pagina 4 Giovedì 10 dicembre 2009 x IL DOSSIER x

di Marco Lillo quello che volevamo e avevamo il paese le stragi del 1993 quando, mentre mette- stelle nel quale si organizzavano le prime Alla vigilia della deposizione dei capimafia, nelle mani. Mi disse che le persone che ci vano le bombe a Roma, Firenze e Milano, convention di Forza Italia. “B. ci ha dato E NON ARRIVA avevano dato garanzie erano serie, a uccidendo, giravano i posti più belli d’Italia Altri immobili per 50 milioni di euro sono stati niente da dove deve differenza dei socialisti, e mi fece i nomi di aiutati (magari involontariamente) da una confiscati a un altro referente dei Graviano, la sentenza di I° grado ricostruisce arrivare è il caso che e di Marcello Dell’Utr i”. I serie di personaggi legati aella famiglia quel Giuseppe Cosenza che è stato cliente cominciamo a parlare Graviano hanno già smentito le sue parole dell’ex manager di Publitalia, e attuale sot- dell'attuale presidente del senato, l'avvocato il Paese”: anche“S noi con i magistrati”. Questa frase davanti ai pm di Firenze. Ora ci provano tosegretario Gianfranco Micciché, o in rap- Renato Schifani. Ai boss hanno sequestrato gli intrecci del braccio attribuita dal a quelli di , incuriositi dallo strano porti con Marcello Dell’Utri (ora senatore e anche un impianto da 5 milioni di euro adi- Filippo e , i suoi capi, atteggiamento dei due boss che non hanno allora capo di Publitalia). Quando si parla dei bito a torrefazione e zuccherificio. destro del premier ora i boss turba i sonni di molte persone. avuto parole di disprezzo verso la scelta del fratelli Graviano e di Gaspare Spatuzza, tutti Li arrestano a Milano, dove erano latitanti Domani ascolteremo la versione dei fratelli collaborante nei confronti effettuati con lui. i commentatori ricordano i 40 omicidi, le sei seguendo le tracce di un loro complice, il capi del mandamento di Brancaccio, Filippo Graviano ha chiuso il suo verbale stragi, la morte orribile di Giuseppe Di Mat- padre del calciatore Gaetano D’A go s t i n o , con Cosa Nostra interrogati in videoconferenza dalla Corte così: “Sogno solo una sera di teo, sequestrato per un anno, a dieci anni, poi che oggi è un nazionale e allora era un aspi- alla prova di appello del processo Dell’Utr i. addormentarmi e di non risvegliarmi al strangolato e sciolto nell’acido. O l’uccisione rante pulcino del Milan. Quando sarà sentito Spatuzza, ha raccontato le confidenze mattino. Può sembrarvi strano ma è così. Io di padre Pino Puglisi. I due fratelli che gui- l’allenatore delle giovanili rossonere raccon- e gli accordi ricevute al bar Doney nel gennaio del 1994 in questo modo sarei in pace con tutti”. davano il mandamento di Brancaccio non terà ai pm di Palermo: “lo aveva raccoman- da Giuseppe Graviano, poche settimane Parole e atteggiamenti inusuali per boss di hanno solo maneggiato tritolo ma centinaia dato Dell’Utr i”. I Graviano la presero tal- dell’aula prima dell’annuncio della discesa in campo quella caratura. Che fanno ben sperare i pm di milioni di euro. Al prestanome dei boss, mente male che volevano uccidere il padre con Forza Italia da parte di Silvio Berlusconi. “Giuseppe di Palermo. Certo che ne avrebbero di cose Giovanni Ienna, è stato sequestrato un pa- del campione, che si salvò pentendosi. Graviano era raggiante e mi disse”, da raccontare i due fratelli Filippo e Giuseppe trimonio di 200 milioni di euro compren- pagine a cura di Peter Gomez e Marco Travaglio racconta Spatuzza, “che avevamo ottenuto Graviano. A partire dalla pazza stagione del- dente il San Paolo Palace, un mega hotel a 5 continua a pag 6–7 I GIUDICI: “RAPPORTI CERTI TRA DELL’UTRI E I GRAVIANO”

RAPPORTI tra i Graviano e Dell’Utri. Le Lo sponsor della Pallacanestro lettera a Costanzo. Secondo i giudici di Palermo, “la preso da Messina Denaro (l'attuale numero uno di Cosa rassicurazioni che Forza Italia ha fornito ai Nell’estate del 1990 la Pallacanestro Trapani viene versione dei fatti fornita dal dott. Vincenzo Garraffa [...] ha Nostra, responsabile delle stragi del '93 ndr) che il Garraffa boss alla vigilia del ‘94 e il patto elettorale promossa dalla serie B alla serie A2. Il titolare, Vin- trovato sostanziale conferma nel risultato delle indagini”. Il doveva essere contattato per un «discorso», relativo a som- con il partito di Berlusconi. Nella sentenza cenzo Garraffa, un medico e senatore nelle fila del Tribunale ascolta come testimone Maria Pia La Malfa, me di denaro, al quale era «forse» interessato Dell’Utri ma “NON MI PROTEGGONO” che ha condannato in primo grado il sena- partito repubblicano, si interessa per trovarle uno moglie di Alberto Dell’Utri e amica di Garraffa. La che «era tramite Mangano”. tore Pdl a 9 anni per concorso esterno in sponsor e si rivolge alla Publitalia, che lo mette in signora conferma che Garraffa andò a incontrare I Graviano, boss di Brancac- Il pm anti-‘ndrangheta lascia la Dda associazioneI mafiosa la chiave degli ultimi 15 anni di contatto con la multinazionale della birra Marcello a Milano accompagnato da Alberto per par- cio storia italiana. Dopo la puntata di ieri, ecco nuovi Dreher-Heineken. Cosí, in agosto, firma il contratto lare della “sponsor izzazione”. Ma non raggiunse al- Anche i fratelli Giuseppe e o lasciato la Dda di Catanzaro non per sulle cosche lametine. Basta pensare che stralci del documento dei giudici di Palermo. Alla vi- con un marchio di quel gruppo, la Birra Messina, per cun accordo. E, al ritorno, si lamentò con lei e col Filippo Graviano, capi- “H paura ma perché ho notato che intor- prima del mio arrivo, l’ultima condanna gilia della deposizione - domani - proprio dei fratelli un miliardo e mezzo di lire. Il denaro gli viene versato marito perché “fu trattato proprio... fu sbattuto fuori mafia del quartiere pa- no al problema della mia sicurezza c’è stata per mafia risaliva al 1992”. Graviano in una nuova puntata del processo d’Ap - in due rate e lui, per i “diritti di agenzia”, gira come all’uf ficio”. Dunque “le dichiarazioni rese dalla La Malfa lermitano di Brancac- una certa sottovalutazione e non da oggi”. “Ho avuto la sensazione – prosegue Domi- pello a Palermo al braccio destro del premier. d’accordo a Publitalia prima 70 e poi 100 milioni in offrono obiettivo riscontro alla versione dei fatti fornita dal cio e organizzatori del- Parole del pm della Dda catanzarese Ge- nijanni – che a Catanzaro il problema della contanti. Ma a questo punto – come racconterà Gar- Garraffa e smentiscono quella di Marcello Dell’Utri, il quale le stragi del ’93 a Mila- rardo Dominijanni, nei confronti del qua- sicurezza sia visto come un fastidio. A me è La Standa di Catania raffa agli inquirenti palermitani – si fanno vivi due ha sostenuto che i suoi incontri con il Garraffa erano dovuti a no, arrestati il 27 gen- le, secondo quanto ha riferito un pentito, stata tolta l’auto blindata da un giorno Nel gennaio del 1990, i grandi magazzini Standa di uomini di Publitalia, Piovella e Biraghi, per battere motivi del tutto diversi”. naio 1994 dai carabi- c’era un progetto di attentato da parte del- all’altro. Adesso mi è stata riassegnata, ma Catania e provincia sono bersaglio di vari attentati ancora cassa: pretendono altri 530 milioni, in con- Perché Dell’Utri spinse il braccio di ferro con Gar- nieri nella trattoria le cosche di Lamezia Terme, la zona di cui il ancora non conosco i motivi per cui mi era incendiari, opera del clan Santapaola. La Standa ap- tanti e in nero, a titolo di “provvig ione”. Garraffa raffa al punto da mandargli un boss mafioso? “La spie- milanese “Da Gigi il magistrato si occupa dal 2000. “Episodi stata tolta. Lo Stato si preoccupa di siste- partiene da un paio d’anni alla Fininvest e Dell’Utr i chiede regolare fattura, ma gli rispondono picche. gazione dell’arcano, ad avviso del Collegio, risiede nel forte C a c c i a t o re ” gravi – aggiunge il magistrato – ce