DOMENICA 11 NOVEMBRE 2007 LA SICILIA [ LA LOTTA ALLA MAFIA ] il FATTO .5

La gioia. «Entrare in questo teatro - ha Il pianto. Damiano Greco, commer- Il «mea culpa» . Ivan Lo Bello: «Chie- detto la vedova di Libero Grassi, Pina Maisa- ciante del Borgo Vecchio, scoppia a piange- do scusa alla signora Grassi per i fatti del no - è stata un’emozione grandissima. Spera- re per l’emozione quando Tano Grasso lo ci- ’91, una pagina buia nella storia del mondo vo di trovare tanta gente, ma non ci credevo» ta come esempio di ribellione alla mafia industriale per dei silenzi imperdonabili»

La mappa del racket I dati dello studio Confcommercio-Gfk Eurisko Gioia, lacrime, mille mani al cielo "La mappa della criminalità regione per regione" Campania 30% Puglia 22% 8% Sicilia 15% Basilicata 12% un «Libero futuro» per la Sicilia Gli imprenditori Calabria 12% italiani nei settori ... del turismo, Umbria 2% del commercio Marche 2% volta pagina, una associazione antiracket 16 anni dopo Grassi e dei servizi vittime del racket Trentino 2% Friuli 2% DANIELE DITTA LA LETTERA

MANALISIM PALERMO. Mille e più mani alzate in se- Campania 30% gno vittoria, lo stesso gesto che fece Da- «Aiutatemi: mio papà paga il Basilicata 24% vide Grassi, figlio dell’imprenditore Libe- 11% Calabria 24% ro, mentre portava in spalla il feretro La Sicilia Puglia 19% del padre, ucciso dalla mafia il 29 agosto è onesto ma ha paura di restare solo» Sicilia 17% 1991 per essersi ribellato al pizzo. Sedi- Gli imprenditori ... reagisce ci anni fa era il gesto di una sola persona, che hanno avuto ieri quello della folla accorsa al teatro Sono la figlia di un imprenditore palermitano e lavoro esperienza indiretta Trentino 6% Biondo per il battesimo di «Libero futu- con lui. Sono venuta qui da sola, speranzosa di trovare del racket, Friuli 6% lo Stato ro», la prima associazione antiracket di conoscendo Umbria 5% «amici». Vi chiedo «aiuto»... Paghiamo tutti il pizzo, e colleghi vittime Marche 5% Palermo. Sabato 10 novembre 2007 può degli estorsori essere già annoverata come una data “ mio padre lo considera Sardegna 3% è indietro storica nella lotta alla mafia. Ora nel ca- ANSA-CENTIMETRI poluogo siciliano c’è voglia di cambiare, diciamo un «costo fisso». di «mettersi a posto», per usare un’e- È un uomo onesto, ha ARRESTO NEL VENETO TONY ZERMO spressione dei ragazzi del comitato che questa associazione sempre camminato a CATTURATO IL CAPO DEL RACKET un evento che nella ca- antiracket l’hanno voluta fortemente. testa alta pagando le DI MISILMERI E pitale del «pizzo» sia sta- Una svolta resa possibile perché ora la tasse e facendo I carabinieri di Palermo, in collaborazione con quelli di Venezia, E’ta tenuta a battesimo la società civile ha meno paura ed è pron- hanno arrestato un presunto mafioso ritenuto a capo del racket prima associazione cittadina anti- ta a sferrare l’attacco frontale a chi per concorrenza onesta, ma del pizzo nei comuni di Misilmeri e Villabate, nel palermitano. In racket, nata dagli sforzi del gruppo troppo tempo l’ha tenuta sotto scacco. manette è finito Francesco Caponetto, 37 anni, di Misilmeri, spontaneo «Addiopizzo». E dovero- Un po’ quello che ha fatto Damiano Gre- ha paura! Paura di indicato come esponente della locale . I militari lo hanno samente è stata intitolata a Libero co, commerciante del Borgo Vecchio, rimanere solo... Urlate, catturato a Mirano, un comune nella provincia di Venezia, dove si Grassi, che era catanese, così come che ieri quando è stato chiamato dal era trasferito con la famiglia. Caponetto era stato arrestato per lo era il istruttore Anto- presidente onorario del Fai (Federazione urlate per me che estorsione, aggravata dalla sua appartenenza a Cosa nostra, il 19 nino Caponnetto: e lo diciamo sol- nazionale delle associazioni antiracket) qualcosa può dicembre del 2005. Venne bloccato