Cronaca Il Ritratto
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Le Mani Della Criminalità Sulle Imprese, 2011
Le mani della criminalità sulle imprese XIII Rapporto di Sos Impresa Aliberti Editore SosImpresa.indd 5 09/11/11 12:18 © 2011 Aliberti editore Tutti i diritti riservati Sede legale: Via dei Cappuccini, 27 - 00187 Roma Sede operativa: Via Meuccio Ruini, 74 - 42124 Reggio Emilia Tel. 0522 272494 Fax 0522 272250 - Ufficio Stampa 329 4293200 Aliberti sul web: www.alibertieditore.it blog.alibertieditore.it [email protected] SosImpresa.indd 6 09/11/11 12:18 A Libero Grassi, nel ventennale della scomparsa SosImpresa.indd 7 09/11/11 12:18 SosImpresa.indd 8 09/11/11 12:18 Il Rapporto di Sos Impresa Le mani della criminalità sulle imprese è frutto di numerosi apporti e collaborazioni senza i quali non sarebbe stato possibile realizzarlo. Un ringraziamento particolare va a Danila Bellino, Laura Galesi, Massi- mo Giordano, Nino Marcianò, Marcello Ravveduto, Valeria Scafetta e Ga- briella Sensi. I testi sono di Lino Busà e Bianca La Rocca. I dati che forniamo sono nostre elaborazioni sulla base delle statistiche Istat, delle rilevazioni fornite dal Ministero dell’Interno, dei sondaggi condotti da Swg per Confesercenti, delle ricerche del Centro Studi TEMI e delle numerose informazioni e testimo- nianze raccolte da Sos Impresa. Il Rapporto come sempre contiene molti nomi di persone, aziende, luo- ghi. Nomi presenti nelle inchieste giudiziarie, nelle relazioni degli organismi antimafia e delle Forze dell’ordine, nelle cronache giornalistiche. Per tutti coloro che sono chiamati in causa, eccezion fatta per quelli condannati in via definitiva, valgono la presunzione d’innocenza e le garanzie individuali costituzionalmente garantite. 9 SosImpresa.indd 9 09/11/11 12:18 Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia Quali sono le ragioni dell’inaudita potenza di alcuni? Dov’è la forza che assicura l’impunità ai loro delitti? Si chiede se sono costituiti in associazio- ni, se hanno statuti, pene per punire i membri traditori: tutti rispondono che lo ignorano, molti che non lo credono. -
L'opposizione Dei Comunisti
rt Quotidiano / Anno LVI / N. 184 fSPP? v?o ) * Sabato 11 agosto 1979 / L 300 * ''•.<•» (*»»«* -' L\ " */ 9f "?P 81 * concima Ieri la vlctnda dal coniugi Panclroll Mqu* •tratl II 13 luglio «corto, sulla Costa Smeralda: I due Liberati — lei è la figlia del < re delle viti » Walter Fontana — •ono «tati liberati dal rapitori dietro il pagamento di un riscatto forse superiore al miliardo. Il rilascio «con i due coniugi testuale» è avvenuto in una località non ancora pre cisata. del Nuorese. Tutta la fase delle trattative è stata sequestrati condotta dall'industriale Fontana. I coniugi si sono ri fugiati in una loro villa in Brianza, dove presumibil mente verranno ascoltati dagli inquirenti: non si esclu sulla Costa de che II sequestro, e tu commissione», sia stato orga nizzato da una banda che ha la sua base in Brianza. Smeralda A PAGINA 5 ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO • Giuli•*•">< • o illustra alla Camera i motivi del «no» del PCI al tripartito La rottura nelle Brigate rosse l'opposizione dei comunisti Dall'Asinara per incalzare il governo sui problemi Curcio minaccia e creare le condizioni per una svolta e scomunica Nel pomeriggio il voto a Montecitorio e poi il dibattito in Senato - Critiche del capogruppo del PCI alla debolezza Un lungo documento di risposta ai « dissidenti », accusati del programma e alla scelta dei ministri - La questione della centrale di Caorso - Scelta moderata nell'economia di usare « santi in paradiso » — Derisi Negri e Piperno ROMA — La confermata (ma dente del loro gruppo parla compiacele. Ciò non signi politica che venga da altre I do la struttura e il program La vostra — avevano scrit rienza politica. -
