Comune Di Casalnuovo Monterotaro
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Casalnuovo Monterotaro Percorso naturalistico 1 sentiero della salute 2019 1 2 INDICE INTRODUZIONE CENNI STORICI DI CASALNUOVO MONTEROTARO UBICAZIONE DEL TERRITORIO IL PATRIMONIO NATURALISTICO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI CASALNUOVO MONTEROTARO COMPONENTI AMBIENTALI DEL TERRITORIO SENTIERO DELLA SALUTE DECALOGO PER L’ESCURSIONISTA INDIRIZZI UTILI COME RAGGIUNGERE CASALNUOVO MONTEROTARO 2 INTRODUZIONE Progetto “B.E.A.T. – Biodiversità Educazione Ambiente e Territorio del Comune di Casalnuovo Monterotaro” Le aree oggetto d’intervento specifico definite dal progetto 3 “B.E.A.T. – Biodiversità Educazione Ambiente e Territorio del Comune di Casalnuovo Monterotaro” sono l’area Valle Fortore- Lago di Occhito, l’area Monte Sambuco e l’area IBA ed i relativi percorsi e sentieri naturalistici rientranti all’interno del territorio comunale del Comune di Casalnuovo Monterotaro. Si precisa che tali aree e le attività previste per volontari sono state identificate in corso di progettazione in base alle disposizioni dell’avviso agli enti per la presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale e dei progetti per il Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” – PON IOG ed in coerenza con le priorità degli obiettivi istituzionali individuati dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per la loro specificità ed importanza naturalistica e paesaggistica, nonché per la biodiversità che le caratterizza. 3 CENNI STORICI DI CASALNUOVO MONTEROTARO Secondo un documento manoscritto ottocentesco conservato presso la Biblioteca Nazionale di 4 Parigi, il paese fu fondato nel 1466 da immigrati slavi, provenienti dall'opposta costa adriatica. Durante il periodo romano Casalnuovo fu un borgo utilizzato prevalentemente con funzione difensiva, data la sua posizione sulle montagne. In seguito alla caduta dell’Impero subì diverse dominazioni, tra cui quella di bizantini, longobardi, normanni e svevi. Contro questi ultimi la popolazione locale si ribellò, causando la reazione dell’imperatore Federico II, che fece distruggere le mura difensive. Successivamente il paese vide la dominazione di angioini, aragonesi, spagnoli, austriaci e infine Borboni. La rinascita sull'attuale sito di Casalnuovo prese corpo alla fine del XIV secolo proprio ad opera delle due comunità ancestrali: quella del Castum di Mons Rotarius e quelle del monastero di Santa Maria de Rocca che insieme abbandonarono i loro luoghi di origine per rinascere, sempre 4 insieme, su quel crinale dal quale lo sguardo può comprendere ad ovest il Monte Rotaro e il colle dell'abbazia di S. Maria de Rocca ed ad est il degradare verso la piana di Foggia. La cittadella fortificata di Monterotaro è alle origini di Casalnuovo. 5 Il perimetro dell'antico abitato si individua facilmente dai ruderi della cinta muraria, ancora esistente a tratti, in particolare lungo tutto il lato settentrionale. Verso occidente, è ancora visibile il muro che delimitava il fossato. Il rudere più cospicuo è la "Torre", a pianta quadrata, attualmente a tre piani con volte a botte. Secondo alcuni studiosi, già in epoca romana Monterotaro era uno degli anelli di una catena di siti, disposti lungo tutto l'arco del subappennino, destinati al controllo della pianura del Tavoliere delle Puglie da un lato, e delle montagne appenniniche dall'altra. Infatti, ancor oggi, da questa località si gode di un panorama vastissimo, che comprende tutta la parte settentrionale del Tavoliere, fino al Gargano e alle Isole Tremiti, mentre dalla parte opposta si può controllare tutta la valle del torrente Sente e, in parte, del Fortore, fino alle montagne del Molise e della Campania. Il Comune di Casalnuovo, assieme ai Comuni di Casalvecchio, Castelnuovo, Carlantino, Biccari, Alberona, Roseto Valfortore, Motta Montecorvino, Pietra Montecorvino, San Marco La Catola, Volturara Appula, Volturino, è parte del Sub-Appennino Settentrionale. L’insieme dei suddetti Comuni costituivano la Comunità Montana dei Monti Dauni di recente abolita. L’insieme di 5 tali territori ha caratteri di omogeneità dal punto di vista socio- economico, condividendo una situazione di marginalità all’interno del territorio provinciale. L’inarrestabile fenomeno della emigrazione continua a privare le comunità di energie umane, 6 mentre il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione appare essere ormai una costante. L’orografia dell’area del sub-appennino ha fortemente condizionato la formazione della struttura insediativa: l’orientamento nord-sud dei monti della Daunia, che costituiscono una vera e propria quinta prospettica per il Tavoliere, ha determinato, sul loro versante orientale, il disporsi lungo i crinali, di una successione di piccoli centri collegati agli assi viari