Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette

Strategia e Piano delle Azioni

Monte Sant’Angelo (FG), dicembre 2016

1 2 Indice

1 Una introduzione al Parco e all’Area CETS...... 5 1.1 Organizzazione dell’Ente Parco 6 1.2 La pianificazione del Parco 8 1.2.1. Assi strategici 9 1.2.2. Progettualità Strategiche 13 1.3 Valorizzazione degli aspetti socio-economici del territorio 16 1.4 La Politica Ambientale EMAS 19 1.4.1. Il Programma Ambientale 20 1.5 Il patrimonio naturale 21 1.5.1. Flora 21 1.5.2. Fauna 22 1.5.3. Siti e Zone della Rete Natura 2000 24 1.5.4. La Riserva Marina delle 25 1.5.5. Le Lagune costiere 26 1.6 Il patrimonio geologico 27 2 Il contesto socio-demografico...... 28 3 Il contesto turistico...... 32 3.1 Turismo nel Gargano 32 3.2 Domanda turistica nell'Area CETS 32 3.2.1. Arrivi e presenze 33 3.2.2. Provenienza dei visitatori 34 3.2.3. Stagionalità della domanda 36 3.2.4. Profilazione dei visitatori 36 3.3 Offerta turistica nell’Area CETS 39 3.4 Gli indicatori turistici di sintesi 44 3.5 Opportunità e minacce per l’Area CETS 49 3.5.1. SWOT del Parco Nazionale del Gargano 50 4 Il processo di costruzione della Carta...... 53 4.1 La Cabina di Regia 54 4.1.1. Gli stakeholder 54 4.1.2. Il percorso formativo per il personale dell'Ente 55 4.2 Forum plenario di apertura 55 4.3 Percorso partecipato: i Tavoli locali 56 4.3.1. C’è un Parco da salvare 56 4.3.2. Cosa farei se fossi …? Verso una strategia condivisa 59 4.3.3. Dalla Strategia Comune all'Azione concreta 60 4.4 Approvazione finale della Strategia e del Piano delle Azioni 61 5 La strategia condivisa per il turismo sostenibile...... 62 6 Le azioni e gli impegni sottoscritti dagli attori del Parco...... 64

3 4 1 Una introduzione al Parco e all’Area CETS

L’Ente Parco Nazionale del Gargano, istituito nel 1995 (Decreto Istitutivo DPR 05/06/1995), è un Ente Pubblico non economico, la cui sede è ubicata a Monte Sant’Angelo. L’Ente Parco gestisce il territorio del Parco Nazionale del Gargano, situato sull’omonimo promontorio, nonché, ai sensi dell’art. 19 della Legge 394/91, la Riserva naturale marina delle Isole Tremiti, tratto di mare che circonda l’omonimo arcipelago, istituita con D.I. 14/07/1989. Il territorio del Parco occupa quasi interamente il promontorio del Gargano, estendendosi per una superficie totale di 118.144 ettari. Il Parco ricade interamente nella Provincia di e include, nel suo perimetro, totalmente o in parte, 18 comuni. I confini istitutivi conferiscono all’area protetta una forma estremamente frastagliata, all’interno del promontorio, compresa tra il Fiume Fortore, il Torrente Candelaro e la costa.

I confini del Parco Nazionale del Gargano

Fonte: Parco Nazionale del Gargano Come indicato nelle Misure di Salvaguardia (allegato A del DPR 05/06/1995, decreto istitutivo dell’Ente Parco Nazionale del Gargano) la zonazione interna del Parco prevede: • Zona 1 - di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato o inesistente grado di antropizzazione; • Zona 2 - di valore naturalistico, paesaggistico e culturale con maggior grado di antropizzazione. Nel territorio del Parco del Gargano è compreso, inoltre, l’Arcipelago delle Isole Tremiti, localizzato a circa 12 miglia a Nord del promontorio e a circa 22 miglia dal porto di Termoli. L’Arcipelago è costituito da tre isole maggiori (S. Domino, S. Nicola e Capraia) e da un’isola minore (Pianosa), per un totale di circa 3 km2 di superficie e 20 km di perimetro costiero. Il tratto di mare che circonda l’Arcipelago delle Isole Tremiti è stato riconosciuto come Area Marina Protetta, affidata in gestione all’Ente Parco Nazionale del Gargano, ed ha una superficie complessiva di circa 1.466 ettari, suddivisa in 3 zone con grado di protezione differente, in relazione al valore ed al grado di tutela corrispondente. L’Area CETS non si ferma ai confini del Parco, ma si estende per tutto il territorio amministrativo dei 18 comuni interessati dall’Area Protetta gestita dall’Ente Parco Nazionale del Gargano.

5 Il Parco Nazionale del Gargano e l’Area CETS CARTA D’IDENTITÀ AREA CETS PARCO NAZIONALE DELGARGANO Regione interessata: Puglia Regione interessata: Puglia Provincia interessata: Foggia Provincia interessata: Foggia Comuni interessati: , , , Comuni interessati: Apricena, Cagnano Varano, Carpino, , Isole Tremiti, Lesina, , , Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte Monte Sant’Angelo, , , Rodi Sant’Angelo, Peschici, Rignano Garganico, , San Garganico, , , San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, , Nicandro Garganico, Serracapriola, , Serracapriola, Vico del Gargano, Vieste Estensione: 118.144 ettari Estensione: 258.666 ettari Data Istituzione: 05 giugno 1995

Fonte: Parco Nazionale del Gargano

1.1 Organizzazione dell’Ente Parco

Il Rappresentante Legale dell’Ente Parco è l’Avv. Stefano Pecorella, già Commissario Straordinario, che dal marzo 2012 è il Presidente dell'Ente Parco Nazionale del Gargano, su nomina del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Decreto Ministero Ambiente DEC/GAB/57 del 15/03/2012). L’organizzazione dell’Ente Parco è quella individuata dagli articoli 9 e 10 della Legge 394/91 e dallo Statuto dell’Ente stesso e, in particolare, è la seguente: • il Presidente, che svolge la funzione di Legale Rappresentante dell’Ente Parco; • il Consiglio Direttivo; • la Giunta Esecutiva; • il Collegio dei Revisori dei Conti (organo esterno); • la Comunità del Parco. La struttura organizzativa dell’Ente è riportata nell’Organigramma Funzionale che segue.

6 Organigramma dell’Ente Parco

Fonte: Parco Nazionale del Gargano L’Ente Parco Nazionale del Gargano ha una autonomia gestionale e operativa, ma sottoposto alla sorveglianza del Ministero dell’Ambiente. Il Presidente è nominato con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'Ente Parco, ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal Consiglio Direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili. Il Presidente è supportato, in staff, dal Portavoce e dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Il Consiglio Direttivo è formato, di norma, dal Presidente e da otto componenti, nominati con decreto del Ministro dell'Ambiente, sentita la Regione Puglia, scelti tra persone particolarmente qualificate in materia di aree protette e biodiversità, secondo le seguenti modalità: a) quattro su designazione della Comunità del Parco; b) uno su designazione delle associazioni di protezione ambientale; c) uno su designazione del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare; d) uno su designazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali; e) uno su designazione dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Il Consiglio Direttivo elegge al proprio interno un Vice presidente scelto tra i membri designati dalla Comunità del Parco ed una Giunta Esecutiva, formata da tre componenti, compreso il Presidente, secondo le modalità e con le funzioni stabilite nello statuto. Il Consiglio Direttivo delibera in merito a tutte le questioni generali ed in particolare sui bilanci, che sono approvati dal Ministro dell'Ambiente di concerto con il Ministro del Tesoro, sui regolamenti e sulla proposta di Piano per il Parco, esprime parere vincolante sul Piano Pluriennale Economico e Sociale. Lo statuto dell'Ente è deliberato dal Consiglio Direttivo, sentito il parere della Comunità del Parco, ed è trasmesso al Ministero dell'Ambiente per l’adozione. Il Collegio dei Revisori dei conti, formato da tre componenti, esercita il riscontro contabile sugli atti dell'Ente Parco. Il Direttore del Parco è nominato con decreto dal Ministro dell'Ambiente, scelto in una rosa di tre candidati proposti dal Consiglio Direttivo tra soggetti iscritti ad un albo di idonei all'esercizio dell'attività di direttore di parco istituito presso il Ministero dell'Ambiente. Ad oggi, in attesa del completamento delle fasi di individuazione della rosa di tre nominativi da sottoporre

7 all’attenzione del Ministero dell’Ambiente per il conferimento dell’incarico di Direttore dell’Ente Parco Nazionale del Gargano (Avviso in corso), le funzioni dirigenziali sono svolte da un funzionario apicale dell’Ente Parco. Gli organi dell'Ente Parco durano in carica cinque anni ed i membri possono essere confermati una sola volta. La Comunità del Parco è costituita dai presidenti della Regione Puglia e della Provincia di Foggia, dai sindaci dei 18 comuni inclusi nel territorio del Parco. La Comunità del Parco è organo consultivo e propositivo dell'Ente Parco. In particolare, esprime parere obbligatorio: a) sul Regolamento del Parco; b) sul Piano del Parco; c) su altre questioni, a richiesta di un terzo dei componenti del Consiglio Direttivo; d) sul Bilancio e sul Conto consuntivo; e) sullo Statuto dell'Ente Parco. La Comunità del Parco delibera, previo parere vincolante del Consiglio Direttivo, il Piano Pluriennale Economico e Sociale e vigila sulla sua attuazione; adotta altresì il proprio Regolamento. La Comunità del Parco elegge al suo interno un Presidente e un Vice Presidente. È convocata dal Presidente almeno due volte l'anno e, quando venga richiesto, dal Presidente dell'Ente Parco o da un terzo dei suoi componenti. Le attività dell’Ente Parco sono svolte per mezzo di 23 unità in servizio presso l’Ente con contratto a tempo indeterminato. Il personale è impiegato nei diversi Settori e Servizi istituiti, organizzati secondo l’articolazione che segue: • I settore - Affari Generali: articolato nei servizi “Amministrativo-Legale” e “Economico- Finanziario”; • II settore - Pianificazione del Territorio: articolato nei servizi “Tecnico-Ambientale” e “Promozione Socio-Economica”; • III settore - Conservazione e Tutela: articolato nei servizi “Aree Umide, Marine ed Agro- Forestali”, “Area Marina Protetta Isole Tremiti” e “Promozione e Sviluppo”.

1.2 La pianificazione del Parco

In ottemperanza alla legge 394/1991, l’Ente Parco ha attivato numerose iniziative tese al completamento dell’iter di approvazione del Piano del Parco. A seguito di attività di partecipazione e coinvolgimento (seminari, convegni, incontri bilaterali, ecc.), nonché a valle di una serie di incontri effettuati da rappresentanti del Consiglio Direttivo dell’Ente su tematiche settoriali (agricoltura e foreste, pesca, ambiente, attività venatorie etc.), si è giunti, in data 25 maggio 2010, all’approvazione del Piano del Parco da parte dell’allora Commissario Straordinario Avv. Stefano Pecorella, attuale Presidente. Il Piano del Parco rappresenta lo strumento attraverso cui perseguire la tutela dei valori naturali ed ambientali nonché storici, culturali, antropologici e tradizionali. La Regione, cui è stato trasmesso il Piano, ha l’obbligo di adottarlo entro i 90 giorni successivi con apposito provvedimento, ma la stessa non ha ancora adempiuto a tale obbligo in quanto occorre corredare la pianificazione proposta di appositi adempimenti relativi alla VAS – Valutazione Ambientale Strategica, nel subentrati. L’iter di elaborazione e partecipazione previsto è stato avviato nel corso del 2016 – con il supporto del CREA - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economica Agraria – ed attualmente si è in fase Scoping, con la consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale. In attesa dell’approvazione del Piano del Parco e del Regolamento, continuano ad essere applicate le Norme di salvaguardia, di cui al DPR 5/6/1995. Tra gli strumenti di attuazione delle finalità del Parco, oltre al Piano del Parco, vi è anche il principale strumento di programmazione per le attività ecocompatibili: il Piano Pluriennale Economico e Sociale (PPES). In merito, è stato fatto un ulteriore e fondamentale passo in avanti nell’iter di approvazione di tale strumento; difatti, con propria deliberazione n. 36/2012, l’allora Commissario Straordinario ha espresso il proprio parere positivo sulla versione

8 predisposta, rinviando all’approvazione da parte della Comunità del Parco, che con deliberazione n. 4/2012 ha approvato tale strumento. Dopo le prime fasi di valutazione da parte della Regione Puglia e, a seguito di incontri con l’Ente Parco, è stato avviato formalmente l’iter istruttorio regionale.

1.2.1. Assi strategici

L’attuazione della strategia di valorizzazione del Parco, nel quadro più generale dello sviluppo sostenibile del Promontorio, comporta l’impegno convergente di una pluralità di soggetti istituzionali e di forze economiche e sociali. È necessario quindi attivare processi articolati e complessi di cooperazione multi-livello e multi-azione. L’Ente Parco può tentare di guidare e governare, almeno in parte, tali processi utilizzando soprattutto il Piano del Parco, in una prospettiva di dialogo e di interazione con i soggetti a vario titolo operanti sul territorio. Le finalità proprie della tutela attraverso un Piano del Parco sono espresse dall’art. 1 della Legge Quadro per le Aree Protette n. 394/91 e sintetizzabili come segue: • conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di valori scenici e panoramici, di processi naturali, di equilibri idraulici ed idrogeologici, di equilibri ecologici; • applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a realizzare un’integrazione tra uomo ed ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici ed architettonici e delle attività agro-silvo- pastorali e tradizionali; • promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili; • difesa e ricostruzione degli equilibri idraulici ed idrogeologici. Tali finalità, di carattere generale, hanno necessità di estrinsecarsi attraverso un insieme di obiettivi, strumenti ed azioni sul territorio che agiscano in sinergia tra loro e che le perseguano in modo coordinato, senza sovrapposizioni, inefficienze o, addirittura, direzioni tra loro confliggenti. Sulla base delle principali evidenze emerse dall’analisi di contesto dell’area garganica, sono stati determinati sette ambiti di intervento, chiamati Assi, che vengono a loro volta suddivisi in sotto-assi. La suddivisione in sotto-assi è stata basata sulle criticità e potenzialità individuate a valle delle analisi di settore; ognuno di essi è funzionale al perseguimento di obiettivi che si pongono come traguardi intermedi rispetto al raggiungimento di un Obiettivo globale riguardante l’Asse. Nel percorso logico vengono altresì individuati un insieme di misure e interventi idonee a consentire il raggiungimento degli Obiettivi intermedi caratteristici dei sotto-assi. Infine, trasversali rispetto alla strutturazione di obiettivi e misure, sono stati specificati otto Progettualità strategiche per promuovono altrettanti specifici Progetti strategici che costituiscono una risposta concreta in termini di interventi sul territorio. I Progetti strategici e le relative Azioni che vengono condivisi con la comunità del Parco, rispondono agli Obiettivi globali con un intervento trasversale agli Assi di riferimento.

9 Quadro strategico del Piano del Parco

Fonte: Parco Nazionale del Gargano Di seguito si riporta una sintesi degli Obiettivi globali del Piano del Parco, sulla cui base è stata organizzata l’intera struttura del Piano stesso, attraverso l’individuazione di sette Assi e ventidue sotto-assi: • Assicurare la conservazione dinamica e a lungo termine del patrimonio naturalistico del Gargano; • Rafforzare i caratteri identitari del patrimonio culturale e degli insediamenti; • Migliorare l’accessibilità alle risorse, ai servizi e alle opportunità per i cittadini; • Assicurare la fruizione sociale del patrimonio naturale e culturale; • Integrare, valorizzare e qualificare la fruizione turistica del parco; • Conservare l’identità e la ricchezza del paesaggio rurale e del patrimonio agro- zootecnico; • Conservare l’ambiente lagunare, valorizzare le attività di pesca e i prodotti ittici locali; • Riqualificare il patrimonio recente; • Recuperare il patrimonio storico; • Tutelare le risorse da fattori di dissesto e degrado territoriale; • Supportare la conservazione delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile valorizzando le risorse interne (materiali e conoscenze); • Promuove comportamenti sostenibili.

Asse A - Conservazione del patrimonio naturale Questo Asse risponde all’esigenza primaria di assicurare la conservazione del patrimonio naturalistico del Gargano nel lungo termine. Il conseguimento di questo obiettivo richiede una specifica attività di conoscenza e monitoraggio, da affidare a specifiche strutture in grado di organizzare e coordinare le attività di indagine e monitoraggio. Particolare rilievo assume la gestione integrata del territorio relativo all’intero Promontorio, gli interventi in difesa della biodiversità e l’attuazione di precisi e specifici programmi di gestione rivolti a specie o comunità critiche e ombrello.

I sotto-assi sono: Conoscenza; Monitoraggio; Gestione integrata territorio garganico; Protezione della biodiversità; Programmi di gestione.

Asse B - Patrimonio storico-culturale e delle tradizioni L’Asse è orientato a difendere e rafforzare i caratteri identitari del patrimonio culturale e dei suoi insediamenti. Anche in questo caso appare indispensabile un’attività di conoscenza e conservazione che permetta di individuare, tutelare e valorizzare il sistema delle testimonianze storiche, religiose e rurali; a questo scopo si propongono azioni di documentazione e censimento

10 del patrimonio. L’Asse B prevede, inoltre, un insieme di interventi che restituiscano ai centri storici e alle più tradizionali strutture insediative un’importante funzione di aggregazione sociale. In relazione all’attività di conservazione, un ruolo preminente dovrà essere riconosciuto agli interventi di recupero di alcuni manufatti e dei loro contesti, quali: l’organizzazione agricola delle masserie, casini e jazzi e delle attrezzature e delle razze di animali domestici ad essi connesse; il sistema dell’organizzazione feudale con i castelli, le torri, le masserie fortificate; il sistema delle “ville” costiere; i luoghi di culto e il sistema dei siti arcaici nel loro particolare rapporto con le conformazioni naturali (la foresta, le grotte e le cavità naturali) atte a sviluppare progetti di messa in rete e di interpretazione dei processi di acculturazione del territorio con riferimento, in particolare, alla valorizzazione dei percorsi di connessione quali i “tratturi”, di connessione con l’area appenninica, i percorsi dei pellegrini ricongiunti “Via Sacra Longobardorum” che collega Monte S. Angelo con , i percorsi di collegamento tra i porti antichi (in relazione con la costa Dalmata e Greca) e le antiche città interne.

I sotto-assi sono: Conoscenza e conservazione; Ruolo identitario dei centri storici.

Asse C - Sistema dell’accessibilità, della mobilità e dell’integrazione L’Asse in oggetto è orientato a contrastare i fenomeni di assedio e di pressione sulle aree maggiormente vulnerabili, considerando interventi che garantiscano una integrazione tra i diversi modelli di fruizione dell’area garganica (ambientale, balneare, sanitaria, culturale) diminuendone i rischi di conflittualità, con politiche volte ad incentivare una equilibrata diffusione dei flussi di visitatori, evitando ulteriori pressioni ambientali, attraverso interventi tecnologici (park-bus) e organizzativi innovativi (servizi Fly-Sail, sistemi di prenotazione, circuiti ad hoc, diversificazione delle percorrenze, agevolazione di mezzi di trasporto quali biciclette). Gli interventi da porre in essere sono finalizzati, in maniera prioritaria alla: diminuzione del traffico veicolare privato, con la qualificazione delle tratte ferroviarie esistenti (treno del Parco); formazione di aree di attestamento, tese a decongestionare anche i centri storici ed a incentivare modelli fruitivi alternativi (cavallo, bici, ecc.); realizzazione di sistemi di trasporto flessibili alla domanda (ad esempio a chiamata) in collaborazione con gli operatori turistici. In generale, occorre favorire il trasporto pubblico e l’integrazione tra i Comuni de Parco al fine di garantire un accesso al Parco di tipo sostenibile.

I sotto-assi sono: Accessibilità; Mobilità; Integrazione dei servizi.

Asse D - Fruizione turistica e sociale La fruizione turistica (ricreativa, sportiva, educativa, culturale) e sociale del Parco e delle sue risorse deve essere migliorata sotto molteplici punti di vista. In tal senso, la fruizione sociale si avvantaggerà di operazioni che favoriscono il rafforzamento identitario del Parco sia con azioni comunicative, sia con interventi di connessione di carattere più strutturale. Molto importanti, a questo fine, sono le azioni dirette ad accrescere la fruibilità del Parco e a qualificarla. Per quello che riguarda la valorizzazione turistica, che deve potersi misurare con logiche di mercato, occorre incentivare lo sviluppo di forme alternative di turismo anche e soprattutto nell’ottica di decentralizzare e destagionalizzare i flussi turistici. Occorre altresì puntare su un turismo di qualità (innalzamento degli standard dei servizi), sostenendo forme differenziate attraverso, ad esempio, la creazione di una rete di servizi adatti a diversi potenziali target (religioso-culturale; naturalistico; eno-gastronomico; folkloristico e delle produzioni artistiche e artigianali; sportivo; del benessere; archeologico e speleologico; scientifico; scolastico ed educativo; pesca, turismo nautico) e l'offerta di proposte con mix diversi di attrattive. In ottemperanza ad indicazioni comunitarie come, ad esempio, la Carta europea del Turismo Sostenibile, la qualità dell’offerta dovrà investire le strutture dedicate al turismo, riducendone le esternalità ambientali anche con azioni pilota e di sensibilizzazione (a questo scopo vengono dedicate specifiche azioni quali ad esempio quelle di riduzione del consumo idrico e dell’utilizzo di energie rinnovabili, nonché quelle di recupero edilizio e di utilizzo e valorizzazione dei prodotti locali). Il criterio della qualificazione andrà applicato anche

11 ai servizi turistici (sistemi di prenotazione ed informazione, trasporto collettivo, trasporto flessibile, ecc.). L’applicazione dei criteri di qualità andrà valorizzata con opportune campagne di informazione, sensibilizzazione, divulgazione e diffusione delle buone pratiche e dei corretti comportamenti volti a stimolare una miglior conoscenza ed una più adeguata utilizzazione delle risorse naturali e culturali (beni storici, manufatti agricoli e legati al governo del bosco), anche mediante lo sviluppo delle attività “interpretative”, formative e di comunicazione sociale a livello internazionale. La qualità dovrà altresì coinvolgere anche i servizi di promozione e sviluppo delle attività artigianali locali (tessile, legno, pietra, cuoio, vimini, pelle, fiori secchi), ed i servizi di sostegno alle aziende locali (con particolare riferimento ai giovani).

