Aggiornamento PIANO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO VALCHIAVENNA

Giancarlo Moretti Laura Fusetti Luca Ripoldi Gabriella Rossi Paolo Sartori

PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro

Indice

A. Introduzione all’aggiornamento del Piano.

B. Profilo della Val : inquadramento generale.

C. Il PSSE per Assi, Obiettivi e Progetti.

D. Allegato Statistico

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Aggiornamento

PIANO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO

VALCHIAVENNA

“Introduzione”

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Introduzione all’aggiornamento del Piano.

1. Le Comunità Montane e il Piano di Sviluppo Socio-Economico. Le Comunità Montane: Un lungo percorso per il Governo del Territorio. L’ultima Legge Regionale, un punto fermo in un territorio incerto. L’unione dei Comuni. Il Piano di Sviluppo Socio-Economico.

2. Un PSSE proiettato nel futuro: una prospettiva di 10 anni aggiornata con i piani triennali. Una premessa. L’aggiornamento del PSSE. La metodologia adottata. La valutazione del PSSE precedente. La documentazione statistica e i progetti della Comunità Montana in atto. L’apporto dei Comuni e delle Associazioni della realtà di Valle. Il modello di gestione della Comunità Montana. Il profilo della Valchiavenna: Inquadramento.

3. L’aggiornamento del PSSE. Orientamenti per il 2009-2018. La Grande Area. Obiettivi: Qualità, Innovazione e Internazionalizzazione. Le risorse per il futuro: I 5 assi del PSSE. Le priorità territoriali e settoriali. Un Piano di Sviluppo Socio-Economico articolato in 5 aree territoriali.

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Introduzione all’Aggiornamento del PSSE

Le Comunità Montane e il Piano di Sviluppo Socio Economico.

Le Comunità Montane: un lungo percorso per il governo del territorio montano.

Le Comunità Montane nascono nel 1971 (Legge 1102/1971. Nuove norme per lo sviluppo della montagna), per favorire la partecipazione della popolazione al fine di predisporre e attuare programmi di sviluppo e piani territoriali per una politica generale di riequilibrio economico e sociale.

Più in particolare le finalità della legge prevedono: - l’eliminazione degli squilibri di natura sociale ed economica tra le zone di montagna ed il resto del territorio; - la difesa del suolo e la protezione della natura mediante interventi in grado di: • dotare i territori montani delle infrastrutture e dei servizi civili idonei; • sostenere iniziative di natura economica idonee alla valorizzazione di ogni tipo di risorsa; • fornire alle popolazioni montane, riconoscendo alle stesse la funzione di presidio del territorio, strumenti necessari ed idonei a compensare le condizioni di disagio derivanti dall’ambiente montano; • favorire la preparazione culturale e professionale delle popolazioni montane;

La realizzazione di questi interventi sono affidati ai piani di sviluppo che le Comunità Montane devono redigere coordinandosi con i Piani Regionali di Sviluppo.

La Comunità Montana nell’espletamento dei propri fini istituzionali: - predispone, coordina e attua programmi di intervento, può delegare ad altri enti le realizzazioni attinenti alle loro specifiche funzioni - può assumere funzioni proprie degli enti che la costituiscono quando sia dagli stessi delegata a svolgerle.

Nel corso degli anni la Regione Lombardia, a cui sono state demandate le funzioni normative e organizzative sulle Comunità Montana, ha elaborato proprie leggi e propri programmi di intervento per lo sviluppo della montagna.

L’ultima legge regionale: un punto fermo in un futuro incerto

La Regione Lombardia, in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge Finanziaria Statale per l’anno 2008 che prevedeva drastici interventi di riduzione dei costi e di riorganizzazione delle Comunità Montane, ha approvato una propria legge di Riordino delle Comunità Montane (L.r. n.19/2008).

La legge, in particolare, chiarisce che le Comunità Montane: - Associano i comuni montani e concorrono alla realizzazione delle politiche regionali di tutela e valorizzazione del territorio montano - Hanno il compito di conseguire l’ottimizzazione dei livelli di governo anche con il superamento della frammentazione, assicurando l’efficienza, la continuità dei servizi, l’efficacia delle politiche locali, la razionalizzazione e la semplificazione.

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- La Regione individua la comunità montana come destinataria di funzioni e servizi il cui ottimale espletamento sia connesso alla dimensione territoriale della medesima.

La Legge individua come strumenti di programmazione delle Comunità Montane il Piano pluriennale di sviluppo socio economico , di durata decennale, e il Piano pluriennale di opere e interventi (durata triennale.) Per ogni area tematica il PSSE, in coerenza con la programmazione regionale, definisce gli obiettivi da perseguire e le priorità di intervento, contiene inoltre le indicazioni urbanistiche con le quali concorre alla predisposizione del piano territoriale di coordinamento provinciale.

I Comuni concorrono alla formazione degli strumenti di programmazione della Comunità Montana adeguando o coordinando i propri piani di intervento.

Le Unioni dei Comuni

La nuova legge regionale prevede la costituzione di Unioni di Comuni per la gestione associata di funzioni comunali.

La legge precisa che l’ambito territoriale di riferimento è la zona omogenea per i comuni della comunità montana e che i comuni possono gestire in modo associato le funzioni e la gestione dei servizi fra: a. unioni di comuni lombardi b. comunità montane c. altre forme associative.

Le unioni dei comuni possono gestire per tutti i comuni che le compongono almeno tre tipologie di servizi: a. sistemi informativi b. ufficio tecnico c. gestione economico-finanziaria d. gestione tributi e. urbanistica e gestione e tutela del territorio f. organizzazione del personale g. polizia locale h. servizi socio-assistenziali.

Le Comunità Montane nel corso della loro ormai lunga esperienza hanno acquisito non solo una conoscenza profonda della realtà e delle dinamiche presenti nel territorio di riferimento, ma hanno saputo definire obiettivi, strategie e realizzare progetti e interventi sia con le modeste risorse proprie sia, soprattutto, con la mobilitazione di risorse e di collaborazioni esterne.

Il Piano di Sviluppo Socio Economico

Il Piano di Sviluppo Socio Economico è lo strumento di governo della situazione esistente e della previsione del futuro di ogni Comunità Montana e, in tale documento, articolato nei piani triennali e integrato da Documenti programmatori di origine sia interna alla Comunità Montana sia esterna, da parte della Regione Lombardia e degli altri livelli di governo, sono specificati: a. lo sviluppo socio economico integrato b. il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle popolazioni montane

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c. la gestione compatibile dell’ambiente e del territorio, con la relativa dotazione di infrastrutture e di servizi tecnologici d. la gestione associata, delegata e per conto dei comuni, e in collaborazione con gli enti titolari di funzioni specifiche (sanità, scuola, …) la vasta gamma di servizi alla comunità e alla persona.

L’esperienza ed i risultati ottenuti confermano l’opportunità che le Comunità Montane mantengano e consolidino le loro competenze anche di gestione associata dei servizi previsti per le Unioni di Comuni.

Un PSSE proiettato nel futuro: una prospettiva di 10 anni, aggiornata con i Piani Triennali

Una premessa: l’aggiornamento del PSSE

Il Documento che viene presentato rappresenta un Aggiornamento del Piano di Sviluppo Socio Economico della Comunità Montana operativo dal 1998.

Pertanto si è proceduto in una triplice direzione:

- aggiornamento della situazione e delle tendenze intervenute, in atto o previsto in ambito ambientale, demografico, sociale ed economico, che trova riscontro nel "Profilo della Val Chiavenna”

- analisi e valutazione sullo stato di avanzamento delle strategie, degli obiettivi e dei progetti previsti dal PSSE del 1998

- redazione del Documento di Aggiornamento

La metodologia adottata

Il Documento del PSSE è stato proposto seguendo un lungo percorso, articolato in tre fasi:

Le indicazioni e la collaborazione della Comunità Montana

Nelle varie fasi di predisposizione del Documento di Piano si è potuto contare sull’apporto di osservazioni e proposte, di documentazione e di informazione da parte della Comunità Montana , in particolare:

- le indicazioni del Direttivo e, specificamente, della Presidente e degli Assessori secondo le loro specifiche competenze

- le osservazioni dei Sindaci alla presentazione del Programma di lavoro del 23 giugno 2008 - la collaborazione della Segreteria e dei funzionari della Comunità Montana, responsabili e collaboratori dei servizi in termini di documentazione e di informazioni sull’attività svolta, in atto e programmata sui più rilevanti elementi di positività o di criticità.

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La valutazione del PSSE precedente

Il Documento presentato è inteso come Aggiornamento del Piano di Sviluppo Socio Economico in atto, approvato dall’Assemblea della Comunità Montana il 19.12.1997 e dalla Provincia di Sondrio il 27.7.1998.

Il Piano era articolato in 7 Progetti strategici:

1. Tutelare e valorizzare le risorse naturali e ambientali 2. Ottimizzare le risorse umane e governare l’occupazione 3. Costruire un’economia integrata 4. Integrare la Valchiavenna con le realtà esterne 5. Vivere in Valchiavenna con servizi di qualità 6. Sviluppare la mobilità e le comunicazioni 7. Raccordare la Pubblica Amministrazione e ordinamento locale allo sviluppo della Valle.

Negli anni intercorsi i Documenti di Programmazione Triennale hanno fatto costante riferimento ai Progetti del PSSE ed è stato così possibile seguirne l’attuazione, anche se, come sintetizza la Tabella, diversi Obiettivi sono stati perseguiti ma non raggiunti in particolare, come prevedibile, quelli relativi alle grande viabilità , quali il Traforo della Mesolcina e il Traforo sommitale dello Spluga.

Nella stesura dell’Aggiornamento sono stati mantenuti i precedenti obiettivi e progetti di carattere generale inquadrati, tuttavia con una diversa chiave di lettura basata sulla strategia di Grande Area, su Obiettivi più precisi di qualità innovazione e internazionalizzazione, sull’articolazione in 5 Assi basati sulla valorizzazione delle risorse locali e sulla indicazione di priorità per Area territoriale e per settore tematico.

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Scheda/ Progetto Obiettivi Operazioni Strumenti/soggetti Sottoprogetti

Scheda 1 Progetto1 Interventi sulla risorsa acqua. * Risorse storico-culturali. Particolare Piano Cave definire i beni e valutare un attenzione al Lago di PPT Tutelare e valorizzare " sistema culturale di valle Mezzola, al , PTCP le risorse naturali e incentrato su Palazzo Torre di Signame, PIF Vertemate. ambientali Tempietto San Fedelino Scheda 2 Progetto 2 * Formazione Continua e avanzata . Costituzione di una formazione aperta a distanza, sportello al cittadino e Rete Opportunità di civica. crescita e di lavoro, Ufficio di Progetto * Occupazione. Espansione e Ottimizzare le risorse ottimizzando le " Accordi di Programma rilocalizzazione delle imprese, umane e governare risorse umane della Cooperative e imprese. creazione di nuovi posti di l'occupazione Valle. lavoro. Patto territoriale d'area. Tavolo permanente dell'occupazione *Giovani: Formazione e lavoro Consolidare la Scheda3 Progetto 3 Stipula di un Patto struttura economica d'area. Ufficio di Piano attraverso un Ampliamento della Associazioni, Imprese, sistema di valle, Costruire funzione del consorzi, X governando un un'economia "centro di Valle", Programma "lavori processo di sviluppo rivalorizzazione socialmente utili. integrata diffuso e dei prodotti tipici. differenziato. Scheda 4 Progetto 4 Creare occasioni tipo: Borse di studio, Ufficio di Piano esperienze Associazioni, Imprese, Integrare la all'estero, scambi " consorzi, X Valchiavenna con le nella produzione e imprenditori, realtà esterne nel mercato con cooperative. realtà esterne Sportello per le Scheda 5 Progetto 5 Servizi alla Ufficio di Piano emergenze sociali, Comunità, acqua Associazioni, Imprese, difesa e rifiuti ecc..,servizi consorzi, Vivere in salvaguardia X alla persona sanitari imprenditori, cooperative Valchiavenna con dell'Ospedale e socio assistenziali, di solidarietà e Civile di servizi di qualità servizi alle imprese. volontariato. Chiavenna. Scheda 6 Progetto 6 *Viabilità: porre rimedio ai problemi esistenti, ripensamento globale del sistema viabilistico, nuovo sistema di governo del Azienda stradale dello traffico. Importanza di: stato, Ufficio di Progetto, *Trasporti nuovi raccordi con Sviluppare la Viabilità, Trasporti e X istituzioni, conferenze di il Lario e Svizzera. mobilità e le Comunicazioni. servizio, associazioni, Possibile creazione di una consorzi ecc. comunicazioni Conferenza dei trasporti di Valle. *Comunicazioni: Espandere il sistema bibliotecario, rete informatica di Valle. Progetto7 Raccordare la Affermare la logica Utilizzare le pubblica della collaborazione conferenze dei amministrazione e e della servizi, gli accordi x X l'ordinamento locale concertazione tra di programma, i enti. protocolli di intesa. allo sviluppo della valle

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La documentazione statistica e i Progetti della Comunità Montana in atto

Per la predisposizione del Documento si è proceduto:

- documentazione statistica: ricerca delle fonti di informazione, raccolta, aggiornamento ed elaborazione dei dati di carattere demografico, economico e sociale, con alcune difficoltà di confronto stante la diversa metodologia utilizzata dall’ISTAT nei Censimenti dell’Agricoltura del 2000, della popolazione e delle attività economiche del 2001 e dell’aggiornamento di tali informazioni

- ricerca e censimento delle informazioni non statistiche relative all’ambiente, all’agricoltura (es. il censimento regionale sugli alpeggi), al turismo, ai servizi sociali ed allo sport

- raccolta, analisi e valutazione di un’ampia documentazione di Progetti in atto o previsti in sede di Comunità Montana, quali: - il Piano Triennale di interventi della Comunità Montana - il Grande Progetto di Montagna - il Sistema Turistico della Valchiavenna - i Progetti del Commercio - il Progetto Manumont - il Progetto di Sistema Culturale - la Certificazione EMAS - Piano di Indirizzo Forestale - il Piano di Zona dei servizi socio assistenziali.

Nella stesura del Documento di Aggiornamento è stata posta particolare attenzione a tale documentazione, riprendendo e sottolineando spesso la condivisione di obiettivi e progetti, altre volte sottolineando l’opportunità di integrazione o di una più articolata presenza sul territorio.

Il Documento, come prevede la normativa, ha fatto costante riferimento al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Sondrio, recentemente approvato, verificandone coerenza e sintonia con le più importanti scelte.

L’apporto dei Comuni e delle Associazioni rappresentative della realtà di Valle.

L’aggiornamento del PSSE è stato facilitato dalla collaborazione dell’articolata realtà istituzionale e associativa della Valle.

Anzitutto è risultata indispensabile la collaborazione di tutti i Comuni di Valle che, con modalità di incontro diverso, negli incontri promossi hanno inquadrato opportunità e criticità sia della specifica realtà locale sia della Val Chiavenna in un contesto più ampio. Particolare attenzione è stata data ai Progetti delle singole Amministrazioni, soprattutto a quelli che possono avere una valenza sovra comunale.

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Analoga disponibilità è stata garantita agli estensori dell’Aggiornamento del PSSE con incontri, per i quali è sempre stata data comunicazione anche ai Comuni:

- sul sistema scolastico, con dirigenti e docenti

- con il sistema culturale, con i responsabili dei tre servizi della Comunità Montana, (musei, biblioteche e archivi), con gli assessori alla cultura dei Comuni di Valle, con le associazioni culturali, con la parrocchia di Chiavenna, con studiosi e animatori culturali

- con le associazioni e con gli operatori del settore agricolo

- con gli operatori del settore turistico, in particolare con il Consorzio di Promozione Turistica e con le associazioni di promozione turistica

- con i rappresentanti di associazioni di categoria e con operatori economici industriali, in particolare con il Consorzio dell’Area Industriale di , con operatori , con gli artigiani, i commercianti, i sindacati dei lavoratori e dei frontalieri.

Gli incontri programmati in sede di Comunità Montana hanno registrato una partecipazione diversa come numero di presenze ma con un comune atteggiamento di collaborazione puntuale e attenta, di estrema utilità per approfondire la conoscenza della situazione, delle prospettive sperate o temute e delle proposte al PSSE.

Il modello di gestione della Comunità Montana

Per comprendere meglio la fattibilità del PSSE nel suo percorso futuro è stata posta particolare attenzione a quello che è stato indicato come un “modello” di programmazione, gestione e di relazioni della Comunità Montana.

Grazie alla documentazione fornita dalla Segreteria della Comunità Montana è stato possibile costruire questo quadro di sintesi che chiarisce le modalità di gestione delle funzioni svolte:

Funzioni proprie 2 Funzioni trasferite e/o delegate dalla Regione 19 Esercizio Funzioni associate 17 servizi A. Servizi Amministrativi e Tecnici B. Servizi culturali C. Ambiente – Protezione Civile D. Servizi Sociali

Accordi di Programma 13 Protocolli d’Intesa 28 Convenzioni 45 Partecipazioni Finanziarie 18

Sulla base di tale Documento è stata svolta una dettagliata analisi delle funzioni suddivise secondo gli Assi che articolano il Documento di Aggiornamento.(Allegato)

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Il profilo della Valchiavenna: L’Inquadramento

L’attenta lettura e valutazione dell’ampia documentazione raccolta, integrata dalla conoscenza diretta ha consentito di elaborare il documento di INQUADRAMENTO.

3. L’aggiornamento del PSSE. Orientamenti per il 2009-2018

La Grande Area

Il PSSE ha affrontato il futuro riprendendo dalla storia il ruolo che la Valchiavenna ha avuto nel corso dei secoli di transito, di collegamento fra l’Italia e il resto d’Europa, adattato secondo i cambiamenti politici e amministrativi succedutesi nei secoli.

Il PSSE, pertanto, pone la Valchiavenna, al centro di un ampio territorio delle Alpi Centrali: con un sistema di relazioni, di collaborazioni da consolidare e sviluppare, in più direzioni:

- il Canton Grigioni, con le sue regioni confinanti della , della RegioViaMala e della Mesolcina

La grande viabilità di Valle, con le prospettive, sia pur di lungo periodo, di trafori transfrontalieri, consente di disegnare e costruire rapporti, oltre ai Grigioni, con l’Europa Centro Occidentale (Passo Spluga) e con l’Europa Centro Orientale (Passo del Maloia).

- la Valtellina, a partire dalla confinante Valtellina di Morbegno, con il Passo San Marco verso Bergamo, per ora a prevalente funzione turistica (Via Priula), il capoluogo di Sondrio e, in anello, con Tirano e la Val Poschiavo.

- con la Lombardia e il resto del Paese

Una prima integrazione è con il Lago di Como sia con le sponde occidentali, con il nodo di Menaggio fra Lugano e il Canton Ticino e Como e Milano, sia con le sponde orientali da a Lecco e, ancora, verso Milano e il resto del Paese.

L’inquadramento di questa grande area sottolinea l’importanza di prospettive di raccordo e di comunicazioni della Valchiavenna anche lungo le Grandi Vie di Comunicazione Europee: il Corridoio 5.a sud il Corridoio (Lisbona-Milano-Kiev), a Ovest il Corridoio dei Due Mari (Rotterdam-Genova-Mediterraneo), a Est il Corridoio 1 (Berlino-Brennero-Palermo).

Questo inquadramento sottolinea, per un verso l’importanza per la Valchiavenna di affermare un suo ruolo di raccordo fra la grande viabilità ma anche, e soprattutto, di disegnare con le aree confinanti forme di cooperazione, di collaborazione, di realizzazione di Progetti, come già avviene con i Progetti di Iniziativa Comunitaria, quali Interreg e Spazio Alpino e, in prospettiva, con altri Progetti di cooperazione territoriale

Il disegno pone tre premesse fondamentali:

- la rete di interessi (incoming e out-going) che la Comunità Montana è in grado di costruire, promuovere e gestire: lavoro, turismo, ambiente, cultura. Imprese, agricoltura, scuola, sport, eventi - la rete di mobilità per merci e persone e di telecomunicazioni che facilitano le relazioni

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- le opportunità di Expo 2015, dei Progetti di Cooperazione Territoriali, i Progetti Europei LIFE, Cultura, Ricerca e Sviluppo, UNESCO…. . I processi di internazionalizzazione, di globalizzazione dei mercati, delle società e delle popolazioni vanno ben oltre gli ipotetici confini della Grande Area, come testimoniano da tempo le eccellenze di alta specializzazione di prodotti e servizi di imprese di Valle, ma il PSSE sottolinea la fondamentale importanza, soprattutto per le nuove generazione, di una cultura internazionale , che investe anche il sistema scolastico locale.

Il PSSE insiste sulla importanza, più estesa possibile dei Progetti europei di cooperazione territoriale e di altre varie tematiche, e, insiste, inoltre su due aspetti di particolare interesse:

- la proposta di valorizzazione del documentato patrimonio transfrontaliero dei crotti, come riconoscimento UNESCO che facilita l’accesso che nelle diverse fasi a reti e sistemi culturali internazionali

- l’assunzione della Strategia di Lisbona come modello di riferimento per un Progetto trasversale che punti su tre nodi centrali dello sviluppo: le imprese, l’occupazione, la formazione

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Obiettivi : Qualità. Innovazione. Internazionalizzazione.

Anche alla Valchiavenna la gestione del presente e delle contrastanti dinamiche economiche e sociali ma soprattutto le prospettive per il futuro, impongono scelte precise e il PSSE ha puntato l’attenzione su tre obiettivi fondamentali tra loro interagenti:

- la qualità della vita, dell’ambiente, dei prodotti, dei servizi, pubblici e privati, del lavoro

- l’innovazione nei comportamenti, nei prodotti e nei servizi

- l’internazionalizzazione della società, dell’economia, del lavoro, della cultura, dei servizi e delle istituzioni

Sono i requisiti minimi per affrontare la situazione e il futuro e per essere competitivi sui mercati e, più in generale, nella realtà internazionale.

L’attenta lettura della situazione e delle tendenze in atto in ambito ambientale, economico, sociale e culturale della Valle, consente di rilevare evidenti percorsi consolidati, avviati o previsti che convergono sui tre obiettivi indicati: il PSSE sottolinea l’importanza di questi percorsi e propone il loro consolidamento e diffusione in una proiezione pluriennale.

Le risorse per il futuro: i 5 Assi del PSSE

Il PSSE si basa sulla valorizzazione della varietà e ricchezza delle risorse che la Val Chiavenna è in grado di offrire, sintetizzate in 5 capitoli, che corrispondono ai 5 ASSI del Documento:

- le risorse umane, al centro la persona: la popolazione, gli abitanti e gli utenti della Valle, che significa valorizzazione della storia, della cultura, della solidarietà ( volontariato diffuso) Questa risorsa primaria rappresenta il filo conduttore, che unifica gli obiettivi ed i progetti del Piano.

- il territorio e l’ambiente montano rurale e urbano, natura e biodiversità, paesaggio, risorse naturali: acqua, pietra, legno; infrastrutture ed i servizi di mobilità e di comunità (

- le competenze imprenditoriali e professionali nei diversi ambiti di attività, privati e pubblici

- la rete di servizi alla persona, alla famiglia dalla scuola, alla salute e al benessere sociale, dalla casa allo sport e al tempo libero

- la sussidiarietà fra le istituzioni locali , dai Comuni alla Comunità Montana, agli altri enti locali e funzionali, le persone, le imprese e le associazioni, la cooperazione con le realtà esterne anche internazionali.

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La chiave di lettura del PSSE , che parte dalle risorse, implica una visione unitaria della Valle e, pertanto, una visione unitaria, integrata di tutte le prospettive, gli obiettivi ed i progetti che riguardano tutto il territorio, con le specificità locali, e tutte le tematiche settoriali , con gli approfondimenti di volta in volta necessari.

Questa impostazione è sintetizzata negli 8 grafici successivi.

Il primo grafico evidenzia l’articolazione delle risorse della Valle in cinque Assi, mentre ognuno dei grafici sintetizza le tematiche che lo caratterizzano ognuna delle quali nel Piano viene ripresa con Obiettivi e Progetti.

Il grafico finale sintetizza la forte complementarietà, integrazione e le interdipendenze fra le 5 aree di risorse considerate.

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Le priorità territoriali e settoriali

Le priorità per Comune

in difficoltà • • S. Giacomo Filippo • Piccoli nuclei, frazioni e Centri storici • In transizione •

forti • Chiavenna • • Gordona • Mese • Prata •

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Le priorità per area tematica

• in difficoltà • agricoltura • forestazione • commercio di vicinato • servizi alle imprese

• in transizione • industria: PMI • artigianato • energia • edilizia popolare • sistema scolastico • sistema sanitario • strutture e impianti per lo sport • forti • turismo • commercio • ambiente • cultura • sistema socio assistenziale • terzo settore

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Le priorità per Area territoriale e per Settore

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Un PSSE articolato in 5 aree territoriali

L’attenta analisi dei dati statistici e della documentazione sulle caratteristiche e sulle dinamiche territoriali, ambientali, demografiche, sociali ed economiche, integrate dagli incontri con i Comuni e con le espressioni più significative della realtà di Valle, dalla valutazione delle distanze dei comuni sia rispetto Chiavenna sia per Sondrio, nonché la conoscenza diretta del territorio e i sopralluoghi effettuati, hanno consentito di procedere a ipotizzare le priorità di intervento del PSSE in una duplice ottica: quella territoriale e quella settoriale.

Sono stati così dapprima suddivisi i 13 Comuni di Valle in una triplice classificazione: i comuni “forti”, con un elevato tenore e qualità di vita, i comuni “in transizione”, ovvero comuni solidi per alcuni elementi ma carenti per altri e, infine, i comuni in difficoltà, con rilevanti carenze.

In una seconda fase si è ritenuto, approfondendo le ipotesi di sviluppo, di impostare il PSSE per 5 Aree territoriali omogenee, aggregando tra di loro alcuni comuni, a parte Chiavenna, non solo per la prevalenza di affinità, ma anche perché possibile in questa fase affrontare, in modo più convinto, la soluzione dei comuni minori, in difficoltà, quali Verceia nell’Area di Lago, Menarola nell’Area della Piana e S. Giacomo Filippo nell’area Valle Spluga.

I tre comuni citati potrebbero avere prospettive diverse: Verceia nell’Area di Lago e Monti con Novate Mezzola e in saldatura con la bassa Valtellina, S. Giacomo Filippo più integrata ed a supporto dello sviluppo turistico della Valle Spluga, mentre per Menarola appare indispensabile un Progetto Speciale per evitare il definitivo abbandono.

Analoga attenzione è stata compiuta nell’analisi delle 5 “risorse”, indicati come ASSI o settori, sulle quali è stato impostato il PSSE.

Anche in questo caso sono state ipotizzate le situazioni più solide e dinamiche, quelle solide ma con alcune difficoltà e quelle più deboli, in difficoltà.

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Le 5 aree territoriali

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Allegato 1

Comunità Montana della Valchiavenna. Relazione Previsionale e Programmatica per il periodo 2008-2010. 30.12.2007

Procedure: 1. Finalità da conseguire (Riferimento al PSSE) 2. Tipologia. Modalità gestionali 3. Risorse strumentali da usare 4. Personale 5. Motivazioni delle scelte. Azioni.

