Torneremo Allo Stadio?
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Torneremo allo stadio? La Frattese calcio nasce nel 1928 come Savoia Football Frattese per iniziativa dell’architetto Sirio Giametta e di alcuni suoi amici, tra cui Sossio Garofano, Peppino Pezzullo, Michele Puzio e Alberto Duncan, il figlio del direttore del canapificio "Carmine Pezzullo", uno scozzese che giocava nel ruolo di terzino sinistro anche nella nazionale del suo Paese. Con la maglia a strisce verticali bianco-nere, simile a quella della Juventus, la società partecipò ai campionati provinciali organizzati dall’Unione Italiana Liberi Calciatori (U. I. L. C.). Le partite interne erano giocate su un campo improvvisato che sorgeva in luogo dell’attuale Consorzio Nazionale Produttori Canapa. Successivamente, nell’ottobre del 1935, si costituì la Virtus Frattese che partecipò con ottimi risultati, ai campionati di III divisione. In questi anni fa la sua prima apparizione, la classica casacca nera con stella bianca che caratterizzerà i colori sociali Scudetto della Frattese fino agli anni più recenti. Cambia anche il campo di gioco che era situato in via Francesco Antonio Giordano di fronte all’ex macello comunale. Nel 1936-37, la Frattese fu promossa in II divisione e l’anno successivo in I divisione, dove militò fino al 1940 quando i campionati furono sospesi per le vicende belliche. Intanto nel 1939 era costruito l’attuale campo sportivo “Pasquale Ianniello”. Tra l’inverno e la primavera del 1945 nonostante i gravosi problemi che affliggevano la Campania nell’immediato dopoguerra si riuscì ad organizzare un campionato regionale misto a dieci squadre con formazioni di Serie B, C e di prima divisione tra cui la Frattese che si classificò quarta dietro Stabia, Salernitana e Napoli. Lo stadio “P. Ianniello” oggi L’autunno dello stesso anno con la ripresa dei campionati nazionali la squadra fu ammessa a partecipare al campionato di serie C lega sud in cui militò fino al 1948 quando fu retrocessa nel campionato di promozione. Nei campionati successivi, partecipò con alterni risultati ai campionati dilettanti fino al campionato 1979-80, quando sotto la presidenza del dott. Raffaele Crispino approdò in serie C-2. In questa serie tenne il campo per ben quattro anni. Il miglior risultato la squadra lo ottenne nel campionato 1982-83, vinto dal Messina, con il sesto posto, a pari merito con i cugini della Grumese. Poi con le tre successive retrocessione che la portarono in prima categoria la società fu sciolta per liquidazione. Grazie però alla presenza dell’altra Lo stadio "P. Ianniello" oggi Amichevole Frattese -Milan del 2 giugno 1948 terminata 4-1 per i nerostellati squadra cittadina dell’Interfrattese, che militava nella promozione, con la quale si fuse nell’anno 1986, la Frattese sopravvisse partecipando al campionato di questa categoria nell’anno 1986 - 87. Con la riforma dei campionati dilettantistici la squadra fu ammessa alla serie cosiddetta di eccellenza, intermedia tra la promozione e la serie D. Qui stazionò, con alterne fortune, vincendo tra l’altro la finale regionale di Coppa Italia dilettanti, alcuni anni, fino a quel fatidico 8 marzo del 1992, quando per gli incidenti occorsi dentro e fuori del campo durante la partita esterna col Torrecuso la squadra fu espulsa dal campionato e retrocessa in terza categoria. In seguito tra fusioni, acquisto di titolo e rifondazione ha partecipato con vari nomi ai campionati dilettanti fino al 2001 quando, arrivata terzultima nel girone campano d’eccellenza, ha ceduto il proprio titolo alla Boys Caivanese. «... la bella squadra che nell’immediato dopo guerra impegnò a fondo sul proprio campo la grande Juventus di Rava (campione del mondo nel 1938), Parola e di Piola, il Milan di Carapellese e di Annovazzi, il Napoli di Mario Pretto e di Pastore, che dettava legge sui campi della nostra regione, non esiste più» scrive lo storico Pasquale Pezzullo in un documentato dossier intitolato “70 anni di storia della Frattese calcio" cui il volume è dedicato. E aggiunge: «È paradossale ma vero, Frattamaggiore, da sempre culla del calcio […] città natia di calciatori che hanno militato in serie A come il portiere Pezzullo, cresciuto nella Lazio e finito nella Salernitana, di Marco De Simone che ha giocato prima con il Cagliari e poi con il Napoli, di Lodi e di Costanzo che sono, il primo, attualmente in forza all’Empoli e il secondo, alla Sampdoria, di arbitri di serie A e internazionali come Generoso Dattilo, Gennaro Marchese e Arcangelo Pezzella, che per il suo glorioso passato era invitata a inaugurare i campi sportivi del Marcianise, dell’Isernia, del Cicciano, non ha più una squadra che la rappresenti». Franco Pezzella .