mentre riscuoteva il «pizzo» tanto per ricordare che la lotta alla Tano Grasso che lo ha citato come esem- presso un imprenditore di Villabate. Le indagini hanno evidenziato mafia coinvolge tutti i siciliani di pio di ribellione alla mafia, è scoppiato a cambiare! Grazie che nella zona compresa tra Villabate e Misilmeri, numerosi questa parte e dell’altra parte del- piangere per l’emozione. commercianti ed imprenditori erano vittime di richieste estorsive. l’Isola. La neonata associazione, presieduta Ed è anche un evento che il tea- da Enrico Colajanni, sarà parte integran- tro che ha ospitato la manifestazio- te della campagna per il «consumo criti- ne sia stato affollatissimo, perché co» avviata da AddioPizzo e fornirà a rivata e all’ingresso mi hanno bloccato mati da altre associazioni di varie cate- comitato antiracket. Il presidente di Con- del sindaco Cammarata, assente per mo- di solito a questo tipo di assemblee commercianti e imprenditori assistenza dicendo che in platea non c’era più po- gorie. E poi rivolgendosi agli imprendito- findustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che ha in- tivi familiari. Vizzini ha puntato il dito ci sono molte poltrone vuote. Si nel percorso che porta dalla denuncia al- sto... È stato bellissimo». Pubblico in pie- ri vittime del pizzo: «Denunciate perché vitato a denunciare gli imprenditori pre- sulla politica: «Deve avere il coraggio di vede che il clima è cambiato. An- la fase processuale. Tanti gli spunti di quando sul palco è salito il procurato- ormai pretendiamo anche noi la messa a senti nel libro mastro di Salvatore Lo dire addio ai collusi». Gli ha fatto eco il che se non è cambiata la politica, e emersi dalla "festa" del Biondo, a parti- re nazionale antimafia, Pietro Grasso, posto». Sulla stessa lunghezza d’onda Piccolo e ha chiesto scusa per i fatti del presidente della commissione antimafia non solo perché rimangano incro- re dalla parole della vedova di Libero che visibilmente emozionato ha detto: Vittorio Greco, uno dei fondatori di Ad- ’91: «Rappresentano una pagina buia Francesco Forgiane: «Ora bisogna colpi- stazioni collusive con la «zona gri- Grassi, Pina Maisano, nominata presi- «Se la cupola è stata azzerata adesso c’è dioPizzo: «Senza una rivolta di massa nella storia del mondo industriale sicilia- re la borghesia mafiosa e le zone gri- gia» di supporto alle cosche, quan- dente onorario di "Libero futuro". una nuova cupola, quella dell’associazio- non ci sarà mai la vittoria finale contro la no per dei silenzi imperdonabili». gie». In rappresentanza del governo so- to perché ancora una volta lo Stato «Entrare in questo teatro è stata un’e- ne antiracket. Speriamo che presto si mafia». Appello raccolto da Confindu- Poi è stato il turno del senatore Carlo no intervenuti i sottosegretari all’Interno è molti passi indietro rispetto alla mozione grandissima. Quando sono ar- aggreghino tanti altri mandamenti for- stria Palermo che ha aderito in blocco al Vizzini, in rappresentanza del Comune e Ettore Rosato e Alessandro Pajno. società civile. All’incirca soltanto il 10% dei beni confiscati ai mafio- si vengono utilizzati, il resto galleg- gia in uno spazio vuoto. Ci sono UN’ALTRA CITTÀ SI SVEGLIA centinaia di senzatetto, migliaia di disoccupati o di giovani nelle co- munità di recupero. E’ mai possibi- le non poter usare i beni sottratti E il «caso Rostagno» scuote le coscienze dei trapanesi alla mafia? E le cooperative giova- nili che producono olio, pasta, vino negli ex terreni dei boss perché MARIZA D’ANNA gnata al presidente Napolitano, alle più alte cari- anche il Pm della Dda Antonio Ingroia, che da die- non trovano corsie privilegiate al- IL SEGNALE che dello Stato e al procuratore nazionale Antima- ci anni segue le indagini, a sostenere la richiesta: meno nei nostri supermercati, o . Mauro Rostagno