Territorio. Ambiente. Economia- Lavoro Qualità della vita. Cooperazione per lo Cultura. Servizi alla persona sviluppo Società conoscenza 3.4.7 Progetto 7. Servizi 3.6.3 Progetto 3. Servizi 3.2.1 Trasporti. diversi per la tutela diversi per lo sviluppo Refezione. Assistenza ambientale e gestione economico scolastica del territorio. 1. Rapporti con . Mensa studenti 1 Monumento naturale produttori energia Cascata dell’Acqua elettrica 3.2.2 Formazione Fraggia 2. Metanizzazione Professionale 2. Riserva Naturale 1. Borse di studio Marmitta dei Giganti 3.6.1 Progetto 1. studenti 3. Riserva Naturale Pian Agricoltura 2. Centro Formazione e di Spagna-Lago di 1. L.r. 11/98 Studi sul Turismo Mezzola Trasferimento-deleghe 3. Rapporti università: 4. Progetti Ambienti funzioni - Università di Perugia acquatici di Pian di 2. L.r. 7/2000 Art.23 - Laboratorio Spagna, Valchiavenna, Norme per gli interventi Valchiavenna Val Codera. regionali in agricoltura 4. Istituto Immacolata. 5. Monumento Naturale 3. Piano di Sviluppo Convitto Caurga del torrente Rurale 2007-2013 Rabbiosa-Campodolcino 4. Progetto Leader Plus 3.5.1 Progetto 1. servizi 6. Risanamento 5. Interventi con fondi di socio-assistenziali e ambientale area Falk rotazione (BIM): sanitari 7. Giardino Alpino della 5.1 di promozione e 1. Accordo di Programma Valcava sostegno con i Comuni: 8., Certificazione 5.3 Consorzio Prodotti di * Ufficio di Piano ambientale paese Servizio Sociale di base 9. Accordo di Programma 5.4 canali irrigui a * Area disabili Quadro in materia di sostegno del Consorzio * Area minori e famiglia Energia e Ambiente Irriguo Piano della Mera 2. Trasformazione ex 10. SIC. Siti di Superiore IPSAB in Fondazione Importanza Comunitaria 6. Grande Progetto ONLUS Casa di Riposo (6 siti) Integrato per la Città di Chiavenna 11. Elettrodotti. Energia Valchiavenna a. nuova struttura protetta 7. Progetto Interreg b. ampliamento struttura 3.4.2 Progetto 2. Difesa Alpter 2005-2007 c. ristrutturazione Casa di del suolo. Assetto 8. Campi sperimentali per Riposo idrogeologico. Opere la produzione di erbe 3. Compartecipazione Pubbliche officinali e piccoli frutti oneri per costruzione e 1. Trasferimento/deleghe 9. Centrale biogas gestione rifugio per cani regionali 4. Presidio Ospedaliero 2. Legge speciale 3.4.3 Progetto 3. 5. Interventi. Promozione Valtellina Forestazione a sostegno attività 2.1 Interventi riassetto 1. Trasferimento deleghe istituzioni religiose ed xxiv PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro idrogeologico regionali Associazioni di 2.2 Interventi 2. Area forestale. 2° fase volontariato manutenzione territoriale riforestazione 6. Legge 285/97. Disagio diffusa 3. Interventi regionali in giovanile 2.3 Piano manutenzione agricoltura 7. Servizio Asilo Nido “Il diffusa 4. Piano di sviluppo Pulcino” di Chiavenna 2.4 sistemazione torrente rurale 8. Corso di formazione Schisone 5. Consorzio forestale di per A.S.A. 2.5 manutenzioni varie valle 9. Bando 6. Progetto recupero ristrutturazione/recupero 3.4.4 Progetto 4. castagneti da frutto 1° casa di giovani coppie Servizio di tutela 7. Viabilità agro-silvo- 10. Centro di Prima controllo e pastorale Accoglienza do Sondrio valorizzazione risorse 11. Impegni finanziari idriche 3.6.2 Progetto 2. per beni mobili 1. colletta mento Industria, Commercio. 12. Campo sperimentale /depurazione Artigianato di piccoli frutti con 2. Progetto di valutazione 1. Area Industriale di valenza sociale e gestione acque Gordona superficiali 2. Adeguamento 3.3.3. Progetto 3. Sporte 3. Analisi acque depuratore attività ricreative 3. Iniziative di sostegno a 1. Centro Sportivo 3.4.5 Progetto 5. favore dell’artigianato e Comprensoriale Prevenzione incendi. del commercio 2. Copertura Vigilanza. Ecologia 4. Occupazione “Palaghiaccio” di 1. servizio antincendio Chiavenna 2. finanziamento 3.3.1 Progetto 1. 3. Interventi impianti infrastrutture antincendio Turismo sportivi 3. Valutazione del rischio 1. Ski-area Valchiavenna 4. Iniziative di incendio boschivo 2 Centro Formazione e promozione e sostegno 4. Servizio Guardie studi sul turismo 5. Progetto “A scuola con Ecologiche. 3. Consorzio Promozione gli sci”. Turistica 3.4.6 Progetto6. Servizi Valchiavenna/Sistema di Protezione Civile turistico 1. Struttura di Protezione 4. Rapporti con enti e Civile associazioni 2. Servizio Protezione 5. Rifugi e bivacchi Civile 6. Interventi. 3. Piano intercomunale di 7. Progetto Lago-Val Protezione Civile Codera-Valle Ratti 4. rilievi fotogrammetrici 8. Valorizzazione mezza dei comuni costa 9. Piste ciclabili 3.4.1 Progetto 1. 10. Progetto “Spazio Viabilità Locale Alpino” Trasporti 11. Servizio transfert 1. Ferrovia Colico- turistico dagli aeroporti di Chiavenna Bergamo Orio al Serio e 2. Viabilità stradale Milano Malpensa a. . SS 36 Chiavenna- Pianazzo 3.3.2 Progetto 2. b. Traforo sommitale Agriturismo dello Spluga Sostegno ai programmi di c. collegamento investimento Valchiavenna-Mesolcina 3. Funzioni trasferite in materia di impianti a fune e risalita

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3.2.3 Museo Valorizzazione beni interesse storico artistico 1. Sede Museo. Immobile Caurga 2. Interventi immobili “Cà Rossa”. Messa in sicurezza Parco del Paradiso 3. Museo Valchiavenna 4. Sistema museale 5. Restauro pitture Palazzo Vertemate 6, Sistema Culturale della Valchiavenna e Distretto culturale

3.2.4 Progetto 4. Biblioteca 1. Sistema Bibliotecario. Area Informatica 2. Programma attività 3. Attività promozionale e sostegno

3.2.5 . Progetto 5 . Servizio Archivistico 1. Completamento e chiusura Progetto 2. Automazione della gestione documentale e del protocollo informatico 3. Consultazione dei catasti storici. 4. Società Democratica Operaia di Chiavenna Ristrutturazione immobile e riordino archivio. 5. Collaborazione Scuole e altri 6. Allestimento e trasferimento sedi archivi comunali di Novate e Verceia

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6. Proposte Comunità Montana Progetto AQST, Accordo Quadro Sviluppo Territoriale. Provincia di Sondrio 15.02.09 Territorio. Ambiente. Economia- Lavoro Qualità della vita. Cooperazione per lo Cultura. Servizi alla persona sviluppo Società conoscenza Infrastrutture. Forestazione. Consorzio Formazione. Scuola AQST . Provincia di . Galleria Madesimo-Val Forestale Val Chiavenna Master Alta Cucina di Sondrio di Lei di 2° livello Montagna (Progetto Traforo Mesolcina Industria . Ampliamento Interreg PIT) - Metropolitana di area industriale di superficie. Aree di Gordona. scambio Turismo . Salute. Terme - Riduzione punti critici Valchiavenna. Prata SS37 Campodolcino - Completamento piste ciclabili Valchiavenna e superamento punti critici - Sistema di percorsi tematici di mezza costa Sistemazione canali irrigui: merette, canali di bonifica Interramento linee elettriche Valchiavenna Energia . Centrale biogas di Samolaco Copertura Val Chiavenna telefonia mobile Cultura. Recupero patrimonio storico e architettonico dei crotti.

Comune di Chiavenna. Ambiente . Aria e energia pulita a Chiavenna Territorio. Riqualificazione urbanistica Area Stazione Ferroviaria. Infrastrutture : strada carrabile interprovinciale Via Alfetto – Frazione Tenno di Prata Cultura Museo dei Pompieri Ristrutturazione rustici Palazzo Vertemate -

xxvii

Aggiornamento

PIANO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO

VALCHIAVENNA

“Profili della Valchiavenna”

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Il territorio

Costituita da una valle principale e da valli secondarie formatesi a causa dell’azione erosiva dei ghiacciai, la Valchiavenna è incuneata tra le Alpi ed il bacino del Lago di Como, sul confine fra l’Italia e la Svizzera.

Dal punto di vista geografico , guardando da sud verso nord, la valle si suddivide in quattro parti: la Bassa Valchiavenna, limite meridionale della valle, è caratterizzata da ampie vallate laterali e da un notevole dislivello fra cime e fondovalle; la piana alluvionale , percorsa dal fiume Mera, si apre a nord nel Piano di Chiavenna, al cui incrocio con le valli settentrionali sorge Chiavenna, situata sui depositi di frana che diedero luogo alla formazione dei “crotti” e di quei particolari fenomeni noti come “marmitte dei giganti”; a nord-ovest di Chiavenna si estende la Valle Spluga o Valle San Giacomo, mentre a nord-est giace la Val Bregaglia. La Val San Giacomo è percorsa dal torrente , affluente del fiume Mera; è ricca di specchi d’acqua alpini e di numerosi bacini artificiali. La Valle Bregaglia, suddivisa fra gli stati italiano ed elvetico, è attraversata dal fiume Mera: il suo versante sinistro mostra numerosi terrazzamenti orografici formati da secoli di lenta erosione glaciale; il destro, dirupato, è scavato in profondi valloni.

Dal punto di vista vegetazionale , si trovano in Valchiavenna le fasce che vanno dall’orizzonte submontano al nivale mentre intorno al si estendono i canneti caratteristici delle piane alluvionali. L’ orizzonte submontano è caratterizzato da praterie steppiche, cespuglietti e boschi di carpino ed orniello; l’ orizzonte montano si definisce per la presenza di boschi di latifoglie cedui, originariamente querce, aceri e tigli, poi sostituiti da castagni; più raramente praterie steppiche e boschi di carpino. Appartengono in parte a questa fascia le foreste di abete rosso e larice, che rientrano a maggior diritto nell’orizzonte subalpino; nell ’orizzonte subalpino numerose foreste di conifere sono state disboscate per far posto a prati da taglio e pascoli; ridotti anche i cespuglieti di ginepro e rododendro; l’ orizzonte alpino è formato da pascoli dalla grande varietà di fiori, confinano nei versanti medio-alti con i ghiaioni nivali; infine nell’ orizzonte nivale la scarsa vegetazione è rappresentata dalle piante e dalle erbe rupicole, che crescono nei ghiaioni e sulle creste rocciose.

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L’intero territorio che compone la Comunità Montana della Valchiavenna ha un’estensione di Kmq 576,81 corrispondente al 18,13% dell’intera superficie territoriale provinciale (che è di Kmq 3.181,87).

Della Comunità Montana della Valchiavenna fanno pare 13 comuni con una classe di ampiezza demografica compresa tra i 1000 e i 5000 abitanti ad eccezione di Chiavenna che risulta avere una popolazione pari a 7.336 abitanti e a 3 di essi che non arrivano ai 600 abitanti (Madesimo 563, Menarola 47, 459).

La densità abitativa è pari a 43 ab/kmq inferiore alla media provinciale che risulta di 57 ab/kmq ma l’aspetto interessante è che verificando i dati comunali ci accorgiamo di aver una grande concentrazione in 2 dei 13 comuni (Chiavenna, capoluogo della Comunità Montana con 661 ab/kmq e Mese 405 ab/kmq) mentre la maggior parte degli altri comuni risultano avere una concentrazione inferiore ai 50 ab/km. (v. Tabella 3)

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I comuni della Valchiavenna

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La posizione geografica di questo territorio si presenta con una propria tipicità, particolarmente rispetto alla Valtellina. La Valchiavenna corre infatti nel senso della longitudine da nord a sud, mentre quello valtellinese solca la catena alpina da est a ovest. Le due distinte posizioni portano notevoli differenziazioni tra le due vallate, influenzandone soprattutto il clima e la piovosità, l’esposizione ai venti e la temperatura, con effetti diretti sul sistema vegetale e sull’attività agricola, e anche sul sistema delle comunicazioni e degli scambi economici . Questo territorio è infatti caratterizzato da un complesso di elementi che spiegano anche le caratteristiche insediative e di sviluppo dell’uomo e delle sue attività e sui quali l’attenzione non può non soffermarsi puntualmente (v. Tabella 1);

La posizione geografica , che vede il territorio della Valchiavenna collocato in posizione assolutamente centrale nell’arco alpino, quasi a costituire una fenditura netta tra est e ovest, ed un solco profondo tra nord e sud. Questo solco da avvio al Passo dello Spluga, e separa le Alpi Lepontine, che corrono seguendo il crinale orografico destro tra la Valchiavenna e la Mesolcina (dal Pizzo Tambò al Monte Berlinghera), dalle Alpi Retiche, che a loro volta hanno avvio dal versante orografico sinistro del Passo dello Spluga. E’ un territorio che si estende dalla quota di m. 199 s/m (il pelo del lago di Mezzola nel fondovalle), sino alla quota di m. 3.279 della vetta del Pizzo Tambò in alta Val San Giacomo, punto di confine con il Grigioni svizzero.

La superficie forestale, è stata ed è ancora molto condizionata e modificata dalla presenza degli insediamenti umani e delle attività agricole e silvo-pastorali. Il bosco di Valchiavenna, che negli ultimi decenni ha esteso la sua superficie, invadendo buona parte dei maggenghi e dei caratteristici terrazzamenti di versante un tempo coltivati a vigneto, custodisce uno straordinario patrimonio ambientale ed ecologico, ma attende di essere trasformato in autentica risorsa. L’indice di boscosità, ossia di copertura forestale, indicato dal Piano di Indirizzo Forestale della Valle è del 40%, in sintonia con i dati provinciali e regionali.

Il paesaggio ed i “segni dell’uomo” , si presentano, nel complesso dell’area della Valle, di eccezionale interesse per l’opera di escavazione glaciale e fluviale che vi è avvenuta, per gli anfiteatri rocciosi molti dei quali si specchiano nei bacini lacustri, per le macchie di vegetazione, per l’intrecciarsi delle valli e delle corone di cime e di monti.

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Dentro il paesaggio, si collocano i numerosi segni della presenza dell’uomo, ad indicare quanto lontano nei secoli l’identità della Valle affondi le sue radici, quanto sia un tutt’uno con lo svolgersi di vicende e di avvenimenti, quanto sia casa per l’uomo e quanto allora essa sia ricca di storia, di tradizioni, di cultura, di patrimonio. Ecco allora apparire: • qua e là, ardimentosi terrazzamenti, autentiche modifiche operate nel corso dei secoli sull’ambiente naturale, fatte con lavoro paziente di intere generazioni, che hanno imposto sul paesaggio il primato di un intervento razionale, legato alla vita ed alla sopravvivenza; • le distese di selve e di boschi, interrotte nei secoli per far posto a prati da fieno ed a pascoli, con rustici e baite; • il fondovalle, fortemente antropizzato, dove il Mera, abbandonato il regime torrentizio della Bregaglia, scorre più pigramente. Ma ecco anche apparire: • la rete degli impianti idroelettrici , che ha toccato, con segni vistosi, versanti e valli, boschi e pascoli, con dighe e prese, briglie e canali, centrali ed elettrodotti, ( molti elettrodotti, che solcano la Valle). • la rete della viabilità , fatta di strade, statali – provinciali – comunali – interpoderali – forestali – militari – agricole - di servizio, e fatta anche dal fitto complesso di mulattiere, sentieri e piste. Le due principali arterie stradali di collegamento sono la S.S. n°36, che attraversa longitudinalmente tutto il territorio della Valchiavenna, e la S.S. n° 37, che percorre il breve tratto italiano della Val Bregaglia; il collegamento tra Novate Mezzola e Chiavenna è garantito anche da due strade provinciali che hanno sviluppo quasi parallelo alla S.S. n° 36: la S.P. n° 29 Novate-Samolaco e la S.P. n°9 Samolaco - Gordona – Mese – Chiavenna. Per quanto riguarda invece la parte settentrionale, il tratto tra Madesimo e Campodolcino è percorso dalla S.P. n° 66. • la rete del sistema estrattivo delle pietre e degli inerti, che ha molto impatto su chi la guarda e sul complesso presentarsi del paesaggio ambientale. Nella Valle sono infatti attive cave di pietre e nei Comuni di Novate Mezzola e Samolaco, complessi di escavazione e lavorazione di inerti (sabbia e ghiaia). Nelle cave e nelle pietraie si trovano quarziti e cristalli di quarzo, gneiss presso Cimaganda, granato e tormalina nella Valle Rabbiosa. Ogni attività, regolarmente prevista da uno specifico “Piano Cave”, è autorizzata e soggetta a norme dettate anche dalla quantità dei vincoli operanti (idrogeologico, di parco, di are protette, archeologico, paesaggistico).

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Ha anche impatto sul territorio il “problema rifiuti”: la Valle lo risolve trasferendoli fuori dal proprio territorio.

I nuclei abitati e non, che nel territorio valchiavennasco costituiscono un’autentica costellazione, stanno ad indicare la vastità di un radicato intervento umano, quell’intervento che ha dato una solida identità sia alle popolazioni che all’ambiente. Accanto ai nuclei urbani maggiormente insediati, e generalmente coincidenti con il capoluogo dei 13 Comuni della Valle, si possono contare infatti, permanentemente abitati (dati del Censimento 2001), almeno 76 nuclei , con una consistenza di popolazione la più varia. Se l’attenzione si allargasse anche ai nuclei non permanentemente abitati,si acquisirebbero entità ed informazioni sicuramente inaspettate: costituiscono senz’altro un enorme patrimonio, al quale guardare con attenzione in ottica di sviluppo.

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Infrastrutture e direttrici territoriali

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La Popolazione

Al termine dell’anno 2007 (v. Tabella 3 e Tabella 17), i Comuni della Comunità Montana della Valchiavenna presentavano una popolazione residente complessiva di 24.639 persone, raggruppate in circa 9.345 nuclei familiari (dato relativo al Censimento 2001). Tale carico di popolazione corrisponde al 13,6% della popolazione provinciale.

La più evidente annotazione che emerge osservando l’andamento demografico negli anni recenti, riguarda il saldo anagrafico positivo (pari a +142 unità) e l’incremento costante della popolazione residente passata dalle 23.855 persone del 1991 alle 24.137 del 2001 e alle 24.639 del 2007, con una variazione percentuale, calcolata fra i due anni estremi, del 2,69% e quindi con una velocità media di incremento annuo di quasi 38 abitanti (v. Tabella 5 e Tabella 6) che si contrappone alla generale riduzione demografica che investe la gran parte delle aree di montagna.

Il quadro anagrafico positivo che ci si presenta in Valchiavenna è il risultato di: • un saldo naturale negativo , pari a -45 unità, più evidente a Chiavenna (-38) e Novate Mezzola (-12) seguiti poi da Mese (-6), Campodolcino e San Giacomo Filippo(-4 ), Samolaco (-2), Menarola e Piuro (-1), che vede solo Gordona e con significativi incrementi rispettivamente di 15 e 6 unità; • un saldo migratorio decisamente positivo , pari a +187 unità, che vede valori significativamente positivi negli stessi comuni che presentano saldi naturali negativi (Chiavenna +129, -Novate Mezzola +49, Samolaco +28, Piuro +22) e viceversa (Gordona -26, Campodolcino -15, Villa di Chiavenna -9, Madesimo -5, Prata Camportaccio e San Giacomo Filippo -4).

La configurazione morfologica condiziona la distribuzione della popolazione sul territorio: • nel fondovalle, dalle porte di Chiavenna al Pian di Spagna, vive il 49,3% della popolazione complessiva della Comunità Montana; • il 29,6% vive a Chiavenna; • la restante quota (21,1%) si assesta nelle valli, con prevalenza in Val Bregaglia (12,5% rispetto all’ 8,6% della Val San Giacomo).

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Interessante è notare l’aumento degli iscritti all’anagrafe comunale provenienti dall’estero (158 nel 2007) che vedono un incremento di circa il doppio rispetto all’anno precedente (85 nel 2006) e di circa il triplo rispetto al 2001 (58 unità) e che non hanno un corrispettivo nelle cancellazioni segno che questi stranieri trasferitesi in Valchiavenna sono rimasti sul territorio; vedendo, inoltre, che anche negli anni precedenti le cancellazioni risultano notevolmente inferiori alle iscrizioni si può dedurre che il territorio chiavennasco non è solo meta di turismo per lo straniero, ma che lo affascina a tal punto da indurlo a impiantarvi la residenza (v. Tabella 9a).

Confrontando i dati anagrafici della Comunità Montana rispetto agli stessi della Provincia di Sondrio possiamo dire che in Valchiavenna, per mille abitanti, ogni anno in media (v. Tabella 10a ): • sono nati “un po’ meno bambini”: 8,2 rispetto ai 8,8 della provincia; • è morta “un po’ più gente”: 10,1 rispetto ai 9,8 della provincia; • sono immigrate più persone: 31,2 rispetto a 29,4 della provincia; • ma è emigrata qualche persona in più: 23,6 rispetto a 23,4 della provincia.

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Variazione di popolazione tra il 2001 e il 2007

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Come emerge dai movimenti anagrafici, la popolazione straniera residente in Valchiavenna (v. Tabella 13) è più che raddoppiata in meno di un decennio passando da 230 individui nel 2001 a 576 nel 2007; quasi la metà degli stranieri risiedono a Chiavenna (281) seguita poi da Samolaco e Prata Camportaccio con, rispettivamente, 70 e 52 stranieri mentre, meno popolati da stranieri risultano la Valle San Giacomo e il Comune di Menarola. La maggior parte della popolazione straniera residente in Valchiavenna proviene dai diversi paesi europei (66%) ma si ha anche una parte rilevante di africani (16%) e americani (10,5%); in percentuale decisamente minori abbiamo anche stranieri provenienti dell’Asia (6,6%) e dall’Oceania (0,8%).

Se si prendono in considerazione gli elementi che indicano la struttura della popolazione per classi di età , si può chiaramente osservare che (v. Tabella 8a): • nel 2007 la popolazione risulta composta per il 18,13% da anziani mentre i giovani tra 0 e 14 anni rappresentano il 14,64% ; questi dati, per quanto riguarda le classi di età giovanili vedono una certa stabilità rispetto al 2001 ma per quanto riguarda gli anziani rappresentano un aumentato di più di 2 punti percentuali tra il 2001 e il 2007; • la composizione della popolazione rispecchia la media provinciale (14,06% per le classi giovanili e 19,46% per gli ultra 65enni) così come quella regionale (13,77% per le classi giovanili e 19,70% per le classi anziane) anche se in Valchiavenna sembra esserci qualche giovane in più e qualche anziano in meno rispetto a provincia e regione; • il restante 67,23 % comprende le classi tra i 15 e i 65 anni di cui un il 45% di età compresa trai 30 e i 59 anni; • confrontando i dati del 2007 con quelli del 2001 possiamo vedere come ci sia stato un incremento della classe anziana e una riduzione della classe giovanile passate da 15,90% a 18,13% la prima e da 15,14% a 14,64% la seconda; • la popolazione straniera della Valchiavenna, invece, è prevalentemente giovanile; infatti, la popolazione compresa tra 0 e 14 anni risulta pari al 18,3% mentre quella ultra 65enne è solo il 3,4% (vedi anche Tav.1); • analizzando la distribuzione comunale possiamo dire che i comuni che hanno un maggior divario tra la popolazione giovanile e quella anziana sono sicuramente Chiavenna, Novate Mezzola e San Giacomo con una particolarità per il comune di Menarola che risulta non aver alcun giovane e invece 13 anziani; la situazione si potrebbe spiegare per lo meno per quanto riguarda Chiavenna e Novate Mezzola con

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la presenza dei servizi socio-sanitari per anziani e con una maggiore fruibilità di tutti i servizi in genere; per quanto concerne Menarola e San Giacomo Filippo, invece, è probabilmente dovuto all’abbandono delle aree più montane e isolata della popolazione specie quella giovanile; • interessante è poi notare invece come i comuni del centro Valle cioè Gordona, Mese, Samolaco e Prata Camportaccio abbiano una prevalenza giovanile rispetto a quella anziana anche di qualche decina di unità;

Tav.1 C.M. Valchiavenna. Popolazione straniera residente per classe di età. 2007 Classi di età

0-14 15-64 65 e + C.M. Valchiavenna 18,3 78,3 3,4 Provincia di Sondrio 21,0 76,9 2,1

Se nel 1991 si poteva dire che non era ancora avvenuto quel “sorpasso degli anziani sui giovani” già verificato a livello regionale e che si stava verificando a livello provinciale, non è più possibile: verso la fine degli anni ’90 anche in Valchiavenna l’indice di vecchiaia ha progressivamente superato i 100 punti percentuali stanziandosi nel 2007 a 123,8%: si hanno cioè 123 anziani per 100 giovani residenti (a livello provinciale è 138,4%).

Tav.2 C.M. Valchiavenna. Popolazione per classe di età. Classi di età 2007 Classi di età 2001 0-14 anni 15-64 65 e + Totale 0-14 anni 15-64 65 e + Totale C.M. Valchiavenna 3.587 16.469 4.441 24.497 3.669 16.709 3.854 24.232 % sul totale 14,64 67,23 18,13 100,00 15,14 68,95 15,90 100,00 Prov. di Sondrio 25.362 119.957 35.110 180.429 25.484 121.391 30.703 177.578 % sul totale 14,06 66,48 19,46 100,00 14,35 68,36 17,29 100,00 Totale Lombardia 1.314.449 6.350.299 1.880.693 9.545.441 1.193.009 6.297.482 1.617.049 9.107.540 % sul totale 13,77 66,53 19,70 100,00 13,10 69,15 17,76 100,00

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Questi dati pongono all’attenzione le fasce di popolazione che lavorano, quelle che entreranno al lavoro e quelle che vi devono uscire (vedi anche Tav.1 e Tav.2 ). In proposito: • l’indice di dipendenza (che segnala quante persone in età non lavorativa devono essere “mantenute” da quelle in età lavorativa), dal quale dipende, per esempio, il livello del valore aggiunto e quello dei costi sociali, ha subito negli anni recenti un incremento: nella Comunità Montana della Valchiavenna si è passati, dal 2001 al 2007, da 45 a più di 48 persone che non lavoravano per ogni 100 che lavoravano, continuando la tendenza all’incremento che si è vista anche negli anni ’90 quando si è passati da un indice di dipendenza di quasi 40 del 1991 a uno di 45 del 2001; • l’indice di ricambio generazionale tra la popolazione che sta per uscire dall’età lavorativa (60-64 anni) e quella che vi sta per entrare (15-19), nella Comunità Montana della Valchiavenna è pari a 111,3% in linea con la media provinciale e regionale; cioè significa che per ogni 100 persone che stanno per entrare nell’età lavorativa ve ne sono 111 che stanno per uscire, assecondando un andamento che, nel decennio recente, è stato di costante crescita (nel 1991 ve ne erano appena 54 e nel 2001 ve ne erano 105). Questi flussi d’entrate nel mondo del lavoro inferiori a quelli in uscita, nel lungo periodo possono avere riflessi positivi per l’abbassamento dei tassi di disoccupazione ma potrebbero avere effetti negativi nel sistema economico locale, che non risulterà in grado di sostituire con nuove forze di lavoro locali quelle in uscita.

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Tav.3 C.M. Valchiavenna. Indicatori di struttura della popolazione residente. Ricambio Quota Indice di Indice di popolazione popolazione Vecchiaia Dipendenza età 65 e + lavorativa 2007 C.M. Valchiavenna 123,8 48,7 111,3 18,1 Provincia di Sondrio 138,4 50,4 115,3 19,5 2001 C.M. Valchiavenna 105,0 45,0 107,2 15,9 Provincia di Sondrio 120,5 46,3 111,5 17,3 1991 C.M. Valchiavenna 87,4 39,3 54,4 13,1 Provincia di Sondrio 97,9 40,7 61,3 14,3

La gran parte di questi indicatori preannuncia l’avanzare di un numero di anziani in costante crescita; questo non può che prefigurare, per esempio, sia una diversa composizione della spesa sociale (che interesserà anche gli enti locali) nella direzione di maggiori prestazioni previdenziali, sanitarie e di assistenza, sia una modificazione del mercato dei beni di consumo.

Un’analisi demografica richiede anche un’attenzione all’entità ed alla struttura dei nuclei familiari , che a fine 1997 erano 9.124, mentre a fine 2007 erano 10.046 (v. Tabella 11) con un incremento del 10% nell’ultimo decennio, leggermente superiore all’incremento provinciale pari a 9,8%.

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Se guardiamo alla composizione del nucleo familiare (v. Tabella 12) possiamo dire che: • più della metà delle famiglie (il 52%) è composta da 1 o 2 componenti (27,5% con un solo componente e 24,5% con 2 componenti); • esiste un numero interessante di famiglie numerose equivalente al 7% delle famiglie (549 famiglie con 5 componenti e ben 106 famiglie con più di 6 componenti); • le famiglie più numerose risiedono nei comuni di Samolaco, Chiavenna e Prata Camportaccio e comunque nei comuni della bassa valle mentre nella Valle San Giacomo e in Val Bregaglia le famiglie sono meno numerose.

L’indicatore sulla dimensione media delle famiglie è strettamente connesso con il tasso di natalità e riflette la cultura prevalente in un’area, dalla quale dipendono scelte e comportamenti demografici . Tale indicatore permette di considerare che: • la Valchiavenna si colloca leggermente al disopra della media provinciale (rispettivamente 2,56 e 2,51 componenti), e questo anche in conseguenza della minor presenta di famiglie con un solo componente (rispettivamente 27,5% e 28,0%); • la dimensione media va tuttavia riducendosi: 3,12 nel 1981, 2,69 nel 1995 e 2,67 nel 1997, 2,56 nel 2001

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Le abitazioni

Si è già accennato all’ampia distribuzione sul territorio che compone la Comunità Montana della Valchiavenna di una molteplicità di paesi, frazioni, contrade e comunque di nuclei urbani. Una quantificazione di questo consistente “ parco abitativo e residenziale ” e l’analisi della sua collocazione sul territorio stesso devono inevitabilmente fondarsi sui criteri di ripartizione che la metodologia censimentaria adotta per questo comparto: le abitazioni occupate e quelle non occupate. Non esistono, del resto, altre fonti statistiche ufficiali, salvo il ricorso, certamente non semplice ed al momento improponibile, a sofisticate analisi sui dati, per esempio , delle utenze ENEL, delle utenze acqua-potabile o di quelle sui rifiuti urbani.