Azzerato Il Clan Di Porta Nuova. Arrestato Alessandro D'ambrogio Di Stefania Giuffrè
Palermo, operazione Alexander: azzerato il clan di Porta Nuova. Arrestato Alessandro D'Ambrogio di Stefania Giuffrè. Categoria: Cronaca PALERMO, 3 LUGLIO 2013 - Maxi operazione antimafia a Palermo: azzerato il mandamento di Porta Nuova a Palermo, in manette il boss emergente Alessandro D'Ambrogio e numerosi affiliati ai mandamenti di Brancaccio e Mazara del Vallo. L'operazione Alexander è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo: arrestate 24 persone accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. Altre sei persone sono state raggiunte in carcere dalla nuova ordinanza, due sono ancora irreperibili. Le indagini, coordinate dai procuratori aggiunti Leonardo Agueci e Teresa Principato e dai sostituti Caterina Malagoli, Sergio Barbiera e Francesca Mazzocco, hanno consentito di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali del mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova, individuandone capi e gregari. Tra i fermati anche Alessandro D'Ambrogio, ritenuto al vertice del mandamento. L'operazione dei carabinieri prende il nome da lui che è considerato uno degli uomini di Gianni Nicchi, ed è stato il punto di riferimento del giovane boss durante il periodo di latitanza a Milano. Oltre a D'Ambrogio, in manette sono finiti tra gli altri il suo braccio destro Antonio Seranella, Giuseppe Di Maio, Alfredo Geraci, Attanasio La Barbera, Giuseppe Civiletti e Giacomo Pampillonia. Spregiudicato e temuto, così gli inquirenti descrivono D'Ambrogio che per questo era rispettato anche dai più influenti dei mandamenti di Pagliarelli, San Lorenzo-Tommaso Natale, Brancaccio, Noce-Altarello, Acquasanta-Arenella, Santa Maria del Gesù. D'Ambrogio era uscito di carcere nell'aprile del 2011 e a dicembre succede a Nicolò Milano, diventando il capo della famiglia di Palermo centro. -
Cosa Nostra: Lobby O Partito ?
COSA NOSTRA: LOBBY O PARTITO ? Ideali e convenienze. Francesco Campanella è conosciuto come l’uomo che mise il timbro sulla falsa carta di identità con cui Provenzano affrontò il viaggio per Marsiglia. Ma quella immagine è riduttiva. La sua storia esprime un metodo politico, un sistema di rapporti d’affari, un costume nella gestione della res publica. La sua storia permette di comprendere come possono intersecarsi agire politico e agire mafioso; quale sia il contenuto delle richieste che Cosa Nostra formula ad politico che si muove nella sua orbita. Lo confessa lui stesso ai giudici142. Non ha mai partecipato a riti di affiliazione, “punciute”, presentazioni formali. Cosa Nostra, però, la conosce bene, l’ha servita, l’ha sostenuta. Cosa Nostra lo ha condizionato fin da quando era ragazzo. Di quella organizzazione è in grado di indicare uomini, strategie, investimenti, debolezze. Molte informazioni le ha assunte stando vicino a Nicola Mandalà, suo compaesano di Villabate, diventato “uomo d’onore” per volontà di Francesco Pastoia, uno della ristretta cerchia dei boss che dalla fine degli anni novanta risponde direttamente a Bernardo Provenzano. Una amicizia, quella con Mandalà, che nasce dalla regia occulta dei “padrini” dietro le elezioni della amministrazione 142 Cfr. esame Francesco Campanella innanzi al giudice dell’abbreviato, udienza 30 ottobre 2007; interrogatori innanzi al Pm del 19.9.2005; 23.10.2005, 19.10.2005. 292 comunale. Una amicizia che si consolida con gli interessi della famiglia mafiosa di Villabate nel settore del gioco d’azzardo e del traffico della droga, negli investimenti della grande distribuzione organizzata143. Ha solo diciotto anni e già è molto attivo sulla scena politica di Villabate, una roccaforte della mafia di circa ventimila abitanti. -
