Stemmi Grigioni in Valtellina E Valchiavenna
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Stemmi grigioni in Valtellina e Valchiavenna Autor(en): Scaramellini, Guido Objekttyp: Article Zeitschrift: Archives héraldiques suisses = Schweizer Archiv für Heraldik = Archivio araldico svizzero : Archivum heraldicum Band (Jahr): 105 (1991) Heft 1-2 PDF erstellt am: 11.10.2021 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-745697 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. 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Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch Stemmi grigioni in Valtellina e Valchiavenna Guido Scaramellini Per quasi tre secoli, quanti sono quelli elogiative e stemmi del commissario o po- intercorsi tra il 1512 e il 1797 (a parte un destà o governatore e della rispettiva mo- ventennio di Seicento), la repubblica delle glie insieme con quelli, più piccoli, di luo- Tre leghe ebbe giurisdizione anche sulla gotenenti, assessori e cancellieri (fig. 1-2). Valtellina e sui contadi di Chiavenna e Mentre il commissario o podestà era gri- Bormio. E ben presto fu introdotta la gione e veniva nominato a turno dalle consuetudine di affrescare all'interno e Leghe, i collaborator! erano del posto, scelti all'esterno dei palazzi del pretorio scritte dai primi in una terna espressa a turno dai Fig. 1 Chiavenna, palazzo del Pretorio, sala terranea, generale delle due volte dipinte con stemmi dei commissari grigioni (da ovest). 133 PmvîAxwÇ-fbC'/fiyO \k AvwSTiM CAMMA DC TvRfAWIS" k etL.T. I T Fig. 2 Chiavenna, palazzo del Pretorio, sala terranea, quattro armette di collaborator! tra le due volte Quella più in basso si riferisce al luogotenente Giorgio Cristoforo Jenatsch. 134 Chiavenna, palazzo del Pretorio, parete esterna sud, Caspano, palazzo Paravicini, stemmi delle Tre Leghe stemmi dei commissari grigioni e loro collaboratori con altri di famiglie locali. tra il 1569 e il 1751, riportati in luce nel 1990 (foto Fer¬ nando Giuriani, Chiavenna). siVatn.i.wt Sondrio, palazzo del Pretorio, aula a pianterreno, parete Chiavenna, palazzo del Pretorio, sala terranea, parete est, stemmi del governatore Pietro Donaz di Fürstenau nord, stemma del commissario Giovan Pietro de Mar- e delle sue due successive mogli (1707). chion e della moglie Anna Maria (1731). Sotto, sulla parete verticale, scritta in ovale e lacerto di stemma del commissario Giovanni Jeuch (1721). 135 comuni locali1. A volte essi erano affiancati In Valchiavenna da un collaborator grigione, forse anche per aiutare i commissari che non parlavano È noto che Piuro, in val Bregaglia oggi italiano. italiana, fu sepolta il 4 settembre 1618 (il Raramente i Valtellinesi e i Valchiavenna- 25 agosto secondo il vecchio calendario) da schi negarono tali riconoscimenti. Se i rap- una frana del monte Conto con il suo mi- presentanti grigioni si erano resi benemeri- gliaio di abitanti. Ii pretorio, che aveva so- ti, risparmiando spese aile comunità nella stituito quello vecchio, sorgeva sulla spon- loro qualità di giudici, armi e scritte veni- da sinistra del fiume Mera: la prima casa vano affidate al marmo. In casi eccezionali percorrendo la strada che dal ponte più a furono eretti i cosiddetti portoni o archi valle portava verso sud alla chiesa di Santa d'onore sulle strade di ingresso ai borghi, Maria. Stando al dipinto del XVII secolo, talora usati anche come posti di riscossione conservato nel palazzo Vertemate Franchi dei pedaggi. Su di essi furono murate lapidi di Prosto, il pretorio recava in facciata un di marmo con iscrizioni e furono dipinti grande scudo di bianco alla croce di rosso. epigrafi e stemmi anche di commissari E lo stemma di Milano, di cui Piuro aveva successivi2. Una volta sola il riconoscimen- ottenuto di fregiarsi fin dal 1447, anche se to fu portato nel paese natio del commissa- è documentato che nel 1618 si usava l'em- rio: fu nel 1791, quando i Valchiavenna- blema attuale con l'aquila4. È comunque schi fecero murare sulla cappella di fami- assai probabile che sulle pareti interne e so- glia nella chiesa parrocchiale di Mesocco prattutto esterne dell'edificio ci fossero un ovale d'argento massiccio con lo stem- stemmi e scritte dei podestà grigioni e dei ma del commissario uscente Antonio a loro collaborator!, dipinti