Avendo presente che la data di effettuazione dei Censimento cade da tempo nel mese di ottobre, quando sul territorio è assente l’attività turistica, è ragionevole dedurre che: • il richiamo alle “ abitazioni occupate ” non può che costituire un riferimento alla popolazione stabilmente ed anagraficamente residente nel comune; • il richiamo alle “ abitazioni non occupate ” fa in larga misura riferimento alla popolazione fluttuante, prioritariamente per motivi di turismo, nei periodi propri dello stesso.

Ciò considerato, si deve constatare che il Censimento 2001, nell’area della Comunità Montana della Valchiavenna, ha rilevato un parco abitazioni di 18.647 abitazioni (v. Tabella 17 e Tabella 18) , che rappresentano il 15,43% dell’intero parco abitativo provinciale.

Rispetto al censimento precedente (1991), si rileva un incremento di 2.123 unità abitative (che corrisponde ad un aumento di circa 212 abitazioni per anno) e un incremento di 5.111 abitazioni rispetto al censimento del 1981 ossia in un ventennio. Questi dati rivelano un incremento maggiore negli anni ’80 e inferiore ma pur sempre significativo negli anni ’90.

Sul complesso delle abitazioni: • il 49,97%, corrispondente a 9.319 abitazioni, risultano abitazioni occupate da residenti; • il 4,48%, corrispondente a 836 abitazioni, risultano abitazioni occupate da non residenti; 17 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro

• il restante 45,55%, corrispondente a 8.493 abitazioni, risultano invece abitazioni non occupate; • risulta poi più che adeguato il livello complessivo dei servizi interni alle abitazioni: il 99,7% dispone di almeno un bagno, il 97% dispone di impianto di riscaldamento ed oltre l’80% di impianto di acqua calda; • per l’80,3% (corrispondente a 7.480 unità) sono abitazioni connotate con il titolo della proprietà, a conferma dell’alta propensione delle famiglie all’acquisto della propria abitazione, l’11,7% (corrispondente a 1.086 unità) sono in affitto mentre il restante 8,1% (corrispondente a 752 unità) sono godute ad altro titolo;

Il rapporto tra abitazioni occupate e non occupate è oggi, ancor più che nel decennio precedente che vede il 50,3% di abitazioni occupate e il 49,7 di abitazioni non occupate, molto vicino alla parità, a significare il forte influsso, nella Valle, del fenomeno turistico, che si colloca nelle seconde case e negli appartamenti affittati.

Analizzando il complesso delle 9319 abitazioni occupate, si può osservare che: • la superficie media delle abitazioni occupate da residenti risulta essere di circa 89,7 mq (piuttosto simili ai dati provinciali che si aggirano intorno ai 91, 1 mq e poco inferiori alla media regionale che è di 94 mq) con metrature maggiori (oltre i 100 mq ) nei comuni di Mese, Prata Camportaccio e Samolaco e, di contro, con metrature inferiori agli 80 mq nei comuni di Menarola, Campodolcino e Madesimo; • tra le abitazioni occupate da residenti solo il 26% risulta avere solo un angolo cottura e/o cucinino mentre il restante 74% è ampiamente e diversamente strutturato.

Per quanto riguarda invece le abitazioni non occupate da residenti o vuote: • la superficie media risulta essere di circa 64,6 mq, di qualche metro quadro più grandi delle stesse abitazioni a livello provinciale ,che si aggirano intorno ai 62,7 mq, mentre risultano decisamente più piccole rispetto alla media regionale che è di circa 76 mq. Come per le abitazioni occupate da residenti le metrature maggiori (oltre i 70 mq ) nei comun di Prata Camportaccio, Chiavenna, Mese e Novate Mezzola e, di contro, le metrature inferiori ai 60 mq nei comuni di Verceia con una media di 48mq, Campodolcino e Madesimo; • le abitazioni con solo un angolo cottura e/o cucinino si aggirano intorno al 50% e oltre.

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A questo variegato ed ampio “parco abitativo” vanno comunque aggiunte le abitazioni poste nelle località sparse , per lo più considerate ancora “ rurali ”, quali quelle dei piccolissimi agglomerati dei versanti e degli alpeggi , parte delle quali di pregio e di sicuro uso particolarmente a scopo turistico.

In particolare, di alpeggi se ne contano oltre 350, sparsi su 200 chilometri dall’Alta Valtellina alla Valle Spluga, da poco tempo designata a segnare la linea di demarcazione tra Alpi Occidentali e Orientali. Un’area quella degli alpeggi, la cui sopravvivenza dipende proprio dal mantenimento della funzione produttiva, che in secoli d’attività ha trasformato il paesaggio di montagna e dato solide radici alle tradizioni e alla cultura delle sue popolazioni. Da giugno a settembre, in questi luoghi di pascolo ad una quota compresa tra i 700 e i 2.800 metri, è condotto il bestiame da latte. E’ cosi che ogni estate il rituale si ripete. L’alpeggio si ripopola, non solo di vecchie conoscenze (gli animali e i loro custodi) ma anche di escursionisti che incontrano i malgari al lavoro, entrano in contatto con la tradizione condividono antichi gesti e scoprono una cultura peculiare. In più hanno l’opportunità di assaggiare il formaggio là dove è prodotto. La presenza dell’uomo è testimoniata, da tempo immemorabile, da una piccola costruzione in pietra , molto semplice, in cui s’è vissuto senza energia elettrica fino a quando la civiltà dei consumi non l’ha imposta: la baita . Composta da una stalla e da un ambiente che serve sia da cucina sia da laboratorio caseario, alle spalle ha una cantina, infossata nel terreno, dove sono conservati il latte per la produzione di formaggio e la panna per il burro. La vita, qui, era molto dura, perché le condizioni abitative erano ridotte al minimo indispensabile, ma col passare del tempo le costruzioni sono state modificate e rese più confortevoli. Allora, come oggi, il burro, la ricotta e il formaggio freschi sono prodotti sul posto e trasportati a valle nel giro di ventiquattro ore. Questo quadro negli ultimi anni si è indebolito e presenta rilevanti preoccupazioni per il futuro.

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I livelli di attività della popolazione

Spunti di analisi sulla struttura della popolazione della Valle in quanto a livelli di attività, devono prioritariamente prendere in considerazione la condizione professionale dei cittadini, nella duplice classificazione di “ attività ” e “ non attività ”. Secondo le determinazioni censimentarie: • per “ popolazione attiva ” devono intendersi sia le persone “in condizione professionale”, occupate o disoccupate alla ricerca di una nuova occupazione, sia quelle in cerca di prima occupazione; • per popolazione “ non attiva ” devono invece intendersi le persone “in condizione non professionale”: i bambini ed i ragazzi, le casalinghe, gli studenti, le persone ritirate dal lavoro, i militari di leva.

Questo blocco di dati per la Valchiavenna permette di osservare che (v. Tabella 23 e Tav.5) : • la popolazione attiva rappresenta il 50% della popolazione residente ( pari a 10.243 abitanti, alla data del censimento 2001). Rispetto al Censimento del 1991 la popolazione attiva ha subito un incremento del 1,6% (pari a +160 persone) decisamente inferiore a quello del decennio precedente (dal 1981 al 1991) che è stato invece del 6,6% (pari a +625 persone ); • il restante 50% è rappresentato dalla “popolazione non attiva” (pari a 10.256 abitanti) con un decremento, rispetto al 1991 di -25,5% (pari a -3.509 persone); • nella “popolazione attiva”: gli occupati sono il 94,1% e le persone in cerca di prima occupazione il 5,9%; • tra la “popolazione non attiva”: gli studenti sono il 12,5%, le casalinghe sono il 36,9%, i ritirati dal lavoro sono il 39,6% mentre il restante 11% sono in altra condizione non lavorativa; • i dati percentuali della popolazione attiva e non attiva della Valchiavenna, con anche le loro specificità interne, rispecchiano la situazione della Provincia di Sondrio (v. sempre Tabella 23).

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Tav.4. C.M. Valchiavenna. Dati sui livelli di attività della popolazione. Censimento 2001 C.M. Valchiavenna Provincia di Sondrio Popolazione attiva 1981 9.458 70740 1991 10083 74612 2001 10.243 76.126

Variazione % 1981/2001 8,3 7,6 1991/2001 1,6 2,0

di cui occupati 1981 8522 63125 1991 9155 67894 2001 9.634 72.107

Variazione % 1981/2001 13,0 14,2 1991/2001 5,2 6,2

I componenti della “popolazione attiva” della Valchiavenna, secondo i dati del censimento 2001, trovano occupazione e lavoro sia in Valle che fuori la Valle: operando (v. anche Tabella 25 e Tav.1): • operano prevalentemente nel settore “ industria ” (41,6%), nel quale spicca il comparto dell’“ industria manifatturiera ” con più della metà di tale tipologia di popolazione attiva; • in misura statisticamente più modesta (3,6%) sono impiegati nel settore “agricoltura”; • il 54,7% sono impiegati negli “altre attività” che comprendono anche il “commercio” e il “turismo”; • per quanto riguarda il settore agricoltura, i dati della Valchiavenna sono in linea con gli stessi della Provincia di Sondrio mentre, nella Comunità Montana, risultano più

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occupati nel settore industria e meno occupati nelle altre attività rispetto alla Provincia di Sondrio.

Tav.5. C.M. Valchiavenna. Occupati per Settore di Attività Economica. Censimento 2001 Agricoltura Industria Altre attività Totale C.M. Valchiavenna v.a. 351 4.012 5.271 9.634 % 3,6 41,6 54,7 100,0 Provincia di Sondrio v.a. 2.613 25.555 43.939 72.107 % 3,6 35,4 60,9 100,0

L’andamento dei più significativi tassi di attività della popolazione mette in evidenza, per il decennio intercensuale 1991-2001: • un significativo aumento del “ tasso di attività ” (rapporto tra la popolazione attiva e quella residente), che passa dal 42,3% del 1991 al 50,4% del 2001; • una consistente diminuzione del “ tasso di disoccupazione ” (rapporto tra i non occupati e la popolazione residente) che passa dal 9,2% del 1991 al 6,1% del 2001.

I dati dell’ultimo decennio mostrano lo sviluppo economico e occupazionale avvenuto nella Valle che vede appunto un incremento di 8 punti percentuali del “tasso di attività” e un decremento di 3 punti percentuali del “tasso di occupazione”; lo scenario è poi rafforzato dallo sguardo all’ultimo ventennio (1981-2001) che rivela:

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• una variazione in aumento del 27,4 del “tasso di attività” della popolazione;

Tav.6. C.M. Valchiavenna. Indicatori sui livelli di attività della popolazione. Censimento 2001 C.M. Valchiavenna Regione Lombardia Tasso attività 1981 39,6 40,7 1991 42,3 42,5 2001 50,4 52,9

Variazione % 1981/2001 27,4 30,0 1991/2001 19,3 24,5

tasso disoccupazione 1981 9,9 10,8 1991 9,2 9,0 2001 6,1 4,7

Variazione % 1981/2001 -38,7 -56,2 1991/2001 -34,0 -47,4

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Il sistema produttivo e occupazionale

Il “Sistema produttivo” della Valchiavenna ripropone una buona parte delle connotazioni peculiari proprie dell’intera provincia: • soffre, per esempio, delle diseconomie di localizzazione conseguenti alla mancanza di efficienti comunicazioni; • si colloca in una posizione geografica che poco favorisce l’inserimento in cicli produttivi integrati; • rimarca la sproporzione quantitativa delle imprese artigiane rispetto a quelle industriali; • rimarca altresì la consistenza dell’artigianato di servizio rispetto al quello di produzione; • offre una tipologia produttiva incentrata su una gamma non vasta di attività.

Non si presenta, apparentemente, come appartenente ad un insieme integrato, in grado di generare progressivi innalzamenti e sviluppi della competitività del proprio tessuto economico-produttivo. Eppure registra presenze ed eccellenze che:

• hanno un forte inserimento nella tradizione e nelle connotazioni tipiche della Valle; • riguardano settori diversificati, dove, accanto a produzioni storiche ed artigianali, non mancano imprese con altro livello tecnologico; • sono competitive sia sul territorio italiano che su quello estero; • hanno fatto grandi passi di sviluppo sia dal punto di vista qualitativo e innovativo della produzione sia dal punto di vista della diffusione e dell’internazionalizzazione dell’impresa e del prodotto; • dispone di una discreta dotazione di servizi interni all’area , più però per i servizi di rete e per le famiglie che per quanto riguarda quelli “alla produzione” anche se, negli ultimi anni, grazie all’ausilio dei progetti Interreg Italia-Svizzera sviluppati nella valle, si è riusciti a sviluppare metodi e servizi alle imprese e all’imprenditorialità che hanno dato i loro frutti (come lo Sportello per i finanziamenti alle imprese, l’Incubatore d’impresa e la guida alle imprese e professioni della Valle, sviluppati attraverso il progetto “Imprese e Professioni innovative” oltre che accordi e scambi per la cooperazione tra imprese italiane e svizzere e relative associazioni di categoria).

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Il sistema occupazionale rispecchia i punti di forza e quelli di debolezza del sistema produttivo, ai quali aggiunge motivi tipici della realtà locale, quali, ad esempio: • la limitata diffusione del senso dell’imprenditorialità; • la persistenza di quel modello tradizionale che fa cercare “il posto di lavoro” invece che costruirlo; • la divergenza tra preparazione professionale data dalla scuola e richiesta dal mercato; • l’attenzione tradizionale alla realtà di quel “confine svizzero” che da tempo è in grado di assorbire manodopera, compresa quella modestamente qualificata.

L’obiettivo prioritario della Comunità Montana della Valchiavenna in campo economico, è sicuramente quello di mantenere in valle i livelli occupazionali raggiunti e, dove possibile, incrementarli.

Per fare ciò: • si sta attivamente collaborando con le scuole professionali e l’Unione Artigiani per migliorare l’offerta formativa, proponendo corsi di studio adeguati alle esigenze di mercato della valle; • si incentiva la formazione di nuova imprenditoria, soprattutto giovanile, informando sulle nuove opportunità; • si cerca di favorire l’inserimento delle locali imprese artigiane ed industriali in contesti più ampi, agevolando interscambi con realtà esterne alla Valchiavenna.

Da diversi anni la Comunità Montana sostiene il finanziamento degli investimenti delle imprese artigiane e commerciali, attraverso convenzioni con le cooperative di garanzia e fidi per l’abbattimento dei tassi d’interesse.

Si deve considerare che il sistema produttivo dell’area della Valchiavenna vede operanti 1.746 unità locali di cui 1.555 imprese, con 6.420 addetti di cui 4.907 occupati nelle imprese (v.Tav.7).

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Tav.7. C.M. Valchiavenna. Unità Locali e Addetti. Censimento 2001 di cui UNITA' ADDETTI UNITA' Comuni LOCALI ADDETTI totali LOCALI delle totali delle imprese imprese C.M. Valchiavenna 1.746 6.420 1.555 4.907 Prov. di Sondrio 15.452 61.755 13.969 48.463 Lombardia 858.868 3.898.336 809.885 3.382.412

Nel decennio intercensuario 1991-2001, questo sistema ha manifestato segni di lieve aumento nella consistenza delle unità locali, e un decremento in quella degli addetti: rispettivamente +7,18% e -4,71 (vedi Tav.8). La dimensione della imprese rispecchia il quadro provinciale, regionale e nazionale con la presenza di piccole e medie imprese e di micro imprese. Infatti, il 5,6% delle imprese non ha alcun dipendente, il 44,4% ha un solo dipendente, il 18,8% ha 2 dipendenti, il 18,2% ha da 3 a 5 dipendenti, il 7,0% da 6 a 9 dipendenti e il 3,0% da 10 a 15 dipendenti; risulta poi 24 imprese con un numero di dipendenti comprese tra 20 e 49 mentre per le classi dimensionali più alte risultano solo 11 imprese. Interessante è notare la presenza di un impresa con oltre 200 addetti con sede a Gordona e una con oltre 250 addetti con sede a Chiavenna (v. Tabella 34).

Tav.8. C.M. Valchiavenna. Unità Locali e Addetti. Censimento 2001 2001 1991 variazioni % 1991-2001 Comuni UNITA' UNITA' UNITA' ADDETTI ADDETTI ADDETTI LOCALI LOCALI LOCALI C.M. - Valchiavenna 1.746 6.420 1.629 6.737 7,18 4,71

Prov. di Sondrio 15.452 61.755 13.539 57.504 14,13 7,39

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Secondo i dati della Camera di Commercio (Infocamere) nel 2007 le imprese attive in Valchiavenna erano 1.744, cioè l’11% delle imprese attive della provincia di Sondrio, di cui il 34,6% impiegate nel settore industria (costituito prevalentemente dal comparto manifatturiero e delle costruzioni), il 20,4% in agricoltura, il 19% nel commercio e il 10,7% nel settore turistico (alberghi e ristorazione), dati che rispecchiano lo scenario provinciale (v. Tabella 36) .

Rispetto all’anno precedente si è vista una riduzione del numero totale di imprese attive (-1,8) ad eccezione del settore alberghiero e della ristorazione che ha invece visto un leggero incremento. Al contrario, considerando il periodo 2001-2007 si rileva un incremento del numero delle imprese attive (+5,0) che ha toccato tutti i settori tranne l’agricoltura che ha visto un calo non del tutto trascurabile passando da 401 del 2001 a 366 del 2006 e a 355 del 2007.

L’incremento delle imprese attive negli ultimi anni diventa ancora più significativo se rapportato al dato provinciale che vede si un aumento ma di soli 0,5 punti mentre a livello regionale si ha addirittura una variazione negativa dei -0,1 punti.

La maggior parte delle imprese agricole ed industriali attive in Valchiavenna sono localizzate nel Fondovalle tra i comuni di Samolaco, Gordona, Prata Camportaccio e Chiavenna mentre in numero ridotto sono presenti in Val Bregaglia e ancor meno nella Valle San Giacomo. Le imprese turistiche sono maggiormente presenti nelle Valli mentre le imprese commerciali fioriscono con maggior rilevanza a Chiavenna e nei comuni limitrofi ma sono presenti anche nelle valli.

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L’agricoltura

La Valchiavenna offre un territorio agro-silvo-pastorale che occupa poco meno dell’80% dell’intera sua superficie, e che si estende per oltre 45.000 ettari di colture, boschi, pascoli, incolti produttivi, caratterizzandone il paesaggio. Il settore agricolo, oltre a costituire apprezzabile fonte di reddito, contribuisce in modo determinante alla cura ed alla manutenzione del territorio ed ha ricadute importanti sull’offerta turistica e gastronomica della Valle.

Secondo i dati del Censimento 2000 le aziende agricole presenti sul territorio della Valchiavenna sono 683 di cui 679 con superficie agraria di cui 605 con Superficie Agricola Utilizzata e 540 con allevamenti.

Per quanto riguarda le Aziende con Superficie Agraria Utilizzata : • 174 coltivano a seminativi; • 137 coltivano legnose agrarie: • 273 sono orti familiari: • 584 utilizzano la superficie agricola per prati permanenti; • 235 utilizzano la superficie agricola a pascolo.

Rispetto al Censimento dell’agricoltura del 1990 il numero di aziende con superficie agricola utilizzata si è ridotto di più di un terzo passando da 1.952 del 1990 a 605 del 2000. La superficie agricola totale della valle è pari a 17.359,6 ettari, di cui 10.480,9 ettari di superficie agricola utilizzata per il 96,8% a prati permanenti e pascoli, per il 2,9% a seminativi e per uno 0,3% a coltivazioni legnose agrarie; una superficie di circa 3.393,76 ettari è lasciati ai boschi mentre 3047,5 ettari sono relativi a superficie agraria non utilizzata.

Rispetto al 1990 la superficie agricola totale della Valchiavenna si è praticamente dimezzata passando da 31.474,82 ettari del 1990 a 17.359,6 ettari del 2000; la Superficie Agricola Utilizzata si è di conseguenza ridotta di circa 3.000 ettari mentre la superficie boschiva si è ridotta di più di 7.000 ettari.

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Le aziende agricole con allevamenti , invece, secondo il censimento 2000, risultano 540; tra queste in totale si hanno 212 allevamenti di bovini per un totale di 4.229 capi bovini, 177 allevamenti di ovini per un totale di 2.688 capi, 264 allevamenti di caprini con 5.961 capi, 115 allevamenti di suini per 531 capi, 58 allevamenti di polli da carne, 252 allevamenti di galline da uova, 260 allevamenti avicoli per un totale di 675.909 capi, 124 allevamenti di conigli con 1.352 capi, 3 allevamenti di struzzi per 69 capi e 57 allevamenti di equini con 186 capi. Infine abbiamo 428 alveari.

Una lungimirante azione programmatoria ha salvaguardato dalla cementificazione gran parte del pregiato territorio di fondovalle dove ancora è vivace l’attività zootecnica che viene integrata nei mesi estivi dalla pratica dell’alpeggio. Secondo i dati SIARL (Sistema informativo agricolo della Regione Lombardia) sono 172 gli allevamenti attivi in Valle, con oltre 4000 capi bovini votati alla produzione di latte da trasformare in formaggio tipico nelle sei latterie oggi in funzione, di cui due, stagionali, in alpeggio. Gli allevamenti ovi-caprini, altro comparto di sicuro interesse, sono 315 con circa 8.800 capi presenti nei tredici comuni della valle. Sono le capre, allevate tradizionalmente ed allo stato brado per buona parte dell’anno, che favoriscono un prodotto tipico di qualità : il "violino di capra" della Valchiavenna.

In Valchiavenna sono presenti, inoltre, 60 malghe e 57 alpeggi per un totale di carico di 2.967 UBA (unità bovino adulta) di cui 2.279 Uba bovine. Il carico medio di ogni alpe è di 52 UBA.

La Valchiavenna ha un indice di boscosità , ossia di copertura forestale, del 40%, in sintonia con i dati provinciali e regionali; il bosco custodisce uno straordinario patrimonio ambientale ed ecologico, ma attende di essere trasformato in autentica risorsa.

La realizzazione di numerose piste forestali, l’approvazione dei "Piani di assestamento comunali" e del "Piano di indirizzo forestale" sono gli strumenti che permetteranno ai tre Consorzi forestali attivi in Valle ed ai numerosi Consorzi di montagna di procedere ad una razionale coltivazione delle superfici boscate. La Legge Regionale 7/2002 ed il Piano di Sviluppo rurale 2007/13 offriranno le opportunità di finanziamento delle iniziative che enti pubblici e privati vorranno intraprendere per il decollo della filiera bosco-legno-energia.

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Al momento in Valchiavenna sono presenti 10 Piani di Assestamento Forestale (PAF) che interessano 10 mila ha sui quali è prevista una provvigione complessiva di oltre 1 milione di mc, ed una ripresa di oltre 60 mila mc, in un arco temporale ventennale. E’ in fase di approvazione il Piano Generale di Indirizzo Forestale , strumento operativo strategico per la manutenzione dei versanti.

Le strade agro-silvo-pastorali coprono una lunghezza di 135km, composte da 25 elementi. Se alle stesse si considerano anche le strade principali e secondarie di collegamento, esclusivamente per le aree boscate la lunghezza complessiva è di 150km, e pertanto un’estensione di 6,53 ml/ha.

In Valchiavenna sono attualmente presenti 3 Consorzi Forestali che coprono una superficie complessiva di 5.477 ha. I Consorzi rappresentano una realtà operativa strategica per la Valchiavenna. La loro operatività si concretizza in piccole manutenzioni puntuali e nella gestione di eventi locali e di infrastrutture; attività quasi sempre basate sul volontariato. I Consorzi Forestali in ordine di istituzione sono di seguito riportati con le superfici utilizzate: • Consorzio Forestale Boschi di Isola con 839 ha; • Consorzio Forestale di Prata Camportaccio con 1.132 ha; • Consorzio Forestale della Val Codera con 3.506 ha; Il Consorzio Forestale può rappresentare sia un collettore di finanziamenti che uno strumento operativo qualificato e riconosciuto sul territorio. Tutti e tre i consorzi forestali sono parificati alle aziende agricole, operano con attività di manutenzione del territorio. Il Consorzio Forestale di Prata Camportaccio è anche impresa boschiva, con specifica attività nel settore forestale.

Al fine di sostenere l'agricoltura in Valchiavenna, nell’ultimo decennio, alla tradizione attività agricola alcune aziende hanno affiancato l’attività agrituristica cercando di sviluppare il turismo nelle campagne. Infatti, in Valchiavenna, oggi operano ben 6 agriturismi che sono sorti al fianco di aziende agricole nei comuni di Campodolcino, Gordona, Madesimo Piuro, San Giacomo Filippo e Samolaco.

In Valchiavenna, come in tutta Italia l'agriturismo costituisce un comparto specifico dell'offerta turistica ma perché il turismo esercitato in campagna sia definibile agriturismo, deve svolgersi nell'ambito di un'azienda agricola, utilizzandone strutture, prodotti e

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Lo sviluppo degli agriturismi ha consentito alle aziende valchiavennasche di: • integrare le rendite aziendali per migliorare le condizioni di vita degli agricoltori; • sviluppare nuove forme di turismo sociale e giovanile, conservare l'identità culturale del mondo agricolo tutelandone le tradizioni, valorizzandone i prodotti tipici enogastronomici; • salvaguardare il territorio attraverso la migliore utilizzazione del patrimonio naturale, conservare il paesaggio rurale, tutelare l'ambiente e recuperare l'edilizia rurale; • sviluppare l'agricoltura per garantire la permanenza degli agricoltori sul territorio rurale, per contenere l'esodo delle forze più giovani e per creare nuove opportunità di lavoro nei territori rurali.

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L’industria e l’artigianato

Le imprese del comparto Industriale sono 474, secondo i dati del censimento 2001, per un totale di 515 unità locali, circa il 13% del comparto industriale provinciale, e occupano 2.578 addetti. Di rilevante importanza, incide sul complesso del sistema produttivo valchiavennasco per il 29,5% in termini di unità locali e per il 40,2% in termini di addetti.

La maggior parte delle imprese industriali ha sede a Chiavenna, seguita da Samolaco, Prata Camportaccio, Gordona e Piuro mentre negli altri comuni sono poche decine ad eccezione di Menarola che non ha nessuna attività industriale.

Il comparto industriale valchiavennasco è costituito per il 42% dall’industria manifatturiera e per il 54% dall’industria delle costruzioni .

Guardando nel dettaglio l’industria manifatturiera della Valchiavenna possiamo fare le seguenti considerazioni (v. Tav.9) : • è costituita prevalentemente da produzione e lavorazione del legno e dei prodotti in legno (24,1%) e dalla produzione e lavorazione del metallo e prodotti in metallo (23,5%); • hanno una parte rilevante del comparto anche la lavorazione di minerali non metalliferi (13,4%) e la produzione di apparecchi meccanici (11,8%); • nonostante la varietà dei prodotti enogastronomici tipici della Valchiavenna, l’industria alimentare occupa solo un 3,7% del comparto industriale a differenza dell’intera provincia di Sondrio dove è proprio l’industria alimentare con il 22,4% ad incidere maggiormente sul comparto manifatturiero; • a differenza della Provincia di Sondrio dove il comparto tessile è uno dei maggiori comparti manifatturieri con un incidenza del 16,9% in Valchiavenna l’industria tessile e dell’abbigliamento non è rilevante (1,1%); • rispecchia invece il quadro provinciale, rilevando però un’incidenza maggiore sull’intero comparto industriale, la lavorazione dei metalli e la produzione di apparecchi meccanici.

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Tav.9. C.M. Valchiavenna. Dettaglio Industria Manifatturiera. Anno 2006. C.M. Provincia di Valchiavenna Sondrio DA Industrie alimentari 3,7 22,4 DB Ind. tessili, abbigliamento 1,1 16,9 DC Ind. conciarie, pelli e cuoio 0,0 0,0 DD Ind. legno e prodotti in legno 24,1 8,3 DE Carta, stampa, editoria 5,3 3,2 DF Coke, petrolio, combustibili 0,0 0,1 DG Prod. chimici e fibre 1,6 3,2 DH Gomma e materie plastiche 0,0 2,4 DI Lavoraz. minerali non metalliferi 13,4 6,6 DJ Metalli e prodotti in metallo 23,5 16,3 DK Prod. apparecchi meccanici (1) 11,8 7,6 DL Macchine e appar. elettriche, ottiche 2,1 5,3 DM Mezzi di trasporto 2,1 1,7 DN Altre industrie manifatturiere 11,2 6,0 Totale 100,0 100,0

Le imprese operanti in questo settore sono per lo più imprese artigiane : 173 su 217 per il comparto manifatturiero e 248 su 276 per il comparto delle costruzioni; ciò significa che più del 96% delle imprese del settore non superano i 10 dipendenti anzi, la quasi totalità opera con massimo 5 dipendenti per un totale del 55% degli addetti del settore che lavora nelle imprese artigiane.

