Precario a Vita
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Foglio Di Sala
Spettacolo teatrale “PANNI SPORCHI. COSE DA FIMMINI” Versione ridotta con Armanda Borghetti, Beatrice Carra, Martina Gabrieli, Licia Gambarelli, Giulia Canali, Barbara Mazzieri, Alessandra Pizzoni, , Franca Tragni, Maura Zappacosta. una produzione dell’Associazione di Promozione Sociale Zonafranca Parma adattamento drammaturgico e regia Franca Tragni realizzata con i patrocini della Provincia di Parma, della Regione Emilia Romagna e del Comune di Fontanellato Di mafia si muore, ma anche il silenzio uccide. Un mondo sommerso, quello delle organizzazioni criminali, raccontato con uno sguardo al femminile dalle mogli, dalle madri, dalle figlie di ieri e di oggi che nel contesto mafioso sono nate, vissute, che dalle mafie sono state colpite o rese complici, che per le mafie hanno perso mariti e figli o che a causa delle mafie hanno rinunciato a essere libere, alla ricerca della verità che vive. Il reading è dedicato a ritratti di donna, dalla prima collaboratrice di giustizia Serafina Battaglia a Ninetta Bagarella moglie innamorata del boss Totò Riina e Rita Atria, morta suicida dopo l’uccisione di Paolo Borsellino. Il mondo femminile è lo spunto per la ricerca di significati, per comprendere gli aspetti culturali e più intimi che vengono messi in gioco nelle vicende di mafie, per capire, prima che per giudicare, “come” i figli crescano con la mentalità dei padri e “come” le mogli, le madri, le figlie, le sorelle - custodi della casa e della famiglia – diventino figure fondamentali, anche se nell’ombra, nel tessere le trame di questi mondi sommersi, sempre più lontani dagli stereotipi delle “mafie del sud” e sempre più fatti che ci riguardano da vicino, fino ad arrivare sulle nostre tavole. -
A Cura Di Antonia Cava 1 3 a Cura Di Antonia Cava 8 1
11381.1_cop 1381.1.13 17/02/20 16:36 Pagina 1 1 A cura di Antonia Cava 1 3 A cura di Antonia Cava 8 1 . IL GIOCO DEL KILLER 1 Questo volume raccoglie i contributi di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari, A . Il gioco del killer accomunati dall’aver preso parte a un’iniziativa di formazione all’avanguardia ideata da C A Domenico Carzo: il Master “Esperto in intervento sociale minori e mafie”. I saggi proposti V analizzano le culture mafiose e la devianza minorile generando un serrato confronto tra dif - A Culture mafiose e minori ( ferenti prospettive teoriche e di ricerca. Una riflessione interdisciplinare che non solo inter - A preta il tema dei “figli di mafia”, ma esplora anche strategie che possano offrire un’alterna - C U tiva sociale, culturale e affettiva. R A D I Antonia Cava è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi ) I presso il Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e Studi Culturali L dell’Università degli Studi di Messina. Insegna Industria culturale e media studies e Sociologia G I della comunicazione e coordina il Master “Esperto in intervento sociale minori e mafie”. O Svolge attività di ricerca su pubblici televisivi, consumi culturali e immaginario mediale. Tra le C O sue pubblicazioni: # Foodpeople. Itinerari mediali e paesaggi gastronomici contemporanei D (Aracne 2018) e Noir Tv. La cronaca nera diventa format televisivo (FrancoAngeli 2013). E L K I L L E R SScienze de ll aCcomunicazione Collana diretta da Marino Livolsi Franc oAngeli ISBN 978-88-917-7285-5 -
Cronaca Il Ritratto
