ANPIANPI SEZIONESEZIONE DIDI MONDOVÌMONDOVÌ

Via Nino Manera n° 9 12084 MONDOVI’ (CN) Giu. 2020 e-mail: [email protected] - sito: http://digilander.libero/anpi_mondovi/ A.12 – N.1 NN OTIZIARIOOTIZIARIO DIDI SEZIONESEZIONE 75 ANNI DAL 25 APRILE 1945 ettantacinque anni dal campo di lancio di Igliano. S 25 aprile 1945: una La sua azione si svolse su più ricorrenza importante, senza fronti, in qualità di staffetta, dubbio. Un numero di anni informatore, organizzatore e significativo, anche oggi che nell’importante e delicata at- la speranza di vita per gli tività di reclutamento di gio- uomini supera gli 80 anni e vani, che avevano aderito gli 85 per le donne. Ma credo alla Repubblica Sociale Ita- che il confronto più corretto liana. Fu poi deputato e sena- vada fatto con quella che fu tore della Repubblica e Presi- l’età media dei Partigiani che dente Onorario dell’ANPI di oggi ricordiamo e ai quali . rinnoviamo la nostra costan- te, imperitura gratitudine: Giovanni Garelli (25 gen- 24/25 anni. naio 2020), il primo iscritto Siamo distanti il triplo di alla nostra Sezione di Mon- anni dall’età di quei ragazzi dovì sin dalla sua fondazio- che si immolarono giovanis- Casarino Prof. Stefano Pres. Sez. ANPI di Mondovì. ne, Presidente dell’Associa- simi perché noi potessimo Val Casotto del marzo 1944. to le idee chiare. La lunga zione “I. Vian”, Presidente pensare e parlare liberamen- disinformazione ci aveva con- Onorario dell’ANMIG (Ass. te, anche se non sempre ne Aurelio Franco (12 aprile dizionato; ma aprimmo gli Naz. Mutilati e Invalidi di siamo consapevoli e non 2019), il “partigiano Lulù”, occhi a contatto con la dura Guerra); Grande Ufficiale e sempre ci dimostriamo degni particolarmente benemerito realtà, discutendo fra di noi, Grande Invalido di Guerra, di quello straordinario sacri- perché si operò e diede sem- ascoltando le esperienze di andato sui monti a 19 anni, ficio. Soprattutto in questi pre i suoi consigli per evitare chi era reduce da uno dei col nome di “Stantuffo”, ultimi tempi. azioni che comportassero poi fronti di guerra e non voleva compagno di scuola di Lidia Il 25 aprile dello scorso inevitabili rappresaglie tede- affatto tornarci, tanto meno Rolfi Beccaria. anno l’amico Prof. Ernesto sche sui civili di Castelnuovo dalla parte sbagliata con Purtroppo, è l’inevitabile Billò ha ripercorso il lungo di . Graziani e i repubblichini di legge dell’anagrafe umana. elenco dei caduti monregale- Salò. Le generazioni degli uomi- si nella guerra di liberazione. Luigi Franco Motta (5 Presidente dell’Associazio- ni sono davvero, lo insegna A quel triste elenco si sono giugno 2019): a diciotto anni ne Ignazio Vian, era ancora Omero, come le foglie: sta aggiunti altri nomi; mi limito fu partigiano del Distacca- con noi e fu festeggiato da sparendo, purtroppo, quella a ricordarne cinque, che han- mento della Tura coi ribelli tutti noi il 25 aprile dello dei Partigiani, di coloro che no superato tutti la novantina alla chiamata alle armi nella scorso anno, ultima sua appa- potevano testimoniare con la e che sono scomparsi nel Repubblica di Salò. Come rizione pubblica. voce e con la loro stessa per- frattempo: ebbe lui stesso modo di di- sona quei tempi tremendi in chiarare: Leopoldo Attilio Martino cui violenza, terrore, abomi- Carlo Dalmasso (16 feb- Sulla Tura mi trovai con (21 giugno 2019), staffetta nio hanno rischiato di impor- braio 2019), componente altri amici monregalesi, ope- partigiana a quindici anni, si e si sarebbero imposti, se della guardia personale (i rai, studenti, contadini: chi operò nelle formazioni del non ci fossero stati loro. pretoriani) del Comandante formatosi all’ombra del cam- distaccamento di Sant’ Anna, L’essere umano muore; ma Enrico Martini Mauri, in panile, chi in ambienti diver- Castellino Tanaro, Francolini non muore, non deve morire prima linea nella battaglia di si. Non potevamo avere subi- e Maccaferro nella zona del Continua a pag. 2

FRANCO CENTRO VILE ATTENTATO TORINO 06.05.1945 20 GIUGNO 1940

Morire a 15 anni. Alla casa di Lidia Rolfi. Sfilata dei Partigiani. L’Italia entra in guerra. di di di di Stefano Casarino Stefano Casarino Giorgio Gonella Giorgio Gonella A pagina 3 A pagina 6 A pagina 9 A pagina 12