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L’industria e l’artigianato sono due comparti in Valchiavenna strettamente correlati che rappresentano una componente consistente del sistema produttivo e occupazionale. Nel decennio 1991-2001: • ha rivelato una leggera ma positiva variazione del 4,46% corrispondenti a 22 nuove unità locali operanti nel territorio; dato interessante in quanto corrisponde a quasi il doppio del pur positivo dato provinciale; • ha però subito una consistente riduzione del numero degli addetti del settore; infatti, (v. Tav. 10) passati da 2.979 addetti del 1991 a 2.578 addetti del 2001 con una variazione negativa pari al 13,46% in contrasto col dato provinciale che vede una variazione positiva anche nel numero di addetti (2,36%).

Tav.10. C.M. Valchiavenna. Unità Locali e Addetti del Settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO. 2001 1991 variazioni % 1991-2001 Comuni UNITA' UNITA' UNITA' ADDETTI ADDETTI ADDETTI LOCALI LOCALI LOCALI C.M. - Valchiavenna 515 2.578 493 2.979 4,46 13,46 Prov. di Sondrio 3.966 22.563 3.877 22.043 2,30 2,36

Ma l’industria e l’artigianato (artigianato di produzione) sono parte imprescindibile del tessuto vitale della Valle: la piccola industria in particolare, ed insieme a questa l’attività artigiana.

Tra le attività artigianali dell’area negli ultimi anni si sono rivalutate alcune forme di artigianato artistico e di produzione di prodotti tipici artigianali locali recuperando vecchi mestieri ormai scomparsi e antiche tradizioni della Valle.

Tra le attività più significative ricordiamo: • la lavorazione della Pietra Ollare estratta dalle cave della Valmalenco e della Valchiavenna. E’ una roccia scistosa dal colore grigio verdastro, tenera appena estratta

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(quindi facilissima da lavorare) e sempre più dura con il passare del tempo; la si lavora prevalentemente con il torchio per ricavarne oggetti ornamentali e caratteristiche pentole. Se ne può ammirare una splendida collezione al Laboratorio Museo della Pietra Ollare di Piuro. • la coltivazione, filatura e tessitura del lino nata dal recupero delle tradizioni antiche della Valle affiancata alla lavorazione della Pietra Ollare dalla Famiglia Lucchinetti. Nata dalla passione di una famiglia per le antiche tradizioni, è diventato un piccolo laboratorio artigianale che insieme alla pietra Ollare è conosciuto in tutto il mondo. È possibile visitare il Laboratorio – Museo del Lino a Piuro a fianco del Laboratorio-Museo della Pietra Ollare. • la lavorazione del ferro e di altri metalli : al fianco della lavorazione classica del ferro, in una piccola azienda a San Giacomo Filippo è nata, per passione, la lavorazione del metallo per farne oggetti del lavoro quotidiano e oggetti ornamentali di ogni dimensione. Si possono ammirare presso il laboratorio a San Giacomo Filippo oppure in un caratteristico negozio a Madesimo

E per quanto riguarda la produzione artigianale tipica alimentare: • la produzione dei Biscotti di Prosto (BISCOTIN DE PROST), un attività tramandata da secoli (circa dal 1600 si presume) da generazione in generazione nella famiglia Del Curto con una ricetta segreta che nessuno conosce al di fuori della famiglia. I biscottini vengono venduti in un piccolo negozio nel comune di Piuro, frazione Prosto e smerciati in diversi negozi alimentari e supermercati della zona e della provincia. • la produzione di latticini e salumi locali (formaggi freschi e stagionati, di stalla e di alpeggio, il burro, la bresaola, il violino di capra) la cui attività è spesso affiancata all’attività di azienda agricola, di allevamento e agri-turistica. I prodotti locali si trasformano poi in piatti tipici della Valle (come i pizzoccheri e i diversi dolci della Valchiavenna) che possono esser assaporati nei tipici Crotti insieme a del buon vino conservato in queste cantine naturali. • la produzione della birra , tradizione recentemente recuperate in alcuni birrifici della zona che oltre ad offrire la degustazione della birra mostrano tutto il percorso della distillazione.

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Il commercio

Il settore commerciale incide per il 21,6% sul sistema produttivo della Valle cioè con 378 piccole attività commerciali diffuse capillarmente su tutto il territorio (v. Tabella 26) .

La concentrazione maggiore delle imprese commerciali e nel comune di Chiavenna che ingloba ben 179 attività commerciali, quasi la metà di tutta la valle; ben serviti dal punto di vista commerciale sono anche i comuni del fondovalle mentre anche i comuni più turistici come Campodolcino e Madesimo stanno attualmente vivendo un processo di desertificazione commerciale così come i comuni più isolati delle valli quali San Giacomo Filippo, Villa di Chiavenna e soprattutto Menarola che non ha alcuna attività commerciale.

Il settore commerciale occupa il 13,2% degli addetti totali pari a 846 unità lavorative mettendosi al secondo posto come incidenza sul sistema economico e occupazionale della valle dopo il settore industriale.

Tav.11. C.M. Valchiavenna. Unità Locali e Addetti del Settore COMMERCIO. 2001 1991 variazioni % 1991-2001 Comuni UNITA' UNITA' UNITA' ADDETTI ADDETTI ADDETTI LOCALI LOCALI LOCALI C.M. - - Valchiavenna 378 846 629 1.486 39,90 43,07 - - Prov. di Sondrio 3.728 9.582 5.554 13.778 32,88 30,45

Il Commercio in Valchiavenna si realizza attraverso una rete di vendita dal dettaglio strutturata in negozi e supermercati, la quale particolarmente negli anni recenti si è andata consolidando ed assestando seguendo una linea che ha visto affermarsi: • una forte contrazione degli esercizi commerciali tra il 1991 e il 2001 (pari al 40% delle attività commerciali esistenti), rallentata negli anni successivi; la contrazione ha riguardato in particolar modo i piccoli negozi del settore alimentare;

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• una contrazione degli esercizi commerciali e degli addetti del settore in Valchiavenna molto più significativa che nell’intera provincia di Sondrio (rispettivamente -39,90% e -43,07% l’una e -32,88% e -30,45% l’altra); • un lieve sviluppo dei punti di vendita dei generi del settore non alimentare con un attenzione particolare all’artigianato artistico.

La contrazione del settore commerciale e in particolare di quello alimentare è senz’altro da attribuire: • sia all’affermarsi della “grande distribuzione al dettaglio” (in Valchiavenna sono 2 i supermercati operanti) e alle porte della Valchiavenna hanno recentemente aperto un nuovo centro commerciale; • sia al “consumarsi” del piccolo negozio, soprattutto se collocato nel piccolo paese, a ragione dell’età del titolare, delle normative fiscali, dello spopolamento della località. Ed in questo caso la rete di vendita, soprattutto per i generi di largo consumo, più che un fatto commerciale è un fatto sociale, di autentico servizio alla comunità.

Al fine di sostenere le attività commerciali la Comunità Montana della Valchiavenna ha aderito alla proposta della Regione Lombardia di attivare un bando per la concessione di contributi, in conto capitale e in conto interessi, a favore delle piccole attività commerciali. Il bando ha ottenuto un ottimo risultato vedendo la partecipazione di una quarantina di attività.

Come ente capofila la Comunità Montana ha predisposto un P.I.C.S. (Piano integrato per la competitività di sistema) coinvolgendo i comuni, gli operatori economici locali e le organizzazioni di categoria.

Questa serie di interventi ha visto la partecipazione di diverse attività commerciali che hanno utilizzato tali finanziamenti per la ristrutturazione e l’innovazione delle loro attività commerciali; le attività che hanno maggiormente giovato di tali finanziamenti son sicuramente i bar e i ristoranti ma anche negozi di vario genere e in particolare hanno preso piede negozi per la vendita di prodotti tipici locali sia alimentari che non; significative sono state anche le richieste di apertura di nuove attività a grande partecipazione femminile.

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Tav.12. C.M. Valchiavenna. Unità Locali e Addetti del Settore TERZIARIO. 2001 1991 variazioni % 1991-2001 Comuni UNITA' UNITA' UNITA' ADDETTI ADDETTI ADDETTI LOCALI LOCALI LOCALI Servizi

Totali C.M. Valchiavenna 657 2.471 503 2.264 30,62 9,14 Prov. di Sondrio 6162 25.095 4.068 21.523 51,47 16,60 di cui Trasporti e comunicazioni C.M. - - Valchiavenna 71 240 78 255 8,97 5,88 Prov. di - Sondrio 716 2.802 695 2.972 3,02 5,72 di cui Attività Professionali C.M. Valchiavenna 236 416 168 409 40,48 1,71 Prov. di Sondrio 2.421 5.122 1.491 4.447 62,37 15,18 di cui Servizi Pubblici e Privati C.M. Valchiavenna 350 1.815 257 1.600 36,19 13,44 Prov. di Sondrio 3.025 17.171 1.882 14.104 60,73 21,75

Analizzando i dati e le variazioni avvenute nel decennio 1991 al 2001 possiamo dire che: • si è realizzato un incremento del 30,62% delle unità locali del settore operanti sul territorio e un incremento del 9,14% degli addetti impiegati nel settore;

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• l’incremento è meno significativo rispetto alla provincia di Sondrio che invece vede un aumento delle unità locali pari al 51,47% e degli addetti del 16,60%; • all’interno delle attività terziarie l’incremento maggiore è stato registrato dalle Attività Professionali con un aumento del 40,48% del numero delle unità locali e dell’1,71% degli addetti (il lievissimo incremento degli addetti è spiegabile dal fatto che le attività professionali riguardano specialmente singoli professionisti); • il settore dei trasporti e delle comunicazioni è, invece, un settore in crisi in Valchiavenna; i dati rilevano, infatti, un significativo decremento pari a -8,97% delle unità locali e - 5,88% degli addetti del settore mentre in provincia di Sondrio si è rilevato un decremento degli addetti poco inferiore a quello della valle ma un corrispettivo aumento delle unità locali, segno questo spiegabile probabilmente da una consistente riduzione delle dimensioni delle aziende esistenti; • i servizi pubblici e privati, cioè la Pubblica Amministrazione, l’Istruzione e i Servizi socio-sanitari ma anche l’Intermediazione Finanziaria e Monetaria ed altri servizi sono in rilevante crescita sia per quanto riguarda le unità locali che il numero degli addetti (rispettivamente +36,19% e +13,44%) anche se in maniera inferiore rispetto ai dati provinciali.

E’ tuttavia un settore che richiede molta attenzione: • da un lato a ragione della delicatezza del sistema della Valle, date la sua marginalità rispetto alle aree confinanti, la sua propensione verso la produzione più che verso i servizi e la scarsità della sua domanda rispetto alla possibilità di creare un’offerta diffusa; • dall’altro per il presentarsi al suo interno e del resto inevitabilmente di possibili aree critiche come si è verificato, per esempio, nel decennio considerato, per il settore “trasporti e comunicazioni” (-8,97% delle unità locali e -5,88% degli addetti).

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Il turismo

Il turismo come comparto produttivo ha uno spazio ed un ruolo particolare nell’economia e nella vita della Valle: è integratore vitale della sua struttura economica, contiene e possiede una grande quantità di potenzialità di sviluppo.

Il settore turistico “ in senso stretto ” opera con 186 unità locali, tra alberghi e ristoranti, e 507 addetti ossia incide per il 10,7% delle unità locali sul sistema economico della Valle e per il 7,9% degli addetti. La maggior parte di queste attività è concentrata nell’alta Valle San Giacomo, (in particolar modo per gli alberghi) e a Chiavenna (più ristoranti).

Ma il turismo non è fatto solo di alberghi e ristoranti ma da un insieme di variabili e risorse territoriali, economiche, produttive, commerciali e infrastrutturali che fanno direttamente o indirettamente parte del settore turistico, ne sono coinvolti e da cui ne dipende lo sviluppo.

Mentre l’industria e l’artigianato, per esempio, ma anche l’agricoltura ed il commercio, componenti importanti e decisive dell’economia locali, hanno raggiunto posizioni consolidate, la nuova possibile grande spinta all’economia stessa viene unanimemente individuata nel turismo.

Ed è per questo allora che: • da un lato si invoca una concentrazione di sforzi proprio nella direzione dello sviluppo dell’attività turistica, con quanto richiede in fatto di complesso dell’offerta, di impiego delle risorse, di infrastrutturazioni; • dall’altro si pensa all’indispensabilità di una programmazione attenta, chiara e corretta, ed insieme, a tutto il complesso di strumenti, di metodi, di comportamenti, necessari a governare il settore.

È opinione diffusa, in proposito, che la Valchiavenna non riesca ancora a comunicare una “immagine complessiva” del suo offrirsi al turismo. Tale immagine, infatti, è in larga prevalenza composta soltanto dall’area dell’alta Val San Giacomo con le stazioni sciistiche di Campodolcino e Madesimo.

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Si vuole però considerare come un’incontrovertibile affermazione di base che “ tutta l’area della Valchiavenna deve esser considerata per sua natura ad alta vocazione turistica ”; è un’affermazione tematica, che ne postula e richiama altre, quali prioritariamente, le seguenti: • il termine “turismo” fa indiscutibilmente riferimento: ad una notevole e variegata diversificazione di “forme turistiche”, ad una molteplicità di aspetti della “attività turistica”, ad una genericità ed incompletezza delle “categorie turistiche” classificatorie dell’attività, ad un insieme di attività connesse con i “movimenti turistici” o dagli stessi influenzate, per via diretta o indiretta; • l’espressione “area turistica” coinvolge ampi problemi: di vocazione del territorio nel suo complesso e per sub-aree, di utilizzo delle risorse soprattutto ambientali, di strategie della pianificazione degli interventi, di organizzazione in termini di strutture e di servizi, di rapporto col mercato della domanda turistica; • l’impatto del turismo con la vita di un’area avviene non soltanto in termini economici e di mercato, ma anche su altri piani, particolarmente sul piano sociale culturale.

Si tratta di tematiche e problematiche molto ampie, che richiedono attente conoscenze e sforzi di approfondimento delle situazioni, verifiche costanti, chiarezza di impostazione operativa e coerenza nelle scelte. Ma sono tematiche le quali inducono a fermare l’attenzione sia sulle connotazioni attuali già strutturate in ottica turistica, sia alle potenzialità che possono produrre attività turistica.

Del resto sono queste connotazioni a determinare: • sia “la vocazione turistica” dell’area, fatta soprattutto dall’insieme delle offerte della natura e delle possibilità ad essa collegate, ma senz’altro anche dalla sua connotazione geografica, dalla sua storia e tradizione, dal suo patrimonio etnografico e culturale; • sia “il ruolo turistico” dell’area, fatto dal turismo in attività, e quindi dalla capacità attrattiva dell’area e dalle variabili qualitative e quantitative dell’offerta e della domanda.

Pertanto, le connotazioni dell’area che qui vengono colte riguardano particolarmente, nella loro accezione, il sistema in generale dell’offerta turistica e l’immagine che dell’area offre il complesso della domanda turistica.

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Per quanto riguarda la ricettività alberghiera nella quale vengono ricompresi sia gli alberghi veri e propri, che le residenze turistico-alberghiere, la Valle, secondo i dati ISTAT 2006, offre un parco di 40 esercizi alberghieri con un totale di 1.974 posti letto, 909 camere e 868 bagni (v. Tabella 47). Si tratta di strutture che (v. anche Tabella 48 e Tabella 49) : • sono collocate prevalentemente nei comuni di Madesimo, Campodolcino e Chiavenna (rispettivamente 19 e 12) mentre la maggior parte dei comuni della Valle (Gordona, Menarola, Mese, Novate Mezzola, Prata Camportaccio, Samolaco e San Giacomo Filippo) sono privi di strutture alberghiere; • negli anni recenti sono andate lievemente incrementando, passando da 38 alberghi con 1.896 posti letto nel 2001 a 40 alberghi e 1.974 posti letto nel 2006; • vedono predominare la classificazione “tre stelle” (12 alberghi con 911 posti letto) seguita dalla classificazione “due stelle” (11 alberghi) e “una stella” (7 alberghi) e dalle “Residente turistico alberghiere (7 unità per 449 posti letto), segnale questo di miglioramento della qualità del servizio offerto (medio-alta) rispetto al decennio scorso dove predominavano le classificazioni “una o due stelle” che indicava un tipo di offerta di qualità media e medio-bassa; • vedono la presenza di solo 3 alberghi a “quattro stelle” situati nel comune di Madesimo e nessun albergo a “cinque stelle o lusso”; • offrono anche, utilizzando un importante indicatore di situazione quale è quello della “dimensione media per struttura alberghiera”,un complesso di 49,35 posti letto per struttura (al di sopra del dato medio provinciale che è di 46,93), e sotto questo aspetto vi è stata una netta e positiva evoluzione del tempo (l’analogo valore nel 1990 era attestato sui 41,3 letti). Va infatti notato che la “variabile dimensione” nell’analisi della ricettività alberghiera ha influenze certe sia nei confronti di un’economia di scala della gestione, sia nella possibilità di ospitare gruppi di turisti senza frazionarli su più strutture.

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Per quanto concerne la ricettività extra-alberghiera , si deve fare riferimento a quella molteplicità di strutture, di consistenza e dimensione e qualità le più svariate, che pure contribuiscono, ed in misura generalmente consistente, a formare la qualificazione e la competitività dell’offerta turistica di un’area. Se ne richiamano le più significative (v. Tabella 50 e Tav.13) . Gli appartamenti in affitto e le case vacanza rappresentano il 18,0% delle strutture extra- alberghiere e il 12,5% dei posti letto disponibili, dati decisamente inferiori a quelli provinciali dove gli alloggi in affitto e le case per ferie rappresentano il 56,4% delle strutture extra- alberghiere e il 45,1% dei posti letto. la gestione degli alloggi in affitto è largamente affidata i singoli proprietari, per periodi la cui durata è molto varia, anche se tende ad essere il più possibile lunga per garantire più reddito. I Rifugi e Bivacchi ed i Campeggi sono presenti in modo diffuso e significativo in Valchiavenna; infatti, rappresentano il 23% dell’offerta extra-alberghiera e il 77,5% dei posti letto disponibili. I Campeggi sono 3 per un totale di 1000 posti letto e sono situati nei comuni di Campodolcino, Novate Mezzola e Piuro; i Rifugi invece sono 11 di cui 4 sulle montagne di Madesimo, 4 su quelle in comune di Novate Mezzola, 2 in quelle di Piuro e 1 in comune di Campodolcino per un totale di 443 posti letto. In comune di Verceia è presente un Ostello della Gioventù che offre 11 posti letto. Negli ultimi anni si sono sviluppate poi nuove forme di accoglienza quali gli Alloggi agro- turistici e i Bed & Breakfast che oggi rappresentano nel complesso l’offerta maggiore in termini di strutture (50,8%) anche se non di posti-letto (7,3%) in quanto sono forme di accoglienza caratterizzate da un numero di posti letto veramente ridotto. Infatti, in Valchiavenna abbiamo 4 alloggi agrituristici con 40 posti letto e 31 Bed & Breakfast con un totale di 135 posti letto. Interessante è però notare che i Bed & Breakfast della Valchiavenna rappresentano il 66% dei Bed & Breakfast di tutta la Provincia di Sondrio.

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Tav.13. C.M. Valchiavenna. Esercizi Extra-alberghieri. Anno 2006. Alloggi in Alloggi Ostelli per Affitto e Campeggi Bed & agro- la Totale Case per e Rifugi Breakfast turistici Gioventù ferie N Letti N Letti N Letti N Letti N Letti N Letti C.M. Valchiavenna 11 232 14 1.443 4 40 1 11 31 135 61 1.861 Provincia di Sondrio 190 4.645 76 5.195 23 234 1 11 47 220 337 10.305 valori

percentuali C.M. Valchiavenna 18,0 12,5 23,0 77,5 6,6 2,1 1,6 0,6 50,8 7,3 100,0 100,0 Provincia di Sondrio 56,4 45,1 22,6 50,4 6,8 2,3 0,3 0,1 13,9 2,1 100,0 100,0

Infine, abbiamo le strutture di complemento che si collocano nell’ottica sia di una diversificazione, di un’integrazione e di un arricchimento delle tipologie ricettive e dell’offerta turistica, sia in una necessaria complementarietà di strutture ed infrastrutture che non coprano soltanto il puro momento alloggiativo. L’individuazione di tali “strutture di complemento” non può ovviamente essere puramente elencativa ed univoca; il campo è vasto; il confine fra struttura o servizio o offerta per il cittadino residente e per il turista non è e non

44 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro può essere chiaramente determinato. Si possono allora proporre delle semplici indicazioni quasi come fossero degli esempi, a titolo di proposta metodologica, senza coinvolgere alcun giudizio né di consistenza né di sufficienza (in questo campo hanno invece valore le valutazioni espresse direttamente dai turisti). Utilizzando un’aggregazione assolutamente convenzionale , per l’area della Valchiavenna si può fare richiamo alle seguenti voci: • la rete dei pubblici esercizi e della ristorazione nelle quali si possono ricomprendere bar-caffè, ristoranti-pizzerie-trattorie-ristori e sale per ballo-discoteche; • le strutture di divertimento , nelle quali si ricomprendono i parchi-gioco, le sale cinema-teatro ed anche gli “oratori”, strutture comunque che uniscono alla finalità “divertimento” anche quella “educativa e formtiva”; • le strutture tipiche di servizio al turismo , come gli “Uffici APT”, gli “Uffici IAT”, le “Pro-Loco”, le “Agenzie di Viaggio”, le “Agenzie Immobiliari” e quelle varie iniziative attivate dalle Associazioni o Gruppi (le “Scuole di Sci”, le “Scuole di Alpinismo” il Club Alpino Italiano, l’Associazione Nazionale Alpini e così via); • le varie strutture sportive che vedono presenti: - gli impianti per lo sci alpino tra cui: - per la risalita: 1 funicolare, 3 funivie/cabinovie, 6 seggiovie, 18 sciovie e 2 manovie; - per la discesa: 26 piste e 5 campi-scuola con uno sviluppo complessivo di oltre 50 chilometri; - gli impianti per lo sci nordico con 5 anelli di fondo con uno sviluppo di oltre 25 chilometri di piste; - i campi gioco e le piste per i vari sport tra i quali: 3 campi-ghiaccio, 2 piscine, 15 campi-calcio, 17 campi-tennis, 11 campi-bocce, 9 palestre, 3 palestre-roccia, 7 campi- pallavolo-pallacanesto, 1 poligono di tiro con l’arco, 3 centri sportivi; • le strutture per la cultura e l’arte , con musei, biblioteche, gallerie d’arte ecc…; • le strutture di servizio in genere , quali, ad esempio, la rete di rivendite di giornali e riviste e gli sportelli bancari.

Una particolare attenzione deve essere rivolta al complesso dei flussi turistici che, in certi momenti dell’anno assumono consistenza notevole, soprattutto in particolare centri della Valle. I flussi turistici sono dati da due tipi di visitatori:

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• i visitatori che restano sul territorio per un numero svariato di giorni che costituiscono la popolazione turistica (alberghiera ed extra-alberghiera) presente in modo diffuso in tutto il territorio; • i visitatori “mordi e fuggi” cioè visitatori di passaggio che costituiscono il “turismo di giornata” e che quindi spesso non usufruiscono delle strutture ricettive ma che utilizzano tutta un ampia gamma di servizi del territorio (dai ristoranti, bar, negozi, stazioni sciistiche, percorsi ciclo-pedonali, sentieri e servizi correlati ecc…).

Ovviamente i visitatori che utilizzano le strutture ricettive possono essere quantificati, almeno in larga parte mentre i cosiddetti “visitatori di passaggio” non sono certo quantificabili.

Per quanto riguarda la popolazione turistica , si tratta di un carico di popolazione che si aggiunge a quella residente, e che: • per l’aspetto proveniente dall’offerta, viene ad incidere anche fortemente sulla struttura della rete e della tipologia dei servizi territoriali ed urbanistici, ma anche sociali, di competenza dell’ente pubblico, soprattutto se si considera la stagionalità, la fluttuazione e la difficile quantificazione nei vari tempi di questo carico; • per l’aspetto proveniente dal turista, viene ad incidere sulla composizione, la struttura e l’entità delle risorse che vengono messe in circolo nell’area in generale e nelle sue varie località in particolare.

I dati disponibili, del 2005, informano che, nelle località della Valle maggiormente dotate di alberghi ed altre strutture complementari (v. Tav.14 e Tav.15 e Tabella52) : • nel 2005, si sono registrati complessivamente 54.454 arrivi di cui 16.952 stranieri per un totale di 197.899 giornate di presenza; • nel 2004, si sono registrati complessivamente 56.996 arrivi di cui 17.979 stranieri per un totale di 206.230 giornate di presenza; • nel 2003, si sono registrati complessivamente 62.332 arrivi di cui 19.335 stranieri per un totale di 225.484 giornate di presenza; • il confronto tra i tre anni analizzati mostra un calo sia negli arrivi che nelle presenze che ha coinvolto sia italiani che stranieri. Nello specifico abbiamo un calo del -12,64% per quanto riguarda gli arrivi e di -12,23% per le giornate di presenza, dato questo che

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non coincide con quello provinciale che invece ha avuto un leggero incremento (0,94%) degli arrivi e una piccolissima contrazione nelle giornate di presenza (-0,92) • nel 2005, gli arrivi negli alberghi rappresentano il 90,8% degli arrivi totali (corrispondenti a 49.444 di cui 15.670 stranieri per un totale di 181.236 giornate di presenza) mentre quelli negli esercizi extra-alberghieri rappresentano solo il 9,2%; • nel 2004, gli arrivi negli alberghi rappresentano il 88,8% degli arrivi totali (corrispondenti a 50.627 per un totale di 183.997 giornate di presenza) mentre quelli negli esercizi extra-alberghieri rappresentano l’11,2%; • nel 2003, gli arrivi negli alberghi rappresentano il 86,4% degli arrivi totali (corrispondenti a 53.839 per un totale di 195.696 giornate di presenza) mentre quelli negli esercizi extra-alberghieri rappresentano solo il 13,6%; • l’analisi di tali dati sui 3 anni considerati permette di fare la seguente considerazione: in 3 anni in Valchiavenna è incrementato il ricorso alle strutture alberghiere mentre si è ridotto l’utilizzo delle strutture complementari in tendenza esattamente opposto a quella provinciale che vede proprio l’incremento dell’utilizzo delle strutture complementari a discapito di quelle alberghiere; • l’area turistica maggiormente colpita dal calo delle presenze è l’alta Valle San Giacomo e in particolare il Comune di Madesimo con una variazione negativa pari a - 12,1% degli arrivi e -11,7% delle presenze; • tra gli altri spicca il comune di Verceia che vede, a fronte di un calo degli arrivi pari a -7,5%, un incremento delle giornate di presenza di ben il 38,6%, indice di un cambiamento delle abitudini turistiche dei visitatori del comune che si sono ridotti in numero ma che hanno allargato il periodo di “vacanza”. • Infine possiamo dire che il 70% circa dei turisti della Valchiavenna sono italiani mentre il restante 30% è straniero e la percentuale si è più o meno mantenuta costante negli anni (almeno nei 3 analizzati).