Per La Sicilia Gli Imprenditori Calabria 12% Italiani Nei Settori
DOMENICA 11 NOVEMBRE 2007 LA SICILIA [ LA LOTTA ALLA MAFIA ] il FATTO .5 La gioia. «Entrare in questo teatro - ha Il pianto. Damiano Greco, commer- Il «mea culpa» . Ivan Lo Bello: «Chie- detto la vedova di Libero Grassi, Pina Maisa- ciante del Borgo Vecchio, scoppia a piange- do scusa alla signora Grassi per i fatti del no - è stata un’emozione grandissima. Spera- re per l’emozione quando Tano Grasso lo ci- ’91, una pagina buia nella storia del mondo vo di trovare tanta gente, ma non ci credevo» ta come esempio di ribellione alla mafia industriale per dei silenzi imperdonabili» La mappa del racket I dati dello studio Confcommercio-Gfk Eurisko Gioia, lacrime, mille mani al cielo "La mappa della criminalità regione per regione" Campania 30% Puglia 22% 8% Sicilia 15% Basilicata 12% un «Libero futuro» per la Sicilia Gli imprenditori Calabria 12% italiani nei settori ... del turismo, Umbria 2% del commercio Marche 2% Palermo volta pagina, una associazione antiracket 16 anni dopo Grassi e dei servizi vittime del racket Trentino 2% Friuli 2% DANIELE DITTA LA LETTERA MANALISIM PALERMO. Mille e più mani alzate in se- Campania 30% gno vittoria, lo stesso gesto che fece Da- «Aiutatemi: mio papà paga il pizzo Basilicata 24% vide Grassi, figlio dell’imprenditore Libe- 11% Calabria 24% ro, mentre portava in spalla il feretro La Sicilia Puglia 19% del padre, ucciso dalla mafia il 29 agosto è onesto ma ha paura di restare solo» Sicilia 17% 1991 per essersi ribellato al pizzo. Sedi- Gli imprenditori ... reagisce ci anni fa era il gesto di una sola persona, che hanno avuto ieri quello della folla accorsa al teatro Sono la figlia di un imprenditore palermitano e lavoro esperienza indiretta Trentino 6% Biondo per il battesimo di «Libero futu- con lui. -
Catturato Domenico Raccuglia
Catturato Domenico Raccuglia Written by Martedì 17 Novembre 2009 06:45 - Last Updated Martedì 17 Novembre 2009 06:50 DA ANTIMAFIA 2000, si riporta: L'arresto di Raccuglia: una nuova rottura per gli equilibri di Cosa Nostra di Aaron Pettinari - 16 novembre 2009 Palermo. Erano quindici anni che riusciva a sfuggire alla cattura. Da ieri Domenico Raccuglia, conosciuto come “'u veterinario”, non è più una primula rossa. La sezione Catturandi della squadra mobile di Palermo lo ha arrestato alle 17,30 presso un'abitazione di Calatafimi in via Cabbassini 80. Il boss originario di Altofonte era inseguito da tre condanne all'egastolo, di cui una per l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, 20 anni di reclusione per omicidio ed altre pene per associazione mafiosa. Un killer spietato, considerato come il successore del boss di San Giuseppe Jato Giovanni Brusca. Così Raccuglia ha scalato i vertici di Cosa Nostra fino a diventare il numero due dell'organizzazione mafiosa, immediatamente dopo il superlatitante Matteo Messina Denaro. Durante la latitanza è stato chiamato a “commissariare” un mandamento spigoloso come quello di Partinico, falcidiato da guerre intestine ed arresti eccellenti come quelli dei Vitale “Fardazza”. Un ruolo che ha saputo gestire con occulatezza riducendo al minimo i propri spostamenti e rendendosi irreperibile spesso anche per i suoi stessi uomini. Solo pochi fidatissimi sapevano come mettersi in contatto con il boss. E' durante la latitanza che il “peso” di Raccuglia all'interno di Cosa Nostra si è rafforzato. Con la cattura di Riina, Leoluca Bagarella, Giovanni ed Enzo Brusca il “veterinario” non era più solo un killer ma una figura carismatica che aveva esteso il proprio dominio in tutto il territorio nella provincia di Palermo e non solo. -