2 Continua da pag. 1 za” non farmi intimidire da mente buone notizie. […] Mi razzare, prepotenti ed impu- il ricordo di ciò che ha com- un vescovo, da un prefetto, sento dilatare il cuore da una niti, i “cani neri”. È il titolo piuto e dei fini che si è pro- da un questore. Qualsiasi gioia quasi dolorosa al pen- di un inquietante romanzo di posto e che ha realizzato. cittadino […] deve poter dire siero della liberazione di Ian Mc Ewan del 1992, che è Se quel ricordo muore, se a chi detiene il potere: “Non Parigi. Quanto ho sofferto stato definito un bellissimo e quella memoria non si con- voglio offenderla, ma su que- alla sua caduta! Mi pareva profetico apologo sul male serva e non si trasmette, per- sto punto io sono convinto tutto un mondo che crollas- che sta attraversando diamo quella “chiave del del contrario. E se lei mi se: e forse è crollato davve- l’Europa di oggi (S. Verone- passato” che secondo Victor parla di compromessi, beh ro. […] Quale sarà la Parigi, si). Mi limito a citare la con- Hugo è l’unica che possa allora… I compromessi han- meglio quale sarà il mondo clusione: aprirci “la porta del futuro”. no delle sfumature infinite, che uscirà dal tormento di Ma è ai cani neri che ritor- Non dobbiamo essere così ma la verità vera è quella che oggi? Per tutta la notte ho no con maggiore frequenza. distratti e così sbadati, non è, è una scultura di pietra. stupidamente rimuginato […] Attraversano la linea possiamo permettercelo. Né Non può prestarsi ai compro- questi pensieri, senza poter d’ombra e sprofondano in per noi né per i nostri figli. messi. Se anche uno su mille chiudere occhio. E ho prova- una tenebra mai raggiunta E allora, consentitemi di lottasse per la verità non to un’angoscia quasi panica. dal sole, mentre il buon sin- non limitarmi a ricordare dei sarebbe male. Fossero tanti a Ho paura di questo domani daco mezzo ubriaco non fatti in una sorta di comme- resistere, fossero tutti. Sareb- che sarà così diverso, così manderà mai i suoi uomini a morazione storica, pur im- be bello. Ma è un sogno. ostile forse a troppe cose in dar loro la caccia, perché i portante, ma di riflettere sul Il libro è del 1998 e c’è cui ho creduto. Capisco che cani guadano il fiume nel senso della “resistenza”, in tanto disincanto, tanta ama- così dev’essere; son pronta a cuore della notte […]; poi, questi tempi in cui si sentono rezza. Noi quel sogno non dar la vita perché così sia; quando il sonno ha la me- ripetere senza riflettere a l’abbiamo realizzato, né nel ma avrò la forza di viverci, glio, si allontanano, come sufficienza slogan preconfe- 1998 né tantomeno oggi. in questo nuovo ordine di macchie nere sul grigio zionati, che possono anche Eppure questo monito a non domani? dell’alba, e svaniscono pro- sinistramente richiamare dei scendere a compromessi con Nella gioia, timida ma cre- cedendo verso la montagna suoni lontani, ma non troppo; la verità, cioè, almeno per me, scente, della prossima libera- alla quale ritorneranno a in questi tempi in cui domina coi valori importanti; a non zione, una donna partigiana, tormentarci in qualche ango- (almeno, così a me pare) non barattare la libertà per la sicu- madre di un giovanissimo lo d’Europa, chissà quale, la resistenza ma l’acquiescen- rezza, la dignità umana per i partigiano, confessa di aver chissà quando. za o addirittura l’infantile o propri comodi, la solidarietà paura del domani che sta lei Il rischio, più che fondato, masochistico o folle deside- per il proprio interesse, mi stessa contribuendo a creare. è che non si limitino solo a rio dell’”uomo forte”. sembra una sorta di stella Niente trionfalismi, niente “qualche angolo d’Europa”, Ci aiutano a farlo le parole polare che dovrebbe guidare volontà di vendetta: ma timo- ma che la percorrano tutta. E di un prete “scomodo”, don la nostra vita, le nostre azioni. re di non essere all’altezza lo faranno, se le autorità pre- Raimondo Viale (1907- E soprattutto quelle di chi dei tempi nuovi, di non avere poste (“i sindaci mezzo u- 1984), protagonista de Il pre- votiamo a rappresentarci. le capacità di viverli. briachi”, cioè le autorità di- te giusto (1998) di Nuto Re- La resistenza, abbiamo Questo interrogativo ci stratte o incapaci o inclini a velli (di cui il 19 ottobre del- ascoltato, respinge quello che riguarda tutti, perché noi sottovalutare il fenomeno, lo scorso anno qui a Mondo- è contrario alla dignità uma- oggi viviamo in quel perché “c’è ben altro” di più vì abbiamo ricordato il cente- na e alla vita stessa: dovrem- “domani” sul quale Ada Go- importante!) e la gente del nario della nascita nel bel mo tenerlo ben presente, ap- betti si interrogava. posto non faranno nulla per convegno “Passaggio di testi- plicarlo e trasmetterlo alle Quale “nuovo ordine” ab- impedirglielo. mone”, dedicato oltre che a nuove generazioni, insegnar- biamo saputo e voluto crea- Lo faranno, anzi già lo lui, anche a Primo Levi e a lo a scuola, in famiglia, nelle re? A 75 anni di distanza, stanno facendo. Mario Rigoni Stern): conversazioni quotidiane: abbiamo più motivi di orgo- È fresco e brucia come una La resistenza è una dote altrimenti saremo un popolo glio o di delusione? ferita il ricordo della crimina- dell’uomo maturo, dell’uomo senza coscienza, di passivi La valutazione è comples- le scritta “Juden hier” com- che rifiuta tutto ciò che è esecutori di volontà altrui, di sa, non può ridursi ad una parsa nel gennaio di ingiusto, e si ribella, si ribel- sudditi e non di cittadini. risposta univoca; ma faccia- quest’anno sulla porta di Casa la… La Bibbia è piena di re- Un’altra voce, stavolta mo bene attenzione a come è Rolfi: per quel fatto la nostra sistenza. Persino Paolo, gran- quella di una donna, una formulata la domanda: “avrò piccola Mondovì è assurta de Apostolo, grande scrittore, grande donna, può aiutarci la forza di viverci”? alla ribalta delle cronache geniale, resiste contro San nelle nostre riflessioni odier- C’è bisogno di “forza”, ci nazionali ed internazionali. Pietro che è la somma auto- ne. Ascoltiamo quanto scrive avverte Ada Gobetti, in qua- Non è stato certo un onore, rità costituita. Dice: “Tu, tu Ada Gobetti (1902-1968), la lunque epoca storica si viva: ma una vergogna, dalla quale vai indietro invece di andare vedova di Piero Gobetti, che di forza di carattere, di forza tutti siamo stati contaminati. avanti” […] e lo dice pro- morì nel 1926 a soli venticin- morale, non di rassegnazione Forti, importanti e concrete prio in una sua lettera: “Io que anni, vittima dei pestaggi o di astensione. Se noi abdi- sono state le reazioni di sde- resistetti in faccia a Pietro”. fascisti. Nel suo Diario parti- chiamo a questa forza, o la gno e di condanna: dal presi- Proprio “resistenza”. La giano (1956) alla data 23 cediamo a qualcuno (parte dio la sera di venerdì 24 gen- “resistenza” è una cosa per- agosto 1944, presaga della politica o gruppo di potere o naio davanti all’abitazione ai ciò sacra, è un elemento di fine dell’incubo nazifascista, singolo) che la possegga tutta tanti articoli e alle tante di- vita che conserva la vita, e così scrive: quanta e la eserciti per noi, chiarazioni apparse ovunque respinge quello che è contra- Le vittorie si susseguono, allora potremo correre dav- alla fiaccolata di lunedì 27, rio alla dignità umana e alla continue: Radio Londra con- vero dei terribili rischi. proprio il Giorno della Me- vita stessa. […] È “resisten- tinua a darci ininterrotta- Quelli che tornino a scor- Continua a pag. 3

3 Continua da pag. 2 Ian Mc Ewan ci aiuta ad quale si possono riporre in mo ha procurato e continua a moria, organizzata dall’Am- esorcizzare questo incubo – soffitta il nostro antifascismo procurare all’uomo. ministrazione Comunale, che che, ripeto, ci riguarda anco- e la nostra gratitudine per i Per non tornare ad essere ringrazio di cuore per la sen- ra tutti, nessuno escluso, aldi- Partigiani. vittime impreparate ed indi- sibilità dimostrata. là delle supponenti scrollati- “Lavoriamo” sulla nostra fese di fronte all’aggressività Non minimizziamo, non ne di spalle di qualche stolto interiorità, sulla nostra co- e alla rabbia dei “cani neri”, trascuriamo questi fenomeni, – e scrive nella sua opera: scienza; non è una questione che continuano a scorrazzare. che accadono ovunque, anche La natura umana, il cuore, di erudizione, di sterile cono- Ora e sempre Resistenza! qui da noi; non facciamo come lo spirito, l’anima dell’uomo, scenza di un tempo che non * Questo è il testo del discor- gli “ignavi” di Dante, indiffe- la sua stessa coscienza – tornerà più. so che avrebbe dovuto essere renti e vili di fronte a tutto. chiamala come ti pare –, alla Al contrario, è essenziale, è pronunciato se ci fosse stata, Restiamo vigili; non diamo fine sono le sole realtà sulle vitale farlo! come tutti gli scorsi anni, la per scontati i valori per i qua- quali ci è dato lavorare. Per vivere da veri esseri u- Cerimonia Pubblica. La pan- li tanti, troppi sono caduti; È proprio quello che credo mani e non da automi insensi- demia ha impedito di festeg- non commettiamo il gravissi- dovremo sempre fare, anche bili, da “bruti”, direbbe Dante. giare il 25 aprile come sempre, mo errore di credere che il in occasioni come questa, Per dimostrare di essere la versione del video è stata passato non ci riguardi più, perché non siano solo un ancora in grado di provare ovviamente ridotta e semplifi- sia una storia finita per sem- doveroso rituale, una cerimo- pietà e di indignarci per il cata. pre. Non è affatto così. nia pubblica, terminata la male che troppo spesso l’uo- Prof. Stefano Casarino