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Tav.14. C.M. Valchiavenna. Arrivi e presenze dei turisti italiani e stranieri negli esercizi ricettivi. Arrivi tot. generale (escl. non Presenze tot. generale (escl. REC) non REC) Comuni Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale anno 2005 C.M. Valchiavenna 37.502 16.952 54.454 146.995 50.904 197.899 Prov. di Sondrio 378.123 159.663 537.786 1.477.209 810.701 2.287.910 anno 2004 C.M. Valchiavenna 39.017 17.979 56.996 148.783 57.447 206.230 Prov. di Sondrio 377.238 150.476 527.714 1.510.911 775.691 2.286.602 anno 2003 C.M. Valchiavenna 42.997 19.335 62.332 167.358 58.126 225.484 Prov. di Sondrio 388.961 143.820 532.781 1.591.504 717.618 2.309.122

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Tav.15. C.M. Valchiavenna. Arrivi e presenze per tipologia di esercizio ricettivo. Esercizi Esercizi Alberghieri Totali Complementari Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze anno 2005 C.M. Valchiavenna 49.444 181.236 5.010 16.663 54.454 197.899

90,8 91,6 9,2 8,4 100,0 100,0

Prov. di Sondrio 481.875 1.942.944 55.911 344.966 537.786 2.287.910

89,6 84,9 10,4 15,1 100,0 100,0 anno 2004 C.M. Valchiavenna 50.627 183.997 6.369 22.233 56.996 206.230

88,8 89,2 11,2 10,8 100,0 100,0

Prov. di Sondrio 474.753 1.967.049 52.961 319.553 527.714 2.286.602

90,0 86,0 10,0 14,0 100,0 100,0 anno 2003 C.M. Valchiavenna 53.839 195.969 8.493 29.515 62.332 225.484

86,4 86,9 13,6 13,1 100,0 100,0

Prov. di Sondrio 480.573 1.988.524 52.208 320.598 532.781 2.309.122

90,2 86,1 9,8 13,9 100,0 100,0

Il sistema occupazione del turismo in Valchiavenna assume ulteriori e particolari connotazioni. Si deve osservare infatti che: • siccome il turismo montano si basa sulla “ doppia stagionalità ” (estiva ed invernale) e sulla presenza di un accentuata ma limitata “ periodicità di punta ” all’interno della stagionalità stessa, ne deriva che l’occupazione turistica è stratificata, con la presenza 49 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro

di: una quota di addetti fissi occupati tutto l’anno, una quota di addetti presenti nella sola stagione estiva e/o invernale, una quota di addetti saltuari che prestano la loro attività durante i periodi di punta all’interno delle stagioni. Si è di fronte, cioè, ad un fenomeno dai contorni molto variabili, non esattamente definibili, la cui conoscenza e quantificazione potrebbero soltanto essere stimate, anche perché la sua presenza è legata alle connotazioni complessive de fenomeno turistico in quel dato periodo o momento; • esistono sicuramente molti casi in cui una stessa persona, fosse anche solo in periodi non coincidenti, svolge attività diverse, e tutte connesse con il turismo. La quantificazione esatta e corretta del fenomeno , anche in questo caso, presenta seri problemi metodologici; • esistono, poi, figure professionali ad alta qualificazione, come ad esempio le “ Guide Alpine ” o anche i “ Gestori dei Rifugi ” (che in larga misura sono anche a loro volta “Guide ”), il cui ruolo e la cui funzione per il turismo di un’area sono assolutamente essenziali e insostituibili. Sono insieme, infatti, promotori di turismo ed operatori del turismo. Queste figure professionali, allora, devono essere in grado di veder costruita un’attività lavorativa integrata, estesa, per esempio, alla consulenza ed alla realizzazione di interventi in fatto di offerta turistica; • ed ancora, esiste tutto un insieme di attività che ruotano attorno al turismo. Si tratta della cosiddetta “ occupazione indotta dal turismo ”, la cui quantificazione è ancora una volta problematica.

La politica turistica della Comunità Montana della Valchiavenna si esprime attraverso azioni dirette e comunque il più possibile condivise con i soggetti pubblici, Comuni in primo luogo, e privati ma anche riconoscendo un ruolo determinante per la promozione turistica della Valle al Consorzio di promozione turistica che raccoglie le istanze dei suoi soci pubblici e privati per promuovere la Valchiavenna in Italia e all’estero in tutti i suoi aspetti e per tutte le stagioni dell’anno (un esempio si è avuto con il Sistema turistico nella sua prima annualità).

La Valchiavenna dispone di risorse culturali e naturalistiche di assoluto valore dislocate in un territorio relativamente contenuto e quindi "vendibili" in tempi e modi diversi. In tal senso la Comunità montana svolge un ruolo propositivo cercando di condividere con i soggetti sopra richiamati capacità di anticipazone rispetto alle tendenze del mercato.

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L’Arte, la Cultura e l’Ambiente

La Valchiavenna è un luogo ricco di cultura, intesa questa non solo come l’insieme del patrimonio culturale presente nell’area, che risulta essere molto vasto e diversificato (che comprende siti archeologici, beni monumentali, artistici, ambientali, siti archeologici e sentieri storico – tematici), ma anche il buon numero di strutture e luoghi ad essa dedicati.

Tra queste è possibile evidenziare le 12 biblioteche (1 ogni 2.200 abitanti circa), che sono diffuse su tutto il territorio fatta eccezione per i Comuni di Menarola e Piuro (la dotazione degli strumenti informatici e multimediali , funzionale alla creazione presso le biblioteche di stazioni per gli utenti ed ai collegamenti con i sistemi bibliotecari della provincia, che peraltro ha attivato il sistema di prestito interbibliotecario, rende ovviamente più efficiente il sistema); i 10 siti museali, che si concentrano nei Comuni di Chiavenna, Campodolcino, Piuro e Novate Mezzola, ed infine il settore associazionistico che conta numerosi enti/associazioni culturali ubicati per oltre il 50% a Chiavenna.

La Comunità montana vuole essere attore primario nel determinare le scelte di politica culturale della Valle e lo fa continuando a sostenere il sistema bibliotecario e quello archivistico nonché l’aggregazione museale favorendone la gestione unitaria attraverso il sistema museale di Valle , scelta vincente per la promozione del patrimonio naturalistico, storico e culturale.

La Valchiavenna, infatti, è un museo a cielo aperto : passeggiando lungo le vie del centro di Chiavenna e nei suoi dintorni si osserva come abbia vissuto un passato ricco di storia e generoso nell´abbellirla di palazzi dalle ricche facciate, di piazzette con splendide fontane e di opere d´arte eccezionali come il complesso della Collegiata di San Lorenzo con la chiesa, il battistero, il chiostro con la torre campanaria e il Museo del Tesoro . Il Palazzo Vertemate Franchi , una delle più prestigiose dimore rinascimentali dell´area lombarda, dove è sopravvissuto il ricordo dell´antica Piuro. Il Mulino di Bottonera : rarissimo esempio di architettura industriale, ricrea l´atmosfera dal lavoro ininterrotto dei mugnai dell´800.

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L´attuale assetto urbano di Chiavenna è direttamente riconducibile al periodo medioevale: "dogana" del Regno d´Italia post-carolingio, la cittadina è caratterizzata da imponenti strutture che l´hanno fatta diventare un importante nodo dei traffici e luogo di controllo dei transiti. Strutture urbane fondamentali sono così diventate le " contrade " (contratae), strade lungo le quali si allineano gli edifici e gli spazi cintati, separati tra loro dalle innumerevoli piazze ornate dalle magnifiche fontane in " pietra ollàre ". E sono proprio le antiche piazze di Chiavenna, segno tangibile delle sue origini, a raccontarne ancora la storia. Ieri come oggi, le piazze continuano a mantenere l´importante ruolo e funzione di luogo di incontro e confronto della vita pubblica cittadina. Percorrendo le strette vie del centro storico , si ha l‘opportunità di osservare come gli antichi edifici si "aprano" per lasciare lo spazio alle caratteristiche piazzette sulle quali si affacciano i nobili portali in pietra ollàre , ed al cui centro vi è sempre un´elegante fontana. Questi luoghi, durante i mesi estivi, si presentano come "eleganti salotti" arredati con fiori e tavolini: un vero e proprio invito per i turisti ad una piacevole sosta, assaporando le innumerevoli specialità gastronomiche della valle, accompagnate da un buon aperitivo con gli straordinari vini D.O.C .G. da secoli prodotti in Valchiavenna.

Il sistema museale di Valle si è dimostrato una scelta vincente per la promozione del patrimonio naturalistico, storico e culturale ed in questa direzione si vorrà continuare ad operare ed investire. Ne fanno parte il Parco del Paradiso con il "progetto Caurga" in fase di completamento, il Mulino della Bottonera, il Museo degli scavi dell’Antica Piuro, il Museo del Tesoro della Collegiata di San Lorenzo, il Museo dello scalpellino a Novate Mezzola, la Torre di Segname a Gordona, il Museo del Palàz a Campodolcino e la Cà Bardassa a Fraciscio. Comunque, si ritiene che del sistema o dell’itinerario museale possano entrare a pieno titolo cappelle votive, fontane monolitiche, tratti di mulattiera, torchi e metati per non dire di interi nuclei rurali (crotti, antichi nuclei residenziali, ecc.) la cui architettura appunto li rende parte significativa di un museo a cielo aperto.

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Il patrimonio culturale della Valchiavenna

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Particolarmente ricco è il patrimonio ambientale che si colloca nell’intera Valle e si compone di risorse diversamente e variamente distribuite sul territorio: dall’oasi del Pian di Spagna, al Lago di Mezzola, dalla piana di Samolaco, alle valli laterali (Codera, Ratti, Bodengo), dalla Bregaglia italiana, all’intera Val San Giacomo. Questo patrimonio ha tutti i requisiti per costituire e rappresentare la risorsa prima del proprio sviluppo.

All’ingresso della Valle si trovano il Pian di Spagna e il Lago di Mezzòla, una vasta area protetta localizzata a duecento metri di altitudine: l’area è formata dal lago di Mezzòla e dalla zona circostante, costituita da depositi alluvionali portati dai fiumi Adda e Mera, che in passato determinarono la formazione di questo lago. La vegetazione è caratterizzata da canneti, erbe igrofile e da associazioni arboree miste, con prevalenza di latifoglie; fra le numerose specie animali si notano uccelli acquatici migratori, anfibi e rettili. Sono inoltre presenti insetti acquatici e soprattutto vari tipi di libellula. Giungendo dal Piano di Spagna si penetra nella Valle percorrendo una vecchia strada che segue l’andamento sinuoso della costa con punti, molto suggestivi, a strapiombo sull’acqua.

Alle spalle dell’abitato di Verceia, si apre il ripido imbocco della Valle dei Ratti , formata dal torrente omonimo: la Valle è una splendida oasi naturalistica frequentata da alpinisti e da appassionati di minereologia che vi possono trovare pietre rare come i granati o la diopside. Percorrendo le mulattiere che ne permettono la risalita lungo ambedue i versanti si notano a mezza costa chiesette seicentesche e settecentesche e giunti alla parte più alta, dominata dal pizzo Ligoncio e dal Monte Spluga, si trova il Rifugio Volta (metri 2212).

Alle spalle del Comune di Novate Mezzola invece, si apre la Val Codéra con i caratteristici villaggi di San Giorgio, Cola e Codéra immersi in una natura incontaminata, dove è possibile trovare resti preistorici e rarità geologiche; nella valle si pratica l’allevamento e si produce il gustoso mascarpino , un formaggio di capra a pasta grassa. L’abitato di Codéra è particolarmente interessante perché ha mantenuto l’antico aspetto: è raggiungibile solamente percorrendo una mulattiera ed è formato da una manciata di edifici, da una chiesetta ed oggi anche da un piccolo Museo Etnografico.

Il Pian di Spagna e il Lago di Mezzòla, la Valle dei Ratti e la Val Codéra , le ultime due gestite dalla Comunità Montana Valchiavenna, sono state definite Zone a Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) al fine di tutelare in

54 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro modo rigoroso i siti in cui vivono le varie specie. Le ZPS sono state istituite anche per la protezione delle specie migratrici con particolare riferimento alle zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.

Il Pian di Spagna e il Lago di Mezzòla, la Valle dei Ratti e la Val Codéra, insieme alla Val Bodengo, alla Val Zerta e al Piano di Chiavenna, inoltre, fanno parte dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) , istituiti ai sensi della Direttiva Habitat al fine di contribuire in modo significativo a mantenere o a ripristinare un habitat.

Superate il Pian di Spagna e le Valli laterali si apre la piana alluvionale di Samolaco , che si trova al di là del fiume imboccando la “Strada Trivulziana”; il paesaggio rurale si presenta sostanzialmente integro negli aspetti maggiormente caratterizzanti con limitati casi di insediamenti estranei alle realtà agricole di impatto negativo sul paesaggio; la presenza di una attività agricola di coltivazione diffusa dei fondi ancora ben strutturata ha contribuito alla salvaguardia dei luoghi, conferendo alla piana un particolare valore dal punto di vista ambientale. In frazione San Pietro, invece, si notano i numerosi crotti che sorgono lungo la “via dei crotti” in Val Mengasca . Proseguendo oltre Samolaco si arriva al torrente Boggia, che scende dalla selvaggia e ripida Val Bodengo.

Sopra l’abitato di Chiavenna c’è il Parco delle marmitte dei Giganti : fenomeno geologico diffuso nell’area alpina e particolarmente nella Valchiavenna, dove si trovano tra Chiavenna e Piuro. Provocate dall’erosione delle acque di scioglimento degli antichi ghiacciai, le marmitte hanno normalmente sezione circolare o ellittica e conservano sul fondo i detriti o ciottoli che nei secoli provocarono questo vistoso fenomeno. La vegetazione della riserva è costituita da latifoglie miste, castagneti introdotti dall’uomo ma talmente ben assimilati da sostituire definitivamente le specie preesistenti: nelle aree più secche e meglio esposte al sole si notano begli esemplari di pino silvestre. Nella riserva è ospitato il Parco Paradiso , un orto botanico ricco di esemplari arborei rari ed esotici. Esempi della presenza dell’uomo sono le numerose cave a cielo aperto e le incisioni rupestri.

Oltre Chiavenna si aprono da una parte la Val Bregaglia e dall’altra la Valle San Giacomo .

Verso la Val Bregaglia e il Confine svizzero, si trovano, in località Borgonovo di Piuro, le famose Cascate dell’Acquafraggia : sono state formate dall’erosione provocata dallo

55 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro scioglimento dei ghiacciai e, successivamente, dallo scorrimento del torrente emissario del lago dell’Acquafraggia. Il fenomeno fu notato e descritto da numerosi viaggiatori dei secoli passati; attualmente il salto compiuto dalle acque è di circa 170 metri; ai lati della cascata una interessante vegetazione rupicola sfrutta la presenza di acqua, che giunge in forma nebulizzata anche a grande distanza. Il vicino Lago dell’Acquafraggia (metri 2.043) offre un panorama di solitaria ed incontaminata bellezza.

In Val San Giacomo , invece, partendo dal Comune di San Giacomo Filippo e salendo verso le frazioni si arriva al Lago di Truzzo (metri 2080) e tutt’intorno si possono ammirare alte pareti di roccia e natura incontaminata. Proseguendo nella valle fino all’alta Val San Giacomo o Valle Spluga di arriva ai comuni di Campodolcino e Madesimo. Sull’Alpe Serenissima si staglia la statua della Madonna d’Europa, interamente rivestita di lamine d’oro. Salendo verso le vette, al Passo Angeola, posto fra suggestivi laghetti alpini, si arriva al Rifugio Chiavenna (metri 2044) . Percorrendo invece il sentiero storico del Cardinello si raggiunge il lago artificiale di Montespluga e l’omonimo borgo. Tutte questi percorsi escursionistici immersi nella natura sono poi costellati da piccole chiesette ed edicole seicentesche, settecentesche o romaniche con affreschi anche di grandi autori.

Infine, di grande valore ambientale e storico, è la Via Spluga che ripercorre duemila anni di storia dei transiti alpini. Organizzata in tappe e con supporti logistico informative si sviluppa con continuità il percorso tra gli antichi tracciati ed è fortemente caratterizzato da contenuti storici, etnografici e naturalistici.

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Al fine di salvaguardare e valorizzare l’immenso patrimonio ambientale della Valle, la Comunità Montana si fa promotrice del processo di pianificazione partecipata che porterà alla costruzione del Piano di manutenzione del proprio territorio: il Progetto Manumont è un primo passo per condividere i contenuti, i tempi, le modalità e gli strumenti operativi delle attività che saranno svolte, al fine di consentire il più ampio coinvolgimento nel processo di tutti gli attori pubblici o privati interessati a partecipare perché potenzialmente concorrono alla determinazione di fattori di condizionamento, indirizzo, vantaggio/ostacolo all’esercizio delle pratiche manutentive. Lo scopo di questa attività sarà raggiunto se ciascun attore riconoscerà nel Piano di manutenzione il “proprio” piano: non un piano della “amministrazione Comunità montana”, dunque, ma il piano di tutti gli attori che nella “Valle” operano, vivono e si riconoscono.

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Il Sistema Sociale, Socio-Sanitario ed Educativo

Nel territorio della Comunità Montana esiste un unico ospedale che è situato a Chiavenna, attorniato però da un numero elevato di ambulatori, 50 su tutto il territorio, il 58% di medicina di base, il 28% di odontoiatria, l’8% di pediatria, il 4% Fkt ed infine il restante 2% ortopedico traumatologici (un unico centro attivo a Madesimo). Anche le farmacie, complessivamente 9, sono diffuse su quasi tutto il territorio, fatta eccezione per i Comuni di Menarola, Piuro, Prata Camportaccio, S. Giacomo Filippo e Verceia.

I SERVIZI SOCIALI E SOCIO-SANITARI

Il sistema dei Servizi in Valchiavenna presenta la seguente organizzazione:

- i Comuni garantiscono ed erogano ai propri cittadini prestazioni e servizi socio- assistenziali e socio-educativi. - la Comunità Montana , su delega dei Comuni, gestisce i seguenti servizi:  Ufficio di Piano  Servizio Sociale di Base (area anziani, disabili, adulti in difficoltà, minori e famiglia)  Servizio Formazione all’Autonomia (S.F.A.)  Laboratorio Attività Produttive (L.A.P.) - l’ ASL , su delega dei Comuni, gestisce :  attività di tutela minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria  provvedimenti amministrativi d’urgenza (art. 403 C.C.)  affido (a livello provinciale e distrettuale)  gestione convenzione con Centro di Pronto Intervento  gestione convenzione per “Spazio neutro” - l’ ASL garantisce istituzionalmente, i seguenti servizi:  Servizio Famiglia, Infanzia ed Età Evolutiva

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 Servizio Anziani ed Adulti non Autosufficienti  Servizio Disabili  Servizio Dipendenze  Servizio Vigilanza - l’ Azienda Ospedaliera Valtellina e Valchiavenna garantisce:  Struttura ospedaliera  Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (con sede in Morbegno)  Centro Psico sociale  Centro Residenziale Terapeutico-Riabilitativo  Comunità Protetta a media protezione  Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile

Sono inoltre presenti sul territorio le seguenti unità d’offerta: - R.S.A . • Fondazione Casa di Riposo “Città di Chiavenna” • Casa di Riposo “ Istituto Sacra Famiglia ” di Mese (autorizzata al funzionamento ma non accreditata) - Centro Diurno Integrato gestito dalla Cooperativa Sociale “L’Arca” - Mini Alloggi per anziani (nei comuni di Prata Camportaccio, Gordona e Novate Mezzola) gestiti dalla Cooperativa Sociale “L’Arca” - Centro Diurno per Disabili gestito dalla Fondazione Casa di Riposo “Città di Chiavenna” - Asilo Nido gestito dal Comune di Chiavenna - n° 9 Centri Diurni di Incontro dedicati alle persone anziane (in tutti i comuni tranne a Samolaco, Campodolcino e Madesimo) - un Centro polifunzionale di servizi , comprendente Centro Diurno Integrato, Comunità alloggio e Mini alloggi protetti (privato sociale)

Per l’anno 2003 l’Assemblea dei Sindaci ha delegato la gestione dell’ Ufficio di Piano e degli interventi socio assistenziali nell’area anziani e adulti in difficoltà, disabili e minori all’Azienda Sanitaria Locale; tale Delega si è protratta anche per tutto il 2004.

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Dal gennaio 2005 l’Assemblea ha stabilito di delegare la gestione dell’Ufficio di Piano e dei servizi socio assistenziali, ad eccezione della tutela minori con provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, alla Comunità Montana della Valchiavenna .

La legge di riforma 328/2000 ha previsto tra i livelli minimi di assistenza di garantire, in ogni ambito territoriale, l’erogazione delle prestazioni di Servizio Sociale Professionale e Segretariato Sociale per informazioni e consulenza ai cittadini (singoli o nuclei familiari).

Il Servizio Sociale di Base è un servizio territoriale di primo livello che ha compiti di informazione e di prevenzione, di rilevazione dei bisogni dell’utenza e di prima risposta, dove possibile, agli stessi. Si rivolge complessivamente a tutta la popolazione di un dato ambito territoriale, rappresentando un primo filtro della domanda; costituisce il primo luogo di ascolto dei cittadini che si trovano ad affrontare situazioni di disagio individuale o familiare, di vario genere: economico, sociale, lavorativo, abitativo, relazionale, ecc.. L’Assistente Sociale rappresenta la figura professionale centrale del Servizio Sociale di Base e nel territorio della Valchiavenna si è ritenuto di suddividere il lavoro delle assistenti sociali del Servizio Sociale di Base in funzione delle diverse aree di intervento piuttosto che adottare una ripartizione territoriale. Tale scelta, resa possibile dalle dimensioni del distretto in termini di popolazione, è stata operata al fine di privilegiare la specializzazione degli interventi: la complessità attuale delle problematiche e degli approcci richiede infatti competenze che non possono frammentarsi oltremisura. Si è ritenuto opportuno inoltre garantire continuità di rapporto con i servizi specialistici e le scuole.

Il Segretariato Sociale c onsiste nell’attività di informazione relativa ai servizi territoriali a disposizione dei cittadini residenti nel territorio ed alle modalità per accedervi. In ogni Comune del territorio è stato individuato un referente per il segretariato sociale con compiti di accoglienza della domanda e di informazione ed orientamento ai servizi.

Inoltre, attraverso il Piano di Zona del distretto di Chiavenna, si sono voluti attivare altri servizi sperimentali per il sostegno delle situazioni sociali e socio-sanitarie difficili cioè i Titoli Sociali che si fondano su principi e orientamenti che esprimono una visione del sistema di welfare, che colloca al centro della propria azione la persona e i suoi diritti. Tra questi:

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I Buoni Sociali, cioè un sostegno economico, erogato per un tempo determinato, finalizzato ad integrare il reddito di soggetti fragili, ed a favorirne il mantenimento a domicilio evitando o ritardando il ricorso a strutture, anche attraverso prestazioni di assistenza e cura domiciliari prestate prioritariamente da familiari, caregiver informali ed appartenenti alle reti di solidarietà. I Buoni Famiglia, cioè un contributo economico a sostegno della famiglia e della natalità, erogato per un tempo determinato a nuclei familiari in condizioni di fragilità economica, a parziale sostegno dell’accudimento di figli di età inferiore ai 3 anni.

I Buoni a Progett,o cioè un sostegno economico erogato in favore di soggetti fragili, richiesto dal Servizio Sociale di Base, a supporto della realizzazione di un Progetto Individualizzato definito dall’assistente sociale e condiviso con il beneficiario o con i familiari. Il Progetto Individualizzato, sostenuto con l’intervento economico, è finalizzato a: - offrire opportunità concrete di fuoriuscita dal bisogno; - favorire la domiciliarità; - contrastare la cronicizzazione di condizioni di incuria, deprivazione ed emarginazione del soggetto debole e/o della famiglia promuovendo all’interno del contesto di vita interventi di supporto e di cura; - superare le condizioni di marginalità.

Il Voucher Socio-assistenziale cioè un titolo d’acquisto utilizzabile dall’utente per l’acquisto di servizi/prestazioni erogate da soggetti erogatori accreditati attraverso caregiver professionali. E’ finalizzato quindi prioritariamente a sostenere il mantenimento al domicilio, attraverso l’accesso ai servizi professionali, di soggetti in condizione di fragilità sociale con o per i quali viene concordato un programma di assistenza e ai quali viene riconosciuta la libertà di scelta del soggetto erogatore accreditato.

62 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro

LE AREE D’INTERVENTO SOCIALE

Area Anziani

I principali interventi a carattere socio-assistenziale rivolti a quest’area attraverso il Servizio Sociale di Base sono:

Servizio di assistenza domiciliare (SAD) . Le prestazioni socio-assistenziali offerte riguardano l'aiuto diretto alla persona (aiuto nell'igiene e nella cura di sé, aiuto nel favorire l'autonomia, nell'accompagnamento) e l'aiuto nel mantenimento degli ambienti domestici. Le prestazioni sono integrate anche dal servizio di trasporto, di consegna dei pasti al domicilio, di lavanderia e di telesoccorso. L’attività di coordinamento del SAD viene garantita dagli operatori del Servizio Sociale di Base, mentre le prestazioni sono erogate dai singoli Comuni attraverso convenzioni stipulate con le cooperative sociali.

Servizio di telesoccorso e telecontrollo Il servizio è gestito in convenzione con la ditta TESAN. Attualmente gli anziani che beneficiano di questo servizio sono 6 su una disponibilità di 15 attivazioni.

Trasporti L’attività di trasporto è rivolta a persone disabili, anziani e adulti non autosufficienti in stato di fragilità residenti nei Comuni del distretto di Chiavenna, che non risultano in grado di servirsi dei mezzi pubblici per recarsi continuativamente presso strutture riabilitative ed educative e non possono altresì avvalersi di famigliari o di altre risorse della rete sociale. Il servizio è attivo da gennaio 2003 e viene svolto da volontari. Da settembre 2005 il trasporto di disabili presso strutture educative fuori provincia è stato affidato, mediante gara, ad una ditta di trasporti.

Servizio anziani ed adulti non autosufficienti dell’ASL E' un servizio del dipartimento ASSI dell'ASL, che ha l'obiettivo, attraverso una rilevante integrazione sociosanitaria, di tutelare la salute delle persone anziane ed adulte non autosufficienti. Il servizio, attraverso l'equipe distrettuale composta da un medico geriatra e da

63 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro un assistente sociale. Da un’analisi effettuata per la redazione del PdZ del Distretto di Chiavenna viene sottolineato il prevalere di pazienti non autosufficienti e di pazienti affetti da demenza, nell’utilizzo di questo servizio, fenomeno emerso anche all’interno dei lavori svolti dal Tavolo di settore.

Assistenza domiciliare integrata (ADI) E’ il sistema integrato di interventi sanitari, infermieristici e riabilitativi erogati a domicilio di soggetti non autosufficienti con necessità di assistenza socio-sanitaria continuativa. In Valchiavenna le prestazioni domiciliari integrate vengono garantite dall'ASL.

Ricoveri temporanei di sollievo Destinatari del servizio di ricovero temporaneo sono gli anziani non autosufficienti residenti nel distretto di Chiavenna. Il servizio offre la possibilità di inserire la persona anziana, per un periodo massimo di due mesi, presso la RSA di Chiavenna. Il servizio è stato avviato in via sperimentale dall'ASL da giugno a dicembre 2002. Dal 1 gennaio 2003 il servizio viene garantito dall'intesa tra Ufficio di Piano, ASL e Fondazione Casa di Riposo. Da giugno 2003, valutata la necessità di incrementare l'unità d'offerta, si è attivato un secondo posto di sollievo. La gestione dei due posti di sollievo è in carico all'Unità di Valutazione Geriatrica dell'ASL, che provvede alla valutazione multidimensionale e alla gestione delle liste d'attesa, anche in accordo con il Servizio Socia le di Base, predisponendo un programma d'intervento individualizzato, curando anche la modalità di dimissione.

Area Disabili

Il Servizio Sociale di Base, si rivolge ai disabili minori ed adulti per tutti gli interventi a carattere socio-assistenziale, in particolare:

Servizio educativo per l'integrazione scolastica (S.E.I.S.) Questo servizio ha lo scopo di garantire l'integrazione degli alunni frequentanti le scuole, attraverso l’assegnazione di educatori che favoriscano l'autonomia personale e la comunicazione degli allievi con grave handicap nella sfera motoria, sensoriale o psichica, al fine di garantirne la partecipazione alla vita scolastica.

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Da settembre 2005 il servizio è affidato in gestione, mediante convenzione, alla Cooperativa Sociale “Nisida”.

Servizio Formazione alla Autonomia (S.F.A.) È rivolto a persone disabili con discrete capacità relazionali, comunicative ed adattive preferibilmente di età compresa tra i 14 e i 35 anni. Ha come obiettivo lo sviluppo delle capacità di autodeterminazione della persona disabile, relativamente alla propria esistenza, realizzata mediante un processo di apprendimento e di crescita. Il S.F.A. mira a promuovere percorsi d'immissione in circuiti normali di vita (affettivi, relazionali, di tempo libero e di abilità pratica) delle persone considerate a partire dalla conoscenza che si ha della loro situazione. Il servizio è attualmente affidato in gestione, mediante convenzione, alla Cooperativa sociale “Master”. Attualmente sono inseriti 7 utenti.

Laboratorio delle Attività Produttive (L.A.P.) Si tratta di uno spazio di tipo lavorativo ben definito in quelle che sono le sue caratteristiche e specificità, mirato a garantire ad ogni disabile frequentante il centro stesso, un impegno occupazionale e momenti di socializzazione. Il servizio è affidato attualmente alla Cooperativa “Nisida”.

Servizio di assistenza domiciliare (S.A.D.) Prevede le stesse prestazioni del SAD rivolto agli anziani.

Interventi educativo assistenziali domiciliari La sperimentazione di questa tipologia di interventi è stata possibile grazie a progetti finanziati con la legge 162/98. Le finalità degli interventi sono dare sollievo alla famiglia e favorire l’integrazione sociale per disabili gravi. Nel ultimo periodo, in seguito alla mancata assegnazione di finanziamenti, gli interventi attivati sono a completo carico dei singoli comuni.