Ultimo aggiornamento lunedi 05.11.2007 ore 17.34 CRONACA IL RITRATTO . Salvatore Lo Piccolo, diventato nuovo signore di Palermo Da killer di borgata a uomo di fiducia dei due padrini di Cosa Nostra Una "carriera" con Riina e Provenzano e il patto di ferro con i boss americani di ENRICO BELLAVIA La foto segnaletica di salvatore Lo Piccolo PALERMO - L'ultimo colpo al clan era stato il sequestro della più grande sala bingo a sud della città. Anche quella era di Salvatore Lo Piccolo, lontana chilometri dal suo territorio, prova tangibile di quanto fosse ormai esteso il suo dominio sulle attività economiche dell'intera Palermo: dall'edilizia ai supermercati. Cresciuto a Partanna, alla corte di Rosario Riccobono, il padrino che trescava con la politica e con le forze dell'ordine, caduto sotto l'era dei Corleonesi, Lo Piccolo è stato per anni considerato poco più di un killer di borgata. Nel silenzio delle armi, in realtà, la sua stella è cresciuta. Dalla sua aveva a disposizione un serbatoio inesauribile di manodopera. Attingeva tra i casermoni dello Zen dove ha avuto la propria roccaforte. Lì custodiva le armi e la droga e i mezzi per le azioni che pure in questi anni sono state compiute. Ha messo la firma su delitti giudicati necessari pure durante la gestione "pacifista" di Provenzano. Servivano a risolvere conflitti, a dirimere controversie, a frenare eventuali pentimenti. Ma servivano soprattutto a consentirgli di avere la strada spianata per la successione a Provenzano. Così Salvatore Lo Piccolo, fedelissimo del superboss, di cui si professava nipote, indicato con il numero 30 nei pizzini cifrati (il 31 era il figlio Sandro), si è ritagliato spazi sempre maggiori. -
Le Mani Della Criminalità Sulle Imprese, 2011
Le mani della criminalità sulle imprese XIII Rapporto di Sos Impresa Aliberti Editore SosImpresa.indd 5 09/11/11 12:18 © 2011 Aliberti editore Tutti i diritti riservati Sede legale: Via dei Cappuccini, 27 - 00187 Roma Sede operativa: Via Meuccio Ruini, 74 - 42124 Reggio Emilia Tel. 0522 272494 Fax 0522 272250 - Ufficio Stampa 329 4293200 Aliberti sul web: www.alibertieditore.it blog.alibertieditore.it [email protected] SosImpresa.indd 6 09/11/11 12:18 A Libero Grassi, nel ventennale della scomparsa SosImpresa.indd 7 09/11/11 12:18 SosImpresa.indd 8 09/11/11 12:18 Il Rapporto di Sos Impresa Le mani della criminalità sulle imprese è frutto di numerosi apporti e collaborazioni senza i quali non sarebbe stato possibile realizzarlo. Un ringraziamento particolare va a Danila Bellino, Laura Galesi, Massi- mo Giordano, Nino Marcianò, Marcello Ravveduto, Valeria Scafetta e Ga- briella Sensi. I testi sono di Lino Busà e Bianca La Rocca. I dati che forniamo sono nostre elaborazioni sulla base delle statistiche Istat, delle rilevazioni fornite dal Ministero dell’Interno, dei sondaggi condotti da Swg per Confesercenti, delle ricerche del Centro Studi TEMI e delle numerose informazioni e testimo- nianze raccolte da Sos Impresa. Il Rapporto come sempre contiene molti nomi di persone, aziende, luo- ghi. Nomi presenti nelle inchieste giudiziarie, nelle relazioni degli organismi antimafia e delle Forze dell’ordine, nelle cronache giornalistiche. Per tutti coloro che sono chiamati in causa, eccezion fatta per quelli condannati in via definitiva, valgono la presunzione d’innocenza e le garanzie individuali costituzionalmente garantite. 9 SosImpresa.indd 9 09/11/11 12:18 Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia Quali sono le ragioni dell’inaudita potenza di alcuni? Dov’è la forza che assicura l’impunità ai loro delitti? Si chiede se sono costituiti in associazio- ni, se hanno statuti, pene per punire i membri traditori: tutti rispondono che lo ignorano, molti che non lo credono. -
L'opposizione Dei Comunisti