MORIRE A QUATTORDICI ANNI DA PARTIGIANO. quattordici anni non dono dell'esposizione chiara ed conferimento della Medaglia la realtà è che l'età media dei A si è più del tutto bam- appassionata, è sempre un pia- d'Oro al Valor Militare si leg- partigiani non andava molto bini, si comincia ad essere e cere ascoltarlo e imparare da ge: Innanzi al plotone di ese- oltre i 23/24 anni: a quei gio- a sentirsi già grandi e si assu- lui non solo dati e informazio- cuzione, invitato a valersi del- vani di allora dobbiamo la mono le prime responsabilità. ni, ma soprattutto concetti ed la sua giovane età per chiede- nostra libertà di oggi. Ma a quell'età si ha ancora idee. Ha iniziato quasi giocan- re grazia, fieramente risponde- Certo, molti di loro seguiro- tutto il diritto di giocare, di do, con piacevole levità, sulla va: «Chiedo soltanto che mi no gli amici o qualche familia- prendere le cose con la leg- parola “centro”, ma ha poi fuciliate lasciandomi la stella re, si trovarono a fare la scelta gerezza dell'infanzia, di farsi subito “centralizzato” il suo tricolore, simbolo garibaldino giusta a volte per caso: ma la perdonare qualche marachel- intervento sul piglio monelle- della mia fede». Il piombo compirono sino in fondo, ed è la, di trasgredire qualche sco di questo ragazzino a cui è nemico stroncò la sua eroica questo ciò che conta. regola... E gli adulti di solito dedicata la Piazza davanti alla giovinezza. Proprio la nostra provincia di sono indulgenti, comprendo- Stazione di Mondovì e la scuo- Commenta commosso il Cuneo ha conosciuto tante tipo- no e ripensano a quando era- la elementare di Bastia, ch'egli Prof. Billò: un topolino – que- logie diverse di Resistenza, no loro ad avere quell'età. ha frequentato. Alunno dili- sto il suo soprannome – di che fu comunque un fenomeno Questo, ovviamente, in tem- gente, particolarmente versato quindici anni – in realtà non minoritario - giova ricordarlo - po di pace, nel giusto tempo in per il disegno, deve crescere ancora compiuti – che valeva ma con una composizione quan- cui c'è un'età per ogni cosa. molto, troppo in fretta in quel più di cento dei suoi assassini. to mai variegata politicamente. Non in tempo di guerra, non periodo tremendo: nel '44 il Un ragazzino che a distanza di Oggi possiamo e dobbiamo durante la Resistenza. padre gli comunica la sua in- settantacinque anni esatti anco- dirle, queste cose. Allora quattordici anni pote- tenzione di prendere la via dei ra ci addita la via del dovere e Chi scrive purtroppo non vano essere l'età per affrontare monti e gli dà la responsabilità dell'onore, che lui ha saputo ha potuto fermarsi più a lun- la morte a viso aperto, con un di fare l'uomo di casa in sua percorrere sino in fondo, con go e si è perso la prosecuzio- coraggio di cui tanti “grandi” assenza e badare alla mamma incredibile coraggio. ne della serata, con la recita- non sarebbero stati capaci. e alle sorelle. Ma Franco non Al secondo oratore, Marco zione di brevi racconti da Ricordare Franco Centro ci sta, vuole fare anche lui Ruzzi, dell'Istituto Storico parte dei volontari di Mondo- significa riflettere proprio su come il padre, diventare parti- della Resistenza di Cuneo, è Qui e la conclusione in musi- questo e su altro ancora. Ed è giano: meglio se è così giova- toccato il compito di svolgere ca affidata a Sara Bezzi. stato bello ed importante l'e- ne e così piccolo – sostiene – considerazioni di portata più Un evento, dunque, partico- vento organizzato dalla Coo- potrà intrufolarsi ovunque e generale, per inquadrare nel larmente ricco e vario di sti- perativa Sociale “Franco Cen- fare il porta ordini, la staffetta. giusto contesto la vicenda di moli e suggestioni: un evento tro” nei rinnovati e accoglien- Non ci fu verso di fargli Franco. di cui si sente grande bisogno, ti locali del Bar della Stazione cambiare idea. E' giusto anzitutto rimarcare nel nostro strano tempo in cui di Mondovì sabato 15 febbra- Prima militò col gruppo di che fare i partigiani voleva dire sembrano predominare indiffe- io alle ore 17: grande l'afflu- Mauri, poi passò tra i garibal- inventarsi quotidianamente renza e ignoranza nei confronti enza di pubblico per ascoltare dini. Il 12 febbraio 1945 vi fu una strategia di lotta contro di un momento così importan- i due relatori che hanno avuto un'imboscata nazista, Franco truppe meglio addestrate ed te come la “nostra” Resistenza, il compito di aiutarci a ricor- fuggì, marciò tutto il giorno e organizzate: davvero i parti- che ha permesso a noi Italiani dare e a pensare, due attività parte della notte, ma venne poi giani si sono autocostruiti, a del 2020 di essere liberi e non alle quali pare che oggi siamo catturato e torturato per due prezzo di tante sofferenze e schiavi, cittadini di una Repub- sempre meno abituati. Con le giorni per fargli rivelare dove di sconfitte anche tremende. blica democratica e non sud- conseguenze che quotidiana- si trovassero i suoi compagni. Noi ci commuoviamo – è il diti di un regime totalitario. mente constatiamo. Resistette e non li tradì. minimo – pensando alla gio- L'amico Ernesto Billò ha il Nella motivazione per il vanissima età di Franco, ma Prof. Stefano Casarino

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COMUNICATO STAMPA N. 40 DEL 20 APRILE 2019

Mondovì celebra il 75° anniversario della Liberazione

Sabato 25 aprile sul sito internet e sulla pagina facebook istituzionali verrà pubblicato il videomessaggio del Sindaco, Paolo Adriano, e del Prof. Stefano Casarino, presidente dell’ANPI di Mondovì, che quest’anno avrebbe dovuto tenere l’orazione pubblica presso lo “Scalone”.