L'eredità Di Falcone E Borsellino
L’EREDITÀ DI FALCONE E BORSELLINO INDICE PREFAZIONE 7 1. PIAZZA MAGIONE 8 2. MAGISTRATI PER SCELTA 18 3. LA NASCITA DEL POOL 28 4. MI CHIAMO BUSCETTA 38 5. IL MAXIPROCESSO 48 6. I PROFESSIONISTI DELL’ANTIMAFIA 58 7. IL PALAZZO DEI VELENI 68 8. LE PROVE NEI CASSETTI 78 9. DA PALERMO A ROMA 88 10. L’ATTENTATUNI DI CAPACI 98 11. VIA D’AMELIO, LA STRAGE ANNUNCIATA 108 12. NON LI AVETE UCCISI 118 13. L’EREDITÀ DI FALCONE E BORSELLINO 128 COLOPHON 138 PREFAZIONE La vita di due magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino raccontata at- traverso immagini che rappresentano, nel bene e nel male, anche alcuni passaggi cruciali della storia del nostro Paese. Sono queste le motivazioni che hanno spinto l’ANSA a realizzare la mostra fotograficaFalcone e Borsellino, vent’anni dopo, che ha come sottotitolo la scritta comparsa su uno dei lenzuoli bianchi esposti a Palermo subito dopo le stragi e che sintetizza la ribellione della città: “Non li ave- te uccisi: le loro idee cammineranno sulle nostre gambe”. Le foto, tratte dall’archivio dell’ANSA ma anche dagli album privati di famiglia, ri- costruiscono le vicende umane e professionali dei due magistrati antimafia legati da un destino comune fin dall’infanzia negli anni del dopoguerra alla Magione, uno dei quartieri del centro storico di Palermo. La mostra si dipana attraverso una serie di capitoli che ripercorrono le vicende salienti della lotta a Cosa Nostra: la nascita del pool; il pentimento di Tommaso Buscetta; il maxiprocesso; la stagione dei veleni; la polemica sui professionisti dell’antimafia e quella sulle prove nei cassetti; la nomina di Borsellino alla Procura di Marsala e quella di Falcone al Dipartimento degli affari penali a Roma. -
Opere Sulla Mafia E Sulla Criminalità Organizzata
Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” Opere sulla mafia e sulla criminalità organizzata presenti nelle biblioteche del Polo regionale della Sicilia del Servizio Bibliotecario Nazionale Bibliografia cronologica Aggiornamento 2019 A cura di Enza Zacco Regione siciliana Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana 2019 Ricerche bibliografiche di Rosalia Tartaglia, Anna Maria Vaccaro, con la collaborazione di Alessandro Cassarà, Rossella Drago, Tea Filippone, Sonia Soresi. Nel 1985, tre anni dopo l’omicidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, l’allora direttore di questa Biblioteca, Carmela Perretta, incaricò la bibliotecaria Gioconda Chindemi di redigere una bibliografia sulla mafia, un genere nuovo in un’Isola dove si dichiarava che “la mafia non esiste, è un’invenzione del nord”. Questa prima opera ebbe un notevole successo anche fuori dalla Sicilia, tanto che nel 2000 un’altra bibliotecaria, Aurora Dioguardi, pubblicò una nuova edizione aggiornata di quest’opera. Sono passati ormai 36 anni dall’assassinio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuele Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo e da allora molto è cambiato grazie ai sempre più numerosi interventi delle forze dell’ordine che hanno portato all’arresto di un buon numero di mafiosi, smantellando più di un’organizzazione. Questa Biblioteca, nell’ambito dei suoi compiti istituzionali, fin dal 1985 ha avviato una costante ricerca e acquisizione di tutte le opere edite in Italia e all’estero relative al crimine organizzato e al terrorismo, e seppure con molte difficoltà per la mancanza dei necessari fondi che negli ultimi anni hanno impedito di acquisire la più recente produzione, oggi questa biblioteca possiede una consistente raccolta di opere in più lingue, costituita da poco più di 1.700 opere, relative alla criminalità organizzata. -
