Capitolo IV. La Nuova Mafia

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Capitolo IV. La Nuova Mafia Senato della Repubblica — 383 — Camera dei Deputati LEGISLATURA VI — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI CAPITOLO QUARTO LA NUOVA MAFIA Senato della Repubblica — 385 — Camera dei Deputati LEGISLATURA VI — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI 1. — Una delle costanti (tradizionali del messi da taluni dei suoi « personaggi », fino potere mafioso, all'interno delle singole « co- a garantire -il massimo dello sfruttamento sche », è quella della appetibilàrtà della po- di quei settori venuti via via in superficie a sizione di capo e della estrema conflittua- caratterizzare il più vasto contesto econo- lità ohe de pretese contrastanti generano, mico-sociale ». prima di arrivare al definitivo « riconosci- La lotta interna ad una cosca per la con- mento » del nuovo capo. Non si tratta dì un quista del « potere », per quanto sanguino- semplice processo idi personali ambizioni o sa sia, non interessa, né coinvolge le altre cupidigie mal represse e neppure di contra- cosche o l'organizzazione in sé: le une e l'al- stanti caratteri tra capo ed aspirante, an- tra alla fine prendono atto della parte ri- che se ognuno di' questi elementi confluisce masta vincente e questa, a sua volta, si as- poi nella spinta all'azione. In genere l'esi- soggetta alile « regole » e « discipline » comu- genza del ricambio .nasce da una obiettiva ni come la spartizione delle zone di influen- inadeguatezza del « capo » e della sua « azio- za, i settori di iniziative comuni, l'« obbe- ne », rispetto ad una realtà che è mutata o dienza » al boss dei bosses. a nuove esigenze che sono maturate in rap- Il passaggio, nell'immediato periodo post- porto agli interessi economici che l'organiz- bellico, della mafia dal feudo agli affari pin- zazione persegue. E questo si verifica sia gui che l'urbanesimo offriva, generò un san- che si tratti di una « famiglia » di New York, guinoso ricambio generazionale e direziona- cioè un enorme potentato gangsteristico-eco- le quasi all'interno di tutte ile cosche sici- nomico, sia che si riferisca alila piccola « co- liane, salvo quelle deirinterno dell'Isola òhe sca » paesana di Sicilia. L'eliminazione del meno risentivano delle tentazioni affaristi- vecchio boss Masseria, che pure sembrava che della città in espansione ed ancora resi- invincibile ed imbattibile, segnò la fine di stevano sul feudo e sul suo sfruttamento. un metodo di azione della mafia americana L'intuizione di Luciano agli dmizi degli anni e il sopravanzare 'di urna nuova penetrazione cinquanta, di non farsi coinvolgere dalle san- che ebbe la sua punta di diamante in Lu- guinose evoluzioni della mafia nell'Isola e di ciano, Genovese, Bonanno, che 'resse e si tenerla lontana dal « giro » dei suoi affari, consolidò perché moltiplicò il rapporto azio- molto più sostanziosi di quelli che la nuo- ne-profitti, anche se rese razione sempre va mafia dell'urbanesimo si accingeva a più spieiata e crudele. sfruttare, ebbe conseguenze enormi nel fre- « La mafia » scrivono i Carabinieri della nare i nuovi riassetti intemi che avrebbero Legione di Palermo in un ottimo rapporto condotto più celermente di quanto poi non alla Commissione d'inchiesta, del 26 giugno sia avvenuto all'espandersi della « nuova ma- 1973 « non ama lasciarsi alle spalle spez- fia » degli anni sessanta, gangsteristica, in- zoni 'di storia criminosa in contrasto l'uno saziabile, sanguinaria. con l'altro, ma si salda alla realtà sociale La « guerra » tra Liggòo e il dottor Navar- nella sua graduale evoluzione, aneorandovi- ra per il predominio della mafia del corleo- sà, adeguandovisi se non precorrendola con nese, non fu un fatto di « potere » in sé, ma l'ausilio di « centri » sapientemente compro- un problema di sbocchi, perché Liggio vole- 25. Senato della Repubblica — 386 — Camera dei Deputati LEGISLATURA VI — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI va irrompere da pari, come poi avvenne, nel ni veniva assassinato il suo luogotenente, il festino di Palermo, e parteciparvi cori pieno Gemma. diritto, mentre Navarca si accontentava del Il nuovo capomafia durò poco: il tempo suo notabilato politico e della gestione de- necessario perché Zizzo non solo promettes- gli interessa agrari del corieonese, per i qua- se, ma dimostrasse che i confini che Mar- li era sitato prescelto qualche anno prima tino aveva segnato* alla cosca non si fer- dai vecchi boss dell'Isola in concorrenza'con mavano a Trapani', ma si potevano estende- Collura Vincenzo, un italo-americano, rien- re al di là dell'oceano e che le sue relazioni trato dagli USA e che aveva l'appoggio di erano un impegno per la realizzazione di Frank Coppola e Joe Profaci. Navarca, poi, quelle attività di contrabbandiere nelle qua- 10 eliminò facendolo assassinare nel febbraio li del resto si era distinto. 