La Città di Mondovì si appresta a celebrare il 25 aprile, Anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, in forma inedita e nel pieno rispetto delle restrizioni previste in quest’emergenza. Per la prima volta non vi saranno, dunque, momenti di commemorazione pubblica presso il Monumento ai Caduti per la Libertà, ma la Città, Medaglia di Bronzo al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, celebrerà il 75° anniversario della Liberazione con la stessa partecipazione di sempre, sia pure in forma “virtuale”.

Nella mattinata di sabato 25 aprile, infatti, sul sito internet del Comune di Mondovì (www.comune.mondovi.cn.it) e sulla pagina facebook istituzionale “Città di Mondovì” verrà pubblicato un video contenente l’intervento del Sindaco, Paolo Adriano, e del professor Stefano Casarino, Presidente dell’ANPI, che quest’anno avrebbe dovuto tenere l’orazione pubblica. I contenuti del video, realizzato dall’Assessore alla Cultura, Luca Olivieri, verranno poi “tradotti in testo” e diramati agli organi di stampa, per consentire a tutti di accedervi.

«L’emergenza epidemiologica che stiamo attraversando e le conseguenti restrizioni – dichiara il Sindaco di Mondovì, Paolo Adriano – ci fanno comprendere più che mai il valore di quella Libertà conquistata a caro prezzo 75 anni fa e molto spesso data per scontata. Abbiamo sempre avuto la possibilità di viaggiare, di spostarci, di praticare gli sport che amiamo, di vedere chi vogliamo, e mai avremmo pensato ad un mondo diverso da quello in cui abbiamo avuto la fortuna di vivere fino ad oggi. Non siamo in guerra, ma certamente le rinunce di questi giorni ci aiutano a capire ancor meglio il senso e la sacralità di quei valori di Giustizia, Libertà e Democrazia tutelati dalla nostra Costituzione repubblicana e faticosamente conquistati allora».

“Nessuno avrebbe mai immaginato di non poter ricordare come gli anni scorsi un anniversario così importante come il 75° della Liberazione – è il pensiero di Stefano Casarino, Presidente dell'ANPI – Ma se il Coronavirus ci impedisce di farlo partecipando direttamente, noi risolutamente e con piena consapevolezza lo celebriamo lo stesso, avvalendoci dell'ausilio della tecnologia. Il virus contro cui combattiamo ora non ha certo nulla di analogo ai malefici virus della follia ideologica, dell'intolleranza, della dittatura e della discriminazione razziale, contro i quali ci vacciniamo ogni anno proprio celebrando questa ricorrenza: mentre però ricordiamo con rinnovata deferenza e gratitudine coloro che si immolarono per darci quelle libertà di espressione, riunione, associazione, ecc... incarnatesi nella nostra Costituzione, mai come ora che ne siamo temporaneamente privati possiamo pienamente apprezzarli, e formulando tutti quanti l'auspicio di ritornare presto a quella normalità di vita che abbiamo sempre data per scontata”.

Sarà cura del Comune depositare i fiori presso le lapidi e i cippi in memoria dei partigiani caduti, mentre il Sindaco provvederà alla deposizione delle corone commemorative in forma strettamente privata.

Città di Mondovì, corso Statuto 15 - 12084 Mondovì (CN) - Tel. 0174/559.211 – Pec [email protected]

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A tutti gli Iscritti e a tutti gli amici dell'ANPI di Mondovì, a tutti gli Antifascisti.

Tra le tante cose di cui l'attuale pandemia ci sta privando, c'è purtroppo anche la possibilità di celebrare pubblicamente come abbiamo sempre fatto la ricorrenza del 25 Aprile: e ciò è particolarmente grave, perché proprio quest'anno ricorrono esattamente i 75 anni, una ricorrenza simbolicamente importante che avrebbe certamente meritato di essere festeggiata con ancora più solennità. Non possiamo farlo in presenza, accalcandoci davanti ai monumenti e sfilando per le vie della nostra città. Ma possiamo e soprattutto VOGLIAMO farlo avvalendoci di tutti gli strumenti informatici che abbiamo a disposizione, in una duplice forma:  nella mattinata di sabato 25 aprile sul sito internet del Comune di Mondovì (www.comune.mondovi.cn.it) e sulla pagina facebook istituzionale “Città di Mondovì” verrà pubblicato un video contenente l’intervento del Sindaco, Paolo Adriano, e del Prof. Stefano Casarino, Presidente dell’ANPI. I contenuti del video, realizzato dall’Assessore alla Cultura, Luca Olivieri, verranno poi “tradotti in testo” e diramati agli organi di stampa, per consentire a tutti di accedervi: prego tutti coloro che leggono ciò di contribuire alla massima diffusione di tale iniziativa;  su spontanea (e, a parer mio, magnifica !) iniziativa di Associazioni e di singoli Antifascisti – mi limito a ricordare la nostra ANPI, gli amici della Ignazio Vian e di MondoQuì, gli Spigolatori – vengono pubblicati dei video, di durata inferiore ai tre minuti di lettura di brani relativi alla Resistenza e ai principi che la ispirano, che ciascuno carica sul proprio profilo Facebook e condivide sulle pagine Facebook dell'ANPI di Mondovì e di MondoQuì e riportati tutti sul sito www.mondoqui.it.: anche di questo prego chi legge di dare la massima diffusione. Col forte auspicio di poter presto riprendere la nostra preziosa normalità di vita e di attività quotidiane, un caloroso saluto a tutti. ORA E SEMPRE RESISTENZA! Il Presidente Prof. Stefano Casarino

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COMUNICATO ANPI MONDOVI’ 24.01.2020 CONDANNA DEL GESTO ANTISEMITA A CASA ROLFI

A soli tre giorni dal Giorno della Memoria, quando a Mondovì è ancora vivo il ricordo della recente e inaspettata visita di Liliana Segre (14 dicembre scorso), sulla casa di Lidia Beccaria Rolfi è comparsa una scritta tremenda, “JUDEN HIER!”, e sotto è stata dipinta la Stella di Davide: e così ritorniamo indietro di ottant’anni, storicamente; ma culturalmente ed eticamente regrediamo alla barbarie più abietta. Non è il momento di riflessioni sociologiche o intellettualistiche (“che ignoranti! Lidia non era ebrea, ma staffetta partigiana e come tale deportata a Ravensbrück come politica”); non è il momento di minimizzare o mostrare alcuna forma di cautela o di attendismo. È, invece, il momento di chiamare le cose col loro nome e di dirlo forte e chiaro: questa non è una bravata, non è una ragazzata! Questa è un’infamia, una vergogna inqualificabile, per la nostra Mondovì e per tutti noi che non siamo né vogliamo essere minimamenti collusi col nazifascismo, con l’antisemitismo e col razzismo. Aprano finalmente gli occhi coloro che fanno finta o non sono capaci di vedere in che tempi stiamo tornando a vivere. Svegliamoci tutti, perché a forza di dire che la storia non si ripete, constatiamo invece che sta proprio avvenendo sotto i nostri occhi e anche in luoghi tranquilli come la nostra città, che ora balza agli onori delle cronache nazionali per questa, ripeto, infamia. Ma alle parole devono seguire i fatti, coerentemente e velocemente: andiamo stasera alle ore 21 al presidio antifascista davanti a casa Rolfi; partecipiamo alla fiaccolata che si organizzerà presumibilmente lunedì prossimo; teniamo aperta la nostra bella Sinagoga di Piazza; acceleriamo l’iter per concedere la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Reagiamo, insomma, non restiamo inerti e in silenzio. Già una volta hanno prevalso ignoranza, intolleranza, violenza e follia. Dimostriamo concretamente e subito di avere tutti gli anticorpi per contrastare l’insorgere di questa nuova, tremenda malattia delle menti e degli animi. La credevano debellata, ma non lo è affatto: rendiamocene conto!