I sotto-assi sono: Identità del Parco; Fruibilità; Sviluppo forme alternative di turismo; Ricettività e qualità; Sviluppo coordinamento e monitoraggio turistico.

Asse E - Agricoltura e pesca L’agricoltura e la pesca necessitano di interventi che, da un lato, tutelino l’identità del paesaggio rurale nella sua ricca varietà e sostengano il patrimonio agro-zootecnico e, dall’altro, permettano di conservare l’ambiente lagunare e di assicurare alla pesca non soltanto una maggiore sostenibilità ma anche una più elevata competitività a livello di mercato. Più specificamente, per quello che riguarda l’agricoltura occorre recuperare e conservare il sistema dei pascoli e delle terrazze arborate. È altresì necessario rafforzare la varietà e la qualità delle produzioni locali anche intervenendo nell’ottica di completare alcune rilevanti filiere produttive. Con riferimento all’ambiente lagunare, alla pesca e all’acquacoltura si rendono necessari interventi per lo sviluppo della sostenibilità, misure di difesa strutturale delle lagune e anche interventi rivolti al mercato quali quelli connessi alla certificazione della qualità, alla integrazione con alcune forme di turismo e alla migliore commercializzazione dei prodotti.

I sotto-assi sono: Paesaggio agrario/rurale; Filiere di produzione tradizionali; Pesca e acquacoltura sostenibile; Valorizzazione pesca; Paesaggio lagunare.

Asse F - Pressioni insediative, inquinanti e rischio idrogeologico Questo Asse mira a favorire il contenimento delle pressioni insediative e il controllo dei fattori inquinanti e di instabilità idrogeologica indotti dai processi urbanizzativi ed infrastrutturali, comprendenti azioni di ricostruzione degli equilibri idraulici e idrogeologici, la rimozione delle situazioni critiche ed inquinanti (abusivismo sulla costa e sui laghi, attività industriali a Manfredonia). Gli interventi previsti vanno dal sostegno alla qualificazione del patrimonio insediativo storico, alla dotazione dei servizi necessari per il contenimento degli effetti congestionanti. L’utilizzo di energie rinnovabili e di impianti di risparmio idrico, anche affidato a progetti pilota, permetterebbe oltre ad un contenimento dei fenomeni di inquinamento la qualificazione e la valorizzazione del Parco del Gargano. La riduzione delle fonti di inquinamento anche sulla fascia costiera e sulle dune deve però essere affiancato da opportune e continuative campagne di sensibilizzazione rivolte sia ai visitatori che ai residenti e agli operatori locali. Ciò vale tanto più per ecosistemi delicati e a rischio di inquinamento da fonti antropiche quali le lagune e le isole.

I sotto-assi sono: Processi di pianificazione; Paesaggio insediato recente; Progettazione integrata; Difesa del suolo; Gestione delle acque.

Asse G - Valorizzazione e qualificazione delle risorse umane In questo Asse confluiscono le diverse attività formative necessarie ad assicurare le risorse umane indispensabili per una efficace realizzazione degli interventi.

I sotto-assi sono: Formazione; Educazione ambientale e sensibilizzazione.

12 1.2.2. Progettualità Strategiche

Per il raggiungimento degli obiettivi intermedi, caratteristici dei sotto-assi, sono state quindi individuate un insieme di Misure, che risultano compatibile con una o più delle numerose Azioni previste con il Piano Pluriennale Economico e Sociale allo scopo di assicurare la massima coerenza e il più elevato grado di complementarità tra i due strumenti di programmazione. In conclusione agli Assi vengono associati gli 8 Progetti strategici e le Azioni all’asse coerenti che sono stati articolati in modo da rispondere agli obiettivi globali. Gli 8 Progetti Strategici e integrati hanno lo scopo di assicurare, attraverso la realizzazione coordinata delle azioni che li connotano, risultati di particolare valore per gli obiettivi di uno o più assi. I Progetti strategici si pongono in relazione trasversale rispetto agli Assi, potendo svolgere funzioni positive nei confronti di obiettivi ricompresi anche in più di un Asse. Più precisamente, essi consistono in insiemi coerenti di azioni che traggono reciproco rafforzamento (e, dunque, maggiore efficacia) dalla loro realizzazione congiunta e simultanea. Di seguito sono richiamati i contenuti essenziali dei Progetti strategici individuati e più dettagliatamente descritti nel PPES e nei documenti di programmazione socioeconomica dell’Ente Parco.

P1 – Biodiversità Il Progetto biodiversità contribuisce in maniera sostanziale al raggiungimento di uno degli obiettivi strategici fondamentali del Piano del Parco: la conservazione dinamica e a lungo termine del patrimonio naturalistico del Gargano. Il Promontorio del Gargano è caratterizzato da risorse naturali sostanzialmente integre che raggiungono livelli di ricchezza e diversificazione elevati; è inoltre una caratteristica esemplare del contesto garganico la stretta interdipendenza tra valori naturalistici e sistema agro-silvo-pastorale tradizionale, che ha creato paesaggi agricoli, forestali e pastorali assolutamente preziosi e unici in Italia. La straordinaria ricchezza e identità fisica, biologica e culturale del territorio garganico, in cui i diversi valori sono diffusi e compenetrati, rappresenta uno dei maggiori punti di forza su cui far leva per costruire uno sviluppo socio-economico durevole, capace di contenere e mitigare i fenomeni di degrado delle risorse e di cogliere le opportunità offerte da una millenaria tradizione agro-silvo-pastorale. In questo contesto, il progetto biodiversità intende promuovere il territorio del Parco come laboratorio ideale per l’individuazione e la sperimentazione di pratiche di gestione attiva, in grado di assicurare la persistenza e l’evoluzione armonica delle componenti della biodiversità e parallelamente lo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali, in un processo dinamico di continuo affinamento e adattamento degli strumenti operativi del Parco basato su esperienze disegnate e verificate su base scientifica. Il progetto biodiversità riconosce inoltre l’importanza della condivisione delle scelte operative tra tutti i diversi Enti e Istituzioni che operano sul territorio, nonché l’importanza dell’informazione e dello scambio di esperienze con i cittadini e gli operatori del Parco. Il progetto si fonda sulle seguenti azioni prioritarie: • Programma quadro per lo sviluppo delle ricerche; • Programma di monitoraggio permanente; • Piani d’Azione per la conservazione; • Comunicazione e sensibilizzazione; • Creazione di partnership.

P2 – Mobilità Il sistema degli accessi e della mobilità del promontorio riveste particolare importanza in termini di riequilibrio delle opportunità di sviluppo del Parco, di mitigazione delle situazioni di congestione sull’asse costiero, di miglioramento dell'accessibilità ai servizi da parte della popolazione locale e turistica. Attualmente, l’intero sistema dei centri del Gargano è condizionato da lunghi tempi di percorrenza per accedere al sistema infrastrutturale regionale e provinciale; la mobilità è centrata sul trasporto individuale ed in particolare i centri costieri

13 soffrono di una bassa accessibilità al sistema dei servizi Provinciali. Il progetto è teso a migliorare il sistema dell’accessibilità secondo alcuni presupposti di base: • definire un sistema di accesso che privilegi il trasporto pubblico, escludendo ulteriori interventi infrastrutturali, valorizzando la ferrovia e potenziando il trasporto marittimo, favorendo servizi per il trasporto alternativi e flessibili a “domanda” (taxibus, taxi collettivo, nave-bus, circuiti mirati); • gestire in modo integrato il sistema della mobilità, attraverso accordi tra i diversi gestori in tema di orari (in funzione dei flussi di traffico e dell'intermodalità), di integrazione delle tariffe (urbane e extraurbane e sui diversi mezzi), di servizi di prenotazione, di informazione coordinata; • decongestionare le aree di maggior concentrazione dei flussi attraverso la realizzazione di aree a traffico limitato, di parcheggi di attestamento, la formazione di percorsi privilegiati per i mezzi pubblici e di percorsi alternativi attrezzati con corsie privilegiate per le biciclette; • integrare i centri costieri, oggi in situazione di marginalità rispetto ai principali assi infrastrutturali di connessione, con i servizi fondamentali al fine di incrementare una fruizione integrata dei servizi di base e di distribuzione delle merci; • recuperare e riqualificare il tessuto urbano e gli spazi pubblici lungo gli assi e i nodi principali del sistema mobilità, anche a fini di completamento dell’offerta turistica e dell’offerta di servizi ai residenti.

P3 – Fruizione Il progetto ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle modalità di fruizione del Parco attraverso il rafforzamento dei suoi elementi identitari. In particolare, mira alla formazione di un museo diffuso del Gargano, un ecomuseo, orientato all’interpretazione del paesaggio garganico e alle dinamiche che lo hanno interessato nei secoli. Il progetto intende anche valorizzare le iniziative già in atto nei siti più significativi, collegandole, funzionalmente e culturalmente, in un sistema a rete. Assume particolare rilievo ed importanza la presenza di una rete di percorsi potenzialmente utilizzabili con diverse modalità di percorrenza (piedi, bici, cavallo), durante tutto l’anno, anche nella prospettiva fondamentale di ri-orientare, in senso spaziale e temporale, i maggiori flussi turistici (ad attrazione mare e beni religiosi) che maggiore impatto negativo sono suscettibili di causare nei confronti delle risorse naturali. In particolare, sono individuati alcuni temi che testimoniano le peculiarità principali del Promontorio, intorno i quali è possibile costruire “il museo diffuso”: • Il mito e la religiosità; • Il paesaggio culturale; • La terra, le sue forme e gli habitat.

P4 – Masserie Tale progetto mira alla realizzazione di una rete tra le masserie esistenti e al loro recupero sia a fini turistici che agricoli, orientato a potenziare la ricettività diffusa, eventualmente integrata con progetti di valorizzazione delle produzioni locali secondo le pratiche tradizionali o biologiche. Il progetto è diretto a sostenere finanziariamente i proprietari (o gli operatori) per il recupero delle masserie, ed a promuovere nuove professionalità nel settore edile (imprese e professionisti). Si stima che, su un totale di circa 960 unità di case sparse legate all’utilizzo agricolo del territorio, di cui 495 in area Parco, circa il 50% sia in una condizione di abbandono e di degrado, più o meno avanzato, e che quelle utilizzate spesso hanno subito interventi che hanno mortificato i caratteri architettonici degli edifici. In aggiunta, all’abbandono delle strutture corrisponde un processo di abbandono del territorio agricolo ad esse collegato, o una modificazione sostanziale dei modelli tradizionali dell’agricoltura.

14 Si ritiene che il sistema delle masserie costituisca un elemento fondamentale del sistema di strutturazione storica del territorio rurale e agricolo, ancora oggi largamente leggibile, che si fonda in epoca antica, con la formazione dei feudi e delle contee e dei grandi latifondi feudali. Il progetto intende agevolare ed incentivare il recupero delle masserie, con interventi diretti: • al recupero e restauro che non compromettano il valore architettonico degli edifici e favoriscano la nascita di nuove professionalità nel settore; • alla valorizzazione della produzione agricola locale che consenta di incentivare le buone pratiche, secondo i metodi tradizionali di utilizzo del territorio; • al potenziamento dell’offerta ricettiva in grado di attrarre utenti anche nelle stagioni intermedie.

P5 - Cultura e turismo Il progetto ha lo scopo di valorizzare la dimensione culturale del Parco, creando una sorta di filiera delle attività culturali per lo sviluppo di nuove opportunità connesse al turismo. L’idea è quella di promuovere un nuovo modello di turismo in grado di coniugare la valorizzazione delle risorse culturali, la tutela dell’ambiente e la soddisfazione del turista. È possibile incentivare lo sviluppo economico sostenibile del territorio attraverso interventi (azioni di rete e nuove iniziative) che tendano a destagionalizzare i flussi, a favorire un’occupazione duratura e non stagionale, a valorizzare il patrimonio storico e naturalistico e a creare e promuovere congiuntamente prodotti e circuiti turistici. La forza di una nuova proposta culturale è, oggi, proporzionale alla sua capacità di far crescere culturalmente e socialmente un territorio ed i suoi abitanti. Le iniziative previste all’interno di questo progetto hanno la finalità di voler contaminare la comunità ed il territorio con quella creatività che è linfa vitale per la sua crescita sociale ed economica. Per il potenziamento di tutte le risorse, materiali ed immateriali del Parco, e quindi della sua identità, occorre lavorare principalmente su due livelli:  Diversificare l’offerta. Progettare e realizzare nuovi sistemi di offerta turistico-culturale, che siano in grado di integrare le risorse ambientali, storico-culturali, eno-gastronomiche del territorio, destagionalizzando i flussi turistici;  Fare sistema. Sostenere i processi di interrelazione tra i diversi settori turistico, culturale, ed ambientale, aumentando in tal modo i fattori di competitività del territorio interessato.

P6 - Ambiente lagunare e fascia costiera Il contesto delle lagune di Lesina e di Varano rimane ancora oggi degradato, oltre che per l’abusivismo costiero, proprio per la scarsa gestione delle foci, l’assenza di un adeguato sistema di depurazione degli scarichi in laguna, la mancanza di coordinamento e regolamentazione dell’attività di pesca e il conseguente impoverimento della risorsa ittica. Il Progetto ha come finalità il risanamento e la conservazione dell’ecosistema e del paesaggio lagunare; la gestione sostenibile dell’attività di pesca nella laguna di Lesina; la valorizzazione dei prodotti della pesca. L’ambiente lagunare, infatti, è un importante ambiente di transizione tra acque marine e dolci e costituisce area elettiva per la riproduzione e il nutrimento di diverse specie animali (pesci d’acqua dolce e marina, uccelli, molluschi, ecc.). Inoltre, è luogo di pesca di diverse specie ittiche di importanza commerciale, in particolare orate, spigole e anguille. Tali bacini rimangono comunicanti con il mare grazie a canali o foci, che sono costantemente soggetti al fenomeno dell’interramento e necessitano quindi della continua manutenzione da parte dell’uomo. Le attività proposte sono dirette principalmente alla categoria di pescatori nonché verso i fruitori di questi ambienti, con particolare riferimento al turismo naturalistico legato alle zone lagunari ed alla fascia costiera.

15 P7 Tremiti Il Progetto Tremiti promuove la fruizione sostenibile e la conservazione della natura nelle isole Tremiti. L’arcipelago delle isole Tremiti, area marina protetta dal 1989, è un esempio preziosissimo di ambiente insulare mediterraneo ancora ben conservato, caratterizzato da fondali marini particolarmente integri, con un’acqua estremamente limpida, estese praterie di Posidonia e numerose grotte marine, pinete e vegetazione costiera di particolare valore botanico. Il progetto si riferisce a quattro ambiti essenziali per la valorizzazione di un’area delicata e strategicamente importante, sia dal punto di vista naturalistico sia dal punto di vista turistico: • la tutela della natura; • la manutenzione del paesaggio; • la sensibilizzazione alla conservazione della natura; • la fruizione sostenibile. Nell’ambito della fruizione è necessario attuare interventi che diano all’arcipelago centralità nel circuito turistico del Gargano; in questo senso, nell’area delle isole Tremiti si dovrà sviluppare e incentivare una fruizione di nicchia, centrata sugli aspetti naturalistici e scientifici, anche mediante la realizzazione di un Polo di Ricerca che diventerà punto di riferimento per lo studio di tematiche marine, per il monitoraggio degli ecosistemi delle isole e per la realizzazione di congressi ed eventi a carattere scientifico. La realizzazione di questo Polo, se opportunamente resa coerente con altri interventi di valorizzazione e promozione del territorio del Parco, permetterà inoltre di promuovere l’indotto turistico nel promontorio. Gli interventi di miglioramento della fruizione riguardano sia gli accessi, in particolare il porto di San Domino, sia la realizzazione di itinerari interpretativi, sia la vera e propria regolamentazione della fruizione degli ambiti più sensibili. La cura degli spazi pubblici ed il recupero ed il decoro del patrimonio edilizio contribuiscono al miglioramento del paesaggio locale e dell’accoglienza dei visitatori.

P8 - Paesaggio delle tradizioni e dell’innovazione Il progetto è orientato alla predisposizione di progetti pilota su siti significativi del paesaggio garganico, in cooperazione con altri attori del territorio, su cui sperimentare modelli di gestione e manutenzione del paesaggio, anche diretti alla definizione di linee guida. Il paesaggio e la sua diversità, infatti, sono la risorsa principale del promontorio, che poggia su tradizioni e pratiche consolidatesi nel tempo e nella cultura delle popolazioni locali. Questa cultura è oggi sottoposta a processi di alterazione dovuti all’urbanizzazione e a modelli insediativi estranei alla tradizione, ma anche a processi di abbandono del territorio agricolo o, d’altro canto, alla intensificazione delle produzioni, con devastanti effetti non solo sulla conservazione della biodiversità, ma anche sulla perdita di una risorsa fondamentale per il turismo. L’obiettivo specifico del progetto può essere individuato nel legare la concezione estetica e sacrale del paesaggio all’attenzione dei processi ambientali e socio-culturali, attraverso: • lo sviluppo di nuovi modelli interpretativi, che accrescano la percezione del paesaggio da parte della popolazione; • l’attivazione di progettualità diffuse strettamente collegate alla gestione ordinaria del territorio e alle buone pratiche; • lo sviluppo di attività di cooperazione tra i vari Enti e gli operatori locali.

1.3 Valorizzazione degli aspetti socio-economici del territorio

L’Ente Parco Nazionale del Gargano, nell’ambito dei suoi obiettivi istituzionali, intende porsi come elemento di raccordo all’interno del territorio del Parco, con lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile dell’area, facendo leva sulle sue peculiarità economiche, sociali e naturali e stimolando le attività, i prodotti e le risorse umani locali. In questo contesto il Parco Nazionale

16 del Gargano, considerate le sue caratteristiche, può rappresentare un ottimo connubio tra natura e sviluppo antropico, nel rispetto dell’ambiente. L’agricoltura, la zootecnia ed il turismo (naturalistico, spirituale e religioso, marino, culturale, enogastronomico, scolastico) possono fungere da motori dello sviluppo locale, il cui fulcro è da ricercare nelle attività del settore manifatturiero, dei servizi, dei prodotti tipici e dell’artigianato.

Presìdi Slow-food I presìdi Slow-food sono tipici esempi di valorizzazione dei prodotti e delle attività locali, promossi dalla associazione Slowfood per la salvaguardia della tipicità, della tradizione alimentare, dell'agricoltura sostenibile. I presìdi “sostengono le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione tradizionali, salvano dall’estinzione razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta. I presìdi coinvolgono direttamente i produttori, offrono l’assistenza per migliorare la qualità dei prodotti, facilitano scambi fra Paesi diversi e cercano nuovi sbocchi di mercato (locali e internazionali)” (fonte: www.slowfoodfoundation.com). Attualmente sono cinque i presìdi slow-food riconosciuti nel territorio del Parco Nazionale del Gargano e comprendono la capra garganica, il caciocavallo podolico, la fava di Carpino, la carne della vacca podolica e gli agrumi del Gargano. I presìdi sono promossi in ogni occasione, anche non specificatamente a carattere enogastronomico, cui partecipa l’Ente Parco, favorendone l’affermazione commerciale ed il richiamo territoriale. Inoltre, è stato realizzato un corso, in collaborazione con Slow Food, per gli allevatori dei presidi sopra menzionati, finalizzato a migliorare le potenzialità dell’operatore e la qualità delle produzioni.

Partecipazione ad eventi fieristici, altre iniziative e promozione turistica Negli ultimi anni l’Ente ha partecipato attivamente a diversi eventi, dando così continuità all’azione promozionale già intrapresa negli anni precedenti. Difatti, l’Ente Parco ha assicurato la propria presenza, in termini di promozione e qualificazione dell’offerta territoriale, a diversi eventi, in qualità di promotore, co-organizatore o finanziatore: FestambienteSud nel Gargano e Festambiente di Grosseto, Settimana dell’UNESCO, Falò, Carnevale Dauno, Sagra della carne di capra, Premio Faraglioni di Puglia, Sagra Olio extravergine d’oliva, Carpino Folk Festival, Premio Re Manfredi, Olio Capitale. Nel 2013 alla fiera Biofach di Norimberga e nel 2014 al Salone internazionale dei prodotti dolciari a Colonia. Il sostegno ad iniziative sportive per la promozione del territorio e la destagionalizzazione del turismo si conferma anche per il periodo 2014-2016, infatti si sono sostenute diverse iniziative importanti, a carattere regionale e nazionale, quali il Nordic Bike Horse, Regata dei parchi, il Campionato Italiano Assoluto Drifting per equipaggi, Gargano Running Week, ma anche eventi a carattere strettamente sportivo come Corrimonte, Giornata nazionale CAI, Granfondo del Gargano, Maratonina dei due colli, Final Four Coppa pallavolo, Club Nuoto, Ciclopasseggiate, ecc. Nel 2015, presso la sede dell’Ente Parco tutte le istituzioni, da quelle nazionali sino a quelle locali (CONI, FISO, Regione Puglia, Ente Parco, Provincia di Foggia), hanno espresso la ferma volontà di supportare la candidatura del Gargano per ospitare i Campionati Mondiali Orienteering 2019. Una grossa occasione di promozione dello sport, non solo per il Gargano. È stato, inoltre, fornito attivo supporto alle trasmissioni tv “Coast to Coast” e “Ricette d’Italia”. È da segnalare che, tra le attività in comune con la Regione Puglia, nel 2015 sono stati realizzati tre appuntamenti nell’ambito del Teatro Pubblico Pugliese, con il programma “Puglia Green Hour”. A settembre 2015, nell’ambito delle attività istituzionali della Regione Puglia all’interno della Fiera del Levante, è stato coorganizzato l’evento in memoria di Antonio Facenna, giovane allevatore del Gargano ucciso dalla piena del 2014. Tale occasione, ha visto uniti i due enti coinvolti e la comunità di Carpino in una riflessione comune di tutela del territorio e di visone dello sviluppo rurale del Gargano. Inoltre, nell’arcipelago delle Tremiti, l’Ente ha partecipato alla realizzazione di due importanti iniziative culturali di richiamo nazionale nel corso del 2016: Tremiti InVita e Tremiti per Lucio Dalla.

