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Colle Salvetti, - Tora - Valletta

ID: 1557 N. scheda: 17570 Volume: 1; 5; 6S Pagina: 770 - 774; 537, 673; 79 ______Riferimenti: 46290, 47310 Toponimo IGM: Colle Salvetti - Torrente Tora (a O) Comune: COLLESALVETTI Provincia: LI Quadrante IGM: 112-4 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1619220, 4827418 WGS 1984: 10.47771, 43.59176 ______UTM (32N): 619284, 4827592 Denominazione: Colle Salvetti, Collesalvetti - Tora - Valletta Popolo: SS. Quirico e Giulitta a Colle Salvetti Piviere: (S. Jacopo a Vicarello) SS. Quirico e Giulitta a Colle Salvetti Comunità: () Collesalvetti Giurisdizione: Diocesi: Compartimento: Pisa Stato: Granducato di Toscana ______

COLLE SALVETTI ( Collis Salvecti ) in Val di Tora. VilIaggio capoluogo di una moderna Comunità e pieve (SS. Quirico e Giulitta) anticamente nel pievanato di S. Jacopo a Vicarello, e nella Comunità di Fauglia, ora nella Giurisdizione e Governo di Livorno, Diocesi e Compartimento di Pisa. Risiede presso l'antica via Emilia, o R. maremmana, alla destra del fiume Tora e alla sinistra di un altro piccolo fiumicello denominato lsola , sopra un basso e agevolissimo colle che costituisce l'ultima pro-pagine occidentale delle Colline inferio-ri Pisane prossime a quelle di e delle Parrane, le quali stendonsi verso settentrione dai Monti livornesi. Cosicchè Colle Salvetti trovasi allo sbocco della gran pianura del Delta pisano, da dove si gode di uno spazioso orizzonte che dal lato di ponente gli presenta la vista del mare, nel quale l'occhio si spazia fino al di là del promontorio di Luni, mentre verso terraferma servono di cornice alla visuale i monti dell'alpe Apuana, I'Appennino di Lucca, di Pescia e di Pistoja Trovasi ncl gr. 28º 8' 4" di longitudine e 43º 35' 5" latitudine, 10 miglia toscane a grecale levante di Livorno, altrettante a scirocco di Pisa, 6 in 7 miglia toscane. a ponente maestrale di Lari; 14 miglia toscane a settentrione