che, a raggiera, convergono verso Lucera. I centri urbani di Castelnuovo, Casalvecchio e Casalnuovo, si attestano a breve distanza l’uno dall’altro, lungo l’attuale strada provinciale n° 5 che, lungo lo stesso crinale, da Casalnuovo degrada verso il Fortore ed il Molise. La caratteristica di questi centri è la loro struttura urbanistica compatta che spicca sul fondale delle colline si contrappone ad un paesaggio rurale aperto e poco abitato. La “campagna profonda” nella quale sono ubicati questi centri, è caratterizzata dalla presenza di colture cerealicole che, dalle propaggini del Tavoliere ascendono sino alle pendici più alte, con una presenza minima di tasselli di terreni olivetati in prossimità dei centri urbani. I pendii più acclivi sono, in genere, coperti da boschi. Da ricordare nella storia del paese la data del 31 ottobre 2002, quando un violento terremoto causò gravi danni al patrimonio edilizio: negli anni la situazione è migliorata ma l’evento ha lasciato una profonda ferita nel territorio e nella vita della sua comunità. 6 7 7 Nascita di Casalnuovo 8 Il comune di Casalnuovo Monterotaro, che storicamente si chiamava Mons Rotarus (intorno al 1250) prima e poi Casalis Novis (intorno al 1500), trae origine da un’epoca remotissima che può farsi risalire tra il IX e il X secolo dopo Cristo. La denominazione di Mons Rotarus fu data dalla forma della montagna, su cui l’abitato sorgeva, che era rotondeggiante e che ancora oggi conserva questo carattere geologico. Nelle scritture rinvenute nel grande Archivio di Napoli vi è menzione nell’aureo libro di Minieri-Ricci, di un tale Riccardus Maltianis, vissuto presso a poco nel 1250, che possedeva il feudo di Mons Rotarus, unitamente a quello di Tufariam (odierno Tufara). Questi era proprietario di un castello, posto in cima alla collina, circondato dalle case dei sudditi e dalla chiesa. Sembra che verso la fine della dinastia dei d’Angiò ed il sorgere del dominio aragonese tra la popolazione di Mons Rotarus si sia manifestato un movimento migratorio verso nuove terre più a valle 8 o ancora più lontane, verso il Tavoliere, sperando di poter migliorare le antiche e misere condizioni di vita. 9 Molti si fermarono nei pressi di una collina in una località che fu poi chiamata Cappella. Il progressivo abbandono degli abitanti del borgo di Mons Rotarus, determinato dal clima rigido e incostante, li sospinse nel nuovo sito, dove costituirono le prime case, fondando il Casalis. Risale probabilmente a quell’epoca (intorno al 1500) la costruzione della chiesa S. Maria della Rocca e delle prime abitazioni. Tra le prime famiglie emigrate si rinvengono i nomi dei Fiore, dei Morrone e dei Rossetti. Agli inizi del secolo XV il Casalis si ingrandisce e si estende con l’immigrazione di alcuni gruppi di albanesi provenienti dalla Costa Adriatica e dall’Albania al seguito del loro condottiero Castriota Skanderbeg. Nel 1700, circa, il possesso del feudo lo troviamo attribuito ai principi di Bisignano, e fu allora che al nome di Casalis venne aggiunta la parola Nuovo e l’altra, Monterotaro. 9 Si giunse così all’epoca Napoleonica in cui sorge il Comune moderno di Casalnuovo Monterotaro con la formazione dello Stato Civile e dell’Amministrazione composta dai Decurioni. Attualmente dell’antica Monterotaro non restano che pochi ruderi 10 nascosti in una fitta boscaglia: su di un lato sono ancora evidenti i resti del castello e dall’altra parte una diruta Torre quadra, resti del campanile della chiesa. 10 Monumenti L’origine di Casalnuovo non è molto antica. La si fa risalire tra il XV e il XVI 11 secolo con l’insediamento di uno dei tanti gruppi di Albanesi, detti anche Sclavoni o Schiavoni, al seguito di Catriota Skanderberg, fuggiti dalla loro patria, invasa dai Turchi-Ottomani. Il primo registro dei battezzati e dei morti conservato nell’archivio parrocchiale è dell’anno1626. Fin dal suo nascere, Casalnuovo religiosamente ha fatto parte dell’arcidiocesi di Benevento ma nel 1916 è entrata a far parte della diocesi di Lucera. L’ultimo sacerdote ordinato nell’arcidiocesi di Benevento è stato il nostro Cardinale Pietro Parente. Le colonie erano di rito greco- ortodosso, non esenti anche da osservanze maomettane. I primi passi per portarli alla Chiesa Cattolica risalgono all’Arcivescovo Cardinale Savelli nell’anno 1367 con il decreto arcivescovile. Nell’anno 1693 i due “casali dei greci e di Casalnuovo…” rinunciarono al rito greco-ortodosso e abbracciarono il rito latino. 11 L’origine di Monterotaro, che, successivamente, sarà aggiunto alla denominazione “Casalnuovo” è di epoca romana. 12 Nel 1496 il feudo apparteneva ad Andrea de Capua, Duca di Termoli. Da questa data in poi non si sa molto, per cui si pensa ad un lento spopolamento fino all’abbandono, ed il trasferimento a Casalnuovo. Sull’origine della chiesa parrocchiale, da ricerche