17 Il Marchio del Parco ed il Consorzio Biogargano Un’importante attività di valorizzazione socio-economica in atto riguarda la concessione del Marchio del Parco, rilasciato a tutti coloro che rispettano un disciplinare stabilito per il suo utilizzo. In particolare il Marchio del Parco può essere richiesto per le attività svolte nei seguenti settori: Artigianale; Editoriale; Assistenza, accoglienza ed animazione turistica; Agriturismo; Attività di ristorazione; Patrocinio. Un’altra realtà interessante è rappresentata dal Consorzio Biogargano, nato nell’Aprile del 2001, anche grazie al ruolo propulsivo svolto dall’Ente Parco, e che è costituito da un gruppo di imprese garganiche, operanti nel campo dell'agricoltura biologica, dell’agriturismo e dei prodotti tipici, il cui obiettivo è quello di valorizzare i prodotti che esprimono la tipicità e la natura del territorio di origine. L’Ente Parco, socio del consorzio, condivide la missione per lo sviluppo di un sistema produttivo ecocompatibile. Il Consorzio Biogargano, che ad oggi annovera 26 soggetti aderenti, nella sua politica di promozione e commercializzazione dei prodotti delle Imprese consorziate ha partecipato a numerose fiere ed eventi in ambito nazionale ed internazionale, con lo scopo di determinare nuove partnership per i propri consorziati e favorire una maggiore conoscenze nei mercati italiani ed esteri delle attività del consorzio e delle aziende partecipanti.

Buono come il parco Nel 2013 è stata avviata una importante iniziativa legata al marchio “Buono come il Parco”, con la quale si è inteso conseguire la certificazione UNI EN ISO 22005:08 per alcuni prodotti tipici del Paniere del Gargano. Nel corso del 2014 è stato raggiunto un primo importante obiettivo: la filiera olivicola promossa dal Parco ha ottenuto la certificazione UNI EN ISO 22005:08 per l’olio extravergine di oliva, evidenza dell’impegno stipulato dall’Ente Parco e dalle aziende olivicole per la qualificazione delle produzioni garganiche. Il sistema, che ha permesso di raggiungere questo risultato a garanzia del consumatore, permette anche di fare conoscere il Parco e le sue realtà: su ciascuna confezione a filiera è stampato un breve codice di 5 cifre numeriche che permette al consumatore, una volta effettuato l’accesso ad un portale dedicato ai prodotti del paniere del Parco (www.buonocomeilparco.it), di ricostruire la storia del prodotto acquistato e conoscere da vicino le aziende che partecipano alla sua realizzazione. Attualmente si sta ridefinendo la strategia del Marchio e pertanto il sistema è sospeso.

Il recupero di manufatti e strutture e la qualificazione urbana La valorizzazione socio-economica del Parco passa anche attraverso il recupero di manufatti nonché attraverso la qualificazione urbana e territoriale. Nell’ambito del SAC Gargano si è proceduto a riqualificare e potenziare strutture di fruizione nel parco. Inoltre, l’Ente sta avviando una iniziativa specifica volta allo sviluppo e alla valorizzazione dei borghi caratteristici, comprese le loro aree rurali, con particolare riferimento ai patrimoni architettonici, urbani, culturali, turistici, sociali ed identitari. L’Ente Parco favorirà la candidatura per il riconoscimento degli stessi da parte dell’Associazione “Borghi Autentici d’Italia”. Obiettivo del SAC, è “organizzare” e “comunicare” il patrimonio culturale ed ambientale in modo che venga effettivamente percepito e fruito come un “sistema integrato”, che attraverso l’identità visiva e le modalità di erogazione dei servizi sia in grado di rispondere alla domanda turistica italiana e straniera. Risultato atteso è la valorizzazione del “museo diffuso” del Gargano, orientato all’interpretazione del paesaggio garganico e alle dinamiche che lo hanno interessato nei secoli. Una molteplicità di siti, in cui si intrecciano valori storico culturali, dinamiche naturali, esemplarità geomorfologiche, che sono dispersi sull’intero territorio e spesso risultano collegati da relazioni materiali ed immateriali. La quasi totalità degli interventi previsti sono stati realizzati, mentre un ulteriore tranche aggiuntiva di progetto sarà realizzata entro l’anno, che interessano, in questa fase di avvio, sette siti e altrettanti tematismi:

18 • Monte Sant’Angelo - Polo storico culturale e Unesco: San Michele e la “Via sacra langobardorum”; • Torre Mileto - Polo delle torri costiere: storia della difesa del Gargano dal mare e delle scorrerie saracene; • Ischitella - Polo archeologico: siti e aree archeologiche del Gargano dal paleolitico alle città romane; • Oasi Lago Salso - Polo naturalistico: l’avifauna delle zone umide del Gargano; • Centro visite su carsismo e museo dei dinosauri - Geologic park: le origini geologiche e le orme dei dinosauri; • Castello di Peschici - Polo del paesaggio: il paesaggio creato dalla natura carsica e dal clima, gli habitat, falesie, grotte e inghiottitoi, la fauna e vegetazione della costa; • Centro visite dell’oasi agrumaria - polo delle produzioni tipiche: storia degli agrumi e del settore produttivo legato alla loro esportazione, la tematica dei frutti perduti.

1.4 La Politica Ambientale EMAS

Il Parco ribadisce il proprio ruolo di tutela dell’area protetta anche attraverso l’ottenimento della certificazione EMAS , all’interno della quale è rinvenibile la Politica Ambientale che, in alcuni suoi punti, riguarda alcuni aspetti del turismo sostenibile; di seguito si riporta un estratto della Politica aggiornata al 2016:

Politica Ambientale del Parco

(…) Il Parco Nazionale del Gargano è stato istituito per le seguenti finalità, individuate tra l’altro dalla Legge quadro sulle aree protette (L. 394/91): a) la conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di valori scenici e panoramici, di processi naturali, di equilibri idraulici ed idrogeologici, di equilibri ecologici; b) l'applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a realizzare un'integrazione tra uomo ed ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici ed architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali; c) la promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili; d) la difesa e la ricostruzione degli equilibri idraulici e idrogeologici. Obiettivo principale dell’Ente Parco è il raggiungimento delle finalità individuate dalla legge quadro sulle aree protette nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile. Il suo perseguimento avrà luogo attraverso un programma di miglioramento continuo delle prestazioni dell’Ente Parco in riferimento alla gestione dei propri aspetti ambientali più significativi. Per il conseguimento delle finalità sopra esposte l’Ente Parco Nazionale del Gargano si è dotato di un Sistema di gestione ambientale, altamente strategico, nel rispetto del Regolamento comunitario EMAS, il quale consente un efficace controllo delle proprie attività, gestite e promosse secondo diversi assi strategici di intervento: • Conservazione del patrimonio naturale; • Gestione del patrimonio storico culturale e delle tradizioni; • Sistema dell'accessibilità e dell'integrazione; • Fruizione del parco e delle sue risorse; • Promozione della sostenibilità nei settori agricoltura, foreste e pesca; • Controllo e gestione della pressione insediativa; • Controllo dei fattori inquinanti;ù • Valorizzazione e qualificazione delle risorse umane; • Attività amministrativo contabili. L’Ente Parco, attraverso l’ottimizzazione degli aspetti ambientali significativi - diretti ed indiretti – legati all’attuazione degli assi di intervento, si impegna a: • Favorire ed intraprendere iniziative utili al recupero e alla valorizzazione delle caratteristiche naturali, paesaggistiche, storiche e culturali del territorio. • Attivare un processo continuo di miglioramento delle prestazioni ambientali delle proprie attività e di quelle svolte sul territorio sulle quali può avere un’influenza. • Adottare le precauzioni e le disposizioni necessarie per prevenire, eliminare o ridurre qualsiasi forma di inquinamento ambientale su cui l’Ente Parco può avere influenza nell’ambito delle proprie competenze.

19 • Promuovere ed organizzare il territorio per la fruizione ai fini didattici, culturali, scientifici, ricreativi e turistici. • Promuovere ogni iniziativa utile alla qualificazione delle attività esistenti sul territorio e alla valorizzazione dei prodotti tipici. • Coniugare le iniziative per lo sviluppo economico con la compatibilità ambientale. • Promuovere una fruizione sostenibile del Parco. • Adottare metodi e procedure che consentano il rispetto delle prescrizioni legali applicabili agli aspetti ambientali soggetti alla competenza dell’Ente Parco. • Sensibilizzare e formare tutto il personale interno o che opera per esso, al fine di migliorare il senso di responsabilità ambientale. • Migliorare la comunicazione, sia all’interno che all’esterno, delle informazioni necessarie a comprendere gli effetti ambientali delle attività gestite dall’Ente Parco. • Fornire alle pubbliche amministrazioni, che a vario titolo hanno competenza in area parco, e alle altre parti interessate, i dati sulle condizioni ambientali del territorio raccolti attraverso le attività messe in atto con il Sistema di Gestione Ambientale, nonché i possibili obiettivi di miglioramento, favorendo le sinergie utili per una corretta gestione del territorio stesso.

1.4.1. Il Programma Ambientale

Si riporta di seguito una sintesi del programma ambientale definito dall’Ente Parco per il periodo ottobre 2015 – ottobre 2018, con l’indicazione, per ciascun obiettivo, delle rispettive azioni da intraprendere: • Pianificazione e programmazione: Approvazione Piano del Parco, Aggiornamento pianificazione antincendio, Partecipazione Pianificazione Area Vasta. • Gestione e conservazione ecosistemi forestali: Definizione dei tipi forestali, Cartografia forestale su scala comunale, Implementazione conoscenze patriarchi arborei, indagine sugli aspetti floristici dei boschi vetusti, Candidatura UNESCO, Studio sui funghi Ricerca su tossicità e inquinamento, Potenziamento sistema di conservazione della biodiversità. • Gestione e conservazione della fauna selvatica: Progetto Convivere con il lupo, conoscere per preservare: misure coordinate per la protezione del lupo, Impatto degli ungulati sulla biodiversità dei parchi italiani, Rete euro-mediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell’avifauna migratrice, Status Cicogna Bianca. • Gestione e conservazione degli habitat: Gestione Progetto LIFE+ Fauna di Montenero, Monitoraggio sistemi lagunari. • Gestione e conservazione dell'Area Marina Protetta Isole Tremiti: Approvazione regolamentazione, Monitoraggio degli indicatori biofisici, Contabilità ambientale AMP, Pulizia fondali dell'AMP, Pulizia lidi e cale dell'AMP, Realizzazione campo boe. • Miglioramento della vivibilità urbana: Adesione a Borghi Autentici d'Italia (BAI). • Valorizzazione siti culturali: Interventi Siti UNESCO, Valorizzazione siti archeologici. • Sistema integrato per la mobilità: Gestione Bike sharing, Adeguamento sentieri per disabili. • Creazione reti per la fruizione: Efficientamento energetico e ambientale sede, Oasi Lago Salso: interventi di miglioramento ambientale, Recupero "Capanno" – Lago Salso, Adeguamento funzionale Sistemi museali e centri visita, Progetto SAC Gargano - Allestimento strutture, infrastrutture e produzioni divulgative, Lago Salso – Sistemi implementazione turistica, Lago Salso - Rete di percorsi escursionistici, Progetto Parco Avventura in località "Foresta Umbra". • Educazione ambientale: Realizzazione del progetto Parcogiochi, Progetto piccole diomedee, manifestazione “Staffetta creativa e W i bambini”, Campi estivi “C'è un parco nel tuo futuro”, XV Convegno dei minisindaci dei Parchi d'Italia. • Attività di promozione, divulgazione delle caratteristiche ambientali e storico- culturali del Parco e della Riserva Marina – Produzioni: Realizzazione quaderni didattici “Parcogiochi: Saperi e Sapori”; Realizzazione volume “I popolamenti sommersi dell'AMP”, Mediateca del Parco Raccolta e organizzazione materiale Ente Parco, Realizzazione volume Specie botaniche dell'area garganica, Realizzazione volume Orchidee spontanee

20 del Gargano, Realizzazione Street view dei sentieri, Segnaletica Falesie litoranee, Produzioni cinem., TV, ecc. • Attività di promozione, divulgazione delle caratteristiche ambientali e storico- culturali del Parco e della Riserva Marina – Sport: 15° Giornata Nazionale dei Sentieri - CAI e FEDERPARCHI, MTB Challenge (Circutito dei Sanniti), Final Four Coppa Puglia - Pallavolo femminile, 17° Ed. Gran Fondo del Gargano e 7° Ed. maratonina AVIS. • Attività di promozione, divulgazione delle caratteristiche ambientali e storico- culturali del Parco e della Riserva Marina - Eventi e fiere: EXPO 2015 sui territori, "EXPO 2015". Gestione stand presso EXPO 2015, Teatro pubblico pugliese e Gargano, Varie (Carpino Folk Festival; Festambiente Sud; Premio Re Manfredi; Premio Faraglioni; ecc.). • Sviluppo rurale: Partecipazione a Gruppi di azione locale, Progetto AGRUMI – IGP, Progetto LIFE+ “WATER”, Filiera “Buono come il Parco”. • Tutela e valorizzazione delle razze zootecniche locali: Gestione indennizzi per danni da fauna selvatica, Mantenimento bovine di razza podolica, Monitoraggio sanitario- veterinario allevamenti. • Tutela delle risorse ambientali: Demolizione manufatti abusivi, Nuovo Piano abbattimenti manufatti abusivi. • Potenziare le competenze su principi sviluppo sostenibile: Partecipazione ad iniziative formative, Dotazione Centro di formazione Parco, Iscrizione e gestione accreditamento Albo regionale Enti di formazione, Interventi di formazione nel campo del turismo sostenibile (ASTA – Legambiente), Stage e tirocini, Partecipazione a corsi di formazione “VALORE PA”, Corso di formazione sul lupo. • Efficienza nella gestione delle risorse umane: Adozione regolamento di organizzazione degli Uffici, Iscrizione e gestione accreditamento Albo regionale Servizio civile, Dematerializzazione e conservazione flusso documentale.

1.5 Il patrimonio naturale

L’inquadramento ambientale del territorio del Parco Nazionale del Gargano, riportato nel seguito, è stato effettuato con l’ausilio degli studi condotti per la pianificazione del territorio nonché dalle risultanze derivanti da atti di pianificazione di altri Enti, da studi e ricerche condotte dall’Ente Parco nell’ambito di vari progetti realizzati, nonché da analisi effettuati dagli uffici dell’Ente e dati forniti da enti diversi ed associazioni. Le informazioni sono state tratte dalla Dichiarazione Ambientale EMAS dell’Ente.

1.5.1. Flora

All’interno del Parco Nazionale del Gargano ritroviamo una serie di habitat unici nel loro genere. Si passa dalle fitte ed estesissime foreste, per le quali è famoso, alla macchia mediterranea, dai grandi altipiani carsici, ricchi di doline ed inghiottitoi, alle ripide falesie sul mare, punteggiate da fantastiche grotte, dalle erte e boscose valli che scendono verso il mare, alle lagune costiere di Lesina e Varano, dalle colline e pianure steppose alle Paludi di Federico II. Fanno parte di questo gioiello le quattro Isole Tremiti circondate da un mare cristallino e ricche di grotte. La vegetazione del Gargano, a causa dell'isolamento geografico, della morfologia dei luoghi, delle caratteristiche climatiche, della vicinanza con le opposte coste dalmate, risulta estremamente ricca, sono state, infatti, classificate oltre 2.200 specie vegetali pari ad oltre il 35% della flora italiana, alcune delle quali endemiche del territorio o molto rare. Volendo suddividere la vegetazione del Parco del Gargano in macroaree potremmo distinguere: Pinete costiere; Vegetazione delle zone umide costiere salmastre e di acqua dolce; Dune sabbiose; Macchia mediterranea; Steppe ed i valloni meridionali; Cerrete e foreste miste; Faggete; Pascoli aridi di quota. La zona più importante del Parco dal punto di vista botanico è la Foresta Umbra, cuore verde della Puglia e residuo della millenaria selva del promontorio del Gargano. Diecimila ettari di

21 rigoglioso vegetativo con una ricca varietà di specie e forme arboree e arbustive, tra cui molti alberi secolari e monumentali. Un'ulteriore particolarità della vegetazione del Gargano è costituita dalle pinete a Pino d'Aleppo (Pinus halepensis) che, presenti anche altrove lungo le coste italiane, rappresentano qui il retaggio di un paesaggio vegetale di condizione climatica pregressa di tipo arido. Tali aspetti, di grande valore conservazionistico, perché unico nucleo spontaneo in Italia, sono incorporati nel paesaggio della lecceta (Quercus ilex) in prossimità della fascia costiera. Altra peculiarità è rappresentata dalle faggete (Fagus sylvatica) che, pur essendo presenti con alcuni nuclei anche nel Subappennino, sono tipiche del Gargano, dove raggiungono il loro massimo splendore. Alcune faggete garganiche sono ubicate a quote più basse (meno di 300 m s.l.m.) rispetto alla generalità delle faggete peninsulari (tra gli 800 m e i 1.100 m s.l.m.). Per questa particolarità, che le rende uniche in Italia, esse sono dette “faggete depresse”. Questa specie arborea è favorita dal particolare clima del promontorio che assicura abbondanti precipitazioni nella tarda primavera. L'Ente Parco ha attivato, nel corso del tempo, specifici studi in grado di mettere in evidenza le valenze naturalistiche delle faggete vetuste del Parco Nazionale del Gargano, finalizzati a produrre la documentazione scientifica per supportarne l’inclusione nelle rete di faggete europee candidate al riconoscimento come Patrimonio Naturale dell’Umanità dell’UNESCO. La candidatura sta procedendo nel suo iter con la visita in campo ufficiale da parte degli ispettori UNESCO.

1.5.2. Fauna

Erpetofauna Il Parco Nazionale del Gargano presenta una ricca erpetofauna (anfibi e rettili) con la presenza di numerosi endemismi italiani e di specie inserite nella direttiva 92/43/CEE allegato II. Nel Parco attualmente sono segnalate 8 specie di anfibi (su un totale di 10 specie in Puglia e 40 in Italia). Questa ricchezza in specie è dovuta alla presenza nell’area di numerosi microhabitat, alcuni di origine antropica, come le “piscine”, ed altri di origine naturale, come i cutini. Questi animali, infatti, occupano le zone acquitrinose, i canali, le sponde delle lagune ed i cutini in varie zone boscose del Parco. I principali anfibi presenti sono la raganella italiana, la rana verde e dalmatina, il rospo comune e smeraldino e il tritone italico e crestato. Tra le diverse specie presenti, due specie sono endemiche (tritone italico e raganella italiana). I rettili sono più numerosi con 21 specie segnalate, comprese le tre specie marine, su 23 della Regione Puglia e 51 del territorio italiano. Una specie è endemica del territorio italiano e sono presenti alcune sottospecie, endemiche italiane, a distribuzione meridionale. Quattro specie sono inserite nella direttiva habitat 92/43/CEE (allegato II) e 5 sono elencate nella lista rossa IUCN. Nell’arcipelago delle Tremiti e Pianosa è presente una sottospecie endemica della lucertola campestre: la Podarcis sicula sanctinicolai. Tra i rettili presenti sono da segnalare le tre tartarughe marine, testuggini terrestre e palustre, l’orbettino, il colubro di Esculapio e il colubro liscio, la luscengola, il geco verrucoso, la vipera comune, il cervone, la natrice dal collare, il ramarro, la lucertola campestre, ecc. Tra le aree più ricche di specie vi è la Foresta Umbra, la fascia costiera settentrionale dalla foce del Saccione alla laguna di Varano (comprendendo il primo tratto del Saccione e del Fortore), il corso del torrente Candelaro e la Valle Carbonara. Più in generale, tutti gli ambienti acquatici e i boschi di caducifoglie costituiscono aree di particolare interesse erpetologico.

Mammalofauna Nel Parco Nazionale del Gargano sono complessivamente presenti 46 specie di mammiferi su 119 della mammalofauna italiana. Delle specie presenti 9 sono di interesse comunitario e 19 sono inserite nella lista rossa IUCN.