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di Rosignano. Fu in origine un piccolo casale aperto, che sotto il titolo generico di Colle era denominato, innanzi che vi fosse aggiunto quello di Salvetti , probabilmente dal nome del suo possessore. Il più antico documento a me noto relativo all'indicazione di questo luogo col distintivo che porta tuttora di Colle Salvetti , è un contratto di vendita di terre poste nei contorni di Nugola, che fu rogato li 25 aprile 1272, nella Villa di Colle in casa di Bergo, dal notaro Salvetto figlio di. Bergo de Colle Salvecti (ARCH. DIPL. FIOR. S. Martino di Pisa ) Donde apparisce, che a quel tempo questo villaggio appellavasi tanto senza, quanto col nome specifico di Colle Salvetti , mentre alcune volte fu anche distinto come Colle Pisano . Infatti si disse Coscetto da Colle Pisano quell'intrepido uomo che, dopo aver combattuto nel 1316 per la libertà della madre patria, cacciando di là Uguccione della Fagginola. tornò nel giugno del 1322, a Pisa col proponimento di uccidere un altro dominatore, il conte Ranieri da , e mutare lo stato di quella città; quando egli per ordine del conte medesimo venne dai sgherri arrestato, trascinato per la città, poscia tagliato a pezzi e gettato in Arno. (G. Villani lib. IX c. 152) Si vuole da alcuni critici che il denominato Coscetto fosse signore di Colle Salvetti, sebbene pochi anni dopo la di lui morte questo luogo (forse per confica fat-ta sul ribelle) si trovi compreso nel ricco patrimonio del conte Bonifazio Novello, figlio e successore di Ranieri nella signoria di Pisa. Il quale Bonifazio nel suo magnifico testamento fatto nel 1338 determinò (nel caso che il testatore fosse morto senza successione) che fosse edificato in loco nostro Collis Salvecti e nel-le case dello stesso un monastero di Clarisse , cui destinava in dote lo stesso luogo di Colle Salvetti , il territorio e tutte le possessioni che aveva in quel di-stretto, oltre altre sostanze che egli posse-deva nel podere degli Upezzinghi di Calcinaja nel Val d'Arno pisano. Se non che questo sontuoso legato pare che non avesse effetto, stante forse la successione che detto conte lasciò nella persona di Ranieri Novello di lui figlio ed erede. Colle Salvetti fu devastato nel 1345 dalle genti di Luchino Visconti signore di Milano, e nel 1497, la torre, che si crede fosse situata nella parte più elevata del colle ov'è la casa del podere della Colombaja, fu espugnata, dall'oste fiorentina. Nello statuto di Firenze del 1415 Colle Salvetti si annunzia soltanto come una contrada ( Campi Collis Salvetti ), compresa nella Comunità di Fauglia, nella potesteria di Rosignano, vicariato di Lari; dalla quale giurisdizione il Colle Salvetti fu staccato nel 1680 per darlo al nuovo capitanato di Livorno. Quanto alla storia ecclesiastica Colle Salvetti cominciò molto tardi ad avere la sua chiesa parrocchiale. Essendochè la sua cappella de'SS. Quirico e Giulitta, che trovasi registrata nel catalogo della diocesi pisana sino dal 1372 sotto il piviere di Vicarello, nel 1551 non era ancora parrocchia; ne tale divenne sennonchè dopo essere caduta in rovina la sua parrocchia di Vicarello. Fu dopo la visita diocesana del 1570, quando il vicario dell'arcivescovo di Pisa, avendo visitato la chiesa della badia de'XII Apostoli, (li di cui ruderi esistono circa miglia toscane 1 1/2 a ponente di Colle Salvetti) e trovatala scoperchiata e in luodeserti, decretò, nel dì 3 agosto 1571, che si traslocassero gli obblighi e il titolo di essa chiesa ad uno degli altari della cappella di Colle Salvetti. Per tale disposizione fu oblligato l'abate commendatario di quella badia a pagare scudi 20 l'anno al rettore di Colle Salvetti, il quale in seguito si appropriò il titolo di abate, e poco dopo la sua chiesa venne eretta in pieve, nel mentre che la te-nuta della badia di Colle Salvetti dall'aba-te commendatario si concedeva in enfiteusi perpetua a Donna Eleonora di Toledo moglie del primo Granduca di Toscana. - Vedere BADIA di NUGOLA, e VICARELLO. Comunità di Colle Salvetti . - Questa nuova Comunità, decretata nel 1810 occupa una superficie territoriale di 36741 quadri; 1414 dei quali sono presi da stra-de pubbliche, da alvei di fiumi, da fossi e da altri corsi d'acqua. Vi abita

