunzione importante nel centro Italia. Per questa loro situazione vengono anche nominati vicerè di Spagna nel sud Italia, ottenendo in questo modo molti privilegi, che fanno divenire i possedimenti di questa famiglia uno stato in due stati.

- L'altra parte della Marsica comprende la contea di Celano retto dai Piccolomini.

1504: Fabrizio I è nominato da Ferdinando V di Castiglia primo comandante di tutto l'esercito spagnolo in Italia. In seguito diventerà anche vicerè d'Abruzzo e Gran Contestabile del Regno.

1504: Il papa manda alla contessa di Celano Giovanna d'Aragona la bolla nella quale viene chiesta l'edificazione del complesso di S. Maria Valleverde.

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1505-20: Il governo di Fabrizio I risulta piuttosto liberale e favorisce una certa ripresa economica. Con il suo governo si cerca di rilanciare l'economia locale attraverso alcuni provvedimenti, che comportino la specializzazione delle zone verso un preciso ambito economico. Alcuni esempi al riguardo sono.

- Nella Valle di Nerfa gli abitanti sono portati a specializzarsi nella pastorizia e nell'allevamento di cavalli che sono utilizzati nel trasporto fra la campagna romana e i passi appenninici.

- Vengono fatte rinascere alcune vecchie vie di comunicazione, come la vecchia strada che da Corcumello passa per Pagliara, Cappadocia, arrivando fino a Subiaco.

- Viene creato il "tratturo Colonna" : questa via parte dal Valico di Sant Antonio e passa per l'alta Valle dell'Aniene e la valle del Sacco e termina presso Filettino e Piglio. - Viene istituito dal duca Fabrizio, per il territorio marsicano, una dogana per Tagliaocozzo, relativa alle greggi che attraversano i suoi territori dall'Abruzzo al Lazio.

- Vengono utilizzati per i greggi, i pascoli estivi dei Monti Simbruini. Così facendo vengono sfruttate le ricchezze naturalistiche dei Simbruini, il che porta sviluppo economico all'alta Valle del Liri e del ducato di Tagliacozzo in genere. In questo modo grazie all'allevamento transumante si viene a garantire per i paesi della Marsica Occidentale un'attività redditizia che continuerà nel corso dei secoli arrivando sino ai giorni nostri.

- Anche nella Marsica Orientale retta dai Piccolomini, si favorisce lo sviluppo dell'allevamento transumante. La transumanza in questo caso si lega al percorso che le greggi fanno a partire dalla Marsica Orientale, terminando verso il Tavoliere delle Puglie.

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1506: Ferdinando d'Aragona conferma a Fabrizio Colonna tutti i territori precedentemente assegnatigli. Il diploma con il quale è confermato il tutto recita: Tucti queste terri legali insieme le tene lo signor Fabricio Colonna dal re Ferrando II et dal re Federico et confirmati dal signor duca de Terranova: Tagliacoczo, Albe, Celle, Auricula, Rocha de Bocte, Parete, Colle inter Monte, Rocha de Cerro, Verrichia, Colle, Cornaro, Capadoce, Pretella Secha, Paleara, Castello de lo Fiume, Curcumello, Cese, La Scurcula, Poyo Sinulfo, Sancto Donato, Scanczano, Poyo de Philippo, Sancta Maria, Castello Vecchio, Marano, Thorano, Latuschi, Spellino, Lo casale de Lentano, Castello Minardo, Sancta Anatholia, Rusciolo, Petra emola, Magliano, Paterno, Aveczano, Lugho, Trasaccho, Canistrello, Cappella, Tufo, Cività Andrana - d. 3083, t. 3, gr. 15 - Et tene de provisione llano sopra li pagamenti fiscali de dicte terre ducati sei milia correnti per li quali ha de tenere per servicio de la cattolica maiestá quarante homini d'arme armati d. 6000. Summa universale de dicte intrate: d. 9.083, t. 3, gr. 15.

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1509 circa: Fabrizio Colonna da il suo assenso a papa Giulio II per una riconciliazione formale con gli Orsini.

______1510-50: I Piccolomini realizzano a Celano una terza cinta muraria scarpata, che viene dotata di torrioni cilindrici rompitratta e una porta sul versante ovest, la "Porta Mastro Giulio", mentre un'altra viene creata sul lato nord est della "cittadella" in direzione di San Giovanni ("Porta Nuov").

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1511: Le famiglie Colonna e Orsini si riconciliano dopo anni di aspre lotte. Per l'occasione viene coniata una moneta a ricordo del fausto evento.

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1515 circa: Nonostante un miglioramento economico generale nella Marsica, ciò non impedisce ad un tremendo morbo di attecchire nella Marsica, trovando terreno fertile nelle precarie condizioni sanitarie nella zona. Tale morbo produce nel giro di poco tempo molte morti tra la popolazione della Marsica. Ad un certo punto il morbo risulta talmente pesante che i medici e i preti della regione per dare conforto alla popolazione, devono munirsi di aste di modo di poter curare la gente senza correre il rischio di contagio.

______1518: Fabrizio Colonna cede Trasacco al figlio del re spagnolo.

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1520: Muore Filippo I 1 duca di Tagliacozzo. Gli succede il figlio Ascanio I.

1520-23: Con l'ascesa di ASCANIO assistiamo al riacutizzarsi della rivalità fra Orsini e Colonna che negli anni successivi raggiungerà un nuovo acme. Il pretesto della nuova guerra fra le due casate è fornita dalla lotta fra le grandi potenze per il controllo dell'Italia.

All'inizio del Cinquecento l'Italia è teatro di guerra fra le potenze europee che cercano di assoggettare i vari staterelli della penisola.

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1525: Gli stati italiani se all'inizio del Cinquecento favoriscono, per rivalità personali, la discesa degli stranieri, ora invece ne vogliono la cacciata. Così si alleano fra loro nella "lega di Cognac" e muovono guerra alle truppe dell'imperatore Carlo V. Di questa lega fanno parte il papa Clemente VII, Francesco Sforza, Venezia, Genova e Firenze con la partecipazione della Francia di Francesco I. All'interno di questa cornice abbiamo i Colonna che si alleano con gli Imperiali e gli Orsini che si alleano con il PAPA.

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1526: La lega di Cognac e le truppe di CARLO V iniziano ad affrontarsi.

1526: Nel Lazio i Colonna, con il duca Ascanio, si alleano con Ugo di Moncada, rappresentante dell’Impero a Roma, e decidono di marciare contro Roma con 5.000 uomini.

1526: Le truppe di Colonna arrivano a Roma e iniziano a saccheggiare i palazzi papali, incendiano il quartiere di Borgo, e carichi di bottino si ritirano.

1526 22 settembre: Gli imperiali trovano riparo a Grottaferrata.

1526: Il Papa viene a sapere che i Turchi stanno conquistando l’Ungheria, per cui è costretto dagli eventi a scendere a patti con Ugo di Moncada. - Il patto stipulato fra le due parti prevede anche l’amnistia per I Colonna. Ma ciò che capita alla città di Roma nel 1526 si rivela solo un anticipo di quello che accadrà l’anno successivo. ______

1527: Mentre continuano a infuriare gli scontri fra la lega di Cognac e le truppe imperiali, giunge dalla Germania, un esercito di Lanzichenecchi, soldati mercenari guidati da Giorgio di Frundesberg, in aiuto all'esercito imperiale

1527: L'aiuto dei lanzichenecchi agli imperiali, si concentra nell’attacco allo Stato pontificio e per riuscire a rendere il tutto più convincente l’attacco viene rivolto direttamente contro Roma.

1527: Durante la discesa verso Roma dei Lanzichenecchi scoppiano discordie all'interno del loro gruppo. Poco tempo dopo il comandante dei Lanzichenecchi Giorgio di Frundesberg viene ucciso e sostituito da Carlo di Borbone. 1527: Giunti alle porte di Roma, i Lanzichenecchi perdono negli scontri contro l’esercito pontificio anche il loro nuovo comandante. 1527: Ormai privi della loro guida i Lanzichenecchi iniziano a saccheggiare e depretare indiscriminatamente Roma, che in questo momento è anche in preda alla peste. Questo concentrato di eventi porta al crollo della città con la popolazione romana ridotta alla fame e alla disperazione. In città si contano moltissimi morti ed enormi danni alle cose. 1527 dicembre: Papa Clemente VII a causa della grave situazione in città è costretto a fuggire da Castel Sant’Angelo e a rifugiarsi ad Orvieto.

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1528: Papa Clemente VII giunge a patti con l’Imperatore e ciò segna anche la fine della lega di Cognac e l’inizio della supremazia di Carlo V sull’Italia. 1528: Siglata la pace con Carlo V, il Papa decide di vendicarsi dei Colonna per il danno arrecato alla città.

1528: Clemente cancella la scomunica agli Orsini, voluta e sostenuta dai Colonna, ed incarica l’abate Napoleone Orsini di scacciare i Colonna dallo Stato pontificio. 1528: Napoleone Orsini inizia subito ad eseguire gli ordini, e nel giro di poco tempo invade e devasta le proprietà dei Colonna nel Lazio, per poi prendersela con le loro terre in Abruzzo, passando per la via di Arsoli.

1528: Napoleone Orsini proseguendo nella sua marcia, arriva nei pressi di Magliano, e qui decide di soggornare per un po'. 1528: Non molto tempo dopo giunge a Magliano l’esercito dei Colonna, capitanato dal vescovo di Rieti Scipione Colonna, per difendere i propri possedimenti.

1528: Inizio della battaglia tra Orsini e Colonna nei pressi di Magliano. - La battaglia si conclude con la disfatta dell’esercito dei Colonna. Lo stesso Scipione Colonna rimane ucciso, e insieme a lui altre 400 persone, mentre altri 800 soldati vengono catturati da Orsini.

1528: Magliano risulta fortemente danneggiata dalla battaglia. Ascanio Colonna provvede alla ricostruzione materiale, anche attraverso la ricostruzione di una nuova cinta muraria.

1528: I Piccolomini acquistano il comune di Trasacco che viene ora incorporato nello stato celanese.

1528-57: Nel corso degli anni successivi, anche a causa del malgoverno spagnolo, il ducato di Tagliacozzo e Albe inizia a impoverirsi, andando in controtendenza rispetto al primo periodo del Cinquecento.

______1529: La famiglia Piccolomini di Celano diventa nuova feudataria del paese di Trasacco che viene annesso alla contea di Celano.

1529: Il paese di Trasacco arriva ad inglobare, per volere dei Piccolomini, il feudo di San Rufino.

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1530-1650: Nel cinquecento iniziano le secolari liti tra Trasacco con i vicini paesi di Luco e di Collelongo per il possesso della Vallelonga e dei monti vicini, controversie che avranno fine solo dopo la seconda guerra mondiale.

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1535 4 marzo: Il conte di Celano Alfonso II istituisce la prima scuola pubblica "finanziata con i proventi dell'appalto dei macelli, delle taverne e banchi di pesci che vanno a costituire un fondo che serve per pagare il maestro di grammatica.

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1550: Si consolida la presenza dei frati Francescani a Celano grazie alla costruzione del nuovo convento dei Padri Cappuccini nel vicino territorio di Aielli, vicino alla vecchia chiesa di S. Cristoforo in Subezzano, dove qualche anno più tardi (1577) la contessa Costanza Piccolomini donerà la vicina selva.

Sotto il convento inoltre vi è una sorgente minerale, denominata di San Gregorio che sgorga da una nicchia, su cui vi è l'effige di questo santo.

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1553-59: I Colonna vengono privati del Ducato di Tagliacozzo da Carlo V e Giulio II per il loro sostegno ai francesi.

- Garzia da Toledo è in questa breve fase duca di Tagliacozzo.

- Viene creato il Governatorato di Avezzano, Luco e Trasacco. Il governatorato viene dato a Battista De Lermas, nobile spagnolo.

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1556: Abdicazione di Carlo V. Nella cartina in basso troviamo i territori degli Asburgo all'abdicazione di Carlo V. L'ex regno di Napoli lo ritroviamo inserito all'interno dei domini asburgici.

Secondo il testamento di Carlo V, il sud Italia entra a far parte del rinato regno di Spagna sotto il governo del figlio Filippo II. Cartina dei domini asburgici 1556 (Immagine presa da Wikipedia)

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1557: Muore Ascanio I 2 duca di Tagliacozzo. Gli succede il figlio Marcantonio I.

1557: Marcantonio I da alle fiamme Oricola.

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1566: Muore il conte di Celano Innico Piccolomini. Gli succede la figlia e unica erede la figlia Costanza.

1566-72: Costanza Piccolomini prova a guidare la contea celanese al posto del padre morto Tuttavia la gestione si rivela più difficile del previsto. ______

1571: Il duca di Tagliacozzo Marcantonio Colonna partecipa attivamente alla battaglia di Lepanto contro i Turchi come comandante delle flotta pontificia ed è a lui che si deve la grande vittoria riportata in questa occasione.

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1572: Costanza Piccolomini vende la baronia di Balsorano allo zio Giovanni Carlo Silverio Piccolomini per far cassa e salvarsi dai debiti.

1572: Costanza Piccolomini sposa il cugino Alfonso Piccolomini che diventa così nuovo conte di Celano.

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1573-74: Per volontà di Innico Piccolomini e successivamente della figlia Costanza vengono realizzate la chiesa della Madonna del Carmine con annesso il convento dei Carmelitani e la chiesa di San Rocco.