rt Quotidiano / Anno LVI / N. 184 fSPP? v?o ) * Sabato 11 agosto 1979 / L 300 * ''•.<•» (*»»«* -' L\ " */ 9f "?P 81 * concima Ieri la vlctnda dal coniugi Panclroll Mqu* •tratl II 13 luglio «corto, sulla Costa Smeralda: I due Liberati — lei è la figlia del < re delle viti » Walter Fontana — •ono «tati liberati dal rapitori dietro il pagamento di un riscatto forse superiore al miliardo. Il rilascio «con i due coniugi testuale» è avvenuto in una località non ancora pre cisata. del Nuorese. Tutta la fase delle trattative è stata sequestrati condotta dall'industriale Fontana. I coniugi si sono ri fugiati in una loro villa in Brianza, dove presumibil mente verranno ascoltati dagli inquirenti: non si esclu sulla Costa de che II sequestro, e tu commissione», sia stato orga nizzato da una banda che ha la sua base in Brianza. Smeralda A PAGINA 5 ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO • Giuli•*•">< • o illustra alla Camera i motivi del «no» del PCI al tripartito La rottura nelle Brigate rosse l'opposizione dei comunisti Dall'Asinara per incalzare il governo sui problemi Curcio minaccia e creare le condizioni per una svolta e scomunica Nel pomeriggio il voto a Montecitorio e poi il dibattito in Senato - Critiche del capogruppo del PCI alla debolezza Un lungo documento di risposta ai « dissidenti », accusati del programma e alla scelta dei ministri - La questione della centrale di Caorso - Scelta moderata nell'economia di usare « santi in paradiso » — Derisi Negri e Piperno ROMA — La confermata (ma dente del loro gruppo parla compiacele. Ciò non signi politica che venga da altre I do la struttura e il program La vostra — avevano scrit rienza politica. -
Mediterranea
UDI Catania – supplemento novembre 2011 Mediterranea Nei giorni scorsi si è tenuto a Palermo un seminario, con grande partecipazione femminile, sul tema “DONNE DI MAFIA”, organizzato dall’Università di Palermo e da Libera. La traccia per la discussione è stato lo studio pubblicato sul tema dal n. 67 della rivista MERIDIANA. Per il grande valore civile e l’affidabilità scientifica delle analisi e delle proposte al centro dell’incontro (non pubblicizzato come si dovrebbe), riteniamo che il suo valore vada riproposto e diffuso il più possibile, anche se a posteriori, tra molte di noi che non erano a Palermo. Per questo, per rilanciare la discussione e la partecipazione sui temi trattati e sulla loro attualizzazione riportiamo due articoli sul convegno di Antonella Lombardo (pubblicati sul giornale del Centro Studi Pio La Torre ‐ Sud’Europa) che hanno il pregio di tracciare alcuni dei punti salienti e quindi, speriamo, di invogliare alla ricerca. L’identikit dei ‘boss in gonnella’ Le ‘signore della mafia' vivono una particolare forma di 'emancipazione' femminile: sono donne escluse dall'affiliazione eppure protagoniste della gestione economica della criminalità organizzata. Subordinate ai loro uomini per statuto interno mafioso, ma non sottomesse. Sono donne che accettano gli assassini dei figli e dei congiunti e congelano le loro emozioni per salvare e far coincidere la famiglia parentale e quella criminale. Ai tanti volti di camorriste o donne delle 'ndrine’ talvolta succubi, altre protagoniste, è dedicato il numero 67 della rivista di storia e scienze sociali Meridiana, pubblicata dall'istituto Imes e presentato a Palermo in un seminario organizzato dall'Università e dall'associazione Libera. -
Il Volantino Europeo N°46 Octobre 2014 Bulletin Internautique De L’Association Piotr-Tchaadaev