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una popolazione fissa di 5510 abitanti a ragione di 125 individui per ogni miglio quadrato di superficie imponibile. Confina con sei Comunità, senza contare una brevissima tangente con il distretto comunitativo di Santa Luce. La sua mappa presenta una figura quasi conica che ha la punta troncata verso mezzogiorno con una larga base volta a settentrione. Dal lato di ostro ha di fronte la Comunità di Rosignano, da primo mediante il fosso nuovo , poi lungo il torrente Sanguigna , entrambi tributarj del fiume Fine. Rimontando contro la corrente del Sanguigna, giunge sulla vetta dei Monti livornesi passando a levante del villaggio del Gabbro. Giunta alle sorgenti del torrente Chioma subentra la Comunità di Livorno, con la quale corre lungo il crine dei monti per la strada che viene da Valle Benedetta sino agli abbandonati edifizj dei molini a vento. Da questo luogo scende nella direzione di maestro nel torrente Lugione , e lungh'esso dirigesi nella pia-nura orientale di Livorno verso i Ponti di Stagno. Di là piega nella direzione orientale e passa per le colmate della Paduletta , seguitando la ripa destra del torrente Lugione , col quale giunge al lido del mare che percorre per circa mezzo miglio sino alla bocca di . A questa foce sottentra la Comunità di Pisa, con la quale l'altra di Colle Salvetti fronteggia dal lato di maestrale mediante il Fosso Reale , che lascia allo sbocco in esso della Fossa Nuova , per andare incontro alla Fossa Chiara sull'alveo dell'antico , che percorre in linea quasi parallela, e che lascia fuori alla confluenza del fosso del Carigi, dove trova la Comunità di . Con quest'ultima piegando da maestrale a settentrione confina tantosto mediante la Fossa Nuova, e per un più lungo tragitto mediante l'argine sinistro del Fosso Reale , col quale attraversa le colmate di Valtriana sino di faccia allo sbocco del Fosso Orcina in quello del Zannone , là dove questo prende il nome di Fosso Reale . Costà il territorio di Colle Salvetti, voltando la fronte a levante, incontra la Comunità di Fauglia, con la quale fronteggia, in parte mediante una via vicinale, e in parte lungo il rio della Tavola; rio che abban-dona a levante di fronte alla collina di Colle. Salvetti, dove cangia direzione da ostro a ponente,e per una strada traversa sbocca nella R. maremmana, ossia nella via Emilia di Scauro. Con questa cavalca il fiume Tora al Ponte di Tora , e s'incammina da settentrione a ostro rimutando il corso del torrente Morra sino a che entra in uno de'suoi influenti denominato il rio Mezzano , e volgarmente il Rimezzano . Al di là del quale rio taglia la via che da Colognoli guida a S. Regolo ed entra nel torrente Salvalano . Nell'alveo di quest'ultimo confina dal lato ( ERRATA : di levante) di libeccio con la Comunità di Orciano, con la quale la prima si dirige verso scirocco sino a che tocca per pochi passi la Comunità di Santa Luce, e ciò non molto lungi dal punto dove ritrova a confine la Comunità di Rosignano. Due grandi strade regie e due provinciali attraversano questa Comunità, oltre varie altre comunitative, e quasi tutte ampie e rotabili. Spettano alle due strade R. R. la postale da Pisa a Livorno, e l'antica Emilia di Scauro, rettificata, restaurata e ampliata dalla munificenza dell'Augusto G. D. Leopoldo II per la felicità della Toscana attualmente regnante. - Vedere VIA AURELIA o EMILIA di SCAURO. Sono provinciali, la via che da Livorno per Vicarello e Macerata entra nella regia pisana presso Cascina, e I'altra che da Vicarello si dirige nella Colline pisane di e di Lari. I maggiori corpi di acqua chc attraversano il territorio di Colle Salvetti partono dalle colline fra Lorenzano ed Orciano, mentre è di costà donde traggono origine due piccoli fiumicelli arginati, che Isola e Tura si appellano. Quest'ultimo accoglie per via le acque che rigurgitano dalle copiose vene del torrente Morra ; il quale nasce nei monti livornesi, e le di cui maggiori polle sono state incanalate e dirette per magnifici acquedotti a Livorno. All'incontro il torrente Isola presso Vicarello confonde le sue acque con quelle del Fosso Reale , che è esso stesso, come si disse, una continua-zione del Zannone , Al quale fosso corre parallelo l 'Antifosso , che insieme con l'altro per lungo tratto e con lentissimo moto lambiscono dal lato settentrionale il distretto di Colle Salvetti.