22 Tra gli insettivori, un’entità faunistica di interesse è rappresentata dal toporagno italico o appenninico, che nell’area garganica sarebbe presente con la sottospecie Sorex samniticus garganicus, segnalata negli anni ’50 del secolo scorso ma da confermare. La chirotterofauna del Parco conta ben 19 specie (più altre 4 da verificare) di cui 10 elencate nella lista rossa IUCN. Molte sono le specie di particolare interesse come i Rinolofidi (tra cui spicca la presenza di piccole colonie di Rinolofo minore), anche tra i Vespertilionidi vi sono specie, sia troglofile che forestali, di grande rilievo come il Vespertilio di Capaccini, il Vespertilio di Bechstein, il Barbastello. Nel periodo 2010 – 2011 sono stati individuati ben 6 nuovi siti di importanza nazionale per i chirotteri, tra questi la grava di Campolato – dove è stata registrata la presenza contemporanea di oltre 2.300 esemplari – e la cava di Santa Lucia – con oltre 700 esemplari. Di particolare interesse la popolazione di lepre italica (specie endemica dell’Italia centro- meridionale e Sicilia), mentre alle Isole Tremiti (Capraia, S. Nicola e Pianosa), la presenza del coniglio selvatico è dovuta ad introduzioni avvenute in tempi storici recenti. La presenza di un esemplare di lupo, confermata da analisi genetiche condotte nel 2006, e le successive segnalazioni di danni attribuibili a questa specie, nonché l’avanzamento di un progetto specifico dell’Ente Parco “Convivere con il lupo”, confermano la presenza di alcuni nuclei stabili sul territorio, seppur in un primo momento si escludeva la presenza di una popolazione stabile sul promontorio garganico, trattandosi probabilmente di soggetti erratici di provenienza appenninica. Gli Artiodattili sono presenti con 5 specie: cinghiale e capriolo (popolazioni selvatiche), cervo, daino e muflone (specie in semicattività). Il cervo, il daino e il muflone sono presenti essenzialmente nel territorio dell’ex Riserva di caccia di Pugnochiuso, per lo più recintata, in stato di semicattività. Sono specie autoctone il capriolo italico – sottospecie endemica italiana – e il cinghiale. Il capriolo sta vivendo una fase espansiva in gran parte dell’areale nazionale. Lo stesso non può dirsi per la sottospecie italica presente nel Parco la cui popolazione è stata stimata, fino ad alcuni anni fa, in poche centinaia di capi in tutta l’area protetta dove sono stimate densità medie di soli 6 - 7 capi per 100 ettari. Non è possibile, tuttavia, per l’assenza di dati storici almeno decennali, dare una stima attuale del trend della popolazione nel Gargano. L’areale primario della specie (il complesso della Foresta Umbra), non ha una alta idoneità ambientale ma costituisce certamente l’area “sorgente” della popolazione, mentre il territorio circostante ha una più alta idoneità che sta consentendo recenti espansioni di areale.

Ornitofauna La biodiversità ornitologica del Parco è notevole e le specie che frequentano l’area protetta sono quasi 280. Sul territorio del Parco, inoltre, nidificano ben 172 specie di uccelli, su un totale di 250 in Italia. Nelle foreste garganiche vivono ben 5 specie di picchi: verde, rosso maggiore, minore, mezzano e dorsobianco. Nell’area del Parco del Gargano, con particolare riferimento alle Isole Tremiti, vi sono importanti siti di nidificazione di Procellariformi: la berta maggiore e la berta minore. Le zone umide rivestono una notevole importanza come sito di nidificazione di diversi uccelli acquatici, per i quali si citano brevemente l’airone rosso, la garzetta, la sgarza ciuffetto, la nitticora, il tarabusino, il tarabuso, il marangone minore, la moretta tabaccata, l’oca selvatica, il cormorano. Le zone umide del golfo di Manfredonia hanno avuto in passato una notevole importanza per la nidificazione e lo svernamento di moltissime specie di uccelli acquatici, come l’oca selvatica, e ancora oggi sono habitat importantissimi caratterizzati da molte specie tra le quali si ricordano: la moretta tabaccata, il fischione, la canapiglia, il fenicottero rosa e il rarissimo chiurlottello, specie, quest’ultima, probabilmente estinta osservata in questo sito nel 1995. Il promontorio del Gargano, per la sua posizione geografica, svolge un ruolo importantissimo nella migrazione dei rapaci, oggetto, tra l’altro, di uno specifico progetto LIFE “Rapaci del Gargano”. La Famiglia degli Accipitridi, gruppo di rapaci diurni ad elevata vulnerabilità, è presente con diverse specie nidificanti attuali o di recente estinzione, su 15 specie considerate nidificanti in Italia: pecchiaiolo, nibbio bruno, nibbio reale, capovaccaio (presumibilmente i due

23 nibbi e il capovaccaio sono estinti), biancone, falco di palude, albanella minore (la nidificazione degli ultimi due è dubbia), sparviere, astore (nidificante presunto) e poiana. Di grande importanza i Falconidi nidificanti: lanario, falco pellegrino, lodolaio, gheppio e recentemente, grazie agli interventi di conservazione in atto, anche il grillaio. Per la famiglia degli Otitidi è presente la gallina prataiola classificata dall’IUCN come “near threatened”, ovvero prossima a qualificarsi nelle categorie a rischio di estinzione della Lista Rossa: si ha ragione di temere che questo ingresso possa avvenire in tempi relativamente brevi. Attualmente la specie sembrerebbe estinta, tranne, forse, qualche esemplare ancora presente nella zona militare dell’Aeroporto di Amendola. Tra le specie di particolare interesse biogeografico c’è senz’altro la rondine rossiccia, specie con areale disgiunto (Spagna e Balcani), la popolazione del Gargano rappresenta un elemento faunistico importantissimo proprio ai limiti occidentali della popolazione Balcanica.

1.5.3. Siti e Zone della Rete Natura 2000

Rete Natura 2000 è un sistema di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione Europea ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali ritenute meritevoli di protezione a livello europeo. La Rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici. All’interno di dette aree sono previste delle misure di conservazione che hanno valenza generale per lo svolgimento di attività ed interventi e che rappresentano indirizzi di riferimento per la predisposizione di piani e progetti e per la valutazione di incidenza. Il territorio del Parco include, interamente o parzialmente, i seguenti SIC (Siti di importanza comunitaria) ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e della Direttiva Habitat.

SIC e ZPS interamente o parzialmente inclusi nell’area dei comuni del Parco

Codice Denominazione Tipo Estensione (ha) IT9110001 Isola e lago di Varano SIC 8.146 IT9110004 Foresta Umbra SIC 20.656 IT9110005 Zone umide della Capitanata SIC 14.110 IT9110008 Valloni e steppe pedegarganiche SIC/ZPS 29.817 IT9110009 Valloni di Mattinata – Monte Sacro SIC 6.510 IT9110011 Isole Tremiti SIC 372 IT9110012 Testa del Gargano SIC 5.658 IT9110015 Duna e lago di Lesina – Foce del Fortore SIC 9.823 IT9110016 Pineta Marzini SIC 787 IT9110025 Manaccore del Gargano SIC 2.063 IT9110026 Monte Calvo – Piana di Montenero SIC/ZPS 7.620 IT9110027 Bosco Janculia – Monte Castello SIC 4.456 IT9110030 Bosco Quarto – Monte Spigno SIC 7.862 IT9110037 Laghi di Lesina e Varano ZPS 15.195 IT9110038 Paludi presso il Golfo di Manfredonia ZPS 14.437 IT9110039 Promontorio del Gargano ZPS 70.012 IT9110040 Isole Tremiti ZPS 342

Fonte: Parco Nazionale del Gargano

24 1.5.4. La Riserva Marina delle Isole Tremiti

L’Arcipelago delle Isole Tremiti, localizzato a circa 12 miglia a Nord del promontorio del Gargano (Torre Mileto) e a circa 22 miglia dal porto di Termoli, è costituito da tre isole maggiori (S. Domino, S. Nicola e Capraia), da un isolotto posto fra le tre isole denominato il Cretaccio e, infine, da Pianosa, un’isola minore localizzata a distanza di circa 12 miglia in direzione NE dalle prime tre e ad oltre 30 miglia dalla costa garganica. Sulla scorta di schemi ministeriali, nell’anno 2006 è stata redatta ed approvata dall’Ente Parco la prima versione del Regolamento per l’Area Marina Protetta (AMP) Isole Tremiti. Successivamente, il Ministero dell’Ambiente/TTM - Direzione per la Protezione della Natura ha inviato due nuovi schemi articolati nel Regolamento di organizzazione e in quello di disciplina. Dopo aver consumato alcune fasi di consultazione e confronto con Ministero dell’Ambiente, Comune, Capitaneria di Porto e interlocutori scientifici, è stata redatta la versione definitiva da proporre nel confronto con gli stakeholders. Nel 2011, l’Ente Parco ha ritenuto utile approvare apposito “Disciplinare” provvisorio per le attività consentite nella Riserva e, nel medesimo anno, è stato realizzato il logo della Riserva marina, raffigurante le due specie animali caratterizzanti l’arcipelago: la berta e la foca monaca. Per l’Area Marina Protetta sono stati redatti utili strumenti di conoscenza della stessa: la Carta morfobatimetrica e quella biocenotica, a cura di CoNISMa – Consorzio Universitario. A queste si sono aggiunti gli elaborati necessari alla presentazione della candidatura al riconoscimento quale area ASPIM (Convenzione di Barcellona). Grazie alla distanza dalla costa della penisola, dai suoi popolosi centri abitati, dalle foci dei suoi corsi d’acqua e per effetto delle correnti che si muovono nel basso adriatico, le acque delle Tremiti sono caratterizzate da una eccezionale trasparenza. La limpidezza permette alle radiazioni luminose di arrivare a notevoli profondità influenzandone l’insediamento delle comunità biologiche. I fondali delle isole costituiscono, pertanto, un’area di importantissimo valore biologico e naturalistico sia per i popolamenti vegetali sia per le diversificate comunità animali che qui trovano le condizioni adatte per insediarsi. Sono considerati tra i fondali più belli del Mediterraneo. Anche la terraferma rappresenta un paesaggio di rara bellezza, in cui si conservano rari esempi di flora e fauna mediterranea. Tra le specie vegetali, si trovano, in particolare: Centaurea diomedea (fiordaliso delle Tremiti); Aurinia leucadea (alisso di Leuca); Asperula italiana sub spec. Diomedea; Limonium diomedeum (limonio delle Tremiti). Il territorio delle Isole Temiti fa parte del Parco Nazionale del Gargano, istituito con DPR 05.06.1995, ed è stata individuata quale Zona di Protezione Speciale (ZPS IT9110040) ai sensi della direttiva “Uccelli” 79/409/CEE; nelle sue acque, inoltre, è stato individuato un Sito di importanza comunitaria (SIC) ai sensi della Direttiva “Habitat” 92/43/CE (SIC IT9110011) per la presenza di un habitat prioritario “Praterie di posidonia”. Al fine di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio naturale, ai sensi della Legge n. 979 del 31/12/1982 “Disposizioni per la difesa del mare” e della successiva Legge n. 349 dell’8/7/1986 “Istituzione del Ministero dell’Ambiente e norme in materia di danno ambientale”, è stata istituita la Riserva Naturale Marina “Isole Tremiti”, con Decreto Interministeriale del 14/07/1989 del Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero della Marina Mercantile, pubblicato sulla G. U. n. 295 del 19/12/1989. La gestione della Riserva Marina delle Isole Tremiti, ai sensi della legge 394/91, art. 19 comma 2, è affidata all’Ente Parco Nazionale del Gargano. La riserva marina persegue le seguenti finalità: • la promozione ambientale dell’area marina interessata; • la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche e il ripopolamento ittico della zona; • la diffusione della conoscenza della biologia, degli ambienti marini e delle peculiari caratteristiche geologiche e geomorfologiche della zona; • l’effettuazione di programmi a carattere divulgativo ed educativo per il miglioramento della cultura generale nel campo della biologia e della ecologia marina;

25 • l’effettuazione di programmi di ricerca scientifica nei settori della biologia marina e della tutela ambientale; • la promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico e paesaggistica dell’arcipelago, anche privilegiando attività tradizionali locali già presenti.

1.5.5. Le Lagune costiere

La LAGUNA DI LESINA è un seno lagunare, sbarrato da un cordone litoraneo dunoso largo circa 1 km tagliato da due foci artificiali. Occupa una superficie di 5.136 ha, la profondità media è di 0,7 m, con valori massimi di 1,5 m, ed è caratterizzata da zone con diversi livelli di nutrienti a disposizione. L’altura di Monte d’Elio, di soli 252 metri, separa i laghi di Lesina e Varano, ed in questa zona sono stati rinvenuti reperti risalenti al neolitico. La LAGUNA DI VARANO ha una superficie che oscilla attorno ai 6000 ha; la profondità varia tra i 2 ed i 6 metri. Le sponde della laguna sono abbastanza ripide verso terra e costituite da roccia calcarea, conferendo al bacino un aspetto paesaggisticamente simile a quello di un lago alpino: si tratta di un ecosistema ricco di nutrienti. La laguna comunica con il mare tramite due foci e viene alimentata da acque superficiali provenienti dal territorio circostante e da sorgenti. Gli aspetti di maggior valore delle lagune sono costituiti dalla presenza di specie rare, vulnerabili, protette, dall’elevata biodiversità, da un’alta potenzialità produttiva, dalla presenza di specie di interesse commerciale, da una lunga tradizione di pesca lagunare che include prodotti tipici, dalla bellezza paesaggistica. Il LAGO SALSO è un esteso acquitrino, originariamente vasto circa 4.000 ha, ubicato nell’attuale area di presenza dell’ex Daunia Risi. Il Lago Salso, che fa parte del Parco Nazionale del Gargano, ricopre una superficie di circa 541 ha. L’Oasi è divisa in tre zone, la Valle Alta a occidente, la Valle di Mezzo, e la Valle Bassa o lago Salso a oriente, separate da due argini che attraversano la palude. L’area costituisce una zona umida di notevole interesse per la presenza di diverse specie di uccelli come anatre, alzavole, fischioni, germani reali, marzaiole, rare morette tabaccate e moriglioni, e di altre specie di volatili, tra cui va segnalata la presenza di falchi di palude, folaghe, gallinelle d’acqua, martin pescatori, pendolini, svassi, gru e Cavalieri d’Italia. Sono presenti anche varie specie di aironi (rossi e cinerini e occasionalmente anche aironi bianchi). Tra gli animali più “rari” da citare le oche (di passaggio), il falco pescatore, la spatola, il mignattaio, il basettino, l’aquila anatraia, l’albanella reale, la cicogna bianca, la cicogna nera, il fenicottero rosa, il gobbo rugginoso. L'Oasi Lago Salso di Manfredonia è entrata a far parte del sistema delle Oasi del WWF portando, così, a oltre 3.000 ettari la superficie di natura pugliese protetta dal WWF, relative alle cinque Oasi del territorio pugliese. L'adesione è avvenuta a seguito della convenzione sottoscritta nel 2010, tra il WWF Italia e la Società di gestione Oasi Lago Salso S.p.A., di cui fa parte l'Ente Parco nazionale del Gargano. La PALUDE FRATTAROLO, prossima al Lago Salso, è un ambiente che si presenta ricco di stagni e di acquitrini temporanei, alimentati anche dalle numerose risorgive esistenti. La FOCE DEL FORTORE è ciò che resta dei vasti acquitrini che si formavano con le piene del fiume. Poi, la costruzione della diga di Occhito ha escluso la possibilità di conservare le zone umide costiere, ma anche di compensare l’erosione della costa. Le ZONE UMIDE TRA PESCHICI E VIESTE sono zone umide minori, rimaste a testimonianza di antiche e più vaste paludi. Durante le migrazioni si possono osservare rarità, come le morette tabaccate, che si soffermano nei canali circondati dal canneto di Sfinale. La spiaggia antistante, invece, è frequentata da limicoli come fratini e piovanelli pancianera. Nei canali delle numerose sorgenti costiere nidificano le gallinelle d’acqua e sfreccia il Martin Pescatore.

26 1.6 Il patrimonio geologico

Il promontorio del Gargano corrisponde ad un elevato massiccio che raggiunge, con alcune cime, quote superiori ai 1.000 m (M. Calvo, 1.055 m s.l.m.), allungato in direzione est-ovest e delimitato a nord e ad est dal Mare Adriatico, a sud-est dal Golfo di Manfredonia, a sud e ad ovest dalla Piana del . Il massiccio del Gargano rappresenta la parte più sollevata rispetto al mare della piattaforma carbonatica pugliese, della quale fanno parte anche l’altopiano delle Murge e le Serre Salentine. I valori e le peculiarità geologiche dell’area in esame sono molteplici. Utilizzando diversi criteri di selezione, sono stati in particolare individuati n. 34 siti di interesse geologico, denominati “geositi”, cioè siti aventi delle peculiarità geologiche (si veda Tabella 8). Tra questi, le impronte di dinosauri, rinvenute nei pressi di Borgo Celano e di Mattinata, rivestono particolare valenza scientifica e naturalistico-archeologica. Siti di particolare interesse geologico sono, inoltre, rappresentati dalle cavità e dai siti di interesse paleontologico ed archeologico rinvenuti all’interno di cave ed aree sensibili.

Elenco geositi presenti nel territorio del Parco

Denominazione Tipologia Denominazione Tipologia Palude Frattarolo Lago Salso San Nazzario Sorgente idrotermale Coppa Nevigata Morfologia Costiera Punta delle Pietre Nere Rocce triassiche Grotta Scaloria – Grotta Carsismo ipogeo e Cave di Apricena – Poggio Giacimento fossilifero Occhiopinto giacimento fossilifero Imperiale Valle dell’Inferno e Vallone Canyon carsici Ingarano Giacimento fossilifero Pulsano Grotta dell’Angelo Carsismo ipogeo Dolina Pozzatina Carsismo epigeo Valle Carbonara – Mattinata Scarpata di faglia Grava di Zazzano Carsismo ipogeo Mattinatella Geostratigrafia Grava di Pallapalla Carsismo ipogeo Mattinatella Conoide costiera Abisso cinese Carsismo ipogeo Baia delle Zagare Costa a falesia Piana di Montenero Carsismo epigeo Grava di Pecoriello Carsismo ipogeo Valle di Stignano Specchio di faglia Arco di San Felice Arco roccioso Grotta Spagnoli Giacimento fossilifero Pizzomunno Faraglione Grotta Pagliacci Giacimento fossilifero Isola La Chianca Tombolo in formazione Borgo Celano Giacimento fossilifero Vallelunga Area umida costiera Monte Calvo Frana fossile Catinella Costa matura Pantano Sant’Egidio Bacino lacustre Isole Tremiti Morfologia costiera Grava di Campolato Carsismo epigeo/ipogeo Grotta di Piana della Carsismo ipogeo Monte Croce Carsismo epigeo Macina Fonte: Parco Nazionale del Gargano Proprio in relazione alla peculiarità dei siti geologici ed alla vasta diffusione in un territorio circoscritto, l’Ente Parco, nel corso del 2012, ha avanzato la propria candidatura per il riconoscimento come Geoparco Europeo, definito come territorio che possiede un importante patrimonio geologico e nel quale è stata avviata una strategia di sviluppo sostenibile. L’istanza è stata valutata positivamente, ottenendo un punteggio pari a 32/60, ma non si è classificata in posizione utile per l’approvazione.

27 2 Il contesto socio-demografico

La popolazione residente nei comuni dell’Area CETS al 1° gennaio 2016 è di 204.981 unità (100.882 maschi e 104.099 femmine). Nella tabella che segue si darà conto della situazione demografica di ciascuno dei comuni analizzati, dati che sono poi serviti per il calcolo degli indicatori turistici.

Superficie, popolazione residente e densità abitativa nei comuni dell’Area CETS (2016)

Superficie totale Popolazione residente Densità abitativa Comune (kmq) al 2016 (ab.) (ab./kmq) Apricena 172,51 13.328 77,26 Cagnano Varano 166,84 7.330 43,93 Carpino 80,05 4.182 52,24 Ischitella 85,46 4.432 51,86 Isole Tremiti 3,18 469 147,48 Lesina 160,16 6.410 40,02 Manfredonia 354,54 57.279 161,56 Mattinata 73,48 6.310 85,87 Monte Sant’Angelo 245,13 12.657 51,63 Peschici 49,39 4.521 91,54 Rignano Garganico 89,40 2.117 23,68 Rodi Garganico 13,45 3.693 274,57 San Giovanni Rotondo 261,88 27.184 103,80 San Marco in Lamis 234,20 13.831 59,06 San Nicandro Garganico 173,36 15.566 89,79 Serracapriola 143,36 3.931 27,42 Vico del Gargano 111,08 7.766 69,91 Vieste 169,19 13.975 82,60 TOTALE Area CETS 2.586,66 204.981 79,25

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati demo.istat.it

Le fluttuazioni demografiche nei comuni sono raffigurate nei grafici seguenti e sono state rappresentate utilizzando i dati ufficiali dei Censimenti generali della popolazione. Osservando il primo grafico, che riporta l'andamento della popolazione residente agli ultimi sette censimenti, si nota come questa si sia assestata ad un ammontare sempre superiore alle 200.000 persone.

28 Andamento della popolazione residente nell'Area CETS ai Censimenti (1951-2011)

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati demo.istat.it Il grafico successivo rappresenta il dato demografico a livello di singoli comuni, utilizzando il metodo dei numeri indice (andamento della popolazione in rapporto al numero di abitanti nel 1951).Si nota un andamento molto diversificato tra i diversi comuni facenti parte dell'Area CETS, anche se l'andamento medio è crescente (+5% negli ultimi sessanta anni).

Andamento della popolazione per comune (1951-2011)

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati demo.istat.it Tra tutti, spicca il quasi raddoppio di popolazione dei due comuni: San Giovanni Rotondo e Manfredonia. L'andamento degli altri territori analizzati varia dal +20% di Mattinata al -50% di Serracapriola. Tornando ad osservare unitariamente tutti i comuni dell’area CETS è doveroso analizzare una grandezza che ha un peso importante sulle dinamiche di sostenibilità sociale di un territorio, ovvero la composizione per età degli oltre 200.000 residenti. Una tipica rappresentazione grafica diffusa in demografia è la “Piramide delle età”. Dalla sua forma si può “leggere” la storia demografica di oltre mezzo secolo (circa 70-90 anni) di una popolazione, e a seconda della forma si possono dedurre alcune previsioni per il futuro.

29 Piramide delle età per i comuni dell’area CETS (2016)

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati demo.istat Dalla forma della piramide si nota che la popolazione tra i 40 ed i 55 anni è quella più numerosa con tassi di natalità (base della piramide) che sembrano essere, purtroppo, in costante calo negli ultimi anni. È possibile quindi parlare di un tendenziale invecchiamento della popolazione residente. La tabella successiva getta, infine, uno sguardo sulla presenza straniera nei 18 comuni con riferimento alla popolazione residente al 1° gennaio 2016.