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1575-85: Il paese di Gioia dei Marsi registra una crescita superiore agli altri paesi della contea celanese. ______

1580: La vita coniugale tra Costanza e Alfonso si rivela pessima sia per i vizi del marito sia per la mancanza di figli.

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1584: Muore Marcantonio I 3 duca di Tagliacozzo. Gli succede il nipote Marcantonio II.

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1585: Alfonso V conduce una vita dissoluta tra vizio del gioco e frequentazione di prostitute. Arriva a cumulare molti debiti.

1585: Costanza Piccolomini si separa dal cugino e marito Alfonso V in quanto stanca di un matrimonio senza figli e senza amore a cui si aggiungono i grandi debiti accumulati dal marito a causa delle amanti e del vizio del gioco. Alfonso arriva ad cumulare 270.000 ducati di debito.

1585 circa: Straripamento del lago del Fucino che inonda i paesi di San Benedetto e Ortucchio, e sommerge Luco dei Marsi. 1585: Alfonso Piccolomini dopo la separazione dalla moglie, si unisce alla banda di Marco Sciarra, che compie razzie nel centro Italia.

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1586:Alfonso V di Celano, gravato dai tanti debiti, decide di unirsi alla banda di Marco Sciarra, impegnandosi in continue scorrerie tra Abruzzo e Lazio.

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1589-90: Nonostante il pessimo governo di Alfonso V, la contea di Celano vede un miglioramento economico che si traduce in un aumento della popolazione che arriva a contare 1975 persone. Celano in questa fase viene descritta come un luogo molto salubre e bello da viverci dotato di un grande e forte castello, dentro il quale ci sono grandi scorte di viveri e di carni ecc.

1589-90: A partire da questo periodo la pesca diventa per Celano una delle attività economiche più importanti.

- Ciò è confermato dalla presenza della "Hostaria della Stanga", posta sulla circofucense e messa sotto controllo dai vari feudatari per la riscossione dell'imposta riguardante la terza parte del pesce pescato.

- Questa tassa varia a seconda delle annate, ed è in grado di dare ricchi proventi ai feudatari locali.

- In questo periodo i paesi di Celano, Luco, Ortucchio, e il villaggio di San Benedetto fanno molto affidamento sulla pesca, che diventa un'attività redditizia, intorno alla quale lavorano pescatori, contadini, artigiani, e vari funzionari. I pescatori inotre si devono iscrivere in appositi registri da dove risultano patentati al lavoro di pescatore. Gli altri invece vengono sottoposti a tassazione più bassa.

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1591: Alfonso Piccolomini è arrestato insieme ad altri e viene impiccato a Firenze. A questo punto Costanza Piccolomini eredita interamente le proprietà del marito, tra cui la contea di Celano e tutti i suoi debiti che sono arrivati a 375 000 ducati.

1591:Costanza Piccolomini per far fronte ai debiti vende la contea di Celano e la baronia di Pescina a Camilla Peretti, sorella del papa Sisto v. 1591: Fra i beni venduti ai Peretti da Costanza Piccolomini figura anche il feudo di San Ruffino.

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1592: Gioia dei Marsi vive un periodo di relativa prosperità e forse a causa di ciò subisce il saccheggio e la distruzione dell'abitato da parte di 700 banditi. Più avanti i vecchi abitanti del paese decidono di riedificare la cittadina più a valle in una zona più sicura.

1592-1611: Negli anni di “regno” di Marcantonio III il ducato di Tagliacozzo-Albe risente delle gravi difficoltà economiche del Sud Italia, soggetto alla rapace dominazione spagnola. La Spagna, spreme di tasse i suoi possedimenti in Europa tra cui il sud Italia ,ma non ne favorisce lo sviluppo e ciò ha gravi conseguenze sulla condizione di vita della popolazione. Lo stesso governo dei Colonna, forse anche per la mancanza di una vera e propria guida, in questo periodo tende a essere inefficiente e a contribuire alla povertà della zona. 1592-1611: Alcuni paesi vicini ad Albe decidono, nonostante le pressioni del governo ducale, di separarsi da Albe e di costituirsi come centri autonomi per cercare di migliorare la propria situazione economico - sociale. Questi paesi (come Forme) si organizzano costituendosi in “università” con un proprio catasto, formando un proprio sigillo e provvedendo ad avere un proprio sacerdote.

1592 25 aprile: Trasacco viene assalita dalla banda di Marco Sciarra.

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1595: Costanza Piccolomini vende il suo ultimo territorio in Abruzzo, il marchesato di Capestrano, al granduca di Toscana Francesco Medici.

1595: Muore Marcantonio II 4 duca di Tagliacozzo. Gli succede il figlio Marcantonio III.

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1596: Camilla Peretti lascia il governo della contea di Celano al nipote Michele Damesciani- Peretti.

- Con Michele la contea di Celano continua a vivere anni difficili a causa della difficile situazione economica e della grave carenza sanitaria nella quale vive il territorio.

______1600-10: Negli anni difficili di questo inizio di secolo, il paese di Gioia dei Marsi riesce a riprendersi dal saccheggio del 1592 e a rilanciare in parte la propria economia nonostante la difficile situazione generale. Simbolo di questa ritrovata ricchezza è la splendida chiesa in stile tardo rinascimentale fatta erigere nel paese nel 1610, e che più avanti verrà ad ospitare molte reliquie.

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1610: Marco Sciarra prova a riassalire il paese di Trasacco. Il tentativo di Sciarra fallisce per la fiera resistenza opposta dai trasaccani, comandati dal capitano Baronio e dalle poderose mura che circondano il paese che in questa occasione si sono rivelate un valido strumento di difesa.

A questo punto la banda di Marco Sciarra abbandona l'impresa su Trasacco e si rivolge verso Collelongo e Gioia dei Marsi. I due paesi infatti sono oggetto di saccheggi e devastazioni compiuti dalla banda di Sciarra.

Qualche giorno dopo alcuni trasaccani riconoscono in un monaco di Cese un membro della banda di Sciarra. Questi stava scendendo dal monte Labbrone per far ritorno al suo paese con dietro un somaro carico di oggetti rubati.

Il monaco riconosciuto viene arrestato, la refurtiva viene riconsegnata ai legittimi proprietari a cui la merce era stata sottratta con la violenza.

Poco dopo si tiene un breve processo che decide di liberarlo.

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1611: Muore Marcantonio III 5 duca di Tagliacozzo. Gli succede lo zio Filippo I.

1611: Epidemia di peste a Rocca di Botte.

1611-12 La rigidezza del clima porta alla morte del 69% delle pecore con conseguente caduta della transumanza pastorale locale. Nello stesso periodo il governo spagnolo aumenta la pressione fiscale, che produce come effetto l'aumento del banditismo locale.

1616: Su istanza dei creditori viene venduto il feudo di Gagliano a Domenico Antonio Domenicis per 97000 ducati.

______1618: il conte Michele di Celano vara nuovi statuti per la contea celanese e la baronia di Pescina. In essi si cita che nei nostri stati "nelli nostri stati di Celano e di Piscina... per buongoverno e amministrazione giustitia", in altre parole viene specificato che la sede centrale per l'amministrazione criminale della contea è Celano mentre nella baronia è Pescina con un governatore nominato dal conte di Celano. Negli stessi statuti si procede ad una particolare attenzione giurisdizionale per vedove e orfani.

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1621: Ai piedi di Monte San Vittorino su un terreno ceduto da Don Girolamo Corsignani nasce la chiesa di B. Mariae de Fonte Coeli o del Nascimento (della Madonnina) in cui viene inserito il rinascimentale popolare affresco della madonna precedentemente presente su una parete rocciosa del luogo.

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1631: Muore il conte di Celano Michele Domesciani-Peretti. Gli succede il figlio Francesco, cardinale a Roma.

______1633: Continua lo stato di povertà assoluta nella Marsica e ciò colpisce con particolare rudezza gli strati più umili della popolazione. Popolazione che non riesce a sopportare più il malgoverno spagnolo. Segno di questa povertà è la richiesta fatta dai frati di S. Maria Valleverde di avere cibo e medicinale al conte Francesco.

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1639: Muore Filippo I 6 duca di Tagliacozzo. Gli succede il figlio Federico I.

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1640: Epidemia di peste a Rocca di Botte.

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1642: Muore Federico Colonna. In mancanza di eredi diretti gli succede il parente maschio a lui più prossimo ovvero, Marcantonio IV Colonna, che diventa ottavo duca dei Marsi.

1642-47:Nella Marsica così come nel resto del l’Italia meridionale le condizioni di vita continuano ad essere pesanti; per cambiare questo stato di cose viene quindi maturando, tra la popolazione e la stessa nobiltà, l’idea di una rivolta contro il governo spagnolo al fine di ottenere cambiamenti profondi nel modo di gestione del territorio.

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1647:

1647: La rivolta a lungo sentita dalla popolazione scoppia nel 1647 a Napoli, ed è guidata dal popolano Masaniello. Come in un domino la rivolta si propaga in tutto il meridione italiano soggetto al governo spagnolo arrivando anche in Abruzzo nel luglio 1647.

1647: In Abruzzo la rivolta inizia e dilaga in tutta la provincia dell'Aquila contro il malgoverno spagnolo. Qui all'Aquila è tutta la popolazione, compresi alcuni nobili, che insorgono con lo scopo di ridurre il potere del governatore dell’Abruzzo Michele Pignatelli. La rivolta arriva anche nella Marsica dove si registrano diverse ribellioni contro il governo spagnolo. 1647: Tra luglio e agosto le truppe di Pignatelli e dei rivoltosi si affrontano in combattimento. Ad avere la meglio sono le truppe spagnole che ristabiliscono l'ordine.

1647: Il 13 settembre il governatore Michele Pignatelli ritorna a testa alta all’Aquila. 1647: Nonostante questa vittoria, la rivolta nel viceregno non è assolutamente terminata anzi lo scontro tra rivoltosi ed esercito spagnolo si acuisce, tanto è vero che il Viceré spagnolo è costretto a chiedere rinforzi e lo fa proprio a Pignatelli, ordinandogli di formare un esercito con l’appoggio dei nobili abruzzesi. Pignatelli, pur desiderando infliggere una lezione ai rivoltosi, è costretto ad ubbidire, per cui perdona i rivoltosi e organizza un piccolo esercito comandato da Giulio Pezzola. 1647: Pignatelli, tuttavia non riesce a perdonare il capo dei rivoltosi in Abruzzo Antonio Quinzi, appartenente alla nobile famiglia dei Quinzi. Antonio Quinzi sentendosi in pericolo è costretto a fuggire.

1647: Nell'esercito formato da Pignatelli, che viene mandato ad aiutare l'esercito spagnolo a Napoli si registrano diversi casi di diserzione. Ciò viene spiegato nella non volontà di una parte di questo esercito di combattere i rivoltosi. Anzi alcune di queste persone vanno ad ingrossare le fila dei ribelli.

1647: La Francia vista le proporzioni che la rivolta viene assumendo nel meridione italiano decide d'intervenire per provare a sostituirsi agli spagnoli. Per ottenere ciò viene inviato in Italia, Enrico di Lorena che cerca di dare manforte ai ribelli. In questa situazione il barone Antonio Quinzi sentendosi protetto e incoraggiato, decide con un gruppo di uomini d’invadere Celano (fedele agli Spagnoli) e di attaccare il locale castello.

1647: L’abate Piccolomini, proprietario del castello, è avvertito dell'idea di Quinzi e prova inizialmente ad organizzare la resistenza; tuttavia quando Quinzi raggiunge Celano, il Piccolomini ci ripensa e gli apre le porte del castello, dove egli s’insedia. 1647: Nel medesimo tempo la rivolta dilaga in altri centri della Marsica come a Tagliacozzo e dove la popolazione inizia a sollevarsi contro il governo spagnolo.

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1648:

Gennaio: In Abruzzo arrivano i rinforzi francesi ai rivoltosi, che senza farsi scorgere dagli spagnoli riescono a raggiungere i rivoltosi arrivando a Scurcola, dove si stanziano nel locale castello. Gennaio: Sempre in gennaio il barone Quinzi con il suo alleato marchese di Palombara si appresta a invadere il paese di Fontecchio, ancora fedele agli Spagnoli, dove però trova una guarnigione di Pignatelli pronta a resistergli. Gennaio: Gli scontri a Fontecchio fra le due fazioni durano nove giorni. Ad un certo punto a Fontecchio e il barone Quinzi si ritrova asserragliato nel convento di San Francesco. Alla fine riesce a fuggire, lasciando però Fontecchio nelle mani delle truppe di Pignatelli. Febbraio: All’Aquila intanto giungono a Pignatelli strane voci di un tradimento di Pezzola, suo uomo di fiduci, che starebbe pianificando la conquista dell’Aquila. All’inizio, a causa di malintesi, il Governatore crede a queste voci e fa imprigionare Pezzola; tuttavia ricevuta da Roma la certezza dell’infondatezza delle accuse, lo libera il successivo 3 marzo.

Marzo: La provincia dell’Aquila è ormai teatro di continui scontri fra rivoltosi e forze fedeli agli spagnoli. Nel corso del mese di marzo il marchese di Palombara e il barone Quinzi s’impadroniscono di Cittaducale e Antrodoco .

Aprile: In aprile è la rivolta raggiunge Teramo. I ribelli provano a conquistare la città ma le truppe del governatore Pignatelli, poste a difesa di essa respingono l’assalto.

