Monastica Et Humanistica Scritti in Onore Di Gregorio Penco O.S.B

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Monastica Et Humanistica Scritti in Onore Di Gregorio Penco O.S.B CENTRO STORICO BENEDETTINO ITALIANO MONASTICA ET HUMANISTICA SCRITTI IN ONORE DI GREGORIO PENCO O.S.B. a cura di FRANCESCO G. B. TROLESE Tomo II . CESENA BADIA DI SANTA MARIA DEL MONTE 2003 MAluA LUISA CEcCAREW LEMUr «MAGNUM ECCLESIE LUMEN ». BALDOVINO, MONACO CISTERCENSE E ARCIVESCOVO DI PISA (1138-1145) TI secolo XII puö a buon diritto essere considerato l'epoca di mag- gior fulgore e potenza della cittä di Pisa non solo in campo civile, politico, militare ma anche e soprattutto in quello religioso e culturale. 1 Sulla sua cattedra arcivescovile si susseguirono illustri prelati, ehe seppe- ro svolgere un'intensa e rilevante attivitä in campo ecclesiastico e civile, in particolare fino agli anni Cinquanta, in un periodo in cui la Chiesa vescovile e il Comune in fase di progressivo rafforzamento operavano congiuntamente sui piano politico. Segno del particolare rilievo assunto dalla sede pisana e dell'interesse dei pontefici verso di essa ~, dal pon- tificato di Pas quale IT, la nomina di cardinali di origine pis ana e, tra gli anni Trenta e Settanta, la scelta dei presuli della cittä sull' Arno dal collegio cardinalizio romano. 2 Proprio ad uno di essi, Baldovino, ehe resse la Chiesa pisana tra il II38 e il 1145 ed ebbe un ruolo di primaria importanza nelle vicende cittadine, e dedicato questo contributo. I. Oltre al datato G. VOLPE, Studi sulle istituzioni comunali a Pisa. Citta e contado, consoli e podesta secoli XII-XIII, Pisa 19021, Firenze 19702, opera ancora ricca di sugge- stioni, cfr. G. Rosssrn, Ceti dirigenti e dasse po!itica, in G. ROSSETIl (cur.), Pisa nei secoli XI eXIl: formazione e caratteri di una classe di gooemo, Pisa 1979, p. XXV-XIl; G. GARZELLA, Pisa com'era. Topogra/ia e insediamento dall'impianto tardoantico alia citta murata del secolo XII, Napoli 1990; G. Rosssrn, Pisa: alle radid dei diritto cittadino e internazionale, in G. Rossern (cue), Legislatione e prassi. istituzionale a Pisa (secoli XI- XIII). Una tradizione normativa esemplare, Napoli 2001, p. 1-16; P. CASTELLI- M. L. CBe- CARELLI LEMur (cure), Praesentia, potentia, reuerentia. Aspetti della santita: S. Ranieri di Pisa, Seminario di Studi (Pisa, 16 giugno 2000), in corso di starnpa. Un volume sulla storia della Chiesa pisana dalle origini al XII secolo e in corso di daborazione da parte di chi scrive, di G. GARZELLA e di S. SoDI. 2.. I cardinali di origine pisana, ai quali spero in un prossimo futuro di poter dedi- care uno studio, furono una quindicina; dal collegio cardinalizio provennero gli arcive- scovi Uberto (1133-1137, su cui cfr. M.L CEccAREw LEMur, Per fa storia della Cbiesa pisana nel medioevo: la famiglia e la camera ecclesiastica dell'arcivescovo Uberto (1133- 1I37), in Societa, istituzioni, spiritualita. Soitti in onore di C. Yiolante, I, Spoleto 1994, p. 207-219) e Baldovino, cui e dedicato questo contributo (ambedue pisani), e il pistoie- se Villano, 1146-1175, su cui cfr. nota 76. 