Inserimenti lavorativi Questa tipologia d'intervento è rivolta prevalentemente a persone disabili per le quali è prevista una progressiva acquisizione di capacità della autonomie personali. Lo strumento è stato comunque utilizzato anche per altre tipologie di utenza. L' inserimento si configura come

65 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro un’esperienza temporanea con finalità di recupero sociale e verifica delle potenzialità del soggetto. Gli strumenti utilizzati sono il Tirocinio Lavorativo (T.L.), la Borsa Lavoro socio- assistenziale (B.L.S.A.) e la Borsa Lavoro propedeutica all'Inserimento (B.L.I.).

Servizio disabili - A.S.L. di Sondrio - dipartimento A.S.S.I. Il servizio disabili è un articolazione del Dipartimento A.S.S.I. che mira a garantire, attraverso una stretta collaborazione ed integrazione tra le diverse risorse territoriali disponibili, il benessere di ogni persona disabile e della sua famiglia.

Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile È un Servizio rivolto a bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 18 anni. Le prestazioni riguardano la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura di lesioni neuromotorie e disturbi dello sviluppo psichico e la prevenzione, la diagnosi e la cura dei disturbi della comunicazione. Il Servizio effettua terapie riabilitative e offre sostegno psicologico alle famiglie dei minori con problemi, in collaborazione con altri servizi territoriali.

Servizio educativo extra scolastico Il servizio, rivolto a minori disabili, viene erogato da alcuni comuni in convenzione con cooperative sociali che mettono a disposizione il proprio personale educativo. La proposta di attivazione del servizio viene avanzata dall’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile, che predispone il progetto individualizzato.

Servizi semiresidenziali e residenziali • Centro Diurno per Disabili (C.D.D.) E’ una struttura rivolta all’accoglienza di persone disabili adulte; in casi eccezionali possono essere inseriti minori di 18 anni. Gli ospiti devono manifestare una disabilità tale da comportare notevoli compromissioni dell'autonomia nelle funzioni elementari e una conseguente appartenenza ad una delle cinque classi previste dal Sistema S.I.Di. che classifica l’utenza in funzione della fragilità e ne definisce il bisogno assistenziale. Il Centro Diurno per Disabili di Chiavenna, che fino a maggio 2005 ha funzionato come Centro Socio Educativo, è gestito dalla Fondazione O.N.L.U.S. “Casa di Riposo Città di Chiavenna”

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Il Centro è dimensionato per accogliere fino a 30 utenti ma al momento attuale è frequentato da 24 disabili, di età compresa tra i 15 e 55 anni. Il personale attualmente impiegato nel C.D.D. è composto da dodici educatori, di cui sei a part-time e due A.S.A. Al fine del raggiungimento degli standard gestionali per l’accreditamento la Fondazione provvederà ad inserire presso il Centro personale sanitario quale: medico, psicologo, infermiere professionale, terapista della riabilitazione e/o altre figure sanitarie. • Residenze Sanitarie per Disabili ( R.S.D) Il servizio è rivolto a persone che a causa di menomazioni fisiche, psichiche e sensoriali, presentano una riduzione nell’autonomia e nell’autosufficienza tali da richiedere assistenza continua, allorché il nucleo famigliare non sia più in grado di provvedervi. Nelle R.S.D. sono garantite prestazioni assistenziali, sanitarie, educative, riabilitative. Nel Distretto non è presente questa tipologia di offerta quindi la risposta al bisogno residenziale viene garantita dalle tre R.S.D presenti nel territorio provinciale: - Residenza Sanitaria per Disabili di Tirano, gestita dalla cooperativa sociale San Michele, che attualmente ospita due utenti della Valchiavenna. - Residenza Sanitaria per Disabili di Nuova Olonio, gestita dall’Opera Don Guanella . - Residenza Sanitaria per Disabili di Ardenno, gestita dall’Opera Don Guanella .

Area Infanzia, Giovani e Responsabilità familiari

Dal 1 gennaio 2005 il Servizio Sociale di Base si occupa delle situazioni di disagio familiare, in presenza di minori, per una prima valutazione e per un'eventuale presa in carico e/o segnalazione all'Autorità Giudiziaria e/o orientamento ai servizi specialistici (U.O.N.P.I. - U.O. Consultorio Familiare). L’assistente sociale, con l’obiettivo di sostenere le famiglie con minori e di tutelarne il benessere, mette in atto interventi di carattere educativo, di sostegno economico e d’accompagnamento nel percorso di ricerca di soluzioni abitative e lavorative idonee.

Altri servizi attivati per quest’area sono:

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Servizio Famiglia, Infanzia ed Eta' Evolutiva Il piano organizzativo del dipartimento ASSI dell'ASL prevede la suddivisione del Servizio Famiglia, Infanzia, Età Evolutiva in due Unità Organizzative: - U.O. Consultorio Familiare con attività di prevenzione, diagnosi, trattamento per la famiglia, coppia e singolo e attività di mediazione familiare; attività per la tutela sociale della maternità ed interruzione volontaria della gravidanza, attività di tutela della partoriente e del bambino e corsi di preparazione al parto; prestazioni di tipo ostetrico- ginecologico e pediatrico; - U.O. Minori che s volge le attività connesse alla tutela minorile in relazione alla valutazione delle situazioni di disagio, ed agli interventi relativi in seguito ai provvedimenti della Magistratura.

Assistenza Domiciliare Minori (A.D.M.) Il servizio è costituito dall'insieme di prestazione di natura socio-assistenziale ed educativa prestate al domicilio al fine di consentire al minore, laddove la relazione genitori/figli risulti disturbata o inadeguata dal punto di vista educativo, la permanenza nell'ordinario ambiente di vita ed evitare il ricorso a strutture residenziali. L'intervento si attua mediante progetti individuali mirati ad analizzare i bisogni e strutture risposte adeguate che permettano il recupero delle risorse familiari ed il pieno inserimento sociale del minore e della famiglia nella realtà del territorio.

Asilo Nido e Servizi per la prima infanzia Nel distretto è presente un unico Asilo Nido gestito direttamente dal Comune di Chiavenna. Sono ammessi i minori disabili con il supporto di una figura di sostegno. Il personale dell’asilo nido è composto da 3 educatori e da personale addetto ai servizi; tra il personale educativo viene nominato, a rotazione, un coordinatore. Il rapporto medio tra personale educativo ed bambini ammessi alla frequenza del nido è di uno a otto. In tale rapporto non si tiene conto del numero dei bambini disabili in quanto viene richiesto un educatore di sostegno.

Diverse sono le iniziative e i progetti sostenuti dalla legge 285 a favore dei Giovani, per lo più nel settore privato e parrocchiale. Sono presenti infatti 19 centri di aggregazione

68 PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro giovanile (CAG) , di cui la maggior parte sono oratori, unica eccezione il Centro Tremenda XXL gestito da una realtà del privato sociale. Nel periodo estivo sono presenti offerte a favore dei più piccoli, attraverso i Grest , organizzati dalle parrocchie o da associazioni sportive (Tennis Club) e alcune iniziative del privato sociale (Giocagiò). Esiste inoltre un convitto per ragazzi presso il Deserto, a Chiavenna e un ostello, gestito dal privato sociale.

Area Immigrazione e Nuove Povertà

L’analisi condotta con i rappresentanti del terzo settore, ha evidenziato come i soggetti a rischio d’emarginazione sono in aumento e l’assenza di un monitoraggio sistematico del fenomeno. In generale emerge esserci una scarsa percezione del problema, e che la maggior parte degli individui a rischio sono soggetti multiproblematici che richiedono interventi coordinati tra servizio sociale di base, i servizi specialistici e il terzo settore. Infatti la mancanza di alloggi adeguati, l’assenza e la precarietà di occupazione, la compresenza di patologie sanitarie e povertà relazionali concorrono ad accentuare il fenomeno della povertà e i processi d’emarginazione. Quest’area presenta le maggiori difficoltà in termini di analisi e di soluzioni operative. Ciò è dovuto sia alla complessità del tema affrontato, sia al fatto che alcuni dei fenomeni considerati sono stati affrontati dai Comuni solo per singole emergenze e non in modo sistematico.

Servizio Sociale di Base In questo ultimo anno il servizio sociale si è confrontato con una domanda crescente di aiuto da parte di persone e/o famiglie in difficoltà economiche, lavorative e prive di soluzioni abitative adeguate. Le richieste di aiuto provengono prevalentemente da persone e famiglie italiane in situazione di grave disagio e da persone e famiglie straniere presenti sul territorio in cerca di occupazione e di alloggio. Per rispondere a queste domande si è intervenuto sino ad ora con interventi economici sporadici e limitati alle situazioni più eclatanti, mancando risposte più sistematiche.

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I bisogni a cui ha dovuto rispondere in prevalenza l’assistente sociale sono stati di assistenza ed accompagnamento per il disbrigo pratiche, richiesta di soluzioni abitative e richiesta di lavoro. Estremamente significative sono le esperienze di collaborazione con associazione di volontariato presenti sul territorio che rappresentano una risorsa determinante sia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche dell’immigrazione e dell’emarginazione sia per dare risposte non frammentarie.

Area Salute mentale e dipendenze

Servizio Dipendenze Si occupa di prevenzione, trattamento e riabilitazione dei comportamenti correlati all'uso di sostanze psicotrope legali (alcol, nicotina, farmaci, ecc.) ed illegali, (oppiacei, cocaina, cannabinoidi, amfetamine, ecstasy, smart drugs, ecc.) e delle patologie correlate. Inoltre si occupa degli stati d'infezione da HIV e AIDS anche non correlati alla tossicodipendenza. In via sperimentale, ha iniziato ad operare per il trattamento del gioco d'azzardo patologico soprattutto quale modalità alternativa o correlata alla dipendenza di sostanze psicotrope. Il servizio offre: Assistenza Sanitaria, Assistenza Psicologica, Sociale ed Educativa, Interventi Istituzionali, Interventi di Educazione Sanitaria.

Dipartimento di Salute Mentale (A.O.V.V.) Nell’area del disagio psichico le unità d’offerta del D.S.M. presenti nel distretto sono: - Centro Psico Sociale (C.P.S.): servizio territoriale che esercita tutte le attività preventive, curative e riabilitative, in raccordo con il Servizio Sociale di Base e i servizi del Ministero di Grazia e Giustizia. In ogni C.P.S. opera un èquipe composta da medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri, educatore. - Centro Residenziale di Terapie Riabilitative e Risocializzanti (C.R.A.): è una residenza terapeutico riabilitativa, che ospita utenti con problemi di salute mentale rilevanti, utenti senza una rete familiare o sociale di supporto, utenti con un’elevata gravita per i quali il C.P.S. valuti che l’inserimento residenziale sia la risposta adeguata. - Dal novembre 2005 l’Azienda Ospedaliera ha riaperto, in comune di Mese, una Comunità a bassa protezione che è in grado di accogliere 7 ospiti.

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In conclusione possiamo fare le seguenti considerazioni: • la Valchiavenna è dotata di una rete consolidata di servizi territoriali per ogni area di disagio; • la presenza nei comuni dei referenti del segretariato sociale ha permesso di facilitare il contatto tra il cittadino e l’assistente sociale di riferimento; • la collaborazione costante e diretta tra gli erogatori del servizio e gli amministratori dei singoli Comuni, consente la riduzione dei tempi di risposta all’utente; • si ha una buona collaborazione tra il servizio sociale di base e i servizi della rete; • si ha una buona conoscenza del territorio e delle risorse; • importante e fondamentale è la presenza di molti volontari; ciò nonostante si evidenziano alcune criticità: • la carenza di alloggi soprattutto per persone anziane, disabili, immigrati e famiglie in difficoltà; • il rischio che le cooperative che si occupano di queste problematiche diventino i contenitori del disagio; • i costi elevati dei servizi portano a volte alla rinuncia dell’attivazione del servizio o all’attivazione parziale dell’intervento; • la mancanza di indicazioni certe per l’accreditamento dei servizi socio assistenziali; • l’assenza di protocolli con servizi sanitari per la gestioni di situazioni multiproblematiche; • la mancanza di mediatori culturali che agevolino la comunicazione tra servizi e le famiglie straniere; • la mancanza di un raccordo tra servizi, scuola, mondo del lavoro ed interventi erogati così da consentire un percorso di vita coerente alle persone interessate; • una disponibilità insufficiente del mondo imprenditoriale alla collaborazione con i servizi presenti sul territorio nelle varie aree.

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IL TERZO SETTORE

Il terzo settore è ben rappresentato ed attivo in tutta l’area; sono infatti presenti numerose imprese sociali e associazioni di solidarietà sociale, la maggior parte delle quali si trova a Chiavenna.

In particolare esistono: • n° 7 Cooperative Sociali (n°6 di tipo A, L‘Arca, Nisida, Scuola Materna Immacolata, Il delfino, Aurora e Tremenda XXL e n° 1 di tipo B, La Quercia); • n° 123 Associazioni, di cui 34 in ambito sociale , 43 in ambito sportivo, 35 in ambito culturale e musicale e 11 relative alla tutela ambientale soccorso.

L’ISTRUZIONE

Il dato sull’istruzione mette in evidenza un buon numero di strutture e iniziative di formazione, tra queste il 69,3% rientrano nell’istruzione primaria, (asili, scuole materne e scuole elementari), il 18,4% nell’istruzione di tipo secondario, (scuole medie inferiori e scuole medie superiori), il 10,2% in progetti di formazione e aggiornamento.

In generale i complessi scolastici e formativi sono diffusi omogeneamente su tutto il territorio, ad eccezione del Comune di Menarola che non presenta strutture, e del Comune di Chiavenna, nel quale si concentrano il 22,7% delle strutture scolastiche e tutti i corsi/progetti di formazione specialistica.

Sono presenti in tutti i Comuni e spesso nelle singole frazioni Scuole Materne per l’infanzia pubbliche, (in tutti i comuni) e paritarie (a Chiavenna, Piuro, Campodolcino e Samolaco).

Quasi tutti i comuni dispongono di scuole elementari (ad eccezione di San Giacomo Filippo e Menarola ), mentre le materne, spesso articolate nelle singole frazioni (2 a Chiavenna, 2 a Piuro, 2 a Prata, 3 a Samolaco).

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Scuole Medie inferiori sono dislocate a Chiavenna (2, G. Bertacchi e G. Garibaldi), a Villa di Chiavenna, Campodolcino, Gordona e a Novate Mezzola.

Le strutture adibite ad istruzione secondaria sono ubicate a Chiavenna: - L’Istituto “Crotto Caurga”, che attualmente consta di due sedi:  l’I.P.S.A.R., collocato in Via Molinanca, che qualifica Operatori dei Servizi di Cucina, di Sala-Bar e di Ricevimento;  l’I.P.I.A., collocato parte in Via Novi e parte in Via Molinanca, che qualifica Operatori Meccanici e Operatori dell’Industria del Mobile e dell’Arredamento - L’Istituto Leonardo da Vinci che comprende :  l’Istituto Tecnico Statale Commerciale  l’Istituto per Geometri  il Liceo Scientifico.

Esiste a Chiavenna anche una sede universitaria (Università a distanza, sede distaccata di Perugia) che ha completato un ciclo formativo, la cui attività è però al momento sospesa.

Infine, all’interno dell’offerta formativa occorre citare la Comunità Montana Valchiavenna, che in quanto ente accreditato per le attività formative, realizza attività di qualificazione professionale (corsi A.S.A., corso IFTS di "tecnico della gestione delle risorse turistico montane", corso di formazione per apprendisti del settore legno,corso di formazione per apprendisti del settore alberghiero, ecc.), corsi di aggiornamento.

La maggior parte degli studenti medi superiori (78,4%) è residente in Valchiavenna, solo il 21,6% proviene da fuori e si concentra quasi per la totalità dei casi nelle scuole professionali, per lo più nella Scuola Alberghiera.

Prendendo in considerazione i Livelli di Istruzione in Valchiavenna possiamo fare le seguenti considerazioni basandoci sui dati del Censimento 2001 (v. Tav.16 e Tabelle 20-21- 22): • l’indice di conseguimento della scuola dell’obbligo è pari al 7,62% con una leggera maggior incidenza nella popolazione maschile (7,84%) rispetto a quella femminile (7,28%);

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• l’indice di possesso del Diploma di scuola media superiore nella popolazione con 19 e più anni è pari a 21,68%, inferiore rispetto al dato provinciale che invece è pari a 30,13%; se guardiamo bene i dati vediamo che è poi la popolazione più giovane (con età compresa tra i 19 e i 35 anni) ad avere un indice maggiore di conseguimento del diploma (42,69%) che si abbassa a 21,05% se prendiamo in considerazione la popolazione compresa tra i 35 e i 44 anni, risultando quindi inversamente proporzionale all’età della popolazione; • in Valchiavenna, inoltre,abbiamo meno laureati (il 4,1% corrispondenti a 932 individui) rispetto alla provincia di Sondrio (5,4%) e decisamente meno rispetto alla Regione Lombardia (7,8%); • il 27,6% della popolazione è invece diplomata alla scuola media superiore; • il 33,4% della popolazione possiede la licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale; • il 28,4% della popolazione possiede invece solo la licenza di scuola elementare; • esiste ancora una buona percentuale (6,3%) di popolazione alfabeta ma priva di titolo di studio, corrispondenti a 1.438 individui, di cui il 13% di età superiore ai 65 anni, corrispondenti a 187 persone; • il restante 0,2% della popolazione corrispondente a 49 persone, è costituito da analfabeti di cui il 24,5% di età superiore ai 65 anni.

I dati della Valchiavenna, escludendo la percentuale dei laureati che come abbiamo visto è inferiore rispetto alla Provincia di Sondrio e alla Regione Lombardia, rispecchiano la situazione provinciale e regionale.

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Tav.16. C.M. Valchiavenna. Livelli di Istruzione. Censimento anno 2001. Grado di istruzione Licenza di Alfabeti privi di titoli Diploma Analfabeti scuola media Licenza di di studio Comuni di scuola Laurea inferiore o di scuola Totale secondaria di cui: in età di cui: in età avviamento elementare Totale Totale superiore > 65 anni > 65 anni professionale C.M. Valchiavenna v.a. 932 6.272 7.582 6.458 1.438 187 49 12 22.731 % 4,1 27,6 33,4 28,4 6,3 13,0 0,2 24,5 100,0 Provincia di Sondrio v.a. 8.967 46.303 51.933 48.983 10.157 1.652 440 117 166.783 % 5,4 27,8 31,1 29,4 6,1 16,3 0,3 26,6 100,0 Totale Lombardia v.a. 669.885 2.295.396 2.717.924 2.244.276 573.351 138.073 43.314 20.199 8.544.146 % 7,8 26,9 31,8 26,3 6,7 24,1 0,5 46,6 100,0

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Per quanto riguarda gli studi universitari, la Valchiavenna rispecchia la situazione provinciale, che vede quasi un terzo degli studenti frequentare un corso di laurea della facoltà di Ingegneria (situazione stabile), mentre risultano in crescita gli iscritti a Economia/Scienze Politiche e alle facoltà Umanistiche. Risultano in flessione gli iscritti di Scienze matematiche/Fisica, Giurisprudenza, Medicina/Farmacia e Architettura. Stabili gli iscritti ad Agraria.

Infine, rimane costante l’investimento delle imprese della provincia per la formazione dei propri dipendenti, che riguarda il 19,4% dei lavoratori, ma purtroppo non è disponibile il dato relativo alla Valchiavenna.

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Aree territoriali omogenee

Lo sviluppo della fase analitica del PSSE ha portato all’individuazione di cinque aree territoriali che trovano sostanza nelle caratteristiche geografiche sociali ed economiche dei singoli comuni.

Tale articolazione è il risultato dell’osservazione del territorio e delle sue componenti fisico - morfologiche e degli equilibri territoriali, che contemporaneamente si generano dalle relazioni interne alla Valchiavenna, oppure di carattere comprensoriale, inserite in un contesto di “grande area”.

L’osservazione della realtà di valle attraverso le analisi statistiche, dal punto di vista demografico e socio – economico, insieme all’acquisizione di una progressiva conoscenza del territorio derivante dagli studi condotti, in via diretta ed indiretta per conto degli enti locali, hanno fornito le basi necessarie per restituire una lettura critica del territorio in cui si sviluppa la Comunità Montana. Per conferire maggiore aderenza alla realtà, la metodologia del PSSE ha previsto una serie di incontri con le amministrazioni comunali e contestualmente con gli attori economici e culturali che operano direttamente sul territorio.

Questo supporto analitico e metodologico ha consentito di dare un interpretazione sostanziale degli equilibri tra i diversi comuni, che trova definizione appunto nell’individuazione delle cinque aree della Valchiavenna, che sono: • Laghi e monti o Comuni di Novate Mezzola e Verceia • La piana o Comuni di Gordona, Menarola, Mese, Prata Camportaccio e Samolaco • Chiavenna o Comune di Chiavenna • Val Bregaglia o Comuni di Piuro e Villa di Chiavenna • Valle Spluga o Comuni di Campodolcino, Medesimo e Samolaco

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Le aree territoriali

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Laghi e monti

I comuni di Novate Mezzola e di Verceia costituiscono questo ambito territoriale omogeneo. La caratteristica prevalente che li contraddistingue è la assoluta qualità ambientale e naturalistica, che trova sostanza nella presenza della Riserva Naturale “Oasi del Pian di Spagna” e nei Siti di Interesse Comunitario della Val Codera e della Valle dei Ratti. La presenza del lago di Mezzola e del Pozzo di Riva incrementa il legame tra i due comuni oltre a rappresentare una risorsa per l’intera valle, anche nel settore turistico. Il territorio è caratterizzato anche da i segni della dismissione delle attività industriali, soprattutto nella zona di Novate e dalla presenza attiva delle cave di Serpentino che, sempre in questa zona caratterizzano il paesaggio e il sistema economico. In questo ambito è riconoscibile il ruolo di Verceia come doppia cerniera di connessione tra la Valtellina e verso i territori dell’alto Lario, in direzione di Lugano. A cavallo tra una lettura finalizzata alla fruizione della qualità ambientale e la capacità di connessione con altri territori, si segnalano la presenza del “Sentiero Roma”, importante trekking alpino che attraversando la Val Codera si collega alla Val Masino e alla Val Malenco. Oltre a questo la prossimità geografica con il Lago di Como è evidenziata dall’antico percorso della Via Regina.

La Piana

Tale ambito è costituito dalla pianura di fondovalle, che ne rappresenta la vetrina e il territorio in cui hanno trovato spazio le attività industriali, concentrate in un'unica area comprensoriale nei pressi di Gordona. L’urbanizzazione, si è storicamente sviluppata sui conoidi laterali e una politica di tutela del suolo, ha consentito di mantenere una importante superficie da destinare all’agricoltura. Questo ambito omogeneo è caratterizzato dal minor numero di strutture ricettive che sono localizzate prevalentemente nei nuclei urbani e negli insediamenti rurali disseminati nella piana. I comuni inseriti in questo ambito sono tuttavia caratterizzati, per la maggior parte della propria estensione territoriale da valli laterali che fanno da sfondo a cime imponenti che sfiorano i tremila metri, nelle quali sono presenti in buon numero i nuclei rurali di mezza costa e alcuni alpeggi ancora attivi.

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Un ulteriore caratteristica di questo ambito omogeneo è la diffusione di un buon livello della qualità della vita della popolazione insediata. Il comune di Menarola rappresenta un elemento di particolare interesse per le sue caratteristiche uniche che tuttavia impongono scelte strategiche e mirate per garantirne la sussistenza stessa. Le caratteristiche morfologiche del territorio e la prossimità spaziale con i bacini di utenza collegata ad una buona accessibilità, consente di immaginare che questo territorio si potrebbe configurare come ambito ideale per l’insediamento di attrezzature sportive e dedicate allo sport e al tempo libero di carattere comprensoriale.

Chiavenna

È il capoluogo, è il centro di riferimento per l’intera valle per i servizi, il commercio e le attività istituzionali. Chiavenna è caratterizzata da una importante offerta di attività che operano nel settore turistico, quali alberghi, bed&breakfast e ristoranti, che oltre al turismo di affari, si possono avvalere della presenza cospicua di risorse culturali, caratterizzate da patrimonio storico e architettonico di assoluto rilievo, dove spiccano il centro storico, la collegiata di San Lorenzo con il Museo del Tesoro, e di assoluta qualità ambientale, il giardino botanico e il Parco delle Marmitte dei Giganti. La sua localizzazione strategica, ne fa un catalizzatore dei flussi che si muovono sulla direttrice nord-sud verso la Valle Spluga, e quelli che giungono dal Passo del Maloja e dall’Engadina sull’asse St. Moritz - Lugano.

Val Bregaglia

Comprende i comuni di Piuro e di Villa di Chiavenna e tra le sue peculiarità c’è il collegamento con la Bregaglia e l’Engadina, sia viabilistico che culturale. Il percorso della via storica “Via Bregaglia” unisce i due territori, e il suo tracciato è costellato da poli culturali di prim’ordine (Piuro: Palazzo Vertemate e Scavi; Villa di Chiavenna: Biblioteca Comunale; Soglio, Stampa, Maloja). Tale discorso è riferito anche ai percorsi e ai nuclei di mezza costa. Tra i caratteri positivi del territorio, si citano anche la diversificazione economica che va dall’agricoltura e forestazione all’attività estrattiva, al turismo, oltre che a modelli di riqualificazione fisica e sociale di nuclei storici di mezza costa come Savogno.

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Tra gli aspetti meno positivi che caratterizzano questo ambito territoriale vi è sicuramente il frontalierato, che costituisce il prevalente impiego della popolazione attiva del comune di Villa di Chiavenna che oltre ad impoverire il tessuto economico locale ha ripercussioni sociali in modo particolare sulle opportunità lavorative dei giovani.

Valle Spluga

Rappresenta il comparto turistico di maggiore rilevanza, dove vengono concentrate la maggior parte di risorse della Valle. La presenza degli impianti sciistici a Medesimo e Campodolcino unita alla rilevante offerta ricettiva, tra ospitalità, ristorazione e servizi all’utenza, ne fanno l’are con maggiore visibilità sul mercato, che porta il maggior numero di presenze sul territorio della valle. Per questioni geografiche rientra in questo ambito anche il comune di San Giacomo Filippo, il quale ha in comune con gli altri la qualità paesaggistica legata ai nuclei rurali in quota e alla produzione agricola negli alpeggi, che si integra in modo significativo con la rete di sentieri escursionistici che consente di richiamare sul territorio i turisti anche nel periodo estivo. Tra questi il più noto è la “Via Spluga”. La forza di questo ambito è contemporaneamente un elemento di debolezza strutturale, in quanto la eccessiva specializzazione nel settore turistico delle attività economiche, e dei servizi, non consente un’adeguata e più omogenea diversificazione delle attività economiche, che si ripercuote su una scarsa qualità della vita dei residenti, soprattutto nelle stagioni poco turistiche. Altro elemento di criticità di questo abito è dato dalla sua accessibilità, in quanto le infrastrutture viabilistiche che servono il territorio necessitano di un’adeguata riqualificazione.

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Aggiornamento

PIANO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO

VALCHIAVENNA

“Il PSSE per Assi, Obiettivi e Progetti operativi”

PSSE Valchiavenna aggiornamento 2009 - Il Poliedro

ASSE 1 - Le Risorse Umane: le Popolazioni

ASSE PRIORITARIO

1. Le popolazioni, le risorse umane Le popolazioni: chi - ci vive - ci arriva (immigrati) - ci lavora - ci studia, fa ricerca - utilizza i servizi e le opportunità - fa il turista - ci passa

OBIETTIVI

1.1. Assumere le risorse umane che vivono o che utilizzano le opportunità della Valle come opportunità primarie per raggiungere gli obiettivi del Piano per una migliore qualità di vita, una maggiore attrattività di imprese professioni competenze studio cultura e turismo e servizi alla persona;

1.2. Assumere come Progetto trasversale del Piano la soddisfazione dei bisogni e delle aspirazioni delle popolazioni, valorizzando competenze e promuovendo concrete opportunità di partecipazione e di collaborazione nel programmare, realizzare e monitorare gli interventi.

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PROGETTI OPERATIVI

Costituzione di un Tavolo operativo di coordinamento fra i responsabili dei Progetti per realizzare le seguenti azioni: - osservatorio e monitoraggio delle opportunità, degli interessi, dei bisogni e del grado di soddisfazione delle diverse componenti; - informazione e comunicazione interattiva mirata; - interventi e azioni coerenti con gli obiettivi e le priorità del PSSE.

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ASSE PRIORITARIO

2. Solidarietà, volontariato, cooperazione, associazionismo : un’eccellenza anche per il futuro di Valle. I mille volti di una risorsa primaria per lo sviluppo socio-economico: - associazioni culturali, sociali, ambientali, sportive e religiose; - cooperative sociali e di produzione; - associazioni economiche di categoria e sindacati di lavoratori; - Consorzi d’Alpe, Forestali, di Promozione Turistica, dell’Area Industriale di Gordona, dei Prodotti Locali; - Consorzi fra enti locali (Comuni, Comunità Montana, Provincia, ) per la gestione di infrastrutture e servizi.