ANCHE E SOPRATTUTTO ADESSO: ORA E SEMPRE RESISTENZA!!

Il Presidente Prof. Stefano Casarino

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8 CARABINIERE GREGORIO PIETRAPERZIA: CADUTO A ROBURENT (CN) IL 17.04.1944, CONFERIMENTO DELLA MEDAGLIA D’ORO.

iovanissimo, essen- agli scontri con i nazifasci- G do nato nel 1925 a sti. Il 16 riunì 7 Partigiani Maccagno in provincia di di Roburent e li nascose in Varese, lasciò la Stazione un seccatoio di uno dei suoi Carabinieri di Milano Porta giovani Ribelli. Genova, negli ultimi giorni Una vergognosa delazio- del dicembre 1943 e rag- ne di un roburentese (il giunse la Formazione Auto- nascondiglio non era asso- nomi di Valcasotto, sotto il lutamente facile da rag- comando del magg. Enrico giungere, in una specie di Martini Mauri. Da questi fu foresta fuori di ogni colle- incaricato di riorganizzare gamento stradale), causò amministrativamente il una azione del reparto nero, Comune di Roburent se- mirante alla individuazione condo le norme democrati- di gruppi partigiani. Pietra- che. Svolse ammirevolmen- perzia tentò di fermare i te le molte incombenze, nazisti, ma fu falciato da predisponendo i documenti una raffica di mitraglia. anagrafici, coordinando le Anche i suoi colleghi fece- operazioni annonarie, risol- ro la stessa fine, quattro vendo molti problemi per le raggiunti mentre dormiva- famiglie più povere, tro- no, gli altri tre, che si erano vando perfino il modo di messi in salvo allontanan- reperire medicinali. Nella dosi, si presentarono, suc- notte tra il 12 ed il 13 mar- cessivamente, onde evitare zo, dopo aver bonificato rappresaglie alle famiglie, dalle armi e documenti al comando nazista e ven- compromettenti l'albergo nero fucilati. "Roatis" , dove pernottava, salì in alta valle e partecipò Garavagno Gr. Uff. Romolo

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DOMENICA 6 MAGGIO 1945, TORINO PIAZZA VITTORIO: SFILATA DEI PARTIGIANI

l quotidiano “L’Opinione” Mauri è alla testa dei suoi questo giorno, o stanotte, o l’impiegato e l’intellettuale I fu una testata giornalisti- partigiani e sfilano in una domani. Lassù è già la pace, che sapeva a malapena ma- ca torinese. Ebbe una storia città distrutta fisicamente ma fra gli scheletri dei villaggi neggiare un fucile. S’erano abbastanza movimentava. rinata moralmente, grazie distrutti, sulle croci solitarie incontrati lassù spinti da Fondato nel 1846 a Torino, anche a questi ragazzi che e senza nomi. un’idea che forse non com- seguì tutte le vicende del marciano imbracciando le Noi scendiamo verso la prendevano neppure in tutto Risorgimento, continuò nella loro armi. città. Ma qualcosa di noi è il suo significato; sentivano sede di Roma fino al 1899, Questa immagine ci porta a rimasto fra voi, fra le macerie che nel loro cuore s’agitava quando venne sospesa la rileggere una delle ultime degli alpestri rifugi, nei caso- qualcosa di nuovo e di mai pubblicazione. pagine del libro di Mauri lari dei borghi turriti, sui sentito, capivano che lassù Nel 1945 a Torino, dopo la “Partigiani penne nere”, ec- poggi ed entro i valloni ba- non solo si creava una nuova Liberazione, gli editori chie- cola, condivisibile: gnati di sangue: il ricordo di Patria, ma si dava voce a sero l’autorizzazione al CLN “Cap. XII … sta per finire visi e di voci, di tante cose un’aspirazione di libertà e di di poter riprendere la pubbli- … Noi corriamo verso la che non torneranno mai fratellanza universale, simile cazione del quotidiano. Que- città (Torino), nella notte. più…” al sentimento che ora li strin- sto fu possibile perché Abbiamo lasciato Cisterna Ed è Mauri che traccia il geva l’uno all’altro. Ed era la “L’Opinione”, in quanto ri- esultante e festosa. I fari del- profilo dei Partigiani: forza e la ragione di resistere conosciuto organo ufficiale la macchine fanno scintillare ”… erano ufficiali e soldati insieme fino allo stremo delle di stampa del Partito Liberale le strade. I banditi di Cister- d’ogni arma e specialità, che forze, di combattere fino alla Italiano Piemontese entrò a na, i ragazzi di Otello, canta- non s’erano mai visti prima, cacciata dell’invasore… far parte della rosa dei sei no le canzoni dei partigiani. ma che si erano già intesi Per molti la guerra di Li- giornali autorizzati dal CLN Noi andiamo verso Torino ancor prima di conoscersi. A berazione nazionale era a riprendere la pubblicazione. e incontro a noi viene la Li- loro, eredi e continuatori forse ancora un sogno trop- La sua storia si chiude defini- bertà. Alle nostre spalle il delle virtù militari del Risor- po ardito, ma per quegli tivamente il 30 Giugno 1946. sole nascente indora le Lan- gimento che la corruzione uomini vigili sui monti la Nei giorni della Liberazio- ghe e nel cielo terso si sta- fascista non era riuscita a guerra contro l’oppressore ne sulla sua pagina vennero gliano laggiù la Bisalta e intaccare, si affiancarono era già il significato della pubblicate le notizie di Tori- l’Antoroto con le sue cime subito uomini di ogni origine vita stessa. Così nacquero i no Liberata, di Torino risorta frangiate. e condizione: l’operaio tori- partigiani.” e si dedicò un numero alla Qui si canta e si ride, ma nese e il marinaio ligure, il Festa del Lavoro. ancora qualcuno morrà in contadino e il professionista, Giorgio Gonella Il n.4 anno primo, del 1 Maggio 1945 titola: “Oggi, festa del lavoro e della libertà. Mentre nelle riscattate città dell’Alta Italia fiammeggia l’esultanza po- polare e si profila l’inizio della ricostruzione, in Europa si avvicina l’epilogo del- l’orrendo conflitto.” Ma l’edizione del 5 Maggio 1945, la n. 8, è quella che più ci dovrebbe far scaturire or- goglio e rispetto. Infatti, tra i titoli che scandiscono gli ultimi giorni di guerra, anco- ra la strage nazista compiuta a Savigliano, e la situazione delle truppe tedesche nel settore settentrionale, cam- peggia, bella di sé, una foto- grafia che ritrae: “..ieri Tori- no ha ammirato la prima sfi- lata organica d’una delle formazioni alle quali la città deve la sua liberazione. Ecco un momento del passaggio in Via Roma, marziale e disci- plinato, della gloriosa 2a Di- visione del Coman- dante Mauri”.