1957 perché divenuto infido, malgrado il po- Il 4 ottobre 1956 Martino Giuseppe veni- sto di prestigio che gli era stato riservato. va assassinato e perché non sussistessero La cosca di Santa Ninfa (Trapani) capeg- dubbi nella successione al comando della giata fino al 1950 da Nicolo Pizzitola era ab- cosca, pochi mesi dopo, il 17 marzo 1957, bastanza modesta sia negli interessi che ge- .anche il .suo luogotenente Cordio Pietro mo- stiva in un piccolo territorio della Valle del riva per assassinio. Belice, sia per numero di componenti. Ma Fimo ai vertaci mafiosi del 1957, a parte aveva due « picciotti » che guardavano lon- le lotte interne ad ogni singola cosca, non tano, addirittura oltre Palermo, come Ziz- si erano verificati gli avvenimenti che più zo Salvatore, che già abbiamo incontrato sconvolgono l'organizzazione, cioè la « guer- lungo questa storia, e Martino Giuseppe. ra » tra « famiglie » o cosche rivali per le cau- Pizzitola non amava i « sognatori », pre- se tipiche di origine economica, come inva- feriva la realtà disperata ed amara dei con- sioni di zone di influenza o « sgarri », o mo- tadini del Belice da sfruttare ed opprimere tivi di concorrenza su singoli settori in ge- alle evasioni di oltre oceano. C'era pure un nere. Questo risultato era stato raggiunto aggiornamento abbastanza lucroso nello da una parte per l'equilibrio e la fermezza sfruttamento del feudo che forniva sostan- dei due « grandi capi » dell'organizzazione ziosi vantaggi economici senza correre l'av- siciliana, don Calogero Vizzind, prima, e Giu- ventura della « città »: si acquistavano i feu- seppe Cencio Russo, dopo. Ma soprattutto di che sarebbero stati « scorporati » in ap- perché si era provveduto per tempo, quando plicazione del primo stralcio di riforma agra- il « potere » mafioso era anche il « potere le- ria e poi si rivendevano a prezzo maggiora- gale » conferito subito dopo l'occupazione to all'ERAS (Ente riforma agraria siciliana); dalle autorità militari dei Governi alleati, a oppiine si costituivano finte cooperative di distribuire ile competenze e le influenze nel contadini per simulare un acquisto con re- feudo che allora rappresentava l'unica fon- lativo spezzettamento del feudo da « scor- te di sfruttamento economico. porare », che .in realtà veniva sottratto alla Il vertice palermitano del '57 costituì un riforma. Così Pizzitola nominò come suo luo- successo soprattutto per Genco Russo per- gotenente e quindi successore Baldassarre ché non solo vide riconfermata la sua in- Gemma, un mafioso vigoroso, autoritario, discussa autorità di 6055 dei bosses in Sici- violento, quello che appunto si adattava al- lia, ma perché furono imbrigliate le impa- la realtà del feudo, delle gabelle, dei pasco- zienze dei nuovi capi delle cosche che di- li, nella quale il capo voleva si operasse. Ma venivano sempre più difficilmente governa- 11 Martino contava già su gregari fedeli che bili dato l'enorme dilatarsi degli interessi avevano fiducia in lui e nelle sue promesse economici ai quali la mafia partecipava o di espansione così non gli fu difficile orga- intendeva partecipare. Aprire gli orizzonti nizzare un attentato contro Pizzitola, che di grandi profitti che derivavano dai traffi- andò a vuoto. Ma pochi giorni dopo (otto- ci internazionali clandestini — droga, tabac- bre 1951) il boss moriva a seguito di un chi, valuta, preziosi, prostituzione — placa- oscuro incidente stradale e dopo otto gior- va le ansie di coloro che ancora erano ri- Senato della Repubblica — 387 — Camera dei Deputati LEGISLATURA VI — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI masti ai margini ed eliminava il grosso ri- blica. Mancò perché anzitutto non fu indi- schio di lotte interine all'intera organizzazio- viduato il passaggio dell'azione mafiosa da ne, non esclude le « famiglie » di « Cosa un modello ad un altro diverso e più peri- Nostra ». coloso; né fu avvertita, malgrado i nume- Naturalmente quando la nuova « macchi- rosi e significativi indizi neppure nascosti na » dell'organizzazione mafiosa si mise in o mimetizzati, la confluenza di interessi e di moto, saltarono tutte le vecchie regale di operatività tra « Cosa Nostra » e mafia sicilia- condotta, le abitudini, le cautele, il mimetiz- na. Qualcuno come Charles Siracusa e il zairsi, ài « rispetto » che fino ad allora era- capitano Oliva inseguiva ancora il mito di no stata elementi peculiari dell'attività ma- Luciano, un mito che doveva essere rivela- fiosa siciliana: non si trattava più di riscuo- tore di tutti i « misteri » dell'organizzazio- tere il « piz/o » o la guardiania, di affron- ne mafiosa, mentre anche Luciano ormai tare lungo le trazzere del feudo con la dop- aveva finito di giocare il suo ruolo autono- pietta a tracolla i visi arsi e muti dei con- mo e pionieristico. Mancò una strategia nel tadini e dei braccianti. Ora bisognava viag- momento in cui più facile e più proficua sa- giare in aereo, possibilmente da un conti- rebbe stata l'azione di prevenzione, cioè la nente all'altro, trattare con gente straniera vera e più efficace azione di blocco o di con- in città straniere affari colossali di centinaia trollo. La nuova struttura dell'organizzazio- di milioni senza correre il «rischio di farsi ne richiedeva movimenti, rapidi spostamen- imbrogliare, incontrare corrieri, costituire ti, consultazioni immediate con il telefono, basi operative nelle città più importanti di l'aereo a portata di mano, come in effetti Italia.
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