Aprile: E' ormai passato un anno dall'inizio della rivolta e la popolazione è stanca e desiderosa di tornare alla normalità, la mancanza inoltre di nuove truppe dalla Francia spingono i rivoltosi a chiedere la pace con il governo spagnolo.

Aprile: Le truppe spagnole al comando di Pezzola hanno l'ordine di reprimere nel sangue le varie sacche di resistenza sparse sul territorio abruzzese. Essi riescono a riprendere tappa dopo tappa i vari paesi abruzzesi in mano agli insorti, compresa Celano, cuore della rivolta. Qui gli spagnoli usano la mano pesante e dopo aver sfondato la buona difesa organizzata dal conte Francesco, il paese viene duramente saccheggiato. 13 aprile: viene firmata la pace tra rivoltosi ed esercito spagnolo, ciò porta alla fine della rivolta in tutto il meridione. Ciò nonostante rimangono alcune sacche di resistenza, che non accettano l'accordo, come quelle di Antrodoco e Cittaducale, capeggiate rispettivamente da Antonio Quinzi e Tobia Pallavicino. Il nuovo governatore abruzzese Bernardino Savelli, succeduto a Michele Pignatelli, organizza allora l’assedio alle due cittadine.

Maggio: L’assedio va avanti per alcune settimane, fino a quando prima Antrodoco e poi Cittaducale (17 maggio) cadono in mano spagnola, segnando la fine definitiva della rivolta in tutto l'Abruzzo.

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1649:

1649: L’anno seguente nel ducato di Tagliacozzo-Albe muore il duca Marcantonio, al quale succede il figlio Lorenzo I. 1649:Durante il regno di quest’ultimo, il ducato diventa sempre più povero, segno che la rivolta degli anni 1647-48 non ha prodotto alcun risultato. Anzi, la povertà diffusa in cui versa la Marsica porta anche ad un peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie. In queste condizioni la regione si rivela facile preda di malattie.

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1650: Il feudo di Trasacco è ceduto dai conti di Celano ai duchi Colonna. Questi rimarranno signori di Trasacco fino al 1806, anno dell'abolizione dei feudi.

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1655: Muore senza eredi il conte Francesco Damesciani Peretti. Gli succede la sorella Maria Felicita insieme al marito bernardino Savelli.

______1656

1656: Uno strano morbo colpisce la Marsica, causando numerosi morti arrivando perfino a decimare anche alcuni paesi.

- Nel ducato di Tagliacozzo, alcuni paesi scompaiono come quello di Gallo, vicino Marano, la cui popolazione muore completamente; oppure San Donato, dove alla fine della pestilenza rimangono vive solo 8 persone; o ancora Sant’Anatolia, dove la popolazione viene dimezzata. A Sant'Anatolia prima della pestilenza nel 1648 si contavano 450 persone, mentre nel 1669, dopo il passaggio della pestilenza, ne restano viventi appena 215. Altri centri che vengono gravemente colpiti sono Magliano, Corsaro, Rosciolo, Spedino e Torano. Al contrario, alcuni paesi invece non vengono toccati per niente dal morbo, come Collefegato e Poggiovalle.

- A Trasacco la pestilenza falcidia il paese che su un totale di 600 persone ne fa morire 358. Le famiglie sopravvissute s'impadroniscono dei terreni rimasti senza proprietario a causa della pestilenza. - Anche la contea di Celano risulta colpita duramente dal morbo. La pestilenza nella sola Celano uccide circa 700 persone su una popolazione di circa 2000 persone viventi prima della pestilenza.

1656: Nel paese di Trasacco, gravemente colpito dalla pestilenza, è decisa la sospensione della riscossione dei Canoni che la gente del paese deve alla Collegiata di S. Cesidio.

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1658: Muore Bernardino Savelli conte di Celano. Gli succede a capo della contea il figlio Giulio.

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1659: Muore Marcantonio IV 8 duca di Tagliacozzo. Gli succede il figlio Lorenzo I.

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1668: Viene ripresa la riscossione dei Canoni in Trasacco, ma tenendo conto della nuova situazione del paese dove le tantissime morti hanno provocato la decimazione del paese e un grande senso di prostrazione fra coloro che sono ancora vivi.

1668: In seguito all'alto numero di morti in Trasacco è deciso un nuovo censimento della popolazione rimasta. - Alla fine del manoscritto del censimento si trova una nota che merita di essere riportata.

- 14 settembre 1668: " Con questa nota ne declara ao haver hauto dalli Canoni, che ci tocca per anni dodici et così siamo rimasti d'accordo fra noi. In primis havemo hauti la partita degli eredi di Don Teremio Gagliardi et la partita del signor Filippo Apone et la partita della Cappelliana di San Vceesso Jus Patronati delli Febonii et la partita di Francesco Spera et la partita di Giuseppe Diamanti et così noi siamo stati soddisfatti delle sopradette partite et de l'altre partite restano da esigersi dall'Abate e sei Canonici et da Don Giovanni Antonio forchè delle sopradette partite che noi havemo pigliate et in fede io Melchiorri Nelchiorre nenu prcpria; teste Don Giovanni De Vincentiis".

In base a tale censimento si viene a sapere che Trasacco conta 79 Fuochi, 6 sacerdoti, 5 chierici, in minoribus e un Diacono selvaggio ( Fonte dal "Riassunto del numero dei preti del Regno di Napoli" In Archivio Segreto Vaticano "Collectanea scripturarum diversarum Neapolis usque ad annum 1709, pag. 71, Vol.59".

Ora moltiplicando il numero dei Fuochi per il numero classico 5 abbiamo una popolazione residua di 395 anime. Questo numero ci dice in maniera evidente che le famiglie superstiti sono ridotte allumicino.

In questo numero inoltre emergono anche altri gravi problemi, come quello degli orfani, delle risorse economiche di chi è rimasto, del problema della seppellimento dei morti, ecc.

Non crediamo fossero sufficienti i posti disponibili nel Cimitero della Colleggiata o nelle varie cappelle private. Si pensa che già da allora si dovette ricorrere al terreno adiacente la chiesa di Santa Maria di Macerola.

______1669: Apre la Cartiera di Celano in via della Torre.

- Questa cartiera sarà attiva fino al 1809, rappresenterà durante tutto il resto del seicento e per tutto il settecento l'unica fabbrica produttrice di carta straccia nella Marsica.

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1680-84: A Pereto l'economia è incentrata sull'agricoltura specialmente di grano, legumi e uva. Nelle montagne circostanti sono presenti diversi boschi viene praticata la caccia alle volpi, lepri, martore, qualche orso e a diverse specie di uccelli.

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1689: Muore Lorenzo I 9 duca di Tagliacozzo. Gli succede il figlio Filippo II.

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1695: Un forte terremoto colpisce la contea di Celano producendo una parziale distruzione del paese

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1700: Muore il re di Spagna Carlo II e si estingue il ramo Asburgo di Spagna. Gli succede il nipote Filippo duca d'Angiò, che diventa Filippo V di Spagna. Il principe austriaco Carlo d'Asburgo- Austria rivendica per se il trono spagnolo. Da tale contesa ne deriva una guerra di successione che si protrarrà per anni e avrà larghe conseguenze anche in Italia.

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1702: In questo periodo Celano conta circa 1700 abitanti.

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1703: Terremoto con epicentro all'Aquila. - Il terremoto dell'Aquila si fa sentire anche sulla Marsica con una forza del VII – VIII grado MCS;

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1706: Terremoto con epicentro sulla Maiella. Il terremoto della Maiella si ripercuote sulla Marsica con il VII grado MCS. A Celano si segnalano gravi danni a chiese ed edifici privati.

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1707:

1707: Durante la guerra di successione spagnola, nel mentre essa tendeva contraria ai francesi, Il principe Carlo D'Asburgo approfittando del momento di difficoltà avversaria tenta di conquistare il regno napoletano. Per ottenere ciò Carlo affida il compito al generale conte Daun.

1707: Visto il pericolo imminente il vicere di Napoli tenta di organizzare una maldestra resistenza, raccogliendo soldati male allestiti e disposti confusamente.

1707: Il generale Daun organizza una tattiva distrattiva facendo avanzare una piccola parte di truppe a Tagliacozzo così da confondere l'avversario. Il piano funziona il vicere Vigliena convintosi che l'invasione sarebbe venuta da Tagliacozzo, manda Francesco Resta a combattere con 200 soldati nella zona.

1707: Le truppe spagnole giunte nella Marsica iniziano a presidiare i confini nord di Oricola, Rocca di Botte, Pereto, Carsoli.

1707: Il generale Daun con un colpo a sorpresa entra nel regno napoletano da Frosinone.

1707: Le truppe di Daun entrano a Napoli e fanno prigioniero il Vigliena.

1707: Francesco Resta, non appena saputa della conquista di Napoli da parte austrica licenzia i suoi soldati per incapacità.

1707: Da Napoli le truppe austriache dilagano e raggiungono presto la Marsica, dove 800 soldati austriaci guidati dal colonnello Volis occupano le terre e i castelli della Marsica.

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1710: Le cronache del paese di Trasacco raccontano di una suggestiva processione sul lago Fucino, dove i trasaccani si muovono per recarsi a Luco dei Marsi, per prelevare il beato Antonio Baldinucci, che sta compiendo un percorso che conduce in vari centri italiani, per il trasporto dell'icona della Vergine Maria attraverso la c.d. " Peregrinatio Marie".

Ebbene in quell'occasione i trasaccani, descrive lo stesso Baldinucci, sono "attivi e intrapendenti" allestendo per l'occasione una processione sul lago, che da Trasacco conduca fino a Luco per il prelevamento dell'icona della Madonna e dei suoi accompagnatori.

Il corteo del ritorno è composto da oltre 40 barche a remi. "La più grande e la più bella è la Divina Visitatrice" . Su di essa è impiantato "un ricco baldacchino di damasco, con trine, con fregi e con preziosi ornamenti, sorretto da quattro alte colonne di legno, le quali confluiscono nella sommità per fare da supporto ad un lucido vaso di ottone, dal quale emerge un bel fascio di fiori e sventola una bandiera bianca e rossa. ... Uno stuolo di ... paggetti, disposti tutti intorno (alla barca), che fungono da guardia d'onore al quadro della Vergine.

... c'era sulla barca... due robusti uomini con i loro vestiti di pescatori, ritti, ognuno davanti al proprio remo. ... Davanti alla barca maestra i trasaccani ne hanno schierata un'altra, la quale sulle acque placide del lago, apre il corteo professionale. ... (su di essa) siede ... il missionario ... ai bordi ... sei rematori, tre per lato, vestiti in abito rosso alla levantina".

Su di un'altra barca è situato " un poderoso complesso musicale. ... Dietro, al lato destro ... una interminabile doppia fila di barche per gli uomini, e parimenti un 'altra al lato sinistro per le donne ... un velocissimo palischermo è pronto per vogare innanzi e indietro, lungo i filari delle barche, perchè fosse mantenuto l'ordine della navigazione ... delle barche ormai in movimento risuona una vibrante musica scandita dal complesso bandistico. ... mentre il solenne corteo processionale cantando e pregando ... naviga ordinato sulle acque tranquille del Fucino, controllato dal palischermo che voga su e giù per i filari delle barche ... da altre barche, dislocate lungo il percorso. Nel mentre vengono lanciati petardi, girandole polcrome e centinaia di botti a salve, inneggianti alla Divina Visitatrice ... Lo spettacolo è, quanto nuovo, altrettando commovente" (Societas - rivista bimestrale dei Gesuiti d'Italia meridionale - Napoli 2001)

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1712: Il vecchio conte Giulio Savelli ormai prossimo alla fine ed in mancanza di eredi diretti, lascia la contea di Celano alla nipote Livia Cesarini.

1712: Sia Livia Cesarini e che il marito Federico Sforza Cesarini muoiono nello stesso periodo. Nonostante un contezioso ereditario con ciò che rimane della famiglia Savelli, Gaetano Sforza Cesarini figlio primogenito di Livia e Federico diventa nuovo conte di Celano.

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1714: Nel ducato di Tagliacozzo-Albe muore Filippo I. Gli succede il figlio Fabrizio II

1714: In base al trattati internazionali di Utrecht e Rastadt (che pongono termine alla guerra di successione spagnola) il sud Italia (e quindi anche l'Abruzzo) passa con l'esclusione della Sicilia, a far parte dello stato austriaco. Cartina d'Europa 1714 (Immagine presa da Wikipedia

1714-38: Durante il periodo austriaco il ducato di Tagliacozzo-Albe inizia una timida ripresa in ambito economico, testimoniata da una certa crescita della popolazione, dovuta a un miglioramento dell’agricoltura e delle condizioni igienico-sanitarie.

1714: Nell'immediato l'arrivo della nuova proprietà della contea di Celano (passata nel 1712 alla famiglia Sforza-Cesarini), non porta, per il momento, a nessun cambio di politica economica. Infatti la popolazione continua a subire forti tassazioni.

- La tassazione nei feudi, da parte delle famiglie nobiliari detentrici, è possibile grazie alla rivendicazione dei diritti feudali concessi a esse dalla regia investitura. Grazie a ciò quindi queste famiglie hanno il potere di riscuotere le tasse ed esigere prestazioni di tipo economico, nonchè d'imporre tasse locali. Un esempio tipico è dato dai mulini, dove i feudatari, detenendo la proprietà sui beni della contea, e quindi anche sui mulini, non hanno difficoltà a riscuoterne il guadagno, poichè chiunque li utilizzi deve pagare una tassa al feudatario.