75 E La Mafia Sai Fa Male
E la mafia sai fa male - Di-segni E la mafia sai fa male ovvero Bollettino asettico e anti-retorico sulla “questione mafiosa” (quarto trimestre 2011)*1 3 ottobre – Il figlio di Riina torna a Corleone. Il sindaco: presenza pericolosa. Uscito da pochi giorni dal carcere al termine di una condanna a 8 anni e 10 mesi, Riina jr non ha potuto prendere la strada di Padova, dove lavorerà per una Onlus, ma è stato ricondotto al paese natale in virtù di un provvedimento risalente al 2002 che lo obbliga a risiedere ancora per due anni a Corleone. Salvo Riina jr è approdato ieri mattina nel paese siciliano, ma per lui l’accoglienza è stata tutt’altro che calorosa: il sindaco lo ritiene infatti persona indesiderata. Lo stesso accade in Veneto, dove la Lega da giorni si oppone a parole all’arrivo dell’ingombrante personaggio. Così si è espressa la Onlus di Padova: «sarà qui a giorni, distribuirà pasti ai biso- gnosi». Il no di Zaia: «Qui non lo vogliamo», ha ribadito il governatore del Veneto. (Corriere della Sera) 4 ottobre – «Riina junior voleva far uccidere Alfano». Secondo un pen- tito, il figlio minore di Totò Riina, Giuseppe Salvatore, tornato libero due giorni fa e attualmente a Corleone, avrebbe progettato un attentato contro l’ex ministro della Giustizia Angelino Alfano. Luigi Rizza, 43 anni, esponente del clan Cappello, ad aprile ne avrebbe parlato, secondo quanto si apprende, agli inquirenti catanesi cui avrebbe riferito di un messaggio consegnatogli da Riina jr nel carcere di Padova nel 2009 e volto a innescare il piano omicida. -
I Risultati Conseguiti Non Debbdebboooonono Far Dimenticare Che La Mafia Ha Enormi Cca-A-A-A- Pacità Di Tenuta E Di Manovra
"I risultati conseguiti non debbdebboooonono far dimenticare che la mafia ha enormi cca-a-a-a- pacità di tenuta e di manovra. E' peperrrrciòciò indispensabile continuare a denudenunnnnciareciare le infiltrazioni e le pressioni mafiose, rre-e-e-e- sistere alle intimidaintimidazioni,zioni, stimolstimolaaaarere --- nei giovani e in tutto il Paese --- la crescita della coscienza civica e nella fiducia nenel-l-l-l- lo StStaaaatoto di diritto". Messaggio del Presidente della Repub- blica, Giorgio Napolitano, in occasione dell'inaugurazione di una sala del Mini- stero della Giustizia al magistrato Rosa- rio Livatino, ucciso dalla mafia il 21 set- tembre 1990 Settembre 2009 Le mani della criminalità sulle imprese – XII Rapporto 2009 INDICE PRESENTAZIONE PAG 3 MAFIA SPA . TRA LOCALISMO E GLOBALIZZAZIONE PAG 5 Un bilancio sempre in attivo pag 7 Giro d’affari dei reati del ramo commerciale pag 8 La mesata pag 9 Dinasty mafiosa ovvero la crime caste pag 11 La mafia in tempo di crisi pag 11 PARTE I – LE TASSE DELLA MAFIA PAG 14 Anonima estorsioni pag 14 “O’ Sistema” si evolve pag 16 Il picciotto ha aperto Partita Iva pag 16 Il sistema del pizzo non da più le certezze della volta pag 16 LA MAPPA DEL PIZZO PAG 19 Sicilia – la “normalizzazione di Palermo: Cosa Nostra si riorganizza PAG 19 Calabria - Dalla colla di Palermo al fuoco di Reggio Calabria pag. 28 Campania – Camorra casertana e napoletana: gli affari prima di tutto pag 33 Puglia – Anche la Scu si fa impresa pag 35 La quinta mafia: i Basilischi pag 37 Non solo Sud pag 38 Nuovi attori entrano in scena pag 45 Le “Mafie in Gonnella” pag 45 La geografia delle denunce pag 48 L’indice di intimidazione pag 50 Sos Impresa: 18 anni di attività pag 52 OPERAZIONI ANTI ESTORSIONE 2007-2009 PAG . -