614 MARIA UJISA CECCAREUl LEMur I. LA FAMIGUA E LA VITA RELIGIOSA Gli eruditi pisani dell'etä modema, ehe si sono sbizzarriti nell'attri- buire fantasiosamente alle piu varie casate cittadine i vescovi, dei quali, fino a1la meta del Duecento, le fonti coeve non indicavano l'appartenen- za familiare, non hanno invece compiuto questa operazione per Baldovi- no, del quale per altro e certa l'origine pisana..) Non molto piu fortunati siamo noi, ehe possiamo si conoscere un suo fratello, ma non individuame la casata. Uno dei testimoni interroga- ti nell'agosto 1155 nell'ambito della vertenza tra il monastero suburbano di S. Rossore e i canonici della cattedrale, ricordö come la questione fosse stata dibattuta davanti all'arcivescovo Baldovino e a suo fratello Marchese," TI riferimento e all'intervento arcivescovile dell'autunno 1138, del quale ci e pervenuta la sentenza pronunciata da! presule il 16 no- vembre,' atto ove non compare il frate1lo. Di Marcbese tuttavia cl sono giunti altri documenti degli anni Venti e Trenta del XII secolo, ehe 10 presentano sempre nella veste di avvocato e giudice del Sacro Palazzo Lateranense, e in posizione di rilievo nel ceto dirigente cittadino. Insieme con i consoli e con altri giudicl e avvocati sottoscrisse come causidicus il 13 gennaio 1125 nella refuta compiuta da Uberto del fu Alfeo a favore della canonica della cattedrale 6 e come causarum patron us il 17 giugno II26 nella concessione operata dall' arclvescovo Ruggero della corte di Pappiana ai medesimi canonici.? Con la quali- fica di sacri Lateranensis palatii iudex interrogö, secondo la legge, donne ehe consentivano alla vendita operata dai rispettivi coniugi, il 23 giugno 3. CEr. avanti testo corrispondente alla nota 16. 4- PIsA, .ARcHMo CAmoLARE, Diplomatico, n" 502; eel. R SGHERRI, Le pergamene dell'Archivio Capitolare di Pisa daO'agosto IIff al I8/ebbraio ll76, tesi ill laurea, Universi- ta di Pisa, a.a. 1963-1964, relatore O. BERTOUNI,n" ,. Sulla vertenza cEr. C. WICKHAM, Legge, pratidie e con/litti. Trihunali e risolsaione delle dispute nella Toscana del XII seco- 10, Roma woo, p. 242-252; e anche M RoNzANI, Pisa Ira Papato e lmpero alia fine del secolo XI: la questione della «selo« del Tombola» t le origini del monastero di S. Rasso- re, in G. Rossern (cue), Pisa e la Toscana occidentale nel medioeoo. A einzio Yiolant« nei suoi 70 anni, I, Pisa 1991, p, 173-230, alle p. 178-179, 224-230. 5. Reg. N. CA1UREGU, Regesto della Cbies« di Pisa (RP), Roma 1938 (Regesta Charta- rum ltaliae, 24), n° ,67. CEr. avanti testi corrispondenti alle note 59 e 69. Tutti i docu- menti conservati nel Diplomatico dell' Archivia Arcivescovile ill Pisa e pubblicati in forma ill regesto dal Caturegli sono stati da me controlIati direttamente. 6. PIsA, .ARcHMo CAmor.,a.RE, Diplomatico, n° 390; eel. I. BAlDI, Le pergament del- l'Archivio Capitolare di Pisa Jail's febbraio H2O al 9 giugno llf6, tesi di laurea, Universita ill Pisa, a.a. 1962.