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1727: Muore il conte di Celano Gaetano Sforza Cesarini. Gli succede il figlio Sforza Giuseppe.

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1738: l’Austria, in seguito al Trattato di Vienna (che pone termine alla guerra di successione polacca) cede a Carlo di Borbone-Spagna il controllo sull’Italia meridionale, riconoscendogli il titolo di re di Napoli per lui ed i suoi successori. 1738-48: Nel ducato di Tagliacozzo si registra un miglioramento economico, grazie all'opera del nuovo governo napoletano, nello specifico di Bernardo Tanucci, consigliere del re, che attraverso vari interventi favorisce una certa ripresa economica. Tra i settori in miglioramento vi è l'agricoltura dove si registra in diversi paesi della Marsica, una più intensa e proficua produzione come per Magliano, dove si ha un aumento della produzione dello zafferano.

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1742: Terremoto con epicentro a Celano. Il terremoto provoca molti danni nella contea celanese.

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1744: Muore il conte di celano Sforza Giuseppe Sforza Cesarini. Gli succede il figlio terzogenito Sisto Sforza Cesarini che eredita dal padre sia la contea di Celano che il marchesato di Bodavilla e proprio da questo assumerà il nuovo cognome con il quale si farà riconoscere come Sisto Sforza-Cabrera-Bodavilla conte di Celano. Con tale atto nasce la famiglia comitale di Celano Sforza-Cabrera-Bodavilla, ramo cadetto degli Sforza Cesarini duchi di Segni.

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1748: Trattato di Aquisgrana tra le potenze europee che conclude la guerra di successione austriaca. Il trattato per l'Italia significa il riassetto del paese con i vari troni dei vari staterelli italiani suddivisi fra i parenti della dinastia Borbone di Spagna e la nuova dinastia Asburgo-Lorena d'Austria. Il regno di Napoli vede la riconferma del trono a Carlo di Borbone- Spagna che fonda la nuova dinastia dei Borbone di Napoli in seguito chiamati Borbone-Due Sicilie. ITALIA 1748 CENTRO ITALIA 1748

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1755: muore il duca dei Marsi Fabrizio II e gli succede il figlio Lorenzo II.

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1759: Abdicazione di Carlo IV di Borbone di Napoli che diventa nuovo re di Spagna con il nome di Carlo III. Sul trono di Napoli gli succede il Figlio Ferdinando che assume il nome di Ferdinando IV di Napoli. 1759-79: Nella Marsica continua il miglioramento dell'economia a cui fa seguito un aumento della popolazione locale.

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1779: Muore il duca dei Marsi Lorenzo II. Gli succede il figlio Filippo III che sarà l'ultimo duca dei Marsi

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1780: Il lago del Fucino in seguito a forti piogge straripa invadendo i diversi paesi circostanti causando molti morti e molti danni materiali. - La gravità della situazione è tale che lo stesso re Ferdinando interviene. Ferdinando prima si accerta della gravità della situazione, e poi procede a vari inteventi di sostegno delle popolazioni colpite. Prima li esenta dall’imposta fondiaria riguardo a tutte le terre inondate e poi incarica l’ingegnere Stile di trovare una soluzione al problema delle inondazioni del Fucino. L’ingegnere presenta più avanti la sua relazione al re. Qui descrive comw unico rimedio la riapertura e il restauro dell' Emissario Claudio (antico canale romano che regolava il flusso del lago). ______

1784: Il Lago Fucino continua a crescere a produrre escrescenze

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1788: Il Lago Fucino raggiunge il suo livello massimo producendo nuovi allagamenti nei paesi rivieraschi e la devastazione dei vari raccolti.

1788: Il feudo di Aielli torna a far parte della contea di Celano

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1789-92 circa: Il governo napoletano procede a rimettere in funzione l'antico Emissario Claudio. Ciò porta nel giro di qualche tempo all’espurgo di alcune centinaia di metri all’imbocco della galleria. Così facendo il livello del lago si abbassa e la vita nella regione marsicana torna lentamente alla normalità. AVEZZANO 1789 - Dipinti del Lago Fucino del pittore francese Jean Joseph Xavier Bidault (1789)

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1790-99: Gli anni 90' del secolo XVIII sono il periodo della rivoluzione francese e del suo espandersi con le sue idee di libertà e uguaglianza in tutta Europa attraverso continue guerre perpetrate dai francesi a scapito degli stati confinanti compresi gli stati italiani. il governo borbonico si trova così a doversi difendere dalla minaccia di un’invasione francese.

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1795: Il Lago Fucino prosegue la sua discesa

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1798

16 dicembre: I francesi giungono nel regno napoletano a l'Aquila, qui assaltano l'intero territorio aquilano e il resto d'Abruzzo.

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1799:

Gennaio: Ferdinando IV invita tutti gli abruzzesi alla lotta contro lo straniero.

Gennaio: Gli abruzzesi si ribellano ai francesi in attesa delle truppe di Ferdinando, i briganti che infestano le montagne abruzzesi si pongono dalla parte dei borbonici e scatenano veri e propri assalti a danno dei francesi. Febbraio: I francesi assaltano il resto del territorio napoletano battendo ripetutamente le truppe borboniche.

Febbraio: Ferdinando fugge da Napoli. Napoli è presa poco dopo dai francesi. Viene proclamata la repubblica partenopea

Marzo-maggio: il comportamento vessatorio dei francesi costringono gli abruzzesi ad inasprire la lotta, creando molti problemi al nuovo governo.

Marzo: I francesi varano una riforma amministrativa del regno napoletano.

- La Marsica rimanendo nell'ambito dell'Abruzzo Ulteriore II, viene dapprima inserita nel dipartimento del Sangro, quindi spostata nel dipartimento del Pescara. Successivamente si assiste all'inizio alla divisione del territorio marsicano in quattro capi-cantone, quello di Celano, Carsoli, Scurcula e Tagliacozzo. Infine la stessa Marsica viene elevata in dipartimento prendendo il nome di dipartimento del fucino.

Aprile: Tuttavia la Marsica come altrove, è vessata di pesanti imposte dai francesi, e le popolazioni arrivano a rivoltarsi più di prima andando anche ad ingrossare le bande di Frà Diavolo, di Gaetano Mammone, di Giovanni Salamone e di altri briganti, le cui azioni azioni di lotta, vengono sostenute dall'avanzata delle truppe del cardinale Fabrizio Ruffo che vengono riprendendo il controllo dell'intero territorio napoletano.

Maggio: Prosegue la ripresa del regno napoletano da parte delle truppe di Ruffo

15 giugno: Ferdinando IV fa ritorno a Napoli.

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1800: Torna a crescere il Lago Fucino

1800: I francesi perdono a Novi Ligure e vengono definitivamente cacciati dall'Italia in questa prima ondata.

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1802: A Trasacco si ha un'epidemia di vaiolo, a causa della quale muoiono 30 persone, di queste la maggior parte sono bambini.

1802: Muore il conte di Celano Sisto Sforza- Cabrera-Bodavilla. Gli succede il figlio Francesco che sarà l'ultimo conte di Celano

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1806: 1806:I Francesi però non si scoraggiano, e nel giro di qualche anno ritornano alla carica, riuscendo a riconquistare sotto il comando di Napoleone e dei suoi generali i vari Stati Italiani compreso i regno di Napoli. Qui i Francesi fanno ritorno nel 1806 e, dopo una breve lotta con l’esercito borbonico, spodestano di nuovo i Borbone che riparano di nuovo in Sicilia, mentre Napoleone nomina il fratello Giuseppe Bonaparte nuovo re di Napoli.

1806: Il nuovo governo francese prova a migliorare la situazione economica del meridione estendendo con nuove leggi, sulla scia dei provvedimenti adottati in Francia, i criteri della rivoluzione francese. Fra le prime riforme varate dal nuovo governo vi è l'abolizione dei diritti feudali, che priva la nobiltà locale dei propri feudi. Nel caso della regione marsicana questo significa la fine del potere feudale dei Colonna nel ducato dei Marsi e quello degli Sforza-Cabrera-Bodavilla nella contea di Celano.

1806: Viene varata dal nuovo governo napoletano la riforma tributaria

2 agosto: Emanazione della riforma amministrativa. l'ex ducato dei Marsi comprende attualmente i seguenti comuni: Albe, Antrosano, Atessa, Avezzano, Canistro, Cappadocia, Cappelle, Carsoli, Castella a Fiume, Castelnuovo, Castelvecchio, Cese, Civitantino, Civitella Roveto, Colle, Corcumello, Corvaro, Forme, Gallo, Luco, Magliano, Manoppello, Marano, Massa, Meta, Morino, Oricola, Orsogna, Paternò, Penna, Pereto, Peschio Canale, Petrella, Poggio S. Filippo, Poggitello, Pretorio, Rapino, Roccavivi, Rocca di Botte, Rocca di Cerro, Rosciolo, San Donato, S. Giovanni, S. Pelino, S. Anatolia, Sante Marie, Santo Stefano, Scanzano, Scurcola, Sorbo, Spedino, Tagliacozzo, Trasacco, Tornereccio, Tre Monti, Tubione, Villa Romana, Villa Sabinese, Villa S. Sebastiano. In base alla riforma amministrativa tutti questi paesi furono riconosciuti comuni con amministrazione propria.

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Trasacco dai Francesi all'Unita d'Italia

1806-61

1807: Il Lago Fucino torna ad essere pericoloso, producendo allagamenti nei comuni rivieraschi. La popolazione fucense chiede una sistemazione definitiva di questo lago

1807 3 aprile: emanazione della riforma giudiziaria

1807: Dalla relazione di monsignor Rossi Trasacco conta 737 persone abitanti.

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1808:

1808: Gioacchino Murat (cognato di Napoleone) sostituisce Giuseppe Bonaparte, quale nuovo re di Napoli

1808: Il distretto di Città Ducale viene frazionata. Da questo frazionamento nasce il distretto di Avezzano

13 febbraio - 7 agosto: In base ad alcuni decreti emessi dal governo di Murat vengono soppressi 30 ordini e liberate 1300 case di frati.

1808-14: Gli immobili tolti al ceto monacale finiscono a speculatori o fiduciari governativi

______1809-11: Il nuovo sovrano procede a un riordino amministrativo del regno, che viene reso esecutivo nel 1811

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1810: Il morbo del morbillo colpisce Trasacco mietendo morti tra i bambini. Si contano 24 bambini morti di morbillo

1810 27 agosto: La commissione feudale stabilisce l'inesistenza di qualunque diritto di proprietà e di utilizzo del precedente feudatario riguardo alla montagna di Pereto conosciuta sotto la denominazione "quattro quarti di Pereto". Tale montagna è dichiarata patrimonio del comune di Pereto.

1810: Il governo napoletano s'interessa della situazione fucense che si fa sempre più minacciosa, per la continua crescita del lago

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1811: L'intendente dell'Aquila traccia un nuovo piano di circoscrizione per la sua provincia. Tale piano viene inglobato nella legge del 4 maggio 1811. 4 maggio: Il governo Murat vara un riordino amministrativo del regno napoletano che interessa tutte le zone del regno. Nella Marsica si registrano alcuni accorpamenti comei paesi di Forme, Antrosano, Albe, San Pelino, Castelnuovo e Le Due Masse che vengono a formare un unico comune con capoluogo Massa d’Albe. Oppure i centri di Pereto, Rocca di Botte e Oricola che vengono a formare un unico comune con centro amministrativo il paese Pereto.

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1814: Napoleone viene sconfitto dalle armate europee e condannato all'esilio sull'isola d'Elba.

1814: Le varie potenze europee si riuniscono in congresso a Vienna per ridisegnare l'Europa politica dopo l'avventura napoleonica. In Italia vengono ripristinati i vecchi stati precedenti a Napoleone e deciso seppure con alcuni cambiamenti il ritorno dei vecchi regnanti. Tutto ciò è vero per tutti gli staterelli italiani tranne che per il regno di Napoli, dove il tradimento di Murat a Napoleone ha indotto il congresso a mantenere con parecchio imbarazzo esso sul trono di Napoli

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1815

1815: Napoleone fugge dall'isola d'Elba e torna con una mossa spregiudicata sul trono francese, ripristinando se stesso quale imperatore dei francesi. Murat con un nuovo voltafaccia torna ad appoggiare Napoleone.

18 giugno: Battaglia di Waterloo. Napoleone è sconfitto definitivamente dalle potenze europee riunitesi per l'ultima volta in coalizione. Lui viene condannato nuovamente all'esilio, questa volta sull'isola di S. Elena in mezzo all'oceano atlantico.

Giugno: A Napoli dopo il voltafaccia di Murat, il congresso restaura a Napoli i Borbone con il vecchio re Ferdinando ora re delle Due Sicilie. Murat viene invece catturato e fucilato.

1815: Napoleone è sconfitto definitivamente dalla coalizione europea antifrancese.

1815: Il congresso di Vienna conferma la restaurazione di Ferdinando di Borbone sul trono napoletano. Gioacchino Murat, precedemente estromesso dal trono napoletano, viene catturato durante un tentativo di ritorno al potere e successivamente fucilato. Con il ritorno di Ferdinando il regno di Napoli assume la nuova denominazione di regno delle Due Sicilie. 1815: Il Lago Fucino cresce a dismisura producendo devastanti alluvioni, distruzione di paesi e diversi morti.

1815: Il nuovo governo napoletano conferma molte delle novità amministrative introdotte dal precedente governo di Murat, tra le quali l'abolizione della feudalità e del regime doganale presente nel tavoliere delle Puglie che comporta per le popolazione abruzzese una tassa ogni volta che viene rifatta la transumanza.