scuote le coscienze, an- fia affinchè le forze dell’ordine, quaggiù, siano «Faccio un appello ai testimoni possibili quelli che almeno nelle mense scolastiche, cora oggi dopo 19 anni dalla sua uccisione, anco- Raccolte messe nelle condizioni di riaprire le indagini sul sanno qualcosa di più di quello che hanno detto e affinché anche i bambini crescano ra oggi che le indagini stanno andando inesorabil- 5.000 firme delitto rimasto impunito. Era stato il capo della quelli che non sono stati ascoltati e che pensano di mangiando prodotti antimafia? I mente verso l’archiviazione. Mauro Rostagno è Squadra Mobile Giuseppe Linares ad affermare poter fornire qualche piccolo elemento. Si faccia- beni della mafia debbono poter ancora presente nell’immaginario collettivo di per riaprire che – se ci fossero stati mezzi e uomini – si sareb- no avanti, il mio ufficio è a loro disposizione». Og- produrre utilità a scopo sociale, al- una città che non è abituata ad indignarsi per i le indagini be potuto ancora lavorare per trovare i colpevoli ed gi l’appello però arriva dall’impiegato e dalla casa- trimenti rischiano di essere margi- morti ammazzati dalla mafia, nè per le imprese MAURO ROSTAGNO una verità che non è mai venuta a galla in un intri- linga, dallo studente e dal playmaker che ha firma- nali, oppure del tutto inutili. che pagano il pizzo ma che invece, con inaspetta- go di piste e depistaggi, da quella mafiosa, a quel- to la lettera «per Mauro» senza neppure leggere, Questo sforzo di imprenditori e ta solerzia, oggi risponde. Risponde all’appello perchè in poco tempo, senza un’organizzazione la delle armi, a quella interna a Samam. Comunque senza cercare spiegazioni, senza doversi convince- commercianti che si stanno ribel- lanciato da una nutrita schiera di Associazioni – in capillare, senza denaro ma con molto impegno si un delitto di una giornalista anomalo che mostra- re. Un segnale di cambiamento che, pur nella spe- lando al «pizzo» debbono essere testa l’Ass. «Ciao Mauro» – fino a coinvolgere lo sta tagliando il traguardo delle cinquemila firme va coraggio, sfrontatezza e tenacia nel segnalare le cificità di un omicidio sorretto ancora dalla forza accompagnati anche dallo Stato sport, il basket, il nuoto, la scuola, la gente. Sì, che verranno allegate alla lettera che sarà conse- anomalie e le illegalità di cui era a conoscenza. È della suggestione, non va sottovalutato. con norme più incisive e stringen- ti, per non perdere la buona occa- sione di un incipiente risveglio dei DOPO LA CATTURA DI LO PICCOLO siciliani. Il singolo imprenditore torchiato deve potersi appoggiare alle associazioni antiracket, che però a loro volta debbono poter contare sullo Stato. Non basta dare E’ sempre Totò Riina a scegliere il nuovo capo coperture finanziarie e nuovi ca- pannoni al posto di quelli incen- GIORGIO PETTA ogni mezzo dai «viddani» corleonesi. E fu ancora Fal- cisione è stato scontato grazie al ferreo controllo del carica per cederla ad un boss in libertà e quindi in con- diati, ci vuole anche un’azione cone a capire – fra l’incredulità generale – che lo scon- voto sia nelle Commissioni provinciali sia nella Cupo- dizione di gestire meglio gli affari e le necessità contin- coordinata per fare capire final- Tempi duri e futuro incerto per Cosa Nostra. Soprattut- tro tra questa Cosa Nostra e le Istituzioni avrebbe rag- la che ha approvato anche la strategia di attacco diret- genti di Cosa Nostra. Invece nulla. Il capo è sempre lui mente ai mafiosi che «il pizzo non to dopo la cattura di , «Totò u ba- giunto punte di inaudita violenza. Per questa ragione to allo Stato voluta dai corleonesi. pur avendo delegato a gestire, in paga». runi», il boss incaricato di perpetuare il «modello cor- chiedeva interventi ed iniziative per centralizzare – sul Eletto nell’82 dopo l’uccisione del ge- sua