ne sono mare le carte, ma nei fatti poi, le cose van- siede nel consiglio di amministrazione. Il fatto piú Allora propone di soddisfare la richiesta con una ed illecito interesse di Publitalia e conseguentemente di Mar- dopo anni stati anche in passato e non ho mai pensato no in maniera diversa. La Prefettura di Ca- grave avviene all’ipermercato di via Etnea, il 18 gen- sponsorizzazione gratuita per la stagione successiva. cello Dell’Utri, nell’operazione di sponsorizzazione da parte di latitanza, di abbandonare la Dda. Il progetto di at- tanzaro ha stabilito, due anni fa, che la mia naio 1990: l’intero edificio distrutto, danni da 14 mi- Niente da fare. Cosí, tra la fine del 1991 e l’inizio del della Dreher-Heineken, quale è stato reso palese dalle ri- ave vano tentato ai miei danni è solo l’ultimo epi- abitazione, così come avviene per tutti co- liardi di lire. Altri episodi meno gravi si susseguono il 1992, Garraffa vola a Milano per incontrare Dell’Utr i. sultanze processuali che hanno riscontrato la denuncia del “accer tati sodio. Da tempo, anche da prima di cono- loro che sono a rischio, fosse dotata di di- 21 gennaio, il 12, il 13 e il 16 febbraio. Poi la catena Il quale gli conferma che la società non rilascerà al- Garraffa, e cioè quello di ricevere denaro in contanti ed in rapporti e scere questo progetto, ho segnalato a chi fese attive e passive, ma niente di tutto que- s’interrompe all’improvviso perché – scrivono i giu- cuna fattura e gli ricorda che “i siciliani prima pagano nero al fine di costituire fondi occulti, attraverso la restitu- contatti, di- di competenza che c’erano problemi per la sto è stato fatto. Non solo. Formalmente ho dici – Dell’Utri si fa protagonista «di un’ennesima e poi discutono”. Lui ribadisce di non avere fondi zione a Publitalia da parte della Pallacanestro Trapani della retti o mediati mia sicurezza. Per rendersene conto e ca- la scorta per 24 ore al giorno, ma quando condotta di mediazione tra gli interessi di Cosa no- neri e di non poter pagare fuoribusta. Allora Dell’Utr i somma di 750 milioni, pari alla metà dell’intero importo da terze per- pire che sono a rischio era sufficiente leg- sono a casa se devo uscire devo farlo con la stra e quelli del gruppo» Fininvest. Santapaola, essen- lo ammonisce, scrivono i giudici, “con la frase, per- della sponsorizzazione. E che la costituzione di fondi occulti sone” con gere gli atti e le sentenze delle inchieste mia auto”. do latitante, opera tramite il fratello Salvatore e il ni- cepita come pregna di inquietante e minaccioso significato: sia stata una «esercitazione» di contabilità in nero non inu- Dell’Utr i. pote Aldo Ercolano, figlio di sua sorella. Sia Nitto sia «Ci pensi, perché abbiamo uomini e mezzi per convincerlo a suale in Publitalia è comprovato dal processo penale cele- Insieme a lo- Aldo verranno condannati dalla Corte di Assise d’ap - pagare...». Dopo qualche mese e, comunque, prima della brato davanti l’autorità giudiziaria torinese a carico di Mar- ro, vengono pello di Catania come mandanti degli incendi alla sua elezione a senatore della Repubblica (avvenuta in oc- cello Dell’Utr i”. arrestati i co- mente affermato dal teste Zagatti Francesco”. cessivamente alla perdita di quelli precedentemente esisten- Standa e della tentata estorsione che ne seguí. Nello casione delle elezioni politiche del 5 aprile 1992), il Garraffa Infine, secondo il Tribunale di Palermo, sono provati gnati Salva- La stagione politica ti, vecchi o giovani che fossero stati”. I vecchi referenti, stesso periodo, anche i magazzini della Sigros (Ri- riceve la visita presso il nosocomio di Trapani, dove allora era i rapporti di Dell’Utri con la mafia trapanese, oltre- tore Spataro Dalla metà degli anni ‘80, a Berlusconi e al suo en- ormai incapaci di garantire l’impunità a Cosa nostra, nascente, gruppo Agnelli) subiscono attentati estor- primario, di due individui: Virga Vincenzo e Buffa Michele”. ché con quella catanese e palermitana: “La notizia, ap- e Giuseppe tourage, Cosa nostra non chiede piú soltanto soldi: il vacillano sotto i colpi delle prime indagini milanesi sivi di stampo mafioso: se ne occupa un altro uomo di Virga è il boss di Trapani: sarà arrestato nel febbraio presa de relato, della vicinanza di Marcello Dell’Utri agli uo- D’A go s t i n o , legame si sposta progressivamente da “un primario e su Tangentopoli, il che fa maturare in Cosa nostra Santapaola, Salvatore Tuccio. Alla fine la Fiat, come 2001 e condannato all’ergastolo per mafia e per vari a n ch ’essi pa- immediato interesse di natura economica, sfociato racconteranno i suoi dirigenti, paga il a Cosa omicidi. Buffa è il suo guardaspalle. Sono le sette del lermitani, che in rapporti a base estorsiva”a un interesse “politico”. nostra e alla Sigros torna la quiete. Ma fra le estorsioni mattino quando i due rendono visita a Garraffa. Virga avevano favorito la loro latitanza. Quando gli chie- per essere sottoposto ad un provino”. Anche il cognato Riina spera di agganciare Craxi tramite il Cavaliere. alla Standa e quelle contemporanee alla Sigros c’è un gli rivolge poche, ma indimenticabili parole: “Sono La Standa di Catania dono che cosa ci faccia a Milano, D’Agostino spiega Salvatore Spataro collabora e conferma il racconto di Il forzista disse di non Vota e fa votare Psi nel 1987. Ma non si sa se poi l’a g- Riina spera, tramite abisso. L’esecutore materiale degli attentati alla Stan- stato incaricato da Marcello Dell’Utri e da altri amici bersaglio di attentati di esserci giunto nel ’92 insieme a Francesco Piacenti D’Agostino. “In sintesi, dal complesso delle dichiarazioni sapere chi fosse gancio al “gotha socialista” si sia realizzato “attraver so Berlusconi, di arrivare da, il mafioso catanese Severino Claudio Samperi, di vedere come è possibile risolvere il problema di e a Carmelo Barone, i quali gli avevano promesso un rese dai due collaboranti emerge che il D’Agostino, inten- il canale costituito da Dell’Utri-Berlusconi-Craxi, oppure se “accenna l’esistenza, accanto alla causale estorsiva, di ul- P u bl i t a l i a ”. Garraffa ripete: “Senza fattura, non inten- del clan Santapaola ma interessamento presso il “sig. Dell’Utr i” per trovargli zionato a far entrare il figlio Gaetano nel settore giovani- Barone, legato ai tale risultato fosse stato ottenuto attraverso l’ausilio di altri a Craxi: l’appoggio al teriori scopi perseguiti dai mandanti dei fatti criminosi, ri- do pagare”. Virga non si scompone: “Capisco, rife- un lavoro. Poi però Barone morí all’improvviso e non ledella squadra del Milan, aveva interessato Melo Barone, soggetti […]. L’assenza di prova in ordine alla realizzazione feribili esclusivamente alla vicenda Standa e non all’estor - rirò. Se ci sono delle novità la verrò a trovare, altri- lo scopo non è estorsivo: se ne fece nulla. Interrogato dai carabinieri, Dell’Utr i appassionato del gioco del calcio e presidente di una squadra Graviano, ma di fronte di trattative, accordi, favori politici fatti, o semplicemente Psi serve a punire la Dc sione ai danni del Sigros”. Anche l'ex senatore repub- menti il discorso è chiuso”. Garraffa aveva già incon- sostiene che D’Agostino, Barone e Piacenti sono per dilettantistica locale, il quale si era rivolto a Marcello Dell’Utr i richiesti, da Cosa nostra a Berlusconi, per il tramite di blicano Vincenzo Garraffa racconta che la sua amica trato Virga qualche anno prima. Per sua fortuna ave- la finalità è “a g g a n c i a re ” lui dei perfetti sconosciuti: mai sentiti nominare. Ma, ottenendo che il giovanissimo D’Agostino Gaetano, che con- alle prove Dell’Utri, permane, ad avviso del Tribunale, fino al 1993, per non aver ostacolato Maria Pia La Malfa, moglie di Alberto Dell’Utri (ge- va curato il giovane figlio del boss, ridotto in fin di vita secondo il Tribunale, mente. Nella sue agende il no- tava 10 anni, effettuasse un provino per il Milan