1815-20: Gli abitanti di Pereto, Rocca di Botte, Oricola chiedono a più riprese al comune alcuni aggiustamenti per le frazioni, che sono già previste nella legge.

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1816: Con i provvedimenti amministrativi del 1811 Avezzano assurge al ruolo di centro principale della Marsica.

1816: Per gli abruzzesi i nuovi provvedimenti introdotti dal governo napoletano (l’abolizione della feudalità e del regime doganale presente nel Tavoliere delle Puglie) significano una rivoluzione sociale cui la popolazione non riesce ad abituarsi. Ma che anzi porta a sommosse popolari specie nella valle del Tigno fino alle falde della Maiella.

1816: Le acque del Fucino tornano a gonfiarsi e a straripare nelle zone circostanti creando danni elevatissimi con morti e paesi disastrati.

- La gente del Fucino è terrorizzata dalla forza del Lago. Mai a memoria d'uomo il lago aveva avuto tanta forza e devastazione

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1817

1817: Il governo napoletano tenta di venire incontro a questi problemi attraverso una serie di provvedimenti come il ripristino parziale del regime doganale nel Tavoliere, oppure lo spostamento all’Aquila della Gran Corte e del Real Liceo, ossia le supreme istituzioni regionali giudiziaria e scolastica. Con questo provvedimento L’Aquila assurge implicitamente al ruolo di capoluogo di regione. 1817: Tali provvedimenti si rivelano inefficaci e sempre nel corso del 1817 si verifica una forte carestia, che causa la morte di un quarto della popolazione marsicana. 1817: Prostrata da quest’ultima tragedia, la popolazione ripiega su se stessa attraverso varie vie. Da una parte infatti si assiste ad una crescita della malavita locale e del brigantaggio (conseguenza spesso della disperazione popolare), dall'altra si ritenta un un più incisivo sfruttamento dell’agricoltura e della pastorizia e questo è vero soprattutto nella Marsica dove l'attaccamento alla terra è sempre stato molto forte. Inoltre in questa parte d'Abruzzo dove convivono grandi montagne e colline esiste anche un grande lago, da sempre anima di questa zona che consente anche alla pesca di essere un attività di sostentamento.

1817: Il Lago Fucino produce nuove alluvioni

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1818-20: La ventata rivoluzionaria immessa nell'animo italiano dalla presenza dei francesi nella penisola italiana, si inizia ad organizzare negli anni seguenti il congresso di Vienna attraverso la costituzione dei movimenti carbonari che si pongono l'obbiettivo di liberare l'Italia dalla dominazione straniera. Ciò risulta presente anche nella Marsica, dove il movimento carbonaro riesce a fare proseliti tra i giovani facenti parte delle famiglie più in vista della zona. Anzi la Marsica da questo punto di vista diventa un tremendo focolaio antigovernativo che fa a sua proseliti in altre parti del regno napoletano.

1818: Ferdinando I incarica una nuova commissione di occuparsi del problema del Lago Fucino

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1819: La relazione intorno al lago è devastante. Racconta di una situazione complicatissima e di disagi enormi per la popolazioni che vivono intorno al lago

1819: 1 CENSIMENTO NEL REGNO DELLE DUE SICILIE.

- Dal censimento risulta che nella sola Trasacco vivono 834 persone.

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1820-25: Vengono svolti lavori di ripulitura e di parziale ripristino presso lo scolo naturale del Lago Fucino in zona Petogna.

1820-21: Moti carbonari nel regno di Napoli. Gli austriaci intervengono a difesa del governo napoletano. Tra i carbonari più attivi nei moti ci sono proprio giovani provenienti dalla Marsica. Il governo napoletano con l'aiuto degli austriaci respinge l'attacco carbonaro e restaura l'ordine precedente. Le truppe austriche invadono l'Abruzzo nel 1820

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1821: Il morbillo torna a colpire Trasacco uccidendo 34 persone

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1822: A causa della forte presenza nei moti carbonari di molta gente, tra cui molti giovani provenienti dalla Marsica, il governo napoletano decide di creare la Provincia dei Marsi al posto della vecchia regione di Abruzzo Ulteriore II. Molti dei partecipanti ai moti carbonari sono inseriti nel governo della nuova provincia.

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1824: Le montagne abruzzesi tornano ad essere dopo alcuni anni di calma, territorio privilegiato dei briganti.

______1825: Muore il vecchio re Ferdinando I Due Sicilie ( IV di Napoli). Glis succede il figlio Francesco I.

1825-30: Durante il quinquennio di questo re la situazione socioeconomica del meridione non migliora, anzi si accentua il malessere dovuto anche al sopraggiungere del Colera, vera e propria epidemia che semina la morte fra la popolazione abruzzese e più in generale del meridione. Si registrano a causa di questa epidemia tantissimi decessi che portano ad un verso crollo della popolazione.

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1829-30: Il governo napoletano prova ad intervenire sul lago Fucino con una serie di opere per ariginare almeno in parte le continue inondazioni del lago sulle terre circostanti questo e quindi alleviare le condizioni di vita delle popolazioni. Tuttavia gli interventi si rivelano di scarsa produttività.

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1830: Il livello del Lago Fucino torna a quote accettabili.

1830: Muore re Francesco I. Gli succede il figlio Ferdinando II

1830-35: Ferdinando II imposta una nuova politica di collaborazione fra governo e intellettualità riformista abruzzese per il miglioramento delle condizioni della regione. Nonostante ciò la Marsica e il resto dell'Abruzzo continua a vivere una situazione di grande malessere e arretratezza economica e sociale; ciò spinge molte persone a scegliere, per sopravvivere, l'illegalità del brigantaggio. Si registrano nuovi casi di colera, che colpisce in modo più virulento alcune zone, come ad esempio Penne dove si contano molti morti.

1835-41: In questo periodo la collaborazione avviata negli anni precedenti dal re con l'intellettalità abruzzese porta alla risoluzione di alcuni problemi presenti nella regione. Tuttavia questa collaborazione si esaurisce nel giro di poco tempo a causa del grande malcontento presente fra le genti, che vorrebbe il sistema politico e la stessa monarchia più aperta e meno conservatrice, di fronte ai grandi problemi sociali presenti nel territorio, e alla richiesta d'introduzione di una costituzione che regoli i rapporti fra i vari organi dello stato sul modello auspicato nella costituzione siciliana. La mancanza di aperture politiche e la scarsa risoluzione dei problemi economici e sociali provoca un ritorno ad un clima di tensione fra il governo napoletano e gli abruzzesi, che si esprime anche attraverso rivolte insurrezionali come a Penne (1837) o all'Aquila (1841).

______1837: A Trasacco si contano 700 persone abitanti il paese.

1837: Moto insurrezionale di Penne.

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1841: Moto insurrezionale dell'Aquila:

- Il moto dell'Aquila prende spunto da una ormai lunga crisi dell'artigianato urbano. Sfruttando questo problema, a L’Aquila diversi uomini, come Luigi Dragonetti, provocano la sollevazione del popolo contro il governo borbonico tendendo di far assumere al moto un segnale politico nazionale e non solo locale. Secondo i piani iniziali esso doveva partire dalla città abruzzese per poi espandersi al resto del meridione e alle province della Romagna, giungendo alla fine a concludersi con la sostituzione dei governi dei papi e dei re napoletani con una repubblica retta da istituzioni democratiche, che andasse dal meridione fino alla Romagna.

1841:La rivolta dell'Aquila si conclude quasi subito sia per mancanza di organizzazione che per la reazione immediata delle truppe borboniche, che stroncano sul nascere ogni tentativo insurrezionale. - Le persone catturate vengono o condannate a morte o spedite al confino, mentre altri (come il nobile Luigi Dragonetti) riescono a fuggire, ma vengono comunque condannati in contumacia.

1841: Dopo un periodo di relativa calma torna a cresce il Lago Fucino minacciando nuovamente le genti locali

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1842-47: Gli anni successivi al moto dell’Aquila, vedono nella Marsica e nel resto d'Abruzzo un pullulare di moti popolari, soprattutto alle falde della Maiella, nell’alto Sangro o nella conca di Sulmona. La popolazione stanca della crisi economica nella quale vive, manifesta con sempre maggiore frequenza contro il potere borbonico attraverso agitazioni sociali.

1842-47: Crescita del fenomeno del brigantaggio in Abruzzo

1842-47: Continuano le esondazioni del lago del Fucino nei comuni della Marsica. ITALIA 1847 - fonte Wikipedia

1842-47: Migliorano alcune zone d'Abruzzo che si concentrano lungo la costa, in alcuni punti dell'aquilano, ma soprattutto nel teramano, dove più forte è il tessuto imprenditoriale.

- Alcune bonifiche fatte e l'incremento della colonia mezzadrile consentono miglioramenti economici e incrementi demografici che si traducono anche un leggero miglioramento nella alfabetizzazione tra i contadini. - Tuttavia questi casi sembrano più legati a fattori intrensici locali, mentre l'incremento della percentuale di alfabetizzazione tra i contadini appare per lo più legata al contatto fra comunità locali e la chiesa, che funge spesso da luogo di aggregazione e a volte di sviluppo.

1842: Il Lago Fucino torna ad essere un grave problema per i marsicani. Questi richiedono al re interventi urgenti, ma soprattutto definitivi riguardo le esondazioni lacustri.

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1845: Il Livello del Fucino risale producendo importanti alluvionamenti dei centri abitati rivieraschi

- Gli abitanti del Fucino continuano a chiedere, quasi supplicando il re di porre fine con qualche intervento a questa situazione secolare.

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1848:

- Gennaio: Nel 1848 inizia una nuova stagione di rivolte che diventano ad un certo punto vere e proprie rivoluzioni. L'inizio di questa stagione di cambiamenti parte dal Regno delle Due Sicilie e precisamente da Palermo, dove un 'insurrezione capeggiata da Rosolino Pilo fa fuggire i soldati borbonici. Qui viene poi formato un governo provvisorio che proclama l'indipendenza della Sicilia da Napoli.

La rivolta dilaga anche nella parte continentale del regno, specialmente a Napoli. Non potendo Ferdinando II contare sull'aiuto austriaco a causa del divieto di Pio IX del passaggio sul proprio territorio si vede isolato e costretto a concedere la costituzione seppure intesa in senso conservatrice

- 24 Febbraio: Viene promulgata la nuova costituzione nel regno napoletano.

- 24 Febbraio: La rivolta sociale dilaga in Francia dove manifestazioni popolari antiorleaniste si trasformano in rivoluzione sociale, che porta nel giro di poco tempo alla caduta del governo degli Orleans che viene sostituita con la proclamazione della 2 Repubblica . Da questo momento prende avvio una vera e propria catena di eventi di rivolte e sommosse popolari in ogni angolo d'Europa con la precisa richiesta di concessione di costituzioni vigenti nei vari stati. - Febbraio: Carlo Alberto promulga la costituzione nel regno di Sardegna, che passa alla storia con il nome di "Statuto Albertino".

In Italia le rivolte inizialmente nascono come richiesta di cambiamento per avere più libertà e migliori condizioni economiche, ma ben presto la protesta si trasforma in una vera e propria rivoluzione che si pone l'obbiettivo di liberare la penisola italiana dal governo straniero e dare a essa un unico governo nazionale. A condurre questo primo esperimento di rivoluzione italiana è il regno di Sardegna, dove al suo interno viene prima concessa una costituzione e poi posto esso a paese guida per l'eliminazione dell'influenza del governo austriaco in Italia.

- Marzo: Nel regno delle Due Sicilie la concessione della costituzione pacifica la situazione politica che viene portando il regno napoletano ad una pacificazione nazionale a cui il re guarda con favore.

- 17 Marzo: Venezia si ribella agli austriaci, che si ritirano dalla città

- 18-23 Marzo: i milanesi si ribellano agli austriaci che vengono cacciati dalla città. Gli austriaci si ritirano nel quadrilatero lombardo da loro fortificato.

- 21 Marzo: Il duca di Modena è cacciato dalla città

- 22 Marzo: Il duca di Parma è cacciato dalla città

- 22 Marzo: i veneziani proclamano la rinascita della Repubblica di Venezia.

- 23 Marzo: Carlo Alberto approfittando degli eventi nel centro Italia dichiara guerra all'Austria. Moltissimi giovani volontari partono da ogni parte d'Italia per dare manforte all'esercito piemontese.

- Marzo: Il granduca di Toscana e il Papa dopo aver concesso costituzioni nei propri stati, sostengono con proprie truppe i piemontesi nella guerra contro gli austriaci

1848: Nel corso di questi mesi alcuni comuni della Marsica inviano delle suppliche per il governo assoluto (Jetti, Cronache Marsicane, pg 100)

1848: Nei comuni della Marsica ci sono diversi gruppi di persone che lavorano per il cambiamento all'interno del regime borbonico e per l'indipendenza della penisola dal gioco straniero. Ciò avviene anche con la partenza volontaria a sostegno della guerra del Piemonte contro l'Austria.

- Aprile: Si tengono a Napoli le prime elezioni per il nuovo parlamento costituzionale. A Napoli la maggior parte del gruppo dei deputati abruzzesi eletti, appartengono alle zone della regione con il più elevato grado di benessere, ciò comporta una formazione e una mentalità sofisticata, che esprime un livello di concezioni e di cultura assai avanzato per il tempo. Tra le figure eletti nel gruppo abruzzese spiccano Giuseppe Devincenzi, Francesco De Blasis, Angelo Camillo De Meis, Emidio Cappelli.