vece, carica e funzioni. Dall’11 aprile 2006 anche Molti ancora oggi si sottometto- leonese» di un’organizzazione omogenea, verticistica piano legislativo e su quello istituzionale – la lotta al- nerale Carlo Alberto Dalla Chiesa, è in Provenzano è in carcere e Salvatore Lo Piccolo si è da- no alle cosche per quieto vivere. C’è e obbediente agli ordini del capo dei capi. Una politi- la mafia di Riina cresciuta, come un cancro, nel tessu- carcere, sottoposto al 41 bis, dal 15 gennaio 1993. to da fare per subentrargli – sempre su delega di Riina a testimoniarlo la lettera di quella ca criminale abbozzata alla fine degli anni ’60 da Lu- to della Nazione. L’eliminazione sistematica di uomi- Stando alle regole avrebbe dovuto dimettersi dalla – nell’incarico. Lunedì scorso in cella c’è finito pure lui, ragazza che scrive anonimamente: ciano Liggio ed ulteriormente elaborata ed affinata da ni dello Stato e le stragi – le due di Capaci e di via D’A- insieme con il figlio Sandro. Insomma, si ricomincia da «Aiutatemi, mio padre paga i ma- Salvatore Riina «Totò u curtu» dieci anni dopo. Con il melio seguite dalle altre di Firenze, Milano e Roma – capo. Tre i candidati in corsa, giovani e ambiziosi: Sal- fiosi e li mette sul conto delle spe- risultato finale – al termine della più sanguinosa guer- hanno dimostrato quanto fossero corrette ed avvedu- vo Riina, figlio di «Totò u curtu»; , «figlioc- se dell’azienda». In quanti sono a ra di mafia che la storia ricordi – di avere portato i te le analisi del magistrato palermitano. cio» di Nino Rotolo; della cosca paler- farlo a Palermo come a Catania o a «corleonesi» nella stanza dei bottoni. Praticamente Formalmente Riina & soci hanno sempre rispetta- mitana di Corso dei Mille. Se non ci sarà dissenso, la Caltanissetta? Se questi impren- da un quarto di secolo all’interno di Cosa Nostra e nei to la democrazia del voto a maggioranza negli organi scelta di «Totò u curtu» sarà accettata e rispettata an- ditori non avranno la certezza di rapporti tra i boss di tutta la Sicilia la regola è che «non «amministrativi» di Cosa Nostra. Ma l’esito di ogni de- cora una volta da tutti. In caso contrario, esploderà poter rifiutare il «pizzo» perché in si muove foglia che Riina non voglia». Chi non ha ac- inevitabile il contrasto e non si può escludere un’altra caso di attentati intimidatori sa- cettato questo diktat – come i ribelli «stiddari» – ha pa- IL FILMATO guerra di mafia. Però i tempi non sono più quelli di 25 ranno aiutati e soccorsi dallo Stato gato con al vita il suo dissenso. anni addietro e la reazione dello Stato si prevede che e dalle associazioni, saranno an- La Cosa Nostra partorita dalla testa e dalla volontà La Toyota Yaris con a bordo Sandro (a sinistra) sarà dura e inflessibile. E allora? «I boss – spiega un in- cora molti a pagare e a rischiare di Riina è un vero e proprio Stato capace di elaborare e Salvatore Lo Piccolo all’arrivo nel covo vestigatore esperto di cose di mafia – se avranno la l’accusa di favoreggiamento. Sarà una politica e dotato – sia pure sul piano della più to- di Giardinello per il summit. Una telecamera possibilità sceglieranno di non scegliere. "Calati juncu una battaglia lunga, ci vorrà una tale illegalità – di territorio, forze militari, apparato della polizia ha filmato tutte le fasi iniziali. ca passa la china", consiglia, infatti, la saggezza popo- bonifica lenta, ma stavolta si può normativo, sistema fiscale e programma economico. Quando c’è stata la certezza della presenza lare. Magari in attesa di tempi migliori e con la speran- fare. Abbiamo il dovere di crederci. Fu il giudice Giovanni Falcone, negli anni ’80, ad intui- dei boss, è scattato il blitz. za di ritornare a quella Cosa Nostra precedente l’av- re la pericolosità di questo disegno portato avanti con vento della tirannia di Totò Riina e dei corleonesi».