I Risultati Conseguiti Non Debbdebboooonono Far Dimenticare Che La Mafia Ha Enormi Cca-A-A-A- Pacità Di Tenuta E Di Manovra

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I Risultati Conseguiti Non Debbdebboooonono Far Dimenticare Che La Mafia Ha Enormi Cca-A-A-A- Pacità Di Tenuta E Di Manovra "I risultati conseguiti non debbdebboooonono far dimenticare che la mafia ha enormi cca-a-a-a- pacità di tenuta e di manovra. E' peperrrrciòciò indispensabile continuare a denudenunnnnciareciare le infiltrazioni e le pressioni mafiose, rre-e-e-e- sistere alle intimidaintimidazioni,zioni, stimolstimolaaaarere --- nei giovani e in tutto il Paese --- la crescita della coscienza civica e nella fiducia nenel-l-l-l- lo StStaaaatoto di diritto". Messaggio del Presidente della Repub- blica, Giorgio Napolitano, in occasione dell'inaugurazione di una sala del Mini- stero della Giustizia al magistrato Rosa- rio Livatino, ucciso dalla mafia il 21 set- tembre 1990 Settembre 2009 Le mani della criminalità sulle imprese – XII Rapporto 2009 INDICE PRESENTAZIONE PAG 3 MAFIA SPA . TRA LOCALISMO E GLOBALIZZAZIONE PAG 5 Un bilancio sempre in attivo pag 7 Giro d’affari dei reati del ramo commerciale pag 8 La mesata pag 9 Dinasty mafiosa ovvero la crime caste pag 11 La mafia in tempo di crisi pag 11 PARTE I – LE TASSE DELLA MAFIA PAG 14 Anonima estorsioni pag 14 “O’ Sistema” si evolve pag 16 Il picciotto ha aperto Partita Iva pag 16 Il sistema del pizzo non da più le certezze della volta pag 16 LA MAPPA DEL PIZZO PAG 19 Sicilia – la “normalizzazione di Palermo: Cosa Nostra si riorganizza PAG 19 Calabria - Dalla colla di Palermo al fuoco di Reggio Calabria pag. 28 Campania – Camorra casertana e napoletana: gli affari prima di tutto pag 33 Puglia – Anche la Scu si fa impresa pag 35 La quinta mafia: i Basilischi pag 37 Non solo Sud pag 38 Nuovi attori entrano in scena pag 45 Le “Mafie in Gonnella” pag 45 La geografia delle denunce pag 48 L’indice di intimidazione pag 50 Sos Impresa: 18 anni di attività pag 52 OPERAZIONI ANTI ESTORSIONE 2007-2009 PAG . 57 L’USURA PAG 67 Il mercato dell’usura in Italia pag 68 Le denunce pag 69 La mappa dell’usura pag 70 OPERAZIONI ANTI USURA 2007-2009 PAG . 80 PARTE II – TUTTI GLI AFFARI DELLE MAFIE PAG 89 Aggiungi un posto a tavola…la mafia pag 89 Agrocrimine pag 89 Dopo Castelvolturno, Rosarno: le mafie in agricoltura pag 91 Macellazione pag 92 Mercati ittici pag 93 Mercati rionali pag 94 Supermarket Mafia pag 96 Ristorazione pag 99 Turismo pag 100 Locali notturni pag 101 Giochi pericolosi pag 101 Febbre da cavallo pag 103 Febbre al 90’ minuto pag 104 Polvere di stelle pag 103 FOCUS SULLE IMPRESE DI MAFIA . DOVE INVESTE LA MAFIA? PAG 105 Dall’impresa taglieggiata a quella controllata pag 105 Un vera miniera i mercati ortofrutticoli pag 108 Il tesoro della ‘ndrangheta dietro l’ortomercato di Milano pag 109 Il caso Fondi… e la mafia non esiste pag 109 PARTE III – I COSTI DIRETTI E INDIRETTI DELLA CRIMINALITÀ DI STRADA PAG 111 PARTE IV – I MERCATI ILLEGALI CONCORRENTI PAG 114 ALLEGATO 1 – L’ITALIA DEL PIZZO PAG 118 ALLEGATO 2 – UOMINI E NUMERI DELLE MAFIE PAG 122 2 Le mani della criminalità sulle imprese – XII Rapporto 2009 PRESENTAZIONE Il Rapporto di Sos Impresa Le mani della criminalità sulle imprese , giunto alla sua dodicesima edizione, offre una panoramica ampia su tutte le attività illegali delle organizzazioni mafiose. Lo scopo è quello di evidenziarne la potenza finanziaria, la grande liquidità di denaro disponibile e, di conseguenza, i rischi che ne derivano per l’economia italiana, e non solo, in questa particolare, difficile congiuntura economica. Accanto ad un’attività parassitaria di tipo tradizionale, costituita dai reati consueti della criminalità organizzata quali l’ estorsione e l’ usura, che sta conoscendo un vero e proprio boom, il Rapporto analizza attentamente il peso crescente della cosiddetta mafia imprenditrice , ormai presente in ogni comparto economico e finanziario del Sistema Paese . I commercianti e gli imprenditori subiscono 1300 reati al giorno, pratica- mente 50 l’ora, quasi uno al minuto. Dalla filiera agroalimentare al turismo, dai servizi alle imprese e alla persona agli appalti, dalle forniture pubbliche al settore immobiliare e finanziario, la presenza cri- minale si consolida in ogni attività economica, tanto da raggiungere un fatturato complessivo di oltre 135 miliardi di euro e di un utile che sfiora i 70 miliardi al netto degli investimenti e degli accantonamenti. Il solo ramo commerciale della criminalità mafiosa e di quella comune , che incide direttamente sul mondo dell’impresa ed è oggetto specifico della nostra ricerca, ha ampiamente superato i 100 miliardi di euro , una cifra pari al circa 7% del PIL nazionale , frutto di una pressione giornaliera che non si arresta, nonostante l’azione di contrasto incessante delle forze dell’ordine e della magistratura. Mafia SpA si rafforza nella sua posizione di prima azienda italiana. Una grande Holding Company, articolata su un network criminale fortemente intessuto con la so- cietà e l’economia. Il presente Rapporto descrive le modalità con le quali si realizzano quello che defi- niamo, un corto circuito perverso legale-illegale-legale . Le aziende attraverso pizzo e usura trasferiscono risorse dall’attività d’impresa alle organizzazioni criminali, queste reinvestono gran parte di queste risorse nell’economia legale. Il risultato sono effetti distorcenti sugli investimenti, sul mercato del lavoro, sull’economia. Questo meccanismo viene messo in atto con modus operandi differenti dai sodalizi criminali più strutturati e agguerriti. Questi, benché duramente colpiti negli uomini e nei patrimoni, mantengono pressoché inalterata la loro forza e, per ora, strategia: una scarsa esposizione, un consolidamento degli insediamenti territoriali tra- dizionali, una capacità di spingersi oltre i confini regionali e nazionali , soprat- tutto per quanto riguarda il traffico di stupefacenti e le attività di reinvestimento. Alla luce di riscontri investigativi e processuali, vogliamo evidenziare l’estendersi dell’area collusiva di pezzi dell’imprenditoria italiana, e non solo, con la mafia impren- ditrice, oggi più di ieri. In periodi di crisi i soldi delle mafie, benché “sporchi”, fanno gola. Fanno gola a pezzi di finanza deviata, che offre riparo, riservatezza e professionalità nell’attività di riciclaggio. Fanno gola ad alcuni imprenditori senza scrupoli che pensa- 3 Le mani della criminalità sulle imprese – XII Rapporto 2009 no di realizzare facili business, fanno gola anche a pezzi, seppur limitati, del “Ghota” imprenditoriale, persuasi che la strada della “convivenza collusiva” sia l’unica possibile per fare affari al Sud. Tutto ciò sulla base, a secondo dei livelli di compromissione, di due principi: la doppia morale e la collusione partecipata . Nel primo caso queste grandi imprese scendono a patti per poter lavorare in tranquillità, nel secondo utiliz- zano la capacità intimidatoria per entrare in nuovi mercati e rimanerci in condizioni di monopolio. Quest'anno, inoltre, alla luce delle informazioni dai sequestri di numerosi “libri ma- stri”, abbiamo voluto riflettere anche sui modelli organizzativi che le associazioni ma- fiose si stanno dando, sulla loro evoluzione, interrogandoci sulle loro strategie future, anche in seguito ai rilevanti colpi subiti per gli arresti eccellenti, oltre alla fortissima pressione esercitata dallo Stato su tutte le organizzazioni criminali. Questa edizione, infine, oltre a descrivere le novità più rilevanti intervenute nel cor- so dell’ultimo anno, fotografa la risposta dello Stato, della società civile. In questo contesto, daremo conto anche dell’attività di SOS Impresa . Proponendo il principio a noi caro: la mafia è forte, ma per fortuna c’è una società civile, forse ancora troppo piccola e troppo isolata, che resiste e reagisce . Ci sono imprenditori e commercianti che non si rassegnano. C’è una tenace azione