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Il territorio di questa Comunità è per la maggior parte una pianura che ha pochissimo declive dalla parte occidentale. Le colline di Crespina e di Fauglia gli fanno corona dal lato australe, mentre dalla parte di libeccio gli si parano davauti i Monti livornesi. È verso la cima di quest'ultimi, dove si affaccia il terreno stratiforme appenninico, consistente in calcarea compatta, in grés antico e in calcarea siliceo-argillosa. Quest'ultima roccia rassomiglia a una va-rietà di galestro friabile color laterizio, talvolta verdognolo, fra mezzo al quale emergono grandi masse di gabbro diallagico sparso di filoni pregni di ossido di ferro manganesifero, filoni che penetrano talvolta anco le rocce stratiformi che il gabbro avvicinano. Ciò si manifesta in un modo evidente lungo la strada che da Colognoli porta al villaggio del Gabbro , nome moderno derivato al paese dalla qualità del terreno su cui fu edificato. - Vedere GABBRO, e CAMASANO de'Monti livornesi. È al contatto dei due terreni (stratiforme e massiccio) mezzo, miglio sopra Colognoli, dove scaturiscono le copiose e limpide polle della Morra , per cui il luogo fu appellato Camorra , ossia Capo Morra ; ed è costà dove sono da ammirarsi per esattezza e magnificenza di lavoro i castelli grandiosi, (chiusini) le lunghe, gallerie, i Sontuosi purgatorj, costruiti tutti di pietra arenaria scarpellata e levigata in guisa che ti sembra di vedere vinta non che emulata la grandezza dei Romani in simil genere di fabbriche idrauliche. - Vedere ACQUEDOTTI di LIVORNO, e COLOGNOLI. La qualità del terreno testè accennato cessa appena si scende dai poggi verso la pianura; poichè tanto a destra, quanto a sinitra del fiume Tora più non s'incontra che una marna argillosa color di cenere, alla quale di rado sovrasta dal lato delle colline di Fauglia un tufo arenario giallastro; ed è sulle piagge che costituiscono le colline marnose fra le Parrane e Nugola, dove si allaccia la pietra da gesso. Quindi è, che tutta la pianura trovasi da un'argilla o biancana tenacissima, la quale è quasi scevra di calce, e con poca di quella silice che le acque pluviali sogliono trascinare nel piano, dai tufi non ancora franati delle superiori Colline pisane di Fauglia e di . Pertanto l'aspetto fisico attuale di questa pianura mostrasi di gran lunga diverso da quello che era nei tempi trapassati. Avvegnachè molte miglia di superficie già coperte da stagni e paduline veggonsi odiernamente vestite di praterie e di piante di cereali. Uno de'più considerabili ristagni d'acque era quello tra la bocca di Calambrone, la fossa Chiara , il fosso Carigi e quello de' Navicelli . Era una vasta laguna designata col vocabolo generico di sta-gno, la quale occupava una grande estensione di suolo fra Pisa, Livorno e la bocca di Calambrone; e che attraversare si doveva o per via di barche, o mediante una striscia di suolo aggerato formato da ri-petuti argini uniti insieme da sette ponti sopra quei bassi fondi denominati tuttora i Ponti di Stagno. - Vedere PONTI di STAGNO . Fin dove si estendessero una volta tali marazzi, ce lo indica un contratto dei 25 aprile 1272 rogato in Colle Salvetti; nel quale si tratta della vendita di un pezzo di terreno parte agreste e parte lavorativo, situato in confinibus et curie de nubile in loco dicto Cul di Stagno ; lo dice in R. tenuta delle , ora dei nobili Carega di Livorno, e quella di Mortajolo del bravo agronomo Vincenzio Carmignani, sorte entrambi quasi per intiero di mezzo ai stagni; ne fa testimonianza la popolazione degli uomini subentrata a quella delle tinche, dei germani e delle lontre nelle nuove parrocchie di Vicarello e delle Guasticce , parrocchie che non compariscono, ne all'epoca di Cosimo I, ne sotto quella di Francesco II; in fine ne fa fede la statistica della popolazione del territorio di Colle Salvetti sotto gli anni 1551 e 1745, che qui sotto si riporta a confronto di quella superiormente maggiore del 1833 calcolata sopra un'eguale superficie. Del resto i campi della pianura di Colle Salvetti sono tutti attraversati da fossi profondi, al fine d'impedire il loro infrigidimento per le copiose acque che vi concorrono nei tempi piovosi, le quali tendono continuamente a ristagnare nell'agro pisano-livornese.

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I principali prodotti agrarj della Comunità di Colle Salvetti, risultano dalle praterie e dalle semente di cereali. Questi ultimi danno dall'8 al 10 sopra uno di seme. - Il vino è debole, di poco colore e di sapore salmastro a cagione della rugiada salina che si ferma sul frutto della vite, allorchè dominano i venti di libeccio, i quali spesse volte bruciano a guisa di fuo-co le foglie più tenere degli alberi. Le piante leguminose producono poco in questa qualità di terra; e qualora si eccettuino le viti e gli olivi, che meglio al-lignano nei poggi dei Monti livornesi, che non nella pianura scarsissimi sono costà gli altri alberi da frutto. Il bosco ceduo occupa una parte del monte dal lato che spetta a questa Comunità tanto verso Colognoli, quanto nelle pendici settentrionali che scendono verso Nugola. ll bestiame da frutto costituisce una delle più importanti, se non la prima risorsa agronomica di cotesta contrada: ed è costà dove da tempo remotissimo si prese a domare, onde aggiogare all'aratro, il bu-falo, animale assai più robusto del bove, e tale quale appunto abbisognava per solca-re una terra forte, come quella argillosa e tenace che ha colmato il bacino di cui poc'anzi si è tenuto parola. Colle Salvetti infatti è il solo luogo dove si fanno i mercati de'bufali, che, giovenchi e selvaggi dalle maremme di e di Grosseto si conducono regolarmente costà, dove con modo sorprendente e singolare si frenano e si ammansiscono mediante un pezzo di ferro piegato a cerchio, col quale si fora loro il setto del naso, e quindi quel cerchio si chiude alle due estremità con chiodo ribadito. Una sola fiera di gran concorso in ge-nere di bestiami si tiene in Colle Salvetti. Essa cade nella prima settimana di settembre, e suol durare tre giorni. All'epoca del regolamento Leopoldino sull'organizzazione economica delle Comunità del Granducato, Colle Salvetti faceva parte del Comunello di Nugola e di Castell'Anselmo, incorporato nel 1776 alla Comunità di Fauglia, cancelleria di Lari. Fu nel 1810 quando Colle Salvetti venne dichiarato capoluogo di una nuova Comunità, staccando una porzione di territorio da quelle di Fauglia, di Pisa, di Livorno e di Rosignano. La Comunità di Colle Salvetti mantiene un medico a Gabbro, un medico chirurgo a Nugola, e un maestro di scuola nel capoluogo. La cancelleria comunitativa, l'ufizio di esazione del Registro e l'ingegnere di Circondario sono in Lari; il tribunale civile e criminale, e la conservazione delle Ipoteche risiedono a Livorno, la Ruota in Pisa.

