1932-33 Serie C

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1932-33 Serie C PRIMA DIVISIONE 1932-33 SERIE C La Reggiana è seconda, ma stavolta in finale va solo la Spal. Si segnala Violi coi suoi 19 gol Da sinistra i calciatori della Reggiana della presente stagione: Nellusco Campari, Arturo Benelli, Leoni, Vezzani, Vighi, Violi, Magini, Pedrazzoli, Milo Campari, Lazzaretti, Corazza. In giugno il podestà di Reggio Adelmo Borettini e gazzina Shirley Temple. Il 29 agosto il segretario ormai pronti per il lancio in prima squadra. Mon­ il prefetto Guglielmo Montani vengono ricevuti a federale fascista di Reggio Marcello Bofondi, neo tanari sarà pressoché titolare della Reggiana Roma da Mussolini. Chissà se gli avranno parlato eletto, presiede l’assemblea per riorganizzare negli anni trenta, Lazzaretti, prelevato diciottenne anche della difficile situazione della Reggiana… l’Associazione Calcio Reggiana. Viene deciso dalla Cremonese, disputerà non molte partite Pare che Mussolini abbia garantito soldi per di promuovere una sottoscrizione, di restaurare per cinque tornei, tornerà alla Cremonese ed l’acquedotto e la fognatura. Meglio così. Alle le tribune e gli spogliatoi e di rifornire i giocatori esordirà nella massima serie col Genoa, poi con Olimpia di di luglio, che si svolgono a Los Ange­ di maglie e scarpe nuove. La Reggiana intanto la Sampierdarenese alla fine degli anni trenta. les, Luigi Beccali è oro nei 1500 metri e Romeo si organizza per il campionato successivo. La Il sette settembre, a sancire la dipendenza della Neri vince tre ori nella ginnastica, il mese dopo squadra resta praticamente quella della passata Reggiana dal partito, il federale Marcello Bofondi Alfredo Binda vince per la terza volta i mondiali stagione. Con i giovani Quirino Montanari, detto è eletto presidente e Bottazzi suo vice. I quadri di ciclismo e tutta l’Italia si commuove con la ra­ Pierino, Alfredo Lazzaretti, Lucio Pedrazzoli, della Reggiana per il campionato 1932-33 sono 191 La squadra non cambia, ma emergono i giovani 1932-33 Lazzaretti, Pedrazzoli e Pierino Montanari costituiti dai portieri Corazza, Pietro Ferrari e non incanta in quel di Fiorenzuola (2 a 2), poi, in un gollonzo a cinque minuti dal termine e tornia­ Pesenti, dai terzini Vighi, Milo Campari, Iotti, casa col Mantova, vince, ma soffre per la rimonta mo lerci di fango e sconfitti, con loro che hanno in Alinovi, Anceschi e Gaddi, dai mediani Leoni, virgiliana nel finale (4 a 3). Si vince anche in tra­ porta addirittura un Massarenti e mentre il Duce Magini (rientrato dal servizio di leva), Fornaciari, sferta col Castelmassa, grazie a una rete del fol­ issa il tricolore nel nuovo municipio di Sabaudia. Negri, Pedrazzoli, Socrate Cam pa ri, Bolognesi, letto Vezzani, poi è tonfo a Russi, dove stentiamo Si chiude l’anno con la felice sorpresa del primo Tofanetti, Corradini, dagli attaccanti Rossi, Vez­ e perdiamo per 1 a 0, mentre Musollini trionfa alla “Almanacco del calcio” della Gazzetta dello zani, Violi, Pierino Montanari, Benelli Arturo detto Fiat a Torino e poi a Milano e il Regime inaugura sport. E il 1933 si apre con la vittoria di Capo­ I, Benelli Gino, detto II, Lazza ret ti, Giulio Ferrari, le opere in occasione del decennale, tra le quali danno dell’Italia contro la Germania al Littoriale Sergio Ferrari, Nellusco Campari, Bonacina, via dell’Impero a Roma. Il 6 novembre si festeggia di Bologna per 3 a 1. Vanno per la maggiore i film Frattini, Beggi, Lugli, Bandini. il ritorno del derby, quello vero, quello contro gli “Mata Hari” con Greta Garbo e “Il dottor Jeckyll” Si comincia con un’amichevole, Reggiana-Carpi, odiati cugini del Parma. Arrivano i crociati, ma di Rouben Manoulian, anche se a Venezia il film il 1 settembre, mentre al ‘“D’Alberto” c’è l’opera è solo parità: 1 a 1. Al Mirabello pubblico delle premiato è “A me la libertà” di Renè Clair. La film “La Wally”, ma soprattutto il filmato dell’epi­ grandi occasioni e tutte le autorità arrivano in Reggiana riprende alla grande, espugnando il co scontro tra Guerra e Binda. Poi la Reggiana tribuna quando Violi ha già segnato il suo gol. Poi campo di Ra venna con un eloquente 3 a 1, poi, va a Modena, il 4 settembre, ed è al Mirabello arriva il pareggio dell’ex Bertoli. Che portino sfor­ la settimana se guente, nel grande match con la l’11 settembre contro la “Pro Calcio” di Modena, tuna? La settimana seguente battiamo di misura capolista Spal al Mirabello, i granata ottengono schierando la seguente formazione: Corazza, (2 a 1) i biancorossi del Forlì, sempre al Mirabello, la più bella e sofferta vittoria del campionato (4 Vighi, Campari M; Leoni, Magini, Negri; Rossi, grazie a una doppietta di Cèna Violi. A Bologna, a 3) con un gol di Arturo Benelli a tre minuti dalla Vezzani, Violi, Bonacina (Montanari), Benelli. Il col Bologna riserve, che annovera un Biavati e fine. La rincorsa verso il primo posto, l’unico che 18 settembre i granata sono a Perugia, squadra disputa la terza serie, incappiamo in una brutta quest’anno garantisce l’accesso alle finali, può di prima Divisione, ancora senza Fornaciari, so­ sconfitta per 2 a 1, ma la partita verrà annullata dirsi cominciata. stituito da Magini. E mentre al Boiardo proiettano e rigiocata in febbraio. Meno male. Un rigore La grande folla, tornata al Mirabello per la parti tis­ il magico “Le luci della città”, il 25 settembre la parato da Corazza e fatto ripetere dall’arbitro ci sima, si concentra a Carpi, per il derby della set­ Reggiana batte il Mantova 3-1 al Mirabello schie­ aveva ingiustamente punito. Gli gridiamo: “Gli timana seguente. E invece a Carpi vedi un’altra rando: Corazza, Vighi, Campari M; Pedrazzoli uomini, che mascalzoni”, parafrasando il bel film Reggiana, rinunciataria e giustamente sconfitta. (Bolognesi), Magini, Negri; Ferrari G, Vezzani, con De Sica. Arriva il Piacenza, dopo che l’Italia Subisce tre gol e solo un autogol carpi giano e Violi, Campari N, Benelli. ha battuto la forte Ungheria a San Siro per 4 a 2 un golletto di Lazzaretti a venti minuti dalla fine L’Italia è solidale con la Germania e le sue riven­ e mentre sugli schermi cittadini Marlène Dietrich rendono meno amara la beffa ai mille reggiani dicazioni dopo le sanzioni inflitte dal trattato di e Greta Garbo si rincorrono in nuovi film, e gli convenuti allo stadio carpigiano. La successiva Versailles (Von Papen ringrazia). A Reggio, se­ rifiliamo tre pere. Poi arriva la forte Portuense e trasferta di Mantova, anticipata da una grande condo l’ultimo censimento, siamo in 361.045 in i gol che insacchiamo sono addirittura cinque, serata pugilistica all’Ariosto dove si esibisce provincia e in 91.040 nel comune capoluogo. E con una magica tripletta del nostro terzino Milo anche Gino Bondavalli, trasferta che termina cinquemila ex combattenti reggiani si recano in Campari, che sembra Levratto, che rompeva le con un pareggio (1 a 1), lenisce solo in parte la visita ai luoghi di guerra con cinque treni speciali. reti. Convinti di farne un sol boccone andiamo a delusione di Carpi. La delusione ritorna sovrana Inizia il campionato e la Reggiana pareggia, ma Molinella e su un campo ridotto a risaia subiamo dopo la sconfitta di Bologna, nella gara della ri­ 192 Stavolta il secondo posto non basta, ma Violi è uomo gol inarrestabile1932-33 petizione del 12 febbraio, che si conclude con un Vittorio Leoni (1906-1988) e Arnaldo Vighi (1907-1952) qui fotografati mentre sono in divisa militare successo dei bolognesi per 1 a 0. La Reggiana a Bologna nel 1941. è fuori dalla lotta per il primo posto? La vittoria al Mirabello contro il Castelmassa, striminzita (3 a 2), non accende certo gli entu­ siasmi, gelati poi dalla sconcertante sconfitta di Parma (un sonoro e umiliante 5 a 1), che mette la parola fine alle speranze, proprio il giorno in cui le speranze europee di pace vengono messe a dura prova dalla vittoria elettorale di Adolf Hitler in Germania. Il resto del campionato conta poco. La Reggiana le vince tutte tranne a Piacenza, dove soccombe senza demerito per 1 a 0, e a Ferrara, dove viene nuovamente umiliata con un secco 5 a 0. Per il resto grande prova a Portomaggiore con una vittoria (2 a 1) convincente e meritata, e rotondi successi interni con il Bologna B (4 a 2) e con il Forlì (3 a 1), modesta vittoria col Molinella (solo 1 a 0) e trionfi a suon di gol con Ravenna (5 a 0) e col Carpi, all’ultima (4 a 0). Alla fine Cèna Violi festeggia i suoi diciannove gol, che lo segnalano, a soli vent’anni, al pano­ rama calcistico nazionale. L’Italia impazzisce ancora per Binda che rivince il Giro dopo tre anni di sosta forzata, per la Ju­ ventus di Combi che rivince per la terza volta il campionato di calcio e per il gigante Carnera che diventa campione del mondo dei massimi. Grazie ai risultati ottenuti nel suo girone la Reggiana è seconda, appaiata al Parma, ma con un migliore bottino di reti. Non conta nulla perché al girone finale è ammessa solo la Spal. Però, quando si battono i crociati è sempre festa. Dai, parlami d’amore Mariù... 193 1932-33IL PERSONAGGIO Vivaldo Fornaciari (Zanzù) (1914 - 1996) Sarà detto Jean Joup per la straordinaria somi­ Fornaciari è ancora presente trentadue volte con glianza con un pugile di colore venuto a Reggio cinque reti al suo attivo. Nel campionato, sempre nel 1930, emilianamente tradotto poi in Zanzù, con di serie C, 1935-36 egli collezionerà ventinove la zeta che assomiglia a una esse. presenze, segnando quattro gol e in quello del Come Jean Joup Vivaldo aveva colorito scuro e, 1936-37 venticinque presenze e tre gol.
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