- 30 Maggio: I piemontesi battono gli austriaci a Goito e ottengono la resa di Peschiera, una delle roccaforti austriache. Nasce la prima guerra d'indipendenza italiana.

- 15 Maggio 1848: A Napoli le elezioni che si sono tenute in Aprile per il parlamento, hanno portato all'elezione persone che vogliono riscrivere la costituzione concessa in febbraio in senso più liberale. Per aumentare la richiesta in questo senso si è generata una forte protesta a Napoli, dove si sono alzate barricate all'interno della città e da cui sono partite fucilate contro le truppe schierate. Questi disordini determinano l'inevitabile reazione regia e quindi lo scioglimento della Camera da parte di Ferdinando II.

- Maggio: Ferdinando II ordina al generale Pepe, capo dell'esercito napoletano che sostiene i piemontesi nella guerra d'indipendenza, di ritornare a Napoli per sedare le proteste. Pepe rifiuta e ripara a Venezia

- 29 Maggio: gli abitanti dei ducati di Parma e Modena votano l'annessione al Piemonte

- 29 Maggio: Pio IX ordina alle truppe papaline presso il nord Italia di far ritorno a Roma.

- 30 Maggio: I piemontesi battono gli austriaci a Goito e ottengono la resa di Peschiera, una delle roccaforti austriache. Nasce la prima guerra d'indipendenza italiana.

- 15 giugno: Si tengono nuove elezioni ma gli eletti sono in gran parte quelli della passata elezione. Dopo la prima seduta la riapertura della Camera viene rinviata diverse volte di mese in mese fino al 12 marzo 1849, quando viene riaggiornata "a tempo indeterminato". Ferdinando II in seguito ai fatti del 15 maggio decide di intraprendere una risoluta restaurazione assolutistica.

- Giugno: Carlo Alberto si annette la Lombardia strappata agli austriaci. Tale annessione produce molto malumore fra i democratici italiani.

- Luglio: Gli austriaci si riorganizzano e battono i piemontesi a Custoza. L'esercito piemontese si ritira.

- 6 Agosto: Gli austriaci si riprendono Milano

- Agosto 1848: Gli austriaci liberano i ducati di Parma e Modena e vi restaurano le vecchie monarchie.

- Settembre 1848: Ferdinando pacifica a proprio vantaggio la situazione nel napoletano dopo aver richiamato in patria l'armata napoletana schierata in Lombardia, ed aver sospeso l'attività del parlamento eletto in Aprile. Ferdinando II decide di reprimere con la forza anche il separatismo siciliano. Viene promulgato il decreto reale di Gaeta con il quale Ferdinando avvia la riannessione della Sicilia.

- 7 settembre: Ferdinando riprende il possesso della Sicilia grazie alle azioni militari del Generale Carlo Filangeri. Tra le azioni più cruente ricordiamo il bombardamento di Messina che fa guadagnare a Ferdinando l'appellativo di "re bomba".

- Ottobre: Nonostante il ritorno delle forze austriache in Italia e la cancellazione delle conquiste democratiche realizzate nei primi mesi dell'anno, le forze democratiche non si arrendono. In Toscana si forma un governo democratico.

- Novembre: scoppiano nuovi tumulti a Roma che portano alla fuga di Pio IX.

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1849:

- Febbraio: In Toscana il governo democratico porta alla fuga del granduca Leopoldo e alla proclamazione della Repubblica di Toscana

- Febbraio: A Roma è proclamata la nascita della Repubblica romana.

- Marzo: Carlo Alberto di Sardegna riprende le ostilità contro L'Austria

- 23 Marzo: Carlo Alberto è sconfitto dagli austriaci a Novara - Aprile: dopo dieci giorni di furiosi combattimenti L'Austria riprende il controllo di Brescia.

- Maggio: Leopoldo di Toscana ritorna a Firenze grazie all'aiuto austriaco che erea riuscito ad abbattere il governo provvisorio toscano.

- Maggio: I francesi provano ad abbattere la repubblica romana, ma vengono respinti dalle truppe garibaldine

- Giugno: I francesi provano nuovamente ad abbattere la repubblica romana, ma invano, Garibaldi e le sue truppe riescono ancora a respingere l'attacco.

- 30 Giugno: il governo della Repubblica romana si dimette. Poco dopo i Francesi riescono ad entrare a Roma e a far restaurare il papa Pio IX nel suo governo degli stati pontifici.

Agosto: Tutti i governanti precedentemente defenstrati dal biennio rivoluzionario sono restaurati nei loro precedenti troni.

- Agosto: Ferdinando II opera una dura repressione contro il governo provvisorio riuscendo a porre fine ad ogni iniziativa di separatismo dei siciliani. Tuttavia la repressione borbonica in Sicilia e la sospensione a tempo indeterminato della Costituzione del 1848 e del suo parlamento comporta l'allargamento di un solco fra il governo borbonico e la sua classe dirigente che perdurerà fino alla fine del periodo borbonico.

1849-50: Durante questo periodo i 140 monti frumentari della provincia arrivano a distribuire 42.130,01 tomoli di grano, in ordine abbiamo Collelongo (tomoli 474,22), Luco, Pereto (con 300,23 tomoli) e Pescasseroli. (Fonte : ASN - Ministro degli Interni, 1 inv, f. 2263,2 inv, f. 614, 3192, 4718 3 inv. f. 1085 app. 2 f. 1898; stati frumentari)

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1850: Nonostante la dura repressione portata avanti dal re i deputati riformisti abruzzesi si adoperano come possono per ottenere un miglioramento economico per le zone dell’Abruzzo, contribuendo a porre le premesse per lo sviluppo futuro della regione.

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1852 25 Aprile: Ferdinando II delle Due Sicilie licenzia un regio decreto. In esso viene emandata la concessione dello spurgo e del restauro del canale claudiano a una SA napoletana con lo scopo di provare a prosciugare il lago del Fucino. Il compenso successivo per questo lavoro sarebbero state le terre bonificate

1852: Costituzione della società che avrà il compito di prosciugare il lago. La società è costituita dal francese Tommaso Dagiout che s'impegna a realizzare l'opera a condizione che la società diventi proprietaria di tutte le terre prosciugate. L'altra metà del capitale sociale viene messa dal banchiere romano Alessandro Torlonia che decide d'imbarcarsi in un'opera che oltre a dargli notevole rendita futura, gli darà molto lustro.

- Nella concessione accordata dal re alla società di Torlonia non sono inserite " le mura e i ruderi di antiche città, gli anfiteatri, i templi, le statue e più in generale tutti gli oggetti di antichità e belle arti di qualunque sorta." Tali reperti qualora ritrovati sarebbero passati sotto la direzione dell'Istituto de Regii Scavi" e all'insigne Real Museo Borbonico.

1852: A causa del fatto che nella società figura il banchiere Alessandro Torlonia, con il suo staff straniero, il re Ferdinando è accusato di aver concesso l'opera di prosciugamento a stranieri per scopi personali a vantaggio della propria causa. Tuttavia questa è un'accusa infondata in quanto all'interno della società di Torlonia, figuravano anche il principe di Camporeale e il marchese di Cicerale, in qualità di amministratori della società di Torlonia. Inoltre a Torlonia e Dagiout come azionisti della società compaiono anche i Degas una famiglia di banchieri napoletani.

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1853-54: A causa di nuovi grossi finanziamenti che occorrevano alla società per avviare e guidare l'enorme opera, i vari azionisti della società si ritirano dall'impresa vendendo le loro quote al banchiere Torlonia, che si ritrova in tal modo un'unico proprietario e detentore dell'opera di prosciugamento.

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1854: Torlonia nomina l'ingegnere svizzero Franz Mayor de Montricher quale direttore dell'enorme cantiere di prosciugamento del lago.

1854: Vengono avviati ufficialmente i lavori di prosciugamento del lago del Fucino

1854-56: L'organizzazione lavorativa riguardo agli operai che lavorano per il prosciugamento del lago del Fucino, comporta nel primo periodo che essi vengano pagati prima di andare al lavoro per metà del salario che gli spetta e il restante a fine giornata. Questo stato di cose dura per un certo periodo. Successivamente la paga operaia viene retribuita con un acconto durante la settimana per essere poi data interamente il sabato sera. Con il passare del tempo questa cosa cambia ancora, ovvero la paga viene licenziata interamente ogni quindici giorni.

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1855: Iniziano i lavori della costruzione della strada che mette in comunicazione la Valle Roveto con i distretti industriali della lana e della cartan della Valle del Liri.

1855: Il governo autorizza la concessione per la costruzione della ferrovia che partendo dalla Marsica, dovrà passare per la valle Roveto, raggiungendo infine l’Adriatico.

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1857: A inizio 1857 si arriva alla stabilizzazione definitiva del pagamento operaio che avviene la prima domenica di ogni mese. Nella regione della Marsica i paesi Capistrello e Luco sono quelli che danno il maggior numero di operai, mentre gli abitanti di Avezzano non prendono mai parte ai lavori. Per favorire il lavoro operaio sono costruiti presso i campi Palentini una fornace, vaste tettoie e anche una cappella per le celebrazioni religiose, tuttora esistente.

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1858: Muore l'ingegner Mayor de Montricher. Torlonia nomina nuovo direttore del cantiere l'ingegner Enrico Bermont

1858: Fondazione della casse di risparmio dell'Aquila e di Chieti

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1859:

Gennaio: Il Piemonte e L'italia intera s'incammina verso la 2 guerra d'indipendenza che ha il preciso obbiettivo di liberare l'Italia dal gioco straniero e di trasformarla in una nazione unita.

Gennaio: Al ricevimento di Capodanno, Napoleone III si rammarica con l'ambasciatore austriaco per le cattive relazioni fra i due paesi. Pochi giorni dopo Vittorio Emanuele II di Sardegna afferma in parlamento di non essere insensibile al grido di dolore che da tante parti d'Italia si levano per chiedere un suo intervento per liberare l'Italia da gioco straniero. Il gioco diplomatico di Francia e Sardegna (alleati da due anni) per provocare la guerra contro l'Austria ha inizio.

Gennaio: A consolidamento dell'alleanza fra Napoleone III e Vittorio Emanuele II si celebra il matrimonio fra Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele, e il principe Gerolamo Bonaparte

23 aprile: L'Austria chiede al Piemonte di disarmarsi. Il Piemonte non accetta.

27-28 aprile: Le truppe di Napoleone III arrivano in Piemonte a sostegno del re sardo.

27-28 aprile: Massa e Carrara si sollevano e chiedono l'annessione al Piemonte

29 aprile: L'Austria invade il Piemonte

Maggio: Avvengono sollevazioni popolari in Toscana e nei ducati di Modena e Parma dove vengono cacciati i vari regnanti e sostituiti con governi provvisori che chiedono l'annessione al Piemonte.

22 maggio: Muore re Ferdinando II Due Sicilie. Gli succede il Figlio Francesco II. 4 giugno: Vittoria di Magenta. I franco- piemontesi battono gli austriaci che si ritirano.

8 giugno: Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrano vittoriosi a Milano

Giugno: Francesco II prova a sedare il malcontento nel suo regno attuando una politica liberale. Fra i primi atti del nuovo vi è l'eliminazione politica della vecchia classe dirigente ferdinandea: essa viene sostituita ovunque da personaggi di fede liberale. Nello stesso periodo rientrano in patria gran parte degli esuli che avevano lasciato le Due Sicilie dopo il 1848 per motivi politici, spesso andando ad occupare posizioni nel nuovo governo napoletano. Questo brusco cambio di regime è uno dei principali motivi dell'indebolimento del Regno delle Due Sicilie nei convulsi giorni del 1860: le nuove istituzioni governative si ritrovano in una situazione che richiederà una risolutezza che mancherà completamente in quei frangenti.

12-15 giugno: Anche la Romagna si solleva contro lo status quo e proclamano l'indipendenza dallo stato pontificio nonchè la richiesta di annessione al Piemonte 24 giugno: I Piemontesi battono gli austriaci nelle battaglie di Solferino e San Martino. Gli austriaci si ritirano nel quadrilatero lombardo.

ITALIA 11 luglio 1859 - Fonte Wikipedia

Luglio: In Francia infuriano molte polemiche per la guerra della Francia a fianco dei piemontesi. Napoleone III decide di concludere la pace con Francesco Giuseppe a Villafranca. Gli austriaci decidono di cedere la Lombardia alla Francia che la rigira poi alla Sardegna.

Agosto: Vittorio Emanuele accetta l'offerta dei francesi e annette la Lombardia al Piemonte. Cavour, primo ministro piemontese, non accettando la politica di Vittorio Emanuele si dimette. Inoltre Vittorio Emanuele prende tempo riguardo alla richiesta di annessione da parte di Toscana e dei due ducati.

ITALIA 8 dicembre 1859 - Fonte Wikipedia 8 dicembre: I governi provissori di Toscana , Modena, Parma e della Romagna papalina si riuniscono nelle Provincie Unite del Centro Italia.

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1860:

Febbraio-marzo: A Modena, Parma, Toscana e Romagna sono votati i plebisciti che chiedono l'annessione al Piemonte. Cavour torna 1 ministro in Piemonte e avvalla l'annessione dei territori nei quali si sono tenuti i plebisciti. Il regno di Sardegna si annette le Provincie Unite del Centro Italia ( Modena e Parma, Toscana e la Romagna papalina). Cavour rispetta gli accordi con la Francia e cede a essa la Savoia e Nizza. A questo punto fuori dai confini nazionali rimangono ancora il Regno borbonico, lo stato papalino e il Veneto in mano asburgica. Grazie all'intervento di Garibaldi è deciso di puntare sul regno borbonico.