Tutti Gli Affari Dei Nuovi Boss Dalla Droga Alla Politica | Palermo La
Tutti gli affari dei nuovi boss dalla droga alla politica | Palermo la... http://palermo.repubblica.it/stampa-articolo/1562175 Tutti gli affari dei nuovi boss dalla droga alla politica di Enrico Bellavia Hanno comprato e venduto voti, hanno importato chili su chili di cocaina dal Sud America, e si sono rimessi a raffinarla in Sicilia, hanno preso in mano il controllo delle estorsioni. Ma su tutto: hanno ricostituito Cosa nostra, con la commissione e i capimandamento. Sono tornati all’antico, chiudendo l’esperienza della dittatura corleonese, spartendosi il territorio e incoronando capo Benedetto Capizzi. I vecchi boss, fuori perché liberi, o liberati da provvidenziali perizie mediche, si sono incontrati, hanno tenuto summit anche all’ospedale Civico di Palermo, sfruttando i permessi per le cure, e lì hanno gettato le basi per la nuova organizzazione. Dal carcere è arrivato l’assenso di Totò Riina e di Bernardo Provenzano e dal suo rifugio dorato ha dato il via libera anche Matteo Messina Denaro, capo incontrastato di Trapani, lontano da Palermo e perciò garante dell’operazione, ma non protagonista. L’attività di vecchi padrini, tra i settanta e gli ottanta anni è stata tenuta d’occhio per un anno. Le cimici hanno ricostruito ogni passaggio di questo lavorio. E nella notte i carabinieri hanno dato il via all’ultimo blitz, per numeri e consistenza, una delle più grosse operazioni antimafia degli ultimi anni. L’ordine dei boss era preciso: niente scruscio, niente rumore. Bisognava spartirsi il territorio per mandamenti, ridisegnando la geografia mafiosa, dotandosi però di un capo unico, un regista "non alla maniera dei napoletani", dicevano. -
Denunciava I Corrotti ! Nan
Annoi»", n.RO Spedizione in abbonamento postale gr. 1/70 L 1200/arretrutiL.LMOO Consorzio Cooperative Abitazione Giovedì .'• 12 marzo 1992" I UnGiornal ite fondato da Antoniao Gramsci a LA CAMORRA DELLE USL Agguato a Castellammare contro Sebastiano Corrado Forse individuata la banda Hanno sparato in due. Occhetto: non ci fermeranno che ha seminato terrore in Emilia Primarie Usa: Bill Clinton stravince negli Stati del sud e si afferma co- • Bush su Buchanan me front-runner in campo ' Uno bianca, Affermazione democratico. Tra i repubbli- j cani il > presidente George & per Clinton Bush (nella foto), vittorioso in tutti gli Stati, riesce a bloc- : _^mmmmm^^ care I offensiva di Buclia- > Denunciava i corrotti ! nan. Ma ancora una volta gli, 19 arresti viene a mancare, nel conto finale, il sostegno di un terzo dei ' voti del suo partito. Ora i candidati si preparano, nelle pros- *; simc tornate elettorali, per una decisiva battaglia nell'llfinois • enei Michigan, idue più grandi Stati della cintura industria- v I boss uccidono consigliere del Pds a Bologna le. ""•-'•— ""APAGINA J 11 ';; Dalla Stasi u vecchia Stasi, la disciolta / __;_____ polizia segreta di Berlino Est, *. Lo hanno ammazzato mentre tornava a casa dopo il Oltre duecentocinquanta militari dell'Arma, più •nindt.Cc sta minacciando il governo '• lavoro. Sebastiano Corrado, consigliere comunale di venti perquisizioni: una mega operazione scat al dOVernO tedesco? Lo ha rivelato ieri il f L'escalation del Pds a Castellammare di Stabia, è stato affiancato tata contro la cosiddetta banda della «Uno bian !* 9 i portavoce del cancelliere!! tedeSCO: Kohi. Il ricatto è cominciato * da due killer che lo hanno fulminato a colpi di pisto ca».