QUADRO della popolazione della Comunità di COLLE SALVETTI a tre epoche diverse

- nome del luogo: Castell'Anselmo, titolo della chiesa: S. Natività di S. Maria (Pieve), diocesi cui appartiene: Livorno (già Pisa), abitanti nel 1551: n° 106, abitanti nel 1745: n° 176, abitanti nel 1833: n° 348 - nome del luogo: COLLE SALVETTI, titolo della chiesa: SS. Quirico e Giulitta (Pieve), diocesi cui appartiene: Pisa, abitanti nel 1551: n°88, abitanti nel 1745: n° 271, abitanti nel 1833: n° 809 - nome del luogo: Colognoli, titolo della chiesa: SS. Pietro e Paolo (Pieve), diocesi cui appartiene: Livorno (già Pisa), abitanti nel 1551: n° 236, abitanti nel 1745: n° 471, abitanti nel 1833: n° 543 - nome del luogo: Gabbro, titolo della chiesa: S. Michele (Pieve), diocesi cui appartiene: Livorno (già Pisa), abitanti nel 1551: n° 198, abitanti nel 1745: n° 369, abitanti nel 1833: n° 836 - nome del luogo: Guasticce, titolo della chiesa: S. Ranieri (Rettoria), diocesi cui appartiene: Livorno (già Pisa),

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abitanti nel 1551: n° -, abitanti nel 1745: n° -, abitanti nel 1833: n° 595 - nome del luogo: Nugola, titolo della chiesa: SS. Cosimo e Damiano (Rettoria), diocesi cui appartiene: Livorno (già Pisa), abitanti nel 1551: n° 69, abitanti nel 1745: n° 527, abitanti nel 1833: n° 777 - nome del luogo: Parrana, titolo della chiesa: SS. Martino e Giusto (Pieve), diocesi cui appartiene: Livorno (già Pisa), abitanti nel 1551: n° 111, abitanti nel 1745: n° 409, abitanti nel 1833: n° 601 - nome del luogo: Vicarello, titolo della chiesa: S. Jacopo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Pisa, abitanti nel 1551: n° -, abitanti nel 1745: n° -, abitanti nel 1833: n° 760 - totale abitanti nel 1551: n° 808 - totale abitanti nel 1745: n° 2223

Frazione di popolazioni provenienti da altre Comunità

- nome del luogo: Livorno, titolo della chiesa: S. Lucia (succursale di S. Matteo), comunità dalla quale proviene: Livorno, abitanti nel 1833: n° 195 - nome del luogo: Valle Benedetta, titolo della chiesa: S. Giovanni Gualberto, comunità dalla quale proviene: Livorno, abitanti nel 1833: n° 46 - totale abitanti nel 1833: n° 241