o su lapidi. Marca e relativa scritta3. Subito dopo la rovina del borgo, in cui La caduta del discusso governo grigione péri anche il podestà Giovanni Andrea in Valtellina e Valchiavenna nel 1797 ad Nassan di Tiefencastel, la pretura fu porta- opera dei napoleonici, che sbandierarono ta in casa Beccaria a Sant'Abbondio, in at- principi di libertà e uguaglianza, fece si che tesa di una sede definitiva. Anche là risulta ando distrutto o, nel migliore dei casi, co- che furono frescati stemmi, ma l'edificio fu perto quanto ricordava il precedente domi- probabilmente travolto dall'alluvione del nio. Le lapidi centrali sui portoni furono 1663. Il nuovo pretorio venne costruito nel lasciate al loro posto, ma le loro scritte incise 1639-42 in località Santa Croce, presso furono diligentemente scalpellate per l'omonima chiesa rotonda5. Localmente è renderle illeggibili e gli stemmi, posti sopra chiamato Ca de la gilistizia, simboleggiata o sotto, furono mozzati. dall'affresco di san Michèle arcangelo, fatto eseguire - come dice la scritta sovrastante Quelli dipinti furono invece solo scialba- - dal podestà Giacomo Rasella di Tinzen ti, per cui in alcuni casi vanno riaffiorando, (Tinizong) nel 16616. in altri sono già stati rimessi in luce durante recenti restauri. Altre volte, incauti lavo- Su quello stesso lato ovest c'è un'altra ri di ristrutturazione Ii hanno totalmente o ventina di stemmi, di cui affiorano lacerti parzialmente distrutti. dalla scialbatura. Decifrabile è l'epigrafe in Tale consuetudine di ricordare il biennio onore di Valentino Davazio (Davaz) con la dei magistrati grigioni ha disseminato di moglie, podestà a Piuro nel biennio 1705- loro stemmi i centri dell'attuale provincia 1707. di Sondrio. Qui mi limitero a passare in Sul fianco opposto del palazzo, dov'è fre- rassegna quelli soprawissuti, insieme con i scata una Madonna con bambino, si vedo- tre emblemi delle Leghe, presentandoli da no tracce di almeno una dozzina di armi, storico, ben inteso, non da araldista, quale tra cui si legge il nome di Melchiorre Iac- non sono. metto di Disentis, dipinto nel 1705 al ter- 136 Sondrio, palazzo del Pretorio, centra délia volta, grande Ponte in Valtellina, piazza Curzio, facciata di casa stemma sorretto da una figura femminile con bilan- Quadrio con stemmi delle Tre Leghe (sec. XVI). cia rappresentante la giustizia. Teglio, palazzo Besta, stemmi delle Tre Leghe, dipinti Tirano, Porta Poschiavina, galleria, la giustizia e stemmi nel '500 sopra il camino del salone d'onore. del podestà grigione Antonio Planta (1551-53), Quadrio, e di collaboratori locali. 137 mine del suo mandate». Rimarrà a Chia- cussate e quello del console Paravicini. venna, dove morirà nel 1742. Subito dopo comincia la serie delle armi dei In facciata troneggiano al centro i tre commissari dal 1569 al 1581, dipinti per grandi stemmi delle Leghe, parzialmente ricordare i bienni di Volfango Montalta di scialbati. Tutta la parete era decorata da Laax, Cristiano Hartman de Hartmannis stemmi e scritte, che vanno affiorando sot- di Parpan, Giovanni Salis di Samedan, Pietro to l'imbiancatura. Tra i circa 25 scudi che Travers di Flims, Menrado Buol di si intravedono con le loro epigrafi, si indi- Davos, Giacomo Ludovisio di Tomils, Gallo viduano i nomi dei podestà Nicola de Salis de Monte di Vella. Dopo cinque insegne (1673) e Giovanni Antonio Buol (1677). non più conservate, la serie prosegue dal Verso destra si scorgono le date del 1689 1591 al '95 con quelle dei commissari e del 1721 con i nomi di due cancellieri Giovanni Rasero (Rascher) di Zuoz, Giovan locali. Ora l'amministrazione comunale Giacomo Schmied a Grueneck di Ilanz e di Piuro ha in programma un restauro Florio Mathis. A nove stemmi non più dell'edificio, oggi di proprietà privata. Tor- conservati (uno, del 1607, compare sotto, nerà cosi in luce una pagina di storia che nella quarta fascia) seguono quelli di va dalla meta del '600 alla meta del secolo Giovanni Salis di Celerina e Caspar Schmied successivo. del 1615 e '17. Quest'ultima data e l'identi- Due lapidi tombali in marmo bianco, già tà délia tecnica, modesta, assicurano che nel pavimento délia vicina chiesa di Santa tutte le armi délia fila più alta furono fatte Croce, ora murate all'esterno, si riferiscono eseguire dallo