nell’anno epoca in cui l’imprenditore milanese aveva deciso di lanciarsi mello di Marcello), gli parlò degli attentati alla Stan- da un incidente con un trattore. Per questo il capo- politicamente me “Barone Melo” (diminutivo di Carmelo), compa- 1992. Dopo il decesso del Barone, avvenuto alla fine di della loro conoscenza in prima persona in politica, portando con sé, quale primo il maxi processo da: “Mi disse che Marcello Dell’Utri aveva risolto questo mafia non se la sente di fare la voce troppo grossa con il senatore re spesso, pure seguito dai numeri telefonici dell’a bi- quell’anno, il D’Agostino non si era perso d’animo e, allo cambiò versione paladino di tale importante scelta, l’imputato Marcello di Palermo problema parlando con un certo Aldo Papalia, ma non so lui. In ogni caso non appena i due uomini d'onore se tazione e dell’auto. Risentito sul punto a Palerm scopo di raggiungere l’obiettivo prefissosi, si era rivolto ai Dell’Utri, un uomo che da circa venti anni aveva ripetuta- neanche chi sia. E mi disse anche che scese personalmente ne vanno, Garraffa racconta quella visita a due suoi all’inizio Dell’Utri dice di non ricordare nessun Ba- fratelli Graviano, i quali si erano detti disponibili a favorirlo e mente intessuto, con piena consapevolezza, rapporti di va- da Milano a Catania”. Chi è Aldo Papalia? Un impren- collaboratori, Valentino Renzi e Giuseppe Vento. A rone “nel contesto di cui qui si sta parlando”. Ma poi gli avevano fatto capire che non sarebbe stato un problema rio genere con soggetti mafiosi o paramafiosi”. L’appogg io ditore catanese processato e poi assolto dall’accusa quest’ultimo confida pure che “se gli fosse successo mini d’onore del mandamento di Trapani (i quali «l’a v ev a n o Giuseppe D’Agostino viene riarrestato: non piú per per loro contattare i responsabili del Milan e procuragli un aziende Fininvest ed acquisita agli atti, dalla quale risulta dato una tantum al Psi, per punire la Dc di non aver “un’idea politica di tipo separatista, o almeno autonomista, il di traffico d’armi, in affari con Publitalia e in ottimi qualcosa si doveva trovare la spiegazione nel fatto nelle mani») deve ritenersi attendibile perché proveniente da favoreggiamento, ma per mafia, e decide di collabo- posto di lavoro a Milano presso una catena di esercizi com- che: la “dott.ssa Lattuada di Fininvest”, segretaria personale ostacolato a sufficienza il maxiprocesso non portò a cui obiettivo era quello di costituire una nuova forza politica, rapporti sia con Alberto sia con Marcello Dell’Utr i. che era stato avvicinato da personaggi di primo li- un uomo d’onore, Vito Parisi, molto vicino a Vincenzo Virga, rare con la giustizia. “Le dichiarazioni rese dal D’A go s t i n o merciali, che gli inquirenti hanno, poi, individuato nell’«Eu- dell’imputato, aveva, nel gennaio 1993, segnalato per l’ac - Cosa nostra i vantaggi sperati. Tant’è che “proprio dalla tutta siciliana e tutta mafiosa”. Il che non esclude che “nello Ma anche con Aldo Ercolano. Insomma, per i giudici vello, uomini sentiti”. Poi rompe con Publitalia e si capo di quel mandamento, e pertanto ben a conoscenza hanno fornito la chiave di lettura del contenuto di alcune romercato» facente parte del gruppo Fininvest”. Dunque, quisto un immobile, ubicato in Via Lincoln a Palermo, il cui constatazione di tale insuccesso [...] aveva preso le mosse stesso preciso torno di tempo in cui questo progetto si stava Garraffa ha “colto nel segno” ed è totalmente “atten - rivolge a un’altra agenzia. che però non riesce a tro- delle relative dinamiche interne e dei rapporti con persone significative annotazioni riportate nelle agende curate dalla nel 1996, Dell’Utri dice di non sapere chi sia Melo Barone, proprietario era il “sig. Barone”, cioè il Melo Barone”. quell’efferata e sanguinosa rivolta contro lo Stato voluta da realizzando e prendeva corpo, vi fossero rassicuranti e de- dibile”: pur ignaro di chi fosse Papalia, l’ha indicato vargli uno sponsor per via – sostiene Garraffa – estranee a Cosa nostra ma contigue alla stessa”. segretaria dell’imputato. In particolare, sotto la data del 2 anche se compare nelle sue agende con il diminutivo “Melo”. Francesco Zagatti, nel 1993-94 capo degli osserva- , culminata negli eclatanti omicidi e stragi a finite alternative politiche, frutto di accordi e promesse ot- con nome e cognome. Diversi funzionari della Stan- dell’ostracismo di Publitalia, la cui “influenza in quel Per questo caso, nel 2004 il Tribunale di Milano ha settembre 1992, è stata rinvenuta una annotazione Allora gli leggono le dichiarazioni del pentito Pasquale Di tori delle Giovanili del Milan, conferma il pentito Spa- partire dalla prima metà del 1992; quando all’insoddisfa- tenute dai soggetti mafiosi attraverso altri referenti”. da e poi gli stessi Berlusconi e Confalonieri raccon- campo era terribile”. Alla fine si inventa una specie di condannato sia Virga sia Dell’Utri a 2 anni di carcere nell’ambito della quale si parla di tale «Melo», con un co- Filippo, il quale racconta che Barone – legato al clan Gra- taro e inguaia Dell’Utri. Il Tribunale conclude: “È le- zione per i «nuovi» politici, che non avevano mantenuto le Sicilia Libera tano però ai giudici che, dopo gli attentati, nessuno si auto-sponsorizzazione antimafia, applicando sulle ciascuno per tentata estorsione aggravata ai danni di gnome non riconoscibile accanto, e l’indicazione: «interessa viano – era stato titolare di un negozio di abbigliamento a cito affermare che, negli anni 1993-94, c’è stato un inte- promesse, si era sommato identico rancore verso i «vecchi», Per due anni, prima del suo arresto nel 1995, Tullio fece vivo per chiedere alla società di pagare né lan- divise dei giocatori lo slogan pubblicitario “L’A l t ra Garraffa, condanna confermata in appello, ma pio al Milan». Altre conferme alle dichiarazioni del D’Agostino si Palermo. A quel punto gli torna la memoria e ricordato di aver ressamento nei riguardi del figlio di D’Agostino Giuseppe da vieppiú alimentato dalla principale delle cocenti sconfitte su- Cannella viene incaricato di «curare» la latitanza del ciare altre minacce. Per i giudici, nessuno di loro dice Sicilia”. La Pallacanestro Trapani, intanto, viene pro- annullata in cassazione, che ha rinviato il acso a un rinvengono in altre annotazioni quali l’indicazione «10 anni» conosciuto un Barone, commerciante di tessuti, presidente parte di Marcello Dell’Utri e che, essendo già deceduto Melo bite sul fronte giudiziario da Cosa nostra e cioè il passaggio in boss corleonese Leoluca Bagarella, cognato di Riina, la verità. Visto che è stata “acquisita la prova della mossa in serie A e viene invitata al Maurizio Costanzo nuovo processo d’appello. Qui i giudici hanno de- (quanti ne contava all’epoca il figlio del collaborante), «in della squadra di calcio “Juventina”, mai piú rivisto dopo il suo Barone, tale interessamento non poteva che essere stato giudicato, il 30 gennaio 1992, della sentenza emessa all’esi - balzato ai vertici di Cosa nostra dopo l’arresto di Zu’ mediazione di Dell’Utr i” (sono stati trovati persino Show, su Canale 5. Ma all’ultimo momento l’i nv i t o rubricato l’accusa di tentata estorsione in minacce ritiro pullman del Milan, interessato D’agostino Giacomo allontanamento da Palermo. Ma anche questa è una bugia: caldeggiato al prevenuto, direttamente o in via mediata, dai to del procedimento penale maxi-uno”. La strategia stra- Totò il 15 gennaio 1993. Nato e cresciuto a Brancac- una serie di voli aerei di Dell'Utri a Catania nel pe- viene annullato da Costanzo in seguito – sostiene gravi e dichiarato il reato ormai prescritto. Chi sol- (Patrassi – Zagatti)». I due cognomi indicati tra parentesi “Che tra il Barone e l’imputato non vi fosse stata soltanto una fratelli Graviano di Brancaccio. La conclusione alla quale per- gista di attacco allo Stato dimostra, nel 1992, “l’as - cio, vicinissimo ai fratelli Graviano, Cannella ha fatto riodo successivo agli attentati ndr), è “log ico” che il Garraffa – all’intervento personale di Dell’Utri. Al- lecitò Virga a intervenire su Garraffa per conto di sono quelli di due tecnici della società di calcio del Milan ai lontana conoscenza, dovuta alla comune passione per il pal- viene il Collegio poggia sulla constatazione che il giovane senza di contatti sicuri tra la mafia ed il mondo della politica, politica nella Dc. I giudici lo considerano un colla- Cavaliere “non abbia voluto fornire alcuna conferma in or- lora l’imprenditore scrive tutta la sua amarezza in una Dell’Utri? I giudici di Palermo non hanno dubbi: “L’in - quali si sarebbe dovuto presentare il figlio del D’Agostino [...] lone, è dimostrato da documentazione, reperita presso le D’Agostino ha effettuato un altro «provino» ad inizio del la mancanza di accordi, referenti, garanzie, canali ecc., suc- boratore attendibile per le sue «dichiarazioni coeren- dine all’effettiva sussistenza dell’«intervento» effettuato dal tervento del Virga non poteva che essere stato sollecitato da 1994 (ne ha dato conferma il teste Buriani Ruben) e cioè nel ti, logiche, particolareggiate» sull’evoluzione dei suo manager e amico [...], considerato il costante atteggia- altri «uomini» e cioè da influenti esponenti della Cosa nostra periodo in cui D’Agostino Giuseppe era vicino ai fratelli Gra- progetti politici di Cosa nostra nei primi anni 90: “Il mento assunto da Silvio Berlusconi (e da Fedele Confalonieri) trapanese, proprio come riferito da Vincenzo Sinacori il qua- In alto Berlusconi in una foto degli anni ‘S e t t an t a ’70 viano, favorendone la latitanza, ed aveva ottenuto, per il figlio delatore ha precisato che Bagarella era stato suo ospite nel rispetto a tutte le condotte contestate a Dell’Utri in questo le, ottemperando all’incarico ricevuto da Matteo Messina e, a fianco, un’immagine della strage di via dei Georgofili a Firenze: Gaetano, il loro intervento diretto presso la dirigenza del villaggio Euromare «intorno alla metà di giugno, fino alla fine processo, una linea improntata all’assoluta protezione e tu- Denaro, affidò al Virga l’incombenza di «contattare» Vin- nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993 Milan e, in particolare, presso Marcello Dell’Utri, il quale in di agosto e i primi di settembre del 1993» [...]”. tela dell’imputato, fin dalle prime dichiarazioni risalenti al cenzo Garraffa al fine di risolvere la «questione» che inte- un’autobomba uccise 5 persone. Qui a fianco, la “p i ov ra ”dei fratelli effetti aveva «segnalato» il promettente calciatore al tecnico 1974”.. ressava Dell’Utri. Il collaboranteha dichiarato di avere ap- Graviano vista da Emanuele Fucecchi. che doveva visionarlo, come candidamente e spontanea- continua a pag 6–7 pagina 6 Giovedì 10 dicembre 2009 x IL DOSSIER x

LE DICHIARAZIONI DEL PENTITO E IL LIBRO DEL GIUDICE all’isolamento più totale”. Ora la conferma di quel piano omicida di 15 anni fa arriva da Gaspare segue da pagina 4-5 Giuseppe Vasile, la stagione stragista al nord. L’idea prevista dalla corretta prassi bancaria. Il dirigente Spatuzza, il superpentito del processo Dell’Utri. “Tramite la ‘ndrangheta, la dei Graviano e di Totò Riina è quella di fare la guerra era il fratello di Gianfranco Micciché, Guglielmo. Un SPATUZZA E IL LANCIAMISSILI dei Nirta, abbiamo acquistato delle armi, due mitra, due Chi sono gli uomini allo Stato per poi costringerlo a fare la pace. In anno dopo le stragi, Tosonotti incontra a pranzo macchine-pistole e un lanciamissili. Era un carico d’armi per fare un attentato cambio di benefici carcerari. A maggio Giuseppe Gianfranco Micciché (nel frattempo passato da a Caselli che sapevamo si muoveva con un elicottero dell’elisoccorso che PER UCCIDERE CASELLI partiva dall’ospedale Cervello” ha raccontato nelle centinaia di pagine di di Brancaccio Vasile, mediante un suo amico palermitano, contatta Publitalia a fare il sottosegretario ai trasporti) per verbali riempiti dai magistrati di Firenze, Palermo e Caltanissetta. Siamo nel Enrico Tosonotti, un imprenditore milanese perché chiedergli di inserire una sua società nell’albo dei La notizia era stato lo stesso Gian Carlo Caselli a raccontarla: “L’allora ‘94, l’anno dell’arresto dei Graviano, l’anno in cui Spatuzza diventa capo Quando Filippo e Giuseppe finiscono dietro le sbarre, affitti una villa in Versilia per il vecchio padre di fornitori delle Ferrovie. Le persone che li avevano questore di Palermo Arnaldo La Barbera – grande poliziotto, al quale resto m a n d a m e n t o. la guida degli affari passa alla sorella Nunzia che Vasile. In realtà sarà usata come base logistica delle messi in contatto erano amici del fratello del profondamente grato – venne a sapere, da fonti evidentemente attendibili, di “Avevo la reggenza del mandamento di Brancaccio e tramite Pietro Tagliavia non si trasferisce a ma a Nizza e progetta un attentato in preparazione – scrive oggi il procuratore a Torino nel suo ‘Le mi dicono che devo ‘curarmi’. Questo lanciamissili – dice Spatuzza ai stragi. Tosonotti contatta un’agenzia e prenota la sottosegretario. Anche quando i Graviano, tra una due guerre. Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia’, Melampo magistrati – era custodito in un magazzino della nostra famiglia che venne poi di comprare attici (con il giardino pensile) e ville in villa di Forte dei Marmi nella quale a luglio e ad bomba e l’altra, si rilassano in Sardegna scelgono editore –: un missile o un bazooka a lunga gittata per colpire il mio perquisito dalla Dia. Era nascosto nell’intercapedine di un divano e non fu Costa Azzurra. Il calendario del 1993 rende l’idea agosto passeranno alcune settimane Matteo Porto Cervo. Saranno ospiti nel residence “I appartamento dal monte Pellegrino, proprio davanti al parco della Favorita t rov a t o ”. della loro doppia vita. A febbraio sono a Venezia con Messina Denaro e i fratelli Graviano, cioé i boss che Tra m o n t i ”, che fa capo a una società gestita da (armi del genere Cosa Nostra ne aveva in abbondanza: sequestreremo, nei loro Al giudice in quel periodo arrivarono in procura a Palermo diverse lettere le rispettive mogli, per partecipare ai festeggiamenti tra maggio e luglio semineranno il terrore a Roma, Maurizio Pierro, un commercialista milanese ucciso arsenali, anche moltissimi Rpg 18 di produzione sovietica, i micidiali ‘mar telli anonime di minaccia di morte. Non solo per il procuratore ma anche per tre del carnevale, per una coincidenza organizzato di Allah’ impiegati dai mujaheddin afghani per abbattere gli elicotteri di imprenditori, politici e per l’allora presidente della regione, Giuseppe Milano e Firenze, uccidendo dieci persone. nel 1997 in circostanze misteriose, che Mosca”. Campione . quell’anno da Publitalia, diretta da Marcello Gli assegni usati per prenotare la villa risulteranno amministrava anche una serie di cooperative in cui “Quella volta – prosegue ancora Caselli – venni allontanato dalla città in gran Ma in particolare quella per Caselli – alla luce delle ultime dichiarazioni di Dell’Utri. Il primo aprile deliberano con i boss della cambiati da un’agenzia del Banco di Sicilia di lavorano le figlie e gli amici del fattore di Arcore, fretta. Senza neanche avere il tempo di fare le valigie, fui spedito dal quest o re Spatuzza – si rivela esattissima e inquietante per i riferimenti: “Ti facciamo cupola nella villetta di un signore che si chiama Palermo che aveva effettuato un’operazione non Vittorio Mangano. Il giudice all’aeroporto militare di Boccadifalco. Ero l’unico civile ad abitarci, circondato saltare con un missile terra-aria che ci è arrivato dalla Jugoslavia. Spariamo Gian Carlo Caselli da esercito, polizia e carabinieri. Per la mia sicurezza ero costretto contro l’elicottero che ti porta da Punta Raisi a Boccadifalco”.