Popolazione straniera residente ed incidenza per comune (2016)

Popolazione residente Stranieri residenti Incidenza popolazione Comune al 2016 (ab.) al 2016 (ab.) straniera Apricena 13.328 712 5,34% Cagnano Varano 7.330 139 1,90% Carpino 4.182 297 7,10% Ischitella 4.432 278 6,27% Isole Tremiti 469 41 8,74% Lesina 6.410 536 8,36% Manfredonia 57.279 1.270 2,22% Mattinata 6.310 187 2,96% Monte Sant’Angelo 12.657 183 1,45% Peschici 4.521 269 5,95% Rignano Garganico 2.117 246 11,62% Rodi Garganico 3.693 145 3,93% San Giovanni Rotondo 27.184 1.222 4,50% San Marco in Lamis 13.831 196 1,42% San Nicandro Garganico 15.566 523 3.36% Serracapriola 3.931 314 7,99% Vico del Gargano 7.766 271 3,49% Vieste 13.975 864 6,18% TOTALE Area CETS 204.981 7.693 3,75%

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati ISTAT http://stra-dati.istat.it/

30 La presenza straniera è molto inferiore all’incidenza media nazionale (8,29%), e si attesta attorno al 3,75% della popolazione italiana, percentuale inferiore anche all’incidenza media provinciale di Foggia (4,25%) ed in linea con quella della Puglia (3,01%). I territori con la maggiore percentuale di residenti stranieri sono Rignano Garganico, con un valore oltre l'11%, Isole Tremiti, Lesina e Serracapriola, che mostrano un valore in linea con la media italiana.

31 3 Il contesto turistico

La qualità dell’offerta turistica e la composizione della domanda sono diretta conseguenza della capacità di coordinamento e di messa in rete di tutte le aziende che, direttamente e indirettamente, sono in grado di proporre al turista “pacchetti” e alternative adeguate alle sue esigenze e ad ampliare, col tempo, il bacino di utenza dei fruitori. I dati riportati rappresentano uno sguardo d’insieme sul comparto turistico nell'Area CETS analizzata.

3.1 Turismo nel Gargano

Lo sviluppo turistico del Gargano ha la sua fase di avvio negli anni ’50-’60 con l'attrazione principale degli amanti della natura, nella forma “ricettiva” del campeggio libero. Conosce poi un primo momento di trasformazione nel 1965 con la realizzazione del centro turistico Pugnochiuso, che rappresenta la prima importante struttura turistico-alberghiera realizzata sul Gargano. Questo evento rappresenta il punto di partenza di una forte crescita dell'offerta turistica ricettiva sul territorio, strutture che si sviluppano quasi esclusivamente lungo la costa - nel tratto compreso tra Mattinata, Vieste, Peschici, San Menaio, Rodi Garganico – in particolar modo sulla sua fascia più sabbiosa, con una maggiore accessibilità. Si tratta di uno sviluppo abbastanza “sregolato” in quanto mancava una vera e propria “politica di sviluppo turistico” e l'iniziativa privata aveva obiettivi prevalentemente quantitativi (aumento dei posti letto) piuttosto che qualitativi (fornitura di nuovi servizi e ampliamento del prodotto turistico). Il segmento ritenuto maggiormente interessante è, quindi, quello del turismo balneare, con una offerta turistica abbastanza standardizzata. La crescita degli insediamenti turistici è continuata linearmente alla linea costiera, delineando una forte differenziazione rispetto le aree interne, quasi “dimenticate” dal fenomeno turistico. Manca quindi una rete di ricettività diffusa sul territorio, ma alcuni accentramenti di offerta in poche aree a vocazione balneare. Al turismo balneare si affianca un importante segmento legato alla religiosità, che trova in Monte Sant’Angelo (la cui Basilica è stata inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO all’interno del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del Potere (568-774 d.c.)”) e San Giovanni Rotondo, centri di importanza mondiale legati al pellegrinaggio. --- Terra di fede, di mare e di natura: uno sperone roccioso caratterizzato dal carsismo e dalla forte biodiversità. Il turismo nel Gargano appare, come precedentemente descritto, profondamente diversificato. Un settore che ha vissuto un’espansione disequilibrata orientata essenzialmente verso lo sfruttamento delle risorsa mare e il culto di . Le strutture turistiche sono localizzate prevalentemente presso i maggiori centri d’interesse turistico e religioso. Da alcuni anni a questa parte, sono iniziati alcuni tentativi – a volte isolati, a volte frammentari – per cercare di attivare e/o potenziare anche altre forme di fruibilità turistica, come quelle legate al turismo naturalistico-ambientale ed eno-gastronomico che permettano di diversificare l'offerta territoriale. Infatti, analizzando la domanda turistica, si nota una forte stagionalità (estiva) e una grande concentrazione spaziale dei flussi (coste).

3.2 Domanda turistica nell'Area CETS

Il Parco Nazionale del Gargano, secondo uno studio dell'Università di Cambridge del 2015, con le sue 3.973.650 visite turistiche registrate è il terzo parco naturale più visitato d’Italia. Trip Advisor ha poi incoronato il Parco Nazionale del Gargano come eccellenza tra le più amate ed apprezzate mete in tutto il mondo. Infine, anche il “13° Rapporto Ecotur sul turismo natura” riconosce il Parco Nazionale del Gargano tra i parchi più richiesti dal turista quando domanda in maniera specifica il “prodotto parchi”.

32 3.2.1. Arrivi e presenze

Entrando nello specifico dell'analisi della domanda turistica, questa viene costantemente monitorata attraverso la registrazione di arrivi e presenze turistiche. In particolare, le presenze misurano il numero di notti trascorse presso una determinata struttura ricettiva e, in un certo senso, esprimono il peso economico, ma anche sociale, del fenomeno turistico, mentre gli arrivi sono una misura del livello di attrattività di un territorio. Nel grafico riportato di seguito si evidenziano sia le presenze che gli arrivi. Le presenze – dati in rosso – e gli arrivi – dati in blu – mostrano un andamento simile nel corso degli anni. Si nota un andamento positivo di lungo periodo (nei dieci anni, +3% di arrivi e +2% di presenze), con una tendenza alla stazionarietà negli ultimi anni.

Arrivi e presenze nei comuni dell’Area CETS (2005 – 2015)

Fonte: Elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati Pugliapromozione

Osservando la tabella ed il grafico seguenti, che dividono le presenze tra i comuni analizzati, si nota che poco meno della metà dei flussi turistici del territorio analizzato sono attratti dal solo comune di Vieste, seguito – a grande distanza – da Peschici, San Giovanni Rotondo e Rodi Garganico. A conferma di quanto riportato in apertura del capitolo, il peso economico del turismo è fortemente concentrato nei comuni costieri (turismo balneare) e nel comune che ospita le spoglie di San Pio da Pietralcina (turismo religioso).

Suddivisione delle presenze turistiche per comune (2015)

Comune 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Apricena 1.193 1.000 690 1.595 820 911 1.059 (*) 1.765 (*) (*) Cagnano Varano 48.105 61.277 51.619 50.103 53.976 54.662 74.878 57.621 46.069 44.679 53.029 Carpino 2.737 1.500 1.806 1.944 3.443 1.958 915 (*) 1.373 1.188 (*) Ischitella 40.243 33.259 25.381 33.032 28.031 23.571 16.759 25.289 38.547 37.445 38.451 Isole Tremiti 71.086 80.255 101.112 86.600 85.540 76.752 79.763 88.467 92.881 88.718 90.259 Lesina 63.154 70.805 76.201 69.319 77.735 55.215 64.274 63.034 49.136 65.341 63.356 Manfredonia 140.950 172.972 161.560 174.033 208.207 226.925 241.729 219.495 184.400 169.165 141.674 Mattinata 151.199 162.117 153.403 171.253 161.220 165.444 195.213 162.783 139.547 144.884 186.258 Monte 36.964 31.832 33.846 34.906 36.277 35.488 43.811 44.679 51.443 51.927 56.668 Sant’Angelo Peschici 765.848 782.873 543.066 608.310 632.505 628.355 711.419 640.725 751.241 690.556 680.197

33 Comune 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Rignano (*) (*) (*) (*) (*) (*) (*) (*) 512 (*) (*) Garganico Rodi Garganico 279.328 318.118 310.694 325.423 384.478 370.856 407.771 320.547 328.488 352.778 358.890 San Giovanni 582.774 539.602 593.421 739.219 617.301 478.539 460.565 444.496 411.146 417.285 404.209 Rotondo San Marco in 14.676 15.061 15.739 26.961 16.181 17.348 8.302 5.992 3.922 4.380 5.539 Lamis San Nicandro 2.646 8.007 8.176 (*) 7.822 2.876 4.657 5.262 19.111 14.079 17.707 Garganico Serracapriola (*) (*) (*) (*) (*) 279 331 (*) 610 644 976 Vico del 118.028 119.080 100.928 102.479 118.102 103.169 148.583 134.288 152.295 152.124 138.689 Gargano Vieste 1.735.358 1.830.456 1.713.150 1.822.063 1.755.859 1.870.252 1.907.613 2.011.667 1.923.003 1.923.458 1.907.838 TOTALE 4.054.289 4.228.214 3.890.792 4.247.240 4.187.497 4.112.600 4.367.642 4.224.345 4.195.489 4.158.651 4.143.740 Area CETS

(*) Per quanto riguarda il monitoraggio sull’andamento annuale del movimento dei clienti (italiani e stranieri) negli esercizi ricettivi dei comuni di piccole dimensioni e dalla limitata ricettività, in osservanza delle norme sul segreto statistico e sulla privacy, vengono pubblicati solo i dati dei comuni con più di 3 strutture ricettive. Fonte: Elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati Pugliapromozione

3.2.2. Provenienza dei visitatori

Analizzando la provenienza della domanda turistica, si evidenzia immediatamente come gli stranieri rappresentino, in media, una quota pari a circa il 15% della domanda complessiva. Come evidenziato dal grafico seguente, il peso percentuale delle presenze di stranieri (barra rossa) è rimasto pressoché stazionario negli ultimi dieci anni rispetto alle presenze dei turisti italiani (barra blu).

34 Presenze di italiani e stranieri nei comuni dell’Area CETS (2005 - 2015)

Fonte: Elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati Pugliapromozione Guardando, invece, alla provenienza della domanda turistica per comune, si nota come gli stranieri arrivino a rappresentare quasi il 30% delle presenze totali a Mattinata a fronte di una quota pari a meno del 2% a San Nicandro Garganico. Presenze di italiani e stranieri suddivise per comune (2005-2010-2015)

Presenze 2005 Presenze 2010 Presenze 2015 Comune ITA STR % ITA STR % ITA STR % Apricena 1.109 84 7,04% 840 71 7,79% - - - Cagnano Varano 45.154 2.951 6,13% 48.976 5.686 10,40% 47.229 5.800 10,94% Carpino 2.475 262 9,57% 1.906 52 2,66% - - - Ischitella 35.903 4.340 10,78% 21.225 2.346 9,95% 33.112 5.339 13,89% Isole Tremiti 70.240 846 1,19% 75.552 1.200 1,56% 86.858 3.401 3,77% Lesina 62.533 621 0,98% 45.772 9.443 17,10% 60.957 2.399 3,79% Manfredonia 128.377 12.573 8,92% 189.533 37.392 16,48% 120.484 21.190 14,96% Mattinata 140.605 10.594 7,01% 144.261 21.183 12,80% 133.894 52.364 28,11% Monte Sant’Angelo 28.094 8.870 24,00% 26.158 9.330 26,29% 44.712 11.956 21,10% Peschici 631.820 134.028 17,50% 545.210 83.145 13,23% 580.250 99.947 14,69% Rignano Garganico ------Rodi Garganico 251.747 27.581 9,87% 338.592 32.264 8,70% 343.721 15.169 4,23% San Giovanni Rotondo 526.558 56.216 9,65% 420.905 57.634 12,04% 317.778 86.431 21,38% San Marco in Lamis 13.115 1.561 10,64% 15.446 1.902 10,96% 4.690 849 15,33% San Nicandro Garganico 2.322 324 12,24% 2.478 398 13,84% 17.488 219 1,24% Serracapriola - - - 266 13 4,66% 791 185 18,95% Vico del Gargano 105.767 12.261 10,39% 95.870 7.299 7,07% 124.864 13.825 9,97% Vieste 1.416.514 318.844 18,37% 1.544.041 326.211 17,44% 1.570.280 337.558 17,69% TOTALE Area CETS 3.462.333 591.956 14,60% 3.517.031 595.569 14,48% 3.487.108 656.632 15,85%

Fonte: Elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati Pugliapromozione

35 In questo caso è possibile notare come – in media - le due tipologie di turismo maggiormente rappresentate (turismo religioso con San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, turismo balneare lungo le coste – in particolare Mattinata, Vieste e Peschici) siano i segmenti in grado di attrarre un maggior numero di visitatori stranieri sul territorio.

3.2.3. Stagionalità della domanda

Prendendo spunto dai dati presentati all’interno della candidatura a Riserva della Biosfera (il cui territorio è più ampio dell’Area CETS analizzata), si presentano di seguito alcune riflessioni rispetto la stagionalità turistica del Gargano.

Stagionalità delle presenze per segmento turistico Comuni costieri Comuni con turismo Comuni dell’entroterra a prevalente turismo balneare religioso/culturale

Fonte: Regione Puglia – movimento turistico alberghiero ed extralberghiero per Comune e mese Osservando le tre tipologie di stagionalità presenti nel territorio del Gargano è possibile avanzare alcune riflessioni: • La stagionalità media del territorio è molto influenzata dal turismo balneare, maggioritario, che porta ad una forte stagionalità con la netta prevalenza della stagione estiva; • I comuni che offrono emergenze di tipo religioso, storico e culturale vivono una doppia stagione turistica con un picco minore nel periodo primaverile (aprile – maggio) ed un picco maggiore nel periodo tardo estivo ed autunnale (agosto – settembre – ottobre). Monte Sant’Angelo ha anche una componente turistica balneare per la presenza di un grande villaggio turistico sulla costa. • Nei comuni dell’entroterra la stagionalità è molto meno evidente, se non quasi inesistente.

3.2.4. Profilazione dei visitatori

Il turismo del Gargano si concentra in 4 Comuni (Vieste, Peschici, Rodi Garganico e San Giovanni Rotondo) in cui ricadono circa l’80% delle presenze turistiche annuali dell’Area CETS, concentrate prevalentemente nel periodo estivo. I flussi turistici principali sono, quindi, collegati prevalentemente alla costa dove sono localizzate la maggior parte delle strutture ricettive; il comune di San Giovanni Rotondo fa eccezione in quanto il suo movimento turistico è legato più ad un turismo religioso. Ad oggi le aree dell’entroterra presentano, invece, un’offerta turistica ancora poco sviluppata, ma con ottime potenzialità legate ai valori ambientali, storici e culturali del territorio ed alla possibile correlazione con il turismo balneare. I segmenti turistici principali che sono presenti nell’Area CETS sono: turismo balneare, turismo religioso; turismo naturalistico/escursionistico (da distinguere in un escursionismo naturalistico legato al Parco, in un escursionismo spirituale collegato alle antiche vie dei pellegrini ed in altre forme di escursionismo come la MTB e le escursioni a cavallo lungo le ippovie), turismo rurale e turismo culturale. Per quanto riguarda il profilo del turista attivo e del turista religioso nel Gargano si fa riferimento alla ricerca “I turismi di Puglia: analisi della competitività dei territori pugliesi” redatta dall’Università del Salento-Dipartimento dell’Economia nel 2015. L’analisi ha come oggetto di approfondimento sei segmenti turistici tematici legati alle specificità dei diversi

36 territori. In particolare, per quanto riguarda l’area CETS, di seguito si riportano i risultati legati al “Turismo attivo” e al “Turismo religioso”.

I temi oggetto di approfondimento

Fonte: “I turismi di Puglia: analisi della competitività dei territori pugliesi”

Turismo sportivo Nel Turismo Sportivo il trasferimento non ha solo il valore di “viaggio” ma è al servizio della destinazione, per la quale un certo progetto è stato definito. La destinazione d’arrivo, luogo dove si svolge effettivamente l’esperienza sportiva, diviene la sede di comportamenti determinati da una partecipazione attiva “fisica” basata sulla capacità tecnica e sull’esperienza. Nella letteratura anglosassone questo comportamento viene denominato “turismo attivo”.

Turismo attivo - Indagine quantitativa

Metodo di conoscenza del territorio

Durata del soggiorno Con chi viaggia

Acquisto del soggiorno

Presenza passata sul territorio per “Turismo attivo”

Fonte: “I turismi di Puglia: analisi della competitività dei territori pugliesi”

37 Sulla base dei risultati sopra riportati, è possibile affermare che il turista attivo viaggia spesso in gruppo (amici o famiglia), si ferma sul territorio anche più di una settimana ed è fidelizzato. Internet, il passaparola e l’esperienza passata; questi sono i canali principali di attrazione del visitatore attivo, un visitatore che sempre più spesso salta l’intermediazione turistica “classica” (agenzie e tour operator) per prenotare direttamente attraverso gli operatori del territorio o intermediari on-line. Turismo attivo – Indicazioni principali

Fonte: “I turismi di Puglia: analisi della competitività dei territori pugliesi” Passando alle indicazioni conclusive della ricerca, si osserva che le determinanti prevalenti d’acquisto sono: la varietà degli itinerari, la presenza di strutture ricettive adeguate e la varietà degli eventi sportivi offerti sul territorio. I fattori che hanno riscontrato una soddisfazione maggiore sono: l’ospitalità offerta dai residenti, la varietà degli itinerari sul territorio e la varietà dell’offerta di eventi sportivi. Per quanto riguarda, invece, i gap di soddisfazione/ importanza negativi si notano la presenza di strutture adeguate e l’offerta di servizi infrastrutturali.

Turismo religioso Nel turismo religioso il visitatore desidera conoscere i luoghi di culto vivendo un’esperienza che spazia dalla spiritualità alla conoscenza della cultura del territorio. Ciò implica la necessità che l’offerta sia caratterizzata, oltre che da temi legati alla religione ed al culto, anche dalla presenza di elementi culturali che la connotino. Turismo religioso - Indagine quantitativa

Durata del soggiorno

Presenza passata sul territorio Con chi viaggia

38 Metodo di conoscenza del territorio Acquisto del soggiorno

Fonte: “I turismi di Puglia: analisi della competitività dei territori pugliesi” Sulla base dei risultati sopra riportati, è possibile affermare che il turista religioso non appartiene ad un target specifico, viaggiando sia da solo che con amici, ma anche affidandosi a gruppi organizzati. Si tratta, però, di un visitatore non molto “fedele” che ritorna sul territorio – in media – due volte, soggiornandovi meno di una settimana. Turismo religioso – Indicazioni principali

Fonte: “I turismi di Puglia: analisi della competitività dei territori pugliesi” Passando alle indicazioni conclusive della ricerca, si osserva che le determinanti prevalenti d’acquisto sono: l’esclusività e l’atmosfera offerta dai luoghi visitati, la ricchezza di luoghi sacri sul territorio e la numerosità degli itinerari presenti. I gap di soddisfazione/importanza positivi riguardano la presenza di luoghi sacri sul territorio e la loro grande notorietà/immagine. Per quanto riguarda invece i risvolti negativi in termini di soddisfazione/importanza, si notano l’ospitalità dei residenti e l’offerta di servizi infrastrutturali.

3.3 Offerta turistica nell’Area CETS

L’analisi sulla consistenza delle strutture ricettive presenti nell’Area CETS è stata condotta grazie ai dati messi a disposizione dall’ISTAT. I dati, suddivisi per Comune, mettono in evidenza la diversa densità di infrastrutturazione turistica del territorio. Nelle tabelle che seguono sono state utilizzate le seguenti categorie: “strutture alberghiere” (alberghi e residenze turistiche alberghiere-RTA) e “strutture extra-alberghiere complementare” (campeggi, villaggi turistici, agriturismo, case per ferie, ostelli per la gioventù, CAV, affittacamere, B&B).

39 Distribuzione delle strutture ricettive e numero di posti letto per comune (2015)

Strutture alberghiere Strutture extra-alberghiere Totale strutture ricettive Comune N. esercizi N. Posti Letto N. esercizi N. Posti Letto N. esercizi N. Posti Letto Apricena - - 3 36 3 36 Cagnano Varano - - 8 2.288 8 2.288 Carpino 2 81 1 4 3 85 Ischitella 4 241 17 1.593 21 1.834 Isole Tremiti 15 567 23 770 38 1.337 Lesina 4 122 10 851 14 973 Manfredonia 10 1.858 17 2.660 27 4.518 Mattinata 11 1.144 61 4.273 72 5.417 Monte Sant’Angelo 5 422 20 1.240 25 1.662 Peschici 29 3.452 84 17.754 113 21.206 Rignano Garganico 1 19 2 30 3 49 Rodi Garganico 31 2.896 34 3.987 65 6.883 San Giovanni Rotondo 86 5.815 49 599 135 6.414 San Marco in Lamis 4 156 5 47 9 203 San Nicandro Garganico 1 22 6 700 7 722 Serracapriola 1 48 3 27 4 75 Vico del Gargano 11 857 23 2.863 34 3.720 Vieste 63 8.471 205 49.884 268 58.355 TOTALE Area CETS 278 26.171 571 89.606 849 115.777

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati ISTAT

L’offerta non appare ben distribuita sul territorio, si notano due grandi poli turistici come Vieste e Peschici, seguiti a grande distanza da altri cinque comuni che superano i 3.000 posti letto offerti: Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, Mattinata, Manfredonia e Vico del Gargano. Un solo comune, Vieste, è quindi in grado di offrire la metà dei posti letto totali presenti interno dell’Area CETS.

Distribuzione dei posti letto, suddivisione per comune (2015)

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati ISTAT

40 Analizzando la suddivisione dell'offerta di posti letto tra alberghieri ed extra-alberghieri, si può notare una forte prevalenza di questa seconda tipologia di strutture (77%) con grandi diversità sul territorio: si passa dalla totalità di posti letto extra-albeghieri di Apricena e Cagnano Varano, alla quasi assenza di questa tipologia ricettiva per Carpino e San Giovanni Rotondo. Se si escludono dall’analisi i campeggi, che offrono oltre 77.000 posti letto legati alle piazzole disponibili più che al concetto di “camera” per il turista, le affermazioni appena esposte devono essere invertite. Infatti, l’offerta di posti letto si inverte fino a pendere, con quasi il 70% dell’offerta, a favore della ricettività alberghiera. Di seguito è possibile osservare la suddivisione dei posti letto per tipologia di offerta per i 18 comuni analizzati, in rosso sono rappresentati i posti letto alberghieri, in verde quelli da strutture extra-alberghiere.