OBIETTIVI

2.1. Assumere le esperienze di impegno, solidarietà, associazionismo e cooperazione , diffuse su tutto il territorio e diversificate come settore e modalità di impegno, come risorsa primaria per la realizzazione degli obiettivi del Piano di Sviluppo Socio Economico.

2. Valorizzare, sostenere e promuovere le diverse espressioni individuali o associate di solidarietà e di impegno ambientale culturale economico e sociale, con particolare attenzione al ricambio con nuove generazioni.

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PROGETTI OPERATIVI

- Realizzare un articolato Progetto di valorizzazione e di sostegno al “Terzo Settore”, articolato per area territoriale e per ambito di interessi, secondo le priorità indicate dal Piano; - realizzare un Progetto di promozione specificamente rivolto alle nuove generazione, raccordato al sistema scolastico e alle diverse esperienze di aggregazioni giovanile, valorizzando anche le opportunità di impegno e di collaborazioni internazionali; - facilitare la partecipazione delle associazioni, di cooperative e consorzi alla progettazione e alla realizzazione dei Progetti Operativi e delle Azioni progettate in Valle.

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ASSE PRIORITARIO

3. Qualità della vita: un futuro equilibrato

OBIETTIVI

3.1. Consolidare, in una prospettiva di Grande Area, i punti di forza della qualità della vita in Valchiavenna e in Provincia di Sondrio, quali le condizioni complessive di vita, il tenore di vita, l’impegno per gli altri, l’ordine pubblico, e risolvere i punti di maggior criticità, quali, la limitata imprenditorialità, gli investimenti in formazione e la carenza delle infrastrutture primarie.

3.2. Assumere la qualità della vita e dell’ambiente in Valchiavenna come fattore di attrattività di imprese, professioni e turisti.

PROGETTI OPERATIVI

- Elaborare il Progetto “ Vivere e lavorare in Valchiavenna” mirato al consolidamento delle migliori opportunità e al superamento delle maggiori difficoltà, secondo le priorità territoriali e di ambiti indicati dal PSSE; - predisporre e realizzare il Progetto “Strategia di Lisbona”, centrato su imprese lavoro formazione; - realizzare gli obiettivi e gli interventi a carattere socio-assistenziale previsti dal Piano di Zona; - raccordare i Piani di interventi sulle infrastrutture di mobilità e di trasporto alle condizioni di vita in generale e, in particolare, a quelle delle popolazioni residenti nei centri più isolati, ai lavoratori e agli studenti fuori sede; - porre obiettivi e azioni del “Sistema culturale” e del “Sistema turistico” come fattori strategici della qualità della vita per residenti e turisti; - rendere operativi gli obiettivi della certificazione ambientale EMAS.

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ASSE PRIORITARIO

4. Obiettivo Giovani

OBIETTIVI

4.1. Definire una strategia di lungo periodo in grado di garantire alle nuove generazioni le opportunità di vivere, di studiare e di lavorare in Valchiavenna , limitando l’emigrazione delle migliori energie e favorendo il loro rientro.

PROGETTI OPERATIVI

- Realizzare il “Progetto Giovani” con il diretto apporto delle componenti giovanili, e delle loro aggregazioni, finalizzato per un verso a conoscere a valutare le condizioni di vita e le aspettative delle nuove generazione in rapporto alla formazione di ogni grado, al lavoro, al tempo libero, alla casa, al sistema di relazioni e, come conseguenza, a definire azioni incisive di intervento.

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ASSE PRIORITARIO

5. La cultura: patrimonio diversificato e diffuso su tutto il territorio

OBIETTIVI

5.1. Realizzare un sistema culturale a tutela e valorizzazione del patrimonio esistente e di promozione di nuove espressioni d’arte.

5.2. Assumere i beni culturali come beni e risorse diversificate e diffuse in tutta la Valle, secondo le specifiche presenze, e consolidando i Poli culturali di Chiavenna, anche come polo di servizi culturali innovativi, di Valle Spluga (Fraciscio) e della Val Bregaglia (Piuro) e della Piana (Novate M.).

5.3. Raccordare il Sistema Culturale alla Società della Conoscenza e alle sue continue Innovazioni di contenuti, obiettivi e tecnologie.

5.4. Valorizzare il sistema culturale come espressione di qualità, innovazione e internazionalizzazione anche come opportunità perla promozione di: imprese, singole e associate, professioni d’artigianato d’arte e servizi culturali.

5.5. Qualificare il Sistema Cultura nella strategia di Grande Area mediante: - la realizzazione di reti culturali e di ricerca scientifica nazionali e internazionali; - il raccordo con il sistema scolastico ai diversi livelli, anche universitario, con gli enti di gestione delle Aree Protette; - la collaborazione con associazioni e fondazioni culturali internazionali; - l’integrazione e la collaborazione con le nuove tecnologie multimediali.

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PROGETTI OPERATIVI - Integrazione e cooperazione fra i sistemi museali bibliotecari e archivistici della Comunità Montana, come presupposto del Sistema Culturale di Valchiavenna; - realizzazione del Progetto “Sistema culturale della Valchiavenna”, in cooperazione con la Fondazione Cariplo e l’Università degli Studi di Milano, coerente con gli Obiettivi del PSSE di valorizzazione del patrimonio culturale diffuso, di polarizzazione dei servizi, di coinvolgimento dei Comuni e degli altri interlocutori pubblici, privati, religiosi, associativi; - integrare il Sistema Culturale con il Sistema Turistico di Valle, unificando le strategie di marketing, anche internazionale, centrato sull’individuazione e la promozione della domanda, l’adeguatezza quali- quantitativa dell’offerta e la soddisfazione degli utenti; - consolidare l’esperienza di cooperazione culturale internazionale valorizzando le opportunità dei Progetti di Iniziativa Comunitaria (Interreg, POR Competitività. PSR-Leader, Cultura), con l’apporto dei Comuni e degli altri operatori pubblici privati e religiosi del settore; - proporre i crotti come patrimonio transfrontaliero UNESCO e il riconoscimento di marchio di prodotto locale della pietra ollare.

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ASSE 2 - Territorio e Ambiente

ASSE PRIORITARIO

1. Territorio, ambiente.

OBIETTIVI

1.1. La tutela del territorio e la valorizzazione delle risorse ambientali al centro dello sviluppo.

PROGETTI OPERATIVI

- Realizzare il PSSE in una logica di salvaguardia e di valorizzazione del territorio coerente con il PTCP della Provincia di Sondrio, i Piani di gestione delle aree protette, la pianificazione settoriale della Comunità Montana (Piano di Indirizzo Forestale). Tale coerenza deve trovare riscontro nei Piani di Governo del Territorio dei Comuni,nei piani di intervento degli enti funzionali (ANAS, Ferrovie, ecc.), e dei privati, assumendo come riferimento il Documento di Certificazione Ambientale EMAS; - definire e realizzare una FILIERA AMBIENTE, assumendo l’ambiente come fattore chiave dello sviluppo economico, turistico, culturale e sociale; - realizzare un Piano Operativo di interventi per la promozione di imprese, cooperative e consorzi, professioni attive nella promozione e gestione della filiera ambientale, delle aree protette, dell’utilizzo e della lavorazione delle risorse naturali (acqua, pietra, bosco); - evidenziare, tutelare e valorizzare le grandi opportunità dell’ambiente in tutta la Valle (alte quote, mezza costa, piana, laghi, fiumi) per la varietà dei paesaggi naturali, rurali ed urbani, la biodiversità floro-faunistica, le aree protette, i terrazzamenti;

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- finalizzare ad uno sviluppo economico sostenibile anche attraverso la produzione di energia rinnovabile, le risorse naturali della Valle: sole, acqua, vento, bosco; - prevenire i rischi ambientali e di inquinamento in collaborazione con l’ARPA, raccordato con il Piano di Protezione Civile; - definire un Piano di Manutenzione del Territorio, avvalendosi delle opportunità offerte dal Progetto Manumont, definendo un modello organizzativo e gestionale che garantisca l’efficacia e il monitoraggio degli interventi.

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OBIETTIVI

1.2. Realizzare una rete di infrastrutture di mobilità nel disegno di “Grande Area”, che consolidi le relazioni della Valchiavenna con l’Europa , anche attraverso una strategia articolata in 4 direttrici territoriali: con l’Europa Centro Occidentale (Spluga), con l’Europa Centro Orientale (Maloja), attraverso i Grandi Progetti Europei (i Corridoi I e V), con un anello a prevalente funzione turistica Chiavenna-St.Moritz.-Tirano.

PROGETTI OPERATIVI

Definire un Progetto Integrato di Mobilità e di comunicazione di Grande Area, in raccordo con i Programmi della Regione Lombardia, del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Sondrio e con il Cantone dei Grigioni, specificando obiettivi e priorità secondo concrete valutazioni di fattibilità: - grande viabilità di accesso e di mobilità in Valle (SS 36); - la viabilità internazionale, transfrontaliera: la Galleria della Val di Lei, il Traforo della Mesolcina, il Sommitale dello Spluga il traforo del Berlinghera; - il Progetto inoltre definirà ulteriori interventi atti a superare le criticità viabilistiche interessanti i centri abitati e dovrà definire funzioni, interventi e priorità, realizzando un sistema integrato di comunicazioni fra: - le strade intercomunali; - le strade agro-silvio-pastorali; - le vie storiche; - i sentieri di mezza costa; - le piste ciclabili di fondovalle; - i sentieri tematici minori con centri intermodali. - le Vie Verdi lungo i fiumi - rendere efficiente e migliorare la qualità dei trasporti pubblici su rotaia, valutando approfonditamente l’opportunità di convertire l’attuale tratto ferroviario Colico-Chiavenna,da ramo sottoutilizzato ad asse di collegamento veloce e pulito interno alla Valchiavenna, e con i territori

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contermini (Valtellina,area metropolitana milanese ed Engadina qualora si valutasse l’opportunità di portarlo sino a St. Moritz). - favorire la diffusione dei mezzi di trasporto sostenibili, contro i rischi dell’inquinamento al fine di facilitare gli spostamenti senza auto e migliorare l’attrattività di Valle, introducendo politiche e tecniche innovative, come bus a chiamata, taxi collettivo (anche sulle strade agro- silvo-pastorali) ecc.. OBIETTIVI

1.3. Infrastrutture per le telecomunicazioni Nell’era di internet e delle telecomunicazioni il territorio della Valchiavenna deve essere attrezzato per garantire l’accessibilità al web e alla telefonia mobile ai turisti che vi si recano ma soprattutto alla popolazione che ci vive e ci lavora che in queste tecnologie può trovare nuove opportunità che consentano di superare la “localizzazione periferica”

PROGETTI OPERATIVI

- Coordinamento con le strategie settoriali di livelli istituzionali superiori, in particolare, il raccordo con le politiche ed i progetti già intrapresi dalla Provincia e dalla Regione (progetto "Banda larga" e "Bormio 2005"); - costruzione di una rete di comunicazione aggiornata ed efficiente attraverso l'utilizzo di tecnologie adeguate; - consentire l’accesso alla rete di telefonia mobile su tutto il territorio della Comunità Montana per garantire un adeguato servizio e la possibilità di contattare le strutture del pronto intervento (soccorso alpino, vigili del fuoco, corpo forestale dello stato); - garantire l’accesso alla rete internet in tutti i centri abitati e nei nuclei rurali di mezzacosta, per aumentare lo standard qualitativo della residenza in montagna e soprattutto, per rendere competitive le aziende nei rispettivi mercati (internazionalizzazione) in modo particolare in quello turistico.

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OBIETTIVI 1.4. Assumere l’energia come risorsa per lo sviluppo, e come fattore di migliore qualità ambientale e di vita. Partendo dalle risorse del territorio è necessario implementare l’utilizzo e lo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile in modo da non comprometterne l’utilizzo da parte delle generazioni future. In questo processo oltre alla sostenibilità deve essere salvaguardato l’inserimento paesaggistico degli impianti, dalla centrale per la produzione a larga scala agli impianti domestici (pannelli solari nei nuclei storici).

PROGETTI OPERATIVI

- Promuovere, sviluppare e sostenere progetti per l’utilizzo delle risorse locali per la produzione e la distribuzione di energia sostenibile e rinnovabile; - promuovere e sostenere l’utilizzo di energia sostenibile, in particolare l’energia fotovoltaica nell’edilizia pubblica, nella nuova edilizia residenziale, economica di produzione , turistica e di servizi; - promuovere ed incentivare l’installazione di impianti autonomi o locali per consentire la fornitura energetica ai nuclei rurali in alta quota e in mezzacosta, in modo da agevolarne il recupero e la rivitalizzazione. - sostenere campagne finalizzate al risparmio di energia, in collaborazione con le scuole e le associazioni di categoria.

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ASSE 3 - Imprese e Professioni

ASSE PRIORITARIO

1. Il sistema economico

OBIETTIVI

1.1. Sviluppare un sistema produttivo diversificato e diffuso sul territorio, secondo le specifiche vocazioni e opportunità locali.

1.2. Consolidare le attività leader della Valle e motore dello sviluppo complessivo (industria, artigianato, turismo, commercio, commercio, servizi socio assistenziali), salvaguardare le attività più deboli, in difficoltà (agricoltura, forestazione, commercio di vicinato, scuola servizi alla salute) , investire in attività emergenti (ambiente, energia, servizi del terziario avanzato, sport e tempo libero) e procedere nella prospettiva di un’economia verde.

1.3. Sostenere e valorizzare l’apporto delle micro, piccole e medie imprese di Valle , ossatura dell’economia, favorire forme di aggregazioni e di cooperazione fra le imprese locali per una maggiore competitività a livello nazionale e internazionale.

1.4 Perseguire in tutto il sistema di produzione di beni e di servizi di Valle, la strategia di Grande Area e il raggiungimento degli obiettivi di qualità, innovazione e internazionalizzazione.

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PROGETTI OPERATIVI

- Realizzare un Piano di Marketing del territorio valorizzando le risorse e le opportunità del sistema economico, ambientale, culturale e sociale di Valle, inteso come strumento di opportunità per il consolidamento delle imprese presenti, la nascita di nuove imprese, e l’attrattività di imprese e di investimenti dall’esterno; - realizzare, nell’ottica del principio di sussidiarietà pubblico-privato, un Progetto coordinato di sviluppo della Valchiavenna orientato al raggiungimento degli obiettivi indicati dalla Strategia di Lisbona sul triangolo imprese-occupazione-formazione, in rete e confronto con analoghe iniziative dell’Arco Alpino.

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ASSE PRIORITARIO

2. Agricoltura

OBIETTIVI

2.1. Assumere l’agricoltura multifunzionale come settore strategico per le produzioni agroalimentari e per la tutela del territorio rurale alle diverse altitudini, (alpeggi, mezza costa, piano) e come componente essenziale per il percorso verso un’economia verde.

2.2. Affrontare e intervenire decisamente, sulle condizioni e le prospettive delle attività agro-forestali in Zona Agricola Svantaggiata come la Valchiavenna, con particolare attenzione, alle attuali difficili condizioni e prospettive degli alpeggi.

2.3. Affrontare le pre-condizioni che possano sostenere un rilancio del settore agro-forestale: - non solo salvaguardia delle aree agricole, ma superamento del frazionamento delle proprietà; - non solo interventi su singole imprese ma su servizi filiere e distretti; - sviluppo delle attività multifunzionali di produzione e di servizi, compreso l’agriturismo; - ricambio degli occupati, con prospettive diverse a giovani, donne e a nuovi imprenditori; - promozione indispensabile di forme di aggregazione, cooperazione, consorziamento fra imprese agro-forestali e proprietari delle aree agro- forestali.

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PROGETTI OPERATIVI

Realizzare un Piano agro-silvo-pastorale di Zona articolato in due direzioni tra loro interagenti: - Di strategia: - specializzazione, tracciabilità, qualità e innovazione dei prodotti - alcuni locali di eccellenza internazionale e dei servizi; - diversificazione degli allevamenti bovini, ovi-caprini, suini ed equini, in stalla e in alpeggio, i cui prodotti sono alla base delle caratteristiche agro alimentari della Valle; - sostegno ai Consorzi d’Alpe, aggiornando funzioni e attività, e incentivando forme di cooperazione e di consorziamento, presupposto delle opportunità per gli alpeggi; - multifunzionalità di imprese, superfici, strutture, attrezzature e professioni – anche per gli alpeggi - in termini di funzioni produttive e di servizio, occupazionali, sociali, ambientali, e paesistiche; - realizzazione di interventi in agricoltura per la produzione di energia quali: il biogas e le biomasse, fotovoltaico, geotermico, eolico; - fattibilità di un distretto rurale, esteso alle aree confinanti, in grado di valorizzare e rendere efficace il reticolo Mera-merette, il recupero e la valorizzazione dei terrazzamenti, delle località dei crott;i - valorizzazione dell’agro- alimentare e forestale nelle altre filiere di settore: ambientale, turistico, energetico, culturale e didattico; - Di interventi operativi, quali: - assistenza tecnica con servizi sistematici continuativi e diffusi sul territorio alle micro e piccole imprese; - ricerca operativa innovazione, sperimentazione e attivazione di prodotti e servizi, distinguendo fra produzioni di largo consumo e prodotti di nicchia; - nuove forme di distribuzione, quali la filiera corta e il cosiddetto chilometro zero;

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- sostegno delle latterie sociali di Valle nelle loro produzioni tipiche, in rete con il sistema di promozione e distribuzione della Valtellina e dell’Alto Lago; - finalizzazione e monitoraggio dei risultati di informazione, comunicazione interattiva e formazione sulle tendenze dei mercati; - piano di marketing di Grande Area dei prodotti agro alimentari; - realizzazione di un corso di alta cucina di montagna con la collaborazione dell’Istituto di Istruzione Superiore “Crotto Caurga” nell’ambito della programmazione Interreg Italia-Svizzera 2007- 2013 Piano Integrato Transfrontaliero “Vivere le Alpi” – Progetto “Tipicità alimentari alpine-formazione e valorizzazione” con lo scopo di creare un percorso formativo specializzato, innovativo e internazionale diretto dall’Istituto Alberghiero chiavennasco, riqualificandone e potenziandone la struttura, valido supporto alla conoscenza e valorizzazione dei prodotti agro-alimentari locali; - cooperazione per lo sviluppo: la fattibilità e l’operatività del Piano di Settore richiede forme di dialogo, di collaborazione e di cooperazione fra gli operatori privati agricoli e di altri settori di filiera (turismo, distribuzione, industria di trasformazione, singoli o associati, gli enti pubblici locali e gli enti funzionali, comprese le scuole.

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ASSE PRIORITARIO

3. Forestazione

OBIETTIVI

3.1. Assumere la forestazione come priorità, contro degrado e abbandono, per la tutela e valorizzazione ambientale, la multifunzionalità dei boschi con la realizzazione di filiere bosco-legna- energia, bosco-legna-arredo, la promozione di nuove imprese e occupazione, l’innovazione tecnologica e gestionale;

3.2. Il presupposto : superamento del frazionamento delle proprietà con la promozione di Consorzi Forestali a gestione imprenditoriale.

PROGETTI OPERATIVI

- Attuazione del Piano di Indirizzo Forestale di Valle, realizzando la strategia condivisa, partendo dai 10 PAF esistenti: e in collaborazione con i Consorzi Forestali, di interventi: - silvocolturali, privilegiando le latifoglie, con priorità al recupero dei castagneti; - infrastrutture forestali (piste, teleferiche) a servizio del bosco, laddove si verificano le maggiori opportunità; - applicazione dell’ingegneria naturalistica e utilizzo di nuove tecnologie e servizi telematici per la gestione del bosco e facilitarne l’occupazione; - formazione e aggiornamento professionale; - certificazione ambientale e del prodotto.

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- il Piano deve prevedere le condizioni che progressivamente consentono, con il recupero e la qualificazione del patrimonio forestale, la realizzazione di filiere bosco-legna o l’inserimento di tale patrimonio nei sistemi filiere di carattere ambientale, turistico, culturale, didattico; - costituzione di ulteriori Consorzi Forestali di I livello.

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ASSE PRIORITARIO

4. Turismo

OBIETTIVI

4.1. Il turismo, punto di forza dell’economia e dell’immagine della Valchiavenna, finalizzato alla strategia di Grande Area e al raggiungimento di obiettivi di qualità, innovazione e internazionalizzazione;

4.2. Articolare uno sviluppo e una promozione turistica diffusa sul territorio, organizzata in 5 aree di riferimento tra loro integrate e funzionali secondo le specifiche caratteristiche e vocazioni locali, consolidando i poli turistici della Valle Spluga e di Chiavenna , valorizzando: l’area di Lago e le opportunità ambientali di lago e di montagna , quelle sportive-ricreative della Piana e quelle culturali della Val Bregaglia , in una direttrice culturale transfrontaliera con i comuni svizzeri di Soglio, Stampa e Malora.

4.3. Valorizzare le opportunità delle diverse tipologie turistiche che la Valle offre in una logica di filiera, facendo leva su integrazione con ambiente, sport e tempo libero, cultura, scuola, gastronomia, salute e benessere, religione.

4.4. Promuovere e favorire investimenti di imprese e professioni in strutture ricettive e complementari, in servizi turistici, eventi e manifestazioni di Valle.

4.5. Sviluppare iniziative per la Destagionalizzazione del turismo e di potenziamento delle strutture diversificate di ricezione turistica per implementare le presenze anche nei working-day.

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PROGETTI OPERATIVI

- In riferimento agli Obiettivi delineati, integrare e aggiornare il documento del “sistema turistico di Valle” per area e per componenti della filiera, realizzando in progressione progetti e interventi, di concerto con il Consorzio di promozione turistica, relativi a:

- piano di marketing turistico, centrato sulla conoscenza, la promozione e la soddisfazione di una domanda variabile per interessi, con particolare attenzione a quella straniera, sulla competitività con aree turistiche concorrenziali; - promuovere una cultura dell’ospitalità, dell’accoglienza, turistica; - valorizzare le opportunità turistiche che un territorio diversificato come la Val Chiavenna offre in alta montagna, a mezza costa, alla piana, ai laghi e fiumi, ai vecchi nuclei, alle aree protette, ai territori rurali dei terrazzamenti e dei crotti; - potenziare e valorizzare il Giardino Botanico di Chiavenna e il Parco Marmitte dei Giganti; - favorire l’accessibilità e la mobilità turistica interna/esterna, considerando anche le proposte di viabilità internazionali, il fitto reticolo di percorsi e sentieri (Vie Storiche, sentieri e percorsi di montagna e di mezza costa, strade agro forestali, piste ciclabili); - promuovere, orientare e sostenere un’offerta diffusa sul territorio e diversificata per tipologia di strutture ricettive, di ristorazione e complementari. (culturali, sportive, ricreative, mercatini locali); - valorizzare il turismo del benessere promuovendo la realizzazione di complessi termali; - rendere accessibili i servizi al turista e agli operatori turistici; - potenziare l’innovazione tecnologica e multimediale di informazione comunicazione promozione turistica;

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- informazione, promozione e coordinamento degli eventi promossi in tutte le stagioni in Valle e promozione di almeno un “grande evento” ricorrente nel tempo; -formazione e aggiornamento professionale degli operatori privati e pubblici della filiera turistica; - sviluppare un modello organizzativo di egovernment del turismo che faccia leva sugli obiettivi della Comunità Montana e dei Comuni, sulla gestione del Consorzio di Promozione Turistica di Valle e sulla collaborazione delle associazioni di categoria e di promozione (Pro- Loco o associazioni con analoghe finalità), di operatori della filiera; - Sviluppare Progetti in rapporto ai flussi turistici del 2013 (Anno di Costantino) e di Expo 2015.

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ASSE PRIORITARIO

5. Industria e artigianato

OBIETTIVI

5.1. Assumere una visione e un indirizzo unitario nella valutazione, nelle prospettive e nelle politiche di intervento, anche ambientali, delle attività industriali e artigianali, dei tre rami di attività presenti e diversamente distribuiti sul territorio di Valle: attività manifatturiere, costruzioni, opere pubbliche, e attività estrattive.

5.2. Consolidare e innovare il tessuto manifatturiero, base del sistema economico di Valle, con particolare attenzione all’ampliamento e dell’Area Industriale e Artigianale di Gordona e delle Aree Artigianali in accordo con i Comuni in un’ottica di ottimizzazione ambientale.

5.3. Inquadrare lo sviluppo delle attività industriali e artigianali nella duplice e integrata logica di filiere settoriali, intersettoriali e di distretto industriale;

5.4. Intervenire sui fattori critici di successo per le attività industriali quali, in particolare, i trasporti, le comunicazioni, la manodopera, e la formazione professionale.

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PROGETTI OPERATIVI

Affrontare il futuro in cinque articolazioni: - nei Progetti di filiera (ambiente, turismo, agro-alimentare inquadrare l’apporto e le opportunità per imprese manifatturiere, delle costruzioni e delle cave, cultura); - realizzare un Distretto del “Made in Valchiavenna”, centrato sul design, marketing, qualità e innovazione. Valorizzare le produzioni tradizionali, legate alle risorse naturali presenti in valle; - sviluppare un “Progetto Artigianato di produzione, servizio e d’arte” che valorizzi e recuperi attività diversificate e diffuse per la varietà su tutto il territorio; - promuovere laboratori multifunzionali, raccordati con gli istituti di formazione professionale, tecnica e universitaria di Valle, e in rete con iniziative analoghe promosse anche da Associazioni di categoria; - sostenere le attività estrattive valorizzando le lavorazioni dei graniti e operando per il riconoscimento di un marchio di qualità per la pietra ollare.

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ASSE PRIORITARIO

6. Commercio e Servizi alle imprese.

OBIETTIVI

6.1. Favorire e sostenere l’adattamento e la flessibilità delle strutture e dei servizi commerciali alle continue evoluzioni dei rapporti fra produzione-distribuzione-consumo.

6.2. Contrastare, con adeguati sostegni, puntando a qualità, innovazione e specializzazione, la chiusura di negozi essenziali per la qualità della vita della popolazione e dei turisti nei piccoli nuclei.

6.3. Favorire il rinnovo della rete distributiva in Valle, con negozi di qualità, specializzati nella vendita di prodotti locali, la diffusione di mercatini della filiera corta, in una rete riconosciuta con un proprio marchio, l’innovazione tecnologica e multimediale.

6.4. Favorire la nascita e lo sviluppo di imprese e di professioni di servizi avanzati a supporto della competitività delle imprese, presupposto per creare un’occupazione qualificata anche per le nuove generazioni in Valle.

PROGETTI OPERATIVI

- Predisporre un Progetto pluriennale, concordato con i Comuni, con le associazioni di categoria e con le associazioni a tutela dei consumatori, a sostegno della modernizzazione e della qualificazione del sistema distributivo di Valle nelle sue diverse componenti e presenze sul territorio, facendo leva, in particolare, sulle opportunità offerte dalla Regione Lombardia a favore dei distretti culturali e dei negozi di vicinato;

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il Progetto dovrebbe considerare in particolare: - una cultura d’impresa e di competenze professionali per l’innovazione continua; - l’adeguamento della rete commerciale alla complessa e variabile normativa di settore, agli spazi espositivi, alle strutture, alle attrezzature e arredi, ai servizi e alle nuove tecnologie telematiche e di promozione; - un’efficace rete servizi reali a supporto delle imprese e delle professioni del settore; - la valorizzazione di piazze e di vie commerciali nei centri storici, anche a fini turistici; - l’aggregazione di imprese commerciali per favorire una presenza attiva nelle programmate filiere di settore o intersettoriali: e nel Distretto del Made in Valchiavenna; - La costituzione di una rete programmata e scadenzata sul territorio, riconosciuta con un proprio marchio, di mercatini specializzati nella promozione e nella vendita di prodotti locali in un contesto di “filiera corta” fra produttori e consumatori; - promuovere, in collaborazione con le associazioni di categoria e con la Camera di Commercio di Sondrio, un Centro di Servizi per la competitività delle imprese, (ricerca operativa, certificazione di qualità, marketing, innovazione, internazionalizzazione, formazione, informazione e supporto alla partecipazione ai bandi regionali o camerali per le imprese dei diversi settori di produzione e di servizi, …) o a Chiavenna, presso l’ex Convento dei Cappuccini o a Gordona, nell’ambito del potenziamento dell’Area Industriale e Artigianale. Il Centro Servizi può operare in rete con il Politec di Sondrio, polo tecnologico della Valtellina

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ASSE PRIORITARIO

7. Il lavoro

OBIETTIVI

7.1. Confermare il problema del lavoro come problema centrale per l’economia e la qualità della vita in Val Chiavenna.

7.2. Valorizzare le risorse umane e le competenze imprenditoriali e professionali: attuazione di politiche attive del lavoro in una prospettiva di Grande Area, comprendendo le opportunità e le criticità del frontalierato e del pendolarismo di lunga distanza.

7.3. Affrontare in via prioritaria il problema dell’occupazione per le nuove generazioni, con particolare attenzione ai giovani diplomati e laureati, alle difficoltà di inserimento per le fasce deboli in generale, compresi i diversamente abili, al lavoro femminile in un corretto rapporto lavoro-famiglia, e al supporto ai disoccupati di lungo periodo ultracinquantenni.