L’ultimo covo di Fidanzati cio Ansa del 26 settembre 1993 conferma la riu- scendere in campo politico per curare da vicino gli all’interno di Cosa nostra si erano create due linee di pen- Due incontri a Milano, proprio come diceva Cu- viene deve pigghiari impegni e l’ava a manteniri però”. nione di Lamezia Terme. Dai tabulati telefonici «in- interessi di Cosa nostra, che aveva perso i suoi re- siero, rappresentative di due fazioni mafiose «contrappo- cuzza. Quale miglior riscontro si potrebbe trovare? Poi il 29 maggio il boss rivela a un amico persino il “Tr a n q u i l l i , crociati» dal consulente della Procura Gioacchino ferenti politici. Secondo il Tribunale, “le motivazioni ste»: la prima, della quale faceva parte il collaborante, In seguito, nel 1995, Mangano viene di nuovo ar- nome del capomafia con cui Dell'Utri si era accor- Genchi, risulta «la prova di numerosi contatti tra che possono avere indotto l’attuale presidente del Con- aveva come leader il Provenzano e ad essa erano aggregati QUELLA VILLA IN VAL SERIANA restato (stavolta per omicidio). Ma Dell’Utri, eletto dato. Dice Guttadauro: “Dell’Utri non è piú venuto a vari soggetti indicati da Cannella» a proposito di siglio dei ministri a fondare un nuovo partito sono state alcuni importanti «uomini d’onore», come Benedetto Spe- nel ’96 al Parlamento italiano, nel ’99 al Parlamento Palermo... perché l’unica persona con cui parlava Dell’Utr i Sicilia Libera. Tanto per cambiare, salta fuori anche molteplici e trovano ampia giustificazione su altri piani [...]. ra, Pietro Aglieri, Carlo Greco, Raffaele Ganci; un’altra, fa- A Parre, verso la val Seriana si europeo, e nel 2001 di nuovo in quello italiano, lo hanno arrestato, quello con cui Dell’Utri ha preso l’im - con Forza Italia Dell’Utri, in contatto nel febbraio del 1994 con il Berlusconi si sentiva «perseguitato» dall’autorità giudizia- cente capo a Bagarella, nella quale si riconoscevano altri trova l’ultimo covo di Gaetano continua a intrattenere rapporti con la mafia, come pegno, ca fú ddu cristiano, chistu Iachinu Capizzi.”. Poco principe Domenico Napoleone Orsini, il cui nome ria di Milano, come risulta da un passo del libro [di Federico importantissimi esponenti mafiosi, come Giovanni Brusca, Fidanzati, il boss arrestato il 5 risulta da alcune intercettazioni ambientali. importa che Dell’Utri non abbia mantenuto gli im- è anche presente nelle agende del manager. Ma Orlando, allora condirettore de Il Giornale di Indro Mon- i fratelli Graviano, i Farinella, Salvatore Biondino ed altri. In dicembre nel centro del Microspie nell’autoscuola pegni: “Quel che importa è che l’imputato la promessa, Dell’Utri dice di non conoscerlo. Le sue negazioni, tanelli: Il sabato andavamo ad Arcore, 1995, ndr] in cui si particolare, una delle due fazioni non concordava sulla capoluogo lombardo. In questa Nel 1999, subito prima delle elezioni europee del quella particolare promessa sopra descritta, l’avesse fatta siamo smentendo anche l’evidenza, diventano così un racconta di una riunione ad Arcore del 3 luglio 1993 (sono scelta di una strategia stragista propugnata dall’a l t ra ”. villa, a ridosso di una montagna, 13 giugno in cui Dell’Utri è candidato nel colle- e fosse stato ritenuto credibile dai suoi referenti mafiosi nel «elemento indiziante». Anche perché un altro ri- del 22 giugno precedente le perquisizioni della Guardia di Ma anche sui rapporti con la politica, Cosa nostra è don Tanino ha abitato gioSicilia-Sardegna, l’Arma intercetta le conversa- momento in cui si era verificato l’accordo. [...]. l’ennesima scontro alle dichiarazioni di Cannella arriva dal finanza alle sedi della Fininvest di Milano e Roma, eseguite divisa: il gruppo Bagarella puntava su Sicilia Libera; nell’ultimo mese e mezzo prima zioni di alcuni fedelissimi di Provenzano nell’au - emergenza obbiettiva conferma l’effettiva verificazione di pentito Tony Calvaruso, autista di Bagarella. Ri- dietro ordine dei giudici di Milano). Ma già il 4 giugno 1993 Provenzano preferisce cercare referenti nelle for- dell’arresto. Qui Fidanzati ha toscuola «Primavera», gestita da Carmelo Amato, un patto di scambio politico-mafioso tra Cosa nostra e in buone mani” scontro tanto piú importante in quanto nemmeno Berlusconi avrebbe annunciato ad Indro Montanelli l’in - ze politiche nazionali, sul modello dei rapporti in- condotto una vita normale: poi arrestato. Da anni quello è un ritrovo abituale Dell’Utri, relativamente alle elezioni europee del 1999, lui, come Cannella, parla direttamente di Dell’Utr i. tenzione di «scendere in politica per ricomporre l’area mo- trecciati a suo tempo con la Dc. Il Tribunale ritiene pranzo e cena nel ristorante del dei piú stretti collaboratori di Provenzano, talora quelle a cui fa riferimento nel 2001 il boss Guttadauro Ma racconta che “andò scemando questo discorso derata». Dunque vi erano pressanti e gravi ragioni [...] per- dimostrati “singoli «agganci» ottenuti da Cosa no- paese e sul comodino ancora il alla presenza del boss medesimo. Altre volte alla quando dice che Dell’Utri aveva «preso impegni»; quelle di Sicilia Libera, tanto si rafforzava il discorso di ché questo impegno in politica avvenisse ed altrettanto stra nella ricerca di referenti all’interno di una nuo- Corriere della Sera del 4 presenza di Tanino Cinà. Nelle intercettazioni, stesse consultazioni alle quali si era fatto riferimento nelle segue da pag 4-5 Forza Italia «perché c’era la voce unanime di votare ampie motivazioni perché il nascente partito assumesse, va, grande compagine politica come Forza Italia, dicembre. Il giorno Amato parla spesso di Dell’Utri. Il 5 maggio 1999 conversazioni intercettate [...] all’interno dell’a u t ov e t t u ra Forza Italia, anche quando si parlava del partito Si- sul fronte giudiziario, una linea ideologica di tipo garan- sul modello ideologico fatto proprio da Provenza- dell’interrogatorio di Spatuzza. ne discute con l’amico Michele Lo Forte e fa rife- in uso ad Amato Carmelo”. UNQUE, partorito dalla mente cilia Libera». In ogni caso, egli aveva saputo da Ba- tista. […] Ragioni e motivazioni che non possono essere no (cui accederà anche il gruppo di Bagarella)”. rimento al voto della Camera che ha appena salvato Fondamentale il riferimento che il boss Guttadau- di Leoluca Bagarella (ma, per garella che il partito di Forza Italia andava soste- ritenute, tout court, inquinate dal fine di agevolare Cosa Giuffrè prosegue nel suo racconto: “Verso la fine del Dell’Utri dall’arresto chiesto da quei «cornuti» dei ro fa a “Gioacchino Capizzi, il vecchio capomafia con il quel che lo stesso diceva, era in- nuto in quanto aveva una linea garantista e, quindi, nostra ma che, ovviamente, non potevano non essere ap- 1993 già si aveva dei sentori che si muoveva qualcosa di giudici , e alla necessità di mandarlo al Parlamento quale Dell’Utri aveva parlato ed aveva preso impegni (si teressato anche il suo amico Pro- «o volutamente o non volutamente», avrebbe aiu- prezzate da qualunque soggetto che, in quel periodo sto- importante nella politica nazionale. Cioè si cominciava a europeo per renderlo intoccabile: ricordi che, a quell’epoca, Mangano era detenuto). E venzano), il progetto politico in- tato i boss di Cosa nostra”. Ora, osservano i giudici: rico, si fosse trovato ad avere a che fare con la giustizia, a parlare della discesa in campo di un personaggio molto “In ogni caso, il sostegno a Forza Italia da parte dei mafiosi suo «campo», ad un capomandamento in stretto contatto Amato – ...maaah, ma dobbiamo portare a Dell’Utr i! Gioacchino Capizzi, è stato compiutamente identificato dipendentista, che sfocerà nella “Che nelle elezioni politiche del 1994, scomparso il par- qualsivoglia titolo”. importante. [...] Berlusconi... Queste notizie venivano por- era stato profuso in tutte le competizioni elettorali suc- con coloro i quali erano posti al vertice del sodalizio cri- Lo Forte – Minchia... ora c’è Dell’Utri! Dell’Utr i... [...] nel responsabile del mandamento della «Guadagna o costituzioneD del partito Sicilia Libera a Palermo, era tito della Democrazia cristiana (da sempre destinatario Dell’Utri è fin da subito un tifoso accanito della di- tate all’interno di Cosa nostra, per un periodo è stato mo- cessive, fino a quelle del 2001 [...]