Febbraio-marzo: Nei primi mesi del 1860 partono dall'Isola accorati appelli a Garibaldi affinché si metta alla testa di una nuova rivoluzione siciliana. Garibaldi dal canto suo risponde che sarebbe partito appena i siciliani avessero preso le armi. Con l'intento di provocare una rivolta generale quindi alcuni giovani nobili organizzano una sommossa armata per il giorno 4 aprile 1860, accumulando di nascosto armi in un vecchio deposito all'interno del convento della Gancia. ITALIA marzo 1860 - Fonte Wikipedia

4 aprile: La polizia borbonica, efficacemente guidata dal Maniscalco, viene a conoscenza della rivolta ed il giorno 4 aprile le Reali Truppe fanno irruzione nel convento della Gancia, sequestrando le armi ed arrestando i cospiratori. Quello stesso giorno (4 aprile) il Distretto di Palermo viene posto sotto assedio e i Consigli di Guerra del Real Esercito eseguono 13 fucilazioni tra i giovani cospiratori, contribuendo ad esasperare gli animi nella capitale siciliana. Garibaldi quindi, preceduto da Rosolino Pilo e supportato dagli esuli siciliani a Torino Francesco Crispi e Giuseppe La Farina decide di sbarcare in Sicilia per guidare l'insurrezione dell'isola, con l'ambigua copertura diplomatica e militare del governo sabaudo. La polizia borbonica anche in questo caso viene a sapere anticipatamente del progetto di Garibaldi, e subito si organizza un piano di pattugliamento delle coste siciliane da parte dell'Armata di Mare e dell'Esercito.

Aprile-maggio: Garibaldi organizza l'impresa rastrellando 1000 volontari, che riunitisi a Quarto salpano alla volta della Sicilia. L'impresa di Garibaldi passerà alla storia come l'impresa dei mille (i cosiddetti "garibaldini"). Il governo piemontese formalmente condanna la spedizione, ma segretamente l'appoggia.

Maggio: In modo del tutto fortunoso, le due navi piemontesi su cui sono imbarcati i Mille di Garibaldi, attraversano il tratto di costa presieduto dalla pirofregata Stromboli.

11 maggio 1860: I garibaldini arrivano a Marsala e di qua sbarcano iniziando la loro impresa. La nave Stromboli, che quel giorno ha dovuto fermarsi per alcune ore al porto di Trapani, arriva a Marsala solo a sbarco avvenuto, insieme alle navi Partenope e Capri, e non può fare altro che effettuare un tardivo quanto inefficace bombardamento. Il ritardo decisivo con cui viene aperto il fuoco contro i Mille è causato della presenza di navi inglesi nel porto siciliano, le quali rischiano di essere bersagliate dalle granate borboniche con gravissime conseguenze politiche. Nel frattempo l'ufficio telegrafico di Marsala ha spedito a Palermo la notizia dello sbarco, ed il giorno successivo il governo napoletano emette una nota ufficiale in cui si deplora duramente il governo di Torino per aver permesso un simile atto di pirateria.

Maggio: I garibaldini sconfiggono per la prima volta i borbonici a Catalafimi, sostenuti nella loro impresa dalla popolazione locale.

11-15 maggio: Francesco II reagisce facendo pressioni su alcuni celebri generali napoletani, tra cui l'esperto ex-primo ministro Carlo Filangieri, affinché vadano a dirigere le operazioni in Sicilia. Tuttavia nessuno accetta il gravoso compito, e Filangieri, in alternativa, propone come comandate in capo delle Reali Truppe in Sicilia il generale Ferdinando Lanza, suo vecchio commilitone. 15 maggio: Il generale Ferdinando Lanza s'insedia come comandante in capo delle truppe borboniche in Sicilia. Appena insediatosi Lanza apprende della ritirata di Landi a Calatafimi senza prendere nessun provvedimento atto a contrastare l'avanzata di Garibaldi, che può fare affidamento ora anche su migliaia di siciliani organizzati in bande armate. L'unica decisione presa da Lanza in questi giorni riguarda l'eliminazione dei posti di guardia a Palermo, rendendo così la città incontrollabile. Egli inoltre non compie nessuna azione offensiva all'interno dell'isola, nonostante le continue pressioni del re, convinto di dover aspettare Garibaldi a Palermo e vanificando così le lunghe marce di inseguimento della colonna "Von Mechel". A Napoli la fiducia in Lanza crolla repentinamente ma Francesco II può fare ben poco.

27 maggio: Garibaldi avanza a Palermo iniziando ad attaccare le truppe di Lanza.

27-30 maggio: Seguono 3 giorni di aspri combattimenti per le vie cittadine, in cui le truppe borboniche sono più volte sul punto di sopprimere le improvvisate difese rivoluzionarie. Ma proprio nel momento in cui i garibaldini sembrano essere sopraffatti, anche grazie all'ingresso in città della colonna "Von Mechel", Lanza decide di stipulare un armistizio che di fatto decreta la conquista di Palermo da parte degli insorti. Il principe Filangieri, capendo che la situazione sta precipitando, propone al giovane sovrano una soluzione diplomatica alla crisi: egli, facendosi portavoce delle intenzioni di Napoleone III, esorta caldamente Francesco II ad abbandonare la fallimentare linea politica austriaca e ad avvicinarsi alla causa francese (da sempre cara al principe di Satriano), concedendo la Costituzione ed occupando lo Stato Pontificio al posto delle truppe francesi: solo così la Francia può sostenere i diritti del suo regno in Italia, contrastando al contempo gli interessi inglesi nel Mediterraneo. Francesco II rifiuta decisamente questo piano, parendogli cosa indegna occupare i territori del papa, e si limita a promulgare una nuova Costituzione di tipo francese. L'atteggiamento di Francesco II causa le dimissioni del Filangieri, il quale si ritira a vita privata.

6 giugno: I garibaldini terminano l'occupazione di Palermo e instaurano un governo provvisorio guidato da Crispi.

Luglio: Le truppe di Francesco II provano a bloccare l'avanzata garibaldina a Milazzo, ma vengono sconfitti e decidono di abbandonare la Sicilia. Garibaldi ha finalmente terminato di prendere la Sicilia.

- L'impresa di Garibaldi stupisce i contemporanei per le capacità di comando dimostrate dal condottiero nizzardo e dai suoi ufficiali e per la rapidità con cui i Mille riescono a conquistare il regno, nonostante l'iniziale disparità delle forze in campo.

ITALIA luglio 1860 - Fonte Wikipedia Agosto: Dopo la decisiva occupazione della Sicilia, nel reame scoppiano insurrezioni ovunque guidate dai numerosi liberali di nuova e vecchia data (coordinati da Silvio Spaventa) che, non soddisfatti dagli ordinamenti costituzionali concessi dal governo borbonico, si schierano a favore dell'unificazione. Il movimento unitario nelle Due Sicilie pesca così a piene mani nella borghesia meridionale: l'apporto di questa classe sociale è importantissimo in quel momento. Contemporaneamente a sostenere l'impresa garibaldina, arriva l'importante supporto delle masse popolari, che spinte dalla promessa di Garibaldi di una riforma agraria al termine della spedizione, sostengono a piene mani la sua impresa. Per il popolo del sud Italia l'impresa garibaldina significa una grande speranza di un futuro migliore e più giusto. Dopo un primo momento di titubanza anche la nobiltà borbonica decide di sostenere i garibaldini, capendo bene che sostenendo il cambio di monarchia, essi potranno in seguito al termine dell'impresa continuare a godere dei loro privilegi. Ciò li porta dare sostegno sia economico che di armi alle truppe garibaldine. 16 agosto: Insurrezione della provincia di Basilicata, iniziata Corleto Perticara.

18 agosto: Liberazione di Potenza dai borbonici e successiva proclamazione di un governo provvisorio in nome di Garibaldi e Vittorio Emanuele.

21 agosto: Insurrezione di Altamura in Puglia contro i borbonici. ITALIA agosto 1860. (Fonte Wikipedia)

Agosto: Francesco II lascia Napoli tra lo stupore generale e si rifugia a Gaeta.

24 agosto: Insurrezione a Cosenza contro i borbonici.

26 agosto insurrezione a Catanzaro contro i borbonici.

31 agosto: cacciata dei soldati bavaresi da Benevento (enclave politica dello stato pontificio) Agosto: Garibaldi dopo la conquista della Sicilia, procede nella risalita della penisola fino a Napoli per espugnare il resto del territorio. Garibaldi sbarca in Calabria con le sue truppe anche grazie al sostegno inglese. In questo contesto Garibaldi sconfigge in successive battaglie, l’esercito borbonico, e vede ingrossarsi man mano le fila delle sue truppe di tantissimi nuovi giovani volontari di estrazione sia popolare che nobiliare. Inoltre mano a mano che l'impresa garibaldina risale la penisola si formano comitati di cittadini che cacciano i governanti borbonici locali e chiedono a gran voce l'unificazione al Piemonte. Inoltre mano a mano che l'impresa garibaldina risale la penisola in Abruzzo, come nel resto delle regioni del Regno delle due Sicilie, si formano comitati di cittadini favorevoli a Garibaldi e a Vittorio Emanuele; questi comitati guidano piccole rivolte popolari contro i vari governi locali favorevoli ai Borbone. Esempi in tal senso sono i casi di Chieti e l’Aquila, dove la gente ribellatasi e cacciati i governi locali borbonici chiede a gran voce l’annessione al Regno piemontese, ma di questi casi ve ne sono molti altri. ITALIA 2 settembre 1860. (Fonte Wikipedia)

2 settembre: Pontecorvo è annessa al Regno di Sardegna

2 settembre: L'Abruzzo si ribella ai borbonici, ma la rivolta qui si rivela a macchia di leopardo. Infatti mentre nelle province di Chieti e L'Aquila gli abitanti cacciano i Borbone insediando governi cittadini che chiedono l'annessione al regno sardo, nella zona della Marsica avviene l'opposto. Qui infatti è forte il contrasto fra borbonici e fautori dell'unità al regno piemontese, e ciò anche per la vicinanza allo Stato della Chiesa, sostenitore della causa dei Borbone. Ciò porta i papalini a fomentare contro i sostenitori dei piemontesi, rivolte popolari nella Marsica come accade alle falde della Maiella e nella Valle Roveto, dove ci sono scontri fra le truppe garibaldine e i sostenitori di Francesco II.

ITALIA 3 settembre 1860 - Fonte Wikipedia

3 settembre: Benevento è annessa al Regno di Sardegna ITALIA 7 settembre 1860 - Fonte Wikipedia

7 settembre: Garibaldi arriva trionfante a Napoli. 9 settembre: In Abruzzo si forma il primo governo progaribaldino. ITALIA 16 settembre 1860 - Fonte Wikipedia

18 settembre: battaglia di Castelfidardo: le truppe piemontesi decise a non subire il gioco garibaldino decidono di andargli incontro e con la battaglia di Castelfidardo sconfiggono l'esercito papalino e si annettono Umbria e Marche.

Settembre: Francesco II organizza l'ultimo disperato tentativo di fermare Garibaldi e riprendersi il regno. 1 ottobre: Garibaldi sconfigge definitivamente i borbonici sul Volturno.

ITALIA 21 ottobre 1860. (Fonte Wikipedia)

Ottobre: si tengono nel sud Italia i vari plebisciti a favore dell'unificazione nazionale il cui voto risulta totalmente favorevole all'unificazione.

26 ottobre: Garibaldi incontra a Teano Vittorio Emanuele II che annette al regno piemontese il regno delle Due Sicilie. 13 novembre: l'esercito sardo pone d'assedio le ultime roccaforti borboniche ossia Gaeta (dove si trova Francesco II) e Civitella del Tronto in Abruzzo.

Novembre 1860- Febbraio 1861: l'esercito e la marina sardi bombardano a ripetizione Gaeta. Stessa situazione si ha a Civitella del Tronto.

7 dicembre: Pio IX abbandona Pontecorvo che viene annessa al Regno di Sardegna.

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1861: 13 febbraio: Francesco II si arrende ai Sardi che conquistano Gaeta. Il re napoletano ripara a Roma.

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Trasacco nel nuovo regno d'Italia

1861-78

ITALIA 17 marzo 1861 - Fonte Wikipedia

17 marzo: Vittorio Emanuele II diventa il primo re d'Italia. Torino diventa la capitale del nuovo regno d'Italia. VITTORIO EMANUELE II 1 RE D'ITALIA (fonte Wikipedia)

20 marzo: cade anche la fortezza di Civitella del Tronto. Il regno delle Due Sicilie cessa di esistere.

1861: Dopo l'unità italiana la rappresentazione geografico-amministrativo dell'Abruzzo non subisce variazioni: ovvero ogni provincia, retta da un prefetto, rimane divisa in circondari e comuni 1861: il governo del nuovo stato italiano interviene in Abruzzo e nella Marsica per soffocare le ultime sacche di resistenza in favore del regime borbonico.

- L'intervento dell'esercito non si finalizza solo per il soffocamento degli ultimi borbonici, ma anche e soprattutto per abbattere il brigantaggio divenuto in certi luoghi una vera piaga sociale. Tra questi luoghi vi è la Marsica dove il fenomeno è consistente e anche in aumento.