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GIUGNO 1945, CEVA, LA PASSERELLA: IL PONTE CHE RINASCE DOPO LA TRAGEDIA DELLA GUERRA.

ella simbologia che N viene spesso utilizza- ta per presentare o sottolinea- re determinati atteggiamenti o posizioni vi è sicuramente il “ponte”, visto sia come mezzo di collegamento ma ancor più come mezzo di unione e di condivisione, di apertura e di rinnovamento. Portando la simbologia a contatto con una città, Ceva, possiamo sicuramente legge- re nella storia della Passerella pedonale sul fiume Tanaro questo iter certo travagliato ma molto significativo. Ceva, zona Torretta, sini- stra orografica del Tanaro Anni 1891-1892, dopo tenta- tivi di installazione di passe- relle in legno o manufatti del genere, puntualmente travolti guerra, settembre 1943, a ni; la mattina seguente le che contro il moncone di dalla furia del fiume, il Co- Ceva arrivano tedeschi e vi prime jeeps americane gua- ponte su cui vi sono dei parti- mune delibera la costruzione rimangono fino a fine aprile dano il torrente Cevetta, pro- giani. La gente fugge, la mo- di un ponte pedonale in ferro, 1945 quando, in ritirata verso venienti dalla Langa, ed è la to non si ferma e prosegue senza arcate, tale da collega- il Canavese, minano e fanno pace. Partigiani e civili sono verso Lesegno. All’altezza re il rione al resto della città. saltare tutti i ponti ferroviari, nelle strade, si festeggia. della Piana di Ceva viene Viene incaricata la industria stradali e pedonali della città. Anche nei pressi della passe- intercettata da una pattuglia di Savigliano che in poco Questa sorte tocca anche alla rella i civili sono lì ed accol- di partigiani. Pare che un tempo appronta e monta sul passerella: minata al centro, gono i partigiani della XIV partigiano fosse riuscito a posto la poderosa struttura a nella notte tra il 27 ed il 28 Brigata “Valle Mongia” che colpire il mitragliere che si cui vengono aggiunte assi di aprile si spacca in due tron- arrivano in città. Ma ecco, accasciò mentre il mezzo legno per il passaggio. Ad coni, tranciati dalla carica nella generale euforia, giun- proseguiva. E’ l’ultimo atto altezza di sicurezza sul fiu- esplosiva, e si schianta nel gere un sidecar tedesco. La bellico verso la passerella, me, la passerella diventa pre- fiume. moto percorre la strada lungo che di lì a poco “risorge” sto un simbolo cebano e I cebani capiscono che è Tanaro, arriva alla passerella dalle acque! Sì, infatti è il “svolge con cura” il suo giunta la fine della guerra ed il militare seduto alla mi- primo ponte cebano che vie- compito di unione. 1940, la con questa notte di esplosio- tragliatrice MG spara raffi- ne ripristinato, seppure in modo provvisorio, e lo si deve alla volontà dell’amministrazione comu- nale ed al lavoro di una pre- stigiosa industria che all’epoca era in città, la Piag- gio Aerei, che da Finale Li- gure era stata spostata in vari centri del cuneese tra cui Ceva: fu incaricata di fornire il materiale necessario per le travature. Così scrive il Sindaco Ge- om. Ercole Fissore il 4 giu- gno 1945 alla Soc. per Azio- ni Piaggio e C, a Ceva: “Si confermano le intese verbali intercorse fra il sotto- scritto ed il Direttore di code- sto Stabilimento, signor Pel- licetti, fissate nei seguenti punti: Il Comune di Ceva affida

11 allo Stabilimento di Ceva - tutti i materiali necessari cipio che il personale addetto Ebbene, tutto funzionò “a della Società per Azioni per la riparazione dovranno al Carro Soccorso di Ceva, tempo ed ora”, come si dice, Piaggio e C. l’incarico della essere procurati da codesto nella settimana ventura sarà e la passerella fu così risolle- riparazione della passerella Comune e resi franchi di libero, avendo ultimati i la- vata, rimessa in posizione e in ferro sul fiume Tanaro in ogni spesa sul posto. Saranno vori di recupero di una loco- ricollegata, dando modo di Regione Broglio di questo a carico della sottoscritta i motiva in Frazione Mollere, riprendere il passaggio. Comune; la riparazione si soli materiali di consumo si prega codesta Sezione a La passerella resse benissi- riferisce soltanto alle parti occorrenti per le lavorazioni, voler autorizzare il Capo mo fino alla notte del 5 no- in ferro e non comprende come utensili, olio, stracci, Deposito Locomotive di Ce- vembre 1994, quando la fu- l’operazione del solleva- carbone, ecc. va, già interessato in proposi- riosa piena del fiume Tanaro mento delle due parti stacca- …seguono altre indicazioni to da questo Municipio, a la colpì con tutta la sua forza, te della passerella che viene sull’incarico”. mettere a disposizione gli dividendola nuovamente in eseguita da altra impre- Ma occorre far sollevare i apparecchi necessari alla due tronconi, uno rimasto nei sa…”. due tronconi, operazione non bisogna ed il personale ad- pressi ed uno trasportato via I 2 luglio la Piaggio confer- da poco di cui viene trovata detto per tali lavori. dall’acqua. ma: soluzione. Si presume che il lavoro Di nuovo si mosse la mac- “La ditta sottoscritta Piag- Il 7 luglio il Sindaco scrive verrà ultimato in un periodo china amministrativa, questa gio e C. Stabilimento di Ceva alla Sezione Materiale Tra- massimo di giorni 8. volta spinta dal motore di si impegna ad eseguire i la- zione FF.SS. di Torino: Questo Municipio si obbli- “Specchio dei tempi” de “La vori di carpenteria e di mec- “Oggetto: Sollevamento ga di corrispondere a codesta Stampa” che destinò i fondi canica necessari per la ripa- passerella in ferro sul Tanaro Sezione le indennità spettanti necessari per la costruzione razione della passerella di I tedeschi in ritirata, nella al personale e l’affitto degli di un nuovo ponte, fatto co- ferro sul fiume Tanaro, fra la notte dal 27 al 28 aprile u.s., apparecchi. me il precedente. La ditta Piazza d’armi e la Regione fecero saltare i ponti di Ceva La presente a carattere di Conicos di Mondovì seguì Torretta di questa città, alle fra i quali la passerella in massima urgenza in quanto il tutte le fasi, fino alla posa in seguenti condizioni: ferro sul Tanaro. fiume Tanaro, che attualmen- opera, nel marzo del 1995. - i lavori saranno eseguiti Sul posto non è ancora te è in massima magra, fra Una nuova rinascita, dopo col sistema ad economia e le stato possibile trovare pochi giorni potrebbe cresce- la piena, un nuovo ponte ore effettuate dagli operai un’impresa che disponga di re le sue acque in modo tale lanciato verso il futuro, come nostri dipendenti verranno apparecchi adatti al solleva- da impedire l’esecuzione di quello del giugno 1945, pri- segnate giornalmente di co- mento di un tale peso e tanto un così importante lavoro di mo spiraglio di luce dopo il mune accordo e saranno meno personale pratico per interesse generale per questa buio della guerra. compensate come in appres- tali lavori. cittadinanza e per le persone so; Risultando a questo Muni- transitanti in questa zona”. Giorgio Gonella