Il Volantino Europeo n°46 Octobre 2014 Bulletin internautique de l’Association Piotr-Tchaadaev Jamais aucun avion ne remplira le ciel. Nous étions pour ce numéro à la recherche d’une image linéaire, sobre, épurée, qui aurait pu provenir de la terre, de l’eau ou du feu. Elle nous vient du ciel, toute connotation religieuse mise à part. Du ciel bleu strié dans tous les sens par les gaz d’échappement des avions, spectacle que cet automne chaud et lumineux nous aura permis de contempler à loisir. Automne estival, un thermomètre extérieur indiquait 33°C ce jour (19.10.2014) à Nice vers 12h30, après l’été automnal de juillet dernier. Faut-il s’en inquiéter ? Nous n’allons certainement pas débattre ici – en toute incompétence - du changement climatique. Mais revenir sur une phrase de l’éditorial du numéro d’été (n°45). En écrivant à l’époque : « Quitte à paraître cynique, sans cœur et sans pitié, on ajoutera froidement : qui dit-mieux ? », nous n’étions pas naïf au point d’espérer conjurer par ces mots d’autres drames et d’autres catastrophes. L’actualité s’en est amplement chargée, ajoutant l’horreur à l’horreur. Après des journalistes et des humanitaires au Moyen-Orient, c’est un guide de montagne de la région de Nice, Hervé Gourdel, qui a été décapité en Algérie le 24 septembre 2014, par une organisation terroriste qui l’avait pris en otage pendant qu’il faisait des repérages pour un prochain accompagnement. Au-delà de la marche silencieuse qui a rassemblé plusieurs milliers de personnes à Nice le 28 septembre, nous avons été surpris par le silence qui a suivi cet assassinat, par exemple dans le monde du travail ou dans les transports en commun, comme si rien ne pouvait plus être dit sur ce qui s’était passé. -
Azzerato Il Clan Di Porta Nuova. Arrestato Alessandro D'ambrogio Di Stefania Giuffrè
Palermo, operazione Alexander: azzerato il clan di Porta Nuova. Arrestato Alessandro D'Ambrogio di Stefania Giuffrè. Categoria: Cronaca PALERMO, 3 LUGLIO 2013 - Maxi operazione antimafia a Palermo: azzerato il mandamento di Porta Nuova a Palermo, in manette il boss emergente Alessandro D'Ambrogio e numerosi affiliati ai mandamenti di Brancaccio e Mazara del Vallo. L'operazione Alexander è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo: arrestate 24 persone accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. Altre sei persone sono state raggiunte in carcere dalla nuova ordinanza, due sono ancora irreperibili. Le indagini, coordinate dai procuratori aggiunti Leonardo Agueci e Teresa Principato e dai sostituti Caterina Malagoli, Sergio Barbiera e Francesca Mazzocco, hanno consentito di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali del mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova, individuandone capi e gregari. Tra i fermati anche Alessandro D'Ambrogio, ritenuto al vertice del mandamento. L'operazione dei carabinieri prende il nome da lui che è considerato uno degli uomini di Gianni Nicchi, ed è stato il punto di riferimento del giovane boss durante il periodo di latitanza a Milano. Oltre a D'Ambrogio, in manette sono finiti tra gli altri il suo braccio destro Antonio Seranella, Giuseppe Di Maio, Alfredo Geraci, Attanasio La Barbera, Giuseppe Civiletti e Giacomo Pampillonia. Spregiudicato e temuto, così gli inquirenti descrivono D'Ambrogio che per questo era rispettato anche dai più influenti dei mandamenti di Pagliarelli, San Lorenzo-Tommaso Natale, Brancaccio, Noce-Altarello, Acquasanta-Arenella, Santa Maria del Gesù. D'Ambrogio era uscito di carcere nell'aprile del 2011 e a dicembre succede a Nicolò Milano, diventando il capo della famiglia di Palermo centro. -
1- Canzone (Gianni Morandi