PROGETTI OPERATIVI

- Costituire un “Tavolo di lavoro” fra Comunità Montana, Comuni, Provincia di Sondrio, enti strumentali, associazioni economiche di categoria, sindacali e del terzo settore, inteso come Osservatorio permanente sul mercato del Lavoro di Grande Area, compresa l’area transfrontaliera, in grado di conoscere, di prevedere le tendenze, le opportunità e le minacce per l’occupazione e di avviare rapidamente interventi adeguati. Il Tavolo di lavoro, conseguentemente, potrebbe: - definire e gestire un Progetto che miri a raggiungere gli obiettivi di promozione di imprese, di occupazione e di formazione previsti dalla Strategia di Lisbona in Valchiavenna;

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- perseguire gli Obiettivi generali del PSSE centrati sul consolidamento di imprese, professioni e occupazione, in attività consolidate e in nuove attività dell’economia verde, (ambiente, energia compatibile, agro-forestazione, turismo, cultura, servizi, multimedialità, ) sia nella prospettiva della realizzazione di filiere settoriali, sia in quella impegnativa del Distretto del Made in Val Chiavenna; - orientare il sistema di formazione professionale e di istruzione superiore tecnica di Valle o in rete con sedi esterne, alle attitudini dei giovani e alle effettive esigenze del mercato del lavoro.

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ASSE 4 - Servizi

ASSE PRIORITARIO

1. Servizi alla Persona

OBIETTIVI

1.1. Un Welfare leggero per la Valchiavenna, che nasce dalla complessità e dalla variabilità dei problemi, dalla rete di servizi presenti e dal forte apporto di volontariato e di cooperazione sociale.

1.2. Una visione ed una programmazione unitaria delle politiche sociali, al di là delle specifiche competenze istituzionali, che riguardano in modo diverso l’arco della vita e nelle presenze sul territorio tutte le popolazioni considerate.

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ASSE PRIORITARIO

2. Scuola

OBIETTIVI

2.1 Una scuola per l’Europa: la valorizzazione delle risorse del territorio.

PROGETTI OPERATIVI

- Consolidare il ruolo del polo formativo di Valle, integrato in un sistema di “ grande area”, volto ad adeguare, potenziare e migliorare i servizi dell’offerta formativa; - “potenziamento servizi formativi”. Il progetto prevede l’attivazione di un servizio mensa rivolto a tutti gli studenti che frequentano le Scuole, con l’obiettivo di potenziare i servizi formativi, prevenire il disagio giovanile e favorire l’aggregazione dei giovani. Tale servizio, verrà rivolto agli alunni delle Superiori di Chiavenna (sia residenti in valle che fuori); - “valorizzazione delle risorse del territorio”. Il progetto si pone come obiettivo prioritario il contrasto della dispersione scolastica attivando un processo di sviluppo, potenziamento, valorizzazione e tutela delle risorse del territorio, mediante la creazione di percorsi differenziati volti a mettere in risalto le potenzialità del territorio, attraverso interventi mirati e convenzioni con Università, bandi per borse di studio, progetti di aggiornamento per le scuole, rete di scambi culturali transfrontalieri ed iniziative e interventi di sostegno per studenti all’estero; - Progetto Life Learning (apprendimento che si sviluppa nell’arco di tutta la vita). Realizzare modelli educativi efficaci in grado di rafforzare il rapporto scuola - lavoro quali l’alternanza scuola lavoro e l’apprendistato, effettuati attraverso l’individuazione di best Practice e di modelli di relazioni scuola e lavoro;

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- Progetto “La scuola intelligente: verso l’architettura educativa del futuro”. Importanza degli spazi, delle strutture e degli arredi nei progetti formativi; - Progetto formazione professionale “Tecnico dell’Industria del mobile e dell’arredamento”; - Protocollo d’intesa per Istruzione Professionale. Il progetto prevede la realizzazione di attività di formazione professionale per “Tecnico dell’Industria del mobile e dell’arredamento”; - Interreg Italia-Svizzera 2007-2013, P.I.T. “Vivere le Alpi” - Progetto “Tipicità alimentari alpine: formazione e valorizzazione”. Il progetto prevede la creazione di un percorso formativo specializzato, innovativo e internazionale diretto dall’Istituto Alberghiero chiavennasco, riqualificandone e potenziandone la struttura, valido supporto alla conoscenza e valorizzazione dei prodotti agro-alimentari locali. Tale percorso si prefigge, tra l’altro, di interagire con un sistema turistico dinamico “turismo culturale”, che punta alla valorizzazione e alla conservazione dei prodotti agricoli, vitivinicoli proponendo un nuovo modo di vivere il turismo entrando in relazione con le comunità locali: il turismo enogastronomico.

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ASSE PRIORITARIO

3. Salute e benessere

OBIETTIVI

3.1. Garantire il diritto alla salute e al benessere della persona e realizzare un efficace sistema di informazione e comunicazione.

3.2. Assumere l’Ospedale di Chiavenna come “ intoccabile” punto di riferimento per l’intero sistema sanitario di Valle, accentuando la qualità delle prestazioni, la formazione e l’aggiornamento degli operatori di ogni livello e ruolo, l’innovazione dei servizi, delle tecnologie e le funzioni di polo specializzato per le sue competenze, nella rete di servizi di prestazioni ospedaliere e sanitarie, ospedaliera provinciale e di Grande Area, con particolare attenzione all’asse Morbegno-Sondrio e Lecco-Milano e di integrazione con il sistema di servizi socio- assistenziali .

PROGETTI OPERATIVI

- Rete di servizi. Il progetto prevede il potenziamento e consolidamento della rete di servizi del territorio a supporto della qualità del sistema sanitario locale, attraverso un Polo territoriale, che operi in sinergia con servizi o presidi situati in altri territori, al fine di creare un sistema efficace di interscambi in grado di rispondere in maniera rapida ed efficace ai bisogni della popolazione, garantendo elevati livelli di qualità anche con azioni di contatto con presidi o esperti di medicina specialistica di altri territori; - “ Numero Verde”. Realizzazione di un punto Informazione “Numero Verde” semplice, quale strumento di raccolta e diffusione delle informazioni e di comunicazione ed assistenza con funzione di raccordo fra i servizi sanitari, ( territoriali ed extraterritoriali) e la popolazione, (sociali sanitari, scolastici, casa, occupazionali) utilizzando forme di

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interazione e strumenti e modalità di comunicazione “a rete” (Internet in primis). Attraverso questo servizio sarà possibile fornire una risposta rapida ed immediata ed effettuare una raccolta di dati ed informazioni volti a monitorare la salute ed il benessere delle popolazione della ( controllo delle patologie dominanti o emergenti) al fine di personalizzare interventi; - “Percorsi di prevenzione”. Progetto di realizzazione di percorsi di prevenzione informativi/formativa e realizzazione di modelli pratici che favoriscano la diffusione e l’apprendimento dei principali concetti di prevenzione rivolti a diversi target della popolazione. Il progetto pone l’attenzione alle problematiche delle nuove generazioni, e tiene conto delle tendenze demografiche socio-culturali, delle fragilità in Valle, e delle criticità di una popolazione sempre più anziana ed in stato di solitudine.

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ASSE PRIORITARIO

4. Servizi socio-assistenziali

OBIETTIVI

4.1. Garantire la qualità e il diritto all’ eguaglianza di servizi e prestazioni su tutto il territorio, con particolare attenzione alle località e alle situazioni più deboli.

4.2. Consolidare e adeguare la rete dei servizi sociali ai bisogni e a una domanda sempre più diversificata ed esigente.

4.3. Valorizzare e sostenere l’apporto della famiglia come prima risorsa per i servizi e le prestazioni sociali.

4.4. Promuovere, la qualità della vita, dello sviluppo, la socializzazione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, attraverso progetti ed iniziative di innovazione e sperimentazione di servizi per la prima infanzia ed adolescenza, la realizzazione di servizi ricreativi-educativi-formativi per il tempo libero a sostegno delle famiglie ai sensi della L.R. 285/9.

PROGETTI OPERATIVI

- Raggiungere gli Obiettivi definiti dal Piano di Zona triennale 2009-2011 del Distretto Socio sanitario, mantenendo l’unità funzionale fra i servizi diffusi alla persona e le strutture residenziali protette di Valle e di Grande Area; - sostegno al Progetto integrato di Promozione dei diritti dell’infanzia, della qualità della vita, ai sensi della L.R. 285/97, articolato con specifici interventi prioritari: - progetto di sostegno alle famiglie e prevenzione del disagio famigliare, attraverso interventi di carattere educativo, e di sostegno economico e di accompagnamento nel percorso di ricerca di soluzione abitative e lavorative idonee;

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- progetti rivolti a minori e giovani nell’ambito della salvaguardia, della prevenzione, della relazione genitori-figli e dell’integrazione, attivati attraverso iniziative e progetti differenziati; - progetto di assistenza prevenzione, trattamento, riabilitazione a problematiche correlate all’uso di sostanze psicotrope legali ( alcool, nicotina, farmaci, ) ed illegali ( oppiacei, cocaina, …smart drugs) e trattamento delle patologie correlate; - progetti di sostegno a famiglie e/o persone in difficoltà economiche e lavorative.(approvvigionando e sostenendo l’uso del fondo di solidarietà-fondo di rotazione). - progetto di adeguamento delle Residenze Protette per anziani, in rapporto alle tendenze demografiche, all’evoluzione delle tipologie e delle caratteristiche delle residenze e di vicinanza dell’ospite al territorio di residenza: - progetto di Ristrutturazione, riqualificazione ampliamento della Casa di Riposo, Città di Chiavenna; - valutazione della domanda di una nuova residenza protetta, anche come risposta all’incremento nell’area di patologie dementi; - Valutazione di un possibile accordo con l’Ospedale Casa di Cura Bregaglia; - sostegno dell’aggiornamento e della formazione ex-novo di ausiliari socio-assistenziali operanti sul territorio, per garantire sempre migliore qualità nell’erogazione di servizi all’anziano; - progetto di centro d’ascolto per situazioni di disagio individuale e famigliare, con funzione di filtro, segnalazione, collegamento e integrazione con gli altri servizi specialistici, nell’ambito del potenziamento della rete di servizi, attivata attraverso il sistema integrato del Servizio Sociale di Base servizio gestito dall’Ufficio di Piano.

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ASSE PRIORITARIO

5. La casa

OBIETTIVI

5.1. Assumere la casa come elemento strategico del Welfare in un contesto di tutela ambientale, di governo del territorio e di sviluppo economico, di qualità della vita turistico, in contrasto con il diffondersi di un’edilizia residenziale sottoutilizzata e, con l’abbandono e il degrado nei nuclei e nei centri storici.

5.2. Programmare un’adeguata risposta di Valle, in accordo con i Comuni e con i loro Piani di Governo del Territorio, al “problema casa”.

PROGETTI OPERATIVI

- Progetto di pianificazione territoriale e definizione di un “Progetto Casa”, in un’ottica di pianificazione e di filiera anche con forme di programmazione negoziata fra Comuni, Aler, privati e cooperative, come già realizzato, con soluzioni diverse, a Chiavenna, Madesimo, Campodolcino e Novate Mezzola; - favorire Progetti di intervento di edilizia convenzionata e di ristrutturazione e recupero dell’edilizia nei vecchi nuclei e nei centri storici attivati attraverso azioni diversificate; - favorire Percorsi Formativi volti a promuovere “la casa di qualità, “ a basso consumo e di autonomia energetica, con utilizzo di materiali di legno e pietra.

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ASSE PRIORITARIO

6. Sport e tempo libero

OBIETTIVI

6.1. Assumere lo sport e il tempo libero quali componenti primari di qualità della vita, comunità e promozione turistica.

PROGETTI OPERATIVI

- Offrire alla popolazione residente e ai turisti una gamma di opportunità per la pratica degli sport e delle altre attività di tempo libero; - valorizzare e integrare la rete di impianti sportivi; - valorizzare e promuovere l’offerta diversificata che il territorio offre alla pratica degli sport delle nevi, dell’alpinismo, delle acqu, laghi e fiumi; - promuovere un’offerta di strutture, di eventi, di attività e di servizi per giovani, integrata con l’offerta scolastica, ma rivolta a tutti i target generazionali, considerando gli anziani non solo come utenti, ma anche come risorsa di esperienze e di disponibilità alla gestione; - favorire e sostenere l’associazionismo sportivo e la partecipazione a gare e a eventi di carattere nazionale e internazionale; - favorire un’offerta differenziata per l’occupazione del tempo libero con eventi culturali, spettacoli (cinema, teatro, concerti), turismo, volontariato.

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ASSE 5 - Sussidiarietà

ASSE PRIORITARIO

1. Cooperazione per lo sviluppo

OBIETTIVI

1.1 Il PSSE come documento che delinea il futuro della Valchiavenna: indica obiettivi e progetti, e catalizza risorse per la sua realizzazione: un percorso di lungo periodo continuamente aggiornato;

1.2. Il PSSE si delinea e realizza secondo il principio di sussidiarietà verticale, di collaborazione fra istituzioni e, orizzontale, in cooperazione con operatori privati, associazioni di categoria e sindacati dei lavoratori, Consorzi, Cooperative, Associazioni e gruppi di volontariato; 1.3. Porre il PSSE, i suoi obiettivi ed i suoi Progetti come espressione dei bisogni e delle aspettative della popolazione, dei diversi soggetti pubblici e privati, locali o esterni, e favorire modalità di incontro e di collaborazione, cooperazione e partenariato; 1.4. Il PSSE come strumento che conferma un modello di collaborazione fra Comunità Montana, Comuni, Provincia di Sondrio, Regione Lombardia, e altri enti locali, con autonomie funzionali, con la realtà di Valle nella varietà di forme associative e di tutele di interessi e di dialogo e collaborazione con le confinanti regioni del Canton Grigioni.

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PROGETTI OPERATIVI

- Finalizzare la programmazione nel tempo della Comunità Montana nella coerenza di obiettivi, di priorità e di sviluppo e realizzazione dei progetti; - Sviluppare con il PSSE, da parte della Comunità Montana, un ruolo di proposta, regia, coordinamento e di mobilitazione di risorse esterne e, in particolare, interviene per: - Adeguare il proprio “modello organizzativo” alla realizzazione dei progetti, mediante il suo articolato sistema di: - funzioni proprie - funzioni trasferite e/o delegate dalla Regione - l’esercizio di funzioni associate - protocolli d’intesa - convenzioni - partecipazioni finanziarie - fornire un’informazione e una comunicazione interattiva, sistematica e continuativa, in base ad uno specifico programma di utilizzo degli strumenti telematici e multimediali, per tutto il percorso del PSSE e, in particolare per l’avvio, la realizzazione e la verifica dei Progetti operativi di carattere territoriale o tematico; - verificare la fattibilità del PSSE, sulla base delle priorità di intervento, individuando e mobilitando le necessarie risorse umane, finanziarie e tecniche interne ed esterne.L’Archivio dei Progetti previsti o integrati nel corso del tempo, consente alla Comunità Montana di accedere ai finanziamenti mirati per settori da parte della Regione Lombardia e, suo tramite, alla gamma di Programmi di Iniziativa Comunitaria (Interreg. Cooperazione transfrontaliera, Piano di Sviluppo Rurale, Piano Operativo Competitività, Piano Obiettivo formazione e lavoro, LIFE Natura e Ambiente, Cultura, Ricerca, ecc.), della Provincia e della Camera di Commercio di Sondrio, di enti funzionali (ANAS, ARPA, AREL, ASL). La mobilitazione di risorse esterne su Progetti mirati, rappresenta anche un supporto di grande rilievo per i Comuni in generale e, specificamente, per quelli di volta in volta direttamente interessati a realizzare interventi sul proprio territorio.

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La C.M., in accordo con i Comuni, con altri enti e Fondazioni, potrebbe realizzare un fondo di solidarietà e di rotazione per le situazioni territoriali o settoriali in particolari difficoltà; - assicurare il monitoraggio in itinere, continuo e aggiornato sia dell’efficiente ed efficace gestione dei Progetti e della coerenza con i risultati attesi, sia del coerente raggiungimento degli obiettivi generali del PSSE, intervenendo rapidamente sulle cause che possono rallentare o impedire il loro raggiungimento, avvalendosi dell’apporto di operativi Tavolo di lavoro.

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IL PSSE IN 5 AREE TERRITORIALI

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LE PRIORITA’ DEL PSSE PER AREE TERRITORIALI E PER ASSE

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Le priorità del Piano per Area territoriale e per Asse

L’attenta analisi dei dati statistici e della documentazione sulle caratteristiche e sulle dinamiche territoriali, ambientali, demografiche, sociali ed economiche, integrate dagli incontri con i Comuni e con le espressioni più significative della realtà di Valle, dalla valutazione delle distanze dei comuni sia rispetto Chiavenna sia per Sondrio, nonché la conoscenza diretta del territorio e i sopralluoghi effettuati, hanno consentito di procedere a ipotizzare le priorità di intervento del PSSE in una duplice ottica: quella territoriale e quella settoriale.

Sono stati così dapprima suddivisi i 13 Comuni di Valle in una triplice classificazione: i comuni “forti”, con un elevato tenore e qualità di vita, i comuni “in transizione”, ovvero comuni solidi per alcuni elementi ma carenti per altri e, infine, i comuni in difficoltà, con rilevanti carenze.

In una seconda fase si è ritenuto, approfondendo le ipotesi di sviluppo, di impostare il PSSE per 5 Aree territoriali, aggregando tra di loro alcuni comuni, a parte Chiavenna, non solo per la prevalenza di affinità ma anche perché possibile in questa fase affrontare in modo più convinto la soluzione dei comuni minori, in difficoltà, quali Verceia nell’Area di Lago, Menarola nell’Area della Piana e S. Giacomo Filippo nell’area Valle Spluga.

Analoga attenzione è stata compiuta nell’analisi delle 5 “risorse”, indicati come ASSI o settori, sulle quali è stato impostato il PSSE.

Anche in questo caso sono state ipotizzate le situazioni più solide e dinamiche, quelle solide ma con alcune difficoltà, e quelle più deboli, in difficoltà.

Ipotizzata questa duplice caratterizzazione territoriale e settoriale, si è proceduto a impostare il PSSE come uno strumento che mira a consolidare le situazioni più forti, affidando ad esse il compito anche di traino delle situazioni più difficili, di sostenere, intervenendo sugli elementi più critici, le situazioni dei settori in transizione e di porre particolare attenzione alle situazioni più deboli o in difficoltà, per frenare e invertire le tendenze più critiche .

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Questo articolato disegno è sintetizzato nel Quadro delle priorità.

Il Quadro consente di rilevare alcuni indicatori comuni a tutte le Aree di Valle e indicatori che viceversa caratterizzano e diversificano le 5 Aree.

1. Mantenendo la “scala” degli Assi strategici, dal contesto emerge:

1.1. Le situazioni critiche, che necessitano di interventi prioritari e che accomunano l’intero territorio. riguardano:

- Obiettivo Giovani , un Progetto finalizzato ad offrire adeguate opportunità di qualità di vita, di studio e di lavoro alle nuove generazioni, favorendo la loro permanenza in Valle in un contesto aperto all’innovazione e all’internazionalizzazione.

- Infrastrutture di comunicazione, di cui è carente tutta la Valle, ma che potrebbe essere risolta con l’attuazione del Progetto di Banda Larga, predisposto dalla Provincia di Sondrio.

- Agricoltura , il settore maggiormente esposto alle difficoltà a partire dagli alpeggi e dalla flessione delle imprese anche nelle aree più solide della Piana. Positive iniziative, quali quelle degli agriturismi, non sono in grado da sole di modificare le tendenze in atto. Il PSSE propone un articolato Piano di Settore.

- Forestazione: un patrimonio ingente, diffuso su tutto il territorio, ma invecchiato, degradato e di limitata qualità. Recuperare e valorizzare le filiere del bosco sia a fini energetici, sia di arredo e alimentari, (castagneti e altri prodotti del bosco e del sottobosco, compresi i funghi), valorizzare i Consorzi d’Alpe e i Consorzi Forestali. Il recupero può partire dai castagneti.

1.2 Le situazioni critiche, che possono essere affrontate e risolte puntando soprattutto ad azioni di sostegno. Riguardano l’intera Valle, e possono essere:

- Popolazione e risorse umane. Il Progetto indicato mira a fornire una risposta integrata ad una domanda diversificata quale quella dei residenti e dei nuovi arrivi, degli studenti soprattutto delle scuole superiori e delle università, degli occupati ai diversi livelli e nelle

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diverse attività, dei turisti, con particolare attenzione a quelli stranieri, degli utenti dei servizi di vario tipo (commerciali, sanitari, sociali, sportivi e di tempo libero). Sul territorio queste popolazioni si distribuiscono in modo diverso, ma la risposta del PSSE deve mantenersi unitaria.

- Energia rinnovabile : è il settore che richiede un forte e radicale cambiamento rispetto alla precedente esperienza di produzione energetica di Valle, dominata da quella idroelettrica delle grandi imprese. Il Progetto suggerisce interventi di utilizzo a fini energetici delle risorse locali.

- Un welfare leggero: la qualità della vita in Valle è mediamente soddisfacente e l’impostazione di un progetto complessivo di Welfare leggero, cioè non appesantito da particolari complessità strutturali e amministrative, ma che valorizzi l’apporto delle famiglie del volontariato, punta sulla formazione, la scuola per tutto l’arco di vita, la salute e il benessere, la pronta risposta alle difficoltà sociali.

- Cooperazione allo sviluppo: è il presupposto e la conclusione del PSSE. Esso è frutto della volontà condivisa anzitutto della Comunità Montana e dei Comuni, delle realtà associative rappresentative degli interessi di Valle e, come tale va gestito, garantendo adeguata struttura tecnico-amministrativa, informazione e comunicazione permanente, mobilitando risorse umane finanziarie e tecniche, monitorando obiettivi e interventi rispetto ai risultati attesi.

1.3 I punti di forza della Valle

- Solidarietà e cooperazione : la Valchiavenna può vantarsi di avere in ogni Comune la presenza di forme spontanee di volontariato o di solidarietà, di un ricco e diversificato patrimonio di associazioni su tutte le tematiche, di cooperative e di consorzi. Il PSSE punta al sostegno e alla valorizzazione di questo settore, ponendo tuttavia attenzione alle difficoltà di cooperazione, rispetto al frazionamento e alla multiproprietà di terreni, strutture e edilizia;

- il patrimonio culturale è un’altra risorsa fondamentale e diffusa, con tipologia e densità diversa, in tutta la Valle e sono la conoscenza condivisa, la tutela, la conservazione, la

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valorizzazione e l’accessibilità di tale patrimonio, il contenuto prioritario del Progetto di Sistema Culturale di Valle, indispensabile apporto al turismo;

- l’ambiente naturale , e il territorio, diversificati con alti monti, mezza costa, piana, laghi e fiumi, la biodiversità floro-faunistica, il paesaggio, le aree protette, la limitata compromissione antropica e di inquinamento, consente a tutti i Comuni di Valle .di avere una chance non solo per la qualità dei propri abitanti, ma anche di possedere forte attrattività per turisti o anche studiosi e studenti.

Più complessa e articolata è la lettura e la programmazione secondo l’analisi delle caratteristiche e delle tendenze delle 5 aree.

Mantenendo la lettura secondo i 5 Assi, l’analisi e gli interventi del PSSE prevedono:

- la qualità della vita , nel complesso positiva in tutta la Valle, soprattutto a Chiavenna e nei Comuni della Piana, presenta alcune criticità nell’Area dei Laghi, in Valle Spluga e in Val Bregaglia.. Il Progetto Qualità della vita ha gli elementi per differenziare gli interventi secondo le specifiche situazioni;

- la rete di infrastrutture e di mobilità: è critica soprattutto la grande viabilità di accesso e di collegamenti internazionali, in particolare per la Valle Spluga con il blocco invernale del Passo. Difficile ipotizzare che nell’arco di durata del Piano sia realizzata almeno una delle grandi opere previste, mentre di certo può essere ulteriormente migliorata la viabilità centrale e, come ipotizza il Progetto, concentrata l’attenzione sulla costruzione di un ricco e diversificato reticolo di percorsi inferiori, dalle piste ciclo pedonali, ai traccio lini di mezza costa, ai percorsi delle Vie Storiche, ecc. - la Valle presenta una economia nel complesso diversificata per settori di attività e tale diversificazione è un obiettivo primario del PSSE, che trova una situazioni migliore a Chiavenna, mentre deve essere sostenuta nelle altre Aree soprattutto in Valle Spluga;

- il turismo è un elemento consolidato di forza della Valle , focalizzato soprattutto a Chiavenna e a Madesimo-Campodolcino. Il PSSE punta ad un turismo integrato e diffuso su tutto il territorio, secondo le vocazioni o le opportunità di ciascun territorio: l’Area di Novate-Verceia per la grande ricchezza ambientale del Lago e delle Valli (Val dei Ratti e

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Val Codera), la Piana richiede invece un investimento in attività sportive ricreative per l’immagine che si è costruita nel tempo ma anche per le opportunità che agriturismi e B&B stanno offrendo; Chiavenna consolida la sua tradizionale posizione di offerta diversificata, aumentando le opportunità per drenare il passaggio turistico da e per la Svizzera e le altre località; La Valle Spluga con il consolidamento della doppia stagionalità e le opportunità di espansione del dominio sciabile verso la Val di Lei;

- la Val Bregaglia può caratterizzarsi per un profilo culturale che parte da Palazzo Vertemate e dagli Scavi di Piuro procede con le risorse – anche dei crotti – di Villa di Chiavenna e si collega a presenze culturali riconosciute a livello internazionale della Bregaglia svizzera, (Soglio, il Muse di Stampa, S.Gaudenzio a Casaccia, l’atelier di Segantini al Maloja, ecc.);

- l’industria e l’artigianato sono fortemente concentrati, soprattutto per le attività manifatturiere, nella Piana, a Chiavenna e in parte della Bregaglia. Il PSSE, oltre al consolidamento dei poli di Gordona, Mese e Prata Camportaccio, punta ad una diversa valorizzazione di tutto il territorio con il Progetto del Distretto del Made in Val Chiavenna, centrato su design, creatività e innovazione, riferiti alla valorizzazione delle risorse tipiche di Valle: agroalimentare, legno, graniti e pietra ollare, tessuti;

- il commercio ed i servizi caratterizzano in modo diversa la Valle: ottima situazione a Chiavenna e nella Piana, necessario il consolidamento nell’Area di Lago e in Val Bregaglia mentre deve essere potenziato in Valle Spluga. La carenza di servizi alle imprese viene affrontato dal PSSE con l’ipotesi di un Centro di Servizi avanzati;

- l’occupazione nel complesso della Val Chiavenna è positiva anche se largamente tributaria, soprattutto nei Comuni più marginali di Verceia e di Villa di Chiavenna, al frontalierato. Il Piano punta a consolidare e a qualificare l’occupazione perseguendo un modello di sviluppo orientato alla strategia di Lisbona, che prevede interventi in una triplice direzione, per giungere a risultati di lunga durata: la promozione e il sostegno alle imprese, le opportunità di occupazione equilibrata anche fra i generi e la formazione professionale, tecnica e permanente;

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- la scuola di Valle deve essere rafforzata soprattutto nel polo delle scuole superiori polarizzate di Chiavenna: è un elemento troppo importante per la formazione delle risorse umane per essere sottovalutato, e il PSSE indica prospettive aperte al futuro, che partono da un rapporto più stretto fra scuola.-mercato del lavoro, ma anche con gli interessi e le attitudini dei giovani e con rapporti più efficaci con le istituzioni locali e con famiglie;

- salute e benessere : la cura della salute è accentrata nel polo di Chiavenna, che deve essere mantenuto in rete con la medicina di base e con la rete ospedaliera di Grande Area. Maggiore attenzione il PSSE propone per l’informazione e la prevenzione;

- i servizi alla persona rappresentano un altro punto di forza del welfare della Valchiavenna sia per le strutture residenziali sia per i servizi territoriali sia per l’assistenza domiciliare e, ancora per la rete di volontariato. Il PSSE prevede il consolidamento di tale modello di interventi, con una verifica sull’adeguatezza della Residenza per anziani , mentre un’attenzione particolare si pone per la Valle Spluga;

- la casa, intesa come acquisto e come affitto a edilizia convenzionata o popolare, è un problema generalizzato in tutta la Valle, soprattutto per le nuove coppie. Il PSSE promuove una maggiore collaborazione Comuni-Aler e altri soggetti; . - sport e tempo libero. Anche in questo settore la situazione complessiva di Valle può essere positiva, anche se le attività più importanti sono concentrate nel polo di Chiavenna, che richiede ulteriori consolidamenti. La pratica di nuovi sport con opportunità, strutture, gruppi e associazioni sportive devono essere consolidate in tutta la Valle, sia per il generale miglioramento della qualità della vita sia per la loro componente essenziale della filiera del turismo.

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