Storia Dell'università Di Palermo
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Storia e Società SS Storia e Società CL 20-8042-7 sua istituzione e ne segue dettagliatamente 1860 al origini dalle di Palermo Storia dell’Università Orazio Cancila Palermo, una capitale senza Studium, il difficile primo mezzo secolo di attività: senza Università degli studi, come una attività fortemente condizionata Orazio Cancila del resto parecchie altre in Italia: Milano, da una politica culturale governativa Venezia, Firenze, anch’esse città capitali all’insegna del motto «la troppa luce ricche di Accademie culturali, ma prive offende» e tuttavia non priva di risultati Storia dell’Università di propri Atenei, dislocati invece nelle positivi per avere tra l’altro favorito città minori. Una situazione che per l’accesso di nuovi strati sociali all’istruzione Palermo si trascinò per l’intera età universitaria, che l’autore è in grado di Palermo moderna, non sempre addebitabile però di documentare ampiamente grazie a una come altrove alla volontà politica, bensì conoscenza approfondita della società del dalle origini al 1860 piuttosto al verificarsi di una serie tempo e del periodo storico considerato. di occasioni mancate, di circostanze tutte Il termine ad quem è fissato al 1860, sfavorevoli alla realizzazione del progetto data della fine del regno borbonico. Con Editori Laterza di istituzione di uno Studium generale. l’unificazione italiana ha inizio, infatti, Solo un decennio dopo la cacciata anche per l’Ateneo palermitano una nuova dei gesuiti, fu istituita a Palermo storia, ancora tutta da ricostruire. una Reale Accademia degli Studi (1778), privata però della potestà di conferire Orazio Cancila è ordinario di Storia titoli dottorali, che dovevano conseguirsi moderna nella facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Catania E dovette dell’Università di Palermo e direttore scientifico della rivista quadrimestrale trascorrere ancora quasi un trentennio Mediterranea. Ricerche storiche, da lui perché nel 1805-06 l’Accademia fosse fondata nel 2004 e diffusa anche on line. trasformata in una completa Università Ha dedicato numerosi lavori alla storia della di studj con le sue quattro facoltà Sicilia, tra cui Baroni e popolo nella Sicilia (teologica, filosofica, legale, medica) e la del grano (1983), Così andavano le cose nel potestà di conferire finalmente le lauree. secolo sedicesimo (1984), L’economia della Sicilia. Aspetti storici (1992, Premio Nuovo Sulla base di un attento studio delle fonti, Mezzogiorno 1992), La terra di Cerere reperite presso l’archivio storico (2001). Per i nostri tipi ha pubblicato dell’Università e soprattutto presso Impresa redditi mercato nella Sicilia moderna il fondo ‘Commissione Suprema (1980), Palermo (1988, 19992, Premio Editori Laterza di Pubblica Istruzione ed Educazione’ Nuovo Mezzogiorno 1988), Storia dell’industria in Sicilia (1995, 2000). dell’Archivio di Stato di Palermo, Ha curato una Storia della cooperazione questa storia dell’Università di Palermo siciliana (1993). ricostruisce il lungo percorso precedente la TAGLIA QUALCOSA In sovraccoperta: in alto, Casa dei teatini, @ ??,00 (i.i.) 8042-X dal 1805 sede dell’Università degli Studi; in basso, Progetto dell’architetto Marvuglia (realizzato solo parzialmente). Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina I Storia e Società Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina II © 2006, Gius. Laterza & Figli Prima edizione 2006 Volume pubblicato in occasione della celebrazione del Secondo centenario della fondazione dell’Università degli Studi di Palermo, con il finanziamento della Regione siciliana (art. 17 L.R. 2005/5). Le ricerche si sono avvalse di un contributo dell’Università di Palermo (ex 60%) Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina III Orazio Cancila Storia dell’Università di Palermo dalle origini al 1860 Editori Laterza Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina IV Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Finito di stampare nell’aprile 2006 Lito Terrazzi s.r.l. - Firenze per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 88-420-8042-X È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina V PREFAZIONE Quando, all’inizio del 2003, il rettore dell’Università di Paler- mo Giuseppe Silvestri mi convocò con alcuni altri colleghi e pose il problema della redazione di una storia del nostro Ateneo, in oc- casione del bicentenario della sua fondazione nel 2006, avevo sul- l’argomento soltanto conoscenze frammentarie, acquisite duran- te le ricerche condotte negli anni Ottanta per una storia della città di Palermo apparsa nella laterziana collana «Storia delle città ita- liane». Avevo ripreso da qualche anno il lavoro sulla famiglia Flo- rio, che mi impegnava da almeno un quindicennio e che pensavo di portare finalmente a termine. Mi dispiaceva molto abbando- narlo per un