23 MAGGIO 2010 - PIAZZA VERGA COPIONE (Musica o Accordi per richiamare l’attenzione) SALUTI DI SALVATORE RESCA VIDEO: “FUNERALE FALCONE” CANZONE: “DORMI E VOLA” (LAUTARI) RECITAZIONE: {GENNARO} Sono Antonio Montinaro, capo della scorta di Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio 1992: Io ho sempre definito che chiunque fa questa attività deve avere la capacità di scegliere tra la paura e la vigliaccheria. La paura è qualcosa che tutti abbiamo: chi ha paura sogna, chi ha paura ama, chi ha paura piange. È un sentimento umano. È la vigliaccheria che non si capisce, e non deve rientrare nell'ottica umana. Io, come tutti gli uomini, ho paura, ma non sono un vigliacco. Nella mia posizione la paura è lasciare, magari, i bambini soli. Per l'uomo sposato la paura si gestisce in virtù della propria famiglia, si ha paura di lasciarli soli, si ha paura di non avere la capacità di morire per una ragione valida, certamente in Italia morire perché si è poliziotti...non so fino a che punto valga la pena, e l'abbiamo visto, in molti casi ci si dimentica quasi completamente delle famiglie dei poliziotti uccisi. CANZONE: “MALARAZZA” (D. MODUGNO) SCUOLA I.T.G COLAJANNI DI RIPOSTO (recitazione) CANZONE: “UP PATRIOTS TO ARMS” (F. BATTIATO) RECITAZIONE: {GRAZIA} Dicono di me che sono stata la prima donna d'onore. La prima donna di mafia a pentirsi. I giornali si sono sbizzarriti. "Il pentimento della donna-boss", "Giusy Vitale dirigeva la potente e spietata cosca di Partinico", "Lady mafia, che volle essere più potente dei boss", "La boss in gonnella." Loro, i miei fratelli che mi vorrebbero vedere morta, dicono che Giusy Vitale ormai è "nuddu ammiscatu cu nenti"- ma stu nenti li ha messi in ginocchio e "l'ha fatto solo perché i suoi figli non fossero costretti a vivere come lei", a subire una vita come la sua, in cui l'amore di casa, quello che respiri in famiglia, diventa una trappola mortale. -
Le Vittime Della Mafia
LE VITTIME DELLA MAFIA 1861 Giuseppe Montalbano è un medico, fervente mazziniano, e partecipa alla rivoluzione palermitana del 1848. Dopo lo sbarco a Marsala di Giuseppe Garibaldi, si unisce ai Mille, e per questo verrà poi eletto consigliere comunale e poi provinciale. Viene ucciso la sera del 3 marzo 1861 davanti casa sua, a Santa Margherita Belice (Ag), con tre fucilate alle spalle. Montalbano paga così l’aver guidato i contadini che rivendicano tre feudi che dovrebbero essere del Comune, usurpati invece dalla principessa Giovanna Filangieri. Alla sua morte esplode la rabbia popolare e viene preso d’assalto il Circolo dei Civili e messo sotto assedio per 2 giorni il municipio della città. La rivolta viene infine sedata e sull’omicidio Montalbano non si fanno indagini. 1863 Giovanni Corrao è un operaio del porto di Palermo, un calafataro, cioè colui che con il catrame rende impermeabili le imbarcazioni di legno. Ma Corrao è soprattutto un antiborbonico. Nel 1860 si unisce ai Mille e nel corso della campagna viene nominato generale dallo stesso Garibaldi. Finita l’impresa dei Mille, Corrao entra a far parte dell’esercito sabaudo con il grado di colonnello, ma nel 1862 lascia tutto per seguire nuovamente Garibaldi nell’impresa della conquista di Roma, fino alla sconfitta sull’Aspromonte. Quando torna a Palermo, viene assassinato dalla mafia il 3 agosto 1863. Il delitto resta impunito, ma negli atti dell’indagine si usa per la prima volta il termine “mafia”. 1874 Emanuele Attardi è un bambino quando, l’8 novembre 1874, viene ucciso da un colpo di fucile che lo raggiunge mentre passeggia in compagnia del padre, Gaspare Attardi, il vero obiettivo dell’agguato. -
Cosa Nostra: Lobby O Partito ?