Distribuzione dei posti letto alberghiero - extra-alberghiero, suddivisione per comune (2015) Posti Letto Alberghieri – Extra-alberghieri (con campeggi)

Posti Letto Alberghieri – Extra-alberghieri (senza campeggi)

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati ISTAT

41 Per quanto riguarda la composizione dell’offerta alberghiera si nota che nel territorio sono presenti pochi alberghi a 5 stelle (tutti nella “punta” della penisola garganica a Mattinata, Peschici e Vieste), mentre i 3 e 4 stelle si dividono la maggior parte dell’offerta offrendo circa il 35% dei posti letto a testa. I Comuni che appaiono in grado di offrire il maggior numero di posti letto sono Vieste, Peschici e Rodi Garganico – per quanto riguarda il turismo balneare – e San Giovanni Rotondo – per quanto riguarda il turismo religioso-.

Distribuzione delle strutture ricettive alberghiere e numero di posti letto (2015)

1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle RTA Totale Comune Str PL Str PL Str PL Str PL Str PL Str PL Str PL Apricena ------Cagnano ------Varano Carpino - - 1 25 1 56 ------2 81 Ischitella - - 1 18 3 223 ------4 241 Isole Tremiti 3 37 3 68 9 462 ------15 567 Lesina 1 13 2 55 1 54 ------4 122 Manfredonia - - 3 118 3 184 3 948 - - 1 608 10 1.858 Mattinata 1 25 - - 4 307 2 406 2 201 2 205 11 1.144 Monte - - - - 2 124 3 298 - - - - 5 422 Sant’Angelo Peschici 5 93 5 155 10 486 6 1.527 1 215 2 976 29 3.452 Rignano ------1 19 - - - - 1 19 Garganico Rodi 5 110 1 14 21 2.275 3 335 - - 1 162 31 2.896 Garganico San Giovanni 9 193 15 732 53 3.379 9 1.511 - - - - 86 5.815 Rotondo San Marco in - - - - 3 93 1 63 - - - - 4 156 Lamis San Nicandro - - 1 22 ------1 22 Garganico Serracapriola - - - - 1 48 ------1 48 Vico del 1 26 - - 6 274 3 381 - - 1 176 11 857 Gargano Vieste 5 115 5 176 21 2.472 20 3.676 1 344 11 1.688 63 8.471 TOTALE 30 612 37 1.383 138 10.437 51 9.164 4 760 18 3.815 278 26.171 Area CETS Distribuzione dei 26.171 posti letto nelle strutture ricettive alberghiere

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati ISTAT

42 L’offerta extra-alberghiera è rappresentata per circa il 77% da posti letto offerti dai campeggi/villaggi turistici presenti sul territorio dei diversi comuni. Sia mantenendo i campeggi nell’analisi che escludendoli, con riferimento ai posti letto disponibili, i sei comuni che mostrano l’offerta più ampia sono sempre gli stessi: Manfredonia, Mattinata, Peschici, Rodi Garganico, Vico del Gargano e Vieste. al primo posto troviamo la Valle Stura, seguita da Valle Gesso e Valle Vermenagna.

Distribuzione delle strutture ricettive extra-alberghiere e numero di posti letto per comune (2015)

Campeggi Alloggi in Case per Agriturismo B&B Totale Comune Villaggi tur. affitto Ferie Str PL Str PL Str PL Str PL Str PL Str PL Apricena - - 2 26 - - - - 1 10 3 36 Cagnano 5 2.206 - - 2 72 - - 1 10 8 2.288 Varano Carpino - - - - 1 4 - - - - 1 4 Ischitella 5 1.435 2 46 4 60 - - 6 52 17 1.593 Isole Tremiti 2 555 11 122 - - - - 10 93 23 770 Lesina 1 700 1 12 - - 1 80 7 59 10 851 Manfredonia 5 1.942 5 581 - - 2 92 5 45 17 2.660 Mattinata 13 3.379 18 475 8 228 - - 22 191 61 4.273 Monte 1 1.010 9 148 2 12 - - 8 70 20 1.240 Sant’Angelo Peschici 16 13.528 40 3.921 5 130 - - 23 175 84 17.754 Rignano - - - - 2 30 - - - - 2 30 Garganico Rodi 10 3.353 15 550 1 9 - - 8 75 34 3.987 Garganico San Giovanni 1 120 15 146 1 10 2 74 30 249 49 599 Rotondo San Marco in - - 1 10 3 35 - - 1 2 5 47 Lamis San Nicandro 4 686 ------2 14 6 700 Garganico Serracapriola ------3 27 3 27 Vico del 4 2.227 7 538 4 34 - - 8 64 23 2.863 Gargano Vieste 91 46.149 78 3.083 7 122 2 288 27 242 205 49.884 TOTALE 158 77.290 204 9.658 40 746 7 534 162 1.378 571 89.606 Area CETS Distribuzione dei 89.606 posti letto nelle strutture ricettive extra-alberghiere

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl su dati ISTAT

43 3.4 Gli indicatori turistici di sintesi

Gli indicatori di sintesi riepilogano alcune considerazioni conclusive con riferimento al fenomeno turistico nei comuni che fanno parte dell’Area CETS. Detti indicatori permettono, inoltre, di operare dei raffronti con altre aree protette del nostro paese. Si tratta però di indicatori i cui valori sono da leggere sempre con spirito critico, soprattutto se raffrontati ai valori che gli stessi indicatori assumono in altri Parchi. In particolare sono stati proposti confronti con i valori degli stessi indici mostrati dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia, situato sempre in Puglia, calcolati nel corso del processo di presentazione della candidatura CETS nel 2012. Indice di densità ricettiva

Calcolo: [Posti letto/Kmq] 44,76 L’indicatore da una misura del grado di offerta turistica disponibile sul territorio. Si calcola dividendo il numero totale dei posti letto (sommando quelli disponibili nelle strutture alberghiere a quelli nelle strutture complementari) per la superficie territoriale di riferimento espressa in Kmq. Esso esprime la capacità di ospitare turisti nel territorio in esame e, nel contempo, la potenziale pressione che l’attività turistica potrebbe esercitare sul territorio stesso. Indice di densità ricettiva (2015)

Densità ricettiva Densità ricettiva Densità ricettiva Comune alberghiera complementare totale Apricena - 0,21 0,21 Cagnano Varano - 13,71 13,71 Carpino 1,01 0,05 1,06 Ischitella 2,82 18,64 21,46 Isole Tremiti 178,30 242,14 420,44 Lesina 0,76 5,31 6,08 Manfredonia 5,24 7,50 12,74 Mattinata 15,57 58,15 73,72 Monte Sant’Angelo 1,72 5,06 6,78 Peschici 69,89 359,47 429,36 Rignano Garganico 0,21 0,34 0,55 Rodi Garganico 215,32 296,43 511,75 San Giovanni Rotondo 22,20 2,29 24,49 San Marco in Lamis 0,67 0,20 0,87 San Nicandro Garganico 0,13 4,04 4,16 Serracapriola 0,33 0,19 0,52 Vico del Gargano 7,72 25,77 33,49 Vieste 50,07 294,84 344,91 TOTALE Area CETS 10,12 34,64 44,76 Area CETS PN Alta Murgia 0,54 0,51 1,05

Fonte: elaborazione dati Agenda 21 Consulting Srl

44 Come evidenziato anche in precedenza, l’indice totale è composto per circa il 77% da una densità ricettiva complementare (generata per la maggior parte da posti letto offerti da campeggi). Rodi Garganico, Peschici, Isole Tremiti e Vieste sono i territori che presentano la densità ricettiva maggiore, e quindi un maggior grado di offerta turistica a disposizione dei visitatori. Indice di Ricettività

Calcolo: [Posti letto/Abitanti] 0,565 Questo secondo indicatore dell’offerta turistica esprime la capacità potenziale di ospitare turisti in relazione al numero di residenti: valori pari a 1 indicano che la destinazione turistica è in grado di ospitare un turista per ogni abitante residente (sono escluse dal calcolo le seconde case). La tabella che segue riassume i diversi valori calcolati per l’indicatore.

Indice di ricettività (2015)

Ricettività Ricettività Ricettività Comune alberghiera complementare totale Apricena - 0,003 0,003 Cagnano Varano - 0,312 0,312 Carpino 0,019 0,001 0,020 Ischitella 0,054 0,359 0,414 Isole Tremiti 1,209 1,642 2,851 Lesina 0,019 0,133 0,152 Manfredonia 0,032 0,046 0,079 Mattinata 0,181 0,677 0,858 Monte Sant’Angelo 0,033 0,098 0,131 Peschici 0,764 3,927 4,691 Rignano Garganico 0,009 0,014 0,023 Rodi Garganico 0,784 1,080 1,864 San Giovanni Rotondo 0,214 0,022 0,236 San Marco in Lamis 0,011 0,003 0,015 San Nicandro Garganico 0,001 0,045 0,046 Serracapriola 0,012 0,007 0,019 Vico del Gargano 0,110 0,369 0,479 Vieste 0,606 3,570 4,176 TOTALE Area CETS 0,128 0,437 0,565 Area CETS PN Alta Murgia 0,003 0,003 0,007

Fonte: elaborazione dati Agenda 21 Consulting Srl

L’elevato apporto dei posti letto nei campeggi spinge la ricettività complementare, in particolare a Vieste e Peschici che presentano un valore maggiore rispetto agli altri comuni.

45 Indice di intensità turistica

Calcolo: [Presenze annuali/Abitanti] 20,215 Il numero di presenze turistiche rapportato agli abitanti è una misura delle opportunità e delle pressioni reali che il fenomeno turistico induce all'interno delle comunità, in termini di surplus di servizi e di infrastrutture (trasporti, approvvigionamento idrico e alimentare, smaltimento di acque reflue e di rifiuti, strutture per il tempo libero, ...) necessario a colmare la differenza tra il numero di residenti e la fluttuazione delle presenze turistiche.

Indice di intensità turistica (2015)

Comune Intensità turistica Apricena - Cagnano Varano 7,235 Carpino - Ischitella 8,676 Isole Tremiti 192,450 Lesina 9,884 Manfredonia 2,473 Mattinata 29,518 Monte Sant’Angelo 4,477 Peschici 150,453 Rignano Garganico - Rodi Garganico 97,181 San Giovanni Rotondo 14,869 San Marco in Lamis 0,400 San Nicandro Garganico 1,138 Serracapriola 0,248 Vico del Gargano 17,858 Vieste 136,518 TOTALE Area CETS 20,215 Area CETS PN Alta Murgia 0,29

Fonte: elaborazione dati Agenda 21 Consulting Srl Se si divide l’indice di intensità turistica complessivo per 365 giorni, si ottiene il numero giornaliero di turisti rispetto ad un residente. In questo caso abbiamo un indice di intensità turistica giornaliera (detto altresì tasso di turisticità) che complessivamente è pari allo 0,0554: ovvero che sull’intero territorio dell’Area CETS vi è la presenza media giornaliera di 55 turisti per ogni 1.000 residenti. Indice di Utilizzo lordo delle strutture ricettive

Calcolo: [Presenze annuali/(Posti letto*365gg)] 9,81% L’indice è dato dal rapporto tra le presenze annuali registrate ed il numero di posti letto moltiplicati per 365 giorni. Si tratta di un indicatore che fornisce informazioni sulla probabilità che un posto letto possa essere occupato da un turista nell’anno di riferimento; in altre parole misura la capacità degli esercizi ricettivi di sfruttare al meglio i posti letto disponibili. L’indicatore dell’utilizzo lordo è di sicuro interesse anche se, naturalmente, è il suo valore “netto” che ci informerebbe più esattamente sulla probabilità che un posto letto possa essere veramente occupato da un turista [considerando cioè solo i giorni di apertura effettiva della struttura ricettiva (e non per tutti i 365 giorni dell’anno solare)].

46 Indice di utilizzo lordo delle strutture ricettive (2015)

Comune Utilizzo lordo strutture Apricena - Cagnano Varano 6,35% Carpino - Ischitella 5,74% Isole Tremiti 18,50% Lesina 17,84% Manfredonia 8,59% Mattinata 9,42% Monte Sant’Angelo 9,34% Peschici 8,79% Rignano Garganico - Rodi Garganico 14,29% San Giovanni Rotondo 17,27% San Marco in Lamis 7,48% San Nicandro Garganico 6,72% Serracapriola 3,57% Vico del Gargano 10,21% Vieste 8,96% TOTALE Area CETS 9,81% Area CETS PN Alta Murgia 12,11%

Fonte: elaborazione dati Agenda 21 Consulting Srl

Indice di Permanenza media nelle strutture ricettive

Calcolo: [Presenze/Arrivi] 5,20 gg L’indicatore – molto diffuso anche tra operatori non specializzati – è dato dal rapporto tra le presenze annuali (numero totale di giornate di pernottamento) e gli arrivi (numero di turisti pernottanti). Lo stesso indicatore segnala il “numero di giornate medie” trascorse da ciascun turista nella località in questione. Si tratta di un indicatore molto importante sia per una misurazione del grado di sostenibilità economica del comparto turistico che della sostenibilità ambientale: una diminuzione dei giorni di permanenza media, infatti, può essere ovviata dagli operatori turistici attraverso lo stimolo di nuovi arrivi. Questo rappresenta però un’operazione difficile sia in termini di nuove strategie imprenditoriali necessarie a stimolare detti “nuovi arrivi” (nuovi mercati, nuovi clienti da convincere e da conoscere) e sia dal punto di vista ambientale: arrivi sempre più frequenti e permanenze sempre più brevi, infatti, rappresentano un carico ambientale sul piano dei trasporti e delle conseguenti emissioni in atmosfera (solo per fare un primo esempio).

47 Indice permanenza media nelle strutture ricettive (2015)

Permanenza media Permanenza media Permanenza media Comune Italiani stranieri totale Apricena - - - Cagnano Varano 7,51 giorni 6,51 giorni 7,38 giorni Carpino - - - Ischitella 9,84 giorni 9,74 giorni 9,82 giorni Isole Tremiti 4,17 giorni 3,07 giorni 4,11 giorni Lesina 5,87 giorni 3,94 giorni 5,77 giorni Manfredonia 3,96 giorni 3,31 giorni 3,85 giorni Mattinata 5,68 giorni 5,39 giorni 5,60 giorni Monte Sant’Angelo 2,98 giorni 2,28 giorni 2,80 giorni Peschici 7,73 giorni 8,08 giorni 7,78 giorni Rignano Garganico - - - Rodi Garganico 7,07 giorni 5,08 giorni 6,96 giorni San Giovanni Rotondo 1,82 giorni 1,82 giorni 1,82 giorni San Marco in Lamis 1,98 giorni 2,03 giorni 1,99 giorni San Nicandro Garganico 7,72 giorni 2,61 giorni 7,54 giorni Serracapriola 2,68 giorni 2,61 giorni 2,67 giorni Vico del Gargano 6,73 giorni 5,48 giorni 6,58 giorni Vieste 7,04 giorni 6,44 giorni 6,92 giorni TOTALE Area CETS 5,33 giorni 4,60 giorni 5,20 giorni Area CETS PN Alta Murgia 1,94 giorni 2,35 giorni 2 giorni

Fonte: elaborazione dati Agenda 21 Consulting Srl

48 3.5 Opportunità e minacce per l’Area CETS

La strategia che emerge dal Piano di Azione fa riferimento all’idea di sviluppo futuro e possibile per il turismo sostenibile nel territorio del Parco basata sia sulla pianificazione esistente (Piano del Parco, PPES, …) che sulla vision di ciascuno degli attori che ha partecipato al processo, Parco compreso. La seguente analisi di potenzialità e debolezze è basata, quindi, anche sui risultati ottenuti dalle attività partecipate che hanno caratterizzato l’inizio del percorso di costruzione della candidatura CETS delle Parco Nazionale del Gargano.

Valori positivi e negativi del territorio emersi durante il percorso partecipato Ciò che si vuole ricordare

Ciò che si vuole dimenticare

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting

49 3.5.1. SWOT del Parco Nazionale del Gargano

La seguente tabella sintetizza i risultati ottenuti in una classica SWOT che riassume punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce del Parco Nazionale del Gargano.

Analisi SWOT Parco Nazionale del Gargano

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA  Alto valore, sia qualitativo che quantitativo, delle  Inadeguatezza infrastrutturale, in particolare dei risorse ambientali e paesaggistiche collegamenti viari e ferroviari  Posizione baricentrica e contigua a numerose aree di  Presenza di vaste aree di abusivismo nelle zone costiere interesse storico, artistico e naturale  Squilibrio tra le zone interne e le zone costiere  Presenza di importanti tradizioni culturali e religiose  Offerta ricettiva non localizzata omogeneamente nel  Elevata identità territoriale percepita all'esterno territorio e complessivamente limitata  Esistenza di una sentieristica attrezzata sul territorio  Eccessiva stagionalizzazione del settore  Forte settore turistico-marittimo balneare  Ancora limitata presenza di strutture ricettive  Possibilità di praticare attività sportive o ricreative maggiormente legate all'agriturismo e turismo rurale all’aria aperta  Livello qualitativo degli esercizi turistici medio-basso,  Imprenditorialità emergente nei settori della ricettività anche a causa di una scarsa presenza di professionalità (agriturismo) e dei servizi turistici legate all’economia del turismo  Inadeguata valorizzazione delle risorse ambientali, monumentali e storico-culturali, soprattutto delle aree interne OPPORTUNITÀ MINACCE  Aumento della sensibilità rispetto alle politiche di  Degrado delle risorse territoriali, soprattutto quelle sviluppo sostenibile, crescente interesse turistico per le ambientali e culturali, con progressiva perdita di aree libere di elevata qualità attrattività  Aumento della domanda legata a determinate categorie  Degrado di zone costiere attraverso un'urbanizzazione di turismo (eno-gastronomico, ambientale e rurale) non sostenibile  Sinergia tra diversi settori economici quali turismo,  Saturazione, e conseguente degrado, dei centri turistici agricoltura ed artigianato balneari  Sfruttare la vicinanza delle coste per “convogliare”  Impatto ambientale negativo delle iniziative di parte dei suoi turisti nel Parco, non solo per brevi valorizzazione turistica non orientate al turismo escursioni ma anche per eventuali soggiorni sostenibile.  Polarizzazione dell'interesse turistico su risorse naturali più conosciute a svantaggio delle risorse minori  Insufficiente azione di marketing territoriale a favore del territorio del Parco  Concorrenza del mercato turistico sempre più globale  Propensione della forza-lavoro disponibile a sfruttare occasioni di lavoro più attraenti presenti sul territorio limitrofo al parco (es. fascia costiera)

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting Dal punto di vista turistico, le principali risorse attrattive sono costituite in linea di principio da ciò che è presente nel territorio ed è immediatamente fruibile; nel caso del Gargano il territorio si presenta con un’alta diversità ambientale e paesaggistica, rimasta tutt’oggi ad un buon livello qualitativo. A queste emergenze “fisiche” si sommano i valori culturali (alcuni di pregio, come castelli e torri, centri storici e trabucchi, le masserie, ecc.) inseriti in un contesto sociale che vede ancora preservata una forte identità culturale ed un patrimonio di tradizioni tuttora ben visibile. Rispetto a queste ricchezze, la filiera turistica evidenzia una buona capacità ricettiva (sia per dimensioni che per tipologie), a cui accompagna una proposta gastronomica sicuramente competitiva e più in generale un’offerta di prodotti tipici (non solo alimentari) in cui la modalità e produzione ancora di tipo tradizionale ne fa apprezzare la qualità e l’ecocompatibilità. In conclusione il punto di forza del Gargano è la compresenza di diverse tipologie di destinazione turistica (balneare, rurale, religiosa e culturale) tutte fruibili quasi per l’intero arco dell’anno. Altro elemento da tenere in considerazione è il ruolo notevolmente propositivo svolto dall’Ente Parco e dalle numerose associazioni e cooperative, sorte in questi ultimi anni, per la