12 GIUGNO 1940. L’ITALIA ENTRA IN GUERRA. ATTACCO ALLA FRANCIA.

0 giugno 1940, l’Italia molite. E dalla prima linea e 1 entra nel secondo con- dai baraccamenti e dagli at- flitto mondiale. Ottanta anni tendamenti di confine i nostri or sono iniziò un calvario militari andarono alla guerra, italiano che travagliò la po- in quel giugno in cui ancora polazione per cinque lunghi, molta neve copriva il terreno, lunghissimi anni. i valloni, le cime. I Francesi , Gli Italiani dovettero con- anch’essi dagli anni ’30, ave- vivere con le due facce della vano costruito fortificazioni guerra, quella dei militari al di tipo Maginot, dotate di fronte, faccia al nemico, e artiglierie in grado di battere quella a casa, lottando per il il fronte, le montagne italiane cibo, per la giornata, per il e fermare gli attacchi che terrore che arrivava dal cielo e fanti portarono avanti e dal settembre 1943 anche con tenacia. da terra. Il confine, sì, il Colle della Non si ricorda il 10 giugno Maddalena ed i colli vicini, per ciò che è stato ma per ciò da cui i nostri attaccarono. che ha significato per gli Troviamo notizie su quei esseri umani, per i loro senti- giorni e proprio su quei luo- menti, le loro aspirazioni, i ghi sul libro di Italo Lunelli: loro sogni, le loro speranze, “Con l’11° Alpini sul fronte il loro futuro a cui troppi occidentale”: “…Giorno 23 dovettero rinunciare, caden- giugno. Battaglione “Tren- do sotto il fuoco nemico, to”, il colonnello mi dà le sotto i bombardamenti, le seguenti direttive: rappresaglie, le fucilazioni, la Avanzare con le prime prigionia. E per noi che vi- Compagnie il più possibile viamo nel Cuneese, nelle senza preoccuparsi di colle- Langhe, o nelle valli alpine, è gamenti: cercare contatto con ancora più dura la cicatrice il 7°. che la guerra ha lasciato. Egli scenderà subito dopo il Guerra iniziata attaccando la “Trento”; con Zorio rimania- Francia lungo il confine che mo d’intesa che egli sarebbe va da Mentone alla Savoia, sceso con la terza Compagna. Col de la Vigne: Alpini in marcia. combattendo sui monti e Poco servirà la pistola in nelle migliaia di postazioni su tre linee difensive ed allo valle si giunge nei pressi tale azione, molto invece il del Vallo Alpino del Littorio, stesso tempo offensive. delle Barricate e di Prinardo, moschetto; me ne faccio dare una complessa organizzazio- All’imbocco della valle, nei dove venne edificata la se- uno, lo metto a tracolla; cari- ne di fortificazioni all’aperto pressi di Moiola, si possono conda linea del Vallo, ed co di munizioni il sacco di o in caverna, costruite a par- vedere le postazioni in casa- infine sulle vette, proprio sul Molinari, e scendo. tire dagli anni Trenta del matta che formavano la terza confine, venne allestita la Qualche soldato scivola ed Novecento. linea difensiva, l’ultima pri- prima linea di fortificazioni. è trattenuto, quasi sospeso, Visitando il territorio alpi- ma del dilagare del nemico Queste, dopo il trattato di dagli altri compagni. no adesso, si possono ancora nella pianura. Risalendo la Pace del 1947, vennero de- Le mani dolorano; si fa trovare ruderi e tracce della della ginnastica puntandosi battaglia che per cinque gior- alle rocce; poi una breve tra- ni oppose gli italiani ai fran- versata e si è sul nevaio; cesi, con cannoneggiamenti, quindi la pista scende ripida, attacchi e morti. ma facile, in fondo alla con- Ed è proprio in uno di que- ca. sti luoghi di battaglia che a In messo a questa s’erge distanza di ottanta anni ci un gran masso, provvidenzia- siamo recati per ricordare e le punto d’appoggio;vi rag- per pensare. giungo il sottotenente Zanotti La Valle Stura è una delle di Mori che sta per prosegui- valli cuneesi in cui si posso- re in avanti col suo plotone; no scorgere molto bene i vari gli do ordine di fermarsi qui momenti della preparazione a dirigere la discesa e il pro- del Vallo e dei giorni di guer- seguimento dei soldati, fa- ra. cendo in modo che avanzino Il Vallo era stato progettato Cima Puriac: accampamento degli Alpini. Continua a pag. 13

13 Continua da pag. 12 ora; le nebbie si aprono qua e con la massima rapidità. là e svelano le cime e i forti; “M’impegno, signor Mag- ce ne accorgeremo. giore!” Infatti Valle Lauzanier e i Raggiungo le prime pattu- Passi della Catena Enchastra- glie, ov’è il tenente Caboni e ye-Cima Tre Vescovi sono Giani; la prima squadra è presi sotto violento fuoco comandata dal sottotenente d’artiglieria; è il Tourillon, Niccolini di Trento; procede Cima Pelouse, Col del For- con le misure di sicurezza, ches alle spalle, il Viraysse baionetta innestata e bombe a di fronte da Valle Ubayette, e mano. Si attraversa una spe- altri simili compari che si cie di valico; qui una sola sono svegliati; interessante pattuglia nemica ci avrebbe che Forcella de la Vigne non potuto arrestare per qualche è, almeno per ora, presa di Lago di Lauzanier.

Valle Lauzanier: Chiesa dove vennero deposti gli Alpini caduti. mira; probabilmente i Fran- punto, allarme; i soldati cor- cesi escludevano che di lì si rono in avanti, si schierano in potesse passare con questo posizione di combattimento. tempo; la bombarderanno più Molinari è dietro di me, tardi. dice:” Allarme, signor Mag- Le granate piombano a giore, c’è il nemico”, e si destra e a sinistra del nostro precipita avanti, verso il pun- percorso. La valle è battuta to ove sembra siasi avvistata d’infilata da nord e da sud; è una pattuglia nemica. tutta un rombo. Davvero che miglior atten- Vediamo giù in basso, alla dente Monico non me lo po- nostra sinistra, il lago Lauza- teva dare. Bravo Molinari! nier superiore; in breve lo Era sembrato vedere qual- lasciamo alle spalle. Si pro- che movimento sul costone cede celermente. A un certo Cima Puriac. Continua a pag. 14