COSA NOSTRA: LOBBY O PARTITO ? Ideali e convenienze. Francesco Campanella è conosciuto come l’uomo che mise il timbro sulla falsa carta di identità con cui Provenzano affrontò il viaggio per Marsiglia. Ma quella immagine è riduttiva. La sua storia esprime un metodo politico, un sistema di rapporti d’affari, un costume nella gestione della res publica. La sua storia permette di comprendere come possono intersecarsi agire politico e agire mafioso; quale sia il contenuto delle richieste che Cosa Nostra formula ad politico che si muove nella sua orbita. Lo confessa lui stesso ai giudici142. Non ha mai partecipato a riti di affiliazione, “punciute”, presentazioni formali. Cosa Nostra, però, la conosce bene, l’ha servita, l’ha sostenuta. Cosa Nostra lo ha condizionato fin da quando era ragazzo. Di quella organizzazione è in grado di indicare uomini, strategie, investimenti, debolezze. Molte informazioni le ha assunte stando vicino a Nicola Mandalà, suo compaesano di Villabate, diventato “uomo d’onore” per volontà di Francesco Pastoia, uno della ristretta cerchia dei boss che dalla fine degli anni novanta risponde direttamente a Bernardo Provenzano. Una amicizia, quella con Mandalà, che nasce dalla regia occulta dei “padrini” dietro le elezioni della amministrazione 142 Cfr. esame Francesco Campanella innanzi al giudice dell’abbreviato, udienza 30 ottobre 2007; interrogatori innanzi al Pm del 19.9.2005; 23.10.2005, 19.10.2005. 292 comunale. Una amicizia che si consolida con gli interessi della famiglia mafiosa di Villabate nel settore del gioco d’azzardo e del traffico della droga, negli investimenti della grande distribuzione organizzata143. Ha solo diciotto anni e già è molto attivo sulla scena politica di Villabate, una roccaforte della mafia di circa ventimila abitanti. -
I Padrini Del Ponte. Affari Di Mafia Sullo Stretto Di Messina
Tempi moderni I Padrini del Ponte Affari di mafia sullo stretto di Messina di Antonio Mazzeo Per favorire la libera circolazione della cultura, è consentita la riproduzione di questo volume, parziale o totale, a uso personale dei lettori purché non a scopo commerciale. © 2010 Edizioni Alegre - Soc. cooperativa giornalistica Circonvallazione Casilina, 72/74 - 00176 Roma e-mail: [email protected] Analisi, notizie e commenti sito: www.edizionialegre.it www.ilmegafonoquotidiano.it Indice Prefazione. Il Ponte e le mafie: uno spaccato di capitalismo reale 7 Solo pizzi e dintorni? 7 L’inchiesta Brooklyn e il contesto mondiale 8 Avvertenza e ringraziamenti 13 Capitolo uno. Brooklyn, la mafia del Ponte 17 Premiata ditta Zappia & soci... 17 «...Il Ponte lo faccio io...» 20 Il segreto d’onore 23 L’odore dei soldi 25 Il Principe Bin d’Arabia 28 Capitolo due. Il clan dei canadesi 31 A Scilla la ’ndrangheta, a Cariddi la mafia 32 Per riscuotere dall’emiro 34 Una holding made in Siculiana 36 Ci vediamo tutti al Reggio Bar 37 L’internazionale degli stupefacenti 40 L’ascesa di don Vito 42 I nuovi manager della coca 45 L’Uomo del Colosseo 48 Capitolo tre. I Signori delle Antille 53 Tra corsari e governatori 56 Le amicizie pericolose di Trinacrialand 58 Come invecchiare all’ombra del Ponte 62 Alla fine arrivò il Pippo d’America 65 Le Terrazze sullo Stretto 68 La guerra per gli appalti 69 Il ponte riemerso di Tourist e Caronte 74 Alla conquista dell’Est 77 Campione dell’undici settembre 81 Grandi mercanti sauditi 86 Kabul-Messina la rotta dei capi dei servizi segreti 89 Moschee, dissalatori, armi..