50 valorizzazione e la tutela dell’ambiente fisico e culturale del Gargano. Di contro un movimento turistico che era iniziato molto in sordina ancora negli anni ‘60, con lo sviluppo impetuoso e non indirizzato degli anni ’80 e ’90 ha condotto il Gargano – un tempo considerato luogo selvaggio ed incontaminato - ad una situazione di grande affollamento nei mesi di alta stagione, provocando non solo uno scadimento del prodotto turistico, ma anche un crescente conflitto con la comunità locale (sia nel suo status di residente che nel suo diritto di fruire le risorse turistiche). Il peso eccessivo di questi due comparti ha provocato una banalizzazione dell’offerta, una concentrazione spaziale e stagionale dei flussi, e una strutturazione del ricettivo poco diversificata (e quindi poco adatta a nuovi target). Corollario di questa “specializzazione” è la debole politica di animazione del territorio, la scarsa integrazione tra costa e aree interne e tra diversi settori economici, la quasi inesistente offerta di formazione agli operatori locali per prodotti innovativi, di nicchia. Debolezze strutturali sono anche le infrastrutture (soprattutto per la mobilità), la polverizzazione dell’industria turistica, la bassa capacità progettuale degli operatori locali. A riassumere tutti questi elementi di debolezza, basti richiamare la difficoltà di coordinamento tra i diversi enti e Piani che è tuttora visibile, e l’assenza di procedure di verifica dei risultati prefissati dagli interventi posti in essere nell’ambito delle politiche pubbliche. Le tendenze in atto non sembrano prefigurare significativi cambiamenti nella situazione appena descritta. Il turismo balneare sta continuando sulla direttrice di sviluppo che predilige la quantità alla qualità (costruzione di nuovi alberghi e campeggi), in una situazione in cui l’affollamento già esistente nei mesi centrali estivi fa percepire lo scadimento dell’attrattiva del Gargano a fronte di altre mete meno “intasate”; la posizione nel ciclo di vita della destinazione turistica appare essere pericolosamente vicina alla fase della maturità a cui segue il declino. Il turismo religioso vede ugualmente aumentare la dotazione ricettiva tradizionale (alberghi) per accogliere il flusso crescente di pellegrini dovuto all’anno giubilare e alla beatificazione di Padre Pio, ma persiste il problema della permanenza molto breve, se non addirittura l’escursionismo. Il turismo dell’interno presenta, invece, grandi margini di crescita che fanno intravedere notevoli sviluppi e ricadute per la struttura socio-economica e culturale locale, da molti opportunamente vista come risorsa primaria di questo settore. Mancano studi ed analisi di mercato specifici, ma i trend generali del mercato turistico (incremento degli short breaks, predilezione per le destinazioni multisettoriali, riscoperta dell’autenticità e della tipicità, ecc.) dimostrano come il settore del turismo cosiddetto “alternativo” abbia grandi margini di crescita, e come la riduzione dei costi di spostamento possa “avvicinare” mercati europei più sensibili a questa tipologia di proposte. I principali aspetti critici relativi al settore turistico nel Gargano, riguardano:  Stagionalità: come detto, la stagione balneare dura solo 4 mesi, e nei 2 mesi centrali la pressione antropica – concentrata nella sottile striscia costiera – crea non pochi problemi (dalla viabilità alla fruizione della spiaggia, dalla qualità dei servizi al livello dei prezzi). Anche il turismo religioso, pur distribuendosi su un periodo più lungo (da Pasqua ad ottobre), risulta concentrato nei mesi centrali dell’anno. Ciò dipende in larga misura dalle ricorrenze del calendario religioso. La stagionalità, in entrambi i casi, dipende dalla motivazione stessa di attivazione dei flussi che è riconducibile ad un solo elemento (la fruibilità del mare, in un caso, le ricorrenze religiose, nell’altro). Il superamento della stagionalità richiede, pertanto, di arricchire le motivazioni del turista.  Concentrazione spaziale: l’ecosistema costiero e l’infrastruttura della mobilità dimostrano nei mesi estivi la loro incapacità a sopportare i flussi attuali dei turisti balneari, ai quali si aggiungono gli escursionisti provenienti da tutta la Provincia di Foggia. Le strutture urbanistiche di Vieste, Peschici e S. Giovanni Rotondo sono già pesantemente modificate dalla presenza dei numerosi alberghi e dei servizi ad essi collegati (parcheggi, stabilimenti balneari, ecc.).  Cesure tra turismi, tra settori economici, tra aree: i 3 segmenti succitati sembrano per il momento rivolgersi a target diversi; le motivazioni che ciascuno di essi sollecita non sono

51 ancora chiaramente integrabili, la differenza negli standard e nella capacità di offerta è ancora notevole; il turismo non influenza significativamente il settore primario, né l’artigianato riesce ancora ad essere un fattore di ricchezza per l’offerta turistica, e nemmeno la presenza di forti flussi turistici motiva iniziative imprenditoriali nel campo della mobilità; anche a causa della particolarità morfologica del Gargano e della non eccessiva facilità di spostamento, il turismo balneare (anche per le attività extra- spiaggia) resta concentrato sulla costa, come quello religioso nell’asse S. Giovanni Rotondo, Monte S. Angelo e S. Marco in Lamis; quello rurale rappresenta il potenziale anello di congiunzione.  Infine manca una conoscenza precisa del mercato (dei mercati) di origine dei flussi attuali e un’analisi delle potenzialità del Gargano rispetto ai differenti target e segmenti di turismo; inoltre non esiste un collegamento forte e strutturato con i canali di vendita (Tour Operator, agenzie viaggi, altri soggetti intermediari quali associazioni, CRAL, ecc.) né una presenza coordinata negli eventi promozionali più importanti (la partecipazione di quest’anno alla BIT è stato il primo tentativo di creazione di un’immagine turistica coordinata).

52 4 Il processo di costruzione della Carta

Il Parco Nazionale del Gargano ha iniziato formalmente il percorso di adesione alla CETS il 17 dicembre 2015 con il Forum di apertura del percorso di candidatura che ha avuto luogo presso la sede della Provincia di Foggia. Detto incontro è stato preceduto da tutta una serie di attività finalizzate a definire la Cabina di Regia, la progettazione operativa del percorso e la raccolta dei dati turistici ed ambientali necessari sia alla compilazione della candidatura quanto anche al percorso partecipato stesso. Nell’occasione del primo Forum è stato presentato il calendario degli incontri partecipati di costruzione della candidatura e la testimonianza di Marco Caprara – proprietario e gestore dell'agriturismo “Pulicaro” ad Acquapendente (VT) che collabora nella realizzazione del Piano d'Azione della CETS ottenuta dalla Riserva Naturale di Monte Rufeno ed è stato coinvolto nel progetto MEET promosso dalla Federparchi – che ha impostato il suo intervento puntando sulla dimensione formativa che la CETS può avere per gli operatori e sui vantaggi che l'attività turistica può capitalizzare a seguito di un processo di costruzione della CETS. Il 14-15 settembre 2016 si sono riuniti i primi tavoli di lavoro con gli operatori del turismo ed i portatori di interesse presenti sul territorio dei quattro ambiti individuati: Manfredonia, Lesina, San Giovanni Rotondo e Vieste. In quell’occasione, dopo aver presentato le tappe del percorso verso la CETS, è stata data voce ai diversi intervenuti al fine di tratteggiare una “Vision”, raccogliendo indicazioni scritte sulle attese e sulle preoccupazioni del territorio riguardo il futuro del turismo sostenibile. Durante i successivi incontri del 24-25-26 ottobre 2016, in seguito alla presentazione dei 10 Temi Chiave CETS, si è svolta una simulazione denominata “Cosa farei se fossi…”; attraverso un gioco di ruolo si è riusciti a raccogliere suggerimenti e bozze di idee riguardanti i cardini su cui sarebbe stata impostata la strategia di sviluppo del turismo sostenibile sul territorio. I tavoli del 9-10-11 novembre 2016 si sono aperti con la presentazione e validazione della strategia, scaturita dalla valutazione delle linee emerse dai primi due Tavoli tecnici. Le informazioni presentate in questa prima parte hanno dato inizio alla discussione riguardante le proposte concrete provenienti dagli operatori locali. Proposte che sono state poi migliorate e raffinate durante gli incontri “porta a porta” promossi dal Parco. Il Forum finale, tenutosi a livello locale i giorni 28-29-30 novembre 2016, è stata l’occasione presentare l’intero Piano delle Azioni, per chiudere il percorso partecipato e formalizzare la candidatura di Adesione alla CETS. La tabella riportata di seguito riassume il calendario degli incontri realizzati mostrando quindi la scansione temporale della fase partecipata.

Tipo di attività Data Luogo Partecipanti FORUM DI APERTURA 26 dicembre 2015 Foggia (FG) 27 14 settembre 2016 Manfredonia (FG) 15 14 settembre 2016 Lesina(FG) 22 Primo Tavolo di Lavoro 15 settembre 2016 Vieste (FG) 14 15 settembre 2016 San Giovanni Rotondo (FG) 28 24 ottobre 2016 Vieste (FG) 10 25 ottobre 2016 Lesina(FG) 9 Secondo Tavolo di Lavoro 25 ottobre 2016 San Giovanni Rotondo (FG) 18 26 ottobre 2016 Manfredonia (FG) 16 9 novembre 2016 Vieste (FG) 7 10 novembre 2016 San Giovanni Rotondo (FG) 8 Terzo Tavolo di Lavoro 10 novembre 2016 Lesina(FG) 6 11 novembre 2016 Manfredonia (FG) 11 28 novembre 2016 Vieste (FG) 9 29 novembre 2016 Manfredonia (FG) 4 FORUM FINALE 29 novembre 2016 San Giovanni Rotondo (FG) 19 30 novembre 2016 Lesina(FG) 8

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl

53 4.1 La Cabina di Regia

Durante il mese di novembre 2015 si è costituita, presso la sede del Parco Nazionale del Gargano, un gruppo di lavoro di quattro persone – la Cabina di Regia del progetto – curata dal Responsabile CETS Michele Guidato. Le riunioni di coordinamento e verifica si sono svolte con cadenza pressoché mensile, spesso a seguito degli incontri partecipati, fino al mese di Novembre 2016. Si è convenuto altresì, che anche la fase di monitoraggio del presente Piano di Azione possa essere condotta con il supporto di questa stessa Cabina di Regia. Nella tabella che segue abbiamo indicato i componenti di detto gruppo di lavoro.

Stefano Pecorella Presidente dell’Ente

Carmela Strizzi Dirigente dell'Ente

Michele Guidato Funzionario del Parco

Luca Dalla Libera Consulente Federparchi

Le attività coordinate all’interno del processo di costruzione della Carta riguardano la raccolta delle informazioni per la compilazione di un documento di Analisi, il processo di formazione del personale del Parco e degli attori interessati sui temi riguardanti la CETS, il coordinamento degli incontri partecipati per la definizione del documento “Strategia e Piano delle Azioni” unitamente al coinvolgimento degli attori sociali del territorio. La cabina di Regia ha elaborato un calendario di incontri pubblici che potesse favorire al massimo la partecipazione degli attori sociali, replicando ogni tavolo di lavoro nei quattro ambiti individuati. I principali incontri preparatori della Cabina di Regia sono stati i seguenti: • 11 Novembre 2015 – Costituzione della Cabina di Regia, presso la sede della Federparchi a Roma, con l’obiettivo di avviare il processo partecipato per la redazione della candidatura alla CETS. Alla riunione hanno partecipato: per la Federparchi Francesco Carlucci (direttore), Corrado Teofili e Luca Dalla Libera (consulente); per l'Ente Parco Stefano Pecorella (presidente) Carmela Strizzi (direttore facente funzioni) e Vincenzo Totaro. Si è stabilita la data della riunione del Forum Civico (17 dicembre) e si è concordata la road map per preparare al meglio l'incontro. • 02 Agosto 2016 – Riunione della Cabina di Regia, presso la sede del Parco, alla presenza del Presidente e del Direttore dell’Ente Parco del Gargano e, in veste di consulente di Federparchi, di Luca Dalla Libera. L’obiettivo della riunione è stato la ripresa dei contatti con il Parco per fare il punto sulle attività da svolgere, è stato quindi condiviso il programma di calendario degli incontri, suddivisi su quattro tavoli di lavoro: Tavolo di Manfredonia (Manfredonia, Mattinata, Monte Sant'Angelo), Tavolo di San Giovanni Rotondo (Frignano, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis), Tavolo di Lesina (Apricena, Cagnano Varano, Lesina, , San Nicandro Garganico), Tavolo di Vieste (Carpino, Ischitella, Peschici, Rodi Garganico, Vico del Gargano, Vieste).

4.1.1. Gli stakeholder

La Carta Europea del Turismo Sostenibile coinvolge tutti ed è aperta a chiunque voglia collaborare costruttivamente con le Aree Protette e fare rete con gli altri operatori. In questo senso gli attori (stakeholder) sono stati tempestivamente informati della decisione del Parco di aderire alla CETS comunicando con largo anticipo anche il calendario degli incontri previsti. Le categorie degli attori coinvolti fanno riferimento a: Enti Pubblici Locali (con particolare attenzione ai Comuni che possono contribuire alla creazione di un sistema turistico locale), agricoltori e allevatori, ristoratori, gestori/proprietari di strutture ricettive, associazioni culturali, associazioni ambientaliste, educatori ambientali, professionisti del territorio, Enti ed agenzie di sviluppo locale, musei ed ecomusei, associazioni di categoria e Pro Loco.

54 Il coinvolgimento di questi attori non è stato sporadico, ma è stato mantenuto durante tutto il corso del processo cercando di attirare l’interesse alla partecipazione anche da parte di soggetti che non avevano aderito all’iniziativa nel corso della fase iniziale.

4.1.2. Il percorso formativo per il personale dell'Ente

Il giorno 11 Marzo 2016, presso la sede dell'Ente Parco a Chiusa di Pesio, è stata organizzata una giornata formativa indirizzata a tutto il personale interno dell'Ente Parco. Il modulo formativo giornaliero ha ripercorso le tappe della candidatura alla Carta, presentandone principi e storia e simulando le attività successivamente svolte durante i Tavoli locali. Questa giornata è stata voluta per fare in modo che anche quei dipendenti non direttamente coinvolti nelle attività relative alla candidatura CETS, potessero essere informati e successivamente coinvolti nel progetto. Il programma della giornata è stato il seguente: • Introduzione ai lavori. A cura del Direttore dell’Area Protetta; • Sviluppo e Turismo sostenibile – concetti e riferimenti operativi. A cura del consulente di Federparchi; • Simulazione 1 – Attività di Vision: Il Parco Nazionale nel 2035. A cura del consulente di Federparchi; • Introduzione alla CETS Carta Europea del Turismo Sostenibile. A cura del consulente di Federparchi; • Simulazione 2 - Strategie per il Turismo sostenibile. A cura del consulente di Federparchi; • Alcune Buone Pratiche nell’esperienza dei Parchi in Italia. A cura del consulente di Federparchi; • Simulazione 3 - Gioco di ruolo: Le azioni della Carta. A cura del consulente di Federparchi; • Conclusioni e presentazione del Percorso del Parco verso la CETS 2017. A cura del consulente di Federparchi.

4.2 Forum plenario di apertura

La riunione del Forum plenario di avvio del percorso si è tenuta il giorno 17 Dicembre 2015 presso Palazzo della Dogana, sede istituzionale della Provincia di Foggia. In questo primo incontro, il Parco del Gargano è riuscito a far sedere intorno ad un tavolo, Comuni, agenzie, agriturismi, enoteche, consorzi e cooperative che hanno mostrato interesse verso un progetto importante che potrebbe consentire al Gargano di entrare in una rete di eccellenza europea.

Alcuni momenti dell’incontro

L'incontro è stato introdotto dal presidente Pecorella, “siamo riusciti ad avere il finanziamento per la CETS dal Ministero dell’Ambiente” spiega il presidente del Parco “sempre che EUROPARC Federation, che con Federparchi-Europarc Italia coordina il procedimento, si pronunci positivamente. Ora è tempo di fare squadra e di dar vita a piani di azioni articolati e

55 ben strutturati con linee guida e progettazione ben definite che, come già accaduto, possano attirare finanziamenti regionali e internazionali” Dopo la presentazione delle tappe necessarie per la costruzione della candidatura CETS da parte di Luca Dalla Libera, consulente di Federparchi, è stata la volta della testimonianza di Marco Carbonara titolare dell’Agriturismo “Pulicaro” della Riserva Naturale di Monte Rufeno (CETS dal 2012). “La CETS – ha dichiarato - è riuscita a canalizzare gli sforzi fatti singolarmente e le idee ed i progetti di tante realtà del nostro territorio, creando una cassa di risonanza potentissima con i tour operator europei. Quindi è davvero una grande opportunità da non lasciarsi sfuggire”. L’incontro si è concluso con la presentazione del calendario degli appuntamenti per la CETS nel Parco Nazionale, raccogliendo le prime adesioni da parte dei presenti.

4.3 Percorso partecipato: i Tavoli locali

Su indicazione concordata durante il Forum di apertura, la partecipazione degli attori è stata gestita attraverso quattro laboratori territoriali attivati a Lesina (presso il Centro Polifunzionale), Manfredonia (presso la Sala consiliare), San Giovanni Rotondo (presso la Sala consiliare) e Vieste (presso la Sala consiliare).

4.3.1. C’è un Parco da salvare

Mercoledì 14 e Giovedì 15 settembre 2016 si sono tenuti quattro forum territoriali, a cui hanno partecipato associazioni, istituzioni, imprese e cittadini che a qualunque titolo operano nel settore del turismo. Questo primo incontro dei Tavoli di Lavoro è stato suddiviso in una prima parte “teorica” durante la quale si è presentato il processo di formazione della CETS, seguita da una seconda parte “pratica” nella quale la parola è passata agli operatori turistici, rappresentanti delle associazioni ed amministratori locali. È stata realizzata una attività di vision, una simulazione attraverso la quale ai partecipanti è stato chiesto di immaginare un ipotetico futuro su di un altro pianeta simile alla Terra. Sono così emersi alcuni punti di forza dell’esperienza turistica garganica (gli elementi caratterizzanti del territorio che vorrebbero portare con sé nel nuovo pianeta, le buone pratiche turistiche da salvare) e alcuni elementi di debolezza/criticità da superare (questioni su cui lavorare per migliorare). Di seguito si riporta l’attività simulata proposta:

Allarme rosso. Secondo un gruppo di scienziati coordinati dal professor Robert Walsh – University of Central Lancashire (UK) – tra meno di una settimana la Terra potrebbe essere colpita da un asteroide delle dimensioni simili a quello che provocò l'estinzione dei dinosauri. L'impatto dovrebbe avvenire nel basso Adriatico ed intere regioni costiere potrebbero essere spazzate via. Se si potesse salvare una sola cosa della natura del tuo territorio, magari trapiantandola sul pianeta Kepler 452b – il pianeta gemello della Terra, scoperto nel luglio 2015 – che cosa vorresti salvare? Qual'è la bellezza che non vorresti perdere per un possibile godimento futuro? Qual'è la bellezza che non vorresti perdere per un possibile godimento futuro? Quale fotografia vorresti fare per comunicare la bellezza della natura tuo territorio? Per raccontarlo ai tuoi nipoti.

Natura da vivere… su Kepler 425b Foto/Cartolina per ricordare…

Ciò che non mi piaceva… un buon motivo per ricominciare

Parlare, proporre ed ascoltare: questi tre verbi riassumono l’incontro in cui i partecipanti hanno cercato di proiettare le proprie idee nel territorio e nel turismo del futuro. In altre parole, un primo confronto sui i timori e le speranze avvertite. I risultati ottenuti sono stati raggruppati per assi di lavoro, base di partenza per il secondo incontro dei tavoli di lavoro, sono sintetizzati di seguito (per i materiali completi si rimanda alle schede di simulazione originali custodite presso gli uffici del Parco).

56 Ciò che il territorio vuole ricordare

Tavolo di Manfredonia • La foresta umbra: in particolare la faggeta spontanea • Panorama, bellezza del paesaggio: le falesie costiere, i valloni, le Isole Tremiti • Autenticità del territorio: odori, suoni e sensazioni che si percepiscono camminando nei borghi e scoprendo i lavori tipici • Ricchezza di biodiversità: un patrimonio che caratterizza il territorio e sul quale si costruisce il benessere della società • Il valore degli uliveti: valore storico, paesaggistico, culturale ed economico • Il patrimonio geologico e carsico: tutte le grotte del territorio (es. Grotta di Michele Arcangelo)

Tavolo di Lesina • L'ambiente marino, lacuale e lagunare: la Laguna di Lesina con i suoi pescatori e la Laguna di Varano • Autenticità del territorio: le tradizioni legate al pascolo ed alla pesca • Ricchezza di biodiversità: capitoni e folaghe nella zona lacustre • Il valore degli uliveti: con tutti i risvolti sociali e legati al mantenimento delle tradizioni

Tavolo di Vieste • Il patrimonio geologico e carsico: le necropoli, i reperti preistorici • L'ambiente marino, lacuale e lagunare: con le sue tradizioni legate alla pesca • Panorama, bellezza del paesaggio: le Grotte Marine, le Isole Tremiti, le Torri Costiere, le pinete sulle falesie • Il valore degli uliveti: con tutti i risvolti sociali e legati al mantenimento delle tradizioni • Tradizioni legate alla sacralità: pellegrinaggio verso San Michele

57 Tavolo di San Giovanni Rotondo • Autenticità del territorio: le tradizioni popolari ed eno-gastronomiche, la memoria storica della civiltà contadina, i centri antichi dei borghi del territorio • L'ambiente marino, lacuale e lagunare: il porto di Manfredonia e la costruzione delle reti da pesca, la spiaggia dei faraglioni • La foresta umbra • Ricchezza di biodiversità: (flora e fauna) • Il patrimonio geologico e carsico: le cavità naturali come inghiottitoi attivi, Grotta Paglicci

Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl

Ciò che il territorio vuole dimenticare

Tavolo di Manfredonia Tavolo di Lesina • Abusivismo, urbanizzazione selvaggia: abusi edilizi nelle • Abusivismo, urbanizzazione selvaggia: edilizia che ha aree rurali, espansione urbanistica disordinata pensato esclusivamente al profitto sfruttando in • Gestione dell'offerta turistica: incapacità di accogliere i maniera miope il territorio turisti, poca educazione degli operatori, scarsa • Gestione dei rifiuti: troppi rifiuti nelle spiagge libere disponibilità a fare rete con i colleghi • Immobilismo: troppi studi e programmi, manca la • Mancanza di cura del territorio: inciviltà verso la concretezza da parte degli Enti natura, abbandono dei siti storici ed archeologici • Gestione dell'offerta turistica: poca conoscenza del • Poca intraprendenza: pessimismo e sconforto verso il territorio da parte degli operatori futuro, poca voglia di proporsi preferendo “vivere di • Mancanza di cura del territorio: poco interesse da parte rendita” del proprio territorio della popolazione nella gestione del territorio • Individualismo: campanilismo • Individualismo: mancanza di sinergia tra operatori • Gestione dei rifiuti Tavolo di Vieste Tavolo di San Giovanni Rotondo • Abusivismo, urbanizzazione selvaggia: costruzioni • Gestione dei rifiuti: grotte utilizzate come discariche, invadenti rifiuti lungo i lati delle strade • Gestione dei rifiuti: immondizia per strada • Abusivismo, urbanizzazione selvaggia: impatti sui centri • Utilizzo “non sostenibile” del territorio: “utilizzatori” storici maleducati del territorio • Mancanza di cura del territorio: zone trascurate ed in stato di abbandono • Gestione dell'offerta turistica: volantinaggio selvaggio • Utilizzo “non sostenibile” del territorio • Poca promozione del territorio • Poco rispetto delle regole Fonte: elaborazione Agenda 21 consulting srl

58 4.3.2. Cosa farei se fossi …? Verso una strategia condivisa

Martedì 20, Mercoledì 21 e Giovedì 22 ottobre si sono tenuti quattro forum territoriali, rivolti principalmente a coloro che avevano partecipato al primo ciclo di Tavoli, ma aperti comunque anche a nuovi soggetti del territorio. Il secondo giro di Tavoli di Lavoro inizia con la condivisione degli esiti della vision prodotta dal tavolo passato. Esiti che erano stati precedentemente analizzati e sintetizzati dalla Cabina di Regia del progetto. Le varie affermazioni raccolte sono state rielaborate in assi di lavoro, che rispecchiano i “punti di forza e punti di debolezza” emersi. Si è trattato di un passaggio importante che ha consentito di definire delle posizioni unitarie, condivise dai partecipanti, su cui poggiare diversi punti di orientamento strategico e quindi costruire la strategia e le azioni del Piano. Una volta condivisi gli esiti è stata introdotta la simulazione “Cosa farei se fossi …” che ha portato i partecipanti a definire le misure prioritarie all’interno degli assi di lavoro e la loro priorità. In particolare, ad ogni stakeholder è stato assegnato un “ruolo” diverso dal proprio in cui immedesimarsi (un albergatore diventa sindaco, il cacciatore diventa direttore del Parco, …) per scegliere le misure ritenute più interessanti e proporre un impegno concreto per contribuire a realizzarle. Il secondo tavolo di lavoro inizia con la condivisione degli esiti della vision prodotta dal tavolo passato. Esiti che erano stati precedentemente analizzati e sintetizzati dalla Cabina di Regia del progetto. Le varie affermazioni raccolte sono state rielaborate in titoli, o parole chiave, che rappresentano i “punti di forza e punti di debolezza”. Si è trattato di un passaggio importante che ha consentito di definire delle posizioni unitarie, condivise dai partecipanti, su cui poggiare diversi punti di orientamento strategico e quindi iniziare il ragionamento sulla strategia.