-1963, relatore O. BERrOLINI, n° IS. 7. Reg. CAnJREGu, RP, nO 300; ed. E UGHEW, Italia Sacra sive de episcopis Italiae, 1" ed. cura et studio N. CoLEll, rn, Venetiis 1718, col 385-386. MAGNUM ECCLESIE WMEN. BALDOVINO. MONACO CISTERCENSE 615 11378 e il 25 maggio 1139: in quest'ultimo caso si trattava di membri dell'importante famiglia consolare dei Gualandi.? Nel 1138 sottoscrisse come giudice nella donazione di tale Azzo del fu Germundo ai canonici della cattedrale.P e il 6 novembre di quell'anno, nelle sue funzioni di giudice eletto dai consoli e dal popolo per dirimere le controversie pub- bliche e private, pronunciö, insieme con il collega Nerbotto, alla presen- za degli stessi consoli, una sentenza favorevole all'arcivescovo Baldovino nella vertenza ehe la Chiesa pisana aveva con la famiglia consolare De Curte in relazione al possesso dell'isola di Pianosa." In tutti questi atti, in cui Marchese operava nella sua veste profes- sionale, manca, perehe superflua, l'indicazione del patronimico e, ben- ehe l'antroponimo non sia frequente, non e tuttavia possibile proporre un'identificazione plausibile. Allo stato attuale dunque, possiamo solo ritenere che i due fratelli appartenessero ad una famiglia di un certo rilievo del ceto comunale, in cui era presente la professione giuridica ehe, insieme con le attivitä armatoriali, mercantili e finanziarie legate al mare e al commercio transmarino e unite agli interessi piu schiettamen- te terrieri e cittadini, contrassegnö le casate pisane del tempo. 12 Per quanto riguarda Baldovino, le prime notizie sieure risalgono al 1137, allerehe il papa Innocenzo TI 10 nominö cardinale prete di S. Ma- ria «fundentis oleum», titolo identificato con quello di S. Maria in Tra- stevere," con il quale sottoscrisse nei documenti pontifici per un anno, 8. Ed. S.P.P. ScAI..FATI, Carte dell'Archivio della Certosa di Cald, 2 (UOO-U50), Roma 1971 (Thesaurus Ecclesiarum Italiae, VII, 18), n° 69 p. 167-169. 9. PIsA, ARanvIo CAl'rroLARE, Diplomatico, n° 450; ed. tesi BALDl, n° 69. Sui Gua- landi cEr. L. MARroo, Per la storia della classe dirigente del Comune di Pisa: la «domus Gualandorum», tesi di laurea, Universitä di Pisa, a.a, 1975-1976, relatrice G. RossETTL 10. PIsA, ARrnMo CAPITOLARE, Diplomatico, n° 4470 ed. tesi BALDI, n° 68. TI docu- menta, in cui e caduta l'indicazione del mese, e attribuibile al periodo 25 marzo-zs agosto, n. Ed. L.A. MURATORI,Antiquitates Italicae Medii Aevi (AIMAe), Ill, Mediolani 1740, col, U57-U58; reg. CAruREGu, RP, n" 366. Cfr. avanti testo corrispondente a1la nota 34- Sui De Curte B. ROVAl,La famiglia de Curte tra l'XI ed il XIV secolo, tesi di laurea, Universitä di Pisa, a.a 1993-1994. relatrice M L. CEccAREw LEMUT. 12. Per i caratteri del ceto dirigente cittadino cEr. VOLPE,Studi sulle istituzioni comu- nali a Pisa; E. CRIsnANI, Nobilta e popolo nel Comune di Pisa. Dalle origini deI podesta- riato alla signoria dei Donoratico, Napoli 1962; ROSSElTI, Ceti dirigenti e classe politiea; M. TANGHERONl, Politica, commerdo, agricoltura a Pisa nel Trecento, Pisa 20002; ID., Fa- miglie nobi/i e «to dirigente a Pisa nel XIII secolo, 1981, ora in ID., Medioevo Tirrenico. Sardegna; Toscana e Pisa, Pisa 1991, p. 197-220; G. GARZELLA, Per lo studio della prima Scuola di Din/to a Pisa: «caasidici», «iudices» e «iurisperiti» dalla fine dell'XI secolo al govemo podestarile, in ROSSElTI (cur.), Legislazione e prassi istituzionale a Pisa, p. 91-103. 13· Or. P. ZERsl, I rapporti di s. Bernardo di Chiaravalle con i vescovi e le diocesi d'Italia, 1964, ora in ID., Tra Milano e Quny. Momenti di vita e cultura ecclesiastica nel 616 MARIA LUlSA CECCARELU LEMur dal 17 aprile 1137 al 12 aprile dell'anno successivo.
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