14 Continua da pag. 13 Colonnello, in attesa di scen- di sinistra. dere al mattino seguente, ha Avanti, vanti, non è niente! stabilito per la notte il Co- I soldati non badano alle mando di Reggimento sulla granate; sembrano elettrizzati cengia di Forcella de la Vi- da quest’azione che va verso gne… al fresco! l’ignoto; i forti nemici del Dopo la 145a scende la Tourillon e di Cima Pelouse Compagnia Comando del sono oramai ben alle nostre “Trento” con i suoi mortai; spalle, non un sol viso esitan- non so come i soldati se la te; sono immedesimati cavino nel colatoio con que- nell’impresa. gli enormi carichi sulle spal- Mi giunge da Col de la le; ma il comandante della Vigne la seguente comunica- Compagnia, capitano Pensi, zione: di Milano, e i suoi ufficiali, “Le condizioni pessime del sottotenenti Dallabona di

ne ed energia il suo incarico. so e diversi soldati del batta- E’ fra di noi anche il tenente glione “Belluno” e sono feriti medico Dott. Damiani; di i Capitani Taricco e Boria e Roma; ci è stato di grande molti soldati del “Feltre”. aiuto lassù nelle ore difficili Una chiesetta domina il di Forcella de la Vigne; sia- lago da una breve altura; vi si mo convinti che dei soldati trasportano i caduti e i feriti, debbano la vita alle cure non si trasforma in infermeria…” solo premurose ma energiche con le quali egli seppe reagi- L’autore prosegue il suo re al loro accasciamento, minuzioso racconto degli preludio della fine; oltre a ciò avvenimenti fino alla comu- egli è un ottimo camerata; il nicazione dell’Armistizio suo sereno scherzare con firmato tra Italia e Francia, accento simpaticamente ro- ma noi ci fermiamo alla manesco contribuì, specie nei chiesetta, quella chiesetta passaggio al colle e la situa- Trento e Nove di Rovereto, zione della truppa (100 assi- riescono a far scendere uomi- derati circa per la lunga atte- ni e materiale al completo, sa) non mi consentono di far senza alcun incidente. Poi proseguire tutto il battaglio- seguono, senza perdere con- ne. Invio ancora un’altra tatto con la 145a. E’ una bella Compagnia e ti prego assu- impresa. mere il comando delle due Il tenente Caboni ha co- Compagnie. Tieni presente mando preciso, sicuro, effi- che il restante del battaglione ciente; è un ottimo coman- varcherà domattina. Cerca dante. possibile collegamento col 7° Il sottotenente Menegoni di Alpini. Caldonazzo è fra i primi con Colonnello Massimino”. il suo plotone mitraglieri; Mi si comunica poi che il Zanotti assolve con precisio-

momenti difficili, a tenere che ottanta anni fa fu ricove- alto il morale di ufficiali e ro per caduti e feriti oggi è soldati. ancora lì, sulla altura che Tutto procede rapidamente domina in lago. Dalla fine- ed esattamente. strella si può vedere Arriviamo al Lago Lauza- l’interno, soprattutto la volta, nier inferiore (2280 m.); la dipinta come un cielo tra- sponda sinistra ha una specie punto di stelle. Non so se di pietraia sconvolta; qui fosse già così allora o se incontriamo i primi alpini del venne dipinta dopo la guerra, 7°; è già quasi notte; il bom- ma mi piace pensare che bardamento è intenso; sentia- fosse così già nel giugno del mo che poco prima sono 1940, un cielo azzurro stella- caduti sotto granate nemiche to che accolse i nostri caduti il Capitano Antonio Gobitta ed i nostri feriti. e l’aspirante Aretino Forelos- Giorgio Gonella

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ONLUS COL. G. CORDERO LANZA DI MONTEZEMOLO

urtroppo le disposizio- d’Acquisto”. La data è pros- ammirevoli azioni di Carabi- rappresaglie su contadini che P ni relative alle cerimo- sima al giorno della fucila- nieri, legati in vari modi a lo avevano ospitato, durante nie in periodo di coronavirus zione del sottufficiale dei Mondovì ed al Monregalese, la Battaglia di Valcasotto, a avevano soppresso il ricordo Carabinieri a Torrinpietra di in sostegno della lotta parti- metà marzo 1944. annuale delle Fosse Ardeati- Palidoro. Sia questo Vicebri- giana e specialmente in dife- Si confida di riuscire in ne, che la onlus “Col. Giu- gadiere come il Col. Giusep- sa degli Ebrei perseguitati. breve tempo ad avere infor- seppe Cordero Lanza di pe Cordero Lanza di Monte- Ai Marescialli Gallareto, mazioni per celebrare degna- Montezemolo”, aveva fissato zemolo sono richiamati, con Bassi, Comino si devono mente un altro brigadiere a Mondovì Piazza per lunedì le loro motivazioni della me- affiancare Pietraperzia, Me- della Benemerita, che contri- 6 aprile. Se non sopraggiun- daglia d’oro al valor militare, daglia d’Oro al Merito Civi- buì al salvataggio del dott. gono nuove limitazioni, que- nella statua metallica ideata le, per la sua attività sociale a Marco Levi, quando riparò a sta memoria per fatti della dall poliedrico artista Gio- Roburent, ove cadde per ma- Pra di Roburent, per sfuggire Resistenza si terrà lunedì 28 vanni Gagino. Il relatore, no nazista, Palmieri che a al rastrellamento dopo l’8 settembre, alle ore 10, sem- Michele Calandri, avrà modo Garessio si presentò alle settembre. pre nel Giardino “Salvo di agganciare pure alcune truppe naziste per evitare Garavagno Gr.uff. Romolo

VOLA COMPAGNO ANPI MONDOVÌ IN MORTE GIOVANNI GARELLI 26.01.2020

Quelle grida dicevano dolore al mio cuore serrato dal pianto del compagno che, porgendomi la mano, mi ha donato il sentimento più bello di questa intensa Piaga. Ha sperato, ha desiderato, ma la morte l'ha preso ’ ANPI di Mondovì Lidia Rolfi Beccaria: per le prima L esprime il suo dolore curiose coincidenze del desti- ed è vicino alla famiglia del no ci piace ricordare entram- che egli potesse caro Stantuffo, il partigiano bi in questi giorni, immagi- dirmi addio. Giovanni Garelli, iscritto alla nando che anche adesso en- nostra Sezione sin dalla sua trambi continuino ad esortar- Ora vola sopra di me, fondazione, Presidente ci a restare vigili e a contra- dell’Associazione “I. Vian”, stare ogni forma di razzismo il suo corpo steso per terra Presidente Onorario dell’ di intolleranza. al suo fianco l'arma A.N.M.I.G (Ass. Naz. Muti- ORA E SEMPRE lati e Invalidi di Guerra), RESISTENZA! che tanto forte l'ha fatto sentire Grande Ufficiale e Grande Invalido di Guerra. Il ricordo Prof. Stefano Casarino che tanto triste l'ha fatto morire. di figure come la sua ci è di aiuto e di esempio anche in Ora vola compagno.... tempi come i nostri, in cui CII HANNO LASCIATO riaffiorano pericolosi sintomi vola. di quell’antifascismo che egli Garelli Giovanni Marta Ramondetti, 2001 sin dai suoi diciannove anni ha fieramente combattuto. È 25.01.2020 stato compagno di scuola di

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