- TOTALE abitanti nel 1833: n° 5510

COLLE SALVETTI nella Val di Tora. - Si aggiunga. - La rubrica 50 del Libro IV del Breve Pisano, detto del Conte Ugolino, tratta di accordare un mercato mensuale nella prima domenica di ciascun mese ed una fiera annuale di otto giorni per la festa di S. Lorenzo, il tutto da eseguirsi nei contorni della Pieve di S. Lorenzo in Piazza, cui restavano invitati ed esentati da qualunque aggravio le merci e persone di , di Colle Salvetti, di Vicarello di Santo Regolo, di Castell'Anselmo, di Vallignano, Colognole, Parrana ; Postignano, Farneta , della Badia de' SS. Apostoli e di Nugola, oltre i popolani della stessa pieve di S. Lorenzo in Piazza. - Il Tribunale di Prima Istanza è in Pisa. All'anno 1833 la Comunità di Colle Salvetti con i suoi annessi noverava 5510 Abitanti, i quali nel 1845 erano saliti a 6430 individui, cioè:

Castell'Anselmo, Abitanti N.° 444 COLLE SALVETTI, Abitanti N.° 952 Colognole, Abitanti N.° 585 Gabbro ( porzione ), Abitanti N.° 953 Guaslicce, Abitanti N.° 614 Nugola, Abitanti N.° 725 Parrana, Abitanti N.° 785 Vicarello, Abitanti N.° 974

Annessi

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Fauglia; da Fauglia , Abitanti N.° 107 Livorno S. Matteo da Livorno , Abitanti N.° 238 Valle Benedetta; da Livorno , Abitanti N.° 53 TOTALE, Abitanti N.° 6430

TORA fiumicello. - Cotesto corso d'acqua che dà il nome ad un vallone della pianura meridionale di Pisa nasce da due rivi, uno de'quali nelle pendici settentrionali del Colle Montanino , l'altro sul di lui fianco meridionale presso dove si schiudono due opposte valli minori; cioè, a settentrione quella della Cascina , a ostro libeccio l'altra della Fine. Riunite le prime fonti della Tora sotto il poggio di Gello Mattaccino , essa percorre in un solo alveo fra le colline marnose conchigliari nella direzione di scirocco a maestrale lungo la strada di S. Luce a Fauglia; nel qual tragitto la Tora riceve sotto Lucciana il tributo del torrente Morra . Arricchita così di acque essa continua il cammino nella direzione preindicata dopo aver rasentato l'antica mansione della Tora , o Turrita , oggi detta la Torretta , lungo la via regia Maremmana, e poco innanzi di essere cavalcata dal ponte Santoro . Costì circa un miglio e mezzo sopra Colle Salvetti lascia alla sua destra la strada Maremmana, o Emilia di Scauro , quando torcendo quasi ad angolo retto da settentrione a ponente rasenta la via rotabile che conduce ai Ponti di Stagno sulla postale Livornese; la quale via è attraversata dalla Tora , per accogliere a sinistra il fosso dell' Acqua Salsa , e alla sua destra l' Antifosso ed il Fosso Reale nuovo. Riuniti in tal guisa tutti gli scoli della pianura meridionale di Pisa, la Tora scorre in mezzo alla colmata della Paduletta di Livorno per scaricarsi nel mare dopo un tragitto di 20 miglia toscane mediante la Bocca di Calambrone . Io non dirò, se da cotesta fiumana prendesse il casato la famiglia romana Thoria , essendo generalmente i nomi dei fiumi di origine vetustissima; dirò bensì che della fiumana Tora ( Taura ) fa menzione un istrumento del 19 febbrajo 950 pubblicato nelle Ant. Del M. Evo dal muratori , siccome è ricordato in altra carta del 1089 spettante alla casa Gherardesca stata citata dal Maccioni. Dalla stessa fiumana probabilmente trasse il nome la mansione di Turrita , o Torrita della tavola Peutingeriana lungo la via Emilia di Scauro , siccome all' Articolo PISCINE fu sospettato; su di che dovrò tornare a far parola all' Articolo VIA EMILIA DI SCAURO . Anche in un trattato concluso lì 17 febbrajo del 1285 fra il Comune di Pisa ed i nobili di casa Upezzinghi si rammenta una corte ed un luogo denominato Thora , sebbene questo vocabolo sembri riferibile ad una contrada fra Bientina e Calcinaja.

VALLETTA, quasi Vallecola Vallicella. - Diverse località della Toscana conservano il vocabolo di Valletto , per designare una piccola convalle. Tale sarebbe la Valletta di Salviano nella Comunità di Livorno, la Valletta in Comunità di Collesalvetti, la Valletta di Modigliana nella parrocchia di S. Savino, ecc.

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