. Il resto delle dichia- minale in quel torno di tempo.”. Amato – Compare, lo dobbiamo aiutare, perché se no lo Santa Maria di Gesú», cioè quello stesso mandamento stato affidato dallo stesso boss corleonese al Can- dei voti della mafia, eccezion fatta per il 1987), all’interno scesa in campo del Cavaliere, come testimoniano tivo di incontri, di dibattiti all’interno di Cosa nostra, di va- razioni di Giuffrè, nella parte rappresentativa piú generale Che poi, come sostiene la difesa, il primo governo fo t t o n o ! comandato, molti anni prima, da Stefano Bontate, al quale nella”. Nello stesso periodo fioriscono in tutto il di Cosa nostra si fosse deciso di votare per Forza Italia, non Confalonieri e Letta, all’epoca contrari . E alla fine, lutazioni molto, ma molto attente. Cioè tutte le persone appare assolutamente esente da critiche e deve essere Berlusconi – naufragato dopo 7 mesi – non sia riu- Lo Forte –È logico, perché non lo tocca nessuno, nemmeno erano succeduti i fratelli Pullarà ed al quale apparteneva Sud Italia movimenti indipendentisti, e in quel fi- è circostanza che può essere messa in discussione, tale è la dopo un periodo di incertezza, Berlusconi si schie- che avevano sentore, notizie di questo movimento che sta- positivamente apprezzato, anche in relazione a ciò che scito a varare misure favorevoli alla mafia, o che qua! [o simile]. anche Vittorio Mangano fino a quando la sua «famiglia» lone Bagarella pensa di inserire il progetto politi- mole delle dichiarazioni rese da tutti i collaboratori di giu- ra con Dell’Utri. Lo conferma Ezio Cartotto, poli- va per nascere, venivano trasmessi ed arrivavano dentro attiene all’indicazione di «garanzie» ottenute da Proven- invece, come ribatte la Procura, abbia inviato pre- Amato – Eh, compa’, se passa lui e acchiana [sale] alle non era passata sotto il comando di Pippo Calò. E, ancora, co-mafioso di Sicilia Libera. “Con alcuni esponenti di stizia che hanno fatto riferimento al tema, in assoluta sin- tico della Dc lombarda e consulente della Fininvest Cosa nostra. Queste, in modo particolare di Provenzano, zano” ”. cisi segnali a Cosa nostra, non interessa “Quel che europee, non lo tocca non a caso, Capizzi era uno dei soggetti, ritenuti respon- tali agglomerati politici, il Cannella, dopo aver ricevuto la tonia”. Naturalmente l’adesione di Cosa nostra a fin dagli anni 70. I giudici sintetizzano il suo rac- se ne cercavano l’affidabilità. Cioè persone che di un certo Il ritorno di Mangano conta, ai fini della decisione, è stabilire se può ritenersi Due giorni dopo, i due riparlano della cosa, poi sabili di numerosi omicidi, in stretti rapporti di frequen- delega dal Bagarella, si era incontrato in diverse occasioni, Forza Italia non è un reato per i promotori del nuo- conto: “Nel settembre 1992, in occasione di una con- valore e di una certa serietà e inizia, appositamente, un Il fatto che Mangano rispunti al fianco di Dell’Utr i provato che la promessa politica a Cosa nostra, effettuata Amato ne ragiona con altri “amici”. Amato dice, tra tazione con Amato Carmelo, proprio nel [...] 1999”. La una dell quali, particolarmente ricordata, svoltasi a La- vo partito. E non è nemmeno un fatto sorprenden- vention, Berlusconi aveva fatto per la prima volta un ac- lungo periodo di discussione e nello stesso tempo di in- anche nel 1994-’95, dopo i 10 anni trascorsi in car- dal senatore Dell’Utri per mezzo di Mangano (nel frat- l'altro, che per far eleggere Dell'Utri “c'è un impe- conclusione fa rabbrividire: “Ritiene il Tribunale che le mezia Terme, alla fine del 1993. Tra gli altri, presenti a te, visto che una politica ipergarantista era «desti- cenno al tema politico, affermando che bisognava guar- dagine, per vedere se era un discorso serio che poteva cere per le condanne definitive per mafia e droga, tempo diventato un capo di un mandamento mafioso), gno”. Riassumendo le conversazioni, i giudici scri- emergenze dibattimentali abbiano consentito l’acquisizio - quell’incontro vi erano alcuni esponenti della Lega Nord, in nata fatalmente (o non volutamente, come ha det- dare alla situazione politica italiana con grande preoccu- interessare a Cosa nostra per potere curare quei mali che suscita nel Tribunale «seria preoccupazione e vivo avente ad oggetto un progetto di aiuto sul fronte giudiziario vono: “Emerge a chiare lettere, per quanto attiene alla ne di certi e sufficienti elementi di prova in ordine alla com- quanto tale movimento era interessato «a che si potesse to Calvaruso) ad aiutare gli affiliati a Cosa nostra (e pazione ed attenzione; nell’aprile del 1993, nel corso di un da diverso periodo avevano afflitto Cosa nostra, che erano disappunto, a prescindere dall’aspetto prettamen- in relazione al tema del 41 bis ed altro, siccome riferito da posizione dell’imputato Marcello Dell’Utri, che nell’am - promissione mafiosa dell’imputato anche relativamente effettuare un’operazione del genere nel meridione d’Ita - non solo)». Il problema è un altro: “In questa sede incontro tra lo stesso Berlusconi e l’onorevole Craxi, que- stati causa di notevoli danni. [...] Abbiamo fatto anche de- te penalistico». Perché “si può affermare senza te- Cucuzza, si fosse effettivamente verificata in quel torno di biente mafioso era stata presa una netta e precisa de- alla sua stagione politica, [...]