lungo periodo, ma non ho saputo dire di no all’invi- to del rettore e alle sollecitazioni dei colleghi che mi avevano già designato come autore prima ancora che io lo sapessi. Ero consa- pevole che l’impegno sarebbe stato gravoso e mi avrebbe assorbi- to completamente per alcuni anni, ferie e feste comandate com- prese. Mi dava anche non poco fastidio l’idea di dovere, alla mia età, ritornare ancora in archivio per l’indispensabile ricerca di ba- se. Da tempo avevo ormai deciso di non intraprendere più nuove ricerche e di dedicarmi invece al completamento dei lavori in cor- so, sfruttando almeno in parte l’immensa mole di materiale accu- mulato in quasi mezzo secolo di attività. E tuttavia ho accettato l’incarico per dovere istituzionale, che non potevo rifiutarmi di compiere. Le ricerche si rivelarono assai più complesse di quanto non avessimo preventivato. L’archivio storico dell’Università, solo re- centemente ordinato nella parte più antica, non è stato di alcun ausilio, perché conserva soltanto la serie (con ampi vuoti) di vo- lumi di apoche, ossia di ricevute di pagamenti, tra le quali si rin- vengono anche contratti per lavori edili e di manutenzione, non- Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina VI VI Prefazione ché prospetti dei pagamenti mensili del personale docente e non docente. Molto più utile e interessante si è rivelato invece il fon- do Commissione Suprema di Pubblica Istruzione ed Educazione presso l’Archivio di Stato di Palermo, ricco di oltre 600 faldoni, con documentazione che copre il periodo tra gli anni Settanta del Settecento e il 1860. Non tutti però riguardano l’Università di Pa- lermo, perché la Deputazione dei regi studi e la Commissione di Pubblica istruzione, che la sostituì, si occupavano di tutte le scuo- le dell’isola e nell’ultimo periodo anche delle due università di Ca- tania e di Messina. È stato perciò necessario individuare prelimi- narmente la documentazione relativa al nostro Ateneo e successi- vamente procedere alla fotocopiatura delle carte più interessanti, che ho già provveduto a depositare presso l’archivio storico del- l’Università. L’impossibilità di avere le fotocopie in tempi rapidi mi ha spinto a predisporre un piano per la digitalizzazione della documentazione necessaria al proseguimento del lavoro, che è stata resa possibile per la grande disponibilità del personale del- l’Archivio di Stato di Palermo, e in particolare del direttore Clau- dio Torrisi, al quale debbo un sentito ringraziamento. L’importanza e la notevole consistenza quantitativa della do- cumentazione del fondo Commissione Suprema di Pubblica Istru- zione ed Educazione mi hanno convinto della necessità di concen- trarmi interamente sul periodo borbonico, anticipando al 1860 il termine ad quem del lavoro, inizialmente fissato alla prima guerra mondiale. Non avrei avuto più il tempo per proseguire oltre, con- siderato che mi ero impegnato a consegnare il dattiloscritto per- ché potesse essere stampato entro il 2005. E d’altra parte la rico- struzione della storia successiva del nostro Ateneo, se deve essere fatta seriamente, non può esserlo più con la sola documentazione palermitana, che poi è soltanto quella, scarsamente utilizzabile, del nostro archivio storico, dato che con la fine del regno borbo- nico nel 1860 la Commissione Suprema venne soppressa e chiuse la sua attività. Con l’unificazione italiana comincia una nuova sto- ria del nostro Ateneo, la cui documentazione – almeno per i de- cenni iniziali – non è più conservata a Palermo, bensì presso l’Ar- chivio Centrale dello Stato di Roma, dove ho già provveduto a ef- fettuare qualche sondaggio con risultati molto positivi. La ricerca presuppone un lungo soggiorno romano, che non credo mi sarà mai più possibile. Se si vuole dare un seguito al presente lavoro, è Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina VII Prefazione VII perciò indispensabile individuare una diversa soluzione, alla qua- le mi impegno comunque a fornire ogni possibile collaborazione. Intendo dedicare questo volume a Carmelo Schifani, che sen- za conoscermi e senza bisogno di alcuna intermediazione, ma sol- tanto sulla base di una valutazione positiva dei miei titoli scienti- fici, nel lontano 1973 ha sostenuto la mia domanda per l’incarico semestrale gratuito dell’insegnamento di Storia dell’agricoltura presso la facoltà di Agraria, aprendomi le porte dell’Università, che altri invece si ostinava tenacemente a tenermi serrate. Senza la sua onestà intellettuale, probabilmente non sarei più entrato nell’Università e questo libro, almeno da me, non sarebbe mai sta- to scritto. Orazio Cancila Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina VIII Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina 1 STORIA DELL’UNIVERSITÀ DI PALERMO DALLE ORIGINI AL 1860 Cancila.QXD 19-04-2006 12:18 Pagina 2 ABBREVIAZIONI Ascp = Archivio Storico del Comune di Palermo.