Scheda di simulazione utilizzata

59 Il risultato di questi incontri è stata la “Strategia Condivisa per lo Sviluppo di un Turismo Sostenibile” che è stata presentata e validata da parte dei partecipanti. Di seguito si riportano le misure strategiche ritenute più importanti da parte dei partecipanti ai quattro tavoli.

Le misure prioritarie suddivise per asse strategico

4.3.3. Dalla Strategia Comune all'Azione concreta

Mercoledì 9, Giovedì 10 e Venerdì 11 novembre si sono tenuti quattro forum territoriali, primo passo verso la concretizzazione della strategia di sviluppo del turismo sostenibile. Gli incontri si sono aperti con la presentazione ed approvazione della strategia per la promozione del Turismo Sostenibile, sviluppata a partire dalle indicazioni dei partecipanti ai primi due Tavoli di lavoro (per una descrizione completa della strategia si rimanda al capitolo successivo). Questo giro di Tavoli ha rappresentato lo spartiacque tra la fase strategica e la costruzione concreta del Piano delle Azioni. In vista dell’ultimo giro di riunioni convocate a fine novembre, i partecipanti sono stati invitati a compilare una scheda in cui viene formalizzato uno o più obiettivi di miglioramento della propria attività da realizzare nei prossimi cinque e da inserire nel Piano di Azione della CETS. A supporto di questa fase di concretizzazione degli impegni, il Parco si è reso disponibile a supportare i diversi attori nella definizione della propria idea, nella compilazione della scheda azione o nella ricerca di eventuali collaborazioni (attività di “porta a porta”).

Alcuni momenti dagli incontri partecipati

60 4.4 Approvazione finale della Strategia e del Piano delle Azioni

L’ultimo ciclo di incontri per il conseguimento della Carta Europea per il Turismo Sostenibile si è tenuto nei giorni Lunedì 28, Martedì 29 e Mercoledì 30 novembre 2016. Gli incontri si sono aperti con la presentazione, da parte dei partecipanti, delle proposte concrete di azioni raccolte durante l’incontro precedente. La loro attività è stata facilitata dai consulenti Federparchi, Luca Dalla Libera e Giacomo Munegato, che hanno fornito un commento sulla prima bozza di idee ed hanno intrapreso un dibattito sulle difficoltà riscontrate nella compilazione della Scheda Azione. Queste azioni, assieme a quelle realizzate direttamente dal Parco, sono poi confluite in un “Piano di Azione” che sarà presentato per ottenere la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Quindi, dopo aver riassunto brevemente le tappe del percorso di candidatura e gli obiettivi futuri, i Forum locali hanno quindi approvato ufficialmente la Strategia per lo sviluppo del turismo sostenibile e il Piano delle Azioni, raccomandandone l'invio ad Europarc Federation.

61 5 La strategia condivisa per il turismo sostenibile

L'approccio alla costruzione della strategia della CETS del Parco Nazionale del Gargano è stato caratterizzato dal coinvolgimento degli attori locali che, in qualche modo, sono collegati al settore turistico. Due cicli di incontri sul territorio sono stati costruiti con l'obiettivo di definire una strategia comune per sviluppare un turismo più sostenibile all'interno dell'Area CETS. Gli assi strategici emergono, quindi, dai primi due appuntamenti del percorso partecipato - attraverso un'attività di vision del territorio e un'attività di proposta comune – e rappresentano la risultante di un primo momento di confronto tra l'Ente Parco, gli operatori del territorio ed i rappresentanti delle amministrazioni comunali. La successiva elaborazione serve a tracciare le linee guida della strategia condivisa, all'interno della quale nasceranno le azioni concrete di turismo sostenibile proposte da tutti gli attori del territorio. Gli assi strategici emersi sono i seguenti:

A) SISTEMA: azioni di coordinamento con gli attori locali per una gestione condivisa del turismo e del territorio.

B) UOMO E TERRITORIO: Azioni per la promozione dei borghi, delle tradizioni e della cultura locale (autenticità dei borghi, tradizioni e cultura, turismo religioso).

C) BIODIVERSITÀ: Azioni di valorizzazione del DNA del territorio, dalla geologia fino alle forme del paesaggio (patrimonio carsico, Foresta Umbra, uliveti ed altre attività rurali).

D) COSTA: Azioni di complemento con il turismo balneare (gestione dei rifiuti, promozione reciproca, attività sportive).

E) ACQUE: Azioni di raccordo con la pesca, tra mare e lagune (lavori tipici legati alla pesca, il pescato come prodotto tipico).

Queste linee strategiche hanno lo scopo di fornire coerenza alle azioni di turismo sostenibile che stanno nascendo spontaneamente sul territorio e, in un'ottica di strategia complessiva, l'Ente di Gestione del Parco Nazionale del Gargano si assume il ruolo di animatore del processo, gestendo le attività di rete e partecipazione necessarie. In particolare, si evidenzia la forte correlazione delle Linee strategiche CETS con gli Assi strategici individuati dal Parco stesso come Obiettivi generali del Piano del Parco. A) Conservazione del patrimonio naturale (ASSE STRATEGICO C - BIODIVERSITÀ): una strategia di sviluppo del turismo sostenibile non può prescindere dall’esigenza primaria di assicurare la conservazione del patrimonio naturalistico, emergenza sui cui si fonda questa tipologia di turismo (insieme al patrimonio storico-culturale). B) Patrimonio storico-culturale e delle tradizioni (ASSE B – UOMO E TERRITORIO; ASSE E - ACQUE): come per la conservazione del patrimonio naturale, anche la difesa ed il rafforzamento dei caratteri identitari del patrimonio culturale e degli insediamenti del territorio sono elementi fondamentali per richiamare un certo tipo di turismo. C) Sistema dell’accessibilità, della mobilità e dell’integrazione (ASSE A – SISTEMA; ASSE D - COSTE): l'obiettivo di contrastare pressioni eccessive sulle aree maggiormente sensibili è fondamentale per mantenere in buono stato le emergenze del territorio. Inoltre, oggi come mai, appare molto interessante la spinta verso una integrazione tra i diversi modelli di fruizione dell’area garganica (ambientale, balneare, sanitaria, culturale) diminuendone i rischi di conflittualità. D) Fruizione turistica e sociale (ASSE D – COSTA): il miglioramento della fruizione turistica (ricreativa, sportiva, educativa, culturale) e sociale del Parco può rappresentare un forte richiamo per alcuni segmenti del turismo più attivo. E) Agricoltura e pesca (ASSE E – ACQUE): i lavori tradizionali legati alla pesca ed all'agricoltura necessitano di essere tutelati e valorizzati in quanto contribuiscono al

62 sostenimento del patrimonio agro-zootecnico da un lato e, dall’altro, permettano di conservare l’ambiente lagunare. F) Pressioni insediative, inquinanti e rischio idrogeologico (ASSE A – SISTEMA): un modo per garantire che l'attrattiva paesaggistica e naturale del Gargano rimangano in ottimo stato è, appunto, la gestione ed il controllo delle situazioni critiche sul territorio (controllo fattori inquinanti, abusivismo, attività industriali, …). G) Valorizzazione e qualificazione delle risorse umane (TUTTI GLI ASSI): assicurare le risorse umane indispensabili per una efficace realizzazione degli interventi. Incrociando le linee strategiche individuate con i 10 Temi Chiave del turismo sostenibile della CETS si ottiene la matrice strategica del piano, che viene riportata di seguito, e riassume le informazioni fin qui già delineate. I numeri riportati nella matrice fanno riferimento alle 68 azioni concrete (che verranno riprese nel capitolo finale).

Matrice strategica

B Assi strat. / A C D E Uomo e Temi Chiave CETS Sistema Biodiversità Costa Acque Territorio 1) Protezione paesaggi, Azione 03 Azione 02 Azione 01 Azione 06 biodiversità, patrimonio Azione 04 Azione 05 2) Conservazione Azione 07 Azione 10 Azione 11 Azione 08 Azione 12 attraverso il turismo Azione 09 3) Riduzione impronta Azione 13 Azione 15 Azione 16 Azione 14 ecologica Azione 17 Azione 23 Azione 24 Azione 20 Azione 25 Azione 21 Azione 26 Azione 33 Azione 18 Azione 22 4) Offerta sicura e di Azione 27 Azione 34 Azione 19 Azione 38 qualità Azione 28 Azione 35 Azione 37 Azione 39 Azione 29 Azione 36 Azione 42 Azione 30 Azione 40 Azione 31 Azione 41 Azione 32 Azione 45 Azione 46 5) Comunicazione Azione 43 Azione 44 Azione 47 Azione 48 efficace Azione 49 Azione 50 Azione 51 6) Coesione sociale Azione 52 Azione 54 Azione 56 7) Economia locale Azione 53 Azione 57 Azione 55 Azione 58 Azione 59 Azione 61 Azione 60 8) Formazione Azione 62 Azione 64 Azione 65 Azione 63 9) Controllo Azione 67 Azione 66 performance 10) Diffusione CETS Azione 68

63 6 Le azioni e gli impegni sottoscritti dagli attori del Parco

Complessivamente 21 azioni saranno realizzate direttamente dal Parco Nazionale del Gargano, le rimanenti 47 azioni saranno invece a carico dei 39 altri soggetti del territorio che si sono impegnati con la sottoscrizione di almeno una scheda azione. Questi soggetti spaziano tra amministrazioni comunali, gestori di strutture ricettive o aziende agricole fino ad uffici turistici, associazioni culturali, cooperative, associazioni di categoria e consorzi. Gli impegni conseguenti alla definizione delle linee strategiche descritte al capitolo precedente sono riportati in allegato al presente Piano. Si tratta di 68 azioni che troveranno compimento nei prossimi 5 anni per un valore complessivo di circa 3,09 milioni di Euro e che rappresentano il portato effettivo della CETS per il periodo 2017-2021. Di seguito si riporta il format utilizzato per raccogliere gli impegni da parte degli attori locali.

Format Scheda Azione

Progressivo azione TITOLO

Soggetto realizzatore Ente o soggetto privato che ha in carico l’azione

Tema Chiave CETS Tema Chiave della CETS a cui l’azione fa riferimento e relativo sotto-tema

Asse strategico Giustificativa dell’azione condivisa ai tavoli di lavoro

Obiettivo da raggiungere Indicatore descrittivo, qualitativo

Breve descrizione Descrizione operativa dell’impegno assunto

Altri soggetti da interessare Possibilità da verificare durante la realizzazione dell’azione

Budget impiegato nell’azione, possibilmente distinto tra valorizzazione di ore di lavoro e apporto Costo totale monetario

Anno/i (e possibilmente mese) in cui si intende svolgere l’azione nell’ambito della validità del Tempo di realizzazione Piano di Azione (2017-2021).

Risultati attesi, indicatori Indicatore quantitativo con indicazione del benchmark di riferimento

Scheda a cura di Nome e Cognome rappresentante del Ente/soggetto di cui alla prima riga

Nella tabella che segue sono evidenziati i valori economici in gioco per la realizzazione del Piano di Azione. L’impegno dell'Ente Gestore del Parco Nazionale del Gargano rappresenta circa il 55% del budget complessivo. Mentre poco più del 5% dello stesso è dato da valorizzazioni (soprattutto ad opera dei privati) delle attività che verranno messe in campo per la realizzazione del Piano.

64 Impegni economici per la realizzazione delle 68 azioni del Piano

Costo Monetario Valorizzazione Lavoro Totale Parco Nazionale del Gargano € 1.691.620 € 22.000 € 1.713.620 Altri Enti, associazioni ed operatori del territorio € 1.235.550 € 148.570 € 1.384.120 Totale € 2.927.170 € 170.570 € 3.097.740

Di seguito si riporta il quadro riassuntivo delle azioni proposte (le scansioni delle azioni sottoscritte da parte degli operatori sono allegate al presente Piano).

Quadro riassuntivo delle azioni proposte S T a c E i C g

e Tempi Budget e t v a a r i

ID Titolo dell’Azione Soggetto proponente t h s

C a

a e 7 8 9 0 1

n Costo Valorizz. 1 1 1 2 2 m i 0 0 0 0 0 e L 2 2 2 2 2

T Monetario Lavoro

01 Laghi di Puglia: il tuo week-end CNA Foggia 1 a A X X 100.000 Candidatura faggete di Foresta 02 Ente Parco Nazionale del Gargano 1 a C X X 30.000 Umbra – UNESCO 03 Candidatura MaB UNESCO Ente Parco Nazionale del Gargano 1 b B X X 130.000 Offerta integrata beni culturali – 04 Ente Parco Nazionale del Gargano 1 b B X 140.000 SDF Foresta Umbra: Istruzioni per 05 Ecogargano scarl 1 c C X X 2.000 l’uso 06 Campo boe per l'AMP Isole Tremiti Ente Parco Nazionale del Gargano 1 c D X 421.120 07 Vieste storica Comune di Vieste 2 a A X X X 40.000 Pulizia lidi, cale e fondali 08 Ente Parco Nazionale del Gargano 2 a D X X X X X 40.000 dell’AMP 09 Il Gargano, le eccellenze Ecogargano scarl 2 c A X X X X 4.000 Vivaio della biodiversità: 10 Ente Parco Nazionale del Gargano 2 c B X X X X X 50.000 potenziamento 11 I vitigni del Gargano Hotel Corona 2 c C X X 15.000 12 Valorizzazione trabucchi Ente Parco Nazionale del Gargano 2 c E X X 95.000 Biciclettando tra natura e sapori – 13 Maratona dei Trabucchi del Comune di Vieste 3 a D X X 6.000 28.200 Gargano 14 In Laguna a propulsione elettrica Inlaguna srl 3 a E X X X X 18.000 Mobilità sostenibile: promuovere 15 l'utilizzo del trasporto pubblico e Ente Parco Nazionale del Gargano 3 b A X X X X X 2.000 2.000 della mobilità lenta Ass. culturale Carpino Folk 16 Carpino Folk Festival 3 b B X X X X X Festival, Comune di Carpino 17 Si può fare tanto… insieme! Agriturismo Falcare 3 b D X X 1.000 2.800 Il cammino della Montagna del 18 Associazione “La Mulattera” 4 a D X X 8.500 1.500 Sole Trail Center: certificazione dei 19 Ente Parco Nazionale del Gargano 4 a D X 5.000 percorsi per MTB Potenziamento reti per la 20 Ente Parco Nazionale del Gargano 4 b C X X X X X 20.000 fruizione Il Parco accessibile – Sistemazione 21 di percorsi ed aree destinate Ente Parco Nazionale del Gargano 4 b C X X 200.000 all’educazione ambientale 22 Passeggiate in Laguna… Pedalane Sanificazione Ambientale srl 4 b E X X X X X 50.000 23 Museo civiltà contadina Comune di Serracapriola 4 c B X X 50.000 Associazione Cuochi Gargano e 24 Un Parco da mangiare 4 c B X X Capitanata Funzionalità, miglioramento e 25 APS “I Satelliti” 4 c B X X X X X 8.000 animazione dei “cammini” 26 Museo di Grotta Paglicci Comune di Rignano Garganico 4 c B X X X X 3.200 Destagionalizzazione del turismo Associazione Presepio Vivente 27 4 c B X X X X X 4.000 40.000 del territorio interno del Parco Rignano Garganico Sulle tracce delle razze autoctone 28 Masseria Paglicci 4 c B X X X X X 600 3.000 del Gargano 29 Opere e natura nel Gargano Agriturismo Falcare 4 c B X X 1.000

65 S T a c E i C g

e Tempi Budget e t v a a r i

ID Titolo dell’Azione Soggetto proponente t h s

C a a e 7 8 9 0 1

n Costo Valorizz. 1 1 1 2 2 m i 0 0 0 0 0 e L 2 2 2 2 2

T Monetario Lavoro Conoscere il territorio con il 30 Villaggio Elisena 4 c B X X X 25.000 Villaggio Elisena 31 Un’idea tra le mani ATLHOS Vieste – Case Vacanze 4 c B X X ? ? ? 1.000 32 Sulle orme dei cavalieri teutonici ASP dott. Vincenzo Zaccagnino 4 c B X X X X X 5.000 Percorso tematico sulla Consorzio di Bonifica Montana del 33 4 c C X X 25.000 vegetazione del PNG Gargano Erbario espositivo delle specie Consorzio di Bonifica Montana del 34 4 c C X X 5.000 forestali del Gargano Gargano 35 Vivere il territorio in natura Centro Yoga “Wu Wei” 4 c C X X X X X 2.500 2.800 36 Maratona fotografica del Gargano Consorzio Gargano Mare 4 c C X X X 5.400 37 Festival degli aquiloni ASD Varansport 4 c D X X X ? ? 15.000 La giornata dei pescatori di Consorzio Lagunare Pescatori di 38 4 c E X ? ? ? ? 5.000 Ischitella Ischitella Società Cooperativa di Servizi al 39 Vivere il lago e il mare 4 c E X X X X X 300.000 Turismo Cagnano Varano Coordinamento Provinciale 40 Adotta un cane ed il suo territorio 4 d C X X X X X 2.750 Protezione Animali – Foggia 41 Il Parco per tutti Ente Parco Nazionale del Gargano 4 d C X X X X X 10.000 42 AMP aperta a tutti Ente Parco Nazionale del Gargano 4 d D X X X X X 7.500 Coordinamento Provinciale 43 PNG Animal Friendly 5 a A X X X X X 1.000 8.000 Protezione Animali – Foggia 44 APP di paese Comune di Cagnano Varano 5 a B X X 6.000 Federalberghi – Provincia di 45 Gargano a colori 5 a C X X Foggia, Consorzio Gargano Mare G.P.S. - Gargano Percorsi 46 APS Daunia TuR 5 b C X X 1.200 Sostenibili 2.0 Sentieri e percorsi della Montagna 47 Consorzio Gargano Mare 5 b C X X X X X 1.200 1.200 del Sole 48 Bosco Isola: sentieri in natura Inlaguna srl 5 b E X X X X X 300 49 AMP sotto la lente Ente Parco Nazionale del Gargano 5 c C X 30.000 Campagne di Educazione 50 Ente Parco Nazionale del Gargano 5 d C X X X 85.000 Ambientale Coordinamento Provinciale 51 Zero cani in canile 6 a A X ? ? ? ? 10.000 Protezione Animali – Foggia 52 Centri visite in rete Centro Visite PNG di Lesina 6 c A X X 720 Lento, intelligente, verde, UNPLI – Consorzio Pro Loco 53 7 a A X X X X X 3.000 16.000 enogastronomico Gargano 54 Sapori del Gargano Hotel “I Melograni” 7 a B X X X 450 1.200 55 Attrezzi e pesca Associazione Isola Capojale 7 a E X X X X X 12.000 Parco dell’accoglienza e Associazione “La Montagna del 56 7 b B X X X X X 500.000 fratellanza Sole” 57 Via Sacra Langobardorum Comune di San Marco in Lamis 7 b B X X 1.200 58 Mantenimento vacca podolica Ente Parco Nazionale del Gargano 7 b B X X X 300.000 59 Cena itinerante a Vieste Consorzio Gargano Mare 7 b B X X X 16.500 60 Corsi di Formazione per guide Ente Parco Nazionale del Gargano 8 a C X 35.000 Per un minore impatto sul 61 Legambiente 8 b A X 800 territorio Turismo sostenibile: progetto di 62 Ente Parco Nazionale del Gargano 8 b A X X 16.000 20.000 servizio civile GETS Strategia, elementi e modalità di 63 gestione per un turismo Patto Consulting Impresa Sociale 8 b A X 10.000 sostenibile Agenzia del Turismo per la Io sono Manfredonia – Scuola 64 Promozione del Territorio di 8 b B X 7.100 Guida Manfredonia Sensibilizzazione operatori 65 turistici sul tema Parco e Aree Ente Parco Nazionale del Gargano 8 b C X X 10.000 Protette 66 ASPIM per l'AMP Isole Tremiti Ente Parco Nazionale del Gargano 9 c D X X X X X 25.000 Gestione CETS: Forum 67 Ente Parco Nazionale del Gargano 9 d A X X X X X 40.000 permanente Premio Internazionale di Cultura Fondazione Premio Internazionale 68 10 a A X X X X X 5.000 “Re Manfredi” di Cultura “Re Manfredi”

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