. l’indagine dibattimentale ha lia», i quali erano stati accompagnati alla riunione politica occorre stabilire soltanto se siano emerse prove in ordine al st’ultimo aveva fatto presente al suo interlocutore che si gli incontri, delle riunioni, assieme, appositamente per di- ma di smentita che Mangano Vittorio, dopo l’ar - tempo delicatissimo in cui la politica nazionale stava ve- cisione in ordine al candidato da votare e fare votare in evidenziato [...] inoppugnabili elementi di prova della re- dal principe Domenico Napoleone Orsini. […] Nella fase fatto che gli imputati Dell’Utri e Cinà (in particolare il pri- sarebbe dovuto dare da fare per creare un movimento scutere, fino a quando il Provenzano stesso ci ha detto che resto di nel luglio 1993, aveva ramente cambiando e l’organizzazione mafiosa era alle occasione delle imminenti consultazioni. [...] E che si trat- sponsabilità dell’imputato in ordine ai reati contestatigli”. iniziale della vicenda, Bagarella aveva finanziato l’attività mo) abbiano, in qualche modo, collaborato con uomini di politico al Nord Italia, per contrastare l’offensiva della Lega eravamo in buone mani, che ci potevamo fidare. Per la assunto un incarico mafioso di rango, a corona- corde e senza referenti politici sicuri”. [...] tasse di un proposito non facente esclusivamente capo alla Considerazioni conclusive di proselitismo dello stesso Cannella [...] Poi, però, il boss Cosa nostra, tramite accordi, promesse o quant’altro, con- e che sarebbe stato opportuno che qualcuno, come lui, prima volta il Provenzano esce allo scoperto, assumendosi mento di una lunga e gloriosa carriera criminale”. La prova per il tribunale c'è. E a incastrare Dell’Utr i, persona di Amato Carmelo, ma che fosse maturato e de- Per Dell'Utri la pena deve essere “più severa” r i- non aveva voluto affrontare altri costi, pretendendo che tribuendo a far nascere o, anche semplicemente, a raf- creasse un «canestro» in cui convogliare i voti in libera usci- in prima persona delle responsabilità ben precise. E nel Anche in campo politico. provvedono non i pentiti o i magistrati, ma sempre ciso in seno al sodalizio criminale, è circostanza emer- spetto ai 7 anni comminati a Cinà “e deve essere de- fosse il collaborante a sostenerli”. forzare il convincimento politico dei loro interlocutori ma- ta dai partiti tradizionali di area moderata, ormai in crisi momento in cui lui ci dà queste informazioni e queste si- Ne parla Salvatore Cucuzza, «collaborante di sicura le sue agende dove “si sono ritrovate due annotazioni, gente da alcuni passaggi, come quello che si evidenzia terminata in anni 9 di reclusione, dovendosi negativamen- È importante la scansione temporale del passaggio irreversibile; nell’estate del 1993, ad Arcore, Silvio Ber- attendibilità»: “Per come riferitogli da Bagarella, uno dei nella conversazione del 22 maggio, quando l’Amato spe- di Cosa nostra da Sicilia Libera a Forza Italia: “Si è lusconi aveva incontrato Vincenzo Muccioli e si era parlato motivi per i quali il Mangano veniva mantenuto nella reg- cifica al suo interlocutore (Gioacchino Severino) il fatto che detto che la nascita del movimento a Palermo, per opera “A inizio ‘94 la mafia della situazione politica italiana; nell’autunno 1993, Ber- Il collaborante genza del mandamento di Porta Nuova era costituito dal Dalle intercettazioni «i cristiani si stanno preparando», evidentemente riferen- “Inoppugnabili del Cannella e su input di Bagarella, era avvenuta a ottobre lusconi aveva incontrato gli onorevoli Amato, Segni e Mar- fatto che egli garantiva rapporti con Dell’Utri e, quindi, era dosi[...] ad una moltitudine di persone della cui disponi- del 1993; fino al mese di novembre, certamente, la que- sceglie il nuovo tinazzoli, ma già era sorta in lui l’idea di scendere per- Cucuzza: “A Milano reputato utile in tal senso perché era notorio il rapporto ambientali a bilità a votare Dell’Utri l’Amato era certo perché, eviden- elementi di riscontro” stione non era ancora chiusa. Invece il cambio di direzione sonalmente in politica”. che legava quest’ultimo a Silvio Berlusconi. [...] Il colla- temente, persone facenti parte del suo stesso sodalizio verso Forza Italia e l’abbandono definitivo del progetto si partito: Intanto, a Palermo, “sino alla fine del 1993, in Cosa ‘lo stalliere’ re s t a v a borante ha dichiarato di aver saputo da Mangano che Guttadauro, reggente criminoso o ad esso vicine. [...] Inoltre, che non fosse una del reato: “L’imputato era apprezzato «intorno al gennaio del 1994». [...]. Il col- nostra si stavano cercando nuovi sbocchi politici e, in as- questi si era incontrato «un paio di volte con Dell’Utri». [...] determinazione, frutto di una libera scelta, anche di ordine laborante, a quel punto, [...] aveva interpellato il Bagarella ‘garantiscono’ senza di «agganci», si realizzavano stragi in tutta Italia e si capomandamento Dell’Utri aveva promesso che si sarebbe attivato per pre- del mandamento collettivo, si coglie in diversi passaggi delle conversazioni ha voluto mantenere sulla eventualità che qualche candidato di Sicilia Libera cercava di costituire un partito sicilianista tutto mafioso sentare proposte molto favorevoli per Cosa nostra sul fron- intercettate, nei quali l’Amato mostrava di aderire a que- potesse essere inserito nelle liste di Forza Italia, il nuovo Massimo Maria [...]. E fino all’abbandono dell’idea autonomista, alla fine di Porta Nuova per te della giustizia, in un periodo successivo, a gennaio del Brancaccio, sta decisione con riluttanza, espressa dalla considerazio- vivo per circa trent’anni partito che il suo interlocutore aveva deciso di appoggia- del 1993, per quel che si è anticipato, Cosa nostra non 1995 («modifica del 41 bis, sbarramento per gli arresti ne che «purtroppo» si doveva votare per Dell’Utri, perché re ”. Berruti, Dell’Utri e aveva ottenuto «certezze» e «garanzie» politiche prove- mantenere rapporti relativi al 416 bis»). Infatti, vi era stato un primo tentativo emergono gli accordi c’era un impegno in tal senso”.Ancora una volta la pro- il suo rapporto con Secondo Cannella, nel gennaio ’94, un mese e mez- Vittorio Mangano” nient da altri «canali». Ulteriore dimostrazione di tale as- con il senatore” a livello parlamentare che, però, non era riuscito a con- e gli impegni reciproci va contro Dell’Utri non arriva dalla voce di un pen- l’o rg a n i z z a z i o n e ” zo prima delle elezioni, “Bagarella mi disse che avreb- sunto è l’affermazione di Giuffrè (Nino, capomafia di Cac- cretizzarsi. Inoltre Dell’Utri aveva detto a Mangano che tito, ma da intercettazioni: cioè da «elementi ob- be parlato con una persona che sarebbe stato in grado di camo, ndr) in ordine al fatto che, solo in un secondo mo- sarebbe stato opportuno stare calmi, cioè evitare azioni biettivi di prova, formatisi in un contesto assolu- ordinare, allora si sapeva, noi sapevamo che l’o n o rev o l e mento [...], , scettico rispetto violente e clamorose, le quali non avrebbero potuto aiutare tamente genuino e scevro da qualsivoglia condi- Miccichè si occupava della formazione delle liste qui in fiosi di sostenere il nuovo partito, del quale, come è noto e all’ideologia autonomista di Bagarella, «esce allo scoper- curezze, ci mettiamo in cammino, per portare avanti, la riuscita dei progetti politici favorevoli all’organizzazione relative ad incontri tra lo stesso e Mangano Vittorio, sotto zionamento. te apprezzare la circostanza che l’imputato ha voluto Sicilia insieme ad un certo La Porta [...]