di contrasto della Magi- stratura e delle Forze dell’Ordine. L’impegno di tutti rappresenta la testimonianza con- creta che al “pizzo” ci si può opporre senza essere né eroi, né acquiescenti. I reati esaminati dal Rapporto sono quelli che condizionano maggiormente le attivi- tà imprenditoriali: il racket innanzitutto e, da qualche tempo, anche l’usura. Reati che limitano la libertà d’impresa e che rappresentano costi aggiuntivi, diretti e indiretti, a carico degli imprenditori, dei commercianti e, quindi, anche dei consumatori incidendo non poco sui prezzi e sulla qualità dei prodotti. Il lavoro per una migliore facilità di lettura si articola in quattro parti: • Nella prima parte si affrontano prevalentemente i reati di estorsione e usura. Il primo tipico delle organizzazioni mafiose finalizzato all’accumulazione e al controllo del territorio, mentre per il secondo si rileva un interesse nuovo da parte delle mafie. • La seconda parte da conto delle molteplici modalità di condizionamento e di presenza delle mafie nel “mercato”. • La terza parte si sofferma sui costi derivati dalla criminalità di strada. Fenome- no in crescita che riguarda tutti i cittadini, ma trova nei commercianti una categoria particolarmente esposta, così come il fenomeno delle truffe. • La quarta, affronta quelle attività economiche illegali a cominciare dall’abu- sivismo, dal contrabbando, dal cybercrime (pirateria informatica, audiovisiva e musi- cale) che rappresentano delle attività “concorrenti”. Il Rapporto come sempre contiene molti nomi di persone, aziende, luoghi. Nomi che possono essere letti nelle inchieste giudiziarie, nelle relazioni degli organismi antimafia e delle Forze di Polizia, e nelle cronache giornalistiche. Per tutti coloro che sono chia- mati in causa, eccezion fatta per quelli condannati in via definitiva, vale la presunzione d’innocenza e le garanzie individuali costituzionalmente garantite. Roma,
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    Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche, Giuridiche, e Sociali View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk econdo apporto brought to you by CORE 2 S R provided by Archivio della ricerca - Università degli studi di Napoli Federico II 2 Questo Secondo Rapporto su “Criminalità e sicurezza a Napoli” si è posto l’obiet- tivo, questa volta, di indagare le ragioni della persistenza di alcuni fenomeni crimi- nali che caratterizzano la città di Napoli rispetto ad altre metropoli del Paese. Nelle prime due sezioni gli interrogativi affrontati riguardano alcuni temi quali la persi- stenza dell’agire deviante grave di minori e criminale di adulti, la formazione di ag- RIMINALITÀ E ICUREZZA gregazioni violente giovanili, la ferocia dei clan camorristici e l’adeguatezza delle politiche di deterrenza, nonostante in Italia il 41-bis e le diverse sperimentazioni in C S tema di controllo e sicurezza del territorio attive in diverse città, tra cui Napoli. La terza sezione, invece, è dedicata all’analisi del fenomeno dell’usura alla luce di una C riflessione civilistica, penalistica e vittimologica. Il filo che unisce le parti è l’interpre- RIMINALITÀ E A APOLI tazione della dinamica e dei fattori connessi a crimini che sono trasversali ai diversi N strati sociali l’esito dei quali è la produzione di una trappola della criminalità che Gennaro Di Giacomo deprime le opportunità legali e favorisce la convinzione in molti che le carriere cri- a cura di minali siano più convenienti. Giacomo Di Gennaro e Riccardo Marselli Oltre ai curatori del volume Giacomo Di Gennaro e Riccardo Marselli, hanno con- tribuito: Aldo Corvino, Maria Di Pascale, Giuseppina Donnarumma, Debora Amelia Elce, Filomena Gaudino, Fausto Lamparelli, Elia Lombardo, Elisabetta Morazio, S - ICUREZZA A Andrea Procaccini, Francesco Rattà, Luigi Rinella, Rodolfo Ruperti, Riccardo Marselli Riccardo Sgobbo, Michele Maria Spina, Pasquale Troncone.
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