- Lo Stato italiano per sconfiggere il brigantaggio nel Sud Italia interviene mandando l'esercito.

- La piaga del brigantaggio è talmente forte in molte parti d'Italia che porta ad avere in certe zone, un vero e proprio fenomeno di asservilismo locale alle bande criminali.

1861: Nella Marsica l'impegno dell'esercito e polizia locale contro gli ultimi borbonici e il brigantaggio è massimo e porta frutti.

Nella Marsica dopo l'Unità si verifica un episodio importante. Ovvero nell'area fra Carsoli e Tagliacozzo, precisamente nella Valle di Luppa, il generale catalano Josè Bories ex alleato del brigante lucano Carmine Crocco, cerca di passare con i suoi 11 soldati per incontrare Francesco II e informarlo della rottura dell'alleanza con la banda di Crocco.

Il fatto è che il passaggio dei soldati di Francesco II nella località viene scoperto grazie al tradimento della loro guida, che è di Sante Marie. Questa guida avvisa i soldati della Guardia Nazionale del passaggio di queste persone.

La Guardia Nazionale arresta i soldati e li fucila presso Tagliacozzo.

1861: Civitella Roveto si distacca dal mandamento di Avezzano e diventa essa stessa capoluogo di mandamento fino all'abolizione delle sottoprefetture.

- In questo momento il mandamento di Civitella Roveto conta 13998 abitanti.

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1862: Continuano i lavori di prosciugamento del lago del Fucino.

- Il banchiere Torlonia è continuamente sul posto per verificare lo stato dei lavori 1862: Ad Avezzano si ha lo spostamento della sede del tribunale, dal castello Orsini all'ex convento di San Francesco. Negli anni successivi il tribunale verrà spostato nuovamente presso Palazzo Orlandi.

1862: Nonostante diversi interventi delle forze di polizia continuano gli episodi legati al brigantaggio nella Marsica.

- La banda del brigante Chiavone saccheggia Luco dei Marsi. Una piccola guarnigione militare di Trasacco interviene e mette in fuga i briganti.

1862: Secondo la relazione del dott Giuseppe Cuciz a Trasacco vivono 800 persone. Tuttavia da un manoscritto si cui ignoriamo l'autore a Trasacco vivrebero 1412 persone.

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1864-66: Gli abitanti di Luco protestano contro l'opera di Torlonia in quanto contrari al prosciugamento del lago.

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1865-70: Nella Marsica si trasferiscono molte persone che da lavoratori divengono cittadini residenti, specialmente nei paesi rivieraschi come Luco e Avezzano. 1865-70: Avezzano vede in questo periodo l'aumento della sua popolazione residente e inizia a ristrutturarsi per una maggiore accoglienza. Contemporaneamente con la crescita della popolazione si ha un aumento d'importanza della cittadina.

- Torlonia fa di Avezzano il centro dei suoi interessi nella Marsica

1865-70: Durante i lavori di costruzione dell'emissario Torlonia si verificano diversi crolli all'interno del monte di Avezzano

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1867: Grazie ai lavori di prosciugamento del Fucino, sono in molti ad andare a vivere nei piccoli paesi rivierasti. Ciò moltiplica gli abitanti di questi villaggi

1867: Secondo il Di Pietro vivrebbero a Trasacco 1505 abitanti.

1867: A Collelongo si contano 2057 persone, a Villavallelonga ne vivono 1856, mentre a Luco ne sono presente 3129

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1875-1915: Come tutti i paesi rivieraschi Trasacco vive un boom di nuovi abitanti, ma l'opera di prosciugamento non si accompagna a un grande sviluppo economico.

1875-1915: Nonostante la presenza dei fertilissimi terreni del Fucino, le condizioni di vita, non sono della migliori. Torlonia invece ottiene di trasformare questo enorme territorio prosciugato dalle acque in una sorta di feudo personale, di cui viene anche nominato principe, da cui ricava enormi guadagni

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1876: Fine dei lavori di prosciugamento del Lago Fucino

- La Marsica cambia volto. Inizia una nuova fase storica

- Liberata l'area dalle acque del Fucino, la piana che ne viene fuori è una fertile superficie destinata a coltivazioni agricole.

1876: Il banchiere Torlonia viene nominato Principe del Fucino dal Re d'Italia Vittorio Emanuele II, per l'opera di prosciugamento del Fucino.

- Con il suddetto titolo Torlonia e i di lui eredi divengono assegnatari per 99 anni delle terre del vecchio lago. ______

Trasacco sotto Umberto I

1878-1900

1878: Muore Vittorio Emanuele II. Gli succede il figlio Umberto I

Re Umberto I nel 1878. (Fonte Wikipedia) ______

1881: Gli abitanti di Trasacco ammontano a 1859

1881: Gli effetti economici del prosciugamento del Fucino non sono ancora visibili

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1889: La situazione economica generale dei paesi fucensi è ancora stagnante

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1890-1910: A fianco allo sviluppo delle attività agricole nel Fucino, nonostante il grave stato economico delle genti marsicane vengono via via realizzate importanti opere. Tra queste ricordiamo la realizzazione della ferrovia Roma - Avezzano (1902), la nascita dello Zuccherificio vicino Avezzano ecc.

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1891-99: Molte persone delle zone fucensi iniziano ad emigrare verso paesi più ricchi come USA, Canada ecc.

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______Trasacco nel primo novecento

1900-15

1900: Muore ucciso Umberto I. Gli succede il figlio Vittorio Emanuele III

Re Vittorio Emanuele III nel 1900. (Immagine da Wikipedia)

______1900-15: A inizio novecento iniziano a sentirsi i primi effetti economici positivi del prosciugamento del Fucino. Tuttavia la forte scarsità di lavoro, induce moltissime persone a tentare la fortuna di una vita migliore attraverso la via dell'emigrazione incrementando un fenomeno migratorio nazionale che trova il suo culmine intorno al 1915.

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1901: Gli abitanti di Trasacco salgono a 3016

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1902-10: Prosegue nonostante un primo inizio di decollo industriale dell'area fucense, l'emigrazione della gente verso altre nazioni.

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1905: Trasacco a inizio ‘900 Immagine di Trasacco a inizio XX secolo (fotogramma dal video di Youtube “Trasacco Cummemm”).

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1911: Gli abitanti di Trasacco salgono ancora arrivando a 3772 unità.

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Trasacco nei giorni bui

1915-45

1915: Gravissimo terremoto nella Marsica. - L'intero territorio marso risulta gravemente danneggiato dal punto di vista strutturale e gravemente ferito nell'ambito delle vite umane. Nella totalità delle genti marse muoiono circa 30.000 persone.

- Nel grave episodio del terremoto a Trasacco si contano 26 morti e 117 feriti. Il paese riporta danni materiali enormi.

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1915-18: 1 GUERRA MONDIALE.

- Molti giovani marsicani, scampati al terremoto, nonostante la possilità di evitare la guerra a causa del grave sisma nella loro terra, partono per il fronte. Dal fronte solo in pochi riusciranno a ritornare.

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1918-19: Nelle zone marse s'insinua un potente morbo denominato la "Spagnola" che all'interno di un territorio fortemente deteriorato riesce ad attecchire con facilità riuscendo a mietere moltissime vittime nei vari paesi del Fucino.

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1920: L'economia della Marsica fatica a risollevarsi. ______

1921: Nonostante il grave sisma del 1915 la popolazione di Trasacco cresce arrivando a 4172 unità

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1922: Avvento del fascismo.

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1925-35: Il paese di Trasacco viene parzialmente ricostruito.

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1931: Il paese di Trasacco raggiunge le 4612 unità

1931-36: Sotto il Fascismo la vita nella Marsica risulta abbastanza tranquilla. La ricostruzione in molti casi non è ancora finita, ma anzi procede lentamente e molte persone si trovano a vivere nelle baracche antisismiche. Tuttavia nonostante tutto la vita procede serena.

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1939-45: 2 GUERRA MONDIALE

______1940: L'Italia entra in guerra a fianco della Germania.

1940: La popolazione di Trasacco raggiunge le 5000 unità circa.

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1943: Il regime fascista dopo aver perso la guerra, decade dal governo italiano

1943: Lo stesso regime monarchico decade fuggendo.

- L'Italia è temporaneamente preda dell'anarchia

1943: La Germania invade l'Italia.

1943: Si crea CLN, il comitato di liberazione nazionale, formato dai principali partiti.

INIZIA L'ANTIFASCISMO

1943: Gli alleati già da qualche tempo presenti sul suolo italiano risalgono fino a metà paese assestandosi sulla linea Gustav.

1943: I tedeschi resistono ad oltranza all'avanzare antifascista e alleato.

1943: L'Inverno del 43 è durissimo. Nella Marsica oltre al grave freddo, la popolazione è sottoposta ad un rigido regime di polizia

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1944: Tra alleati con gli antifascisti e i tedeschi è in corso un duro confronto militare, che porta molti morti su entrambi gli schieramenti.

- La Marsica che si trova sulla linea Gustav e che ospita il comando tedesco per il Sud Italia sono mesi durissimi con razionamenti continui di cibo per favorire gli antifascisti e la paura della gente per rappresaglie o ruberie di bestie e uomini. Poi ci sono i bombardamenti che qua e la fanno molti vittime.

Maggio: I tedeschi compiono diverse rappresaglie contro la popolazione inerme per combattere gli antifascisti.

11 giugno 44: La Marsica è liberata dai tedeschi

1945: Fine della guerra.

- Per i Marsicani inizia un lungo lavoro di ricostruzione materiale ed emotiva.

______Trasacco durante la ricostruzione e le lotte contadine

1945-55

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1945-51: Questo periodo è caratterizzato da numerose proteste contadine contro Torlonia, ancora possidente di tutte le terre fucensi.

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1946: La Repubblica vince il referendum. De Nicola capo provvisorio dello Stato italiano. De Gasperi guida la ricostruzione in questo arduo momento

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1947: Nella Marsica è avviata la ricostruzione materiale e sociale della comunità marsicana, duramente provata dall'esperienza della guerra.

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1948: Nella popolazione marsicana e quindi anche a Trasacco si rinnovano le proteste contro il regime dei Torlonia per le terre del Fucino. 1948: La gente marsicana vuole il controllo sulle terre fucensi. Torlonia non vuole cedere e cerca in vari modi di ostacolare il processo popolare.

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1949: Nella Marsica si scatenano varie proteste e scioperi contro Torlonia

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1950: Riprende nella Marsica il processo migratorio di molti giovani verso paesi stranieri

1950: Il punto più alto della protesta popolare contro Torlonia lo si raggiunge durante il cosidetto "sciopero rovescio".

1950: Eccidio di Celano. Muoiono 2 persone durante una manifestazione popolare contro i Torlonia.

1950: Lo stato per porre fine alle proteste vara la riforma agraria

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1951: I Torlonia sono espropriati delle terre fucensi che giungono in gestione ai contadini.

1951: A Trasacco si raggiungono le 5718 unità di persone residenti. ______

Trasacco tra gli anni 60 e 70

1960-80

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1960-70: La Marsica vive un boom economico, che la porta ad un forte miglioramento sociale.

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1961: La popolazione residente cala a 5600 persone

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1962-66: Si realizza nel Fucino la stazione geospaziale di Telespazio.

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1968-84: Realizzazione delle autostrade A24 e A25. La prima collega Roma con L'Aquila, e la seconda parte da una diramazione della A24 vicino Avezzano e arriva fino a Pescara.

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1970-85: Trasacco come molti paesi della Marsica, vive uno spopolamento dovuto ad un fenomeno migratorio, che vede molte persone andare via dai piccoli centri e spostarsi verso le grandi città.

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1971: La popolazione trasaccana cala a 5300 persone.

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Trasacco negli anni 80 e 90

1981-2001

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1981: La popolazione trasaccana risale a 5590 unità

1981-89: Nella Marsica si vanno installando diverse società importanti. Allo stesso tempo si registra la nascita di diverse società locali che portano lavoro e crescita.

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1991: I Trasaccani diventano 5950 circa

1991-99: Nella Marsica prosegue la crescita industriale ed economica. Aumenta l'occupazione. ______

Trasacco nel nuovo secolo

2001-attuale

2001: La popolazione di Trasacco si stabilizza intorno ai 6000 abitanti

2001-09: L'economia marsicana subisce un arresto e si stagna. Cala l'occupazione

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2009: Grave terremoto all'Aquila che però non viene ad interessare se non marginalmente la Marsica

2009: La crisi economica mondiale raggiunge l'Italia e la Marsica

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2011: Nonostante la crisi economica, la popolazione di Trasacco cresce fino a 6100 abitanti

2011-16: La crisi economica colpisce duramente la Marsica, dove si registra la chiusura di molte aziende con oltre 30 anni di vita. Cresce la disoccupazione. Molti giovani emigrano in altre città e paesi del Nord Europa specialmente l'Inghilterra.

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2012: Oggi l'economia di Trasacco è basata sull'agricoltura, in particolare sulla coltivazione di ortaggi. Essa ha raggiunto un alto livello produttivo e tecnologico. Sviluppata è anche l'occupazione operaia e impiegatizia. Limitata è l'iniziativa imprenditoriale, se non al livello familiare, orientata prettamente alla lavorazione e commercializzazione degli ortaggi.

- Purtroppo la grave crisi di questi anni riduce molto il tessuto produttivo di un'area quella fucense ad alta vocazione agricola.

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