. Allora disse: «io ho come meglio ancora si vedrà, Dell’Utri era stato, in prima to» e si fa sostenitore dell’appoggio a Forza Italia, a partire all’interno di Cosa nostra e poi successivamente estrin- m a fi o s a ”. le date del 2 e 30 novembre 1993. Trattasi di un dato Il patto con la mafia mantenere vivo per circa trent’anni il suo rapporto con la persona che è in grado di dire a questo Miccichè quello persona, promotore e nel cui organico è stato eletto de- dalla fine del 1993, epoca in cui sarebbero arrivate delle secarlo all’esterno, il discorso di Forza Italia”. Le conclusioni del Tribunale sono raggelanti: “La documentale incontestabile ed altamente significativo del- Nella primavera del 2001 è di nuovo campagna l’organizzazione (sopravvissuto anche alle stragi del 1992 che deve fare». Io me ne andai, aspettai qualche giorno, putato e poi senatore, carica tuttora rivestita. Se, cioè, si «garanzie» in tal senso”. Cosí, a fine ’93, Provenzano riceve “g a ra n z i e ” e si decide a promessa di aiuto politico a Cosa nostra [...], aveva un la condotta tenuta da Marcello Dell’Utri [...] Dell’Utri, an- elettorale, stavolta per le politiche nazionali e per e 1993, quando i tradizionali referenti, non piú affidabili, non ricordo se venne Calvaruso o Nino Mangano [uomo siano evidenziate, anche in relazione a siffatto ambito Provenzano sponsorizza Forza Italia «uscire allo scoperto». effetto rassicurante per il sodalizio criminale; lo orientava cora nel 1993, nonostante la crescita del suo prestigio le regionali. La Procura infila alcune microspie venivano raggiunti dalla «vendetta» di Cosa nostra) e ciò d’onore della famiglia di Brancaccio, ndr] a dirmi che di lí a avente ad oggetto la politica, condotte compiute dai pre- Fedelissimo del superboss Michele Greco fino al Cioè, scrive il Tribunale, “a sponsorizzare il partito verso il sostegno a Forza Italia, incoraggiandolo a nutrire personale anche in campo politico, aveva continuato ad nell’abitazione del medico mafioso Giuseppe Gut- nonostante il mutare della coscienza sociale di fronte al breve mi dovevo ritenere rintracciabile in ufficio perché [...] venuti, sussumibili nell’alveo dei capi di imputazione, la 1981, «reggente» del mandamento di Caccamo dal di Forza Italia all’interno di Cosa nostra, invitando i aspettative favorevoli in un momento di crisi profonda. Sif- intrattenere rapporti di frequentazione con un mafioso tadauro, «reggente» del mandamento di Brancac- fenomeno mafioso nel suo complesso e pur avendo, a mo- mi avrebbero fatto incontrare un certo Vittorio Nangano o cuiforma «libera» consente di ritenere rilevanti anche le 1987 per volontà di Riina, Giuffrè ha fatto parte suoi componenti a votarvi ed, evidentemente, fatta condotta rafforzava Cosa nostra, ingenerando il con- conclamato ed importante come era Mangano in quel cio, appena uscito dal carcere. Anche in queste tivo delle sue condizioni personali, sociali, culturali ed eco- Mangano. [..]. ma l’incontro con questo Mangano non av- «promesse elettorali» o i «patti politico-mafiosi»”. fino al ‘92 della commissione provinciale di Cosa convincendo anche la fazione legata a Bagarella, il vincimento di raggiungere obiettivi fondamentali nella sua periodo, e nonostante tutto quello che era successo in pas- conversazioni ricorre il nome di Dell’Utri, candi- nomiche, tutte le possibilità concrete per distaccarsene e venne. Successivamente [...] mi capitò solo di incontrare È «incontestabile», per il Tribunale, che “proprio nel nostra, diventando dal ’93 uno dei piú stretti col- quale, infatti, nello stesso torno di tempo di fine strategia criminale, addirittura contando sui massimi ver- sato”. dato stavolta al Senato. Il 9 aprile 2001 Guttadauro per rifiutare ogni qualsivoglia richiesta da parte dei sog- Bagarella... e gli chiesi: «ma come è finita?». Dice: «niente, periodo riferito da Cannella (fine 1993-inizi 1994), era laboratori di Provenzano. Arrestato il 16 aprile 1993, aveva deciso di abbandonare al suo destino tici della politica nazionale. Una promessa reputata, in Dell’Utri non può negare quel che è scritto nelle parla con Salvatore Aragona, anche lui medico, an- getti intranei o vicini a Cosa nostra [...]. Infine, si connota purtroppo non c’è piú niente da fare». Lui mi disse [...] che stato ufficialmente costituito il partito di Forza Italia [...] e 2002, decide di collaborare . E la sua attendibilità è Sicilia Libera”. «Garanzie» da chi? Giuffrè dice di quel frangente, seria ed affidabile negli ambienti mafiosi, agende: “Si limita ad addurre impacciate giustificazioni di che lui già condannato per fatti di mafia e dice: negativamente la sua disponibilità verso l’organizzazione non c’era piú il tempo per metterlo in lista”. che, secondo la versione dello stesso Dell’Utri, il proposito «fuori discussione», anche «sul tema della politica» aver saputo dai boss Carlo Greco e Giovanni Brusca in quanto proveniente da un soggetto influente che, in pas- facciata, affermando che Mangano, di tanto in tanto, era “Dell’Utri, si presentò alle europee, compreso Musotto, mafiosa attinente al campo della politica, in un periodo Per i giudici «le dichiarazioni di Cannella, assoluto di Berlusconi di fondare il nuovo partito si era definitiva- dove «è stato pienamente riscontrato». “Nella pri- i nomi di alcuni intermediari, come il costruttore sato, aveva dato buona prova di sé, dimostrandosi dispo- solito andarlo a trovare in ufficio (a Milano!), ove si in- hanno preso degli impegni, dopo le europee ca acchianaru storico in cui Cosa nostra aveva dimostrato la sua effe- padrone della materia, sono state pienamente ri- mente concretizzato alla fine di settembre del 1993 [...]. mavera del 1993 il collaboratore aveva appreso da Pro- Giovanni Ienna (secondo i giudici «legato ai fratelli nibile verso Cosa nostra. Una promessa fatta ad un ma- tratteneva pochi minuti per esporgli non meglio identificati [furono eletti] non si sono visti piú con nessuno”. Il 20 ratezza criminale attraverso la commissione di stragi gra- scontrate da una mole di elementi esterni». Un lan- La pubblica accusa ha sostenuto essere emerse prove in venzano che, dopo l’arresto di Riina (15 gennaio 1993), Graviano, il quale sarebbe stato direttamente in fioso come Vittorio Mangano, altrettanto importante nel problemi di carattere personale, precisando che egli «su- maggio Guttadauro si lamenta di nuovo: “Ma lui se vissime, espressioni d un disegno eversivo contro lo Stato, ordine al fatto che Dell’Utri, prima dell’u f fi c i a l i z z a z i o n e contatto con Berlusconi» e «condannato definiti- biva» tali rapporti e non ricordando quali fossero i problemi e, inoltre, quando la sua figura di uomo pubblico e le re- della scelta politica di Berlusconi nell’autunno del 1993, vamente per mafia»); l’avvocato Massimo Maria personali che Mangano gli avrebbe sottoposto il2e30 sponsabilità connesse agli incarichi istituzionali assunti, avesse già cominciato ad interessarsi in prima persona Berruti (consulente della Fininvest e infine depu- novembre 1993, periodo in cui era in corso l’organizza - avrebbero dovuto imporgli ancora maggiore accortezza e alla costituzione di una nuova forza politica, benché non tato di Forza Italia); Mangano; e Dell’Utri (quest’ul - zione del partito Forza Italia e Cosa nostra preparava il rigore morale, inducendolo ad evitare ogni contaminazio- avvezzo ad occuparsi di siffatti compiti.”. timo –scrivono i giudici – era secondo Giuffè «re- cambio di rotta verso la nascente forza politica, anche ne con quell’ambiente mafioso le cui dinamiche egli co- Nasce Forza Italia putato dai suoi interlocutori mafiosi persona seria, attraverso l’abbandono del progetto autonomista di Sicilia nosceva assai bene per tutta la storia pregressa legata Secondo l’accusa, Dell’Utri spinse Berlusconi a affidabile e vicina a Cosa nostra»). L i b e ra ”. all’esercizio delle sue attività manageriali di alto livello”.